R I F L E T T E R E Spunti di pensiero
Un percorso insieme L’accompagnamento durante la fase del lutto è uno dei compiti più delicati dello staff di psicologi della Fondazione Hospice Seràgnoli. Che richiede tempo, sensibilità e un’estrema personalizzazione. «La morte è “un’esperienza non-esperienza”. Come esseri umani, siamo abituati a confrontarci con quanto abbiamo vissuto oppure Giorgia Cannizzaro che altri prima di noi o intorno a noi hanno sperimentato. La morte Coordinatrice del servizio è qualcosa che nessuno ha mai attraversato e poi raccontato: di Psicologia della Fondazione resta impensabile e “non esperibile”. È questo lo scandalo che Hospice Seràgnoli ci colpisce, la vertigine sempre nuova che proviamo quando perdiamo una persona cara o quando dobbiamo confrontarci con la comunicazione di una prognosi infausta che ci riguarda». è esserci, saper cogliere e interpretare il bisogno senza essere La riflessione di Giorgia Cannizzaro, coordinatrice del Servizio invadenti, restituire un senso di normalità e di umanità a di Psicologia della Fondazione Hospice Seràgnoli, parte da questo momento, senza eccedere nella medicalizzazione». un dato di fatto fondamentale per comprendere come l’unica Ogni caso ha una storia a sé ma, come conferma Cannizzaro, certezza che accompagna l’esistenza di ogni essere vivente, quando ci si trova di fronte a una perdita attesa – dopo un nonostante i millenni di evoluzione, le costruzioni culturali, lungo periodo di malattia e un progressivo peggioramento le spiegazioni che scienza e biologia hanno saputo dare, gli delle condizioni – l’impatto emotivo sui familiari potrebbe strumenti messi in campo dalla filosofia e dalle fedi, continui essere meno violento: «In questi casi nei caregiver il lavoro del ad essere assolutamente "impensabile". Quando capita, apre lutto inizia in modo anticipato rispetto alla perdita nella realtà, si inizia cioè a interiorizzare e a lavorare sulla perdita quando di fronte a chi resta un baratro in cui precipitano sicurezze, la persona cara è ancora in vita convinzioni e risposte. Il fatto che e questo facilita il percorso, tutte le discipline umanistiche e anche se – va ribadito – si tratta scientifiche, si siano confrontate sempre e comunque di un evento con il mistero di “questo paese molto difficile». sconosciuto da cui nessun È un lavoro che richiede tempo viaggiatore è tornato” (come lo e che l’équipe di psicologi della definisce William Shakespeare in Fondazione Hospice segue un passo dell’Amleto) non è altro, secondo Cannizzaro, che «un anche nelle settimane e nei mesi tentativo millenario di abbassare successivi. «Diamo il tempo ai la soglia dell’angoscia: dipingere, famigliari di vivere e gestire la scrivere, mettere in musica o in parte emotiva iniziale, fisiologica, poesia la morte è quanto l’uomo quella sofferenza “attesa” che La morte è qualcosa può fare per provare a sublimarla, si sviluppa nelle settimane a renderla conoscibile, a superare che nessuno ha mai attraversato successive alla perdita. Un il terrore dell’ignoto». Di fronte confronto con il dolore che e poi raccontato a una sfida così grande, far inevitabilmente la persona comprendere l’incomprensibile, deve attraversare. Quindi, a qual è il ruolo di chi opera nel mondo della cura e affronta le circa due mesi dall’evento ci mettiamo in contatto con la domande di chi perde una persona cara? famiglia, verifichiamo e valutiamo se questo percorso ha «Per noi il paziente e la famiglia costituiscono un unico nucleo», seguito uno sviluppo naturale e in quel caso ci congediamo. spiega Cannizzaro, «vi è una presa in carico complessiva del Se invece avvertiamo che ci sono dei nodi problematici non malato e dei caregiver, fin da subito. Mettiamo in campo un lavoro risolti, offriamo un servizio alle persone che ci sembrano in di accompagnamento personalizzato e ciò vale per il percorso maggiore difficoltà programmando una serie di incontri di di cura, ma anche per l’elaborazione del percorso di perdita. Non supporto psicologico. Anche in questo caso, si tratta di un può esistere uno standard per affrontare un momento come percorso difficile da standardizzare, perché ogni persona l’avvicinamento al lutto, il suo compimento e la fase del post. Ogni ha una sua storia e un suo vissuto personale che richiede soggetto porta un vissuto e dei bisogni diversi: il nostro compito sensibilità, cura e disponibilità». hospes 9