ANNO III NUMERO 129 • VENERDÌ 21 DICEMBRE 2012 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO OFFERTO DA UNOAERRE
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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Verso le elezioni, ne parliamo con Pagliazzi (PdL) e Bracciali (Pd) 5 Natale low cost ad Arezzo 6 Uno sguardo sul 2012 10 Alberto Rossi, macellaio tra tradizione e modernità COCKTAILS & DREAMS 7 Come “costruire” un cocktail AREZZO’N’ROLL 8 Karemaski Natale Live 2012: cinque concerti in cinque giorni AREZZO SPORT 13 DANIELE BENNATI, il sapore del riscatto 15 L’ALFABETO DELLO SPORT ARETINO DEL 2012: singoli atleti e squadre giovanili 17 Avversari a… Pezzetti!
18 Ci vuole passione: Fabio Cherici racconta il suo brillante ritorno nel mondo del judo 19 Riccardo Glave, un talento tutto aretino 20 Al Centro Sport Chimera arriva il maestro di squash CULTURA 21 Un pacco pieno di divertimento sotto l’albero: gli appuntamenti natalizi con i Noidellescarpediverse 22 Le categorie economiche: «Anche percorsi espositivi e didattici sull’Aratore di Arezzo» 24 A M’arcordo: dodici anni di Cenacolo in una mostra natalizia 26 Esiste un posto segreto del cuore? 30 Gli appuntamenti al “Signorelli” di Cortona TRUCCO & PARRUCCO 27 Ogni volto ha la sua perfezione SÌ, VIAGGIARE!
“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO III NUMERO 129 – VENERDÌ 21 DICEMBRE 2012 DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI77@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI
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VERSO LE ELEZIONI ABBIAMO PARLATO CON DUE ESPONENTI DI DESTRA E SINISTRA IL RITORNO IN CAMPO DI BERLUSCONI. CE NE PARLA GIANNI PAGLIAZZI
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bbiamo intervistato il vicepresidente del Consiglio comunale della nostra città, Gianni Pagliazzi, del PdL. Pagliazzi, come vede il rientro in campo del Cavaliere? «Berlusconi aveva dichiarato l’intenzione di non ricandidarsi alle prossime elezioni per fare in modo che il nostro sistema politico fosse in grado di adoperarsi verso un cambiamento a favore dei giovani, del rinnovamento e della modernizzazione. Matteo Renzi è stato l’ago della bilancia, se lui avesse vinto le Primarie allora Berlusconi si sarebbe fatto da parte, perché credeva nella forza delle sue idee e nella sua demagogia; però avendo perso quest’occasione, il Cavaliere si è sentito chiamato in causa per fare in modo che il Governo non cada sotto le mani della sinistra».
PD: LE REGOLE DEL TOTO-PARLAMENTARE. CE NE PARLA MATTEO BRACCIALI
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atteo Bracciali, consigliere comunale di Arezzo e capogruppo del Partito Democratico, ha sciolto alcuni nodi sulle Primarie che si svolgeranno a fine mese, in cui questa volta si voteranno i parlamentari. «Ancora Primarie. Il segretario e candidato premier Pierluigi Bersani ha rispettato il suo impegno di selezionare i candidati parlamentari del Pd per le prossime elezioni attraverso lo strumento delle Primarie. Si voterà sabato 29 o domenica 30 dicembre e potranno farlo tutti coloro che hanno partecipato alle primarie del 25 novembre in cui si sceglieva tra Renzi, Bersani e Vendola, ma anche tutti gli iscritti al Pd nell’anno 2011 che rinnoveranno la tessera entro la data del voto. Il Direttivo, inoltre, ha approvato la doppia preferenza per garantire la parità di genere (le donne in lista dovranno raggiungere almeno il 33%).
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Alfano non poteva essere un suo “delfino”? «Purtroppo credo che non ci sia nessuno in grado di assumersi questo ruolo al momento, nemmeno Alfano. Per quanto io sia uno che approva pienamente le Primarie, non so quanto il Segretario del PdL avrebbe potuto competere a livello politico con persone di maggiore caratura, come può essere Bersani. Mi piaceva Giorgia Meloni, poteva essere il Renzi di destra, ma con l’avanzare del tempo sembra che lei si sia distaccata troppo dai binari che aveva intrapreso inizialmente. Magari un delfino di Berlusconi c’è, e magari sarà lo stesso Berlusconi a lanciarlo. Se è abile, ha buone idee e una buona preparazione, non vedo perché no». Un’ultima domanda: se dovesse scegliere un nome tra quelli citati in precedenza, chi le piacerebbe vedere seduto sulla poltrona di premier? «Non ho dubbi: Silvio Berlusconi». Michele Giuseppi
Sarà battaglia vera anche ad Arezzo. Saranno della partita, con ogni probabilità, il segretario del Pd Marco Meacci [foto qui sotto a sx] e la deputata uscente Donella Mattesini [al centro], entrambi bersaniani. Mentre Marco Donati [foto a dx], assessore allo Sport e al Bilancio del Comune di Arezzo, sarà l’espressione dei renziani nella nostra Provincia, e rivolgo in lui tutta la mia fiducia dato che abbiamo condiviso la campagna di supporto al Sindaco di Firenze. Ideologicamente parlando, è necessaria un’opera di rinnovamento della politica aretina per poter migliorare anche quella nazionale, perché le fondamenta sono la prima fase per costruire un’ottima casa. I giochi però sono ancora aperti e altri candidati potrebbero palesarsi all’orizzonte». testo raccolto da Giacomo Manneschi
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NATALE LOW COST AD AREZZO
di Elena Aiello
a crisi si vede anche, e soprattutto, a Natale, così che uno dei periodi più allegri dell’anno potrebbe diventare solo il costante ricordo delle ristrettezze economiche vissute finora; ma nello spirito di Charlie Bucket di La fabbrica di cioccolato possiamo ritrovare la semplicità dell’atto del donare e del ricevere: lo spirito del Natale nella sua pura essenzialità. Cercando di fare Babbo Natale con 80 euro di budget per sei regali, siamo andati in giro per capire se fosse possibile esaudire almeno un piccolo desiderio per ciascuno e cosa ci fosse da regalare; abbiamo scelto la classica famiglia: genitori, una figlia adolescente, un figlio di sei anni e due nonni. Trovare regali low cost per gli uomini è realmente difficile: per comprare qualcosa di utile, privilegiando regali etici, a “chilometro zero”, ci siamo letteralmente persi tra le bancarelle della “Città di Natale”, che si trovano tra piazza San Jacopo, piazza Risorgimento e piazza Guido Monaco. Iniziando dal compito più difficile – trovare i regali per i tre rappresentanti del genere maschile della
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famiglia, – ci siamo decisi a cercare oggetti utili e che potessero durare nel tempo: escluso quindi l’ambito culinario, ci siamo imbattuti in alcuni regali che avremmo davvero comprato: in piazza Risorgimento c’erano bei guanti imbottiti (12 euro) in vari colori, mentre nella vicina piazza San Jacopo c’erano portamonete in pelle neri, “testa di moro” o cuoio a 15 euro. Per il bambino di sei anni, invece, lo stand di Oxfam in piazza Guido Monaco aveva delle fantastiche bolle di sapone (8,80 euro), e una papala equa e solidale (13 euro); per le donne, invece, da Oxfam c’erano un set di teiera e tazza (9,4 euro più 4,2 euro) e un portagioie fatto a mano (5 euro), mentre nello stand limitrofo i bottoni diventavano orecchini artigianali che per 5 euro potevi portarti a casa. Sempre in tema di gioielli, in piazza San Jacopo tra la bigiotteria solita c’era un bell’anello con perla (sintetica), sempre per 5 euro, davanti al banco che vende papale italiane a soli 10 euro; andando verso il Corso è da Kiko, invece, che si trovano ghiotte occasioni di trucco: ombretti a 3,9 euro, una Total Look Palette (19,9 euro) o una palette Color Fever a 12,9 euro.
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UNO SGUARDO SUL 2012 di David Mattesini
uesto 2012, ad Arezzo, verrà ricordato come l’annus horribilis dell’economia cittadina. Con una crisi che ormai non solo imperversa sulle capacità di spesa e investimento delle Amministrazioni locali – Comune e Provincia in testa – ma falcidia sempre più imprese e i tanti cittadini di quella borghesia aretina, ormai costretti a ricorrere ai servigi dei “Compro oro”, raschiando sempre di più il barile dei propri risparmi, là dove qualcosa è ancora rimasto. L’anno del rigore economico dei “tecnici” (molto “chiasso” e scarsa equità sociale), dell’esazione di Equitalia sempre dietro l’angolo, del ritorno dell’Imu, della lenta morte delle Province con sempre più servizi messi a rischio per il cittadino, degli esodati e della pensione che non arriva più, del lavoro che non c’è per sempre più giovani costretti a “scappare” all’estero, e per tanti che rimangono disoccupati con una famiglia da mantenere, i figli magari all’università e le banche che non concedono più prestiti, e già pochi ne concedevano prima. L’anno della visita del Papa, l’anno in cui il presidente del Consiglio Mario Monti, la sera prima della visita del pontefice, è stato costretto dopo aver percorso venti metri a piedi in Corso Italia, a risalire in macchina perché assalito dai fischi. L’anno insomma che ha portato una scontentezza sempre più diffusa tra la gente. Una rabbia culminata in una dicotomia: da una parte chi non sopporta più la politica e i suoi interpreti, chiunque essi siano, dall’altra una accresciuta voglia di partecipare alla vita civile e politica. Questo 2012 si ricorderà anche per le partecipatissime Primarie del centrosinistra e lo straripante e “trasversale” risultato aretino della “rottamazione” targata Renzi. Nonostante la comunque ottima tenuta dei bersaniani, nonostante Grillo e i suoi supporter ormai possano puntare a diventare il terzo partito italiano. L’anno dei lavori pubblici messi in moto solo laddove davvero necessario, grazie al contributo dell’ottimo Dringoli. L’anno della spaccatura della maggioranza in Consiglio comunale, tra Sel e Pd, salvo poi ritrovarsi a braccetto per forza o per voglia nel gioco delle Primarie. Con l’Idv sempre più alla ricerca di identità. Un 2012 che si chiuderà con le Parlamentarie del Pd del 29 e 30 dicembre, quelle obbligate in vista delle Politiche anticipate a metà febbraio. Con la rivincita delle Primarie, sullo sfondo, ma il rischio di una partecipazione non troppo alta, date le tempistiche obbligate. Quando leggerete questo articolo, sarà chiaro che i Maya poi non ci avevano visto così lungo, e allora tanti auguri per un 2013, in cui i cittadini possano riappropriarsi di una vita dignitosa.
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ccoci giunti alla quarta uscita di questa rubrica dedicata al mondo del bere miscelato. Dopo aver visto le origini, la sua diffusione nel mondo e colui che ne è promotore oggi, questa volta proveremo a spiegare in sintesi come si “costruisce” un cocktail. Come abbiamo già accennato la fantasia e l’estro del Bartender non ha (quasi) confini, ma è giusto partire dalle a cura di regole di base che costituiscono le fondamenta del nostro Alessadro drink, soprattutto per chi ha poca esperienza. Ferretti Prima di passare alla fase tecnica dell’argomento, dobbiamo chiarire che tipo di drink vogliamo creare; per fare ciò dovremo prendere in esame le varie famiglie di cocktail presentate nell’articolo di n novembre, e in base alla nostra scelta decidere gli ingredienti e gli attrezzi da utiliz utilizzare. Per avere una bevanda ben equilibrata e con una propria identità, la nostra miscela è giusto abbia dai 2 ai 5 ingredienti e la ricetta dovrà essere divisa in tre parti: La base, il coaudiuvante e il correttore. La base è quella parte che costituisce il corpo del nostro drink e ne caratterizza l’identità aromatica; dovrà essere in quantità prevalente rispetto agli altri ingredienti e, a parte per le bevande analcoliche, di solito è un distillato (Vodka, Gin, Rum, Cognac, ecc.). Non si può parlare di base se non è almeno il 40% della ricetta. Il coadiuvante è uno o più prodotti che oltre a rafforzare l’identità aromatica, indicheranno l’utilizzo e la famiglia d’appartenenza della nostra miscela. Pre-Dinner, After-Dinner, Any-Time. Questi prodotti possono essere: vini mossi o fermi, vini liquorosi come Vermouth, Porto o Sherry, liquori di frutta, Bitter, ecc. Il correttore è il rifinitore, viene usato in piccole dosi (dash, drops, gocce), serve a conferire quelle sfumature di gusto e colore che rendono la ricetta “rotonda” agli occhi e al palato; sono sciroppi, succhi, essenze ecc. A questo punto la nostra ricetta è completa, ma ci sono ancora un paio di cose da fare prima di aver concluso il lavoro: la scelta del bicchiere e la tecnica di preparazione. Per il bicchiere le scelte importanti sono due: più alta sarà la gradazione alcolica, più piccolo sarà il bicchiere; decidere se vogliamo un drink on the rocks oppure straight up. La tecnica di preparazione dipende dagli ingredienti, se vi sono prodotti densi, poco trasparenti o oleosi, allora dovremo utilizzare lo shaker o il boston; al contrario se i prodotti hanno un peso specifico basso e principalmente trasparenti, dovremo usare il mixing glass. Ovvio che la conoscenza degli ingredienti sia fondamentale, e ancora una volta si evince che non c’è spazio per l’improvvisazione. Un buon bartender prepara quattro cocktail in cinque minuti, ma forse pian piano ci rendiamo conto di quanto studio, ricerca e passione ci sia in un semplice bicchiere.
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Per domande, curiosità, richieste sul mondo dei cocktail e del bartending, contattate Alessandro Ferretti al 335/61.63.316, all’indirizzo bottegadegliillustri@gmail.com oppure su Facebook La Bottega degli Illustri
rops: IRISH COFFEE 3/10 Whisky irlandese 5/10 caffè caldo 2/10 crema di latte Si narra che questo drink caldo e corroborante sia nato in Irlanda attorno al 1942, quando un tale Sheridan, capo barman nell’aeroporto a Foynes, lo preparò per rinfrancare alcuni passeggeri costretti a un atterraggio forzato a causa di una tempesta. Infreddolito ma grato, qualcuno domandò se fosse un caffè brasiliano, e prontamente Sheridan rispose: «It’s an Irish Coffee!».
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KAREMASKI NATALE LIVE 2012: CINQUE CONCERTI IN CINQUE GIORNI inque grandi concerti live in cinque giorni consecutivi: il Karemaski per Natale si supera e propone uno dei weekend musicali più lunghi della storia aretina (Maya permettendo). Gli appuntamenti del Karemaski Natale Live 2012, tutti con inizio alle 23.30, prenderanno il via sabato 22 dicembre con Lo Stato Sociale, giovane gruppo bolognese che, con il suo album Turisti della democrazia, si sta affermando come una delle realtà live più fresche e coinvolgenti del suolo italico. Domenica 23 dicembre sarà la volta della musica aretina della Casa del Vento, una band che da tre lustri fa dell’impegno sociale il fulcro della propria creatività. Dopo ben dodici produzioni divise tra musiche “combat (a volte), rock (spesso) e folk (sempre)”, a fine novembre la Casa del Vento ha lanciato il suo ultimo disco, Giorni dell’Eden. L’album ha visto la luce dopo il proficuo incontro con la sacerdotessa del rock Patti Smith. «Giorni dell’Eden contiene un urlo sommesso, struggente – scrive Luca Lanzi nel sito della Casa del Vento. – È il bisogno di salvarsi dall’attuale situa-
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zione, descrivendoci soli, individui, incapaci di dare troppe risposte. Nel realizzarlo abbiamo pensato che era il momento di cambiare il nostro modo di esprimerci. In questo senso l’incontro con Patti Smith è stato formativo e illuminante. Stando con lei abbiamo capito tante cose, tra cui come si lavora alle melodie. Abbiamo dato spazio a organi, pianoforti, steel guitar, dobro, ebow guitar, mandolino e archi. Dovendo dare un aggettivo, pensiamo di aver realizzato un album poetico, emozionante e profondo». Il giorno successivo, lunedì 23 dicembre, sarà possibile ascoltare i Sycamore Age, gruppo che nel marzo 2012 ha pubblicato il suo primo disco. Martedì 25 dicembre ci si scatena con l’ormai tradizionale Trash Christmas Party, la festa animata dalla musica del dj Zlatan Cassettone. Questo turbine di appuntamenti si chiuderà mercoledì 26 dicembre, alle 22.30, con un concerto che unirà due importanti band della scena musicale italiana: i Jennifer Gentle con Alberto e Luca Ferrari dei Verdena porteranno al Karemaski la loro voglia di divertirsi, improvvisare e sperimentare. arezzonroll@gmail.com
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TRA TRADIZIONE M
“HANNO FATTO L’IMPRESA”: ABBIAMO FATTO DUE CHIACCHIERE C antenere la qualità della tradizione unendola alla capacità di rinnovarsi e di adattarsi a un mercato che cambia. Questo è il segreto della macelleria “Il suino nostrale” di via Vittorio Veneto 33, una macelleria che, grazie alla passione di Alberto Rossi e dei suoi figli, sta superando incolume questo periodo di crisi e resistendo all’avanzata della grande distribuzione. Accogliendoci nel suo negozio, Alberto ci porta alla scoperta del mestiere del macellaio, che porta avanti da oltre trent’anni. Macellaio da tre decenni: quali sono i suoi segreti? «Passione e entusiasmo sono i due pilastri su cui io e miei figli basiamo la nostra attività. Questo amore ci permette ogni giorno di alzare la serranda del nostro negozio e portare avanti il lavoro con la stessa qualità dei primi anni». Cosa intende con la parola “qualità”? «Significa curare ogni singola fase del processo di lavorazione dalla carne, da quando scegliamo il bestiame dagli allevatori a quando lo serviamo nel banco. In mezzo lavoriamo l’animale pezzo per pezzo e ne ricaviamo carni e insaccati pregiati e completamente naturali. Oltre a questo cerchiamo di stare attenti alle esigenze di tutti i potenziali clienti e, ad esempio, per venire incontro ai bisogni dei celiaci non usiamo glutini e farine». Così siete sopravvissuti alla grande distribuzione? «Il cliente è consapevole che offriamo una carne con una cura nella preparazione nettamente superiore a quella che si trova negli scaffali della grande distribuzione. In tanti mi dicono che, entrando nel mio negozio, rivivono la cultura, i profumi e i sapori di un tempo ormai passato: questo spinge il cliente a preferire la qualità al risparmio». In precedenza ha parlato di scelta del bestiame: come sono i rapporti con gli allevatori? «Prima di fare il macellaio ero un allevatore, dunque sono consapevole dell’importanza di curare un buon rapporto con questa
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di Francesco Ciabatti
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categoria, gratificarla e metterla in condizione di fornirci animali di prima qualità. Cerco il bestiame direttamente da chi lo alleva perché, pur pagandolo qualcosa in più, so che riceverò un animale cresciuto sano e alimentato correttamente». Negli ultimi anni la società è radicalmente cambiata. Voi siete riusciti ad adeguarvi? «Il mercato e i consumatori hanno bisogni e richieste totalmente differenti da quando ho iniziato. Fino a vent’anni fa entrando in una macelleria si trovavano gli animali appesi al soffitto, la segatura per terra e il macellaio imbevuto di sangue, al limite delle norme igieniche. Oggi questo non è più possibile perché il macellaio è diventato un professionista che, in un negozio arredato ad arte, deve offrire un servizio altamente professionale: deve sapere come cuocere le carni, deve dare consigli, deve conoscere i vini da abbinare… Questa rivoluzione professionale ha condotto a una drastica riduzione dei macellai: negli ultimi vent’anni in provincia di Arezzo siamo passati da 520 a 180 macellerie, con una selezione superiore al 60%. Sono rimasti solo coloro che sono riusciti ad adattarsi alle nuove regole del mercato, e in questo senso è stato utile intavolare una collaborazione con gli altri colleghi del settore». Una collaborazione tra macellai? «La nostra categoria ha avviato un positivo confronto che ha portato alla creazione del consorzio “Macelleria in vetrina”, con 35 attività del territorio che hanno deciso di unire le loro forze. Tra colleghi ci scambiamo idee, conoscenze e competenze, organizziamo corsi di formazione e promuoviamo iniziative in comune. Questa collaborazione ci porterà a pubblicare un giornale di categoria e a lanciare il sito macelleriainvetrina. com, un portale che unirà in rete tutta la nostra attività. Tali sinergie ci permettono di crescere e di conservare la nostra nicchia di clienti». Un grazie per la collaborazione a Marco Cavini
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in copertina
na stagione difficile, l’infortunio patito l’anno scorso, la condizione fisica che fatica a migliorare e un clima di tensione che ha coinvolto tutti all’interno del suo ormai ex team Radioshack. Poi la Vuelta, la volontà da parte di Bennati di rimettersi in gioco nel finale di stagione e la vittoria alla fine arrivata a Valladolid, in terra castigliana. Una vittoria strappata in una delle rare volate viste durante la corsa a tappe spagnola, per il resto, come da sua tradizione, caratterizzata da salite massacranti e dominata dagli spagnoli, tra i quali ha svettato un Alberto Contador più affamato che mai. Proprio quell’Alberto Contador da Madrid che sarà capitano di Daniele Bennati nella sua prossima avventura in Saxo Bank. Un’annata, quella del 2012, iniziata in salita a causa dei postumi dell’infortunio patito l’anno scorso: «Ho pagato la caduta al Giro di Romandia e un recupero più veloce del dovuto. I risultati che sono arrivati non
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continua a pag. 14
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Il sapore del riscatto Dopo un inizio di stagione difficile, Daniele Bennati è riuscito a strappare una vittoria di tappa alla Vuelta. Un’importante iniezione di fiducia per il 2013 accanto ad Alberto Contador
di Omero Ortaggi
[segue da pag. 13]
erano quelli che mi aspettavo, ma nonostante i problemi fisici non mi sono abbattuto e dopo il ritiro al Giro d’Italia ho cercato di preparare al meglio la Vuelta». Un inizio di stagione che lo ha visto come protagonista sfortunato alla GandWevelgem, dove una foratura avuta nel finale di gara gli ha impedito di lottare per la vittoria finale. Poi a fine stagione arriva la Vuelta che in una terra di scalatori come la Spagna, lascia ai velocisti solamente le briciole. Ma si sa che, anche in queste occasioni, bisogna farsi trovare pronti per cogliere l’attimo, perché la vittoria è sempre lì, dietro l’angolo. Bennati l’occasione non se l’è fatta sfuggire: «È stata dura perché avevo un avversario come Degenkolb che è riuscito a portarsi a casa cinque tappe. L’ho inseguita tanto, ed è stata una vittoria molto importante per il morale, un’iniezione di fiducia che mi ha aiutato a finire la stagione a testa alta». Dopo tre anni nella Lampre e altrettanti in Liquigas, è arrivata l’esperienza nella Radioshack di Cancellara e dei fratelli Schleck. Esperienza giunta ormai alla conclusione, per un 2013 che sarà il primo nella Saxo Bank di Contador: «A novembre sono andato al training camp per conoscere gli altri atleti e lo staff della Saxo Bank. Per me è un punto di partenza molto importante, perché a trentadue anni sento di avere ancora tanto tempo a disposizione per fare bene». Una chiamata importante, di quelle che non si possono rifiutare perché la Saxo Bank oltre a essere una delle squadre più forti del mondo, può vantare tra le proprie il già citato Contador. Tra l’altro la nuova stagione è ormai alle porte, e questo Daniele Bennati lo sa benissimo: «Cercherò di prepararmi al meglio per le grandi classiche del Nord. Poi sarò al Tour esclusivamente per aiutare Contador e, con le ultime energie rimaste, giocare le mie carte a Parigi». Una stagione, la 2013, che porterà con sé una nuova avventura all’interno di una squadra forte e con obiettivi importanti, in un’annata che per Daniele Bennati avrà il forte sapore del riscatto.
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Singoli atleti e squadre giovanili
A come Atletica: le aretine Benedetta Cuneo nel salto triplo, Letizia Marzenta nel salto con l’asta e Anna Visibelli nel saldi Marco Cavini to triplo hanno tutte centrato il bronzo ai Campionati Italiani Giovanili. B come Bennati Daniele: il ciclista ha chiuso la stagione con una vittoria nella 18a tappa della Vuelta de España. C come Chimera Nuoto: la società ha conquistato ben 65 medaglie nei vari campionati regionali, mentre una sua atleta, Giamila Vannuccini, è arrivata quinta nei 50 dorso ai Campionati Italiani Giovanili Primaverili. D come Daniele Bracciali: il tennista è stato tra gli eroi dell’ultimo Roland-Garros di Parigi, dove è riuscito a centrare una bella semifinale nel doppio maschile. E come Edoardo Caneschi: l’atleta del Volley Arezzo è stato scelto dal Club Italia, la compagine della Federazione Italiana Pallavolo che raggruppa i migliori prospetti nazionali. F come Finale nazionale: quella raggiunta dall’Under 14 del Circolo Tennis Giotto che, dopo aver conquistato il titolo toscano a squadre, è arrivata quinta nelle Final Eight nazionali. G come Glave Riccardo: il giovane atleta della Chimera Lotta ha conquistato un doppio titolo italiano nello stile libero e nella lotta greco-romana. H come Hockey Club Arezzo: i ragazzi e le ragazze dell’Under 13 hanno stupito ottenendo un inaspettato quarto posto nelle Final Four nazionali. K come Karate: la disciplina di Michela Pezzetti, atleta dell’Arezzo Karate che, con la Nazionale italiana di Kata, ha conquistato il bronzo agli Europei e l’argento ai Mondiali. J come Jasmine Bernardini: grande promessa del softball italiano, l’atleta del Bsc Arezzo ha meritato la convocazione nella rappresentativa nazionale Under 15. I come Ius: le cui formazioni Under 16 e Open hanno conquistato due tricolori ai Campionati Italiani Aics di pallavolo. L come Leonardo Valenti: il giovane centauro si è laureato campione italiano di Trial nella categoria Giovani Emergenti. M come Marignani Sara e Fabio Cherici: i due atleti del Judo Ok Arezzo hanno trovato gloria con un doppio bronzo: Sara ai Campionati Italiani Juniores e Fabio nella Coppa Italia Seniores. N come Nicchi Marcello: l’aretino che ha ottenuto
l’alfabeto dello sport aretino del 2012
(continua a pag. 16)
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la riconferma come presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. O come Olimpiadi di Londra: la manifestazione dove Angelica Savrajuk ha vinto il bronzo con le “Farfalle” della Nazionale italiana di ginnastica ritmica. P come Petrarca Pallamano: la società ha conquistato il titolo regionale con la squadra femminile Under 14. Q come Quattro: i titoli italiani vinti dal pugile Adriano Nicchi che, solo nel 2012, è riuscito a mettere a segno una bella doppietta. R come Rugby: il Vasari ha festeggiato il titolo toscano con la squadra Under 20. S come Stella Azzurra: la prima squadra di calcio femminile ha centrato una storica vittoria in Coppa Toscana. T come Titoli Italiani: quelli che ha vinto nel fioretto e nella spada l’Under 14 femminile del Circolo Schermistico Aretino. U come Under 19 Elite: la squadra della Sba che ha vinto il campionato regionale volando alle finali nazionali.
«Il 2012 è stato un anno strano: a livello di singoli atleti e di rappresentative giovanili lo sport aretino ha raggiunto ottimi risultati, mentre il bottino langue a livello seniores e di prime squadre» Giorgio Cerbai, presidente Coni
}
}
V come Volley 88: l’Under 14 ha brillato ai campionati italiani Uisp dove ha conquistato un eccezionale tricolore. W come World Cup di Madrid: la competizione in cui il judoka Matteo Marconcini ha conquistato un bell’argento, dando così seguito alla vittoria del titolo di campione d’Italia. Z come Zorro: l’eroe mascherato era noto per la sua abilità con la spada: con la stessa arma ha trovato gloria anche la schermitrice Gaia Fratini, capace di conquistare l’argento ai Campionati Italiani Giovani.
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in città (e a ballare!)
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Foto gentilmente concesse da “Virtual Sensei”
di Giacomo Belli
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erugina, 21 anni, studentessa di Biologia, una passione per la cioccolata col rosmarino, voglia di viaggiare. Ma nulla a che vedere con quello che scintilla nei suoi occhi, una fiamma che divampa e si nutre di autentica determinazione. È questo il senso di Michela Pezzetti per il Kata, la disciplina di “forma” del karate. Una storia che nasce da quando aveva sei anni e si è protratta sino a oggi. Tesserata con l’Arezzo Karate presso la palestra Royal Gym, la Pezzetti, nonostante la giovane età, vanta nel suo curriculum numerosi risultati di caratura internazionale. Con la consapevolezza di sé e un autocontrollo che solo questa disciplina sa sviluppare, Michela è partita per la sua incredibile avventura francese. «Le gare di preparazione al Mondiale di Bercy sono state poche – ci racconta Michela. – Solo una. Per lungo tempo mi sono autogestita negli allenamenti essendo la più giovane del gruppo e con meno esperienza. Volevo prepararmi al meglio». Dopo il raduno pre-Mondiale al Centro Olimpico di Ostia e un po’ di tempo passato con le compagne di squadra e il tecnico Roberta Sodero, Michela era pronta per il suo debutto in un palcoscenico così prestigioso: «Siamo partite benissimo. Ho notato da subito il grande feeling con le altre ragazze della squadra. Abbiamo riguardato tutti gli esercizi nei dettagli, con ripetizioni dei gesti allo sfinimento e un grande sforzo mnemonico». Una volta arrivate a Bercy, le pool (griglie dei gironi) erano state diramate «e a noi ne è toccata una davvero tosta». Per prima l’Inghilterra, «che non conoscevamo. Per questo da non sottovalutare. Non so cosa sia
Avversari a… Pezzetti!
successo quando siamo salite sul tatami, ma eravamo come in trance. Alla fine, il nostro tecnico ci ha guardato con gli occhi sgranati per la nostra perfezione». Archiviate alcune “pratiche” con altre avversarie, arriva il turno della Francia in semifinale, campione europeo in carica e superfavorita del match: «Non abbiamo guardato il loro esercizio per concentrarci su noi stesse. Una volta sul tatami abbiamo spinto al massimo, mettendoci l’anima. Eravamo consapevoli di aver dato tutto». Il risultato è sorprendente: 5 a 0 per le azzurre! In finale, in una cornice di pubblico mozzafiato, il Giappone è stato come sempre inarrivabile, «ma la nostra vittoria è stata quella contro la Francia, e l’essere approdate in finale». Un risultato storico (dal 1994 non arrivava l’argento) e un’istantanea indimenticabile: «Finita la semifinale ci siamo ritrovate a piangere abbracciate l’una all’altra, come una cosa sola. Per me è stata l’emozione più grande vissuta sino a ora». Michela però VIA FIORENTINA 20/22, ACCANTO HOTEL MINERVA sa che questo è solo uno INFO@HAPPYDOGAREZZO.COM - 388 9569160 dei suoi primi traguardi.
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Ci vuole passione Dopo due anni di stallo, Fabio Cherici racconta il suo brillante ritorno nel mondo del judo di Elettra Fiorini
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volte la passione per uno sport è talmente forte da superare gli ostacoli fisici. Ci sono atleti che interiorizzano la propria disciplina a tal punto da farla diventare uno stile di vita. Atleti che si emozionano e considerano una vittoria ogni mimino traguardo. E tra questi c’è Fabio Cherici. Cresciuto tra le fila della storica società aretina Judo Ok, oggi guidata magistralmente da Roberto Busia, Cherici ha mosso i primi passi nel mondo delle arti marziali in tenera età, per poi non fermarsi mai di fronte a nessun tipo di difficoltà. Ma Fabio è la prova vivente che con l’umiltà, il duro lavoro e l’impegno costante, si può davvero puntare in alto. Dopo due anni di stallo, infatti, il judoka aretino si è aggiudicato la medaglia di bronzo nella categoria degli 81 Kg, nella Coppa Italia disputatasi a Firenze lo scorso mese di novembre, all’interno della suggestiva cornice del Mandela Forum. Un ottimo modo per festeggiare il ritorno in gara di uno dei pilastri del judo aretino il quale, con grande determinazione, ha dimostrato a tutti di non aver comunque trascurato il proprio talento. «Dopo due anni di acciacchi e infortuni, questo bronzo è stato una vera conquista. È vero che non avevo nulla da perdere, ma sono felice di com’è andata. Del resto il judo fa parte di me – ricorda Cherici. – Ho iniziato a praticarlo 22 anni fa, quando avevo 5 anni. Non ricordo il motivo specifico per cui scelsi questa strada. Probabilmente mia madre mi portò a provare, come fanno molti genitori. Fatto sta che adesso non ho ricordi della mia vita senza judo». Come spesso accade in questi casi, quello che inizialmente viene considerato soltanto un gioco diventa una vera e propria passione. Per Cherici, la parola chiave della propria esperienza sportiva è proprio “passione”, un sentimento che, unito al divertimento, gli permette di dare il meglio di sé in gara e in allenamento. «Il judo non è uno sport come tanti altri. Non prevede squadre. Sei solo. Per farcela, mantenere saldi i nervi e la concentrazione ci vuole soprattutto passione», ribadisce il judoka. Grazie a questa formula vincente, Fabio di strada ne ha fatta, collezionando numerosi riconoscimenti. «Uno dei momenti più emozionanti del mio percorso risale a cinque anni fa, al Campionato Italiano Assoluto. Portai a casa un argento, ma soprattutto me la giocai con Matteo Marconcini, altro atleta della mia società. Una finale tutta aretina, o meglio tutta targata Judo Ok. Una gran bella soddisfazione!», racconta Cherici. Adesso che l’atleta aretino è tornato in forma e ha mostrato di avere ancora tanto da dare, non intende porsi limiti. «Nei miei prossimi progetti ci sono i Campionati Italiani Assoluti, e sono già pronto a lottare per qualcosa di concreto».
Fabio Cherici (terzo da sx) bronzo in Coppa Italia
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Riccardo Glave, un talento tutto aretino Il giovane lottatore è per la quinta volta campione italiano di Alessio Segantini ello sport, si sa, la cosa più difficile in assoluto non è tanto diventare campioni, quanto confermarsi: Riccardo Glave, dodicenne lottatore aretino, ci è riuscito. È diventato per la quinta volta campione italiano di lotta (tre successi nella lotta libera e due nella greco romana, dove la sua società, la G.S. Chimera Lotta, è specialista), entrando così di diritto tra i più vittoriosi lottatori aretini di sempre. Nel campionato italiano Giovanissimi, categoria +36 Kg, svoltosi il 25 novembre a Bari, Glave si è imposto in tutti i match finendo anticipatamente gli incontri per schienamento e addirittura, in finale, la sfida con il rivale Amato è durato solo 25 secondi. Il protagonista di questo trionfo dichiara: «Prima della finale ero teso, venivo da una semifinale in cui avevo ribaltato il risultato contro un avversario davvero difficile da affrontare, e nell’atto conclusivo mi aspettava un lottatore più grande di me di un anno. Dopo la vittoria ho provato una grande emozione, è sempre bello salire sul gradino più alto del podio». Adesso il giovanissimo lottatore aretino è atteso ai campionati regionali di Bagno a Ripoli, appuntamento con il quale si chiude l’anno, ma già si guarda al 2013, dove Glave cambierà categoria di lotta. «Infatti – come ci dice il suo allenatore Roberto Stopponi – il prossimo anno per Glave sarà un anno di transizione, perché sale nella categoria Esordienti, e in questa fascia d’età cambiano anche le categorie di peso, nonostante quest’anno abbia lottato con ragazzi di due anni più grandi. In quattro anni Glave ha disputato otto campionati italiani, arrivando sempre sul podio. Ora vedremo cosa ci aspetterà nel prossimo anno». Comunque, anche Stopponi si gode il successo di tre settimane fa del talentino Glave: «Questo è il segnale che siamo una buona scuola di lotta: prima vari campionati italiani vinti, da allenatore, da mio padre, DETERSIVO PAVIMENTI 1,40 EURO/KG e adesso questi cinque: è la DETERSIVO LAVATRICE 1,80 EURO/KG prosecuzione della storia e AMMORBIDENTE 1,50 EURO/KG della tradizione della nostra OXIGEN 1,60 EURO/KG società, dove il grande lavoFORM IGIENIZZANTE 1,50 EURO/KG ro e la costanza nei progressi, LAVASTOVIGLIE LIQUIDO 2,80 EURO/KG alla fine, premiano sempre. SAPONE MANI 1,90 EURO/KG Per tutti noi è una grande SHAMPOO DOCCIA 2,60 EURO/KG soddisfazione, e una gioia BAGNO SCHIUMA 2,30 EURO/KG immensa riuscire a far parlare di noi a livello nazionale». LARGO XVI LUGLIO 61/63 ZONA BELVEDERE
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Al Centro Sport Chimera arriva il maestro di squash Divertente, tonificante e antistress, questo sport sta appassionando sempre più aretini
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ivertente, tonificante e antistress. Questi tre aggettivi racchiudono l’essenza dello squash, uno sport tipicamente “anglosassone” che con il passare del tempo sta conquistando sempre più aretini. Lo squash si gioca dentro un ambiente chiuso con una racchetta e una pallina che, colpo dopo colpo, si scalda facendo aumentare la spettacolarità e la velocità dell’azione. Ad Arezzo questo ambiente si trova dentro al Centro Sport Chimera: il Palazzetto del Nuoto ospita due campi in cui è possibile giocare tutti i giorni, dalla mattina alla sera, semplicemente prenotando la propria partita. «Dopo una giornata di lavoro – spiega Marco Magara, direttore tecnico del Centro Sport Chimera, – lo squash è l’attività migliore per muoversi, divertirsi e scaricare lo stress. Si tratta di uno sport semplice ma allo stesso tempo molto faticoso: intenso, esplosivo e veloce, lo squash sollecita tutte le articolazioni e i muscoli e dunque rappresenta una valida possibilità anche per tonificare il corpo e mantenersi in forma». Negli ultimi mesi il numero delle partite giocate è in costante crescita, con un’affluenza sempre più alta di persone che quotidianamente si sfidano sui campi del Palazzetto del Nuoto. Tale apprezzamento ha spinto il Centro Sport Chimera a sviluppare ulteriormente l’attività e così, già dai primi mesi del 2013, sarà possibile iscriversi a vere e proprie lezioni di squash tenute da un maestro qualificato e organizzate dalla Sport3. «Ci stiamo impegnando per divulgare sempre di più questa disciplina – continua Magara. – Fino a questo momento ci siamo limitati a organizzare alcuni tornei interni, ma per il futuro siamo intenzionati ad aumentare gli sforzi per coinvolgere un numero sempre maggiore di persone. La mia speranza è riuscire a far appassionare a questo sport anche i bambini: lo squash può essere integrato ad altre attività sportive, Marco Magara con il campione italiano di squash Torricini tra cui il nuoto o la palestra, costituendo un allena(primo a sinistra) mento che permetta ai giovani atleti di sviluppare il loro corpo in maniera completa».
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UN PACCO PIENO DI DIVERTIMENTO SOTTO L’ALBERO GLI APPUNTAMENTI NATALIZI CON I NOIDELLESCARPEDIVERSE
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e feste natalizie sono un momento di riunione familiare, un’occasione di gioia, armonia e perché no?, divertimento. Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani – il duo comico Noidellescarpediverse – ci presentano le occasioni d’incontro in programma a dicembre, mese ricco di eventi per l’associazione, che tra Natale e il Capodanno strizza l’occhio a grandi e piccini. Come vi preparate a festeggiare il Natale? «Anzitutto, con una bella notizia: i nostri “fratelli” Alan&Lenny hanno registrato sei puntate di una nuova trasmissione televisiva, Metropolis, che andrà in onda sul canale Central Station di Sky, presentata da Omar Fantini e Melita Toniolo. Tra i vari sketch, siamo fieri che venga proposto anche il loro Indovina chi?, un pezzo nato all’interno del laboratorio di Aurora Ridens». Qual è il primo evento in calendario? «Sabato 22 dicembre, nella splendida cornice della Casa Museo Ivan Bruschi di Arezzo, saremo impegnati dalle ore 16 in uno spettacolo itinerante sui tre piani del palazzo, con letture dedicate al Natale per i più piccoli. L’età consigliata è tra i 5 e i 12 anni, e l’evento è su prenotazione con un piccolo biglietto. Per informazioni consigliamo di rivolgersi direttamente alla Fondazione Ivan Bruschi, amministrata da Banca Etruria». Che iniziative sono previste nei giorni di festa? «Il 26 dicembre è in programma Aurora Ridens “Speciale Natale”, con tombola di beneficenza per l’Associazione Aiuto Sieropositivi di Arezzo: oltre
che da Alan & Lenny, saremo accompagnati dalla musica di Les Tetes de Kazoo, ovvero Luigi “Gigi” Basco e Francesco “Cecio” Cecinato. Il 31 dicembre l’associazione si fa in tre. A Paesemio di Ficulle, in Umbria, si esibirà l’attore comico William Catania. Riccardo e Alan serviranno una Cena con delitto comico presso il ristorante “Il Vesuvio” di Arezzo. Samuele, infine, presenterà la festa del Comune di Arezzo in piazza Sant’Agostino, sul cui palco si alterneranno i comici Andrea Muzzi e Massimiliano Galligani, il live dell’Orchestra Multietnica Aretina con la partecipazione di Filippo Graziani, figlio del compianto Ivan, e i balli finali sulle note dell’Enzo Music Show. Senza scordare i bambini, che avranno uno spazio dedicato presso la nuova sede dell’Informagiovani». www.noidellescarpediverse.blogspot.it
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E SE L’ARATORE DI AREZZO DIVENTASSE U
LE CATEGORIE ECONOMICH PERCORSI ESPOSITIVI E DID SUL BRONZO ETRUSCO»
Aratore di Arezzo, gruppo scultoreo etrusco del V secolo a.C. conservato al museo di Villa Giulia a Roma – simbolo della dinamicità lavorativa aretina – potrebbe essere ammirato dai nostri concittadini in forma di monumento. O almeno è questa l’idea che il “Settimanale” ha suggerito, sia per ribadire l’importanza del bronzo – dato che ai più risulta sconosciuto – sia per conferire nuovi stimoli all’imprenditoria del territorio. Questa settimana si sono espressi alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria. Sentiamo le loro opinioni. «Credo che il miglior modo per omaggiare l’Aratore – ci dice il direttore di Confcommercio della provincia di Arezzo, Franco Marinoni – sia trasformare ciò che i nostri antenati etruschi ci hanno lasciato in ricchezza culturale ed economica, magari attraverso percorsi didattici nelle scuole o esposizioni temporanee dedicate al bronzo, come già è stato fatto per la Minerva e la Chimera. Solo continuando a seminare i frutti del nostro passato si può ritrovare il benessere intellettuale ed economico». Anche il presidente della sezione Ance di Arezzo, Giuseppe Fabozzi, propone di organizzare una mostra interamente dedicata alle opere etrusche presenti nel territorio, all’Aratore in primis: «Piuttosto che la realizzazione di un monumento, che potrebbe apparire un investimento inappropriato dato il difficile momento economico, suggerirei di far conoscere meglio le ricchezze etrusche attraverso percorsi espositivi. Inoltre risulta evidente anche a coloro che non si intendono di Etruscologia – conclude Fabozzi – che la scultura risalta la plurimillenaria tradizione agreste di Arezzo: per questo è importante renderla nota». «Nella nostra terra – sottolinea anche Luigi Casagrande, presidente pro-
vinciale di ICT e Multimedia di Confartigianato Imprese – l’agricoltura e la lavorazione artigianale dei metalli sono da sempre valori fondamentali. L’Aratore ne è un simbolo, per cui penserei piuttosto a una rivisitazione del bronzo, magari realizzata da un artista nostro concittadino. Per dire che la città è capace 22
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SE UN MONUMENTO?
ICHE: «ANCHE DIDATTICI di Valentina Paggini
I SABATI POMERIGGIO A TEATRO Piccoli attori in scena a Monte San Savino
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e festività natalizie, al Teatro “Verdi” di Monte San Savino, sono l’occasione per dare il via alla seconda edizione dei Sabati pomeriggio a teatro. Piccoli attori in scena. L’iniziativa è curata da Valeria Gudini e dall’Associazione culturale “Il Giogo”, con la collaborazione di Officine della Cultura. Un evento imperdibile per i più piccoli e le famiglie, che possono avvicinarsi al teatro con spettacoli eseguiti da giovani attori. Il 22 dicembre, alle ore 17, verrà messo in scena Ale & Franz Show, con Fabio Marchesi e Matteo Papi. A seguire L’hai capita?, con gli allievi della scuola di teatro NATA, e Comics Comedy, spettacolo con i bambini della scuola teatrale dell’Associazione “Il Giogo”. Protagonisti dell’iniziativa, dunque, sono i più piccoli, che grazie a questi show possono conoscere un ambiente, quello teatrale, generalmente di difficile accesso per loro. Dulcis in fundo, a tutti i partecipanti sarà offerto un delizioso omaggio da “Il Cioccolato di Carlo” di Monte San Savino. Sara Gnassi
anche di rinnovarsi e proiettarsi nei nuovi settori economici, tenendo a mente il suo nobile passato». Di parere affine è Mario Landini, presidente dell’area aretina Confesercenti che afferma: «Se Arezzo vuole continuare a ricoprire il ruolo di città d’arte a livello internazionale, occorre che mostri proprio le sue radici, quelle etrusche. Trovo quindi meritevole l’iniziativa di far conoscere un’importante opera.
Ma per quanto riguarda la realizzazione del monumento, che allo stato attuale delle cose graverebbe troppo sulle casse pubbliche, potremmo pensare all’intervento degli sponsor: d’altronde, gli affreschi di Piero della Francesca senza di essi non si sarebbero mai restaurati». Appuntamento al prossimo numero
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DODICI ANNI DI CENACOLO IN UNA MOST
A M’ARCORDO
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al 22 dicembre al 6 gennaio l’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo ospiterà A M’arcordo (Oh! I remember), una retrospettiva organizzata dal Cenacolo degli Artisti Aretini per festeggiare il Natale e i primi dodici anni di attività del sodalizio, che conta tra i suoi iscritti un centinaio di pittori del territorio. Ne parliamo con Luca Fiorini, vicepresidente dell’associazione. di Marco Botti «L’idea di una retrospettiva – spiega Fiorini – è venuta a una delle pittrici che fanno parte del nostro gruppo: Laura Serafini. La sua proposta è stata poi accolta favorevolmente dal presidente Nunzio Caruso, dal direttivo e dall’assemblea generale. Dopo tutti questi anni era giusto fare il “punto della situazione”, anche in vista del rinnovamento che avverrà dal 2013 con il nuovo consiglio direttivo». Il titolo scelto per la collettiva non passa inosservato. «La mostra sarà una sorta di “amarcord”, quindi ho pensato d’istinto all’omonimo film di Federico Fellini del 1973. Un tocco di aretinità l’ha trasformato in A M’arcordo. L’idea spiritosa è piaciuta, così Quirino Rondinini ha sviluppato il progetto grafico per il manifesto ispirandosi alla locandina cinematografica originale, dove sono state inserite quelle figure che più hanno rappresentato il Cenacolo in questi anni. Personaggio principale, ovviamente, è il fondatore Pier Luigi Duranti, immortalato con cappello e sciarpa a mo’ di Fellini. Un omaggio doveroso a chi è stato a lungo il “regista” delle nostre attività». Quanti artisti esporranno? «Avremo circa quaranta pittori e la mostra si chiuderà in concomitanza con la prima edizione del nuovo anno della Fiera Antiquaria, alla quale – è bene ricordarlo – partecipiamo ogni mese». Ci sarà un argomento da sviluppare? «Il solo fil rouge sarà la presenza di quadri che hanno segnato momenti di particolare vicinanza degli artisti al Cenacolo. In abbinamento alla collettiva, il visitatore potrà osservare anche degli angoli fotografici, accanto ai quali i partecipanti avranno la possibilità di lasciare pensieri e riflessioni». Ci ha parlato di novità per il prossimo anno. «Il Cenacolo nasce come associazione nel 2000 con lo scopo di favorire l’espressione di ogni forma di arte e promuovere gli scambi di idee tra i pittori. Accogliamo da sempre artisti professionisti, 24
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SENTIERI VIRTUALI Ugo Pagliaro pone il sigillo a un anno di mostre alla Galleria Villicana D’Annibale
MOSTRA NATALIZIA
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semiprofessionisti, ma anche semplici hobbisti o chi è agli inizi. Su questa strada proseguiremo in futuro, ma abbiamo voglia di
apportare alcune migliorie». Ci spieghi meglio. «A volte gli eventi e le collettive che organizziamo possono dare l’idea di disorganicità dal punto di vista visivo. Questo perché, come ho già detto, abbiamo un gruppo eterogeneo. Per ovviare a ciò, uno degli obiettivi che ci siamo prefissati per i prossimi anni è quello di dare omogeneità alle mostre in base allo stile, ai temi e al grado di maturità artistica raggiunto da chi espone. Ci sembra il modo migliore anche per far emergere i talenti, e vi posso assicurare che ad Arezzo ce ne sono». www.cenacoloart.it
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i è conclusa giovedì 20 dicembre la mostra di pittura dell’artista calabrese Ugo Pagliaro dal titolo Sentieri Virtuali, allestita dal 14 dicembre alla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour ad Arezzo. Mondi possibili e scenari immaginari, realizzati dal pittore come realtà parallele sviluppate grazie a software di modellazione tridimensionale e poi riprodotte sulla tela, rappresentano la particolarità dell’artista, che guarda al futuro abbandonando le prospettive convenzionali per concetti che stimolano la percezione di chi guarda. Le sensazioni che Pagliaro lascia allo spettatore sono di fiducia in un domani ricco di colori, linee e architetture sinuose. L’esposizione è stata accompagnata da due eventi collaterali come il concerto natalizio del 19 dicembre, con l’esibizione del soprano Raffaella Iannasso e del pianista Franco Meoli, e il finissage del 20 dicembre che ha chiuso in bellezza il secondo anno di attività della galleria: dodici mesi di mostre ed eventi che ne hanno fatto un punto fermo sul fronte dell’arte contemporanea in città. www.frescoqueen.com Chiara Savarino
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ESISTE UN POSTO SEGRETO DEL CUORE? CE LO SVELA LAURA BONDI NEL SUO NUOVO ROMANZO
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aura Bondi è una scrittrice che sa come si racconta un cuore, come ci si appende alla letteratura, come si costruisce una serata tra le pagine. Il suo ultimo lavoro letterario, infatti, è fatto per il camino e per le finestre affacciate sull’inverno, luoghi abitati dal calore nelle sue più disparate declinazioni. Il posto segreto del cuore, disponibile in esclusiva per Amazon in formato eBook, ha tre punti cardinali – parole, fiamme, pause – che generano una strada. In mezzo, la narrazione. La Bondi, d’altra parte, è un’autrice di storie, una che non si ferma all’atto del descrivere, ma precisa nomi, cognomi e situazioni, incrocia destini, brandisce incontri, e insomma fa accadere. Lo stile è fluido, il periodo semplice e diretto, disseminato da una punteggiatura ordinata e funzionale, in cui l’azione è una fiamma che si alza e non si risiede, le parole sono puri strumenti del racconto, le pause sono l’interazione con il lettore. Preludio alla storia, la provincia toscana ubertosa e quasi mistica, annerita da una notte di vicende intriganti, in cui si muove un protagonista – David – dai contorni chiaroscurali, poche parole misurate e in controluce. La scrittrice aretina si prende una pausa dai toni pastello che l’avevano contraddistinta in precedenza, per provarsi nelle ombreggiature. La vicenda che l’autrice vuole raccontare, a ben vedere, ha la forma di un percorso, ne è metafora e pretesto, si snoda da un nastro di partenza che è un luogo forestiero ed entra con passo misurato in un porto accorato, che è quasi un rifugio dopo pagine di intrighi, misteri e dicerie. Sinossi narrative in cui far agire attori invisibili, quali la speranza, il sentimento e anche la magia. Una villa, un uomo misterioso, i viali di cipressi soldati e muti: uno scenario che costringe alla riflessione e alla scelta, nel duello millenario che la ragione intraprende con il cuore. Dopo Diario di una cameriera, numero 1 nei Best Seller 2012 di Amazon.it, Laura Bondi torna con un romanzo in formato digitale avvalendosi di un team collaudato: l’artista Antonella Cedro per la parte grafica e Alessandro Bianchini per quella tecnica. Il risultato finale è una storia vivace ma silenziosa, tattile e sottile, che ancora una volta riesce a emozionare. www.laurabondi.blogspot.it
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Trucco & Parrucco Valorizziamo i punti di forza del nostro volto
Ogni volto ha la sua perfezione
ggi vogliamo dare ai nostri lettori spunti per valorizzare la forma naturale del viso. La morfologia del volto si suddivide in quattro tipologie (ognuna con le sue eccezioni): • Rotondo; viso rotondo • Quadrato; • Triangolare; • Rettangolare. La valutazione morfologica consente di “aggiustare” la forma del tuo viso, con l’illusione ottica creata da un taglio di capelli, con giochi di colore, e da un trucco per farlo avvicinare il più possibile alle proporzioni classiche, quelle che definiscono il volto “Perfetto” o “Ovale”. Partendo dall’analisi delle proporzioni del viso, andiamo ad attenuare eventuali imperfezioni, valorizzando i punti di forza. Oggi in particolare andiamo a parlare di taglio e acconciatura, “magari” da sfoggiare per l’ultimo dell’anno. viso quadrato Per un viso rotondo è consigliabile trovare un effetto che allunghi, per gli amanti del corto è preferibile un taglio asimmetrico sfilato, ad ammorbidire gli zigomi o una lunghezza al di sotto del mento per almeno 2-3 centimetri, è consigliato portare i capelli da un lato dietro l’orecchio. L’acconciatura deve essere voluminosa, magari con fronte scoperta o un ciuffo mosso. Il viso quadrato solitamente ha una mascella importante che ha bisogno di essere resa più morbida. Possiamo ottenerla con un taglio sfilato all’altezza del mento o un corto con ciuffo importante, l’acconciatura raccolta dietro lasciata morbida con ciocche libere a incorniciare il viso. viso triangolare Il volto triangolare è caratterizzato da una forma allungata e un mento leggermente a punta, è adatto quindi un taglio medio-lungo a riempire il collo magari con una frangia, il tutto reso mosso. Un’acconciatura adatta può essere raccogliere i capelli della parte alta e lasciare libero il sotto, perlomeno, se si vogliono raccogliere tutti, lasciare delle ciocche che ricadano in avanti sul collo ad addolcire il viso. Il volto rettangolare ha una forma allungata e in questo caso un carré sfumato sulla nuca, lungo fino al lobo dell’orecchio, con un ciuffo o una frangia lo rende più equilibrato. Per l’acconciatura si consiglia un raccolto in nuca o laterale tenendo la fronte un po’ coperta. viso rettangolare Questi ovviamente sono piccoli suggerimenti, e la prossima volta ve li daremo sul trucco. Ricordiamoci che un buon professionista capirà le vostre esigenze e vi saprà consigliare. Buone feste… Anna Maria Magrini per Acconciature Astra
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Cani e gatti (marito e moglie) di Eduardo Scarpetta, con Luigi De Filippo regia di Luigi De Filippo Una delle più divertenti commedie del grande Eduardo Scarpetta, ancora di sorprendente attualità e che conferma la validità del teatro di grande tradizione napoletana
mercoledì 16 gennaio 2013 – turno giallo
Servo di scena di Ronald Harwood, con Franco Branciaroli regia di Franco Branciaroli Scritta in un linguaggio affascinante, “Servo di scena” affronta con tono ironico le rocambolesche vicende di una compagnia di provincia, sublime metafora della vita del teatro di ogni tempo
venerdì 25 gennaio 2013 – turno verde
Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, con Giuliana Lojodice, Pino Micol e Luciano Virgilio, regia di Michele Placido Satira filosofica sapientemente concepita, svolta in modo leggero e divertito, evidenzia il malsano desiderio di conoscere i fatti altrui
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IL SETTIMANALE DI AREZZO
21 DICEMBRE 2012
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