FOTOGRAFIA EUROPEA
M agazi ne issue #2 / 2012
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Cambiare fotografia e responsabilità Giornate inaugurali Fotografia Europea 2013: 3-5 maggio. Mostre fino al 16 giugno. I curatori Elio Grazioli e Riccardo Panattoni riflettono sul tema dell’ottava edizione
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erché cambiare? L’invito riguarda prima di tutto a come guardiamo il cambiamento stesso. Non si tratta né di averne paura, né di inneggiare alle sue novità, quanto piuttosto di misurarci sul come ne siamo parte, come noi stessi stiamo cambiando nei cambiamenti che siamo chiamati a vivere. I cambiamenti vanno osservati, monitorati, immaginati; quando è necessario vanno anche denunciati, perché non è detto che ogni cambiamento sia un valore in sé. Il cambiamento è come il tempo, si lascia leggere nel suo scorrere, ma ci porta via con sé. Per questo richiede un continuo esercizio, in particolare un continuo esercizio del nostro sguardo. Potremmo allora provare a sintetizzare così: “cambiare” non è solo un infinito, ma anche un imperativo. Ecco perché l’idea che proponiamo del cambiamento non è di cercare le risposte su che cosa aspettarsi dal futuro, ma come affrontare il presente, come viverlo, come sentirsi in questo momento dentro al cambiamento che il mondo e noi stessi siamo. Abbandoniamo le false promesse e i buoni propositi rivolti a un futuro destinato comunque a essere sempre tradito, lasciamo ai moralisti e agli ossessivi la pretesa dei valori ideali e delle buone utopie, lasciamo agli ipocriti mascherati e ai lobbisti convinti gli interessi nascosti, infine ai patiti e ai sempre finti giovani le eccitazioni del nuovo tecnologico e ottimista. Chiediamoci invece, in un mondo che cambia senza sosta, che cosa siamo in grado di cogliere e che cosa siamo capaci di condividere e rendere bene comune di questi continui mutamenti. La fotografia ha molto a che fare con tutto questo, anzi, da quando esiste potremmo affermare che il cambiamento è la sua cifra privilegiata, è la sostanza stessa della fotografia: quando e perché scatto? Quando e perché decido di cogliere qualcosa, che poi non sarà più, che rimarrà solo in quell’immagine, comunque sia? Così insieme e oltre la fotografia documentaria, Fotografia Europea propone di ripartire dalla sorpresa di uno sguardo che vede il cambiamento come se ciò che ha davanti agli occhi lo vedesse per la prima volta. È da qui che vorremmo ripartire, da un cambiamento che non è un lampante scenario futuribile, ma una sottile linea rossa di cui siamo parte, perché il cambiamento appartiene al nostro sguardo. Solo così si fa meno manipolatorio, diviene più responsabile, più aperto verso gli altri, meno chiuso sulla pretesa di evidenza e chiama invece in causa le scelte e l’impegno che in termini inaggirabili riguardano ognuno e ognuna di noi.
Change Photography and Responsibility Fotografia Europea 2013 opening days: 3-5 May. Exhibitions up to 16 June.
Curators Elio Grazioli and Riccardo Panattoni
reflect on the theme of the eighth edition
Why change? The invitation first of all regards how we view change itself. It is not about being afraid, or about extolling the new it brings, but rather about confronting how we are part of it, how we ourselves are changing within the changes that we are called upon to live. Changes must be observed, monitored, and imagined, and when necessary they must also be denounced, because it is not true that every change is a value in and of itself. Change is like time, as it can be read in its passing but takes us along with it. And thus, it requires continuous exercise, in particular the continuous exercise of our gaze. So we could try to sum it up like this: “to change” is not only an infinitive, but also an imperative. This is why the idea of change we propose is not that of looking for answers on what the future holds for us, but how to confront the present, how to live it, how to feel in this moment within the change that the world and we ourselves are. Let us abandon the false promises and the good intentions directed towa rds a future that is always destined to be betrayed anyway. Let us leave the pretence of ideal values and good utopias to the moralists and the obsessives. Let us leave the hidden interests to the masked hypocrites and the lobbyists, and the excitements of the technological and optimistic new to the over-eager enthusiasts and the false youth. Instead, let us ask ourselves, in a world that changes relentlessly, what we are able to grasp and what we are able to share and make a common good of these continuous changes. Photography has much to do with all this; indeed, since its inception we could assert that change is its privileged code, the substance of photography itself. When and why do we click the shutter? When and why do we decide to capture something that will then no longer be, that will remain only in that image, whatever it may be? So along with and beyond documentary photography, Fotografia Europea proposes to start again from the surprise of a gaze that views change as if what you have before your eyes you are seeing for the first time. It is from here that we would like to start again, from change that is not a glaring futuristic scenario, but a thin red line of which we are part, because change belongs to our gaze. Only in this way does it become less manipulative and more responsible, more open to others, less closed on the pretence of evidence, and instead makes reference to the choices and the commitment that inescapably regard everyone and each of us.
FOTOGRAFIA EUROPEA Il progetto del photograffeur francese JR incontra la campagna per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io” che ha coinvolto otto città italiane
The project of French photograffeur JR encounters the campaign for citizenship rights “L’Italia sono anch’io” which involved eight Italian cities
INSIDE OUT ...E se il segreto di quella che continuiamo a chiamare arte stesse oggi da qualche parte tra l’intenzionalità del singolo e i desideri sconfinati della massa? Il progetto Inside Out nasce nella mente di un fotografo francese dal nome contratto, JR, e diventa un modello che va in giro per il mondo a incontrare gente e luoghi catalizzandoli su un tema. Il mezzo è la fotografia, mai così diffusa democratica e orizzontale come oggi. Inside Out ha così toccato Reggio Emilia, terza città in Italia per l’accoglienza di cittadini stranieri. E la miccia si è accesa. In tanti hanno aderito, pronti ad andare a fotografare per le strade della città. Ne sono usciti volti giganti, testimonial per i diritti di cittadinanza degli immigrati. Come le tessere di un mosaico, le gigantografie adornano la facciata di un luogo simbolico come i Musei Civici affacciato su una grande piazza densa di storia, dolore e lotta. Il ritratto trattiene il singolare; la sua somma acquista, forza, impatto e, forse, cambia le cose. Sì, il medium è il messaggio. ...And what if the secret of that which we continue to call art now lies somewhere between the intentionality of the single individual and the boundless desires of the masses? The Inside Out Project originated in the mind of a French photographer with an abbreviated name, JR, becoming a model that travels the world to encounter people and places, catalysing them on a particular theme. The medium is photography, never before so widespread, democratic, and horizontal as now. Inside Out thus came to Reggio Emilia, the third city in Italy in terms of the number of foreign citizens residing there. And the fuse was lit. Numerous people signed up, ready to go out to photograph in the streets of the town. What emerged were gigantic faces, testaments to the right to citizenship. Like the tiles of a mosaic, the gigantic posters adorn the façade of a symbolic place - the Civic Museum -, looking onto a large square rich in history, pain, and struggle. A portrait holds the singular; its summation acquires force, impact, and – perhaps – brings about change. Yes, the medium is the message.
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Fotografia Europea a Torino S
ette edizioni hanno dimostrato che Fotografia Europea rappresenta qualcosa di più che un evento espositivo. Lavora con e sulla città, amplifica esperienze e asseconda le forze dinamiche del “lavoro culturale”: indagine, documentazione, cambio di prospettiva, riposizionamento. Lo testimonia una collezione in fieri, che annovera nomi come Luigi Ghirri e Gabriele Basilico, Antoine D’Agata e Pentti Sammallahti, Bernard Plossu e Aino Kannisto, Alessandra Spranzi e Martin Parr, Ferdinando Scianna e Antonio Biasiucci. Le opere di questi e altri fotografi, conservate presso la Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, sono state selezionate da Elio Grazioli, curatore della collettiva Di fronte e di schiena. Organizzata da Pho_To Progetti per la fotografia, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, la mostra partecipa a Photissima Art Fair come evento speciale allestito presso il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. “Non solo la visibilità ma anche il riserbo, non solo il ritratto ma anche il ritrarsi, non solo la facciata ma anche gli altri lati, non solo il pieno ma anche il vuoto, non solo tu ma anche il mondo”. Così Elio Grazioli svela il criterio che ha guidato la scelta tra i lavori di più di cento fotografi provenienti da diversi paesi e che costituiscono la collezione di Fotografia Europea. Un abbecedario visivo del nostro presente pronto a contaminare e ad essere contaminato da altri luoghi e storie. A testimonianza che la progettualità dell’arte è ancora tentativo di incidere sul mondo in un campo non garantito e stimolante all’incrocio tra estetica, sociologia ed etica. Sotto l’apparenza delle mode, infatti, la realtà si modella incessantemente. È il contemporaneo: intempestivo, inattuale, profetico. Come scriveva il filosofo baffuto che proprio a Torino fece l’incontro fatale: “Agire contro il tempo e in tal modo sul tempo, a favore di un tempo a venire”...
DI FRONTE E DI SCHIENA Dalla collezione di / From the collection of Fotografia Europea Reggio Emilia a cura di / curated by Elio Grazioli 7 November - 2 December 2012 Torino, Museo Regionale di Scienze Naturali inaugurazione / opening Martedì / Tuesday 6 November 18.00 aperto / open 10.00 - 19.00 Chiuso il martedì / Closed on Tuesdays Info: +39 011 4326354 www.regione.piemonte.it/ museoscienzenaturali
Fotografia Europea in Torino Seven editions have shown that Fotografia Europea represents something more than just an exhibition event. It works with and on the city, expands experiences, and supports the dynamic forces of “cultural work”: investigation, documentation, change of perspective, repositioning. Bearing witness to this is an ongoing collection that includes names such as Luigi Ghirri and Gabriele Basilico, Antoine D’Agata and Pentti Sammallahti, Bernard Plossu and Aino Kannisto, Alessandra Spranzi and Martin Parr, Ferdinando Scianna and Antonio Biasiucci. The works of these and other photographers, conserved at the Photography Archive of the Panizzi Library in Reggio Emilia, were selected by Elio Grazioli, curator of the collective show Di fronte e di schiena (From the Front and From the Back). Organised by Pho_To Progetti per la fotografia, in collaboration with the Municipality of Reggio Emilia, the exhibition takes part in the Photissima Art Fair as a special event on display at the Regional Museum of Natural Sciences of Turin. “Not only visibility but also discretion, not only the portrait but also portraying oneself, not only the façade but also the other sides, not only the full but also the empty, not only you but also the world.” This is how Elio Grazioli describes the criteria that guided the selection among the works of more than a hundred photographers from various countries which make up the Fotografia Europea collection. A visual primer of our present, ready to affect and be affected by other places and stories. A testament that the project of art is still the attempt to impact the world in a field that is uncertain and stimulating, at the crossroads between aesthetics, sociology, and ethics. Underneath the appearance of fashions, in fact, reality is being modelled incessantly. It is the contemporary: untimely, behind the times, prophetic. As written by the mustachioed philosopher who had his fatal encounter in Turin, “acting counter to our time and thereby acting on our time and, let us hope, for the benefit of a time to come.”
FOTOGRAFIA EUROPEA
e Parigi S
e Peter Bialobrzeski fosse vissuto nel XIX secolo probabilmente avrebbe indagato, come di lì a poco Walter Benjamin, lo sviluppo dell’urbanizzazione nella Parigi di Hugo e Baudelaire, delle rivoluzioni e delle mostre universali, dei flâneur e di Haussmann dove i prodigi della tecnica si mescolavano alle innovazioni sociali e ai rigurgiti della tradizione. Una sorta di vulcano di ferro, mattoni e idee. Essendo invece capitata in sorte al fotografo proveniente da Wolfsburg l’alba del 2000, il suo campo d’azione sono le grandi megalopoli dell’Oriente lanciate in un formidabile assalto al cielo. La città è ancora il principale motore del “progresso”, ma nelle foto di Bialobrzeski essa sembra ormai staccarsi da terra, ambire a un limite che fa della creazione di mondi post-umani e fantascientifici una possibilità tangibile del presente. Duplice quindi il fascino di queste immagini: possono avvertirci di scendere prima che l’astronave parta o insegnarci a respirare in una nuova atmosfera. “Ma il fascino esercitato dalla modernità e dall’audacia di un’architettura che sembra non conoscere i limiti delle leggi fisiche – scrive la curatrice Laura Serani – non cancella il problema di abitare città che sembrano rispondere più a logiche visionarie che a realtà quotidiane. Ovunque, le rare presenze, ridotte alla taglia di creature lillipuziane, sembrano indicare la scarsa attenzione portata all’uomo nel processo di trasformazione della società, legato all’esplosione dell’urbanizzazione”. Urban Changing di Peter Bialobrzeski, prodotta da Fotografia Europea 2012, è stata selezionata per la diciassettesima edizione del Mois de la Photo di Parigi. Ospitata la scorsa primavera nella suggestiva Sinagoga di Reggio Emilia, la mostra rientra nel percorso di Le Réel enchanté (Il reale incantato) accanto alle esposizioni di, tra gli altri, Deborah Turbeville, François Fontaine, Richard Mosse, Jean-Pierre Porcher e Todd Hido. A Parigi Peter Bialobrzeski, insieme al fotografo Gérard Rondeau e a Laura Serani, il 17 novembre parteciperà a una tavola rotonda alla Maison européenne de la Photographie. L’incontro, in programma dalle 17 alle 19, vedrà anche la partecipazione di Jean-Claude Moreno, direttore dell’ENSA Paris-Val de Seine, e di Elisabetta Farioli e Ilaria Campioli del Festival Fotografia Europea di Reggio Emilia.
PETER BIALOBRZESKI, URBAN CHANGING a cura di / curated by Laura Serani 26 October - 5 December 2012 Paris, ENSA Paris-Val de Seine aperto / open 11.00 - 19.00 Chiuso la domenica / Closed on Sundays Info: +33 01 44787500 www.mep-fr.org/moisdelaphoto2012
Fotografia Europea in Paris If Peter Bialobrzeski had lived in the 19th century he would probably have investigated, as Walter Benjamin did shortly thereafter, the development of urbanisation in the Paris of Hugo and Baudelaire, of revolutions and world expos, of the flâneur and Haussmann, where the prodigies of technology mixed with social innovations and with revivals of tradition. A sort of volcano of iron, bricks, and ideas. Instead, as the photographer from Wolfsburg was fated to be working at the dawn of the 2000s, his scope encompasses the megatropolises of the Far East, launched in a formidable assault on the sky. The city is still the primary driving force of “progress”, but in Bialobrzeski’s photographs it seems now to be detached from the ground, to thirst for limits that make the creation of post-human and science-fiction worlds a tangible possibility of the present. The images thus hold a dual allure: they can warn us to get off before the spaceship takes off, or teach us to breathe in a new atmosphere. “But the fascination with modernity and the boldness of an architecture that seems unaware of the limits of physical laws,” writes curator Laura Serani, “does not do away with the problem of living in cities that seem to reflect visionary rationales rather than everyday needs. Everywhere, the rare presence of human beings, reduced to the size of Lilliputian creatures, seems to illustrate the scant attention given to man in the social transformation associated with urbanisation.” Urban Changing by Peter Bialobrzeski, produced by Fotografia Europea 2012, was selected for the 17th edition of the Mois de la Photo in Paris. Held last spring in the evocative Synagogue of Reggio Emilia, the exhibition is showing as part of Le Réel enchanté (The enchanted real) alongside exhibitions of work by Deborah Turbeville, François Fontaine, Richard Mosse, Jean-Pierre Porcher, Todd Hido, among others. On 17th November, Peter Bialobrzeski, along with photographer Gérard Rondeau and Laura Serani, will participate in a roundtable discussion at the Maison européenne de la Photographie in Paris. The event takes place from 5.00 to 7.00 p.m. and participants will also include Jean-Claude Moreno, director of ENSA Paris-Val de Seine, and Elisabetta Farioli and Ilaria Campioli of the Fotografia Europea Festival of Reggio Emilia.
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Luigi Ghirri. Viaggi minimi L
uigi Ghirri è stato davvero un maestro del sentire contemporaneo; un sentire che, prima di lui, semplicemente non esisteva. In poco più di vent’anni ha saputo così porsi all’incrocio di esperienze tra le più eccitanti e diversificate. Lo attraversava quello che stava accadendo e nessuno aveva la forza di fissare: la trasformazione del paesaggio, la mutazione della percezione nella società del consumo generalizzato, la bellezza e il tremore di una quotidianità tecnologica e neo capitalista, il baluginare della tradizione, la sperimentazione dei linguaggi. A vent’anni dalla scomparsa del fotografo reggiano la Biblioteca Panizzi, in collaborazione con il MAXXI-Architettura e la Regione Emilia-Romagna, organizzerà una mostra che si terrà al MAXXI di Roma nell’aprile del 2013 e in seguito approderà a Reggio Emilia in occasione dell’edizione di Fotografia Europea 2014. La mostra ripercorrerà il lavoro di Luigi Ghirri organizzandolo in base a due periodi o fasi principali: il periodo iniziale caratterizzato dalla collaborazione con gli artisti concettuali e la ricerca sul paesaggio. Ghirri organizzava le immagini per “serie”, ripensando il suo lavoro come un gigantesco work in progress. Ed è proprio la logica alla base della produzione di Ghirri che la mostra intende far comprendere al visitatore: il modo assai particolare con cui egli non solo produceva le immagini, ma guardava ad esse, le leggeva, le sistemava e le ordinava con l’obiettivo di mettere in atto un vero e proprio senso critico nel pensare l’immagine. La mostra dal titolo Luigi Ghirri. Viaggi minimi, a cura di Giuliano Sergio, si avvale del comitato scientifico composto da Quentin Bajac, Chef du Cabinet de la photographie, Centre Pompidou, Paris; Bice Curiger, curatrice, direttore Settore Arti Visive Biennale di Venezia 2011; Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura; Pippo Ciorra, Senior Curator, MAXXI Architettura; Francesca Fabiani, Responsabile Collezioni di Fotografia, MAXXI- Architettura; Giordano Gasparini, dirigente Area Cultura, Direttore Biblioteca Panizzi, Comune Reggio Emilia; Laura Gasparini, Responsabile Fototeca Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia; Adele Ghirri.
Luigi Ghirri was truly a master of contemporary sensibility, a sensibility that, before him, simply did not exist. In just over twenty years, he was able to situate himself at the crossroads of some of the most exciting and diversified experiences. He traversed that which was taking place and which no one had the force to pin down: the transformation of the landscape, the mutation of perception in the society of widespread consumerism, the beauty and the anxiety of a technological neocapitalist everyday life, the glimmer of tradition, the experimentation of languages. Twenty years after Ghirri’s death, the Panizzi Library, in collaboration with MAXXI-Architettura and the Emilia-Romagna Region, will organise an exhibition that will be held at the MAXXI in Rome in April 2013 and will then come to Reggio Emilia, Ghirri’s birthplace, on the occasion of the 2014 edition of Fotografia Europea. The exhibition will retrace the Ghirri’s work, organising it according to two main periods or phases: the initial period characterised by his collaboration with conceptual artists, and his research on the landscape. Ghirri organised his images by “series”, rethinking his work as one gigantic work in progress. And it is precisely the rationale underlying his work that the exhibition intends to help visitors understand: the very particular way in which he not only produced images but also looked at them, read them, organised and ordered them, with the aim to implement a true critical sense in thinking about images. The exhibition, entitled Luigi Ghirri. Viaggi minimi, is curated by Giuliano Sergio. The scientific committee is composed of Quentin Bajac, Chief Curator of Photography at the Centre Pompidou, Paris; Bice Curiger, curator, director of the Visual Arts Sector of the Venice Biennale 2011; Margherita Guccione, Director of MAXXI Architettura; Pippo Ciorra, Senior Curator, MAXXI Architettura; Francesca Fabiani, Chief Curator of Photography Collections, MAXXI-Architettura; Giordano Gasparini, Cultural Area Director, Director of Panizzi Library, Municipality of Reggio Emilia; Laura Gasparini, Chief Curator of the Panizzi Library Photography Archive, Reggio Emilia; Adele Ghirri.
LUIGI GHIRRI. VIAGGI MINIMI a cura di / curated by Giuliano Sergio April 2013 Roma, MAXXI May 2014 Reggio Emilia, Fotografia Europea Info: www.fotografiaeuropea.it
FOTOGRAFIA EUROPEA
For almost two months, Fotografia Europea is before the eyes of all, but its activity never stops. Starting from the increasingly rich and vibrant Off circuit, which in 2012 had record numbers: 250 exhibition sites, 400 photographs involved, 150 shows in the Off circuit in the city, 70 related shows, and 100 online portfolios. From art galleries to art studios, from shops to private homes, from restaurants to building facades, in the city and in the province, Reggio Emilia was filled with images and stories captured by professional and amateur photographers. Stories that this year, after the festival concluded, continue as part of Immagina, the art gallery fair to be held in Reggio Emilia from 7th to 10th December 2012, gathering works by the photographers who won the X-Off competition of Fotografia Europea 2012. Meanwhile, it is already time to start thinking about the next edition. Those interested in participating in the Off circuit 2013 must sign up by 31st December 2012 on the website www.fotografiaeuropea.it. A winning team doesn’t change players, at the most it expands. And so it is for the return of Speciale diciottoventicinque, the projectworkshop aimed at young adults from 18 to 25 that will become a collective exhibition within Fotografia Europea 2013. Photographers Alessandro Bartoli, Fabio Boni, and Fabrizio Cicconi, joined this year by Laura Sassi, will select seventy young people with a two-part objective: to teach them how to carry out a photographic project and to collect a large fresco on what it means “to be 18 to 25, here, now”. Young people, but also adults of all ages, work as volunteers during the Fotografia Europea Festival. In the 2012 edition, thirty people signed on in support of the organisation to help in setting up the shows, promoting the festival activities, providing hospitality to the public and the speakers, and carrying out the video and photographic documentation. Volunteers can sign up now for the 2013 edition of the festival. All the information is available at the website www.fotografiaeuropea.it/fe-backstage.
OFF VOLONTARI DICIOTTOVENTICINQUE IMMAGINA P
er quasi due mesi è sotto gli occhi di tutti, ma l’attività di Fotografia Europea non si ferma mai. A partire dal sempre più ricco e vitale circuito Off, che nel 2012 ha fatto registrare cifre record con 250 sedi di mostre, 400 fotografi coinvolti, 150 mostre nel circuito Off cittadino, 70 mostre collegate e 100 portfolio online. Dalle gallerie d’arte agli atelier, dai negozi alle case private, dai ristoranti alle facciate di palazzi, in città e in provincia, Reggio Emilia si è riempita di immagini e storie catturate da fotografi professionisti e appassionati. Racconti che quest’anno, terminato il festival, proseguono all’interno di Immagina, la fiera delle gallerie d’arte in programma a Reggio Emilia dal 7 al 10 dicembre 2012, che raccoglie gli scatti dei fotografi che hanno vinto il concorso X-Off di Fotografia Europea 2012. Mentre è già tempo di pensare alla prossima edizione. Per far parte del circuito Off 2013, infatti, è necessario aderire entro il 31 dicembre 2012. Squadra che vince non si cambia, semmai la si allarga. E così torna Speciale diciottoventicinque, il progetto-laboratorio rivolto ai giovani tra i 18 e i 25 anni che diventerà una mostra collettiva all’interno di Fotografia Europea 2013. I fotografi Alessandro Bartoli, Fabio Boni e Fabrizio Cicconi, a cui quest’anno si è aggiunta Laura Sassi, selezioneranno settanta tra ragazzi e ragazze con un duplice obiettivo: insegnare loro come si realizza un progetto fotografico e raccogliere un grande affresco su che significato abbia “l’esserci dai 18 ai 25, qua, oggi”. Giovani, ma anche adulti, sono invece i volontari di Fotografia Europea. Nell’edizione 2012 ne sono stati arruolati trenta a supporto dell’organizzazione nell’allestimento delle mostre, nella promozione delle attività del festival, nell’accoglienza del pubblico e dei relatori, nella documentazione video e fotografica. É possibile fin da ora rendersi disponibili per l’edizione 2013 del festival. Tutte le informazioni si trovano al sito www.fotografiaeuropea.it/fe-backstage.
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Fotografia Europea, Reggio Emilia Graphic design Scott Maj + Kalporz Editorial staff Alberto Zanetti, Luca Vecchi Supervising editor Patrizia Paterlini, Ilaria Campioli, Nicoletta Fontanesi Printers NeroColore, Correggio (RE) Translations Studio Tre, Reggio Emilia Free Press. Print run 10.000 copies Printed on Polar recycled paper
INFO Comune di Reggio Emilia Assessorato Cultura e Università Fotografia Europea piazza Casotti, 1/c 42121 Reggio Emilia + 39 0522 456249 info@fotografiaeuropea.it www.fotografiaeuropea.it Press Office Fotografia Europea Patrizia Paterlini piazza Prampolini, 1 42121 Reggio Emilia +39 0522 456532 +39 348 8080539 Patrizia.Paterlini@municipio.re.it
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Credits 1 Marilena Carrozza, 2012 2-3 Luigi Barbato, Trams Stops. The waiting for..., 2011 3 Enrico Alessandro Rossi, 2012 4 Bernard Plossu, Bus, Marseille, 1991 5 Marilena Carrozza, 2012 6 Luigi Ghirri, Reggio Emilia. Casa di Ludovico Ariosto, 1985, Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia © Eredi di Luigi Ghirri 7 Fotostudio 13, 2012 8 Michi Suzuki, Sasha (from series Italians), Milano 2009