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Mercato prossimo “venturo”

MERCATO PROSSIMO “VENTURO”

Survey Televoto 40 rispondenti, ottobre 2020

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PRINCIPALI EVIDENZE

Terza survey televoto effettuata ad ottobre 2020, tra gli operatori e gli esperti del settore automotive, con 40 rispondenti. La fornitura di servizi a domicilio (44%) e il potenziamento delle relazioni da remoto con i clienti (37%) saranno le voci su cui le concessionarie dovranno puntare nei prossimi anni se vorranno evolversi e sopravvivere, questo è quanto emerso dalle opinioni degli esperti intervenuti. Per 1 rispondente su 2 la principale motivazione per acquistare un’auto ibrida plug-in è la possibilità di “camminare in elettrico finché si può, ma non essere obbligato a fermarmi per ricaricare”. Le previsioni per il 2021 sono di un mercato auto tra 1,7/1,8 milioni di euro.

DOMANDE E RISULTATI

Concessionaria: dove investire nei prossimi anni?

• Coprire il territorio con diverse sedi espositive • Potenziare le relazioni da remoto col cliente: video-call, immagini/foto • Centralizzare assistenza e ricambi • Fornire interventi a domicilio: piccoli interventi sul posto, presa/consegna per interventi complessi

Fig. 21

Ibride plug-in: qual è per il cliente la motivazione di acquisto?

A. È la soluzione per girare in città senza blocchi B. Camminare in elettrico finché si può, ma non essere obbligato a fermarmi per ricaricare C. Un avvicinamento al full electric: se mi trovo bene, quella dopo sarà full electric

Fig. 22

2021: senza un altro lock-down, che mercato sarà?

• 1,3/1,4 milioni • 1,5/1,6 milioni • 1,7/1,8 milioni • 1,9/2,0 milioni

Fig. 23

CONCLUSIONI

Basta investire in costosi show room.

“Tutto. Resterà tutto”. Benito De Filippis, Presidente di Mercedes Benz Roma, non ha dubbi sul lascito del lock-down. Tutte le pratiche innovative, parlare coi clienti via web, scambiare foto delle macchine, avviare e seguire una trattativa tra una zoomata e un Whatsapp, fino a concludere una vendita da remoto. Per la vendita di automobili, la pandemia è stata una tragedia ma sarà ricordata come una benedizione, per l’accelerazione su quel digitale troppo a lungo ignorato e sbeffeggiato. Secondo 2/5 degli esperti interrogati, gli investimenti della concessionaria andrebbero orientati soprattutto a fornire interventi a domicilio. L’altra indicazione forte è di investire sulle relazioni da remoto col cliente: video-call e trasmissione di foto e filmati. Questo non solo nelle fasi della vendita ma pure nel post-vendita. Quasi nessuno pensa a investire in tanti show-room costosi. Articolo sul Giornale. https://www.fleetandmobility.it/come-sara-il-dealer-post-covid/

Plug-in per andare in elettrico senza problemi.

Cosa significa per gli italiani acquistare un’auto ibrida plug-in? Mentre il mercato perde il 30% hanno aumentato le vendite di 3,5 volte, più delle pure elettriche a 2,5 e delle ibride senza spina, che hanno raddoppiato e sono al 16% di quota. Nell’epoca della narrazione elettrica, capire se le plug-in siano uno step di avvicinamento alle elettriche ovvero le loro più temibili concorrenti, in quanto soddisfano il bisogno di compliance ambientale. Per 1 su 2 è la possibilità di “camminare in elettrico finchè si può, ma non essere obbligato a fermarmi per ricaricare”. Quasi il 30% ha detto che “è la soluzione per girare in città senza

blocchi”. Per 1 su 6 è “un avvicinamento al full electric: se mi trovo bene, quella dopo sarà full electric”. Le case stanno puntando su queste vetture, per tenere bassa la media delle emissioni e le multe. Alla domanda secca, anche importanti vertici di costruttori hanno affermato che sì, le plugin sono un’alternativa alle full electric. Del resto, se la trazione elettrica è per le città, l’autonomia di una plug-in è sufficiente e nei viaggi non dà problemi.

Mercato auto 2021. L’entusiasmo della ripresa, ma che fatica.

Più che una previsione, chiedere agli operatori come sarà il mercato auto del prossimo anno, per di più con una premessa scritta sulla sabbia, serve a verificare come gli addetti ai lavori sentano il polso dei clienti. Ipotizzare 1,7/1,8 milioni, come fanno due su cinque, trasmette voglia di ripresa pur con le oggettive difficoltà economiche di tanti potenziali clienti. È l’idea che la macchina sia un acquisto molto emotivo, utile quando vogliamo tirarci su. 1,5/1,6 milioni, previsti da uno su tre, è un’ipotesi molto più fredda e disillusa. Clienti non ostacolati dal lockdown, d’accordo, ma in tanti comunque concentrati su altre priorità. 1,3/1,4 significa, per uno su cinque, stare sui livelli di quest’anno, senza la chiusura. È come dire che il dolore sociale ed economico resterà forte e anzi si spargerà: chi oggi urla domani lo trasmetterà al resto della catena. Per fortuna, c’è chi cura la fiamma dell’ottimismo. Sono pochi, ma è importante averceli.

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