CARTA DEI SERVIZI
Fondazione Sospiro cultura della cura
Dipartimento Disabili Residenza Sanitaria Disabili
SOMMARIO
CARTA DEI SERVIZI
Introduzione
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Riferimenti scientifici
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Destinatari
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Area dei Comportamenti problematici
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Area Assistenziale
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Area ad Alto adattamento
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Metodologia di lavoro
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Le Unità Abitative
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Le attività di laboratorio
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Modalità di ammissione
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Servizi e informazioni generali
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Allegati
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Come raggiungerci
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Dipartimento Disabili Residenza Sanitaria Disabili
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introduzione
Introduzione “Come prendersi ‘cura’ della persona disabile considerandola ‘persona’ prima che disabile?” “Come far vivere non solo più a lungo ma soprattutto meglio le persone con disabilità intellettiva ed evolutiva?”
Fondazione Sospiro si inquadra tra le iniziative nel campo della carità e dell’assistenza, che nacquero in provincia di Cremona tra Ottocento e Novecento. Aperta nel 1905, ha visto le sue strutture mutare nel tempo e nelle caratteristiche, diversificando la tipologia degli ospiti ricoverati: poveri, pazienti non allettati, pazienti allettati, pazienti irrecuperabili gravi, disabili, psichiatrici e geriatrici. Sino all’attuale suddivisione in due tipologie: anziani e disabili intellettivi e disabili psichici. Oggi Fondazione Sospiro è una delle più importanti realtà di servizio alle fragilità estreme, a livello regionale e nazionale. Una realtà di circa 700 residenti: 400 disabili intellettivi e psichici e 300 anziani, con sede a Sospiro, una piccola comunità di 2500 abitanti, a pochi chilometri da Cremona. Il Dipartimento Disabili di Fondazione, nato nel 2006, è composto da diverse strutture che si sviluppano da un nucleo di edifici storici, integrati con recenti costruzioni funzionali immerse in ampie aree verdi. Il Dipartimento Disabili è una realtà recentemente e profondamente rinnovata, sia nell’organizzazione che nell’erogazione dei servizi residenziali a cui è dedicata. Al suo interno sono presenti 21 residenze composte prevalentemente da strutture RSD (Residenze sanitarie disabili), oltre che da strutture IDR (Istituti di riabilitazione) e CSS (Comunità sociosanitarie). Dopo una lunga e approfondita fase di analisi delle caratteristiche del funzionamento e dei bisogni avvenuta nel corso del 2005 da un gruppo di esperti del mondo dei servizi per la disabilità, nel 2006 è nato il Dipartimento Disabili, nel corso di un radicale processo di rifondazione organizzativa e gestionale, ma primariamente culturale e concettuale del modo di offrire servizi alle persone con disabilità. Dipartimento Disabili Come lo stesso logo dipartimentale indica, sono due i vettori principali di questa realtà: 1. la persona, intesa primariamente come individuo e concittadino 2. il sostegno dato alla persona, per indicare che la nostra funzione rimane quella di essere un tramite, ovvero una modalità articolata e accurata per consentire agli individui con limitazioni di funzionare al meglio delle loro potenzialità, verso le dimensioni di Qualità della Vita.
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riferimenti scientifici
_01 Riferimenti scientifici Il Dipartimento Disabili è interamente impostato in base alla cornice di riferimento della Qualità di Vita (in base alle indicazioni dell’OMS, dell’AAIDD e dei principali consensus group internazionali). In linea con la visione proposta da questo modello, tutte le attività, le scelte gestionali e cliniche, oltre quelle culturali e scientifiche, vengono orientate in base ai risultati ottenibili e ottenuti in tre principali aree di qualità: benessere (Benessere emotivo, Benessere fisico, Diritti), indipendenza (Sviluppo personale, Benessere materiale, Autodeterminazione) e inclusione sociale (Relazioni interpersonali, Inclusione sociale). Il modello scientifico di base è quello dei sostegni, che sono il tramite per la Qualità di Vita. Per gli elementi evidenziati si è scelto di utilizzare il 10° Sistema di Definizione, Classificazione e Sistemi di sostegno per le persone con disabilità intellettiva ed evolutiva dell’American Association on Intellectual and Developmental Disabilities (AAIDD). Il Sistema AAIDD, come tutti i modelli che integrano costrutti multidimensionali sulla qualità di vita e metodologie d’intervento, si presenta come un sistema articolato in diverse dimensioni e domini, costruito per essere non solo compatibile ma soprattutto complementare all’ICF (International Classification of Functioning). Pertanto, ogni progetto di presa in carico per le persone disabili viene attuato in riferimento a questi modelli, declinato poi attraverso le metodologie e gli strumenti propri delle scienze cognitivo-comportamentali e psicoeducative per le disabilità. Si citano tra questi sistemi l’analisi applicata del comportamento e le tecniche centrate sullo sviluppo del comportamento positivo, l’educazione strutturata e il programma TEACCH, le strategie visive.
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destinatari
_02 Destinatari Il Dipartimento Disabili di Fondazione Sospiro accoglie, attraverso la Residenza Sanitaria Disabili (RSD), 350 persone con grave disabilità intellettiva, motoria e sensoriale a cui spesso sono associati disturbi della condotta, problematiche psichiatriche, internistiche o infettivologiche, spesso in comorbilità. Possono essere accolte nel Dipartimento persone disabili con età inferiore a 65 anni. Le 350 persone disabili che vivono nella RSD del Dipartimento risiedono in 19 differenti residenze abitative di circa 20 posti letto aggregate secondo il principio del bisogno di sostegno individuale della persona disabile e organizzate in Unità Abitative di 2 residenze ciascuno. Tali residenze abitative sono pensate come vere e proprie comunità di vita; per questo motivo la vita ordinaria all’interno della residenza è scandita da attività quotidiane in piccoli gruppi non superiori alle 10 unità di persone. Ogni Unità Abitativa fa riferimento a una delle tre aree del Dipartimento Disabili: – Area dei Comportamenti problematici, in cui sono prevalenti i bisogni di sostegno legati ai disturbi della condotta o a comportamenti disfunzionali o stigmatizzanti. – Area Assistenziale, in cui sono prevalenti i bisogni di sostegno legati alle problematiche assistenziali e mediche, principalmente internistiche e neurologiche. – Area ad Alto adattamento, in cui sono prevalenti i bisogni di sostegno legati al pieno sviluppo, possesso e utilizzo dell’autodeterminazione. Dal maggio 2006 il Dipartimento Disabili ha optato per un’organizzazione delle residenze abitative scandite
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destinatari
secondo il principio dei bisogni di sostegno delle singole persone disabili. La rilevazione di tali bisogni avviene attraverso l’applicazione, per tutte le persone disabili accolte, della Supports Intensity Scale (SIS; Thompson et al., 2005) e grazie all’utilizzo, modificato per la popolazione e la cultura italiana (2008), del più significativo modello di presa in carico delle persone con disabilità intellettiva basato sulla Qualità di Vita: il 10º Sistema di Definizione, Classificazione e Sistemi di Sostegno dell’AAIDD. In sintesi le Unità Abitative sono progettate in modo da garantire il livello più alto possibile di omogeneità dei bisogni di sostegno degli individui. Questo permette di: – identificare strategie individuali e/o di piccolo gruppo per rispondere in modo appropriato ai bisogni dei residenti – garantire in modo uniforme e diffuso un numero appropriato di operatori – strutturare un modello organizzativo specifico per i bisogni dell’Unità Abitativa – organizzare una formazione del personale specificatamente dedicata alle caratteristiche dell’utenza accolta. I bisogni di sostegno e le richieste esistenziali delle persone accolte nelle Unità Abitative vengono valutate periodicamente ogni anno al fine di verificare l’appropriatezza della residenza abitativa in cui il disabile risiede.
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area dei comportamenti problematici
_03 Area dei Comportamenti problematici Nell’Area dei Comportamenti problematici sono presenti 6 differenti residenze di 20 posti letto. Le persone disabili accolte hanno prevalenti bisogni di sostegno legati ai disturbi della condotta o a comportamenti disfunzionali o stigmatizzanti. Unità Abitativa RSD 1: La Residenza A accoglie persone con disabilità intellettiva con frequenti comportamenti problematici, con importanti limitazioni del comportamento adattivo e caratterizzato spesso da un funzionamento di tipo autistiforme. La Residenza B accoglie persone con disabilità intellettiva con significativi comportamenti problematici, alcune limitazioni del comportamento adattivo e importanti deficit comunicativi. In entrambe le residenze i comportamenti problematici sono riferibili a: eteroaggressività, autolesionismo, stereotipie, distruttività, oppositività, pica, enuresi, encopresi, deficit di comunicazione e linguaggio, deficit di orientamento, chiusura relazionale, ecc. Unità Abitativa RSD 2: La Residenza A accoglie persone con disabilità intellettiva con importanti comportamenti problematici (etero/autoaggressività, distruttività), con un discreto livello di comportamento adattivo associato ad alcune problematiche mediche e assistenziali. La Residenza B accoglie persone con disabilità intellettiva che possono manifestare comportamenti problematici, con importanti limitazioni del comportamento adattivo e moderato livello di bisogni di assistenza e interventi sanitari (es., legati a disabilità fisiche, ridotte capacità motorie, ecc.); Unità Abitativa RSD 3: La Residenza A accoglie persone con disabilità intellettiva con importanti comportamenti problematici (etero/autoaggressività, distruttività), con un elevato livello di comportamento adattivo associato ad alcune problematiche di tipo psichiatrico. La Residenza B accoglie persone con disabilità intellettiva con importanti comportamenti problematici (etero/autoaggressività, distruttività), con un buon livello di comportamento adattivo associato ad alcune problematiche di tipo psichiatrico (schizofrenie, disturbi di personalità, disturbi d’ansia e dell’umore, disturbi ideativi in genere, ecc.).
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area assistenziale
_04 Area Assistenziale Nell’Area Assistenziale risiedono circa 140 persone disabili accolte in 7 differenti residenze di 20 posti letto ciascuna. Le persone disabili che vivono negli stabili dedicati a quest’area hanno prevalenti bisogni di sostegno legati alle problematiche assistenziali e mediche, principalmente internistiche e neurologiche. Unità Abitativa RSD 4: L’Unità Abitativa RSD 4, anch’essa divisa in 2 residenze, accoglie persone con disabilità intellettiva con gravi limitazioni del comportamento adattivo; particolarmente rilevanti sono le compromissioni delle abilità di comunicazione, delle abilità motorie e delle risorse cognitive. I residenti della RSD 4 hanno particolari condizioni di salute che richiedono un elevato intervento medico, infermieristico e assistenziale (in particolare disturbi neurologici di tipo degenerativo). Unità Abitativa RSD 5: La Residenza A accoglie persone con disabilità intellettiva con un discreto livello di comportamento adattivo associato a compromissioni dello stato di salute. Sono presenti, anche se in termini limitati, comportamenti problematici di persone con deficit di tipo cognitivo e comunicativo (compresi stati residuali di schizofrenia). La Residenza B accoglie persone con disabilità intellettiva con importanti limitazioni del comportamento adattivo associata a condizioni di salute che richiedono un significativo intervento medico, infermieristico e assistenziale. Unità Abitativa RSD 6: Questa Unità Abitativa ha 3 differenti residenze di 18 posti letto ciascuna. Le Residenze A e B accolgono persone con disabilità intellettiva con diverse limitazioni del comportamento adattivo associato a condizioni di salute che richiedono un significativo intervento medico, infermieristico e assistenziale (in particolare disturbi neurologici di tipo degenerativo o esiti da trauma cranico). La Residenza C accoglie persone con disabilità intellettiva con un discreto livello di comportamento adattivo; sono altresì presenti anche problematiche di tipo sanitario.
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area ad alto adattamento
_05 Area ad Alto adattamento Questo raggruppamento è composto da 6 Residenze a medio livello di protezione, accreditate a livello sanitario regionale come Residenza Sanitaria Disabili (RSD). Le persone che vivono negli stabili dedicati a quest’area hanno prevalenti bisogni di sostegno legati al pieno sviluppo, possesso e utilizzo dell’autodeterminazione. Unità Abitativa RSD 8: Accoglie soggetti con disabilità intellettiva e alto funzionamento cognitivo e sufficiente livello di adattamento, oltre una significativa incidenza di problematiche legate a disturbi di tipo psichiatrico (schizofrenie, disturbi di personalità, disturbi d’ansia e dell’umore, disturbi ideativi in genere, ecc.), e maggior vulnerabilità sul piano sanitario. I comportamenti problematici tipici di questa popolazione ad alto funzionamento sono: aggressività verso cose e oggetti, scoppi d’ira o accessi emozionali, comportamenti sessuali non adeguati, comportamenti pericolosi per sé e gli altri, scarsi livelli di tutela di sé, ecc. Questa residenza è di recente stata divisa in nuclei più piccoli (Residenza A e B), in base alle valutazioni standardizzate sui bisogni di sostegno attraverso la SIS e valutazioni criteriali e cliniche a consensus professionale. Unità Abitativa RSD 7, CSS e GAM: Questi ambienti accolgono persone caratterizzate da disabilità intellettiva con alto funzionamento cognitivo, buona autonomia motoria e capacità di gestione del proprio comportamento e degli ambienti. In queste residenze prevale l’aspetto dell’inclusione sociale e molte delle attività proposte enfatizzano la partecipazione a eventi e contesti sociali esterni a Fondazione.
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metodologia di lavoro
Metodologia di lavoro
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qualità di vita come modello di intervento “Il miglioramento della Qualità di Vita è considerabile come la misura fondamentale dell’efficacia dei programmi riabilitativi e di sviluppo e come indicatore del grado di adattamento delle persone al loro ambiente” Schalock, 1989
La Qualità di Vita è il nostro obiettivo fondamentale nell’intervento con e per la persona disabile. I modelli organizzativi, le politiche del personale, le modifiche strutturali e ambientali, le metodologie e le tecniche cliniche adottate, basate sull’evidenza scientifica: sono tutti strumenti utilizzati congiuntamente per migliorare e stabilizzare i livelli di benessere delle persone disabili e progettare interventi di tipo esistenziale. Proprio per questo motivo è stato scelto, dal 2006, un modello di presa in carico delle persone con disabilità intellettiva basata sugli indicatori della Qualità di Vita. L’applicazione intensiva, adattata al contesto e alla cultura italiana, degli strumenti del 10º Sistema di Definizione, Classificazione e Sistemi di sostegno dell’AAIDD ci permette di progettare, realizzare e verificare interventi in tutti i domini della Qualità di Vita della persona disabile: – Benessere fisico – Benessere emotivo – Benessere materiale – Relazioni interpersonali – Sviluppo personale – Autodeterminazione – Inclusione sociale – Diritti
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metodologia di lavoro
Nello specifico la progettazione, realizzazione e verifica degli interventi, anche con la persona disabile e la sua famiglia, è resa possibile grazie alla valutazione individualizzata e ripetuta dei bisogni di sostegno della persona in ciascuno dei domini sopra elencati e garantendo i necessari sostegni, definiti per tipologia, durata e frequenza, nelle 9 aree di intervento. Le aree qui sotto riportate sono allineate al costrutto multidimensionale della Qualità di Vita del 10º Sistema AAIDD: – Sviluppo della persona – Insegnamento ed educazione – Vita nell’ambiente domestico – Vita nella comunità – Occupazione – Salute e sicurezza – Comportamento – Socializzazione – Protezione e tutela
équipe L’équipe di lavoro multidisciplinare, presente in ogni Residenza, è il centro principale di progettazione del lavoro per le persone disabili. Attualmente sono attive 17 differenti équipe di lavoro che, valutando le caratteristiche cliniche e i bisogni esistenziali dei residenti presenti, definiscono in modo individualizzato, con la persona disabile e/o i familiari, il piano d’intervento più credibile e appropriato. L’équipe multiprofessionale si incontra a cadenza settimanale o quindicinale ed è condotta da un coordinatore, che ha formazione di base di tipo infermieristico o educativo. Ciascun coordinatore utilizza le risorse professionali assegnate dalla Direzione di Dipartimento in modo autonomo e per rispondere ai bisogni di sostegno che i residenti delle Unità Abitative mostrano. Ogni équipe multiprofessionale ha un numero di operatori differenti a seconda del carico di dipendenza e dei bisogni di sostegno dei residenti. Le figure professionali dell’équipe coinvolte sono:
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metodologia di lavoro
– Medici. Sono presenti differenti specializzazioni (psichiatria, neurologia, infettivologia, internistica) – Psicologi e psicopedagogisti – Infermieri professionali – Educatori professionali (classe 2 e classe 18) – Fisioterapisti – OTA (operatori tecnici addetti all’assistenza) – OSS (operatori sociosanitari)
formazione La politica del personale, inclusa quindi la formazione, la competenza e il benessere dello stesso, è considerata un elemento fondamentale per Fondazione Sospiro. L’intensa attività formativa operata in questi ultimi anni ha permesso di cominciare a utilizzare non solo in modo più appropriato le risorse umane ma anche di fornire quelle competenze minime necessarie per una buona presa in carico delle persone con disabilità. La formazione proposta si è indirizzata prevalentemente lungo tre vettori: – Formazione di base sul tema della disabilità, sui modelli di Qualità di Vita e sulle tecniche di base (metodo comportamentale-cognitivo e gestione dei disturbi della condotta). A questa formazione partecipano tutti gli operatori, OTA e OSS inclusi, indipendentemente dalla loro formazione curriculare. – Formazione specifica per figure professionali ad alta specializzazione. Sono eventi formativi indirizzati specificatamente a dirigenti, coordinatori, educatori e infermieri. – Formazione specifica per l’utenza di riferimento. Sono eventi indirizzati alle 3 aree dipartimentali che manifestano bisogni formativi tipici.
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metodologia di lavoro
fascicolo socio-sanitario individualizzato Il Fascicolo Socio-Sanitario Individualizzato è uno strumento di lavoro importante per programmare, realizzare, monitorare e verificare gli interventi concordati con il disabile e/o la sua famiglia. Il fascicolo, anch’esso strutturato secondo il costrutto della Qualità di Vita del 10º Sistema AAIDD, è composto da 5 differenti aree: – Anamnesi – Assessment (attraverso l’utilizzo della Support Intensity Scale, il Quaderno di Lavoro del 10º Sistema e altri strumenti specifici di valutazione vengono indagate le aree: educative, infermieristiche, assistenziali e mediche) – Progetto d’intervento – Programma psicoeducativo – Programma sanitario assistenziale
ricerca scientifica e circoli di qualità La ricerca scientifica e la ricerca nell’innovazione organizzativa da qualche anno sono diventate un obiettivo fondamentale del Dipartimento Disabili. È convinzione di Fondazione che solo cercando sempre nuove e rigorose metodologie d’intervento sia possibile offrire, oggi e per il futuro, un miglior servizio per le persone disabili e per i loro familiari. Ogni anno, anche attraverso l’utilizzo di circoli di qualità, la direzione dipartimentale definisce, con i dirigenti e i coordinatori delle Unità Abitative, degli obiettivi di qualità dei servizi che oltre a migliorare la vita all’interno delle Unità Abitative si trasformano in paper presentate a convegni e pubblicazioni su riviste scientifiche, riferiti sia al contesto nazionale che internazionale.
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le unità abitative
_07 Le Unità Abitative Le Unità Abitative si sviluppano su ambienti a un unico livello, con spazi privati e aggregativi comunicanti tra loro. Sale da pranzo: per lo più sono destinate a piccoli nuclei di residenti dove, per esempio, nelle residenze delle persone caratterizzate da gravi limitazioni e comportamenti problematici, i gruppi non superano mai le 10 persone. Inoltre in questi luoghi vengono utilizzate le strategie di strutturazione degli spazi e delle attività che derivano dai programmi TEACCH e che consentono pertanto la massima individualizzazione in funzione dei bisogni individuali. In questo caso possiamo trovare tavoli da pranzo singoli o con arredi facilitanti, piuttosto che agende iconiche che orientano alle attività. Stanze da letto: le camere variano per dimensioni e organizzazione degli arredi, in funzione delle esigenze dei singoli individui e delle opportunità relazionali. Il livello di personalizzazione tende ad essere massimo compatibilmente con i bisogni degli utenti. Sale polivalenti: questi spazi vengono gestiti in modo flessibile per le diverse esigenze dell’utenza. Pertanto possono divenire luoghi per consumare i pasti in modo da garantire intimità nel momento dell’alimentazione, oppure possono essere i luoghi in cui svolgere le attività animative, occupazionali e socializzanti all’interno dell’Unità Abitativa. Spazi professionali: ogni residenza ha numerosi spazi deputati al lavoro dei professionisti della RSD. Dagli uffici dei coordinatori, degli educatori, all’infermeria, ai piccoli magazzini, ecc. Spazi esterni: sono presenti spazi esterni all’unità abitativa, terrazzi, parco, laboratori, ecc., che vengono utilizzati per attività di relax, tempo libero e di tipo occupazionale. Le Unità Abitative sono di recente ristrutturazione, con un processo di condizionamento climatico attualmente in corso.
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le attività di laboratorio
_08 Le attività di laboratorio Lo schema di giornata proposto a ciascuna persona disabile accolta nella residenza di Fondazione Sospiro è scandito da diverse attività. Attività di gestione dell’ambiente in cui si vive e vita di comunità, attività di socializzazione e inclusione sociale, attività di tempo libero e relax e attività di tipo occupazionale e/o laboratoriale. Tutte le attività sopra riportate possono essere svolte sia all’interno di Fondazione Sospiro, nella residenza o presso i laboratori, sia nel territorio cremonese. All’esterno delle Unità Abitative, una parte importante della villa storica di Fondazione è stata dedicata alle attività di tipo laboratoriale e occupazionale che vengono svolte dal lunedì al venerdì.
area cognitiva
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Laboratorio informatico Il laboratorio ha 2 differenti moduli: al mattino l’attività consiste in azioni “lavorative” con compiti d’ufficio: utilizzo fotocopiatrice per documenti interni alla struttura, smistamento della posta per servizi interni e residenze, battitura di testi al PC; nel pomeriggio invece si propone l’apprendimento dell’uso del PC indirizzato
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le attività di laboratorio
alla videoscrittura, per trascrivere testi o elaborare spontaneamente esperienze personali. Infine, in affiancamento alla bibliotecaria o agli educatori referenti, presso la biblioteca comunale, viene effettuato il servizio di prestito, restituzione e consultazione dei testi e garantito il servizio di fotocopiatura, uso del PC e collegamento a Internet. Laboratorio ABC L’offerta formativa prevede quattro percorsi differenziati per funzionamento e precedenti esperienze scolastiche: alfabetizzazione, consolidamento-recupero, consolidamento-recupero-sviluppo sensoriale. Laboratorio redazione giornalino e laboratorio immagine Il laboratorio, finalizzato alla produzione di un giornalino quadrimestrale, segue in ordine cronologico avvenimenti di interesse personale o generale dei partecipanti. Attraverso la consultazione di quotidiani, riviste, l’utilizzo del PC e di strumenti multimediali, uscite sul territorio, l’attività ricalca la vita vissuta dalla comunità, rielabora avvenimenti e ricordi legati alla quotidianità.
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le attività di laboratorio
area motoria Calcetto I partecipanti, giocatori della squadra “Fritto Misto” di Fondazione Sospiro, svolgono allenamenti settimanali presso una palestra esterna alla struttura. Attività motoria “soloxgioco” Il laboratorio consiste nello svolgimento di giochi psicomotori e percettivi, attività a carattere ludico-motorio, propedeutiche allo sport, finalizzate alla partecipazione a eventi sul territorio (tornei, gare, ecc.). Attività motoria per persone con disabilità grave I residenti coinvolti svolgono, con il sostegno dell’operatore o in autonomia, semplici percorsi strutturati con l’ausilio di cerchi, birilli, clavette, palle. Baskin Il Baskin è una attività sportiva ispirata al basket e ha caratteristiche particolari e innovative che permettono a ragazzi con diversi gradi di disabilità e a ragazzi a sviluppo tipico di giocare insieme. I residenti coinvolti partecipano ad allenamenti mirati alla pratica del Baskin insieme agli alunni delle scuole medie di Sospiro presso la palestra comunale.
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le attività di laboratorio
Gruppi sport I partecipanti svolgono allenamenti utilizzando strutture esterne pubbliche e private (campo di atletica, palestra cittadina). Attività con il cavallo I residenti partecipanti vengono coinvolti nell’accudimento del cavallo, nell’acquisizione delle tecniche corrette di salita, nel mantenimento della postura in sella, nell’esecuzione di semplici esercizi.
Attività con il cane Il laboratorio si svolge all’interno di un’Unità Abitativa. L’animale assume il ruolo di mediatore educativo al fine di stimolare risposte dal punto di vista sensoriale, generando serenità, stati di benessere psico-fisico e relazionale.
Laboratori ludici I laboratori propongono attività piacevoli e accessibili di tipo motorio, svolte in un clima ludico e cooperativo nel contesto di piccolo gruppo quali, ad esempio, quelle proposte nella successiva area espressivo-manuale.
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le attività di laboratorio
area espressivo-manuale Manipolare e ricostruire Il laboratorio consiste in attività di tipo manipolativo con l’utilizzo di materiali duttili quali: carta, cartone, cartapesta, cartacrespa, finalizzate alla produzione di semplice oggettistica che i residenti utilizzano nelle Unità Abitative per abbellire gli ambienti di vita. Raccolta ecologica e cartapesta Il laboratorio prevede il percorso di “spezzettamento” del cartone raccolto all’interno della struttura e la consegna di tale materiale presso il punto di raccolta differenziata della discarica di Cremona nel giorno prestabilito. L’attività di tipo manipolativo è volta alla produzione di pasta di cartapesta per la creazione di fogli o cartapesta da modellare: vengono confezionati biglietti augurali o di invito per le esigenze dei residenti. Falegnameria L’attività si propone di assemblare, costruire, decorare oggettistica in legno con varie tecniche, oltre a restaurare oggetti e mobili di privati. I prodotti vengono esposti a fiere e mercatini e acquistati con piccole offerte. Legatoria e cartonaggio La proposta prevede di assemblare libri attraverso le tecniche della rilegatura giapponese e classica, realizzare semplici oggetti di carta e cartone, produrre carta marmorizzata. Assemblaggio e decorazione Attraverso l’utilizzo di materiale come perline da infilare, pietre colorate, vernici da decoupage, i residenti vengono coinvolti in attività di sapore occupazionale con cui possono sperimentare la realizzazione, in un tempo prestabilito e seguendo una sequenza, di oggetti completi e commercializzabili.
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le attività di laboratorio
area espressivo-artistica Dramma e Teatro Sociale Mixer Lab. è un sistema laboratoriale che contiene attività di Dramma, Teatro Sociale e Danzamovimento. Si tratta di laboratori d’arte, che utilizzano medium creativi come il teatro, l’espressività corporea e la danza, per agire sulle positività delle persone, nel tentativo di dare benessere, all’interno della cornice protettiva della finzione. Danzamovimento I partecipanti sono coinvolti in gruppi che possano rispondere ai bisogni specifici e alla piena espressione delle proprie capacità e competenze. La Danzamovimento è una disciplina con una metodologia specifica che utilizza il movimento come strumento per l’integrazione psicofisica della persona. Laboratorio di pittura Il laboratorio di pittura è un luogo dove la pittura viene usata come linguaggio attraverso il quale poter esprimere le proprie emozioni. Creare significa trasformare, rielaborare, aggregare, ordinare, organizzare uno spazio che è nel contempo simbolico e vitale. Le tecniche utilizzate sono collage, acquarello, tempera, pennarelli. La Manica Lunga Officina Creativa L’atelier si occupa di seguire le persone disabili che in questi anni hanno acquisito, attraverso la sperimentazione di tecniche artistiche, una caratteristica personale diventando artisti. La Manica Lunga Officina Creativa si avvale di riconosciuti esperti del settore. Gli artisti della Manica Lunga partecipano a mostre nazionali e internazionali e alcuni di loro sono presenti nell’importante collezione del Museo di Losanna. Musica Attraverso la professionalità di operatori qualificati vengono svolte attività di musica attiva e recettiva, sia di tipo individuale che in piccolo gruppo.
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modalità di ammissione
_09 Modalità di ammissione L’ammissione presso le RSD del Dipartimento Disabili avviene previa valutazione della richiesta d’inserimento. La valutazione prevede due differenti livelli: – l’ammissibilità: intesa come congruità tra le caratteristiche cliniche della persona disabile e il target d’accoglienza della RSD di Fondazione Sospiro – la compatibilità: intesa come la capacità dei servizi di Fondazione Sospiro di garantire alla persona richiedente, e alle persone già inserite, un livello minimo di Qualità di Vita. I processi valutativi, che si svolgono attraverso una metodologia complessa che si compone di diverse azioni, vengono effettuati attraverso l’operato dell’équipe.
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L’assistente sociale accoglie la richiesta e nel caso fosse incompleta, prima di sottoporla all’équipe di valutazione, ne richiede la corretta compilazione attraverso la seguente modulistica:
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Tutte le domande di inserimento che pervengono alla Fondazione sono protocollate e inviate all’attenzione dell’assistente sociale del Dipartimento.
– Domanda di ammissione in RSD – Scheda di ingresso in RSD predisposta dal Dipartimento Disabili di Fondazione Sospiro – Relazione clinica nella quale si evince la diagnosi, gli interventi riabilitativi svolti e la terapia in atto – Copia del verbale di invalidità (se presente). La valutazione di ammissibilità viene svolta attraverso due valutazione successive azioni: di ammissibilità – Valutazione dei documenti inviati – Valutazione in vivo del disabile effettuata direttamente dalla Fondazione presso la struttura o l’abitazione dove risiede la persona al momento dell’invio della domanda in RSD. All’incontro sono invitati oltre ai familiari anche i servizi.
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modalità di ammissione
A fine visita viene inviata comunicazione, a firma della Direzione Dipartimentale, alla famiglia e al servizio inviante con l’esito della valutazione: ammissibilità o non ammissibilità. Il processo di valutazione di ammissibilità viene garantito nell’arco dei 30 giorni dall’arrivo di tutta la modulistica in Fondazione. Le persone disabili, i familiari e i servizi invianti sono invitati a visitare le Unità Abitative della RSD di Fondazione identificate dall’équipe di valutazione prima dell’inserimento. Qualora non fosse immediatamente disponibile un posto letto la richiesta di inserimento entra nella lista d’attesa della RSD di Fondazione Sospiro. Non appena tale disponibilità si realizza l’assistente sociale del Dipartimento invia comunicazione alla famiglia e ai servizi invianti in merito a: – Data dell’ingresso – Periodo di prova di 3 mesi – Documentazione necessaria per l’ingresso. La comunicazione di compatibilità della persona disabile comunicazione nelle Unità Abitative della RSD di Fondazione viene inviata di compatibilità al termine del periodo di prova fissato in 3 mesi. Dopo tale valutazione la permanenza può essere definitiva e perdurerà fintanto che sono raggiunti gli obiettivi stabiliti nel progetto individualizzato o al venir meno delle condizioni richieste per l’inserimento. Prima dell’inserimento è richiesta alla famiglia e ai servizi invianti la firma del regolamento RSD e dell’impegno di spesa in cui è definita la retta giornaliera. La retta è definita di anno in anno dal Consiglio di Amministrazione di Fondazione Sospiro. Le dimissioni sono determinate dall’incompatibilità clinica dimissioni tra i servizi offerti e i bisogni della persona. e decessi In caso di decesso lo Sportello Unico provvede alla redazione della documentazione necessaria in base alla normativa vigente. Sono a disposizione due camere mortuarie.
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servizi e informazioni generali
_10 Servizi e informazioni generali Orari di visita L’orario di visita è libero dalle ore 8,00 alle ore 20,00. Si consiglia ai familiari di avvisare l’Unità Abitativa della visita per evitare che il familiare disabile sia temporaneamente assente dalla residenza, perché impegnato nei laboratori o in uscite sul territorio.
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Trasporto Oltre ai 4 pulmini utilizzati dalle Unità Abitative per le attività di inclusione sociale e socializzazione sono presenti 2 autovetture per il trasporto in ospedale per visite mediche specialistiche o controlli e esami strumentali non urgenti. Assistenza religiosa L’assistenza religiosa di culto cattolico è affidata al cappellano della Fondazione. La S. Messa viene celebrata la domenica mattina alle ore 10,00 presso la chiesa limitrofa alle Unità Abitative del Dipartimento Disabili. Bar interno Un servizio di bar funziona all’interno della Fondazione ed è accessibile ai residenti, autonomamente o accompagnati, e ai loro familiari. Mediante apposita convenzione, il servizio è stato affidato in gestione a ditta privata con l’obbligo di praticare prezzi al consumo scontati rispetto a quelli in vigore nei pubblici esercizi. Volontari Sono presenti numerosi Volontari del Servizio Civile Nazionale e Internazionale che, sulla base di progetti mirati, consentono di arricchire il programma di attività di ogni singola Unità Abitativa.
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servizi generali
Lavanderia La lavanderia centralizzata è stata progettata secondo il flusso di transito della biancheria, nel rispetto delle attuali norme igieniche, con una netta separazione tra le zone sporco-pulito (certificazione di sistema qualità ai sensi della norma UNI EN ISO 9001: 200). La lavanderia garantisce un servizio standard di tipo industriale: lavaggio, piegatura, stiratura e piccoli rammendi. Parrucchiera Sono presenti 2 parrucchiere a tempo pieno per i servizi ordinari della cura dei capelli e della barba dei residenti. Dentista È garantita, per le cure odontoiatriche di base, la presenza di un medico odontoiatra tutti i venerdì mattina. Il medico, assistito da un’addetta alla poltrona, opera in un ambulatorio odontoiatrico all’interno di Fondazione Sospiro. Cucina centrale La cucina centrale della Fondazione è stata progettata e realizzata secondo moderni dettami tecnici, al fine di combinare requisiti di funzionalità ed ergonomia tali da offrire garanzie tecniche e igienico-sanitarie qualitativamente superiori (certificazione di sistema qualità ai sensi della norma UNI EN ISO 9001: 200). Altre informazioni Tutti gli operatori sono dotati di cartellino di riconoscimento personale. Annualmente vengono allegati alla presente carta dei servizi il prospetto rette e il modulo segnalazioni suggerimenti-reclami aggiornati.
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servizi generali
Pranzo Il pranzo, preparato nella cucina centrale della Fondazione, è consegnato in carrelli termici direttamente a ogni Unità Abitativa. Il menù, su base settimanale, prevede diverse possibilità di scelta ed è compilato con la partecipazione dei residenti (tenendo in considerazione eventuali diete mediche). Ogni Unità Abitativa garantisce inoltre la colazione e un momento dedicato alla merenda nel pomeriggio.
menu tipo Primi Tre primi a scelta comprendenti risotti, paste con varie tipologie di sughi, pastina in brodo o pastina glutinata. Secondi Tre secondi a scelta comprendenti specialità di pesce, carne di pollo, manzo, vitello, maiale, uova e formaggi. Contorni Verdure di stagione cotte, crude o gratinate. Frutta Frutta di stagione, frullati o frutta cotta.
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allegato diritti
_11 Allegato diritti Il 30 marzo 2007, in occasione dell’anno europeo delle pari opportunità per tutti, è stata firmata la “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”, che nasce sviluppando le concezioni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dei Patti internazionali sui diritti. Questa carta richiama tutti i cittadini e pertanto anche i professionisti dei servizi ad alcuni principi fondamentali in seguito elencati, oltre a riaffermare l’universalità, l’indivisibilità, l’interdipendenza e interrelazione di tutti i diritti umani e libertà fondamentali e la necessità di garantirne il pieno godimento da parte delle persone con disabilità, senza discriminazioni. La convenzione riconosce la necessità di promuovere e proteggere i diritti umani di tutte le persone con disabilità, incluse quelle che richiedono maggiore sostegno, oltre l’importanza di autonomia e indipendenza individuale e la possibilità di esprimere scelte. Il Dipartimento Disabili di Fondazione Sospiro ha messo come chiave di volta del suo sistema proprio i principi della Convenzione: a) il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone; b) la non discriminazione; c) la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; d) il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa; e) la parità di opportunità; f ) l’accessibilità; g) la parità tra uomini e donne; h) il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità di preservare la propria identità.
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allegato giornata tipo
Allegato giornata tipo Il risveglio Le persone residenti si attivano in base a due principi: il loro fabbisogno di riposo e la necessità di attivarsi in tempo per gli impegni di giornata. La cura di sé Tendenzialmente le persone curano il proprio aspetto dopo il risveglio, anche se per la cura personale viene adottato un modello flessibile di erogazione dei sostegni in modo che le persone che hanno spazi nel corso della giornata possano posticipare alcuni dei passaggi di cura di sé che non è indispensabile fare al mattino. La colazione Questo momento viene gestito all’insegna dell’alimentazione salutare e dell’autonomia. In ogni Unità Abitativa viene seguito uno schema di gestione che lascia ampi gradi di libertà alla persona nella gestione di cibi e bevande, oltre che delle operazioni di cura degli ambienti. La riunione di giornata e la preparazione individuale Nelle UA ad alto funzionamento c’è un momento di socializzazione in cui il gruppo di residenti condivide alcune operazioni comuni e fa sintesi sulle attività che ogni persona dovrà svolgere. Nelle UA con persone a basso funzionamento, si tende a orientare le persone nel corso della giornata attraverso sostegni individuali, come le agende iconiche e i prompt visivi. L’avvio delle attività Tutte le persone residenti nelle UA sono coinvolte in alcune attività. Queste possono essere sia esterne (laboratori, uscite, ecc.) che interne (di tipo occupazionale, di cura degli ambienti, ecc.). Per ognuno valgono principalmente due categorie di stimoli: le attività relative all’UA (in base al momento della giornata) e le attività relative ai progetti individuali (contratti educativi, agende, ecc.). Lo spuntino La mattinata viene interrotta da uno spuntino all’interno dell’UA. Il tempo libero in Unità Abitativa All’interno delle residenze le persone vengono coinvolte in diverse attività di sapore ricreativo. Da quelle di gruppo a quelle individuali (attività da tavolo, TV, musica, lettura, ecc.).
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allegato giornata tipo
Il pranzo Questo momento scandisce la giornata e prevede il coinvolgimento diretto delle persone disabili, sia nella gestione dell’attività che degli ambienti. In base ai principi dei gruppi a piccoli numeri e della gestione autonoma, i momenti del pasto hanno grande strutturazione perché rappresentano uno dei tanti obiettivi di modificazione per avere una vita con ritmi di qualità. Il riposo Dopopranzo c’è sempre un momento per riposare o per passare il tempo in modo libero. Le attività del pomeriggio Come al mattino, le persone nel pomeriggio svolgono attività sia in UA che al di fuori, attraverso i tanti laboratori e gli stimoli sociali territoriali. Lo spuntino Anche nel pomeriggio un piccolo break spezza il ritmo. Il tempo libero Come nelle altre attività anche in questo caso si tende a seguire i bisogni delle persone, rispettando l’equilibrio tra gli intervalli di attivazione e il “tempo vuoto”. La cena Questo momento conviviale segnala l’imminente chiusura della giornata, a cui spesso seguono momenti aggregativi (es., la camomilla prima di coricarsi...). Il relax in Unità Abitativa Giochi sociali, calcetto, ping-pong, TV, ecc., punteggiano questo momento tranquillo. Il momento di coricarsi Anche il momento di coricarsi è modellato in funzione del rispetto dei bisogni di base e di quelli del gruppo.
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allegato customer / satisfaction
Allegato customer / satisfaction UNITA’ ABITATIVA DEL RESIDENTE ........................................................................................ Data compilazione .................................... 1. Come valuta gli operatori in merito a: Disponibilità o molto buona o buona Cortesia o molto buona o buona Professionalità e competenza o molto buona o buona
o sufficiente o sufficiente
o insufficiente o insufficiente
o sufficiente
o insufficiente
2. Come valuta l’ambiente in cui il suo parente vive? Qualità degli arredi o molto buona o buona Pulizia degli ambienti o molto buona o buona
o sufficiente o sufficiente
o insufficiente o insufficiente
3. Come valuta i servizi alberghieri offerti? Servizio lavanderia e guardaroba o molto buoni o buoni Orari visita o molto buoni o buoni Pasti o molto buoni o buoni
o sufficienti o sufficienti o sufficienti
o insufficienti o insufficienti o insufficienti
4. È a conoscenza delle attività educative/riabilitative/assistenziali proposte al suo parente? o Sì o No 5. Come valuta le attività educative/riabilitative/assistenziali proposte al suo parente? o molto buone o buone o sufficienti o insufficienti 6. È a conoscenza dei progetti di qualità attivati nel 2008? o Sì o No 7. Come valuta i progetti di qualità attivati per il 2008? o molto buoni o buoni o sufficienti
o insufficienti
8. È a conoscenza della proposta dei progetti di qualità per il 2009? o Sì o No 9. Come valuta la proposta dei progetti di qualità per l’anno 2009? o molto buoni o buoni o sufficienti
o insufficienti
10. Come valuta il modo in cui viene coinvolto e/o informato dagli operatori in merito a: Attività educative o molto buono o buono o sufficiente o insufficiente Problematiche sanitarie o molto buono o buono o sufficiente o insufficiente
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come raggiungerci
_12 Come raggiungerci Fondazione Sospiro si trova nel Comune di Sospiro in Piazza Libertà, 2, in provincia di Cremona. La provincia di Cremona si colloca nella parte sud-est della Lombardia. Mezzi Pubblici – Autobus di linea (Cremona Casalmaggiore) in partenza al capolinea presso la relativa stazione sita in via Dante a Cremona (adiacente alla stazione ferroviaria), dove è possibile acquistare i biglietti. In Treno – Scendere alla Stazione Ferroviaria di Cremona e prendere l’autobus (linea Cremona - Casalmaggiore) al capolinea posto vicino alla stazione (via Dante) dove è possibile acquistare i biglietti. In Auto – Autostrada A21 - uscita Cremona - seguire le indicazioni per l’Ospedale Maggiore di Cremona e, in seguito, tenere la direzione per Casalmaggiore - Parma (via Giuseppina).
Fondazione Sospiro cultura della cura
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come contattarci: Sportello Unico: sportello.unico@fondazionesospiro.it - Tel. 0372.620266 Assistente Sociale del Dipartimento Disabili: assistente.sociale@fondazionesospiro.it - Tel. 0372.620297