FFF—Quaderni #5
FANCESCO “NINO” FABBRI, NASCE NEL 1921 A PIEVE DI SOLIGO, PER ESSERE PRECISI A SOLIGHETTO.
SONO GIORNI DI FEDE, DI STUDIO E DI IMPEGNO NELL’AZIONE CATTOLICA.
L’INFANZIA SCORRE SERENA, CON DUE SORELLE, TANTI AMICI, MILLE COSE DA FARE.
SONO GLI ANNI DELLA FORMAZIONE, GLI ANNI IN CUI CAPIRÀ L’IMPORTANZA DELLA PAROLA “ASSIEME”.
LA STORIA PRESTO METTERÀ ALLA PROVA FRANCESCO E CIÒ IN CUI CREDE.
ALL’INIZIO, AL FRONTE IN GRECIA, QUASI NON PAREVA DI ESSERE IN GUERRA.
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DUE ANNI SONO LUNGHI IN UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO. POI IL FASCISMO CADDE E I TEDESCHI FECERO PRIGIONIERI.
ALLA FINE SI TORNA A CASA.
NINO, SEI TU?
NINO! NON STARE LÀ FUORI, ENTRA.
MAMMA MIA CHE FACCIA SBATTUTA CHE HAI!
BEN TORNATO FRATELLINO!
FIGLIOLO! FINALMENTE SEI A CASA!
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ALLORA? NON CI RACCONTI NIENTE?
NON HO PAROLE, SONO TROPPO CONTENTO DI VEDERVI.
SEI PROPRIO TANTO SCIUPATO.
DEVI AVER VISTO COSE ORRIBILI... SONO COSÌ STANCO.
CHE GLI PREPARI?
NEL CAMPO DI CONCENTRAMENTO, IN POLONIA C’ERA UNA SIGNORA CHE ABITAVA DALLE PARTI DEL CAMPO DI PRIGIONIA, LASCIAVA OGNI GIORNO UN UOVO VICINO A UN BUCO NELLA RETE.
UNO SBATTUTINO E UN CAFFÈ, PER DARGLI UN PO’ DI ENERGIA, NO?
NON SO COME AVREI FATTO A SOPRAVVIVERE SENZA QUEL PICCOLO AIUTO.
È STATA DURA ANCHE PER VOI, DURANTE LA GUERRA?
NIENTE AL CONFRONTO TUO.
NON DEVI PREOCCUPARTI PER NOI, NOI SIAMO STATI I FORTUNATI, LA MISERIA NON CI HA PRESO. NEANCHE DOPO CHE PAPÀ È ANDATO IN CIELO.
VENENDO QUI HO VISTO TANTA GENTE PASSARSELA MALE...
TU DEVI SOLO PENSARE A RIMETTERTI IN FORZE.
ADESSO TI FACCIO UN PO’ DI PANE COL BURRO, CHE DICI?
C’È TANTO DA FARE. QUELLO CHE MI HA DATO SPERANZA, DURANTE LA PRIGIONIA, È STATO PENSARE ALLA NOSTRA TERRA, ALL’ITALIA DA RICOSTRUIRE, A PARTIRE DALLA DEMOCRAZIA.
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NON SOLO A QUELLO CHE ERA MA A QUELLO CHE POTREBBE ESSERE.
NEI MOMENTI PIÙ BUI BISOGNA PENSARE AL FUTURO.
...MA C’È UN’ALTRA COSA CHE MI PREME DI PIÙ... VOGLIO FARE QUALCOSA PER TRACCIARE LA STRADA DI QUESTE TERRE. VOGLIO ISCRIVERMI ALLA DC.
E QUINDI COSA TI ASPETTA NEL TUO FUTURO? MA ANDRAI A STUDIARE VERO?
SÌ ANDRÒ A STUDIARE, VOGLIO RIPRENDERE L’UNIVERSITÀ, FARÒ AGRARIA, MI PIACE L’AGRICOLTURA, LA GENTE DEI CAMPI...
SEI SICURO DI VOLER ENTRARE IN POLITICA?
DURANTE LA PRIGIONIA HO VISSUTO SULLA MIA PELLE L’IMPORTANZA DELLA SOLIDARIETÀ E DELL’ORGANIZZAZIONE.
SÌ MA NON SPARECCHIARE, CI PENSIAMO NOI AD AIUTARTI. CERTO CHE NON HAI MAI PACE!
NON DOVRESTI FORSE PENSARE A RIPRENDERTI E BASTA? NON HAI PROPRIO UNA BELLA CERA.
TRANQUILLA MAMMA, HO ENERGIA DA VENDERE!
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A PRANZO PASTA E FAGIOLI, E DELLA BELLA SOPPRESSA.
TI DO IO L’ENERGIA ADESSO! CHE QUESTO È SOLO IL PRIMO ATTO!
A CENA TI FACCIO IL CONIGLIO COME TI PIACEVA DA BAMBINO, VA BENE NINO?
NINO, CHE TI PRENDE? PERCHÉ PIANGI? PENSI A PAPÀ?
SONO CONTENTO DI ESSERE A CASA... TUTTO QUA.
INIZIA LA VITA POLITICA: NEL ‘45 SI ISCRIVE ALLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, NEL ‘46 VIENE ELETTO NEL CONSIGLIO COMUNALE A PIEVE DI SOLIGO.
INTANTO INSEGNA ALLE SCUOLE ELEMENTARI NEL QUARTIERE DEL PIAVE E ALL’ISTITUTO AGRARIO.
FREQUENTA AGRARIA ALL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA, DOVE SI LAUREA NEL ‘57.
NEL ‘53 DIVENTA SINDACO.
L’AZIONE POLITICA È IL MODO DI CONCRETIZZARE I PROPRI IDEALI.
L’ISTRUZIONE.
LA SOLIDARIETÀ.
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I BENI COMUNI.
DOPO ANNI (E UNA RIELEZIONE), IL SINDACO FABBRI CAPISCE CHE PER RISOLVERE I PROBLEMI NON CI SI PUÒ LIMITARE AL PICCOLO, BISOGNA PUNTARE AL GRANDE.
DA SOLI NON SI CONCLUDE NIENTE, BISOGNA AGIRE ASSIEME.
ASPETTI ME?
MARIO! MA NON ERI A MESSA?
SONO ANDATO A QUELLA PRIMA, DAI NINO, FAMMI COMPAGNIA PER UN CAFFÈ.
MA SEI TORNATO IERI SERA DALL’ASSEMBLEA DEI SINDACI? STRANO CHE SIANO STATI LÌ ANCHE IL SABATO.
FINALMENTE HAI TROVATO UNA FIDANZATA?
IN REALTÀ C’È STATO ANCHE UN ALTRO INCONTRO.
MACCHÉ... MA COSA DICI...
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MI PAREVA STRANO CHE TRADISSI TUA MOGLIE, LA DEMOCRAZIA CRISTIANA.
...E VORREI CHE TU SUBENTRASSI COME SINDACO! SUL SERIO?
DICEVO... SONO STATO A FARE DELLE CHIACCHIERE IN SEDE, E CI SONO NOVITÀ... DALL’ANNO PROSSIMO ANDRÒ IN PROVINCIA...
NON FAR FINTA DI ESSERE STUPITO, MI HAI FATTO DA VICESINDACO PER ANNI!
MAGARI MI VERRÀ UNA RICADUTA DI SOCIALISMO, CHE NE SAI? MI FAI VEDERE COSA HAI IN TASCA?
NON SONO PREOCCUPATI CHE SONO TORNATO ALL’OVILE DA TROPPO POCO TEMPO?
SICURO CHE LO DEVO PROPRIO FARE? GUARDA SVUOTO ANCHE LE MIE.
SONO QUASI CINQUE ANNI CHE SEI NEL PARTITO!
UNA PERSONA CHE SI PORTA DIETRO UN ROSARIO NON PASSA AL SOCIALISMO DA UN GIORNO ALL’ALTRO.
E LO SO PERCHÉ SONO ANCH’IO UNA DI QUELLE PERSONE.
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TI CONOSCO DA UNA VITA MARIO, SO CHE HAI AVUTO LE TUE RAGIONI, ANCHE PERSONALI, PER ALLONTANARTI DALLA CHIESA, MA HAI SEMPRE CAPITO L’IMPORTANZA DEL BENE COMUNE.
SO CHE LASCIO PIEVE IN BUONE MANI SE QUELLE MANI SONO LE TUE. SUONA UN PO’ COME UN ADDIO...
CHE DICI? STARÒ SEMPRE DI BASE QUI. PER ADESSO...
QUELLA È LA STRADA CHE VOGLIO INTRAPRENDERE MA NON PER QUESTO TRASCURERÒ IL POSTO DA CUI VENGO. NON CI SONO RAMI SENZA RADICI E NON C’È FUTUROSENZA PASSATO.
MA SI VEDE CHE ORMAI SEI PROIETTATO VERSO ORIZZONTI PIÙ AMPI, ADESSO TREVISO MA POI POTREBBE ESSERCI ROMA.
E IL PRESENTE DOVE LO METTI?
IL PRESENTE È IL POSTO IN CUI SI LAVORA!
MA OGNI TANTO RIPOSATI DAI! È DOMENICA, ANCHE DIO SI È RIPOSATO!
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ME LA GODO LA VITA SAI.
COME NO... PER TE IL DIVERTIMENTO È LEGGERE BILANCI.
PREFERISCO LE MINUTE DELLE ASSEMBLEE. CHE SIMPATICONE... DAI FACCIAMOCI UN’OMBRA. MASSÌ, PERCHÉ NO.
FRANCESCO FABBRI SI CANDIDA ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 1958 E NON È ELETTO SOLO PER VIA DI UN AGGIUSTAMENTO DELLE CIRCOSCRIZIONI ELETTORALI AVVENUTO IN CASSAZIONE DOPO LO SPOGLIO.
QUESTA AMARA BEFFA NON FERMA FABBRI CHE SI CONCENTRA SULLA SUA ATTIVITÀ IN PROVINCIA. UNA DELLE PRIORITÀ SONO LE STRADE, IL PRESUPPOSTO MATERIALE ALLO SVILUPPO NEL TERRITORIO.
NEL 1963 È ELETTO AL PARLAMENTO, È IL CANDIDATO CON IL MAGGIOR NUMERO DI PREFERENZE DEL COLLEGIO.
NON SOLO CREARE LINEE DI COMUNICAZIONE MA SFRUTTARE QUELLE ESISTENTI: FABBRI SI FA PROMOTORE DEL CONSORZIO BIM PIAVE, CHE PORTA ALLA COLLABORZIONE DEI COMUNI LUNGO IL FIUME, ANCHE OLTRE LA PROVINCIA.
IN PARLAMENTO SI OCCUPA DEI TEMI A LUI CARI: EDUCAZIONE, INFRASTRUTTURE, AGRICOLTURA.
CONTINUA A ESSERE SEMPRE ATTIVO NEL SUO TERRITORIO, AD ESEMPIO COSTRUENDO SCUOLE E ISTITUTI PROFESSIONALI.
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E CONTRIBUÌ A COSTRUIRE, A FAR COLLABORARE, A FONDARE UNA CANTINA SOCIALE E A SVILUPPARE LA FEDERAZIONE DELLE COOPERATIVE E MUTUE.
UNA DECINA D’ANNI PRIMA FABBRI ERA IL SINDACO DI UNA PICCOLA CITTADINA DI PROVINCIA, UNA PROVINCIA FERITA DA CUI SI EMIGRAVA.
AGLI INIZI DEGLI ANNI ‘ 70 FABBRI È UN PARLAMENTARE CON INCARICHI SEMPRE MAGGIORI E CON SEMPRE PIÙ PESO SIA SUL TERRITORIO SIA A LIVELLO NAZIONALE.
LA VISTA DA QUASSÙ È MAGNIFICA!
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HO SEMPRE SPERATO DI ARRIVARE QUI, E IN UN CERTO SENSO HO SEMPRE SAPUTO CHE CI SAREI ARRIVATO. QUESTO PERCHÉ HO SEMPRE CREDUTO IN UN MONDO GIUSTO, CHE RIPAGA CHI CE LA METTE TUTTA.
HO DEDICATO LA MIA VITA ALLA POLITICA E NON L’HO FATTO PERCHÉ MI PIACE, MA PER QUELLO CHE SI PUÒ FARE.
LA POLITICA È UNA MACCHINA ASSETATA DI TEMPO ED ENERGIE MA SE UNO SI SACRIFICA PUÒ FARLA FUNZIONARE PER IL BENE COMUNE.
CERTO CI POSSONO ESSERE INGIUSTIZIE LUNGO LA STRADA MA ALLA FINE LA PROVVIDENZA DARÀ UN EQUILIBRIO O ALMENO UN SENSO A TUTTO. PER ORA IL MIO IMPEGNO È STATO RIPAGATO, FARÒ DI TUTTO PER MERITARMI IL MIO POSTO.
LA POLITICA È IL POSTO DOVE GLI IDEALI DIVENTANO FATTI, DOVE LE IDEE DIVENTANO REALTÀ, DOVE I VALORI DIVENTANO AZIONI.
GUARDATE. VEDETE LÀ, TRA LO SCINTILLIO DELL’ADRIATICO E QUESTE MONTAGNE CI SONO LA MIA TERRA, LE MIE RADICI. MI SI STRINGE IL CUORE OGNI VOLTA CHE ME NE VADO E NON VEDO L’ORA DI TORNARE.
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LA NOSTALGIA NON C’ENTRA, O C’ENTRA POCO, È CHE VOGLIO PRENDERMI CURA DI QUEI BORGHI E DI QUELLE COLLINE, VOGLIO FARE E COSTRUIRE.
PIEVE DI SOLIGO, TREVISO, IL VENETO SONO MAGNIFICI SI MERITANO IL MEGLIO E SPERO DI RIUSCERE A DARGLIELO.
REDUCE DALLA GUERRA, SENTIVO CHE POTEVO FARE QUALCOSA PER QUELLA TERRA, LA MIA TERRA MARTORIATA DALLA MISERIA MA CON UN ENORME POTENZIALE.
E PREGO SEMPRE DI FARE LA COSA GIUSTA, DI RESTARE ONESTO, DI NON CEDERE MAI, DI FAR SÌ CHE LE MIE AMBIZIONI SIANO SEMPRE AL SERVIZIO DEGLI ALTRI.
IL FUTURO, IL PROGRESSO, IL BENESSERE SAREBBERO ARRIVATI COMUNQUE, NON SONO COSÌ SCIOCCO DA PENSARE DI AVERLI PORTATI IO, SPERO PERÒ DI AVERLI GUIDATI IN UN POSTO DOVE POSSANO RIMANERE.
SE LE COSE FOSSERO ANDATE DIVERSAMENTE? SE AVESSI RITROVATO QUELLA RAGAZZA DI SALONICCO CHE CONOBBI DURANTE LA GUERRA? SONO QUI PER DESTINO O PER MERO CASO? IMPORTA?
ORA SONO QUI, E DEVO GUARDARE ALTROVE, LAGGIÙ, VERSO ROMA E TUTTA L’ITALIA. MI CHIEDO SE DAVVERO RIUSCIRÒ A FARE QUALCOSA DI BUONO UNA VOLTA AL GOVERNO.
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È ORA DI TORNARE A LAVORARE...
CONSIDERATO L’OTTIMO LAVORO IN PARLAMENTO E I FITTI COLLEGAMENTI CON IL TERRITORIO, VENNE DATA QUASI PER “SCONTATA” LA RIELEZIONE DI FABBRI NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 1968 E DEL 1972. ALLORA SI VENIVA ELETTI TRAMITE PREFERENZE E IL SUO SUCCESSO ERA STATO CONQUISTATO CON UN IMPEGNO DURATURO, INSTANCABILE E UMILE, CHE TUTTI GLI RICONOSCEVANO COME UNA SUA SPECIALE CAPACITÀ.
FABBRI, NELLE PRIME DUE LEGISLATURE, SI DEDICÒ INTENSAMENTE E PUNTUALMENTE ALL’ATTIVITÀ PARLAMENTARE E LEGISLATIVA, INTERESSANDOSI IN PARTICOLARE AI PROBLEMI DEGLI ENTI LOCALI, ALL’ISTRUZIONE PUBBLICA, ALLA POLITICA AGRARIA E AL PERSONALE INSEGNANTE. IN VESTE DI DEPUTATO, FU SEMPRE VICINO AGLI AMMINISTRATORI LOCALI, AIUTANDO LORO (MA ANCHE SEMPLICI CITTADINI) NEL COMPLICATO ITER BUROCRATICO DELLE PRATICHE.
LA VASTA ESPERIENZA ACQUISITA COME AMMINISTRATORE LOCALE CONSENTÌ ALL’EX SINDACO DI DARE PROVA DI PROFONDA PREPARAZIONE FINANZIARIA, SVOLGENDO UN LAVORO IMPEGNATIVO, APPREZZATO PER PUNTUALITÀ, COMPETENZA E COMPLESSITÀ DI DATI. FU MEMBRO NELLA COMMISSIONE BILANCIO, NONCHÉ PRESIDENTE DEL COMITATO PER IL CONTROLLO FINANZIARIO E FU RIPETUTAMENTE RELATORE GENERALE DEL BILANCIO E DEI RENDICONTI GENERALI DELLO STATO OLTRE CHE RELATORE DELLA PARTE FINANZIARIA DI TUTTI I PIÙ IMPORTANTI DISEGNI DI LEGGE. 26—27
POCO DOPO LA SUA TERZA CONFERMA A DEPUTATO, FRANCESCO FABBRI VIENE NOMINATO SOTTOSEGRETARIO DI STATO AL TESORO NEL SECONDO GOVERNO ANDREOTTI (30 GIUGNO 1972 7 LUGLIO 1973).
NON HAI MAI VOLUTO FARLO, MARIO?
“FARLO” COSA?
DI DIRE MESSA QUI A PIEVE...
NON SONO UN CANTANTE CON UN TEATRO… “NON HA MAI VOLUTO SUONARE ALL’ARISTON”…
NEL SENSO... NON SAREBBE UN SEGNO FORTE DI TUTTA LA STRADA CHE HAI FATTO.
STRADA... COME SE CI FOSSE UN POSTO DOVE ANDARE...
FORSE TUTTI ABBIAMO UN POSTO IN CUI DOBBIAMO ESSERE... LE VIE DEL SIGNORE PORTANO SEMPRE DA QUALCHE PARTE.
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IN POCHI HANNO L’ITINERARIO CHIARO COME LO HAI TU.
MA CHE DICI! TU HAI SEMPRE VOLUTO RENDERE IL POSTO MIGLIORE!
HO AVUTO LA META CHIARA FORSE, MA LA STRADA PER RAGGIUNGERLA, QUELLA È STATA UN BELLO ZIG ZAG! SOCIALISTA DA RAGAZZO, DEMOCRISTIANO DA GIOVANE E POI SACERDOTE E MISSIONARIO.
A VOLTE SEMBRA TI SENTI IN COLPA PER AVER CAPITO DA SUBITO CHE LA TUA VITA ERA LA POLITICA.
COLPA!? MA NO...
NON HAI MAI PENSATO A COME SAREBBE STATO AVERE UNA FAMIGLIA?
MA IO HO UNA FAMIGLIA!
LO SAI CHE INTENDO...
GUARDA CHE LE CONFESSIONI NON SI ESTORCONO!
MI PIACE PENSARE DI ESSERE UNA DELLE PERSONE A CUI PARLI DI PIÙ, E A ME NON DICI QUASI NIENTE.
TU PIÙ DI TANTI ALTRI DOVRESTI CAPIRE CHE L’IO, L’INDIVIDUO, È SEMPRE PARTE DI UN TUTTO, IL TUTTO IMPORTA. SIAMO UNA RETE DI STRADE, UN SISTEMA DI FIUMI, SIAMO LA STRETTA DI MANO, MA NON LE MANI STESSE, SIAMO L’INSIEME DELLE PARTI.
E TU NON HAI MAI RIPENSAMENTI? IL SACERDOZIO NON TI PESA?
BASTA VEDERE I SORRISI NELLA GENTE CHE HAI AIUTATO, SE COSTRUSICI UNA SCUOLA, CAPISCI SUBITO IL CAMBIAMENTO E IL MIGLIORAMENTO CHE PORTI. 30—31
NON SO TU COME FAI A ROMA, DEVE ESSERE TUTTO COSÌ... CONTORTO, COMPLICATO... GIÀ SOLO LA POLITICA IN PROVINCIA ERA UNA GABBIA DI MATTI...
NON È FACILE... ERO LÌ GIUSTO IERI...
…MA DEVO TORNARE QUI OGNI VOLTA CHE POSSO, NON SO COME FAREI SENZA QUESTA TERRA, QUEST’ACQUA, QUESTO CIELO.
QUINDI SEI VENUTO QUI IN VACANZA.
E ALCUNE COSE LE POSSO FARE SOLO QUI... COME SALUTARE UN AMICO CHE SE NE TORNERÀ IN BRASILE E CI RESTERÀ SEI MESI.
QUINDI SEI VENUTO APPOSTA?
OH NO! NE HO DI COSE DA FARE, MA È PIÙ BELLO FARLE QUI.
DAI OFFRIMI UN CAFFÈ...
IL CAFFÉ TE LO OFFRO SOLO SE MI DICI SE TI FANNO MINISTRO O NO.
VEDO CHE TI ARRIVANO ANCORA LE VOCI DI CORRIDOIO...
BASTA LEGGERE TRA LE RIGHE DEI GIORNALI...
NON CREDERE A TUTTO QUELLO CHE LEGGI...
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VUOI CHE ANDREOTTI NON TI CHIAMI?
CHE MINISTERO TI PIACEREBBE? INTERNO?
ASPETTA CHE IL GOVERNO CADA, PRIMA! SMETTILA DI PRENDERMI IN GIRO! IL SOLITO MODESTO!
INVERNO 1973 VIENE CHIESTO A FABBRI DI OCCUPARSI DI UN ’ A ZIENDA IN CRISI, NEL SUO TERRITORIO, LA “CONFEZIONI SANREMO” CON STABILIMENTI A CAERANO DI SAN MARCO E PONTE NELLE ALPI.
CI SONO IN GIOCO 4600 POSTI DI LAVORO.
LA SANREMO ERA DI PROPRIETÀ DI UNA MULTINAZIONALE AMERICANA, CHE DOPO UN ANNO DI PASSIVO ANNUNCIA CHE SE NON TROVERÀ UN COMPRATORE CHIUDERÀ TUTTI GLI STABILIMENTI.
FABBRI PARLA AL CINEMA DI CAERANO, PIENO DI LAVORATORI. C’È UNA POSSIBILE SOLUZIONE: UNA FINANZIARIA PUBBLICA SI PREOCCUPERÀ DI RILEVARE L’AZIENDA DAGLI AMERICANI, RISANARLA E VENDERLA.
TUTTO SEMBRA PROCEDERE PER IL MEGLIO, AVVIENE IL PASSAGGIO DI PROPRIETÀ E INIZIA LA RISTRUTTURAZIONE.
UN ARTICOLO GETTA DELLE OMBRE SU TUTTA L’OPERAZIONE. IL TITOLO: “SANREMO, TRE MILIAIRDI E MEZZO SCOMPARSI”.
QUALCOSA PERÒ GUASTA QUESTO SUCCESSO.
L’ARTICOLO NON HA NESSUN FONDAMENTO: FORSE È STATO SCRITTO INSEGUENDO UNO SCOOP CHE NON ESISTE, FORSE FA PARTE DI GIOCHI POLITICI PIÙ GRANDI. FABBRI VIENE COINVOLTO SUO MALGRADO. DALLA POLEMICA GIORNALISTICA SI PASSA AL CASO GIUDIZIARIO: FABBRI VIENE INDAGATO PER FALSO IDEOLOGICO E INTERESSE PRIVATO IN ATTO D’UFFICIO.
PER FRANCESCO FABBRI QUESTO FU UN DURO COLPO.
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IL GIORNALISTA ACCUSA FABBRI E LA DC DI AVER RICEVUTO LAUTE TANGENTI NELLA TRATTATIVA TRA GLI AMERICANI E L’AZIENDA A PARTECIPAZIONE STATALE.
PERCHÉ SORRIDI COSÌ?
PERCHÉ SONO CONTENTA DI VEDERTI… E PERCHÉ È BUFFO VEDERTI ANCORA NELLA SEICENTO.
MI PORTA DOVE SERVE, NO?
COME FANNO A PENSARE CHE PRENDERESTI DELLE TANGENTI?
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INIZIAMO SUBITO A TOCCARE L’ARGOMENTO?
DAI, DAI, ENTRA!
MAMMA MIA CHE FACCIA CHE HAI NINO!
HAI UNA CERA PEGGIO DI QUANDO SEI TORNATO DALLA GUERRA.
ADESSO SEI TU CHE ESAGERI!
ADESSO NON ESAGERIAMO.
VOLEVO DIRE SOLLIEVO, CHE TUTTO ERA FINITO...
ALMENO QUELLA VOLTA AVEVI... SPERANZA?
MI SPIACE ESSERE COSÌ DI CATTIVO UMORE MA PURTROPPO NON VEDO LA FINE DI QUESTA STRADA TORTUOSA.
TUTTE QUESTE ACCUSE, QUESTE INFAMIE... PER ME SONO UN MACIGNO. É COSÌ DIFFICILE ESSERE FORTI...
VEDERE LA PROPRIA REPUTAZIONE MACIULLATA, TUTTO IL BENE CHE HO PROVATO A FARE, DIMENTICATO...
IN TUTTI QUESTI ANNI CHE HO FATTO POLITICA NON MI SONO MAI TROVATO AD ESSERE COSÌ STRITOLATO DAI SUOI INGRANAGGI...
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IN TANTI SONO DALLA TUA PARTE, GUARDA!
CHI TI CONOSCE LO SA CHE SEI ONESTO, ANZI IL PIÙ ONESTO!
LA VERITÀ VERRÀ FUORI, LE COSE CHE HAI FATTO RESTERANNO. GRAZIE… NON SO COME POTREI FARE SENZA DI VOI.
DOVREBBE FARCI PORTABORSE E SEGRETARIE UFFICIALI VISTO CHE È IL LAVORO CHE FACCIAMO COMUNQUE!
A PROPOSITO DEVO ANDARE A FARE DUE TELEFONATE AL MINISTERO.
AVREI VOGLIA DI FARMI QUALCHE VIAGGIO, ANCHE SOLO QUALCHE GITA A ROMA...
SONO STANCO MA NON SCONFITTO... C’È ANCORA UN FUTURO DA COSTRUIRE... AVEVO SOLO BISOGNO DI FARE UN TUFFO NEL PASSATO PER TORNARE A RICARICARE LE FORZE.
MA CHE FACCIO DA MANGIARE?
MA FIGLIOLO, NON TI VUOI RIPOSARE UN PO’, SARAI STANCO!
MA QUELL’IMPASTO NON È PER ADESSO?
UN FRITTATINA MAGARI?
MA NON AVEVAMO UNA FARAONA IN CONGELATORE?
RAGAZZE! FATE SEMPRE LE COSE COMPLICATE!
È SEMPRE UN PO’ FESTA QUANDO TORNA NINO, FACCIAMO UNA COSA UN PO’ SPECIALE!
MICA SI SCONGELA IN DUE ORE!
MICA CUCINI TU!
MA SE È QUI UNA SETTIMANA SÌ E UNA NO!
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NINO SENTI DOBBIAMO DECIDERE UNA COSA… MA PERCHÈ PIANGI?
NIENTE... CHE SUCCEDE FIGLIOLO TUTTO BENE?
È SOLO CHE SONO CONTENTO DI ESSERE A CASA.
DAI, SMETTILA CHE SE NO PIANGIAMO ANCHE NOI.
FRANCESCO FABBRI FU SCAGIONATO IN FORMA DEFINITIVA SOLO DIECI ANNI DOPO, NEL 1987. TRAGICAMENTE NON SAPRÀ MAI DI QUESTA SENTENZA E VIVRÀ I SUOI ULTIMI ANNI CON L’INCOMBENTE DOLORE DI ESSERE STATO INGIUSTAMENTE ACCUSATO.
NON ERA UN MINISTERO MOLTO PRESTIGIOSO E ALCUNI LO RITENEVANO INUTILE MA FABBRI DIEDE IL MASSIMO DI SÉ, COME SEMPRE.
IL PARTITO NON AVEVA DUBBI SULLA SUA INNOCENZA E GLI DIEDE ALTRI INCARICHI DI RILEVO TRA CUI QUELLO DI MINISTRO DELLA MARINA MERCANTILE NEL LUGLIO 1976.
PURTROPPO PER POCO TEMPO.
FABBRI FU MOLTO DISCRETO NEL TRATTARE LA SUA MALATTIA TANTO CHE ALCUNI GIORNALISTI PENSAVANO FOSSE UN ASSENTEISTA.
STAVA INVECE LOTTANDO CONTRO UN CANCRO AL PANCREAS. GIUNTI A DICEMBRE, ERA STATO FATTO TUTTO IL POSSIBILE.
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CERCÒ DI PASSARE PIÙ TEMPO POSSIBILE CON I SUOI AFFETTI.
MA CONTINUÒ A LAVORARE FINO ALL’ULTIMO GIORNO.
IL 20 GENNAIO 1977, FABBRI AVREBBE DOVUTO PRESENZIARE A UN CONVEGNO SULL’ECONOMIA MARITTIMA, MA ERA RICOVERATO.
VEDERE LA SUA TERRA UN’ULTIMA VOLTA.
SI RITROVÒ A CORRERE VERSO PIEVE DI SOLIGO, IN AMBULULANZA, SPERANDO DI ARRIVARE A CASA.
20 GENNAIO 1977 FRANCESCO FABBRI CI LASCIA. LA CITTÀ È IN LUTTO.
I FUNERALI SI SVOLSERO NELLA CHIESA DI PIEVE DI SOLIGO.
I SOLIGHESI DISSERO AI GIORNALISTI: «PER NOI DI PIEVE DI SOLIGO ERA SEMPLICEMENTE NINO, UN AMICO. AUTO BLU MINISTERIALI QUI NON NE ABBIAMO MAI VISTE».
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VI ERA STATO UN TENTATIVO DI FANFANI DI FAR CELEBRARE LE ESEQUIE A ROMA, CON UN FUNERALE DI STATO, MA L’IPOTESI FU SUBITO RESPINTA DALLA FAMIGLIA E DALLA COMUNITÀ.
MA QUEL GIORNO DI AUTO BLU CE NE FURONO: IL CENTRO POLITICO DELL’ITALIA SI SPOSTÒ, PER UN GIORNO, DA ROMA A PIEVE DI SOLIGO.
IL PRIMO MINISTRO ANDREOTTI E DECINE DI ALTE CARICHE DELLO STATO ARRIVARONO A RENDERE OMAGGIO A FABBRI.
POLITICI CHE SI PERDEVANO NELLA FOLLA DI GENTE ACCORSA A RENDERE OMAGGIO A UN LORO CONCITTADINO, A QUALCUNO CHE AVEVA FATTO QUALCOSA PER LA COMUNITÀ, PER TANTI GRUPPI E PERSONE. PER TUTTI.
L’UFFICIALITÀ DELLA CERIMONIA NON ATTENUÒ IL DOLORE E L’EMOZIONE SINCERA.
FABBRI ERA UNA PARTE VIVA DI QUELLA TERRA, UNA RADICE ANCORATA AL PASSATO E UN RAMO PROTESO VERSO IL FUTURO.
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FABBRI HA LASCIATO UN’EREDITÀ FONDAMENTALE, FATTA DI PASSIONE E VALORI.
UNA LUCE CHE ANCORA ILLUMINA.
UN ESEMPIO DA SEGUIRE.
Colophon
Quaderni della Fondazione Laboratorio Politico a cura di Roberto Masiero
Fondazione Francesco Fabbri Onlus
Disegni Paolo Gallina
Edito da ©2018 Edizioni Francesco Fabbri ©2018 ZeL Edizioni – Treviso info@zeledizioni.it zeledizioni.it
Sede di Rappresentanza Villa Brandolini Piazza Libertà, 7 31053 Pieve di Soligo
Progetto grafico Metodo Studio
Prima edizione 09.2018 ISBN: 978-88-87186-19-2
Sceneggiatura Luca Vanzella (da Ivano Sartor, Francesco Fabbri)
Si ringraziano: Ivano Sartor, Roberto Masiero Carlo Sala, Chiara Pozzobon Alberto Polita, Nicola Ferrarese
Sede Operativa Casa Fabbri Via Francesco Fabbri 16 31053 Pieve di Soligo t 3349677948 segreteria@fondazionefrancescofabbri.it fondazionefrancescofabbri.it
FRANCESCO FABBRI Il viaggio di un antieroe dalla prigionia al governo del Paese Laboratorio Politico Quaderni #5
9,00 euro
Questa graphic novel, promossa dalla Fondazione Francesco Fabbri, ricavata dalla biografia di Francesco Fabbri scritta da Ivano Sartor, pubblicata da Zel Edizioni nel 2018, vuole raccontare, soprattutto al variegato mondo della scuola, le opere e i valori che hanno caratterizzato la vita del Senatore Fabbri, nato a Solighetto nel 1921 e morto a Roma nel 1977. É la storia di chi, avendo sofferto la guerra e la prigionia, decide di dedicare la vita laicamente alla comunità cercando di contribuire al benessere collettivo e allo sviluppo sociale non solo dei propri territori, ma di tutta la nazione: un eroe perché antieroe.