Il Settimanale di Arezzo 126

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ANNO III NUMERO 126 • VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA – ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

IN COPERTINA: FOTO GENTILMENTE CONCESSA DAGLI STUDENTI ARETINI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 “Penso quindi protesto” 4 Una ventenne portavoce della Meloni 5 A Fontiano arriverà la rete idrica: il “Settimanale” festeggia 6 La vittoria della “rottamazione” e l’asset già pronto a “sinistra”… 7 La frattura tra IdV e Pd ad Arezzo non sembra sanabile 10 Bello è banchettare 28 Birre per tutti i gusti! 29 Il cioccolato: un’avventura incantata NON PIÙ PAROLE OMAI… 8 A Monte San Savino un convegno sul cavallo AREZZO SPORT 13 Ginnastica Falciai: mezzo secolo di passione 15 Tutti insieme sportivamente al Centro d’Aggregazione San Gemignano

17 Freemove porta ad Arezzo l’ultima frontiera del fitness 18 Basta? No, Bastia! 19 C.T. Giotto, C.T. Arezzo e Junior: chi sarà il migliore? 20 Intensa, coreografica e divertente: AcquAlta è l’ultima conquista del fitness in acqua CULTURA 21 Noidellescarpediverse: progetti futuri e risate assicurate con Aurora Ridens 22 Anche la cultura si muove per la statua dell’Aratore: le opinioni di Santino Gallorini e Laura Occhini 23 L’arte di Raffaello Lucci dialoga con gli antichi manoscritti camaldolesi 24 Arezzo città d’arte 25 “Una notte in Tunisia”: Alessandro Haber protagonista al Teatro “Mecenate” TRUCCO & PARRUCCO 27 Le magie dei colori autunnali

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO III NUMERO 126 – VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2012 DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI77@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

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“PENSO QUINDI PROTESTO” I NOSTRI RAGAZZI CONTRO LA SPENDING REVIEW DEL GOVERNO MONTI

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giovani aretini si sono dimostrati più svegli e intelligenti di quanto la gente non riconosca loro. Sabato 24 novembre 2012 gli studenti della nostra città si sono uniti in manifestazione contro la spending review applicata dal Governo Monti. Un consistente manipolo di ragazzi si è dato appuntamento di prima mattina di fronte alla stazione per poter dare il via a un corteo pacifico, che ha visto come palcoscenico le strade della città vecchia. La marcia ha avuto tre tappe fondamentali: piazza San Francesco, Piazza Grande e piazza della Libertà. A ogni meta il corteo si è fermato ad ascoltare le parole dei vari rappresentati di istituto e professori che informavano i proprio ragazzi su quali modifiche questa riforma possa comportare a tutte le scuole. Le strutture scolastiche del centro sono fatiscenti, senza uscite di sicurezza né laboratori appropriati, e classi-pollaio; più che studenti, nelle aule, sembrano esserci polli da batteria. di Michele Giuseppi I ragazzi inoltre sono stati affiancati da Francesco Ruscelli, assessore provinciale: «Ringrazio tutti i ragazzi che hanno partecipato all’organizzazione e realizzazione di un evento così importante, una partecipazione così vasta e sentita è sinonimo di orgoglio e devozione da parte di coloro che hanno ancora voglia di cambiare le cose in maniera concreta e corretta. Fate in modo che gesti come questi non rimangano senza un fondamento, purtroppo argomenti come questi non si possono discutere in piazza di fronte a migliaia di ragazzi, chiunque di voi voglia fare la propria parte è ben invitato a organizzare una riunione con me, per confrontarsi e per ascoltarci reciprocamente». Gli studenti coglieranno sicuramente la palla al balzo per fare in modo che la loro protesta non diventi solo una passeggiata per il Corso. Una delle armi più potenti rimaste agli studenti, oltre allo sciopero, sono le assemblee e le autogestioni, che andrebbero regolate in modo che non diventino un raduno liceale postWoodstock. Devono prima di tutto osservare il mondo che hanno intorno, giudicarlo con gli occhi di chi è in grado di trovare il miglioramento, e infine agire nella maniera migliore possibile per apportare i cambiamenti; questo sarebbe un bel punto di partenza sul quale organizzare le assemblee. Ricordiamoci che i giovani di oggi sono lo Stato di domani.

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CARLOTTA BURACCHI, RESPONSABILE DI “AREZZO PER GIORG

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UNA VENTENNE POR DELLA MELONI

residio permanente sotto via dell’Umiltà, sede centrale del PdL. Sede provinciale PdL di Modena occupata, e altre realtà potrebbero muoversi anche in queste ore. Questo il risultato di un partito che dimostra immobilismo e scarsa volontà di confronto. Migliaia di giovani a chiedere a gran voce le Primarie del Popolo della Libertà. No a passi indietro se si vuole andare avanti: chi si vuol candidare alla guida dell’Italia passi dal consenso popolare, questa la linea dei “meloniani” anche ad Arezzo».Ecco le parole della responsabile del comitato aretino, Carlotta Andrea Buracchi, 21 anni, in politica già da un po’ e già nostalgica della militanza. «È per chi si è sentito come noi, deluso dalla gestione e dall’indirizzo che ha assunto il Popolo della Libertà a un anno dal termine dell’esperienza di governo, che Giorgia Meloni si è candidata alle Primarie del PdL, e la incredibile risposta che stiamo avendo in queste ore dai territori è segno evidente della credibilità e dell’affidabilità della persona e della proposta politica della romana. Abbiamo messo in piedi un comitato a sostegno di Giorgia solo martedì mattina e in soli cinque giorni raccolto firme e adesioni, anche da consiglieri comunali e amministratori eletti del partito. Qualche giorno fa è stato aperto anche il primo comitato in provincia, a Monte San Savino, da Luca Volpi, vicecoordinatore comunale del PdL. Giorgia Meloni è il simbolo di quella generazione che ha passato i migliori anni della propria vita a tenere aperta una sezione, organizzare un corteo, dare un volantino e affiggere un manifesto. La sentiamo vicina al nostro modo di fare politica, così lontano dalla politica dei “nominati” e dei paracadutati dall’alto. Questo partito ha bisogno di rinnovamento sui contenuti e sulle modalità di selezione della classe dirigente. Per quanto riguarda i contenuti nel PdL c’è stata poca attenzione per il precariato, il territorio, l’ecologia, il futuro dei giovani, la costruzione dell’Europa dei popoli. Sono temi di cui la politica odierna deve parlare, senza trincerarsi su posizioni lontane da quella che è la realtà. Poi c’è bisogno di confronto costante

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IORGIA MELONI” RACCONTA LA SUA SCELTA

ORTAVOCE

A di Giacomo Manneschi

I tre che hanno scelto Alfano

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A Fontiano arriverà la rete idrica: il “Settimanale” festeggia

d Arezzo si è formato anche un altro comitato, quello in appoggio ad Angelino Alfano, il prediletto di Silvio Berlusconi. I tre responsabili dell’iniziativa sono figure importanti del centrodestra cittadino: Francesco Conti (coordinatore comunale PdL), Francesco Francini (capogruppo PdL) e Alessio Mattesini (coordinatore Giovane Italia provincia di Arezzo). I tre hanno deciso di non esprimersi ancora perché le Primarie si devono per il momento concretizzare, ma auspicano una grande partecipazione popolare e un segno tangibile a livello nazionale. «Contrastare l’antipolitica e il populismo… Primarie ad ampia partecipazione», ecco i fondamenti sui quali decidono di puntare. gm

Fontiano non arriva l’acqua potabile: venerdì 11 maggio avevamo dedicato la copertina del nostro “Settimanale” a questo problema vissuto dalla piccola frazione alle porte di Arezzo. Senza l’allacciamento alla rete idrica, le famiglie di Fontiano erano costrette a rinunciare all’acqua potabile e per questo avevano più volte interpellato l’Amministrazione comunale e Nuove Acque al fine di risolvere la situazione. La mancanza di risposte concrete aveva esasperato gli abitanti, spingendoli a rivolgersi al “Settimanale” per denunciare il problema. Dalle nostre pagine la questione è arrivata fino al Consiglio comunale, attraverso un’interrogazione presentata alla giunta da Roberto Bardelli del Popolo delle Libertà. L’intervento ha attivato l’assessore ai Lavori Pubblici Franco Dringoli che si è subito impegnato per portare a Fontiano la rete idrica e che, lunedì 22 ottobre, ha annunciato l’avvio dei lavori con una lettera inviata a tutti gli abitanti del paese. «Sono stati risolti gli aspetti urbanistici, tecnici e finanziari – si legge nella lettera. – Nuove Acque ha concluso la gara per l’affidamento dei lavori per la realizzazione del primo lotto (località Il Molino – Fontiano Basso). La partenza degli stessi è prevista per la metà del mese di novembre. Come Amministrazione comunale ci stiamo adoperando affinché nella prossima primavera partano i lavori del secondo lotto, per estendere la conduttura anche alle parte alta della frazione». Marco Cavini

coi cittadini, bisogna ripartire dai territori e dal consenso: in questo senso abbiamo proposto Primarie a tutti i livelli dirigenziali, anche per sindaci, amministratori regionali, deputati e senatori. Ricordiamoci che questo partito ha migliaia di giovani competenti e preparati, che già alla mia età vivono da un po’ la politica, a volte anche ad alti livelli. Noi ci siamo schierati per Giorgia Meloni e per le Primarie, chi tentenna si faccia adesso un esame di coscienza».

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LA VITTORIA DELLA “ROTTAMAZIONE” E L’ASSET GIÀ PRONTO A “SINISTRA”…

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ccoci, alla fine, tra i due turni delle Primarie per la premiership del centrosinistra. Alle spalle, un primo turno che lascia alcuni dati incontrovertibili. Record: Arezzo è la provincia più “renziana” d’Italia. Lo dicono i numeri, pensando che solo nel Comune capoluogo la percentuale di gradimento per il sindaco di Firenze è andata oltre il 58%. Cause: a far da traino, ovvio, in primo luogo il baricentro geografico e politico della dialettica del Renzi sindaco. Un “centro” molto toscano, confermato dai risultati ottenuti in gran parte della regione. Un dato simile, seppur in ben differenti proporzioni, al risultato ottenuto da Vendola in Puglia. Non basta, perché i fattori che hanno concorso al risultato dei rottamatori in città e in modi diversi nel resto d’Italia sono tanti. Il primo, la naturale tendenza, dato l’attuale stato di malessere diffuso tra i cittadini, soprattutto i più giovani – ma potremmo dire trasversalmente – a voler sentire

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espressa con più nettezza possibile l’idea del cambiamento. Più che spiegata con pacatezza, data la complessità del momento socio-economico di David del Paese. Due formu- Mattesini le espressive, una tutta “paga”, e inoltre perché ad emiliana e l’altra tutta toscana, Arezzo, alla fine, non è che poi ci che però contengono diverse idee sia stato un blocco così granitico di equità sociale. Il secondo, ma a favore di Bersani tra i volti più non meno importante: l’appeal noti della politica locale. Anzi. che lo stesso Renzi esercita verso Alleanze e ballottaggio: rei delusi del centrodestra, oltre che sta fermo, però, che a livello verso i moderati che guardano nazionale Bersani guida di ben a sinistra. Là dove all’orizzonte 9 punti. Un vantaggio enorme, sembra profilarsi la ricandidatu- soprattutto se non si potrà votare ra del Cavaliere, con tanti saluti al ballottaggio senza aver votato all’ipotesi Primarie. Molti sono i al primo turno, a meno di casi circoli nati in giro per l’Italia, in “eccezionali”. A questo punto è un grande momento di parteci- quindi aperta la caccia ai voti dei pazione popolare. Un’opzione vendoliani, sia per i “rottamatori” ovviamente legittima, ma non sia per i bersaniani. Laddove però, certamente condivisa da tutti. a un asset di vertice già costituito Infine, ma non meno importante, tra il leader di Sel e il segretario le “colpe” imputate alla classe di- del Pd, non è detto che equivalrigente del Pd, per aver sostenuto ga una così consistente risposta Monti da un lato, per aver guida- popolare. Le indicazioni di voto, to a lungo la Regione o altri Enti si sa, rischiano di far fumo senza locali in un momento che non l’arrosto sotto. Staremo a vedere.

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LA FRATTURA TRA IDV E PD AD AREZZO NON SEMBRA SANABILE arco Manneschi, consigliere della Regione Toscana con Italia dei Valori, ci racconta la situazione all’interno del proprio partito: «In generale, non attraversiamo un buon momento. Dopo aver fatto cinque anni di lavoro durissimo ed esserci scontrati con diversi problemi seri che il Paese ha, è chiaro che abbiamo pestato molti calli. di Elena Aiello La cosa importante è che eravamo un piccolo partito nel 2008, quando siamo entrati in politica, con un gruppo dirigente molto ristretto: siamo cresciuti rapidamente, ma non altrettanto il gruppo dirigente. C’è stato un inizio molto garibaldino, però purtroppo il livello si è fermato, non c’è stata un’adeguata predisposizione di regole tali da aiutare una miglior selezione così è arrivata gente improbabile… È stata anche la classe dirigente che però ha mancato, che non ha fatto un lavoro umile di crescita vera anche nei meccanismi di controllo… Avendo preso le distanze dal Pd sulla vicenda Monti noi, che pur abbiamo votato la fiducia all’inizio, quando ha approvato provvedimenti che non ci piacevano abbiamo votato contro; questo ha creato un solco con il Pd, prima non era così… Per le battaglie fatte in questi anni sono fiero che ci sia stata l’Italia dei Valori, perché se non ci fosse stata con la sua indipendenza e autonomia dal Partito Democratico sarebbero passate un sacco di “porcate”. Anche dove c’è stata una frattura col Pd, come ad Arezzo, il Partito Democratico era comunque in grado di governare da solo; in questo momento in Comune non c’è una solida e tranquilla maggioranza di centrosinistra, mentre in Regione c’è: nel Comune c’è una frattura per questioni di principio sulle quali il Pd non ha mai ceduto di un millimetro, salvo poi, appena siamo usciti di Giunta, fare le cose che chiedevamo di fare, volevano togliersi di torno gente scomoda… Per ora non ci sono prospettive per un recupero di questa maggioranza». Sulle dimissioni di Garbellano, il segretario provinciale, commenta che «si è dimesso e poi gli sono state restituite le dimissioni, allora è tornato sui propri passi»; nel comunicato che si legge nel sito è Evangelisti a chiedere «di rimettersi a lavorare nell’interesse di IdV con lo spirito e la serietà con cui l’ha fatto in tutti questi anni».

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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti

stato un successo il convegno Il Cavallo nelle Giostre, Quintane e Palii, organizzato dal progetto “Si dia inizio al Torneamento” con il patrocinio del Comune di Monte San Savino, sabato scorso nella sala convegni del Museo del Cassero, evento collaterale alla Fiera di Santa Caterina o Fiera dello Scaldino e dell’Equino. Numerosi gli appassionati e soprattutto gli “addetti ai lavori” (in sala erano presenti alcuni presidenti e organizzatori di Giostre e Palii, per un totale di 16 manifestazioni, oltre che rappresentati di Fise e FitetrecAnte) che hanno colto l’occasione per approfondire tutti gli aspetti legati all’organizzazione delle manifestazioni cavalleresche, oltre alle normative a cui ci si deve attenere, compresi i controlli sui cavalli. Il convegno, dopo il saluto di apertura del sindaco di Monte San Savino Margherita Scarpellini, è entrato subito nel vivo con il primo intervento, del dottor Paolo Omizzolo, direttore U.O. Benessere Animale della Usl 8, che ha tracciato un la sala gremita resoconto dei controlli antidoping a cui si devono attenere gli organizzatori e tutto quanto concerne gli aspetti legati al benessere del cavallo, portando l’esempio della Giostra del Saracino. A seguire è stata poi la volta del dottor Aldo Ghetti del servizio “Cultura e Palio del Niballo” del Comune di Faenza, che ha esaurientemente illustrato le

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A MONTE SAN SAVINO UN CONVEGNO SUL CAVALLO

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responsabilità dei comitati organizzatori, attraverso l’esempio del Palio del Niballo stesso. Numerose le domande rivolte dal pubblico, che hanno messo in evidenza una non piena recezione dell’ordinanza ministeriale, emessa nel 2009 e riconfermata nel settembre 2011, dell’allora sottosegretario al Ministero della Salute onorevole Francesca Martini. Ghetti, che come da sinistra: Erica Rampini (assessore all’Istruzione del Comune di Monte San Savino), Viola Carignani, Roberto Parnetti, Luca Veneri, Aldo Ghetti, Margherita Scarpellini membro anche della Figs (sindaco di Monte San Savino), Maurizio Farnetani (Federazione Italiana Giochi Storici) ha avuto che, come vuole l’Ordinanza Martini, devono essere modo di seguire tutto l’evolversi di tale ordinanza, ha risposto esaurien- certificate da un apposito tecnico in base a tutta una temente alle domande a lui rivolte. Purtroppo, e serie di requisiti di sicurezza, per il cavallo e per il questo lo dobbiamo sottolineare, ancora non tutti pubblico. È stata poi la volta di Luca Veneri e Maurizio gli organizzatori si rendono conto a cosa vanno inFarnetani detto “Bucefalo” che hanno raccontacontro quando si allestisce una manifestazione dove to, anche attraverso aneddoti ed episodi accaduti vengono utilizzati cavalli (o asini, visto che l’Ordinel “dietro le quinte”, le loro esperienze nel correre nanza Martini è rivolta agli equidi in generale). Giostre, Quintane e Palii. Espliciti alcuni esempi citati da Ghetti che testiIn chiusura è stata la volta della giornalista Viola moniano di come, specie per piccole manifestazioni, Carignani, direttore responsabile della rivista ci sia ancora molta improvvisazione, dovuta anche a “Stelle del Palio”, che ha rimarcato dell’importanza una mancanza di informazione. Il convegno è poi della divulgazione anche attraverso convegni e semicontinuato con un interessante intervento di Renato nari specifi ci. Bircolotti, mossiere in numerosi Palii (tra cui Asti, Visto l’enorme interesse, testimoniato pure dai Legnano, Fucecchio) e starter in ippodromi, nonché numerosi messaggi che ci sono giunti, non è escluso commissario tecnico dell’Assi (ex Unire). Proprio un successivo incontro in via di definizione e di cui per il suo incarico federale Bircolotti ha così potuto vi terremo informati. rispondere ad alcune osservazioni inerenti le piste

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BELLO È BANCHETTARE INCONTRIAMO L’ESPERTO DI CATERING ALESSANDRO MARTINELLI, RESPONSABILE PER AREZZO DI TONINO BANQUETING di Ivana lessandro Martinelli per spezzare la monotonia si è immerso in un mondo di colori, profumi e gusti, per gioco. Tra cerimonie e meeting, lavorava i fine settimana. Scopre da “Tonino” una seconda famiglia: il settore del catering lo affascina, e col tempo ne diviene un responsabile. Alessandro ci dice: «Il nostro team va dai venti anni agli ottanta. Anna (ottantenne), zia di Antonio Accordi, il titolare, conserva ancora il suo ruolo di cuoca, dal 1968! Specialità umbre e toscane a gestione familiare». Esperienze all’estero? «Specialmente in Francia e in Inghilterra. Studiamo, continuiamo a progettare». Preparate dall’antipasto al dolce: un consiglio gastronomico agli aretini. «I nostri filetti di Chianina e gli antipasti, ma sperimentare altri sapori può risultare una sorpresa!». Banchettare unisce, il vino scioglie le tensioni. Questi professionisti cucinano sul posto, portano attrezzature, arredi, decorazioni floreali: dal nulla creano un ambiente elegante e raffinato. Quella volta che… «Su un rudere di un castello, montate le strutture a tenda, in tre giorni abbiamo allestito un matrimo-

Marianna Pattavina

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nio da favola: la sposa era una principessa!». Ci sveli il mistero.. «Il ricevimento si è svolto in settembre, al castello di Pieve di Romena, nel verde, contornato dalle vette dell’Appennino». Studio, organizzazione e cordialità: un gesto di civiltà. Il vostro rispetto per il cibo. «Le rimanenze le diamo in beneficenza, regola di una società evoluta e matura». Alessandro Martinelli è ad Arezzo in via Vittorio Veneto 142. Ci ha raccontato questo servizio alla gente, per la gente, di come la fatica viene ripagata dalla soddisfazione di clienti e ospiti. A lui, alla saggia signora Anna e a tutto lo staff, buon lavoro!

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in copertina un glorioso cammino sportivo quello percorso dalla Ginnastica Falciai, che ha da poco spento la sua cinquantesima candelina. Uno dei fari più luminosi in Toscana per la ginnastica ritmica e artistica si appresta anche quest’anno a raccogliere numerosi riconoscimenti. Tra questi, la prestigiosa Stella di Bronzo del Coni a cui seguirà la premiazione per la benemerenza dei 50 anni, in dicembre a Roma, a cura della Federazione Ginnastica italiana. Non solo il passato, ma anche il presente riluce splendente, con una Serie B che le proprie atlete, al massimo della competitività in ogni categoria, cercheranno di difendere con le unghie. Per saperne di più su progetti, obiettivi e curiosità, abbiamo parlato col direttore tecnico della Ginnastica Falciai, Paolo Domini. Paolo, quali sono stati i risultati raccolti in questo anno sportivo? «Per prima cosa, in campo regionale, siamo riusciti a conquistare un terzo e un quinto posto. Con il suc-

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Ginnastica Falciai: mezzo secolo di passione di Giacomo Belli

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cessivo accesso alle interregionali, purtroppo non è andata secondo le aspettative. Adesso aspettiamo le gare delle Allieve in dicembre. In più c’è da sottolineare nella categoria senior un bronzo assoluto di Elena Cioni ai Campionati Italiani Aics. Il quarto piazzamento invece è di Martina Comanducci mentre la sorella più piccola ha raggiunto il secondo posto nella categoria Giovanissime. Tutte le altre ragazze hanno ben figurato». Quali saranno i prossimi appuntamenti? «Nel gennaio 2013 parteciperemo al campionato di categoria e di specialità con Juniores e Seniores. In più disputeremo il campionato di Serie C in cui la nostra rappresentanza sarà formata dal bacino delle Allieve, divise in due squadre». Quali sono i vostri obiettivi stagionali? «Il nostro obiettivo è riuscire bene in ogni nostra competizione. Stiamo allestendo la squadra Juniores per poi, a fine anno, partecipare ai campionati di specialità sia ritmica sia artistica». È vero che una vostra atleta milita in Serie A? «Certo, è Alice Betti, in prestito alla Fenice di Spoleto. Domenica disputerà la sua ultima gara a Desio. Per adesso la sua squadra occupa la seconda posizione, e potrebbero mirare alla Serie A1». È probabile un suo rientro a casa? «Dovremo parlarne. È innegabile che sarebbe importante per noi. Per adesso mi congratulo con lei del suo favoloso percorso da atleta, e le faccio il mio “in bocca al lupo” per domenica. Ne riparleremo tra qualche settimana». In che condizioni si trova la Ginnastica Falciai? «A parte la costante mancanza di impianti sportivi adeguati, la nostra società è molto attiva e ha visto un incremento di iscrizioni. Soprattutto nei bambini tra i 4 e i 6 anni. Forse anche per la spinta mediatica delle Olimpiadi, ma adesso contiamo più di 120 iscritti. Anzi: purtroppo a causa di orari rigidi nelle palestre scolastiche, non abbiamo potuto soddisfare tutte le richieste. Dunque un plauso va alle tecniche Domini, Marraghini, Del Bolgia e Cammelli per il loro incredibile lavoro: per ottenere questi risultati facciamo proprio i salti mortali!». Una società importante che compie 50 anni. Un grande passato, ma come sarà il futuro? «Non posso certo saperlo. Sono soddisfatto che dopo così tanto tempo siamo ancora ben radicati nel territorio. La mia più grande gioia è via vedere così tanti ragazzi in palestra e i vecchi atleti che portano i propri figli Guadagnoli 37 o nipoti qui, ad allenarsi. Questo mi 0575/302676 ripaga di tutto il lavoro svolto sinora».

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Tutti insieme sportivamente

di Elettra Fiorini

Centro d’Aggregazione San Gemignano: sport e formazione alla portata di tutti

n piazza San Gemignano, nel cuore del centro storico aretino, esiste una piccola oasi, un luogo che pochi conoscono, ma che ha tanto da offrire. Si tratta del Centro d’Aggregazione Parrocchiale “San Gemignano”, una realtà che da un paio d’anni sta lavorando per offrire servizi sempre migliori alle famiglie della zona, rivolgendo particolare attenzione ai bambini. Obiettivo principale: creare, all’interno di un’area pressoché vuota, un punto di ritrovo, ma soprattutto di riferimento per tutti quei ragazzi che altrimenti crescerebbero in strada o serrati in casa davanti alla tv; un posto controllato, ma nel quale ci si possa esprimere liberamente. Mezzo per realizzare l’obiettivo: lo sport. Questa è stata la grande intuizione di don Francesco Bernardini, parroco di San Gemignano e Santa Croce, il quale, dal giorno del suo insediamento, non ha fatto che lavorare al progetto, aiutato da volontari e collaboratori. «Un tempo in questi locali c’era un circolo dove le persone si ritrovavano a mangiare un boccone e scambiare due parole – spiega don Francesco. – Vorrei non disperdere questo senso di aggregazione, bensì creargli una continuità con le nuove generazioni, attraverso attività sportive e ludiche sane». Se ci addentriamo alla scoperta del centro, non possiamo non notare una palestra, un campo da calcetto recintato, uno da volley e un grande spazio ricreativo al chiuso dotato di tavoli da ping pong e attrezzature multimediali per la proiezione di film. La nostra storia inizia due anni fa, quando il parroco, dopo aver compreso l’immenso potenziale formativo di una simile struttura, decide di affidare i locali della palestra a una scuola di arti marziali, la Budokan Arezzo di Lucio Piccioli. Unica società in tutta la provincia a promuovere la pratica della kickjitsu, tutti i pomeriggi, la Budokan raccoglie bambini e adulti di ogni età, guidandoli in uno studio VIA FIORENTINA 20/22, ACCANTO HOTEL MINERVA attraverso cui «il corpo diventa uno strumento di INFO@HAPPYDOGAREZZO.COM - 388 9569160 protezione», dice lo stes-

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so don Francesco. «In questo dojo [in estrema sintesi, il lugo dove ci si allena, ndr] lavoriamo sulla consapevolezza, imparando a educare e incanalare, attraverso la disciplina, anche le nostre componenti violente. Il tutto in un ambiente sereno che stimola la concentrazione», spiega Piccioli. Inoltre la palestra viene adibita, il lunedì e il venerdì, alle lezioni di ginnastica per adulti della professoressa Antonella Martini, già molto attiva in ambito sportivo a livello nazionale. Le attività non si esauriscono qui. Basti pensare ai campi solari organizzati, in estate, per i bambini dai 6 ai 14 anni. «Facciamo sì che i ragazzi si alternino tra diversi sport, dal combattimento alla pallavolo, dal calcio al tiro con l’arco, senza dimenticare l’atletica, in pieno spirito olimpico». Quest’esperienza viene poi riprodotta, d’inverno, nei ritrovi del doposcuola. Anche in questo caso, senza pagare alcuna tassa di iscrizione, gli allievi delle elementari possono essere seguiti in un percorso di studio e sport grazie alla collaborazione di un nutrito gruppo di volontari che crede fermamente nel progetto. Anche se con lo sport ha poco a che fare, non possiamo non citare la presenza della scuola di chitarra classica di Davide Mastrangelo, anch’essa ospite del circolo. Tutto questo per rimarcare la volontà di dar vita a un’esperienza che possa coinvolgere a trecentosessanta gradi. Le aspettative per il futuro sono ambiziose, ma concrete. Don Francesco: «Già adesso sono molti i ragazzi, soprattutto delle medie e delle superiori, che usufruiscono dei nostri piccoli impianti. Ma sto lavorando perché il giro si ampli». Ci si adopera infatti perché tutti i bambini, anche quelli con un reddito economico più basso, possano disporre, grazie all’esperienza di esperti volontari, di una piccola scuola calcio che non abbia nulla da invidiare a quelle ufficiali, e abbiano la possibilità di giocare e avvicinarsi allo sport gratuitamente. «Le attività sportive che proponiamo – spiega Don Francesco – celano un fine educativo e sono uno sbocco interessante per offrire una nuova vita di comunità alla cittadinanza». Una sorta di oratorio moderno, che grazie all’attività sportiva, al volontariato e all’attenzione rivolta alle fasce più delicate della popolazione, si prefigge di costituire una grande rete per tutto il centro storico, una sorta di centro d’aggregazione diffuso.

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in città (e a ballare!)

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Freemove porta ad Arezzo l’ultima frontiera del fitness

reemove è un’attività di fitness che in pochissime settimane ha già conquistato decine di aretini. Tra i più innovativi esercizi Maggini ha sviluppato un’attività di proposti dalla ginnastica di Freemove ci sono quelli ginnastica basata sul miglioramento di orientati al miglioramento della “propriocezione”, equilibro e coordinazione difficile termine scientifico che indica la capacità di eseguire i movimenti più adeguati a ogni singola situazione, mantenendo la corretta postura del corpo. Nei muscoli e nelle articolazioni è infatti presente una fitta rete di sensori che inviano informazioni al sistema nervoso, permettendogli di rispondere ai vari stimoli della vita quotidiana. L’allenamento propriocettivo propone esercizi che, a corpo libero o con piccoli attrezzi, creano situazioni di scarso equilibrio che stimolano e attivano le più corrette risposte sensoriali. «Questo tipo di allenamento – spiega il personal trainer Simone Maggini, – viene utilizzato per migliorare l’equilibrio e la coordinazione, due capacità fondamentali per chiunque effettui movimenti, dallo sportivo professionista all’anziano. L’obiettivo primario di questa pratica è rieducare i riflessi per raggiungere un ottimale controllo della postura e delle articolazioni. L’allenamento propriocettivo propone situazioni di scarso equilibrio che obbligano ad attivare velocemente e correttamente la muscolatura, per eseguire il movimento più efficace: il miglioramento della coordinazione avviene sviluppando la capacità di correggere gli sbilanciamenti e di trovare rapidamente un nuovo equilibrio». Queste caratteristiche permettono all’allenamento di garantire benefici sia nell’attività sportiva sia nella vita quotidiana, proponendo una ginnastica che aiuta a recuperare dai traumi, a prevenire gli infortuni e ad adeguare la mobilità articolare alle varie situazioni. Tali esercizi garantiscono attività di Freemove si svolge presalla ginnastica di Freemove un lavoro compleso la palestra della FlashDance (ad to e integrato su tutte le componenti del corpo. Arezzo, in via Ristoro 170); per ottenere «La pratica propriocettiva – conclude Maggini ulteriori informazioni è possibile contattare – rappresenta la più innovativa evoluzione dei Maggini al 328/28.97.952 o scrivere una concetti di fitness e di benessere». mail a info@freemovearezzo.it

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Basta? No, Bastia!

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a volenterosa compagine perugina, che di Bischeri ne aveva uno solo e giocava in porta, ha avuto il merito di portare gli amaranto, in versione giallo canarino (chissà perché) nella storia, facendogli subire l’onta della quinta sconfitta consecutiva in casa. Con l’aggravante che l’Us Arezzo milita nella quinta serie calcistica nazionale e certe umiliazioni non erano occorse neppure ai tempi nei quali al “Comunale” arrivavano Milan, Lazio, Napoli, Juventus, Genoa, Bologna… giusto per rendere l’idea. Sotto San Cornelio sta succedendo di tutto e, alla fine, non succede niente, rimane lo status quo di una situazione ai limiti del grottesco, con cordate fantasma che anziché presentarsi a casa del venditore, come si userebbe fare, lo o scomodano fino a Napoli per riceverlo in un bar del lungomare e mandando l’ex portiere del Napoli, Taglialatela, che tra i pali chiamavano “Batman”, soprannome che andrebbe bene al povero (sic) Severini, alle prese con gli imprenditori di una città, Arezzo, modello Gotham City. Riuscirà a trionfare il bene sul male? Ci sarà un lieto fine? Nel frattempo, della serie “al peggio non c’è mai fine”, abbiamo dovuto assistere anche ai proclami dell’ex presidente dell’Ac Arezzo, Piero Mancini dalla Rassinata, il quale, immemore dello scempio compiuto solo due di Luca anni fa, ha ritenuto opportuno fare passerella con il fido Rondini allo stadio, sfidando le ire della curva, giustamente furiosa per non dire peggio, contro l’unico presidente della storia ad Stanganini aver contribuito a far fallire due volte la stessa squadra. In tutto questo contorno, ci sarebbe anche il calcio giocato, che vede l’Arezzo di Bacis – nel disinteresse di molti, magari anche convinti che il Bastia giochi nella massima serie francese – risucchiato inesorabilmente verso la coda della classifica, con la prospettiva di ritrovare il prossimo anno gli agognati derby contro Figline e Sangiovannese. Nel mentre, l’osservatorio del Camst si preoccupa di privare i tifosi amaranto della trasferta di Fiesole, ennesimo provvedimento che penalizza quei pochi che ci tengono davvero alle sorti dell’Arezzo. Chissà perché quelli del Bastia, ai quali è stato permesso di farsi beffe degli esasperati supporter del Cavallino, non hanno subito lo stesso trattamento. Boh. C’era una volta una città con una squadra di calcio dignitosa. Adesso, stanno entrambe sprofondando nell’inedia, coperti dalla scusa di una crisi che di sicuro non manca. Però, come diceva Einstein, uno che a pallone non giocava, “l’unica crisi pericolosa è il non voler lottare per superarla”. Allora, per una settimana, niente semaforo; ci vorrebbe casomai un passaggio a livello per fermare tutti i guai che stanno capitando tra il capo e il collo al povero cavallino rampante. E magari un casellante che apre la sbarra dopo averli risolti. Basta poi, non ritrovarci a Frittole, come nel memorabile film di Troisi, uno che, se fosse vivo, potrebbe far parte della cordata napoletana. Allora sì che “non ci resta che piangere”.

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C.T. Giotto, C.T. Arezzo e Junior: chi sarà il migliore?

tre circoli di tennis della città di Arezzo sono pronti a sfidarsi in un inedito torneo amichevole che Domenica 2 dicembre i tre circoli cittadini si assegnerà il II Trofeo “Tennis Aretino”. sfidano nel torneo amichevole che assegnerà L’evento, in programma il trofeo “Tennis Aretino” domenica 2 dicembre a partire dalle ore 10, sarà ospitato dal C.T. Giotto e vedrà la partecipazione dei padroni di casa, del C.T. Arezzo e dello Junior Tennis. Il torneo si svolgerà attraverso un maxitriangolare con 51 incontri in cui si sfideranno i migliori atleti delle tre società, dall’Under 10 alla Terza Categoria, che giocando queste amichevoli avranno l’importante occasione di arricchire la loro preparazione invernale e testare il loro stato di forma. Alla fine chi vincerà più partite si aggiudicherà la vittoria del torneo: per il Giotto l’obiettivo sarà di bissare il successo ottenuto nella prima edizione del 2011. «Assisteremo a una giornata di grande sport – spiega Jacopo Bramanti, IL GIOTTO AUMENTA direttore tecnico del Giotto. – Siamo felici I PROPRI SERVIZI perché per questa edizione siamo riusciti a coinvolgere gli altri due circoli aretini, il Un buon atleta non si forC.T. Arezzo e lo Junior, che hanno accetma solo con l’allenamento tato con gioia di partecipare a un torneo che impegnerà tutte le giovani sul campo, ma anche con un promesse del tennis locale. Al di là dei campanilismi e della sana compeadeguato stile di vita e con un tizione sportiva, questo appuntamento rappresenta la miglior occasione ambiente favorevole alla sua per confermare i rapporti sereni e amichevoli che ormai legano i circoli crescita sportiva. Con quecittadini». sta consapevolezza, il Giotto Con queste premesse, il torneo si configura come un’occasione impesta arricchendo sempre più i dibile per tutti gli aretini appassionati di tennis, attesi al Giotto per fare il propri servizi aggiungendo altifo e per assistere agli incontri tra alcuni dei migliori tennisti della città. cuni collaboratori di supporto all’attività dello staff tecnico. La novità di questa stagione è l’inserimento della nutrizionista Sara Perrotta, che proporrà tre incontri rivolti ai DETERSIVO PAVIMENTI 1,40 EURO/KG genitori e agli atleti in cui afDETERSIVO LAVATRICE 1,80 EURO/KG fronterà il tema della corretta AMMORBIDENTE 1,50 EURO/KG alimentazione precedente OXIGEN 1,60 EURO/KG e successiva alla prestazioFORM IGIENIZZANTE 1,50 EURO/KG ne sportiva. Questo servizio LAVASTOVIGLIE LIQUIDO 2,80 EURO/KG si aggiunge a quelli già preSAPONE MANI 1,90 EURO/KG senti forniti dall’osteopata SHAMPOO DOCCIA 2,60 EURO/KG Giacomo Margiacchi e dagli BAGNO SCHIUMA 2,30 EURO/KG psicologi Alessandra Stocchi e Alessandro Bichi. LARGO XVI LUGLIO 61/63 ZONA BELVEDERE

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Intensa, coreografica e divertente: AcquAlta è l’ultima conquista del fitness in acqua La Sport 3 porta al Centro Sport Chimera una ginnastica per chi ama allenarsi in galleggiamento i chiama AcquAlta ed è l’ultima novità proposta dalla Sport3 nel fitness in acqua. AcquAlta è un’attività che si svolge nella vasca grande del Centro Sport Chimera, a un’altezza dove è impossibile toccare, e propone esercizi in galleggiamento svolti con l’aiuto delle cinture e altri piccoli attrezzi. La mancanza di punti di appoggio e i numerosi spostamenti nell’acqua permettono a questa disciplina di proporre un allenamento intenso e in grado di stimolare tutti i muscoli del corpo. Uno dei perni di questa disciplina sono le cinture galleggianti che aiutano a mantenere l’equilibrio nell’acqua e permettono, tra un esercizio e l’altro, di godere di qualche istante di rilassamento. «È la prima volta che ad Arezzo viene proposta un’attività come AcquAlta – spiega Marco Magara, direttore tecnico del Centro Sport Chimera. – In galleggiamento costante e con il solo aiuto delle cinture, si er ulteriori informaziotratta di una disciplina molto energica e faticosa perché tutti gli esercizi ni o per iscriversi alle avvengono attraverso l’utilizzo del proprio corpo e con un lavoro che coinattività è possibile rivolvolge l’intera muscolatura, intenta a cercare un costante equilibrio all’ingersi alla segreteria del terno della piscina. Oltre che intensa, è un’attività anche molto divertente, Centro Sport Chimera perché prevede un allenamento interamente al ritmo di musica e estrein viale Gramsci 7, visimamente coreografico». L’attività di AcquAlta permette di dimagrire, di tare i siti www.centrotonificare il proprio corpo, aumentare la resistenza e la forza, migliorare la sportchimera.com o coordinazione e le capacità natatorie. w w w. s a l v a m e n t o . i t , Inoltre, sia per l’intensità dell’allenamenchiamare o scrivere un to che per gli esercizi proposti, garantisce sms a Marco Magara al un primo avvicinamento all’attività agoni347/42.49.641 stica del fitness sportivo, fornendo una preparazione propedeutica all’ingresso nella squadra della Sport3. «AcquAlta è un’attività intensa, coreografica, divertente e tonificante – continua Magara. – Queste caratteristiche ne fanno una disciplina in grado di adattarsi a innumerevoli scopi: chiunque può praticare questa attività a patto che già possieda le basilari nozioni del nuoto».

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NOIDELLESCARPEDIVERSE: PROGETTI FUTURI E RISATE ASSICURATE CON AURORA RIDENS l duo aretino Noidellescarpediverse, attivo da quindici anni, è composto dagli attori Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani. Il genere comico è da subito l’elemento caratterizzante dei loro spettacoli e progetti. Oggi il gruppo si occupa anche di teatro per ragazzi, teatro di strada e teatro di prosa, ed è specializzato nella formazione. Abbiamo incontrato Samuele Boncompagni, che ci racconta le iniziative di questa parte finale del 2012. Tra teatro, risate e laboratori ci sono gli ultimi appuntamenti invernali di “Aurora Ridens”. «Il 24 ottobre siamo ripartiti, coadiuvati dai nostri “fratelli” Alan Bigiarini e Lenny Graziani, con la decima edizione. Le serate di pubblica sperimentazione comica stanno andando molto bene. A marzo 2013 festeggeremo il decennale, sempre al Circolo “Aurora” di piazza Sant’Agostino. Quest’anno abbiamo deciso di raddoppiare gli appuntamenti invernali, quindi ci saremo anche il 5 e il 26 dicembre, prima di dare il rendez-vous alla fase primaverile

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di marzo e aprile. “Aurora Ridens” è un progetto unico in Toscana, siamo riusciti a portare comici da tutta Italia come ad esempio Stefano Bellani, Claudia Penoni, Andrea Muzzi e Mago Mancini». Altre iniziative in vista? «Due progetti finanziati dalla Regione Toscana. Uno si svolgerà nel Museo di Casa Bruschi, dove realizzeremo delle visite teatralizzate per i più piccoli, da martedì 27 a venerdì 30 novembre. L’altro, in collaborazione con il Comune di Monte San Savino e Officine della Cultura, ricorderà Salomone Fiorentino, letterato ebreo nato nella cittadina della Val di Chiana. so l’ex l ex Sabato 1° dicembre, presso ino, e sinagoga di Monte San Savino, lunedì 3 dicembre, presso il loeremo cale Teatro “Verdi”, metteremo ta e le in scena un reading sulla vita opere di Salomone, dove ioo sarò usiche la voce recitante con le musiche di Enrico Fink. Non è tutto! Tra le novità di quest’anno ci sono le Cene con delitto comico. Il 13 dicembre saremo al ristorante Vesuvio di Arezzo e il 20 in Casentino, dove

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andrà in scena la nostra versione tutta da ridere della cenaspettacolo in cui i di Valeria commensali divenGudini tano detective». Per finire, una proiezione sul 2013? «Il nuovo anno si annuncia già intenso. Alan & Lenny saranno nel cast di una nuova trasmissione comica nazionale, tra l’altro con un pezzo nato proprio nelle serate sperimentali di “Aurora Ridens”. Inoltre ci saranno tanti progetti e nuove produzioni che debutteranno sempre targate Noidellescarpediverse. Restate sintonizzati sulle n o s t r e frequenze!». www.noidellescarpediverse. blogspot. it

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E SE L’ARATORE DI AREZZO DIVENTASSE UN M

ANCHE LA CULTURA SI MU OPINIONI DI SANTINO GAL E LAURA OCCHINI

roseguiamo il nostro viaggio alla riscoperta della scultura etrusca dell’Aratore, che il “Settimanale” ha proposto di riprodurre in città a grandezza naturale, per ribadirne l’importanza. In merito a questo nostro sondaggio culturale, si stanno esprimendo in maniera favorevole anche personaggi della cultura aretina – come lo studioso di storia locale Santino Gallorini e la professoressa della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo Laura Occhini, – proponendo pure possibili luoghi di destinazione. «Al di là dell’originale scena simbolica o religiosa – afferma Gallorini, – il gruppo scultoreo dell’Aratore ci rimanda all’istante al lavoro agricolo con i due buoi aggiogati, che hanno caratterizzato per più di due millenni le nostre campagne. Ma, allo stesso tempo, essendo un buon lavoro di scultura in bronzo, l’Aratore richiama l’altra specifica attività del nostro territorio: la lavorazione dei metalli, anche a fine decorativo». Secondo lo studioso, quindi, il monumento potrebbe essere un valido connubio fra due attività produttive cardini della terra di Arezzo. «Collocherei l’Aratore – prosegue Gallorini – in uno dei luoghi d’accesso alla città, ad esempio la rotatoria di Battifolle, ma anche di fronte al Centro Affari non mi dispiacerebbe». Laura Occhini pone invece l’attenzione sull’incisivo significato metaforico che le rammenta l’Aratore, anche grazie alle letture degli studi di Armando Cherici, etruscologo. «Un possibile luogo dove collocare il monumento potrebbe essere proprio il sito del ritrovamento, gli spazi verdi nei pressi del Baluardo di San Giusto. L’Aratore è una delle opere simboliche più rappresentative della nostra cultura e della nostra storia, d’altronde è su quest’ultima che l’individuo, nei secoli, ha fondato e coltivato la propria identità personale. [continua a pag. 23]

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ESTO IGITUR L’arte di Raffaello Lucci dialoga con gli antichi manoscritti camaldolesi

N MONUMENTO?

MUOVE: LE GALLORINI

un percorso amanuense, quello di Esto Igitur, mostra di pittura e grafica di Raffaello Lucci. Osservazione curiosa e minuziosa di una storia nella storia millenaria della comunità camaldolese, l’artista aretino scova nelle pieghe degli anni linguaggi perduti, significati remoti, insperati colori, spesso inaccessibili racconti di un mondo lontano, facendo della lontananza un viaggio concentrico attorno a libri e scritture a mano. La personale, già aperta presso l’Eremo di Camaldoli, in una saletta della Cella di San Romualdo, poco prima della scorsa Pasqua, è rimasta visibile al pubblico per tre mesi. Essa nasceva innanzitutto come omaggio al millenario della comunità camaldolese, per descriverne la forte spiritualità e la profonda radice che lega la sua storia alla terra aretina. Il ciclo, comprendente sette acqueforti e un dipinto, si chiama De Signifacatione Septenarum Arborum e fa riferimento al Liber Eremitice Regule, compendio di comportamenti e virtù del monaco camaldolese risalente al 1080. L’accostamento simbolico con la figura forte e sacrale dell’albero si legge infatti nel capitolo XLVI-21, ad affascinare non solo il lettore ma anche lo spettatore della mostra. Incisioni e pittura ripropongono l’albero come punto di osservazione privilegiata di un mondo antico, invernale, silenzioso. Libro e opere vivono così un’osmosi continua, visiva e tematica, che rende vivi gli antichi mestieri degli scrivani e dei miniaturisti, coi loro tempi divisi per mille all’infinito o della durata d’una doratura a bordo pagina. Da qui, l’adozione della Biblioteca “Città di Arezzo”, che ripropone nella Sala Conferenze la mostra dal 1° dicembre 2012 al 31 gennaio 2013, integrandola con il manoscritto originale e il quadro intitolato LER, dipinto ancora da Lucci. La personale sarà visitabile dal lunedì al venerdì con orario 17-19.30, sabato e domenica con orario 11-13 e 16-19. Valentina Tramutola

È

di Valentina Paggini

A mio avviso, inoltre, è un’opera ricca di suggestioni mitologiche: se facciamo nostra l’idea che in origine l’Aratore fosse stato affiancato da una figura femminile, non posso che pensare alla storia d’amore tra il dio etrusco che presiedeva al mutamento delle stagioni, Vertumno, e la dea Pomona, splendidamente narrata da Ovidio nelle sue Metamorfosi».

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IN UN VOLUME LA QUINT

AREZZO CITT

l periodo natalizio, da qualche anno, è foriero di pubblicazioni inerenti l’arte, la storia e i personaggi di Arezzo. Regalare un libro sul territorio è ormai diventata una prassi consolidata tra gli aretini e, aggiungiamo noi, una buona abitudine. Gli stessi editori del nostro “Settimanale” – le Edizioni Giorgio Vasari – stanno dando esempi di grande qualità di cui parleremo approfonditamente nelle prossime uscite. Volumi fotografici, manuali di storia dell’arte, monografie, saggi, guide turistiche e testi sulle manifestazioni folkloristiche fanno bello sfoggio di sé nelle vetrine delle librerie, ad affermare una ricchezza culturale di cui i “botoli ringhiosi” di dantesca memoria sembrano essere finalmente consapevoli. Arezzo città d’arte, come asserisce nella prefazione Claudio Santori, presidente della Brigata Aretina degli Amici dei Monumenti, riesce a unire tutte le tipologie di pubblicazioni sopra citate, proponendosi come una sorta di “piccola enciclopedia dell’aretinità”. Il libro, edito dalla Cartaria Aretina, storica cartolibreria sotto i portici di via Cavour, colpisce a primo impatto per la ricchezza delle immagini e la grafica elegante ma allo stesso tempo funzionale e organica. Un’opera fortemente voluta da Giorgio Feri, frutto di un lavoro d’équipe durato due anni, che si presta a vari livelli di lettura e approfondimento. Partendo dai primi esempi di presenza umana nel territorio, il volume guida il lettore fino ai nostri giorni, attraverso un percorso aggiornato che tiene conto dei più recenti restauri, acquisizioni e scoperte. Tutto ciò che riguarda Arezzo trova spazio, dalla cinta cittadina, con le sue porte e postierle, ai circuiti murari extraurbani come quello di Castelsecco, dalle antiche pievi alle chiese principali e meno conosciute, con i tesori in esse conservati. Gli storici palazzi pubblici e privati si aprono svelando i loro segreti, lo stesso fanno i musei, compresi gli ultimi in ordine di apertura come Casa Bruschi, il Museo dei Mezzi di Comunicazione e il nuovo Mudas Museum. Nel 1873 un “certo” Giosuè Carducci, nei panni di ispettore

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NTESSENZA DELL’ARETINITÀ

TTÀ D’ARTE

di Marco Botti

ministeriale nel Regio Liceo, enunciò la celebre frase “Basterebbe Arezzo a fare la gloria d’Italia”. È quindi naturale che l’attigua Cartaria Aretina abbia deciso di ospitare nel libro anche brevi monografie dei grandi personaggi nati nel territorio. Non potevano mancare, infine, eccellenze come gli Sbandieratori e gli approfondimenti su Giostra del Saracino, Polifonico e Fiera Antiquaria. Chiude il volume una carrellata di splendide foto storiche, a ricordare gli scorci dell’Arezzo che fu, i UNA NOTTE IN TUNISIA quali ci permettono di assodare come il capoAlessandro Haber protagonista luogo si sia trasformato – non sempre in meglio al Teatro “Mecenate” – negli anni. er tutti gli amanti del teatro, in occasione della stagione di prosa 2012/2013, il Teatro “Mecenate” di Arezzo città d’arte verrà presentato, nel sugArezzo ospita, sabato 1° dicembre alle ore 21.15, lo gestivo scenario della Sala dei Grandi della spettacolo Una notte in Tunisia di Vitaliano Trevisan. Provincia, sabato 1° dicembre alle ore 16.30. Prodotta dal Teatro Franco Parenti e realizzata in La città ha un nuovo appuntamento con la collaborazione con Gli Ipocriti, la rappresentazione è di Andrée Ruth Shammah e il cast, di prim’ordine, sua storia: non si può mancare.

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è composto da Alessandro Haber, Maria Ariis, Pietro Micci e Roberto Trifirò. Uno spettacolo unico nel suo genere, con una trama che vede protagonista Bettino Craxi, uomo e politico della “Milano da bere”, con cui il Paese continua a fare i conti ancora oggi. Craxi in questa storia diviene X (come un personaggio di James Bond), e Alessandro Haber ne è la tragica maschera, entrando nel personaggio con credibilità, intensità e fisicità. Una rappresentazione che non simula un pamphlet politico ma una meditazione, fra Bernhard e Beckett, sulla paralisi e i sogni su cui può arenarsi un uomo che è stato potente: una metafora del potere e della sua caduta. Serena Capponi

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Trucco & Parrucco Voglia di cambiare colore ai capelli? Puoi farlo in tutta tranquillità

Le magie dei colori autunnali

a stagione fredda porta con sé un senso di malinconia e monotonia, ma anche voglia di calore, per sfuggire a queste giornate grigie e ritrovare il brio. Per questo nasce in noi il desiderio di cambiare un qualcosa del nostro aspetto, solitamente iniziando dai capelli. Non vogliamo avere un colore spento, ma ispirandosi ai magici colori dell’autunno, vogliamo un colore caldo e luminoso che ci trasmetta quella sensazione di benessere, come stare davanti a un fuoco scoppiettante con una bella tazza di cioccolata calda tra le mani e il proprio “Raul Bova” accanto. Cambiare colore di capelli senza rovinarli è da tempo possibile grazie a colorazioni cosmetiche professionali, alcune di queste anche senza ammoniaca, che rispettano la fibra del capello. Contenendo estratti vegetali e oli essenziali, svolgono azioni energizzanti, anti-radicali liberi, ricostituenti, idratanti e rinforzanti, oltretutto avendo l’apporto di vitamine e oligoelementi rendono il capello morbido e luminoso, permettono di sbizzarrirsi tranquillamente con giochi di colore dai riflessi sovrapposti che rendono una capigliatura unica per il nostro modo di essere. Prendendo spunto dalle infinite sfumature che ci circondano sono tornati molto di moda i colori in armonia con quelli della natura, come i marroni ispirati alle varie tonalità del legno, le sfumature dei rossi che si rifanno ai frutti di bosco, oppure i biondi che vanno dall’oro del grano all’ambrato del miele, rifiniti con pennellate contrastanti, come ad esempio il grigio e le sue sfumature, la vera novità della stagione. Non dimentichiamoci che comunque sia i nostri capelli rispecchiano chi siamo, e se qualcuno ha quella giusta dose di audacia può permettersi anche colori estremi, che esaltino la propria personalità. È sempre bene consigliarsi con il proprio parrucchiere, sia per evitare disastri cromatici e avere un look azzeccato, sia per mantenere vivace il colore a lungo anche a casa. Quindi non aver paura… personalizza il tuo look! Anna Maria Magrini per Acconciature Astra

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ABBIAMO GUSTATO LE OTTIME BIRRE OFFERTE DELLA BIRROTECA B17

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i sono ben poche cose migliori di due chiacchiere tra amici di fronte a una bella pinta di birra ghiacciata. Lo sa bene Pier Luigi Bubbico, proprietario e gestore del locale B17 in via di Tolletta, di fronte alle Poste centrali. Appena entrati ci si rende subito conto di non avere di fronte il solito pub, l’ambiente è molto accogliente e non impegnativo, con ottima musica a fare al tutto da sottofondo. Parlando di birre, salta subito all’occhio la collezione di bottiglie che il locale offre, ce ne sono per tutti i gusti: dalle più dolci e beverine, per quelli dal palato fino, alle più amare e corpose per gli intenditori. I prezzi variano a seconda della birra che si sceglie: per le più piccole si va da un minimo di tre euro fino a un massimo di cinque; per quelle più grandi, da 75 centilitri, i prezzi partono dai sei euro, fino al raro caso di birre molto raffinate che superano i dodici euro. La B17 inoltre offre un discreto servizio di ristorazione sia a pranzo che a cena, con piatti più o meno elaborati, che spaziano dai più rustici taglieri di affettati e formaggi misti toscani ai più giovanili hot dog e hamburger contornati di patatine fritte. Per un bel piatto di salumi si parte dai sei euro, mentre per i panini e patate servono rispettivamente quattro e tre euro. Merita decisamente una parola di riguardo la spillatrice dotata di sei spine, a cui sono collegate altrettante birre tutte rigorosamente italiane. Tutti coloro che credono che in Italia non si possano gustare ottime birre come quelle tedesche o belghe cambieranno sicuramente idea, dopo aver appoggiato le labbra su una delle freschissime pinte provenienti da sei differenti birrifici italiani. È una scelta estremamente coraggiosa, in un periodo come questo, valorizzare i prodotti del nostro territorio. È un gesto da ammirare, tutti dovrebbero imitare un simile atteggiamento per cercare anche nel proprio piccolo di dare una piccola spinta all’economia che arranca; se poi parliamo pure di qualità, su quella non si discute assolutamente. Birre rosse, nere, bionde, doppio malto: tutte provenienti da ogni angolo di Italia. Adesso nella nostra città abbiamo un nuovo locale dove potersi sedere comodi e gustare in santa pace un’ottima birra nostrana, facendo due chiacchiere. Michele Giuseppi

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IL CIOCCOLATO: UN’AVVENTURA INCANTATA

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ai come quest’anno, vista la crisi, abbiamo bisogno di confortarci e ricaricarci, specie con le feste ormai imminenti, quando le famiglie si riuniscono per condividere momenti unici di gioia e serenità. Il cioccolato, come nessun altro alimento esistente al mondo, è capace di compiere questa straordinaria magia. È un alimento che deriva dai semi dell’albero del cacao, il Theobroma Cacao, altresì definito “cibo degli dei”. La tradizione artigianale vuole che la sua preparazione sia, assieme alla selezione degli ingredienti, sinonimo di qualità. Il segreto di un buon cioccolato infatti sta certamente nei suoi ingredienti, che devono essere lasciati nella loro espressione autentica in cui ritroviamo poi la vera natura del cioccolato. Per questo sin da più di quarant’anni Vestri Cioccolato si impegna a portare nelle vostre bocche non solo la bontà ma l’espressione del suo pensiero. Ciò che introduciamo attraverso la nostra bocca deve essere il meglio, l’eccellenza, poiché ciò che entra in noi diventa parte di noi. Altro aspetto cardine della nostra filosofia è che “costoso” non è sinonimo di “caro”. Il suo gusto unico e inconfondibile è dovuto all’equilibrio perfetto tra il dolce e l’amaro: il cioccolato altro non è che un dolce nato amaro. Vestri per ciascuno dei prodotti che produce seleziona solo dalle cabosse [i frutti della pianta del cacao, ndr] migliori le fave di cacao più pregiate, dove la lavorazione non stravolge il gusto autentico della provenienza. Il cioccolato è il frutto di tante variabili: dalla sua torrefazione, che deve essere fatte da orecchie e mani esperte, e da una pulitura selezionata della granella; a seguire dalla raffinazione e dal concaggio in cilindri a freddo. Questo attento procedimento fa sì che il cioccolato non subisca rotture a livello cellulare ma che mantenga le sue proprietà, perché la temperatura e la meccanica delle lavorazioni industriali possono gravemente alterare le qualità naturali del cacao. Il cacao infatti contiene proteine vitamine, flavonoidi e oltre 400 ingredienti benefici per il nostro organismo. Badate bene, però, Vestri consiglia il fondente. Quest’ultimo è ricco di acidi grassi monoinsaturi, detti “grassi nobili” che favoriscono la pulizia delle nostre arterie, portando un innalzamento nel sangue del “colesterolo buono”, alleato strategico per combattere le malattie cardiovascolari, perché è il più naturale e non contiene dunque i grassi saturi che invece l’aggiunta del latte apporta. È confermato da recenti studi internazionali che il cioccolato può essere un toccasana per il benessere di tutto l’organismo. Sempre più lo troviamo infatti anche impiegato nella medicina estetica, dunque in sedute di massaggio relax e aromaterapie. Il cioccolato dona energia ed è anche un valido alleato per combattere infidi mali quali stress e depressioni. Il cioccolato è un solidale “cupido” nell’amore: donare dei cioccolatini a una donna può essere sinonimo di attenzione e di intesa, dunque regalate cioccolato, ma rigorosamente Vestri! 30 NOVEMBRE 2012

IL SETTIMANALE DI AREZZO

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il sonetto

«La ciccia, Beppe, el pane e la virdùra auménton sempre e, come si ’n bastasse, ci’han misso da ’n par d’anni la sicura a le pensioni, ch’èreno già basse. E ’n più, pe’ dimagrìlle, a tésta cura ci’aggiùngheno ’l rincaro de le tasse. Si la mùseca ’n cambia, sarà dura aé dù soldi ’n tasca pe’ sfamasse» «Almeno, Tónio, prima ce s’aìva la scala mòbele, che ce sirvìva per adeguàsse al costo de la vita!» «Quella è ’na scala, Beppe, ch’è sparita: si vù arvedé arcrésce le pensioni, ’gna fa la scala santa… ’n ginocchióni!»

IL SETTIMANALE DI AREZZO

chilometro zero

di Lucio Massai

No di Pablo Larrain **** Il giovane pubblicitario Renè Saavedra idea la prima campagna televisiva anti-Pinochet nella storia del Cile, riscoprendo i valori che furono dei suoi genitori esiliati e sostenendo il referendum di liberazione dal dittatore. Dopo Tony Manero, il regista cileno torna con un film meno duro ma ugualmente intenso nell’affrontare una fase storica del suo Paese. La meraviglia sta nella freschezza con cui Larrain evita di cadere nei luoghi comuni di ribellione, nella recitazione di García Bernal ma soprattutto nella fotografia di Sergio Armstrong, sublime nel riprodurre il Betamax anni Ottanta. La pellicola si fa affresco di un’epoca, testimone di una rivolta a colpi di Coca Cola e tecniche di marketing, modernariato rivoluzionario. Enrico Badii, enrico.badii@gmail.com

30 NOVEMBRE 2012

cinema

L’orto a dicembre offre ancora tantissime cose, anche se le raccolte sono limitate. In questo periodo è possibile raccogliere il Cardo imbiancato, i Carciofi, le Cime di Rapa, i Cavoli, le Carote, l’Indivia e la Scarola, le Lattughe da taglio, il Prezzemolo, le Puntarelle, la Rapa, la Rucola e la Valeriana, Lo Spinacio e il Sedano. Sembra la tavola dell’abbondanza, ma se la paragonate a quelle estive e di inizio autunno noterete molte differenze. Se parliamo invece di semine, in questo periodo si effettuano, in ambiente protetto (serra o semenzaio) ad esempio le Lattughe e il Radicchio da taglio, oltre a Melanzana, Pomodoro, Peperone, Zucchino, Ravanello, Spinacio, Valerianella e Rucola. La stagione infine consente la semina in pieno campo di Fabio Mugelli solo del Pisello e della Fava.

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stica di Silvio Trotta. Dal 6 all’8 dicembre, dalle 22 al Circolo Aurora di piazza Sant’Agostino, ingresso libero. Il programma: • giovedì 6 Suonare@Folkest • venerdì 7 Tamburello Cafè - I Liguriani • sabato 8 Tre Martelli - Antiche Ferrovie Calabro Lucane www.myspace.com/pifferimuseezampogne

di Leonardo Zanelli

dove andare

Pifferi, Muse e Zampogne, XVII edizione Musica etnica ad Arezzo con il festival organizzato dall’associazione culturale I Musicanti del Piccolo Borgo, con la direzione arti-

LA SCALA MÒBELE E LA SCALA SANTA


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