Novecento

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Il fallimento di un secolo tra conflitti e antagonismi

NOVECENTO Antonello Fresu Palazzo dei Pio - Sala Cervi Museo Monumento al Deportato | ex Sinagoga | Campo di Fossoli orari di apertura durante il festivalfilosofia: venerdì 16 e sabato 17 Palazzo dei Pio – Sala Cervi e Museo Monumento al Deportato; ex Sinagoga, ore 9.00-23.00 Campo di Fossoli, ore 9.00-19.00 domenica 18 Palazzo dei Pio – Sala Cervi e Museo Monumento al Deportato; ex Sinagoga, ore 9.00-21.00 Campo di Fossoli ore 9.00-19.00

La mostra sarà visitabile ad accesso libero: tutte le domeniche ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00 per visite guidate: tutti i giorni su prenotazione presso Fondazione Fossoli www.festivalfilosofia.it | www.fondazionefossoli.org

CARPI

16 settembre | 30 novembre 2016


NOVECENTO La mostra NOVECENTO di Antonello Fresu mira a rileggere il cosiddetto “secolo breve” attraverso le sue più importanti vicende belliche che, a livello planetario, ne hanno scandito, come una dolorosa “danza macabra”, il suo percorso umano e temporale. In questa prospettiva il Novecento è parso, viceversa, interminabile, tanto da proiettare, ancor oggi, le sue ombre lunghissime e funeree. Fallimento della civiltà del secolo appena passato, che non ha potuto impedire guerre e stermini, e che, anzi, più di altri, può essere ricordato come il secolo delle grandi stragi. Le grandi immagini provenienti dagli archivi dei maggiori musei

mondiali di storia e di fotografia, da

archivi

privati

dall’iconografia

d’epoca

familiare

o

delle

riviste di propaganda del tempo, ma anche, le più recenti, dal serbatoio infinito della “rete”, sono rielaborate attraverso la tecnica del “pop-up”, tecnica prettamente infantile che l’artista ha adottato per descrivere l’amara disillusione dell’innocenza infantile di fronte alla tragica brutalità del mondo. La storica Sala Cervi del Palazzo dei Pio ospita la sezione dedicata alla prima metà del secolo scorso e alle due Grandi Guerre, mentre gli spazi della ex Sinagoga, accolgono le immagini delle vicende più recenti, dal Vietnam ai conflitti di fine secolo.

Progetti speciali e site-specific, dedicati alla pagine oscure della Shoah e del nazifascismo, sono quelli per il Museo Monumento al Deportato e per il Campo di Fossoli. Nel primo, una delle grandi tragedie del Novecento, è rievocata dall’imponente installazione che accoglie i visitatori della mostra con lo scorrere, lento e inesorabile, dei nomi e delle impalpabili memorie delle innumerevoli e inconsapevoli vittime, cui fanno eco, a Fossoli, i ritratti e i nomi dei loro carnefici, autori consapevoli di una delle pagine più atroci della storia dell’umanità. Ancora, i diversi conflitti mondiali, i protagonisti, le “menti”, i carnefici e le vittime – entrambi burattini

eterodiretti, seppur con ruoli e responsabilità affatto differenti – rivivono e si raccontano in un percorso à rebours attraverso le immagini di repertorio di un fotogiornale quale fu Life e di quelle apparse, in Italia, sulla storica rivista Tempo. Mediante la tecnica del “popup”, innocente quanto depistante, la guerra e i suoi disastri si staccano dal fondo neutro e piatto di una storia raccontata in modo cronachistico e distante e riacquistano quell’ineluttabile tragicità e quell’inquietante attualità che solo l’arte, assieme alla vita, sanno e possono restituire. Giannella Demuro

ANTONELLO FRESU, psichiatra e psicanalista, si occupa da tempo di arte contemporanea come curatore di mostre ed eventi espositivi. A partire dal 2004 inizia ad esporre prendendo parte alle mostre e rassegne del PAV, il Progetto Arti Visive di Time in Jazz, con opere video, fotografie, installazioni, che firma come Nero Project. Pur avendo sviluppato un percorso di ricerca fortemente connotato, autonomo e coerente, riconducibile al recente scenario visivo contemporaneo, Antonello Fresu percepisce il proprio fare artistico come processo collettivo e non è raro, pertanto, nel suo lavoro, imbattersi in opere corali, dominate da una pluralità di voci e di presenze. Dopo aver partecipato a diverse mostre collettive in Sardegna, nel 2012 tiene la sua prima mostra personale, Offrimi il cuore, imponente e suggestivo progetto multimediale in cui convivono arte visiva, musica, video e performance, presentato in anteprima all’Auditorium Parco della Musica di Roma, con il patrocinio del Comune di Roma e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e poi in Svizzera, Belgio e, recentemente, al MAXXI di Roma. [www.antonellofresu.it]


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