Il Settimanale di Arezzo 127

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ANNO III NUMERO 127 • VENERDÌ 7 DICEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: FOTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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SICUREZZA SULLA SR71: C’È ANCORA TANTA STRADA DA FARE

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Sicurezza? C’è ancora tanta strada 4 Meacci: «Ora con Bersani la sfida decisiva sono le Politiche di marzo» 5 Primarie meno amare: Marco Donati spiega cosa di buono si può ricavare da questa iniziativa 6 Quella “resa dei conti” dentro al Pd… 10 In tutto il mondo è sempre un buon Natale! 26 Cioccolato e dintorni: curiosità, poesia e una ricetta 27 La nuova campagna nazionale dell’Ail AREZZO’N’ROLL 8 Pifferi, Muse e Zampogne, XVII edizione AREZZO SPORT 13 Una STELLA AZZURRA nel firmamento del calcio femminile toscano 15 Il podio di novembre. Glave nella lotta, Pezzetti nel karate e Cherici nel judo: il combattimento are-

tino fa il pieno di medaglie 16 Corrado Pilleddu, il sudore del gol 17 L’Under 15 dei Lions: una squadra vera 18 Il Corsalone riapre con una pesca “no-kill” 19 Andrea Lanari, la strada della rivincita 20 Dal Centro Sport Chimera, un regalo di Natale per tutti gli aretini CULTURA 21 E se l’“Aratore” diventasse un monumento? Tra favorevoli e sostenitori con riserva, la parola ai commercianti 22 Un aretino omaggia il Sommo Poeta 24 Terminato il restauro delle Chimere della Stazione: tornano a splendere due biglietti da visita per chi arriva ad Arezzo in treno FACOLTÀ DI… PAROLA 28 L’associazione di volontariato “The Dreamers” e il progetto “Quattro passi nel Cinema”

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO III NUMERO 127 – VENERDÌ 7 DICEMBRE 2012 DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI77@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI

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SICUREZZA? C’È ANCORA TANTA STRADA di Luca Trippi

li anni passano, gli enti locali spendono energie e denaro per la questione sicurezza sulle strade, eppure il problema è sempre di strettissima attualità ad Arezzo e in Italia. Gran parte degli incidenti nostrani si concentrano sulla SR71, sia verso il Casentino sia verso la Val di Chiana. Abbiamo fatto il punto della situazione con l’assessore provinciale Francesco Ruscelli, che ha la delega sulla viabilità. «Premetto innanzitutto che, anche se le strade regionali sono di nostra competenza, dentro i centri abitati dobbiamo lavorare in sinergia con i Comuni – ha detto Ruscelli, – e i centri abitati rappresentano il problema più grande. Sono state realizzate delle varianti per bypassare il traffico lontano dalle città, altre sono in cantiere, come quella che dovrebbe unire il basso Casentino al casello A1 senza passare dal centro di Arezzo, ma il problema non è solo di strutture». Allora di cosa è? «Le cause maggiori degli incidenti sono l’eccesso di velocità e la distrazione – risponde Ruscelli. – Per l’eccesso di velocità stiamo rivedendo alcuni limiti, per esempio sulla SR71 è stato abbassato a 70 chilometri orari il tratto Vitiano-Castiglion Fiorentino e a 50 chilometri orari il tratto Montecchio-Mezzavia. Ma, non essendo permesso l’uso di autovelox fissi, diventa impossibile monitorare l’effettivo rispetto dei limiti, perché la Polizia municipale non può dedicare ogni giorno tre o quattro agenti sulle strade, ci sono anche altre cose da fare».

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Mancando gli autovelox, però, si potrebbe intervenire in altri modi, come per esempio installando dissuasori o segnalazioni particolari in prossimità di punti delicati, vedi uscite di scuola o fermate dell’autobus. «Abbiamo installato in molte zone le strisce di segnalazione, che rilevano la velocità e la indicano su un monitor. Abbiamo aumentato la visibilità e l’illuminazione dei tratti nevralgici. Per i dossi artificiali, invece, la normativa impone una procedura più complessa, perché potrebbero rappresentare un pericolo e non si possono mettere ovunque – fa notare l’assessore, che poi aggiunge: – Nei centri abitati, fino a qualche anno fa, si cercava di porre dei rimedi, come la colorazione delle strisce pedonali. Oggi non ci sono i soldi nemmeno per quelle». In Provincia sono consapevoli comunque che si tratta soprattutto di un problema culturale, e per questo già da anni sono impegnati sul fronte dell’educazione stradale. «Basti pensare a Strasicura – evidenzia Ruscelli – che grazie a Fondazione Monnalisa onlus accoglie ogni anno più di 5000 ragazzi. O come il Super Patentino, con il quale si dà l’opportunità di una corso di guida sicura ai 14enni (nel 2012 oltre duemila ragazzi) e che sta avendo un ottimo successo. Dal primo anno a oggi, il numero dei promossi all’esame è salito dal 40 a oltre il 90%».

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MEACCI: «ORA CON BERSANI LA SFIDA DECISIVA SONO LE POLITICHE DI MARZO»

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opo la vittoria di Bersani con il 61% di voti alle urne, abbiamo incontrato il segretario provinciale del Pd Marco Meacci. Adesso come cambieranno gli equilibri all’interno del Pd in vista anche delle di Cecilia prossime Politiche? Falchi «Da queste Primarie nazionali per la scelta del premier del centrosinistra esce vincente Pierluigi Bersani. Credo che dopo tutta la competizione che da noi si è svolta in modo aperto e sereno sia il momento di unire le energie e le forze per vincere la sfida vera e decisiva: quella delle Politiche di marzo. Molti gli elementi importanti di questa consultazione, in primis l’altissima partecipazione dei cittadini sia al primo sia al secondo turno. Questo è uno straordinario patrimonio che il Pd e il centrosinistra non devono disperdere. È una domanda forte di nuova politica e di partecipazione, che deve esser raccolta e rilanciata con forza. Queste erano Primarie per la leadership di governo, non erano un congresso, penso al tempo stesso che Bersani, come sta già facendo, faccia bene a mettere a frutto le migliori energie e le istanze di rinnovamento che Matteo Renzi ha espresso». Ad Arezzo e provincia il sindaco di Firenze ha ottenuto la maggioranza dei voti. «Matteo Renzi ha vinto in Toscana, è evidente che il fatto che fosse candidato alla leadership nazionale il sindaco di Firenze ha influenzato. Era da decenni che non c’era un toscano che puntasse alla guida del Governo. È scattato quindi un orgoglio toscano, come è scattato per Vendola in Puglia e per la Puppato in Veneto. In questi anni ha frequentato molto il nostro territorio e ha chiuso la sua campagna a Montevarchi. Al contempo credo che con il voto a Renzi l’elettorato abbia voluto esprimere un’idea forte di rinnovamento e di ricambio generazionale. Elementi che vanno colti e di cui il Pd si deve fare carico».

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PRIMARIE MENO AMARE MARCO DONATI SPIEGA COSA DI BUONO SI PUÒ RICAVARE DA QUESTA INIZIATIVA

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ssessore, cosa è venuto fuori da queste primarie? di Michele Giuseppi «A parte la grande delusione per la sconfitta di Matteo Renzi dopo tutto l’impegno messo in campo, c’è da tenere in considerazione come la nostra città abbia reagito a quest’opportunità di cambiamento. Ci sono proposte, idee, contenuti e persone che sono venute fuori dopo la sua candidatura, è stato un vero e proprio laboratorio politico. Non dobbiamo disperdere questo “tesoro”. Erano anni che in una città come la nostra, e anche in una buona fetta d’Italia, non si vedevano così tante persone prese dalla vita politica. Uomini e donne che vanno dai 20 ai 70 anni hanno messo tutto il loro impegno in questa bella esperienza». Cosa pensa che ne sarà adesso di Renzi? «C’era una visione diversa della politica in queste due candidature e noi tutti ci auguriamo che l’esperienza e le capacità del Sindaco di Firenze non vadano disperse, che possano essere fonte di idee e di aiuto alla candidatura del Segretario del Partito Democratico. Mi auguro che Renzi possa venire coinvolto nelle future esperienze politiche del centrosinistra, starà a Bersani decidere se disperdere questo patrimonio di persone e di idee che ha a disposizione». E del Partito Democratico? «Al giorno d’oggi bisogna trascendere il significato stesso di partito, oggi è venuto meno a causa di spinte culturali e ideologiche; la crisi della politica è frutto di una serie di meccanismi che si sono attivati. Ogni candidato alle presidenziali dovrebbe ascoltare e tenere in considerazione le idee e le proposte di coloro che si sono confrontati all’interno del proprio partito. Mi auguro che il nostro Segretario agisca così nell’interesse del bene comune». Adesso non ci rimane che attendere le elezioni presidenziali per vedere chi governerà, speriamo al meglio, il nostro Paese.

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QUELLA “RESA DEI CONTI” DENTRO AL PD…

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seggi chiusi, a distanza di qualche giorno, raffreddati mente e cuore, finalmente si stilano i primi veri bilanci sull’esito delle Primarie del centrosinistra. E nel redarre un saldo tra i vari segnali arrivati, non possiamo che partire da due considerazioni. La prima, il popolo del centrosinistra, nonostante l’egregio risultato nazionale di Renzi, ha preferito orientare il baricentro della coalizione a sinistra verso l’asset composto da Pd e Sel. La seconda, Arezzo si riconferma la città più “renziana” d’Italia. A questo punto, quindi, la controtendenza aretina quali conseguenze avrà? Di sicuro, un facilmente intuibile riassetto interno al Partito Democratico. Anche se resta da vedere in quali proporzioni. Un passaggio, questo, che dovrà avvenire su base congressuale, presumibilmente dopo il voto per le Politiche, a meno di sorprese che comunque non sono da escludere. Già, perché i renziani si sono

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messi da subito sul piede di guerra: «Siamo a disposizione del Pd di Arezzo, per provare a mantenere questo entusiasmo. È questo il nostro contributo, portato in dote al Partito Democratico – hanno commentato i renziani aretini dopo il ballottaggio. – Lo stesso partito, però, dovrà sapersi mettere in discussione, come gli chiede il 64% dei votanti alle primarie del centrosinistra. È un dato di fatto che ad Arezzo qualcosa è già cambiato. E prendendone atto, oggi, la palla passa alla Segreteria e agli organi dirigenti aretini, che come tali, dovranno saper coinvolgere e mantenere la fiducia delle persone. Arezzo è renziana e ricordiamo a tutti che lo sarà fino alle prossime elezioni primarie. Almeno fino a prova contraria». Ma di che tipo di confronto si tratterà? «Al prossimo congresso provinciale del Partito Democratico si faranno i conti, forse con altri numeri, verificando quanti elettori del maggior partito aretino siano davvero

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di David Mattesini

renziani»: questa potrebbe essere, tra le righe, la posizione dei più convinti detrattori del Sindaco di Firenze, che vociferano di possibili infiltrazioni di voto dal centrodestra come fattore determinante per il risultato di Renzi alle Primarie. Insomma, alle porte un confronto che potrebbe approdare anche a Primarie per la selezione dei parlamentari, e che sarà di sicuro interessante e agguerrito. Di certo però resta un dato, l’attuale dirigenza del Pd è quella che ha contribuito a portarlo al risultato record delle ultime Comunali e prima di rese dei conti intestine, ci sarà da fare i conti con le elezioni politiche. Insomma prima di “rottamare”, ci sarà da costruire…


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IN TUTTO IL MOND BUON NATALE! P er chi viene a trovarci per la prima volta, l’Alpha British Centre può sembrare una scuola come tante, ma in realtà all’interno si racchiudono tante storie di vita e tradizioni. Avvicinandoci al Natale, chiediamo ai nostri insegnanti di aprire i loro cuori e di raccontarci come vivono il Natale nel loro Paese natio. Antonella A.: «Negli Stati Uniti, le famiglie celebrano le festività natalizie con la bellissima tradizione dei Christmas Carols: adulti e bambini si riuniscono nelle case di parenti o amici per cantare una serie ricchissima di canti. I cantori si radunano nelle chiese, lungo le strade e i centri commerciali, ma soprattutto vanno di casa in casa diffondendo le vivaci melodie natalizie». Anna F.: «Il Natale a Montreal era un momento magico. Oltre all’eccitazione per le decorazioni, era preparando succulenti pasti con familiari e amici che ci divertivamo di più. La cosa che ricordo di più era il misterioso ospite che mio padre invitava a casa per Natale. Era un uomo solitario e triste, che quel giorno festeggiava insieme alla nostra famiglia. I suoi occhi brillavano luminosi come le luci sul nostro albero di Natale. Questo era Natale, dare, condividere e avere cura degli altri». Sharron P.: «Nel Regno Unito è tradizione scegliere i biglietti di auguri, perché ognuno invia biglietti a chiunque conosca, colleghi, vecchi amici di scuola, vicini e familiari. I bambini inviano la loro letterina a Babbo Natale al Polo Nord. Nella mia famiglia è tradizione preparare le mince pies, torte tradizionali farcite di frutta secca tritata. Prima di andare a letto i bam-

bini lasciano una fetta di torta e un bicchiere di sherry per Babbo Natale, e una carota per Rudolf la Renna». Elena S.: «Il Natale è tornato a essere una festa ufficiale in Russia solo dopo il crollo dell’Urss, e si festeggia il 7 gennaio perché la chiesa ortodossa segue il vecchio calendario giuliano. Per noi la festa più grande è il Capodanno. Infatti, è proprio in quella notte che viene il Babbo Natale russo, ovvero Nonno Gelo, e lascia i suoi doni sotto il tradizionale albero chiamato “Abete di Capodanno”». Martina D.: «Der Adventskranz, la “Corona dell’Avvento”, è una delle più caratteristiche tradizioni natalizie della 10

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NDO È SEMPRE UN Germania. Nella sua versione classica consiste in rami di abete legati in modo da formare un cerchio. Su questa corona si fissano quattro candele, solitamente rosse. Quattro domeniche prima di Natale si accende la prima candela. Ogni domenica successiva se ne accende una in più, così l’ultima domenica prima di Natale sono accese tutte e quattro». Radhouen B.: «In Francia, il Natale è un momento di armonia e riflessione per tutti. I bambini compongono il calendario dell’Avvento e ogni giorno scoprono una piccola sorpresa. La sera della vigilia, ci ritroviamo con parenti e amici per assaporare il tacchino farcito, insieme a patate arrosto. I piatti tipici del 25 sono a base di pesce, e possono variare a seconda delle regioni». Graciel P., dall’Uruguay: «Non mi è estraneo il Natale italiano, ma il mio sa di sole e di alba in riva al mare. 24 Nochebuena, la più magica dell’anno, caldo cielo stellato, cena in famiglia, spumante e panettone, dolce ricordo dei nonni italiani. 25 Navidad, sole e mare. Bambini, regali, e anche noi per un istante cerchiamo un sogno sotto l’albero». Anita H.: «In Bolivia, nel periodo natalizio, la gente cucina delle pastelle fritte chiamate Buñuelos, Tawa Tawas ed Empanadas de Queso. La sera della vigilia si va in chiesa, alla Misa de Gallo. A casa poi, si scopre il bambino Gesù e si aprono i regali. Davanti al presepe i bambini ballano e cantano le villancicos, canzoni sulla nascita di Gesù. Il piatto tipico si chiama Picana, una gustosa minestra con carne di vitella e/o pollo e verdure tipiche». Da tutto lo staff dell’Alpha British Centre, buon Natale a tutti!

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in copertina è una stella che brilla nel firmamento del calcio femminile toscano. Questa è la Stella Azzurra, società aretina le cui formazioni stanno vivendo una stagione ai vertici in tutti i campionati disputati. Negli ultimi mesi il direttore generale Claudio Chiarini e il direttore sportivo Omar Neri hanno lavorato duramente per allestire una prima squadra in grado di primeggiare in Serie C, per portare ad Arezzo giocatrici importanti e per rinforzare il settore giovanile: tanto impegno sta già portando i primi frutti. In questa intervista è lo stesso Chiarini che ci illustra il buon momento vissuto dalla sua società. Partiamo dalle “grandi”: dopo qualche difficoltà iniziale siete finalmente riusciti a spiccare il volo. «Con la prima squadra di Serie C non abbiamo mai nascosto la nostra ambizione di disputare un campionato di vertice e di provare a ottenere il salto di categoria. Nonostante l’assoluto valore della nostra

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Una Stella Azzurra nel firmamento del calcio femminile toscano Dalla prima squadra di Serie C alle Pulcine, la società aretina sta ottenendo successi con tutte le sue formazioni di calcio femminile

di Marco Cavini

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rosa, nelle prime giornate siamo incappati in alcuni passi falsi che ci avevano momentaneamente allontanato dalla vetta della classifica, ma nelle ultime settimane siamo riusciti a trovare i giusti meccanismi di gioco e ad attuare quei miglioramenti tecnici e tattici che ci hanno permesso di cambiare marcia». L’ultima vittoria, un netto 8-0 sul Siena, vi ha permesso di salire al secondo posto in classifica. «Davanti a noi c’è solo il Pisa, che ci precede di appena 2 punti e che affronteremo nello scontro diretto il 23 dicembre. Prima di questo big match saremo impegnati in due turni favorevoli contro il Settimello e il Castiglion della Pescaia, dunque continueremo a lavorare per farci trovare pronti e per riuscire a chiudere il 2012 in cima alla classifica». Scendendo al settore giovanile, come sta andando la stagione delle Giovanissime? «Le nostre ragazze stanno superando ogni più rosea aspettativa. Nonostante siano alla loro prima esperienza nel campionato regionale femminile, non si sono fatte trovare impreparate e hanno iniziato da subito a macinare successi. Nell’ultima partita sono incappate in una sconfitta per 4-3 con il Siena ma, la settimana prima, erano riuscite a battere per 5-3 l’Aglianese, campione regionale in carica e candidata alla vittoria del campionato: questi risultati hanno permesso alla nostra squadra di salire al secondo posto in classifica, tenendosi in scia alla capolista Castelfranco e rientrando così tra le migliori compagini toscane». Chiudiamo parlando delle Pulcine, le più piccole calciatrici della Stella Azzurra. «I buoni risultati dalle due formazioni principali non ci hanno fatto distogliere l’attenzione dal resto della nostra scuola calcio, una realtà in crescita che sta aggregando sempre più bambine. Le Pulcine stanno disputando il loro campionato provinciale affrontando formazioni composte da maschi di pari età e, anche in questo caso, non mancano i buoni risultati, come ad esempio la vittoria ottenuta due settimane fa sul Subbiano. Questi successi danno via grandi soddisfazioni perché, colti da femmine contro maGuadagnoli 37 schi, ci fanno ben sperare sul futuro della nostra società». 0575/302676

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Valeria Mazzola, la portiera aretina

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IL PODIO DI NOVEMBRE

Riccardo Glave è campione italiano di lotta greco-romana Glave nella lotta, Pezzetti nel karate e Cherici nel judo: il combattimento aretino fa il pieno di medaglie posto: Riccardo Glave – Chimera Lotta Riccardo Glave non ha rivali. Domenica 25 novembre l’atleta della Chimera Lotta ha partecipato a Roberto Stopponi e Bari al campionato italiano giovanile di lotta grecoRiccardo Glave romana e, dopo una gara impeccabile, è riuscito di Marco Cavini a conquistare il tricolore nei 36 kg. Il dominio del giovane lottatore aretino è stato incontrastato, basti pensare che in finale ha messo a terra il siciliano Amato in appena 25 secondi. Con questo titolo Glave ha centrato la sua quinta medaglia d’oro ai campionati italiani, ed è così entrato di diritto tra i lottatori aretini più titolati di sempre. posto: Michela Pezzetti – Arezzo Karate Una medaglia d’argento ai Mondiali di karate: non potevano chiedere di più Michela Pezzetti e la Nazionale italiana di Kata (Forma). Dal 21 al 25 novembre, l’atleta dell’Arezzo Karate ha partecipato ai campionati del mondo di Parigi e, insieme alle compagne Sara Battaglia e Viviana Bottaro, è riuscita ad andare oltre ogni più rosea aspettativa, raggiungendo un bel secondo posto assoluto. La squadra italiana si è arresa solo in finale contro il Giappone, ma in precedenza non aveva avuto problemi a liquidare l’Inghilterra, il Venezuela e soprattutto le padrone di casa della Francia, umiliate con un netto 5-0. posto: Fabio Cherici – Judo Ok Arezzo Fabio Cherici è tornato. Dopo l’argento conquistato nel 2010 ai campionati italiani assoluti, l’atleta del Judo Ok Arezzo ha nuovamente stupito tutti e sabato 17 novembre, a Firenze, ha centrato Michela Pezzetti un’eccezionale medaglia Fabio Cherici (a sx) e Roberto Busia di bronzo in Coppa Italia. Il podio, raggiunto dopo una combattuta finale contro il fiorentino Dario Boni, ha premiato gli sforzi di un’atleta che, con umiltà e impegno, è riuscito a farsi strada in una delle più importanti competizioni italiane.

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Il sudore del gol Corrado Pilleddu ci racconta la sua splendida stagione 1997-98, nell’anno della rivincita amaranto i sono giocatori entrati nel cuore dei tifosi grazie ai loro colpi, ai loro gol, alla loro tecnica, ed è anche per questo che qualdi Omero che anno fa si diceva “gli attaccanti fanOrtaggi no vendere i biglietti”. Gli attaccanti segnano, esultano, vanno sotto la curva, si ricordano meglio. Ma l’eccezione, si sa, c’è sempre e non risparmia nemmeno chi “vive per il gol”. Ci sono degli attaccanti destinati a entrare nella storia non solo grazie alle proprie cifre, ma anche e soprattutto per il loro modo di intendere il calcio dentro e fuori dal campo: questo è il caso di Corrado Pilleddu, non un “semplice” finalizzatore. Colpi di testa, gol pesanti, corse sfrenate sotto la curva, ma anche tanto cuore, sacrificio e carisma, insomma uno che non si tirava mai indietro. Uno che la tifoseria amaranto non poteva non amare. Un legame sincero e spontaneo, proprio come il suo arrivo ad Arezzo nel 1997: «Durante la stagione 1996-97 con il Ponsacco, dopo aver segnato all’andata, segnai all’Arezzo pure al ritorno, quando all’uscita dal “Comunale” un gruppetto di tifosi amaranto mi fermarono chiedendomi se potevo venire a giocare in amaranto. Sapevo dell’interessamento dell’Arezzo e speravo che si concretizzasse, inoltre quell’incontro mi convinse ulteriormente. Poi arrivò la telefonata di Graziani...». La telefonata, un progetto pieno di entusiasmo, i gol e questo rapporto sempre più saldo partita dopo partita: «Appena arrivato ho sentito una tifoseria ferita dagli anni bui post-fallimento, quindi mi sono sentito in missione per riportare la squadra dove meritava. Ho segnato subito e poi attraversato momenti difficili, avvertendo però sempre il sostegno di una tifoseria buona e onesta». Un’intera città che si è stretta intorno a un gruppo speciale, guidato da un timoniere come Serse Cosmi, riuscito a incarnare perfettamente lo spirito sia del gruppo che della tifoseria stessa: «Un grande mister e prima di tutto un uomo schietto, capace di trasferirci valori importanti come passione, amore e attaccamento alla maglia». Un gruppo unito che durante la cavalcata verso la C1 ha vissuto un incredibile mix di momenti, dall’incornata di Pilleddu contro il Tolentino durante l’esposizione dell’infelice striscione “Ciccio vattene”, allo 0-5 patito contro il Teramo. Dal sorriso di Minghelli all’esodo per la finale contro lo Spezia. Un condensato di emozioni vissuto da un gruppo di “giocatori-tifosi” trascinati dai gol di “Bobo” Pilleddu, uno che ha corso, sudato e capito che la maglia amaranto è più bella quando è sporca.

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in città (e a ballare!)

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di Alessio Segantini

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L’Under 15 dei Lions: una squadra vera

na giornata di gloria, nonostante la sconfitta. A hockey può succedere anche questo. E stavolta è accaduto agli Under 15 dei Lions Arezzo, che hanno perso con l’onore delle armi sul campo della Molinese, squadra pisana molto blasonata a Notevoli progressi degli aretini, subito livello giovanile. Già, perchè, a dispetto del piccolo visibili in campionato paesino, la squadra di Moline è una vera e propria fucina di talenti a livello Under 15, tanto che è campione regionale e molti suoi giocatori fanno parte della rappresentativa toscana. A parlarci della partita è Paola Salvi, presidente dei Lions. «L’incontro è finito 8-6 per i nostri avversari: è stato un match tirato e combattuto fino all’ultimo, una vera altalena di emozioni, dato che le due squadre ribattevano colpo su colpo al gol avversario e fino a cinque minuti dalla sirena il punteggio era 6-6. La cosa molto positiva, però, è che abbiamo perso con i campioni regionali di solo due reti, il che, vedendo il risultato dello scorso anno (23-0 per i pisani) sembrava un traguardo davvero impossibile. Inoltre, mi piace sottolineare che 4 dei nostri 6 gol sono stati realizzati da ragazze». Una sconfitta, dunque, che ha il sapore della vittoria per tutti gli atleti e le atlete che fanno parte della squadra, che hanno mostrato grandi passi in avanti dal punto di vista tecnico-tattico, e per il loro allenatore Mafucci, che è riuscito a plasmare e migliorare un gruppo grazie a tanto lavoro e a una maggiore coesione, data dal tempo passato in palestra tutti assieme. «Alla fine della partita sapevamo di aver raggiunto un punto che mai ci potevamo immaginare – continua la Salvi. – Nel finale abbiamo pagato un po’ la nostra inesperienza, dato che giocavamo anche con due ragazze Under 13 ed è venuta fuori la maggior consapevolezza dei nostri avversari i quali, pur impreparati a giocare una partita combattuta contro di noi, hanno fatto valere le loro doti tecniche, che riescono a sviluppare fin da piccoli grazie a strutture di alto livello. Anche se, alla fine, ripensando alla partita, è rimasto un po’ l’amaro in bocca per una vittoria che sarebbe potuta arrivare». La speranza adesso è che quella consapevolezza che è stata l’arma in più degli avversari, dopo questa grande prestazione, divenga anche il segreto degli Under 15 dei Lions.

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Il Corsalone riapre con una pesca invernale “no-kill” Sabato 1° dicembre l’Arci Pesca Fisa ha inaugurato un’inedita stagione di pesca alla trota

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l Corsalone ha riaperto i battenti: a partire da sabato 1° dicembre, il torrente casentinese è diventato protagonista di un’inedita apertura invernale ed è tornato a ospitare tutti gli appassionati di pesca alla trota. A comunicarlo è l’Arci Pesca Fisa di Arezzo che, con delibera dell’Amministrazione provinciale, ha deciso di aprire anche d’inverno il tratto a regolamento specifico del torrente Corsalone, una zona in cui solitamente la stagione di pesca si chiudeva al termine dell’estate. Fino al 31 gennaio tutti i pesca-sportivi della provincia di Arezzo potranno accedere al tratto di fiume denominato “zona regolamentata” semplicemente recandosi al bar “4C” della frazione Corsalone e richiedendo l’apposito permesso giornaliero. «Siamo entusiasti – afferma Alfredo Rondoni, presidente dell’Arci Pesca Fisa. – Nei mesi invernali è sempre stato in vigore il divieto di pesca, ma la nostra associazione, in accordo con la Provincia, si è impegnata per garantire ai pesca-sportivi anche questa nuova possibilità. L’apertura del Corsalone rappresenta una grande novità, ma se incontrerà l’entusiasmo e la partecipazione dei pescatori aretini, siamo intenzionati a renderla una consuetudine stabile e a confermarla anche per i prossimi anni». Nei mesi invernali la pesca sul Corsalone sarà sottoposta ad alcune regole che verranno ben indicate lungo tutto il corso del torrente, e su cui vigileranno le guardie ittiche dell’Arci Pesca Fisa. Una delle norme più severe prevede il regime “no-kill”: ogni pescatore dovrà immediatamente rigettare in acqua tutti i pesci sollevati, con il divieto assoluto di trasportarli all’esterno dell’area regolamentata. «L’apertura del Corsalone – continua Rondoni – è un bel regalo che abbiamo fatto agli appassionati aretini, dunque ci auguriamo che il regolamento del torrente sia rispettato con attenzione. Soprattutto sul “no-kill” non saranno ammesse deroghe e saremo particolarmente severi, attraverso le nostre guardie ittiche, che porteranno avanti un’attenta azione di controllo. Nonostante questo, confidiamo e ci affidiamo soprattutto al senso di responsabilità e all’impegno di ogni singolo pescatore».

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di Giacomo Belli

Andrea Lanari

la strada della rivincita

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n coast to coast in salsa italiana, da San Benedetto del Tronto fino a Principina sfidando il caldo di Ferragosto, salite vertiginose e tappe forzate da 100 chilometri. Viaggiare dall’Adriatico al Tirreno non è solo frutto dell’animo irrequieto e della passione che Andrea Lanari nutre nei confronti del cicloturismo, spingendolo ai suoi estremi. La sua è stata una “piccola” impresa, nata per prendersi anche una meritata rivincita dopo alcune ingiuste vicende giudiziarie che lo avevano coinvolto. «Per questo ho deciso alla fine di compiere la traversata da solo, cercando i miei spazi – precisa Lanari. – Era l’estate scorsa. Avevo appena finito di lavorare e il giorno stesso mi sono fatto accompagnare dalla mia compagna Serena fino a San Benedetto del Tronto». Preso lo stretto necessario e carico di un pesante fardello nel cuore, Andrea si è posto in sella alla propria mountain bike con la voglia di mettersi alla prova. «La mia avventura è iniziata davvero in salita, là sui monti Sibillini a più di 1500 metri. Avevo deciso le mie tappe prima di partire, ognuna di circa 100 chilometri. La notte era già calata e ancora dovevo scavallare. La salita pareva interminabile. Pensavo che non ce l’avrei fatta». Ma Andrea non si è arreso, attingendo a tutta quella rabbia serbata dentro, per trasformarla in pura determinazione: «Avevo i crampi alle gambe. La testa diceva avanti, il corpo il contrario. Arrivai comunque alla conclusione della prima tappa alle 10 di sera, stremato ma felice. La mia prova più difficile era superata. Da lì in poi la strada sarebbe stata in discesa». Tra le splendide Visso e Colfiorito, per poi giungere a Foligno alla sera, il terzo giorno si snodava attraverso l’Umbria. Alla sera la vista incantevole, quasi come in un acquerello, del Trasimeno al tramonto. «La tappa più bella, però, è stata sicuramente la quarta, tra le colline toscane della Val d’Orcia, Pienza, Montalcino, senza eguali. È lì che mi sono fermato a contemplare il paesaggio, sentendomi finalmente in pace con me stesso. Il cicloturismo ti regala questo tipo di emozioni». Quinto giorno attraverso la selvaggia Maremma, accompagnati dalla corsa dei cavalli e infine il cartello “Principina”. «Mi sono guardato indietro per vedere la strada percorsa, le emozioni, le persone incontrate, i piccoli paesi ognuno col proprio irresistibile fascino e i paesaggi mozzafiato, un diario pieno di scritte. Delle DETERSIVO PAVIMENTI 1,40 EURO/KG istantanee indimenticabili. Un coast to coast per ricorDETERSIVO LAVATRICE 1,80 EURO/KG darmi che, da solo, anche AMMORBIDENTE 1,50 EURO/KG quando la terra sembrava OXIGEN 1,60 EURO/KG franarmi sotto i piedi, ce l’ho FORM IGIENIZZANTE 1,50 EURO/KG fatta». LAVASTOVIGLIE LIQUIDO 2,80 EURO/KG Questo è il suo messaggio SAPONE MANI 1,90 EURO/KG per noi. «Spero di rendere più SHAMPOO DOCCIA 2,60 EURO/KG conosciuto il cicloturismo ad BAGNO SCHIUMA 2,30 EURO/KG Arezzo, uno sport davvero inLARGO XVI LUGLIO 61/63 ZONA BELVEDERE comparabile».

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Dal Centro Sport Chimera, un regalo di Natale per tutti gli aretini Tra il 25 dicembre e il 6 gennaio il Palazzetto del Nuoto organizzerà corsi di nuoto gratuiti

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l Centro Sport Chimera ha in serbo er ulteriori informazioun bel regalo di Natale per la città di ni o per iscriversi alle Arezzo e per tutti gli aretini. Nel perioattività è possibile rivoldo di festa a cavallo tra il 25 dicemgersi alla segreteria del bre e il 6 gennaio, durante la pausa Centro Sport Chimera dei corsi, le varie società attive all’interin viale Gramsci 7, visino del Palazzetto del Nuoto proporrantare i siti www.centrono alcune lezioni gratuite di nuoto per sportchimera.com o bambini e per ragazzi con più di 5 anni. w w w. s a l v a m e n t o . i t , «Questo è il nostro regalo per la nostra chiamare o scrivere un città – afferma Marco Magara, diretsms a Marco Magara al tore tecnico del Centro Sport Chimera. 347/42.49.641 – L’idea è nata osservando una pratica in voga negli Stati Uniti, dove al termine di ogni stagione sportiva le varie piscine organizzano corsi di nuoto gratuiti sia per far conoscere le loro attività sia per offrire un servizio a tutte le famiglie con difficoltà economiche. Il Natale è un periodo di grandi spese e “pigrizia”, dunque abbiamo deciso di andare in controtendenza proponendo corsi gratuiti che incentivino la gente a nuotare e fare sport. Ovviamente la speranza è che i bambini, i ragazzi e gli adulti che verranno a provare poi decidano di restare, anche se l’obiettivo prioritario sarà far conoscere alle famiglie aretine l’ambiente del Centro Sport Chimera, i suoi spazi e le attività proposte». Ogni sera, tra le 18 e le 19, i tecnici e gli istruttori della Chimera Nuoto, della Sport3 e della Società Nazionale di Salvamento saranno disponibili per far allenare tutti coloro interessati a scoprire il nuoto e le altre attività del Centro Sport Chimera. I corsi, che si svolgeranno quasi interamente in vasca grande, saranno divisi per fascia d’età e serviranno per promuovere la pratica del nuoto e sviluppare negli allievi la sicurezza in acqua. «Per appassionarsi a un’attività è necessario provarla – conclude Magara. – Con questi corsi vogliamo essere da stimolo per la gente a vincere la svogliatezza e a CUCINE DI QUALITÀ scendere in vasca, iniziando a praticare una nuova disciDAL plina che, in un ambiente chiuso e protetto da qualsiasi condizione meteorologica, potrebbe configurarsi come via del Sembolino 96 l’attività ideale per la stagioBadia al Pino – 0575/410431 ne invernale». www.masianosas.com

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E SE L’ARATORE DI AREZZO DIVENTASSE UN MONUMENTO?

TRA FAVOREVOLI E SOSTENITORI CON RISERVA, LA PAROLA AI COMMERCIANTI roseguono le nostre interviste agli aretini sull’Aratore di Arezzo, la piccola scultura in bronzo del V secolo a.C. che ritrae una figura umana che comanda due possenti buoi, immortalati nell’atto di arare, di cui abbiamo raccontato la storia nei numeri precedenti. L’opera è oggi custodita a Roma, ma una sua riproduzione è visibile all’interno del Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” di Arezzo. Scultura di importanza pari a quella della Minerva o della Chimera, che tuttavia gli aretini conoscono e apprezzano meno. Da qui l’idea del “Settimanale” di farla conoscere, magari attraverso una sua riproduzione per abbellire una zona della città e ridare stimolo alla produttività e all’imprenditoria locale. Abbiamo continuato a sentire il parere dei cittadini per capire cosa sanno dell’Aratore e come accolgono la nostra proposta di replicarla per farla diventare un monumento. Questa settimana siamo andati a tastare il polso dei commercianti del centro. «Non conoscevo la statua – ci dice Carla, cinquantaquattrenne, titolare di un negozio di antiquariato. – Di certo rappresenta al meglio una delle attività più tradizionali del nostro territorio, per questo mi farebbe piacere vederla rappresentata in qualche zona della città. Ci ricorda le nostre origini e la nostra storia così antica e ricca». «Anche io non sapevo della scultura, ma è bello scoprire i tesori della civiltà etrusca – afferma Paola, 39 anni, che ha una bottega di prodotti alimentari

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di Chiara Savarino

biologici. – Sicuramente farebbe piacere vedere rappresentato questo simbolo in una piazza o rotonda della città». Non mancano i pareri contrari a una ipotetica riproduzione. «Ho letto i vostri articoli sulla statua di bronzo di queste settimane. Mi ha incuriosito la storia e le ipotesi fatte sul suo significato. È sicuramente un simbolo importante di Arezzo – spiega Andrea, 63 anni, all’interno del suo negozio di abbigliamento, – ma in un momento così difficile e di crisi forse aspetterei a spendere soldi per un monumento: darei la precedenza ad altre cose più urgenti. Rimane il fatto che si tratta di un’opera di cui noi tutti dovremmo andare orgogliosi, e che è bene promuovere e conoscere, magari riportando l’originale a casa per poterla ammirare dal vivo». Appuntamento alla prossima settimana

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UN ARETINO OMAGGIA IL SOMMO POETA: IN A LEONARDO ZANELLI

RITORNO ALL’INFERNO C

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l 14 novembre scorso, presso l’aula magna del Liceo Scientifico di Arezzo, è stato presentato il volume Ritorno all’inferno con Dante (IlMioLibro), opera in terzine ed endecasillabi ideata da Leonardo Zanelli. Abbiamo incontrato l’autore, già noto ai lettori del “Settimanale”, che ospita ogni venerdì i suoi sonetti in vernacolo aretino. Da dove nasce la passione per Dante? «Ho conosciuto i versi della Commedia attraverso la memoria infallibile di mia nonna materna, una popolana di Colcitrone, autodidatta, che me li recitava spesso a memoria, sforzandosi di interpretare il senso delle terzine senza avvalersi di alcuna notazione, e lasciandomi ogni volta ammirato e incantato. Questo amore a prima vista è divenuto nel tempo e nella continua rilettura una passione assoluta, senza riscontro con nessun altro autore. Ritengo che Dante sia la summa inarrivabile della letteratura e della poesia di tutti i tempi, come Mozart nella musica e Giotto nella pittura: tre grandi che hanno rivoluzionato la propria arte per creare un nuovo punto di partenza». In che relazione si pone il suo romanzo con la Divina Commedia? «La mia non vuol essere una parodia o un’imitazione, ma un seguito vero e proprio dell’originale, proposto in maniera moderna, semplificata e accessibile, pur rispettando la classica costruzione in cantiche e terzine. Sono stato mosso da un duplice scopo pedagogico: promuovere la riscoperta dell’immenso patrimonio artistico dantesco e invitare alla riflessione sui temi e gli interrogativi universali dell’esistenza nella società pragmatica ed edonistica dei nostri giorni, in linea col principale intento della Commedia». Questa non è la sua prima opera in versi. «Ho già pubblicato anni fa un volume in sestine: Storia de Rezzo, che descriveva la nostra città dalle origini ai nostri giorni, in dialetto aretino e in corrisponden-

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AMERICAN SPIRIT

TA: INTERVISTA

I primi venti anni di carriera di Danielle Villicana in una mostra

di Enrico Badii

CON DANTE

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ino all’11 dicembre sarà possibile visitare, presso la Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour, la mostra American Spirit. Opere dal 1993 al 2012 dell’artista e gallerista Danielle Villicana D’Annibale. In esposizione circa venti lavori tra disegno, grafica, pittura e scultura, rappresentanti il percorso formativo della californiana dal classicismo accademico degli esordi alla serie informale e oggettuale denominata Cigarette Box Paintings, che ha caratterizzato gli ultimi anni. Figura poliedrica e vivace, Danielle Villicana si riconosce nelle parole di Michelangelo: “Signore, fa che io possa sempre desiderare più di quanto riesca a realizzare”. La mostra, curata da Michele Loffredo, è il frutto di una propensione al cambiamento e alla sperimentazione di varie tecniche, che hanno segnato punti di svolta nella vita e nella carriera dell’artista americana. La personale è scandita da due eventi collaterali: venerdì 7 dicembre l’autrice sarà intervistata dell’esperto di arte contemporanea Igino Materazzi; martedì 11 dicembre il secondo anniversario della galleria sarà festeggiato con un concerto per pianoforte. Suoneranno Danielle Villicana e il maestro Franco Meoli, accompagnati dalle poesie di Pablo de la Plata. www.frescoqueen.com Sara Gnassi

te lingua italiana. Con un parte dei sonetti composti per “Il Settimanale di Arezzo”, ed altri, ho potuto nel 2010 pubblicare il libro Arezzo e gli aretini, presi pel su’ verso e ne la su’ lingua». La sua attività non si limita al campo letterario. Quali sono i rapporti con il teatro? «Dal mio volume del 2009, Il romanzo di Gnicche, ho tratto una trasposizione teatrale: Gnicche – La leggenda, messa in scena dal Piccolo Teatro di Arezzo con la regia di Giovanna Fiorentini e le musiche di Mauro Serafini. La stessa regista ha portato, al Teatro “Pietro Aretino”, anche un’altra mia opera, tutta rigorosamente in versi “alessandrini”: Talk Show». www.ilmiolibro.kataweb.it enrico.badii@gmail.com

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TORNANO A SPLENDERE DUE BIGLIETTI D

TERMINATO IL RESTA DELLA STAZIONE abato 1° dicembre, alla presenza delle autorità, sono state inaugurate dopo il restauro le due fontane dei giardini di fronte alla stazione ferroviaria, progettati nel 1931 dal noto paesaggista fiorentino Pietro Porcinai. Le due vasche, con al centro dei grandi basamenti in travertino dove poggiano le riproduzioni in bronzo della Chimera d’Arezzo, versavano da tempo in condizioni fatiscenti. Con Michele Loffredo, supervisore al recupero per conto della Soprintendenza BAPSAE, ripercorriamo la storia dell’intervento. «Il restauro – ci spiega lo storico dell’arte – si era reso necessario per ripristinare lo stato delle vasche circolari e adeguarle alle nuove norme di sicurezza. Il cordolo modanato, in stucco cementizio e muratura, presentava fratture e sconnessioni. Le chimere erano coperte da una patina biancastra fatta di depositi di calcare, concrezioni e patine biologiche. Anche i basamenti presentavano crepe, mancanze, ed erano ricoperti da incrostazioni». Entriamo nel dettaglio. Qual è stato l’iter del recupero? «Dapprima c’è stata una fase “amministrativa e progettuale”, comprendente analisi del manufatto, ricognizione storica e documentaria, reperimento fondi – l’intervento è stato finanziato dalla Circoscrizione Fiorentina come ultimo atto prima della sua abolizione, – presentazione del piano alla Soprintendenza, valutazione, integrazioni e autorizzazione finale. La seconda parte, quella “operativa”, ha incluso la realizzazione del cantiere e il restauro vero e proprio, che in questo caso è stato mirabilmente condotto da marzo a novembre da Studio TRe». In molti se lo chiedono. Che ruolo ha la Soprintendenza in questo tipo di lavori? «Abbiamo il compito della regia tecnico-scientifica, approviamo il progetto e seguiamo le varie fasi, fino al termine del recupero. Naturalmente conserviamo e archiviamo tutta la documentazione, utile per i successivi interventi. Personalmente mi sono occupato – in qualità di funzionario storico dell’arte – della supervisione, coadiuvato da Umberto Senserini, funzionario diagnosta della Soprintendenza. Visto il delicato restauro da realizzare sui bronzi, ho ritenuto opportuno interpellare anche i colleghi dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Insieme a loro è stato evidenziato il miglior procedimento da attuare». Da qualche uscita il “Settimanale” porta avanti una campagna di riscoperta di un altro celebre bronzo etrusco, l’Aratore di Arezzo, proponendo la realizzazione di un monumento per abbellire il centro storico. «In linea di massima sono la fontana prima del restauro

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TTI DA VISITA PER CHI ARRIVA AD AREZZO IN TRENO

TAURO DELLE CHIMERE di Marco Botti

d’accordo. La collocazione, però, andrebbe studiata nei minimi dettagli. È mio avviso che alcune sculture che oggi impreziosiscono la città dovrebbero essere spostate dalle attuali sedi per vari motivi, quindi tutto dovrebbe essere visto in prospettiva di un piano generale». L’importanza di far conoscere le opere dell’Arezzo etrusca e romana, che purtroppo oggi sono conservate altrove. «Trovo interessante riprendere questo discorso, ma anziché ottenere la fontana oggi, dopo l’operazione di restauro solo delle copie, sarebbe forse più stimolante fare un ragionamento di reinterpretazione nel contemporaneo del passato, e organizzare un progetto integrato per alcune rotonde. Altrimenti, come è già accaduto, vedremo dalla mattina alla sera spuntare delle sculture “molto discutibili”, a volte senza attinenza con il territorio e la cultura del luogo. Quindi il mio suggerimento è di non rimanere “piegati” pedissequamente sulle antiche glorie, ma produrre arte nuova, reinterpretando il genius loci».

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CIOCCOLATO E DINTORNI: CURIOSITÀ, POESIA E UNA RICETTA

l cioccolato è un argomento che insospettabilmente si presta da sempre a essere cantato dai grandi della cultura e della letteratura. Ebbene, pochi forse sanno che il conte Malagotti, a servizio di Cosimo dei Medici e nelle varie corti d’Europa, ci ha lasciato tra le più gustose ricette in rima di questo cibo, che porta libertà e magia per addolcire la vita. A Firenze presso la corte dei Medici la cioccolata fu, tra il 1600 e il 1700, oggetto di varie sperimentazioni e di miscugli aromatici. Il cacao all’epoca era spesso unito agli agrumi e al gelsomino secondo ricette tenute segrete e gelosamente conservate. Qualche tempo fa, invitati dal Ministero dei Beni Culturali e dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, abbiamo avuto il privilegio di ricevere mandato di riprodurre la storica cioccolata al gelsomino, così come l’antica e originale ricetta prevede. Siamo peraltro riusciti a entrare in possesso di questa eccezionale ricetta poiché essa stessa è stata provata e sperimentata e fedelmente trascritta dal grande Francesco Redi, aretino doc, che all’epoca prestava servizio come medico, alchimista, filosofo, scienziato e poeta proprio alla corte di Cosimo III dei Medici. Dobbiamo riconoscere che questa è stata probabilmente una delle esperienze più emozionanti della nostra vita. La cioccolata è stata poi negli anni copiosamente versata nelle tazze come “bruno elisir” anche da molti altri intellettuali europei: Voltaire l’ha citata nel suo romanzo satirico Candide, definendola “il dono dell’America pagato con la sifilide”, e pare che in vecchiaia usasse consumarne una dozzina di dosi al giorno. Casanova, D’Annunzio e Maupassant sono stati altri appassionati degustatori, amatori ed estimatori di questa bevanda esotica, diffusasi velocemente e riconosciuta quale “ambrosia del palato e fragranza dell’anima”. Carlo Goldoni, anch’egli puntuale cronista del suo tempo, porta il cioccolato persino nella sua commedia La bottega del caffè, mentre Giuseppe Parini la “serve” insieme al caffè nelle stanze del suo poema satirico Il giorno.

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Per finire ecco per voi una “chicca”, una ricetta Vestri da poter riprodurre facilmente e comodamente a casa vostra.

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GANASH AL GRAND MARNIER (pralina)

Ingredienti: 100 grammi di cioccolato fondente al 63%, 100 grammi di cioccolato al latte al 35%, 80 grammi di panna liquida, 20 grammi di miele, 2 cucchiai di liquore Grand Marnier. Esecuzione: a fuoco dolce, in una casseruola mettete il cioccolato fondente e quello al latte assieme al miele, versate dopo essere stata precedentemente bollita la panna, amalgamate fino a raggiungere una crema omogenea. Dopodiché aggiungete gradualmente il liquore e amalgamate il composto. Fate freddare in frigo almeno sei ore, poi procedete a lavorare il composto fino a creare delle palline che spolvererete con il cacao e disporrete nei pirottini e servirete in tavola. Un augurio speciale da Danielo Vestri: buon cioccolato a tutti!


LA NUOVA CAMPAGNA NAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONTRO LE LEUCEMIE

di Luciana Pastorelli

prossimi 7, 8 e 9 dicembre in tutt’Italia si rinnoverà l’appuntamento con la campagna “Stelle di Natale” dell’A.I.L. (Associazione Italiana contro le Leucemie) per la raccolta fondi. Migliaia di volontari saranno impegnati sul territorio nazionale per raccogliere i fondi per sostenere i principali centri ematologici del nostro Paese, la ricerca scientifica, l’assistenza domiciliare, la creazione di residenze, l’acquisto di macchinari e attrezzature. I volontari della sezione Ail di Arezzo, intitolata alla memoria del giovane campione di tennis Federico Luzzi, morto di leucemia, saranno in 20 piazze della provincia. Con una donazione di 12 euro sarà possibile scegliere fra la tradizionale Stella di Natale Ail, le Stelline di Federico, piccoli oggetti preziosi creati da UnoAerre in esclusiva (con bagno galvanico dorato o argentato, in un’elegante scatolina rossa e confezione natalizia) e un trancio (420 grammi sotto vuoto) di Parmigiano Reggiano stagionato, proveniente dal Caseificio “4 Madonne” di Modena, gravemente danneggiato dal terremoto. Il parmigiano, in confezione regalo, sarà “doppiamente” solidale: i fondi saranno destinati alla ricerca scientifica ma anche ai quattro caseifici terremotati. Inoltre, attraverso l’attivazione di circa 50 canali di prenotazione (esercizi pubblici, palestre, scuole di ballo, circoli del tennis) e il passaparola dei tanti amici dell’Associazione FedeLux, sarà possibile ricevere i prodotti e sostenere le iniziative a favore dei malati ematologici della provincia di Arezzo (info www.ailarezzo.it). I fondi raccolti vengono infatti devoluti in parte alla ricerca scientifica (Ail nazionale) e per il resto finanziano il servizio di assistenza medica domiciliare inaugurato il 28 maggio 2011, i progetti per l’assistenza ai malati e quelli per sensibilizzare adulti e bambini alla solidarietà. Sosteniamo l’Ail e la ricerca scientifica sulle malattie del sangue, inviando un messaggio di speranza e fiducia. In questo modo potremo tutti contribuire all’affrancamento di uomini, donne, bambini dalle malattie, uno dei più ambiti traguardi della società umana (info: 334 2573300; ailarezzofluzzi@gmail.com). lu.pastorelli@libero.it

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L’ASSOCIAZIONE DI VOLO E IL PROGETTO “QUATTR

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università non è solo un ammasso di corridoi e stanze dovere seguire lezioni e sostenere esami, ma è principalmente un luogo di cultura. Un luogo accademico il cui intento è formare le menti, ma che spesso pecca di un’eccessiva teoricità, slegando così l’aspetto concreto ed esperienziale di un possibile futuro lavorativo dall’offerta formativa, a volte troppo autoreferenziale e appunto teorica. Il progetto Quattro passi nel Cinema prova a combattere ciò portando ad Arezzo, più precisamente al campus del Pionta, i professionisti del mondo del cinema. Un’iniziativa interessante organizzata dall’associazione di volontariato “The Dreamers”, recentemente costituitasi grazie all’impegno e alla passione di alcuni studenti di Musica e Spettacolo iscritti all’università aretina. «Abbiamo deciso di costituire una vera e propria associazione – ci spiega Rita Giordano, vicepresidente di “The Dreamers” – perché alla fine cerchiamo di essere “distributori di cultura cinematografica”, e le nostre attività proseguiranno anche dopo l’iniziativa legata ai primi incontri di cinema». Dalla passione per il cinema, passando attraverso la vostra scelta di studiarlo anche all’università fino a costituire The Dreamers insieme all’attore Alessio Bon un’associazione per organizzare degli eventi. Qual è stato il vostro punto di partenza? «Tutto è partito quest’estate – spiega Flavia Clari, tesoriere dell’associazione – e più precisamente a Spoleto durante il Festival dei Due Mondi, nella rassegna Without Borders, dove abbiamo conosciuto Fiamma Arditi, che si occupa proprio di festival, la quale ci ha presentato gli attori del film Cesare deve morire. Diciamo pure che è nato tutto da lì, abbiamo chiesto loro se sarebbero stati disponibili a fare incontri con studenti, e loro hanno detto di sì. È stato il nostro primo passo». Il progetto, dopo alcune difficoltà iniziali soprattutto a livello burocratico, sta riscuotendo un notevole successo, e inoltre può contare sul patrocinio di Comune di Arezzo, Università di Siena e Provincia di Arezzo. Il ciclo di incontri promossi dall’associazione “The Dreamers” è stato concepito come una specie di palestra di esperienze, che permettano quindi di avvicinare gli studenti al mondo del cinema riscoprendone il valore culturale, educativo e sociale; creando anche opportunità di crescita sia a livello di approccio metodologico sia personale. 28

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LONTARIATO “THE DREAMERS” TRO PASSI NEL CINEMA” di Luca Piervenanzi

«Questo per noi studenti è importante – aggiunge il presidente Giorgia Cocchi – perché qui all’università la maggior parte degli incontri o convegni sono organizzati per gli altri corsi di laurea. Vogliamo ampliare e approfondire tutto quello che ruota intorno al mondo del cinema, soprattutto da un punto di vista pratico, dato che continuare a studiare cinema senza avere un minimo di conoscenza pratica, leggendo libri e basta, è difficile. Noi invece siamo interessati a comprendere le professionalità, come funziona il lavoro dell’operatore piuttosto che del direttore della fotografia. Per questo abbiamo in cantiere anche incontri con doppiatori o professionisti dell’animazione». Il prossimo incontro si svolgerà il 14 dicembre, sempre presso la sede aretina dell’Università di Siena, con Salvatore Striano, attore protagonista del film Cesare deve morire dei fratelli Taviani. essio Boni all’interno del Festival Italiano del Cinema Sociale Per quanto riguarda le iniziative per l’anno 2013 ci sono già contatti e nomi importanti del mondo del cinema, interessati al progetto degli studenti aretini, che però dovranno preoccuparsi di reperire le finanze necessarie. «Il futuro è un po’ incerto – ammette Flavia Clari, – le spese dell’associazione, seppur contenute, riguardano principalmente i rimborsi spesa per gli ospiti, che ovviamente sono al centro di un progetto come questo. Da gennaio speriamo quindi di trovare altre forme di finanziamento o collaborazione con categorie, enti o banche del territorio». Per seguire l’associazione o per diventarne soci potete scrivere a thedreamersar@ tiscali.it, oppure segnarvi alla pagina Facebook.

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