ANNO III NUMERO 119 • VENERDÌ 12 OTTOBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO DI ANDREA BARDELLI
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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Ciclo dei rifiuti: le idee ci salveranno? 5 Più Renzi che Bersani per i ragazzi aretini 10 Nel traffico aretino con la nuova Renault Clio 12 Le Primarie del centrosinistra entrano nel vivo anche ad Arezzo 29 Il vino toscano si racconta ad Arezzo Fiere e Congressi AREZZO’N’ROLL 8 Karemaski, grazie ragazzi! AREZZO SPORT 13 JUDO O.K.: come sempre una conferma 15 Mastiff, un vivaio di cui essere orgogliosi 16 Diabete, cura e prevenzione 17 Quinti in Italia: l’Under 14 del Giotto è uno spettacolo 18 Quel giocatore grintoso e carismatico... Paolo Scotti
19 Grandi colpi e raffiche di goal: la Stella Azzurra fa paura 20 Il bagnino salva la vita: riparte il corso di formazione CULTURA 21 Match d’Improvvisazione Teatrale, al via la nuova stagione 22 L’arte di Silvano Fabbroni getta un ponte tra Occidente e Mondo Arabo 23 Primo concorso “La Pannocchia”: a Rigutino si ritrovano gli amanti dell’arte estemporanea 23 La Polonia incontra Arezzo nel segno dell’arte 24 Il tributo a chi ha segnato l’arte aretina dal dopoguerra a oggi: sessant’anni di pittura di Mario Caporali 26 Quando raccontarsi è una cura 28 Il Sonetto, la Recensione, Chilometro Zero, Dove Andare 30 La Vignetta
“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO III NUMERO 119 – VENERDÌ 12 OTTOBRE 2012 DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL F.CIABATTI@FASTWEBNET.IT VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@PEC.IT AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO
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LA FONDAZIONE MONNALISA ONLUS, IL “SETTIMANALE DI AREZZO” E LE EDIZIONI GIORGIO VASARI SONO PARTNER NEL PROMUOVERE LA CRESCITA DELLA COMUNITÀ DI
AREZZO E IL BENESSERE DELLE PERSONE CHE VI ABITANO
CICLO DEI RIFIUTI:
di Elena Aiello
LE IDEE CI SALVERANNO? a settimana scorsa sono usciti i dati sulla raccolta differenziata in Toscana: Arezzo è all’ultimo posto, come lo scorso anno; Franco Dringoli, assessore del Comune con delega anche per il ciclo dei rifiuti, ci illustra i progetti che dovrebbero farci passare dall’attuale stimato 39-40% di raccolta differenziata al 60% richiesto per legge. «C’è ancora moltissimo da fare, consapevoli che siamo lontani dall’obiettivo preposto dalle normative», e per raggiungere la quota prefissata adesso «si tratta di accelerare dei progetti che erano già stati avviati, quindi ho già portato in Giunta l’approvazione di progetti in collaborazione con Aisa, soprattutto per la raccolta differenziata porta a porta nel centro storico e nella Val di Chiana, da Rigutino fino a Vitiano: si tratta di circa 15.000 persone che saranno coinvolte da questo diverso sistema di raccolta. Stiamo ragionando anche sulle altre aree, ma dobbiamo tener presente che siamo in una fase di passaggio nella gestione dei rifiuti, da Aisa a un ente sovra-comunale, per cui è in corso una gara per la gestione del servizio. Questi progetti partiranno entro il mese di novembre, a cui si aggiunge la costruzione di un piano comunale per la prevenzione e riduzione dei rifiuti: l’introduzione di fontanelle in vari punti del territorio comunale, per ridurre le bottiglie di plastica utilizzate, un sistema puntuale per la raccolta differenziata
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all’interno delle scuole, con valenza didattica ed educativa, e un sistema di raccolta differenziata spinta all’interno della pubblica amministrazione, introdurre una politica di raccolta differenziata e di abbandono dell’usa e getta delle sagre e delle feste cittadine… Quindi una serie di iniziative che vadano a creare comportamenti virtuosi anche nella vita quotidiana... Con altre associazioni del territorio stiamo organizzando un progetto di ecoscambio, praticamente un appuntamento fisso mensile per fare in modo che i cittadini che hanno prodotti che non utilizzano più li possano mettere a disposizione degli
altri, allungando così la vita dei prodotti. Questa particolare iniziativa si svolgerà nel parcheggio Mecenate. Successivamente partirà invece un’iniziativa per la raccolta separata porta a porta per le grandi utenze, ovvero bar, ristoranti, pizzerie, partendo dalla città dentro le mura per poi estendersi». Diversa l’opinione sul tema di Francesco Francini [nella foto qui a sx], capogruppo PdL in Consiglio comunale: «Poche idee e confuse con un’emergenza alle porte, è quello che sembra essere il progetto dell’Amministrazione sul ciclo dei rifiuti... La maggioranza ha avuto una crisi di governo di sei mesi proprio sul progetto del nuovo inceneritore, o del raddoppio del vecchio, e Fanfani ci disse che in pochi anni saremo arrivati a un’emergenza rifiuti se non avessimo agito; adesso che abbiamo adeOGNI 4 PIZZE O rito al Life+, per altri due 1 MARGHERITA È anni in ogni caso il proGRATIS! PROMOZIONE VALIDA TUTTI I GIORNI! getto di ampliamento o costruzione di un nuovo CONSEGNA A DOMICILIO CON PRENOTAZIONE ENTRO LE 21.30 impianto sarà comunque ORARI: MART. - SAB. 12-22, bloccato, e quello attuale DOM. 17-22, LUN. CHIUSO diverse settimane l’anno VIA KENNEDY 45, 0575 905842 WWW.TA-TA.ORY.IT deve restare fermo per
manutenzione: in quei giorni tutti i rifiuti cittadini vengono mandati alla discarica di Terranova, aumentano l’impatto ambientale e i costi. Sempre a Terranova finisce la raccolta differenziata per essere smistata, perché due o tre anni fa così fu deciso dall’attuale Amministrazione… Anche ammesso che riuscissimo ad arrivare al famoso 60% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti, il restante 40% che fine fa? Avere un impianto di termovalorizzazione nuovo, con le tecnologie moderne, non solo avrebbe una ricaduta positiva ambientale per la città, dato che l’attuale inquina anche per i vecchi standard, ma sarebbe pure economicamente vantaggioso per la città, seguendo l’esempio di altre città europee».
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PIÙ RENZI CHE BERSANI PER I RAGAZZI ARETINI
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di Michele Giuseppi
erché un giovane, o un meno giovane, al giorno d’oggi dovrebbe votare Siamo stati per le strade della Renzi piuttosto che Bersani? Abbiamo nostra città per sentire incontrato di persona alcuni ragazzi cosa pensano i giovani del della nostra città, e davanti a un caffè ci siamo confronto Renzi-Bersani scambiati opinioni sulle imminenti Primarie e sul rapporto tra le due punte di diamante del Partito Democratico. Una premessa è però necessaria: abbiamo intervistato solo una piccola fetta di giovani, dichiaratisi quasi tutti dalla parte del Sindaco di Firenze, quindi la nostra ricerca non è da ritenersi scientificamente attendibile in merito all’andamento delle Primarie. Se avessimo potuto intervistare un numero maggiore di persone sicuramente i rapporti sarebbero cambiati, anche se non sappiamo in quale misura. Cosa ne pensate di Renzi? Matteo, 28 anni: «La mia prima impressione riguardo Renzi è di un uomo che parla a tutti e non a una piccola parte, e questo è sicuramente molto apprezzato dai giovani, che raramente sono stati attratti dalla vita politica di questo Paese». Chiara, 20 anni: «L’età di Renzi è sicuramente un fattore importante per il successo». Libero, 60 anni: «Non credo che Renzi possa essere l’uomo che al momento può fare la differenza per la vita politica del nostro Paese, sono molto preoccupato nel vedere un ragazzo così giovane a capo del Governo, che figura ci facciamo quando dovrà incontrare personaggi di alto livello come Obama o la Merkel?». Francesca, 20 anni: «Il Sindaco di Firenze parla di rivoluzione e rottamazione, noi tutti ci auguriamo che possa venire eletto per poter portare un cambiamento a questa politica malata e corrotta che ha eroso il nostro Paese per venti anni». Helena, 18 anni: «Non mi sono mai interessata troppo di politica e sinceramente mi stanno tutti molto antipatici, se andrò a votare lo farò in favore di Renzi solo perché è giovane!». Invece Bersani? Chiara, 20 anni: «Il Segretario del Partito Democratico è uno dei politici vecchio stampo, e siamo
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stanchi di vedere persone del genere che rappresentano il nostro futuro». Giulio, 19 anni: «Bersani ha sicuramente un bel programma per la sua candidatura, però sono convinto che gli italiani non lo voteranno, non perché non lo ritengano un politico preparato, però nell’aria si respira proprio la voglia di un cambiamento radicale che lui non può portare». Carlo, 18 anni: «Quando al governo c’era Berlusconi, Bersani non faceva altro che criticare il suo operato e si batteva con le unghie e con i denti per ottenere le sue dimissioni, senza mai proporre una propria idea o qualcosa di interessante; ora che Silvio non è più al governo sembra di vedere un comico che non ha più battute da dire al pubblico, perché la sua musa ispiratrice se ne è andata…». Riccardo, 28 anni: «Non so con quale coraggio Bersani si possa candidare alle Primarie e alla Presidenza
del Consiglio, non penso che possa cambiare la situazione attuale; invece al momento Renzi mi sembra l’unico barlume di speranza in questa valle di lacrime [sic]». Le interviste che abbiamo raccolto sembrano a senso unico, ma probabilmente i giovani di oggi sono semplicemente condizionati da tanta informazione-spazzatura facilmente reperibile su internet e sui social network (Facebook, Twitter, ecc…). C’è poi anche chi, nel Partito Democratico, pur appoggiando Matteo Renzi e i suoi ideali ritiene che Bersani sia un politico serio, onesto e preparato. Questi ultimi si sono detti disposti ad appoggiare pienamente il Segretario nel caso in cui vinca le Primarie, senza alcuna riserva e nemmeno guidati da un timore reverenziale. Noi ci teniamo ad augurare buona fortuna a entrambi i candidati alle Primarie, perché possano operare al meglio per il bene del nostro Paese.
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KAREMASKI, GRAZIE RAGAZZI!
di Lucio Massai
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l Karemaski Multi Art Lab è uno spazio pensato per la divulgazione e la condivisione delle arti contemporanee”. Parliamoci chiaro: questo club di via Edison ce lo invidiano in tutta Italia. Eh sì, è proprio così, vi parrà strano ma molti in città non se ne sono accorti. Possiamo ritrovarne, di uguali concept, a Milano, Roma Bologna, Torino... È appena iniziata la sesta stagione e l’associazione culturale “Karemaski”, affiliata all’Arci, sotto la guida di Grazia Ricci, è giunta a una maturità e una consapevolezza associativa notevole, da prendere ad esempio. Una esperienza comunitaria e sociale dove la parola d’ordine è condivisione, nei rapporti sociali, nei ruoli e nei compiti. Facciamocelo spiegare meglio da questi ragazzi che lo vivono in prima persona, che cosa è il Karemaski. Elena Bertolin [nella foto qui accanto]: «Quello che volevo fare nella mia vita fin da piccola era vivere e lavorare nel campo della musica. Suono, ho suonato in vari gruppi. Ho fatto parte della precedente gestione e ho vissuto l’evoluzione gestionale che da pochi ci ha portato all’attuale Direttivo, formato da 19 persone. Siamo tutti coinvolti e ragioniamo come un insieme di persone, pur non avendo competenze specifiche cresciamo insieme. All’interno del Direttivo c’è un esecutivo di persone che ha più tempo da dedicare all’associazione, con esperienze più specifiche: io mi occupo del
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bar e delle produzioni, c’è il direttore artistico, quello tecnico, il responsabile dell’ufficio stampa, della manutenzione… Poi abbiamo i volontari che prestano servizio gratuitamente al bar, all’ingresso, al tesseramento… dandoci così una mano fondamentale. I contatti umani fra di noi sono forti, stiamo insieme dal pomeriggio, mangiamo insieme, sparecchiamo insieme, avendo così la possibilità di conoscere gente nuova, è divertente oltre che appagante culturalmente. Siamo come una famiglia. Quest’anno il nostro slogan è “Go Green”, tutti i prodotti che adoperiamo sono in Mater-Bi o ecocompatibili, facciamo la raccolta differenziata, e promozioniamo il consumo dell’acqua corrente del rubinetto, l’acqua dicono più buona d’Italia. Stampiamo in carta riciclata e collaboriamo fattivamente con Legambiente, anche per i consumi energetici». Sara Dini: «Uno dei pochi luoghi di aggregazione della città, dove poter ascoltare musica dal vivo con un panorama musicale vario; un luogo dove poter fare cultura e che spazia in più direzioni, aperta alle iniziative giovanili del territorio, non solo musicali ma anche teatro ed eventi in genere. Sono volontaria in una associazione in costruzione, dinamica, che crede nei rapporti sociali, dal giovane alla persona adulta, nella comunicazione e nella fiducia fra noi, non potremmo andare avanti diversamente». Debora Burroni: «Per me è stata un’occasione, come volontaria, per vivere il Karemaski dall’interno, dato che già lo frequentavo come cliente. È meno di un anno. Ho conosciuto un bell’ambiente, un ambiente che mi piace, vi devo proprio dire che me la sento di sostenere questi ragazzi, che si sforzano di mantenere viva e promuovere la scena live ad Arezzo. Abbiamo buoni rapporti con gli organizzatori, e lo faccio con piacere di dare una mano, per un buon motivo». Francesco Pagano: «Da quest’anno sono qui anch’io a dare una mano come volontario, a dedicare con gioia il mio tempo libero a questo luogo di cultura, un contenitore di vari generi che riesce a coprire una serie di vuoti con arte, letteratura, teatro, musica… Per me è diventato un luogo d’incontro, uno stimolo». Gabriele Spadini: «Ho fatto la trafila come cliente, volontario e infine a oggi faccio parte del Direttivo, sono il fotografo ufficiale, mi occupo di documentare le serate. Dato che passavo più tempo qui che a casa, mi è sembrato naturale proseguire questa esperienza, sono così diventato anche il luciaio, curo le luci ai concerti. Una realtà che è diventata familiare, piena di amici e amicizie, idee nuove e tanta musica da ascoltare e fotografare». arezzonroll@gmail.com
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NEL TRAFFICO ARETINO C NUOVA RENAULT CLIO
lunedì mattina, ci troviamo con Luca e Alessia presso la sede della R.E.V. concessionaria Renault in via Galvani 22, per provare la nuova Clio sulle strade della nostra città. I due sono lettori del “Settimanale” e hanno risposto alla nostra richiesta su Facebook di “volontari” per la prova su strada della nuova Clio. Luca ha 36 anni e abita a Castiglion Fiorentino; ex triatleta, ha organizzato le finali nazionali di triathlon ed è un grande appassionato di automobili e moto. Alessia ha 30 anni, è aretina ed è rimasta incuriosita dalla possibilità di provare quest’auto «dalla linea così bella: non ero mai stata prima a una prova su strada, ho preso la palla al balzo». Ci accompagna in giro per Arezzo Fabio Moretti della REV: il mezzo su cui affrontiamo il traffico cittadino è la Clio 1200 75 Cv a benzina che vedete nelle foto in queste due pagine. Le strade sono affollate di auto ma non troppo, mentre, come nota Luca, «per il Corso ci sono tantissimi aretini, prima di lunedì ce n’erano molti meno a quest’ora». Forse è un segno della crisi anche questo: di sicuro lo è il cambio nelle abitudini e negli acquisti degli automobilisti, più attenti al risparmio sia in termini di consumi che di prezzo d’acquisto. La nuova Clio in questo senso non delude, come nota subito Luca, il primo a mettersi alla guida: «Le rifiniture sono splendide, sembra un’auto di categoria superiore». Alessia è colpita dal design della console in cui sono inseriti navigatore e computer di bordo: «Ricorda l’Ipad», interviea sinistra Fabio della REV, a d
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O CON LA di Francesco Ciabatti
ne Luca, ed effettivamente si tratta di un vero e proprio tablet con touch screen. Attraverso esso si tiene sotto controllo tutta l’auto, ed è addirittura possibile avere aggiornamenti in tempo reale su incidenti e notizie relative al percorso che si sta affrontando. Non manca ovviamente il sistema bluetooth per la gestione del cellulare. Luca ci porta in centro: in via Roma ci sono i lavori, ma non sono un problema, la Clio è «facilissima da guidare. In più non si sentono rumori o scricchiolii, e anche con l’aria condizionata accesa il motore tiene bene». Superiamo la zona Giotto e arriviamo a Villa Severi, dove Luca prima di cedere il volante ad Alessia fa un paio di manovre per permetterci di fare qualche foto: «Il lunotto posteriore è un po’ piccolo, questo è il prezzo che si paga per una linea così sportiva». Alessia prende posto come pilota e si domanda se questo non possa essere un problema per i parcheggi: Fabio allora ci spiega che sono disponibili i sensori. «I comandi sono morbidissimi – è il primo commento di Alessia, che aggiunge ridendo: – anche la visuale è ottima!». La nostra pilota, infatti, è più bassa di Luca (1,55 metro contro 1,80), ma i sedili e il volante sono tutti regolabili, in altezza e profondità. Alessia è anche affascinata dalla linea sportiva: Fabio ci spiega che il colore dei “baffi”, i paracolpi sistemati nella parte laterale bassa della carrozzeria, è personalizzabile, così come i colori degli interni. Il computer di bordo offre anche promemoria sullo stato di gomme e pasticche dei freni, ad esempio: «Utilissimo, mi è capitato di ricordarmi in ritardo di fare i controlli necessari», dichiara Alessia sulla strada del ritorno. Finita la prova, chiediamo ai nostri “piloti” di sintetizzare la loro esperienza con la nuova Clio. Alessia: «Comoda e tranquilla, mi ha dato un gran senso di sicurezza. E poi è veramente bella». Luca: «In tre parole? Comoda, sportiva, trendy. Rispetta tutte le ultime tendenze del settore, e si sente che è ai vertici della propria categoria». a REV, a destra Luca e Alessia
La nuova Clio è un auto al passo con i tempi, come vuol essere la R.E.V.: «Non potevamo lasciare Arezzo senza un marchio come Renault», ci ricorda il responsabile Lorenzo Sabatini, che ci invita a provarla sabato 20 e domenica 21 in concessionaria.
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LE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA ENTRANO NEL VIVO ANCHE AD AREZZO
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ono il tema del giorno. Le Primarie del centrosinistra entrano nel vivo anche ad Arezzo e provincia. Così il camper del “rottamatore” Matteo Renzi torna in città, dopo una “rincorsa” elettorale in giro per l’Italia che ha già macinato diverse migliaia di chilometri, e in più a bordo l’aretina Maria Elena Boschi, originaria di di David Mattesini Laterina, che si sta occupando di coordinare i circoli spuntati su e giù per lo Stivale. Nel frattempo anche vendoliani e bersaniani scaldano i motori, in vista del doppio turno del 25 novembre e 2 dicembre. Già, perché intanto su Facebook, territorio di solito molto amato dai “rottamatori”, è già nato il nuovo “Comitato Arezzo per Bersani”, che nei prossimi giorni, inizierà la propria campagna elettorale a favore del Segretario del Pd, pubblicamente. Pure i vendoliani però, che si sono già riuniti, a breve daranno il via alla campagna elettorale per “Nichi”. Dopo il Sindaco di Firenze, chi dei big arriverà in città di qui al voto del popolo del centrosinistra? Probabilmente ci sarà Bersani, che già lo aveva promesso nell’ultima volta che arrivò a Cortona, più difficilmente il leader di Sel, anche se fino all’ultimo come si sa, non è detta l’ultima parola, visto il passaggio aretino del Governatore della Puglia alle ultime Amministrative. Nel mezzo spunta intanto la possibile candidatura di un altro ex renziano, Pippo Civati, alle prese con la difficile raccolta delle ben 18.000 firme necessarie alla candidatura, che, con un suo libro in uscita nelle prossime settimane potrebbe pure lui passare da Arezzo. Mentre dentro e fuori il Pd si discute di regole e garanzie per garantire un voto il più possibile trasparente, lontano dalle sempre possibili contestazioni ex post, da qui in avanti si inizierà a parlare di contenuti. La sensazione sempre più netta è che, come non succedeva da un bel po’, per la prima volta si tratti di Primarie davvero combattute. L’asset che va via via riforzandosi tra Bersani e Vendola sembra sempre più chiaro, anche in vista del ballottaggio; di contro l’outsider Renzi, artefice di una corsa in “solitaria”, che non è chiaro ancora dove arriverà.
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ttobre: in ambito sportivo, mese delle nuove partenze. Proprio in questo periodo, pieno di speranze e buoni propositi, un plauso particolare va di diritto a quelle società che, pur avendo molti anni di attività alle spalle, anziché sentirsi ormai vecchie, sanno come riproporsi, rinnovarsi e stimolare atleti e appassionati, regalandoci momenti di grande sport e raccogliendo successi e vittorie. È questo il caso dell’associazione sportiva Judo OK Arezzo, una società da annoverare tra le realtà storiche del nostro territorio, fondata dal maestro Giuseppe Busia, pioniere di tutto il movimento judoista della
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di Elettra Fiorini
Judo OK: come sempre una conferma
La storica società aretina si giostra anche quest’anno tra gare di livello e momenti di gioco [segue da pag. 13]
nostra città, e oggi guidata con determinazione dal figlio Roberto. Basti pensare che dal 1973, anno della sua nascita, a oggi, la Judo OK ha tirato su più di una generazione di giovani campioni, accompagnandoli nel loro percorso da judoka e coinvolgendoli in numerose gare in Italia e all’estero, ma soprattutto ha trasmesso la passione e l’amore per il judo e i suoi valori a moltissimi atleti, contribuendo alla loro crescita e alla loro educazione. Il sano lavoro che sta dietro un’attività del genere non può non riflettersi anche nei risultati agonistici che, da una decina d’anni a questa parte, sono stati decisamente sorprendenti e in costante evoluzione. La società aretina infatti, non soltanto detiene la leadership della classifica regionale, ma sa come imporre la propria presenza anche in campo nazionale, conquistando numerose medaglie ai campionati italiani di categoria e vincendo trofei internazionali. Merito di uno staff validissimo e di un gruppo di atleti che riesce a competere senza timore pure contro avversari molto titolati. Nonostante la stagione sportiva sia appena iniziata, la Judo OK già si è portata a casa le prime soddisfazione. «Ben quattro dei nostri atleti si sono qualificati per i Campionati Italiani Under 23 che si terranno tra tre settimane a Lignano Sabbiadoro – spiega Roberto Busia, direttore tecnico della società. – Inoltre disputeremo anche la Coppa Italia a Firenze tra un paio di settimane, appuntamento in cui vedremo il ritorno in gara di Fabio Chierici, atleta che dopo un infortunio che lo ha tenuto a lungo fermo ha ripreso ad allenarsi intensamente». Sono arrivate anche le conferme in via ufficiale. «Sono da poco uscite le classifiche federali del quadriennio olimpico – racconta Busia, – e per il sedicesimo anno consecutivo risultiamo essere la prima società della Toscana, con un 26° posto su tutte le 116 società italiane menzionate». Oltre al lavoro in palestra, che permette a questi giovani atleti aretini di raggiungere risultati di grande rilevanza, la Judo OK si adopera continuamente per avvicinare pure i più piccoli allo sport, combinando momenti di gara con momenti di puro divertimento. «Per la fine di novembre, stiamo allestendo ad Arezzo, in collaborazione col Comitato regionale, la finale di Judo Giocando, una manifestazione rivolta ai bambini che praticano judo – continua Busia. – Durante questa giornata, verranno proclamati i vincivia tori di un torneo a tre fasi che, durante l’anno, si è svolto nelle varie provincie o gruppi provinciali. Guadagnoli 37 Riempiremo il palazzetto di bambini all’insegna dei valori del judo, in quella che sarà una vera e propria festa». 0575/302676
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Mastiff, un vivaio di cui essere orgogliosi di Alessio Segantini
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e il Mastiff Baseball Club in cinque anni è arrivato dalla Serie C alla Serie A federale molto del merito è dei giocatori della società, sei dei quali provengono dal vivaio e dimostrano come la società aretina sappia tirar su atleti di livello. Danilo Biagioli, presidente dei Mastiff, ci parla del settore giovanile, asse portante del sistema societario. Presidente, la inorgoglisce il fatto che ci siano sei aretini del vivaio in prima squadra? «Molto: mi piace l’idea che una squadra di Serie A federale abbia nel roster così tanti giocatori della propria città. Non solo io, ma tutta la società deve essere fiera di questo risultato, poiché vuol dire che i nostri tecnici e i dirigenti stanno lavorando bene. In più, anche per i giocatori è motivo di vanto: rappresentano la loro città e sono attaccatissimi a questa maglia, cosa ormai sempre più rara nello sport». Quest’anno quale è l’obiettivo del settore giovanile? «Il nostro obiettivo rimane formare giovani atleti che possano giocare e competere in categorie importanti, come oramai stiamo facendo da cinque
anni a questa parte. Puntiamo molto sulla crescita di tutti i giocatori, e per permettere loro di migliorare e di “farsi le ossa” li mandiamo anche a giocare fuori Arezzo. Tutto questo ci gratifica perché la stessa Federazione ci ha riconosciuto più volte la capacità di “creare” atleti interessanti». C’è qualche accorgimento particolare per un vivaio così ricco e competitivo? «Il lavoro e la volontà sono le uniche cose che possono migliorare il processo di apprendimento del gioco. Fiore all’occhiello, tra questi, è senza dubbio Pierangelo Omarini, ex allenatore della Nazionale giovanile e nostro responsabile tecnico di tutto il vivaio». Di lavoro, dunque, ce n’è tanto da fare... «Tantissimo, infatti abbiamo già ripreso con il settore giovanile con le categorie Allievi, Ragazzini e Cadetti. Desideriamo avvicinare più gente possibile a questo sport, farli appassionare, crescere e nello stesso tempo farli divertire. Sono queste le basi per formare dei giocatori che, anche in futuro, potranno dimostrare il loro valore nelle categorie italiane più importanti».
Gli allenamenti dei Mastiff si svolgono alla palestra della “Pio Borri” (presso Porta Trento Trieste) il lunedì, il giovedì e il venerdì a partire dalle ore 17; per ottenere ulteriori informazioni o per le iscrizioni è possibile chiamare Biagioli al 347/51.36.900
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Diabete
a cura della dottoressa Giulia Parrini
cura e prevenzione
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piedi sostengono il peso del nostro corpo e pur essendo il nostro mezzo di locomozione non sempre ricevono le cure che meritano. Le persone affette da diabete devono prestare una particolare attenzione al proprio stato di salute generale, e ciò vale in particolare per la cura dei piedi. Il diabete colpisce in Italia quasi cinque milioni di persone, per cui può essere considerata una malattia sociale. Può provocare alterazioni di origine vascolare e nervosa. Una scarsa circolazione comporta un carenza di ossigeno, per questo si può verificare una crescita anomala delle unghie, secchezza cutanea, difficoltà nella rimarginazione di ferite, che a volte si infettano. Tali lesioni, i punti rossi sono quelli di massimo carico se trascurate, possono raggiungere stati necrotici, in casi estremi si può rendere necessaria l’amputazione dell’area interessata. Inoltre, le alterazioni nervose determinano la perdita della sensibilità cutanea parziale o totale; non si riesce a percepire correttamente temperatura, pressioni e dolore; la persona può ferirsi i piedi senza accorgersene perché non prova dolore, e quindi può trascurare le ferite involontariamente. Questo quadro sintomatologico nel complesso è definito “Piede Diabetico”. La diagnosi e la cura di questa patologia richiede la collaborazione di più figure sanitarie: il medico di famiglia, il diabetologo e il podologo. È responsabi-
lità del podologo educare il paziente alla prevenzione in modo da poterne ridurre i rischi. Gli è possibile, inoltre, curare eventuali ulcerazioni, studiare un plantare su misura per ridurre i punti di sovraccarico del piede e indicare la calzatura più adatta al fine di evitare danni. Alcuni suggerimenti: Figure professionali diverse dall’ambito sanitario, come estetiste o pedicure, non sono preparate per • Ispezionare e lavare i piedi ogni giorno; • Controllare la temperatura dell’acqua con il gomito o con il termometro; •Asciugare bene ma delicatamente, senza tralasciare gli spazi tra le dita; • Usare calze preferibilmente di cotone o lana che non stringano, e cambiarle ogni giorno; • Idratare il piede con creme specifiche; • Non usare callifughi o strumenti taglienti per le callosità, rivolgersi sempre al podologo, anche per il taglio delle unghie; • Non camminare a piedi scalzi; • Non usare fonti di colore dirette (borse d’acqua calda, calorifero, camino, ecc...); • Usare scarpe comode con punta rotonda e tacco non superiore a quattro centimetri; • Quando si calzano scarpe nuove, controllare il piede dopo pochi minuti di cammino. la cura della patologia, non disponendo di ferri sterili e ambienti idonei, e potrebbero determinare ulteriori complicazioni, è necessario rivolgersi sempre allo specialista. Per informazioni e domande potete contattare la dottoressa Giulia Parrini al 339/2470445 o via email all’indirizzo podologiaparrini@gmail.com, o trovarla presso il suo studio in via Fiorentina 259.
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in città (e a ballare!)
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Quinti in Italia l’Under 14 del Giotto è uno spettacolo
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iù di così era impossibile: l’Under 14 del Circolo Tennis Giotto ha compiuto l’impresa di raggiungere il quinto posto alle finali dei Campionati Italiani a squadre. La formazione del Giotto, composta da Alessio Bulletti [foto qui sotto], Filippo Fratini ed Edoardo Paolelli, è arrivata alla fase nazionale dopo aver conquistato il titolo regionale e aver vinto le fasi di macroarea, due successi che hanno permesso al Circolo di rientrare tra le migliori otto società d’Italia e lottare sui campi del Tc Padova per la conquista del tricolore. Purtroppo il sorteggio non l’Under 14 con Bracciali, i maestri e i dirigenti del C.T. Giotto è stato benevolo con gli aretini, che nel primo turno si sono trovati opposti al Tc Napoli, la testa di serie numero 1 del torneo; contro i partenopei, capaci poi di arrivare fino alla finalissima, il Giotto ha potuto poco e ha perso entrambi i match disputati da Fratini e da Paolelli. La sconfitta ha costretto il circolo aretino a retrocedere nella seconda parte del tabellone, quella che assegnava i piazzamenti dal 5° all’8° posto: in questa fase il Giotto si è risollevato e, vincendo tutti gli incontri disputati, è riuscito a ottenere il miglior risultato in palio. In semifinale gli aretini hanno incontrato l’Sc Martina Franca, un avversario liquidato agevolmente con un bel 3-0 firmato da Fratini e Bulletti, che prima hanno vinto i singoli e poi si sono ripetuti nel doppio. Molto più faticoso è stato il successo nella finale contro il Ct Correggio, un match cominciato in salita a causa dell’iniziale sconfitta di Fratini: a risollevare le sorti della sfida ci ha pensato Bulletti, capace di vincere il suo incontro e di portare il Giotto fino al doppio, vinto dai due aretini per 10-5 al tie break. «I nostri ragazzi non smettono di stupire – afferma Alessandro Caneschi, il tecnico dell’Under 14. – Il quinto posto in Italia rappresenta un risultato eccezionale che ci riempie di soddisfazione: visto il sorteggio, era impossibile pensare di ottenere un piazzamento migliore. Questo bel risultato è un importante premio per i ragazzi, per i maestri e per l’intero circolo: l’Under 14 è una squadra formata da tennisti del 1998 nati PROMOZIONE VALIDA TUTTI I GIORNI! e cresciuti sui campi del PIZZERIA A TAGLIO E DA ASPORTO, HAMBURGER, HOT DOG, FRIGGITORIA, ANTIPASTI, Giotto, e dunque essere INSALATONE, PRIMI PIATTI DI PRODUZIONE PROPRIA COTTI AL MOMENTO SOLO A PRANZO riusciti a diventare il quinCONSEGNA A DOMICILIO CON PRENOTAZIONE ENTRO LE 21.30 to circolo in tutta Italia è ORARI: MART. - SAB. 12-22, DOM. 17-22, LUN. CHIUSO per noi un motivo di grande orgoglio». VIA KENNEDY 45, 0575 905842 – WWW.TA-TA.ORY.IT
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di Omero Ortaggi
Quel giocatore grintoso e carismatico... i sono giocatori che, a prescindere dal numero di trofei alzati, ti rimangono impressi in testa per un gesto atletico in particolare il quale, nonostante l’andare degli anni, ci è rimasto vivo negli occhi. Chi scrive aveva sedici anni ed era in curva, quando in un Arezzo-Novara vedemmo fare quel gesto atletico che tanto ci è rimasto impresso: una progressione, un’apnea lunga trenta metri contro l’attaccante avversario ormai sicuro di battere a rete. Poi l’intervento, la palla recuperata, l’attaccante per terra attonito e cinquemila tifosi increduli in piedi ad applaudire per non so quanto tempo. Questo è stato Paolo Scotti: difensore impeccabile e generoso, ma soprattutto capitano e trascinatore di quell’Arezzo che sarà sempre ricordato come l’“Arezzo dei record”. Scotti approda ad Arezzo nell’estate depressa del 2003, quando ancora si sentiva l’odore delle acque torbide della C2: «Avevo il contratto in scadenza con la Triestina e il ds Fioretti mi propose di venire all’Arezzo. Non ci pensai nemmeno un attimo, perché per me Fioretti era sinonimo di garanzia».
Ritorna la rubrica “Ex Amaranto” e lo fa incontrando Paolo Scotti, uno degli artefici della splendida cavalcata verso la B da parte dell’Arezzo dei record
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Così venne costruita una vera e propria armata per la C2, con i gol di Abbruscato, il carisma di Gelsi e Scotti, le scorribande di Pasqual e l’allora semi-sconosciuto Mario Somma a dirigere l’orchestra. Poi il ripescaggio pochi giorni prima dell’inizio del campionato e la partenza, subito entusiasmante: «Già nel ritiro respirammo sensazioni positive, perché il gruppo era costituito da giocatori con personalità vincente». Proprio quella personalità d’acciaio che ci vuole per restare a galla in mezzo al mare di scetticismo in cui nuotava l’Arezzo all’inizio della stagione 2003-04, ed è proprio «spingendo sull’acceleratore, dopo essere partiti da zero, che siamo riusciti a costruire una squadra vincente in grado di entusiasmare l’intera città». Arezzo fu letteralmente trascinata dai gol di Abbruscato e dalle parate di Pagotto, con quest’ultimo autentico protagonista del match thriller di Lumezzane: «Subito a Prato capimmo che potevamo fare qual-
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cosa di grande, poi siamo cresciuti di partita in partita passando per Lumezzane fino ad arrivare al 5-0 di Reggio Emilia, dove capimmo che ce l’avremmo fatta». Il brutto anatroccolo che diventa cigno, l’Arezzo di Somma era una creatura perfetta. Un giocattolo meraviglioso emerso dal fango, che ci avrebbe fatto sognare anche in Serie B, un gruppo coeso che ci ha fatto godere ed entusiasmare. Un gruppo incarnato perfettamente dalla grinta di Paolo Scotti: chapeau!
Grandi colpi e raffiche di goal:
la Stella Azzurra fa paura
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a Stella Azzurra non scherza. Dopo i grandi colpi del calciomercato estivo e gli arrivi di tante “big” prelevate dalla Serie A, nel primo impegno della nuova stagione la società di calcio femminile si è subito fatta trovare pronta e ha dimostrato sul campo di poter giustamente ambire a una stagione di gloria: al debutto in Coppa Toscana, un trofeo detenuto dalla stessa società aretina, la Stella Azzurra ha ottenuto un netto 6-1 ai danni dell’Aglianese. La squadra di mister Del Buontromboni ha condotto la gara fin dai primi minuti e ha subito iniziato a macinare una gran quantità di azioni, capitalizzate al 20° minuto da uno splendido goal di testa di Serena Patu, ex giocatrice della Nazionale italiana, che ha così bagnato nel migliore dei modi il proprio esordio con la nuova maglia. Da quel momento le reti si sono susseguite in rapida successione, siglate dall’umbra Carmen Nenna, da Jenny Tabaku e da Mariacostanza Aterini (due promettenti giocatrici provenienti dalla Primavera della Fiorentina) e da Chiara Bartoli, bravissima a superare il difensore e il portiere e a realizzare a porta vuota; a chiudere il conto un’autorete dell’Aglianese che ha fissato il risultato sul 6-1. Questa goleada rappresenta il miglior biglietto da visita in vista del nuovo turno di Coppa (in programma questa domenica a Ponte a Greve) e, soprattutto, del debutto nel campionato di Serie C del 21 ottobre contro il Sorgenti Labrone. «Questo risultato ha confermato la bontà del lavoro svolto negli ultimi mesi – afferma il direttore generale Claudio Chiarini. – La Stella Azzurra poteva già vantare una rosa estremamente competitiva, ma nel corso dell’estate vi abbiamo aggiunto alcune giocatrici di qualità e con esperienze nella massima serie italiana: dalla porta, rinforzata dal gradito ritorno di Valeria Mazzola, all’attacco, ogni ruolo è ben coperto da atlete di primario valore. Il successo con l’Aglianese ci soddisfa soprattutto perché tutti i goal sono stati realizzati proprio dalle nuove arrivate, che hanno dimostrato di essersi immediatamente inserite nel nostro scacchiere. Con questa formazione non possiamo fare altro che vivere una stagione da assoluti protagonisti, anche se siamo consapevoli che c’è ancora molto da lavorare per riuscire a trovare i meccanismi migliori ed essere pronti al debutto in campionato».
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IL BAGNINO SALVA LA VITA RIPARTE IL CORSO DI FORMAZIONE on la sicurezza in acqua non si scherza. Con questa consapevolezza, la Centro Sport Società Nazionale di Salvamento (SNS) è pronta a organizzare il nuovo corso professionale di Bagnino di Salvataggio, che prenderà il via a partire da mercoledì 24 ottobre presso il Centro Sport Chimera. Aperto a chi ha un’età tra i 16 e i 55 anni, il corso abilita all’esercizio della professione di bagnino presso i litorali marittimi e le acque interne (piscine, fiumi e laghi), con un brevetto che ha validità di tre anni, è rinnovabile ed è riconosciuto dallo Stato come titolo professionale, fornendo dunque nuove opportunità di lavoro. L’intero corso si snoda attraverso due lezioni settimanali (il lunedì e il mercoledì dopo le 21), divise tra un’area teorica e un’area pratica. Le lezioni teoriche abbracciano una vasta gamma di argomenti, che illustrano l’ordinanza balneare, la meteorologia e lo studio delle coste, comprendendo anche un’area medica con le nozioni di primo soccorso e di BLS-D (Basic Live Support con defibrillatore). La maggior parte delle lezioni saranno comunque improntate su insegnamenti pratici, con corsi per perfezionare le capacità natatorie, allenare l’apnea e apprendere le tecniche di estrazione
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Dal 24 ottobre prenderà il via al Chimera il corso che abilita alla professione di bagnino
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er ulteriori informazioni o per iscriversi alle attività è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera in viale Gramsci 7, visitare i siti www. centrosportchimera.com o www.salvamento.it, chiamare o scrivere un sms a Marco Magara al 347/42.49.641
dall’acqua e le modalità di trasporto di un corpo; a tutto questo si aggiungono le lezioni di voga con il pattino di salvataggio. «Ovviamente la formazione non si esaurisce con questo corso – spiega Marco Magara, segretario dell’SNS. – La nostra società organizza anche periodici aggiornamenti ed esercitazioni, condotti da professionisti e rivolti a chi già possiede il brevetto da bagnino». Negli ultimi anni l’SNS ha formato oltre 100 bagnini che hanno poi trovato lavoro nelle piscine e nei litorali di tutta Italia, contribuendo alla sicurezza di quei luoghi e vigilando nella prevenzione degli incidenti. «Gli interventi dei nostri bagnini hanno salvato numerose vite – conclude Magara. – Nel corso dell’estate sono saliti alle cronache i salvataggi effettuati da alcuni ragazzi formati dai nostri corsi, tra cui il più noto è sicuramente quello avvenuto a luglio alla piscina Crocodile: questo testimonia l’importanza di investire nel formare nuovi bagnini e nell’aumentare la sicurezza negli ambienti acquatici».
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MATCH D’IMPROVVISAZIONE TEATRALE AL VIA LA NUOVA STAGIONE di Valeria Gudini
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o spirito del Match d’Improvvisazione Teatrale è quello di una competizione artistico-sportiva fra due squadre di giocatori-attori, che si contendono la vittoria in 90 minuti di “gioco”. Un maestro di cerimonia illustra al pubblico le varie fasi dello spettacolo, un musicista scalda la platea e accompagna le improvvisazioni sul palco, un arbitro garantisce la qualità e la correttezza dell’incontro. Una formula vincente che riscuote sempre maggiori consensi. Abbiamo incontrato Alberto Ceville, presidente dell’associazione culturale “Areamista”, che organizza i match nel territorio aretino. Di cosa si occupa la vostra associazione? «Areamista vanta una pluriennale collaborazione con la Rete Nazionale di Match d’Improvvisazione Teatrale. Organizziamo a Firenze e Arezzo spettacoli per professionisti e amatori. È inoltre attivo da sei anni il corso di avviamento al Match, che si tiene tutti i lunedì, alle ore 21, presso l’Arezzo Factory di via Masaccio e tutti i giovedì, sempre alle 21, a Terranuova Bracciolini, in via Guido Rossa». Quali sono i vostri obiettivi? «Areamista quest’anno si prefigge di consolidare la propria posizione nel panorama nazionale, con la sesta edizione del Campionato Amatori Arezzo, con le prime edizioni di Terranuova Bracciolini e Livorno, con il lancio del nuovo spettacolo Sushi – Cruda improvvisazione su un letto di … riso a Firenze e con la prima tournée nazionale del format Improvisti». Le novità della nuova stagione teatrale? «Dal 13 ottobre fino al 2 marzo del prossimo anno, presso il Teatro “Pietro Aretino”, gli attori formati dalla scuola di Areamista ad Arezzo saranno in scena insieme ad attori provenienti da tutta Italia, per dare vita a uno dei campionati più variegati del panorama matchistico nazionale. Molte le novità di quest’anno, e molte anche le confer-
me. Tra le news spiccano gli spettacoli dei professionisti inseriti in cartellone: Plagio, uno show di improvvisazione portato per la prima volta ad Arezzo dalla compagnia “Teatro a Molla” di Bologna; Harold, long form realizzata in collaborazione con Teatrosequenza, compagnia torinese che si fonderà con gli attori professionisti di Areamista per un’altra prima assoluta ad Arezzo; Infine Improvisti, come ho già detto un format di successo di Areamista». www.areamista.it
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L’ARTE DI SILVANO FABBRONI GET TRA OCCIDENTE E MONDO ARAB ue universi che si incrociano, nella mostra che si è inaugurata martedì 9 ottobre alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour, ad Arezzo. Fino al prossimo 18 ottobre saranno infatti esposte le opere di Silvano Fabbroni all’interno della personale dal titolo Amalgama. Il titolo stesso dell’esposizione indica la poetica dell’artista aretino, che nella sua pittura fonde la cultura occidentale con quella araba, per creare una terza entità più ricca. Terre e architetture orientali che rievocano antichi racconti lontani, l’acqua come mezzo di purificazione, le lettere dell’alfabeto arabo che richiamano un complesso sistema di simbologie: sono queste le immagini che il pittore ama raffigurare nella fase più recente della sua ultratrentennale produzione. Dipinti che spiccano per la meticolosità dei dettagli e per la ricca gamma cromatica, e che vogliono avvicinare realtà solo apparentemente tra loro diverse e lontane. www.frescoqueen.com
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Chi è
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ilvano Fabbroni nasce nel 1957 ad Arezzo. Negli anni Settanta frequenta il Liceo Artistico di Firenze, dove nel 1976 fonda con alcuni compagni il “Gruppo Oltrana”, noto per le performance di spirito dada. I viaggi in India e successivamente verso il Medio Oriente, il Nord Africa e il Centro America caratterizzeranno la sua vita e la sua pittura. In particolare la lunga permanenza in Marocco, nel nuovo millennio, porta l’artista a esplorare nel profondo una nuova frontiera culturale ed esistenziale. La tipologia dei lavori diventa così più intima. Su quella scia Fabbroni prosegue oggi la sua ricerca, dopo essere tornato a vivere e lavorare ad Arezzo.
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GETTA UN PONTE ABO di Chiara Savarino
PRIMO CONCORSO “LA PANNOCCHIA” A Rigutino si ritrovano gli amanti dell’arte estemporanea
SEI DONNE, SEI STILI, UNA PASSIONE La Polonia incontra Arezzo nel segno dell’arte
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arte accade affacciandosi alla finestra, perdendo di convenzionalità quando si incontra l’espressività. La finestra sull’Est di Arezzo è il tratto di sei artiste polacche, impegnate nella collettiva Sei donne, sei stili, una passione del Club Malwy, che da alcuni mesi gira l’Europa e che sabato 6 ottobre ha fatto tappa ad Arezzo alla presenza delle autorità e del critico d’arte Antonio Sorgente, a sottolineare un legame osmotico in costante crescita. Le sei artiste – Elzbieta Krasinsca, Kasia Michelczeska, Barbara Faron, Malgoska Godlewska, Slawka Ligenza-Hill ed Ewa Stryjska, dalla città polacca di Sopot – ricavano impressioni di realtà da un tratto morbido e sensibile, escamotage cromatici che forniscono una chiave interpretativa quanto mai libera. L’eterogenea collettiva, allestita presso l’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo, cementa il gemellaggio culturale tra Arezzo e Sopot, attraverso l’iniziativa del Cenacolo degli Artisti Aretini, curatore dell’evento che proseguirà fino al 20 ottobre. L’osmosi tra culture e usi arricchisce così due comunità, aprendo uno squarcio su collaborazioni future di dimensioni internazionali. Valentina Tramutola
omenica 14 ottobre, in occasione della Sagra della Polenta, il Circolo Tennis di Rigutino ha indetto il primo Concorso di Pittura Estemporanea “La Pannocchia”. Il tema sul quale dovranno cimentarsi i partecipanti è All’ombra di Lignano, argomento che lascia grande spazio alla creatività e alla fantasia, dedicato a tutto ciò che circonda uno dei polmoni verdi di Arezzo, di cui la frazione è la principale porta d’accesso. Per poter partecipare occorre presentarsi presso gli stand della sagra. L’iscrizione è di dieci euro e comprende anche il pranzo per l’artista. Ai primi tre classificati saranno assegnati dei premi acquisto. Tra le 8.30 e le 11 ci saranno le registrazioni e la timbratura delle tele, alle 18.30 si svolgeranno le premiazioni finali. In caso di maltempo il concorso avrà luogo ugualmente, in appositi spazi al coperto messi a disposizione dagli organizzatori della manifestazione. Una splendida iniziativa, quella di Rigutino, e un’occasione da non perdere per tutti gli amanti della pittura en plein air. Serena Capponi
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IL TRIBUTO A CHI HA SEGNATO L’ARTE ARETINA D
SESSANT’ANNI DI P DI MARIO CAPORA
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al 12 al 24 ottobre Arezzo rende omaggio a Mario Caporali. Sessant’anni di pittura è il titolo della mostra antologica che ripercorre la carriera del pittore ottantasettenne, foianese di nascita, che è stato un protagonista di primo piano dell’arte contemporanea cittadina della seconda metà del Novecento. L’evento, curato da Daniela Meli e Maria Luisa Olivotto Caporali, si svilupperà in due sedi: al Circolo Artistico di Corso Italia e alla Galleria RiElaborando di via Oberdan. Oltre settanta i dipinti selezionati, a documentare un’arte fatta di ricerca ed energia cromatica dirompente, che nel tempo si è evoluta fino a caratterizzarsi per le dense e vigorose pennellate, dalle quali scaturiscono opere luminose e coinvolgenti. «Sono stato attratto dall’arte fin Lavanda, 70 x da giovane, quando mi dilettavo con disegni, acquerelli e caricature – ci racconta l’artista, accogliendoci nella sua casa di via Beato Angelico. – Nel 1947 un libro sull’Impressionismo fu una rivelazione e da autodidatta mi avvicinai alla pittura a olio. Frequentando la facoltà di Economia e Commercio a Firenze, seguivo anche qualche lezione all’Accademia di Belle Arti. Nel 1952 cominciai a prendere sul serio l’attività pitPaesaggio con nuvola, 80 x 90, 1994
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NA DAL DOPOGUERRA A OGGI
I PITTURA RALI
di Marco Botti
torica e tre anni dopo, a Parigi, scoprii Matisse. Impressionisti, fauvisti, le mie suggestioni per il colore e la luce: prendeva corpo un linguaggio personale». Paesaggio nei pressi di Otranto, 100 x 80, 1962 Con lei, in quegli anni, si stava formando ad Arezzo un gruppo di pittori affiatato. «Eravamo io, mio fratello Francesco, Orlando Cavallucci e Dario Tenti. Inizialmente gravitavamo intorno alla Galleria “Minima” di Nello Zuccaro. In seguito, nel 1958, fondammo la galleria d’arte moderna “L’Incontro” in piazza San Francesco, aiutati dall’architetto Mario Mercantini e sostenuti dall’artista spagnolo Abel Vallmitjana, venuto ad abitare ad Arezzo dall’anno precedente». Ancora oggi la galleria è ricordata come un cardine della cultura aretina del secondo Novecento. «Grazie alla collaborazione di tanti, divenne un luogo aggiornato di confronto e dibattito per artisti e appassionati di arte contemporanea. I semi che piantammo portarono in breve tempo alla nascita del “Premio Arezzo”, nel 1959, e della Galleria Comunale di Arte Contemporanea nel 1962». In parallelo proseguiva la sua ricerca artistica. da, 70 x 60, 2000 «Negli anni Sessanta e Settanta la mia produzione fu proficua. Nel decennio successivo un po’ rallentai. Dalla seconda metà degli anni Novanta, dopo un’operazione chirurgica che mi ha costretto a lasciare l’attività di commercialista, ho ripreso a dipingere molto, soprattutto quando sono nella casa di campagna». Ci ha parlato di Abel Vallmitjana, artista e intellettuale catalano. Una figura che emerge sempre nei ricordi dei pittori con qualche capello bianco. «A Villa Guillichini di Tregozzano, dove si stabilì, Abel creò un ritrovo dove si respirava cultura internazionale. Grazie a lui furono allacciati rapporti tra Arezzo e l’America latina, dove aveva vissuto per anni. Nel 1959, ad esempio, noi quattro della galleria “L’Incontro” portammo una mostra itinerante a Caracas [segue a pag. 26]
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QUANDO RACCON
ELISA NESI SPIEGA LA MEDICINA NARRATIVA IN AM OTTOBRE NELLA SALA DEI GRANDI DELLA PROVIN
[segue da pag. 25]
e Merida. Vallmitjana era un motivatore, un vero trascinatore. È stata una di quelle figure che hanno aperto la mente a molti, portando in città amici del calibro di Pablo Neruda, Rafael Alberti e Gabriel García Márquez». Neruda. In pochi sanno che frequentava Arezzo. «Il poeta era una persona eccezionale, all’aspetto lo potevi scambiare per un “guardiano di porci”, ma quando iniziava a parlare rimanevi ad ascoltarlo incantato per ore. Era fondamentale, però, che al suo arrivo a Villa Guillichini ci fosse sempre un bel piatto di fagioli con le cotiche ad attenderlo». Torniamo alla sua arte. Paesaggi di campagna, marine e nudi sono i protagonisti. «Soprattutto i paesaggi. La campagna, con i colori sempre diversi, è una fonte inesauribile di ispirazione». Cos’è per lei dipingere? «È gioia. Se prendo il pennello in mano significa che sono contento e sereno. Una volta un critico d’arte disse che le mie mostre potrebbero intitolarsi “I momenti felici di Mario Caporali”. La luce naturale del sole mi ha sempre aiutato, la preferisco di gran lunga a quella artificiale. Tuttavia, a chi mi chiede con quale luce prediligo dipingere, io rispondo “con quella interiore”».
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enerdì 26 ottobre alle ore 17.30 presso la Sala dei Grandi del Palazzo della Provincia di Arezzo (Piazza della Libertà 3) verrà presentato un libro di recente pubblicazione, La medicina narrativa in ambito oncologico. Dalla narrazione di sé alla cura della persona, Sorbello Editore, 2012. L’autrice del libro, Elisa Nesi, – aretina, psicologa, psiconcologa, consigliera e segretaria della Sipo (Società Italiana di Psiconcologia) in Toscana, ripercorre la storia della Medicina Narrativa e il suo utilizzo in diverse patologie. Nel testo una particolare attenzione è rivolta alla Medicina Narrativa con i pazienti oncologici e i loro familiari, e al suo valore di strumento di prevenzione del burnout professionale (lo stress) del personale sanitario. Il libro è soprattutto un invito alla riflessione sul cancro, malattia “innominabile” dai più, la “brutta bestia”: l’autrice devolverà parte del ricavato della vendita del libro all’As-
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N AMBITO ONCOLOGICO. IL LIBRO VERRÀ PRESENTATO IL 26 OVINCIA sociazione Italiana Ricerca sul Cancro. La Medicina Narrativa, diffusa già da alcuni anni anche in Italia, è una tecnica intedi Luciana grata e complementare alla medicina tradizionale: le storie personali dei pazienti aiutano Pastorelli a ricollocare e comprendere le persone malate nel proprio contesto specifico, mettere a fuoco i loro bisogni e studiare nuove strategie di intervento. La sofferenza acquisisce un senso preciso, diventa condivisibile, si trasforma in risorsa e diviene parte di un “progetto di vita” entro cui costruire percorsi di cura. Le narrazioni, testimonianze di esperienze vissute e rielaborate, rappresentano una cultura “nuova” in ambito medico, la cultura della “partecipazione”. Nel contesto delle malattie oncologiche l’approccio narrativo in cui le esperienze concrete, i bisogni, le aspettative, le risorse dei pazienti affetti da cancro trovano senso e sollievo alla sofferenza, creano un’alleanza tra il pazienti e gli operatori, migliorando l’aderenza alla cura e i servizi sanitari. La Medicina Narrativa è sistema culturale che “umanizza” e migliora la qualità della cura, un potente strumento per la costruzione di progetti di miglioramento dell’assistenza sanitaria, particolarmente nelle malattie croniche e invalidanti. L’atto stesso del narrare ha una funzione di “cura” perché permette agli individui di dare senso anche a vissuti o esperienze “incomprensibili”, “inaccettabili” e permette al “sapere” dei medici e degli operatori sanitari di incontrare il “sapere” del paziente, basato sull’esperienza personale, sulle speranze, sulle paure, permettendo alla capacità tecnica e all’umanità d’integrarsi tra loro per aumentare la speranza di guarigione, lenire il dolore, affrontare la morte. lu.pastorelli@libero.it
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il sonetto
Ce pìglion, Beppe, tutti per minchjóni? Come putìva unn’èssere al corrente de ’n dù finìvon tutti quî migljóni, in barba ai sagrifìci de la gente?» «Certo, Tónio, che ’l pòpelo italiano con téste figuracce ce s’engrassa: se manda Monti col piattino ’n mano, in giro pe’ l’Europa a bàtte ccassa, mentre se sprèca a ciànfo sempre più!» «Se fa lo spènding, Beppe… nòe ’l reviù!»
chilometro zero
di Leonardo Zanelli
Se cominciassimo a pensare che anche un abitazione può essere concepita a chilometro zero scopriremmo che, oltre al vantaggio di potersela costruire da soli o quasi, vi sono molti benefici. Prendiamo ad esempio le case di “paglia” di cui si sente parlare sempre più spesso. La materia prima che compone queste abitazioni, la “paglia”, oltre a essere reperibile in loco, è un materiale molto economico, altamente isolante sia sul fronte acustico che termico, resistente alle vibrazioni sismiche, “difficilmente” infiammabile, ecocompatibile, ecosostenibile e “traspirante”. Non basta una così breve rubrica per approfondire l’argomento, e per questo vi invitiamo a documentarvi in rete, dove farete curiose e illuminanti scoperte. di Fabio Mugelli
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IL SETTIMANALE DI AREZZO
Prometheus **½ 2089: una coppia di archeologi trova delle pitture rupestri che spiegherebbero l’origine (aliena) dell’uomo sulla Terra. L’astronave “Prometheus”, quattro anni dopo, sbarca su LV-223 per verificare l’attendibilità dell’audace intuizione. Il film segna l’atteso ritorno alla fantascienza del regista Ridley Scott, che dopo oltre trent’anni si confronta di nuovo con la mitologia del capolavoro Alien, titolo cult per il modo in cui ibridava horror e sci-fi. Prometheus sicuramente si lascia guardare. Godibile persino nei passaggi in cui si ammicca decisamente al primo Alien. Ma è la scrittura nel suo complesso a risultare drammaticamente scadente. Non è forse un caso che si parli già di un secondo episodio nel quale la vittima sacrificale sarebbe lo sceneggiatore “Mr. Lost” Damon Lindelof. Jacopo Fabbroni
cinema
«La Pulvirìni dà le dimissioni e se ne va da vittima innocente, ma a capo de la stanza de’ bottoni chj c’éra che facìva el Presidente?
UMBERTO MARIA GIARDINI in concerto, anteprima nazionale, sabato 13 ottobre, KAREMASKI, ore 23 A quasi tre anni di distanza dalle ultime apparizioni del vecchio progetto Moltheni, si annucia il tanto sofferto rientro per Umberto Maria Giardini, con un disco che dalle premesse pare rappresenti la più attesa uscita discografica della prossima stagione. “La dieta dell’imperatrice”, questo il titolo, si preannuncia quindi come un disco “nuovo” e affatto prevedibile. Registrato al Mushroom di Pordenone e supportato da La Tempesta Dischi con distribuzione Venus, mentre l’etichetta aretina Woodworm curerà di Lucio Massai l’edizione su vinile.
dove andare
MEGLIO LO SPÈNDINGHE CHE ’L REVIÙ!
12 OTTOBRE 2012
IL VINO TOSCANO SI RACCONTA AD AREZZO FIERE E CONGRESSI
D
al 20 al 22 ottobre va in scena nella città di Arezzo la seconda edizione di Tuscany Wine, la rassegna dedicata alle migliori produzioni vitivinicole toscane. Oltre 200 aziende saranno presenti per raccontare il passato, il presente e il futuro di un prodotto che, in Italia e nel mondo, è diventato sinonimo di eccellenza. Un’occasione unica esta reper degustare, in condizioni ideali, i più grandi vini di questa uttori. gione, attraverso il contatto diretto con le aziende e i produttori. egnaliaTra gli eventi in programma segnaliael mito, mo Super Tuscans: le origini del una degustazione guidata dal giornalista tampa e opeAlessandro Torcoli e riservata a stampa correre, attraverso ratori, che permetterà di ripercorrere, h di altissimo li i li ll l’assaggio di una selezione di etichette livello, il cammino che ha portato i vini toscani a ricoprire un ruolo fondamentale nel gotha della produzione vitivinicola mondiale. Domenica 21 ottobre, invece, spazio per i Grandi abbinamenti: formaggi d’alpeggio dei Presidi e Nobile di Montepulciano. I formaggi d’alpeggio, prodotti a latte crudo e con tecniche tradizionali, verranno proposti in abbinamento con una selezione delle migliori etichette della Docg Nobile di Montepulciano, sia in versione normale sia Riserva. La giornata di chiusura di lunedì 22, infine, propone una panoramica delle grandi etichette toscane attraverso una degustazione guidata a cura dell’Ais, l’Associazione Italiana Sommelier. In questa era di social network e social marketing, poi, non poteva mancare a Tuscany Wine un seminario condotto da Andrea Gori, sommelier informatico di Vino da burde (www.vinodaburde.com), per conoscere le nuove tecniche di comunicazione e imparare a sfruttarle al meglio, al fine di trasmettere un messaggio in modo rapido e trasversale. I visitatori della manifestazione, inoltre, potranno assistere ai cooking show durante i quali verranno realizzati e offerti piatti della tradizione territoriale, rielaborati in chiave moderna dagli chef della Federazione Italiana Cuochi e dell’Unione Regionale Cuochi Toscani, e proposti in abbinamento ai vini toscani selezionati dall’Ais. Per informazioni www.tu-wi.it
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di Gigi Paggetti
la vignetta
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