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AGRICOLTURA
GIANFRANCO
DARIO
L’utilizzo di prodotti fitosanitari e fertilizzanti di sintesi chimica è un tema molto dibattuto a causa dei potenziali rischi posti alla salute umana e all’ambiente. Per questo motivo la produzione sostenibile in agricoltura sta divenendo una priorità per la ricerca ed una sfida per il futuro.
OMAR
Un approccio molto promettente per individuare e sviluppare prodotti fitosanitari e fertilizzanti a basso impatto è quello di sfruttare i microrganismi associati alla pianta e/o i loro metaboliti. Per questo motivo il microbioma delle piante sta ricevendo una crescente attenzione. Le piante, infatti, sono naturalmente colonizzate da un grande numero di microrganismi (detti endofiti ed epifiti) che vivono in relazione stabile o temporanea all’interno dei tessuti della pianta o sulla sua superficie e contribuiscono ad un gran numero di funzioni biologiche. Di conseguenza la biologia, l’ecologia e l’evoluzione possono rappresentare la base per lo sviluppo di soluzioni e bioagrofarmaci di prossima generazione per il controllo dei patogeni e parassiti delle piante e di nuovi fertilizzanti che possano promuovere la crescita vegetativa senza effetti inquinanti sull’ambiente. mente lo sviluppo della frazione degli agenti di biocontrollo.
Esplorare le dinamiche delle comunità microbiche potrebbe anche portare all’individuazione di nuovi composti attivi che sono rilasciati solo in difesa contro specifici organismi. In aggiunta l’utilizzo di composti volatili organici prodotti dai microrganismi, come agenti antifungini, induttori di resistenza o composti attrattivi per la cattura degli insetti, potrebbe aprire la strada a modalità nuove ed ancora inesplorate di controllo di parassiti e malattie. Le cosiddette tecnologie “omiche” stanno accelerando la comprensione delle interazioni microbiche, grazie alle quali si potranno migliorare l’efficacia e la stabilità d’azione dei bioagrofarmaci. In particolare queste tecnologie possono contribuire alla caratterizzazione del genoma, trascrittoma e proteoma di un ceppo benefico che di conseguenza si risolve in una più veloce comprensione del meccanismo d’azione. Lo studio simultaneo del trascrittoma e del proteoma di un patogeno, della sua pianta ospite e del biopesticida potranno chiarire ulteriormente le interazioni a livello biotrofico nell’agro-ecosistema. La conoscenza della composizione delle comunità microbiche e delle loro dinamiche è inoltre cruciale per la scelta delle pratiche agronomiche più appropriate per preservare la salute e la qualità biologica del suolo.
FEM ha già sviluppato numerose soluzioni contro patogeni e parassiti basate su sostanze attive di natura microbica in collaborazione con aziende del settore e ha numerose soluzioni in corso di sviluppo nella sua filiera.