Notiziario Fondazione Aprile 2007

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i no ac an e ut st’ ill Ai ue r m e q pe a 15 ch l 5 gin an on i a pa c

I D E A N

O

P ERIODICO

Spediz. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2 filiale di Milano - Reg. presso il Tribunale di Milano N. 407 del 22.07.1995

ANNO

T

I

Z

I

E

DELL ’I STITUTO PER LA RICERCA E LA PREVENZIONE DELLA DEPRESSIONE E DELL ’ ANSIA

42

14 Numero 1 - APRILE 2007

Integrare farmaci e psicoterapia per sconfiggere ansia e depressione Antonio Tundo*

F

ino a qualche tempo c’era una forte contrapposizione tra coloro che ritenevano ansia e depressione patologie a base biologica, da trattare quindi con i farmaci, e coloro che le consideravano il frutto di conflitti interiori o ambientali, per cui proponevano terapie basate sulla parola. Questa contrapposizione nasceva in parte da conflitti ideologici, in parte dalle scarse conoscenze sul funzionamento del cervello. I recenti progressi compiuti dalle neuroscienze ci hanno permesso di comprendere meglio

come fattori biologici ed ambientali possano concorrere, anche se in misura diversa da caso a caso, all’organizzazione ed al funzionamento del nostro sistema nervoso centrale e, di conseguenza, alla possibilità di sviluppare un disturbo mentale, in particolare ansia e depressione. Sul piano terapeutico questo si sta traducendo in un sempre più ampio ricorso all’associazione tra farmaci e psicoterapia. Non

si tratta certo di una modalità di cura nuova in quanto già utilizzata da diversi specialisti ma in modo empirico, senza sapere se e quando è efficace, basandosi sull’assunto semplicistico che “parlare con qualcuno del proprio disagio non può che fare bene”. Ovviamente non è così: i due percorsi terapeutici hanno indicazioni e limiti molto precisi, evidenziati in studi scientifici rigorosi, di cui è necessario tenere conto per non sprecare inutilmente risorse in termini economici e di tempo. La nuova frontiera del trattamento di ansia e depressione è pertanto integrare si farmaci e psicoterapia, ma in base alle evidenze scientifiche. Tenendo conto delle conoscenze e dell’esperienza diretta in questo ambito, è possibile delineare chi potrebbe giovarsi dell’associazione di terapia biologica e della parola, quando è opportuno ricorrervi, quali sono le forme di psicoterapia più efficaci e come dovrebbe avvenire l’integrazione. Nei pazienti con disturbi d’ansia o con depressione la psicoterapia si associa ad una precedente terapia farmacologica quando quest’ultima, pur essendo stata prescritta e seguita correttamente, ha dato solo risultati parziali, e ciò si verifica nel 10-15% dei casi. Nei pazienti con segue a pag. 3

Il collegamento fra medicina generale e psichiatria ...

2 breve dalla 9 Inricerca

Che cosa è la

Psicoterapia

Secondo Corso

Depressione:

Qualcuno Cognitivo Interpersonale della Formazione 7 accettarla per 8 vi ascolta 4 Terapia 6 diVolontari vincerla Comportamentale? 5 Depressione (IPT) Gravidanza Gruppi Notizie dal 13 GRAZIE 14 Progetto Gli Ambulatori 10 Dai di Auto Aiuto 11 Lavori in Corso 12 Mondo


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Il collegamento fra medicina generale e psichiatria nella cura della depressione Prof. Domenico Berardi1, Dott. Marco Menchetti2

N

ella cura della depressione sono coinvolti non

te dei casi la richiesta di intervento è motivata proprio dalla de-

solo gli psichiatri ma l’intero sistema sanitario.

pressione, ad ulteriore conferma del ruolo della medicina ge-

La maggior parte dei pazienti affetti da disturbi de-

nerale nella gestione di questo disturbo.

pressivi vengono visitati e curati da medico di me-

E’ chiaro che i medici di medicina generale, trovandosi di fronte ad

dicina generale, anche in quei Paesi i cui servizi di

un’importante richiesta di intervento psichiatrico, necessitano di sup-

salute mentale sono efficienti e facilmente accessibili. La medici-

porto da parte dello specialista. Ma come realizzare questa colla-

na generale è infatti il primo livello del sistema sanitario e si trova ad

borazione? Nei paesi anglosassoni sono stati da tempo svi-

affrontare il complesso insieme di problemi biologici, psicologici e

luppati sistemi di integrazione tra medicina generale e psichia-

sociali che influenzano la salute ed il benessere della popolazione

tria per la gestione dei disturbi depressivi. In questo contesto i

ed è ormai chiaro che

medici di medicina ge-

la depressione rappre-

ner ale lavor ano in

senta una parte signi-

gruppo all’interno di

ficativa di questo insie-

un’unica sede ambu-

me.

latoriale e si avvalgo-

Una ampia ricerca con-

no della collaborazio-

dotta dall’Organizzazio-

ne di diversi operato-

ne Mondiale della Sa-

ri della salute menta-

nità in 15 paesi di tutti

le, come psichiatri,

i continenti a metà de-

psicologi e counsel-

gli anni ’90 (Psycholo-

lors (una figura profes-

gical Problems in Ge-

sionale scarsamente

neral Health Care), ha

presente in Italia), che

rilevato che il 24%

possono visitare diret-

dei pazienti che si re-

tamente pazienti op-

cano dal medico di

pure discuterne con

medicina generale pre-

il medico di medicina

senta un disturbo psi-

generale in occasione

chiatrico e che la pato-

di riunioni program-

logia più frequente,

mate o attraverso

con una prevalenza del 10.4%, è la depressione. In Italia il nostro

contatti informali. Questa modalità di collaborazione è stata testa-

gruppo ha eseguito, in collaborazione con la Società Italiana di Me-

ta in studi sperimentali dimostrandosi capace di migliorare le cure

dicina Generale, una ricerca nazionale sulla depressione con la par-

e l’esito dei pazienti con depressione.

tecipazione di 191 medici di medicina generale provenienti da tutte

Una stretta collaborazione è più difficile in Paesi come il nostro do-

le regioni italiane ed ha riscontrato una prevalenza complessiva

ve i medici di medicina generale lavorano individualmente ed è più

della depressione dell’8.4%. Non sono state trovate differenze di

difficile quindi per i servizi di salute mentale territoriali collaborare

rilievo fra nord, centro e sud, né tra realtà urbane e rurali ad indica-

con ciascuno di loro presso i loro ambulatori. Di conseguenza me-

re una diffusione piuttosto omogenea della patologia depressiva tra

dici di medicina generale tendono a lavorare in maniera indipen-

i pazienti della medicina generale in Italia. Un’altra informazione

dente ed i loro contatti con lo specialista sono limitati all’invio dei ca-

interessante emersa dal nostro studio è, se si eccettua una pic-

si più gravi o più difficili. Queste procedure non sembrano fornire

cola percentuale di pazienti in cui sono presenti contempora-

un aiuto concreto al medico di medicina generale.

neamente anche gravi patologie somatiche, nella maggior par-

Pur in mancanza di chiare direttive politiche, negli anni ’90 in alcuni 2


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centri dell’Emilia-Romagna sono state intraprese iniziative sponta-

depressione in medicina generale attraverso un sostegno al MMG.

nee di integrazione onde sostenere e rinforzare le funzioni di pre-

Tale sostegno viene effettuato con diverse modalità: visite di in-

venzione e cura delle patologie psichiatriche svolte dai MMG (Me-

quadramento diagnostico, consulenza farmacologica con visita di

dici di medicina generale). Negli ultimi anni tali iniziative sono sta-

controllo, cicli di colloqui di supporto, sessioni di psicoterapia di grup-

te supportate sia a livello nazionale (con raccomandazioni contenu-

po, attività di “collegamento” e supervisione, organizzazione di cor-

te nel Piano Sanitario Nazionale) che dalla Regione Emilia-Roma-

si di formazione e convegni.

gna che ha attivato uno specifico Programma Regionale su questo

Un simile progetto collaborativo può portare a diversi risultati posi-

argomento (Programma “G. Leggieri”).

tivi: l’appropriatezza dell’uso dei servizi specialistici, la formazione

A Bologna da tempo è attivo uno specifico Servizio di Consu-

e l’aggiornamento degli operatori coinvolti e, in ultima analisi, il mi-

lenza per la Medicina Generale, che rappresenta una funzione

glioramento complessivo della qualità delle cure ricevute dal pazien-

altamente specializzata del Dipartimento di Salute Mentale;

te e del suo grado di soddisfazione.

in tale servizio, che è dotato di una sede autonoma, lavorano alcuni specialisti in psichiatria adeguatamente formati che dedicano una parte del loro orario di lavoro a questo compito.

1

Obiettivo è migliorare la qualità delle cure offerte ai pazienti con

2

Professore Ordinario di Psichiatria, Università di Bologna;

Ricercatore, Università di Bologna

Integrare farmaci e psicoterapia per sconfiggere ansia e depressione segue da pag. 1

disturbi bipolari, come peraltro in coloro che soffrono di psicosi, una

paziente. Sempre nei disturbi bipolari può essere utile la

volta risolta la fase acuta è utile un supporto psicologico ad

psicoeducazione, rivolta al paziente e ai familiari, che si pone

integrazione della cura medica per affrontare eventuali problemi

l’obiettivo, in un numero limitato di incontri, di favorire la conoscenza

residui come l’insicurezza, la riduzione dell’autostima e le difficoltà

del disturbo, l’adesione alle cure e il mantenimento di uno stile di

nelle relazioni sociali. E’ opportuno associare le due modalità di

vita corretto.

intervento fin dall’inizio quando insieme hanno una maggiore

La domanda che spesso viene rivolta allo psichiatra dal paziente a

probabilità di successo rispetto ad ognuna singolarmente, come nel

cui è stata consigliata una terapia integrata è “posso fare psicoterapia

caso dell’ansia sociale o di forme a prevalente espressione somatica

con lei?”. Se da un lato è comprensibile che incontrare un ulteriore

(“disturbi somatoformi”), come pure quando sono

terapeuta possa creare ansia, dall’altro l’esperienza insegna che è

contemporaneamente presenti disturbi della condotta alimentare o

preferibile ricorrere alla collaborazione di uno psichiatra clinico, che

abuso di alcol o sostanze. Un intervento psicologico è necessario

si occupi della parte farmacologica, e di uno psicoterapeuta. Questa

quando alla patologia psichiatrica si associano problemi di tipo

convinzione, che è personale e deriva da molti anni di esperienza

psicologico ed esistenziale oppure quando il paziente lo richiede

diretta, nasce dalla constatazione che i cambiamenti nell’ambito della

espressamente anche se, in questo ultimo caso, va sempre valutata

psichiatria clinica, della psicofarmacologia e della psicoterapia sono

l’adeguatezza della richiesta.

stati e sono così rapidi che sarebbe molto difficile per un singolo

Scegliere il tipo di psicoterapia non è facile perché esistono moltissimi

professionista mantenere un aggiornamento costante in entrambi

approcci, profondamente diversi l’uno dall’altro per modello teorico,

gli ambiti come pure conoscere e utilizzare le tecniche più recenti e

frequenza degli incontri, durata della terapia e modalità di intervento.

più efficaci. La migliore soluzione, a mio avviso, è rappresentata

Ancora una volta è fondamentale attenersi alle evidenze scientifiche:

da un lavoro in team e l’integrazione dovrebbe riguardare non

negli ultimi anni alcune forme di psicoterapia, in particolare quelle

solo gli strumenti (farmaci e parole) ma anche gli operatori

così dette “brevi”, sono state sottoposte al vaglio scientifico, con

(psichiatra clinico e psicoterapeuta) che, pur nel rispetto delle

prove simili a quelle utilizzate per valutare i farmaci, che ne ha

reciproche competenze, possano coordinare gli interventi,

dimostrato la validità. Da questi studi risulta che la terapia cognitivo

scambiarsi informazioni utili al trattamento e, quando

comportamentale è efficace nei disturbi d’ansia (attacchi di panico,

necessario, attuare strategie comuni per fronteggiare le

disturbo ossessivo, ansia sociale), nella depressione e nei disturbi

emergenze. Questa innovativa modalità di integrazione consente

della condotta alimentare e che la terapia interpersonale è

ai pazienti di trarre il maggiore beneficio possibile dal trattamento e,

specificamente indicata nella depressione unipolare e bipolare. Nella

al contempo, ai terapeuti di superare i confini imposti dal loro modello

profilassi dei disturbi bipolari, come pure delle forme psicotiche, più

terapeutico imparando a cogliere gli infiniti aspetti e sfumature che

che il tipo di approccio sembra importante l’esperienza del terapeuta

caratterizzano i disturbi dell’umore e d’ansia, ampliando così in

che deve avere una conoscenza approfondita di questi disturbi e la

maniera sensibile le loro conoscenze ed esperienze.

capacità di adattare con elasticità il proprio intervento al singolo

*Direttore Istituto di Psicopatologia – Roma 3


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Che cosa è la Terapia Cognitivo Comportamentale? Marco Saettoni*

Q

uando si parla di

scio ma sul campo della coscienza e

terapia cognitivo

della pre coscienza ovverosia dei

comportamentale

pensieri automatici. Secondo questo

ci si riferisce ad un

modello di mente umana, la patolo-

insieme di approc-

gia non è vista come conflitto inter-

ci psicologici alla sofferenza accomu-

no, ma come mancato adattamento

nati dalla particolare enfasi data al si-

alle mutate condizioni interne ed

gnificato che ciascuno di noi attribui-

esterne; la terapia è quindi focalizza-

sce agli eventi e a ciò che lo circon-

ta sull’analisi e la progressiva modi-

da. Detto in altri termini, l’assunto

fica degli schemi mentali con cui l’in-

fondamentale di ogni strategia co-

dividuo affronta le proprie esperien-

gnitiva è che non contano i fatti ma

ze. La natura del trattamento cogni-

l’interpretazione che noi ne diamo.

tivo è molto collaborativa, l’idea di

Facciamo sempre il celebre esem-

fondo è che paziente e terapeuta sia-

pio di colui che, steso sul letto di ca-

no come due esploratori che viaggia-

sa propria sente un rumore prove-

no all’interno della mente del pazien-

niente dalla zona d’ingresso: se pen-

te stesso alla ricerca degli schemi di

sa che stiano per entrare dei ladri ed

risposta “disfunzionali”, non più

essere derubato, proverà una reazio-

adatti alle esigenze personali. Forte

ne di paura e cercherà aiuto, se pen-

risalto viene quindi dato alla cosid-

sa che è il figlio che rientra tardi sarà irritato e penserà al rimprove-

detta alleanza terapeutica, alla condivisione degli obiettivi, alla stipu-

ro da fare, e così via. La risposta emotiva e comportamentale è sem-

la di una sorta di contratto; dopo le sedute iniziali, dedicate all’appro-

pre mediata da un pensiero, da un’immagine interpretativi dell’even-

fondimento del problema che ha condotto il soggetto in terapia, si

to in corso ed il modo con cui questi pensieri insorgono è automa-

stabilisce un focus specifico, si costruisce insieme la mappa dei pen-

tico al fine di garantire la risposta più immediata alle sollecitazioni

sieri e dei circoli viziosi di mantenimento dei sintomi e si struttura-

ambientali. Accade poi che lo stato emotivo condizioni lo stile di pen-

no degli esercizi comportamentali volti ad aiutare il paziente a tra-

siero ovverosia se sono triste è più probabile che veda tutto nero,

sformare gli schemi mentali individuati come disfunzionali e causa

se sono ansioso mi convinco che ci sia un pericolo e questa idea

di sofferenza e a costruirne di nuovi, più adattativi. Nel caso dei di-

mi inforza lo stato d’ansia costituendo un circolo vizioso di mante-

sturbi dell’umore si dà particolare risalto anche allo stile di vita del

nimento.

soggetto cercando di modificarne quegli aspetti ritenuti fattori atti-

I cosiddetti pensieri automatici operano a livello di “pre-coscienza”,

vanti una ricaduta in senso depressivo o in senso maniacale.

sono frutto delle esperienze pregresse del soggetto e costituiscono una sorta di mappa con cui ciascuno di noi legge il mondo ester-

*Psichiatra e Psicoterapeuta

no e come tutte le mappe viene continuamente aggiornata. L’inda-

Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e

gine di questa psicoterapia si svolge quindi non a livello dell’incon-

Biotecnologie - Universita’ di Pisa

IDEA MILANO HA UNA NUOVA SEDE

Avvertiamo tutti i nostri gentili lettori che dal mese di Maggio, la Fondazion

I nuovi recapiti telefonici sono i seguenti: Tel. 02 7

Ricordiamo che consultando il sito www.fondazioneidea.it, sono s

Ci scusiamo con tutti i nostri affezionati lettori poiché, a cau 4


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Psicoterapia Interpersonale della Depressione (IPT) Luca Maggi*

L’

IPT è una psicoterapia pratica, descritta in un

genesi della sintomatologia depressiva all’interno di una o più delle

manuale, specificamente rivolta ai bisogni dei

seguenti quattro aree problematiche:

pazienti depressi, di durata limitata (12-16

1) dolore del lutto dovuto alla morte di una persona significativa;

settimane), che enfatizza le relazioni interpersonali

2) contrasti interpersonali tra coniugi, membri della famiglia, amici,

attuali del paziente depresso pur riconoscendo il

colleghi, ecc;

ruolo di altri fattori genetici, biochimici, evolutivi e di personalità nel

3) transizioni di ruolo: l’abbandono della propria famiglia, un trasloco,

determinare la depressione e nel predisporre ad essa.

un cambio di lavoro, il divorzio, il divenire madre, l’andare in

Per l’IPT l’unità di osservazione e d’intervento terapeutico è il gruppo

pensione, ecc;

sociale primario, ovvero, le relazioni del paziente con una o più

4) deficit interpersonale, come problemi di solitudine e d’isolamento

persone a lui significative. L’IPT dà grande importanza al concetto

sociale.

di “ruolo”, l’insieme di qualità, prescrizioni e regole derivanti dall’interazione sociale. Infatti, l’acquisizione di un sistema di regole e di significati condivisi permette la costruzione di una propria identità sociale. I ruoli di maggior interesse per l’intervento interpersonale si svolgono nella famiglia nucleare (ruoli di genitore, figlio, fratello o coniuge), nella fa-miglia estesa, nel gruppo di amici, nelle situazioni di lavoro (ruoli di superiore, inferiore o pari), nel vicinato e nella comunità. L’IPT ha come obiettivi principali il miglioramento della sintomatologia depressiva e del funzionamento interpersonale del paziente. Gli elementi che caratterizzano maggiormente questo tipo d’intervento sono: a) la raccolta del cosiddetto “inventario interpersonale”;

Il terapeuta valuta con il paziente quale delle quattro suddette aree

b) il collocare la depressione all’interno di quattro “aree

è maggiormente correlata all’insorgenza dell’episodio depressivo in

problematiche”;

atto e, nelle sedute centrali, favorisce una negoziazione volta al

c) l’impiego di strategie specifiche a seconda dell’area problematica

miglioramento delle difficoltà interpersonali. Per fare ciò si seguono

individuata di comune accordo col paziente.

obiettivi e strategie d’intervento specifiche per ciascuna area

L’inventario interpersonale serve ad identificare i problemi di

problematica avvalendosi di tecniche di derivazione psicodinamica

comunicazione o di aspettative che possono essere associati

e cognitivo-comportamentale. Pertanto, l’IPT non si distingue per le

all’insorgenza della depressione e comprende una rassegna completa

tecniche, mutuate da altri approcci psicoterapici, ma per le strategie

delle relazioni più significative, che parte dal presente ed esplora

d’intervento.

anche il passato, nella famiglia d’origine e di procreazione, nelle relazioni sentimentali e di amicizia, nei rapporti a scuola e sul lavoro,

*Psichiatra e Psicoterapeuta

nelle interazioni con gli estranei.

Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e

La raccolta dell’inventario interpersonale serve per inquadrare la

Biotecnologie - Universita’ di Pisa

Fondazione IDEA Milano ha cambiato sede e si è trasferita nei nuovi uffici in Via Cornaggia n. 9.

i: Tel. 02 72.09.45.60, Fax 02 80.58.18.67 e IDEArisponde 02 80.58.18.66.

a.it, sono sempre a Vostra disposizione tutti gli aggiornamenti e le informazioni necessarie.

hé, a causa di tale trasferimento, l’uscita di questo Notiziario ha subito un ritardo. 5


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Fondazione IDEA e Università Statale di Milano insieme per il SECONDO CORSO DI BICOCCA FORMAZIONE VOLONTARI UNIVERSITAʼ

E’

DI MILANO

DEGLI STUDI

iniziato il 9 marzo e si conclude il 5 maggio, al

depressione e l’ansia”, “Principi generali di farmacoterapia”, “La

Polo Bicocca di Milano presso la Facoltà di Me-

psicoterapia cognitivo-comportamentale”, “Come aiutare la fami-

dicina e Chirurgia, il secondo corso della Fon-

glia del paziente”.

dazione Idea per facilitatori e operatori telefo-

Al termine di questo ciclo di conferenze teoriche, fanno seguito del-

nici, unico del settore in Italia.

le simulazioni pratiche per preparare i candidati al ruolo di operatori

Le lezioni mirano a formare volontari in grado di far fronte alla urgen-

telefonici e di coordinatori nei gruppi di auto aiuto. Tali lezioni sono

te e sempre crescente domanda di aiuto che giunge ai centralini del-

condotte da facilitatori e psicologi con una lunga e solida esperien-

la nostra Fondazione.

za nel campo.

Il corso, che si articola in quattro sedute settimanali di un’ora e mez-

Attraverso una prova finale, verranno poi selezionati i volontari più

za ciascuna, due al venerdì pomeriggio e due al sabato mattina, so-

adatti a questo delicato compito. I partecipanti che saranno ricono-

no tenute da

sciuti idonei, af-

medici psichiatri

fiancati inizial-

che da sempre

mente da colle-

si occupano dei

ghi esperti, po-

disturbi legati ad

tranno quindi

Ansia e Depres-

iniziare l’attività

sione.

di sostegno,

Gli argomenti

conforto e soc-

affrontati duran-

corso a quanti,

te questo ciclo

ogni giorno,

di incontri sono

chiedono di es-

i seguenti: “I Di-

sere assistiti.

sturbi dell’umo-

La gratitudine

re”, “La depres-

della Fondazio-

sione unipola-

ne Idea va al-

re”, “Il distur-

l’Università Bi-

bo bipolare”, “Il

cocca di Mila-

suicidio”, “Tem-

no e a tutti i me-

peramenti affettivi e disturbi di personalità”, “I disturbi della condot-

dici che hanno volontariamente partecipato al progetto:

ta alimentare”, “ Sintomi ed effetti residui della patologia depressi-

Dott.a Monica Alietti, Prof. Italo Carta, Dott. Massimo Clerici, Dott.

va”, “La depressione post partum”, “Il disturbo post traumatico

ssa Elena Di Nasso, Dott. ssa Silvia Gianetti, Dott. Alessandro Grec-

da stress”, “La fobia sociale”, “I disturbi dell’umore nell’adolescen-

chi, Dott. Vittorio Grecchi, Dott. ssa Maria Grazia Landoni, Dott.a

te”, “I disturbi dell’umore e schizofrenia”, “I disturbi dell’umore nel-

Marina Loi, Dott.a Cinzia Marzorati, Dott. Mario Miniati, Prof. Leo

l’anziano”, “Il disturbo ossessivo compulsivo”, “La distimia”, “I di-

Nahon, Dott. Marco Riva, Dott. Claudio Scazza, Prof. Mario Savi-

sturbi d’ansia DAP”, “Commorbidità”, “I gruppi di Auto Aiuto per la

no, Dott. Ubaldo Scigliuzzo, Dott. Luca Teoni, Dott. Andrea Zara. 6


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Depressione: accettarla per vincerla Testimonianza Maria Luisa Ricci, facilitatrice GAA IDEA Macerata Ringraziamo Maria Luisa per la sua interessantissima testimonianza che, siamo certi, potrà aiutare tante persone che soffrono di depressione e non hanno ancora trovato la strada per affrontare adeguatamente il loro male. Ci scusiamo con lei se, per motivi di spazio, siamo stati costretti a sintetizzare il suo scritto.

S

ono una donna di 54 anni che, da circa 12, vive con una patologia psichica diagnosticata come “depressione maggiore”. Patologia è sinonimo di malattia ed io so perfettamente cosa è significato i primi anni non accettarla, non essermi curata adeguatamente. Rifiutavo la mia personalità mutevole e il mio umore che non mi dava una via d’uscita da uno stato di insopportabile sofferenza. I giorni e le notti erano quasi tutti uguali. La gioia, la bellezza di un fiore, la consapevolezza degli affetti cari, dell’amore era sopita e spesso inesistente come se la mia vita si fosse azzerata e circoscritta in un cerchio che diveniva sempre più piccolo e il dolore sempre più grande. Prima della mia malattia non riuscivo a capire come fosse possibile “lasciarsi andare”, non reagire di fronte alle proprie ansie, comportarsi in un modo che allora giudicavo incomprensibile, anomalo ed ingiustificabile. Credevo che un tale modo di essere fosse la dimostrazione inequivocabile di una debolezza, di una personalità incompiuta, ancora infantile, forse anche capricciosa. Il mio percorso è stato lungo e mutevole, all’inizio disastroso. Un primo attacco di panico e poi gli altri, tanti, non diagnosticati perché il mio medico di base non riusciva a capire cosa avessi: il mio fisico era sano, come dimostravano tutte le analisi. Forse un po’ di stanchezza. Forse la pre-menopausa. Forse dovevo semplicemente reagire, continuare a lavorare… ma ero esausta, impaurita. Finalmente iniziai una terapia specialistica, ma gli attacchi di panico anche se più distanziati nel tempo continuavano e con essi sopraggiunse, dopo alcuni mesi, una situazione psichica mutevole, spesso non avevo voglia di fare neanche le cose a cui tenevo di più, ero stanca, demotivata. A ciò seguirono le conseguenze inevitabili: i primi sensi di colpa perché non ero più capace di eseguire i miei do-

veri come avevo sempre fatto, stavo trascurando i figli, mio marito. Ora so che avrei dovuto parlare di questi sensi di colpa allo specialista ma allora provavo disagio anche con lui, mi vergognavo di dichiarare i miei cambiamenti, temevo che, parlandone, avrei finito con l’accettare quello stato di cose. Avevo l’impressione che raccontando le mie angosce avrei dato al medico l’opportunità di credere che fossi veramente “debole”, “senza volontà”. Non immaginavo che fosse così importante dire tutto quello che mi passava per la testa, che lo specialista, tramite le mie parole, avrebbe potuto cogliere tutte le sfumature del mio malessere e quindi mirare meglio la cura; in definitiva, non avevo ancora capito che la mia sincerità poteva essere la mia salvezza. Allora non sapevo nulla di neurotrasmettitori, di effetti indesiderati, di tempi di risposta; da una parte mi illudevo che tutto si sarebbe risolto in un battibaleno, dall’altra ero fragile, sfiduciata, dubbiosa. Bastava che un qualche malessere si protraesse per qualche giorno e smettevo di prendere i farmaci, oppure diminuivo le dosi senza dire nulla al medico. Oggi so che questo modo di porsi nei confronti dei farmaci è completamente controproducente e ho stabilito un rapporto di completa fiducia con il mio dottore che, oltre ad una grande professionalità è anche simpatico e allegro. Grazie a lui ho accettato la mia malattia e questo mi aiuta a capire, a chiedere il perché di ciò che non capisco, ad informarmi leggendo dei libri specifici. Ho anche un altro specialista della stessa equipe del farmacologo, che mi segue con una psicoterapia cognititivo comportamentale: i due dottori collaborano e sanno chi sono ora, come ho vissuto sin da bambina, come è la qualità della mia vita. Dopo aver tanto sofferto ho capito che la terapia farmacologica stabilizza il tono dell’umore e con essa si può raggiungere in alcuni casi un benessere accettabile,

in altri la guarigione definitiva. Ciò dipende dal tipo di patologia ma anche, in parte, dal tipo di vita affettiva. Spesso si ha la certezza che le persone care non sono vicine a noi come dovrebbero, si ha la sensazione di essere compatite, non considerate, non apprezzate. E’ in questi momenti che la psicoterapia cognitivo comportamentale è molto importante perché il terapeuta ti aiuta a razionalizzare i pensieri, a valutare i contesti o le situazioni dalle quali scaturiscono quelle emozioni che determinano il più delle volte la sofferenza. Ora sto bene ma ho ancora molte cose da imparare tramite la psicoterapia cognitivo comportamentale per migliorare la mia qualità di vita. Ho molta fiducia nel percorso terapeutico seguito, anche se so che non è per forza valido per tutti, e la psicoterapia ci può aiutare a sconfiggere il mal di vivere dando quel 1020% di supporto alla terapia farmacologica che, in un’alta percentuale di casi, ci avvia alla guarigione o verso un benessere pienamente accettabile. Sono trascorsi circa sei anni da quando ho aderito alla costituzione di un gruppo di Auto Aiuto per chi soffre o ha sofferto di depressione o ansia. Insieme ad altre persone ho seguito un corso di formazione, ho capito meglio la mia malattia e le sue tipologie, che purtroppo sono tante. Insieme al Dott. Scali, referente scientifico, e alla prof.ssa Maria Battistelli, presidente, che ci hanno sostenuto in questo percorso, è stato fondato il nucleo IDEA di Macerata. Credo di avere una buona formazione, di riuscire a mettermi in contatto con gli altri, di saper ascoltare e di riuscire a comunicare qualcosa di positivo. Contrariamente a 12 anni fa, oggi ad una persona che soffre di depressione posso dire “ ti capisco, so cosa provi, il tuo dolore è uguale al mio, la tua vita è cambiata come la mia, ma possiamo aiutarci”. Ringrazio per aver potuto dare questa testimonianza

Nel ringraziare la Sig.ra Ricci, rinnoviamo l’invito a tutti i nostri gentili lettori ad inviarci articoli e testimonianze, personali o dei propri cari, affinché l’esperienza di chi ha sofferto possa essere di aiuto ad altri. 7


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Qualcuno vi ascolta (Risponde Prof. Antonio Tundo, Istituto di Psicopatologia, Roma) Cara IDEA,

perare è quindi quello di farle acquistare una coscienza di ma-

vorrei delle informazioni sul disturbo bipolare perché mia so-

lattia e accettare le cure. Non ci sono formule magiche a questo

rella Antonella, che ha 27 anni, ne soffre da 6 anni. La prima

proposito. Il mio consiglio è di non scoraggiarsi mai e di insiste-

volta ha avuto una crisi gravissima, tanto da subire un ricovero

re con fermezza, ma senza inutili colpevolizzazioni, nel farle no-

coatto, o TSO come si dice. La diagnosi per noi familiari è stata

tare come i suoi comportamenti e le sue reazioni vadano al di là

una doccia fredda mentre lei non l’ha accettata e non ha mai

della norma e come l’assunzione di alcol li peggiori. In quest’ope-

seguito le cure che le sono state prescritte. Solo che negli anni

ra di “convincimento” può essere utile coinvolgere anche altri

il disturbo sembra peggiorato perché all’inizio i periodi di stabili-

familiari, amici o persone che abbiano un ascendente su

tà erano più lunghi mentre ora depressione e mania durano qua-

Antonella, come pure prendere spunto da articoli di giornale o

si tutto l’anno. Sta a letto, depressa, da Novembre a Giugno e

programmi televisivi che trattano l’argomento o dalla lettura di

poi all’improvviso, come se scattasse un interruttore, esce dal

libri specificamente dedicati (p. es. la nuova edizione di “E libe-

letargo e diventa aggressiva, non dorme più, spende in modo

raci dal male oscuro” di Serena Zoli e Giovanni Cassano,

sconsiderato, spesso abusa di alcol. Fino a quando durerà que-

Longanesi Editore, 2003; oppure “Una mente inquieta” di K.R.

sto calvario? Possibile che non si possa fare nulla?

Jamison, Longanesi Editore, 1996). Appena vedrai aprirsi una breccia in questa rigida negazione di malattia sarà fondamenta-

Francesca da Napoli

le far visitare Antonella da uno specialista che valuterà meglio la diagnosi e prescriverà un trattamento specifico. Ti consiglio,

Cara Francesca,

vista la grande riluttanza di tua sorella ad accettare l’idea di as-

mi scuso se ho dovuto per ragioni di spazio sintetizzare la tua

sumere farmaci, di suggerirle comunque la partecipazione ai

lunga lettera in cui descrivi i 6 anni di calvario, come giusta-

Gruppi di Auto Aiuto IDEA (ce ne sono attivi nella tua città; per i

mente li definisci, che la malattia di Antonella ha inflitto a tutti

recapiti consulta il sito della Fondazione: www.fondazioneidea.it),

voi. Il disturbo bipolare è una grave patologia dell’umore che se

dove potrà ricevere conforto e sostegno da altre persone che

non adeguatamente trattata tende a ripresentarsi e che, pro-

soffrono o hanno sofferto di disturbi analoghi, come potrai con-

prio come sta accadendo a tua sorella, mette in crisi i rapporti

statare tu stessa dalle testimonianze riportate in questo stesso

familiari e sociali, genera problemi finanziari, porta ad abusare

numero del Notiziario.

di alcol. E’ quindi assolutamente necessario intervenire. Ma co-

E’ opportuno aspettare il momento giusto per tirare fuori l’argo-

me fare? Come succede a tante altre persone con lo stesso di-

mento, per esempio quando Antonella è in equilibrio e comun-

sturbo, in Antonella non c’è un’adeguata consapevolezza di

que non in fase o anche quelle depressivele fasi di equilibrio o

stare male per cui attribuisce a fattori occasionali le fasi depres-

quelle che le si può sottolineare che non è l’unica ad avere

sive dell’autunno-inverno e ritiene di stare “benissimo” nei pe-

questo disturbo e che potrebbe seguire cure specifiche, esat-

riodi di euforia estivi. Il primo, e forse più difficile, scoglio da su-

tamente come accade a milioni di altre persone.

Inviate le vostre lettere per posta ordinaria al Prof. Antonio Tundo - Idea Bologna, Via Barberia 18 • 40123 Bolognao per E-mail: idearisponde@tin.it In questa rubrica saranno pubblicate quelle che contengono richieste di informazioni o quesiti clinici di interesse comune

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In breve dalla ricerca (a cura della Dott.ssa Fulvia Marchetti, Istituto di Psicopatologia, Roma)

Spegnere le GAMBE SENZA RIPOSO Si chiama sindrome delle gambe senza riposo (Restless Legs Syndrome) compare in genere nelle ore seralinotturne, in condizioni di riposo, ed è caratterizzata da parestesie (senso di “fastidio”, “smania”, “dolore”) e movimenti involontari ripetitivi degli arti inferiori, come la flessione del piede sulla gamba o della gamba sulla coscia. Si tratta di un disturbo non grave ma fastidioso e molto comune: ne soffre fra il 5 e il 10% delle persone, soprattutto donne adulte (40-50 anni) e la sua frequenza aumenta con l’età. Le cause non sono conosciute ma si sa che c’è una predisposizione familiare e che è più frequente in chi soffre di depressione. Curare la sindrome delle gambe senza riposo non è semplice perché alcuni farmaci abitualmente utilizzati, come gli ansiolitici e gli antiepilettici, si sono dimostrati poco efficaci, mentre altri, come la l-dopa, hanno diversi effetti indesiderati e comunque perdono di efficacia nel lungo termine. Di recente sono stati studiati e hanno fornito risultati molto incoraggianti due nuove molecole, il pramipexolo e il ropinirolo, che sembrano in grado di “spegnere” le gambe senza riposo (Molnar Forandi e collaboratori, Drugs Today, 2006) risultando allo stesso tempo ben tollerati.

SINDROME METABOLICA e depressione Indipendentemente dall’età e dal sesso chi soffre di depressione ha una predisposizione maggiore rispetto agli altri alla “sindrome metabolica”, tende cioè ad essere obeso, non tollerare gli zuccheri, avere colesterolo e trigliceridi al di sopra della norma e a soffrire di ipertensione (Heiskanen e collaboratori, Journal of Clinical Psychiatry, 2006). Quali sono le cause di questa associazione? Accanto ad una predisposizione genetica entrano in gioco sicuramente fattori legati allo stile di vita come la scarsa attività fisica, un’alimentazione irregolare, una ridotta assunzione di liquidi, il disinteresse verso la propria salute che porta a trascurare le patologie mediche concomitanti, per esempio la cura dell’ipertensione. Valutare e trattare la sindrome metabolica è fondamentale perché questa, a sua volta, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari (infarto, ictus) e di diabete mellito di tipo 2. Di recente è stato utilizzato con successo un intervento psicoeducazionale specifico rivolto al paziente e ai familiari che ha tra i suoi scopi migliorare la consapevolezza del problema, promuovere l’attività fisica, ripristinare uno stile di vita ed alimentare più corretto (Lowe e collaboratori, Therapy Umsch, 2006).

ORTORESSIA, ovvero quando l’attenzione alla sana alimentazione diventa un’ossessione Con il termine ortoressia si indica un disturbo caratterizzato da un’eccessiva attenzione ad assumere cibi “biologicamente sani” con conseguenti limitazioni dietetiche: vengono esclusi dalla dieta tutti i gli alimenti trattati con erbicidi, pesticidi o sostanze artificiali come pure quelli sottoposti a particolari tecniche di lavorazione. La preoccupazione per il cibo con il tempo diventa talmente intensa che la pianificazine della dieta finisce con il diventare l’attività quotidiana prevalente (Catalina e collaboratori, Actas Esp Psiquitr, 2005). Sebbene sia stata individuata solo di recente, l’ortoressia sembra piuttosto diffusa e in preoccupante aumento nella popolazione (Donini e collaboratori, Eat Weight Disord, 2004). Gli sforzi dei ricercatori sono oggi indirizzati a comprendere i meccanismi che sostengono questo comportamento (è un disturbo della condotta alimentare?, è un disturbo ossessivo compulsivo? è una patologia emergente come quelle descritte nel N° 13 del Marzo 2006 di IDEA Notizie?) e con quali strumenti si può aiutare chi ne soffre.

La NEUROSTIMOLAZIONE: un nuova speranza per chi soffre di depressione resistente Farmaci, psicoterapia e, in casi selezionati, terapia elettroconvulsivante sono strumenti altamente efficaci per il trattamento della depressione. Esiste tuttavia un limitato numero di pazienti, meno del 10%, che non risponde alle cure. Per questi pazienti la speranza oggi si chiama neurostimolazione. Con questo termine si indicano 3 tecniche, la stimolazione cerebrale profonda, la stimolazione del nervo vago e la stimolazione magnetica transcranica ripetuta, che sono già utilizzate con successo per quanto siano ancora in fase di sperimentazione. La stimolazione cerebrale profonda, probabilmente la più efficace ma di più complessa esecuzione, consiste nell’impianto di microelettrodi in una precisa area del sistema nervoso centrale (regione pregenuale del giro del cingolo). Nella stimolazione del nervo vago il microelettrodo si applica ad un nervo periferico, il nervo vago di sinistra, e viene collegato ad uno stimolatore impiantato sotto pelle. Entrambe queste tecniche richiedono un intervento chirurgico che viene eseguito da specialisti in neurochirurgia con specifica preparazione in centri ultra-specializzati. La stimolazione magnetica transcranica consiste nella stimolazione mirata di alcune aree del cervello mediante campi magnetici: non richiede anestesia, si esegue ambulatorialmente (4-5 sedute settimanale) ed è di norma ben tollerata dai pazienti. 9


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Dai gruppi di Auto Aiuto Festa d’anniversario larne in anticipo. Spero che sia solo il primo anniversario di una lunga serie e che la candelina sulla torta sia simbolo dell’inizio di una nuova vita… Ora voglio festeggiare con le persone che meglio possono capire e condividere i miei sentimenti, gli amici del gruppo di auto-aiuto, i miei tenaci “compagni di sventura”. E’ a loro che ho confidato i miei problemi, loro sono stati testimoni dei miei passi avanti, mi hanno appoggiato nei miei alti e bassi, e rinforzata nelle speranze di stare meglio. La festa è una bella sorpresa per tutti, come speravo… Peccato che mentre tutti brindano e mi fanno gli auguri, io continuo a preoccuparmi ansiosamente dei più piccoli particolari, senza godermi pienamente il piacere della compagnia, i festeggiamenti e l’occasione tanto attesa (scherzi dell’ansia e dell’umore mutevole). Ma come ha detto una facilitatrice del nostro gruppo, bisogna vedere il lato positivo: se non sto gustando pienamente questo momento, l’ho però pregustato nei due mesi precedenti.

Fulvia, partecipante GAA Idea Roma Passi frettolosi, un grosso pacco in mano, dubbi… Ci saranno i bicchieri? Ho dimenticato di comprarli. Controllo se ho preso le posate, spero che il dolce piaccia. Sarà sufficiente? Saranno presenti tutti? Attesa, eccitazione…ansia. Comincio a sentirmi piuttosto preoccupata, come se tutto ciò non fosse un evento piacevole, ma un compito difficile. Organizzare una festicciola: per me insicura e timida, è un’impresa. Eppure sono due mesi che pregusto questo momento, che ho voglia di celebrare un importantissimo anniversario: un anno senza depressione! Dopo un periodo di episodi ricorrenti e di alternanze mensili dell’umore, piuttosto accentuate e pesanti, sono stata costretta a cambiare terapia; qualche tempo dopo ho iniziato a godere di uno stato d’umore accettabile e abbastanza stabile che dura da un anno. E’ un’enorme conquista di cui sono entusiasta: ho dovuto resistere alla tentazione di festeggiarla prima del tempo e perfino di par-

La Fondazione IDEA ha attivato un Numero Verde NAZIONALE Questo ambizioso traguardo si è potuto realizzare grazie alla Collaborazione della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della sede IDEA Bologna. Il numero verde vorrà essere un modo più incisivo sia per affrontare il problema della depressione ascoltando e aiutando coloro che soffrono, sia per raggiungere un maggior numero di persone, con particolare riguardo ai giovani. I volontari, appositamente formati, risponderanno ai pazienti ed ai familiari fornendo loro tutte le indicazioni necessarie per aiutarli in un programma personalizzato di recupero e/o di riabilitazione attraverso l’inserimento del paziente nei Gruppi di Auto Aiuto.

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Lavori in corso

informazioni sulle prossime iniziative dei nuclei locali

Nucleo di Bologna Progetto Scuola - Incontri rivolti ai docenti delle scuole superiori che si terranno presso la sede della Fondazione (16 e 27 aprile e 7 maggio 2007). Serata a favore di IDEA organizzata dal Dott. Raffaele Mongiorgi (14 Giugno 2007)

Nucleo di Brescia Ciclo di conferenze presso “Casa delle Associazioni”- via Cimabue n. 16 - (a cadenza settimanale, a partire dal 10 aprile 2007 fino al 12 giugno alle ore 20,15). Gli incontri sono gratuiti.

Nucleo di Genova

A ROMA NASCE RES (ROMANI E SOLIDALI)

Terzo corso di formazione per Volontari Ospedalieri in Reparti Psichiatrici che si terrà come di consueto nei locali del Centro Idea a cura del Prof. E. Maura (a partire da Maggio 2007). Conferenza tenuta dal Prof. Giovanni B. Cassano presso la Fondazione Edoardo Garrone -Via San Luca n. 2- (2 Ottobre 2007 ore 18.00). Visita guidata alla Villa Orlando di Segromigno in Monte (Lucca) e colazione negli splendidi giardini della dimora storica, messa a disposizione dai proprietari per Idea Genova (30 Settembre 2007). “BMW per IDEA” spettacolo con la partecipazione del comico Vergassola presso il Teatro Modena di Sampierd’Arena e presentazione di una nuova auto (04 Aprile 2007).

Nucleo di Milano Mostra mercato benefica di antiquariato a favore di IDEA presso l’Istituto Zaccaria (fino al 28 Maggio 2007). Corso di formazione per Facilitatori Gruppi Auto Aiuto e Volontari per risposta telefonica c/o Università Bicocca di Milano- Facoltà di Medicina e Chirurgia. Le lezioni saranno tenute da medici psichiatri. Il Corso è gratuito. (Dal 9 Marzo al 5 Maggio 2007 ogni venerdì dalle 14 alle 18 e ogni sabato dalle 9 alle 12).

Nucleo di Roma Lunedì 17 Gennaio ha iniziato la sua attività il GRUPPO AUTO–AIUTO GIOVANI coordinato da tre giovani volontari facilitatori c/o la sede. Conferenza sul tema “FARMACI E/O PSICOTERAPIA”. Relatrice Fulvia Marchetti (13 Febbraio 2007). Nuovo incontro dei Volontari con la Dott.a Elena Ralli dal titolo “AUTO AIUTO PER I VOLONTARI” (27 Febbraio 2007). In collaborazione con il RES (ROMANI E SOLIDALI), inizierà a breve un corso di computer per i Volontari di Idea Roma (e non solo), tenuto da una neo- facilitatrice.

Nucleo di Napoli Conferenza “L’ansia di separazione nell’adulto” (dott.a Mucci) presso Centro Studi Padri Dehoniani (09 Febbraio 2007).

Nucleo di Trieste

REGISTRO DELLA SOLIDARIETA’ DEL COMUNE DI ROMA Il Registro Cittadino della Solidarietà consiste in un’iniziativa del Comune di Roma patrocinata dall’ Assessorato alle Politiche Sociali e della Salute, nonché dall’ISMA- Istituti di Santa Maria in Acquiro (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza) per raccogliere la disponibilità di tutti quei cittadini, gruppi o aziende che desiderano mettere a disposizione, anche solamente per una volta, le loro capacità e professionalità (medici, autisti, elettricisti, camerieri, artigiani ecc.), le loro risorse (spazi, locali, materiali, utilizzo di automezzi ecc.) a disposizione degli altri, pur non potendo svolgere un’attività continuativa di volontariato. Attraverso uno speciale archivio informatico, le diverse necessità e disponibilità possono, in modo gratuito, trovare incontro. ID EA R OM A si è r ecent ement e iscritta al RES ed ha ottenuto un banchetto per il mercatino di Ponte Milvio dove lo scorso 5 novembre sono stati esposti oggetti donati da volontari per la raccolta fondi.

Torneo benefico di burraco presso il Circolo Ufficiali (16 Marzo 2007) Ciclo di conferenze (Maggio 2007)

per maggiori informazioni consultare il sito “www.fondazioneidea.it” cliccando su “NUCLEI LOCALI di IDEA” 11


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Notizie dal Mondo Roma La Fondazione IDEA è stata invitata ad intervenire al Convegno sul tema “DONNA CASA LAVORO E FANTASIA”, organizzato da alcune associazioni, in sinergia con il Comune di Roma e sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale. All’incontro, che ha avuto luogo martedì 6 Marzo presso l’Hotel Parco Tirreno, ha partecipato, con una relazione sul rapporto DONNE-DEPRESSIONE, la dott.a Chiara Colavito, responsabile di IDEA Roma.

Con il patrocinio del Comune di Roma e della Regione Lazio, sabato 17 Marzo 2007 si è tenuto un Convegno dal titolo “I FIGLI INCONTRANO I GENITORI” presso la Sala Tevere della Regione Lazio. Sono intervenuti numerosi esponenti politici, esperti del settore, specialisti e i facilitatori del Gruppo di Auto Aiuto Giovani, che hanno rappresentato la Fondazione IDEA.

Bologna In occasione della Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale sotto l’egida dell’ Assemblea Generale dell’ ONU, che ha per tema “I GIOVANI UTENTI DELLA STRADA”, la Fondazione IDEA, in collaborazione con la Società Italiana di Traumatologia della Strada, ha tenuto una Conferenza il giorno 27 Aprile 2007 presso la Casa de Cervantes, in Via Collegio di Spagna 4/A. L’incontro, dal titolo “Origini e conseguenze psicologiche degli incidenti stradali in età giovanile” è stato tenuto dalla Dott. ssa Anna Ferrari e dalla Dott.ssa Elisa Casini dell’ Università La Sapienza di Roma e ha visto la presenza del Presidente della Socitras, Prof. Andrea Costanzo.

Barcellona La Fondazione IDEA è stata invitata ed ha partecipato con la presenza di una sua Volontaria di Milano al Seminario “Breaking the barriers” organizzato dalla WFMH (Federazione Mondiale per la Salute Mentale) che si è tenuto a Barcellona lo scorso dicembre. Il Seminario, che ha riunito i maggiori esperti nel campo, ha avuto come obiettivo principale quello di aumentare e migliorare la comprensione della depressione, le sue possibili cause, i sintomi, gli effetti e le opzioni di trattamento, per aiutare le persone affette da questa malattia a “superare le barriere” sulla strada della guarigione.

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GRAZIE Lo scorso 16 marzo, in occasione della visita ufficiale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di sua moglie alla città di Bologna, la nostra Fondazione ha avuto l’onore di ricevere la gradita visita della signora Clio presso la sua sede. La signora Clio, che ringraziamo, ha incontrato la dott.a Maria Maddalena Fiordiliso Grimaldi, consigliere nazionale e responsabile della sede di Bologna e si è intrattenuta a parlare con le volontarie presenti, dimostrandosi piacevolmente interessata ad approfondire la conoscenza di IDEA.

IDEA vuole ringraziare affettuosamente la signora Antonella, volontaria del Nucleo di Bologna, per la sua importante iniziativa a favore della nostra Fondazione. La signora Antonella, che si dedica alla lavorazione della pasta di mais, creando sculture e bomboniere per qualsiasi occasione, ha deciso di devolvere 3 euro per ogni oggetto venduto a favore di alcune associazioni o fondazioni benefiche, a discrezione del cliente, fra le quali appunto IDEA. Grazie, cara Antonella, per il tuo gesto e grazie anche a tutte le persone che hanno scelto IDEA come destinataria di questo contributo.

Come avevamo preannunciato nello scorso numero, il 9 febbraio si è tenuta la manifestazione organizzata dagli amici di Giorgio Nurisso dedicata alla sua memoria. La “Serata per Giorgio”, tenutasi presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio (AP), con la collaborazione del Liceo Classico A. Fermi ed il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune, ha avuto un enorme successo. Al termine dello spettacolo è stato allestito un banchetto per una raccolta di beneficenza dove è stato distribuito ai presenti materiale informativo sulla nostra Fondazione. L’intero ricavato è stato gentilmente donato ad IDEA. GRAZIE di cuore!

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Progetto Gravidanza Il progetto di ricerca “Valutazione dei fattori di rischio della depressione in gravidanza e nel post partum”, finanziato dalla Fondazione IDEA, ha avuto inizio il 1° febbraio 2004 e coinvolge, oltre al centro coordinatore di Pisa, il centro di Milano (Dipartimento di Salute Mentale dell’A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico) ed il centro di Napoli (Dipartimento di Psichiatria, Neuropsichiatria Infantile – Università di Napoli). Lo studio contempla un’estensione temporale mai considerata precedentemente e si svolge su di un ampio campione di donne rappresentativo della popolazione generale: l’ obiettivo primario è quello di definire un protocollo clinico per l’individuazione del rischio di sviluppare disturbi d’ansia e dell’umore in un periodo della vita considerato di estrema vulnerabilità, la gravidanza e il post partum. La ricerca mette a punto un sistema di valutazione per le diverse figure professionali che entrano in contatto con la gravida; il protocollo, che prevede visite periodiche a partire dal 3°mese di gravidanza fino ad un anno dopo il parto, non prevede l’impiego di farmaci, né la sperimentazione di altri trattamenti, ma offre la possibilità di usufruire, in caso di necessità, sia di un supporto psicologico che di un trattamento farmacologico. Sono state contattate 2598 gravide e valutate al T0 (3° mese di gravidanza) 1061 donne. Ad oggi sono state valutate 898 donne (84.64%) al 6° mese di gravidanza, 769 (72.48%) all’8° mese di gravidanza, 621 (58.53%) al 1° mese post- partum, 510 (48.07%) al 3° mese post-partum, e 419 (32.05%), 344(39.49%), e 271 (25.54%) rispettivamente al 6°, 9° e 12° mese post-partum. Ringraziamo la dott.a Banti per averci fornito questo aggiornamento ed i nostri sostenitori che hanno permesso la realizzazione di questo importante studio.

Gli Ambulatori I Centri Clinici Idea per la diagnosi e la cura dei disturbi depressivi e di ansia, attivi all’interno di Dipartimenti di Salute Mentale e di altre Strutture Sanitarie pubbliche offrono una soluzione concreta a tutti coloro che si rivolgono alla Fondazione sia per avere un punto di riferimento che per una diagnosi precoce ed una terapia adeguata. Per le importanti finalità che gli Ambulatori Idea perseguono, riportiamo i risultati relativi alle visite nell’ultimo semestre del 2006 di alcuni di essi.

Bergamo c/o Ospedale Riuniti Largo Barozzi n. 1 (Padiglione 29) Per appuntamenti: dal martedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Tel. 035.269677 N. totale di visite 2° semestre 2006: 787

Genova c/o Ospedale San Martino Largo R. Benzi n. 10 (Padiglione 11, piano terra) Per appuntamenti: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. Tel 010.5552744 Risposta telefonica da parte della dott.a Ottenga dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15 ai nr. 010.5553494 oppure 340.0641667 N. totale di visite 2° semestre 2006: 716

Civitanova Marche Alta c/o Unità Sanitaria Locale n. 8 Piazza Garibaldi n. 8 Per appuntamenti: dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 14. Tel. 0733.823217/348.7739238 e dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18 Tel. 0733.823290 N. totale di visite 2° semestre 2006: 750 Ricordiamo a tutti i nostri gentili lettori che le prestazioni degli ambulatori sono GRATUITE ed è previsto solamente il ticket sanitario senza costi aggiuntivi. 14


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ISTITUTO PER LA RICERCA E LA PREVENZIONE DELLA DEPRESSIONE E DELL’ANSIA

VUOI AIUTARCI GRATUITAMENTE ? Destina a noi il 5 per mille della tua prossima dichiarazione dei redditi Il codice fiscale di è

97132200151 Usalo così SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF

(in caso di scelta FIRMARE in UNO degli spazi sottostanti)

Finanziamento della ricerca scientifica e della università

Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni firma

firma

................................................................................................................

Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

9 7 1 3 2 2 0 0 1 5 1

........................................................................................

Codice fiscale del beneficiario (eventuale)

LE L NOSTRE SEDI: BOLOGNA Via Barberia, 18

BRESCIA Via Cimabue, 16

GENOVA Piazza Stella, 5/4

MACERATA Via Gramsci, 30

MILANO Via Cornaggia, 9

15

NAPOLI Via Carnaro, 2

ROMA Via Cavour, 258 (ITC L. da Vinci)

TRIESTE Via Don Minzoni, 5


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“IDEArisponde…” IDEArisponde: un servizio al paziente e alla sua famiglia. Un gruppo di volontari, che hanno seguito un apposito corso di formazione, risponde alle telefonate dei pazienti e dei loro familiari per dare ascolto, conforto, consiglio, informazioni. IDEArisponde, in diretta: Milano (Lunedì-Venerdì ore 9-18) 02 80.58.18.66 Roma (Lunedì-Venerdì ore 15.30-19) 06 48.55.83 Bologna (Lunedì-Mercoledì 16-19, Giovedì e Venerdì 10-13) 051 64.47.124 Genova (Lunedì e Mercoledì 16-18, Martedì e Giovedì 10-12) 010 24.76.402 Trieste (Lunedì e Giovedì 10-12, Martedì e Mercoledì 15-18) 040 31.43.68

Numero verde NAZIONALE 800 538 438 Numero verde Lombardia S.O.S. DEPRESSIONE 800 122 907

Condividere questa IDEA Fondazione IDEA: un progetto da condividere, un aiuto che puoi dare Diventa sostenitore della Fondazione IDEA. Contribuirai così a sviluppare le iniziative di IDEA ed entrare in una rete di scambi e di solidarietà. € 25,00 - € 50,00 - € 150,00 - € 250,00 ed oltre La quota può essere inviata tramite:

• Assegno non trasferibile intestato ad IDEA • Versamento sul c/c postale n. 25997206, intestato ad IDEA • Bonifico Bancario sul c/c n. 37855/01001 della Banca Popolare Commercio & Industria, Ag. n.1, Via Moscova 33, Milano, CIN K, ABI 5048, CAB 01601; oppure sul c/c n. 44059 della Banca Popolare di Milano, Ag. n. 5, Piazza Medaglie d’Oro 1, Milano, CIN J, ABI 05584, CAB 01605. Attenzione: nella causale del Bonifico scrivete anche il vostro nome e indirizzo altrimenti il vostro contributo arriverà anonimo e non sarà possibile iscrivervi, o confermarvi tra i nostri sostenitori. Contributi da aziende: è detraibile dalle imposte fino al 2% del reddito di impresa. I sostenitori riceveranno IDEA Notizie e altre comunicazioni per essere di continuo informati sullo sviluppo e le iniziative di IDEA.

Grazie per l’aiuto: è una buona IDEA!

I D E A N

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Direttore responsabile Roberto Bianchin

Nucleo Bologna • Via Barberia 18 - 40123 Bologna

Comitato di redazione Antonio Tundo, Paolo Cioni, Enrico Poli

Nucleo Brescia • Via Cimabue 16 - 25134 Brescia

Coordinamento grafico/editoriale ZAP srl - Roma

Nucleo Genova • Piazza Stella 5/4 - 16123 Genova

Presidente Sergio Camerino

Nucleo Macerata • Via Gramsci 30 - 62100 Macerata

Tesoriere Carla Ceppi

Nucleo Napoli • Parrocchia SS. Redentore e S. Ciro Via Carnaro, 2 - 80124 Napoli

Pubblicazione quadrimestrale

Nucleo Roma • Via Frangipane 38 - 00184 Roma

Sede: Via Cornaggia 9 - 20123 Milano - Tel. 02 72.09.45.60 - Fax 02 80.58.18.67 http://www.fondazioneidea.it - e-mail: idearisponde@tin.it

Nucleo Trieste • Via Don Minzoni 5 - 34124 Trieste


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