La Città - Gymnasium 40anni

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La Città

Edizione speciale per i 40 anni della Gymnasium a Pordenone LA CITTÀ • Supplemento n. 1 al numero 83 della Città di Aprile 2016 • Registrazione presso il Tribunale di Pordenone, n. 493 del 22-11-2002 • Copia in omaggio Direzione e redazione: Flavio Mariuzzo • Grafica: Francesca Salvalajo • Editore: Associazione La Voce • Sede: Pordenone, viale Trieste, 15 • Telefono: 0434-240000 • e-mail: info@lacitta.pordenone.it

EDITORIALE

Un modello ineguagliato di impresa sociale Più che i quarant’anni di una società sportiva, questo giornale vuole rendere omaggio a una visione di società che la Gymnasium Pordenone incarna da quando è nata. Abbiamo cercato di evitare la retorica, speriamo di esserci riusciti. Raccontiamo le vittorie, gli atleti, i tecnici, i momenti di gloria; e poi la miriade di attività sorte al di fuori della piscina, fino all’innovativa progettualità del Centro Studi e Formazione, che oggi rappresenta un autentico fiore all’occhiello della società di via Turati. Ma ci interessava, soprattutto, restituire il “perché” di tutte queste cose, le motivazioni ideali delle persone che le hanno realizzate. In una parola, il Dna della Gymnasium.

Gymnasium, 40 anni tutti d’un fiato!

Facciamo un salto indietro e vediamo che tempi erano quelli in cui Mario Sandrin e Guido Deiuri danno alla città del Noncello la sua prima piscina. Siamo a metà degli anni ’70 e la crisi picchia duro come ora. L’inflazione viaggia intorno al 17%, il governo Andreotti vara il piano di austerità con aumenti di tasse, prezzi, tariffe, blocco della scala mobile e abolizione di alcune festività. Solo 35 italiani su 100 vanno in vacanza. L’anno in cui Pasolini viene assassinato a Roma, la Barilla lancia la linea del Mulino Bianco e al cinema debutta il primo tragico Fantozzi, della piscina esiste solo lo scavo. È il 1975. Verrà inaugurata in pompa magna nel giugno successivo alla presenza del sottosegretario alla Difesa, il pordenonese Gustavo Montini. Poco prima, il 6 maggio 1976, il Friuli viene sconvolto da un terremoto devastante che provoca quasi mille morti e danni per mille miliardi di lire. Anche Pordenone, provincia manifatturiera giovane e rampante, si trova moralmente in ginocchio. In questo frangente la piscina giocherà un ruolo importante nel risollevare gli animi dei giovani. Fin dall’inizio, quindi, la piscina privata della Gymnasium svolge di fatto un ruolo pubblico. È l’unica del circondario. Se si vuole imparare a nuotare bisogna andare nella vasca di via Turati. È subito boom d’iscrizioni. I soci raccolti intorno al tandem Sandrin-Deiuri però non vedranno mai un dividendo: pagate tutte le spese, quello che resta viene sempre reinvestito sul settore agonistico. Nasce un team affiatato e vincente, che condivide la missione di servizio al territorio. Un servizio fatto di aumento del livello di sicurezza in acqua, di miglioramento dello stato psico-fisico degli utenti, di assistenza ai più deboli, di accompagnamento ai giovani atleti, che presto cominciano a mietere medaglie su medaglie a tutti i livelli, fino alla prestigiosa partecipazione olimpica a Barcellona ‘92 di Francesca Salvalajo e di Cesare Sciocchetti ai Mondiali Juniores nel 2009. Oggi i tempi sono cambiati. La seconda generazione ha assunto la guida della società, affrontando anche le terribili perdite dello storico “prof” Guido Deiuri, a cui è subentrato nel ruolo di direttore tecnico il figlio Claudio, e di Paolo Sandrin, figlio di Mario, che della Gymnasium era un punto di riferimento. La società ha reagito continuando a lavorare, a sperimentare, a innovare. Non solo nel quartier generale di via Turati, ma anche nelle piscine di Aviano e di Motta di Livenza, e soprattutto nell’impianto Water Age di via Nogaredo a Cordenons. Una struttura, quest’ultima, che ancora una volta riflette lo stile della casa: luogo di relazione e socializzazione, ma anche di sport con la vasca olimpionica scoperta e di attività didattiche e sanitarie con le due vasche interne. Insomma, non è eccessivo affermare che la Gymnasium sia rimasta oggi una delle rare realtà che oltre ad aver scritto una storia di successo sotto molti punti di vista, è rimasta fedele allo spirito di servizio che i fondatori vollero imprimerle quarant’anni fa come un marchio di fabbrica. Resistente all’acqua. Flavio Mariuzzo

INTERVISTA

La storia, la visione, il settore sportivo, le attività del Centro Studi e Formazione di una società che a quarant’anni dalla fondazione continua a sorprendere per la continuità delle vittorie, per la coerenza con la missione di servizio alla comunità e per la straordinaria vitalità delle nuove proposte nel campo della formazione

Intervista al presidente Mario Sandrin

IL SETTORE SPORTIVO

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Il punto sul settore sportivo

CENTRO STUDI E FORMAZIONE

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Le iniziative del Centro Studi e Formazione Gymnasium


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L’INTERVISTA

Il presidente Mario Sandrin racconta l’incontro con Guido Deiuri e la realizzazione della piscina in via Turati,

“Orgogliosi di aver servit Mantenere in vita il settore agonistico ha sempre comportato uno sforzo notevole, rendendo necessario reinvestire gli utili della società. Non tutti hanno capito e condiviso questa scelta, eppure l’abbiamo sempre difesa perché si tratta dell’essenza stessa di un’impresa sociale come la Gymnasium I giovani Mario Sandrin e Guido Deiuri negli anni della nascita della piscina di via Turati

Non poteva che essere una chiacchierata con il presidente Mario Sandrin, il numero uno della Gymnasium, ad aprire questo giornale speciale dedicato ai quarant’anni della società di via Turati. Classe 1937, pordenonese doc di Piazza della Motta, il personaggio non ha bisogno di presentazioni. Negli stessi anni in cui con Guido Deiuri realizzava la prima piscina in città era anche impegnato nello sviluppo immobiliare di Piancavallo ed era anche nel gruppo di amici che insieme a Franco Gallini diede vita alla Via di Natale. Sposato con Nives Strumendo, padre di due figli, allora Mario Sandrin era anche titolare dello studio commercialista di viale Trieste, nonché attivista della Democrazia Cristiana locale. Insomma, una persona impegnata su più fronti, visceralmente innamorata della sua Pordenone, appena diventata provincia. Presidente, come è nata l’idea di realizzare una piscina a Pordenone? L’idea della piscina nacque nel 1973. Avevo 34 anni. Pordenone stava vivendo una stagione della sua storia in cui tutto sembrava possibile da realizzare. Aveva conquistato da poco l’autonomia amministrativa e l’industria manifatturiera era protagonista di una crescita inarrestabile, trainata dal fenomeno Zanussi. Ad un certo punto si manifestò l’esigenza di un luogo dove nuotare che non fosse il Noncello. Allora, i più arditi si tuffavano dal Ponte Adamo ed Eva o sul Meduna, oppure si doveva raggiungere il mare. Le piscine più vicine si trovavano fuori provincia, a Udine e Vittorio Veneto. Un giorno si presentò nel nostro studio di commercialisti un mio ex compagno di oratorio, Guido Deiuri. “Ti ricordi di me?”, mi disse. Non lo vedevo da anni. Ci eravamo, infatti, persi di vista dopo le attività sportive praticate insieme dai Salesiani al don Bosco. Era fortissimo nella pallacanestro.

Guido Deiuri portabandiera del Coni alle Olimpiadi Roma del 1960

no a Grado, con una barca di pescatori che attraversò indenne il mare pieno di mine. Arrivato a Barbana rischiò seriamente di annegare cadendo in acqua. Riuscì a salvarsi aggrappandosi a una barca, ma questo trauma condizionò la sua esistenza successiva. Fu da lì che capì l’importanza del galleggiamento come tecnica per la sopravvivenza. Dopo gli studi tra Grado e Sacile, dove frequentò l’istituto magistrale, si recò a Roma conseguendo il diploma Isef nel 1961. Alle Olimpiadi di Roma 1960, quelle che videro il trionfo di Livio Berruti, fu tra gli otto selezionati a portare la bandiera olimpica nella cerimonia di apertura e chiusura. Una soddisfazione che gli rimase per sempre nel cuore. In seguito divenne istruttore di nuoto del Foro Italico, maturando un’esperienza che segnò tutta la sua vita professionale. Dal 1963 al 1973 visse a Genova lavorando nella scuola come insegnante di educazione fisica. Fu lì che incontrò e si sposò con Fausta Galuzzi, conosciuta all’ISEF di Roma, da cui avrà tre figli, Silvia, Andrea e Claudio. Cercò invano di realizzare una piscina in Liguria, ma evidentemente il destino preparava per lui l’incontro con Pordenone e con il

vecchio compagno di giochi Mario Sandrin. Siamo nei primi anni ’70. Con quali tempi e modi si passò dall’idea al progetto della piscina? Io stavo covando da qualche tempo il sogno di realizzare una piscina nell’amata Pordenone. L’arrivo di Guido Deiuri con la stessa intenzione fu più di una singolare coincidenza. Guido aveva già individuato il posto, ma non era adatto. Espressi la nostra idea al sindaco Avv. Giacomo Ros che ci propose un’area in via Turati, per la quale era prevista un’altra destinazione d’uso. Dovemmo attendere il pronunciamento del Consiglio comunale che nel 1974 deliberò la vendita del terreno alla Gymnasium Srl, che nel frattempo era stata costituita da un gruppo di una trentina di persone tra imprenditori, professionisti e amici. La costruzione fu affidata alla ditta Roncali e Boer di Cordenons, nota per le pregresse esperienze in Canada. I lavori occuparono tutto il 1975 e nel gennaio del ’76 la piscina venne aperta per i primi corsi di nuoto. Venne poi inaugurata il 13 giugno dello stesso anno alla presenza della autorità

civili, sportive e religiose. Ricordo quella circostanza come un autentico momento di festa per la comunità pordenonese, che inseriva un altro tassello nel mosaico dell’idea di città che si voleva sviluppare. Nei pordenonesi si percepiva una grande curiosità. Era la risposta a un bisogno sentito, che si manifestava anche attraverso i disegni dei bambini nelle scuole. Si chiedeva a gran voce una piscina. Ora il sogno diventava realtà. L’avvio dell’attività come venne accolto dalla cittadinanza? I corsi di nuoto iniziarono subito e il successo fu enorme,

a tal punto che dovemmo introdurre l’ora di 50 minuti per soddisfare un maggior numero di richieste. Avevamo immaginato un’affluenza massima di 800 iscritti. Ne arrivarono quasi 1.300. Sull’onda di questo fenomeno, negli anni successivi, sorsero altre piscine in provincia, nate dalla Gymnasium come per gemmazione. Dalla scuola nuoto cominciarono presto a uscire i primi atleti a cui era giusto offrire un’opportunità di crescita. Per questo venne creato il settore agonistico che negli anni a venire diede alla A.S. Gymnasium e all’intera comunità locale immense soddisfazioni.

Chi era Guido Deiuri? La sua era una storia particolare. Da piccolo, all’età di 5 anni, era fuggito con la famiglia dalla città istriana di Rovigno a causa del clima di odio antitaliano seguito alla caduta del Fascismo. Raggiunse l’isola di Barbana, viciGuido Deiuri mentre dialoga con i piccoli nuotatori biancoazzurri

Il collegiale sulla neve di Piancavallo della prima squadra agonistica della Gymnasium nell’inver

INVESTIAMO IN UN CAPITALE CHE ARRICCHISCE TUTTI FRIULADRIA PER LO SPORT


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L’INTERVISTA

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ufficialmente inaugurata nel gennaio del 1976. Il modello dell’impresa sociale al servizio della comunità

to Pordenone” Il fatidico taglio del nastro per l’inaugurazione della vasca di via Turati da parte del sottosegretario Montini nel giugno del 1976

Qual era la vostra filosofia, i vostri valori? Cosa voleva essere la Gymnasium? Anche se l’attività agonistica, per forza di cose, divenne il fiore all’occhiello, al centro dell’attenzione del pubblico e dei media, in realtà la Gymnasium conservò sempre intatta la sua impronta sociale e didattica. L’attenzione per i più deboli, la solidarietà nei confronti delle situazioni di disagio o di malattia, la vicinanza alla Via di Natale, la sensibilità verso le esigenze e i problemi delle famiglie, lo spirito di volontariato e di impegno disinteressato per l’educazione e la crescita morale dei giovani: sono tratti distintivi che hanno sempre caratterizzato la visione dei soci Gym-

rno 1976-’77

nasium, anche se devo dire che non è stato facile tenere sempre la barra dritta e, lungo i quarant’anni di questo percorso, alcuni hanno spinto verso una logica più imprenditoriale, che tuttavia non ha mai prevalso. Mantenere in vita il settore agonistico, per esempio, ha sempre comportato uno sforzo notevole, rendendo necessario reinvestire i pochi utili della società, quando c’erano. Non tutti hanno capito e condiviso questa scelta, eppure l’abbiamo sempre difesa perché si tratta dell’essenza stessa di un’impresa sociale come la Gymnasium. A distanza di quarant’anni, che bilancio si può fare? Personalmente sono orgoglioso di

Mario Lorenzon, detto “signor Mario”, storico autista della Gymnasium Nuoto

questa impostazione. Vale su tutto l’apprezzamento incondizionato espresso da uomini irripetibili come Angelo Sette e Franco Gallini, rispettivamente presidenti della Banca Popolare FriulAdria e della Via di Natale: il loro incoraggiamento a proseguire su questa strada era incessante, da veri tifosi della Gymnasium. A nome della nostra società oggi posso dire che siamo orgogliosi di aver sempre servito la città, e continueremo a farlo.

Quali sono stati i problemi più difficili da affrontare? Talvolta è mancata la vicinanza da parte di alcuni enti pubblici e ci siamo scontrati con la difficoltà a coinvolgere sponsor privati. Trovare investitori capaci di guardare oltre il proprio tornaconto: questa è stata la principale barriera culturale. Un problema ancora attuale, purtroppo e non solo nel settore del nuoto. E i ricordi più cari? I ricordi piacevoli sono

tantissimi. Dall’arrivo di una testimonial importante come Novella Calligaris, campionessa olimpionica, a pochi anni dall’apertura, alle prime affermazioni a livello nazionale dei nostri atleti e alla strepitosa partecipazione di una nostra portacolori, Francesca Salvalajo, alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, di Cesare Sciocchetti, detto “lo squalo”, ai campionati del mondo e il Meeting Internazionale “Un Tuffo per te” che per tanti anni ha ricordato un nostro giovane atleta scomparso. A Spilimbergo e a Cordenons, nelle piscine scoperte, la sta-

Il poster della partecipazione olimpica di Francesca Salvalajo

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gione della grande pallanuoto internazionale sia maschile che femminile è stata esaltante. Abbiamo portato in provincia le migliori formazioni del mondo con la presenza anche di tutti gli allenatori della nazionale maschile: Dennerlai, Rudic, Campagna e De Crescenzo e Pierluigi Formiconi per la nazionale femminile, facendo appassionare il pubblico alla disciplina. Oggi cos’è la Gymnasium? La gestione delle piscine di Aviano e poi di Motta di Livenza è il frutto della riconosciuta professionalità della Gymnasium. Oggi la nostra società conta una cinquantina di dipendenti e circa 40 collaboratori liberi professionisti. La nostra forza risiede nel fatto di sentirci una “squadra” dal vertice alla base. La realizzazione della piscina scoperta a Cordenons, la Gymnasium Water Age, ci ha proiettato in un’epoca diversa, dove l’acqua è associata a un concetto di benessere più ampio e anche la riabilitazione assume un ruolo da protagonista nelle vasche interne. Ora il testimone è stato raccolto dalla seconda generazione dei fondatori: sono certo che sapranno mantenere vivi i valori che hanno fatto nascere questa meravigliosa ed apprezzata iniziativa e garantire almeno altri 40 anni di vita al servizio dei giovani, delle loro famiglie e della comunità pordenonese tutta, che Dio solo sa quanto bisogno ha di esempi educativi come questo.


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IL SETTORE SPORTIVO

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Andrea Deiuri e Francesca Salvalajo, allenatori della squadra agonistica, spiegano il rapporto con gli atleti.

IL PATTO SPORTIVO ALLA BA “Ogni bambino che impara a

“I tempi sono cambiati. Preparare un atleta per partecipare ai Giochi stravolgere la nostra missione originaria. Abbiamo preferito, invece, conce agonista fino alla fine delle scuole superiori.Con questa impostazione

Andrea Deiuri e Francesca Salvalajo, dopo i trascorsi agonistici oggi sono gli allenatori di punta della squadra Gym

Il sogno olimpico che scalda i cuori “D’altronde, un’azienda privata non aveva alcun obbligo in tal senso – osserva Andrea Deiuri – La nostra missione era quella di insegnare alle persone a nuotare per aumentarne la sicurezza in acqua e l’occupazione dello spazio acqua per l’allenamento degli atleti poteva essere considerata antieconomica. Ma il “prof ” Guido Deiuri, alla guida tecnica della piscina, e il presidente Mario Sandrin avevano concepito la Gymnasium come un’impresa sociale: il settore agonistico fu una scelta ben precisa, frutto del patto sportivo della società con i bambini. La maggior parte di coloro che imparano a nuotare o che iniziano a praticare uno sport coltivano il sogno della vittoria olimpica. La Gymnasium è nata come un liceo del nuoto, dove non solo si insegna la tecnica ma si trasmette la passione per lo sport e i valori olimpici”. Non solo nuoto: assistenza a 360 gradi “Chi nuota alla Gymnasium non

è mai abbandonato a se stesso – interviene Francesca Salvalajo – Non scende in vasca e poi torna a casa. Intorno ha sempre una rete di assistenza e protezione che fa parte del servizio offerto. A seconda delle esigenze si attivano un medico pediatra, una psicologa-psicoterapeuta, un educatore esperto di problemi adolescenziali. Tutti professionisti esterni che hanno un rapporto di collaborazione con la nostra struttura e vengono attivati al bisogno”. Agonismo sì, ma fino a un certo punto “I tempi sono cambiati. Preparare un atleta per partecipare ai Giochi olimpici sarebbe impensabile ora – riprende Andrea Deiuri – I costi elevati ci costringerebbero a stravolgere la nostra missione originaria. Investire sulla preparazione di un atleta di alto livello significherebbe distogliere risorse da tutto il resto, dagli istruttori che da noi sono dipendenti e non giovani alle prime armi, significherebbe avere a che fare con un sottobosco di

Piccoli tuffi, i bambini del settore Propaganda allenati da Lorella Coderin e Antonella De Maio

La squadra unificata Gymnasium, tutti insieme appassionatamente per abbattere le barriere

Il gruppo degli Esordienti neocampioni regionali con gli allenatori Mirko Cecchin e Marco Sacilotto

Assolutamente campioni! La squadra Assoluti Gymnasium è una delle più promettenti a livello nazionale


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IL SETTORE SPORTIVO

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Il movimento sportivo della Gymnasium Nuoto non ha eguali in regione e l’assistenza è a 360 gradi

ASE DEL SETTORE AGONISTICO a nuotare sogna le Olimpiadi”

olimpici sarebbe impensabile ora. I costi elevati ci costringerebbero a entrarci sulla base della piramide. La Gymnasium accompagna l’atleta quest’anno ci siamo aggiudicati il campionato regionale Esordienti”

GYMNASIUM PORDENONE MOVIMENTO SPORTIVO: • GRUPPO SPORTIVO GIOVANI (NUOTO E NUOTO SINCRONIZZATO) 181 • AGONISTICA PROPAGANDA 57 • AGONISTICA ESORDIENTI 43 • AGONISTICA ASSOLUTI 26 • GRUPPO MASTER 40 • SPECIAL TEAM (DISABILITÀ MENTALE) 31 TOTALE

procuratori, autorità e burocrazia amministrativa. Insomma, finiremmo per non fare più il nostro mestiere. Abbiamo preferito, invece, concentrarci sulla base della piramide. La Gymnasium accompagna l’atleta agonista fino alla fine delle scuole superiori. Chi ha le potenzialità per puntare a traguardi più ambiziosi deve accasarsi in altre società di livello nazionale o nei corpi militari dove può anche contare su uno stipendio fisso. Con questa impostazione quest’anno ci siamo appena aggiudicati il campionato regionale Esordienti”. Un movimento che non ha eguali in regione “La Gymnasium ha un movimento sportivo che non ha eguali in regione – dice con orgoglio Andrea Deiuri – Abbiamo circa 300 ragazzi tra agonisti e non. Oltre cento sono i componenti del Gruppo Sportivo Giovani, nato da un’intuizione del “prof ” Guido Deiuri e formato da tutti quei ragazzi che, pur uscendo dall’agonismo, hanno deciso di continuare a nuotare. A questo

Lo Special Team ... che sta facendo vedere i sorci verdi agli avversari!

La mitica formazione del nuoto sincronizzato allenata da Cristina Cecchini Fant

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si aggiungono i circa 700 della scuola nuoto, i quasi 2 mila che frequentano le attività didattiche per la scuola, ossia quelli che nuotano nell’ora di ginnastica. Oltre 120, infine, coloro che praticano le attività per le persone diversamente abili. La vasca di via Turati è sempre stata didattica, non si è mai aperta al nuoto libero”. Tempi moderni: oggi più difficile far fatica “I ragazzi sono ragazzi in ogni epoca e le differenze poi non sono così significative. Forse quelli di oggi sono un po’ più difficili da gestire nel senso che hanno una scarda predisposizione alla fatica – conclude Francesca Salvalajo – C’è la tendenza ad arrendersi piuttosto facilmente e a non lottare con il coltello fra i denti per raggiungere gli obiettivi. Nel nostro piccolo cerchiamo di lasciare un segno nelle loro vite e ogni tanto ci riusciamo, come quando bambini diventati adulti in piscina poi ti invitano alla festa di laurea o al matrimonio”.

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IL CENTRO STUDI E FORMAZIONE

Claudio Deiuri, direttore tecnico della Gymnasium, illustra le iniziative che ruotano intorno al Centro Studi e For

Sicurezza, rianimazione, accessi Le nuove frontiere della Gymnas “Imparare a nuotare serve innanzitutto a salvarsi la vita, non ad andare forte nelle competizioni. È abbastanza inutile saper nuotare bene se poi non si è in grado di sopravvivere in un ambiente acquatico naturale”. Tra i progetti più ambiziosi un cortometraggio divulgativo sul tema della rianimazione rivolto ai giovani con una storia scritta dal regista udinese Carlo Zoratti e illustrata dallo spagnolo Sergi Sanchez

Il direttore tecnico Claudio Deiuri

Comunicazione Per fare in modo che il nostro lavoro sia efficiente non solo sui i nostri ragazzi, ma che questo abbia un impatto sulla comunità vogliamo far conoscere il più possibile il nostro lavoro e gli sviluppi dei ragazzi. Per far questo vogliamo: ● costruire un sito internet con i report sulle singole uscite; ● raccogliere mappe gps dei percorsi di ogni singolo ragazzo; ● realizzare un video documentario sul progetto di 15 min; ● pubblicare un mini libro.

nuotare bene se poi non si è in grado di sopravvivere in un ambiente acquatico naturale. “Molti ricorderanno l’episodio dei due calciatori delle giovanili che qualche anno fa annegarono nel centro sportivo della Juventus nel tentativo di recuperare un pallone finito in un laghetto artificiale. Ebbene – osserva Claudio Deiuri – quei due ragazzi erano giovani atleti, sapevano nuotare ma si sono trovati improvvisamente in una situazione a loro sconosciuta. Paradossalmente, se non avessero saputo nuotare e quindi non fossero stati convinti di poterlo fare, non si sarebbero tuffati, né il primo per afferrare la palla né il secondo nel tentativo di salvare l’amico”. Per questo la sicurezza in acqua è da sempre il pallino della Gymnasium, fin da quando il “prof” Guido Deiuri fondò la scuola nuoto, memore del terribile spavento causato dalla caduta nelle acque fredde e limacciose dell’isola di Barbana, nei pressi mazione muovendosi per anni in Italia e all’estero confrontando i protocolli di auto- di Grado, quando aveva appena 6 anni. protezione dei migliori gruppi di soccorso Così oggi, chi fa un corso di nuoto alla acquatico, concretizzando infine l’esperien- Gymnasium ottiene il certificato di sicurezza acquatica, vale a dire un timbro che za e la conoscenza alla base della nascita a attesta il suo grado di capacità di cavarsela Pordenone del CEFSA. in una situazione di emergenza. Non solo. “L’abbiamo chiamato europeo perché Da circa 5 anni la società di via Turati orgaraccoglie le teorie e le tecniche di realtà a livello continentale, ma si tratta di gruppo nizza corsi di formazione con propri istrutdi lavoro nato qui in Gymnasium e che ha tori specializzati nelle scuole a beneficio fatto anche tesoro della straordinaria com- degli studenti delle elementari e dei primi petenza dei nostri Vigili del Fuoco: pochi due anni delle superiori. Studenti che poi mettono in pratica quanto appreso nell’ora lo sanno, ma a Pordenone esiste uno dei gruppi di soccorso acquatico di superficie di educazione fisica svolta in piscina. “Da qualche anno formiamo i volontari della più importanti a livello nazionale”. Protezione Civile Nazionale, militari Tutto questo per affermare un concetto molto semplice, che però così scontato non dell’esercito e dell’aviazione, operatori del soccorso sanitario – aggiunge ancora Deiuè: imparare a nuotare serve innanzitutto a ri – L’efficacia dei loro interventi dipende salvarsi la vita, non ad andare forte nelle molto dalla capacità di operare in ambienti competizioni. È abbastanza inutile saper nuotare. La domanda che sorge spontanea è: perché a fronte di un aumento esponenziale del numero di piscine in Italia si continuano a registrare circa 500 decessi all’anno per annegamento? Significa che c’è qualcosa che non funziona”. Muovendo da questa premessa, Claudio Deiuri ha cercato gli strumenti di for-

studiocreta.it

Nelle immagini alcuni esempi delle attività del Centro Studi e Formazione Gymnasium

Una delle caratteristiche più qualificanti della realtà Gymnasium è la presenza al proprio interno del Centro Studi e Formazione. Si tratta di un gruppo di una decina di persone che lavora sottotraccia, lontano dai riflettori, ma riveste una fondamentale funzione di indirizzo di tutte le attività. Una sorta di think tank, un pensatoio, con il compito non facile di dare continuità alla visione di impresa sociale dei padri fondatori, attualizzandola con contenuti innovativi. L’intuizione di creare un laboratorio dove discutere idee e proposte fu di Guido Deiuri, che fin dall’inizio ritenne importante mettere in moto un meccanismo di formazione permanente del personale interno attraverso esperienze e contaminazioni che aiutassero a crescere il proprio bagaglio culturale. Oggi, il Centro Studi e Formazione è anche protagonista di progetti innovativi nel mondo della scuola e della disabilità. Un attivismo che trova poco spazio nei mass media, ma che attualmente rappresenta il motore e il fiore all’occhiello della nuova Gymnasium, quella che guarda al futuro, che sperimenta con coraggio e, in qualche caso, anticipa le tendenze in atto nella società con la stessa sana incoscienza con la quale Mario Sandrin e Guido Deiuri diedero avvio all’avventura negli anni Settanta. Una delle iniziative più significative è il CEFSA, Centro Europeo Formazione Sicurezza Acquatica. “L’annegamento, dopo gli incidenti stradali, è la seconda causa di morte accidentale al mondo per i ragazzi sotto i 16 anni – spiega il direttore tecnico della Gymnasium Claudio Deiuri – La cosa più incredibile è che muoiono soprattutto coloro che sanno

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IL CENTRO STUDI E FORMAZIONE

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rmazione, il laboratorio di idee e proposte che costituisce il motore di tutte le attività dentro e fuori le piscine

ibilità, volontariato sium in acqua e fuori la società di via Turati dove c’è acqua in regime di sensibilizza alla cultura massima sicurezza”. del soccorso utilizzando Un nuovo importante amtecniche di storytelling bito di attività sviluppato all’avanguardia. dal Centro Studi e Forma“Per una efficace divulzione Gymnasium riguarda gazione del progetto la formazione sulla rianiabbiamo creato una storia mazione cardiopolmonare che parla del tema della e, in particolare, il progetto rianimazione in un modo Keep the Beat. Il CSF attraente per un pubblico Gymnasium è accreditato giovane. Si tratta della dall’Italian Resuscitation storia del principe Ambo Council Comunità e dalle scritta per noi da Carlo regioni Friuli e Veneto. NeNessuno mi ha detto che era impossibile. Per questo l’ho fatto. Zoratti con le animagli ultimo tre anni gli istrutzioni dell’illustratore tori di via Turati promuovono corsi corsi per aziende, scuole, istituzioni spagnolo Sergi Sanchez che ha realizzato spot per brand quali Coca Cola, Ikea e con la consulenza scientifica di Tommaso Toyota. Il cortometraggio mescola momenti Pellis, medico anestesista rianimatore di fama internazionale oggi alla Cleveland Cli- di narrazione a momenti musicali e sarà reaninc di Abu Dhabi, e la collaborazione sulla lizzato secondo lo stile di Adventure Time, il cartone animato di maggior successo del comunicazione del regista udinese Carlo momento”. Zoratti, autore del pluripremiato docufilm “The special need” e direttore artistico La storia di Ambo verrà utilizzata come strumento educativo durante le attività di mass dei lives di Lorenzo Jovanotti. “Fantastiche training, sarà presentata nei più importanti collaborazioni che nascono in puro spirito festival internazionali di animazione. InGymnasium, ovvero quello di impegnarsi somma, un progetto davvero ambizioso del per realizzare qualcosa di utile, importante Centro Studi e Formazione Gymnasium. e bello per la comunità senza alcun tornaCosa c’entra con l’acqua? Tutto riporta conto personale – puntualizza il direttore all’acqua, al fatto che l’elemento liquido è tecnico – Pellis e Zoratti sono entusiasti di uno spazio dov’è possibile nascere, muoversi, far parte del nostro Centro Studi e ci onogiocare, curarsi ma anche dove la sicurezza è rano della loro qualità perché riconoscono fondamentale. la passione che caratterizza questo team, “Gymnasium oggi continua quindi a proche spesso opera in totale assenza di risorse finanziarie. Anche in questo caso riemerge il porre ogni attività possibile che si possa svolgere in acqua. Le attività didattiche acquafuoco interiore che animava quei pordenonesi alla Mario Sandrin o alla Franco Gal- tiche per qualsiasi livello e età, il settore lini, fondatore della Via di Natale, che con agonistico, il nuoto in gravidanza, l’attività le loro idee riuscivano a raccogliere intorno neonatale, l’acquafitness, la riabilitazione in a sé una squadra motivata e a compiere im- acqua. L’acqua è il nostro elemento e la nostra storia. Non l’abbandoneremo mai. prese impensabili”. Abbiamo però ancora tanta voglia di pensare “Ogni anno in Italia l’arresto cardiaco colpisce circa 50 mila persona – continua – a cose nuove, a evolvere i nostri protocolli a praticamente un caso ogni mille abitanti. Il confrontarci con altre realtà e percorrere anprogetto Keep the beat sviluppa una corretta che direzioni dove l’acqua, come elemento cultura del soccorso nella scuola secondaria di lavoro, non è presente”. Queste sono le premesse di un ulteriore formando gli insegnanti e gli studenti per nuovo progetto del CSF Gymnasium che aumentare il loro bagaglio di conoscenza vede protagonisti gli atleti dello special su una materia che da noi è ancora troppo trascurata. In tre anni ha coinvolto oltre 60 team: Motricittà, il laboratorio motorio urbano. L’assunto può sembrare curioso: trainsegnanti e oltre un migliaio di ragazzi”. smettere competenze motorie ai ragazzi con E fin qui, niente di speciale, verrebbe da disabilità mentale nei luoghi pensare. Sono, infatti, le in cui vivono, ossia al di fuori modalità di comunicazione della palestra o della piscina. scelte dalla Gymnasium a “Osservando questi ragazzi rivelare la qualità con cui si con la medaglia delle gare vuole portare avanti questo nuoto al collo ci siamo chiesti lavoro. Grazie all’apporto se tutto ciò che hanno impacreativo di Carlo Zoratti,

rato nello sport lo saprebbero applicare alla quotidianità. Nello sport hanno imparato a conoscere meglio il loro corpo, a nuotare, a stare con i compagni, ad aspettare il proprio turno, a sopportare la fatica, ad affrontare un imprevisto. Ma a che serve tutto ciò se poi, al di fuori del nuoto, se ne stanno tutto il tempo murati in casa perché impossibilitati a gestire situazioni normali come prendere un autobus o fare la spesa al supermercato? Il progetto Motricittà si pone l’obiettivo di accompagnare queste persone in diversi luoghi della città attraverso un percorso ginnico con prove da superare, tappe a cui arrivare, tempi da rispettare. Il gruppo di lavoro, in collaborazioni con aziende specializzate e università nazionali, sta sviluppando sistemi tecnologici in grado di rilevare a distanza lo stato di stress emotivo della singola persona. Anche in questo caso stiamo progettando delle iniziative di comunicazione per rendere utile l’iniziativa non solo ai nostri ragazzi ma all’intera comunità”. Claudio Deiuri si spinge anche più in là. Consapevole del fatto che in un ambiente urbano la disabilità mentale incontra barriere altrettanto umilianti di quella fisica, non esclude la possibilità in futuro di mettere a disposizione delle istituzioni un database di sensazioni da tenere in considerazione nelle strategie urbanistiche della città. Infine, una delle novità più recenti: l’iniziativa “You and I You and me, ragazzi involontariamente speciali”. In casa Gym l’hanno già ribattezzata “l’accademia del volontariato”. Nella sostanza un percorso di formazione, studiato e dedicato agli studenti delle classi terze e quarte delle scuole superiori curato da esperti sulla relazione di aiuto e sulle modalità di avvicinamento del mondo articolato del volontariato in qualsiasi settore. In questi primi due anni, Gymnasium ha proposto agli studenti la possibilità di entrare a far parte del gruppo di atleti volontari dello Special Team coinvolgendoli negli allenamenti, nel calendario di manifestazioni agonistiche e nelle varie attività della squadra. Anche in questo caso la voglia di parlare di volontariato ai ragazzi con un nuovo linguaggio e prospettive sta ottenendo un’ottima risposta e una pattuglia di 30 ragazzi sono attualmente coinvolti. “Abbiamo molte idee anche su come sviluppare questo progetto”. E arrivati a questo punto siamo sicuri che non si tratta di una promessa campata in aria. Pardon, in acqua!

tipo grafia sartor


1976-2016 da 40 anni con la stessa passione.

Guido Deiuri e Mario Sandrin fondano Gymnasium

1978

il primo collegiale della squadra agonistica tra neve e acqua

1982

l’esperienza all’università UCLA - Los Angeles

10°

1976

gli inizi delle attività didattiche, sportive e di fisioterapia

1986

il primo meeting Città di Pordenone

1980

la fiaccola dei Giochi della Gioventù

1984

1990

in acqua prima di nascere: future mamme in piscina

1994 20°

il carnevale Gym al teatro Verdi

progetto Ferdy: le scuole in piscina

1988 1998

esordisce la squadra di nuoto sincronizzato

Fisioterapia e Idrokinesi: la palestra in acqua

1992 2001

nuoto baby: acquaticità nei primi mesi

organizzazione dell’EYOF (European Youth Olympic Festival)

30°

1996 2006

acquabike e acquagym nella Fiera del Fitness

Centro Europeo Formazione Sicurezza Acquatica

2000

festeggiamenti per i 25 anni

2005

2010

“io sono inaffondabile” i ragazzi dello Special Team

2016 40°

2008

Keep The Beat la rianimazione cardio-polmonare a scuola

2012

la Squadra Unificata Gymnasium

concept Studio

Centro Studi e Formazione


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