Il Settimanale di Arezzo 141

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ANNO IV NUMERO 141 • VENERDÌ 29 MARZO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Salvate la Fiera Antiquaria 5 Il volontariato rischia il collasso 7 Fanfani, il Pd e il rimpasto col contagocce… 12 Le Uova di Pasqua nella storia 28 Orientamento e formazione: ecco su cosa punta il campus aretino AREZZO’N’ROLL 8 Un racconto per celebrare la musica

16 Il cuore oltre l’attrezzo: Ginnastica Artistica Vigili del Fuoco Arezzo 17 Al Giotto si è accesa la fiaccola delle Olimpiadi 18 Crescono nel cuore di Arezzo i futuri campioni di karate 19 Il calendario ricco di eventi dell’Arci Pesca Fisa 20 La Sport3 è terza ai Campionati italiani di Fitness in Acqua

LE PELLEGRINE ARTUSI PRESENTANO 11 la panina gialla e la panina unta

CULTURA 21XVIII Festival Nazionale di Teatro Spontaneo 22 Maria Antonietta Oppo, una poetessa sarda in terra d’Arezzo 24 Confesercenti e La Feltrinelli Point promuovono un ciclo di incontri per riflettere 26 Galleria 33 presenta Fiabe di Carta

AREZZO SPORT 13 Il momento d’oro dell’Aranha Italia 15 Un nuovo sport per l’integrazione

TRUCCO & PARRUCCO 27 Ogni donna è una pietra preziosa, ciascuna con i suoi riflessi

OGGI PARLIAMO DI… 10 La difficile arte di fare educazione

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 141 – VENERDÌ 29 MARZO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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SALVATE LA FIERA ANTIQUARIA

MOLTE NOVITÀ BOLLONO IN PENTOLA. FRA MARCHI DI QUALITÀ ED EDIZIONI STRAORDINARIE

di Luca Trippi

n “cadavere ambulante”. Un gioco di parole forte, sprezzante, ma che rende bene l’idea. Così era stata definita la Fiera Antiquaria dal PdL due mesi fa, in seguito alle edizioni invernali che erano state indubbiamente un flop, fra il calo degli espositori, gli spazi lasciati vuoti fra gli stessi, e i visitatori sempre più sporadici e disinteressati. A due mesi di distanza, nonostante il via libera alle edizioni in notturna per la stagione estiva, l’inserimento fisso di quella del 25 aprile e nonostante la “ripresina” dell’edizione di marzo, continua a piovere sul bagnato: l’ultima scottante vicenda è quella del fallimento di Se Ambiente, azienda della quale il presidente della Fiera Paolo Nicchi deteneva una quota (seppur minima). La Fiom Cgil e la Rsu di Saico hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Nicchi dall’ente: «Inopportuna la sua presenza al vertice della Fiera», si legge nel comunicato stampa. «Sono solo socio di minoranza, e comunque non è giusto mescolare due piani diversi, quello di un’azienda privata e quello di un ruolo pubblico», aveva risposto a mezzo stampa Nicchi, il quale poi ha rilanciato con gran forza l’auspicio di far diventare l’evento una Fiera Nazionale, con tutti gli effetti positivi in termini di visibilità. Insomma, intorno all’argomento Fiera c’è molta carne al fuoco, e in questa situazione è entrato a piedi pari il

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PdL, che con un comunicato firmato dai consiglieri regionali Stefano Mugnai e Paolo Ammirati ritiene di aver trovato la ricetta giusta per risollevaloc. Gragnone 29 re la Fiera dall’impasse. tel. 0575 365251 Si tratta di un semplice passaggio burocratico, quello di inserire la rassegna aretino nel circuito fieristico disciplinato dalla Legge regionale 18/2005 la quale, per favorire il turismo e rendere più autonomi gli organizzatori, libererebbe la Fiera da tanti orpelli burocratici a cui è sottoposta, «quale per esempio una maggiore flessibilità negli obblighi del Durc, che oggi mette in crisi molti espositori», spiega Roberto Bardelli, consigliere comunale in quota PdL, da sempre molto vicino alla crisi della manifestazione. Ma gli aretini si stanno chiedendo: può un banalissimo iter burocratico far resuscitare la Fiera? «Certo che no! - risponde Bardelli. – È solo l’inizio, un passaggio che risolve un’esigenza sentita dagli espositori e dà alla Fiera un marchio di qualità e tipicità. Ma siamo solo all’inizio della crisi. Colpa della miopia degli attuali amministratori, intenti più a litigare fra loro che non a occuparsi del futuro della città. Ormai non mi sorprendo, il trend si nota anche per altri settori: siamo a Pasqua, e ancora manca uno straccio di pianificazione per la stagione turistica estiva». Il Cda, in accordo con la Commissione consiliare Attività produttive, si è auspicato che la Regione prenda a cuore la manifestazione e la inserisca nella sua programmazione promozionale, e ha proposto come rimedi d’urgenza l’edizione del 25 aprile e le edizioni in notturna di luglio e agosto: «È come cercare di curare il cancro prendendo l’aspirina»,

commenta seccamente Bardelli. Anche se poi, nel corso di queste riunioni, quasi tutti hanno concordato che, rispetto a 45 anni fa quando la Fiera vide la luce, siano mutati strumenti e modalità per fare acquisti nel settore dell’antiquariato. Una modifica profonda, strutturale, è sentita come necessaria. Il problema è mettersi d’accordo su come farla. «Innanzitutto manca la promozione. È inutile far pubblicità su Arezzo, gli aretini lo sanno che c’è la Fiera, serve una promozione a livello internazionale che possa valorizzare anche il territorio, anche se so che la Fiera riceve contributi minimi dalle istituzioni», dice Bardelli. Il quale poi si sofferma su alcuni dettagli che possano far tornare il sorriso agli espositori. «Parlo spesso con loro, sento il malumore che serpeggia fra i banchi. Basterebbero alcune cose semplici, come evitare di far pagare loro il parcheggio, concedere alcuni buoni pasto in modo che possano apprezzare la nostra gastronomia, oppure permettere ai visitatori di salire con la macchina in centro quando acquistano oggetti di grandi dimensioni. Come fa una persona a portarsi sulle spalle un mobile da Piazza Grande al parcheggio “Pietri”?».

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IL VOLONTARIATO RISCHIA IL COLLASSO di Giacomo Manneschi

bbiamo contattato Stefano Mugnai, consigliere regionale del PdL e vicepresidente della Commissione Sanità, riguardo alla questione sulle Misericordie e Pubbliche Assistenze. «Le Confraternite sono ormai in ginocchio per via dei rimborsi che non arrivano, le Asl hanno bloccato da tempo ogni tipo di erogazione del saldo e così facendo rischiamo il collasso del sistema. Il volontariato toscano è, come ci insegna la storia, un modello perseguito a livello internazionale, dato che si tratta di una struttura con 700 anni di esperienza alle spalle (l’Arciconfraternita della Misericordia è sorta a Firenze nel 1244 con lo scopo di trasportare gli infermi, in special modo durante le sempre più frequenti pestilenze), la più antica istituzione privata di volontariato esistente al mondo ancora attiva dalla

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sua fondazione. Non possiamo stare a fare i semplici spettatori di questo declino, poiché questa realtà rappresenta un valore aggiunto della nostra società». Cosa dicono i numeri? «I numeri dell’anno appena trascorso sono alquanto impietosi, difatti degli 84 milioni da rimborsare ne sono stati indennizzati solamente 43, inoltre è assente una reale programmazione per l’anno in corso e non è stato prefissato nessun budget riguardante il trasporto sanitario. In Toscana una postazione della Misericordia costa in media tre o quattro volte meno rispetto alle altre regioni, grazie al supporto di un cospicuo numero di volontari. Sono circa 80 mila i volontari impiegati attivamente, che riescono a coprire oltre la metà dei servizi di trasporto sanitario coordinati dal 118». Cosa può essere fatto, a suo avviso? «Dobbiamo sollecitare la Giunta regionale affinché metta in sicurezza un settore che svolge un’attività così nobile eticamente: come supervisionare la condizioni degli anziani nelle frazioni più sperdute, oppure l’intervento celere dell’assistenza a seguito della chiamata al 118. Il volontariato è senza dubbio un valore aggiunto e si deve occupare dei crescenti bisogni dei più deboli ma un servizio come il 118, che rientra nei livelli essenziali di assistenza, deve essere finanziato per intero dal Sistema Sanitario Nazionale».

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PAPPA E CENA, IL RISTORANTE TOSCANO IN STILE “SHABBY CHIC” Sabato 6 aprile il locale inaugura in via Romana 133 con una cena-evento

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piatti della tradizione toscana gustati in un ambiente shabby chic a metà tra il bucolico e la tradizione contadina. Questo è Pappa e Cena, il nuovo ristorante in via Romana 133 che aprirà i battenti sabato 6 aprile con una cena-evento a cui sarà invitata tutta la cittadinanza: tra romantiche candele e lanterne in ferro battuto, sarà possibile girare tra vari tavoli con la possibilità di assaggiare le numerose delizie proposte dalle cuoche del locale. Dopo l’inaugurazione, Pappa e Cena sarà aperto tutte le sere come ristorante, pizzeria e pub, con un ricco menù che trova il proprio forte nelle eccellenze della cucina tipica regionale e in un’ampia scelta di pizze. Il tutto in un locale shabby chic arredato con sedie, tavoli e mobili volutamente decapati sul bianco, sul modello delle case contadine toscane, per un risultato old fashioned capace di emozionare e far rivivere un forte senso di casa. «Invitiamo tutti all’evento del 6 aprile - affermano Cosmina e Steven, i gestori del Pappa e Cena. - Sarà una bella occasione per conoscerci e per degustare i nostri piatti». Per prenotazioni o per ulteriori informazioni è possibile chiamare allo 0575/90.44.52. Marco Cavini

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FANFANI, IL PD E IL RIMPASTO COL CONTAGOCCE… di David Mattesini

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lla fine arriva la prima “mossa” di Fanfani. Il professor Marcello Caremani, primario uscente di Malattie Infettive al “San Donato”, entra in Giunta con le deleghe al Sociale e alla Sanità. Il bilancio va invece a un uomo di fiducia come il vicesindaco Gasperini. Insomma, se il Pd, preso dalle diatribe interne tra bersaniani e renziani, non sa come rispondere e Sel non ha la minima intenzione reale di rientrare in Giunta, intanto il Sindaco la nomina eccellente dalla società civile l’ha già fatta. Per la verità Caremani ha una storia politica che viene da lontano, nell’area Pd, e adesso, in prossimità della pensione, dopo i vociferati inviti susseguitisi negli anni a rientrare nella politica attiva, non ha potuto dir di no all’invito di Fanfani. Che però si tratti di una mossa che esaurisce il problema del rimpasto in Giunta è ancora presto per dirlo. Già, perché restano ancora scoperte le deleghe – non proprio marginali in questa fase – ad Attività produttive, Sport e Politiche giovanili. Gli indizi farebbero pensare a un ingresso a breve di almeno un altro nuovo Assessore in Giunta, ma le indecisioni interne al Pd e il recente tsunami elettorale grillino potrebbero alla fine pure far desistere il Sindaco dal complicarsi la vita con una o due nuove nomine che alla fine scontenterebbero comunque qualcuno, elettori compresi. In un equilibrio di maggioranza già di per sé esile e precario, col solo voto del Sindaco a “reggere la baracca” in Consiglio comunale. Certo

è che adesso la rappresentanza femminile nell’esecutivo comunale è davvero esile, con la sola Magi presente. I nomi in pole position a questo punto, potrebbe dunque essere quello di Barbara Bennati, consigliera renziana del Pd, e di Francesca Lorenzoni, bersaniana della Segreteria provinciale del partito. Due volti comunque freschi e abbastanza nuovi alla politica aretina. Gli altri due nomi caldi – Matteo Bracciali e Andrea Lanzi – sembrano quindi scalare di qualche posizione al momento. Ma perché allora a questo punto non dare un segnale davvero forte e rinunciare del tutto a nomine di partito? Guardando ancora a una società civile slegata il più possibile dalle dinamiche, a volte davvero “sclerotizzate” della politica delle segreterie? La scelta ultima, ovvio, spetta a Fanfani, ma anche il Pd potrebbe fare un passo indietro, dimostrando davvero un cambio di marcia che da parte degli elettori potrebbe essere assai gradito. Staremo a vedere.

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UN RACCONTO PER CELEBRARE LA MUSICA

Questa settimana l’estensore della rubrica vuole offrire ai lettori un racconto di fantasia, partendo come spunto dall’arrivo della primavera. Buona lettura

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sirgal, il Gran Cerimoniere, tolse lo sguardo dal cielo, entrò trafelato nella capanna, prese il trombone, ci fiatò sopra a più non posso la nota, ma... dapprima non ne uscì nulla... poi l’emozione fu tale che sparò nell’aria un suono così maestoso che la vibrazione, oltre il voluto, scosse tutti. Sifosafo, colpita dal richiamo, scaraventò i panni che doveva stendere, e corse giù a rompicollo per il sentiero delle querce gridando «Sire, Sireee!», non curante del calzino giallo oro impigliato nel suo giubbino che gli sventolava a mo’ di bandiera. Re Gob stava passeggiando, assorto con lo sguardo verso l’orizzonte, sembrava proprio meditasse pensieri intensi, quando uno strattone lo spostò e «Sire, sire, ha udito?». «Sì, dolcezza dei miei occhi» rispose con fare rassicurante, accarezzandole i capelli. «Quando partiremo? Avrò tempo…». Sifosafo fu interrotta dall’arrivo fracassone di un eccitatissimo Esirgal. Re Gob prese per mano Sifosafo, sottobraccio Esirgal e si avviò insieme a loro verso il villaggio. Esirgal e re Gob entrarono sotto l’Ordinello delle Cerimonie. Ci furono attimi di silenzio. Esirgal, seduto su di un enorme cuscino di seta rosso, aspettava riverente di udire il suo Maestro. Re Gob, in piedi, con fare lento e sinuoso prese la sua pipa dal taschino, si accese un misto odoroso di erbe aromatiche e infine disse: «Caro Esirgal, finalmente udiremo, vedremo e danzeremo con le Muse... la manifestazione dell’Uno… il Piccolo Popolo unito insieme agli uomini... oltre il Velo di Iside...». Sifosafo non si era troppo allontanata, sentì alcune frasi, e non dormì quella notte, in preda ai sensi di colpa: la Musica, l’Aritmetica, l’Algebra e l’Astronomia, il Quadrivio, Orfeo, Euclide, Pitagora, Ermete, e la musica, la musica e la matematica, le proporzioni, il Tutto è Uno, il Tutto è Vibrazione… Non dormirono neanche Pippo, Azzabibbo e Zibi, i suoi amici degli altri popoli che come lei avevano udito la Melodia a miglia di distanza. Venne il giorno prestabilito. Il villaggio al tramonto era tutto un fermento musicale di liuti, pifferi, flauti

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e in preparativi frenetici per preparare deliziose torte di castagne, noci, more, nocciole miele e fichi, e a infiascare otri e otri di succo di mirtillo, ribes, ciliegie e quant’altro facesse al caso per festeggiare il grande evento. I maschi alle prese con i loro indumenti buoni per non sfigurare alla cerimonia e i più giovani a decidere in quali gare sfidare i coetanei, poiché ogni scusa era buona per i giovani del Piccolo Popolo per fare cagnara. Come Esirgal vide le lucciole squillò le note stabilite e tutti, con il re in testa, si misero in marcia. Sifosafo non sentiva la stanchezza del viaggio. Ritrovare i suoi amici gli faceva moltiplicare le forze e, come diceva sua madre, pareva una trottola di gioia. Quando, in lontananza, ritmiche di tamburi segnalarono la presenza dei suoi confratelli, Sifosafo a

stento impedì al suo cuore di correre all’impazzata. Da ogni sentiero sbucarono cantando, suonando e ridendo, Salamandre, Ondine, Silfidi e gli Elfi, Folletti, Gaffi, Caspi, Fatine, Coboldi e altre buffe etnie che non aveva mai visto. Azzabibbo, Pippo e Zibi gli corsero incontro gridando “Iuhùuuu” e sommergendola di baci e abbracci, iniziarono a girare in tondo, alla cadenza dei suoni, fluttuando nell’aria. Il Popolo della Terra si unì agli altri tre popoli, suonando i loro tamburi in una miscellanea di suoni, mescolandosi e partecipando al festoso corteo che seguiva passo passo le fosforescenti lucciole. Zibi era emozionata, Pippo sapeva di non essere un esempio per gli altri ma la sua attenzione era fissa sulla montagna di leccornie che avrebbe pappato. A un tratto le lucciole-guida si fermarono a mezz’aria, in circolo, si stava facendo l’alba. I tamburi d’improvviso si ammutolirono e tutti quanti si fermarono in silenzio ad ammirare le lucciole danzare. Poi il trombone di Esirgal fiatò, la Musica cominciò, e tutti insieme dandosi la mano cantarono in coro... arezzonroll@gmail.com

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uesta rubrica, alla sua prima uscita, vuole fornire a genitori, educatori e a coloro che sono in stretto contatto con bambini e adolescenti, uno spazio dedicato a pensieri, dubbi o idee. Con lo scopo di offrire l’esperienza di un professionista del settore educativo, al servizio di chi ha bisogno di una risposta ai propri quesiti. OGGI PARLIAMO DI… L’obiettivo è realizzare un filo diretto: un mezzo di comunicazione per condivirecupero di una propria autonomia e metodologia dere e confrontarsi insieme, con chi deve affrontare nell’organizzazione dello studio (trovare il giusto e superare difficoltà educative o inerenti l’aspetto metodo di studio e imparare a metterlo in pratica scolastico, oppure semplicemente con chi vuole sodsenza la presenza costante dell’adulto) disfare le proprie curiosità personali. Nella sfera educativa: Per prima cosa riteniamo importante presentare – Difficoltà comportamentali, relazionali ed emola professione del Pedagogista Clinico: quando partive nelle diverse fasi evolutive (evidenziate in ambiliamo di “Pedagogia” ovviamente siamo nella sfera to sociale, familiare e scolastico, come inserimenti educativa; la parola “Clinica” sta a indicare tecniche scolastici fino dalla scuola materna, litigi e gelosie fra e metodologie specifiche di questa disciplina, rivolta fratelli, dinamiche relazionali tra genitori e figli e fra in aiuto alla persona singola e al gruppo. il gruppo dei pari…) Il Pedagogista Clinico assume una funzione guida – Difficoltà organizzativo-motorie (iperattività, nella prevenzione e nel superamento di disagi scolarecupero motricità fine per la scrittura, recupero e stici, sociali, familiari e lavorativi, quindi accoglie la percezione corporea e lateralizzazione). persona in tutto il suo percorso di vita dal bambino Nella prossima uscita di Oggi parliamo di… tratfino all’età adulta. teremo un argomento che riguarderà la sfera scolaNel nostro percorso di specializzazione abbiamo stica, ma ci auguro di ricevere vostre indicazioni e voluto però dedicarci solo ed esclusivamente a bamsuggerimenti su temi specifici da affrontare. Saranno bini e adolescenti, cioè a quella particolare fase di infatti le vostre idee e richieste a dar vita a questa crescita che accompagna la persona dalla scuola marubrica appena nata. terna fino alla scuola superiore. Per inviare lettere e messaggi, “Oggi parliamo Nei nostri studi di…” c/o Edizioni Giorgio Vasari, via Mantegna 4, professionali ci siamo 52100 Arezzo, ilsettimanalediarezzo@gmail.com. occupati principalLe lettere, che dovranno essere indirizzate alla mente di: Redazione, riceveranno una risposta che verrà pub– Difficoltà di apblicata sul “Settimanale”, offrendo ovviamente ogni prendimento scolastitipo di tutela e di rispetto alla privacy. co (lettura, scrittura, dottoressa Mara Aceti logico-matematico) pedagogista clinico – 334/93.45.254 – Difficoltà di atiscritta Albo ANPEC 3310 Profess. disciplinato ai sensi della Legge 4/2013 tenzione e concentraP.I. 0009494882 – C.F. CTAMRA75R44G420C zione Studi prof.: via Monte Falco 50, Arezzo – Apprendimento e via Roma 38, Poppi (Ar)

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a panina gialla e la panina unta sono preparazioni tipiche aretine del periodo pasquale. Si tratta semplicemente di pani arricchiti, che da ormai diversi secoli fanno la loro comparsa sulle tavole dei nostri concittadini la mattina di Pasqua. La consuetudine vuole che la panina gialla, preparata con uva passa e zafferano, sia mangiata con l’uovo benedetto, mentre la panina unta, a cui viene aggiunto strutto e rigatino di maiale, si accompagni con il salame. Inutile dire che sono un ottimo accompagnamento per ogni tipo di salumi, così come sono semplicemente stupende mangiate da sole.

Per la PANINA UNTA • 500 grammi di farina 0 • mezzo cubetto di lievito di birra da 25 grammi • 60 grammi di strutto • 150 grammi di rigatino (pancetta) toscano tagliato a cubetti • 1 cucchiaino di sale • 2 cucchiaini di pepe • 300 millilitri di acqua tiepida ettere sulla spianatoia la farina dei due tipi e lo strutto e lavorarli brevemente insieme, unire il lievito e l’acqua tiepida e continuare a lavorare. Quando avrete formato una palla unire il sale, un abbondante pizzico di pepe e il rigatino. Far amalgamare bene il tutto e porre in un recipiente coperto a riposare per un paio di ore. Dare la forma di due piccoli pani (senza rilavorare l’impasto). Far lievitare per altre due ore. Infornare a 180° fino a che la superficie diviene dorata. Ci vogliono circa 30 minuti.

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Per la PANINA GIALLA • 500 gr di farina 0 • 12 grammi di lievito di birra (mezzo cubetto) • 100 ml di olio extravergine (o 70 grammi di strutto) • 1 bustina di zafferano • 250 grammi di uvetta passa • 300 millilitri di acqua tiepida • 60 grammi di zucchero • 1 cucchiaino di sale ettere sulla spianatoia i due tipi di farina e porvi al centro lo zucchero e il lievito. Sciogliere la bustina di zafferano nell’acqua e incorporarla all’impasto. Unire olio, sale e uvetta. Fare un impasto liscio e metterlo a riposare in un recipiente coperto per un paio di ore. Fare due panine e porle a riposare coperte ancora un paio di ore. Infornare a 180° per circa 30 minuti fino a che non sono dorate.

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uesta settimana vogliamo parlarvi di come il dono delle uova pasquali si è evoluto nella storia. La diffusione dell’uovo come regalo pasquale sorse probabilmente in Germania, dove si diffuse la tradizione di donare semplici uova in occasione di questa festività, mentre l’usanza dello scambio si sviluppò nel Medioevo come regalo alla servitù. In origine, le uova venivano bollite avvolte con foglie o insieme a fiori, in modo da assumere una colorazione dorata o rossa (per lo scopo veniva impiegata la buccia esterna delle cipolle di varietà rossa). Ancora oggi – così come da secoli – questo ancora avviene nella tradizione balcanica, poiché così colorate le uova simboleggiano la Passione di Cristo. Sempre nel Medioevo prese piede pure una nuova tradizione: la creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi quali argento, platino e oro, ovviamente destinata agli aristocratici e ai nobili. Edoardo I, re d’Inghilterra dal 1272 al 1307, commissionò la creazione di cir-

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A NE LLA S TORIA Pasqua

ca 450 uova rivestite d’oro da donare in occasione della Pasqua. La ricca tradizione dell’uovo decorato è però dovuta all’orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar Alessandro III di Russia il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria Fyodorovna; l’orafo creò per l’occasione il primo uovo Fabergé, in platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo, in oro, il quale racchiudeva a sua volta due doni: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino anch’esso d’oro. La zarina fu così contenta di questo regalo che Fabergé fu incaricato di fare un regalo di Pasqua ogni anno da quel momento in poi, con la condizione che ogni uovo fosse unico e includesse una sorpresa. Fra il 1885 e il 1917 furono realizzate ben 57 di queste uova di Pasqua in oro, preziosi e materiali pregiati, ogni anno e all’approssimarsi della festività. Ecco perché le uova Fabergé contribuirono anche a diffondere la tradizione del dono interno all’uovo. In tempi più recenti l’uovo di

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maggiormente celebre e diffuso è il classico uovo di cioccolato, che ha conosciuto largo successo nell’ultimo secolo. Ad Arezzo la grande tradizione dell’uovo di pasqua è legata al nome Vestri, che assieme ai suoi maestri cioccolatai artigiani produce ogni anno le uova pasquali con il grande cioccolato di qualità. Quest’anno da noi potrete trovare, oltre alle uova classiche, tante gustose e sorprendenti novità come le uova di cioccolato al peperoncino, le mandorlate, quelle alle nocciole, quelle di cioccolato all’arancio e filetti di mandorla e tante altre ancora. Vestri inoltre vi permette come sempre di poter personalizzare non solo le uova, ma anche di inserire il vostro dono – unico – all’interno. Non serve cercare altrove per gustare o regalare un buonissimo uovo di cioccolato, perché da Vestri c’è tutto ciò che puoi anche solo sognare di desiderare.


in copertina

Brazilian Jiujitsu

a società di Brazilian Jiujitsu porta alta la bandiera agli europei di Lisbona grazie alle vittorie dell’atleta aretino Giacomo Landi. Consapevolezza, voglia di mettersi in gioco e sano divertimento. È questo che l’aretina Asd Aranha Italia, società di Brazilian Jiujitsu propone sul tatami. Una vera e propria arte, quella del Jiujitsu, che non si fonda soltanto sull’allenamento tecnico ma permette a chi lo pratica di costruirsi un vero e proprio percorso di crescita personale all’interno della disciplina. Negli ultimi mesi l’Aranha Italia, capitanata da Riccardo Pelosi, sta facendo molto parlare di sé, imponendosi sulla scena aretina come una delle realtà più interessanti attualmente in circolazione. Sulla scia degli ottimi risultati raggiunti a livello nazionale nel 2012, la società non ha infatti man-

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Il momento d’oro dell’Aranha Italia

di Elettra FIorini

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cato l’appuntamento con il Campionato Europeo della Federazione Internazione IBJJF, tenutosi a Lisbona dal 25 al 28 gennaio 2013, partecipando alle gare con due atleti e aggiudicandosi ben due medaglie grazie a Giacomo Landi. L’atleta aretina ha conquistato il bronzo nella categoria 70 kg senior e l’oro nella categoria Assoluto, a cui accedono soltanto i primi quattro classificati di ogni categoria. Ed è proprio Giacomo a raccontarci questa intensa vittoria europea. Due parole sul Campionato sono d’obbligo. «È stato emozionante partecipare a questa grande competizione, un’occasione per confrontare il nostro jiujitsu con il lavoro di molti atleti provenienti da tutto il mondo. Il giorno stesso della gara, dopo la conquista della prima medaglia, ho deciso di iscrivermi all’Assoluto. Sentivo che era la mia giornata e che il combattimento mi stava ricaricando minuto dopo minuto. Sono molto contento dei risultati, ma la vittoria la devo anche ai miei compagni di allenamento, al mio istruttore Riccardo Pelosi e a Filippo Catalani che si è imbarcato con me in quest’avventura europea. Senza il loro aiuto e la loro disponibilità non avrei avuto la preparazione adatta ad affrontare una simile gara». Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? «Come associazione non mancheremo alla seconda edizione del Campionato Italiano Open previsto per fine aprile, ma il mio obiettivo personale è continuare a migliorare. Nel jiujitsu le competizioni agonistiche sono soltanto un aspetto della pratica e, a mio parere, rappresentano soprattutto un’opportunità per incontrare altri appassionati della disciplina. Il jiujitsu è infatti un buon modo per crescere come persona. Allena più la mente che il corpo perché, durante la lotta, la calma e la lucidità hanno sempre la meglio sull’aggressività. Sul tatami, se perdi il controllo e smetti di pensare, vai incontro a una sconfitta sicura». Quali sono i valori della disciplina che più ti appartengono? Lo sport è impegno e al tempo stesso educazione, e il jiujitsu esprime coraggio, lealtà e tutta una serie di valori in cui credo, ma che purtroppo oggi vedo troppo spesso dimenticati. Ogni giorno in palestra, si riscopre la fiducia verso i propri compagni, s’impara a rispettarli e a riconoscere i meriti di chi è superiore a te. I maestri ti seguono passo dopo passo, senza dare spazio a teorie fasulle, ma mettendosi umilmente in gioco per primi e testando loro stessi ciò che spiegano ai propri allievi». Ma cosa provi realmente quando scendi sul tatami? «Il motivo principale per cui pratico jiujitsu è che mi diverto un sacco, come quando da bambino lottavo sui prati dell’Anfiteatro con i miei amici. Lottare ti fa stare bene non solo fisicamente: è rilassante e ti mette di buon umore. La sera quando arriviamo in palestra, sentiamo il peso dello stress accumulato durante la giornata, ma a fine allevia namento, ce ne andiamo Guadagnoli 37 via sereni e rilassati, con un gran sorriso stampato 0575/302676 in volto».

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di Alessio Segantini

Un nuovo sport per l’integrazione Per il secondo anno consecutivo la Sba è impegnata nel sociale con il progetto del Basket Integrato

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are una possibilità di divertimento e di spensieratezza a ragazzi diversamente abili. È questo lo scopo della Scuola Basket Arezzo, che, per il secondo anno consecutivo, è impegnata nel sociale con il progetto del Basket Integrato, rivolto ai ragazzi con vari handicap che, per due ore alla settimana, passano del tempo divertendosi e giocando a basket insieme. Abbiamo parlato di questa positiva iniziativa intrapresa dalla Sba con Paolo Bruschi, responsabile del progetto. «Io sono solamente l’esecutore materiale – inizia Bruschi, – ovvero permetto a questi ragazzi di passare del tempo giocando a basket, cercando di insegnargli il più possibile questo sport e, insieme, dar loro la possibilità di socializzare, facendo sì che passino felicemente due ore della loro settimana». L’intento del Basket Integrato, infatti, è insegnare il gioco della pallacanestro a chi è meno fortunato di noi, con la consapevolezza che pochi diventeranno veri giocatori. Ma questo non è lo scopo principale. «In effetti – spiega ancora Bruschi, – a noi come società interessa l’idea che questi ragazzi possano divertirsi attraverso il basket e vorremmo che a questi allenamenti partecipassero anche i nostri tesserati, specialmente i ragazzi del settore giovanile, perché sarebbe davvero uno scambio di valori utile per tutti e un bel momento di socializzazione: un sorriso di uno di questi ragazzi “special” può rendere veramente la giornata migliore e far capire quanto si è fortunati». Quello del basket integrato è un progetto messo in atto dalla Sba grazie alla collaborazione con la Caritas, la Casa per Ferie di Arezzo e il Gruppo dei Ragazzi Speciali di Castiglion Fiorentino. «Per noi è molto importante far fare questo tipo di attività ai nostri ragazzi – afferma Dario Burzi, responsabile della Casa per Ferie, – ogni anno abbiamo la possibilità di far partire vari progetti con società o associazioni differenti: quest’anno tra le varie iniziative c’è appunto quella del basket integrato, che per noi è molto importante. Il nostro obiettivo è vedere che questi ragazzi à possano passare momenti di integrazione e socializzazione, sia tra loro sia con gli altri ragazzi della Sba che a ogni allenamento sono presenti, e di felicità, di cui hanno particolarmente bisogno».

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Il cuore oltre l’attrezzo Ginnastica Artistica Vigili del Fuoco Arezzo a primavera si preannuncia più florida che mai per la ginnastica artistica maschile dei Vigili del Fuoco. I risultati appena ottenuti dalle prime squadre si innestano a pieno titolo nel prestigioso solco segnato nel tempo dal Gruppo Sportivo VV.F. “Italo Gasbarri”. Il 2 marzo a Montevarchi, la squadra maschile di Serie B ha vinto il campionato regionale classificandosi alla fase nazionale che si svolgerà il prossimo 4 e 5 maggio. Ma la strada compiuta sin qui durante questa stagione non è stata certo in discesa: «La prima gara che abbiamo affrontato è stata pessima – ci racconta Matteo Parri, collaboratore del Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco di Arezzo e volontario del Corpo Nazionale. – A pregiudicare la prestazione, un sacco di errori inaspettati». Ma i ragazzi della ginnastica artistica non si sono demoralizzati e, dopo essersi rimboccati le maniche e aver fatto il carico di motivazioni, hanno dato il

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di Giacomo tutto per tutto nella decisiva seBelli conda prova: «Il regolamento della fase regionale vuole una valutazione che avvenga sulla migliore delle due prove a disposizione – prosegue Parri. – A Montevarchi il secondo punteggio era talmente alto da sbaragliare la concorrenza e farci aggiudicare il titolo regionale». Si aprono così, per i nostri atleti, le porte della fase nazionale alla quale Francesco Vestri, Elvis Gjeci, Jacopo Pineschi e Luca Vassarri, diretti dal duo Stefano Violetti-Rocco Amboni, sono chiamati alla massima concentrazione per compiere una grande impresa: «Non dobbiamo illuderci. Questo step che abbiamo raggiunto non è di certo una passeggiata – con queste parole Parri, è proprio il caso di dirlo, getta acqua sul fuoco di ansie o troppe aspettative. – La concorrenza è agguerrita e di altissimo livello. L’obiettivo, forse un sogno, sarebbe conquistare la Serie A anche se sappiamo bene che quanto questo sia un percorso periglioso e difficile da realizzare. Però siamo in gioco e noi ce la metteremo tutta, ne sono sicuro». Ma i successi della ginnastica artistica dei Vigili del Fuoco non si fermano qui. Anche la compagine militante in Serie C non ha sfigurato piazzandosi con la prima squadra al quinto posto. La seconda, invece, è arrivata undicesima su un totale di 21 squadre coinvolte. Anche loro parteciperanno alla fase interregionale prevista per il 13 e 14 aprile. Nel caso di un buon posizionamento, seguirà la fase nazionale. Per questo il rosso dei Vigili del Fuoco diverrà sempre più scuro sino a tingersi di amaranto, come è il colore del sangue dei nostri atleti, il cui cuore verrà gettato oltre l’ostacolo, anzi, oltre l’attrezzo, per dare quell’impulso necessario a realizzare un sogno custodito da ormai troppo tempo nel cassetto.

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Al Giotto si è accesa la fiaccola delle Olimpiadi 2013 ssiri, egizi, etruschi, greci, persiani, romani e spartani. È una lezione di storia? No, sono i nomi delle squadre che parteciperanno alle prime Olimpiadi organizzate all’interno del Circolo Tennis Giotto. Promotore dell’iniziativa è il consigliere Riccardo Boncompagni che, intenzionato ad animare la vita sociale del circolo, ha ideato un evento che da marzo a dicembre coinvolgerà quasi 80 soci in ben 12 diverse discipline sportive: beach tennis, beach volley, bici, burraco, calcio balilla, corsa, nuoto, pallanuoto, scacchi, tennis tavolo e, ovviamente, tennis. «Porteremo le Olimpiadi nel nostro circolo – spiega Roberto Duranti, coordinatore dell’evento. – La dimensione sociale è una delle componenti fondamentali del Giotto e nel corso dell’anno organizziamo sempre numerose iniziative per coinvolgere i soci e le loro famiglie, configurando il circolo come un importante punto di ritrovo e aggregazione. Con questo evento abbiamo fatto le cose in grande, proponendo un innovativo esperimento che nei prossimi mesi impegnerà tutta la componente sociale del Giotto». Alle Olimpiadi parteciperanno sette squadre che, chiamate con i nomi di popoli antichi, saranno formate da dieci atleti, i quali si daranno battaglia nelle varie specialità. La cerimonia d’inaugurazione dell’evento è stata domenica 24 marzo, con Laura Rogai e Simona Gori, due maratonete del gruppo dei corridori del Giotto, che dopo aver portato una simbolica fiaccola olimpica per le vie di tutta la città hanno ufficialmente dato il via ai giochi, accendendo il braciere posto nei locali del circolo. Da quel momento hanno preso il via le vere e proprie gare, con le prime medaglie che sono già state assegnate nel tennistavolo. «Proprio come nei tradizionali giochi olimpici – continua Duranti, – i vincitori delle varie gare verranno premiati con le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Il medagliere finale ci permetterà di stilare la classifica delle varie squadre e, nel dicembre 2013, ci sarà la grande festa finale con la premiazione dei vincitori delle prime Olimpiadi del Giotto, un appuntamento che siamo intenzionati a ripetere ogni due anni. Faccio un grande in bocca al lupo a tutti i partecipanti con l’augurio di assistere a un’iniziativa VIA FIORENTINA 20/22, ACCANTO HOTEL MINERVA all’insegna dello sport e INFO@HAPPYDOGAREZZO.COM - 388 9569160 dell’amicizia».

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Crescono nel cuore di Arezzo i futuri campioni di karate

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arate e body building, fitboxe e break dance, ginnastica e Il lavoro con i bambini autodifesa. Nel pieno centro storico di Arezzo, la Royal Gym dai 5 ai 10 anni è propone un’ampia gamma di attività fisiche e motorie volte alla base dell’Arezzo a incontrare le esigenze di persone di tutte le età. Tra le attiKarate del maestro vità della palestra, l’orgoglio e il vanto è sicuramente l’Arezzo Alessandro Balestrini Karate, medaglia d’onore al merito sportivo e unica società di karate della città di Arezzo affiliata alla Fijlkam (Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali). Guidata dall’esperienza del maestro Alessandro Balestrini, ex tecnico della Nazionale italiana, l’Arezzo Karate nel corso degli anni ha conquistato 28 titoli italiani e ha “prestato” numerosi atleti alle squadre azzurre, ponendosi costantemente ai vertici nazionali della specialità. Il segreto dei successi della società è la grande cura nei confronti del vivaio, con un’attenzione particolare a quei bambini dai 5 ai 10 anni che decidono di affacciarsi a questa attività. A loro l’Arezzo Karate propone un’attività ludica che favorisce il potenziamento delle capacità motorie e il miglioramento della forma fisica, della forza e dell’equilibrio, promuovendo una crescita armoniosa al riparo da difetti posturali. «I grandi risultati nascono da un buon settore giovanile – spiega Balestrini. – Con questa consapevolezza lavoriamo perché i nostri piccoli atleti sviluppino il proprio corpo in maniera completa, praticando un’attività che li aiuti a crescere e che getti in loro le basi per poter svolgere qualsiasi disciplina sportiva». Tra le attività più divertenti proposte dalla Royal Gym c’è anche la break dance, una disciplina che si rivolge ai giovanissimi amanti del ballo nella sua versione più spettacolare e acrobatica, con passaggi di grande atletismo svolti interamente a tempo di musica. Tra le novità spicca invece l’insegnamento del Metodo Globale Autodifesa (Mga), un corso di difesa personale rivolto principalmente alle donne. L’Mga, insegnato dal maestro Moreno Mencio, è un metodo studiato dalla Fijlkam che insegna come agire in caso di aggressioni e in situazioni di shock avvalendosi di tecniche di aikido, jiujitsu, judo e karate. «Abbiamo inserito questo corso – conclude Balestrini – con la consapevolezza che la sicurezza personale non è mai troppa».

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L’Arci Pesca Fisa presenta un calendario ricco di eventi

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er i pescatori aretini si prevede una stagione ricca di appuntamenti. L’Arci Pesca Fisa di Arezzo ha reso noti i calendari di tutte le gare nazionali, regionali e provinciali, per una serie di manifestazioni che coinvolgeranno tutti le squadre e i pescasportivi della provincia. A corollario dei due principali eventi nazionali, il campionato italiano di pesca a box In programma ci sono e la Coppa tantissimi appuntamenti Italia, la più importante che coinvolgeranno gara orgatutti i pescatori aretini nizzata sul territorio aretino dall’Arci Pesca Fisa è il Super Sasi, il campionato toscano a box. Domenica 21 aprile e domenica 21 luglio, 25 squadre da tutta la regione faranno tappa a Laterina, sul campo di gara del fiume Arno, con l’obiettivo di conquistare il titolo regionale: a rappresentare la provincia di Arezzo saranno i pescatori della Terranuovese Colmic. «Il Super Sasi è la gara più prestigiosa che ospitiamo sul campo di Laterina – commenta Alfredo Rondoni, presidente provinciale dell’Arci Pesca Fisa. – Anche in questa stagione la provincia di Arezzo e il nostro campo di gara avranno il grande onore di ospitare due delle sei gare del campionato toscano: l’organizzazione di queste tappe rappresenta un grande motivo d’orgoglio perché certifica Laterina come una delle migliori location della pesca toscana». Tra gli appuntamenti più attesi ci sono le quattro prove del campionato interprovinciale ArezzoSiena, una manifestazione che si svilupperà tra il campo di gara di Laterina e il campo di gara senese sul torrente Arbia. Queste gare, a cui parteciperanno decine di tesserati dell’Arci Pesca Fisa delle due province coinvolte, permetteranno di redigere le classifiche che designeranno i nomi dei pescatori che a ottobre vestiranno i colori della rappresentativa toscana al Meeting delle Regioni. A chiudere il quadro degli eventi sono due manifestazioni organizzate sul tratto a regolamento specifico del Corsalone, in pieno Casentino, per la pesca alla trota a torrente. «Siamo orgogliosi – conclude Rondoni – di presentare un calendario così ricco di eventi, con tante manifestazioni con cui speriamo di coinvolgere tutti gli appassionati di pesca della nostra LARGO provincia e delle province limitrofe». Per ulteriori informazioni sul calendario e sugli appuntamenti in proXVI LUGLIO 61/63 gramma è possibile contattare il presidente Rondoni al 335/63.63.847 o ZONA BELVEDERE visitare il sito www.arcipescafisa.it.

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La Sport3 è terza ai Campionati italiani di Fitness in Acqua

Impresa storica delle ragazze di Alessandra Joseph, capaci di tornare da Torino con un ottimo bronzo

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e aretine sono forti anche nel fitness in acqua. A confermarlo è la squadra della Sport3, società con sede presso il Centro Sport Chimera che, a Torino, ha centrato uno splendido terzo posto ai Campionati Italiani Invernali di fitness sportivo. Alla più importante manifestazione nazionale dedicata alla ginnastica in acqua erano presenti 30 società da tutta Italia che si sono contese il tricolore eseguendo, a tempo di musica, figure ed esercizi caratteristici del fitness acquatico e un saggio di cui i giudici federali hanno valutato la coreografia e la creatività. Il successo della Sport3 è arrivato nella competizione in acqua alta, una gara in cui Laura Barbini, Federica Bartolozzi, Elena Berneschi, Sofia Bonini, Elena Giorgeschi, Martina Meacci, Elisa Polverini e Chiara Zucchi sono riuscite a salire sul terzo gradino del podio precedute solamente dalla Rari Nantes Torino e dalla Butterfly di Massa. Muovendosi in acqua sulle note di Hangover, le aretine hanno dato vita a un’ottima perfomance che ha permesso loro di ottenere un risultato mai raggiunto in precedenza. «Abbiamo vinto un bronzo storico – spiega l’allenatrice Alessandra Joseph. – La nostra squadra di fitness sportivo è nata da soli pochi anni e, di stagione in stagione, si è sempre migliorata ed è arrivata sempre più in alto. Negli ultimi mesi ci siamo allenati intensamente e abbiamo lavorato su una coreografia di alta qualità, dunque siamo entusiaste perché questo terzo posto rappresenta il giusto premio per tutto il nostro impegno». Dopo la sbornia del successo, la Sport3 ha partecipato con due squadre anche alla competizione in acqua bassa, ottenendo un 11° posto con le stesse ragazze vincitrici del bronzo nell’acqua er ulteriori informazioni alta e un 19° posto con la seconda formazione. Quest’ultima squadra, al suo sul fitness in acqua è esordio assoluto nella manifestazione, ha gareggiato con Loretta Gianni, possibile rivolgersi alla seGuia Latil, Laura Mancioppi, Maria Rosaria Matteini, greteria del Centro Sport Luana Mordenti, Anna Pecchi ed Elena Serboli, un grupChimera, chiamare lo po di cui fanno parte anche Maria Pia Berti e Stefania 0575/35.33.15 o visitare il Buoncompagni le quali però, colpite all’ultimo minuto sito www.centrosportchidall’influenza, non sono potute partire alla volta di Torino. mera.com

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orna anche nel 2013 il Festival Nazionale di Teatro Spontaneo, allestito presso i locali del Centro di Aggregazione sociale “Fiorentina”, ad

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Arezzo. Spontaneità e passione sono il motore degli appuntamenti proposti dal festival di cui è attuale presidente Sergio Franchi, che dal 1996 porta il teatro fuori dai suoi luoghi convenzionali, non sono per sdoganarne la natura apparentemente elitaria, ma soprattutto per parlare una lingua comune, comprensibile e bellissima. Se il teatro è coscienza, allora l’intuizione di Edda Ardimanni e Luciano Ghinazzi – fondatori del concorso – fa incondizionatamente centro. Perché si incardina su un concetto di spontaneità capace di creare immediata empatia tra attore e spettatore, tra platea e pièce teatrale. La crescita esponenziale della rassegna è testimoniata da una progressiva adesione del pubblico e – quel che è più importante – di un pubblico estremamente variegato. Il carattere popolare e il forte legame con il territorio hanno contribuito a creare una sorta di patto tra il festival e la gente, in grado di affezionarsi anche ai cambiamenti. La partecipazione di sponsor pubblici e privati e dell’Università ha fatto il resto. La diciottesima edizione, presentata da Luca Caneschi per la direzione artistica di Sandra Guidelli, vedrà impegnate compagnie teatrali amatoriali operanti sul territorio nazionale che concorreranno per le categorie Miglior Spettacolo in Lingua Italiana, Miglior Spettacolo in Vernacolo, Miglior Attrice, Miglior Attore, Premio “Mauro Nocentini”. Dopo le aperture fuori concorso del 15 e 22 marzo, dal 5 aprile in poi avrà luogo la vera e propria gara, tutti i venerdì alle 21.15, fino alla serata di premiazione, il 31 maggio. Quattro gli appuntamenti di aprile, tutti a ingresso gratuito. Venerdì 5 aprile G.A.D. Città di Pistoia metterà in scena La Mortella, uno spettacolo ir r e a o !B r d scritto e diretto da Franco Checchi. Venerdì 12 aprile sarà la volta della n d i To lle t t t C.T. “G. Lucaroni” di Mogliano (Mc), con Varba e capiji ce penza li a fiji scritto e diretto da Pietro Romagnoli. Venerdì 19 aprile A.C. “Le Voci di Dentro” di Santa Maria degli Angeli (Pg) presenterà Chi ruba un piede è fortunato in amore, pièce di Dario Fo per la regia di Gianni Bevilacqua. Venerdì 26 aprile, ultimo appuntamento del mese con A.C. “Metropolis” di Sesto Fiorentino (Fi). Lo t spettacolo Dov’è Max, di Andrea Bruni, vedrà la regia di 2 el 16 .0 Tommaso Parenti. www.teatrospontaneo.altervista.org 5 7 5 /2 Valentina Tramutola 21


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UNA POETESSA SARD TERRA D’AREZZO

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unedì 8 aprile, alle 18, La Feltrinelli Point di via Cavour 13, ad Arezzo, ospita la presentazione della raccolta di poesie di Maria Antonietta Oppo dal titolo Giorno dopo giorno (L’Autore Libri Firenze). Cagliaritana di nascita e aretina d’adozione, poetessa con la passione per la fotografia, la Oppo è al suo quarto libro, che vanta la prefazione del critico d’arte Giovanni Faccenda. Incontriamo l’autrice nel salotto di casa, circondati da quadri, sculture e libri, che evidenziano una relazione privilegiata con le arti. La prima domanda può apparire banale: poeti si nasce o si diventa? «Credo che la poesia sia dentro di te da sempre, ma non sai quando e come verrà fuori. Io, ad esempio, fino al 2002 non avevo scritto niente, né c’era mai stata l’esigenza di farlo. Ancora oggi, dopo quattro raccolte, mi domando da dove scaturiscano le liriche». Ci sarà stata una scintilla che ha acceso il braciere della creatività. «Il primo testo è nato per una forte emozione vissuta, un momento di distacco particolare. In seguito i componimenti si sono invece orientati a tradurre quello che vedevano gli occhi. In qualche modo è stato un voler approfondire e trasportare sul foglio di carta ciò che fotografavo e soprattutto sentivo, quindi non una mera descrizione, bensì qualcosa di più profondo e atavico». A chi sono rivolte le sue poesie? «Innanzitutto a me stessa, ma quando capisci che le tue parole suggeriscono ad altri le emozioni, hai il dovere di condividerle». L’arte: un affare di famiglia. «Mio nonno è stato un apprezzato pittore, incisore e scultore, mio padre è poeta, scrittore e saggista. Ho sposato un architetto, che è anche un bravo pianista jazz. Possiamo dire che ho un rapporto esclusivo con le Muse». I suoi libri sono sempre accompagnati da quadri contemporanei o fotografie che dialogano con i testi. Non fa difetto la nuova raccolta, che ha in copertina il dipinto di Mauro Capitani dal titolo Scogli bianchi. «L’amicizia con l’artista valdarnese è nata dopo una sua mostra a Cortona, curata da Giovanni Faccenda. Abbiamo scoperto che i suoi paesaggi e le mie poesie hanno molte attinenze. È stato 22

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IL SENTIERO DEGLI ARCANI MAGGIORI

RDA IN di Marco Botti

foto di Alessandro Cinelli

Pittura, scultura e ceramica secondo Montuschi al 28 marzo al 9 aprile, la Villicana D’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour 57 ospita la mostra di Giancarlo Montuschi intitolata Il Sentiero degli Arcani Maggiori. Montuschi è un pluripremiato autore faentino che conduce da anni, con la moglie ceramista Magda Garulli, uno degli atelier più fecondi della provincia ad Anghiari. La sua ricerca sposa varie tecniche e muove dalla pop art e dai linguaggi post-Pop del secondo Novecento, per affrontare negli anni vari argomenti, tra cui quelli alchemico-esoterici. Su quest’ultima scia la kermesse aretina, a cura di Michele Loffredo, che consta di circa cento opere tra le quali la serie di 22 acrilici su tela, che reinterpreta il gruppo di carte dei Tarocchi detto degli “Arcani Maggiori”. Si annoverano altresì dieci sculture policrome realizzate con la tecnica raku, di origine giapponese, che consiste nell’estrarre le ceramiche a bassa temperatura e ottenere ugualmente un annerimento brillante del biscotto. L’esposizione, dotata di vari livelli di lettura, stimolerà in egual modo appassionati d’arte, esperti di giochi da tavolo e cultori di simbologia e mistero. www.villicanadannibale.com Chiara Marcelli

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quindi naturale proporgli di realizzare la cover, per la quale si è ispirato a S’archittu, composizione dedicata a una località della costa occidentale sarda, dove acqua, vento, rocce e fondali creano suggestioni cromatiche incredibili». Una celebrazione della natura, ma soprattutto del luogo natio. «Anche se la mia famiglia ha lasciato l’isola quando avevo meno di due anni, le radici sono là. Nella mia vita mi sono spostata più volte, vivo ad Arezzo ormai dal 1975, ma nel cuore c’è sempre la Sardegna e sono orgogliosa di venire da quella terra». C’è un filo conduttore nel nuovo libro? «Più che un fil rouge direi che ci sono cinque macro-aree con cui ho suddiviso le poesie: Elementi, Memorie, Notti, Stagioni e Ferite. Non sono tutti testi recenti, alcuni di loro erano rimasti nel cassetto, ma adesso sentivo che i tempi erano maturi per tirarli fuori e pubblicarli». www.firenzelibri.com

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CONFESERCENTI E LA FELTRINELLI POINT PROMUOVON UN CICLO DI INCONTRI PER RIFLETTERE

CRISI, PASSATO E FUTURO è crisi! Siamo in crisi! Di simili frasi, degne del flaubertiano Dizionario delle idee correnti, sono pieni i giornali e le nostre bocche. Certo, una crisi così profonda nemmeno nell’immediato dopoguerra si era vista. Il nostro Paese, come gran parte dell’Europa, sta attraversando un periodo gravoso sotto molti punti di vista, non solo debito pubblico e stallo finanziario, ma anche illegalità dilagante, disuguaglianze sociali e iter burocratici da no comment. Ma se la parola crisi porta con sé il significato di scelta, decisione, allora scegliamo noi cittadini, per primi, di riflettere insieme e provare a interpretare criticamente l’epoca storica che stiamo vivendo, specialmente se è vero che dopo ogni periodo buio ce n’è uno in cui si rinasce. Quale miglior modo di rinascere leggendo? Da un’idea di Confesercenti e La Feltrinelli Point ha preso il via, lo scorso febbraio, una serie di incontri letterari incentrati sul tema economico-sociale Crisi, passato e futuro remoto. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione di Coingas e Biblioteca “Città di Arezzo”. Stefano Micheli, referente di Confesercenti della provincia di Arezzo, e Gabriele Grazi e Paolo Borghesi della libreria di via Cavour 13, ad Arezzo, ci parlano dell’iniziativa culturale. «È essenziale che la nostra associazione di categoria – sostiene Micheli – apra le porte alla cultura accogliendo le idee di chiunque ha voluto e voglia partecipare alle presentazioni dei libri che ruotano attorno al tema della crisi economica. La materia dell’economia è di per sé abbastanza settoriale, alla quale si interessano, di solito, solo gli esperti. Il ciclo di conferenze, attraverso gli interventi di personalità come il professor Giuliano Segre che ha presentato Il

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THE MILES GLORIOSUS SHOW di Valentina Paggini

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La Compagnia Persei rilegge Plauto al Teatro “Verdi”

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enerdì 5 aprile, alle ore 21.15, nel delizioso scenario del Teatro “Verdi” di Monte San Savino (Ar), la Compagnia Teatrale Persei, con la regia di Riccardo Valeriani, metterà in scena The Miles Gloriosus Show. Si tratta di un testo originale di Plauto, riscritto da Samuele Boncompagni, che l’ha attualizzato nel ritmo del linguaggio e nel montaggio delle scene con piccoli inserimenti di nuovi personaggi. La storia narra di una coppia di giovani amanti, un soldato spaccone che impedisce il loro amore, un vecchietto arzillo e vari servi pronti ad aiutare i loro padroni o a tradirli per qualcosa da mettere sotto i denti. La Compagnia Teatrale Persei è nata a settembre 2010 da attori provenienti dalla Libera Accademia del Teatro di Arezzo. È formata da Ilaria Caneschi, Marco Caneschi, Stefano Concialdi, Simona Ferrini, Noemi Grasso, Paolo Marmorini, Romina Rossi, David Testi e Laura Zanchi. www.officinedellacultura.org Valeria Gudini

profitto capovolto (Marsilio), l’economista Alberto Mingardi con il suo libro L’intelligenza del denaro (Marsilio) e il sociologo Mauro Magatti, ha cercato di analizzare e spiegare questo nostro particolare momento storico da diversi punti di vista. Ad esempio, il volume presentato lo scorso 12 marzo da Magatti La grande contrazione (Feltrinelli) – continua Micheli – ha aperto un dibattito su temi quali la libertà sociale, la fiducia verso il futuro, collocando la crisi in un contesto di nuova crescita e ritrovamento di valori essenziali per la società e l’individuo». Il docente dell’Università Cattolica di Milano ha incontrato anche i ragazzi del Liceo Classico, riscuotendo ottime risposte. I due ultimi incontri del ciclo sono previsti per il 5 e 26 aprile, alle ore 18.30, presso la Sala Conferenze della Biblioteca “Città di Arezzo” di via dei Pileati. «Nel primo caso – ci dicono i librai della Feltrinelli Point – avremo il piacere di ospitare Paolo Gila, giornalista economico-finanziario e ideatore dell’indice IFIIT, che presenterà il suo Capitalesimo (Bollati Boringhieri), un’interessante quanto preoccupante metafora con il feudalesimo medievale. La rassegna si concluderà con il popolare giornalista e scrittore Beppe Severgnini e il suo ultimo libro Italiani di domani. Otto porte sul futuro (Rizzoli), con vari consigli per riprenderci il nostro avvenire». 29 MARZO 2013

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GALLERIA 33 PRESENTA FIABE DI CARTA

UNA MOSTRA INNOVATIVA INAUGURA UN NUOVO SPAZIO PER L’ARTE IN CITTÀ enerdì 5 aprile apre ad Arezzo un nuovo luogo dove respirare arte. In via Garibaldi 33 si inaugura, alle ore 19, la prima mostra della Galleria 33. Per l’occasione lo spazio espositivo presenta la personale Fiabe di Carta dell’artista milanese Mauro Seresini, a cura di Tiziana Tommei e organizzata con il patrocinio di Provincia e Comune di Arezzo. L’evento è realizzato grazie al contributo di Graziella Hotel Patio, con il supporto tecnico di Tenuta “La Pineta” e la collaborazione di Elle Adv marketing & comunicazione. Le opere esposte mostrano la bidimensionalità del foglio di carta, che si fa scultura e acquisisce nuove forme e volumi e domina lo spazio, sfidando il tempo. La carta, assumendo forme uniche, diviene opera d’arte, mostra un nuovo potenziale, mette in scena un racconto fatto di zoomorfie reali e fantastiche, esprime emozioni e il genio dell’artista lombardo. Un’esposizione unica nel suo genere, che offre un’inusuale arte in grado di affascinare chi la osserva. www.galleria33.it Serena Capponi

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SOCIETÀ STORICA ARETINA E FRATERNITA DEI LAICI PER UN NUOVO CICLO DI INCONTRI AREZZO,

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IL CIRCONDARIO ARETINO NELL’IMPERO FRANCESE

rende il via nel mese di aprile un nuovo ciclo d’incontri organizzato dalla Società Storica Aretina in collaborazione con la Fraternita dei Laici, dal titolo Il circondario aretino nell’impero francese (1808-1814). Dall’8 al 29 aprile, per quattro lunedì alle ore 21.15, la “Sala Pieve” al secondo piano del Palazzo di Fraternita in Piazza Grande, ad Arezzo, ospiterà una serie di conferenze che ripercorreranno gli anni in cui la nostra città fu riunita all’Impero Francese da Napoleone Bonaparte – in onore del quale si corsero giostre – e governata secondo i generali criteri dell’amministrazione d’oltralpe. Gli incontri avranno come coordinatore il presidente della Società Storica, Luca Berti. Il primo appuntamento è fissato in calendario per lunedì 8 aprile, quando Alfredo Vellutini affronterà il tema La mairie di Arezzo: uomini e problemi. A seguire, il 15 aprile sarà la volta de Le reazioni aretine all’annessione all’Impero (1808-1809), trattate da Franco Cristelli. Nel terzo appuntamento del 22 aprile Liletta Fornasari parlerà di Pietro Benvenuti, “pittore imperiale” [nell’immagine a destra]. Ultimo appuntamento, infine, lunedì 29 aprile con Ivo Biagianti e Le inchieste napoleoniche nel circondario aretino.www.societastoricaretina.org www.fraternitadeilaici.it Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

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Trucco & Parrucco Ogni donna è una pietra preziosa, ciascuna con i suoi riflessi

Il mondo è bello perché è vario!

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ell’articolo precedente abbiamo iniziato parlando di come i colori ci fanno percepire l’ambiente circostante, ma soprattutto di come questi ci fanno sentire e apparire al meglio, perché esistono colori che contrastano con i nostri toni naturali e colori che invece li esaltano. Per comprendere meglio abbiamo suddiviso quattro tipologie di donna, ognuna contraddistinta dalle proprie cromie portanti, che vanno dai perlati ai dorati, chiari o scuri. Ognuna di queste donne deve individuare i colori giusti che valorizzano e illuminano il volto. Abbiamo iniziato nella scorsa uscita con la donna dai toni perlati-scuri, oggi continuiamo con la donna dai toni dorati-scuri. Le principali caratteristiche che contraddistinguono questa donna sono gli occhi con toni dal marron glacé al nocciola, dal castano scuro al verde screziato al topazio, con un incarnato chiaro leggermente olivastro, tendente al dorato, e capelli naturali castani con riflessi dorati, caramello, rame infuocato o castano scuro. I colori autunnali sono quelli che meglio esaltano questo tipo di donna; l’abbigliamento da accostare al volto prediligerà tonalità calde come il beige, il caramello, i marroni intensi, un giallo o un rosa aranciato, dalla terracotta ai rossi amaranto, dal blu aviatore al verde foresta. Gli accessori più indicati dovranno avere tonalità dorate. Per il make-up consigliamo un fondotinta color pesca o color salmone, da adattare a un fard sui colori dell’albicocca o terracotta, mentre i colori dell’ombretto più indicati sono tutti i toni del marrone, il blu pervinca o aviatore e i verdi scuri. Il rossetto ideale sarà corallo, ma anche i marroni sulle tonalità del caramello o del mattone. Per valorizzare alla perfezione il volto, i colori dei capelli più adeguati andranno sulle tonalità del marrone calde e dorate, con riflessi rossi anche intensi o schiariture dorate anch’esse intense. Per un look più estremo, possiamo permetterci pure colori più alla moda o bizzarri, ricordandosi però di mantenere vicino al viso una tonalità calda per non spegnere il colore dell’incarnato. Riuscire a individuare i propri colori è l’obiettivo per esaltare e valorizzare i tratti distintivi, realizzando un look su misura in linea con la propria personalità. Anna Maria Magrini per Acconciature Astra

ACCONCIATURE DA CERIMONIA E DA SPOSA 29 MARZO 2013

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ORIENTAMENTO E FORMAZIO IL CAMPUS ARETINO i è svolto, la settimana scorsa, l’evento “Scuola, Università, Lavoro” organizzato dal Polo Universitario Aretino. Un evento importante, sia sul piano dell’oriendi Luca tamento sia su quello della formazione. Proprio su questi due aspetti continua a Piervenanzi lavorare l’Università di Siena soprattutto a livello locale con il Dipartimento (ex Facoltà) aretino. La giornata organizzata presso Arezzo Fiere lo scorso 22 marzo ha coinvolto un pubblico per la maggioranza composto da studenti delle scuole superiori della nostra provincia, offrendo così un ventaglio di possibilità circa la formazione e le offerte accademiche post-maturità. Sulla scia di quanto fatto proprio in quella occasione è in programma un altro appuntamento che coinvolgerà nuovamente università e mondo della scuola. Si tratta infatti di un incontro tra i dirigenti delle scuole superiori e i referenti per l’orientamento del Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze Umane e della Comunicazione Interculturale dell’Università di Siena. L’iniziativa, promossa in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale, si svolgerà giovedì 4 aprile, alle ore 15, presso il campus universitario del Pionta in viale Cittadini. L’intento è stimolare e coinvolgere i dirigenti e gli insegnanti delle scuole a progettare insieme all’università nuove attività di orientamento per gli studenti delle classi quarte e quinte. Un tema, quello dell’orientamento, su cui la sede aretina dell’ateneo senese sembra puntare sempre di più cercando di coinvolgere il territorio e soggetti esterni all’università. Ma come già anticipato, l’orientamento non è l’unico aspetto su cui, nell’ultimo periodo, il Dipartimento aretino sembra essersi

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ZIONE: ECCO SU COSA PUNTA concentrato con maggiore attenzione. Altro tema importante è quello legato alla formazione e ai rapporti tra università e mondo del lavoro. Anche su questo fronte il dipartimento aretino ha previsto un’iniziativa che prenderà il nome di Students’ Job Training. Il prossimo mese saranno infatti organizzate tre giornate, il 10, il 18 e il 23 aprile, dedicate a orientare gli studenti universitari aretini nella strutturazione della propria identità professionale, oltre a proporre loro alcuni strumenti utili per affacciarsi al mondo del lavoro. Le tre giornate avranno ciascuna un taglio e un tema preciso: in quella inaugurale verrà offerta agli studenti una possibilità di confronto con le realtà professionali del nostro territorio. Saranno inoltre presenti professionisti, manager aziendali ed esperti dei servizi che aiuteranno a individuare i possibili percorsi per accedere al mondo del lavoro. La seconda giornata sarà invece dedicata al dibattito con i professionisti che si occupano di gestione delle risorse umane in ambito organizzativo e aziendale. Infine, nel terzo e ultimo incontro, gli studenti si confronteranno con professionisti che si occupano di selezione del personale e di valutazione delle competenze professionali in ambienti educativi e formativi. Tornando alla prima giornata, in programma per il 10 aprile e che inaugurerà Students’ Job Training, l’incontro durerà dalle 10.30 alle 16.30 e si svolgerà presso il campus del Pionta. Oltre agli interventi e alle relazioni dei docenti del dipartimento aretino, parteciperanno al meeting Giovanni Raspini, presidente di Argenterie Giovanni Raspini spa; Fabio Picciolini, presidente di Consumer’s Forum; Enzo Savarese, responsabile relazioni esterne del Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale; e infine Emanuela Carnieri, direttore generale della Cooperativa “L’Agorà d’Italia”.

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il sonetto

Aéte visto el Papa? Avéa cert’occhj, quande s’è afàccio ’n piazza a quel balcone! «Quel che m’è tocco unn’è ’n bocón da ghjotti» sembrava che dicesse a le persone «’Sti cardinali, con du scarabocchj, m’han misso drento come ’n’a prigione. Io… che d’anni e d’aciàcchi n’ho parecchj, e ero arìvo guasi a la pensione! A guardàlli me sembréno contenti, felici de ’sta scelta che par giusta, ma trovaràno pane pi’ su denti, ché se son fatti da soli la frusta. Han vulsùto ne l’óvo la sopresa? E gni riformarò… tutta la Chiesa!»

Con un poco di ritardo a causa della stagione più piovosa fra le ultime trenta, la primavera non tarderà a darci i suoi frutti. Stagione in cui cambiano i colori, i vestiti, gli umori e che ci predispone a percepire il gusto dei frutti che salutano la primavera, spesso fra i più gustosi e attesi. Arriveranno presto le fragole, ricche di vitamine e buon umore, dato dal contenuto di serotonina, e le ciliegie, che favoriscono diuresi e preservano la bellezza della pelle, seguite dalle albicocche, ricche di betacarotene, che annunceranno l’estate. Intanto nei greppi fra gli olivi e nei boschetti delle nostre colline stanno spuntando timidi i pridi Fabio Mugelli mi asparagi. Ben tornata primavera.

The Land of Hope di Sion Sono *****

I percorsi di tre famiglie di una prefettura colpita dall’esplosione di una centrale nucleare, per uno struggente ritratto della contemporaneità in bilico tra paesaggi desolati, abbandoni e innocente slancio vitale. Documentario e fiction miscelati con tocco maestrale, attraverso una ricerca personale e introspettiva che si fa Storia: l’artista dopo Fukushima ha il dictat morale di cambiare prospettiva e descrivere un Paese dilaniato, abbandonato dai media e dalla politica, ripiombato nell’incubo del dopoguerra. Tra futuro e tradizioni, natura e industrializzazione barbara, pieni e vuoti, Sono trova un rarissimo equilibrio, capace di sfociare nel lirismo e nella poesia pura. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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cinema

chilometro zero

di Leonardo Zanelli

È uscito il primo album di Andrea Appino, pisano, voce e chitarra degli Zen Circus, in un progetto solista dal titolo Il testamento. Venerdì 29 marzo dalle 22 si esibirà in anteprima nazionale in via Edison accompagnato da Giulio Favero e Franz Valente dei Teatro degli Orrori, e Enzo Moretto di A Toys Orchestra. Il lavoro è uscito il 5 marzo per l’etichetta La Tempesta con la distribuzione della Universal Music. Serata organizzata in collaborazione con Casentino di Lucio Massai Love Affaire.

dove andare

Anteprima nazionale ad Arezzo, al Karemaski

QUANDE ’L PAPA S’È AFÀCCIO AL BALCONE


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