Josefalbers quartino

Page 1

francesca sanfilippo


JOSEF ALBERS DAL BAUHAUS A YALE. (bottrop,1888 - new haven, 1976.)

studierà prima presso la königliche kunstschule, poi alla kunstgewerbeschule di essen ed infine alla akademie der bildenden künste di monaco, sotto l’insegnamento di franz von stuck. solamente più tardi, nel 1920 josef albers, all’età di 32 anni, si iscrive al vorkurs del bauhaus di weimar, dove lui abbandonerà la pittura ed inizierà le sue opere con il vetro. dopo il trasferimento a dessau, nel 1925 diventerà maestro del famoso “corso preparatorio”. albers riteneva di non aver mai insegnato arte, ma filosofia; credeva fermamente nel tramandare il sapere apprendendo, attraverso l’esperienza personale di ogni suo studente, aldilà di regole e tecniche; l’insegnamento doveva condurli ad una maggiore consapevolezza, l’obiettivo di albers era quello di <<aprire gli occhi>>. “noi non cominciamo con un introduzione teorica: all’inizio c’è solo il materiale, possibilmente senza strumenti. questa procedura conduce naturalmente all’indipendenza di pensiero e allo sviluppo di uno stile individuale.” durante gli anni al bauhaus, josef approfondisce tutte le possibilità del vetro, il legno, i metalli, la fotografia, l’incisione e l’arte tipografica. nel 1930 diventa vice direttore del bauhaus. l’11 aprile del 1933, dopo il trasferimento a berlino, il bauhaus viene chiuso dalle autorità naziste; ma una circostanza favorevole per loro, fu l’apertura di una nuova scuola: i coniugi albers si trasferiranno al black mountain collage, fondato da jhon andrew rice, nella carolina del nord, dove decisero di accettare le cattedre loro offerte. qui quando gli chiesero quale fosse la sua missione come insegnante lui rispose : <<to open eyes>> : questa sarà la formula della teoria e della pratica del suo insegnamento. ciò che albers voleva raggiungere, non era solo un capire come si costruisca ed elabori il vedere, non era più un vedere solo con gli occhi ma, un vedere che fosse anche un formare. il black mountain era un college di arti liberali con una particolare attenzione per le belle arti e decorative; era immerso nella natura, dove si veniva distaccati dai ritmi e dalle abitudini, che erano delle condizioni utili allo sviluppo dei principi pedagogici: vita comunitaria

di alunni e docenti, abolizione dei voti, metodo didattico fondato sull’esperienza, la maieutica e il dialogo. fu una delle scuole più influenti per la formazione dei nuovi artisti statunitensi, proprio per il metodo di insegnamento che si basava su un approccio pragmatico alla ricerca e alla sperimentazione. il corpo insegnante era formato da: gli albers, i poeti charles olson e robert creeley, il designer alexander schawinsky, il compositore john cage etc. albers portò molto dal bauhaus: i principi di “practice before theory”, “learning by doing” e “study, not art”; ripropose il corso di basic design, il “vorkurs” (basato sul corso propedeutico semestrale del bauhaus, dove gli studenti studiavano empiricamente problemi strutturali, di qualità, texture e materiali, a cui egli introdurrà delle lezioni sullo studio e l’analisi del colore) che cambierà nome in “basic-workshop”. il bauhaus era più una scuola di formazione per i professionisti, mentre il black mountain college era una scuola di studi di carattere generale, dove albers spostò i suoi obiettivi da insegnare competenze professionali ad insegnare formazione visiva, e accolse con favore il saggio di john dewey “art as experience”. nel 1949 lascia il black mountain collage, dopo esserne diventato anche rettore, ed essere stato nominato direttore del dipartimento di design all’università di yale; qui svilupperà il corso sul colore, che nel 1963 viene riassunto nel libro “interaction of color” pubblicato dalla yale university press. l’intento di questo testo è quello di sviluppare la capacità visiva di “saper vedere sia l’azione del colore, che sentire la relazione reciproca fra i colori”; di sensibilizzare l’occhio alle imprendibili variabilità fenomeniche del colore. additive and subtractive mixture. plate X-1a-X-1b, Chapter X.

dato che lavorando con la carta colorata non è possibile miscelare i colori, cosa invece fattibile con la pittura, supereremo quest’ostacolo studiando nella nostra mente le possibili miscele di colore tra due colori “genitori” e il colore discendente “figlio”; poi confrontandone la correttezza, immagineremo quindi un <<colore intermedio>>. oltre a trovare varie possibili miscele, cerchiamo di ottenere anche la trasparenza dell’illusoria miscela su carta, sovrapponendo i colori e facendola apparire trasparente.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.