Giulio Einaudi L’arte di pubblicare Milano – Palazzo Reale 29 novembre 2012 13 gennaio 2013
1912 • 2012 Giulio Einaudi Centenario della nascita Milano, Piazza Duomo 12 – lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30 k 19.30 giovedì, sabato 9.30 k 22.30 – www.comune.milano.it/palazzoreale
“Quando dico autore non penso a niente di sacrale; non penso a una figura mitica che l’editore deve solo scovare ripulire e venerare come una pietra preziosa o una sacra immagine. Penso proprio a questa complessa trama di rapporti e di incontri nella quale le persone crescono, le idee si scambiano, penso a un grande lavoro reciproco, qualcosa di molto concreto e materiale. Penso a ideologie e temperamenti anche opposti. Penso a un catalogo che trova i suoi grandi snodi in alcuni nomi che diventano simboli, percorsi riconoscibili e necessari”.
Giulio Einaudi
in Severino Cesari, Colloquio con Giulio Einaudi, Theoria, Roma-Napoli 1991 – p.159
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Cosa ricordare?
Nella visione di Giulio Einaudi, e dei suoi compagni di avventura, fare cultura voleva dire lavorare, seminare, coltivare. Restando sapientemente nascosti dietro al frutto del proprio mestiere e cedendo volentieri la scena allo scrittore, al libro, che pure si era contribuito a creare, a consolidare, in un laboratorio discreto quanto ineguagliabile.
Narratori contemporanei, Corrente, I Coralli, Serie bianca dei Coralli e infine Opere di maestri contemporanei, si prestano, nel loro insieme e nella loro diversità, a darci numerosi indizi sul metodo e sul significato del lavoro che ne determinò la nascita e la diffusione.
Esibirsi, confondersi col prodotto, mettersi in mostra, non era previsto, anzi era quasi interdetto da un’etica del lavoro e da una logica produttiva. Per questo riteniamo che non sia il caso di ricordare Einaudi nel centenario della sua nascita con parate fotografiche, né alimentando la retorica superflua, e fluente, sul carattere del personaggio.
L’esposizione stessa delle collezioni complete, suddivisa nelle versioni grafiche che caratterizzarono la loro evoluzione, è già, in se stessa, un inedito. Infatti è questa probabilmente la prima volta in cui il mosaico viene ricomposto, dandoci modo di osservarne i disegni indecifrati, le orchestrazioni nascoste, le sofisticate intelligenze costruttive.
Commemorare Giulio Einaudi dovrebbe essere – unicamente – parlare del suo lavoro, far rivedere e comprendere in cosa sia consistita quella unicità, quell’opera editoriale, a cui collaborarono generosamente le migliori energie intellettuali, italiane e internazionali.
Destino del libro era infatti disperdersi, frammentarsi, attrarre l’attenzione su di sé e – come frutta al mercato – non lasciare memoria alcuna dell’albero di provenienza.
La Giulio Einaudi editore, nei cinquant’anni della sua attività indipendente (19331983), ebbe al suo attivo 101 collane e 19 riviste. Non è quindi facile – anzi forse è quasi impossibile – ricostruire la visione d’insieme di quella ineguagliabile opera editoriale. Tra quelle collane, se ne sono scelte alcune che potessero rappresentare un’idea di cultura, riassumere, nella loro evoluzione, il metodo, il gusto, l’intelligenza e le vicissitudini che accompagnarono la vita dell’editore e dei suoi più importanti collaboratori.
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Quello che possiamo ammirare oggi, nella sua interezza, invece, è proprio un ramo di quell’albero dimenticato; ovvero (e finalmente) una precisa illustrazione delle sapienze botaniche che seppero coltivarlo.
Malcolm Einaudi Humes presidente della Fondazione Giulio Einaudi
Giulio Einaudi a cent’anni dalla nascita
Giulio Einaudi può sicuramente ritenersi l’editore che ha rappresentato al meglio il grande viaggio che la cultura italiana ha percorso dagli anni trenta del novecento alla fine del secolo scorso. Dal periodo buio del regime fascista alla Liberazione, dai difficili anni del dopoguerra agli entusiasmi del miracolo economico, dal ’68 agli anni di piombo, fino agli anni ottanta epoca contraddittoria, edonistica e di apparente benessere. Giulio Einaudi in tutti questi anni è sempre stato in prima fila, ha sempre sviluppato scelte editoriali coraggiose, rischiando non solo imprenditorialmente ma anche fisicamente, sperimentando perennemente, scuotendo gli animi, cercando di operare per il bene comune, senza badare in modo prioritario al tornaconto, al successo commerciale, alle richieste di un facile mercato. Editore puro, ha sempre espresso rara ed esemplare capacità di coinvolgimento e di aggregazione nei confronti delle più vive personalità del mondo della cultura italiana e non solo. Ha soprattutto sempre lottato per opporsi alle mode, alle tendenze effimere del momento, per privilegiare un’editoria che, in tempi medio-lunghi, secondo un suo forte convincimento, potesse elevare culturalmente il nostro Paese in ogni sua classe sociale e a ogni latitudine.
L’avventura della Casa editrice inizia nel 1933 quando Giulio, a soli 21 anni, fonda la “Giulio Einaudi editore” stimolato in tal senso dal gruppo di amici del Liceo D’Azeglio di Torino, gruppo formatosi attorno alla grande personalità del professor Augusto Monti, gruppo che Giulio da subito saprà coinvolgere nella nuova avventura. Opereranno per la casa editrice, fin dall’inizio, quindi, giovani che diventeranno colonne portanti non solo dell’Einaudi ma della cultura italiana tout court: Leone Ginzburg di 24 anni, Cesare Pavese di 25, Massimo Mila di 23 anni, Norberto Bobbio di 24. Successivamente, a cavallo del periodo bellico: Giaime Pintor, Felice Balbo, Elio Vittorini, Gianfranco Contini, Carlo Muscetta. Dopo la guerra: Italo Calvino, Giulio Bollati, Paolo Fossati, Delio Cantimori, Federico Chabod, Paolo Spriano. Un’avventura, quella dell’Einaudi, che fin dall’inizio fu caratterizzata da censure, delazioni, confini, galere, più tardi da bombardamenti, traslochi di sede, interrogatori, torture, assassini. Poi, nel dopoguerra, da difficoltà finanziarie e di gestione. Ma l’avventura della casa editrice torinese è anche un’avventura che, in contrapposizione alle mille difficoltà, mise in evidenza la forza morale e il grande carattere, la caparbietà e la tenacia dei suoi protagonisti; di più, un ineguagliabile, fortissimo spirito di gruppo. Queste furono le doti che più di ogni altre permisero all’Einaudi di superare ogni ostacolo, così che la Casa poté ben meritarsi il motto che da subito Giulio volle adottare per la azienda: l’ormai famoso Spiritus durissima coquit.
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I libri Einaudi: 1933 - 1983
Fin dalla nascita della casa i libri Einaudi si contraddistinsero per la grande capacità di unire contenuti di rilievo ad una grande forma estetica. L’Einaudi seppe crearsi in breve tempo un proprio pubblico tanto fedele quanto esigente, legato alla Casa proprio per le sue spiccate capacità di approfondimento, per la cura estrema dell’apparato critico, per la puntigliosa attenzione nella composizione dei testi, ma anche per le sue scelte estetiche sempre a cavallo tra rigore tipografico e voglia di sperimentazione. Per ciò che attiene all’importanza dei contenuti dei libri Einaudi basta citare solo alcuni esempi di operatori “interni” alla Casa o consulenti stretti che hanno fatto grande la casa editrice, siano essi autori o curatori o traduttori: Luigi Einaudi, Leone Ginzburg, Cesare Pavese, Massimo Mila, Norberto Bobbio, Elio Vittorini, Carlo Ludovico Ragghianti, Lamberto Vitali, Cesare Brandi, Italo Calvino, Paolo Boringhieri, Natalia Ginzburg, Gianfranco Contini, Carlo Levi, Felice Balbo, Paolo Grassi, Ernesto De Martino. E poi gli autori letterari di stretto entourage einaudiano: Carlo Emilio Gadda, Eduardo De Filippo, Elsa Morante, Beppe Fenoglio, Mario Rigoni Stern, Carlo Cassola, Giorgio Bassani, Leonardo Sciascia, Lalla Romano, Primo Levi, Giovanni Arpino. E poi gli scrittori stranieri divulgati in Italia da Einaudi, dai classici: Goethe, Dostoevskij, Melville, Tolstoj, Stevenson, Flaubert, Kafka, Gogol, Conrad, Lee Masters, Proust, ai moderni: Sartre, Hemingway, Borges, Mann, Salinger, Brecht, Musil, Miller, Beckett, Queneau, Ionesco, Bulgakov, Robbe-Grillet, solo per citarne alcuni. Ma Einaudi è solo in parte letteratura, poesia, teatro. Le collane Einaudi negli anni dal ’33 all’83 sono state un centinaio e quasi venti le riviste. Dalla collana Viola di Studi etnologici, alla Biblioteca di cultura storica, dai Saggi alla Biblioteca di cultura scientifica, dai Libri per ragazzi ai Manuali, dalla Piccola Biblioteca Einaudi alla Serie politica e così via. Per le riviste basti citare le gloriose “La Riforma Sociale” di Luigi Einaudi, “Il Politecnico” curato da Elio Vittorini, “Il menabò di letteratura” di Calvino e Vittorini, “Società” di Carlo Muscetta, la “Rivista di filosofia” di Norberto Bobbio.
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E, in Einaudi, il contenuto andò sempre di pari passo con la forma del libro. La grafica della Casa nel corso degli anni è sempre stata un raro esempio di semplicità e di rigore da un lato e di ricerca e originalità dall’altro. Fin dall’inizio della sua avventura Giulio Einaudi volle dare grande importanza all’estetica del libro e si avvalse, già nei suoi primi passi, di consulenti di grande spessore professionale. Da Carlo Frassinelli, che lo affiancò nella fase iniziale, a Francesco Menzio che illustrò praticamente tutte le copertine dell’Einaudi fino alla fine della guerra, dai grandi sperimentatori dell’immediato dopoguerra Albe Steiner e Max Huber, primi veri graphic designers, ai giovani pittori di Brera che proprio in quel periodo, coordinati da Giuseppe Ajmone, consulente artistico dell’Einaudi dal ’46 al ’49, furono coinvolti a illustrare la nuova generazione di libri Einaudi dell’Italia libera: Morlotti, Cassinari, Chighine, Guttuso, Peverelli, Bergolli, Bertagnin. Fino ad arrivare alla forma del libro Einaudi forse più conosciuta dal grande pubblico, quella progettata da Bruno Munari che dalla fine degli anni cinquanta contraddistinse e marchiò in modo inequivocabile, coordinando le varie collane, il libro Einaudi fino agli anni novanta. Famose le sue superfici immacolate, i pochi segni distintivi di stampo costruttivista, il suo perfetto utilizzo del lettering.
Alle radici de I Coralli
Narratori Contemporanei
La collana e le sue origini – 1941/1942 La collana Narratori contemporanei nacque nel 1941, con l’intento di presentare al pubblico giovani scrittori italiani. All’esordio subito una bandiera: Paesi tuoi, primo romanzo di Cesare Pavese, quasi manifesto del nuovo clima culturale che iniziava a delinearsi (e che verrà poi definito neorealismo). Negli aspetti estetici questa collana, meglio di ogni altra, testimonia, volume dopo volume, l’evoluzione della forma del libro Einaudi nel periodo intenso e cruciale che va dai primi anni quaranta all’immediato dopoguerra. E sarà proprio l’ultimo allestimento grafico dei Narratori contemporanei a transitare, poi, nella nuova collana I Coralli che, nata nel ’47, la sostituirà. Nel primo periodo (dal maggio del ’41 al luglio del ’42, che vede pubblicati sette titoli) Narratori contemporanei sarà connotata da sopraccoperte a colori illustrate dal pittore Francesco Menzio. Autore che, va sottolineato, caratterizzò, in senso più generale, l’immagine dell’Einaudi per tutto il periodo “epico” che intercorse dal 1938 ai giorni della caduta di Mussolini e all’armistizio. Menzio fece parte dei “Sei di Torino” (con Boswell, Chessa, Levi, Paulucci e Galante). Gruppo suscitato e fatto nascere, attorno al ’29, da Edoardo Persico (“provocatore di cultura” come qualcuno amò definirlo, poi grande redattore di “Casabella” a Milano, rivista d’avanguardia di architettura e di arredamento). La scelta che Giulio Einaudi fece, nel coinvolgere Menzio, fu quella di contrapporsi all’Italia del sarfattiano “Novecento”, ricorrendo a un artista capace di sviluppare i suoi lavori con sguardo internazionale e con un’estetica più europea e specificamente parigina. Ma la vera grande innovazione editoriale stava nell’accettare che l’artista “dipingesse” le copertine e non solo che le “illustrasse”. Menzio per la casa editrice dipingerà quadri, vere e proprie opere d’arte, che nulla hanno a che fare con il mestiere artigianale dell’illustratore.
Basta osservare libri come Paesi tuoi, Alloggio del golfo, L’isola per rendersene conto. Oppure basterà affiancare le sue copertine a quelle dei pur validi illustratori dell’epoca per averne ulteriore conferma. I “tipi” adottati per il titolo, sempre collocato in una bandella bianca nella parte soprastante l’illustrazione, varieranno di libro in libro. Autore e casa editrice, rispettivamente in testa e al piede di pagina, saranno caratterizzati da un corpo decisamente minuscolo. Una curiosità: il primo volume della serie, Paesi tuoi, uscì riportando come nome di collana Biblioteca dello struzzo. Leone Ginzburg, dal confino di Pizzòli, contestò vivamente tale scelta perché, secondo lui, avrebbe connotato i libri come “indigeribili”. Giulio Einaudi fece tesoro della sua segnalazione e dal secondo volume la collana assunse la denominazione definitiva di Narratori contemporanei. La parentesi romana – 1945 Nella Roma liberata (giugno ’44), la sede Einaudi – presidiata da Muscetta e Alicata – riprenderà le attività in netto anticipo rispetto alla sede torinese e in modo del tutto indipendente. Inoltre, dall’ottobre di quell’anno – con la presenza di Giulio Einaudi, che aveva rocambolescamente raggiunto la capitale – si ripresero a programmare le pubblicazioni secondo i progetti originari. Nel frattempo la sede torinese, commissariata dai repubblichini fino al 25 aprile 1945, subiva scelte editoriali singolari ed estemporanee, determinate da manipolazioni propagandistiche più che da intenti imprenditoriali. La sede romana ripose subito mano anche alla collana Narratori contemporanei – che a Torino era stata interrotta – e mise in lavorazione nuovi titoli con l’intento di ridar voce a giovani scrittori italiani e non solo. In un clima euforico di città libera, nel generale desiderio di aperture verso culture ed esperienze d’oltre confine, il primo volume pubblicato sarà Il silenzio del mare di Vercors (pseudonimo di Jean Marcel Adolphe Bruller), primo romanzo straniero della collana.
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Sarebbero poi seguiti: L’isola appassionata di Bonaventura Tecchi, L’impero in provincia di Francesco Jovine e Racconti vecchi e nuovi di Giuseppe Dessì. Questi quattro volumi, pubblicati tra aprile e ottobre del ’45, si distingueranno nettamente dagli altri da un punto di vista formale: le sopraccoperte, stampate in un austero quanto economico bianco e nero, saranno illustrate con acquarelli di Domenico Purificato. Nella prima parte della sua carriera artistica Purificato aderì alla corrente definita romana, avviata da Scipione e Mario Mafai. Artista poliedrico, dal 1940 al 1943 fu redattore della rivista “Cinema”. Nel dopoguerra fu protagonista a Roma della corrente neorealistica, immortalando nelle sue tele gente del popolo, figure e scene campestri della vita quotidiana. Quando, dopo la Liberazione, l’attività della sede torinese tornò alla normalità, la programmazione e la produzione di Narratori contemporanei fu nuovamente gestita da questa sede. Ma, come vedremo, non per molto.
Einaudi. Menzio stesso, in qualche modo, percepirà quanto la sua rarefatta visione poetica fosse superata dagli eventi e tenterà di forzare il suo stile, di “costringerlo” sul versante realistico. Ma il tentativo fallisce, e in modo evidente. Chiarificatrici le parole di Mila a Pavese (del 4 gennaio 1946) sulla copertina di Feria d’agosto: «…come non ti piace la copertina di Feria d’agosto? E come dici: “Sembra che quell’uomo faccia i suoi bisogni”? Sembra? Li fa, e se guardi bene ne scorgi anche la traccia pittorica; e la posizione delle braccia è inequivocabile. Inoltre Menzio, interpellato, ha confermato che quello era il suo proposito…». Significativa poi la lettera che Renata Aldrovandi scrive a Pavese (15 gennaio 1946) in cui gli dice di prendere contatti con Guttuso: «… per non rimanere legati unicamente alla formula Menzio che va bene per la presentazione di certi volumi ma non di tutti i volumi. Soprattutto nella presentazione dei moderni nei “Narratori contemporanei” Menzio lascia a desiderare…».
Dopo la gestione romana la collana Narratori riapproda al suo porto originario dove si tenta di ripristinare l’organizzazione precedente agli eventi bellici e al commissariamento della Casa. Si riannoda, così, anche il sodalizio con Francesco Menzio che svilupperà le sopraccoperte per Feria d’agosto di Pavese (pubblicato il 5 novembre del ’45) e di Uno come gli altri di Ugolini (il 27 dicembre).
Ormai, però, si sentiva datato non solo lo stile di Menzio, ma l’impianto grafico complessivo di copertina. Utile rileggere questo stralcio dal giornale di segreteria redatto da Massimo Mila già il 9 ottobre 1945: «Ugolini fa una spietata stroncatura delle nostre copertine per i “Narratori contemporanei”. Odia prima di tutto quella listarella bianca in alto, che sembra appiccicata sopra al volume, e che la fa scambiare per un romanzo di Sonzogno. Il difetto capitale di queste copertine è la timidezza. Sembrano tutti romanzetti da signorine. Inoltre nessuno può distinguere a distanza, in vetrina, il nome dell’autore…».
Ma il coinvolgimento di Menzio è forse più dovuto al rispetto e alla riconoscenza per gli anni di collaborazione che all’effettiva volontà di riprendere la strada interrotta sul versante illustrativo, poiché l’immediato dopoguerra stimola ancor più la voglia di cambiamento. In quei mesi la corrente del realismo pittorico, capeggiata da Renato Guttuso, è in fase fortemente ascendente e le sperimentazioni effettuate per la collana Corrente nel ‘42/’43 lasciavano già intendere quali fossero i nuovi orientamenti della Casa e di Giulio
E i risultati del mugugno di Ugolini si videro immediatamente, già con la pubblicazione del suo libro. Furono ingranditi nome dell’autore e titolo, fu ridotta l’immagine di Menzio, si creò una seconda bandella bianca (sottostante l’illustrazione) in modo da rendere più “cartellonistico” il risultato della sopraccoperta. Ma quel che più conta è che – proprio dal libro di Ugolini in poi – l’intera impostazione grafico/estetica del libro Einaudi imboccherà una strada diversa, e assolutamente innovativa.
Un breve (e mancato) ritorno alle origini – novembre/dicembre 1945
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Milano e la sperimentazione – 1946/1947 Un ruolo fondamentale nella rivisitazione grafica del libro e delle riviste Einaudi si giocherà nel rapporto di lavoro instaurato – già da parecchi mesi – con Elio Vittorini e con il suo gruppo di graphic designer e artisti milanesi. Il Politecnico, vero e proprio spartiacque nell’avventura estetica della Casa, era in fase di massima ascesa. Ed erano in preparazione due collane (Problemi contemporanei Nuova serie e Politecnico biblioteca, ambedue curate da Albe Steiner e Max Huber) che saranno pervase da uno stile grafico dirompente, vero e proprio stravolgimento “eretico” per gli estimatori della forma Einaudi vecchio stile. E sarà proprio l’autorevolezza ormai acquisita da Vittorini come “editor” ad avere un peso determinante in questo senso. Lo scrittore siciliano infatti convincerà Einaudi a recuperare e sviluppare la strada avviata, nel ’42, con la collana Corrente e a dare una svolta netta all’immagine dei suoi libri. Peraltro è questo il periodo in cui Vittorini sta riannodando i contatti con il gruppo di Treccani, divenendo co-redattore (con Cassinari, De Micheli, Gatto, Guttuso, Morlotti e Treccani stesso) della nuova rivista “il ‘45” diretta da Raffaele de Grada, che proprio nel suo primo numero, quello del febbraio ’46, pubblica il manifesto del movimento di “Corrente”, Realismo e poesia, steso da Mario de Micheli, storico delle avanguardie artistiche del novecento. Fattore anch’esso significativo ai fini della svolta, sarà l’avvicinamento della Casa editrice al Partito Comunista che, tra il ’45 e il ’47, in qualche modo inciderà sugli orientamenti estetici del libro Einaudi. In quel primo dopoguerra la corrente del “realismo” o “nuovo realismo” pittorico diventa la corrente portante della sinistra. E indubbiamente il caposcuola incontrastato, il “leader maximo” di questo “nuovo realismo” sarà Renato Guttuso, pittore al quale Giulio Einaudi, in epoca – si direbbe oggi – “non sospetta”, si era rivolto già nel ’42 per portare innovazione nella sua editoria. Hanno fatto
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scuola quadri come Fucilazione in campagna, dedicato a García Lorca (dipinto fra il ‘37 ed il ‘38), la scandalosa Crocifissione (del ‘41), i disegni del Gott mit uns sul massacro delle fosse ardeatine (pubblicati per la prima volta nel ’45). La sua arte “sociale”, insomma. In quegli anni Einaudi commissionò molte opere a Guttuso e trasse molte immagini da suoi quadri famosi. Il pittore siciliano sviluppò tavole per la rivista “Risorgimento”, fu collaboratore importante per Politecnico, illustrò libri come Poesie di Neruda, I Promessi sposi, si tentò, addirittura, di realizzare una Divina Commedia illustrata interamente da Guttuso, e tutto ciò si andò a sommare al rapporto di routine pro-collane che prevedeva l’illustrazione di molte copertine sia per Narratori contemporanei sia, come vedremo in seguito, per I Coralli. Vi fu quasi l’intenzione di cooptare il pittore e farlo divenire illustratore ufficiale e trasversale della Casa, un po’ come era successo per Menzio anni prima. Nacque, quindi, un periodo di intensa collaborazione tra la Giulio Einaudi editore e Renato Guttuso e, in parallelo, con il gruppo milanese dei nuovi pittori che facevano capo al movimento di “Corrente”, movimento, come abbiamo già detto, limitrofo all’attività editoriale di Elio Vittorini e all’entourage di Politecnico. In questo clima di novità i Narratori contemporanei ospiteranno, su sollecitazione di Vittorini, una serie di audaci sperimentazioni. Sarà coinvolta un’ampia schiera di grafici e pittori: da Guttuso a Max Huber, da Cassinari a Morlotti a Hettner. Una vera e propria esplosione di idee caratterizzate da tendenze artistiche le più variegate e da slanci d’avanguardia. In questo frenetico e caotico esplorare si sentirà, però, la mancanza di un progetto grafico di fondo che potesse ricondurre visivamente, di primo acchito, i libri ad un’unica collana e ad un’unica marca. Ma ecco che l’ultimo numero di Narratori contemporanei porta a più ragionevoli consigli. Con Pierrot amico mio di Queneau, n. 23 della collana (stampato il 23.3.47), Max Huber identifica finalmente un valido equilibrio tra libera interpretazione artistica e progettualità. E sarà proprio questo l’impianto grafico che, da lì a poco, caratterizzerà I Coralli.
Alle radici de I Coralli
Corrente
Il seme della sperimentazione – 1942/1943 Con le devastazioni dei primi bombardamenti, con i pericoli e le privazioni di quei giorni, le immagini evanescenti e delicate di Francesco Menzio incominciarono ad apparire, in casa editrice, poco aderenti alla realtà del momento. Già dal ’42, Giulio Einaudi sentirà l’esigenza di percorrere sperimentazioni collaterali dal punto di vista illustrativo, con l’intento di riflettersi nei drammi e nelle vicissitudini, che gli italiani stavano vivendo. La collana Corrente raggruppò una ridotta ma significativa serie di libri. Nel giro di sei mesi saranno stampati solo tre titoli, che saranno però banco di prova per una prima, anche se estemporanea, sperimentazione illustrativa alternativa a quella, più pacata e intimista, di Menzio. Spazzapan illustrerà la sopraccoperta del primo volume, L’Alfiere di Alianello. Guttuso svilupperà l’illustrazione per I proscritti di Salomon e Morlotti “dipingerà” Paludi e montagne di Villa sviluppando la sua opera sull’intera sopraccoperta. I primi contatti con Elio Vittorini, del quale in Einaudi già dal giugno del ’41 si intendeva pubblicare Conversazione in Sicilia (dopo la prima edizione in poche copie presso Parenti di Firenze), portarono sicuramente suggestioni in tal senso. Vittorini, a Milano dal ’39, è direttore editoriale della Bompiani e, proprio in quei mesi, sta lottando con censura e critica di regime per pubblicare la sua Americana, la “mitica” antologia di scrittori d’oltre oceano che tanto sarà osteggiata dal Minculpop. Ha inoltre collaborato ad Omnibus di Longanesi, il primo vero rotocalco italiano, frequenta Tempo di Alberto Mondadori, la prima rivista a colori impostata sull’onda dell’americana Life e, quindi, ha già maturato un suo stile editoriale fortemente influenzato dal primo fotogiornalismo italiano. Non solo, attraverso le frequentazioni di Albe Steiner, col quale stringe una vera, forte amicizia (e col quale collaborerà, una volta scelta la strada della lotta partigiana, alla stesura, alla pubblicazione e alla diffusione di materiali clandestini) verrà in contatto con Max Huber, e con il nucleo creativo dell’ormai affermato studio Boggeri di Milano. Quindi col mondo della pubblicità.
Ma Vittorini frequenta da vicino anche una generazione di giovani pittori che proprio in quel periodo, a Milano, sta maturando e sperimentando nuove esperienze espressive. In particolar modo ha scambi culturali quasi giornalieri con i pittori del gruppo “Corrente” organizzato da Ernesto Treccani, che vive come rivista per un primo breve periodo (dal ‘38 al ’40), per poi divenire galleria d’arte. E il clima che si poteva respirare sfogliando le pagine di quel periodico, era tutt’altro che un clima ristretto e provinciale. Su “Corrente” si potevano leggere le prime traduzioni di Eliot, di Eluard, Lorca, Joyce, Machado, Rilke, Yeats e articoli critici in cui si presentavano Kafka, Heidegger, Sartre, Hemingway. Sulle pagine della rivista ricorrono spesso i nomi di Montale, Saba, Sbarbaro, Quasimodo, Sereni, Gatto. Per ciò che riguarda l’arte, la rivista prima e la galleria poi, funzionarono come punto d’aggregazione tra i giovani Treccani, Guttuso, Birolli, Cassinari, Sassu, Migneco, Morlotti, Vedova. Ed ecco che il rapporto d’amicizia tra Giulio Einaudi e Vittorini ed il suo mondo spiega in qualche modo la nascita in Einaudi, proprio nel ’42, della collana Corrente che non a caso adottò tale denominazione. L’innamoramento per le tendenze vittoriniane e per questa nuova pittura, da parte di Giulio Einaudi, è immediato e totale, anche se, in seno alla casa editrice, nasceranno i primi scontri su scelte vissute come “sconsiderate”. Iniziava, già da allora, quella sorta di ostruzionismo tutto torinese verso le “visioni eretiche” della scuola milanese che tanto caratterizzerà i contrasti in Einaudi nel dopoguerra, tra il ‘45 e il ‘48. La voglia di innovazione di Giulio Einaudi deve, però, per forza di cose, arrestarsi. Gli eventi bellici precipitano e la guerra, nella sua fase più cruenta, blocca ogni tentativo serio ed organizzato di poter procedere in questa direzione. Bisognerà rimandare a tempi migliori.
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Sala 44
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Narratori contemporanei 1941-1947 1. Cesare Pavese Paesi tuoi – 5/10/1941 Copertina: Francesco Menzio 2. Arrigo Benedetti Le donne fantastiche – 20/1/1942 Copertina: Francesco Menzio 3. Alessandra Tornimparte (alias Natalia Ginzburg) La strada che va in città 10/1/1942 Copertina: Francesco Menzio 4. Giorgio Cabella Alloggio del golfo – 13/3/1942 Copertina: Francesco Menzio
5. Giani Stuparich L’isola – 13/3/1942 Copertina: Francesco Menzio 6. Pier Antonio Quarantotti Gambini – Le trincee – 30/6/1942 Copertina: Francesco Menzio 7. Fabrizio Onofri Via del Maltempo – 27/7/1942 Copertina: Francesco Menzio 8. Vercors Il silenzio del mare – 4/1945 Copertina: Domenico Purificato 9. Bonaventura Tecchi L’isola appassionata – 8/1945 Copertina: Domenico Purificato 10. Numerazione non utilizzata
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11. Cesare Pavese Feria d’agosto – 5/11/1945 Copertina: Francesco Menzio 12. Francesco Jovine L’impero in provincia – 9/1945 Copertina: Domenico Purificato 13. Giuseppe Dessì Racconti vecchi e nuovi – 10/1945 Copertina: Domenico Purificato 14. Amedeo Ugolini Uno come gli altri – 27/12/1945 Copertina: Francesco Menzio 15. Silvio Micheli Pane duro – 26/3/1946 Copertina: Renato Guttuso 16. Ernest Hemingway Fiesta – 23/4/1946 Copertina: Max Huber
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17. Ezio Taddei Rotaia – 25/5/1946 Copertina: Rolando Hettner 18. Stefano Terra Rancore – 18/5/1946 Copertina: Bruno Cassinari 19. Ernest Hemingway Avere e non avere – 10/6/46 Copertina: Bruno Cassinari 20. Katherine Anne Porter Bianco cavallo, bianco cavaliere 30/7/1946 Copertina: Pablo Picasso 21. Konstantin Simonov I giorni e le notti – 15/9/1946 Copertina: Max Huber 22. Jean-Paul Sartre Il muro – 15/11/1946 Copertina: Bruno Cassinari
23. Raymond Queneau Pierrot, amico mio – 26/3/1947 Copertina: Max Huber (grafico), Roberto Bertagnin (pittore)
Corrente – 1941-1947 1. Carlo Alianello L’alfiere – 15/12/1942 Copertina: Luigi Spazzapan 2. Ernst von Salomon I proscritti – 20/3/1943 Copertina: Renato Guttuso 3. Agostino Villa Paludi e montagne – 15/5/1943 Copertina: Ennio Morlotti
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I Coralli
La serie de I Coralli vide la luce in Italia in pieno periodo post-bellico: in anni, quindi, caratterizzati da forte desiderio di rinascita e di ricostruzione. Il primo volume fu pubblicato il 15 giugno del ’47, con il romanzo breve È stato così di Natalia Ginzburg e terminarono il loro percorso editoriale nel 1976 con il numero 312, L’incendio del Regio di Mario Lattes. I Coralli vissero, quindi, per quasi trent’anni e per trent’anni furono un vero e proprio caposaldo della casa editrice Einaudi diventando un punto di riferimento costante per due generazioni di lettori. Perché la collana assunse tale denominazione? Sulle origini del nome di collana non abbiamo trovato documenti che ci potessero fornire indicazioni utili. Possiamo pensare che, in una serie di titoli tra cui scegliere, il gruppo di lavoro di via Biancamano finisse col preferire I Coralli perchè “corallo” riconduce a qualcosa di “prezioso” e di “vivo” nel contempo. Con I Coralli, quindi, l’Einaudi da un lato si propose di presentare al pubblico dei lettori il meglio della narrativa italiana ed internazionale contemporanea (vitalità culturale), dall’altro si impegnò a produrre libri molto curati sotto l’aspetto estetico e formale (preziosità del libro). I Coralli, difatti, si posizionarono subito sul mercato come prodotto editoriale di livello medio-alto, e nulla ebbero a spartire con le tante collane popolari o universali che imperversarono negli anni quaranta e cinquanta; anni sicuramente caratterizzati, trasversalmente, ad ogni livello sociale, da scarse risorse economiche. Per quanto riguarda i testi pubblicati, in un primo periodo che intercorse dal ’47 al ’51, la collana affiancò scrittori italiani esordienti (per così dire) come il Calvino del Sentiero dei nidi di ragno o la Viganò de L’Agnese va a morire a stranieri affermati come Hemingway, Sartre, Wright, Vercors. Era un limite che minacciava di offuscare la fortuna de I Coralli. Troppo alto era infatti il divario tra le punte massime di gran successo e l’avanguardia sperimentale.
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Nel ’51, con la nascita in Einaudi della collana I gettoni, curata da Elio Vittorini, dedicata specificamente a quest’ultimo settore letterario, la fisionomia de I Coralli si definisce meglio: diventa una collana di romanzieri di fama, sia nei loro testi già classici, sia nelle novità che più avevano, in quei tempi, sapore di attualità. Con il passare degli anni ne I Coralli venne realizzato un perfetto equilibrio e una bilanciata integrazione tra scrittori italiani e stranieri. Per quanto riguarda gli scrittori italiani la collana contribuì a rendere famosi Pavese, Quarantotti-Gambini, Calvino, Berto, Tobino, Bassani, Cassola, Natalia Ginzburg, Arbasino, Cancogni, Arpino, Sciascia, Lalla Romano, Mastronardi, Rigoni Stern, Primo Levi, Dacia Maraini, Giovanni Pirelli, per citarne solo alcuni. Sul fronte straniero fu la collana che avvicinò il pubblico ad Hemingway, Sartre, Queneau, Scott Fitzgerald, Wright, Mann, Caldwell, Ehrenburg, Nekrasov, Duras, Robbe-Grillet, Musil, Bellow, Miller, Borges, Sillitoe, Solzenicyn, Yourcenar, de Beauvoir e a molti altri ancora. Ma c’è di più. La spina dorsale de I Coralli furono i libri di un grande scrittore italiano: Cesare Pavese. Con i romanzi Paesi tuoi, Il compagno, Prima che il gallo canti, La luna e i falò e i libri di racconti Feria d’agosto, Notte di festa e Ciau Masino I Coralli compresero, difatti, quasi tutta l’opera narrativa del grande scrittore piemontese. Ma un altro aspetto lega Pavese a I Coralli; con questa serie di libri il grande scrittore visse in stretto rapporto di lavoro poiché lui stesso contribuì in modo determinante alla creazione della collana e poi alla sua gestione editoriale. Possiamo quindi dire, fuori da ogni dubbio, per questioni affettive da un lato e professionali dall’altro, che per Pavese questa fu la “sua collana”. Questa mostra dà particolare rilievo alle copertine e alle sopraccoperte de I Coralli perché riteniamo che lì si concentri il maggior sforzo che la casa editrice fece per allacciare un dialogo proficuo col suo pubblico. Difatti, secondo il pensiero di Bruno Munari, il grande designer del libro che tanto contribuì all’immagine dell’Einaudi, «…la copertina di un libro è un piccolo manifesto e ha lo scopo di comunicare all’osservatore che, in quel libro, c’è qualcosa di interessante per lui».
Ma la nostra osservazione non si fermerà soltanto alla veste esteriore. Ci addentreremo anche nelle “viscere” del libro a scandagliare la grafica dei testi, rifletteremo sull’architettura della pagina stampata, sui caratteri usati, sul rapporto tra neri e bianchi, perché riteniamo che l’Einaudi sia stata uno dei più grandi esempi di sensibilità alla fruizione del libro, di attenzione alla facilità di lettura, insomma, di rispetto del lettore.
poi trasporli in coperta ed inserirli nella gabbia grafica predefinita, massimizzando la resa estetica. A Vittorini successe poi, nella scelta iconografica, Giulio Bollati.
Partendo dalle copertine va detto che la casa editrice decise di intraprendere da subito una via coraggiosa ed innovativa: legare in modo stretto un’opera d’arte figurativa ad ogni romanzo.
Si può ragionevolmente pensare quindi che, presentare in una grande carrellata tutte le 312 coperte de I Coralli, nelle loro varie versioni, passando da Chagall a van Gogh, da Matisse a Cézanne, dai pittori espressionisti ai dada, dal costruttivismo all’astrattismo, dal cubismo al surrealismo e alla metafisica, rappresenti il modo migliore di rendere omaggio al gusto estetico di Giulio Einaudi, come se, in un incontro immaginario, si passeggiasse insieme a lui, attraverso una sua virtuale pinacoteca privata.
Per tutta la prima versione grafica, che va dal ’47 al ’48, l’elemento figurativo da presentare in coperta venne di volta in volta commissionato ad un artista, poi, per esigenze sia economiche sia produttive, dalla seconda versione, si decise di utilizzare un’immagine di repertorio tratta dal mondo dell’arte, che potesse già dall’esterno, per “affinità elettiva”, per sintonia culturale, per clima emotivo, ben predisporre il lettore alla vicenda narrata. Oggi questa soluzione può apparire quasi ovvia, visto che in tempi più recenti questa strada fu seguita da parecchie altre case editrici, ma nel 1947 l’Einaudi, con tale scelta, si pose all’avanguardia in Italia e non solo.
Va comunque detto che, aldilà di ogni singolo curatore, la scelta aveva necessità di coincidere, di sintonizzarsi con lo stile più generale della Casa che inequivocabilmente era da ricondursi a Giulio Einaudi.
Claudio Pavese
Per la prima versione gli artisti coinvolti di volta in volta, svilupparono l’opera solo dopo aver letto il libro, secondo la ferma convinzione del pittore Giuseppe Ajmone, nominato a soli 23 anni da Einaudi consulente per le scelte artistiche (copertine, illustrazioni interne, ecc), che l’artista potesse raffigurare al meglio il testo letterario solo dopo averlo conosciuto a fondo. Per le versioni successive, che prevedevano l’utilizzo di opere d’arte consolidate, ad Ajmone si affiancò Elio Vittorini che già aveva maturato esperienza di direttore artistico presso Bompiani. Vittorini sapeva individuare, con grande sensibilità, tagli significativi all’interno di grandi opere d’arte, particolari indistinguibili dall’occhio del profano, per
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I Coralli Prima versione grafica 1948-1950
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1. Natalia Ginzburg È stato così– 15/6/1947 Copertina: Cesare Peverelli
7. Sherwood Anderson Un povero bianco – 5/8/1947 Copertina: Giuseppe Ajmone
13. Jean-Paul Sartre La nausea – 29/10/1947 Copertina: Cesare Peverelli
19. Kostantin Simonov I giorni e le notti – 24/1/1948 Copertina: Ennio Morlotti
2. Ernest Hemingway Avere e non avere – 7/1947 Copertina: Bruno Cassinari
8. Pier Antonio Quarantotti Gambini L’onda dell’incrociatore – 12/9/1947 Copertina: Roberto Bertagnin
14. Ernest Hemingway Verdi colline d’Africa – 10/12/1947 Copertina: Bruno Cassinari
2 0. Sebastiano Carpi Manoscritto – 20/3/1948 Copertina: Ennio Morlotti
15. Angelo Del Boca Dentro mi è nato l’uomo 20/12/1947 Copertina: Renato Guttuso
21. Vercors Le armi della notte – 2/3/1948 Copertina: Bruno Cassinari
3. Cesare Pavese Il compagno – 23/6/1947 Copertina: Renato Guttuso
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9. Aleksander Fadeev La disfatta – 9/1947 Copertina: Ennio Morlotti
4. Jean-Paul Sartre Il muro – 30/12/1947 Copertina: Rinaldo Bergolli
10. Willa Cather La mia Antonia – 2/10/1947 Copertina: Alfredo Chighine
5. Silvio Micheli Un figlio, ella disse – Data non indicata Copertina: Roberto Bertagnin
11. Italo Calvino Il sentiero dei nidi di ragno 10/10/1947 Copertina: Ennio Morlotti
6. Richard Wright Ragazzo negro – 25/7/1947 Copertina: Giuseppe Ajmone
12. Robert Henriques Capitano Smith – 25/10/1947 Copertina: Ennio Morlotti
16. Ernest Hemingway Fiesta – 5/12/1947 Copertina: Giuseppe Ajmone 17. Franco Fortini Agonia di Natale – 28/1/1948 Copertina: Bruno Cassinari 18. Howard Fast La via della libertà – 12/2/1948 Copertina: Ennio Morlotti
22. Raymond Queneau Il pantano – 20/5/1948 Copertina: Marc Chagall
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I Coralli Seconda versione grafica 1948-1950
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23. Elsa Triolet Gli amanti di Avignone – 10/6/1948 Copertina: Pablo Picasso
30. James F. Powers Principe delle tenebre – 12/8/1948 Copertina: Georges Braque
24. Silvio Micheli Paradiso maligno – 15/6/1948 Copertina: Pablo Picasso
31. Stephen Crane La prova del fuoco – 31/7/1948 Copertina: Edouard Manet
25. Sheila Alexander Una moglie racconta – 23/6/1948 Copertina: Henri Matisse
32. Carlo Musso Susa Notte di Roma – 10/9/1948 Copertina: Marc Chagall
26. Langston Hughes Nel mare della vita – 25/6/1948 Copertina: Pablo Picasso
33. Pier Antonio Quarantotti Gambini I nostri simili – 23/9/1948 Copertina: Carlo Carrà
27. Francesco Jovine Tutti i miei peccati – 30/6/1948 Copertina: Pierre Auguste Renoir 28. José Revueltas Il coltello di pietra – 26/7/1948 Copertina: Peter Brueghel 29. Angelo Del Boca L’anno del giubileo – 5/8/1948 Copertina: Honoré Daumier
34. Cesare Pavese Prima che il gallo canti 26/11/1948 Copertina: Henri Matisse 35. Roger Peyrefitte Le amicizie particolari 22/11/1948 Copertina: Giuseppe Ajmone
36. James Joyce Gente di Dublino – 9/3/1949 Copertina: Camille Pissarro 37. Francis Scott Fitzgerald Tenera è la notte – 21/4/1949 Copertina: Henri Matisse 38. Mario Vicentini In principio era l’odio – 13/4/1949 Copertina: Giuseppe Ajmone 39. Michael Fessier Nessuno l’avrebbe detto – 26/4/1949 Copertina: Ben Shahn 40. Anna Seghers La rivolta dei pescatori di Santa Barbara – 2/7/1949 Copertina: William Turner 41. Renata Viganò L’Agnese va a morire – 9/7/1949 Copertina: Pierre Bonnard 42. Italo Calvino Ultimo viene il corvo – 30/7/1949 Copertina: Hieronymus Bosch
43. Jorge Icaza I meticci – 13/9/1949 Copertina: Pittura murale messicana 4. Alfred Hayes 4 La ragazza di Via Flaminia 13/10/1949 Copertina: Pierre Bonnard 45. Andrew Lee I figli indifferenti – 15/11/1949 Copertina: Autore non indicato 6. Richard Wright 4 I figli dello zio Tom – 29/11/1949 Copertina: August Toussint 47. Kenneth Patchen Arrivederci a domani – 18/1/1950 Copertina: Joan Miró 50. Friedrich Torberg Eccomi, padre mio – 25/11/1950 Copertina: Rufino Tamayo (ritardatario)
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I Coralli – Prima versione grafica Schema di impaginazione
Il libro è concepito su misura della mano e dell’occhio umani e in base a questo principio vengono determinati il suo formato, lo spessore (numero delle pagine) i tracciati di impaginazione – elementi questi interconnessi – , i materiali, i sistemi di riproduzione; la stampa e la rilegatura. I Coralli, nelle varie versioni, hanno proporzioni pressochè perfette: sono piacevoli da maneggiare, consistenti ma non troppo pesanti, facili da reggere con una sola mano, appoggiabili senza problemi sul bracciolo di una poltrona o sul piano di un tavolo, anche ingombro di carte. E si capisce subito che sono oggetti robusti, ben costruiti, che valgono quanto sono costati, destinati quindi a durare nel tempo.
Anche la qualità della composizione meccanica risente delle ristrettezze del periodo post-bellico: si utilizzano matrici anteguerra, spesso usurate, che in qualche caso denunciano evidenti disallineamenti e spazi mobili che provocano difetti nella fusione in piombo. Ma è evidente – e per certi versi commovente – l’attenzione e la cura editoriale nella composizione: l’uso delle legature, la spaziatura dei segni ortografici, la presenza di pochissimi refusi testimoniano dello sforzo che la Casa editrice compie per offrire un prodotto all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. I caratteri da testo utilizzati per questa versione sono Baskerville (Linotype e Intertype), Bodoni, Caledonia (Linotype).
La prima versione grafica è realizzata sul formato 130 x 195 mm nella proporzione 2:3 diapente (la stessa della Bibbia di Gutenberg) ed è impaginata secondo uno schema classico derivato dal “canone segreto” di molti manoscritti tardo medioevali ed incunaboli: due angoli dell’area di testo giacciono sulle diagonali corrispondenti della doppia pagina; un terzo sulla diagonale della pagina singola: le aree di testo hanno quindi le stesse proporzioni delle pagine del libro. La pagina è suddivisa sia in larghezza che in altezza in nove parti uguali. I margini esterni ed interni della doppia pagina risultano identici. Lo schema prevede per la composizione del testo una gabbia di 31 righe per pagina, di circa 57/60 caratteri per riga. Il testo è composto in corpo 10/13 pt con capoversi rientrati di 14 pt sulla giustezza di 20 righe tipografiche. I numeri di pagina, di solito in corpo 8, sono centrati sulla giustezza, al piede. La carta, una usomano di accettabile qualità (siamo ancora nel primo dopoguerra) del peso di circa 75 gr/mq, contiene una consistente percentuale di pasta di legno che le conferisce, a distanza di oltre sessant’anni, la caratteristica patina tendente al bruno.
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I Coralli – Seconda versione grafica Schema di impaginazione della copertina
La seconda versione grafica de I Coralli mantiene lo stesso formato (130 x 195 mm nella proporzione 2:3) della precedente.
La posizione dello spazio dedicato all’immagine si ottiene tracciando gli archi di circonferenza corrispondenti alle diagonali di quattro moduli adiacenti (in rosso e azzurro).
La copertina, in pesante cartone Murillo con dorso in tela, appare decisamente più moderna rispetto alla precedente (di solo un anno più «anziana») e privilegia decisamente l’aspetto figurativo come elemento centrale della costruzione grafica.
Allo stesso modo, tracciando l’arco di circonferenza (in verde) e la tangente relativa si ottiene la posizione di allineamento del titolo, mentre quella del nome dell’autore si trova allineata sulla mezzeria del quadrato di sottomodulo nella parte superiore della copertina.
Tutti gli elementi grafici sono posizionati secondo un preciso schema rappresentato in figura. La copertina è suddivisa in ventiquattro moduli quadrati (in giallo).
Per il lettering si passa dal massiccio Bodoni della prima versione all’elegantissimo Bembo, disegnato nel 1929 da Stanley Morison per la Monotype. Morison interpreta lo splendido carattere rinascimentale inciso da Francesco Griffo per Aldo Manuzio e da quest’ultimo utilizzato per la stampa del “De Aetna” di Pietro Bembo nel 1496. Il corsivo invece deriva da modelli di Giovanni Tagliente, veneziano, del 1524. Nome dell’autore e titolo sono sempre in corsivo, quello dell’editore in tondo. Lo schema di impaginazione dell’interno rimane invariato. La carta, bianca naturale da edizioni, del peso di circa 80 gr/mq, appare di qualità sensibilmente migliore rispetto a quella della prima versione. La qualità della composizione meccanica è nettamente migliorata: usando le opportunità offerte dal “Piano Marshall” il giovane direttore tecnico della casa editrice, Oreste Molina, allestisce un vero e proprio reparto di composizione e di impaginazione. Ha compreso – con almeno un decennio di anticipo – l’importanza di uno stretto coordinamento e controllo di tutte le attività preliminari alla stampa: si tratta di quelle operazioni che verranno (parecchio tempo dopo) codificate come “prestampa” e che costituiranno i presupposti tecnici per la creazione dell’immagine coordinata Einaudi e per la sua diffusione e affermazione negli anni successivi. I caratteri da testo utilizzati per questa versione sono Baskerville (Linotype e Intertype) e Granjon (Linotype).
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I Coralli Terza versione grafica 1950-1961
48. Cesare Pavese La luna e i falò 27/4/1950 Copertina: Carlo Carrà 49. Sherwood Anderson Racconti dell’Ohio 29/8/1950 Copertina: Ben Shahn 51. Giuseppe Berto Il brigante – 26/1/1951 Copertina: Georges Rouault 52. Nathanael West Il giorno della locusta 18/4/1952 Copertina: Ben Shahn 53. Jorge Amado Jubiabà – 24/7/1952 Copertina: Paul Gauguin
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54. Cesare Pavese Paesi tuoi – 23/10/1952 Copertina: Vincent van Gogh
59. Erskine Caldwell La via del tabacco – 19/6/1953 Copertina: Alexander Broock
55. Rex Warner La caccia all’Oca selvatica 19/2/1953 Copertina: Paul Klee
0. Giuseppe Raimondi 6 Notizie dall’Emilia – 12/3/1954 Copertina: Giorgio Morandi
56. Cesare Pavese Feria d’agosto – 25/2/1953 Copertina: Vincent van Gogh
61. Thomas Mann La morte a Venezia 19/10/1954 Copertina: Pablo Picasso
57. Thomas Mann Cane e padrone e altri racconti 20/3/1953 Copertina: Henry Reaburn
62. Heinrich Mann Il suddito – 14/1/1955 Copertina: Ernst Ludwig Kirchner
58. Cesare Pavese Notte di festa 22/3/1953 Copertina: Vincent van Gogh
63. Mario Tobino Il deserto della Libia 29/1/1955 Copertina: Eugène Delacroix
64. Pier Antonio Quarantotti Gambini Amor militare – 10/5/1955 Copertina: Ottone Rosai 65. Iljà Ehrenburg Il disgelo (1st volume) 26/9/1955 Copertina: Paul Cézanne 6. James M. Cain 6 Serenata – 25/8/1955 Copertina: Pablo Picasso 67. Viktor Nekrasov Nella città natale – 5/12/1955 Copertina: Henri Matisse 8. Horace McCoy 6 Le luci di Hollywood 16/3/1956 Copertina: Reginald Marsh
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9. Giorgio Bassani 6 Cinque storie ferraresi 30/4/1956 Copertina: Mario Cavaglieri
74. Pier Antonio Quarantotti Gambini Il cavallo Tripoli – 24/9/1956 Copertina: Pierre Bonnard
79. Italo Calvino Il barone rampante 4/6/1957 Copertina: Peter Brueghel
70. Augusto Monti Vietato pentirsi – 10/5/1956 Copertina: Georges Seurat
75. Shôhei Ôoka La guerra del soldato Tamura 31/12/1956 Copertina: André Derain
80. Natalia Ginzburg Valentino – 25/6/1957 Copertina: Pierre Bonnard
71. Mario Tobino La brace dei Biassoli – 12/6/1956 Copertina: Claude Monet
76. Marguerite Duras Una diga sul Pacifico – 25/2/1957 Copertina: Henri Matisse
81. Manlio Cancogni L’odontotecnico – 25/6/1957 Copertina: Maurice Vlaminck
72. Carlo Cassola La casa di via Valadier 30/6/1956 Copertina: Raoul Dufy
77. Iljà Ehrenburg Il disgelo (2o volume) – 9/3/1957 Copertina: Yone
82. Carlo Cassola Un matrimonio del dopoguerra 17/6/1957 Copertina: Raffaello Sernesi
73. Cesare Pavese La spiaggia – 15/6/1956 Copertina: Renato Guttuso
78. Italo Calvino Il visconte dimezzato – 7/5/1957 Copertina: Pablo Picasso
83. Alberto Arbasino Le piccole vacanze – 30/7/1957 Copertina: Mino Maccari
84. Alfred Hayes Un amore – 2/8/1957 Copertina: Henri Matisse 85. Lalla Romano Tetto Murato – 30/11/1957 Copertina: Pierre Auguste Renoir 86. Tibor Déry Niki. Storia di un cane 13/12/1957 Copertina: Pierre Bonnard 87. Roger Vailland 325 000 franchi 31/1/1958 Copertina: Fernand Léger 88. Ugo Facco de Lagarda La grande Olga – 5/3/1958 Copertina: Edouard Vuillard
89. Alain Robbe-Grillet La gelosia – 20/3/1958 Copertina: Francisco Borès 90. Gian Carlo Fusco Le rose del ventennio – 19/4/1958 Copertina: Mino Maccari 91. Giovanni Arpino Gli anni del giudizio – 5/5/1958 Copertina: Renato Guttuso 92. Giorgio Bassani Gli occhiali d’oro – 4/5/1958 Copertina: Filippo De Pisis 93. Roger Peyrefitte La morte di una madre – 28/6/1958 Copertina: Edouard Vuillard 94. Aldous Huxley Giallo cromo – 8/7/1958 Copertina: Henri Matisse
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I Coralli Terza versione grafica 1950-1961
95. Erich Kuby Rosemarie – 8/1/1959 Copertina: Pablo Picasso
108. Italo Calvino Il cavaliere inesistente – 30/11/1959 Copertina: Paolo Uccello
96. Rex Warner L’aerodromo – 28/1/1959 Copertina: Ben Shahn
109. Raffaello Brignetti La riva di Charleston – 16/1/1960 Copertina: Emil Nolde
97. Albrecht Goes Prima dell’alba – 5/2/1959 Copertina: Paul Klee
110. James Purdy 63: Palazzo del Sogno 12/2/1960 Copertina: Joan Miró
98. Michel Save Lo splendore del deserto 20/4/1959 Copertina: Paul Klee 99. Juan Goytisolo Fiestas – 22/4/1959 Copertina: Pablo Picasso
112. Alain Robbe-Grillet Nel labirinto – 31/3/1960 Copertina: Piet Mondrian
100. Cesare Pavese / Bianca Garufi Fuoco grande – 16/6/1959 Copertina: Renato Guttuso
113. Pier Antonio Quarantotti Gambini La rosa rossa – 15/4/1960 Copertina: Henri Matisse
101. Maude Hutchins Diario d’amore – 18/6/1959 Copertina: Henri Matisse 102. Wolfgang Koeppen La morte a Roma – 13/7/1959 Copertina: Scipione 103. Olivia Olivia – 14/7/1959 Copertina: Auguste Renoir 104. Yasunari Kawabata Il paese delle nevi – 3/8/1959 Copertina: Kobayashi Kokei 105. Robert Musil I turbamenti del giovane Torless 5/10/1959 Copertina: Edvard Munch
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111. Monique Lange I pescigatto – 20/2/1960 Copertina: Pablo Picasso
114. Raymond Queneau Zazie nel metrò – 20/6/1960 Copertina: Joan Miró 115. Jurij Kazakov Alla stazione – 20/6/1960 Copertina: Dipinto popolare russo 116. Camilo José Cela La famiglia di Pascual Duarte 24/8/1960 Copertina: Pablo Picasso 117. Roger Vailland Colpi pericolosi – 5/9/1960 Copertina: Henri Matisse
106. Leonardo Sciascia Gli zii di Sicilia – 13/1/1960 Copertina: Renato Guttuso
118. Saul Bellow La resa dei conti – 4/10/1960 Copertina: Ben Shahn
107. Giovanni Arpino La suora giovane – 21/10/1959 Copertina: Luigi Spazzapan
119. Giorgio Bassani Una notte del ’43 – 17/9/1960 Copertina: Pablo Picasso
120. Robert Musil Tre donne – 25/10/1960 Copertina: Ernst Ludwig Kirchner
132. Monique Lange I platani – 2/8/1961 Copertina: Fernand Léger
121. Henry Miller Paradiso perduto – 23/12/1960 Copertina: James Brooks
133. Schichiro Fukazawa Le canzoni di Narayama 2/8/1961 Copertina: Ogata Korin
122. Leonardo Sciascia Il giorno della civetta 22/3/1961 Copertina: Renato Guttuso
134. Béatrix Beck Léon Morin, prete 24/8/1961 Copertina: Pablo Picasso
123. Lalla Romano L’uomo che parlava solo 30/1/1961 Copertina: Felice Casorati
135. Viktor Nekrasov Kira Geòrgievna – 2/8/1961 Copertina: H. de Toulouse- Lautrec
124. Luis Goytisolo I sobborghi – 21/2/1961 Copertina: Joan Miró
136. Robert Walser L’assistente – 28/8/1961 Copertina: Carl Walser
125. Augusto Monti Ragazza 1924 – 13/3/1961 Copertina: Henri Matisse
137. Heimito von Doderer Le finestre illuminate – 20/9/1961 Copertina: Gabriella Munter
126. Alain Robbe-Grillet Le gomme – 15/3/1961 Copertina: Paul Klee
138. Alan Sillitoe Sabato sera, domenica mattina 13/9/1961 Copertina: Henry Koerner
127. Arthur Miller Gli spostati – 7/4/1961 Copertina: Doris Lee 128. Jorge Luis Borges Finzioni (La biblioteca di Babele) 16/5/1961 Copertina: Paul Klee
139. Ana María Matute Festa al Nordovest – 10/10/1961 Copertina: Lorenzo Viani
129. Natalia Ginzburg Le voci della sera – 30/4/1961 Copertina: Henri Matisse 130. Bruno Fonzi Un duello sotto il fascismo 7/6/1961 Copertina: Erich Heckel 131. Witold Gombrowicz Ferdydurke – 14/7/1961 Copertina: Emil Nolde
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I Coralli –Terza versione grafica Schema di impaginazione
La terza versione de I Coralli appare, dal punto di vista della struttura grafico-editoriale, come la naturale evoluzione della precedente di cui mantiene formato e caratteristiche tecniche di base. In copertina, sempre in cartone Murillo con dorso in tela, viene definitivamente abbandonata la soluzione con fondo colorato per passare ad un sobrio bianco naturale che consente di dare il massimo risalto alle cromíe dell’opera d’arte riprodotta. Il colore resta per le diciture sul piatto e sul dorso telato e varia per ciascuna edizione. A partire dal maggio 1955 tutte le diciture verranno riprodotte in un severo grigio antracite.
La struttura grafica della copertina è decisamente meno rigida: l’altezza della fascia orizzontale destinata all’illustrazione non è più fissa: passa infatti da 70 a 137 mm a seconda del taglio che viene deciso per l’illustrazione stessa. Gli spazi in testa e al piede si adeguano di conseguenza. L’impaginazione dell’interno presenta invece soluzioni molto diverse rispetto alle precedenti versioni grafiche. Resta la costruzione classica secondo lo schema di Tschichold per cui tre angoli dell’area di testo giacciono sulle diagonali della doppia pagina; la griglia suddivide la pagina in nove parti uguali sia in larghezza che in altezza. I margini esterni ed interni della doppia pagina risultano identici. Lo schema prevede per la composizione del testo una gabbia di 26 righe per pagina (nelle due predenti versioni erano 31), di circa 54 caratteri per riga. Con l’evidente scopo di favorire la leggibilità il corpo del testo passa dai 10/13 pt delle precedenti versioni ai 12/14 pt con capoversi rientrati di 14 pt sempre sulla giustezza di 20 righe tipografiche. I numeri di pagina, centrati sulla giustezza sono composti nello stesso corpo del testo. Il risultato è un raffinato esempio di armonia ed equilibrio: gli ampi bianchi, soprattutto al piede, conferiscono alla pagina slancio ed eleganza, i corretti rapporti tra corpo ed interlinea e la sapiente distribuzione degli spazi consentono una lettura fluida ed agevole. Per questa versione i testi sono composti con il carattere Granjon disegnato da George W. Jones per Linotype & Machinery nel 1928 sui modelli originali di Claude Garamond. Si tratta di uno dei migliori caratteri da testo mai prodotti, di insuperata armonia e di eccezionale leggibilità. La qualità complessiva, soprattutto nelle edizioni della seconda metà degli anni cinquanta, appare nettamente superiore alla media di quanto prodotto in Italia nello stesso periodo: viene ad esempio adottata una sovraccoperta protettiva in acetato trasparente e spesso compaiono fascette editoriali a vivaci colori, a scopo promozionale.
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141. Fabrizio Onofri Roma 31 dicembre – 23/11/1961 Copertina: Jean Arp
155. Juan Garcia Hortelano Temporale d’estate – 17/4/1962 Copertina: Joan Miró
142. Claude Simon L’erba – 10/11/1961 Copertina: Paul Klee
156. Stelio Mattioni Il sosia – 26/4/1962 Copertina: Fernand Léger
143. Vasilij Aksjònov Il biglietto stellato 28/11/1961 Copertina: Vasilij Kandinskij 146. Vladimir Tendrjakòv Tre sette asso e altri racconti 25/1/1962 Copertina: Aleksèj G.Venecianov 147. Eugène Ionesco Il rinoceronte – 16/1/1962 Copertina: Paul Klee 148. Alain Robbe-Grillet Il voyeur – 31/1/1962 Copertina: Paul Klee
Sala 44
149. Mario Rigoni Stern Il sergente nella neve – 20/3/1962 Copertina: Foto d’archivio
I Coralli Quarta versione grafica 1961-1976
150. Lucio Mastronardi Il maestro di Vigevano 30/4/1962 Copertina: Morris Hirshfield
144. Marcello Venturi L’ultimo veliero – 16/1/1962 Copertina: Lyonel Feininger (ritardatario) 145. Bianca Garufi Il fossile – 19/1/1962 Copertina: Paolo Buggiani (ritardatario) 140. Alain Robbe-Grillet L’anno scorso a Marienbad 28/11/1961 Copertina: Fotogramma dal film
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151. Alfred Hayes Il mio viso perché lo guardi il mondo 3/3/1962 Copertina: Marie Laurencin 152. William Styron La lunga marcia – 8/3/1962 Copertina: Sam Francis
157. Cesare Pavese La bella estate – 26/5/1962 Copertina: Vincent van Gogh 158. Cesare Pavese Il diavolo sulle colline – 29/5/1962 Copertina: Vincent van Gogh 159. Cesare Pavese Tra donne sole – 21/5/1962 Copertina: Vincent van Gogh 160. Jorge Luis Borges Manuale di zoologia fantastica 26/5/1962 Copertina: James Ensor
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161. Lucio Mastronardi Il calzolaio di Vigevano 22/11/1962 Copertina: Todò 162. Bernard Malamud Il commesso – 26/5/1962 Copertina: Ben Shahn 163. Claude Simon La strada delle Fiandre – 7/8/1962 Copertina: André Beaudin 164. Marguerite Duras Il pomeriggio del signor Andesmas 3/9/1962 Copertina: Pablo Picasso
153. Dante Troisi Diario di un giudice 30/4/1962 Copertina: Francisco Goya
165. Samuel Beckett Murphy – 10/9/1962 Copertina: Vasilij Kandinskij 166. Georgij Vladimov La grande vena – 15/10/1962 Copertina: Nicolaj N. Kuprejanov
154. Mario Rigoni Stern Il bosco degli urogalli – 28/3/1962 Copertina: Aldemir Martins
167. Claude Ollier La messa in scena – 22/10/1962 Copertina: Henri Matisse
145 168. Bertolt Brecht Dialoghi di profughi 27/10/1962 Copertina: Ernst Ludwig Kirchner 169. Aleksandr Solzenicyn Una giornata di Ivan Denisovic 12/1/1963 Copertina: Emil Nolde 170. Marguerite Yourcenar Memorie di Adriano – 16/1/1963 Copertina: Dettaglio di affresco pompeiano 171. Leonardo Sciascia Il Consiglio d’Egitto – 26/1/1963 Copertina: Francisco Goya
172. Carlo Cassola Il taglio del bosco – 28/1/1963 Copertina: H. de Toulouse Lautrec 173. Lullina Terni I contrattempi sentimentali 19/2/1963 Copertina: Alberto Giacometti 174. William Goyen La casa in un soffio – 19/2/1963 Copertina: Louis Guglielmi 175. Italo Calvino La giornata di uno scrutatore 28/2/1963 Copertina: Paul Klee 176. Primo Levi La tregua – 23/3/1963 Copertina: Marc Chagall
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177. Slawomir Mrozek L’elefante – 7/4/1963 Copertina: Foto dell’autore 178. Laura Conti Cecilia e le streghe – 27/3/1963 Copertina: Carla Cerati
183. Lodovico Terzi L’imperatore timido – 25/6/1963 Copertina: Autore non indicato 184. Primo Levi Se questo è un uomo – 3/7/1963 Copertina: Foto d’archivio
189. Italo Calvino La speculazione edilizia 28/6/1963 Copertina: Pablo Picasso
194. Lucio Mastronardi Il meridionale di Vigevano 3/1/1964 Copertina: Andrea Mozzali
199. Dylan Thomas Molto presto di mattina 22/4/1964 Copertina: Jackson Pollock
190. Vladimir Tendrjakov Straordinario – 20/7/1963 Copertina: Marc Chagall
195. Juan Goytisolo L’isola – 13/1/1964 Copertina: Henri Matisse
191. Beppe Fenoglio I ventitre giorni della città di Alba / La malora 20/7/1963 Copertina: Foto d’archivio
196. Kurt Kusenberg La città di vetro – 5/2/1964 Copertina: Lyonel Feininger
2 00. Jorge Semprun Il grande viaggio – 23/4/64 Copertina: Foto dell’autore
179. Aleksandr Solženicyn La casa di Matrjona – 2/4/1963 Copertina: Marc Chagall
185. James F. Powers Presenza di Grazia – 3/7/1963 Copertina: Gyorgy Kepes
180. Alain Robbe-Grillet Istantanee – 7/4/1963 Copertina: Paul Klee
186. Danilo Dolci Racconti siciliani – 6/6/1963 Copertina: Renato Guttuso
181. Dacia Maraini L’età del malessere – 27/4/1963 Copertina: Foto dell’autore
187. James Purdy Il nipote – 13/7/1963 Copertina: Edward Weston
192. Umberto Simonetta Tirar mattina – 18/10/1963 Copertina: Carla Cerati
182. Roger Caillois Ponzio Pilato – 19/4/1963 Copertina: Jacques Villon
188. Rafael Sánchez Ferlosio Il Jarama – 19/6/1963 Copertina: Renato Guttuso
193. Luigi Davì L’aria che respiri – 19/12/1963 Copertina: Renato Guttuso
197. Bruno Fonzi Il Maligno – 7/3/1964 Copertina: Hieronymus Bosch 198. Pier Antonio Quarantotti Gambini I giochi di Norma – 7/4/1964 Copertina: Ernst Ludwig Kirchner
201. Carlo Villa La nausea media 27/4/1964 Copertina: Jean Dubuffet 202. Mario Picchi Il Muro Torto – 20/5/1964 Copertina: Luciano Lattanzi 203. Cristoforo M. Negri I lunghi fucili – 27/6/1964 Copertina: Foto d’archivio
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I Coralli Quarta versione grafica 1961-1976
2 04. Mario Marri Diario di paese – 27/6/1964 Copertina: Bruno Rovesti
217. Flannery O’Connor Il cielo è dei violenti – 9/6/1965 Copertina: Arthur Rothstein
230. Manfred Esser Duello – 22/3/1966 Copertina: Brassai (Gyula Halàsz)
205. Giuseppe Bonaviri Il fiume di pietra – 9/9/1964 Copertina: Max Bill
218. Carlo Montella I parenti del Sud – 14/7/1965 Copertina: Cvetan Belic
2 06. Emilio Lussu Un anno sull’Altipiano – 5/10/1964 Copertina: Foto d’archivio
219. Emilio Lussu Marcia su Roma e dintorni 22/7/1965 Copertina: Foto d’archivio
231. Paolo Barbaro Giornale dei lavori – 4/5/1966 Copertina: Ernst Ludwig Kirchner 232. Barnard Malamud Prima gli idioti – 20/5/1966 Copertina: Ben Shahn 233. Alain Robbe-Grillet La maison de rendez-vous – 16/6/1966 Copertina: Robert Rauschenberg 234. Damiano Malabaila (Primo Levi) Storie naturali – 6/9/1966 Copertina: Erno Waldschmidt
207. Alan Sillitoe La solitudine del maratoneta 14/10/1964 Copertina: Henry Moore 208. Ottiero Ottieri Tempi stretti – 14/8/1964 Copertina: Kasimir Malevicˇ 2 09. Renzo Tomatis Il laboratorio – 29/1/1965 Copertina: Ben Shahn 210. Marguerite Duras Hiroshima mon amour – 2/2/1965 Copertina: Fotogramma dal film 211. Gabriele Baldini Le rondini dell’Orfeo – 24/2/1965 Copertina: Odilon Redon 212. Luigi Davì Il vello d’oro – 24/2/1965 Copertina: Mario Carrieri 213. Giovanni Pirelli A proposito di una macchina 3/4/1965 Copertina: Arnaldo Pomodoro 214. Lalla Romano Maria – 3/5/1965 Copertina: Felice Casorati 215. Marlèn Chuciev La barriera di Il’icˇ – 3/5/1965 Copertina: Fotogramma dal film 216. Roberto Battaglia Un uomo, un partigiano 14/6/1965 Copertina: Foto d’archivio
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220. Remo Teglia Mala Castra – 7/9/1965 Copertina: Foto d’archivio 221. Italo Calvino La nuvola di smog e La formica argentina – 20/10/1965 Copertina: Paul Klee 222. Vitalij Semin Sette in una casa – 20/10/1965 Copertina: Mituric 223. Natalia Ginzburg Le piccole virtù – 19/1/1966 Copertina: Foto dell’autore 224. Calvert Casey Il ritorno – 28/1/1966 Copertina: Jean Dubuffet
235. Simone de Beauvoir Una morte dolcissima – 6/9/1966 Copertina: Alberto Giacometti 236. Marguerite Duras Il rapimento di Lol V. Stein 21/9/1966 Copertina: Pierre Bonnard 237. Veniamin Kaverin Il pittore è ignoto – 17/12/1966 Copertina: Pavel N. Filonov
225. Mario Tobino Il deserto della Libia – 12/2/1966 Copertina: Foto d’archivio
238. Lalla Romano Le metamorfosi – 27/5/1967 Copertina: Osvaldo Licini
226. Leonardo Sciascia A ciascuno il suo – 17/2/1966 Copertina: José A.Velásquez
239. André Gide La porta stretta – 18/2/1967 Copertina: Edward Munch
227. Viktor Sklovskij Zoo o Lettere non d’amore 16/2/1966 Copertina: Jean Pougny 228. Aldo De Jaco Viaggio di ritorno – 26/2/1966 Copertina: Francis Bacon
240. Pier Antonio Quarantotti Gambini Le redini bianche – 11/3/1967 Copertina: Lermoyer
229. Carlo Cassola Tempi memorabili – 24/3/1966 Copertina: Carlo Carrà
242. Carlo Villa Deposito celeste – 29/4/1967 Copertina: Clovis Trouille
241. Thomas Mann Tonio Kröger – 25/3/1967 Copertina: Foto dell’autore
243. Elio Bartolini Chi abita la villa – 29/4/1967 Copertina: Joseph Nicéphore Niépce 244. Nuto Revelli Mai tardi – 30/9/1967 Copertina: Foto d’archivio 245. Michelangelo Antonioni Blow-up – 30/9/1967 Copertina: Fotogramma dal film 246. Simone de Beauvoir Le belle immagini – 23/12/1967 Copertina: Adolf Herbst 247. Bohumil Hrabal Inserzione per una casa in cui non voglio più abitare – 20/1/1968 Copertina: Oskar Kokoschka 248. John Wain Un suicidio da non sprecare 2/3/1968 Copertina: Roy Lichtenstein 249. Stephen Schneck Il portiere di notte – 23/3/1968 Copertina: Anthony Donaldson 2 50. Natalia Ginzburg Ti ho sposato per allegria e altre commedie – 6/4/1968 Copertina: Fotogramma dal film 251. Kingsley Amis Perché resti con Bang? – 4/5/1968 Copertina: Evelyn Hofer 252. James Purdy Un ignobile individuo 8/6/1968 Copertina: Clovis Trouille 253. Michel Tournier Venerdì o il limbo del Pacifico 5/10/1968 Copertina: Otmar Alt 254. Pier Antonio Quarantotti Gambini La corsa di Falco – 22/3/1969 Copertina: Foto d’archivio
255. Cesare Pavese Ciau Masino – 7/6/1969 Copertina: Hans Richter 256. Simone de Beauvoir Una donna spezzata – 24/5/1969 Copertina: Mimmo Rotella 257. Italo Calvino Marcovaldo – 19/7/1969 Copertina: Paul Klee 258. Marguerite Duras Distruggere, ella disse – 27/9/1969 Copertina: Jean Dubuffet 259. Kingsley Amis Quell’incerto sentimento – 11/10/69 Copertina: Pablo Picasso 260. Norberto Fuentes I condannati dell’Escambray 27/12/1969 Copertina: Foto d’archivio 261. Leonardo Sciascia Recitazione della controversia liparitana dedicata ad A. D. 27/12/1969 Copertina: G. Battista Piranesi 262. Gabriele Baldini Selva e Torrente – 10/1/1970 Copertina: Claude Lorrain 263. Nigel Dennis Il semprevivo di Malta 7/2/1970 Copertina: Andy Warhol
267. Aleksandr Solzenicyn Il cervo e la bella del campo Una candela al vento 4/7/1970 Copertina: Marc Chagall 268. John Wain Un cielo più piccolo 2/1/1971 Copertina: Gerhard Richter 2 69. Giovanni Testori Il dio di Roserio – 23/1/1971 Copertina: Kendall Shaw 270. Primo Levi Vizio di forma – 20/2/1971 Copertina: Allen Jones 271. Remo Teglia La ballata del mezzadro 6/3/1971 Copertina: Immagine popolare 272. Vito Ventrella Il gatto Pik – 10/4/1971 Copertina: Kenneth Noland 273. Carlo Brizzolara Temporale Rosy – 26/6/1971 Copertina: Immagine popolare 274. Mario Rigoni Stern Quota Albania – 25/9/1971 Copertina: Foto d’archivio 275. Leonardo Sciascia Il contesto – 6/11/1971 Copertina: Jean Louis Forain
264. Dacia Maraini Il ricatto a teatro e altre commedie 14/3/1970 Copertina: Pol Mara
276. Alain Robbe-Grillet Progetto per una rivoluzione a New York – 8/1/1972 Copertina: George Segal
265. Robert Musil Pagine postume pubblicate in vita 2/5/1970 Copertina: Disegno indiano
277. Ladislav Fuks Il bruciacadaveri – 15/1/1972 Copertina: Saygy Fikret Moualla
266. Carlo Villa I sensi lunghi – 16/5/1970 Copertina: Cartolina del 1900
278. Giuseppe Bonaviri Il sarto della stradalunga 4/3/1972 Copertina: Georges Rohner
279. Ugo Leonzio La norma – 18/3/1972 Copertina: Paul Klee
292. Remo Teglia Terra e ghiaie – 16/6/1973 Copertina: Natalja Goncˇarova
304. Mario La Cava I fatti di Casignana – 26/10/1974 Copertina: Foto d’archivio
280. Carlo Villa L’isola in bottiglia – 18/3/1972 Copertina: Henri Edmond Cross
293. Anna Felder La disdetta – 5/1/1974 Copertina: Max Gluber
281. Paolo Barbaro Libretto di campagna – 22/4/1972 Copertina: Piet Mondrian
294. Danilo Dolci Poema umano – 12/1/1974 Copertina: Carlo Levi
305. Mario Lattes Il borghese di ventura 15/3/1975 Copertina: Mario Lattes
282. Alberto Arbasino Il principe costante – 7/10/1972 Copertina: Eugène Delacroix
295. Dacia Maraini Donne mie – 23/2/1974 Copertina: Karl Voelker
283. Franco Fortini Giovanni e le mani – 3/11/1972 Copertina: Alberto Giacometti
296. Arnold Wesker Sei domeniche di gennaio 9/3/1974 Copertina: Jacquelin Livingston
284. Friedrich Dürrenmatt La caduta – 13/1/1973 Copertina: Victor Brauner 285. Carla Cerati Un amore fraterno – 27/1/1973 Copertina: Autore non indicato 286. Claude Ollier Lo scacco di Nolan – 3/3/1973 Copertina: Jack Beal 287. Gianni Celati Le avventure di Guizzardi 3/3/1973 Copertina: Fotogramma di Harry Langdon 288. Alberto Savinio Infanzia di Nivasio Dolcemare 3/3/1973 Copertina: Alberto Savinio 289. Marguerite Duras L’amante inglese – 3/3/1973 Copertina: Oskar Kokoschka 290. Mario La Cava Una storia d’amore – 21/4/1973 Copertina: Albert Marquet 291. Leonardo Sciascia Il mare colore del vino – 21/4/1973 Copertina: Henri Manguin
297. A. Arbasino e M. Missiroli Amate sponde! – 30/3/1974 Copertina: Manifesto pubblicitario 298. Beppe Fenoglio La voce nella tempesta 6/4/1974 Copertina: Henry Nelson O’Neil 299. Rosetta Loy La bicicletta – 30/3/1974 Copertina: Félix Vallotton 300. James Purdy Sono Elijah Thrush 6/7/1974 Copertina: Aubrey Beardsley 301. Alberto Arbasino Specchio delle mie brame 26/10/1974 Copertina: Walt Disney
306. Angelo Maria Ripellino Storie del bosco boemo 19/4/1975 Copertina: Frantisek Tichy 307. Raffaele Crovi Il mondo nudo – 19/4/1975 Copertina: Victor Vasarely 308. Alessandro Macchi La guerra delle pietre 28/6/1975 Copertina: Foto d’archivio 309. Cesare Mazzonis Il Circolo della Vela – 27/9/1975 Copertina: Anonimo 310. Severo Sarduy Cobra – 10/7/1976 Copertina: Particolare di manifesto cubano 311. Oswald de Andrade Serafino Ponte Grande 10/7/1976 Copertina: Reb Grooms 312. Mario Lattes L’incendio del Regio – 10/7/1976 Copertina: Mario Lattes
302. Leonardo Sciascia Todo modo – 9/11/1974 Copertina: Rutilio Manetti 303. Alain Robbe-Grillet Slittamenti progressivi del piacere 23/11/1974 Copertina: Fotogramma dal film
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I Coralli – Quarta versione grafica Schema di impaginazione
La quarta ed ultima versione de I Coralli segna una svolta radicale rispetto alle prime tre ciascuna delle quali, sia pure nel corso di un’evoluzione durata oltre dodici anni, aveva mantenuto alcune delle caratteristiche grafiche della precedente. Si passa dalla brossura “all’americana” ad una rilegatura rigida con sovraccoperta, la struttura grafica della quale risente in modo inequivocabile dell’influenza dei suggerimenti di Bruno Munari, che proprio in questo periodo inizia le sua opera come consulente stabile della casa editrice. Massima libertà all’epressione artistica (pittura, scultura, grafica, fotografia, ma anche fotogrammi da film celebri, cartellonistica, riproduzione di cartoline e stampe popolari) innestata su una struttura ridotta al minimo eppure perfettamente riconoscibile.
Il celebre bianco di fondo, il lettering in un Egizio tondo molto discreto: la grafica sembra ritrarsi in un ruolo fondamentale, ma accessorio. Cambia, anche se non di molto, il formato: passa a 120 x 192 mm con un rapporto di proporzione 5:8, approssimazione razionale alla Sezione Aurea. E cambia anche lo schema di impaginazione: la pagina è suddivisa sia in larghezza che in altezza in otto parti uguali. Tre angoli dell’area di testo giacciono sulle diagonali della doppia pagina; l’area di testo ha quindi le stesse proporzioni delle pagine del libro. I margini esterni ed interni sono costruiti sulla pagina singola, i numeri di pagina (in corpo 10 pt) cadono a 3/4 dell’ultimo modulo al piede. Lo schema prevede per la composizione del testo una gabbia di 34 righe per pagina, di circa 56 caratteri per riga. Il testo è composto in corpo 12/12 pt con capoversi rientrati di 10 pt sulla giustezza di 20 righe tipografiche. Il carattere prescelto è il famoso Garamond Simoncini disegnato (dal 1956 al 1958) dal reparto tecnico della Simoncini, azienda italiana produttrice di matrici per Linotype, in collaborazione con lo studio artistico della fonderia Ludwig & Mayer di Francoforte. Si tratta di un progetto avviato su richiesta della casa editrice e sviluppato con la supervisione del suo direttore tecnico Oreste Molina. Particolare attenzione è prestata agli avvicinamenti delle lettere, vengono infatti prodotti numerosi politipi e vengono introdotte, nei disegni esecutivi degli alfabeti, opportune contro-deformazioni preventive, destinate a minimizzare gli sgradevoli effetti di arrotondamento dovuti ai processi di stampa. L’adozione del Garamond Simoncini per la produzione editoriale Einaudi sarà uno degli elementi decisivi per l’affermazione dello stile editoriale della casa: si tratta di uno dei primi esempi di immagine coordinata diventata, nel tempo, un punto di riferimento per tutta l’editoria italiana del Novecento. Carlo Fantinel
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Indice degli Autori
Aksjònov, Vasilij: C. 143 Alexander, Sheila: C. 25 Alianello, Carlo: Co. 1 Amado, Jorge: C. 53 Amis, Kingsley: C. 251, 259 Anderson, Sherwood: C. 7, 49 Andrade, Oswald de: C. 311 Antonioni, Michelangelo: C. 245 Arbasino, Alberto: C. 83, 282, 297, 301 Arpino, Giovanni: C. 91, 107 Baldini, Gabriele: C. 211, 262 Barbaro, Paolo: C. 231, 281 Bartolini, Elio: C. 243 Bassani, Giorgio: C. 69, 92, 119 Battaglia, Roberto: C. 216 Beauvoir, Simone de: C. 235, 246, 256 Beck, Béatrix: C. 134 Beckett, Samuel: C. 165 Bellow, Saul: C. 118 Benedetti, Arrigo: N. 2 Berto, Giuseppe: C. 51 Bonaviri, Giuseppe: C. 205, 278 Borges, Jorge Luis: C. 128, 160 Brecht, Bertolt: C. 168 Brignetti, Raffaello: C. 109 Brizzolara, Carlo: C. 273 Cabella, Giorgio: N. 4 Caillois, Roger: C. 182 Cain, James M.: C. 66 Caldwell, Erskine: C. 59 Calvino, Italo: C. 11, 42, 78, 79, 108, 175, 189, 221, 257 Cancogni, Manlio: C. 81 Carpi, Sebastiano: C. 20 Casey, Calvert: C. 224 Cassola, Carlo: C. 72, 82, 172, 229 Cather, Willa: C. 10
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Cela, Camilo José: C. 116 Celati, Gianni: C. 287 Cerati, Carla: C. 285 Chuciev, Marlèn: C. 215 Conti, Laura: C. 178 Crane, Stephen: C. 31 Crovi, Raffaele: C. 307 Davì, Luigi: C. 193, 212 De Jaco, Aldo: C. 228 Del Boca, Angelo: C. 15, 29 Dennis, Nigel: C. 263 Déry, Tibor: C. 86 Dessì, Giuseppe: N. 13 Doderer, Heimito von: C. 137 Dolci, Danilo: C. 186, 294 Duras, Marguerite: C. 76, 164, 210, 236, 258, 289 Durrenmatt, Friedrich: C. 284 Ehrenburg, Iljà: C. 65, 77 Esser, Manfred: C. 230 Facco de Lagarda, Ugo: C. 88 Fadeev, Aleksander: C. 9 Fast, Howard: C. 18 Felder, Anna: C. 293 Fenoglio, Beppe: C. 191, 298 Ferlosio, Rafael Sànchez: C. 188 Fessier, Michael: C. 39 Fitzgerald, Francis Scott: C. 37 Fonzi, Bruno: C. 130, 197 Fortini, Franco: C. 17, 283 Fuentes, Norberto: C. 260 Fukazawa, Schichiro: C. 133 Fuks, Ladislav: C. 277 Fusco, Gian Carlo: C. 90 Garufi, Bianca: C. 100, 145 Gide, André: C. 239 Ginzburg, Natalia: N. 3 - C. 1, 80, 129, 223, 250 Goes, Albrecht: C. 97 Gombrowicz, Witold: C. 131 Goyen, William: C. 174 Goytisolo, Juan: C. 99, 124, 195 Hayes, Alfred: C. 44, 84, 151 Hemingway, Ernest: N. 16, 19 - C.2, 14, 16
Henriques, Robert: C. 12 Hortelano, Juan Garcia: C. 155 Hrabal, Bohumil: C. 247 Hughes, Langston: C. 26 Hutchins, Maude: C. 101 Huxley, Aldous: C. 94 Icaza, Jorge: C. 43 Ionesco, Eugène: C. 147 Jovine, Francesco: N. 12 - C. 27 Joyce, James: C. 36 Kaverin, Veniamin: C. 237 Kawabata, Yasunari: C.104 Kazakov, Jurij: C. 115 Koeppen, Wolfgang: C. 102 Kuby, Erich: C. 95 Kusenberg, Kurt: C. 196 La Cava, Mario: C. 290, 304 Lange, Monique: C. 111, 132 Lattes, Mario: C. 305, 312 Lee, Andrei: C. 45 Leonzio, Ugo: C. 279 Levi, Primo: C. 176, 184, 270 Loy, Rosetta: C. 299 Lussu, Emilio: C. 206, 219 Macchi, Alessandro: C. 308 Malabaila, Damiano (Primo Levi): C. 234 Malamud, Bernard: C. 162, 232 Mann, Heinrich: C. 62 Mann, Thomas: C. 57, 61, 241 Maraini, Dacia: C. 181, 264, 295 Marri, Mario: C. 204 Mastronardi, Lucio: C. 150, 161, 194 Mattioni, Stelio: C. 156 Matute, Ana Maria: C. 139 Mazzonis, Cesare: C. 309 McCoy, Horace: C. 68 Micheli, Silvio: N. 15 – C. 5, 24 Miller, Arthur: C. 127 Miller, Henry: C. 121 Missiroli, Mario: C. 297 Montella, Carlo: C. 218 Monti, Augusto: C. 70, 125 Mrozek, Slawomir: C. 177 Musil, Robert: C. 105, 120, 265
Musso Susa, Carlo: C. 32 Negri, Cristoforo M.: C. 203 Nekrasov, Viktor: C. 67, 135 O’Connor, Flannery: C. 217 Olivia: C. 103 Ollier, Claude: C. 167. 286 Onofri, Fabrizio: N. 7 - C. 141 Ooka, Shohei: C. 75 Ottieri, Ottiero: C. 208 Patchen, Kenneth: C. 47 Pavese, Cesare: N. 1, 11 - C. 3, 34, 48, 54, 56, 58, 73, 100, 157, 158, 159, 255 Peyrefitte, Roger: C. 35, 93 Picchi, Mario: C. 202 Pirelli, Giovanni: C. 213 Porter, Katerine Anne: N. 20 Powers, James F.: C. 30, 185 Purdy, James: C. 110, 187, 252, 300 Quarantotti Gambini, Pier Antonio: N. 6 – C. 8, 33, 64, 74, 113, 198, 240, 254 Queneau, Raymond: N. 23 – C. 22, 114 Raimondi, Giuseppe: C. 60 Revelli, Nuto: C. 244 Revueltas, José: C. 28 Rigoni Stern, Mario: C. 149, 154, 274 Ripellino, Angelo Maria: C. 306 Robbe-Grillet, Alain: C. 89, 112, 126, 140, 148, 180, 233, 276, 303 Romano, Lalla: C. 85, 123, 214, 238 Salomon, Ernst von: Co. 2 Sarduy, Severo: C. 310 Sartre, Jean-Paul: N. 22 - C. 4, 13 Save, Michel: C. 98 Savinio, Alberto: C. 288 Schneck, Stephen: C. 249 Sciascia, Leonardo: C. 106, 122, 171, 226, 261, 275, 291, 302 Seghers, Anna: C. 40 Semin, Vitalij: C. 222 Senprun, Jorge: C. 200 Sillitoe, Alan: C. 138, 207 Simon, Claude: C. 142, 163
Simonetta, Umberto: C. 192 Simonov, Konstantin: N. 21 – C. 19 Sklovskij, Viktor: C. 227 Solženicyn, Aleksandr: C. 169, 179, 267 Stuparich, Giani: N. 5 Styron, William: C. 152 Taddei, Ezio: N. 17 Tecchi, Bonaventura: N. 9 Teglia, Remo: C. 220, 271, 292 Tendriakòv, Vladimir: C. 146, 190 Terni, Lullina: C. 173 Terra, Stefano: N. 18 Terzi, Lodovico: C. 183 Testori, Giovanni: C. 269 Thomas, Dylan: C. 199 Tobino, Mario: C. 63, 71, 225 Tomatis, Renzo: C. 209 Torberg, Friedrich: C. 50 Tournier, Michel: C. 253 Triolet, Elsa: C. 23 Troisi, Dante: C. 153 Ugolini, Amedeo: N. 14 Vailland, Roger: C. 87, 117 Ventrella, Vito: C. 272 Venturi, Marcello: C. 144 Vercors: N. 8 – C. 21 Vicentini, Mario: C. 38 Viganò, Renata: C. 41 Villa, Agostino: Co. 3 Villa, Carlo: C. 201, 242, 266, 280 Vladimov, Georgij: C. 166 Wain, John: C. 248, 268 Walser, Robert: C. 136 Warner, Rex: C. 55, 96 Wesker, Arnold: C. 296 West, Nathanael: C. 52 Wright, Richard: C. 6, 46 Yourcenar, Marguerite: C. 170
N = Narratori Contemporanei Co = Corrente C = I Coralli
Indice degli Artisti
Ajmone, Giuseppe: C. 6, 7, 16, 35, 38 Alt, Otmar: C. 253 Arp, Jean: C. 141 Bacon, Francis: C. 228 Beal, Jack: C. 286 Beardsley, Aubrey: C. 300 Beaudin, André: C: 163 Belic, Cvetan: C. 218 Bergolli, Rinaldo: C. 4 Bertagnin, Roberto: N. 23, C. 5, 8 Bill, Max: C. 205 Bonnard, Pierre: C. 41, 44, 74, 80, 86, 236 Borès, Francisco: C. 89 Bosch, Hieronymus: C. 42, 197 Braque, Georges: C. 30 Brassai: C. 230 Brauner, Victor: C. 284 Broock, Alexander: C. 59 Brooks, James: C. 121 Brueghel, Peter: C. 28, 79 Buggiani, Paolo: C. 145 Carrà, Carlo: C. 33, 48, 229 Carrieri, Mario: C. 212 Casorati, Felice: C. 123, 214 Cassinari, Bruno: N. 18, 19, 22 - C. 2, 14, 17, 21 Cavaglieri, Mario: C. 69 Cerati, Carla: C. 178, 192 Cézanne, Paul: C. 65 Chagall, Marc: C. 22, 32, 176, 179, 190, 267 Chighine, Alfredo: C. 10 Cross, Henri Edmond: C. 280 Daumier, Honoré: C. 29 De Pisis, Filippo: C. 92 Delacroix, Eugène: C. 63, 282 Derain, André: C. 75 Disney, Walt: C. 301 Donaldson, Anthony: C. 249 Dubuffet, Jean: C. 201, 224, 258 Dufy, Raoul: C. 72 Ensor, James: C. 160 Feininger, Lyonel: C. 144, 196 Filonov, Pavel N.: C. 237
Forain, Jean Louis: C. 275 Francis, Sam: C. 152 Gauguin, Paul: C. 53 Giacometti, Alberto: C. 173, 235, 283 Gluber, Max: C. 293 Goncˇarova Natalja: C. 292 Goya, Francisco: C. 153, 171 Grooms, Reb: C.311 Guglielmi, Louis: C. 174 Guttuso, Renato: Co. 2 - N. 15, C. 3, 15, 73, 91, 100, 106, 122, 186, 188, 193 Heckel, Erich: C. 130 Herbst, Adolf: C. 246 Hettner, Rolando: N. 17 Hirshfield, Morris: C. 150 Hofer, Evelyn: C. 251 Huber, Max: N. 16, 21, 23 (graphic designer) Jones, Allen: C. 270 Kandinskij, Vasilij: C. 143, 165 Kepes, Gyorgy: C. 185 Kirchner, Ernst Ludwig: C. 62, 120, 168, 198, 231 Klee, Paul: C. 55, 97, 98, 126, 128, 142, 147, 148, 175, 180, 221, 257, 279 Koerner, Henry: C. 138 Kokei, Kobayashi: C. 104 Kokoschka, Oskar: C. 247, 289 Korin, Ogata: C. 133 Kuprejanon, Nicolaj N.: C. 166 Lattanzi, Luciano: C. 202 Lattes, Mario: C. 305, 312 Laurencin, Marie: C. 151 Lee, Doris: C. 127 Léger, Fernand: C. 87, 132, 156 Lermoyer: C. 240 Levi, Carlo: C. 294 Lichtenstein, Roy: C. 248 Licini, Osvaldo: C. 238 Livingston, Jacquelin: C. 296 Lorrain, Claude: C. 262 Maccari, Mino: C. 83, 90 Malevicˇ, Kasimir: C. 208 Manet, Edouard: C. 31 Manetti, Rutilio: C. 302
Manguin, Henri: C. 291 Mara, Pol: C. 264 Marquet, Albert: C. 290 Marsh, Reginald: C. 68 Martins, Aldemir: C. 154 Matisse, Henri: C. 25, 34, 37, 67, 76, 84, 94, 101, 113, 117, 125, 129, 167, 195 Menzio, Francesco: N. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 11, 14, Miró, Joan: C. 47, 110, 114, 124, 155 Mituric : C. 222 Mondrian, Piet: C. 112, 281 Monet, Claude: C. 71 Moore, Henry: C. 207 Morandi, Giorgio: C. 60 Morlotti, Ennio: Co. 3 - C. 9, 11, 12, 18, 19, 20 Moualla, Saygy Fikret: C. 277 Mozzali, Andrea: C. 194 Munch, Edvard: C. 105 Munch, Edward: C, 239 Munter, Gabriella: C. 137 Niépce, Joseph Nicéphore: C. 243 Noland, Kenneth: C, 272 Nolde, Emil: C. 109, 131, 169 O’Neil, Henry Nelson: C. 298 Peverelli, Cesare: C. 1, 13 Picasso, Pablo: N. 20 - C. 23, 24, 26, 61, 66, 78, 95, 99, 111, 116, 119, 134, 164, 189, 259 Piranesi, Giovanni Battista: C. 261 Pissarro, Camille: C. 36 Pollock, Jackson: C. 199 Pomodoro, Arnaldo: C. 213 Pougny, Jean: C. 227 Purificato, Domenico: N. 8, 9, 12, 13 Rauschenberg, Robert: C. 233 Reaburn, Henry: C. 57 Redon, Odilon: C. 211 Renoir, Pierre Auguste: C. 27, 85, 103 Richter, Gerard: C. 268 Richter, Hans: C. 255 Rohner, Georges: C. 278 Rosai, Ottone: C. 64
Rotella, Mimmo: C. 256 Rothstein, Arthur: C. 217 Rouault, Georges: C. 51 Rovesti, Bruno: C. 204 Savinio, Alberto: C. 288 Scipione: C. 102 Segal, Georges: C. 276 Sernesi, Raffaello: C. 82 Seurat, Georges: C. 70 Shahn, Ben: C. 39, 49, 52, 96, 118, 162, 209, 232 Show, Kendall: C. 269 Spazzapan, Luigi: Co. 1 - C. 107 Tamayo, Rufino: C. 50 Tichy, Frantisek: C. 306 Todò: C. 161 Toulouse- Lautrec, Henri: C. 135, 172 Toussint, August: C. 46 Trouille, Clovis: C. 242, 252 Turner, William: C. 40 Uccello, Paolo: C. 108 Vallotton, Félix: C. 299 van Gogh, Vincent: C. 54, 56, 58, 157, 158, 159 Vasarely, Victor: C. 307 Velasquez, José Antonio: C. 226 Venecianov, Aleksèi G.: C. 146 Viani, Lorenzo: C. 139 Villon, Jacques: C. 182 Vlaminck, Maurice: C. 81 Voelker, Karl: C. 295 Vuillard, Edouard: C. 88, 93 Waldschmidt, Erno: C. 234 Walser, Carl: C. 136 Warhol, Andy: C. 263 Weston, Edward: C. 187 Yone: C. 77
N = Narratori Contemporanei Co = Corrente C = I Coralli
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La “Serie bianca” I Coralli di Giulio Paolini – 1976/1978
Una collana “fuori collana” o una serie “fuori serie”? Nel ’71, prima che la collana I Coralli si esaurisse, sull’onda di un mercato in rapida evoluzione, avevano già visto la luce i Nuovi Coralli, una serie di libri di formato tascabile progettati per uno stile di vita che, dalla fine degli anni ‘60, si era fatto più frenetico, e che strappava occasioni di lettura agli intervalli di lavoro, ai momenti di trasferimento, ai giorni di vacanza.
Paolini si ricollegò alla sua vocazione originaria per l’arte grafica creando un vestito minimalista, bianco, tipico della sua poetica. Allestì un rigoroso impianto a due colori, il nero e il rosso, e giostrò magistralmente con un egizio tondo, un filetto lieve e l’ovale dello struzzo. Questi pochi elementi inseriti nello spazio bianco diedero vita ad una meravigliosa coperta in brossura patinata monolucida. Ma Einaudi e Paolini aggiunsero arte all’arte.
Nei Nuovi Coralli, che ospitavano nuovi titoli più sul versante della narrativa tradizionale, andrà a confluire poi, dopo il 1976, l’intero catalogo de I Coralli. Ma nel ’76 un’altra esperienza editoriale si rifarà alla gloriosa collana: sarà la “Serie bianca” dei Coralli che vedrà pubblicati soli nove titoli dal ’76 al ’78.
Si decise che il volume non dovesse essere rifilato industrialmente ma che giungesse intonso nelle mani del cliente. Il taglio delle pagine effettuato col tagliacarte dal lettore avrebbe contribuito alla personalità del volume e allo sviluppo dell’operazione artistica, creando un effetto di contrasto tra il ruvido-sfrangiato delle pagine chiuse e la coperta liscia e lucente. Sovrapponendo i nove volumi si vedrà nascere, come per incanto, un meraviglioso parallelepipedo, vera e propria installazione d’arte povera che troverebbe giusta collocazione in un museo d’arte contemporanea.
La “Serie bianca”, dal nome, pare anzi nascere come sottocollana o ultima ramificazione de I Coralli, a cui si tenta di assegnare il versante di avanguardia della collana che dopo pochi mesi, cesserà. Questa serie (poi nel catalogo assurta a collana a sé stante) finì anzi col fare proprie le esperienze che Guido Davico Bonino già dal ’65 aveva intrapreso con la collana La ricerca letteraria, collezione che ospitava opere dallo spiccato valore sperimentale. La “Serie bianca” si inaugurò con A boccaperta di Carmelo Bene e si concluse con Rosa Fumetto di Alberto Gozzi; comparvero opere di Ghizzardi, Vassalli, Celati, Leonzio: fu una vera immersione nella sperimentazione, non solo per i testi pubblicati, ma anche per la veste grafica. Giulio Einaudi per l’occasione coinvolse Giulio Paolini esponente di un movimento artistico che in quegli anni muoveva i primi passi e che fu codificato da Germano Celant come “Arte povera”.
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In conclusione, possiamo dire quindi che dal punto di vista estetico e formale l’avventura de I Coralli, tra collane anticipatrici e code finali, è un viaggio che parte da Torino e a Torino ritorna. Prende il via dal “Gruppo dei Sei” e si conclude in un clima permeato dagli influssi di un altro importante movimento artistico d’estrazione piemontese.
Sala 45
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1. Carmelo Bene A boccaperta – 17/7/1976 Copertina: Giulio Paolini
6. Nicola Pugliese Malacqua – 25/6/1977 Copertina: Giulio Paolini
2. Pietro Ghizzardi Mi richordo anchora – 17/7/1976 Copertina: Giulio Paolini
7. Ugo Leonzio Tre sogni – 31/12/1977 Copertina: Giulio Paolini
3. Sebastiano Vassalli L’arrivo della lozione – 17/7/1976 Copertina: Giulio Paolini
8. Silvana Castelli Pitonessa – 18/2/1978 Copertina: Giulio Paolini
4. Gianni Celati La banda dei sospiri – 24/7/1976 Copertina: Giulio Paolini
9. Alberto Gozzi Rosa Fumetto – 15/7/1978 Copertina: Giulio Paolini
5. Italo Cremona Zona ombra – 25/6/1977 Copertina: Giulio Paolini
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Opere di maestri contemporanei
La perizia grafica e tecnica è sempre stata una costante dell’attività della casa editrice Einaudi. Così come è stato sempre determinante l’impegno nella cura degli interni del libro. L’impaginazione dei testi, la scelta del carattere di stampa, la chiara stesura delle note, delle prefazioni, degli indici, la carta utilizzata, hanno sempre dimostrato l’alta professionalità dell’ufficio tecnico della Casa, che impostava e seguiva ogni lavoro con passione per la propria attività e grande rispetto per il lettore. Anche il libro “capolavoro”, il cosiddetto “libro strenna”, verso la fine degli anni ’50, non era una novità. Già col nascere della collana Biblioteca d’arte nel ’41 e poi ancor di più con I Millenni dal ’47, il bel libro, il libro d’alta rappresentanza, aveva già in Casa editrice una sua storia. Tipiche ne I Millenni le scelte iconografiche sofisticate e originali, gli arditi tagli d’immagine, l’individuazione di particolari che mai nessuno avrebbe “colto” (vere pietre preziose dell’arte figurativa), e poi le rilegature accurate, le carte rare, la stampa di alta qualità e di grande perizia tecnica che conferivano al libro un’aura preziosa e magica di “libro dei libri”, di libro ambito e raro da conservare nel tempo.
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molti dei quali nel frattempo avevano cambiato mestiere, e di costituire una “task-force” operativa a Milano, patria di Lamberto Vitali che possiamo considerare il padre spirituale dell’intera avventura dei “Maestri contemporanei”. Fu proprio Vitali, infatti, che raccolse e organizzò l’intera opera grafica di Giorgo Morandi e che consigliò a Giulio Einaudi di pubblicarla. L’opera, quindi, nacque a sé e solo in seguito, sull’onda del successo ottenuto (più critico che commerciale), Vitali convinse l’editore nel proseguire sulla strada intrapresa. Il primo cofanetto della serie dei “Maestri” fu, quindi, quello presentato da Lamberto Vitali, dedicato all’opera grafica di Giorgio Morandi, e fu editato il 21 gennaio del 1957. Furono riprodotte in fac-simile 112 delle 117 incisioni che fino a quel momento il grande critico era riuscito a rintracciare, censire e catalogare. Per alcune opere di questo corpus completo (cinque tra ritratti e figure femminili, per l’esattezza) Morandi, all’ultimo momento, non acconsenti alla pubblicazione, vuoi per motivi di riservatezza, vuoi per scarsa convinzione artistica.
In questo contesto artigianale di alto livello tecnico, nacque nel ’57 la collana che si connotò da subito come massima ambizione d’editoria artistica e, nel contempo, come massima espressione di tecnologia grafica: la collana Opere di maestri contemporanei. Qui, con la collaborazione di critici d’eccezione: Lamberto Vitali, Cesare Brandi, Luigi Carluccio, vennero pubblicati cinque grandi capolavori che ancora oggi fanno scuola nell’ambito dell’editoria d’arte.
La serie delle 112 riproduzioni, sciolte, nel formato uno a uno, inserite in apposite cartelle, costituiva la prima raccolta organica dell’intera opera grafica del grande maestro e fu realizzata in 1000 esemplari. Morandi seguì passo passo la produzione e condivise anche le rese tecnico-qualitative. Addirittura per questa prima edizione realizzò un’incisione ad hoc che non solo inserì nella serie come ultimo fac-simile (il 117° appunto), ma che tirò in 100 copie originali firmandole di suo pugno.
Per un’avventura così ambiziosa erano indubbiamente indispensabili gli esperti d’arte, i critici, gli studiosi, ma non sufficienti. Era necessario poter contare su un gruppo di lavoro, una squadra di tecnici grafici ancora capaci di operare con grande professionalità utilizzando un’ormai obsoleta tecnica di stampa: la fototipia, unico procedimento capace di riprodurre con grande fedeltà l’opera grafica originale. Oreste Molina, responsabile dell’Ufficio tecnico Einaudi, si assunse il compito di andare alla ricerca dei pochi fototipisti rimasti,
Ma Vitali, Morandi e Giulio Einaudi, in qualche modo, sottovalutarono gli esiti dell’impresa. La perizia professionale dei tecnici, le carte di pregio prescelte, la cura posta in ogni dettaglio, diedero vita a un capolavoro editoriale che fu commercializzato in un baleno, ma, per assurdo, il capolavoro diede origine ad una “querelle”, tra Casa editrice ed artista, che durò non poco. In pratica le copie in fac-simile risultarono talmente simili agli originali calcografici, che molte di esse, con firma falsa e debitamente incorniciate, furono
immesse sul mercato e spacciate per autentiche. Ovviamente la cosa danneggiò Giorgio Morandi che peraltro non poté attribuire altre colpe a Giulio Einaudi, se non quella di aver realizzato riproduzioni “troppo” perfette. Visto lo spiacevole inconveniente, dal secondo cofanetto, pubblicato il 15 novembre 1959, “Quarantacinque disegni di Amedeo Modigliani”, sempre curato e presentato da Lamberto Vitali e realizzato anch’esso, in 1000 esemplari (750 per l’edizione italiana, 250 per quella inglese: fu l’unica edizione bilingue), Giulio Einaudi decise di far apporre, a fianco di ogni fac-simile, in basso, un piccolo marchio della Casa a rilievo, per rendere se non impossibili, più difficoltose, eventuali attività fraudolente. Altrettanto si fece per la terza raccolta “Quarantun disegni di Giacomo Manzù” presentata da Cesare Brandi, pubblicato in 1250 esemplari il 5 dicembre 1961. Questa volta al marchio a rilievo, però, si preferì un marchio Einaudi ocra-oro ancor più evidente. Nella circostanza Giacomo Manzù plasmò un suo “struzzo - marchio Einaudi”, che omaggiò all’editore e ai fruitori dell’opera; il marchio venne, difatti, impresso in bella evidenza sul frontespizio di ogni fascicolo di presentazione che il maestro poi siglò in originale. Il marchio di Manzù, in formato ridottissimo e sempre a rilievo, fu poi quello apposto a fianco di ogni riproduzione della quarta raccolta: “Quarantacinque disegni di Alberto Giacometti” ancora una volta curata da Lamberto Vitali. Di quest’opera furono editati, il 22 novembre 1963, 1245 esemplari di cui i primi 120 furono corredati da un’acquaforte originale sviluppata per l’occasione dall’artista svizzero. L’ultima raccolta, curata da Luigi Carluccio, fu l’“Opera grafica” di Felice Casorati, pubblicata in mille esemplari il 4 dicembre 1965. Comprendeva le riproduzioni di sessantatre incisioni del maestro. Fu ipotizzata una sesta raccolta dedicata all’opera grafica di Paul Klee che, però, non fu mai portata a termine.
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Sala 47
L’opera grafica di Giorgio Morandi 1957
Opera esposta a parete.
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1. Il ponte sul Savena a Bologna 1912 2. Paesaggio (Grizzana) 1913 3. Natura morta con bottiglie e brocca 1915 4. Dintorni di Bologna 1920 o 1921 5. Brocca 1920 6. Natura morta di scatole e bottiglie su fondo ovale 1921 7. Natura morta con vaso, conchiglie e chitarra 1921 8. Natura morta con zuccheriera, conchiglie e frutto 1921 9. Natura morta con zuccheriera, limone e pane 1921 o 1922 10. Conchiglia 1921 11. Campo di tennis ai Giardini Margherita a Bologna (Lastra piccola) 1921 12. Paesaggio (I camini dell’Arsenale nei dintorni di Bologna) 1921 13. Natura morta con pane e limone 1921 14. Natura morta con il cestino del pane (Lastra piccola) 1921 15. Natura morta con il cestino del pane (Lastra grande) 1921 16. Paesaggio (Veduta dell’Osservanza a Bologna) 1921 17. Natura morta con la statuina 1922 18. Natura morta con pigna e frammento di vaso 1922 19. La casetta con il portico e il cipresso (Lastra piccola) 1923 20. Campo di tennis ai Giardini Margherita a Bologna (Lastra grande) 1923 21. La casetta con il portico e il cipresso (Lastra grande) 1924 22. Cornetto con fiori di campo 1924 23. Vaso a strisce con fiori 1924 24. Paesaggio (Chiesanuova) 1924 25. Il giardino di via Fondazza 1924 26. Valva di conchiglia e altri oggetti circa 1924 27. Paesaggio con la ciminiera (Sobborghi di Bologna) 1926
28. Ritratto di Torquato Raimondi 1926 (non riprodotto) 29. Figura femminile dormiente 1926 (non riprodotto) 30. La strada 1927 31. Natura morta con il panneggio a sinistra 1927 32. Paesaggio (Casa a Grizzana) 1927 33. Paesaggio del Poggio 1927 34. Paesaggio con il grande pioppo 1927 35. Il Poggio al mattino 1927 36. Natura morta con pere e uva 1927 37. Sei mele in un piatto 1927 38. Natura morta con la testa di burattino 1927 39. Testa femminile di profilo verso destra 1927 (non riprodotto) 40. Fiori in un vaso a strisce 1927 41. Fiori di crisantemo su un tavolo 1928 42. Il Poggio di sera 1928 43. Natura morta con la chitarra 1928 44. Il Poggio al mattino 1928 45. Piante di gerani e rete i filo di ferro 1928 46. Grande natura morta con la lampada a destra 1928 47. Natura morta con il lume bianco a sinistra 1928 48. Mezza figura femminile seduta verso destra 1928 (non riprodotto) 49. Ritratto femminile 1928 (non riprodotto) 50. Natura morta con compostiera, bottiglia lunga e bottiglia scannellata 1928 51. Fiori in un vasetto bianco 1928 52. Conchiglie 1928 53. Case del campiamo a Grizzana 1929 54. Paesaggio (Pianura di Bologna) 1929 55. Paesaggio (Pianura di Bologna al crepuscolo) 1929 56. Natura morta con tazzina e caraffa 1929
57. Paesaggio sul Savena 1929 58. Monti di Grizzana 1929 59. Le tre case del campiamo a Grizzana 1929 60. Pagliaio a Grizzana 1929 61. Natura morta con vaso, lumino e piatto 1929 62. Paesaggio controluce con la casetta bianca 1929 63. Fiori in un cornetto su fondo ovoidale 1929 64. Natura morta con due oggetti e un drappo sul tavolo 1929 65. Zinnie in un vaso a strisce 1929 66. Natura morta di vasi, bottiglie ecc. su un tavolo circa 1929 67. Natura morta di vasi, bottiglie ecc. su un tavolo circa 1929 68. Natura morta con l’alzata e due lampade 1929 69. Natura morta con conchiglie 1930 70. Natura morta con la tazzina bianca a sinistra 1930 71. Natura morta 1930 72. Zinnie 1930 73. Natura morta 1930 74. Natura morta 1930 75. Grande natura morta con la lampada a petrolio 1930 76. I pioppi 1930 77. Paesaggio circa 1930 78. Fiori di campo 1930 79. Gerani dentro un bicchiere circa 1930 80. Natura morta con il panneggio 1931 81. Natura morta con oggetti bianchi 1931 82. Natura morta con oggetti bianchi su fondo scuro 1931 83. Natura morta a grandi segni 1931 84. Natura morta di vasi su un tavolo 1931 85. Natura morta con la compostiera 1931 86. Gruppo di zinnie 1931
87. Vari oggetti su un tavolo 1931 88. Rose in boccio in un vaso 1931 89. Paesaggio di Grizzana, le Lame 1931 90. Natura morta 1931 91. Fiori in un vaso a strisce inserito in un ovale 1932 92. Zinnie in un vaso 1932 93. Veduta della Montagnola di Bologna 1932 94. Natura morta con l’alzata 1932 95. Paesaggio di Grizzana 1932 96. Paesaggio di Grizzana 1932 97. Gelsomini in un vaso a strisce 1932 98. Paesaggio con tre alberi 1933 99. Grande natura morta con la caffettiera 1933 100. Natura morta 1933 (riproduzione del 2° e 4° stato) 101. Natura morta 1933 102. Natura morta 1933 103. Alberi fra due case a Grizzana 1933 104. La strada bianca 1933 105. Natura morta a tratti sottilissimi 1933 106. Natura morta con scatole e bottiglie circa 1933 107. Grande natura morta scura 1934 108. Paesaggio di Roffeno 1936 109. Natura morta in un tondo 1942 110. Grande natura morta con dieci oggetti in un tondo 1942 111. Natura morta con sette oggetti in un tondo 1942 112. Natura morta con vasetto e tre bottiglie 1945 113. Grande natura morta circolare con bottiglia e tre oggetti 1946 114. Natura morta con quattro oggetti 1947 115. Natura morta con nove oggetti 1954 116. Natura morta con cinque oggetti 1956 117. Natura morta con quattro oggetti e tre bottiglie 1956
Sala 49
Quarantacinque disegni di Amedeo Modigliani 1959 1. Ritratto di Mario Buggelli 1907, matita 2. Testa di cariatide 1910 – 11, penna 3. Cariatide 1911 – 12, matita 4. Nudo femminile 1912 – 13, matita e acquerello 5. Nudo femminile 1912 – 13, matita 6. Cariatide 1913 – 15, tempera 7. Nudo femminile 1913 – 15, matita 8. Ritratto di Diego Rivera 1914, matita 9. Arlecchino 1914 – 15, matita 10. Studio di figura 1914 – 15, matita e acquerello 11. Testa femminile 1914 – 15, matita, inchiostro di china, tempera e olio 12. Rosa Porporina 1915, matita, matite colorate e olio 13. Ritratto di Beatrice Hastings 1915, matita 14. Adamo e Eva 1915, matita 15. La Belle Anglaise 1915, matita 16. Ritratto di Beatrice Hastings in poltrona 1915, matita 17. Ritratto di Léopold Zborowski 1915, matita 18. Testa di donna con cappello 1915, matita 19. Crocifisso 1914 – 15, matita 20. Beata Matrex 1915, matita 21. Ritratto di Paul Guillaume 1915 – 16, matita 22. Il novizio 1915 – 16, matita 23. Nudo virile 1915 – 16, matita 24. Ritratto di giovinetto seduto 1915 – 16, matita
25. Figura d’uomo danzante (Guillaume Apollinaire?) 1916, matita 26. Ritratto femminile 1916, matita 27. Ritratto femminile 1916, matita 28. Ritratto della signora Renée Kisling 1916, matita 29. Ritratto di Blaise Cendrars 1916 – 17, matita 30. Figura femminile 1917, matita 31. Ritratto di Bernouard 1917 – 18, matita 32. Ritratto d’uomo 1917 – 18, matita 33. Beatrice 1917 – 18, matita 34. Ritratto di Roger Dutilleul 1917 – 18, matita 35. Ritratto d’uomo 1917 – 18, inchiostro di china 36. Nudo femminile 1917 – 18, matita 37. Nudo femminile 1917 – 18, matita 38. Nudo femminile sdraiato 1917 – 18, matita 39. Ritratto di Donato Frisia 1918, matita 40. Donna seduta in camicia 1918 – 19, matita 41. Nudo femminile sdraiato 1918 – 19, matita 42. Ritratto di donna con il cappello 1918 – 19, matita 43. Nudo femminile 1919, matita 44. Ritratto di Léopold Zborowski 1919, matita 45. Ritratto di Jeanne Hébuterne 1919, matita
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Sala 51
Quarantun disegni di Giacomo Manzù 1961
1. Donna che si pettina 1931, matita 2. Bambina seduta 1931, matita 3. Donna con ventaglio 1932, matita 4. Donna che si pettina 1932, matita 5. Donna in pigiama 1933, matita 6. Donna distesa 1939, inchiostro 7. Studio per Susanna 1940, inchiostro 8. Donna distesa 1940, inchiostro 9. Studio per la “Donna con la seggiola” 1940, inchiostro 10. Cardinale 1940, inchiostro 11. Generale tedesco 1941, matita e inchiostro 12. Nudo 1943, inchiostro 13. Pittore con modella 1943, pastello e tempera 14. Studio per Susanna 1944, inchiostro 15. Studio per Susanna 1944, inchiostro 16. Studio per “Grande ritratto di donna” 1946, matita 17. Studio per “Grande ritratto di donna” 1946, inchiostro 18. Studio per “Grande ritratto di donna” 1946, carbone 19. Studio per “Grande ritratto di donna” 1946, carbone, sanguigna e matita 20. Studio per “Grande ritratto di donna” 1946, carbone 21. Studio per “Grande ritratto di donna” 1946, carbone
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22. Studio per “Grande ritratto di donna” 1947, carbone 23. Studio per “Grande ritratto di donna” 1947, sanguigna e carbone 24. Studio per “Grande ritratto di donna” 1947, carbone 25. Studio per passo di danza 1955, inchiostro 26. Sonja 1957, matita 27. Busto di Inge 1957, matita 28. Busto di Inge 1957, matita 29. Studio per la pattinatrice 1958, pastello 30. Inge 1958, matita 31. Donna distesa 1959, carbone, inchiostro e tempera 32. Studio per la pattinatrice 1959, carbone 33. Pittore con modella 1959, matita 34. Inge 1960, matita 35. Busto di Inge 1960, matita 36. Pittore con modella 1960, matita 37. Donna distesa 1960, matita 38. Donne distese 1960, matita 39. Donna distesa 1960, matita 40. Donna distesa 1960, matita 41. Pittore con modella 1960, tempera
Sala 50
Sala 48
Quarantacinque disegni di Alberto Giacometti 1963
Felice Casorati Opera grafica 1965
1. Ritratto di Diego fanciullo 1915, matita 2. Ritratto della sorella Ottilia 1922 circa, matita 3. Cranio 1923, matita 4. Copia dal “Ritratto di Madame Cézanne” di Cézanne 1934, inchiostro stilografico 5. Lunare 1935, inchiostro di china 6. Ritratto di Francio Gruber 1946, matita 7. Nudo femminile 1946, matita 8. Nudo femminile 1946, matita 9. Ritratto di Diego 1946, matita 10. Figure 1947, matita 11. Ritratto di Diego 1947, inchiostro di china 12. Figura femminile seduta 1948, matita 13. Cavallo e cavaliere 1950, matita 14. Albero 1950, matita 15. Copia dai “Giuocatori di carte” di Cézanne 1950 circa, matita 16. Busto d’uomo 1951, matita colorata 17. Copia dal “Ritratto di Leone X con due cardinali” di Raffaello 1951 – 52, matita 18. Strada 1952, matita 19. Alberi 1953, matita 20. Interno di studio 1953, matita e matita colorata
21. Ritratto di Jean Genet 1954, matita 22. Nudo femminile 1955, matita 23. Natura morta 1955, matita 24. Paesaggio 1955, matita 25. Ritratto di giovinetta I 1955, matita 26. Ritratto di giovinetta II 1955, matita 27. Le Alpi 1956 circa, matita 28. Ritratto di Isaku Yanaihara 1956, matita 29. Ritratto di Jean Genet 1957, matita 30. Testa di Igor Strawinsky 1958 circa, matita 31. Natura morta 1959, matita 32. Ritratto di Meyer 1959, matita 33. Ritratto di Diego 1959, matita 34. Vaso con pianta 1959, matita 35. Testa 1960, matita 36. Ritratto della Madre 1961, matita 37. Testa femminile 1962, matita 38. Nudo 1962, matita 39. Sedia 1962, matita 40. Annette 1962, matita 41. Annette 1962, matita 42. Annette 1962, matita 43. Lampada 1963, matita 44. Ritratto della Madre 1963, matita 45. Annette 1963, matita
1. Vecchia 1907, acquaforte e puntasecca 2. Figure e astri (1908), xilografia 3. Rabbino (1908), xilografia 4. Due figure e città (1908), acquaforte 5. Illustrazione (1909), acquaforte 6. La notte (1911), acquaforte e acquatinta 7. Adamo ed Eva (1908), acquaforte e acquatinta 8. Eva che si specchia nel laghetto 1909, acquaforte 9. Donna (1908), acquaforte e puntasecca 10. Illustrazione (1910), acquaforte, acquatinta e ripresa di puntasecca 11. Primavera (1909), xilografia 12. Donna su sfondo di alberi 1912, acquaforte e ossidazione 13. Testa di profilo con chignon (1907), acquaforte e puntasecca 14. Via Lattea e barche (1912), acquaforte e acquatinta 15. Via Lattea e barche (2) (1912), acquaforte e acquatinta 16. Illustrazione 1913, acquaforte 17. L’abbraccio (1908-09), acquaforte e acquatinta 18. Il sonno (1911), xilografia 19. Albero e figure (L’incendio?) 1915, xilografia 20. Testa ed elmo 1918, xilografia
21. Sera 1918, xilografia 22. Concerto 1928, acquaforte e acquatinta 23. Composizione 1927, puntasecca e acquaforte 24. Adriana 1930, acquaforte 25. Donna con mandolino e figure 1930, litografia 26. Nudo alla finestra 1932, linoleum stampato calcograficamente 27. Due figure femminili 1930, xilografia stampata calcograficamente 28. Figura 1932, linoleum 29. Il commiato 1935, xilografia stampata calcograficamente 30. San Sebastiano 1936, xilografia 31. Sassanna 1925, lavagna 32. La Maddalena 1932, lavagna 33. Nudo e paesaggio 1930, acquaforte e acquatinta 34. Nudo di schiena e paesaggio (1930), acquaforte e tecnica mista 35. Figure in giardino 1930, acquatinta 36. Deposizione 1938, linoleum stampato calcograficamente 37. Cavallo e figura 1935, xilografia 38. Nudo femminile 1935, xilografia 39. Nudo seduto 1945, litografia 40. Fanciullo che medita 1940, linoleum 41. Crocifissione 1943, acquatinta
42. Nudo femminile accovacciato 1943, incisione su cotto 43. Nudo seduto nello studio 1943, vernice molle 44. L’addio 1945, linoleum 45. Frammento 1946, xilografia 46. Nudo seduto 1946, xilografia 47. Bagnanti 1938, linoleum 48. Illustrazione 1949, acquatinta 49. Bagnanti a Capri 1951, linoleum 50. Fanciulla che modella una testa 1946, litografia 51. Nudo sdraiato in ombra 1946, litografia 52. Donna in riposo 1946, litografia 53. Testa di gesso 1946, litografia 54. Modella 1946, litografia 55. Nudo e pere 1946, litografia 56. Nudo sdraiato 1950, litografia 57. Figura in riposo 1952, linoleum stampato calcograficamente 58. Composizione 1952, linoleum 59. Illustrazione 1959, litografia 60. Illustrazione 1959, litografia 61. Donna che riposa 1963, xilografia 62. Volto 1962, linoleum 63. Nudo con chitarra 1963, gipsografia
Le date messe tra parentesi sono quelle che non sembrano criticamente accettabili a chi ha curato l’antologia.
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Sala 46
Giulio Paolini Italo Calvino
La squadratura
Tutte le volte che incontra un suo amico pittore, lo scrittore rincasa rimuginando tra sé. Le opere che espone il pittore non sono dei veri e propri quadri, sono momenti del rapporto tra chi fa il quadro, chi guarda il quadro e quell’oggetto materiale che è il quadro. Lo spazio che occupano queste opere è soprattutto uno spazio mentale, eppure esse ostentano le materie prime di cui sono composte, tela, legno, carta, colori di produzione industriale, articoli che si comprano nei negozi di forniture per pittori; prendono posto nello spazio visibile, occupano lo spazio che altrimenti sarebbe occupato da un quadro, e non vogliono far pensare ad altra cosa che ai quadri. Non è il rapporto dell’io col mondo che queste opere cercano di fissare: è un rapporto che si stabilisce indipendentemente dall’io e indipendentemente dal mondo. Anche allo scrittore piacerebbe fare delle opere così: perché all’io non ci crede o se ci crede non gli piace; e perché il mondo non gli piace o se gli piace non ci crede. Però non riesce a trovare la strada. Da un’opera all’altra il pittore continua un unico discorso, non comunicativo né espressivo, perché non pretende di comunicare qualcosa che è fuori né di esprimere qualcosa che ha dentro, ma comunque un discorso coerente e in continuo svolgimento. Lo scrittore guarda il mondo del pittore, spoglio e senza ombre, fatto solo di enunciati affermativi, e si domanda come potrà mai raggiungere tanta calma interiore.
Dall’introduzione a “Idem” di Giulio Paolini. 42
Giulio Paolini: Studio per O.D.E. Matita e collage su carta, nove elementi ciascuno cm 33x48: opera avviata all’epoca del progetto per l’Ex Libris della biblioteca privata di Giulio Einaudi (1994), ripresa e completata per questa occasione (2012).
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Documentazione fotografica a cura di Edoardo Melchiori
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Maurizio Cilli, Claudio Pavese, Carlo Fantinel, Malcolm Einaudi Humes
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Giulio Einaudi L’arte di pubblicare
Un progetto Fondazione Giulio Einaudi
Milano – Palazzo Reale 29 novembre 2012 R 13 gennaio 2013
In collaborazione con Skira editore
i Coralli esposti in mostra fanno parte della collezione Claudio Pavese
Coordinamento Malcolm Einaudi Humes
Mostra a cura di Claudio Pavese – Carlo Fantinel
Comune di Milano Giuliano Pisapia, Sindaco Stefano Boeri, Assessore alla Cultura, Moda, Design Giulia Amato, Direttore Centrale Cultura
Domenico Piraina, Direttore Giuliana Allievi, Coordinamento Mostra Patrizia Lombardo, Coordinamento Eventi Annalisa Santaniello, Responsabile Coordinamento Tecnico Luciano Cantarutti, Responsabile Comunicazione e Promozione Elena Conenna, Ufficio Stampa Comune di Milano
Artwork Maurizio Cilli Grafica in mostra Fantinel Graphic Designers
Allestimento Krea Silvio Zamorani editore Gobbetto
Trasporti Assicurazioni Media partner Sponsor tecnico
Albatrans Vittoria Assicurazioni Doppiozero Gobbetto
Si ringraziano Italian Cultural Institute of New York Fondazione Anna e Giulio Paolini