Il Settimanale di Arezzo 147

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ANNO IV NUMERO 147 • VENERDÌ 17 MAGGIO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI

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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 Arezzo, sole e ripresa: c’è un nesso (eco)logico 4 Eco Street, un trampolino di lancio per la città del futuro 6 A conti fatti, Banca Etruria vede positivo 10 Fermare gli abbandoni, una questione di civiltà 11 Noleggiare una macchina? Ecco perché conviene 26 Elettrizzante Banda dei Piccoli Chef! AREZZO’N’ROLL 8 Andrea Gregori, guitar surfer AREZZO SPORT 13 Piedi per terra e sguardo in avanti: il BSC AREZZO si rinnova ma non si ferma 15 Talenti e nuove leve, scalpitano le ragazze del Monnalisa Softball 16 Piccoli re dello sport crescono: Lions Hockey, il ruggito dell’Under 13

17 Equestrian Centre, cresce il prestigio 18 La Stella Azzurra alla conquista della Coppa Toscana 19 Le squadre del Giotto sfiorano la perfezione 20 Torna il Baby Acquatics Day, l’evento dedicato al nuoto neonatale CULTURA 21 “Gocce d’ebano”: lotta e rinascita di Michelangelo D’Amato 22 Il Giardino delle Idee chiude i cancelli 23 Walls: l’artista aretino Raffaello Lucci protagonista al Maggio Castiglionese LE PELLEGRINE ARTUSI E… 27 i Maltagliati con Pecorino e Baccelli FACOLTÀ DI PAROLA 28 Maggio dedicato all’Europa, Arezzo resta in disparte

“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 147 – VENERDÌ 17 MAGGIO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT

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È VIETATA, SENZA FORMALE AUTORIZZAZIONE, LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI TESTI, DISEGNI, FOTO E PUBBLICITÀ RIPRODOTTI SU QUESTO NUMERO

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AREZZO, SOLE E RIPRESA: C’È UN NESSO (ECO)LOGICO

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orse, in un futuro non lontano, “essere al verde” non significherà più “essere senza un soldo”, ma essere finalmente ecologico, nei modi di pensare e soprattutto di vivere. Al momento, però, questo modo di dire mantiene ancora la sua valenza negativa, oltre a essere attualissimo data la crisi. La nostra città però si candida a essere protagonista questo passaggio – necessario, inevitabile – verso un approccio ecologico alla vita di tutti i giorni. Ecostreet rappresenta questa tensione, avendo come obiettivo dichiarato far diventare Arezzo di Francesco Ciabatti la capitale di queste tematiche entro il 2020. Come spiega Franco Marinoni, direttore Confcommercio, l’associazione di categoria organizzatrice dell evento: «La crisi offre una straordinaria opportunità: rim dell’evento: rimettere al centro la persona, non solo il profitto. Così facendo, non possiamo non pensare alla natur natura, e fare i conti col futuro». Futuro che passa attraverso un una città realizzata e vissuta in chiave “eco”, «che funzione meglio, e in alcuni casi è già realtà, come ad esempio Anversa in Germania», continua Marinoni. Riprende e svil sviluppa il concetto Jacopo Fo, “presente” alla confere conferenza stampa in diretta Skype: «Sono scandalizzato da ccome buttiamo i soldi dalla finestra. La Fiat in Italia non ha messo i pannelli solari in nessuna fabbrica, mentre la Volkswagen produce tutta l’energia ch che le serve autonomamente. Pensare ““eco” è stato il fulcro della ripresa d della Germania dopo l’unificazione, eed è la chiave per la ripresa su cui sta puntando Obama. Su 8.092 Comuni italiani, solo 4400 non pagano la bolletta energetiperché sono autonomi, gli altri cosa ca p aspettano?». aspetta Arezzo che chance ha di diventare la capitale dell’eco-economia e dello sviluppo sostenibile continua a pag. 4

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e di arre da Mai più doversi riicord à, scadenze (tassa di propriet assicurazione, revisioni) 17 MAGGIO 2013

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continua da pag. 3

entro il 2020? Secondo Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di Commercio, moltissime, anzi, «La nostra città è già capitale dell’economia green: Arezzo infatti è la prima città toscana per impianti fotovoltaici, 3818, che producono 141 megawatt di energia. Per capire, la seconda, che è Firenze, ne produce 74». Ma non finisce qui: «La Camera di Commercio – continua Salvini – chiede annualmente alle imprese della provincia di Arezzo quali sono le professioni di cui c’è bisogno: il 40% delle assunzioni previste per il 2013 riguarda professioni green, legate all’ecologia. Non c’è dubbio che pensare all’ambiente è la formula vincente per far ripartire l’economia non solo aretina».

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ECO STREET, UN TRAMPOLINO DI LANCIO PER LA CITTÀ DEL FUTURO di Michele Giuseppi

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n occasione dell’imminente Eco Street di sabato 18 e domenica 19 maggio abbiamo intervistato Roberto Rossi, presidente del comitato scientifico della manifestazione. Roberto, l’evento coinvolgerà sei delle principali piazze del centro della nostra città, come saranno suddivise? «Piazza Risorgimento, il cuore della manifestazione, sarà la “Piazza della Cultura, degli Incontri e dell’Editoria sostenibile”: ci saranno presentazioni di libri e incontri con gli autori, inoltre si terranno dibattiti aperti sulla Green Philosophy». Anche la Borsa Merci sarà occupata? «Certo, all’interno si proietteranno video e documentari “ecologici”, e poi potremo assistere alla mostra di oggetti fatti interamente con materiali riciclati, preparata dagli studenti del Liceo Artistico “Piero della Francesca”».

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Se uno pensa all’ecologia si immagina subito delle piante, dove possiamo trovarle? «Piazza San Jacopo per due giorni si trasformerà in grande orto. La ditta GardenAr si impegnerà nel presentare prodotti biologici per l’agricoltura. Sarà possibile camminare tra i filari di pomodori e i cesti di insalata!». E se qualcuno avesse intenzione di assaggiare le primizie del territorio? «Dovrà recarsi in piazza Sant’Agostino, dove 25 aziende del territorio offriranno i loro prodotti alimentari, che varieranno dalle produzioni biologiche ai formaggi, dal vino alla birra e tante altre specialità delle nostre terre». Con l’avvicinarsi dell’estate “benessere e forma” diventano un imperativo categorico. «Chi fosse interessato a creme, saponi, tisane, oli

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per il corpo e altri rimedi per la cura di noi stessi, troverà sicuramente in piazza della Badia ciò che fa per lui. La salute passa di qui grazie anche alle dimostrazioni di spin brain e fitness sostenibile, a cura delle palestre aretine». Voi credete nella possibilità che la nostra città un giorno possa diventare una Smart City e essere all’avanguardia per il rispetto dell’ambiente? «Abbiamo un progetto che si chiama “Arezzo 2020”. È il culmine delle nostre ambizioni, vogliamo credere in una città completamente indirizzata all’economia sostenibile, passando anche dall’edilizia e dai trasporti. Teatri di questi due ultimi temi saranno a piazza Guido do Monaco e Pia Piazza

Grande. La prima vedrà la bio-edilizia e le energie rinnovabili tra le tematiche principali. Ci saranno le ultime innovazioni per quanto riguarda il fotovoltaico e la domotica. La piazza della Giostra, invece, per una volta non vedrà sfilare i suoi cavalieri, bensì auto e altri veicoli commerciali elettrici presentati da sei concessionarie specializzate nel settore. Sarà inoltre possibile testare i mezzi, al fine di incrementare l’utilizzo di questi mezzi di trasporto del futuro». Cosa bisogna aspettarsi da questo festival? Sarà un singolo evento o l’inizio di un ciclo? «Eco-Street ci sarà anche nel 2014. Ci auguriamo che questo

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nostro progetto possa diventare un punto fermo per Arezzo, in modo da sensibilizzare e informare i cittadini del commercio sostenibile e per fare in modo che la nostra città possa un giorno diventare un modello per tutti coloro che puntino all’eccellenza».

Roberto Rossi

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A CONTI FATTI, BANCA E VEDE POSITIVO di Francesco Ciabatti

egli ultimi anni, chi fa il nostro mestiere ha dovuto fare uno sforzo in più rispetto a prima per raccontare cosa stava accadendo nell’economia: in particolare, lo sforzo dei giornalisti si è concentrato verso la “traduzione” di un certo linguaggio tecnico – chi non conosce ormai il significato del termine spread? Lo sforzo merita ancora di più quando si parla di economia del nostro territorio, e un ulteriore valore lo aggiunge il fatto di segnalare dati positivi. Banca Etruria ha presentato i risultati del primo trimestre 2013, e sono «positivi: la trimestrale presenta una banca dai fondamentali forti e in ordine – racconta il direttore generale Luca Bronchi. – Sapevamo che molte operazioni straordinarie presenti nel Bilancio 2012 avrebbero dato i propri benefici in futuro, a partire dal 2013». Vediamo nel dettaglio quali sono questi benefici. Il margine d’interesse, ad esempio, è aumentato del 13%. Cos’è, e cosa significa? Esso indica l’utile legato alla compravendita di denaro: quindi è la differenza tra gli interessi attivi incassati da una banca, ricavati dai prestiti concessi, e gli interessi passivi, cioè il costo di farsi prestare il denaro, ad esempio tramite i conti correnti. Più l’indice è alto e più i ricavi dipendono dall’attività tradizionale, il che è un bene, considerato i guai passati dalle banche d’affari, quelle cioè che non permettono depositi ma offrono consulenze e soprattutto gestiscono grandi capitali privati. Banca Etruria quindi si conferma sempre più banca tradizionale, sia per le sue caratteristiche sia per il suo attaccamento al territorio, in particolare il nostro. La raccolta di denaro fatta dalla banca è di poco superiore all’utilizzo che la banca stessa fa di questo denaro: «Questo equili-

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A ETRURIA brio finanziario è molto importante – continua Bronchi – perché sottolinea due obiettivi. Il primo è che la banca dà credito alla propria clientela utilizzando le risorse che riesce a prendere dal proprio territorio». Questo la rende solida, perché non è esposta alla speculazione non dovendo prendere i soldi altrove. «Seconda cosa, molto importante: tutto quello che la banca raccoglie dal territorio come risparmio lo ridestina interamente al territorio – conclude Bronchi. – Tutto questo è diretta conseguenza di scelte fatte in passato». Altro indicatore importante, i costi operativi si sono ridotti del 5%, con un beneficio sul rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione (ovvero il margine d’interesse di cui abbiamo parlato prima a cui si aggiungono i proventi netti). Questo rapporto – il cosiddetto cost/income – è uno dei principali indicatori dell’efficienza gestionale della banca: più il rapporto è basso e più la banca è capace di generare ricavi con una base di costo contenuto. Certo, il disagio dell’economia reale continua, ma «Banca Etruria ha continuato a erogare credito, frazionandolo: il taglio medio è stato di 39.000 euro. Pensando alle famiglie abbiamo pure attivato partnership per il credito al consumo – spiega Bronchi. – La nostra attenzione al territorio è ricambiata, lo dimostra il fatto che sono cresciuti sia i clienti sia i conti correnti accesi». Altri numeri? Bronchi: «Continua il nostro sostegno alle imprese, con il progetto Shuttle: nei primi tre mesi del 2013 abbiamo aiutato 242 imprese a ridefinire il proprio impianto creditizio, per un totale di 74 milioni di euro. Sono aziende sane, che però hanno difficoltà a riscuotere i loro crediti a causa della crisi». Shuttle significa “spoletta”, in inglese: e l’impegno è proprio questo, accompagnare come fa la spoletta il filo di ogni storia aziendale fuori dalla trama della crisi, per creare le novità del futuro.

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ANDREA GREGORI, GUITAR SURFER

di Lucio Massai

ndrea Gregori è una promessa della cantera [il vivaio, nda] musicale aretina, i nostri giovani che hanno la musica nel sangue e che pocciano note fin dalla prima adolescenza, voglia di esprimersi artisticamente e di farlo con uno strumento musicale, navigando fra più generi musicali e band. Andrea suona, canta e compone, sentire per credere l’eccellente esordio del suo attuale progetto, quello dei Surfin’ Monkeys con il demo How Did You Know registrato e mixato da Carlo Ballantini. Rock’n’roll a palla, urlato con passione, le due chitarre che girano e scusate se è poco, il tiro, il groove che ti fa muovere. Ci piace. La chitarra, come al tempo dei cavalieri la spada, rappresenta l’estensione del proprio corpo e della propria sfera emozionale, della comunicazione e della sua rappresentazione fenomenologica. Gli occhi di Andrea trasudano voglia di suonare e le sue mani fremono solo a parlare di musica, figuratevi a vederlo suonare, quanta energia metta. La musica, fra gli innumerevoli pregi, consente di incontrare persone e quindi di crescere, confrontandosi e non rimanendo al chiuso delle proprie asfissianti e solitarie prigioni mentali; c’è la voglia poi di stare in mezzo alla gente, ai musicisti e di saperci stare, portando una buona vibra da rocker. Andrea, raccontaci. «A tredici anni volevo suonare la batteria ma in casa non c’era posto. Ho imparato allora a suonare a scuola la chitarra classica, per due anni. A 15 anni sono passato alla mia prima chitarra elettrica, la Les Paul Epiphone. Il mio primo gruppo si chiamava Baia de Maria, facevamo punk rock, cover di tutto e molto casino. Nel 2004 entro a suonare nei Soul Killa Beatz, seguendone il percorso sino a oggi, dall’hip hop al crossover al rock melodico. Nel 2005 siamo arriva-

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ti in finale alle selezioni di Toscana Wave e suonato con Meg dei 99 Posse ed Elio e le Storie Tese. Anche nel 2006 siamo arrivati in finale, e suonato con Sud Sound System e Baustelle, c’era pure Howie B. Negli i Surfin’ Monkeys anni successivi – 2008 – dopo varie trasformazioni, abbiamo inciso il nostro primo cd Do You Like Cembalo?. Tanti concerti, tanti a gratis e in giro per l’Italia. Nel 2011 il secondo cd Saudade. Il progetto Soul Killa Beatz si è fermato qualche giorno fa: a Bettolle, al Frontiera Rock Festival, abbiamo fatto il nostro ultimo concerto». Nel frattempo in questi anni hai suonato in altri gruppi. «Sì, con i Kriminal Mind ho suonato sia il basso, regalatomi dagli amici per i miei diciotto anni, sia la chitarra. Pezzi nostri e cover di Metallica, Black Sabbath e Iron Maiden. Ci siamo sciolti per divergenze musicali. Ho suonato pure con gli MDDM, cantando e suonando punk rock, ma eravamo in tanti, difficile accontentare tutti. La mia band attuale, i Surfin’ Monkeys, nasce da un’idea con Paco Sennati: legati da una amicizia nata presso la palestra “Nicchi Pugilato” decidiamo di ampliarla pure sotto il profilo musicale. A novembre 2011 entra con noi Simone Greco e il gruppo raggiunge in quel periodo la sua attuale composizione. Nasce così un gruppo rock dalle note elettriche dure e pronunciate, accompagnate però da un cantato più melodico, due chitarre e batteria». I tuoi chitarristi preferiti? «Sono molti quelli che mi piacciono ma se devo scegliere faccio i nomi di Jack Frusciante, Zakk Wylde, John 5, Rob Zombie e Steve Vai». E i locali dove poter suonare? «A parte con Michele Pane del Rock Highland, e ora con il suo nuovo locale Rock Heat, se non conosci e non sei amico dell’amico, non è facile suonare. E dico purtroppo, perché non si dà la possibilità di far crescere le band. Molte sono costrette a fare contest come unica possibilità Andrea Gregori di poter suonare». arezzonroll@gmail.com

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FERMARE GLI ABBANDONI, UNA QUESTIONE DI CIVILTÀ nche quest’anno ad aprile e maggio si è registrato un forte incremento delle nascite di gattini sul territorio aretino. di Chiara Per questo motivo le associazioni del Savarino territorio per la protezione degli animali – Lav, Enpa, Oipa, Wwf e Leal – hanno lanciato una campagna di informazione e un appello ai cittadini. «Troppo spesso accade, infatti – afferma Marco Gallorini, referente territoriale Lav Arezzo, – che cucciolate appena nate, insieme alle mamme gatte, vengano abbandonate o nel peggiore dei casi soppresse perché indesiderate. Deve essere chiaro a tutti che chi commette simili atrocità sta commettendo un reato, punibile in base alla Legge 189/04 con l’arresto fino a un anno o con un’ammenda fino a 10.000 euro». Se si assiste a un abbandono bisogna sporgere denuncia a un qualsiasi organo di polizia nazionale (Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo Forestale dello Stato dello Stato) o di polizia locale, come la Polizia Municipale, e fornire tutti gli elementi utili all’individuazione dei colpevoli. Si contribuirà così a far applicare le sanzioni previste dalla legge e a fermare gli abbandoni. Per contrastare il dilagare di cucciolate indesiderate le associazioni consigliano un intervento preventivo tramite la sterilizzazione dei propri gatti, sia maschi sia femmine utile a evitare fughe ma anche malattie e gravidanze, e segnalare alla Usl veterinaria – allo 0575/2551 – eventuali gatti di colonia, in modo che provvedano alla sterilizzazione. La crescente sensibilità verso il benessere degli animali purtroppo non ha fermato del tutto la crudeltà o l’indifferenza di altri. «Occorre informare i cittadini su questi temi. Molti credono, ad esempio – continua Gallorini, – che sopratutto il gatto lasciato in strada o in prossimità di una colonia felina sia in grado di gestire bene la sua “libertà”, ma non è così. Il felino abituato a vivere in famiglia non si adatterà facilmente alla nuova situazione e andrà incontro a tante difficoltà e quasi sicuramente a morte, per fame, freddo, malattie, incidenti stradali o avvelenamento». Per ulteriori informazioni le associazioni consigliano di contattare l’Ufficio Animali del Comune di Arezzo al numero 0575/377543, o le associazioni stesse.

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AUTO ITALIA SERVICE È L’AUTONOLEGGIO CHE OFFRE LA CERTEZZA DELLA SPESA E LIBERA DAI PENSIERI

NOLEGGIARE UNA MACCHINA? ECCO PERCHÉ CONVIENE

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issare un budget mensile ed eliminare tutte le altre spese. Questa formula riassume il principale vantaggio che è possibile ricavare noleggiando a lungo termine un’automobile. Ad Arezzo questo innovativo servizio è assicurato da Auto Italia Service, l’autonoleggio con sede in via Galvani che fornisce macchine personali, mezzi da lavoro e flotte aziendali. In questa intervista Andrea Marcucci, presidente di Auto Italia Service, spiega i motivi per cui conviene scegliere un’auto a noleggio. «Il principale vantaggio – avvia Marcucci, – è la certezza del prezzo. Il noleggio permette di fissare una spesa in anticipo e di eliminare tutte quelle noie come la revisione, il tagliando, le assicurazioni, i bolli, il cambio gomme o la gestione dei sinistri. Pagata la mensilità, a tutto il resto pensiamo noi». A livello economico conviene? «Nel 90% dei casi chi compra una macchina non fa un’analisi complessiva di quanto gli costerà il veicolo ma si limita al prezzo d’acquisto iniziale non considerando tutte quelle spese, previste o impreviste, che faranno lievitare il costo complessivo della gestione del mezzo. Al contrario noi fissiamo subito il prezzo e vi comprendiamo tutto, con un servizio a trecentosessanta gradi che libera da ogni pensiero e permette di vivere la macchina come un piacere, non come un sacrificio. Tutto questo ha un valore enorme».

C’è altro? «Certo. In caso di sinistro e guadi Marco sto non lasciamo a piedi ma forniaCavini mo gratuitamente un’auto sostitutiva, pensando noi a tutti i guasti, forniamo assistenza stradale in ogni situazione e, alla scadenza del contratto, è possibile cambiare marca e prendere un veicolo nuovo». Questo vale anche per le aziende? «In Nord Europa e in America quasi tutte le aziende hanno auto a noleggio, perché così possono mettere a bilancio spese fisse e non sprecano energie nella gestione della loro flotta di veicoli». Come mai allora si preferisce l’acquisto al noleggio? «Una famosa massima recita: “Compra tutto ciò che si rivaluta e affitta ciò che si svaluta”. In Italia è molto forte il concetto di proprietà, ma dobbiamo considerare che il mezzo privato lo paghi per intero e poi, con il passare degli anni, si usura e il suo valore tende allo zero. Conviene comprarlo? Il futuro del veicolo è il costo omnicomprensivo del noleggio». Insomma, noleggiare un’auto sembra un vero affare. «Il mio invito è di passare a trovarci prima di comprare una macchina, per avere da noi una consulenza sui reali prezzi del veicolo. Ognuno è poi libero di fare le proprie scelte, ma almeno è consapevole di quanto andrà a spendere».

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BSC Arezzo in copertina

imboccarsi le maniche e ripartire dal basso. Non soltanto in campo, ma sotto tutti i punti di vista. Ci vuole una bella dose di coraggio per rinnovare radicalmente una società sportiva con diversi anni di storia alle spalle. Ma è proprio quello che sta facendo il Bsc Arezzo Baseball che, dotato di un nuovo consiglio direttivo Under 30, non resta di certo fermo a guardare. La società aretina sta infatti proseguendo dritta sui propri binari, portando avanti progetti e iniziative con grande determinazione e intelligenza, e riaprendo la nuova stagione sportiva con un campionato di Serie C tutto da giocare. È Alessandro Fois, nuovo presidente del Bsc Arezzo, a raccontarci i cambiamenti più significativi, le speranze e le aspettative di questa nuova avventura.

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continua a pag. 14

La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 17 MAGGIO 2012

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Intervista ad Alessandro Fois, nuovo presidente del Bsc Arezzo

Piedi per terra e sguardo in avanti: il Bsc Arezzo si rinnova ma non si ferma di Elettra Fiorini

[segue da pag. 13]

Un gestione rinnovata e una nuova partenza. Perché? «Una simile esperienza è per noi una sfida a tutti gli effetti. Purtroppo però molte scelte del vecchio team non risultavano essere più compatibili con la situazione socio-economica della società. Stanchi dei malumori che si erano radicati nell’ambiente, abbiamo quindi deciso di candidarci alla direzione del Consiglio. La vecchia gestione ci ha lasciato un grosso debito sulle spalle, e adesso dobbiamo andare avanti centellinando ogni minima spesa, coscienti che ogni investimento ha come fine quello di far crescere la società. Siamo un gruppo di ragazzi sotto i 30 anni, sappiamo che non sarà una passeggiata, ma i presupposti per cambiare ci sono tutti». Si riparte dunque con il campionato di Serie C. «Abbiamo deciso di abbandonare la Serie A perché si è rivelata un dispendio economico inutile, specie perché non possediamo un vivaio di giocatori nostro per la Serie A, e dovevamo reclutare atleti da fuori. Mantenerla in vita solo per le sponsorizzazioni non era vantaggioso. Ricominciamo così da un campionato di Serie C dove giocano tutti ragazzi di Arezzo. Ci attende una stagione in salita e ci sarà molto da lavorare. Ovviamente l’inesperienza penalizza, ma vedo ottimi margini di crescita». E i primi risultati, all’interno della società, si vedono. «Tutti i profitti che ricaviamo dalle sponsorizzazioni della Serie C vengono reinvestiti nel settore giovanile. Facciamo molto proselitismo, soprattutto nelle scuole, per avvicinare nuovi ragazzi al baseball, e i risultati ci sono. In un mese abbiamo avuto nuove affiliazioni, e molte persone che da sempre gravitano intorno al Bsc hanno riscoperto un proprio ruolo all’interno della società, ripartendo però dal fondo, ad esempio dalla bassa manovalanza. Inoltre, abbiamo interrotto la storica faida con i Mastiff, prediligendo la collaborazione allo scontro». Ulteriori prospettive? «Molto convincente è la squadra U21, nata dall’accordo con il Siena. Questa formazione gioca le partite in casa, ad Arezzo, e ciò ci permette di avere una maggiore visibilità e dare risalto alla nostra struttura che, nonostante sia ridotta male per l’incuria, stiamo cercando di rimettere completamente in sesto. Per quanto riguarda il softball, abbiamo ottime prospettive. Non vorrei sbilanciarmi troppo, ma grazie al contributo del manager e direttore tecnico Fabio Borselli, le nostre mire arrivano ai play-off per la Lega Professionisti». Con i piedi ben saldi a terra e lo sguardo dritto in avanti, il Bsc Arezzo non sembra dunque intenzionato a fermarsi. E a volte le scelte coraggiose pagano.

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Talenti e nuove leve

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scalpitano le ragazze del Monnalisa Softball

no zoccolo duro, tante ragazze che scalpitano nel vivaio e l’appoggio di tutta la società. Con questa formula il Monnalisa Softball, la squadra femminile del Bsc Arezzo, ha debuttato a inizio maggio a Chieti nel suo terzo campionato di Serie A2, iniziando una stagione che le ragazze di coach Fabio Borselli hanno tutta l’intenzione di vivere da protagoniste. «Siamo consapevoli del nostro valore – spiega lo stesso Borselli. – Non puntiamo alla promozione nell’Italian Softball League, la più importante serie nazionale, ma sappiamo di avere le carte in regola per assestarci ai vertici del campionato e per arrivare fino ai play-off». Il Monnalisa può vantare una squadra in costante crescita. «Il nostro roster è giovanissimo e questo ci garantisce ampi margini di miglioramento. Possiamo fare affidamento su uno zoccolo duro formato da quelle ragazze che hanno giocato gli ultimi campionati di A2, con alcune giocatrici nel giro della nazionale come Giada Giannini, Giulia Mattioli e la novità Giorgia Dall’Aglio intorno a cui abbiamo costruito il nostro impianto di gioco. A questo gruppo si aggiungono le ragazze dell’Under21 che stanno crescendo e che scalpitano per essere integrate in A2: tra loro posso citare Giulia Cinti, uno dei prospetti più interessanti della Toscana, e Giulia De Robertis, la lanciatrice dell’Under 21 che abbiamo intenzione di portare in prima squadra». Un primo assaggio di stagione è stata la Coppa Italia. «È stata una bella esperienza, che abbiamo sfruttato come amichevole per testare la preparazione invernale e per far ruotare tutte le nostre giocatrici. Abbiamo giocato con Livorno e Sestese, e siamo usciti dalla manifestazione solo per la differenza punti, ma nonostante questo siamo entusiasti perché tutte le ragazze hanno fornito ottime risposte e tanti spunti positivi in vista del campionato». Il Bsc Arezzo ha rinnovato tutta la propria dirigenza: cosa è cambiato per il softball? «Stiamo assistendo a un aumento di attenzione verso il movimento femminile della società. Si è creato un ambiente stimolante e a misura di giocatrice, in cui tutte si sentono importanti e sono valorizzate. La nuova dirigenza sta lavorando anche per la promozione dello sport e per il rilancio del settore giovanile, cercando di aumentare il numero delle bambine e delle ragazze del vivaio per continuare anche in futuro a mantenere il softball aretino su alti livelli».

Le giocatrici del Bsc Arezzo hanno debuttato nel loro terzo campionato di Serie A2

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una corazzata che non conosce paure, la giovanissima truppa su pattini in linea dell’Under 13 del Lions Arezzo Hockey. Anche se, a voler puntualizzare, dovremmo parlare più di una cavalcata inarrestabile di valchirie assetate di vittoria, dato che dieci undicesimi dell’organico sono composti da ragazze. Questi piccoli “Leoni” sono saliti alla ribalta della cronaca sportiva grazie all’accesso alle finali nazionali che si disputeranno questo weekend ad Asiago. «La squadra è partita subito bene, terminando il campionato toscano con un solo pareggio e tutte vittorie – è Paola Salvi, carismatica

di Giacomo Belli

Piccoli re dello sport crescono Lions Hockey Arezzo, il ruggito dell’Under 13 presidentessa della prestigiosa società aretina di pattini in linea, a parlarci dei suoi piccoli, grandi atleti. – Dobbiamo pensare anzitutto che noi siamo un’eccezione, data la composizione prevalentemente maschile delle altre compagini avversarie». La truppa aretina, dopo l’accesso alla seconda fase, per questioni di ranking si è scontrata direttamente in semifinale contro la temibile compagine di Milano. Gli ambrosiani, classificatisi terzi alla fine della propria stagione, vantavano però un tasso tecnico e atletico più elevato rispetto al nostro, e una squadra composta da dieci ragazzi e una sola ragazza. «La partita d’andata sarebbe stata fuori casa, e i pronostici erano completamente a nostro sfavore. Tutto si è deciso nel secondo tempo, grazie a una nostra rete che ha spezzato un equilibrio giocato sul filo della tensione agonistica. Una vittoria inaspettata, che ha dato morale ai nostri». Ma il vero cruccio rimaneva il ritorno: «Sapevamo che loro sarebbero venuti col coltello tra i denti. Del resto, potevano solo vincere per continuare il loro cammino. E ancora una volta, i miei ragazzi hanno dato prova di grande carattere, realizzando due goal che hanno infranto qualsiasi tentativo di rimonta». Per l’Under 13 adesso si aprono le porte delle finali nazionali: «Saranno due giorni di fuoco! Tra l’altro siamo rientrati nel “girone della morte” contro Trieste e Padova, le più accreditate per la vittoria». Paola però crede nei suoi ragazzi e in un’altra grande impresa: «È già una cosa incredibile essere arrivati fin qui. Di sicuro adesso venderemo cara la pelle. Il carattere, la sinergia del gruppo, la voglia di vincere e divertirsi mi colmano di gioia». Quello che più colpisce però «è la trasformazione caratteriale che hanno avuto durante l’anno, dimostrata poi in campo. Le paure sono state convertite in combustibile, quali grinta e determinazione. È questa la più grande vittoria». Adesso i leoncini su pattini in linea saranno chiamati alla massima concentrazione, per un appuntamento in cui ci saranno da tirare fuori gli artigli e da imprimeVIA FIORENTINA 20/22, ACCANTO HOTEL MINERVA re il proprio ruggito su tutti gli altri. Piccoli re dello sport crescono. INFO@HAPPYDOGAREZZO.COM - 388 9569160

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iore all’occhiello dell’equitazione italiana e internazionale, l’Arezzo Equestrian Centre con il Toscana Tour è tornato al centro della scena mettendo in mostra, ancora una volta, la sua impeccabile organizzazione e la bellezza della sua struttura. L’edizione 2013 del Toscana Tour, svoltasi tra il 12 marzo e il 14 aprile scorso, è stata di assoluto prestigio, con una cinque settimane caratterizzata dalla presenza di importanti eventi come le dodici gare qualificanti per la ranking list mondiale FEI (Fédération Equestre Internationale) e due prove qualificanti per gli Europei del 2014. Eventi che hanno contribuito ad aumentare il fascino del Toscana Tour (quest’anno giunto alla sua decima edizione) e attirato l’attenzione dei più grandi campioni presenti nel panorama dell’equitazione internazionale. Campioni giunti da ogni parte del mondo insieme a centinaia di iscritti rappresentanti ben 35 nazioni, tra le quali l’Italia avente 232 atleti guidati dal campione nazionale Natale Chiaudani. Protagonisti dell’edizione 2013 del Toscana Tour sono stati Juan Carlos Garcia (colombiano naturalizzato italiano) e soprattutto la famiglia Philippaerts, con quest’ultimi vincitori di vari premi in una manifestazione conclusasi con il Gran Premio finale vinto a sua volta da William Whitaker. di Omero Come in ogni sua edizione, il Toscana Tour non è stato un evenOrtaggi to “solo” sportivo, ma accompagnato da varie manifestazioni collaterali riguardanti la moda e la promozione della cultura tipica del nostro territorio. Inoltre c’è stato spazio per un incontro di presentazione del prestigioso Csio (Concours de Saut International Officiel) di San Marino, evento che avrà luogo, sempre all’interno dell’Equestrian Centre, a settembre di quest’anno, a conferma del grande appeal che detiene, ormai da tempo, la struttura equestre di San Zeno in ambito internazionale. Una struttura che ha accolto nell’ultima edizione del Toscana Tour oltre cinquemila cavalli che hanno gareggiato in 284 gare, disputatesi senza sosta in oltre trenta giorni di competizioni, abbracciati da un’alta e costante affluenza di pubblico. Dati e nomi che hanno colorato un mese di grande equitazione, per un evento sportivo ormai diventato tappa fondamentale durante la stagione agonistica internazionale e capace di proiettare sempre più in alto lo showground della Val di Chiana, divenuto ormai un’eccellenza della nostra provincia.

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La Stella Azzurra alla conquista della Coppa Toscana

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a Stella Azzurra approda alle semifinali di Coppa Toscana di calcio femminile. Dopo la vittoria nel campionato di Serie C e la promozione in A2, la società aretina ha ancora fame e ha mostrato tutta l’intenzione di continuare il proprio cammino anche nella manifestazione regionale, provando a bissare un successo in coppa già ottenuto nel giugno scorso. Nella prima fase della manifestazione, terminata domenica scorsa con la vittoria per 11-0 sulle pisane del La Cella, la Stella Azzurra era inserita in un girone a otto squadre, di cui solo le prime due sono passate alle successive semifinali. Il cammino della squadra è stato impeccabile, con le aretine che fin dalla prima giornata si sono assestate in testa al girone, una posizione che non hanno mai abbandonato e che hanno consolidato con belle vittorie, ad esempio il 6-1 sull’Aglianese (seconda in Serie C), il 4-2 sul Ponte a Greve (quarta in Serie C) o il 2-0 nel sentito derby con l’Acf Arezzo. L’unica “macchia” di questa trionfale cavalcata è stato il pareggio per 1-1 con il Montecatini, perché nelle altre sei partite sono arrivate solo vittorie, propiziate da ben 33 reti segnati e da solo 4 reti subite. Il passaggio del turno al primo posto permetterà alla Stella Azzurra di giocare in casa la semifinale contro il Livorno, seconda classifica nell’altro girone regionale, ultimo scoglio per accedere alla finalissima che assegnerà l’importante trofeo. «Siamo orgogliosi del cammino delle nostre ragazze – afferma il direttore generale Claudio Chiarini. – Non appagate dalla promozione in A2, hanno continuato a impegnarsi e a onorare la maglia anche in Coppa Toscana, la manifestazione che porrà fine a questa bella stagione in cui puntiamo a centrare una storica tripletta. Dopo aver vinto il titolo regionale con le Giovanissime e il campionato di Serie C con la prima squadra, daremo tutto per centrare il successo anche in coppa e mantenere il trofeo nella nostra bacheca. Sarebbe il quarto titolo regionale negli ultimi dodici mesi: dubito che esistano società capaci di far meglio di noi».

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Le squadre del Giotto sfiorano la perfezione La squadra femminile del C.T. Giotto promossa in C

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l Circolo Tennis Giotto ha sfiorato la perfezione. La prima parte della stagione ha sorriso alla società aretina, che ha ben figurato in tutti i campionati disputati, cogliendo grandi risultati e approdando con 9 squadre su 11 alle fasi finali regionali. A regalare soddisfazioni sono state soprattutto le formazioni giovanili, tutte capaci di superare il primo turno e far sognare al Giotto la vittoria di qualche titolo toscano. Ad andare avanti sono state le due Under 12, quella maschile e quella femminile, le due Under 14, maschile e femminile, e l’Under 16, qualificata di diritto alle fasi finali in virtù della vittoria del campionato regionale dello scorso anno. «Possiamo festeggiare un risultato eclatante – spiega il maestro Alessandro Caneschi. – Il fatto che le nostre cinque squadre giovanili siano state capaci di arrivare al tabellone regionale conferma la bontà e la validità della nostra scuola tennis, consolidandoci tra i migliori circoli toscani: probabilmente siamo l’unica società ad aver superato le prime fasi dei campionati con tutte le formazioni Under». Ai risultati dei “piccoli” si sommano quelli raggiunti nelle categorie senior, dove il Giotto ha esultato per il passaggio del primo turno da parte C.T. Giotto, l’Under 12 femminile di 4 squadre su 6. I principali risultati arrivano dalla Serie C maschile, protagonista di un’entusiasmante cavalcata fino alle semifinali regionali, e dalla Serie D1 femminile, capace di conquistare la promozione in C, ma alle loro spalle scalpitano anche le squadre impegnate in D3. Il Giotto ha partecipato a questo campionato con due formazioni, una composta da adulti e l’altra da soli ragazzi del vivaio, e con entrambe è riuscito ad accedere alle fasi finali. A chiudere questo quadro sono la D1 maschile, che ha raggiunto con tranquillità il proprio obiettivo della salvezza, e l’Over45 maschile. «Stiamo vivendo una stagione difficilmente ripetibile – continua Caneschi. – Con impegno e passione siamo andati avanti con tutte le nostre squadre, raggiungendo traguardi che superano ogni più rosea aspettativa». Nelle prossime settimane prenderanno il via le fasi finali dei campionati: gli atleti del G i o t t o continuer a n n o ad allenarsi con l’obiettivo di non LARGO fermarsi e XVI LUGLIO 61/63 continuare a soZONA BELVEDERE C.T. Giotto, la squadra di Serie C gnare.

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PRESSO

CENTRO SPORT CHIMERA

Torna il Baby Acquatics Day, l’evento dedicato al nuoto neonatale

Il 18 e 19 maggio in programma ad Arezzo due giorni gratuiti dedicati alla scoperta del nuoto baby

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l Centro Sport Chimera ospita due giorni dedicati ai bambini tra gli 0 e i 4 anni. A organizzarli è la Chimera Nuoto che, sabato 18 e domenica 19 maggio, promuove il Baby Acquatics Day, un evento gratuito pensato per far conoscere e provare il nuoto neonatale alle famiglie aretine. Il primo appuntamento è il sabato quando, alle 18.30, è in programma una conferenza di introduzione e di spiegazione del nuoto baby tenuta da Carla Mazzoli, la Per iscrizioni e informazioni sui responsabile dei corsi. Nel corso della serata verrà presentato ai gecorsi di nuoto baby è possinitori il Metodo “Giletto”, il metodo italiano di nuoto infantile che perbile contattare la segreteria mette, attraverso stimolazioni percettive e attività fisiche, lo sviluppo del Centro Sport Chimera allo affettivo, cognitivo, linguistico e motorio del bambino: Mazzoli parle0575/35.33.15, inviare un sms rà del nuoto baby presentandone i benefici riscontrati nella crescita al 347/42.49.641 o scrivere una dei neonati e nelle loro relazioni con i genitori. «È possibile imparare mail a info@chimeranuoto.it a nuotare già dai primi mesi di vita – spiega Mazzoli. – La conferenza ci permetterà di illustrare a tutti i genitori interessati le caratteristiche dei nostri corsi e i benefici che i neonati possono trarre praticando il nuoto baby, un corso di alta qualità come dimostra l’affiliazione della nostra società alla “Scuola nazionale di Educazione Acquatica Infantile”». Dopo la presentazione teorica, la domenica sarà la volta della pratica: a partire dalle 9.30 sono attese in piscina tutte le famiglie con figli da 0 a 4 anni per trascorrere qualche piacevole ora in vasca con il proprio bambino. La giornata sarà strutturata su due distinte fasce orarie: dalle 9.30 alle 11 l’attività sarà rivolta ai bambini dai 3 ai 24 mesi, mentre dalle 11 alle 12.30 la lezione sarà riservata ai bambini dai 2 ai 4 anni. In questa occasione sarà possibile provare il nuoto baby, con il bambino che starà in piscina con il genitore e farà le sue prime esperienze in acqua. «La partecipazione al Baby Acquatics Day – ricorda Mazzoli – è completamente gratuita: invitiamo tutte le famiglie a partecipare e a venire a conoscere questa bella attività».

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GOCCE D’EBANO

LOTTA E RINASCITA DI MICHELANGELO D’AMATO di Valentina Tramutola

Coloro che m’han posseduto, al feroce fiore della giovinezza ove le carezze sono spine, e delle ferite ne faccio dono». A partire dalla sua dedica iniziale, Gocce d’ebano (Youcanprint) appare subito un libro crudo, bruno, una silloge di scale ritmiche e drammatiche, in cui i toni minori sono un’anima. Il punto è chi scrive. Un punto interrogativo con la curva dei pensieri sviluppata a tesa tra dolore e piacere. Michelangelo D’Amato è un giovane poeta e musicista, classe 1992, salernitano di nascita ma aretino d’adozione, dotato di una tensione emotiva generata da un’adolescenza non facile. Gocce d’ebano, sua prima raccolta di poesie, ha in partenza un ossimoro concettuale tra la durezza del legno scuro e pregiato e l’agile trasparenza delle gocce. La trasfigurazione dei significati, che è compito primario della poesia, discende da questa scelta stilistica, per cui l’autore procede da immagini vere, toccabili, udibili a oggetti sottili, più sottili dei pensieri, scambiando – a volte – gli uni con gli altri, giocando con i significati, spiegando passaggi emotivi nell’arco di poche righe esili, oppure impiegando parole a distesa, a seconda del momento. Perché è soprattutto il momento, quello che D’Amato esprime nel suo getto d’inchiostro. Il mestiere delle parole è un attimo dalla nascita alla morte, e questo ventunenne sembra aver compreso i tempi tecnici della poesia in virtù di un’esperienza diversa, radicale, in cui si addensa in poco spazio una sorta di complessità emotiva. La silloge Gocce d’ebano, che possiede sbalzi d’umore notevoli e utilizza gli spazi della scrittura con acerbità e delicatezza, racconta in qualche modo una debolezza, una risalita, il tempo trascorso a pensare. D’Amato si concede una rima in occasione di un sentimento specifico o di una narrazione di particolare intensità, ma si riserva anche l’utilizzo di periodi più simili a una prosa, in grado di soddisfare un’esigenza maggiormente didascalica, nell’approccio alla poesia. Egli porta a compimento questo primo percorso poetico non lesinando parole per esperienze e persone. Tutto attraverso la penna si amplifica fino a leggerne i minuscoli dettagli, così che l’occhio curioso del lettore possa vederne la radice, sia essa pianto o risata. Il ragazzo che scrive dietro alle pagine ha condotto la sua lotta forse con poca saggezza – data la giovane età – ma con innegabile spirito d’avventura.

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UN ADDIO CHE HA SORPRESO TUTTI

IL GIARDINO DELLE I CHIUDE I CANCELLI

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abato 4 maggio l’incontro con il conduttore radiofonico Marco Presta, nella “Sala delle Muse” del Museo di Arte Medievale e Moderna di Arezzo, ha segnato l’ultimo appuntamento del Giardino delle Idee. Una decisione che ha colto tutti di sorpresa. Una scelta – quella degli organizzatori – che priva la città di una manifestazione con cui gli aretini si sono avvicinati ai libri grazie a un modo diverso di fare cultura. Con un pizzico di presunzione, noi del “Settimanale” lo possiamo garantire, visto che siamo stati tra i primi a intuire e sostenere le potenzialità di un format dinamico, nato il 18 giugno 2006 nel parco adiacente alla basilica di San Domenico, cresciuto negli incontri al chiostro della Biblioteca o al Caffè dei Costanti, per affermarsi nelle edizioni estive nel giardino pensile della Provincia e radicarsi, con veri e propri bagni di folla, nello spazio messo a disposizione dalla Soprintendenza BAPSAE di Arezzo. Quasi due settimane sono trascorse dai “twitter al cubo”, con i quali sono stati sciorinati i 50 motivi che hanno portato alla chiusura della rassegna. Roberto Fiorini, anima dell’associazione di volontariato La Fabbrica delle Idee, ci parla a mente fredda di un gesto che continua a far discutere. Alla luce dei tanti attestati di stima e affetto che vi sono giunti in questi giorni, c’è stato modo di riflettere sulla decisione presa? «“La vita è una sentenza. Quello che non sei stato non potevi essere”, scrive Gabriele Romagnoli. Ci piace pensare al Giardino come a un romanzo o un film a lieto fine. Pensiamo a Nuovo Cinema Paradiso: che finale commovente quello della prima versione, con Salvatore che proietta la sequenza dei baci che l’amico Alfredo aveva tagliato dalle pellicole per motivi di censura! Poi Tornatore ha sentito l’esigenza di spiegare come era andata, ma questo non ha portato nulla in più alla storia». Che importanza ha avuto l’iniziativa in questi anni per la città? «È una domanda che va posta al pubblico. Posso dire cosa è stata per me e gli altri “giardinieri”. Un sogno bellissimo, frutto di tanta passione, entusiasmo e perché no?, un briciolo di fortuna. Un luogo dove far fluire buone parole, lontano da clamori e rumori, dove avere l’opportunità di incontrare Pietro Grasso e Stefano Rodotà, Margherita Hack e Valerio Massimo Manfredi. Emozioni, tante, profonde. Come quella di conoscere 131 grandi ospiti e far scoprire loro Arezzo. Come quella di fermarsi a visitare il Crocifisso di Cimabue assieme a Vittorino Andreoli, potendo seguire una vera e propria lezione di storia d’arte e teologia. Come quella di ammirare gli affreschi di Piero con Susanna Tamaro, per coglierne nuovi aspetti». In mezzo a tutti questi pensieri positivi, 22

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TTI, MA CHE FORSE È SOLO UN ARRIVEDERCI…

E IDEE LI di Marco Botti

nessun sassolino nelle scarpe da togliere? «Nessuno, davvero. Siamo grati al pubblico, alle tantissime persone che ci hanno seguito e dedicato bei pensieri. Grazie di cuore a tutti. È stato molto appagante e ha dato un senso al nostro impegno. Nel 2012 oltre 8000 spettatori, nel 2013 superate le 4200 presenze. Corrado Augias, Dacia Maraini, Pupi Avati e Carlo Cracco, per ricordare soltanto alcuni degli ospiti di questa stagione. I sassolini li teniamo nelle tasche e ci servono a rimanere con i piedi per terra». Si può fare oggi cultura con la C maiuscola solo con il volontariato? «Assolutamente sì, ma non per sempre e soprattutto partendo tutti dallo stesso start. Non puoi impegnarti in allenamenti estenuanti e ripetuti per poi arrivare alla gara dei 100 metri e accorgerti che un altro concorrente parte venti metri avanti a te. Non è corretto, non è rispettoso per il pubblico che viene allo stadio per assistere a una gara dove dovrebbe vincere il migliore». Idee che avreste voluto sviluppare, per le quali non ci sono stati tempo o condizioni? «Nessun rimpianto. Siamo felici dei risultati raggiunti e, riprendendo l’epitaffio di Franco Califano, “non escludiamo il ritorno”». Quindi vedremo il Giardino fiorire in forme diverse o in altre realtà? «Altrove mai. Esso è germogliato e sbocciato ad Arezzo. Se in futuro la città vorrà accoglierlo di nuovo – quando e come sarà possibile – le saremo profondamente riconoscenti».

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L’ARTISTA ARETINO RAFFAELLO LUCCI PROTAGON

WALLS ercoledì 1° maggio, in occasione dell’apertura del Maggio Castiglionese, è stata inaugurata Contemporanea, una rassegna d’arte curata e organizzata da Barbara Rossi, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Castiglion Fiorentino. L’evento vuole essere una piattaforma in cui gli artisti avranno la possibilità, in futuro, di confrontarsi e sviluppare idee e concetti. Alternati alle esibizioni si susseguiranno workshop e presentazioni di libri, con lo scopo di rivitalizzare il centro storico castiglionese e arricchirlo di eventi culturali. Il mese di maggio vedrà come protagonista la mostra Walls del pittore e acquafortista aretino Raffaello Lucci. Walls rappresenta il modo con cui l’artista configura il suo lavoro, non solo per il supporto sul quale dipinge ma per l’intimo significato che connotano le sue opere, dove il muro rappresenta la barriera ultima, il limite che separa l’uomo dall’inconoscibile. Le forme si susseguono nei lavori di Lucci in un gioco astratto. I colori, i segni, le abrasioni, le scritte, i graffiti e le incisioni diventano protagonisti di Graffiti, presso la chiesa di San Filippo parti in divenire, alle quali l’aretino, attraverso un viaggio introspettivo e liberatorio, dà un profondo significato umanistico e filosofico, con lo scopo di dare risposte al quotidiano che vive. La mostra si suddivide in due sezioni: Tòpoi all’interno del Palazzo Comunale e Graffiti nella ex chiesa di San Filippo in piazza del Collegio. Un percorso che, partendo di Serena da uno specifico tempo storico, nella parte finale riemerge nel contemporaneo. Capponi

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GONISTA AL MAGGIO CASTIGLIONESE

AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO MONTEVARCHI IN GIALLO In Valdarno un concorso per scrittori

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La prima parte, inaugurata dal quadro intitolato Ticket to, presenta i luoghi dell’Età assiale (VI secolo a.C.), durante la quale alcuni grandi illuminati – dalla Grecia al Giappone – cominciarono a indagare l’uomo su base razionale e nel contempo gettarono le basi spirituali per la nascita delle grandi religioni, influenzando le coscienze e le menti fino ai nostri giorni. La seconda parte, Graffiti, nella disposisposizione delle opere confi onfigura un’ellisse aperta dopo si possono ssono incontrare stazioni tematiche cardini, pronte a rapportarsi con Tòpoi, in un potenziale momento riflessivo che prende in esame 2500 anni di storia. La personale le di Lucci, che proseguirà fino al 30 maggio, rappresenta un complesso mplesso progetto artistico, frutto tto di maturità intellettuale e un profondo senso della vita. ta. VI ASPET TIA

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iallisti di tutta Italia, o aspiranti tali, scatenate la vostra creatività! Il Centro Commerciale Naturale di Montevarchi, in collaborazione con la casa editrice Settore 8 Editoria, ha infatti indetto la prima edizione del concorso letterario Montevarchi in giallo, riservato a racconti di genere giallo che presentino un’ambientazione italiana. Il bando scade il 31 maggio, data entro la quale ciascun partecipante potrà inviare un unico elaborato in lingua italiana, assieme al versamento della quota d’iscrizione di 10 euro. Il concorso è aperto a tutti e prevede due categorie, una riservata agli Under 14 e l’altra per tutti i partecipanti di età superiore. I lavori dovranno essere inediti, liberi da vincoli editoriali, mai premiati in altri concorsi e dovranno presentare una lunghezza massima di 15.000 battute. La cerimonia finale, con la proclamazione dei vincitori, si terrà giovedì 4 luglio 2013, all’interno della manifestazione Notte in Giallo organizzata dal Centro Commerciale Naturale Natur di Montevarchi. I primi cinque racconti classificati c in ogni categoria saranno pubblicati pubblic in un libro, che verrà presentato in occasione occa della premiazione. Il vincitore della categoria c Over 14, avrà inoltre diritto alla pubblicazione di un’altra sua opera personale, persona mentre il primo classificato al di sotto de dei 14 anni riceverà un buono acquisto spendibile spendibi in libri. Per inf informazioni dettagliate, si rimand rimanda al bando del concorso, corso scaricabile dal sito ufficiale dell’evento. uffic www.notteingiallo.it w Enrico Badii enrico.badii@gmail.com enri

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ELETTRIZZANTE BANDA DEI PICCOLI CHEF!

a cura della dott.ssa Barbara Lapini

opo il riconoscimento, da parte della sede nazionale della Lilt (Lega Italiana Lotta contro i Tumori), della nascita della Banda Piccoli Chef di Arezzo, sono continuate in maniera esponenziale a crescere le iniziative riguardanti la prevenzione alimentare. Il tutto attraverso i laboratori e i corsi teorico-pratici di cucina diretti da chi scrive. La fitta rete di impegni è partita dalla storica residenza di Villa Severi, con la realizzazione di interi menù da parte di bambini – dai 2 ai 14 anni – in collaborazione con l’Associazione Italiana Cuochi di Arezzo e il patrocinio di Provincia e Asl, all’insegna della prevenzione. Ancora in programma ci sono numerosi impegni: quasi un tour della prevenzione, durante il quale, bambini e ragazzi possono sperimentare le loro capacità culinarie. Il tour proseguirà ininterrottamente per tutto il mese di maggio. Infatti sabato 18 e domenica 19 maggio, dalle 9.30 alle 19, in piazza della Badia ad Arezzo, durante Eco Street, ci sarà uno stand con dietiste, educatrici e una psicologa, che gestiranno il laboratorio di decorazione di frutta e verdure locali di stagione, per incentivare nei bambini il consumo di alimenti “difficili”. Domenica 26 maggio, durante la XXXI edizione di Intra Tevero et Arno, organizzata dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport di Arezzo, patrocinata Provincia e Comune e dal Coni di Arezzo, la Banda dei Piccoli Chef sarà presente con i suoi laboratori dimostrativi aperti a tutti, presso l’Istituto Alberghiero “A.M. Camaiti” di Pieve Santo Stefano, dove avrà termine la manifestazione con la premiazione degli atleti partecipanti, alla presenza delle autorità sportive e dei veterani dello sport nazionale e regionale. A seguire la Banda sarà presente il 31 maggio e il 1° giugno alla Marchionna, nel corso della Festa Tricolore promossa da Socialnet onlus di Cna Arezzo. L’8 giugno il laboratorio per i piccoli sarà spostato in Pescaiola, in occasione del secondo appuntamento con la chiusura della strada e l’apertura dei negozi fino a mezzanotte, con la possibilità di stand gastronomici, allietato da spettacoli di musica, ballo e intrattenimento per bambini. Un iniziativa di successo, fortemente voluta dai commercianti della zona. Vi aspettiamo con i vostri bimbi per imparare a prevenire divertendosi! Per saper dove siamo e cosa organizziamo www.bandapiccolichef.it

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ra i piatti freddi più gettonati e golosi di questo periodo di tarda primavera, c’è sicuramente il classico pecorino e fave o, come le chiamiamo noi ad Arezzo, i “baccelli”. È un abbinamento che richiama alla mente pranzi e cene in giardino o i primi picnic della stagione, nelle nostre belle campagne. Cosa esiste di meglio se non questi due prodotti freschi accompagnati da una bella fetta di pane con olio toscano? Forse solo questo primo piatto, ideato per raccogliere la bontà di simili ingredienti genuini. Nella ricetta che vi proponiamo questa settimana, i due ingredienti bucolici li abbiamo accostati a maltagliati fatti in casa, con la sfoglia tirata un po’ alta, bella porosa, che nella mantecatura finale in padella raccoglie e trattiene tutti i profumi e i sapori degli ingredienti. Questo primo piatto, allegro e salutare, riscuoterà sicuramente molto successo fra i vostri commensali, fateci sapere se vi è piaciuto lasciando un commento sul nostro blog www.lepellegrineartusi.com. Noi vi aspettiamo tra due settimane su “Il settimanale di Arezzo”!

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INGREDIENTI Per la pasta fresca: 300 grammi di farina 0 3 uova 1 cucchiaio di olio di oliva Per il condimento: 400 grammi di fave o baccelli 250 grammi di pecorino fresco 1 spicchio d’aglio olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Formate una fontana con la farina, mettete al centro le uova, l’olio e impastate bene, finche non diventerà una palla bella elastica. Lasciate riposare avvolta nella pellicola per almeno trenta minuti. Nel frattempo sgusciate le fave e togliete anche la pellicina che le avvolge. Fate scaldare l’olio con lo spicchio d’aglio schiacciato, quando è imbiondito toglietelo e buttate dentro le fave. Saltate a fuoco vivace per qualche minuto e tenete da parte. Tirate la sfoglia non troppo sottile e formate delle strisce, che taglierete poi a losanghe irregolari non troppo piccole. Portate a ebollizione abbondante acqua salata e cuocete la pasta per pochi minuti. Scolatela al dente e versatela nella padella con le fave, che avrete rimesso sul fuoco. Saltate per un minuto e unite il pecorino fresco tagliato a dadini. Portate subito in tavola!

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a scorsa settimana, forse un po’ in sordina, è passato un compleanno importante. Uno di quei compleanni che solitamente non si segnano nel calendario poiché non è né di un parente né di un caro amico, ma che alla fine riguarda comunque mezzo miliardo di persone. Il 9 maggio si è infatti celebrata la Festa dell’Europa. La ricorrenza, istituita nel 1985, è in ricordo della proposta che Robert Schuman presentò proprio il 9 maggio del 1950 per avviare un piano di cooperazione economica a livello europeo, con la messa in comune delle riserve di carbone e acciaio, tracciando così la strada di un futuro federale per un continente che doveva lasciarsi alle spalle le macerie di una guerra mondiale. Numerose sono le iniziative organizzate in tutti gli Stati membri, tra cui il Festival d’Europa 2013 appena conclusosi a Firenze, dove anche l’Università di Siena ha partecipato attivamente. L’ateneo della città del Palio era infatti presente con l’Europe Direct, un progetto europeo ospitato dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Università di Siena che lavora per informare, comunicare e formare sui temi dell’Unione europea. Si tratta di un network di oltre 450 reti Europe Direct (ED) in tutta Europa, coordinate dalla Commissione Europea. L’Università di Siena, tra l’altro, sarà Centro Europe Direct fino al 2017. Nello specifico l’ED di Siena ha organizzato cinque incontri all’interno del Festival d’Europa, affrontando temi che andavano dall’Erasmus Student Network alla Creativity Industry, cioè l’esperienza di giovani imprenditori creatori di spin-off dell’ateneo senese. Eventi che andranno avanti nonostante la fine del festival ospitato a Firenze. L’università ha infatti organizzato incontri e seminari per tutto il mese di maggio, incontri che si svolgeranno tutti nella città del Palio. E Arezzo? Risposta facile e immediata: ad Arezzo niente. Non male se si pensa che l’unico corso di laurea in lingue straniere

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17 MAGGIO 2013

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O ALL’EUROPA, AREZZO di Luca Piervenanzi

rimasto nell’offerta didattica dell’intero ateneo senese è quello di Arezzo. Un intero mese dedicato all’Europa, all’interculturalità, alla mobilità internazionale e Siena si organizza le iniziative a casa propria, ignorando completamente il satellite aretino. Iniziative tra l’altro non tutte ricollegabili a temi specifici o addetti ai lavori, alcune di queste potevano essere tranquillamente fatte in un dipartimento umanistico come quello del Pionta. Tra i seminari già passati, il 7 maggio, per esempio, si è svolto Innovating heritage. L’Europa dei beni comuni, cittadinanza e patrimonio culturale. Soltanto il giorno dopo il programma prevedeva un altro incontro dal titolo La cultura come motore della sostenibilità: l’esperienza europea delle capitali della cultura. Ma andiamo avanti. Il 13 maggio dibattito con numerosi ospiti su Politiche europee di pari opportunità: la parità religiosa in europa. Il 14 maggio L’arte contemporanea tra università e UE: nuovi orientamenti creativi nelle prospettive dei saperi. E poi presentazioni di libri, altri incontri sul futuro dell’Europa, sulla sostenibilità e workshop, fino all’evento conclusivo, in programma il 27 maggio incentrato su Cittadinanza studentesca europea: opportunità, finanziamenti e mobilità. Un programma ricco e variegato che certamente poteva concedere qualcosa anche ad Arezzo, o perlomeno creare un paio di appuntamenti solo per la nostra città, senza dover togliere nulla a Siena. Evidentemente per una città come la nostra, etichettata come provinciale e chiusa in se stessa, l’Europa non interessa.

ACCONCIATURE DA CERIMONIA E DA SPOSA 17 MAGGIO 2013

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il sonetto

«S’apri ’l giornale o la tilivisione, un passa giorno che ’n se sente dire de ’na violenza o de ’n’uccisione de qualche donna. Beppe, va a capire che passa pe’ l testa a le persone quande, fra dua, la storia va a finire! Spesso è l’ómo che ’n se fa ’na ragione d’èsse làscio e ’nvece de riagìre come dovrebbe, piàgne, urla, protesta e qualche volta perde anco la testa» «A noi ’n succede, Tónio! Si la Gina “Te lascio!” me dicesse, “Un sarà vero?”, li rispondarébbi e, a la madunnìna, li mettarebbi ’n chiesa ’n grosso cero!»

www.ecostreet.it

di Leonardo Zanelli

Chilometro zero significa innanzi Chi tutto puntare decisamente a un migli glioramento del nostro stile di vita, e questo comporta osservare quello che ci circonda con uno sguardo nuovo. I temi green ormai più in voga, come l’aumento della produzione di energia rinnovabile, il consumo in esponente crescita – nonostante la “crisi” – di cibi biologici o naturali che provengono da poca distanza, la messa in discussione del concetto stesso di mobilità, convergono rapidamente verso un pensiero che solo fino all’anno scorso pareva, ad alcuni, ridicolo. Parliamo della decrescita felice, e questo è un altro aspetto importante che nei giorni 18 e 19 maggio sarà modi Fabio Mugelli strata da Ecostreet.

Massai

The Liability di Craig Viveiros ** Il figliastro di un boss della malavita inglese per punizione si ritrova a fare l’autista a un silenzioso killer alla sua ultima missione. A metà tra il crudo noir e il romanzo di formazione, l’opera di Viveiros, pur non spiccando per originalità appare fresca, piena di ritmo e forte nella scrittura, condita da ottimi spunti comico-grotteschi. Merito dell’immenso Tim Roth, che permea di melanconia british il sicario Roy, della splendida e misteriosa Talulah Riley e del cattivissimo Peter Mullan, ma soprattutto del sorprendente Jack O’Connell, perfetto nella parte del ragazzo dello stralunato protagonista che piomba in un thriller più grande di lui. Un piacevole svago, cui manca un pizzico di genialità per assurgere a piccolo cult. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com

e ti accompagnano in città (e a ballare!)

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cinema

chilometro zero

Sabato 18 e domenica 19 maggio ad Arezzo la prima edizione del Festival dell’Economia Sostenibile, ideato dalla Confcommercio con il patrocinio di Provincia, Comune di Arezzo e Camera di Commercio, e la collaborazione di Legambiente, Fiab, Banca Etica, Fabbrica del Sole, Liceo artistico e coreutico “Piero della Francesca” di Arezzo, Caneschi arredamenti. Una due giorni di dibattiti, animazioni e shopping in centro storico. di Lucio

dove andare

GIÓVENI D’OGGI E GIÓVENI D’IERI


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