ANNO IV NUMERO 146 • VENERDÌ 10 MAGGIO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI
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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 La Caritas diocesana ha presentato l’annuale Rapporto sulla Povertà 5 Crescono i poveri aretini: cosa fa la politica 6 Il Pd alla Borsa Merci ha discusso del suo futuro 7 Scatizzi: la città di Arezzo si unisca contro il gioco d’azzardo 10 Eco Sagre, la raccolta differenziata etica prima di essere legge scritta 26 Olimpiadi della Chimica, 400 studenti in gara allo “Scientifico” NON PIÙ PAROLE OMAI… 8 Quintana di Primavera al faentino Lionetti AREZZO SPORT 13 GINNASTICA FALCIAI, eleganza e dedizione 15 Trofeo “Guidelli”, trent’anni di emozioni e partite 16 L’Arci Pesca Fisa e Renzi insegnano a pescare a mosca
17 Claudio Contenti, un aretino campione del mondo di tennis 18 Arezzo, missione compiuta 19 Gli Esordienti della Sba sono pronti a diventare grandi 20 Provare il fitness in acqua non costa niente CULTURA 21 Doppio appuntamento nel weekend per la Galleria Villicana D’Annibale 22 Eros e Natura nella “città del silenzio”: il Cenacolo degli Artisti Aretini celebra D’Annunzio 24 “La memoria riunita”: il libro di Santino Gallorini fa piena luce sulla strage di Civitella ACLINFORMA 27 Modello 730 e supplemento di pensione L’ESPERTO RISPONDE 28 Le insidie stradali
“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 146 – VENERDÌ 10 MAGGIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT
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7° RAPPORTO SULLA POVERTÀ LA CARITAS DIOCESANA HA PRESENTATO L’ANNUALE RESOCONTO SULLA SITUAZIONE CITTADINA
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ercoledì 8 maggio è stato presentato il 7° Rapporto sulle Povertà a cura della Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Anche quest’anno il dossier, ricco di dati e cifre, offre lo spunto per riflessioni che nascono immediate dal racconto dei problemi e dei drammi di tante persone e famiglie in difficoltà. Dal documento risulta chiaramente il diffondersi dell’impoverimento e del disagio sociale in ampie fasce di popolazione in Italia. I dati raccolti da Mirod (Messa in Rete degli Osservatori Diocesani) delle 17 Caritas presenti in Toscana evidenziano una povertà dalle diverse sfumature e complessità. In particolare le persone che nel 2012 sono state “registrate” presso il Centro di Ascolto della Caritas aretina di via Fonte Veneziana e negli altri luoghi di accoglienza presenti nella provincia sono state 2026 (il 16% in più rispetto all’anno precedente) di cui il 27,4% italiani e il 72,6 stranieri. Il dato rappresenta parzialmente il numero di persone “bisognose”: esiste infatti una percentuale, non quantificabile, di uomini e donne che vivono una povertà “sommersa”, di Luciana definita nel rapporto “zona grigia”. Pastorelli Sono 300 le persone in più rispetto al 2011 (45% maschi e 55% femmine) che hanno chiesto aiuto per far fronte alle difficoltà economiche in cui si trovano: oltre la metà di essi ha una famiglia e appartiene al genere continua a pag. 4
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femminile (53%). Il 68,9% ha almeno un figlio minore a carico. La crisi economica colpisce in particolare gli ultraquarantenni (26%) e la fascia d’età compresa tra 30 e i 39 anni (27%). La povertà fotografata dal rapporto è particolarmente preoccupante perché coinvolge, oltre alle fasce sociali “tradizionalmente” più deboli e marginali, anche i ceti “medi”. Oltre ai mezzi di sussistenza per molte persone viene a mancare ogni prospettiva futura: la precarietà radicata, l’impossibilità di progettare, di ricercare un miglioramento o un “riscatto” per la propria vita si annidano e crescono tra la gente. Vi è una povertà “sommersa” non di rado celata da un’apparenza di “dignitosa normalità”. Nel territorio aretino è divenuto consistente il numero di persone che vivono (o sarebbe più corretto dire sopravvivono?) con meno di 500 euro al mese (44%): si tratta principalmente di pensionati e casalinghe. Cresce considerevolmente il numero delle persone che ricorrono ai centri di distribuzione di generi alimentari (pane, pasta, cereali) o chiedono aiuto per il pagamento delle bollette relative alle utenze domestiche e all’affitto della casa.
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I pasti erogati dalle mense sparse danno un’idea del fenomeno delle persone italiane e straniere che non riescono a soddisfare in modo autonomo un bisogno fondamentale, come è quello alimentare. La perdita del potere d’acquisto incide soprattutto sulle famiglie monoreddito, costrette a risparmiare su tutto: dal riscaldamento domestico alle spese mediche. La “riscoperta” della solidarietà tra le persone da sola non basta ad affrontare la gravità della situazione, e non può certamente sopperire alla mancanza di politiche sociali ed economiche incisive di welfare. Vi sono problemi sociali pressanti e urgenti quali il lavoro, la casa, l’alimentazione, l’istruzione pubblica, la salute fisica e mentale, la socializzazione e l’integrazione, che non possono essere basate su interventi emergenziali bensì sullo sviluppo di maggiori politiche di prevenzione di contrasto alla povertà e all’esclusione, e di promozione del benessere sociale. La povertà riguarda tutti: combatterla vuol dire garantire a tutti un livello minimo di protezione sociale, di servizi, un lavoro decoroso e il diritto alla speranza.
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CRESCONO I POVERI ARETINI: COSA FA LA POLITICA di David Mattesini
umentano i poveri in città e la politica, adesso più che mai, dovrebbe iniziare a dare risposte concrete. Ma come? Partiamo dai dati. A dare l’allarme come di consueto è l’annuale Rapporto Caritas che – c’era da aspettarselo – fotografa una situazione ad Arezzo sempre più allarmante. Sono oltre 2000 le persone che nel 2012 si sono rivolte alla Caritas diocesana, di cui un terzo sono aretini. Insomma, oltre 650 concittadini, definiti tali dalle norme vigenti, hanno avuto la necessità di un aiuto concreto per mangiare, trovare un alloggio o magari solo pagare le bollette di casa. Tanti, troppi. Un aumento del 16% rispetto all’anno precedente, a fotografare una situazione che vede sempre più colpite le famiglie, dato che il 53% delle richieste è arrivata da madri e mogli, a esprimere un bisogno di sostegno che finisce sempre più per investire interi nuclei. Nemmeno a farlo apposta, la fascia di età più colpita è quella
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tra i 30 e 39 anni, quella cioè delle persone che ancora non riescono a entrare stabilmente in un mercato del lavoro impazzito. Sono poco meno di 60 le aziende che ogni giorno chiudono i battenti in Italia, una media impressionante, che non risparmia, com’è noto, nemmeno il nostro territorio, chiudendo quasi ogni possibilità di ingresso nel mercato del lavoro. Lasciando, invece, ai giovani “fortunati” che trovano lavoro, l’alternativa di occupazioni iperprecarie, con contratti di lavoro sottopagati annuali o spesso di pochi mesi. Risultato? Gli under 40 con figli se non hanno una famiglia di origine alle spalle in grado di sostenere il mantenimento della prole, rischiano per lo più di non riuscire a definire per la propria famiglia un qualsivoglia futuro. Questo se si è figli di italiani, nati in Italia, se invece si è figli di stranieri ancora non si ha riconosciuta la cittadinanza in automatico. Una follia. E la politica? Mentre a Roma si
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cercano sempre più le grandi intese, in città di assiste al parziale fallimento di una politica per la casa, con un Comune che avendo risorse sempre più limitate cerca di fare quel che può. Unica rete sociale veramente rimasta? Purtroppo quel familismo, o clientelismo che dir si voglia, che lascia sempre meno spazio alla speranza e soprattutto al merito dei singoli.
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di Cecilia Falchi
IL PD ALLA BORSA MERCI HA DISCUSSO DEL SUO FUTURO l Partito Democratico di Arezzo si è incontrato al completo domenica 28 aprile alle 21 alla Borsa Merci, per un’iniziativa pubblica aperta agli elettori e a tutta la cittadinanza, che ha visto come principale ospite e protagonista la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli e durante la quale si è discusso delle ultime vicende e dello stesso futuro del Partito Democratico. «L’iniziativa ha visto una buona partecipazione numerica e c’è stata una bella discussione e un dibattito coinvolgente. Hanno partecipato anche il deputato Marco Donati e la senatrice Donella Mattesini», commenta il segretario provinciale del Pd Marco Meacci. L’attenzione sul futuro del Partito Democratico dopo le dimissioni di Bersani e l’elezione a presidente del Consiglio di Enrico Letta è forte anche a livello locale. «Ciò che si è percepito anche da quest’iniziativa è una grande insoddisfazione generale sui movimenti parlamentari innescati durante l’elezione del Presidente della Repubblica. Per quanto riguarda le dimissioni di Bersani è stato preso atto che l’ex Segretario ha commesso alcuni errori, ma non può essere l’unico parafulmine. All’interno del dibattito l’altra preoccupazione emersa è che il Pd diventi un partito delle “correnti”, dove si risponde più ai capi-corrente che a un progetto comune, trasversale, mescolanza di culture e idee, vero progetto iniziale del partito. Chiudersi nei gruppetti è un limite». Per quanto riguarda la situazione locale, ufficialmente al momento non ci sono costituzioni formali di correnti, non ne risulta ad esempio una di Giovani Turchi. Ci sono riunioni, sensibilità varie, ma a Arezzo ciò che appare non è una divisione così netta. I Renziani, l’unica formazione un po’ più costituita. «Il Pd è un progetto storico di questo Paese e ha ancora tutte le possibilità, nel nostro territorio siamo l’unico partito presente. Deve recuperare certamente la sintonia con gli elettori e una concretezza maggiore, ma siamo un partito con tanti rappresentanti nelle Amministrazioni, nei circoli. Il tema numero uno è l’economia e il lavoro, bisogna intervenire su quest’emergenza concreta. La vicenda Serracchiani dimostra che con le figure giuste si vince». 6
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LA CITTÀ DI AREZZO SI UNISCA CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO di Marco Cavini
a politica aretina si è schierata contro il gioco d’azzardo e contro il proliferare delle sale con slot machines, video poker e scommesse. Centrodestra, centro e centrosinistra: per una volta la posizione è unanime nel condannare l’apertura di un minicasinò in piazza Guido Monaco al posto dei locali dell’ex InformaGiovani. Tra colo-
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ro che si sono inseriti sul solco di questa battaglia c’è anche Luigi Scatizzi, consigliere comunale del Nuovo Polo per Arezzo, che chie-
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de all’Aministrazione di rendere illegali e inammissibili tali locali dedicati al gioco d’azzardo. «Nella nostra città stanno fiorendo molte sale giochi – spiega Scatizzi. – Questi posti legalizzano il gioco d’azzardo e attraggono un numero sempre più alto di cittadini che, con la prospettiva del facile guadagno e del divertimento, cadono in un vortice di dipendenza e di indebitamento. Stiamo vivendo un dramma sociale che mina le famiglie e alimenta la criminalità: l’Amministrazione e l’intera politica hanno il dovere etico e culturale di combattere il gioco d’azzardo». Tra le richieste di Scatizzi c’è prevedere un piano che regolamenti l’apertura di nuove sale giochi e le collochi non nel centro cittadino ma in zone produttive. Dunque assolutamente non in piazza Guido Monaco. «Dobbiamo scongiurare il rischio di concentrazioni nelle zone residenziali – continua, – evitando il degrado e disagi per i residenti. Se proprio tali luoghi devono esserci e devono essere legali, che siano posti al di fuori della città. In que-
sto senso condivido la posizione del gruppo consiliare del Pd che con Barbara Bennati ha presentato un atto d’indirizzo per opporsi alla diffusione del gioco d’azzardo e per contrastare il fenomeno impedendo l’insediamento di nuove sale in prossimità delle scuole e dei luoghi di aggregazione». Scatizzi chiede infine di incrementare i controlli da parte delle forze dell’ordine per monitorare il giro di denaro e le attività interne a queste sale giochi, promuovendo allo stesso tempo una campagna di sensibilizzazione e di informazione sui rischi connessi al gioco d’azzardo. «Mi auguro che in questa azione la città proceda unita – conclude il Consigliere. – Istituzioni, Asl, scuole e associazioni devono promuovere una campagna di pubblicità e sensibilizzazione per allontanare i cittadini dalla possibilità della dipendenza».
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NON PIÙ PAROLE OMAI… a cura di Roberto Parnetti
stato il faentino Pasquale Lionetti, in sella al purosangue inglese di 8 anni Su Barco, il vincitore della prima edizione della Quintana di Primavera, torneo organizzato dal Comitato Regionale Toscano F.I.S.E. – Area Eventi Storici di Tradizione, svoltosi presso gli impianti dell’Arezzo Equestrian Centre nello scorso fine settimana. Nella finale, che ha visto partecipare i primi 15 della classifica parziale al termine delle due tornate
QUINTANA DI PRIMAVERA AL FAENTINO LIONETTI
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Il presidente regionale Petaccia premia il vincitore Lionetti
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di qualificazione, Lionetti ha centrato tutte e tre gli anelli (due del diametro di 4,5 cm e uno da 4 cm) dislocati nel percorso ovoidale predisposto nell’Arena “Vasari” dell’Equestrian Centre con il tempo di 20’’67. In totale hanno preso parte alla gara ben 47 binomi, numero mai avuto in una competizione del genere, con cavalieri in rappresentanza di tutte le più importanti città sedi di Giostre e Quintane. Alle spalle di Lionetti l’aretino Enrico Giusti che, in sella a Nuraghe (anglo-arabo sardo di 7 anni), ha chiuso con il tempo di 21’’60. Per il giostratore giallo-cremisi la bella soddisfazione di esser stato l’unico ad aver centrato tutti gli anelli nelle tornate corse, risultando così il miglior cavaliere del torneo. In finale erano giunti anche altri quattro cavalieri aretini, a dimostrazione dell’ottimo
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Premiazione delle Amazzoni
livello di preparazione dei cavalieri di “casa”: Gianmaria Scortecci, in sella a Palmasol, Luca Veneri, in sella a Quito, Filippo Fardelli su Lughente de Campeda e il debuttante Adalberto Rauco su Mistercody. In totale sono stati 15 gli aretini che hanno preso parte alla gara. Oltre ai sopracitati anche: Andrea Bennati (su Mortimer), Andrea Aquisti (Mazzonia), Maurizio Frulio (Chica Buena), Tommaso Marmorini (Pepita), Francesco Rossi (Rondine), Gabriele Gamberi (Tico Tico no Fuba), Stefano Mammuccini (Even Grein) e i debuttanti Lorenzo Vanneschi (Enola Gay), Davide Parsi (Formica) e Christian Salvi (Bar Cat Remedy). Premi speciali sono stati assegnati a Cristiano Liti di San Gemini (miglior cavaliere più giovane), Claudio Bianca Tenti, vincitrice della gara della Amazzoni Falsetti di Pistoia (miglior cavaliere veterano) e Rocco Betti di Pistoia (miglior binomio per bardatura del cavallo e abbigliamento del cavaliere). Nella categoria riservata alle Amazzoni, che ha visto partecipare 9 concorrenti, la vittoria è andata all’aretina Bianca Tenti su Careta con 9 punti totali. Alle sue spalle, con 6 punti, la sarteanese Alessandra Morgantini (su Selva) e l’aretina Melissa Brogi (su Rivò). Per determinare il podio finale è stato necessaria la somma dei tempi che hanno decretato al secondo posto, con un totale di 11’’76, Alessandra Morgantini e al terzo, con un tempo di 19’’60, Melissa Brogi. Nella categoria “Battesimo con Spada e Anelli”, riservata ai giovanissimi, il podio finale ha visto la vittoria di Niccolò Paffetti con 6 punti davanti a Taira Mammuccini con 5 e, a pari merito (in questa categoria non era prevista la rilevazione dei tempi) con 4 punti, Niccolò Parnetti, Alessia Modesti, Irene Ballantini e Samuele Galaurchi.
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LA RACCOLTA DIFFERENZIATA È UN’ETICA PRIMA DI ES
ECO-SAGRE
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di Giacomo Manneschi
n fase di avvio la raccolta porta a porta nella zona Arezzo sud, ovvero l’asse OlmoRigutino-Vitiano, praticamente 10.000 residenti. Con tale ordinanza emanata, dall’assessore Dringoli, la raccolta differenziata diventa obbligatoria per tutti i cittadini e le utenze produttive, chiamati a utilizzare le tipologie di servizi esistenti nella loro zona di residenza. Arezzo si ritrova nei bassifondi della classifica toscana per quanto riguarda il “campionato” di differenziata, le cifre p parlano arla ar lan no d no del ell 333%, 3 , appena sopra Grosseto. Insomma, bben lungi dagli obiettivi nazionali del 2012 che 3% parlano del 2011 (45%). p pa rlano di 65%, ma pure da quelli d dovranno svolgerla anche le sagre e feste paesane, che Una parte in tutto questo dovra pare p pa re si siano attrezzate a dovere da alcuni anni, almeno nella zona di Olmo e Policiano. P Po liciano. con gastronomia è un fenomeno particolarmente La tradizione delle sagre co diffuso provincia e sta di fatto che queste feste, organizzate d iffuso nella nostra provin prevalentemente espressioni del volontariato (come associazioni e Pro p pr evalentemente da espres Loco), caratterizzate dall’utilizzo massiccio di materiali usa e getta L Lo co), siano caratterizzat e da un conseguente flusso di rifiuti. responsabile della gestione dei rifiuti durante la Paolo Monci, res Sagra Bistecca in località Olmo, ci ha fornito un’analisi della Sagr Sa g a della Bistecc loro organizzazione. llo oro r organizzazio sempre stati attenti alla differenziata e da alcuni ««Siamo «S iamo se anni aan nni a qquesta parte abbiamo eliminato la plastica, a fadel vetro e porcellana. Inoltre facciamo parte del vvore ore de progetto p rogett “Eco Feste”, istituto con l’ausilio di Comune, Aisa, Ceaa. L’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanA isa, C attraverso eventi di grossa portata come le sagre, zza, a, att determinante affinché vi sia una migliore gestione è dete e dei uti. d ei rifi fiu u Comune Il Com mune ci ha fornito i contenitori necessari per lo smaltimento dell’immondizia, che comunque utilizziamo risulta diminuita rispetto a prima dato che utilizziam mo bicchieri di vetro, posate di acciaio e piatti di aderire porcellana. Purtroppo non siamo stati in molti ad ad derirre aall’iniziativa, ma per fortuna adesso è divenuta obbligatoria». Stefano Sinatti invece è il referente per la Sagra della Pappardella, organizzata dalla Polisportiva Policiano,
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DI ESSERE LEGGE SCRITTA
una delle realtà più attente all’ecosostenibilità. Voi come polisportiva cercate da tempo di ridurre l’impatto dei rifiuti, come e da quanto nasce tutto ciò? «Noi abbiamo una filosofia ecologica, perché è assolutamente necessario un minor impatto ambientale, dobbiamo cominciare a rispettare di più il posto dove viviamo, si tratta di civiltà ed educazione nei confronti del prossimo. Quando il Comune ci chiese di aderire al piano “Eco Feste”, fummo molto grati di parteciparvi, perché la nostra sensibilità a riguardo è sempre stata elevata. Saranno circa dieci anni che utilizziamo vetro, porcellana e acciaio a scapito della plastica, grazie anche alla collaborazione del catering “Fracassi”, che a suo tempo ci noleggiò ttutto il necessamodo siamo pure rio. In questo m
riusciti a risparmiare una certa somma di denaro, aspetto da non sottovalutare. Nel 2011 abbiamo ricevuto anche un contributo dal Comune stesso, consistente nella fornitura di tovagliette in carta riciclata, essendo tra le sagre più virtuose di tutto il territorio aretino. Noi pratichiamo la raccolta differenziata da svariati anni e, abbinate alla sagra, organizziamo eventi sportivi, perché come polisportiva vogliamo trasmettere un esempio etico e morale. Spero che in futuro vi sia maggiore riconoscenza da parte delle istituzioni nei confronti di organizzazioni come la nostra, premiandole in maniera continua e adeguata».
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GInnastica Falciai in copertina
a ginnastica ritmica, si sa, è soprattutto un affascinante mix di grande applicazione ed eleganza. Uno sport basato esclusivamente sulla sincronia, dove la conoscenza del proprio corpo e il senso del ritmo svolgono un ruolo di primaria importanza nella preparazione degli esercizi. All’interno di questo sport si sta facendo spazio, in crescita anno dopo anno, la Ginnastica Falciai, che si sta distinguendo in maniera decisamente positiva nella Ginnastica Per Tutti (GPT), la sezione “non agonistica” della Federazione Ginnastica d’Italia. A proposito di crescita e dei risultati – sempre migliori – ottenuti in quest’ultima stagione parliamo con Elisa Stocchi, una delle responsabili del settore di ginnastica generale della Falciai: «Da due anni stiamo lavorando per migliorarci sempre di più, seguendo un percorso programmato che ci ha portato quest’an-
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La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 10 MAGGIO 2012
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Elisa Stocchi ci presenta la sezione di ginnastica generale della Ginnastica Falciai, capace di ottenere ottimi risultati nell’ultima stagione grazie alla grande dedizione delle sue ginnaste
Eleganza e dedizione
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no a fare un bel salto di qualità. Salto di qualità dimostrato dagli ottimi risultati ottenuti, con le nostre giovanissimi ginnaste capaci di raggiungere sempre più spesso il podio, e talvolta di vincere». Grandi soddisfazioni, figlie del lavoro guidato da Elisa Stocchi insieme a di Omero Diletta Lepri e Alessia Pecorelli, alleOrtaggi natrici capaci a loro volta di “crescere insieme alle proprie ginnaste”, come sottolinea la stessa Elisa Stocchi, che considera importante anche «il clima di serenità che si è creato in squadra»: perché in questi casi la grande applicazione deve essere accompagnata a sua volta dalla volontà di divertirsi, facendo uno sport che richiede grandi sforzi psicofisici. È proprio attraverso il lavoro e la volontà di migliorarsi sempre più che la Ginnastica Falciai, e in questo caso la squadra di Sincrogym [una specialità del settore GPT della ginnastica ritmica, composta di un esercizio combinato e due esercizi di coppia, ndr], sono riuscite nel giro di due anni a conquistare traguardi importanti sia a livello provinciale sia regionale. «I risultati stanno arrivando e questo ci rende particolarmente felici, soprattutto se pensiamo alle nostre ginnaste che eseguono e studiano perennemente ogni movimento per trovare la sincronia giusta. Per adesso vogliamo continuare ad accumulare esperienza, e i risultati importanti ottenuti ultimamente a Incisa e Viareggio sono la dimostrazione del lavoro di tutte noi». Lavoro che si concentra maggiormente sulla messa in mostra dell’aspetto tecnico e sulla pulizia degli esercizi, al quale le ginnaste non si sottraggono mai, mostrando sempre grande dedizione. D’altronde, questo è uno sport nel quale il livello di attenzione deve rimanere costantemente alto, per far fronte al minimo errore che può nascondersi sempre dietro a ogni angolo. Come in ogni sport, dopo i primi risultati positivi appare sempre la volontà di alzare l’asticella. Una sfida alla quale non si sottraggono le ragazze guidate da Diletta Lepri, Alessia Pecorelli ed Elisa Stocchi, con quest’ultima che aggiunge: «L’obiettivo di tutte noi è prepararci sempre meglio per arrivare a partecipare a tornei di maggiore spessore. Sappiamo che ogni gara è “un terno al lotto”, nel quale ogni minimo errore può risultare decisivo e vanificare settimane o mesi di lavoro, ma siamo inoltre consapevoli che le nostre ginnaste, con grande dedizione, hanno tutte le possibilità per raggiungere questo obiettivo».
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Trofeo “Guidelli” di Alessio Segantini
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trent’anni di emozioni e partite
ndrea Meneghin, Paolo Barlera e Paolo Moretti, giocatori riusciti a indossare la maglia della Nazionale, o coach come Simone Pianigiani (che nel 1993 guidò la Mens Sana Siena al successo e che ora è ct della Nazionale). Tutte persone che hanno disputato, da giocatori o da allenatori, il Trofeo “Guidelli”, che si svolge ad Arezzo dal 1984 e che, con l’edizione del 2013, celebra dunque trent’anni di esistenza. Il torneo, che ormai da una vita segna una tappa fondamentale del basket aretino e nazionale, è organizzato sin dalla prima edizione per la categoria Under 14. Il trofeo è intitolato a colui che ha fatto sviluppare la pallacanestro ad Arezzo: il “sor Guido”, come viene ricordato da sempre, è stato il primo a portare il basket nella nostra città, e questo torneo a lui dedicato è un riconoscimento che la Scuola Basket Arezzo ha da sempre portato avanti. Quest’anno il Trofeo “Guidelli” si è svolto dal 26 al 28 aprile ed è stato composto da dodici squadre, affrontatesi in quattro gironi da tre: dopo questa prima fase, semifinali e finali determinavano il piazzamento dal primo al dodicesimo posto. Sul gradino più alto del podio è andata la Blu Orobica Comark Bergamo, che ha battuto in finale la detentrice del torneo Mens Sana Siena. Dopo un inizio di marca senese, i lombardi hanno dapprima riagguantato nel punteggio i biancoverdi, e successivamente hanno “messo la freccia” e non si sono più voltati indietro, vincendo per 80-66. Sul gradino più basso del podio si è classificata la Vizi&Servizi Pistoia, che nella finalina ha avuto la meglio sulla Stella Azzurra Roma. Si sono invece piazzate al nono e al decimo posto le due squadre Sba presenti al torneo: noni gli Under 14 e subito a seguire gli Under 13, che hanno combattuto strenuamente contro ragazzi più grandi. Infine, i premi individuali come miglior giocatore del torneo e miglior realizzatore sono andati rispettivamente a Panichi (Mens Sana) e Gai (Pistoia). La buona riuscita della manifestazione si è notata sia durante sia dopo la finale: un palazzetto delle “Caselle” davvero gremito ha seguito prima la finale e poi le premiazioni, alle quali erano presenti pure l’assessore allo Sport del Comune Romizi e il figlio del compianto Guido, il dottor Mauro Guidelli. La società aretina ha espresso grande soddisfazione per lo svolgimento del torneo, nonostante le mille problematiche dei nostri tempi, e si augura che si possa proseguire nell’organizzazione dell’evento in questa maniera anche negli anni a seguire, per continuare a omaggiare “sor Guido”, colui che portò il basket in città.
Il torneo organizzato dalla Sba ha visto trionfare la Blu Orobica Bergamo
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a “mosca” è la tecnica di pesca più naturale ed evoluta, ma sono pochissimi gli appassionati che in provincia di Arezzo ne hanno padronanza. Per diffondere questa pratica l’Arci Pesca Fisa ha promosso un corso di quattro lezioni che potrà vantare un maestro d’eccezione: Federico Renzi, valdarnese riconosciuto come uno dei migliori costruttori al mondo di mosche artificiali. A partire da venerdì 10 maggio, presso i nuovi locali dell’Arci in via Garibaldi 135, Renzi svelerà
L’Arci Pesca Fisa e Renzi insegnano a pescare a mosca tutti i segreti di una pesca che si contraddistingue per l’utilizzo di esche create manualmente dai singoli pescatori. Ogni pesca-sportivo infatti si costruisce da solo le mosche artificiali utilizzando i materiali più diversificati, dai peli di animali alle penne, e sfruttando la propria fantasia per riprodurre una mosca
quanto più simile a quella reale, in modo da trarre in inganno il pesce e indurlo ad abboccare. «L’Arci Pesca Fisa – spiega il segretario Pietro Donati, – ha deciso di differenziare la propria attività promuovendo la conoscenza della pesca a mosca. Questa è la tecnica di pesca più ecosostenibile perché, essendo la mosca costruita con elementi naturali, non è minimamente invasiva ed è rispettosa dell’ambiente del pesce, anche se allo stesso tempo è la tecnica più evoluta e difficile, dunque può esser praticata solo dopo un’attenta formazione. In questo senso siamo orgogliosi di poter avere come maestro il valdarnese Renzi, il miglior costruttore al mondo di esche artificiali». Questo corso segue quello introduttivo promosso dall’Arci Pesca Fisa nei mesi scorsi e tenuto da Claudio Carrara di Foligno, un istruttore nazionale specializzato nel lancio della mosca. A quelle lezioni parteciparono decine di pescasportivi aretini che hanno manifestato tanto entusiasmo e interesse alla mosca da spingere l’associazione a organizzare questo nuovo ciclo di incontri. «Siamo onorati – conclude Donati, – di poter fare affidamento su istruttori come Carrara e Renzi, perché attraverso la loro esperienza possiamo provare a diffondere un tipo di pesca che per il momento è solo di nicchia, ma che abbiamo l’intenzione di divulgare a tutti gli appassionati della provincia di Arezzo». Per ulteriori informazioni è possiVIA FIORENTINA 20/22, ACCANTO HOTEL MINERVA bile contattare Alfredo Rondoni, presidente dell’Arci Pesca Fisa, al INFO@HAPPYDOGAREZZO.COM - 388 9569160 335/63.63.847.
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di Marco Cavini
Claudio Contenti, un aretino campione del mondo di tennis è anche un aretino nella nazionale italiana Over 50 che ad Antalya, in Turchia, ha conquistato il titolo mondiale. Lui è Claudio Contenti, un tennista del 1960 che si allena sui campi del C.T. Giotto e che ha avuto l’onore di vestire l’azzurro in squadra con Fernando Cavalleri, Silvano Pozzi e Angelo Tanganelli. La Nazionale italiana è stata protagonista di un cammino esaltante che, tra 28 nazioni di tutto il mondo, l’ha vista battere i padroni di casa della Turchia, l’Argentina, la Svezia, i campioni in carica degli Stati Uniti e l’Austria, guadagnando così la possibilità di giocare la finalissima contro la Spagna. Nell’atto decisivo Contenti e i suoi compagni hanno battuto per 2-1 gli iberici riuscendo così a mettersi al collo una prestigiosa medaglia d’oro. «Non ci aspettavamo di vincere – spiega Contenti, – perché abbiamo iniziato il torneo come testa di serie numero 9, e perché nelle altre Nazionali militavano alcuni tennisti che, in passato, sono stati ai vertici del tennis mondiale. Contro ogni pronostico, di vittoria in vittoria abbiamo iniziato a crederci e siamo così riusciti a raggiungere un risultato incredibile». Cosa si prova a vincere un Mondiale indossando i colori della Nazionale? «Sentire l’inno nazionale mentre ti consegnano la medaglia d’oro è un’emozione unica e difficilmente ripetibile. In passato ho vinto tanti trofei individuali, ma non ho mai provato una soddisfazione simile: in Turchia rappresentavo tutto il Paese, e dunque sentivo una forte responsabilità sulle mie spalle». Facciamo un passo indietro, come è arrivato a vestire la maglia della Nazionale Over 50? «La federazione ha formato la squadra considerando i risultati raggiunti nei vari tornei internazionali riservati ai veterani con più di 50 anni. Io, ad esempio, nel 2012 ho vinto i Campionati Internazionali
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Claudio Contenti, secondo da sinistra, con il trofeo vinto ad Ankara
d’Italia e tanti altri titoli, arrivando così al 13° posto del ranking mondiale e guadagnando questa convocazione». Era la sua prima esperienza in azzurro? «Nel lontano 1982 avevo già vestito i panni della Nazionale militare disputando un quadrangolare con Spagna, Germania e Francia. In seguito ho continuato la mia carriera da tennista fino ai primi anni Novanta e sono stato maestro federale, poi, quando ho abbandonato l’insegnamento per motivi lavorativi, ho continuato a giocare tra i senior fino ad arrivare a questo importante traguardo». Come continuerà la sua stagione? «Ho ben chiari i miei prossimi obiettivi: la conferma del titolo ai Campionati Internazionali e la partecipazione ai prossimi Campionati Europei di Sofia».
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Arezzo, missione compiuta
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issione compiuta per l’Arezzo di Nofri, tornato a casa da Ponte San Giovanni con il punto che serviva per certificare una salvezza considerata dapprima obiettivo minimo e poi massimo, in una stagione che definire modesta è a dir poco limitativo. Appendice dei play-off a parte, utili solo per alimentare speranze di ipotetici ma poco probabili ripescaggi, il cammino sul campo degli amaranto si chiude qua. La palla passa adesso alla dirigenza, la quale ha tre mesi abbondi Luca danti di fronte a sé per dimostrare alla piazza quali sono le proprie reali intenzioni riguardo al Stanganini prossimo futuro. Servono scelte decise, mirate, chiare e lungimiranti poiché, come abbiamo visto, in questa categoria nessuno è disposto a concedersi solo perché tu ti chiami Arezzo e l’altro si chiama Casacastalda o Castel Rigone, frazione di Passignano sul Trasimeno, quattrocento anime in collina con vista lago e una Seconda Divisione appena conquistata al grido di “tutti a Scandicci”. Sì, tutti quanti? Ricordiamo con nostalgia gli esodi amaranto dei tempi d’oro, quando colonne di pullman si muovevano in direzione Latina, Pistoia, Lumezzane o magari San Siro, per le affascinanti sfide al diavolo rossonero. È dalla consapevolezza della piazza dove stanno facendo calcio che Ferretti e il suo staff dovranno ripartire, poiché si fa presto a dire che allo stadio vengono in pochi affezionati, ma magari dipende anche dalle numerose disillusioni che sono state provocate dalle false promesse dei predecessori. Quindi, l’obiettivo minimo della stagione a venire non potrà che essere la Lega Pro. A pro’ di tutti. SEMAFORO VERDE Stefano RUBECHINI Dopo una difficile partenza, ha finito per farsi apprezzare, risultando spesso il migliore della contesa. E riuscendo anche a rendersi utile in vari ruoli, trovando la via del gol con buona continuità. Potevamo non metterlo sul podio proprio il 5 maggio? Dalla polvere all’altare, insomma. SEMAFORO GIALLO Marco PECORARI Il capitano è un po’ l’emblema di tutta la squadra, prestazioni in altalena tra alti e bassi, acciacchi e limiti fisici. La gamba non l’ha mai tirata indietro, però, a livello pratico, non è riuscito sempre a trasmettere grinta e motivazioni ai suoi più giovani compagni. Luci e ombre in una stagione con più ombre che luci. SEMAFORO ROSSO Abichelerico BALNOCIS Vorrebbe essere l’anagramma dei tre allenatori che si sono succeduti sulla panchina amaranto da agosto a oggi, con risultati mediocri, salvo qualche impennata qua e là. Ognuno di loro ha la propria responsabilità, più o meno grande, con l’attenuante di una rosa sicuramente non all’altezza della situazione ma che, alla fine, non era neppure così scarsa da salvarsi all’ultimo tuffo. E quindi, Abel Balbo, Michele Bacis e Federico Nofri, una tirata di orecchie ci sta tutta, per non aver saputo dare un identità precisa a questo Arezzo. Lontani i tempi del lungo regno di Serse da Pontevecchio.
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Gli Esordienti della Sba sono
pronti a diventare grandi ltre 50 partite giocate in una sola stagione per prepararsi all’ingresso nel vero basket. Loro sono gli Esordienti della Scuola Basket Arezzo, una categoria in cui i bambini del 2001 stanno vivendo il loro ultimo anno nel minibasket “Nova Verta”. Dalla prossima stagione infatti i 14 atleti di questa squadra faranno il grande salto nel basket dei “grandi”, passando alla pallacanestro agonistica e abbandonando le regole semplificate del minibasket. A preparare i ragazzi in questa importante fase di transizione sono Michele Roggi e Alessio Segantini, due istruttori che seguono questa squadra ormai da quattro anni. «L’aver avuto questi bambini per così tanto tempo – spiegano Roggi e Segantini, – ci ha permesso di farli crescere con una certa progettualità, passando dal gioco e dal divertimento tipici del minibasket a qualche elementare nozione tecnica e tattica della vera pallacanestro. In questa stagione, ad esempio, abbiamo lavorato molto sulla gestione degli spazi, insegnando loro a muoversi secondo i giusti parametri spazio-temporali, a gestire la palla e a muoversi senza palla. Siamo orgogliosi di poter contare su una squadra ben preparata e spensierata, due belle caratteristiche che sono state riconosciute ai nostri ragazzi anche da qualche formatore nazionale di minibasket». Gli Esordienti della Sba possono fare affidamento su tanti ragazzi di valore Roster che, nonostante la giovane età, fanno già ben sperare per il futuro della soEsordienti cietà aretina. Alcuni di loro sono addirittura 2001 riusciti a catturare l’attenzione della Mens Elia Baracchi Sana Siena, che li ha chiamati per alcuni Francesco Benassai prestigiosi provini. Ad arricchire la preparazioRiccardo Catalani ne di questi atleti è un calendario ricchissimo Fabio Cincinelli di gare che li ha visti scendere in campo nel Duccio Croci corso della stagione per ben 50 volte, ottePietro Duranti nendo numerosi bei risultati come il secondo Matteo Fascetto posto nel campionato provinciale. «La squaNiccolò Frati dra degli Esordienti è in assoluto quella che Amerigo Giommetti ha giocato di più – continuano i due istruttori. Giacomo Nicchi – Questo ricco programma ha permesso ai LARGO Marco Pais nostri ragazzi di crescere e di giocare con i Riccardo Pela XVI LUGLIO 61/63 coetanei di società di tutta Italia, maturando Mattia Tacconi tanta esperienza che potrà servir loro in vista ZONA BELVEDERE Matteo Tersillo della prossima stagione».
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Provare il fitness in acqua non costa niente
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maggio e a giugno il fitness in acqua diventa gratuito. In vista dell’estate, la Sport3 promuove due corsi di ginnastica in acqua completamente gratuiti che, sfruttando le piscine del Palazzetto del Nuoto, permetteranno agli aretini di tutte le età di conoscere e provare questa disciplina. Il primo corso prenderà il via da venerdì 10 maggio e, attraverso quattro lezioni, proporrà veri e propri assaggi di fitness con esercizi sia a corpo libero sia con attrezzi come manubri, galleggianti, cinture o tapis roulant. «In questo minicorso condenseremo tutte le attività del fitness in acqua – spiega Marco Magara, direttore tecnico del Centro Sport Chimera. – Si tratta di una disciplina intensa ma stimolante, con lezioni A maggio diversificate che andranno incontro alle esigenze di tutte le persone, e a giugno il Centro maschi e femmine, di qualunque età. I corsi inoltre si svolgeranno coSport Chimera ospita stantemente al ritmo di musica, una caratteristica che rende questa due corsi di fitness disciplina divertente e coreografica». completamente gratuiti Il secondo corso inizierà invece il 7 giugno e continuerà per tutti i venerdì del mese. In questo ciclo di lezioni sarà possibile provare il fitness sportivo, cioè la ginnastica in acqua a livello agonistico: il corso si svolgerà DATE E ORARI DEI insieme alla squadra della Sport3 che poche settimane fa ha vinto il bronzo ai CORSI GRATUITI Campionati Italiani. DI FITNESS «L’obiettivo è ricercare nuove atlete per le nostre squadre – continua Fitness in acqua Magara. – Oltre ai benefici tipici 1. venerdì 10 maggio dell’attività fisica, il fitness sportivo 2. venerdì 17 maggio permetterà di fare gare e met3. martedì 21 maggio tersi alla prova contro avversarie 4. martedì 28 maggio di tutta Italia». Per partecipare a Ogni lezione sarà queste lezioni è necessario predalle 18.30 alle 19.20 notarsi chiamando la segreteria del Centro Sport Chimera allo Fitness sportivo 0575/35.33.15, inviando un sms 1. venerdì 7 giugno al 347/42.49.641 o scrivendo una 2. venerdì 14 giugno mail a info@chimeranuoto.it o a 3. venerdì 21 giugno sport3@pec.it. 4. venerdì 28 giugno «Agli aretini offriamo una bella Ogni lezione sarà opportunità – conclude Magara. dalle 13.20 alle 14.10 – Tra maggio e giugno regaliamo loro la possibilità di conoscere il fitness in acqua praticando gratuitamente ben due corsi di questa disciplina».
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L’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI ANTONELLA CEDRO L E UN INCONTRO TRA VINO E ARTE A SARGIANO AREZZO
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VOLUTAMENTE IMPERFETTO. GLI ALIENI ATTERRANO IN CITTÀ abato 11 maggio, alle ore 18, presso la Villicana d’Annibale Galleria D’Arte di via Cavour, si inaugura la personale di pittura di Antonella Cedro dal titolo Volutamente Imperfetto. L’esposizione, visitabile gratuitamente fino a mercoledì 22 maggio, ospita una selezione di opere che prendono in esame la recente produzione della pittrice aretina, un’artista visionaria, diversa e genuina. Quando le hanno chiesto il significato delle sue nuove tele, la Cedro ha esclamato: «Anche i mostri hanno un cuore!». Ciascuno di noi può essere uno di quei mostri, sempre sottoposti a critiche e osservazioni, paragonati alla perfezione rinascimentale,
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spesso distante dalla realtà. Con pennellate istintive, l’autrice espridi Chiara me nelle sue pitture enigmatiche i sogni ma Marcelli anche le ossessioni, le sofferenze e le lotte, frutto di un sistema che vuole organizzare ogni dettaglio della nostra esistenza. L’arte diventa quindi lo strumento per fuggire da questa trappola. Tocchi gestuali, quelli della Cedro, dati in piena libertà. La pittrice si tuffa nel suo subconscio popolato di figure che sembrano alieni. Nelle sue opere la difficoltà umana si riempie di colore, la speranza si accende laddove si trovano solo buio e disperazione. Un’artista che ci consente di scoprire che l’imperfezione non è necessariamente un male. WINEART A VILLA “IL CICALETO” uci accese sulla Villicana D’Annibale Galleria D’Arte anche domenica 12 maggio. In collaborazione con l’agenzia MK Tastings si svolgerà WineArt, felice connubio tra una degustazione di vini e una collettiva d’arte contemporanea presso la storica Villa “Il Cicaleto”, situata in località Sargiano, alle porte di Arezzo. A partire dalle ore 16, la kermesse vedrà la partecipazione delle aziende vitivinicole San Luciano (Monte San Savino) e Santa Giulia (Montalcino), e di una quarantina di artisti contemporanei. La rassegna, con ingresso a 10 euro, sarà allietata da un aperitivo a base di prodotti tipici fino alle ore 20. Ogni visitatore potrà inoltre incontrare e conoscere i pittori e i produttori, nonché acquistare direttamente dagli stessi le opere e i vini proposti.
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runa ti miro dall’aerea loggia che t’alzò Benedetto da Maiano. Fan di Marco Botti ghirlanda le nubi ove Lignano e Catenaia e Pietramala poggia». Così Gabriele D’Annunzio descriveva Arezzo – una delle ventisei “città del silenzio” – mentre la osservava dal santuario di Santa Maria delle Grazie, quando ancora i palazzinari non avevano appestato di edilizia dozzinale quella parte di città, occludendo per sempre una delle vedute della parte monumentale più suggestive. Da quelle parole, pubblicate in Elettra – il secondo libro delle Laudi uscito nel 1903 – prende vita un importante evento artistico, nell’anno in cui l’Italia festeggia i 150 anni dalla nascita del Vate. Eros e Natura nella “città del silenzio” è il titolo della mostra organizzata dal Cenacolo degli Artisti Aretini dall’11 al 26 maggio 2013, all’interno dell’Atrio d’Onore della Provincia di Arezzo, in via Ricasoli.
GIORNO DOPO GIORNO Le poesia di Maria Antonietta Oppo protagonista a Castiglion Fiorentino
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abato 11 maggio, alle ore 17.30, nell’ambito della mostra Leggerezza che vede dialogare a Castiglion Fiorentino (Ar) le opere di Mauro Capitani, Franca Livi Limoni e Sergio Scatizzi, sarà presentato il libro di poesie Giorno dopo giorno (L’Autore Libri Firenze – MEF) di Maria Antonietta Oppo. La scrittrice, nata a Cagliari ma aretina di adozione, presenta la sua quarta pubblicazione dopo il successo dello scorso 8 aprile a “La Feltrinelli Point” di Arezzo. La raccolta si suddivide in cinque macro-aree – Elementi, Memorie, Notti, Stagioni e Ferite – che rivelano ancora una volta la sensibilità dell’autrice e la sua visione del mondo. Sbocciata come poetessa nel 2002, la Oppo accompagna le sue raccolte con immagini di quadri e fotografie, a sottolineare il legame speciale che ha con le altre arti. Non fa eccezione il nuovo libro, che vede in copertina un’opera di Mauro Capitani, il quale per l’occasione vestirà i panni del presentatore dell’incontro letterario. Appuntamento nella sede della Fondazione “Ad Sidera”, in Corso Italia 41 a Castiglion Fiorentino. Sara Gnassi
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OLO DEGLI ARTISTI ARETINI CELEBRA D’ANNUNZIO
LLA “CITTÀ DEL SILENZIO”
Una collettiva che coniuga arte e poesia, ispirata a due temi cari al grande autore abruzzese, vissuti intensamente anche in terra aretina. Lo dimostra il fascino subìto da D’Annunzio nell’ammirare la ricchezza e la varietà del paesaggio in questa parte di Toscana, ma soprattutto lo attesta una delle sue più intense e turbolente storie sentimentali, quella avuta con la contessa Giuseppina Giorgi Mancini nella villa di Petrognano. Nei primi anni del Novecento, infatti, la dimora storica situata non lontano da Giovi fu il nido d’amore clandestino tra il Vate e colei che veniva chiamata con affetto “Giusini” o “Amaranta”. Una quarantina di artisti, soci del Cenacolo, presenteranno opere di pittura, scultura, ceramica e fotografia liberamente ispirate al titolo dell’evento, per un’esposizione che si preannuncia eterogenea e ricca di sorprese, a partire da una particolare “cornice” che ospiterà le poesie di alcuni iscritti all’associazione, sempre legate agli argomenti dannunziani. All’allestimento dell’Atrio d’Onore, utile a creare un’atmosfera di effetto per il visitatore, contribuirà anche la sezione Moda e Costume Teatrale del Liceo Artistico di Arezzo, con gli abiti d’epoca preparati dai giovani allievi sotto l’egida della professoressa Alma Cherici. Sabato 11 maggio, alle ore 18.30, il vernissage della mostra sarà introdotto dal presidente del Cenacolo Nunzio Caruso. Al professor Mario Belardi spetteranno invece un intervento sulla figura di Gabriele D’Annunzio, figura basilare del Decadentismo italiano, e la lettura di proprie composizioni. La collettiva, a ingresso gratuito, sarà visitabile il lunedì dalle 16 alle 19.30 e dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.
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IL LIBRO DI SANTINO GALLORINI FA PIENA LUCE,
LA MEMORIA RIUNITA e è vero che le materie che studiamo a scuola hanno – o dovrebbero avere – ben altre ambizioni che farci imparare la data di una battaglia o il nome dei fiumi che attraversano un paese, allora è anche vero che la storia mira a far riflettere l’alunno sui molteplici modi in cui l’uomo, nel corso del tempo, si è messo in relazione con gli altri e si è organizzato in istituzioni sociali e civili teorizzandone gli ordinamenti. Così Santino Gallorini, scrittore aretino e apprezzato studioso di storia locale, con il suo ultimo volume intitolato La memoria riunita. Il partigiano Renzino e Civitella tra bugie, silenzi e verità (Edizioni Effigi), che verrà presentato martedì 14 maggio, alle ore 17, nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo, ci offre una ricostruzione fedele e obiettiva dei fatti e delle circostanze che determinarono le efferate stragi naziste di Civitella, Cornia e San Pancrazio nel giugno 1944. Ognuno, scevro da fraintendimenti o banali interpretazioni, potrà così conoscere appieno uno degli eccidi più feroci del nostro territorio. Un libro ricchissimo, fatto di analisi, parole ben accordate e di tanti documenti che Gallorini, con la sua riconosciuta scrupolosità, ha raccolto. Dagli atti del Processo di Norimberga ai diari e memorie dei testimoni e dei superstiti, dalle descrizioni dei piani bellici dei partigiani, passando per le liste di nomi dei soldati e dei reggimenti, fino alle relazioni dei processi delle varie di Valentina commissioni parlamentari intervenute sulle responsabilità dei crimini nazifascisti. Paggini Il tutto congiunto in un fondamentale saggio che ripercorre, con il groppo alla gola, il massacro di oltre 200 civili avvenuto il 29 giugno 1944 per mano della divisione tedesca “Hermann Göring”. Cinquanta civili per ogni tedesco ucciso era l’equazione. Giorni prima, infatti, alcuni uomini della banda
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corso trimestrale – marzo, aprile e maggio – dei nuovi balli
Kizomba, ballo di coppia afro-latino Bachatango, ballo di coppia in combinata
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di tango argentino e bachata
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UCE, DOPO QUASI SETTANT’ANNI, SULLA STRAGE DI CIVITELLA
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IL LAGO DEI CIGNI Il celebre balletto al Teatro “Mecenate”
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enerdì 10 maggio alle ore 21, al Teatro “Mecenate” di Arezzo, l’associazione Sosta Palmizi presenterà la compagnia Opus Ballet che metterà in scena il balletto Il lago dei cigni. Le coreografie e la regia sono curate da Loris Petrillo, mentre la direzione è affidata a Rosanna Brocanello. La danza sarà concreta e fisica, i movimenti istintivi e puri. Grazie alla collaborazione del drammaturgo Massimiliano Burini, l’opera si avvicinerà alla contemporaneità evidenziando una danza quasi animalesca, che restituirà al cigno la sua natura senza mai tradire l’eleganza. Seppur di recente formazione, la compagnia fiorentina Opus Ballet ha ricevuto il riconoscimento e il sostegno della Regione Toscana e ha presentato le sue coreografie in importanti contesti, anche internazionali, riscuotendo grande riscontro di pubblico e critica, nonché numerosi premi per i danzatori che la compongono. www.sostapalmizi.it Valeria Gudini
partigiana “Renzino” avevano attaccato quattro soldati germanici del “Primo Battaglione dell’11° Reggimento Paracadutisti” al Dopolavoro di Civitella, ammazzandone tre. Ecco che, per la prima volta, attorno a questa vicenda si intrecciano la biografia di Edoardo Succhielli – il Renzino che dà il nome alla banda – e le analisi di fonti dirette e delle circostanze in cui avvenne il fatto. Il mirabile lavoro di Gallorini riesce così a riunire, dopo decenni di “memoria divisa”, gli esponenti della parte partigiana con i familiari delle vittime, che li accusavano di aver provocato la rappresaglia nazista. Come infatti scrive l’orfana Ida Balò Valli nella prefazione, uno dei meriti dell’autore è stato quello di «mettere in luce i limiti, le debolezze e gli aspetti umani dei suoi protagonisti». Il volume, che vanta il patrocinio della Provincia di Arezzo e del Comune di Civitella in Val di Chiana, è stato pubblicato grazie anche al contributo di Associazione Dopolavoro Ferroviario di Arezzo, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra di Arezzo, Banca Etruria, Coingas, Fondazione Monnalisa onlus e Società Storica Aretina. A presentare il libro, il 14 maggio, sarà il professor Ivo Biagianti, docente di Storia Moderna e Storia della Toscana Moderna e Contemporanea presso l’Università di Arezzo. www.cpadver-effigi.com
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OLIMPIADI DELLA CHIMICA, 400 STUDENTI IN GARA ALLO SCIENTIFICO rezzo è diventata per un giorno il riferimento toscano della chimica. Sabato 3 maggio, 400 studenti da 50 scuole superiori di tutta la Toscana hanno invaso il Liceo Scientifico “Francesco Redi” di Arezzo per sfidarsi nelle finali regionali delle Olimpiadi della Chimica. Alla gara erano presenti tutti quegli allievi che hanno superato le selezioni interne ai singoli istituti e che, mettendosi alla prova su 60 domande di chimica a scelta multipla, hanno provato a guadagnare l’accesso alle successive finali nazionali. Le scuole aretine presenti alle Olimpiadi erano il Liceo Classico, l’Itis e – ovviamente, – i padroni di casa dello Scientifico, con i partecipanti che sono stati divisi in tre classi di concorso: la classe A era riservata agli studenti del biennio, la B agli studenti del triennio dei licei e la C agli studenti del triennio degli istituti tecnici industriali a indirizzo chimico. «Siamo orgogliosi di aver ospitato tale evento nei locali del nostro liceo – afferma Vito Posca, vicepreside dello Scientifico e referente dei Giochi della
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Chimica. – I primi di ogni classe di concorso e gli studenti con i punteggi più alti andranno alle finali nazionali in programma a Frascati di Marco il prossimo 24 maggio, e poi i Cavini migliori saranno chiamati a rappresentare l’Italia a Mosca in occasione dalle finali internazionali delle Olimpiadi della Chimica 2013». Ai classici Giochi della Chimica riservati agli studenti delle Superiori, lo Scientifico ha aggiunto una grande novità provata per la prima volta sabato scorso: i Giochi Junior per gli allievi delle classi seconde e terze delle scuole medie inferiori. A questa prima edizione hanno partecipato 10 scuole e circa 100 studenti della provincia aretina, ma l’obiettivo è ampliare questo esperimento e farne un’iniziativa capace di uscire dalla città di Arezzo ed espandersi a livello nazionale. «A conclusione di questa bella manifestazione – conclude Posca, – i vincitori delle Olimpiadi della Chimica e dei Giochi Junior saranno premiati sabato 11 maggio con una grande cerimonia nella Sala dei Grandi nel palazzo della Provincia. Siamo contenti perché possiamo affermare che con questi giochi abbiamo visto passare da Arezzo molti dei chimici del domani».
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CAF ACLI – Modello 730, un appuntamento anche per i più giovani Si avvina la scadenza dei termini per la presentazione del 730, il modello per la dichiarazione dei redditi. Se per chi lavora ormai da anni e per i pensionati il 730 è un appuntamento tradizionale, non è così per i più giovani che, pur avendo lavorato nel corso dell’ultimo anno, potrebbero essere poco abituati alla materia fiscale. È proprio a loro che si rivolge il Caf Acli, mettendo in luce due casi su cui è necessario che i giovani facciano attenzione: il primo fa riferimento a chi lo scorso anno ha avuto più di un rapporto di lavoro o ha fatto domanda di disoccupazione, il secondo riguarda invece tutti coloro che nel 2012 hanno avuto un unico rapporto di lavoro della durata inferiore all’anno. In entrambi i casi è di fondamentale importanza presentare la dichiarazione dei redditi per ricevere l’eventuale rimborso Irpef pari alle tasse trattenute dallo stipendio. L’invito ai giovani è dunque di prendere contatto con i Caf Acli per una consulenza volta a verificare l’obbligo della dichiarazione e le condizioni di un eventuale vantaggio fiscale. PATRONATO ACLI - Supplemento di pensione, un diritto per molti anziani Le verifiche svolte dagli uffici delle Acli hanno evidenziato come numerosi pensionati, pur avendone diritto, non abbiano mai richiesto il supplemento di pensione. Possono fare richiesta del supplemento tutti coloro che, dopo la decorrenza della pensione, hanno svolto un’attività lavorativa di qualsiasi genere e possono così beneficiare di un aumento della pensione stessa. Per una veloce e gratuita verifica del diritto al supplemento di pensione, il Patronato invita tutti i pensionati che abbiano svolto una qualche attività di lavoro a prendere contatto con gli uffici delle Acli.
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FAP ACLI - Il progetto “riGenerazioni” sbarca a Firenze Saranno presenti anche le Acli di Arezzo a Terra Futura, il convegno internazionale in programma a Firenze alla Fortezza da Basso. Sabato 18 maggio Paolo Formelli, segretario dell’Associazione Anziani e Pensionati Fap Acli, sarà infatti tra i relatori della conferenza Europa e generazioni. Il dialogo a partire dal lavoro, in cui presenterà la possibilità di valorizzare talenti e competenze del passato per costruire nuovi lavori per i giovani. Nel suo intervento Formelli presenterà i risultati raggiunti con il progetto “riGenerazioni” che, promosso lo scorso anno dalla Fap di Arezzo, ha permesso ai ragazzi in età scolare di scoprire alcune professioni artigianali che stanno scomparendo, ma che in futuro potrebbero creare nuove opportunità SEDE PROVINCIALE AREZZO lavorative. via Guido Monaco 48 – 0575/21.700 – 0575/21.396 arezzo@patronato.acli.it SEDE MERIDIANA via Pizzuto 34 – 0575/18.22.319 arezzomeridiana@patronato.acli.it SEDE ZONALE VALDARNO via Roma 1, San Giovanni Valdarno – 055/91.21.686 valdarno@patronato.acli.it SEDE ZONALE CASENTINO via Nazario Sauro 26, Ponte a Poppi – 0575/52.00.36 casentino@patronato.acli.it SEDE ZONALE VALTIBERINA via XX Settembre 127, Sansepolcro – 0575/73.46.45 valtiberina@patronato.acli.it
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a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini
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LE INSIDIE STRADALI
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uotidianamente numerose persone, sia pedoni sia conducenti di veicoli, sono vittime di incidenti causati da buche, tombini o altri pericoli presenti sul manto stradale o sul marciapiede. Tali tipi di eventi sono qualificabili come danni da insidia o trabocchetto stradale, poiché cagionati da pericoli non visibili e non prevedibili, che possono ripercuotersi sull’utente della strada pubblica ignaro del rischio in prossimità. La Pubblica Amministrazione, in qualità di proprietaria e gestrice delle strade, non può che essere responsabile dell’evento dannoso, ma in che termini? in quali occasioni? È bene evidenziare che l’utente danneggiato, a cui spetta l’onus probandi nella causa civile promossa contro l’Ente Pubblico, dovrà dimostrare: 1) l’entità del danno subito, a mezzo di fotografie e con la fattura emessa dal carrozziere per la riparazione delle parti danneggiate del veicolo. 2) la dinamica del sinistro stradale, a mezzo del verbale redatto dalle autorità di Polizia Giudiziaria eventualmente occorse in loco, o delle eventuali testimonianze di terzi presenti sul luogo dell’incidente. La prova del danneggiato oggi si ferma qui, non dovendo dimostrare altro. Non si applica più l’art. 2043 del Codice Civile che imponeva al danneggiato l’onere di dimostrare anche la colpa della P.A., ovvero la prova dell’insidiosità dell’ostacolo che riteneva di aver individuato, per esempio, sul marciapiede comunale. Si applica, al contrario, l’art. 2051 C.C. il quale, disponendo che “ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”, prevede di fatto una responsabilità oggettiva del proprietario della strada o del marciapiede.
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Nella prassi gli Enti Pubblici convenuti in giudizio dal danneggiato cercano normalmente di controbattere adducendo il cosiddetto “concorso di colpa del danneggiato nella causazione del sinistro”, con l’intento di vedersi ridurre, o a volte anche escludere, la condanna al risarcimento del danno. Il conducente, infatti, potrebbe avere concorso a cagionare il danno subito, non avendo tenuto una condotta prudentemente consona allo stato della strada. Ad esempio, la sentenza n. 22914 del 14 dicembre 2012 della Corte di cassazione ha affermato che “il danneggiato non ha diritto al risarcimento del danno, se la perdita del controllo del mezzo è dovuta all’eccesso di velocità”, o ancora che, con sentenza recentissima – n. 7112 del 21 marzo 2013, – deve essere rigettata la domanda di risarcimento di un’anziana caduta in buca ricoperta di fogliame, in quanto nella fattispecie non sussisteva un “insidia” perché la buca, pur essendo ricoperta di fogliame, era visibile sia per le sue dimensioni che per la presenza di illuminazione artificiale. In conclusione, se da una parte il danneggiato ha l’onere di dimostrare il danno e la presenza dell’insidia che ha provocato lo stesso, al danneggiante, dall’altra, spetta la facoltà, al fine di ridurre o esimersi da responsabilità, di provare o che l’insidia non esisteva poiché visibile o prevedibile (ad esempio per l’utente che è a conoscenza dello stato di degrado del luogo del sinistro), oppure che vi sia stata una
condotta negligente, imprudente dell’utente che ha contribuito o concorso a provocare l’incidente. Nell’ipotesi particolare di risarcimento dei danni determinanti dall’esistenza di un cantiere stradale, può sussistere la responsabilità solidale del Comune (committente proprietario della strada) e della società appaltatrice dei lavori pubblici. Nello specifico, se l’area del cantiere: a) risulta opportunatamente delimitata e affidata alla custodia esclusiva dell’appaltatore (con divieto del traffico sia pedonale sia veicolare), in caso di sinistro all’interno della medesima zona, la responsabilità è solamente dell’appaltatore, in qualità di custode esclusivo. b) se risulta invece adibita alla circolazione stradale, la responsabilità in caso di incidente ricade in maniera solidale sia in capo al Comune appaltante sia alla società appaltatrice, essendo entrambi tenuti alla custodia della strada.
ACCONCIATURE DA CERIMONIA E DA SPOSA 10 MAGGIO 2013
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il sonetto
«Me dichj, Beppe, come faràe Letta a mantenere tutte le promesse ch’ha fatto e che ’l paese ora s’aspetta? Si le difficoltàe saràn l’istésse, si ’n tagliaràn li sprechi co’ l’accetta, si cercaràno ancora ’l su’ interesse, si ’n càveno i rimborsi, o almén ’na fetta, si le province un saràno soppresse, si ’n se dimèzza i seggi ’n parlamento, si ’n se faràn ’na tara a li stipendi, ai privilegi e a le pensioni d’oro, restaràno parole ditte al vento, perché i guadrìni, alóra, ’n dù li prendi pe’ la ripresa, i giòveni e ’l lavoro?»
Ad Arezzo c’è ancora chi produce una ricotta di pascolo da leccarsi i baffi. La vera ricotta di pecora toscana si produce da novembre a giugno. Questo alimento deriva dal fine ciclo della preparazione del formaggio, e per questo è meno grasso. Di colore bianco latte, sapore dolce e delicato, si presta per abbinamenti sorprendenti come quello con i necci, tipici delle zone della montagna pistoiese, della Lunigiana e della Garfagnana, così come in Maremma dove la ricotta viene spesso utilizzata per la preparazione di tortelli dolci e salati, dolci di ricotta e torte salate. Se amate i contradi Fabio Mugelli sti provatela con la cipolla.
Il cecchino** ½ Definito da Michele Placido come il suo “Romanzo Criminale francese”, la pellicola diretta dal regista italiano è un film di genere, un noir transalpino. Noir senza infamie e qualche lode, dove all’autorialità si preferisce il rispetto dei canoni di genere, quali l’immancabile fotografia grigio-bluastra, scene d’azione formalmente ben girate e personaggi dolenti e ontologicamente loser. Unico ma non indolore punto di fragilità è uno script macchinoso e frammentario. Un cast ottimo a partire dal capitano Mattei interpretato da Daniel Auteuil, il cecchino Mathieu Kassovitz e il medico criminale Olivier Gourmet. Peccato per il disorientato Luca Argentero, probabilmente convinto di recitare per una fiction o peggio ancora per un reality. Jacopo Fabbroni
e ti accompagnano in città (e a ballare!)
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10 MAGGIO 2013
cinema
chilometro zero
di Leonardo Zanelli
Ve n e r d ì 10 maggio alle ore 21, con ingresso libero, presso Spazio Seme di via del Pantano, si esibirà Lawra (Laura Falcinelli) per promozionare l’album Origine, uscito con l’etichetta Rouge Purple. Dalle 19.30 aperitivo e inaugurazione della mostra fotografica Arti in movimento. Per info www.lawraofficial.com e www.spazioseme.com.
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LAWRA IN CONCERTO
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