Meri del Soratte: collegamento x traversata speleologica (Lazio)

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Meri del Soratte: collegamento x traversata speleologica 1°-3° Mero Risultati dell’attività 2018-2019


Meri del Soratte: collegamento x traversata speleologica 1°-3° Mero Sant’Oreste, 2018-2019

Risultati dell’attività (di Francesco Papetti)

Idea e Progetto: Francesco Papetti (Gruppo Esplorazione Speleologica - Pescara) Realizzazione: Francesco Papetti (Gruppo Esplorazione Speleologica - Pescara) Silvia Clausi Schettini (Gruppo Esplorazione Speleologica - Pescara) Hanno collaborato: Barbara Fioretti (ASR - Associazione Speleologi Romani) Fabrizio Paoloni (ASG - Associazione Speleologica Gullivert) I Meri sono 3 voragini carsiche, profonde più di 100 mt, che si aprono sul piano di campagna del versante orientale del Monte Soratte (Comune di Sant'Oreste - Roma). Sono stati descritti già in età antica dagli autori classici ed il loro collegamento attraverso gallerie interne è noto fin dal momento delle prime esplorazioni degli anni venti del '900. Il nostro interesse per i Meri si è acceso il 1° gennaio 2013 quando, per smaltire i "fumi" della notte di Capodanno on street a Roma, abbiamo fatto un trekking nella zona dei Meri e ci abbiamo trovato in attività il Gruppo Speleologico "Talpe" di Rieti. Da quel momento abbiamo iniziato una frequentazione assidua realizzando: ▪

la verticale in "tiro unico" più alta del complesso - 2013 (margine occidentale della bocca del 2° Mero); video al link https://www.youtube.com/watch?v=LFXVLLDwhqU&t=33s

il riarmo in acciaio inox del 3° Mero - 2017; video al link https://www.youtube.com/watch?v=PS9Q_luIe9M

Abbiamo quindi iniziato a lavorare al progetto "collegamento Meri del Soratte" senza finalità esplorative ma semplicemente ludiche. Titolo: Meri del Soratte: collegamento x traversata speleologica 1°-3° Mero Autore: Francesco Papetti

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Il parcheggio a Sant’Oreste

Il parcheggio sulla strada della valle del Tevere: l’unica volta che le due macchine di Pescara e Roma si sono viste sono state “battezzate” con una multa ciascuna!

Con alcune attività ci siamo divertiti poco. Per la logistica p.es. abbiamo fatto in 2 il lavoro che un gruppo speleo fa con almeno 6 elementi, a volte organizzando uscite solo per trasportare il materiale e nasconderlo all’interno delle voragini! (a seconda del numero dei sacchi da movimentare, sono state ottimizzate tutte le aree-parcheggio della zona con gli avvicinamenti in discesa/salita-lunghi/corti scelti di volta in volta a seconda che i materiali dovessero essere portati o recuperati!).1

Il parcheggio di Piana delle Pere: il più comodo in assoluto dopo il rifacimento in cemento della strada brecciata

La zona delle voragini: sullo sfondo la nuova staccionata di protezione dei Meri

I sacchi-materiali nascosti nel 1° Mero (sopra l’ingresso della Grotta della Madonnina)

A volte il divertimento è stato interrotto anche da qualche altro motivo, per esempio quando per un equivoco nel trasporto un trapano è volato giù dal 3° Mero esplodendo in mille pezzettini!! 1

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In alcune uscite si sono uniti in aiuto alcuni amici:

Gli amici in aiuto: appuntamento al bar!

Verso i Meri: trasporto materiali

Il collegamento fra il 1° ed il 2° Mero è direttamente visibile già dal margine esterno del 1° Mero affacciandosi con qualche precauzione dalla bocca della voragine.

La bocca del 1° Mero che sprofonda dal piano di campagna

A sx, la galleria di collegamento 1°/2° Mero. A dx, la Grotta della Madonnina

È costituito da un piano inclinato lungo una trentina di metri, interrotto da un salto verticale di 7 mt, che porta ad una finestra che si affaccia a mezz'altezza sul 2° Mero.

La galleria di collegamento fra il 1° ed il 2° Mero: un piano inclinato per il quale è comunque necessario l’utilizzo della corda

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Dalla finestra è possibile ammirare in un fantasioso gioco di luci: • la bocca del 1° Mero dalla quale si proviene; • la bocca del 2° Mero, 40 mt sopra di noi; • la grande finestra (alta 10 mt) che affaccia sul 3° Mero sull'altro lato dell'enorme pozzo (diametro 30 mt) nel quale siamo affacciati; La traversata dei 3 Meri risulta un'esperienza di notevole spessore sia emotivo che tecnico ed altamente spettacolare se fatta in una giornata luminosa, quando i raggi del sole riescono a filtrare dalle tre bocche principali e dalle fessure secondarie. Sebbene il collegamento 2° Mero/3° Mero fosse noto negli ambienti speleologici, non era stato attraversato perchè difficile da raggiungere ed era sconosciuto agli stessi abitanti di Sant'Oreste che frequentano la zona attraverso il comodo sentiero attrezzato che raggiunge i Meri partendo dal paese. È costituito da una sella ad un’altezza rispettivamente di 40 mt dal fondo del 2° Mero e 15/20 mt dal fondo del 3° Mero.

La finestra fra il 1° ed il 2° Mero

La bocca del 2° Mero vista dal Balcone Inclinato. La corda che intercetta il Balcone Inclinato parte ad 1/3 della verticale e termina ad 1/3 dal fondo

Raggiungere la finestra di collegamento 2°/3° si è subito rivelata un'impresa “ostica”. È stato dapprima tentato di arrampicare dalla base del 3° Mero alla ricerca di qualche passaggio alto non visibile che consentisse di accedere alla finestra principale. Per la scarsa consistenza della roccia, l'idea si è rivelata molto pericolosa ed è stata abbandonata. La roccia era assolutamente incoerente tanto che scendere, per l’impossibilità di piantare fix, si è rivelata una manovra abbastanza complicata risolta soltanto trovando una clessidra fra massi di crollo attraverso cui far passare una corda! (con Silvia e Barbara a fare da armo-umano per consentire la discesa!!)

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Alla ricerca di un passaggio alto: arrampicata dal fondo del 3° Mero su roccia marcia

Analizzando meglio le morfologie del 3° Mero, è stata individuata una cengia circa a metà della linea di discesa che avrebbe potuto essere sfruttata per i nostri scopi. Raggiunta la cengia (scendendo faccia alla parete, a sinistra della linea di discesa), abbiamo iniziato una risalita in artificiale ed individuato una seconda finestra di collegamento con il 2° Mero un po' più in alto della finestra principale (molto più piccola e lontana). Iniziata la risalita, è stata interrotta a circa 1/3 perchè, sebbene fattibile, troppo lunga da realizzare.

Fasi della risalita in artificiale…

…verso la finestra piccola (il minuscolo punto luminoso in alto a sx)

Le attività si sono allora spostate sull'altro lato della sella, scendendo la galleria di collegamento 1°/2° Mero. Affacciato sulla finestra 1°/2°, dall'alto mi è sembrato di individuare un’altra cengia che avrebbe potuto essere la via di accesso alla sella 2°/3° Mero. Questa cengia si trova dalla parte opposta alla via tradizionalmente utilizzata per scendere alla base del 2° Mero (guardando la finestra, alla destra di chi guarda). La discesa tradizionale è ben riconoscibile perchè sono stati utilizzati fix 10 mm, come d'altra parte se ne trovano altri scendendo dal 1° al 2° Mero. L'impiego in grotta di fix 10 mm ha cominciato a diffondersi parallelamente allo sviluppo delle attività torrentistiche, ma mentre in forra il loro impiego è prescritto da motivi ambientali, in grotta l'aumento del diametro dei fix sembra connesso all'aumento dell'inquietudine associata Titolo: Meri del Soratte: collegamento x traversata speleologica 1°-3° Mero Autore: Francesco Papetti

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all'altezza dei tiri sospesi nel vuoto! (causando non pochi problemi di compatibilità con i materiali d’armo placchette/anelli/chiavi di cui in genere si dispone in grotta…)2.

Eccesso di prudenza: dai vecchi armi delle prime esplorazioni… ai fix 10 mm!

Nel tentativo di atterrare sulla cengia sospesa, o per lo meno di andarci molto vicino, è stata allestita una linea di discesa alternativa completamente spostata a sinistra rispetto a quella tradizionale. L'intuizione si è dimostrata vincente: con la vertiginosa verticale che è stata allestita (parte ad 1/3 del Mero e termina sospesa ad 1/3 dal fondo!) la corda passa molto vicino alla cengia e per arrivarci è sufficiente spendolare un po’, peraltro in maniera neanche molto accentuata!3

Sondaggi con la corda alla ricerca della verticale migliore

La cengia si è rivelata un Balcone Inclinato largo una decina di metri e siamo riusciti ad avvicinarci molto alla Sella dei Due Meri (2°/3° Mero). Fra l’altro, con qualche problema di messa in opera perché si trovano fix che “girano” all’interno del foro e, avvitando, il dado ruota insieme al bullone. 3 In fase di disarmo del Balcone Inclinato, non volendo perdere tempo ad allestire una corda di rilascio svincolabile, il pendolo è invece molto accentuato e può essere sfruttato come “giochino”… finchè per la troppa dimestichezza si trascura di tensionare bene il bloccante ventrale, si parte per la spendolata e ci si trova improvvisamente appesi sul bloccante mobile nel mezzo di un vuoto enorme! Colti di sorpresa, dopo aver “smaltito” il brivido lungo la schiena (!!), si verifica il posizionamento di entrambi i bloccanti e si inizia la manovra di recupero dell’assetto di salita… 2

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Abbiamo però incontrato altre difficoltà: la roccia era talmente inconsistente che abbiamo tribolato non poco per allestire soste sicure, per non parlare del traverso di collegamento alla Sella dei Due Meri costituito da roccia completamente marcia e lame taglienti (Traverso Fracico)!

Nonostante l’utilizzo di multi-monti per non stressare la roccia, si nota la crepa che parte dal foro

Funambolismi sul Traverso Fracico con corda di “sicura”: la sella è ormai ad un passo ma… bisogna arrivarci!

Silvia mi ha fatto sicura dalle soste che avevamo allestito sul Balcone Inclinato e finalmente, nelle ultime ore del 2018 (31 dicembre 2018), abbiamo finalmente raggiunto la Sella dei Due Meri!! L’esultanza per la presunta fine delle difficoltà si è spenta nelle uscite successive: la prima parte del percorso di discesa verso la base del 3° Mero è risultata su frana4 ed abbiamo dovuto lavorare non poco per riuscire ad allestire un “tiro” in libera che ci consentisse di “atterrare”!

Attraversamento della Sella dei Due Meri

Silvia arma la discesa dalla Sella dei Due Meri: in secondo piano la base del 3° Mero

Terminate le operazioni, il 12 maggio 2019 i Meri sono stati disarmati.

Termine Operazioni: disarmo dei Meri

Al bar di Sant’Oreste: si festeggia la conclusione del progetto!

4 In caso di ulteriori percorrenze gli armi andranno controllati/riallestiti perché sicuramente soggetti a sassate.

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Nota Tecnica Si è cercato di proteggere il punto più pericoloso della traversata, il Traverso Fracico (qualunque presa si tocchi, si stacca e precipita nel baratro sottostante), con una corda nuova ancorata agli estremi con armi doppi in parallelo e rinforzata al centro, anche se in maniera non completamente affidabile, con un armo doppio in serie (non si è trovato di meglio!).

Il Traverso Fracico è costituito da lame taglienti che si distaccano al semplice appoggiarsi: lo stato del traverso deve essere valutato da speleo esperti prima di poter essere affrontato!

La ricerca di ancoraggi sicuri lungo tutto il percorso che dal Balcone Inclinato porta alla base del 3° Mero è risultata abbastanza problematica. Le linee di discesa/percorrenza non sono state decise dalla tecnica speleologica ma dallo stato della roccia (gli armi sono stati posati dove "suonava" meno vuota e non dove sarebbe stato opportuno metterli!). Il percorso è crivellato di fix: non potendo contare su armi di qualità si è optato per la quantità secondo il principio della ridondanza, realizzando ancoraggi in parallelo o in serie secondo lo stato della roccia che si riusciva a trovare! Inoltre alcuni fix sono di servizio, cioè sono stati posati per fare una sicura temporanea e riuscire ad allestire quella che successivamente è diventata la linea di percorrenza finale. Non tutti i fix sono affidabili (valutare la roccia col martello). Quelli su roccia “marcia” NON DEVONO ESSERE UTILIZZATI ma non sono stati resi inutilizzabili perché, in ristrettezza di spazi, comunque sfruttabili per allongiare materiali (si usa tutto!). Come descritto, la traversata è realizzata con armi speditivi: il compito della loro sistemazione/ottimizzazione viene lasciato a chi vorrà ripercorrerla assumendosene RISCHI e RESPONSABILITA’!

Possibilità Esplorative •

guardando il 3° Mero dalla Sella dei Due Meri, in alto a sinistra si apre un’altra finestra di collegamento (quella che è stata oggetto del tentativo di risalita in artificiale dal 3° Mero) mentre in alto a destra si aprono delle cupole. Quest’ultime sono state verificate e chiudono immediatamente.

guardando il 2° Mero dalla finestra del 1°, dalla parte opposta si nota una finestra ancora da verificare. È a parecchie decine di metri di altezza e raggiungerla sarà il compito di chi in futuro vorrà cimentarsi nell’impresa! Titolo: Meri del Soratte: collegamento x traversata speleologica 1°-3° Mero Autore: Francesco Papetti

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Le Grotte del Lazio (G. Mecchia-M. Mecchia-M. Piro-M. Barbati)

Titolo: Meri del Soratte: collegamento x traversata speleologica 1°-3° Mero Autore: Francesco Papetti

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