ANNO IV NUMERO 131 • VENERDÌ 18 GENNAIO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI
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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Verso le elezioni politiche. Scatizzi benedice la candidatura di Giorgio Guerrini 4 Elogi e critiche, Rivoluzione Civile si presenta 6 Cuori solitari o prostituzione mascherata? 7 Il centrosinistra e la “sindrome del 2006”… 10 UnoAerre e la storia dell’oreficeria fanno tappa a Vicenza 11 Il mondo del vino in cinque lezioni AREZZO’N’ROLL 8 Grazia Ricci, amministrare gli eventi culturali AREZZO SPORT 13 Vado o resto? Il dubbio del presidente GIORGIO CERBAI 15 Tra sport e natura: torna la Ronda Ghibellina 16 Lions, un nuovo punto di partenza 17 Il capitano della galoppata: Matteo Serafini 18 Il karate aretino è pronto a difendere l’onore del-
la Toscana 19 Sessanta bambine fanno decollare il progetto “Arezzo Basket Rosa” 20 Il nuoto vissuto come uno sport di squadra: alla Chimera Nuoto ripartono i corsi da 6 a 18 anni CULTURA 21 L’autobiografia di Paolo Belli al Giardino delle Idee 22 Ad Arezzo il primo Liceo Internazionale “BRIC” 24 Le foto di Livio Lacurre promuovono Arezzo nel mondo 25 Le acqueforti di Lucci al Museo di Magonza L’ESPERTO RISPONDE Decalogo per rimettersi in forma dopo le feste FACOLTÀ DI PAROLA Riparte l’offerta didattica post-laurea: nuova edizione del master sull’editoria digitale
“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 131 – VENERDÌ 18 GENNAIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI
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VERSO LE ELEZIONI POLITICHE di Marco Cavini
SCATIZZI BENEDICE LA CANDIDATURA DI GUERRINI
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Unione di Centro ha sciolto i nodi e ha indicato l’aretino Giorgio Guerrini come capolista della Toscana per le prossime elezioni politiche. Tra coloro che hanno accolto positivamente la prestigiosa candidatura dell’ex presidente di Confartigianato c’è Luigi Scatizzi, capogruppo del Nuovo Polo per Arezzo e rap-
Il consigliere riconosce nel capolista dell’Udc il miglior rappresentante per il centro moderato e riformista
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presentante in Consiglio comunale dell’Udc. Scatizzi ha benedetto la scelta di Guerrini, riconoscendo in lui il candidato ideale per portare in parlamento le istanze della provincia di Arezzo e, soprattutto, per rappresentare il centro moderato e riformista. «Guerrini incarna i valori e i principi ispiratori della cultura di centro – spiega Scatizzi. – L’aretino è una delle migliori espressioni del nostro territorio e dunque la sua candidatura è sicuramente positiva; inoltre, continua a pag. 4
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essendo una personalità legata al mondo economico e non a quello politico, rappresenta un elemento di novità e potrà portare un prezioso contributo in termini di competenza e di professionalità». Dichiarato il proprio appoggio a Guerrini, Scatizzi si augura che l’appuntamento elettorale del 24 febbraio possa portare una ventata di novità per l’intera area di centro, un’area che ha bisogno di avviare un processo di democratico rinnovaloc. Gragnone 29 mento. tel. 0575 365251 «Finora l’area centrista ha dimostrato un certo immobilismo – commenta il Consigliere. – Superato questo periodo, l’Udc e gli altri movimenti di centro dovranno mettersi in moto per creare un unico soggetto politico con un’ispirazione popolare e una precisa identità basata sulla Dottrina Sociale della Chiesa. Il partito dovrà allinearsi alle nuove tendenze politiche, prevedendo al proprio interno meccanismi democratici di selezione della classe dirigente e processi trasparenti per coinvolgere la cittadinanza e per definire le candidature e gli assetti organizzativi interni». Come modello per questo rinnovamento Scatizzi indica il Pd, un partito che negli ultimi mesi ha vissuto un vero e proprio bagno democratico e ha coinvolto gli elettori nella scelta dei propri rappresentati. Tra questi c’è anche Marco Donati, una figura che per Scatizzi incarna gli ideali della politica moderna. «Scelto dai cittadini – conclude, – Donati possiede valori moderati e popolari: la sua ascesa rappresenta il lato migliore della politica moderna e deve essere da esempio per tutti gli altri partiti».
ELOGI E CRITICHE, RIVOLUZIONE CIVILE SI PRESENTA
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bbiamo incontrato Alessio Tucci, coordinatore comunale dell’Italia dei Valori ad Arezzo, e gli abbiamo posto alcune domande sulla nuova rotta politica chiamata Rivoluzione Civile. Quali novità sono venute fuori dalla recente assemblea pubblica che avete indetto assieme a Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Federazione dei Verdi? «Vi è stata la presentazione della lista Rivoluzione Civile. L’auditorium comunale era pieno di uomini e donne che da anni non si sentivano rappresentati da nessun partito, e che adesso vedono in Ingroia il candidato ideale per portare avanti
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di Giacomo Manneschi
finalmente una politica che rompa definitivamente con il binomio catastrofico Berlusconi-Monti. Sono convinto che Rivoluzione Civile sia l’unica proposta davvero nuova nella politica italiana, grande anche nei numeri, perché nonostante i pochi giorni di vita e lo spazio pressoché nullo avuto in tv, telegiornali compresi, è già data dai sondaggi oltre la soglia di sbarramento. Vuol dire che l’idea di una lista che si riconosce attorno a un magistrato come Antonio Ingroia è decisamente apprezzata. Piace perché si propone come una forza riformista veramente alternativa a chi ha mal governato negli ultimi dieci anni. Piace perché punta sulla solidarietà, su una equità reale e non di propaganda, come quella annunciata e mai realizzata da Monti. Durante l’assemblea che si è tenuta il 10 gennaio abbiamo indicato come nostro candidato il giovane Lorenzo Leonessi, 25 anni, di Sansepolcro e praticante avvocato. Lorenzo si è impegnato molto nella politica locale e ha contribuito notevolmente a radicare l’IdV a Sansepolcro dove, tra le altre cose, si candidò alle ultime elezioni comunali a sostegno di Danilo Bianchi, ottenendo ben 120 preferenze: un risultato straordinario. Nei giorni precedenti l’assemblea, abbiamo tenuto due incontri aperti agli iscritti, dove chiedevamo la disponibilità a candidarsi. Lorenzo si è fatto avanti e devo dire che ha tutte le carte in regola per fare un’ottima campagna elettorale. Durante l’assemblea ha dato la propria disponibilità anche Rossella Rispoli, e non posso che essere
felice di questa sua scelta in quanto ritengo sia una persona onesta e competente. Stesso discorso per Danilo Bianchi, che l’IdV ha sostenuto alle elezioni comunali di Sansepolcro e che oggi è candidato a sostegno di Ingroia». A livello nazionale l’IdV non sta navigando in buone acque, considerando che pochi mesi fa il servizio di “Report” accusò Di Pietro e Silvana Mura (il tesoriere del partito) di aver gestito 50 milioni di rimborsi elettorali senza mostrare il bilancio agli altri membri di partito. Inoltre, notizia dell’ultima ora, sembra che Ingroia abbia fatto fuori Agnoletto e inserito Di Pietro nella lista per la candidatura alla Camera in Lombardia. «A livello nazionale sono stati fatti molti errori, soprattutto nella selezione delle candidature. Mi piacerebbe solo che il servizio fatto da “Report” a Di Pietro fosse stato fatto anche a tanti altri esponenti politici e di governo. Posso dire con certezza che a livello locale abbiamo preparato documenti di continua a pag. 6
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forte critica nei confronti del partito, anche antecedenti agli ultimi avvenimenti, difatti nel 2010 abbiamo sottoscritto il documento del senatore Pardi in cui chiedevamo tutta una serie di regole per evitare le degenerazioni che poi ci sono state. È grazie a IdV se si sono svolti i referendum sull’acqua pubblica, nucleare, giustizia e che hanno ottenuto una partecipazione storica. Se tutte le leggi ad personam hanno avuto un qualche ostacolo è dovuto forse al gruppetto di quei “rompiscatole” dell’IdV e se tutte le leggi del deludentissimo Governo Monti, che stanno facendo macelleria sociale, smantellando il welfare, deprimendo l’economia, uccidendo imprese, scuola pubblica, sanità e gli enti locali, hanno avuto opposizione e proposte alternative lo dobbiamo a noi. Tutte queste battaglie le ritroviamo oggi in Rivoluzione Civile e nell’allievo di Borsellino, ovvero Antonio Ingroia». di Elena Aiello
CUORI SOLITARI O PROSTITUZIONE MASCHERATA?
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lmeno una volta nella vita tutti noi abbiamo sfogliato i giornali di annunci pubblicitari, che fossero Piazza Grande o similari, o ci siamo soffermati distrattamente a leggere le pagine di annunci sui quotidiani; tra i più classici “vendo casa” o “compro oro” c’è sempre la sezione degli annunci personali. L’immancabile sezione dedicata alla ricerca dell’anima gemella ha sempre avuto una propria particolarità: sotto la voce Incontri o Comunicazioni personali, accanto all’inserzione di uomini e donne più o meno giovani che cercano qualcuno con cui condividere la propria vita, ci sono delle inserzioni erotiche dietro cui, goffamente, si nasconde chi del proprio corpo ne fa una professione. “Splendida ragazza… pr ti aspetta per momenti indimenticabili” o “Splendida affascinante fantasiosa signora… disponibilissima pr per piccanti momenti relax” o ancora “Bellissima mora... 5a naturale supersexy piccantissima amante giochi particolari, dolcissima, disponibilissima tutti i giorni”: sono alcune delle inserzioni che popolano queste pagine, con tanto di numero telefonico incluso. Escludendo l’uso improprio del termine “pr” e della lingua italiana che viene fatto, se la prostituzione in Italia è reato (art. 3, n. 8, legge 75/1958), com’è che questi annunci sfuggono alle maglie degli inquirenti? Non appena il Questore o gli investigatori ci daranno risposta a quest’interrogativo torneremo su questo tema.
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IL CENTROSINISTRA E LA “SINDROME DEL 2006”…
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e elezioni si avvicinano e tra conferme e smentite si intravede chi resterà ad Arezzo e chi invece se ne andrà a Roma. Sullo sfondo, un centrodestra in netto recupero, con il Pd e soci che dopo l’exploit di partecipazione delle Primarie adesso rischiano di rimanere schiacciati dalla cosiddetta “Sindrome 2006”. Già, perché se il Cavaliere da Santoro è stato in grado di recuperare due punti e mezzo, “uno contro tutti”, col centrosinistra in calo di tre punti, allora la possibilità è davvero dietro l’angolo. Bene dal canto suo ha fatto allora il Pd aretino a lasciare la guida provinciale del partito (almeno fino a dopo le elezioni e a un congresso provinciale dietro l’angolo), nelle capaci mani di Marco Meacci. Con i “rottamatori”, che hanno quindi desistito dal giocare l’“asso pigliatutto”. E se nel Pd, Donati, Mattesini e Boschi sono già partenti pressoché sicuri, al centro, per un Fanfani che resta alla guida della città (come a ogni tornata elettorale, si era vociferato di una sua possibile candidatura con Monti), arriva invece un Franco Vaccari, che da presidente di Rondine Cittadella della Pace, pare possa avere la concreta possibilità di portare a Roma tutta la propria esperienza in difesa di chi ha meno. Al suo “fianco”, ma candidato con l’Udc a Montecitorio, Giorgio Guerrini, che in Toscana sarà capolista. Intanto a destra per un Maurizio Bianconi destinato alla riconferma, rispunta il nome di Francesco Macrì, dopo la débâcle delle ultime Comunali. L’ex
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assessore della Giunta Lucherini sarà infatti quinto per Fli in Toscana, e potrebbe scalare anche qualche posizione. Infine gli altri. A sinistra per Rivoluzione Civile di Ingroia, c’è un Sandro Ruotolo a far ombra al “nostro” Danilo Bianchi, mentre Sel nonostante la perfomance di Paolo Pezzati potrebbe restare senza rappresentanti aretini. Tra i grillini, infine, Marco Baldassare e Chiara Gagliardi, rispettivamente terzo e quarto nome in lista, potrebbero anche sperare in un passaggio verso Roma, ma in questo caso l’exploit del Movimento 5 Stelle dovrebbe raggiungere i vertici del 15 per cento, cosa nient’affatto scontata. Insomma sono due a questo punto le domande da porsi: quando potranno condizionare il voto degli aretini candidature prospettate in diversi casi per “nomina”? E soprattutto, il risultato del Pd ad Arezzo e più in generale in Toscana ed Emilia, potrà compensare il possibile recupero di centrodestra e Terzo Polo nelle altre regioni? La sensazione è che o il centrosinistra vincerà nettamente, oppure con le dicotomie esistenti tra Vendola e Monti, il prossimo governo rischi di non superare il biennio, e purtroppo discorso analogo potrebbe valere anche in caso di vittoria di PdL e Lega… Staremo a vedere.
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GRAZIA RICCI, AMMINISTRARE GLI EVENTI CULTURALI
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bbiamo la fortuna di conoscere Grazia dai tempi dell’Arci degli anni Ottanta, in cui ad Arezzo, solo per merito del gruppo di persone che vi gravitavano attorno, si è potuto fare concerti, arte e cultura nelle estati aretine, con i circoli e l’organizzazione di eventi come “Sciopero Concerto”, Banda Osiris, “Leo Bassi”, Litfiba al Teatro Tenda dell’Eden, e sono solo alcune delle cose organizzate a quei tempi. Grazia, come hai cominciato? «Sono un perito chimico ma venendo a contatto con l’ Arci aretina nei primi anni Ottanta, una realtà creativa, sociale e culturale molto attiva in quegli anni, dove si poteva fare cultura e innovazione, confrontarsi e mettersi in gioco, mi sono trovata a dare una mano a gestire i conti economici dell’organizzazione e degli eventi, così sono diventata un’amministratrice. Sai, non è molto ambito occuparsi di conti e farli quadrare. Si possono avere le migliori idee culturali, ma se non tornano i numeri… I numeri sono la controprova del progetto culturale, nel bene e male. Per organizzare un evento come un concerto ci sono molte componenti economiche di spesa». Non conta solo la passione. «No, purtroppo ci deve essere un equilibrio, le idee culturali se proposte a un pubblico hanno delle economie di spesa e d’incasso. L’esperienza aretina dell’Arci poi in seguito mi ha portato nel Direttivo nazionale. Era a tal punto coinvolgente che al tempo delle stragi di Borsellino, Falcone e degli agenti, passavo le mie estati in Sicilia, per capire, comprendere cosa volesse dire fare cultura in quei territori, viverlo in prima persona». Quindi l’Arci ti ha formato professionalmente. «Sì, ero talmente riconoscente che non ho potuto dire di no a Claudio Viti quando alla fine del 2008 mi chiese una mano per riorganizzare l’associazione dopo le note vicissitudini. Ma anche con altre esperienze lavorative come con le cooperative “Elettra”, in cui ci occupavamo di formazione culturale nelle scuole, e “Nuovi Tempi”, con cui facevamo formazione professionale. Con quest’ultima sono venuta in contatto con Mauro Valenti e da lì è iniziata l’esperienza di Arezzo Wave e le sue strutture, in cui ero la responsabile amministrativa. Questo fino al 2008, 8
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foto di Gianluca Bennati
un’esperienza lavorativa importante. Attualmente lavoro con le Officine della Cultura e da un anno e mezzo sono coinvolta a fare volontariato al Karemaski, insieme ai ragazzi». Veniamo al Karemaski, l’unico locale alternativo di Arezzo, un contenitore per le arti. «L’ho visto nascere, ho dato una mano ai fondatori nello stilare lo statuto e da più di un’anno l’assemblea mi ha votato come presidente. Sì, un contenitore di eventi: l’anno scorso ne abbiamo organizzati 150. Da questo punto di vista abbiamo molte gratificazioni dalle band che vengono a suonare da noi, ci riconoscono nelle nostre scelte culturali e ci nominano come data importante anche a livello europeo per le loro tournée. Una volta al mese organizziamo il Free Stage, il nostro palco è aperto ai gruppi aretini che si vogliono esibire. Il 24 gennaio c’è la seconda serata, chi vuol suonare si faccia avanti. Non ti nascondo che ci piacerebbe di più un confronto con le realtà artistiche aretine, noi siamo disponibili a collaborare con chi ha qualcosa da dire». Dobbiamo essere sinceri, Grazia, Arezzo non ha consapevolezza del vostro duro lavoro per dare alla città una speranza culturale, neanche del vostro volontariato. «In più di un’occasione ci è sembrato che ai giovani manchi la curiosità, molti vengono ai concerti solo se conoscono il nome, non sentono la curiosità del nuovo, di sentire nuova musica o relazionarsi con gli altri, conoscere nuove persone e mettersi così in gioco. Mettersi in gioco come chi suona di fronte a un pubblico, molti giovani non si rendono conto neppure della fatica che c’è dietro: scaricare, montare, smontare, ricaricare. C’è chi fa trecento chilometri per poi magari andare a lavorare …». arezzonroll@gmail.com
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L’AZIENDA ARETINA SARÀ PRESENTE A VICENZAORO CON UN DOPPIO PERCORSO ESPOSITIVO E MUSEALE
UNOAERRE E LA STORIA DELL’OREFICERIA FANNO TAPPA A VICENZA
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noAerre e l’oreficeria aretina fanno tappa a Vicenza, la città che, dal 19 al 24 gennaio, ospiterà VicenzaOro Winter, la prima mostra internazionale del nuovo anno. UnoAerre sarà presente di Marco Cavini alla prestigiosa fiera in un padiglione completamente dedicato all’azienda aretina, in cui sarà allestito un doppio percorso espositivo e museale. Nel primo l’azienda proporrà le nuove collezioni in oro, argento e metalli non preziosi, mentre nel secondo sarà allestito un esclusivo tour attraverso le opere uniche di tutti i grandi artisti che nel corso degli anni hanno collaborato con il colosso aretino. «La partecipazione a questa Fiera è di fondamentale importanza – spiega Andrea Daviddi, responsabile vendite di UnoAerre. – VicenzaOro rappresenta un’occasione unica per presentare ai clienti italiani ed esteri le nostre nuove collezioni, valutare insieme i risultati conseguiti nell’anno appena trascorso, analizzare i dati e i segnali provenienti dai vari mercati e, non meno importante, acquisire ordini». UnoAerre coglierà così l’occasione per pianificare le attività produttive del prossimo trimestre e affrontare un anno che non si prospetta facile, a causa della difficile congiuntura economica nazionale ed internazionale. «Continueremo a puntare sulla produzione di oreficeria in oro e argento oltre all’alta bigiotteria in metallo non prezioso – conclude Daviddi. – Tenendo sempre alta l’attenzione sullo standard qualitativo che tutti i clienti riconoscono alla UnoAerre e che oggi, unitamente al know-how tecnologico e la creatività, rappresentano più che mai i punti di forza della nostra azienda».
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IL MONDO DEL VINO IN CINQUE LEZIONI er gli appassionati dell’affascinante mondo del vino, la Strada del Vino Terre di Arezzo, in collaborazione con A.I.S Delegazione di Arezzo e con il Patrocinio della Provincia e Camera di Commercio di Arezzo, organizza un “Corso di introduzione alla conoscenza del vino”, che vedrà protagonisti le vallate del Casentino, della Valtiberina e la città di Arezzo. I corsi di avvicinamento al vino nascono con l’intento di trasmettere una conoscenza degli elementi essenziali dell’enologia: dall’analisi sensoriale allo stile del servizio e al corretto uso dei bicchieri, dalle tecniche di vinificazione a quelle di degustazione per arrivare a scoprire i migliori abbinamenti con il cibo. Un ciclo di cinque lezioni in cui si approfondisce la geografia del vino d’Italia, scoprendone i segreti attraverso percorsi di degustazione. Il programma del corso si articola in cinque lezioni, che si terranno dalle ore 21 alle ore 23. La sede del corso è il Polo Enogastronomico di Villa Severi ad Arezzo e queste le date: 24 gennaio, Descrivere il vino; 31 gennaio, Viticoltura ed enologia; 7 febbraio, Vini nazionali ed internazionali; 21 febbraio, Come servire e conservare il vino; 28 febbraio, Abbinamento cibo-vino. I corsi sono rivolti a tutti coloro che, partendo dalle basi, vogliono avvicinarsi o mantenersi aggiornati al variegato e affascinante mondo del vino, e che desiderano imparare a riconoscere la qualità assaggiandola. Tutto è trattato in modo semplice, chiaro e rigoroso. Quale ulteriore contributo, a ogni lezione è prevista la partecipazione di un’azienda vinicola socia della Strada del Vino di Arezzo, che presenterà la propria produzione e metterà in degustazione un vino. Ai partecipanti saranno forniti calici e dispense, oltre all’attestato di partecipazione. La quota di partecipazione è di 80 euro. Per iscriversi è possibile contattare la segreteria della Strada del Vino Terre di Arezzo al numero 0575/294066 (dal lunedì al venerdì in orario 9.00-15.00) oppure inviare un’email all’indirizzo info@ stradadelvino.arezzo.it. Dettagli su www.stradadelvino.arezzo.it.
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Servo di scena di Ronald Harwood, con Franco Branciaroli, regia di Franco Branciaroli Le rocambolesche vicende di una compagnia di provincia, sublime metafora della vita del teatro di ogni tempo 18 GENNAIO 2013
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Giorgio Cerbai in copertina liminando tutti i comitati provinciali, l’autoriforma Coni finirà per distruggere lo sport di base. A sostenerlo è Giorgio Cerbai, storico presidente del Coni aretino che non ha mai nascosto la propria contrarietà alla riforma in questione e che, dopo 22 anni alla guida del Comitato provinciale, ha tutta l’intenzione di ritirarsi a vita privata. A spiegarci il motivo del clamoroso abbandono è lo stesso Cerbai il quale, in questa intervista, illustra i punti “critici” dell’autoriforma del Coni e le conseguenze negative che potrebbe avere sullo sport italiano. «Il punto cruciale della riforma è l’abolizione dei Comitati provinciali – inizia Cerbai. – Le strutture territoriali non esisteranno più e, al loro posto, è previsto un delegato che sarà nominato lunedì 28 gennaio dal Comitato regionale. Personalmente ritengo che l’elimi-
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Vado o resto? Il dubbio del presidente Giorgio Cerbai Cerbai spiega la “scellerata” autoriforma del Coni e afferma: «Distruggerà lo sport di base» [segue da pag. 13]
nazione della cellula provinciale sia un vero e proprio karakiri per il Coni e per lo sport di base». Come mai c’è tanta durezza nelle sue parole? «Nessuno potrà mai togliermi dalla testa che stiamo procedendo verso la distruzione dello sport italiano. Storicamente l’attività del Coni ha trovato il proprio ful- di Marco Cavini cro nello sport di base, nella promozione sportiva territoriale e in un meccanismo di rappresentanza che dagli organi periferici sale fino agli organi centrali. L’autoriforma rivoluziona tale struttura perché, mantenendo inalterato il Comitato nazionale, cancella la base: il Coni ha preferito colpire i Comitati provinciali mentre sarebbe stato più opportuno razionalizzare il Comitato centrale o, ad esempio, annullare un organo intermedio come il Comitato regionale. Io e tanti altri ci siamo battuti contro questa scellerata riforma, siamo andati in Commissione alla Camera e abbiamo dialogato con il ministro dello Sport Gnudi, ma tutto il nostro impegno è stato vano». Cosa perde lo sport senza i Comitati provinciali? «I vari Comitati si sono sempre impegnati nella promozione sportiva, nell’aiutare le società, nel sostenere le loro attività, nel curare i rapporti con gli enti locali o nel gestire le problematiche delle strutture e degli impianti. La riforma attuale prevede esclusivamente un delegato che, imposto dall’alto, non avrà la struttura e il supporto di cui finora il Coni provinciale ha goduto: questa figura difficilmente potrà impegnarsi in tutto quello che i Comitati hanno fatto finora». Dunque a scomparire sarà la rappresentanza territoriale? «Il livello più vicino alle singole società diventerà quello regionale. Uno dei punti di forza del Comitato provinciale era proprio la gestione collegiale: nel Consiglio erano presenti i rappresentanti delle varie federazioni sportive, coloro che, essendo a stretto contatto con le società, ne rappresentavano le istanze e ci permettevano di conoscere tutto il territorio. Senza questo organo cade l’intero fulcro della promozione sportiva». Sciogliamo i nodi: lei si candiderà come delegato? «All’ultimo Consiglio ho espresso la volontà di non candidarmi, ma tutti i presenti mi hanno dimostrato fiducia e hanno rigettato questa possibilità. Tale dichiarazione d’affetto mi ha gratificato ma, allo stesso tempo, mi ha messo in grande difficoltà perché personalmente vorrei rimanere al di fuori di questo nuovo Coni, con cui ho molto poco da condividere».
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Tra sport e natura: torna la Ronda Ghibellina
uando lo sport all’aria aperta si fonde con la tradizione storica e i più intriganti scenari delle vallate delle provincia aretina, nasce un connubio che difficilmente può deludere. È questo il caso della gara di Trail Running (corsa su sentiero) che si terrà domenica 27 gennaio nei pressi di Castiglion Fiorentino, una manifestazione di corsa in natura che toccherà le località più pittoresche della meravigliosa campagna aretina. Ed è proprio questo l’obiettivo di questa disciplina che, da qualche anno, sta affascinando anche l’Italia: proporre un’occasione di sana attività sportiva promuovendo, allo stesso tempo, le risorse turistiche e le specialità gastronomiche di un territorio. Organizzato dalla Asd Ronda Ghibellina in collaborazione con numerosi circoli sportivo-culturali e con gli agriturismi e le aziende agrarie castiglionesi, il percorso vedrà l’alternarsi di paesaggi unici e i runner che arriveranno al traguardo, nel pieno rispetto dello spirito e dell’etica trail, potranno godere di uno spettacolo davvero suggestivo. «Vogliamo dare alla manifestazione un’impronta forte, per lasciare un ricordo indelebile di ciò che gli atleti assaporeranno attraversando queste terre – spiega Renato
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Menci dell’Asd Ronda Ghibellina. – Uniremo la storia antica dei luoghi, la bellezza della natura rigogliosa e le prelibatezze della zona». La prova, lunga e coinvolgente, prevede tre tappe. La prima, la Ronda Assassina, con i sui 13 chilometri, è forse quella più abbordabile anche dai corridori inesperti, ma prevede già ripidissimi sentieri, cascate e pietraie. La seconda distanza, la Ronda Valligiana, di 25 chilometri, con un chilometraggio e un’altimetria di tutto rispetto, sarà sicuramente pane per i podisti più coraggiosi che intendono scoprire il vero volto del trail running. L’ultima tappa, la Ronda Ghibellina, è una vera e propria maratona che tocca i punti più estremi del comune: un trail appenninico completo da percorrere in sei ore, rivolto ai runner più rodati e agli specialisti. La Ronda Ghibellina, che ha sempre riscosso molto successo ospitando, nelle passate edizioni, più di 200 atleti provenienti da tutta Italia, quest’anno avrà un valore aggiunto. «Da questa edizione, la prova castiglionese farà parte di un Grand Prix Challenge Trail – illustra Menci: – questo comprende altre 12 gare distribuite su tutto il territorio italiano ed è promosso dall’Associazione Nazionale di Ultramaratona e Trail». Le gare del Grand Prix saranno, per molti, un banco di prova, perché da queste verranno selezionati i migliori atleti che confluiranno nella Nazionale italiana di Trail, già incoronata vicecampione del mondo, maschile e femminile, nel 2011 in Irlanda. Perché da una terra grande come la nostra non possono che nascere grandi occasioni.
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Lions, un nuovo punto di partenza La presidente Salvi ci spiega i motivi dell’abbandono dell’attività seniores e illustra le speranze per il futuro
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na piccola società che faceva i miracoli: si può brevemente riassumere così il movimento dei Lions Hockey Arezzo, una realtà che fino a questa stagione riusciva, nonostante un piccolo bacino d’utenza, a mantenere una squadra di Serie A1 di alto livello. Poi, nell’ultimo autunno, la triste e dolorosa decisione di non iscriversi più al massimo campionato per la mancanza di fondi economici e l’elevato costo delle trasferdi Alessio te. Con la presidente dei Lions, Paola Salvi, approfondiamo i motivi dell’abbandono. «Il Segantini vero problema non era la mancanza di fondi – spiega Salvi, – ma il non averne a sufficienza per sostenere tutti i vari impegni economici. Ho aspettato fino all’ultimo minuto possibile per provare a iscrivere la squadra al campionato, ma non siamo riusciti a trovare quegli sponsor in più che avrebbero potuto darci garanzie, e a noi non piace iniziare un’attività senza sapere se riusciremo a portarla a termine». È molto chiara e lucida nella sua disamina, la presidentessa Salvi, che poi aggiunge: «Erano anni che mantenevamo con difficoltà la massima serie, con l’aiuto solo degli stessi sponsor: quest’anno avevamo chiesto aiuti più consistenti dal punto di vista economico, ci eravamo guardati intorno per poter salvare la squadra, ma abbiamo atteso invano una risposta positiva. Senza questi aiuti non eravamo in grado di mantenere le spese vive». Con questo abbandono, i Lions sono ora ripartiti dai ragazzi e dai bambini del settore giovanile. «La squadra senior – continua – era la dimostrazione che con il lavoro e il sacrificio si può arrivare al vertice, ma sono i nostri piccoli atleti che ci danno la forza di andare avanti e ripartire. Questa stagione abbiamo aumentato il numero di iscritti, ed è proprio dai più piccoli che vogliamo ricominciare un nuovo percorso di crescita. Gli obiettivi sono migliorare nello sport e crescere mentalmente, mentre sul piano dei risultati la volontà è quella di confermarsi ai livelli dello scorso anno, quando con l’Under 13 siamo arrivati quarti in Italia». In questo periodo, i Lions sono stati chiamati per insegnare hockey nella pista dell’Uci e il 27 gennaio porteranno l’hockey a San Giovanni Valdarno, chiamati proprio dalla Giunta comunale. «Sono attività che ci riempiono d’orgoglio – conclude Salvi, – e che dimostrano come oramai questa società sia una realtà consolidata e ben radicata nel territorio».
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in città (e a ballare!)
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Il capitano della galoppata Matteo Serafini ripercorre la magica stagione che portò di Omero l’Arezzo dall’abisso della C2 Ortaggi al paradiso della serie cadetta stato uno degli artefici del “miracolo amaranto” avvenuto nella stagione 2003-04: la stagione dell’inarrestabile corsa verso la B. Una galoppata record su record del Cavallino amaranto resa possibile anche grazie ai “gemelli del gol” Elvis Abbruscato e Matteo Serafini, con quest’ultimo che nel giro di pochi mesi è stato catapultato da uno spogliatoio depresso che ha vissuto il tracollo in C2, a una favola, stavolta reale, vissuta da protagonista (con ben 14 gol e 10 assist) e, soprattutto, da capitano: «Ricordo l’estate 2003 e il clima di contestazione, ma sin da subito, nel ritiro di Città della Pieve, speravamo nel ripescaggio. Eravamo convinti di avere un’ossatura importante, costruita dal ds Fioretti». Una squadra solida con alla guida un giovane rampante di nome Mario Somma, il timoniere che ha dato la svolta all’Arezzo, e a Serafini in particolare: «Mi disse subito che mi vedeva come un “8 più” o un “10 meno”, quindi mi cambiò di ruolo, avanzando-
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mi per sfruttare al meglio i miei inserimenti. Per questo sarò sempre grato a lui. Questo cambiò di posizione mi ha portato fino alla Serie A». Con questa scelta, possiamo dire che Mario Somma pescò dal mazzo una delle carte decisive per la vittoria finale, frutto di grande sagacia tattica da parte del mister e di grande dedizione da parte di un gruppo solido e affamato: «Credevamo molto nel lavoro del mister. Eravamo un mix di giocatori esperti e pronti a riscattarsi, tutto ciò ci ha portato a essere devastanti sin da subito, e addirittura a crescere ulteriormente in futuro». Una svolta tanto improvvisa quanto dolce, sia per Arezzo che per Serafini, il quale venne scelto da Somma come capitano e partner d’attacco di Abbruscato, a creare una delle coppie più micidiali della storia amaranto, coppia “benedetta” da un certo Igor Protti: «Nonostante la presenza di giocatori esperti come Gelsi, Scotti e Venturelli, mi ritrovai capitano a 26 anni, e fu una grande responsabilità per
me. Poi nacque quest’intesa con Elvis, intesa dovuta grazie anche all’amicizia che mi lega a lui e “benedetta” dal nostro ex compagno Igor Protti, che ci disse di vederci bene come coppia d’attacco». «Un’annata da favola», la definisce Matteo Serafini, perché dopo il ritorno nei professionisti la Serie B non era stata mai così lontana, ma si sa, il calcio non è una materia scientificamente dimostrabile, e quell’Arezzo ne è la prova: perché quando il dio del calcio punta il dito su una realtà calcistica, piccola o grande che sia, i miracoli possono accadere realmente.
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Il karate aretino è pronto a difendere l’onore della Toscana
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l karate aretino si prepara a indossare i colori della Toscana per combattere al Campionato Italiano per Rappresentative Regionali. La manifestazione, in programma a fine gennaio al PalaFijlkam di Ostia, designerà la migliore regione d’Italia e, a difendere l’onore della Toscana, sarà presente anche un nutrito gruppo di atleti e di tecnici dell’Arezzo Karate capeggiato da Enrico Pelo, responsabile dei centri tecnici regionali e maestro della stessa società aretina. Mattia Asmodei, Marco Mencattini e Filippo Oretti nella squadra Senior e Ilaria Badalotti nella squadra Junior sono i quattro aretini che nel Kumite (Combattimento) sfideranno i più forti atleti delle altre regioni d’Italia, nella speranza di riuscire a conquistare una prestigiosa medaglia e vincere il titolo di campione nazionale. Le maggiori attese ricadono su Badalotti, atleta del 1996 la quale, dopo aver ottenuto un prestigioso bronzo all’Open Internazionale di Campania, combatterà nei 53 kg con l’obiettivo di raggiungere un risultato in grado di darle fiducia ed entusiasmo, in vista di una stagione in cui proverà a scalare il ranking giovanile e a tornare nell’orbita delle squadre nazionali. Nella delegazio-
ne toscana saranno presenti anche altre due figure di spicco dell’Arezzo Karate: Enzo Bertocci, il presidente del centro tecnico regionale, e il maestro Loriano Martini, che avrà il compito di guidare le squadre di Kata (Forma). L’obiettivo di questa rappresentativa sarà ripetere il bel risultato ottenuto nel 2012, quando la Toscana ottenne due secondi posti nel Kata femminile Senior e nel Kumite maschile Junior, un terzo posto nel Kata femminile Junior e un quarto posto nel Kumite maschile Senior, quattro bei piazzamenti che hanno permesso al granducato di guadagnare il pass per i Campionati Europei per Regioni. «Siamo orgogliosi di contribuire a questa spedizione con così tanti tecnici e atleti – commenta Alessandro Balestrini, direttore tecnico dell’Arezzo Karate. – Sono convinto che questo numeroso gruppo di aretini abbia le carte in regola per ottenere grandi risultati e per dare un prezioso contributo alla Toscana, una regione che, ben guidata dal presidente Bertocci e dal maestro Pelo, può riuscire a bissare l’impresa della scorsa stagione».
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PREVENTIVI GRATUITI WWW.MARIOILTUTTOFARE.IT 18 GENNAIO 2013
60 bambine fanno decollare il progetto “Arezzo Basket Rosa” Si sta rivelando un successo il progetto di minibasket femminile attivato ad Arezzo dalla federazione essanta bambine e siamo solo all’inizio. Si sta rivelando un’intuizione vincente il progetto “Arezzo Basket Rosa”, promosso nella provincia aretina dalla Federazione Italiana Pallacanestro, con l’obiettivo di creare una solida realtà di minibasket femminile. L’attività, partita a fine settembre e completamente gratuita, ha la propria base presso la Scuola primaria “Curina”, ed è caratterizzata da un doppio intervento: il primo è la mattina, in orario scolastico, con un’attività di promozione della pallacanestro portata avanti in 17 classi, mentre il secondo è il pomeriggio con gli allenamenti rivolti a tutte coloro interessate a praticare questo sport. La risposta delle bambine non si è fatta attendere, con ben 60 piccole atlete tra i 6 e gli 11 anni che hanno deciso di frequentare le lezioni pomeridiane. «Il progetto sta andando alla grande – afferma Paolo Biggio, responsabile toscano del minibasket. – Considerando che l’intervento ha coinvolto una sola scuola elementare, l’aver attirato tante bambine rappresenta un gran risultato. Tale successo non è comunque giunto completamente inaspettato, perché negli ultimi anni tutti i progetti di promozione nelle scuole hanno portato risultati considerevoli: alle bambine di Arezzo abbiamo offerto un’opportunità sportiva in più e l’impegno dei nostri tecnici sta trovando adeguato riscontro. Sicuramente, se entrassimo anche in altri istituti, potremmo raddoppiare il numero delle nostre atlete, ma per questa prima stagione va bene così». A far crescere il progetto di “Arezzo Basket Rosa” è un pool di tre istruttori composto, oltre che da Biggio, da Federico Fracassi e da Lorenzo Guccione, due tecnici messi a disposizione dal minibasket “Nova Verta” della Scuola Basket Arezzo. «Il nostro primario interesse è far divertire queste bambine – conclude Biggio. – Vogliamo farle appassionare alla pallacanestro attraverso un’attività motoria che permetta loro di crescere e giocare. Nel lungo termine l’obiettivo è invece creare un settore femminile di pallacanestro solido e duraturo, che ci permetta di formare quelle giocatrici che, in futuro, potranno riportare il basket rosa nel territorio aretino. Si tratta di un progetto ambizioso e lungimirante, ma questi primi mesi di attività ci fanno sicuramente ben sperare».
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Il nuoto vissuto come uno sport di squadra: alla Chimera Nuoto ripartono i corsi da 6 a 18 anni
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l nuoto è uno sport senza età. Con questa consapevolezza la Chimera Nuoto ha riaperto le iscrizioni per tutti i propri corsi che, rivolti a chi ha da 0 a 100 anni, riprenderanno a pieno ritmo a partire dal 27 gennaio. Tra le proposte a cui è possibile iscriversi all’interno del Centro Sport Chimera c’è anche la scuola nuoto per ragazzi da 6 a 18 anni, un’attività che permette di apprendere i fondamenti del nuoto, di acquisire sicurezza in acqua e tenersi in forma in un ambiente il quale, chiuso e climatizzato, si configura come l’ideale per il periodo invernale. L’obiettivo di questi corsi è fare dell’atleta un vero e proprio nuotatore, gettando le basi che potrebbero permettergli in futuro di accedere al nuoto sportivo dei settori Propaganda e Agonistica. Per riuscire in questo obiettivo l’insegnamento si basa su una metodologia sistematica, con un percorso in cui, attraverso alcuni livelli codificati (galleggiamento, proiettile, avanzamento, respirazione…), vengono insegnate quelle tecniche e quei movimenti (virate, stili, partenze…) che permettono al nuotatore di trasformare la propria motricità da terrestre ad acquatica. Inoltre i corsi della scuola nuoto trovano fondamento nella pedagogia attiva, una metodologia didattica che prevede l’apprendimento attraverso l’azione: l’allievo impara a nuotare non con spiegazioni teoriche ma con azioni pratiche, attraverso movimenti ed esercizi calibrati alle proprie capacità. Nella scuola nuoto le attività sono svolte a circuito e questo permette ir r e a di minimizzare le pause e di passare la maggior parte del tempo B ! o r della lezione dentro l’acqua. «Consideriamo il nuoto come uno n d d i To lle t t sport di squadra – spiega Marco t a Magara, direttore tecnico della Chimera Nuoto. – Negli allenamener ulteriori informati facciamo tutto tutti insieme. zioni è possibile rivolLe lezioni della scuola nuoto, gersi alla segreteria del due volte alla settimana e pomeriCentro Sport Chimera in diane, non sono alternative ad altri viale Gramsci 7 (piazzale sport ma complementari: il nuoto dello stadio), chiamare t 2 fa bene, non è traumatico e non el lo 0575/353315 o visita6 1 .0 ha controindicazioni, dunque può 5 7 5 /2 re il sito www.centroessere praticato anche da chi è sportchimera.com già impegnato in altre discipline».
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L’AUTOBIOGRAFIA DI PAOLO BELLI AL GIARDINO DELLE IDEE
SOTTO QUESTO SOLE È BELLO PEDALARE, SÍ, MA C’È DA SUDARE
di Chiara Marcelli
rosegue il ciclo di incontri promossi dal Giardino delle Idee con i migliori artisti di casa nostra. Domenica 20 gennaio sarà la volta di Paolo Belli, musicista, showman e conduttore televisivo, ad Arezzo per parlare di Sotto questo sole, la sua autobiografia edita da Aliberti. Dai Ladri di Biciclette al Giro d’Italia; dalla Nazionale Cantanti all’inno della Juve; dalle iniziative umanitarie all’adozione del figlio Vladik; dalla bomba alla stazione di Bologna all’amore trentennale per la moglie; dai valzer nelle balere a Ballando con le stelle; finanche alle tournée in giro per il mondo... Sotto questo sole raccoglie ogni frammento della storia di un uomo che ha combattuto per realizzare le sue aspirazioni, passando per il successo e per l’insuccesso, sprofondando in un baratro per poi risalire e rinascere. «Bello pedalare, sì, ma c’è da sudare», rammenta l’autore, citando la canzone di successo scritta con Baccini, da cui prende in prestito anche il titolo per il libro. L’autobiografia di Paolo Belli – con la prefazione di Gabriele Corsi del Trio Medusa – è un pomeriggio al bar, una partita a briscola in cui il lettore gioca in coppia con l’artista modenese, mentre ascolta le vicende di un personaggio che si ostina a rimanere persona generosa e sincera, innamorata della sua famiglia e del suo mestiere. Seduti o in piedi, intorno al tavolo, ci sono molti amici e colleghi che parlano, si intromettono, narrano storie piccole e grandi, parabole private e iperboli pubbliche, chiudendo tutto in una scatola che conserva il costume e la storia dell’Italia. Milly Carlucci, Giorgio Panariello, Stefano Disegni, Enrico Ruggeri, Red Ronnie e altrettante star entrano nella scrittura e ci si mettono in mezzo, perché ne fanno parte nel modo migliore. Nessun dettaglio è trascurato. Le parole sono distribuite a mazzi, sorseggiate e servite ricreando un’atmosfera intima e conviviale che appassiona il lettore.
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L’appuntamento con Paolo Belli e la sua autobiografia è presso la “Sala delle Muse” del Museo d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, in via San Lorentino, a partire dalle ore 17. Introduce l’incontro Barbara Bianconi con gli interventi e le sollecitazioni di Guido Albucci.
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BRASILE, RUSSIA, INDIA E CINA NON SARANNO
AD AREZZO IL PRIMO INTERNAZIONALE “B
mportanti novità sul fronte dell’offerta scolastica aretina. Lo scorso 28 dicembre la Regione Toscana ha infatti deliberato la nascita, a partire dall’anno scolastico 2013-14, del Liceo Internazionale “BRIC”, che si inserirà nell’impianto curriculare del Liceo Scientifico opzione Scienze Applicate di Arezzo. «La nuova scuola – spiega il dirigente scolastico Luciano Tagliaferri – sarà un’innovazione assoluta per quanto riguarda lo studio della lingua e della cultura dei cosiddetti Paesi “BRIC”, acronimo che sta per Brasile, Russia, India e Cina, quattro realtà destinate ad avere un peso sempre maggiore nel panorama mondiale». Come nasce la proposta didattica? «Dal 1° settembre 2012 l’I.I.S. “Piero della Francesca”, che comprendeva Liceo Artistico, Liceo Coreutico e Liceo UNA NUOVA PALA D’ALTARE Scientifico opzione PER SANTA CROCE Scienze Applicate, abato 12 gennaio, sulla parete sinistra della chiesa di è stato annesso al Santa Croce ad Arezzo, è stata Convitto Nazionale. inaugurata una pala d’altare ispiLa presenza di quest’ulrata al ciclo di affreschi di Giotto timo ci consente di atnella Cappella degli Scrovegni a Padova. tivare anche indirizzi L’opera di oreficeria, eseguita “sperimentali”, ovvero con la tecnica della miniatura, è quelli non ancora instata realizzata dagli studenti del clusi nella normativa Liceo Artistico di Arezzo sotto l’egida di Pierangelo Mazzeschi, doordinaria, sulla scorta cente di Progettazione, e Maria dell’esperienza già porMinisteri, docente di Laboratorio tata avanti dai Convitti Smalti. La pala è stata resa posNazionali di Roma e sibile grazie anche alla collaborazione degli artigiani Claudio Genova, che noi punFrancesconi e Luciano Gallorini. teremo a potenziare». MB Ci spieghi meglio. «Il futuro liceo aretino sarà una scuola unica nel panorama italiano. Mentre nella capitale e in Liguria è stato deciso di dare un taglio prettamente linguistico limitato al cinese e al russo, noi creeremo un Liceo Internazionale linguistico, giuridico-economico e artistico
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NNO PIÙ COSÌ LONTANI
MYSTURA 3 Il fumetto “visto da vicino”
MO LICEO “BRIC” di Marco Botti
l progetto Visti da Vicino, rassegna d’arte espositiva negli spazi dell’InformaGiovani di Arezzo in piazza Sant’Agostino, continua l’indagine sulla produzione artistica giovanile con la mostra intitolata Mystura 3, visibile fino al 29 gennaio 2013. L’evento, sostenuto dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio, dalla Regione Toscana, dalla Provincia e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Arezzo, è curato da Matilde Puleo insieme con l’Archivio Giovani cerniere-ar.it. Alberto Acquaviva, Claudio Strati e Luca Strati espongono le loro tavole edite da BMZ Gamemasters, già presentate in occasione di Lucca Comics & Games. La mostra rende visibile il percorso di elaborazione che precede la stampa del terzo volume di un soggetto che ha riscosso grande successo. Un universo parallelo rivive nei disegni dei tre artisti, che ironizzano sui problemi della società contemporanea. Una bella occasione per avvicinarsi all’arte del fumetto, con le sue caratteristiche e le sue regole. www.cerniere-ar.it Chiara Savarino
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dove, oltre a studiare portoghese, russo, hindi e cinese, lo studente conoscerà le leggi e il sistema produttivo degli stati già citati e approfondirà le tematiche relative a beni culturali e arte. L’obiettivo primario, quindi, è organizzare una istituto dove le lingue siano il veicolo per creare figure professionali in grado di promuovere l’economia, la cultura e più in generale il Made in Italy in Brasile, Russia, India e Cina». Quale sarà la sede della nuova scuola? «Le lezioni si svolgeranno nelle aule del Liceo Artistico di via XXV aprile, ma il Convitto Nazionale di via Carducci garantirà le strutture e i servizi necessari per programmare interscambi didattici tra l’Italia e i quattro Paesi». A chi è rivolto il Liceo Internazionale? «A tutti coloro che hanno voglia di investire in maniera seria sul proprio futuro, perché i cinque anni di formazione creeranno soggetti sempre più appetibili per le aziende aretine e non solo». www.artearezzo.it
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“BRIDES” INDIVIDUA I VENTI FOTOGRAFI DI MATRIMONI
LE FOTO DI LACURRE P AREZZO NEL MONDO
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è anche un aretino tra i venti talentuosi wedding photographer [fotografi di matrimoni] individuati da “Brides”, la più importante rivista internazionale dedicata agli sposi. Lui è Livio Lacurre [nella foto in basso a sinistra], un fotografo specializzato in matrimoni che, nonostante la giovane età, con il talento e la creatività del suo lavoro è già riuscito a catalizzare l’attenzione dei colleghi di tutto il mondo. «“Brides” appartiene al gruppo di “Vogue” e “Glamour” e, con le sue 100.000 copie vendute solo in Inghilterra, è la più autorevole rivista di matrimoni del mondo – racconta Lacurre. – Nel corso dell’estate sono stato contattato dalla redazione del giornale e, dopo aver appurato che non si trattava di uno scherzo, mi sono chiesto come mai tra migliaia di fotografi avessero scelto proprio me». È riuscito a darsi una risposta? «“Brides” cercava giovani fotografi di talento e sono arrivati a me spulciando gli elenchi di alcune associazioni di settore di cui faccio parte: la redazione ha studiato il mio curriculum, ha valutato il mio percorso professionale, e infine ha apprezzato le mie foto. A quel punto mi hanno inserito come riferimento per il Centro Italia in un lotto di venti fotografi di tutto il mondo suggeriti come destination wedding, facendomi rientrare tra i reporter consigliati per quelle coppie di stranieri che decideranno di sposarsi ad Arezzo o in Toscana». Quali sono le particolarità delle sue foto? «Con il mio lavoro mi piace raccontare storie. Cerco di cogliere gli attimi, i dettagli, le espressioni, i volti, e tutte quelle situazioni in grado di far ricordare l’evento e far rivivere le emozioni del matrimonio. A queste storie fornisco il mio tocco personale, la mia visione e la mia interpretazione, rendendo ogni foto unica e ogni dettaglio difficilmente riproducibile». Che significato ha questa pubblicazione? «A livello personale è stata una grande sorpresa, perché mai avrei pensato che le mie foto potessero interessare i colleghi anglosassoni. In un secondo momento ho provato un pizzico di orgoglio, perché ho pensato che, con i miei scatti, stavo contribuendo alla promozione di Arezzo e della sua provincia in tutto il mondo. I matrimoni all’estero vanno molto di moda tra le coppie straniere, molte delle quali utilizzano “Brides” per progettare le loro nozze: in questo senso la mia presenza sulla rivista rappresenta un bel trampolino turistico per la nostra terra».
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MONI PIÙ TALENTUOSI: TRA LORO C’È ANCHE L’ARETINO LIVIO LACURRE
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di Marco Cavini
LE ACQUEFORTI DI LUCCI AL MUSEO DI MAGONZA Storia di un cambiamento e di una tradizione
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i crocevia della storia c’è sempre un uomo e un’idea, una macchina che si mette in moto quasi in una notte e produce – se i tempi sono maturi – un cambiamento. Tali mutamenti non sono uno scherzo, come dimostra tutta la storiografia del mondo, e nelle sue acqueforti ispirate al De Significatione Septenarum Arborum – a sua volta desunto dal manoscritto camaldolese Liber Eremitice Regule – ed esposte presso la Biblioteca di Arezzo grazie alla mostra Esto igitur, Raffaello Lucci si è ritrovato con una storia millenaria da disegnare a parole mute, come solo nelle arti figurative succede. Questo miracolo ha intersecato uno di quei grandi crocevia, presieduto dal cambiamento: l’invenzione della stampa, ovvero quel momento del XV secolo in cui l’orafo e tipografo Gutenberg stampò in soli tre anni un numero strabiliante per allora di Bibbie – 180 per la precisione – dando la stura a un fenomeno mondiale. Al Museo Gutenberg di Magonza, casa dei primi caratteri mobili, i libri sono i padroni di casa e gli ospiti d’onore, con una sezione dedicata all’universo miniaturizzato degli incunaboli e dei codici dei monasteri. Nel lavoro di Lucci, che ha indagato stili e moniti dei monaci camaldolesi, il legame con la città tedesca è chiaro e visibile, ed è per questo che a partire dal 31 gennaio – data di chiusura della mostra ad Arezzo – le sue acqueforti verranno destinate in Renania-Palatinato ad arricchire in maniera permanente questa storia medievale. Un’occasione e un vanto per l’artista aretino e la comunità di Camaldoli, un’occasione rinnovata per celebrare un cambiamento. Valentina Tramutola
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RIPARTE L’OFFERTA DIDATTICA EDIZIONE DEL MASTER SULL’E
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iniziato il nuovo anno e al campus del Pionta si rilancia subito l’offerta didattica confermando, anche per quest’anno, il master di primo livello sull’editoria digitale dal titolo Informatica del testo ed edizione elettronica, promosso dall’Università di Siena. I docenti responsabili del master sono il professor Francesco Stella, docente di Informatica del Testo e direttore del programma europeo Digital Philology and Medieval Texts, e l’ingegnere Monica Bianchini. Obiettivo primario del master, giunto ormai alla quinta edizione, sarà formare operatori di editoria digitale, archivisti informatici, esperti di biblioteche digitali, creatori di edizioni elettroniche e sviluppatori di analisi quantitativa del testo, oltre a possibili imprenditori nel settore dell’ebook e del giornale elettronico. Le aree didattiche affrontate dagli studenti saranno molteplici. La digitalizzazione di archivi e manoscritti ovvero analisi e trattamento del documento digitale, catalogazione e archivistica informatica, e perfino il restauro digitale. Un’altra area all’interno del master riguarderà l’editoria elettronica: dal project management dei processi editoriali ai periodici elettronici, ma si parlerà anche di ebook, elearning, ambienti multimediali, piattaforme partecipative e social network. Anche le tecnologie informatiche saranno un blocco importante del master grazie a programmazione PHP, basi di dati, web design (progettazione siti web, sistemi di gestione dati sul web). Per l’iscrizione è necessaria una laurea triennale o magistrale di tipo letterario o informatico. Il master avrà una durata di dodici mesi con la prima parte di insegnamento frontale, a cui seguirà un stage di circa tre mesi. Stage che in questa edizione 2013 sono stati potenziati. Oltre infatti ai molti enti e aziende dove gli studenti del master si recheranno per mettere in pratica quanto appreso in classe, quest’anno si registrano anche grandi editori come Zanichelli di Bologna e RCS di Milano, agenzie di giornalismo digitale come la Web Agency di Trieste e la Next 2.0 di Cortona, ma anche Soprintendenze come quella 26
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archivistica dell’Emilia. Il master si avvarrà anche della collaborazione di due istituti internazionali all’avanguardia nei progetti di edizione digitale come l’École des Chartes di Parigi, e il Centre for Computing and the Humanities del King’s College di Londra. Un programma e un’offerta didattica davvero densi, sviluppati nel corso degli anni dai docenti responsabili, grazie anche ai risultati raggiunti. «Grazie alle edizioni 2008-2012 del corso – aggiunge il professor Stella, coordinatore del master, – dietro alcuni dei manuali misti (cartaceo più cd o sito web) che circolano nelle scuole, dietro programmi regionali di
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ICA POST-LAUREA: NUOVA L’EDITORIA DIGITALE
di Luca Piervenanzi
digitalizzazione di archivi e biblioteche, come dietro il progetto di sito web dell’Ente Fiera Antiquaria di Arezzo o le applicazioni per telefono mobile o iPad lanciate dall’editore digitale Area 51, c’è anche il lavoro di laureati che hanno frequentato questo master». Per visionare il bando dell’edizione 2013 e ricevere ulteriori informazioni sul master basta collegarsi al sito www.infotext.unisi.it. L’iscrizione ha un costo di 2800 euro pagabili in due rate semestrali, e in alcuni casi potrà essere rimborsabile grazie ai voucher della Regione Toscana. Inoltre, lo studente con il miglior rendimento riceverà una borsa di studio. Le iscrizioni sono aperte fino al 28 gennaio. Il master si svolgerà ad Arezzo.
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DECALOGO PER RIM IN FORMA DOPO LE FESTE
S
Eccoci di nuovo insieme, dopo i bagordi di cene, pranzi e feste che hanno portato via un anno e lasciato qualche chilo di troppo a molti di noi. Quindi è giunta l’ora di mettere in atto le soluzioni che tutti si ripromettono di trovare dal 7 di gennaio per rimediare a “danni” vari ed eventuali. Il problema è che spesso le regole che vengono previste sono troppo rigide e dunque troppo difficili da rispettare, questo porta alla loro trasgressione e all’inesorabile senso di colpa che ne consegue, responsabile di abbandoni delle varie diete e di frustrazioni inutili. Quali sono allora le regole principali da rispettare per affrontare con più rilassamento un regime alimentare equilibrato, che poi porterà a ristabilire un peso corporeo adeguato? • Consumare 5 pasti al giorno, non saltando mai la prima colazione. Chi comincia bene è a metà dell’opera, non è mai stato più veritiero che in questo caso. La colazione infatti è alla base del senso di sazietà che permetterà di regolare senza eccessi tutti gli altri pasti della giornata. È provato che molti obesi non fanno colazione. Molti sostengono di non fare colazione perche dicono non avere fame, in realtà è solo una questione di abitudine; all’inizio potrebbe essere faticoso introdurre questo pasto, poi verrà automaticamente, anzi sarà proprio il nostro corpo a richiedere di farla. • Pesare tutto. L’occhio tende a sottovalutare le porzioni del 25%, quindi è fondamentale farsi le porzioni con la bilancia e utilizzare strumenti di riferimento tipo cucchiai, cucchiaini e contenitori misuratori. • Misurare con il cucchiaio la quantità di olio che viene utilizzato. Un cucchiaio da minestra contiene 10 grammi di olio che apportano ben 90 calorie. Questa quantità è davvero limitata e condisce molto poco. Infatti è molto facile eccedere sui condimenti. Pensate a un insalatina light che a volte viene utilizzata come
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RIMETTERSI
E
a cura della dott.ssa Barbara Lapini
sostitutivo di pasto, e a quanta fame sopraggiunge dopo pochissimo tempo. Se non si ponesse attenzione al condimento che si utilizza, si rischia quasi certamente di arrivare a introdurre 400-500 calorie, pari a quelle di un piatto di pasta condito mediamente, che a conti fatti apporterebbe un senso di sazietà ben più alto. • Mangiare seduti a tavola apparecchiata, ponendo attenzione al pasto. Mangiare immersi fra le distrazioni, non fa registrare al nostro cervello l’esatta quantità di quello che stiamo introducendo, ci toglie consapevolezza e ci spinge a mangiare di più. • Preparare le porzioni prima di sedersi. Questo aiuta a non esagerare e a non perdere il controllo su quello che si mangia. Prendere le pietanze dal vassoio sul tavolo, può essere davvero deleterio. Inoltre, avere tutto sul piatto invita a mangiare più lentamente, la qual cosa a sua volta favorisce la digestione e aumenta la sensazione di sazietà. • Bere un’abbondante quantità di acqua. E porre attenzione alle “calorie vuote” introdotte attraverso bibite zuccherate e alcoliche. • Tenere pronte in frigo, porzioni di verdura già lavata. In questa maniera, se ci venisse improvvisamente fame, non saremmo sottoposti a inutili stimoli. Un altro trucco è chiudere in contenitori non trasparenti il cibo avanzato riposto in frigo, ricordando che pure vedere gli alimenti può essere un invito inconsapevole a consumarli. • Non sottovalutare le calorie della frutta. Fonte fondamentale di vitamina e fibra, ma mangiarne a piacere significherebbe introdurre troppi zuccheri semplici e più calorie di quelle che servono. • Non eliminare pasta e pane. Danno sazietà e permettono più facilmente di avere un’alimentazione equilibrata e con pasti ben distribuiti. • Una volta ogni tanto non fa male niente… Ricordate: le grandi rinunce portano solo a grandi abbuffate. Buona dieta a tutti!
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Dietista Barbara Lapini, responsabile AIDAP (Associazione Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso) di Arezzo www.dietistalapini.it Mande le tue domande a lapinibarbara@yahoo.it e leggerai le risposte nella prossima rubrica
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il sonetto
«Beppe, che dichj? El Cavallière ha sbaglio o ha fatto béne a vire da Santoro? Ullo sapìva che c’era Travaglio che l’avarèbbe ’nfìlzo come un toro?» «Unn’era un dilettante a lo sbaraglio… e l’ha dimostro,Tónio! Invece loro pensèveno de métteli ’l bavaglio e hano aùto un kappaò sonoro. L’han misso ’gni minuto sott’atàcco, ma lù ’nn’ha aùta punta suggiziòni: nel circo de Santoro, Birlusconi ha fatto ’l domatore de leoni! Perciò da ora chj vòl dàgni scacco un dica quattro si ’n ce l’ha nel sacco!»
È ricominciata la stagione del Karemaski, e il 2013 promette un inteso programma per tutti i fine settimana. Sabato 19 gennaio i Bachi da Pietra saliranno sul palco per presentare Quintale, edito da Woodworm e La Tempesta. A seguire dj set con Propano, Francesco Pagano e Francesco Prosperi aka Homespun. La tessera Karemaski 2013 costa 10 euro più una drink card omaggio. Possibile il tesseramento on-line. di Lucio Massai
…E pensare che tutti in Italia, e noi toscani in particolare, per essere un poco più ecologici e amare quel pezzo di natura che ci ha forgiato culturalmente, non avremmo bisogno di tanti discorsi. Potremmo cominciare dai fornelli di casa, ad esempio. C’è un vecchio libro di Beppe Bigazzi che racconta proprio questo. La cucina semplice dei sapori d’Italia (Adn Kronos), racconta di come siano semplici i sapori che da secoli compongono ricette formidabili che ancora ci stiamo tramandando. Queste ricette sono custodi di un sapere che nasce dal rapporto fra uomo e natura. Un sapere biologico prima che culturale, la capacità naturale di riconoscere ciò che è buono per la nostra salute e per il nostro palato e che spesso si trova a un passo da noi. Un capacità che ci tornerà sempre più di Fabio Mugelli utile in futuro.
Ruby Sparks*** Lo scrittore prodigio Calvin Weir-Fields risorge da una crisi ispirativa e affettiva creando su carta la fidanzata ideale; peccato che la scatenata Ruby diventi reale, sconvolgendone la vita. La premiata coppia di Little Miss Sunshine affronta intelligentemente un tema poco originale, il rapporto tra autore e creazione, suscitando riflessioni profonde sulla libertà all’interno di una coppia. Merito dell’eccellente Paul Dano e della compagna Zoe Kazan, e degli azzeccati comprimari Bening e Banderas, lontanissimo dal suo clone che sussurra alle galline. Senza dimenticare la moderna regia, la splendida colonna sonora e la fotografia del solito Libatique. Una merce rara come una caramella Frizzy all’arancia: colorata e fresca. Enrico Badii, enrico.badii@gmail.com
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cinema
chilometro zero
di Leonardo Zanelli
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dove andare
EL DOMATORE DE LEONI
di Gigi Paggetti
la vignetta
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