ANNO IV NUMERO 133 • VENERDÌ 1° FEBBRAIO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI
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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Annunci e prostituzione, il Questore risponde 5 Danilo Petri, una formula per “Fermare il declino” 7 Le tattiche della campagna elettorale… 28 Tanti buoni motivi per… imparare! AREZZO’N’ROLL 8 Sing Sing, una mediateca a disposizione della città FACOLTÀ DI… PAROLA 10 Università Aperta: nuova edizione per le giornate dell’orientamento AREZZO SPORT 13 Ai vertici del softball italiano il MONNALISA AREZZO punta in alto 15 Il 2012 d’oro di Jasmine, la migliore atleta aretina del 2012 16 United Cricket Club Arezzo: il messaggio per un grande progetto… non trova campo
17 Il Giro 2013 sulle vie della Toscana 18 Obiettivo promozione: il Giotto presenta gli atleti delle squadre seniores 19 Il PODIO DI GENNAIO: con 1258 voti Jasmine Bernardini è la migliore del 2012 20 Propaganda, settore dove crescono le speranze del nuoto aretino CULTURA 21 Mauro Capitani: dal 1967 il trionfo dell’eclettismo, nel segno del colore 24 XIV Premio letterario “Tagete”: ancora un’edizione all’insegna della qualità 25 Invito al viaggio: Roberto Ghezzi presenta la sua prima personale aretina alla Galleria RiElaborando 26 La Torre in armi: i laboratori didattici dell’Associazione Scannagallo TRUCCO & PARRUCCO 27 Un trucco per ogni volto
“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 133 – VENERDÌ 1° FEBBRAIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT
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IL SETTIMANALE DI AREZZO
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ANNUNCI E PROSTITUZIONE, IL QUESTORE RISPONDE
di Cecilia Falchi
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l dottor Felice Addonizio, questore di Arezzo, ci spiega qual è la situazione reale della prostituzione nella nostra città: «Il fenomeno, se così possiamo chiamarlo, è poco rilevante...». Il giorno dell’intervista, infatti, solo su un quotidiano compariva un annuncio esplicitamente a sfondo sessuale, «ma quelli più preoccupanti sono gli annunci meno espliciti, dove non è chiaro se l’offerta riguarda o meno prestazioni sessuali…». Cosa può fare la Polizia? «Come legge lei i giornali, ovviamente, li leggiamo anche noi: da lì parte il monitoraggio, raramente avviene per segnalazione di qualche condomino o capo-condomino infastidito dal viavai; i controlli sono svolti partendo da alcuni indicatori precisi, come la regolarità del contratto di locazione, la corrispondenza tra il consumo delle utenze e quanto dichiarato per l’appartamento in termini di numero di affittuari, se l’eventuale permesso di soggiorno sia in regola o lo sia il timbro sul passaporto, nel caso di cittadini extracomunitari. Inoltre si cercano eventuali indizi che dimostrino il reato di sfruttamento della prostituzione quali la presenza di Viagra, un numero elevato di preservativi, gingilli vari, ecc. Nel caso ci siano irregolarità vengono svolte le relative segnalazioni all’autorità giudiziaria e/o alla Guardia di Finanza, ma in città la prostituzione è praticamente tutta “regolare” e svolta da persone che ne fanno una professione, non perché vittime di uno sfruttamento». Dov’è che sussiste il reato? Per il nostro ordinamento la prostituzione in quanto tale non è reato, il reato penalmente perseguibile è il cosiddetto sfruttamento della prostituzione, per altro reato difficilmente provabile: può essere considerato sfruttamento della prostituzione colui, o colei, che inciti o faciliti lo svolgimento dell’azione procurando clienti, condom, ecc… continua a pag. 4
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Le denunce, relativamente alle indagini che vengono svolte, sono effettuate e sono tutte per sfruttamento della loc. Gragnone 29 prostituzione; recentel. 0575 365251 temente, ad esempio, sono stati denunciati soprattutto cittadini romeni e albanesi. «Un altro problema sorge perché, essendo la prostituzione legale, si deve capire che in casa una persona può fare ciò che vuole, finché non crea disturbo della quiete pubblica. Nel caso di chi esercita per strada, l’unico reato di cui può essere colpevole è atti osceni in luogo pubblico, reato comunque “evanescente” per la difficoltà di provarlo e perseguirlo a causa dell’enorme giurisprudenza a riguardo, o di messa in pericolo della moralità, ma questo solo nel caso in cui siano coinvolti minorenni, ed è comunque difficile da dimostrare. Al massimo, ma è una forzatura e un semplice ricorso a un Tar può annullarlo, si può richiedere l’allontanamento della persona dal comune in questione». Cosa cambia nel caso di minorenni? «Dipende dall’età del minore: al di sotto dei 14 anni un qualunque atto sessuale che coinvolga un ragazzo/a è considerato violenza, ma tra i 14 e i 18 anni si tratta di “violenza sessuale presunta”, dove va dimostrata la mancanza di consenso; quello che permette l’esistenza della minaccia alla moralità e la presunta violenza sessuale è, essendo il soggetto minorenne, il mancato sviluppo della completa capacità di intendere e volere, poiché la persona è ancora in formazione… Tornando alla situazione aretina le prostitute che operano in città sono circa 18 e tutte persone conosciute, quasi tutte pendolari da Firenze o Perugia, e nel caso il reato di sfruttamento si svolgesse dove sono domiciliate, non potremmo farci nulla per questioni di giurisdizione; ciò che preoccupa di più – conclude il Questore – sono i centri massaggi, che teniamo sempre sotto stretta sorveglianza e, come avvenuto recentemente, chiudiamo per irregolarità».
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DANILO PETRI, UNA FORMULA PER “FERMARE IL DECLINO”
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ogliamo risollevare il Paese? È indispensabile una discontinuità assoluta con il passato. Non a caso il rinnovamento costituisce l’aspetto fondante del movimento: i nostri candidati non provengono dagli ambienti della politica, salvo di Andrea Bardelli alcune eccezioni – come il sottoscritto – che tuttavia possono vantare un operato senza macchia». Danilo Petri, con trascorsi da Primo Rettore della Fraternita dei Laici, è quarto in Toscana per il Senato con Fare per Fermare il Declino, il movimento nazionale nato da sei mesi all’incirca e salito alle cronache locali con la presentazione del candidato premier Oscar Giannino, ospite ad Arezzo lo scorso 12 gennaio. «Sebbene i suoi fondatori – seguita Petri – siano economisti del calibro di Michele Boldrin o Luigi Zingales, inserito nella lista dei primi cento pensatori al mondo, e intellettuali come il già citato Oscar Giannino, Fil è alimentato da individui comuni, dall’artigiano all’insegnante e dal commerciante al filosofo, indignati dall’attuale scenario collettivo». Quale l’inserimento di Fare per Fermare il Declino nel generale quadro degli schieramenti? «In un panorama dove permangono i tradizionalismi nel fare politica, con nomi e volti che si ripropongono malgrado siano responsabili dell’attuale deriva italiana, le due vere novità sono rappresentate dal nostro movimento e da Beppe Grillo. Grillo, seppure si presenti con una retorica e una modalità di fare politica originale e dalle intuizioni interessanti, a titolo d’esempio l’accento posto sulle reti di comunicazione, soffre il problema della debolezza delle sue proposte, in cui alla ragionevolezza si antepongono rabbia e sdegno. Diverso è il nostro caso, dove, nonostante l’oramai celebre motto “Stato Ladro” di Giannino, è assente quella retorica impulsiva del 5 Stelle, sostituita da un Danilo Petri con Oscar Giannino continua a pag. 6
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approccio più razionale». Come è avvenuto il suo avvicinamento a Fil? «Benché ritenga di non avere chance per un ingresso in Parlamento, ho scelto di adoperarmi in prima persona non solo perché credo nelle idee ma anche per amore della politica e della città. Il mio è un impegno civico, da aretino, anche se rivolto al nazionale. L’ingresso in questa realtà è avvenuto dopo una lunga frequentazione degli articoli di Giannino, col quale percepivo una certa affinità di pensiero. Così alla nascita del movimento mi sono iscritto, raccogliendo successivamente l’invito alla candidatura da parte del Coordinatore regionale». A impressionare positivamente chi naviga sul sito fermareildeclino.it è una trattazione approfondita dei punti che compongono il programma, riassunto in dieci interventi pubblicati con concretezza di numeri e proposte. «È un modo per affrontare con chiarezza la competizione elettorale, visto che vorremmo tutti, a prescindere dalla bandiera, che la politica fosse in primo luogo una battaglia di idee e non il trionfo dei personalismi. Per questo abbiamo individuato dieci pilastri attorno a cui costruire il nostro progetto, in cui la componente economica riveste un ruolo chiave. Innanzitutto si devono abbassare le tasse, con il conseguente aumento del reddito disponibile nelle tasche degli italiani, altrimenti i consumi interni stentano a ripartire e non esiste crescita. Secondariamente è necessario abbattere il debito pubblico, che costa 80 miliardi circa all’anno solo di interessi da pagare a chi detiene il credito. A tal proposito è stato calcolato il recupero di 210 miliardi in cinque anni, attraverso operazioni come la messa a reddito del patrimonio dello stato e l’alienazione di beni immobili e pacchetti azionari. Infine è fondamentale la diminuzione della spesa pubblica, onde ricavare risorse per alleggerire la pressione TEL.
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fiscale sui cittadini, tramite una contrazione delle spese generali, tra cui i famosi costi della politica ma soprattutto i costi della burocrazia. Sintetizzando: ridurre il perimetro dello Stato, in una visione in cui l’aspetto economico risulta inevitabilmente preponderante, considerata l’evidente difficoltà delle famiglie ad arrivare a fine mese». Quali sono altri fronti programmatici? «Abbiamo a cuore la riforma della giustizia, che oltre ad assumere una rilevanza civile e sociale rappresenta un valore economico. Il corretto funzionamento dei meccanismi della giustizia, con una reale efficacia delle pene e con la rapidità nei riscontri processuali vale un punto di Pil, ossia circa 16 miliardi. Potrei inoltre menzionare gli interventi rivolti ai giovani e alle donne, nonché quelli orientati all’università e alla scuola, volani dell’emancipazione socio-economica delle generazioni a venire». Le vostre aspettative. «Il 4% a livello nazionale. In Toscana i sondaggi ci vedono oltre questa soglia, mentre in Veneto e Lombardia saremmo addirittura al 6%, dato che ci consentirebbe di avere una quindicina di deputati in Parlamento. Posso dirvi che se i cittadini desiderano avere un drappello di rappresentanti competenti e politicamente sani, è necessario che il movimento raggiunga la soglia minima di sbarramento. Comunque, al di là del risultato elettorale, Fare per Fermare il Declino è un movimento destinato a restare nel tempo: entro giugno si costituirà in partito, per diventare motore di progetti più vasti».
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LE TATTICHE DELLA CAMPAGNA ELETTORALE…
di David Mattesini
ieccoci al tormentone che rimbalza come una pallina magica a ogni sacrosanta elezione: “l’ago della bilancia nella ricerca del consenso lo si sposta conquistando l’elettorato centrista”, sostengono diversi addetti ai lavori. Una “vecchia storia”, che però ha ovviamente un fondo di verità, e a guardare il numero di liste presenti proprio lì nel mezzo, e il numero di candidati “centristi” aretini in giro per le varie liste, stavolta sembrerebbe davvero così. “Io c’entro”, recitava un vecchio e tanto discusso slogan di Casini. Fli, Udc, “Scelta Civica” per Monti, “Fare per Fermare il declino” di Oscar Giannino, (guidata ad Arezzo da Danilo Petri), centristi renziani nel Pd, ex centristi nel PdL, insomma un grande ingorgo che può essere letto in vari modi. Nei fatti lo è, a seconda delle analisi fatte dai singoli interpreti nella corsa elettorale. Secondo il finiano Macrì, ad esempio, in lista per la Camera, il progetto montiano avrebbe comunque una caratura maggioritaria. Ma mentre alcuni sembrano aspettare che la carriera politica del Cavaliere giunga alla sua naturale conclusione, la risposta sembrerebbe essere diversa per partiti come l’Udc, che guardano a un terzo polo autonomo da sempre. Insomma, il progetto di un “grande centro” è un fenomeno solo transitorio o no? Si tratterebbe di una sorta di “Opa” sul PdL, aspettando magari l’epilogo del berlusconismo? Ancora non è dato saperlo. Intanto nel centrosinistra, mentre Bersani candida i renziani che recuperano voti al centro, non accenna a sciogliersi in maniera chiara il nodo gordiano di una convivenza pressoché im-
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possibile, nella prospettiva di un pareggio al Senato, tra Monti e Vendola. Ha provato a scioglierlo Sel, in occasione della presentazione della lista ad Arezzo, con Renzo Ulivieri presente. Anche se la sensazione è che poi obtorto collo i vendoliani, sotto la pressione del Pd, potrebbero essere costretti ad accettare un “asset” che potrebbe esser l’unico con i numeri necessari a governare. In caso di vittoria del centrosinistra, naturalmente. A meno di una variante con accordo “soft”: appoggio esterno al Senato, uno o due ministeri chiave e quindi Monti o comunque un montiano come nuovo Presidente della Repubblica. Insomma, in questa tornata saranno proprio i risultati della variabile montiana e di quella grillina a comporre la determinante che farà la differenza tra un salto evolutivo del bipolarismo all’italiana e un ritorno a una sorta di Prima Repubblica. La nuova e auspicabile legge elettorale (purtroppo sempre ex post) ne sarà quindi l’ovvia conseguenza. Ad Arezzo, in diversi sembrano averlo intuito, e gli elettori?
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di Lucio Massai
SING SING, UNA MEDIATECA A DISPOSIZIONE DELLA CITTÀ
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evoluzione della scena musicale aretina è passata negli ultimi trenta anni non solo attraverso le band, i locali, le radio, i festival, ma anche attraverso attività culturali associative importanti come il Sing Sing. Attività questa che ha permesso uno studio, una ricerca sulla musica a molti giovani, attività alla portata di tutte le anime golose di note, musicisti e non – alcuni sono diventati anche famosi – potendo contare su migliaia di cd da ascoltare, da fruire navigando sensorialmente fra le contaminazioni e le evoluzioni dei generi musicali. Una associazione che ha lottato per anni e anni per portare avanti il suo progetto culturale e associativo. Fabio Del Toro è da 18 anni il deus ex machina. Fabio, tutto comincia nei primi anni Novanta. «All’epoca ero un ambulante, vendevo panini per otto mesi all’anno, spesso ai concerti, ricordo di Vasco Rossi a Città di Castello dove i fan mi “svaligiarono” il furgoncino. Dalla primavera all’autunno ero impegnato a lavorare, mentre gli altri mesi giravo il mondo. Nel 1991, a Milano, la base dei miei voli, noleggiavo i cd in alcuni negozi, per ascoltarli mentre giravo a far consegne. Dovevo andare in Thailandia: fissato il volo, il caso volle che il mio passaporto fosse scaduto alcuni giorni prima. Rimandai il volo, il viaggio. Mi riproposi allora di documentarmi per aprire una attività di noleggio cd ad Arezzo. Abbandonai il mestiere di ambulante e con il contributo della famiglia realizzai il progetto l’anno dopo, nella sede storica di via Piave, 23 metri quadrati. Non esistevano leggi che lo proibivano, dopo aver fatto molteplici ricerche in Camera di Commercio, Siae, Vigili e quant’altro. Poco anni dopo mi travolse però un inaspettato uragano giuridico/ legale, a livello nazionale, di contestazioni. Chiusi ditta e aprimmo come associazione per mantenere vivo e non disperdere il patrimonio musicale, e dare vita a una mo8
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derna e fornita musicoteca a disposizione dei soci. In seguito, dopo essere passato indenne sotto la lente di ingrandimento penale e tributaria, ci siamo visti arrivare un azione legale civile congiunta dalle maggiori case discografiche insieme ai seguenti artisti Madonna, Bruce Springsteen, Eric Clapton, Billie Joe Amstrong (dei Green Day), Ray Manzarek, Lou Reed e i Velvet Underground, Alanis Morissette e Darius Rucker degli Hootie & the Blowfish». Non entrando nei tecnicismi giuridici, voi non avete mai chiuso, e questo è significativo. Cosa è e che cosa fa il Sing Sing? «Il circolo culturale musicale Sing Sing è una associazione senza fini di lucro, nata nel 1994, non legata a nessuna bandiera, con lo scopo di diffondere la cultura musicale e le arti multimediali. Il circolo è in continua evoluzione fin dalla sua nascita. Diventato un punto d’incontro e scambio di esperienze musicali, con l’apporto dei soci abbiamo creato anche una videoteca, e con l’avvento di internet, il circolo ha acquistato e messo a disposizione
dei soci, strutture informatiche, materiali e corsi per imparare ad usarli. Tutti noi soci, negli anni fra Arezzo e Siena più di 12.000, abbiamo a nostra disposizione 35.000 cd e 15.000 dvd nella nostra attuale sede in via Verga. Il circolo gestisce il patrimonio della mediateca per conto dei soci, che sono i proprietari e quindi ne possono usufruire, non abbiamo mai fatto noleggio dal 1994, dal momento in cui per legge non si poteva più fare. Siamo stati molto attenti sugli aspetti dell’associazionismo in modo da evitare inutili polemiche. Se un giorno i soci volessero chiudere, il nostro patrimonio sarà devoluto interamente. Abbiamo formato molti giovani alla cultura della musica, noi promoviamo la musica, la cultura dei concerti. Siamo strutturati come una moderna biblioteca». Cosa è per te la musica? «La musica è di fatto un viaggio nel mondo, incontri e influenze di popoli e culture». arezzonroll@gmail.com
mercoledì 6 febbraio 2013 – turno giallo
Il diavolo custode di e con Vincenzo Salemme regia di Vincenzo Salemme «Vuoi rinascere e ricominciare da capo? La vuoi la seconda possibilità?»: queste le domande che Salemme si fa assieme al pubblico, ridendo, senza cattiveria né paura, su noi stessi
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UNIVERSITÀ APERTA: NUOVA E DELL’ORIENTAMENTO
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ornano anche quest’anno le giornate per l’orientamento all’Università di Siena. Un’iniziativa che ogni anno permette a molti dei futuri studenti di affacciarsi sulla di Luca Piervenanzi realtà universitaria e sul mondo accademico, prima di attuare una scelta importante come il percorso di studi da intraprendere. L’evento, in programma per il 21 e il 22 febbraio, permetterà inoltre agli interessati di conoscere nello specifico sia l’offerta formativa sia i servizi dell’ateneo senese. Gli appuntamenti e gli incontri all’interno di queste due giornate di orientamento saranno un numero considerevole, e dislocati un po’ in tutte le sedi dell’Università di Siena. Sarà possibile per esempio assistere a lezioni universitarie, piuttosto che incontrare docenti e studenti tutor. Tra i vari punti di accoglienza e strutture didattiche dell’ateneo, la sede universitaria di Arezzo ha in programma una due giorni ricca di appuntamenti rivolti ai docenti delle scuole medie superiori, agli studenti e alle loro famiglie. Entrambe le giornate inizieranno alle 9.30 e si protrarranno fino a metà pomeriggio. La mattina si aprirà con un momento di accoglienza e presentazione del nuovo dipartimento aretino (ex facoltà) e dei tre corsi di studio presenti nella nostra città, che vi ricordiamo sono: Scienze dell’Educazione e della Formazione, Lingue per la Comunicazione Interculturale e d’Impresa, e infine Studi Umanistici. Nella seconda parte della mattinata verrà invece illustrata ai partecipanti la vita universitaria tramite le possibili opportunità di studio e lavoro ma anche borse di studio, Erasmus e mobilità internazionale extraeuropea. Seguirà poi una visita guidata all’interno delle strutture del campus del Pionta di viale Cittadini, dove sarà possibile vedere le aule, i laboratori, la biblioteca, ecc.
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A EDIZIONE PER LE GIORNATE Nel pomeriggio si svolgerà un workshop incentrato sulla metodologia di studio, argomento che tra l’altro potrebbe tornare molto utile agli studenti che tra qualche mese si troveranno ad affrontare gli esami di maturità. Si parlerà appunto di come preparare una tesina, come sostenere un esame orale o, per esempio, come studiare un libro. Il programma degli eventi sarà lo stesso che si ripeterà nelle due giornate dedicate all’orientamento, unica eccezione l’incontro in programma per il 22 febbraio alle ore 16.30, dal titolo La parola alle famiglie. Progettare insieme il futuro dei giovani. Un evento quello di Università Aperta – Giornate di orientamento ormai giunto alla quarta edizione, e che ogni anno cerca di adattarsi e rinnovarsi in base ai bisogni e alle necessità di coloro che si apprestano a compiere una scelta importante come crearsi un percorso di formazione e studi. Una possibilità, per molti, di vedere da vicino e conoscere la realtà universitaria della nostra città, certamente non enorme ma non per questo di secondo piano. Una piccola comunità universitaria ma che ha la propria forza nella facilità di relazione, nell’accoglienza e nei rapporti umani, solitamente difficili da stringere e approfondire nelle grandi città universitarie. Non è un caso che molti degli studenti Erasmus che decidono di passare una parte degli studi nella nostra città provengano dai grandi, e spesso affollati, atenei europei. Anche questi possono essere criteri di valutazione nella scelta del corso di laurea da seguire. Ulteriori informazioni riguardo al programma completo degli incontri e relativi contatti sono disponibili sul sito ufficiale dell’Università di Siena. Per partecipare alle giornate di orientamento è necessario compilare la scheda di adesione, disponibile sempre sul sito dell’ateneo senese.
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in copertina
Monnalisa Softball
on di solo baseball vive il Bsc Arezzo. Uno dei fiori all’occhiello della società aretina è l’attività femminile del softball, una florida realtà che si prepara a disputare il suo terzo campionato in Serie A2 e che, con le proprie squadre giovanili, si è ormai piazzata ai vertici dello sport italiano. Il merito di questi bei risultati è da attribuire a Fabio Borselli, il tecnico che da oltre dieci anni guida il softball aretino e che si è fatto promotore della crescita di tutto il movimento, dal vivaio alla prima squadra. In questa intervista Borselli ci rivela i progetti, i sogni e le ambizioni con cui il Monnalisa Softball Arezzo si appresta a vivere la nuova stagione. L’A2 è ormai alle porte: con quale obiettivo vi avvicinate all’appuntamento? «Ogni anno siamo sempre riusciti a migliorare il risultato della stagione precedente, dunque, considerando che siamo reduci da una salvezza tranquilla, per questo nuovo campionato puntiamo ad assestarci
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Ai vertici del softball italiano il Monnalisa Arezzo punta in alto Il softball aretino si prepara alla terza stagione in A2 e sogna un nuovo tricolore con l’Under 21 [segue da pag. 13]
nelle zone medio-alte della classifica. Nel 2012 abbiamo dimostrato di saper giocare un ottimo softball e siamo riusciti a battere quasi tutte le avversarie incontrate, dunque, considedi Marco rando che la squadra è cresciuta in età, consapevolezza ed Cavini esperienza, è naturale aspettarsi un passettino verso l’alto». Con che squadra affronterete il campionato? «In prima squadra giocheranno tutte quelle ragazze che, tra Serie A e giovanili, negli ultimi anni hanno fatto la fortuna del softball aretino. Possiamo fare affidamento su un roster di valore che, nonostante la giovane età delle giocatrici, ci permette di sognare una stagione di alto livello. Tra le migliori atlete della nostra squadra spiccano Giada Giannini e Giulia Mattioli, due aretine che a inizio gennaio hanno partecipato a Grosseto al raduno della Nazionale italiana per decidere le azzurre per l’Europeo 2013. Sulla loro scia potrebbero collocarsi anche Jasmine Bernardini e Chiara Pratesi, due ragazze del 1997 che hanno vissuto una vera e propria esplosione e sembrano proiettate verso un futuro da protagoniste. In questa stagione potremo inoltre contare sul prezioso apporto di Giorgia Dall’Aglio, una giocatrice reduce da un positivo campionato nel San Marino: si tratta di un inserimento importante che potrà portarci esperienza e qualità». Di strada ne avete già fatta tanta, ma dove sognate di arrivare? «Io e gli altri tecnici (Sandra Borrini, Alessandro Fois e Claudio Marinelli) sappiamo di poter fare affidamento su una squadra in costante crescita e su un florido settore giovanile. Questa consapevolezza alimenta in noi la convinzione di poter ambire in pochi anni all’Italian Softball League, la massima serie nazionale». Concludiamo con un accenno al settore giovanile. «L’orgoglio del nostro vivaio è l’Under 21, una bella realtà che nelle ultime stagioni ha raggiunto il top, conquistando uno scudetto nel 2011 e arrivando alle finali nazionali. Questa squadra rappresenta il nostro laboratorio, perché qui formiamo quelle atlete che in futuro avranno l’onore e l’onere di giocare in prima squadra. L’Under 21 ha un roster in costante mutamento perché è destinata di anno in anno a perdere pezzi, ma il dato positivo è che, nonostante il ricambio, ci siamo sempre mantenuti su ottimi livelli e dunque, anche per questo 2013, puntiamo a confermarci tra le migliori realtà italiane».
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Il 2012 d’oro di Jasmine di Omero Ortaggi
La migliore atleta aretina del 2012
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stato un 2012 magico per l’atleta quindicenne del BSC Arezzo Jasmine Bernardini. Un anno contraddistinto da una stagione sorprendente che gli è valsa il riconoscimento da parte del “Settimanale di Arezzo” di atleta aretina dell’anno, vinto al termine di un sondaggio che l’ha vista trionfare con centinaia di voti a favore. Jasmine Bernardini ha il piede sull’acceleratore, tanto che durante la scorsa stagione, dopo l’esordio in A2, è riuscita a strappare una maglia da titolare, diventando uno degli elementi fondamentali per il BSC Arezzo: «È stato un 2012 pieno di soddisfazioni, iniziato col grande onore di poter esordire in A2, poi è arrivata pure la convocazione in Nazionale che per me è stata emozionante quanto inaspettata. Inaspettata come il riconoscimento ricevuto dal “Settimanale di Arezzo”, per questo ringrazio tutti coloro che mi hanno votato». L’approdo in Nazionale è avvenuto in occasione del torneo estivo tenutosi a Tollo in Abruzzo, dove Jasmine ha dimostrato le proprie doti tecniche con una serie di prestazioni che gli sono valse il premio come migliore ricevitore del torneo. L’A2, le grandi prestazioni, la convocazione in Nazionale, il tutto raggiunto grazie a un grande talento e a un gruppo, guidato dall’allenatore Fabio Borselli, capace di fare quadrato intorno a lei: «Devo dire grazie alla mia squadra e al mio allenatore per avermi aiutato a credere in me stessa e spinto a superare le mie prime paure, fino a farmi diventare l’atleta che sono adesso». Per le compagne di squadra Jasmine nutre grande stima e riconoscenza «per come mi hanno accolto e aiutato a crescere», tanto da vederle come «modello da seguire per il mio futuro». Dopo le grandi soddisfazioni dell’anno appena trascorso, la nuova stagione di softball si avvicina a grandi passi. Una stagione con obiettivi importanti per Jasmine e che lei stessa non ha paura di affrontare: «Voglio continuare a crescere in ogni allenamento, migliorando le mie prestazioni, continuando ad alzare il mio livello di autostima». Proprio l’autostima, quell’ingrediente che cresce con il tempo e con l’esperienza, che si forgia di partita in partita e che è il frutto dei sacrifici fatti in ogni allenamento. Perché la stoffa di chi può arrivare in alto c’è tutta, e perché lei, come gli ha ribadito spesso l’allenatore Fabio Borselli, ha tutti i mezzi per farcela: basta crederci, così tutto sarà possibile.
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Il messaggio per un grande progetto…non trova campo
di Giacomo Belli
United Cricket Club Arezzo
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ossedere una Ferrari e non avere le chiavi per farla partire. È questo il paradosso, frustrante, in cui si ritrova bloccato lo United Cricket Club Arezzo. «È da dieci anni che il problema è trovare un campo dove poter fondare la nostra attività – Nella tavola rotonda della nuova sede dell’Arci in via Garibaldi, il presidente Tito Anissuzaman va dritto al punto. – Io vorrei che l’Amministrazione prendesse sul serio questa iniziativa». Il cricket ad Arezzo ha già sfondato la barriera dei 100 tesserati (senza contare gli amatoriali). La disciplina ha avuto un enorme successo nelle scuole ed è un fenomeno, in virtù della crescita costante del multiculturalismo cittadino, in ascesa esponenziale. Quantificando la richiesta del’Ucc, basterebbe un ettaro scarso e poche migliaia di euro per la sistemazione: «Noi vogliamo contribuire alle spese –prosegue il Presidente – e dare una mano allo sviluppo del progetto. Esistono i bandi ed è possibile chiedere finanziamenti sia pubblici che privati. Ci stiamo muovendo su tutti i fronti per trovare alternative possibili e un luogo adeguato. Ma non si può operare senza il Comune al nostro fianco». Allo stato attuale, centinaia di ragazzi si trovano a dover praticare il loro sport nei parchi pubblici o dipendere, per le giornate di campionato regionale e provinciale, dall’estrema gentilezza e sensibilità del Vasari Rugby e del Bsc: «È un peccato – ci dice Rohan, uno dei coordinatori dell’Ucc – ovunque andiamo ci accolgono a braccia aperte. Le difficoltà economiche sono enormi, soprattutto per i più giovani, ma i risultati ottenuti eccezionali [eliminazione dai quarti di finale nazionali, nda]». Purtroppo «dobbiamo frenare la richiesta di tesseramenti – ci dice preoccupato Marco Mascalchi, uno dei coordinatori del progetto. – Avremmo le potenzialità per creare otto squadre, giovanili e femminili comprese. E non mi sbilancio troppo nel dire che in tre anni, con la qualità tecnica di cui disponiamo, la Serie A sarebbe nostra. Per questo vorremo organizzare un evento nel 2014 e realizzare il sogno di un’Accademia del Cricket». Il club unisce cinque popoli diversi: India, Pakistan, Bangladesh, Italia e Sri Lanka. In realtà è un cuore solo, e il suo pulsare travalica i confini della mera attività fisica: «C’è una generazione di ragazzi stranieri che tende a rimanere molto tempo a casa e trova molte difficoltà sia a scuola (30% di bocciati e alto abbandono scolastico) sia fuori da essa. Questi ragazzi chiedono di sentirsi vivi. E lo sport non si rende conto delle proprie possibilità dell’integrazione nel divertimento, l’arma più grande che esista».
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1° FEBBRAIO 2013
di Alessio Segantini
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Il Giro 2013 sulle vie della Toscana
omenica 12 maggio il territorio aretino sarà in festa, così come sarà al centro delle attenGuido Perugini ci spiega come è nata la zioni del mondo sportivo, dato che il tappa Sansepolcro-Firenze Giro d’Italia – a detta di molti “la corsa di biciclette più bella del mondo” – attraverserà il suolo aretino per ottanta chilometri circa. Guido Perugini, responsabile dell’Ufficio Sport della Provincia, ci svela tutti i retroscena delle nona tappa. «Questa tappa, definita di media montagna, viene dopo una cronometro in terra marchigiana e prima di affrontare le grandi montagne delle Alpi. La partenza avviene da Sansepolcro, poi passa per Anghiari e il valico della Scheggia e prosegue sul fondovalle casentinese fino a Poppi, dove imbocca il passo della Consuma: da qui in poi la corsa entra nella provincia di Firenze». Il nostro territorio, dunque, viene attraversato da est a nord in due delle quattro vallate. Continua Perugini: «La tappa ha un’altimetria interessante, che può diventare dura, e ha pure un inizio di tappa che può favorire fughe da lontano. Addirittura l’organizzazione del Giro, e in primis il direttore Vegni, avrebbe voluto passare da Pieve Santo Stefano ed effettuare lo Spino, che avrebbe portato la corsa a Chiusi della Verna e poi di nuovo nel Casentino. Purtroppo ci sarebbero stati diversi problemi, come l’ordine pubblico, la qualità delle nostre strade montane e la corsa troppo dura, dato che dopo questa tappa si devono ancora affrontare tutte le montagne alpine». Dopo queste riflessioni tecniche, Perugini passa a parlare di come è stata resa possibile questa tappa: «C’era la volontà del Giro di far arrivare una tappa nel circuito fiorentino che ospiterà i Mondiali quest’anno. Noi abbiamo dato la disponibilità per la partenza, grazie anche al Comune e alla società ciclistica di Sansepolcro. Dato che la “Gazzetta” e RCS, organizzatori dell’evento, sono sempre stati attenti alla nostra provincia (prima in Italia per corse ciclistiche), abbiamo ottenuto la partenza, che significa anche promozione del territorio e visibilità sui canali nazionali. Dobbiamo inoltre ringraziare tutti gli enti coinvolti, perché hanno partecipato economicamente e si sono impegnati per far sì che la tappa fosse possibile». Un’occasione, dunque, per tutto il movimento e per il territorio per mettersi in mostra e per fornire un’immagine di pregio, con il comitato di tappa che sta sensibilizzando la Rai per ottenere delle riprese aeree che valorizzino il territorio. La corsa sarà dedicata – come succede tutti gli anni con tappe che attraversano la Toscana – a Gino Bartali, e vuole essere un omaggio a due dei borghi più belli d’Italia, Anghiari e Poppi. Perugini conclude affermando: «Questo evento sarà la cartina tornasole per i Mondiali di ciclismo e per la nostra zona, speriamo che sia una giornata di sport bellissima e sia seguita da VIA FIORENTINA 20/22, ACCANTO HOTEL MINERVA tanti appassionati».
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Obiettivo promozione: il Giotto presenta L’ambizioso circolo gli atleti delle squadre seniores aretino ha reso note le cinque formazioni l Circolo Tennis Giotto è pronto alla nuova stagione: nei giorni scorsi la società aretina ha ufficialmente presentato le cinque squadre con cui affronterà i vari seniores con cui affronterà i vari campionati del 2013. Le principali campionati del 2013 attese del circolo ricadono sulla squadra che disputerà il campionato maschile di Serie C e che, dopo essere arrivata nel 2012 ai play-off nazionali, proverà a conquistare la promozione in Serie B. Per inseguire l’ambizioso obiettivo, il Giotto ha allestito una squadra “fatta in casa” composta da maestri del circolo e da atleti cresciuti nella sua scuola tennis: capitanati da Alessandro Caneschi, gli altri tennisti in rosa sono Giovanni Ciacci, Giacomo Grazi, Vittorio Martinelli e Fabio Pichi, con la doppia novità dei giovanissimi Alessio Bulletti e Filippo Fratini, due promesse nate nel 1998. La prima squadra femminile del Giotto sarà invece impegnata in Serie D1, un campionato che affronterà da neopromessa. A difendere i colori del circolo saranno la capitano Ester Baschirotto, Gloria Bianchi, Giulia Casini e Verena Verde, che potranno contare da questa stagione sul prezioso apporto di Maria Paola Zavagli, esperta tennista che vanta una bella carriera professionista (in passato è arrivata fino al 150° posto del ranking mondiale WTA). da profession «La Serie C maschile e la Serie D femminile sono i nostri fiori all’occhiello – spiega Jacopo Bramanti, direttore tecnico del Giotto. – Con queste due formazioni puntia puntiamo a una doppia promozione nelle categorie superiori: il nostro obiettivo a lungo lung termine è di poter portare in Serie B le due prime squadre del circolo». investe grandi speranze anche sulla squadra di D1 formata dal Il Giotto G capitano Alessandro Ciani, da Nicola Carboni, da Fabrizio Cavallini, da capit Francesco Franc Gigli, da Andrea Iodice, da Alessandro Lavorca, da Marco Rossi e dalla new entry Osvaldo Fratini. Questa Qu formazione mirerà direttamente alla promozione in C, un traguardo già sfiorato nel 2012 quando perse la serie superiore solo nell’ultimo set della finale. Le ultime due squadre, una composta da adulti e l’altra da soli ragazzi del vivaio, si metteranno alla prova nel campionato di D3: la prima, guidata dal nuovo capitano Francesco Benci, farà affidamento t sul presidente del Giotto Luca Benvenuti, su Francesco Crocini, su Marco Felicini, su Paolo Gudini, su Fabrizio Sarrini e su Roberto Rossi, mentre t la seconda conterà sui giovani Gianmarco Boncompagni, Marco Caneschi, Alberto Ceccarelli, Riccardo Cecchi, Riccardo Cini, Edoardo Paolelli, Andrea Pecorella e Alessio Valenti.
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IL PODIO DI GENNAIO
di Marco Cavini
Con 1258 voti Jasmine Bernardini è la miglior atleta del 2012 Sul podio dell’anno anche la Chimera Nuoto e i bimbi terribili dell’Under 13 dell’Arezzo Hockey
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er questo mese facciamo uno strappo alla regola e, anziché proporvi il podio di gennaio, facciamo un salto indietro e vi proponiamo il podio dell’anno 2012. Perché? Semplicemente per rendere omaggio ai vincitori del sondaggio lanciato sul web nelle scorse settimane per designare i migliori sportivi aretini del 2012. Il sondaggio ha riscosso un successo incredibile ricevendo, in appena una settimana, ben 1258 voti e l’entusiasmo di numerose società sportive, che si sono attivate per far votare i propri atleti o le proprie squadre. I risultati confermano la tendenza del 2011, quando si impose Ilaria Badalotti dell’Arezzo Karate: anche in questa occasione a vincere è un’atleta individuale, femmina e giovanissima. Per i lettori del “Settimanale”, la sportiva dell’anno è Jasmine Bernardini del Bsc Arezzo! posto: Jasmine Bernardini Grande promessa del softball italiano, Jasmine è un’atleta di 15 anni che nel 2012 è stata protagonista di una vera e propria esplosione. Nelle file del Bsc Arezzo è stata una delle rivelazioni del campionato di A2, affermandosi come la più giovane titolare della squadra aretina, risultando spesso tra le migliori in campo e ricevendo complimenti da tecnici e giocatrici di tutta Italia. Questo exploit non è passato inosservato ai selezionatori della Nazionale italiana, che in estate l’hanno convocata per disputare un torneo con l’Under 15. posto: Chimera Nuoto Gli agonisti della Chimera Nuoto nel 2012 si sono affermati ai vertici della Toscana conquistando ben 64 medaglie nei vari campionati regionali (di cui ben 24 d’oro). Tra i nuotatori aretini spicca Giamila Vannuccini, una ragazza del 1995 capace di arrivare quinta nei 50 dorso ai Campionati Italiani Giovanili di Riccione. posto: Under 13 Hockey Club Arezzo Dei Lions eravamo abituati a esaltare i grandi successi in Serie A della prima squadra. Invece nel 2012 il compito di sorprendere è spettato ai ragazzi e alle ragazze dell’Under 13 che hanno dato spettacolo, ottenendo vittorie in Toscana e in Italia e centrando un prestigioso quarto posto nelle final-four nazionali.
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Propaganda, settore dove crescono le speranze del nuoto aretino
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a Chimera Nuoto è giunta alla prova del nove. Domenica 27 gennaio, a Foiano, ha preso il via il campionato provinciale Propaganda, una serie di gare che coinvolge gli atleti del settore pre-agonistico di tutte le società di nuoto della provincia di Arezzo. Forte di otto successi consecutivi, la Chimera Nuoto si è presentata all’appuntamento con un numero record di ben 120 nuotatori tra i 5 e i 16 anni, e il dichiarato obiettivo di ripetere gli ottimi risultati raggiunti nell’ultimo decennio. «Già nella gara d’esordio abbiamo ottenuto tanti bei piazzamenti – afferma il direttore tecnico Marco Magara. – Siamo entusiasti perché possiamo contare su un settore Propaganda in costante
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crescita e con un numero sempre più alto di nuotatori. Gli ottimi risultati che da anni riusciamo a cogliere sono il giusto premio per la competenza del nostro staff tecnico e per la qualità delle nostre metodologie di insegnamento, due requisiti che ci permettono di raggiungere buoni risultati anche con bambini di 5 o 6 anni». Il Propaganda è il settore che, collocandosi a metà tra la scuola nuoto e l’agonistica, ha l’obiettivo di fare degli atleti dei veri e propri nuotatori, permettendo loro di apprendere le tecniche del nuoto e di disputare le prime gare contro coetanei di altre società. I tecnici a cui la Chimera Nuoto ha affidato i suoi 120 atleti sono Alberto Bertuccini, Angelo Solis Herrera e Lucia Moccia, i tre istruttori che hanno il compito di seguire la crescita delle giovani promesse del nuoto aretino attraverso tre allenamenti settimanali presso il Centro Sport Chimera. «Nel Propaganda – conclude Magara, – lavoriamo per formare veri nuotatori, insegnando le tecniche dello sport, facendo appasir r e a sionare alla disciplina e gettando le basi per passare in futuro al o !B r nuoto agonistico. d n d i To lle t t Uno dei segreti alla base del not a stro successo è lo spirito di squadra che si respira all’interno della noer ulteriori informastra società: non intendiamo il nuozioni è possibile rivolto come uno sport individuale e gersi alla segreteria del per questo, oltre a far allenare i noCentro Sport Chimera in stri ragazzi tutti insieme, abbiamo viale Gramsci 7 (piazzale dato loro le borse, le magliette e dello stadio), chiamare t 2 le cuffie della Chimera Nuoto, tutti el lo 0575/353315 o visita6 1 .0 elementi che rafforzano il senso di 5 7 5 /2 re il sito www.centroappartenenza a un’unica grande sportchimera.com realtà».
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Il giardino di Lucrezia, particolare (olio su tela, 100x70 cm, 2007)
MAURO CAPITANI
DAL 1967 IL TRIONFO DELL’ECLETTISMO, NEL SEGNO DEL COLORE di Marco Botti
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l Catalogo dell’Arte Moderna Mondadori è da mezzo secolo uno strumento insostituibile per artisti, galleristi e collezionisti. Nel numero 48, pubblicato alla fine del 2012, è presente anche una delle figure più apprezzate del territorio aretino, il sangiovannese Mauro Capitani. Un nuovo riconoscimento per il valdarnese, che muove i primi passi nel mondo della pittura nel 1963, iscrivendosi all’Istituto d’Arte di Arezzo e in seguito alla sezione di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Terminati gli studi, Capitani intraprende la professione di insegnante nella scuola pubblica, portando avanti in parallelo una carriera artistica che gli ha consentito di esporre con successo in tutto il mondo e, nel contempo, di intessere rapporti duraturi con personaggi di primo piano dell’arte italiana del secondo Novecento. Siamo andati a trovarlo nella casa-studio a Terranuova Bracciolini, dove il pittore ci accoglie per raccontarci la sua attività ultra-quarantennale connotata da colori vibranti e intensi che, anno dopo anno, rimangono il suo marchio di fabbrica inimitabile. I primi passi nel mondo dell’arte. «Ho iniziato a esporre nel 1967, ad appena diciotto anni. A San Giovanni Valdarno era il periodo d’oro del Premio “Masaccio”, al quale partecipavano artisti del calibro di Bueno, Faraoni e Leddi. Fui così catturato da quel fervido clima culturale, che potevo respirare anche nella vicina Loro Ciuffenna, dove si svolgeva un altro importante concorso: il Premio “Ciuffenna”». Quasi cinque decenni di produzione. Toro (olio su tela, 70x50 cm, 2013) continua a pag. 22
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GALLERIA ESPOSITIVA
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Parafrasando un vecchio film, ne ha viste di cose… «Come è ben illustrato nella monografia del 2004 Mauro Capitani. Sulle rotte del mio tempo, curata da Giovanni Faccenda per la collana “Artisti italiani del secondo Novecento” di Edizioni Granducale, ho attraversato correnti, fasi e tematiche molto eterogenee. Non mi sono mai lasciato attrarre da facili espressioni e dalle mode, ho creato sempre ciò che mi piaceva, ma è innegabile che gli ultimi decenni del XX secolo sono stati carichi di eventi e cambiamenti epocali che hanno inciso su società e cultura, influenzando anche l’arte, compresa quella del sottoscritto. Allo stesso tempo sono nati movimenti che hanno segnato tappe fondamentali per molti di noi. Come non ricordare la Pittura Colta di Italo Mussa o la
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Scogli bianchi (olio su tela, 50x50 cm, 2
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Transavanguardia teorizzata agli inizi degli anni Ottanta da Achille Bonito Oliva, che si prefiggeva un ritorno alla manualità dopo un periodo di egemonia dell’arte concettuale». Il critico Giovanni Faccenda l’ha definita una “figura di riferimento in uno scenario contemporaneo ormai orfano di coloristi”. «La pittura per me è colore, attraverso il quale la mia arte continua a evolversi. In questi anni ho affrontato temi diversi e cambiamenti di stile, ma la “tavolozza” è rimasta la mia firma». Il sacro. Che parte occupa nella sua attività? «È una componente che ha sempre impegnato uno spazio importante. Lavorare per una chiesa o un luogo religioso ti rinnova l’anima, è una dimensione che richiede rispetto e responsabilità, poiché l’opera non è per te stesso ma per i credenti che ne fruiranno». Poco fa parlavamo della complessità del Novecento anche in ambito pittorico. «È un secolo ancora privo di un’analisi obiettiva, perché è volato via troppo velocemente.
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Guardando i cataloghi delle aste degli anni Ottanta, ad esempio, ci accorgiamo che grandi autori del tempo sono stati completamente dimenticati. Il grande Mino Maccari, che nel 1978 mi iniziò all’arte incisoria, profeticamente diceva che l’artista deve sopportare due morti: la prima è quella fisica, la seconda è data dall’oblio che cade sulle sue opere. A proposito di Novecento, sto lavorando alla stesura di un libro con il quale voglio tentare una rilettura diretta del secolo scorso, anche attraverso quei pittori che ho conosciuto o con cui ho lavorato a stretto contatto. I nomi sono di prim’ordine: oltre allo stesso Maccari figurano Breddo, Brindisi, Farulli, Guttuso, Loffredo, Parigini, Scatizzi, Treccani e tanti altri». Per concludere la chiacchierata, una domanda impegnativa: cos’è l’arte per Mauro Capitani? «Potrei rispondere come Leo Longanesi, che nel 1956 disse “L’arte è un appello al quale troppi rispondono senza essere stati chiamati”. Oggi noto tanta improvvisazione supportata dagli operatori del settore, giusto per confondere le idee e coprire una precisa fetta di mercato. Senza dimenticare tutti quegli artisti che fanno sempre la stessa x50 cm, 2012) cosa per paura di non essere riconosciuti, senza capire che uno degli obiettivi del vero pittore è dare il piacere dell’inatteso. Tornando alla domanda, secondo me l’arte è emozione, energia, vitalità, onestà intellettuale, una finestra attraverso la quale gli altri ci vedono nella nostra essenza più pura, una chiave per aprire i più intimi segreti della nostra anima. Uno spazio smisurato, tanto illimitato che non ha e non avrà mai confini». www.maurocapitani.it
Conchiglie, particolare (olio su tela, 65x70 cm, 2011)
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di Sara Gnassi
XIV PREMIO LETTERARIO “TAGETE”
ANCORA UN’EDIZIONE ALL’INSEGNA DELLA QUALITÀ iovedì 24 gennaio sono stati proclamati i vincitori del XIV Concorso letterario “Tagete”, organizzato dall’Associazione degli Scrittori Aretini. La premiazione si è tenuta nella splendida cornice della Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, alla presenza delle autorità, in un ambiente gremito di spettatori e allietato dall’intermezzo musicale degli studenti del Liceo Musicale “Petrarca”. Saggistica, narrativa e poesia le categorie in gara; erano previsti, inoltre, riconoscimenti speciali per le poesie e i racconti inediti, e per alcune opere di alto valore storico-letterario. Ma facciamo un rapido excursus per conoscere coloro che hanno ricevuto la statuetta raffigurante la divinità etrusca “Tagete”, realizzata dall’artista aretino Vittorio Angini. Nella sezione “Saggistica” ha vinto Le notti aretine. I miei poeti. Traduzioni, interpretazioni, divagazioni di Claudio Santori, precedendo Cosimo Serristori. Un uomo, un patrimonio. Secoli di cultura a Castiglion Fiorentino di Giuseppe Alpini e Luoghi e trattorie della sociabilità ottocentesca: la costruzione del ceto dirigente ad Arezzo di Raissa Athena Lisi. Per la “Narrativa” è stato premiato Fulvio Turtulici con Storia di strada, d’amore e resistenza, davanti a Virgilio Moretti con Toscana. Storie di paese e Ferruccio Fabilli con Falce e coltello. Diario di un omicidio. Amori e politica negli anni di piombo. Per la categoria “Poesia” si è imposto il libro Autobiografia in versi di Francesco Testi, il quale ha anticipato Un viaggio sentimentale. Le meraviglie dell’Irlanda di Angelo Tondini. La sezione “Poesia inedita” se l’è aggiudicata Giuliana Bianchi Caleri, il premio per il “Racconto inedito” è stato conquistato da Roberta Rossi Sodi, la “Poesia inedita Giovani” è finita a Marco Luchi, mentre il riconoscimento per il “Racconto inedito Giovani” è stato assegnato a Martina Caterino. Il premio “Opera omnia” è stato infine attribuito al cortonese Edoardo Mirri. Una menzione speciale è andata al volume di Roberto Parnetti Saluti dalla Giostra! La Giostra del Saracino nelle cartoline e negli annulli filatelici (Edizioni Giorgio Vasari), premiato, secondo il presidente della commissione giudicante Alberto Mancini, per la ricca iconografia rappresentata dalle cartoline e per il particolare utilizzo dei documenti filatelici in una raccolta letteraria. Un momento gratificante per l’autore e per la casa editrice del nostro “Settimanale”.
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INVITO AL VIAGGIO Roberto Ghezzi presenta la sua prima personale aretina alla Galleria RiElaborando
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l Centro per l’Arte Contemporanea RiElaborando di via Oberdan ospita, dal 1° al 23 febbraio, la mostra Invito al Viaggio dell’artista cortonese Roberto Ghezzi, a cura di Daniela Meli in collaborazione con Tiziana Tommei. Questa per l’artista emergente è la prima personale ad Arezzo e le opere esposte sono recenti o inedite. Rispetto al passato, il repertorio di Ghezzi ha raggiunto una formulazione più sintetica ed essenziale, caratterizzata e incentrata su scenari marini e ambienti con figure femminili. I dipinti, proprio in virtù dei soggetti rappresentati, esprimono e lasciano trapelare l’io più profondo e intimo, rendendo le opere personali e di grande impatto emotivo. I lavori rappresentano una realtà trasfigurata perché rielaborata dall’artista che sembra, talvolta, rievocare sogni e ricordi lontani, impressi nelle tele con accordi cromatici e passaggi sfumati di colore, principalmente nelle tonalità dell’azzurro e del rosa. La natura e i suoi elementi si compenetrano indissolubilmente, facendo sì che lo spettatore si trovi immerso all’interno di un viaggio sensoriale e in un clima di trascendenza e ricerca dell’infinito. La mostra, a ingresso libero, è patrocinata da Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo – Assessorato alla Cultura, Accademia “Petrarca” di Lettere Arti e Scienze di Arezzo e Fai Delegazione di Arezzo. L’evento è stato realizzato con il contributo di Damiano Parati e Tacconi e il supporto tecnico di Birreria B17, Le Rotte Ghiotte, Strada del Vino Terre di Arezzo, Maè e Tenuta “La Pineta”. www.rielaborandoarte.altervista.org Serena Capponi
Verso l’Aurora, particolare (olio su tela, 60x100 cm, 2012)
Luce nel cuore (olio su tela, 100x70 cm, 2012)
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LA TORRE IN ARMI di Chiara Marcelli
I LABORATORI DIDATTICI DELL’ASSOCIAZIONE SCANNAGALLO orreva l’anno 1999 quando, su proposta dall’assessorato alla cultura del Comune di Foiano, nacque l’idea di realizzare la rievocazione storica della Battaglia di Scannagallo, avvenuta a Pozzo della Chiana nel 1554. Essa rappresentò l’episodio culmine della movimentata campagna militare in cui il capitano di ventura Piero Strozzi cercò di rompere il blocco dell’esercito mediceo-imperiale che assediava Siena. L’invito fu raccolto da un gruppo di cittadini che fondò l’Associazione Culturale Scannagallo. Nel 2001, dopo un’accurata preparazione, prese vita la prima edizione dell’evento, che da allora si svolge ogni anno a Pozzo, l’ultimo weekend di maggio o il primo di giugno.
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foto di Valerio Paterni
Il Gruppo Storico, che si divide in reparti di senesi, fiorentini, spagnoli, mercenari, nobili e popolani, offre i suoi servigi anche in altre rievocazioni italiane ed estere. È altresì in grado di organizzare conferenze e iniziative culturali, in particolare una mostra interattiva presso la Torre di Marciano della Chiana, con giornate didattiche per adulti e scolaresche. A queste ultime è rivolto il progetto La Torre in armi. Con l’intento di promuovere la conoscenza della Battaglia di Scannagallo, episodio centrale per la storia della Toscana, i figuranti illustrano il modo di vivere degli eserciti e della varia umanità che vagava al seguito, coinvolgendo gli studenti in dimostrazioni pratiche e percorsi multimediali che consentono di abbinare le tecni-
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che informatiche alla storia del territorio. I ragazzi possono toccare con mano gli abiti – ispirati ai dipinti di Tiziano e Bronzino, nonché all’iconografia germanica e spagnola per i Lanzichenecchi e le truppe di Carlo V – le armi e le armature accuratamente replicate sulla base degli originali. Si possono addirittura indossare un abito o un’armatura per capirne il funzionamento. In modo non cruento vengono fatte provare le armi in dotazione, non per esaltare la guerra, ma perché dalla conoscenza diretta di esse se ne comprenda la crudeltà e per contrappasso si valorizzi la pace. La mostra comprende anche il diorama della Battaglia, composto da miniature in piombo in scala 1:25, recentemente inaugurato. www.scannagallo.com
Trucco & Parrucco Irregolarità del volto? Ecco alcuni trucchi per correggerle…
Un trucco per ogni volto
ome vi avevamo anticipato nell’uscita precedente, oggi vi daremo consigli di trucco per esaltare il vostro volto, perché dobbiamo ricordarci che sono le nostre piccole imperfezioni a renderci unici. Le clienti che trucchiamo in negozio ci chiedono consigli per poter eseguire un trucco veloce con una viso rotondo buona base anche a casa, quindi questi suggerimenti li vogliamo dare pure a voi, giocando con fondotinta, terre e fard. Per eseguire correzioni ci sono due sistemi: usare due tipi di fondotinta chiaro/scuro per creare ombreggiature, o un fondotinta di base creando le ombreggiature con una terra o un fard. Ricordiamoci che per avere un effetto seta il fondotinta va compattato con una cipria “anche incolore”. Un volto rotondo è caratterizzato dalle guance che nascondono la struttura ossea di zigomi e mascelle, può essere allungato con opportuni accorgimenti: con un fondotinta/polvere scuro è possibile ombreggiare i contorni dallo zigomo alla mascella, viso quadrato sfumando verso la bocca, lasciare più chiaro il mento e la fronte per illuminarli: otterremo così un effetto ovale. Importante è la forma delle sopracciglia, non molto folte e assottigliate verso l’esterno. Il volto quadrato è caratterizzato dalla mascella ampia e squadrata, a volte con una fronte importante. Per renderlo più morbido andiamo a creare delle ombreggiature con un colore scuro agli angoli della fronte, negli zigomi e ai lati della mascella, mentre deve rimanere chiara la parte centrale della fronte e il mento, come nel volto rotondo. Le sopracciglia ben definite ad angolo verso l’alto aiutano ad addolcire l’insieme del volto. viso triangolare Il volto triangolare è caratterizzato da una parte superiore ampia e una mascella che va a restringersi al mento. In questo caso dobbiamo equilibrare le due parti scurendo le tempie gli zigomi e la punta del mento, mentre tra lo zigomo e la mascella lasciare una tonalità chiara per allargare. La linea delle sopracciglia deve essere leggermente arcuata e non molto sfoltita. Il volto rettangolare ha la caratteristica di essere allungato, dobbiamo quindi allargare e accorciare per un effetto ovale. Con lo scuro andremo a ombreggiare la fonte, il mento e la parte compresa tra il sotto gli zigomi e la mascella, gli zigomi devono essere chiari per dare ampiezza alla parte centrale del viso. Le sopracciglia piuttosto folte deviso rettangolare vono avere una linea orizzontale “poco arcuata”. Come diceva Helena Rubinstein: “Non esistono donne brutte ma solo donne pigre”. Anna Maria Magrini per Acconciature Astra
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TANTI BUONI MOT PER… IMPARARE!
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enedetta B., 18 anni: Ho iniziato il corso di francese spinta dall’interesse che ho per la moda. Questo è un settore in cui la Francia si è sempre distinta, come patria dei più grandi couturier (Coco Chanel, ad esempio). Inoltre, apprezzando molto la letteratura francese, ho sempre desiderato poter leggere in lingua originale. Decisivo è stato pure il fatto che è indispensabile conoscere cere varie lingue per rendersi “appetibili” nei più diversi versi contesti lavorativi, arricchendo il più possibile ill proprio bagaglio culturale.
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lara L., 29 anni: Frequento il corso orso collettivo di spagnolo livello intermedio io B1 presso l’agenzia formativa Alpha British Centre re da novembre, avendo già seguito quello di livello llo base l’anno precedente. Durante il primo annoo di corso mi sono piaciuti molto sia l’insegnante sia il metodo di insegnamento, così ho deciso di proseguire guire con il livello successivo. Nelle lezioni vengongono sempre introdotti aspetti della cultura tura spagnola, che ci aiutano a contestualizzare are la lingua e quindi a memorizzare più facilmente termini ed espressioni linguistitiche. Ho scelto di intraprendere lo studioo della lingua spagnola perché mi ero già avvicinata a questa materia all’università, ma non avevo avuto modo di approfondirla come desideravo.
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tefania B., 25 anni: Studio ingegneria all’Università di Firenze e, procedendo con gli studi, mi sono accorta di quanto sia importante sapere bene l’inglese: testi, articoli, conferenze riguardanti le mie materie di studio sono tutti rigorosamente in inglese. Da qui il mio bisogno di imparare meglio questa lingua. Da ottobre ho iniziato a frequentare un corso di lingua presso l’Alpha British Centre. Seguo le lezioni da un paio
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OTIVI ! di mesi e il miglioramento già si vede, riesco sia a scrivere sia a esprimermi meglio in questa lingua. Grazie a ciò potrò trovare più facilmente lavoro in Italia e chissà, magari realizzare il mio sogno e finire i miei studi in IInghilterra.
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ianluca D., 44 anni: Studiare una lingua significa penetrare in un mondo che, oltre al dato linguistico, ti offre la possibilità di cogliere i colori e le sfumature della cultura, nel senso più ampio del termine, del popolo che pensa e parla quella lingua. Questo principio vale a maggior ra ragione per il tedesco, ed è proprio l’amore per la cu cultura tedesca, in particolare quella musicale e filoso sofica, che mi hanno spinto allo studio di tale lingua. Oltre a ciò, c’è una naturale curiosità che, alimenta tata da tale amore, mi ha invogliato ad approfondire la conoscenza di un Paese il quale, oltre alla cultura, pr presenta interessi che spaziano dalla bellezza del paes esaggio, alla gastronomia, dal folklore alla possibilità di praticare sport in un ambiente da sogno.
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odolfo F., 37 anni: Mi occupo di animazione a livello informatico, e l’anno scorso ho frequentato fr un corso di 3dsmax che mi ha dato la possibilità po di ampliare le mie capacità di disegno.
Ho sempre avuto la passione per i cartoni animati e per i videogiochi e ho scoperto che grazie a questo software posso, ad esempio, trasformare una forma primitiva come un parallelepipedo in un pupazzo animato, oppure creare modelli da poter inserire in un videogioco.
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lena V., 32 anni: Oggigiorno ogni azienda possiede un sito web o fa pubblicità per far conoscere i propri prodotti, e sicuramente necessita di persone che siano in grado di rendere al meglio queste informazioni. Proponendomi ad alcune agenzie pubblicitarie mi erano state richieste capacità che non padroneggiavo, quindi ho deciso di partecipare a un corso di formazione. Adesso il mio obiettivo è crescere professionalmente nel campo pubblicitario, per poter avere una maggiore sicurezza lavorativa e, perché no?, togliermi qualche soddisfazione. Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto, un progetto da realizzare o una necessità da appagare. In una realtà che ci sembra ostile, diamo ai nostri sogni la possibilità di crescere e di diventare il nostro futuro. Con la formazione si può.
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il sonetto
«Dico che vinciarà, ma son già pronti a sfilàlli sùbbeto da le mani el premiaràto… per ridàllo aMonti. Co’ ’ste premesse un se va lontani! Per vincere a la grande l’elezioni s’aìva Renzi, l’asso pigliatutto, ch’arèbbe rubbo i voti soprattutto a Beppe Grillo e a Silvio Birlusconi, invece no, han vulsùto fallo fòri e sémo arìvi corti… a senatori!»
chilometro zero
di Leonardo Zanelli
Vi chiederete perché questa rubrica vi parla di una bacca che arriva dalla Cina, e più precisamente dal Tibet. Il motivo è che a Lucignano se ne coltiveranno ben 4 ettari. Stiamo parlando delle bacche di Goji, che sono una novità in Occidente ma in Oriente vengono consumate da secoli, ritenute un toccasana per la salute dell’organismo umano. La fama raggiunta da queste bacche è dovuta in particolare alla loro ricchezza di antiossidanti – 10 a 1 se rapportata al mirtillo – che sono alla base dei processi che rallentano l’invecchiadi Fabio Mugelli mento e ci fanno vivere più sani.
La regola del silenzio di Robert Redford **½ Un ex membro dei Weather Underground condannato per omicidio e vissuto per anni in clandestinità viene scoperto da un giornalista locale alla ricerca di scoop: ne nasce una caccia da parte dell’Fbi e del giornalista stesso. Il vecchio Bob Redford getta il fisico oltre l’ostacolo dell’età, interpretando una pellicola in linea con la sua opera filmica, che omaggia il cinema d’inchiesta anni Settanta di Pollack e Pakula, di cui fu egli stesso protagonista. Il cronista d’assalto LaBeouf esce ridimensionato dallo scontro con la conoscenza a ogni costo. Il film tiene per narrazione e ritmo, ma si perde in un finale scontato e rinunciatario. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com
cinema
«Me sa, Beppe, che stavolta Bersani unn’ha fatto pirbinìno i su’ conti: si cuntinua cusì, tutti i su’ piani andràno ’n maravalle!» «Che racconti?»
SUONO DUNQUE SONO Arezzo Factory ha organizzato un contest acustico per band emergenti. Una commissione tecnica e il pubblico valuteranno le band fino a selezionarle per la finale del 9 febbraio. Sabato 2 febbraio, alle ore 21.30, suoneranno • Miguel Y La Muerte • Ciosti’s Band • Ars Miseri Già in finale i Karmic Strings e i di Lucio Boccanegra & Marco Fiorucci. Massai
dove andare
EL RISCHJO DE BERSANI
e ti accompagnano in città (e a ballare!)
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