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I mercati si tingono di verde pag
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I MERCATI SI TINGONO DI VERDE
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Il controvalore delle emissioni Gss, ovvero Green, Sustainability e Social bond, ha raggiunto quota 1.700 miliardi di dollari e si prepara a superare i 2.000 miliardi, grazie soprattutto al boom delle obbligazioni sovrane
Cinzia Meoni
I
> François Millet
head di Etf strategy, Esg e innovation di Lyxor Asset Management l verde è il colore dominante sui mercati finanziari, ancora di più dopo le recenti indicazioni strategiche della Bce e mentre si discute di nuovi standard normativi. Lo dicono i numeri. Il mercato sta esplodendo verso nuove direzioni, come il segmento high yield e, soprattutto, i green bond governativi. In arrivo sul mercato dovrebbero esserci emissioni sovrane green di Singapore, Gran Bretagna, Spagna, Serbia, Romania, Colombia, Canada, Kenya, Ghana, Costa D’Avorio, Senegal, Pakistan, Filippine, Uzbekistan, per non parlare della Commissione europea che intende finanziare con oltre 200 miliardi di euro di debito green il programma Next Generation Eu. Il controvalore delle emissioni verdi e dintorni (Gss, ovvero Green, Sustainability e Social bond), secondo i dati di Climate Bond Initiative, si attesta già a quota 1.700 miliardi di dollari (di cui 1.000, secondo le stime, emessi nel 2021), e quanto prima dovrebbe superare i 2.000 miliardi (si consideri che nel 2014 le emissioni green avevano un volume di circa 50 miliardi). “Il green non è un trend, ma è qui per restare, e rappresenta la trasformazione del mercato. Già oggi il 45% dei net new asset europei è Esg e la percentuale andrà aumentando nel tempo”, commenta François Millet, head di Etf strategy, Esg e innova-
tion di Lyxor Asset Management, secondo cui gli Etf stanno democratizzando l’accesso e le opportunità di diversificazione anche nell’ambito delle emissioni green. “Nel solo 2020, l’ammontare di green bond emessi ha raggiunto il record di 290 miliardi di dollari, di cui l’80% da parte di Paesi sviluppati. Più in dettaglio, nel 2020 il principale emittente mondiale di green bond è stata l’Europa, con una percentuale prossima al 50%”, spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, che poi argomenta: “In prospettiva, emergono diversi fattori che aumenteranno il peso dei green bond. La strategic review annunciata dalla Bce ha tra i punti principali un ruolo crescente delle emissioni green sia in termini di collaterale accettato sia in termini di potenziale dirottamento della politica degli acquisti tramite quantitative easing. A ciò si aggiunga la forte spinta su scala globale alla riduzione delle emissioni fino al raggiungimento dell’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050/2060. Recentemente – aggiunge – la Commissione Ue ha anche presentato una serie di proposte per rendere più cogente l’obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030. Tutti questi fattori spingeranno gli emittenti corporate, sovrani e sovranazionali (si veda il caso del Recovery fund finanziato per il 30% tramite green bond) all’incremento dell’emissione dei titoli in esame”. Considerando l’evoluzione dalle fasi iniziali in cui il mercato dei green bond offriva, alla fine del 2010, solo poche emissioni sovranazionali di grandi dimensioni, ora si sta avvicinando sempre più a essere un regolare mercato global aggregate, ribadisce Cosimo Marasciulo, head of absolute return fixed income di Amundi: “In futuro riteniamo che ci sarà una diversificazione ancora maggiore, sia dal lato degli Stati sovrani sia dal lato
delle aziende, con i settori chiave per la transizione energetica che dovrebbero diventare gli emittenti di obbligazioni verdi core (automotive e chimica), affiancandosi a quei comparti già attivi in questo ambito (utility, banche e real estate). Il Regno Unito, per esempio, emetterà il primo Gilt verde questa estate e procederà con un’altra emissione nel corso dell’anno, per un totale di minimo 15 miliardi di sterline”, puntualizza. “Sebbene il mercato dei green bond si sia sviluppato soprattutto nel segmento investment grade, gli emittenti high yield stanno iniziando a svolgere un ruolo chiave e confermano che le obbligazioni verdi sono presenti in molte forme: investment grade, high yield, cartolarizzazioni e private debt”. Un’ulteriore crescita del segmento “alto rendimento” è prevista nei prossimi anni, dal momento che i green bond rappresentano uno dei migliori strumenti per finanziare la transizione energetica, fa notare ancora Marasciulo: “Nel 2020 diverse emittenti high yield hanno partecipato, per la prima volta, all’emissione di obbligazioni verdi, registrando una domanda molto elevata e un numero di adesioni superiore alle previsioni. Tra i nomi da citare Getlink, società attiva nei trasporti e nelle soluzioni infrastrutturali eco-responsabili, che ha emesso un green bond, e Volvo, che ha finanziato la progettazione, lo sviluppo e la produzione di automobili interamente elettriche. Ci si attende infine un contributo dalla maggiore consapevolezza delle questioni climatiche negli Stati Uniti e nei mercati emergenti, e dalle emissioni di green bond in corso. I Treasury verdi potrebbero essere presi in considerazione dagli Stati Uniti per finanziare alcune delle iniziative annunciate dalla nuova amministrazione Usa, come per l’energia senza emissioni di carbonio entro il 2035 e le infrastrutture verdi”. Tra gli ambiti di sviluppo futuro, Douglas Farquhar, client portfolio manager green bond di NN Investment Partners, nota come siano numerosi i nuovi emittenti e settori in arrivo sui mercati. “Nel 2021, UCL è stato il primo istituto educativo in Europa a emettere un sustainability bond. E da Landsbankinn è arrivato il primo green bond 100% sulla pesca”, spiega Farquhar, che poi aggiunge: “Nel 2021, l’idrogeno verde ha iniziato a comparire sul mercato in molte nuove obbligazioni verdi, come per esempio nel recente green bond sovrano italiano. Nel 2021, poi, il produttore turco di elettrodomestici Arçelik è arrivato sul mercato con la sua obbligazione verde per l’efficienza energetica degli elettrodomestici (la Turchia non si vede spesso nel mercato dei green bond quindi questa è stata una gradita aggiunta). Inoltre, alla fine del 2020, un prodotto di economia circolare nella produzione tessile è stato finanziato dal bond di Adidas. Un altro primato per il mercato”.
> Cosimo Marasciulo
head of absolute return fixed income di Amundi
> Douglas Farquhar
client portfolio manager green bond di NN Investment Partners
CHART
Le emissioni di green bond nel mondo (miliardi di euro)
700
600
500
400
300
200
100
0 Corporate issuance Government-related issuance Projected
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