Plecoptera D
opo l’invasione dei tricotteri è arrivata, qui nello stivale, quella dei plecotteri. Anche con questi modelli s’è verificato lo stesso fenomeno: inizialmente trascurati, la divulgazione degli scritti inglesi del passato, mostrando che le effimere ne rappresentavano soltanto una parte (e neppure troppo importante), ha portato ad un timido approccio con queste imitazioni. Sulle prime il flytyer s’è trovato spiazzato nel cambiare di nuovo la collocazione delle ali, non verticali come nelle effimere, non a falde inclinate come nei tricotteri, ma piatte e parallele al corpo a ricoprire l’addome. È strana l’abitudine: il montaggio più semplice è sembrato il più complesso fino alla consapevolezza che legare ali orizzontali è un’operazione di difficoltà ridicola: non si deve verticalizzare l’ala e neppure scorporarla in due falde a 45°, basta accostarla al gambo, fissarla e il gioco è fatto. Per il materiale
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delle ali vale lo stesso discorso dei tricotteri. Il grande vantaggio, invece, di queste imitazioni risiede nel loro galleggiamento: i plecotteri non sono dotati nelle zampe di strutture idrofobiche, pertanto non possono reggersi sulla superficie, indi la penetrano parzialmente più o meno come le nostre mosche artificiali. Risultato: in galleggiamento sono praticamente indistinguibili dagli insetti veri. Le ninfe per sfarfallare camminano sul fondo fino a risalire le rive, quindi escono dall’acqua arrampicandosi su rocce, sassi o vegetali e qui mutano. Le imitazioni delle larve devono quindi radere il fondo, oppure essere tenute in zone di forte turbolenza, come se le correnti le avessero travolte nel loro peregrinare. Ad inizio e fine stagione di regola i piccoli plecotteri sono presenti anche quando non vi sono altri insetti in giro, e costituiscono esche micidiali.
Needle Nymph Le foto delle provette relative ai contenuti stomacali evidenziate nell’introduzione al capitolo, in questo caso relative ad una trota di 38 cm ed un temolo di 34 cm della ZRS TWT campionati agli inizi del mese di Maggio, credo siano eloquenti e si commentino da sole relativamente all’importanza di questo ordine di insetti in particolari periodi dell’anno. Un altro particolare importante da sottolineare è che il campionamento è stato eseguito alle 8.00 di mattina, l’elevatissimo numero di ninfe presenti negli stomaci fà ritenere altamente improbabile la loro cattura da parte dei pesci nel periodo fra quell’orario ed il sorgere del sole. È da notare che la fase lunare era prossima alla luna piena ed il cielo completamente sereno anche durante la notte. Credo ci sia poco da aggiungere. Amo Justice 971 del n. 14 e filo di montaggio UNI 8/0 colore avana. 1. Fissare a ridosso della curvatura
due punte di scaglie di biot quill di tacchino colore avana ben divise.
3. Realizzare ora un esile addome in filo di montaggio. 5. Realizzare un piccolo ingrossamento in dubbing Micro Fine di colore giallo chiaro.
2. Bloccare quindi una scaglia di goose biot di colore marrone per la punta.
4. Rovesciare il goose biot al di sopra e bloccarlo con il filo di montaggio, realizzando al tempo stesso i rigaggi addominali. Fissare il tutto a circa un terzo dall’occhiello rispetto alla lunghezza del gambo dell’amo.
6. Predisporre la prima teca alare dopo averla sagomata su un supporto sintetico, tipo poliwing, averla sfumata con un pennarello marrone e giallo e ricoperta di colla epossidica.
7. Fissare la teca al di sopra.
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8. Predisporre un altro dubbing.
9. Realizzare la seconda teca alare di dimensioni leggermente maggiori con lo stesso procedimento della prima.
11. Apporre un altro giro di dubbing. Fissare una piccola hackle di gallina grigio scuro.
10. Fissarla al di sopra.
12. Avvolgerla per 2 o 3 giri 13. Realizzare testa e nodo di chiusura spingendo leggermente le fibre all’indietro.
14. Col dubbing brush rendere vaporoso il torace.
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Needle Biot Si tratta tutto sommato di un classico eccellente se gli adulti di Needle Fly sono in transito sulla superficie. Amo Partridge BIN del n. 16 e filo di montaggio UNI 8/0 di colore avana. 1. Avvolgere il filo fino alla curvatura dell’amo, dove fisseremo
2. Dopo averlo avvolto, fissarlo quasi a ridosso dell’amo.
un biot quill di tacchino di colore avana grigio.
3. Predisporre ora un leggero dubbing Micro Fine di colore avana.
4. Quindi fissare due biot quill di tacchino di colore grigio ai lati dell’addome, tratti uno da una penna
destra ed uno da una penna sinistra in modo da realizzare due alette dalla curvatura e dai bordi simmetrici.
6. Predisporre ora un dubbing a filo diviso in fibre di cul de canard come mostrato nel capitolo dedicato alle BWO ed in molti altri precedenti.
5. Fissare ora un piccolo ciuffo di cul de canard di colore grigio chiaro al di sopra della ali.
8. Realizzare la testa ed il nodo di chiusura, dopo avere colorato di nero il filo con un pennarello indelebile.
7. Avvolgerlo avendo cura ad ogni giro di tirare all’indietro le fibre del dubbing verso la curvatura dell’amo facendole scorrere fra pollice ed indice.
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Needle Ligth Si tratta di un altro classico dalla struttura essenziale, quindi leggerissimo e dalle grandi doti di galleggiamento. Amo Partridge BIN del n. 16 e filo di montaggio UNI 8/0 di colore avana. 1. Avvolgere il filo fino alla curvatura dell’amo dove fisseremo un biot quill di tacchino grigio.
3. Dopo avere reciso l’eccedenza, fissare nella parte superiore del torace un etereo ciuffo di cul de canard di colore grigio scuro.
5. Bloccare ora una hackle di gallo grigio.
7. Realizzare la testa ed il nodo di chiusura.
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2. Avvolgere il quill e fissarlo a circa 3 millimetri dall’occhiello dell’amo.
4. Predisporre ora due punte di hackles molto
brillanti ricavate da un collo di gallo limousine o coq de Leon di colore grigio, quindi fissarle al di sopra del ciuffo di cul de canard piatte e leggermente divaricate.
6. Quindi avvolgerla a spire non troppo serrate.
Needle Cripple Ad essere sincero ho sempre avuto la convinzione che le imitazioni di needle fly perfettamente galleggianti, questo vale quindi anche nei confronti degli insetti naturali, non destino poi più di tanto l’interesse dei pesci. Il discorso migliora con insetti che transitano sulla superficie dell’acqua in preda a difficoltà di vario genere. Più che gustificata, anche dai fatti, una imitazione con questa chiave di lettura. Amo Partridge BIN del n. 16 e filo di montaggio UNI 8/0 avana.
2. Avvolgerlo per più di due terzi della lunghezza del gambo dell’amo.
1. Avvolgere il filo fino alla curvatura dell’amo e qui fissare un biot quill di tacchino avana grigio. 3. Dopo avere reciso l’eccedenza, realizzare un piccolo ingrossamento in dubbing Micro Fine di colore grigio.
4. Fissare a questo punto al di sopra del torace uno spezzone di foam di colore grigio.
5. Bloccare due alette, lunghe e strette, realizzate in cartene con la solita metodologia.
6. Predisporre un altro giro di dubbing e fissare una ulteriore coppia di alette. 161
8. Rovesciare in avanti il foam.
7. Avvolgere un ulteriore giro di dubbing.
9. Fissarlo con alcuni giri di filo di montaggio.
10. Recidere l’eccedenza e realizzare testa e nodo di chiusura. Recidere ora le alette ad una lunghezza proporzionata al corpo. La tattica di impiego dell’artificiale è sempre la stessa: quando ci sono di mezzo le alette in cartene, queste possono essere ingrassate per far lavorare l’artificiale aderente la pellicola superficiale oppure bagnate ed accartocciate per farlo derivare intrappolato su di essa.
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Stone Medium Nymph Relativamente all’imitazione delle ninfe di tutta la tipologia Stone questo artificiale rappresenta la sintesi massima, adatta praticamente a tutti i generi e specie, variando opportunamente la taglia. La morfologia tipica degli ambienti in cui queste vengono impiegate consente di ridurre al minimo l’aspetto meramente imitativo. Amo TMC 3761 del n. 14 e filo di montaggio UNI 8/0 di colore avana.
1. Infilare una bead head di colore rame di dimensioni appropriate alla taglia dell’artificiale sull’amo, quindi effettuare alcuni avvolgimenti di filo di piombo 0.15 che andremo ad infilare nella svasatura della bead head.
2. Portarsi con il filo di montaggio a ridosso della curvatura, quindi bloccare ai lati del gambo dell’amo due punte di scaglie di biot quill di tacchino marrone chiaro.
3. Fissare nello stesso punto uno spezzone di filo di rame.
4. Con il filo di montaggio pareggiare lo scalino fra gambo dell’amo e spire di piombo in modo da ottenre un addome conico e lineare. 5. Avvolgere ora le spire di piombo in modo che siano ben aderenti l’una all’altra. 6. Arrivare fino a circa un paio di millimetri dal bordo della bead head.
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