Il Settimanale di Arezzo 108

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ANNO III NUMERO 108 • VENERDÌ 29 GIUGNO 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3-4 Arezzo, Indicatore e l’interporto. Nofri (Pd): serve una strategia 5-6 Il 29 giugno scade la gara d’appalto per la gestione dei rifiuti 7 Il ritorno di Dringoli in Giunta da “tecnico”: sconfitta politica od opportunità? 28 Il “femminicidio” continua: un nuovo rapporto sulla violenza contro le donne in Italia NON PIÙ PAROLE OMAI... 8 Santo Spirito nella storia L’ESPERTO RISPONDE 10 Cinque miti sulle diete facili: sfatiamoli e godiamoci l’estate AREZZO SPORT 13 Una Stella Azzurra nel cielo della Toscana 15 Marco Ferrini: «La mia vita è il rugby»

16 L’importanza del defibrillatore: Massimò Mandò, direttore del 118, ci parla di questo dispositivo rimasto nell’ombra per troppo tempo 18 Arezzo, adesso conta il progetto 19 Arezzo Karate: la Toscana di Enrico Pelo al top del karate europeo 20 Non esiste periodo migliore dell’estate per avvicinarsi al nuoto CULTURA 21 Rinascimento in terra d’Arezzo: viaggio tra i capolavori quattrocenteschi del territorio 22 La magnificenza del Palazzo del Popolo in un quadro del Seicento 24 Tre giorni di comicità e cabaret: una valle in festa con Ridicasentino 26 Storia e memoria, fili conduttori di Toscana – Storie di paese, il libro di Virgilio Moretti RELAX! pp. 30 e 31

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO III NUMERO 108 – VENERDÌ 29 GIUGNO 2012 DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL F.CIABATTI@FASTWEBNET.IT VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, SARA GNASSI, GIULIA GRILLI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, PACO MENGOZZI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@PEC.IT AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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AREZZO E IL BENESSERE DELLE PERSONE CHE VI ABITANO


AREZZO, INDICATORE E L’INTERPORTO NOFRI (PD): SERVE UNA STRATEGIA

di Elena Aiello

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ilade Nofri [nella foto qui sotto], consigliere comunale del Pd, riprende ancora una volta il discorso dell’interporto di Indicatore, stavolta dopo la commissione consiliare di martedì 26 giugno 2012. «Io di questa situazione me ne sono occupato da tanti anni, anche prima di fare il legislatore in Consiglio comunale... Già dal tempo di Gregotti negli anni Ottanta, quando sul Piano strutturale pensavano di individuare in quel territorio l’interporto, fui subito contrario», e, racconta, anche nel 1995 quando cominciarono a fare i protocolli di intesa era perplesso; tanti i punti dolenti del progetto: dall’esistenza dell’area della Carbonaia già considerata come punto di sviluppo della città, all’idea di Ferrovie dello Stato di convertire il ricavato dallo scalo merci all’intermodale, impegno altamente limitato dal punto di vista strutturale, senza considerare la prospettiva in cui era stato pensato, ovvero un’Arezzo metropolitana, un’idea spropositata anche per la rosea economia di quel momento. «È vero che la situazione era diversa, che c’erano molte industrie fiorenti e che mancavano tutti i corrieri che fanno trasporto su gomma, poi attrezzatisi in modo molto più veloce rispetto al gomma-rotaia… Insomma qualche presupposto per l’inter-modale c’era ieri… Nell’ambito della Carbonaia avevamo un territorio parallelo alla stazione ferroviaria che avrebbe permesso di eliminare lo scalo merci ad Arezzo, e avrebbe aiutato la città a sistemare una situazione un po’ scomoda»: il traffico di mezzi pesanti per il centro della città. continua a pag. 4

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Una soluzione alternativa per il consigliere comunale c’era e c’è ancora: «La Carbonaia è a cento metri dalla superstrada, che speriamo raddoppi, era quasi un divertimento fare un grande collettore per il traffico… Si erano fermati al secondo macro-lotto che sta addirittura sopra la Provinciale, e avevano pensato potesse essere di supporto a questo tipo di lavoro… Dal 2000 l’economia aretina è caduta in senso verticale e ha messo in crisi anche questi grandi progetti, come nell’edilizia che a fronte dello slancio iniziale ha lasciato 1200 capannoni invenduti… Ora cosa si può fare?». Le perplessità sono molte, prosegue Nofri, da come fare a occupare effettivamente tutti i 700 mila metri cubi previsti per tutto l’interporto ortofrutticolo, a come non fallire, che è quanto è successo al 90% dei progetti di interporto e intermodale in tutta la penisola. «Noi a Indicatore eravamo anche sottostati a questo giudizio amministrativo, perché se veniva qualcosa a gravare nel territorio, sicuramente sarebbe venuto lavoro a tanti compaesani, un ritorno lo prevedevamo». Di fronte alla realtà che si presenta oggi, servono 200-250 milioni di euro per completare l’opera: «Ammesso che qualcuno abbia i soldi per farlo, cosa ci si fa? Un’economia trainante che possa dare uno stimolo a questo interporto c’è?». Solo parlando dei progetti di bonifica della Gori & Zucchi, della riedificazione della Caserma, dell’interporto e della Lebole «servirebbe circa un miliardo di euro, un’economia e risorse che nessuno ha, e dal momento che mancano le risorse per assolvere a tanti problemi, vorrei che quelle che ci sono venissero messe da qui in avanti nell’economia rotante e con una ricaduta nel territorio, con finalità precise... A Indicatore ci sono anche altri problemi, come la scuola costruita prima delle leggi antisismiche che abbiamo più volte tentato di far ristrutturare… Per lo meno dagli organi interni del Comune si trovino tecnici che facciano delle verifiche».

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IL 29 GIUGNO SCADE LA GARA D’APPALTO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI uando sarà pubblicato questo articolo quel pasticciaccio brutto dell’inceneritore, bene o male, avrà se non un epilogo, almeno qualche punto fermo. Perché il 29 giugno scade il termine fissato dalla gara di appalto per la presentazione delle offerte di chi dovrà gestire i rifiuti per i prossimi venti anni nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. Sul piatto, anche la questione del raddoppio dell’inceneritore di San Zeno. La battaglia politica ha lasciato finora in eredità alla città di Arezzo una giunta monocolore Pd, con la fuoriuscita dal governo cittadino di Sel, IdV e Sinistra per Arezzo. Questi partiti, riuniti giornalisticamente sotto la definizione di “cespugli”, hanno combattuto la loro battaglia per conoscere, se non altro, i criteri sui quali si basava la gara per l’assegnazione del servizio ma non c’è stato nulla da fare. «Non hanno mai risposto – spiega Fausto Tenti [foto qui sopra] di Sinistra per Arezzo – venerdì [29 giugno, nda] saranno aperte le buste e vedremo chi si sarà aggiudicato il servizio. Dovrebbero essersi presentate due associazioni temporanee di impresa, tra cui la Progetto 6. Nessuna possibilità di venire a conoscenza del contenuto del bando, i vertici di Ato hanno addotto motivi di privacy, di sicurezza, nonostante si trattasse di un bando a evidenza europea. Dei particolari, però, non si sa quasi niente, sono stati riportati solo alcuni stralci che letti così non hanno senso rispetto alle decine di faldoni e di gigabyte del progetto. Tutto questo è inquietante, come lo è l’intera procedura. Ed è inquietante anche quello che potenzialmente si può definire un conflitto di interessi. Non che ci sia niente di contrario alla legge, s’intende. Ma nella sostanza ci sono 103 comuni che bandiscono una gara tramite l’Ato, che poi aggiudica il vincitore. Poniamo il caso che vinca un’aggregazione di aziende della quale fanno parte anche i 103 comuni, oltre ad alcuni soggetti privati che si trovano in una posizione abbastanza loc. Le Doccie vantaggiosa. In pratica, queCasavecchia di Capolona sti comuni affidano il ser0575 1827215 vizio, partecipano alla gara tramite società partecipate, Bellissima veduta, ritroverete i veri sapori toscani poi stabiliscono chi vince, di una volta. Pizza cotta a legna e carne alla GRIGLIA, insomma se la cantano e se la non alla piastra. Cercaci su e continua a pag. 6 suonano».

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IL RIFUGIO DEL BUONGUSTAIO

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A onor del vero, non erano stati solo i “cespugli” a chiedere chiarezza sui criteri della gara. Lo aveva fatto anche il consigliere del Pd, Filippo Gallo [a pagina 5, foto a sinistra], e il consigliere del PdL Francesco Francini [a pagina 5, foto a destra]. «In questo momento – continua ancora Tenti – siamo in molti a fare valutazioni non solo dal punto di vista della regolarità formale della procedura di gara ma anche per quanto concerne altri aspetti». Di più il rappresentante della Sinistra non vuole dire, ma è certo che quando gli esiti della gara saranno resi pubblici, la “battaglia” sull’inceneritore riprenderà vigore: «Ci sono situazioni da verificare a fondo, anche per quanto riguarda la qualità dell’aria nella zona di San Zeno. Siamo in una situazione nella quale non riusciamo a ragionare con chi deve prendere decisioni, allora cerchiamo di fare tutto ciò che ci consente la legge per avviare le verifiche necessarie. Quello che mi sconcerta è il metodo. Se andiamo a guardare, in tutta la Toscana per la gestione dei servizi tornano sempre i nomi dei soliti noti. Per carità, fino a qui non ci sarebbe niente di male, i consumi crollano e i servizi pubblici sono rimasti l’unica frontiera per aziende che vogliano fare business. E chi lavora è giusto che guadagni. Quello che non va bene è il modo in cui la parte pubblica svolge il suo ruolo. La prima cosa da tutelare è l’interesse dei cittadini, non quello dei privati che fanno impresa. Lo abbiamo detto tante volte, prima una politica seria ed efficace di raccolta differenziata, poi la valutazione se sia conveniente o no raddoppiare l’inceneritore. Si tratta di tutelare un bene primario, la salute». [a cura della redazione]

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IL RITORNO DI DRINGOLI IN GIUNTA DA “TECNICO”: SCONFITTA POLITICA OD OPPORTUNITÀ? di David Mattesini

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ex super assessore Franco Dringoli tornerà in Giunta da “tecnico”? Questa è la domanda “da un milione di dollari” che adesso torna al centro della lunghissima ed estenuante crisi di maggioranza a Palazzo Cavallo. Un esempio di come i tempi della politica possono superare di gran lunga la comprensione dei cittadini. Già, perché adesso la contesa si è estesa anche dentro i cosiddetti “cespugli”, e non solo tra Pd e i tre partiti “dissidenti”. Tra Franco Dringoli e una parte del circolo aretino della FdS-Rifondazione Comunista, in dissenso con la posizione “moderata e di mediazione” assunta dall’ex assessore. Nel mezzo la mediazione della segreteria del partito, che attraverso Gino Caneschi ha ribadito: “Per quanto riguarda le posizioni di Franco Dringoli, che tra l’altro riscuotono pochissima condivisione all’interno del Circolo di Rifondazione e della lista Sinistra per Arezzo, ritengo siano dettate dalla sua legittima volontà di terminare la gran mole di lavoro in corso. Franco è il nostro uomo di punta, il partito ad Arezzo si è ritrovato e si riconosce in lui, ho la certezza che nel momento delle scelte la forza delle idee e le convinzioni unitarie sappiano consigliare tutti per il meglio”. Una posizione chiara, con la speranza che alla prossima assemblea del partito si arrivi alla ricomposizione della frattura, dopo il botta e risposta tra la famosa lettera aperta inviata da Dringoli a Fanfani lo scorso 11 giugno, per spiegare i motivi delle dimissioni, e la risposta seccata di parte degli iscritti del partito. Una “spaccatura” interna che a questo punto potrebbe essere il via libera al rientro di Dringoli in Giunta da “tecnico”. Un atto che non toglierebbe nulla al senso della battaglia politica condotta dai “cespugli”, e assieme significherebbe la ripresa dell’attività amministrativa da parte di uno dei migliori assessori dell’esecutivo Fanfani. Un atto di maturità politica quindi, a questo punto, potrebbe essere lasciar Dringoli “libero” di decidere secondo coscienza. Già, perché di fronte sembrano esserci due visioni: quella di un nuovo e legittimo “protagonismo politico” dei “cespugli” che ha riaperto il confronto con i cittadini su tanti temi caldi e delicati, contro a quello che sarebbe un modo per non marginalizzare la sinistra aretina dall’azione amministrativa. Quale sarà la più lungimirante? Tanto più che Dringoli è sempre stato e resterebbe punto di riferimento per la sinistra aretina come area, e le materie di cui si è sempre occupato non sono oggetto della contesa. Il rebus resterà aperto molto probabilmente fino al prossimo 5 luglio, quando Fanfani potrebbe nominare due o tre “nuovi” assessori, una volta che sarà chiaro chi sarà il nuovo presidente di Nuove Acque, e si sarà compiuta la gara per l’assegnazione del ciclo dei rifiuti per l’Ato Toscana sud. Non resta che aspettare. 29 GIUGNO 2012

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

SANTO SPIRITO NELLA STORIA

n primato, il Quartiere di Porta Santo Spirito, lo ha già ottenuto prima ancora di scendere in piazza, poiché è la prima volta in assoluto che un Quartiere disputa la Giostra e la Prova Generale con 4 giostratori esordienti…”: queste le parole dell’articolo di presentazione del Quartiere gialloblù del nostro speciale dedicato alla Giostra del Saracino. Per come poi si è sviluppata la Giostra di San Donato il Quartiere gialloblù ha ottenuto non solo tale primato; mai era successo che due giostratori vincessero all’esordio, se escludiamo la prima edizione del 1931, quando per ovvie ragioni ci fu la vittoria di due esordienti. Ma se andiamo a leggere le date di nascita dei giostratori troviamo che l’accoppiata Elia CicerchiaGianmaria Scortecci (vincitori della Giostra di sabato scorso) è in assoluto quella più giovane, con un totale di 45 RIEPILOGO PUNTEGGI anni contro i 48 anni di Duilio Gabrielli-Giovan Battista 1 – Porta Sant’Andrea: Enrico Casucci (vincitori della Giostra del 1931). Vedovini (su Peter Pan) 5; Lasciamo le statistiche per tornare alla cronaca di quan2 – Porta del Foro: Daniele Gori (su to accaduto nella 123a edizione dell’era contemporanea la Tudor) 4, ridotto a 0 per la perdita della quale, oltre ad aver regalato grandi emozioni, è stata ricca di lancia; 3 – Porta Santo Spirito: Gian Maria colpi di scena come non mai, alcuni accaduti già durante il Scortecci (su Machine Gun) 4; corteggio storico. 4 – Porta Crucifera: Carlo Farsetti Il primo è stato un “colpo di calore” del cavallo dell’Aral(su Enola Gay) 4, ridotto a 0 per la perdo, dunque costretto a prendere parte al corteo appiedadita della lancia; 5 – Porta Sant’Andrea: Stefano to. Si è avuta poi la sostituzione, per un lieve malore, del Cherici (su Lilly Gray Mac) 3; Vice Maestro di Campo Stefano Rovetini con Ferdinando 6 – Porta del Foro: Enrico Giusti (su Lisandrelli (Roventini sarà comunque in piazza come aiuLuna) 2; tante a terra). 7 – Porta Santo Spirito: Elia Cicerchia (su Baby Doll) 5; Tra gli imprevisti va inoltre segnalato l’infortunio del ca8 – Porta Crucifera: Alessandro vallo di Carlo Farsetti, Carlito Brigante, a poche ore dall’iniVannozzi (su Lonja) 4. zio, infortunio che seppur lieve ha però costretto il rossoverde a correre con Enola Gay. La Giostra poi è stata caratterizzata da due episodi, i cui protagonisti sono stati prima il Vice Maestro di Campo Lisandrelli (nella quarta carriera, corsa da Carlo Farsetti), poi il Maestro di Campo Bonini (nella carriera di Stefano Cherici). Questi episodi avranno strascichi: sono già stati preannunciato esposti, da parte di Porta

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Sant’Andrea e Porta Crucifera, alla Magistratura, per chiedere l’eventuale sostituzione di entrambi. Per finire le carriere con due lance perse (Gori e Farsetti), due centri (Vedovini e Cicerchia) e un totale complessivo di 23 punti, di cui 9 dei “ragazzi terribili” – così ribattezzati – di Santo ingraziamo i lettori per gli attestati Spirito che, a dispetto di stima e gli apprezzamenti ricevuti della loro prima volta, per l’inserto dedicato alla Giostra del hanno voluto lasciare un Saracino, incluso nel numero scorso del “Settimanale” e che, pur avendo segno indelebile nella stoaumentato la tiratura, è andato presria della manifestazione, soché esaurito nel giro di poche ore. conquistando in maniera Fin d’ora diamo l’appuntamento più che meritata la Lancia allo speciale che sarà realizzato in occasione della Giostra di settembre, e d’Oro dedicata a Karol che sarà in distribuzione da venerdì 31 Wojtyla.

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5 MITI SULLE DIETE FACILI SFATIAMOLI E GODIAMOCI L’ESTATE obesità sta crescendo in modo sostanziale sia nei Paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo. In Italia, una recente indagine multiscopo dell’Istat ha evidenziato una prevalenza del sovrappeso del 33,1%, e dell’obesità del 9,7%. Con l’aumento progressivo della prevalenza dell’obesità si è verificata anche una vera e propria esplosione di testi che promettono soluzioni miracolose per perdere peso. In realtà la maggior parte di questi manuali riportano metodi che non hanno alcuna evidenza scientifica di efficacia e, quel che è peggio, propongono spesso strategie dannose per la salute. Quindi è doveroso fare un invito a diffidare delle diete fai-da-te e di quelle consegnate da non professionisti del settore, che spesso creano false credenze e diseducazione alimentare. Qui di seguito alcuni esempi. Quando sono a dieta, tra la frutta, posso scegliere la banana? Se non si hanno problemi di diabete è possibile includere la banana tra le porzioni di frutta, calcolando le calorie che essa apporta rispetto agli altri frutti (es. mela). Calorie della Banana 100 g di banana (dati Inran 2004) = 64 kcal; 1 banana sbucciata pesa in media 150 g e ha perciò 96 kcal (150 g x 64 kcal : 100 g). Calorie della Mela 100 g di mela = 54 kcal; 1 mela sbucciata pesa in media 200 g e ha perciò 108 kcal (200 g x 54 kcal : 100 g). La scelta spetta a voi e al vostro gusto!

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Questo calcolo si può fare con tutti gli alimenti: basta conoscere le calorie. Iniziare il pasto con la verdura aiuta a perdere peso? Sì e no. Assumere un’abbondante porzione di verdura prima di iniziare un pasto può aiutare a controllare la fame e a ridurre l’assunzione dei cibi e quindi delle calorie. Attenzione però a non condire troppo la verdura: un cucchiaio da tavola di olio è più che sufficiente a rendere appe-

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a cura della dott.ssa Barbara Lapini


titosa la verdura e a non eccedere con le calorie. Altre strategie che possono calmare la fame prima dei pasti sono: fare uno spuntino tra un pasto e l’altro e non far passare più di 4-5 ore tra un pasto e l’altro, ideare piatti veloci che non richiedono molto tempo per la preparazione, pianificare in anticipo cosa mangiare. Per perdere peso bisogna non mangiare pane e pasta assieme? Il numero totale di calorie assunte ogni giorno, unito a uno stile di vita attivo, determina il calo di peso. Per perdere peso in modo corretto e sano è molto importante assumere una dieta sana ed equilibrata. L’inevitabile verità è che tutte le diete dimagranti funzionano per la stessa ragione: apportano un’energia inferiore a quella consumata. Se perdere peso è “una questione di calorie”, posso mangiare solo cioccolata? Durante la perdita di peso è opportuno eliminare le calorie in eccesso ma non i nutrienti essenziali per il benessere dell’organismo (protei-

ne, grassi, carboidrati, vitamine, sali minerali, fibre). Poiché nessun alimento contiene tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, è importante includere un’ampia varietà di alimenti, per esempio seguendo i suggerimenti della piramide alimentare e dei gruppi alimentari.

La magia della dieta “Sette Chili in Sette Giorni” è salutare? Perdere sette chili in sette giorni è possibile, ma non è consigliabile perché le diete vanno affrontate in modo equilibrato. È importante ricordare che per perdere un chilo di grasso è necessario ottenere un deficit calorico di 7000 kcal. Con una dieta di 1500 kcal si crea mediamente un deficit calorico di 500-1000 kcal al giorno (3500-7000 kcal la settimana) che corrisponde a un calo di peso di un chilo la settimana. Nelle prime settimane di dieta il calo di peso può essere maggiore di un chilo la settimana, ma questo eccesso è dovuto soprattutto a una perdita di liquidi. Dietista Barbara Lapini responsabile Aidap (Associazione Disturbi del Comportamento Alimentare e de Peso) di Arezzo – www.dietistalapini.it Manda le tue domande a lapinibarbara@ yahoo.it e leggerai le risposte nella prossima rubrica

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in copertina n risultato storico per il calcio femminile aretino: la Stella Azzurra vince la Coppa Toscana. Un traguardo eccezionale! La Stella Azzurra ha affermato, senza esclusione di colpi, il proprio primato nel panorama del calcio femminile toscano collezionando, nel corso della stagione 2011-12, una soddisfazione dietro l’altra. L’ultima vittoria è ancora fresca. Domenica 24 giugno, la prima squadra della Stella Azzurra si è portata a casa la Coppa Toscana sbaragliando a Calenzano la compagine dell’Aglianese con un netto 2-0. Ma i colpi messi a segno dalla Stella Azzurra non riguardano soltanto partite e incontri, bensì la Scuola Calcio Femminile, «prima e unica scuola calcio esclusivamente femminile», come tiene a precisare il diret-

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di Elettra Fiorini

Una Stella Azzurra nel cielo della Toscana tore generale della società Claudio Chiarini. Ed è proprio con lui che abbiamo tirato le somme di questa stagione, decisamente proficua. Dopo una partenza in sordina è finalmente giunto il momento dei riconoscimenti. «La prima squadra ha vissuto un inizio un po’ altalenante, ma nel girone di ritorno è riuscita a mettere a segno una serie continuativa di vittorie che l’ha portata a rimontare nel campionato di Serie C, aggiudicandosi un meritato quarto posto, e a brillare in Coppa Toscana. Nonostante qualche defezione nell’organico, hanno giocato una finale emozionante, segnando due goal nei momenti topici dell’incontro senza dare alle avversarie il tempo di reagire. Questo risultato è stato il giusto coronamento di un’annata stupenda e lo dedichiamo alla città di Arezzo, una realtà a cui spesso non vengono riconosciuti i giusti meriti sportivi». Il vostro fiore all’occhiello: la Scuola Calcio. «La nostra scuola calcio femminile è sicuramente motivo d’orgoglio per tutti noi, perché è l’unica che permette alle bambine di vivere un percorso completo e lineare, tutto al La capitano Ilaria Ciofini femminile, senza contesti maschili di contorno. L’obiettivo è quindi consolidare questa realtà, inserendo le bambine che desiderano dedicarsi a questo sport in un ambiente sereno e tranquillo, più adatto a loro anche dal punto di vista psicologico, perché privo della competitività che vige tra i piccoli calciatori maschi. I risultati parlano chiaro: le Pulcine stanno proseguendo il loro cammino di crescita ad ali spiegate e le Esordienti, dopo un primo impatto negativo, sono riuscite a esprimere il proprio valore vincendo anche contro compagini maschili piuttosto rodate». Quali sono stati gli ingredienti di questa stagione vincente? «Al di là della preparazione sportiva e del lavoro svolto settimanalmente dalle atlete, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione. Ovviamente i nostri staff tecnico e dirigenziale hanno sempre messo serietà e impegno, e ciò ha dato i suoi frutti. Le nostre squadre sono sempre state all’altezza della situazione e ci hanno permesso di vivere questa stagione come un sogno che si è poi realizzato. E io credo che se vuoi sognare devi avere passione e impegnarti per raggiungere i tuoi traguardi».

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Marco Ferrini: «La mia vita è il rugby» Dopo la fantastica esperienza francese, il primo professionista aretino adesso dovrà stringere i denti e lottare

di Giacomo Belli

uesta è una grande storia aretina, il cui protagonista è un giovane ragazzo e la sua passione per uno degli sport più affascinanti al mondo: il rugby. Una storia che inizia all’età di sei anni e dalla cui strada maestra Marco Ferrini non devierà mai. Lo sport come obiettivo e maestro di vita, con le sue gioie e sofferenze, ma soprattutto un viatico di crescita non solo come atleta, ma come uomo. Il curriculum di questo ragazzo classe 1991 è già prestigioso e culmina con la chiamata a Bordeaux (una delle top 14) all’inizio della stagione 2011-2012. Dall’incredibile gioia dei primi mesi si affaccia lo spettro di un vecchio infortunio che ne comprometterà la stagione. Ma il fuoco del rugby brucia forte nell’animo di Marco che già freme per poter scendere nell’“arena” e combattere con rispetto e umiltà, come sempre, come un gladiatore per arrivare, al sogno di una vita, in Nazionale maggiore. Raccontaci la tua esperienza francese. «È stata un’esperienza fantastica soprattutto dal punto di vista umano, immerso come ero in un’altra cultura e in un ambiente così stimolante e competitivo. Ero pian piano riuscito a conquistarmi una posizione all’interno della squadra Under 20. I miei compagni, dopo alcuni test atletici, mi chiamavano “Bolt”, poiché ero risultato il più veloce sia tra gli Under 23 che tra gli Under 20. L’altro appellativo era “Sonny B. Williams”, mitico giocatore degli All Blacks, per alcune mie capacità tecniche e di estro creativo in campo, così assonanti col campione neozelandese. Il mio esordio a La Rochelle è stato con meta, e da lì ho giocato bene fino a dicembre». Poi cos’è successo? «Purtroppo il mio infortunio alla caviglia [un calvario iniziato un anno prima circa al Sei Nazioni contro il Galles, ndr] si è rifatto vivo e mi ha stretto nella sua morsa. La frattura da stress che pareva essersi rimarginata, invece, ha giocato un brutto scherzo e ancora una volta mi sono dovuto fermare ai box per iniziare un percorso di guarigione. Dopo alcune lungaggini francesi ho deciso di affidarmi a Luciano Sabatini qui ad Arezzo, dalla cui terapia ho tratto benefici che spero mi portino a una completa guarigione». Cosa ti è costato questo infortunio? «Purtroppo non ci voleva. Dopo le prime positive prestazioni in Under 20, girava nell’aria la voce di un mio imminente esordio in Amlin Cup con la prima squadra. Ma è svanito tutto e adesso, col nuovo rimpasto dirigenziale del Bordeaux e l’ingaggio di un nuovo tecnico [Ibanez, figura storica del rugby francese, ndr] la dirigenza ha optato, nella prossima stagione, per fondare la nuova squadra acquistando giocatori da tutto il mondo, e mi hanno detto che il mio infortunio non permetteva loro di avere certezze. Adesso mi guarderò attorno anche se la priorità diviene, in questo momento, lo studio». Cosa ti ha insegnato questa esperienza? «Sicuramente mi ha tolto “di bocca il ciuccio” di mamma e papà, ai quali devo tutto e che ringrazio

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L’importanza

Massimò Mandò, direttore del 1 dispositivo rimasto nell’ombra p

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per questa opportunità e per essermi sempre stati sempre vicino. Mi sento più uomo. Ciò che mi ha entusiasmato di più però è stato l’ambiente che mi circondava. Si respirava la prestigiosa storia, la tradizione e la passione rugbistica che percepivo pulsare forte. Ho vissuto giorno per giorno un’esperienza incredibile, in cui ho potuto far crescere il mio talento e la mia persona. Mi ha insegnato una volta di più a essere umile e determinato in tutto ciò che faccio, accrescendo la mia voglia di vincere, a lottare per la conquista dei miei obiettivi. Ma soprattutto a combattere la paura, quella che con un placcaggio voglio assolutamente sgretolare, così come questo infortunio che sono riuscito a tradurre come opportunità per ricreare nuovi equilibri e rafforzare il mio spirito».

importanza della presenza dei defibrillatori all’interno delle strutture sportive e dei luoghi pubblici ad alta frequenza è un argomento di grande rilevanza. Un argomento rimasto nell’ombra per molti mesi, che negli ultimi tempi ha ottenuto una più importante risonanza mediatica, in parte (purtroppo) a causa dell’improvvisa scomparsa del giocatore del Livorno Pier Mario Morosini, in parte grazie alle varie campagne di sensibilizzazione sul tema. A proposito di tale questione, abbiamo parlato con il direttore del Centro Operativo 118 Usl Massimo Mandò, da anni in prima linea quando si parla di defibrillatori in luoghi pubblici. «Grazie all’intervento dei media, che negli ultimi tempi hanno focalizzato l’attenzione su questo problema, l’opinione pubblica sta iniziando a rispondere positivamente – ha dichiarato il dottor Mandò, che ha poi aggiunto: – ancora però siamo indietro, perché il defibrillatore è presente in soli 14 impianti sportivi in tutta la provincia». Nonostante la “tiepida” risposta degli impianti sportivi, l’importanza del possesso del defibrillatore si sta stratificando, soprattutto per quanto riguarda i luoghi pubblici e di lavoro. Ricordiamo che è recentissima la Legge 38 (del 6 giugno 2011) in cui si dà il via libera all’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici anche nei luoghi di grande affluenza, come ad esempio cinema e ristoranti. Il decreto prevede pure la formazione di soccorritori, attraverso un corso di formazione che ad Arezzo sta crescendo d’importanza: «Negli ultimi mesi abbiamo formato 1160 persone, e questo indica un grande passo avanti per quanto riguarda l’attenzione pubblica su tale questione». Tra l’altro il prossimo settembre, la campagna di sensibilizzazione su tale tema vedrà una tappa importante con il “Defibrillation Day” di Arezzo: una manifestazione

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in città (e a ballare!)

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a del defibrillatore

el 118, ci parla dell’importanza di questo ra per troppo tempo dedicata alla defibrillazione, e a questo dispositivo che può salvare la vita di di Omero una persona. Manifestazione che avrà al suo interno importanti testimonianze Ortaggi dirette di persone salvate dal defibrillatore. Alla voce “impianti sportivi”, la situazione vede grande arretratezza sia per quanto riguarda l’organizzazione sia per la cultura. Un’arretratezza a tratti vergognosa: «Dei 14 defibrillatori che abbiamo consegnato, una società sportiva (di cui non faccio il nome) ce ne ha rispedito uno!», a dimostrazione della mancanza di cultura sulla questione. È importante ricordare che non si tratta di mancanza di possibilità economiche, perché il costo di un defibrillatore è di 1500 euro (compreso il corso di formazione): qui si tratta di mancanza di conoscenza dell’argomento. Mancanza che va a unirsi a una sottovalutazione del problema, per questo, dice Mandò, «la Figc e il Coni devono muoversi per mobilitare un progetto che parta dal basso ed entri nella testa delle persone, facendo sì che il defibrillatore, una volta acquistato, non venga messo in uno scantinato». In generale la nostra provincia sta crescendo, e un esempio (decisamente) positivo è senza dubbio quello di Pieve Santo Stefano: un comune di 3000 abitanti che vede al suo interno 10 defibrillatori. «La nostra provincia sta facendo passi avanti ma di strada da fare ce n’è ancora tanta, soprattutto se pensiamo alla realtà sportiva sempre più complessa, che vede al suo interno il mondo sommerso degli sport amatoriali», continua Massimo Mandò. Ed è attraverso la consapevolezza della sua reale importanza che il defibrillatore può aumentare concretamente la propria diffusione. via del Sembolino 96 Defibrillatore che non Badia al Pino – 0575/410431 deve essere più visto come www.masianosas.com un oggetto misterioso, nemmeno come un dispositivo da acquistare per “pulirsi la coscienza”, bensì deve essere considerato sempre di più un “elettrodomestico”, parte integrante di un luogo pubblico. Un dispositivo “sempre pronto” e in grado di salvare la vita.

cucine di qualità dal 1968 29 GIUGNO 2012

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Arezzo, adesso conta il progetto l Villaggio Amaranto si anima di giovani leve festanti, grazie a un progetto che finalmente guarda lontano, a un futuro colorato di rosa, per l’Arezzo di Severini e nuovi soci. Sì, perché quelli vecchi, Felletti e Anzalone, per qualche motivo non sono stati coinvolti e adesso reclamano la propria insoddisfazione, con tanto di richiesta di buonuscita per

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ho in s te ta solo Quick Style!

cedere le proprie quote in seno alla società. Della serie “Ridateci i nostri coccini che ce ne andiamo”, una presa di posizione che era nell’aria. Rimane difficile credere che lo stato maggiore amaranto possa trovarsi nella condizione di rifiutare l’aiuto di soci attivi e partecipanti alla gestione della squadra; più probabile si tratti di un pretesto, di una palla al balzo per ritirarsi di buon ordine, viste le lacunose assenze del duo di azionisti capitolino negli ultimi mesi. Tant’è, quello che conta è il progetto, la voglia di fare e di concretizzare di Severini, appoggiato dai soci dell’ex Siena Point, Zerbini e Thomas Locatelli, e su questo ci siamo. Quello che è visibile all’occhio del tifoso è il darsi da fare e il voler fare bene, approcciando il futuro con lungimiranza. A cominciare dallo staff tecnico che alle conferme di Bacis e Tocci, ha visto aggiungersi la figura di Abel Balbo, personaggio di assoluto livello e indubbie capacità calcistiche, con trascorsi e conoscenze importanti. Martucci da parte sua sta portando avanti il progetto tecnico, lavorando alacremente e cercando le pedine giuste da mettere sopra lo scacchiere

amaranto. Giovani di prospettiva da mixare con gli esperti che rimarranno in rosa, tra i quali tutti si augurano di poter recuperare Daniele Speranza, elemento che è un lusso per queste categorie. Il vero rebus rimane la conferma dei pezzi da novanta. Di Cissè si sa di una probabile cessione, destinazione estero, a causa della particolare normativa che regolamenta il tesseramento dei calciatori extracomunitari nei campionati di Lega Pro. Bucchi e Raso, nonostante avessero a suo tempo accettato la riduzione dei rimborsi spese concordati, rappresentano comunque un costo molto alto per le casse amaranto, così come Pecorari e Martinez, senza contare che qualche reduce dalla positiva stagione appena trascorsa – vedi Mencarelli – potrebbe battere cassa. Oltre a ciò, l’Arezzo coltiva la speranza di un ripescaggio che, qualora avvenisse, comporterebbe un investimento cospicuo a fondo perduto, da versare alla Lega Pro: si parla di 100.000 euro. La sensazione che la società si stia comunque muovendo sull’ottica del risparmio, guardando al futuro con un occhio al presente. Investimenti sui giovani, valorizzazione, realizzo sulla cessione, con in mezzo la vittoria del campionato. salone di parrucchiere La famosa “botte piena con la moglie ubriaca” via Caponnetto 24 ma non è possibile fare zona Tribunale altrimenti, visto il periodo tel. 0575/20442 nel quale le società calcistiche stanno cadendo come mosche abbattute dal Raid. Stiamo a vedere, nel frattempo nessuno storca il naso e teniamoci stretta questa società che, a oggi, al dire ha sconto sul colore! seguìto il fare.

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di Luca Stanganini


AREZZO KARATE La Toscana di Enrico Pelo al top del karate europeo

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opo il successo agli Europei, l’Arezzo Karate trova nuova gloria internazionale. Questa volta la vittoria arriva in “via indiretta”, con il successo ottenuto dalla rappresentativa giovanile della Toscana al Campionato Europeo per regioni, in programma a Mosca a metà giugno. Alla rassegna continentale i ragazzi toscani, sfidando le squadre delle regioni di tutta Europa, hanno centrato una splendida medaglia di bronzo nel Kumite (Combattimento), battendo nella “finalina” i russi del Volga Federal District. L’Arezzo Karate ha avuto un ruolo importante in questo successo con Enrico Pelo, uno dei maestri di punta dello staff tecnico aretino. Responsabile dei Centri Tecnici Regionali, Pelo non era a Mosca a causa di impegni lavorativi, ma il successo porta anche la sua firma perché, negli ultimi mesi, il tecnico si è impegnato per formare la squadra toscana e per seguire i progressi di questi ragazzi. «Per la Toscana è un traguardo storico – afferma Alessandro Balestrini, direttore tecnico dell’Arezzo Karate. – Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo storico succesCHE MEDAGLIE PER ASMODEI E so europeo PEZZETTI ALL’“OPEN DI TOSCANA”! con un noArezzo Karate torna dall’11° “Open di Gli aretini Mencattini, Pelo, Bertocci e Oretti stro maestro: Toscana” di Firenze con due splendide meai Campionati Italiani per Regioni 2012 la medaglia daglie. La gara, una delle più prestigiose del conquistata Centro-Nord Italia, ha visto la partecipazione di dai ragazzi 1200 atleti e oltre 200 società, un numero enorme di Pelo conferma il valore del karate toscano e la che è stato ben coordinato dall’ottima organizqualità del nostro staff tecnico». zazione predisposta dall’aretino Enzo Bertocci, A Mosca era presente anche l’altro aretino presidente del Comitato Regionale Toscano di Marco Mencattini, atleta che ha gareggiato nei Karate. Mattia Asmodei, un promettente ragaz90 kg nella squadra Senior: purtroppo la sua avvenzo del 1994, ha vinto il bronzo arrivando terzo nei tura è stata più +76kg del Kumite (Combattimento) nella categosfortunata perria Juniores, ma la medaglia più prestigiosa – l’arché la Toscana è gento – arriva nei Senior del Kata (Forma) e porta uscita al seconla firma di Michela Pezzetti, atleta di 21 anni che, do turno, elimidopo essersi messa in luce nella squadra della nata dai georNazionale italiana, sta emergendo sempre di più giani di Tbilisi. anche nelle gare individuali.

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La grinta di Mencattini

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NON ESISTE PERIODO MIGLIORE DELL’ESTATE PER AVVICINARSI AL NUOTO

Le pagelle di fine anno è un periodo migliore dell’estate per iniziare a nuotare? Con l’avvicinarsi delle vacanze comincia a sentirsi il bisogno di rimettersi in forma in vista della “prova costume” o di apprendere le basi del nuoto per acquisire maggior sicurezza in

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acqua; per chi invece resta in città può essere forte l’esigenza di sfuggire dal caldo e praticare un’attività rilassante per scarica-

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re lo stress quotidiano. Per rispondere a questi bisogni, il Centro Sport Chimera non interromperà le proprie lezioni di nuoto nemmeno d’estate, andando dritto fino al 21 luglio, giorno di chiusura dell’impianto. In queste settimane un ruolo importante lo rivestono i corsi per adulti che, rivolti a chi ha da 18 a 100 anni, si sviluppano in sei settimane, un periodo più breve rispetto al resto dell’anno e adattabile alle esigenze delle vacanze di ogni iscritto, a cui la Chimera Nuoto offrirà la possibilità di smembrare le settimane di corso o di accorpare più lezioni in una sola settimana. «Il corso estivo è strutturato in maniera diversa rispetto a quelli organizzati nel corso dell’anno – spiega Marco Magara, direttore tecnico della Chimera Nuoto. – Cerchiamo di condensare in poche lezioni le basi del nuoto per permettere a chi va al mare di partire con maggior sicurezza e a chi resta in città di conoscere

NUOTO, ATTIVITÀ ACQUATICHE E MOLTO ALTRO! il nostro impianto, sfruttando un periodo più tranquillo rispetto al resto dell’anno, iniziando uno sport che potrà poi continuare a settembre. In piscina è possibile svolgere un’attività continuativa che, a prescindere dalle condizioni meteorologiche, permette di star bene, di divertirsi e scaricare lo stress e l’afa delle giornate estive. Di questo periodo può approfittarne anche chi, durante l’anno, fa altri sport: ora che la sua attività principale è ferma, può mantenersi in forma con uno sport maggiormente adatto alla stagione». Nel periodo estivo i corsi saranno in orari e giorni ridotti, questo perché la Chimera Nuoto proverà a creare gruppi di allenamento il più possibile numerosi, con l’obiettivo di far vivere il nuoto come uno sport di squadra, in cui si fa tutto tutti insieme, in cui è possibile socializzare e ogni nuotatore può migliorare solo nel confronto con gli altri.

Per iscriversi ai corsi o ottenere ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera o chiamare o scrivere un sms a Magara al 347/42.49.641


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RINASCIMENTO IN TERRA D’AREZZO di Valentina Paggini

Un viaggio tra i capolavori quattrocenteschi del territorio

ottava edizione del progetto Piccoli Grandi Musei, promosso dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e sostenuto dalla Regione Toscana, lascia la provincia fiorentina per aprire le sue porte al territorio aretino. Lo scorso 22 giugno è stato infatti il giorno inaugurale di una serie di esposizioni dal titolo “Rinascimento in terra d’Arezzo”, che resterà aperta al pubblico fino al prossimo 18 novembre e che vede come protagonisti alcuni dei maestri più rappresentativi del Quattrocento italiano. Definita dal direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, “la rosa dei venti del Rinascimento”, Arezzo è stata, insieme ai territori limitrofi, una delle zone più importanti dove personalità quali Beato Angelico, Piero della Francesca, Filippo Lippi, Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli hanno vissuto od operato a lungo. Così, lasciando da parte quelle definizioni manualistiche dei vari periodi storici, spesso troppo generiche e nozionistiche, possiamo conoscere attraverso dipinti, sculture e miniature quella grande rivoluzione che Giorgio Vasari nelle sue Vite ebbe a definire “rinascita” di un’arte e di una cultura classiche, ritenute morte da secoli. Oltre alla riscoperta nelle chiese di grandi capolavori, gli imperdibili appuntamenti cittadini – ai quali se ne aggiungono altri nella Val di Chiana, in

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particolare a Cortona, Lucignano e Castiglion Fiorentino – sono tre. Si parte con il Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna di via San Lorentino, dove c’è il rientro dai Musei Vaticani del celebre Trittico “Marsuppini” di Filippo Lippi (quinto decennio del XV secolo), in origine conservato nel monastero di San Bernardo di Arezzo. Il ritorno è stato commentato in maniera positiva anche dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, in visita dopo la sua ospitata alla Giostra del Saracino di giugno. Si prosegue con “La Compagnia religiosa aretina: la sua icona e i suoi artisti”. Nella sede di Piazza Grande della Fraternita dei Laici è alloggiata la tavola con il San Rocco davanti al palazzo della Fraternita del 1479, commissionata a Bartolomeo della Gatta dalla stessa Fraternita. Per finire il Mudas Museum – Museo Diocesano di Arte Sacra presenta “Michele da Firenze e la diffusione della terracotta dipinta”, un percorso all’insegna di un’arte che nel territorio aretino ebbe grande risonanza culturale.

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LA MAGNIFICENZA D POPOLO IN UN QUA

DAL LEBBROSARIO DI AREZZO A PIAZZA GRA

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seguito del restyling di alcune sale del secondo piano, il Palazzo di Fraternita di Piazza Grande ha arricchito la sua quadreria con alcune opere che erano conservate nei locali della azienda Usl8. Tra queste si segnalano due oli su tela che in origine si trovavano, assieme a un terzo dipinto scomparso, nell’oratorio annesso all’antico lebbrosario di San Lazzaro di via Romana. L’ospedale, fondato nel XIII secolo dalla comunità di Arezzo, era il più equipaggiato per accogliere i lebbrosi della città e del territorio limitrofo. Mantenne la sua funzione fino ai primi decenni del XVII secolo. Il 3 dicembre 1623 fu riunito all’ospedale di Santa Maria del Ponte, del quale divenne un convalescenziario, finché nel 1784 fu ceduto a privati che gli cambiarono la destinazione d’uso. Nella prima metà del Seicento la chiesina del lazzaretto fu impreziosita da Bernardino Santini, uno dei maggiori pittori cittadini di quel secolo. Nelle Deliberazioni conservate nell’Archivio di Stato di Arezzo troviamo che il 30 giugno 1633 Santini era creditore di dieci lire per il disegnio fatto dell’ornamento da farsi nella chiesa, secondo il decreto del 22 ottobre 1632 dell’Opera di San Lazzaro. Il 26 aprile 1636 fu disposto che si facesse indorare et dipingere l’ornamento delle Tavole della Chiesa di San Lazzaro conforme al disegnio. È plausibile che a quella data l’artista avesse già prodotto le opere, visto che il pagamento di 308 lire avvenne non molto tempo dopo, il 30 giugno 1636. Le due tele furono spostate nella chiesa dell’Ospedale di Santa Maria del Ponte tra il 1782 e il 1785. Nel 1932 erano visibili nella Sala del Consiglio del nosocomio, quindi presero altre destinazioni. L’ultima loro collocazione, prima del trasferimento in Piazza Grande, è stata la biblioteca dell’Ospedale “San Donato”. Il primo dipinto raffigura la Resurrezione di Lazzaro. Nella scena, assieme a Gesù, al miracolato e alla sorella di quest’ultimo, si osserva un vecchio intento a togliere le bende funebri dal resuscitato. L’altra opera è stata indicata genericamente come San Francesco che predica da Cesare Verani nel 1932, o come Predicazione di San Francesco – in tempi più recenti – quando se ne sono occupate due brave storiche dell’arte come Alessandra Baroni in Le opere d’arte degli ospedali riuniti di Santa Maria del Ponte (Annali Aretini V) del 1997 e Liletta Fornasari nella sua monografia Bernardino Santini pittore in Arezzo del 2000. Osservando il quadro si può aggiungere che la suddetta predica è quella meglio conosciuta come La cacciata dei diavoli da Arezzo. I piccoli demoni in cielo, che vengono allontanati dall’intervento risolutivo di San Francesco e San Silvestro, sono inequivocabili. Particolare interessante di questa tela è lo scorcio cittadino che fa da sfondo alla scena, dove spicca la mole del Palazzo del Popolo, realizza22

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A DEL PALAZZO DEL UADRO DEL SEICENTO

di Marco Botti

GRANDE to tra il 1270 e il 1278 in cima all’odierna via dei Pileati. Nel 1337 il fabbricato fu impreziosito da una possente torre, poi abbattuta nel 1539 allorché fu necessario liberare il campo visivo per l’artiglieria della costruenda fortezza. Il resto dell’edificio rimase in piedi ma nel Seicento era ormai ridotto a magnifico rudere. La rappresentazione che ne fa Santini è vicina a quelle eseguite da Teofilo Torri nel 1602 (La cacciata dei diavoli da Arezzo nella cappella della Villa agli Orti Redi) e Salvi Castellucci nel 1649 (I santi Donato e Stefano presentano Arezzo alla Vergine con il Bambino, osservabile nell’atrio d’onore del Palazzo Comunale). Una raffigurazione inedita di cui non tengono conto nemmeno due recenti pubblicazioni che hanno indagato le vedute della città nella storia dell’arte, come quelle di Attilio Brilli (Arezzo. La città e i suoi ritratti) e Alberta Piroci Branciaroli (La città Immaginata), entrambe pubblicate da Edimond nel 2005. Un motivo in più, dunque, per essere studiata.

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TRE GIORNI DI COMICIT UNA VALLE IN FESTA CON RIDICASENTINO

l via la sesta edizione del festival di cabaret Ridicasentino, appuntamento promosso dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino, con la direzione artistica dell’associazione culturale Noidellescarpediverse. Dal 6 all’8 luglio, nei comuni di Poppi, Castel San Niccolò e Chitignano, si svolgerà l’evento comico che fin dalla sua nascita ha riscosso grandi consensi di pubblico e ha visto la partecipazione di comici e cabarettisti da tutta Italia. Un’idea nata nel 2007 dall’allora assessore Sandro Sassoli per valorizzare il territorio casentinese, creando un evento brillante e intelligente. Ridicasentino si inserisce nel prestigioso STELLE (E STRISCE) SOTTO IL CIELO DI AREZZO Un incontro artistico tra italiani e americani network Sos Cabaret, abato 30 giugno e domenica 1° luglio si svolgerà, presso la l’unico concorso naVillicana D’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour, la mostra zionale di comicità dal titolo Stelle (e Strisce) sotto il cielo di Arezzo, un appuntamenpresente in Toscana, to di due giorni con due importanti artisti americani: Lisa Egeli e che inizierà proprio Christopher Slatoff. La prima è un eccellente paesaggista e ritrattista del Maryland, con gli appuntamenti amante dei panorami toscani, che esporrà una selezione di tele casentinesi. dipinte en plain air, con l’obiettivo di catturare l’essenza stessa «Siamo molto condei luoghi ritratti, rispettando l’intimità che si crea tra il pittore e la tenti di essere ancora natura. Apprezzati dalla critica sono i dipinti nati dai suoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo. qui con questo evento, un’edizione Il secondo artista è invece uno scultore californiano, noto per fortemente voluta dalla neo-insele opere monumentali in bronzo, che esporrà ad Arezzo alcuni diata Unione dei Comuni Montani lavori di piccolo formato. – afferma Samuele Boncompagni. Negli ultimi anni ha collaborato con il grande scrittore di fantascienza, da poco scomparso, Ray Bradbury, con cui è nata la – L’assessore alla Cultura Marcello scultura intitolata Fr. Eletrico [nella foto] le cui immagini saranno Biagini è stato molto disponibile e esposte durante la mostra. sentiamo che il progetto fa ormai L’evento culturale rappresenta un’importante parte delle maggiori iniziative estioccasione di confronto tra gli artisti aretini e i due statunitensi, che esporranno per la prima ve del Casentino. Con il suo respiro volta in Italia. Italia nazionale risponde alla voglia di riwww.frescoqueen.com dere argutamente sia dei residenti, Sara Gnassi sia dei tanti turisti».

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PASTICCERIA ARTIGIANALE E GOLOSITÀ 24

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Un festival che per tre giorni riempirà di risate una splendida vallata. di Chiara Si inizierà venerdì Savarino 6 luglio al Centro sociale di Ponte a Poppi, alle ore 21, con Daniele Magini, visto anche a La sai l’ultima?, il duo aretino Noidellescarpediverse, la Compagnia Persei di Arezzo e l’imitatore siciliano Salvatore Petrucci, vincitore a Ridicasentino 2009 del Premio “Radiocomico” di Radio Italia 5. LO STRAORDINARIO Sabato 7 luglio, presso le Logge NEL QUOTIDIANO ... e nella pittura di Camaiti del Grano a Strada in Casentino, ome tutte le dottrine, sempre alle 21, sarà la volta di neppure il credo monoMassimiliano Galligani, già teista della bellezza salvatrice vincitore di Ridicasentino 2010. del mondo può rimanere a Il toscano oggi è uno dei comilungo sprovvisto di oggettività, ed è per questo motivo ci di “Central Station”, trasmische le connessioni tra bellezsione tv di Comedy Central. za e percezione sono fonte Insieme sul palco ancora i d’ispirazione per l’artista atNoidellescarpediverse con alcuni tento. Stefano Camaiti si muove interventi esilaranti. in questo campo con passi La serata conclusiva, quella di esatti: così, la bellezza divendomenica 8 luglio, sarà a Chitignano presso la Terrazza del Centro Sportivo ta reale, il reale quotidiano, il “San Vincenzo”. Otto i comici finalisti a contendersi le risate del pubblico e quotidiano osservazione. Nella sua personale intiil premio finale (un weekend in Casentino). tolata Lo straordinario nel Ospiti dell’ultimo appuntamento il duo casentinese Alan & Lenny, da ancora amquotidiano, tempo nell’organizzazione del progetto insieme ai Noidellescarpediverse, e mirabile alla Galleria d’Ardirettamente da “Zelig” il livornese Claudio Marmugi. Tutte le serate sono te “Rielaborando” di via Oberdan fino al 1° luglio, il bia ingresso gratuito. turgense non è solo un seguaLe risate di luglio continueranno con l’evento speciale all’Arena Eden, in ce del connubio bello/reale, compagnia del comico Marco Della Noce (il tecnico della Ferrari di Zelig), ma ne è anche un fervente che si terrà il 10 luglio. Ad aprire i Noidellescarpediverse e Alan & Lenny. praticante, scongiurando così il pericolo di un approcUn appuntamento davvero imperdibile, a cui seguiranno tante altre serate cio estremamente filosofico. che ravviveranno l’estate aretina.

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La maturità artistica del tratto rende l’estemporaneità con la delicatezza del disegno a pastello; la velocità d’esecuzione fa il resto. La mostra di Camaiti, con i suoi volti cesellati e i suoi paesaggi, vuol essere una galleria di ricordi semplici, di momenti di vita legati a un odore, come succedeva in Proust. www.rielaborandoarte.altervista.org Va l e n t i n a Tramutola

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SFUGGI

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CONVENZIONI

STORIA E MEMORIA, DEL LIBRO DI VIRGIL

a Storia e la memoria: è questo il filo conduttore del romanzo Toscana – Storie di paese (Zona Contemporanea Editore, 2011). La Storia che fa da sfondo agli avvenimenti narrati comprende un periodo che va dagli inizi del Novecento fino agli anni Cinquanta, quando profonde trasformazioni politiche e sociali segnarono il passaggio all’industrializzazione del nostro Paese e, con essa, alla scomparsa di quel mondo rurale che qui viene rievocato. L’ambiente è la Val di Chiana senese-aretina, os-

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servata da un paese, Monte San Savino, che è quasi al confine fra le due province e nel quale tutti gli altri possono riconoscersi “per la comunanza dei fatti storici e quotidiani, la concezione del mondo, il comportamento[…], le condizioni economiche e le tradizioni”. Dunque un paese della memoria, dove i giovani, che quel mondo non hanno conosciuto, possono riscoprire le proprie radici e interrogarsi sulle motivazioni che hanno portato alla sua scomparsa e, con essa, alla perdita dei suoi ritmi secolari, delle tradizioni e del suo stesso linguaggio. Il racconto, in otto capitoli, descrive avvenimenti che si svolgono in un solo giorno, sullo sfondo dell’annuale fiera paesana, nella quale si muovono i tre protagonisti principali: Novino, il suo babbo e Berico, amico di famiglia; ma, in realtà, protagonista è tutto il paese, perché da ogni incontro nasce una storia che, per successivi flashback, ne ricostruisce le vicende, rievocando episodi, storie familiari o personali, ma soprattutto mettendo in luce le condizioni di vita dell’epoca. L’Autore, coincidente con il narratore esterno che rievoca i fatti narrati, a volte fa sentire direttamente la sua voce, altre invece s’identifica con Novino o Berico, i due personaggi che rappresentano il “nuovo” e il “vecchio”, il presentefuturo e il passato. Novino infatti è un ragazzo

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A, FILI CONDUTTORI GILIO MORETTI

di Fernanda Caprilli

che fa dell’esperienza il punto focale della sua crescita, facendo propria la visione del mondo che i “vecchi” gli trasmettono e, insieme, predisponendosi ad affrontare un futuro di cui s’intravedono già i segni del cambiamento. Berico, l’amico del padre, svolge invece la funzione di un vero mentore il quale, con la sua saggezza, guida il ragazzo alla scoperta di quel mondo di cui conosce tutti gli aspetti e le vicende. Se questi due personaggi incarnano spesso il punto di vista dell’Autore, la novità del libro di Virgilio Moretti consiste, a mio avviso, nel suo asse portante costituito dalla descrizione dei mestieri, che si sviluppa con la ricostruzione analitica delle competenze necessarie a svolgere un certo tipo di lavoro (si vedano per esempio, le carbonaie, la calce, il taglio del bosco, ecc.), e dalla presenza di personaggi delineati a tutto tondo. Emergono così sia i rapporti sociali esistenti, di sostanziale dipendenza fra contadino e padrone, fra “campagnoli” e paesani e fra paesani e cittadini, sia la concezione del mondo del popolo della Val di Chiana, fondata su principi tramandati di padre in figlio: amore per la famiglia, rispetto per gli anziani, fedeltà alla parola data, aiuto reciproco e amore per gli animali. Questo fa comprendere quanto fosse ancora forte il rapporto tra gli esseri umani, e fra l’uomo e l’animale che lo aiutava a vivere. Lo stile, rapido e incisivo nella caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti, si fa spesso minutamente descrittivo quando si tratta di ricostruire aspetti specifici di molti mestieri, ma proprio questa scelta rende evidente il valore di testimonianza storica che certe pagine assumono. Sono queste le pagine che affidano alla memoria la fatica e i sacrifici necessari per rendere il lavoro non solo un patrimonio personale di competenze acquisite e tramandate, ma anche un servizio per la comunità. In questo senso il libro propone una ricostruzione fedele e realistica della vita quotidiana delle nostre campagne e testimonia situazioni ed eventi da custodire e tramandare.

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IL “FEMMINICIDIO

UN NUOVO RAPPORTO SULLA VIOLENZA CONTR

I

l 25 giugno è stato presentato un nuovo documento contenente i dati relativi alla violenza sulle donne nel nostro Paese, un fenomeno di grandi dimensioni che non accenna a diminuire. Nonostante le leggi nazionali e regionali emanate per tutelare le donne vittime di violenza e l’adesione a vari trattati internazionali, tra cui la Convenzione sull’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne (CEDAW), la violenza contro di esse continua a essere un problema rilevante nel nostro Paese e in Europa. Nel rapporto elaborato da Rashida Manjoo, relatore speciale sulla violenza contro le donne delle Nazioni Unite, presentato a Ginevra, più volte ricorre il termine “femminicidio”, ovvero l’estrema conseguenza delle forme di violenza esistenti contro le donne, l’ultimo atto che pone fine a una serie di violenze continuative nel tempo, principalmente tra le mura di casa (76%), a opera di ex partner, mariti, compagni o persone conosciute. Purtroppo, la maggioranza delle manifestazioni di violenza non viene denunciata perché le vittime vivono

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IO” CONTINUA

NTRO LE DONNE IN ITALIA

di Luciana Pastorelli

in un contesto culturale in cui la violenza “domestica” non è sempre percepita come un crimine, e dove spesso si trovano in condizioni di dipendenza economica rispetto ai propri “aguzzini”. Ogni giorno, in Europa, sette donne vengono uccise dai loro partner. In Italia, nel 2011 sono morte 127 donne, il 6,7% in più rispetto al 2010: di questi omicidi, 7 su 10 sono avvenuti dopo maltrattamenti o forme di violenza fisica o psicologica. E per il 2012 i dati non sono confortanti: fino a giugno sono 63 le donne uccise. Emerge con evidenza la necessità di garantire alle vittime di violenza protezione economica e un rifugio sicuro. È altresì importante l’impegno nella prevenzione, nella diffusione di campagne di sensibilizzazione su un problema così grave e soprattutto la proposta di modelli culturali “diversi” e rispettosi di entrambi i generi. Da qualche tempo il collettivo Se non ora quando? promuove sul web la petizione pubblica Mai più complici (www.petizionepubblica.it/PeticaoVer. aspx?pi=P2012N24060), partendo dalla convinzione che “un Paese che consente la morte delle donne è un Paese che si allontana dalla civiltà”. La petizione ha già ricevuto moltissime adesioni da parte di intellettuali, artisti, associazioni culturali, cittadine e cittadini, riportando l’attenzione di molti su quella che Roberto Saviano ha definito una vera e propria “mattanza”, costringendo a pensare, scuotendo le coscienze e ribadendo il ruolo fondamentale dei centri antiviolenza presenti i tutto il Paese. Ad Arezzo ricordiamo l’attività dell’Associazione “Pronto Donna”, aderente al D.i.RE. (Donne in Rete contro la violenza), impegnata da anni nel combattere ogni forma di violenza sulle donne e a promuovere interventi di aiuto e sostegno a favore delle donne maltrattate e/o vittime di violenza e azioni di sensibilizzazione nel territorio. Info: Associazione “Pronto Donna”, piazza Santa Maria in Gradi 4, Arezzo; telefono 0575/35.50.53; email info@prontodonna.it).

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lu.pastorelli@libero.it

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il sonetto

eventi

LA GIOSTRA DE GIUGNO (in un sonetto) Viduvìni è ’n alieno: apre col botto! Perde la lancia ’l Gori e resta a zero. Scortecci, l’esurghjènte, se fa sotto senza paura e ’l quattro un li par vero! Perde ’l legno Farsetti e paga scotto (fra ’l Maestro e ’l su’ Vice c’è un mistero!). Cherici: tre… più quattro e fano otto: spera Sangiusto, ma l’umore è nero! Giusti tenta ’l colpaccio: è un dua da gnente! Tocca a Cicerchja, ’l second’esurghjènte. Cade de sella, se rialza eppù apparte:

V

è un cinque tondo… l’ha assistito Marte! Vannozzi forza ’l tiro: el quattro è vano! Saspìrito è a le stelle: è lù ’l sovrano.

dove mangiare

di Leonardo Zanelli

cinema

ESTATE, MUSICA ALL’APERTO E INGRESSO LIBERO enerdì 29 e sabato 30 giugno la seconda edizione di Arno Rock a Capolona al parco lungo l’Arno, in viale Dante, con una decina di band solo aretine, inizio ore 20. Birra, cibo, buona musica e se si vuole anche un’area attrezzata per campeggiare per il weekend, nel suggestivo parco illuminato. Venerdì 29 giugno la seconda edizione di Casentino Love Affair, che prosegue con il music contest Casmus Sound Challenge 2012 (seconda serata live), organizzato dall’associazione Casentino Musica in collaborazione con Casentino Love Affair. Dodici band emergenti provenienti da varie parti della Toscana si sfideranno in tre serate a Poppi, centro storico e Bistrot “il Pratello”, ore 21. Mentre martedì 3 luglio comincia ad Arezzo l’ottava edizione del Mengo Music Fest, il festival che ha preso il cuore degli aretini per la qualità della programmazione, al parco di via Alfieri in zona Tortaia, con la ristorazione e i mercatini. Ospiterà anche la redazione di ARtù, il portale delle Politiche Giovanili della Provincia di Arezzo dedicato al mondo dei giovani. Si comindi Lucio cia alle 18 con le band, fino al 6 luglio. Massai

GRIGLIATA IN AGRITURISMO 12 euro, tutte le sere, la domenica anche a pranzo! Prenotazione obbligatoria. Agriturismo “Il Prato”, via dei Cardi 16, Castiglion Fibocchi, tel 335.6622101 www.agriturismoilprato.it

Love and politics di Azad Jafarian ****½

Biopic diretto, fotografato e montato dall’esordiente Jafarian, il documentario è un ritratto freschissimo e commovente di Judith Malina, cofondatrice col marito Julian Beck del Living Theatre di Chicago, durante la preparazione del suo penultimo spettacolo Korach. Il lavoro e le peculiarità del collettivo emergono attraverso l’immagine di questa ragazzina ottantaseienne, centro d’attrazione non privo di contraddizioni, in modo similare a quanto fatto da Wenders per la Bausch e il teatro-danza. Cinquantadue minuti di pura vita, quella che Judith sprigiona e riversa sul lavoro, gli affetti, il teatro, la memoria. Una testimonianza tanto personale quanto politica dell’abbattimento delle barriere tra arte e vita attuato dal gruppo teatrale: una rivoluzione anarchica non violenta è davvero possibile. enrico.badii@gmail.com Enrico Badii

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di Gigi Paggetti

la vignetta

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37째 FESTA PAESANA DI OLMO 5-6-7-8-11-12-13-14-15 LUGLIO 2012 29 GIUGNO 2012

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