ANNO IV NUMERO 151 • VENERDÌ 14 GIUGNO 2013 • COPIA GRATUITA IN COPERTINA: SCATTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI ANDREA BARDELLI
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IN QUESTO NUMERO VITA DELLA CITTÀ 3 La crisi è anche reinventarsi e scoprire nuove risorse 5 Icastica: nonostante polemiche e storture la città è pronta… 6 “Entrare in azione” per il territorio 28 Bilancio consuntivo 2012 e risanamento: anche questo può influire nell’attrarre i futuri studenti
16 Le Leoncine dell’U13 sul palcoscenico dell’hockey italiano 17 Arci Pesca Fisa, i pescatori di Arezzo e Siena si sfidano sull’Arno 18 La rappresentativa Uisp di calcio a cinque aretina ha conquistato il tricolore a Pescara 19 I Memorial “Bruno Beatrice” 20 Al Centro Sport Chimera nuoto estivo gratuito
L’ESPERTO RISPONDE 10 La riforma del condominio
A REGOLA D’ARTE 21 Un’adorabile bugia: storia di donne e pittura nella personale di Giovanni Maranghi 22 Una stilista eccentrica per Barbie 24 Arezzo vetrina d’arte contemporanea al femminile 26 Quando il trucco è arte: a colloquio con Sara Ciangola
AREZZO’N’ROLL 8 Marco Gallorini, la Città Invisibile e l’estate aretina 2013 AREZZO SPORT 13 VOLLEY 88, la pallavolo che fa innamorare 15 Asd Model Drivers Arezzo: l’adrenalina non conosce dimensioni
LE PELLEGRINE ARTUSI… 27 …e la tarte al caramello salato e cioccolato fondente con albicocche
“IL SETTIMANALE DI AREZZO“ È UNA TESTATA EDITA DA EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL ANNO IV NUMERO 151 – VENERDÌ 14 GIUGNO 2013 © EDIZIONI GIORGIO VASARI DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO CIABATTI, EMAIL FRANCESCOCIABATTI.EGV@ GMAIL.COM VICEDIRETTORE: MARCO BOTTI, EMAIL MARCO.BOTTI9@GMAIL.COM REDAZIONE: ELENA AIELLO, ENRICO BADII, ANDREA BARDELLI, GIACOMO BELLI, SERENA CAPPONI, FERNANDA CAPRILLI, MARCO CAVINI, GIACOMO CHIUCHINI, DORY D’ANZEO, JACOPO FABBRONI, CECILIA FALCHI, ELETTRA FIORINI, MICHELE GIUSEPPI, SARA GNASSI, ILARIA GRADASSI, VALERIA GUDINI, GIACOMO MANNESCHI, CHIARA MARCELLI, LUCIO MASSAI, DAVID MATTESINI, FABIO MUGELLI, OMERO ORTAGGI, VALENTINA PAGGINI, ROBERTO PARNETTI, LUCIANA PASTORELLI, IVANA MARIANNA PATTAVINA, LUCA PIERVENANZI, CHIARA SAVARINO, ALESSIO SEGANTINI, LUCA STANGANINI, VALENTINA TRAMUTOLA, LUCA TRIPPI. FOTO: ANDREA BARDELLI, ROBERTO PARNETTI, SAIMON SAVINI AMMINISTRAZIONE: EDIZIONI GIORGIO VASARI SRL, VIA MANTEGNA 4, 52100 AREZZO (AR), TEL. 392/95.96.285, FAX 0575/16.57.738, EMAIL EDIZIONIVASARI@ARUBA.IT PUBBLICITÀ E MARKETING: PAOLA PRATO, 333/46.04.264, PAOLAPRATO.EGV@GMAIL.COM AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI AREZZO 02/2010 DEL 10 FEBBRAIO 2010 ISCRIZIONE AL REGISTRO DEGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE AL N. 19155 STAMPA: LA ZECCA SRL, VIA UMBERTO TERRACINI 25/27, 52025 FRAZ. LEVANE, BUCINE (AR), TEL. 055/91.80.101, FAX 055/91.80.412, EMAIL INFO@TIPOGRAFIALAZECCA.IT
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IL SETTIMANALE DI AREZZO
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LA CRISI È ANCHE REINVENTARSI E SCOPRIRE NUOVE RISORSE
di Elena Aiello
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a crisi che ha colpito il sistema capitalistico da ormai quasi cinque anni ha colpito duramente anche la nostra città, ma assieme alle difficoltà sono arrivate pure tante idee e voglia di cambiamento: “Per un tocco di zenzero” è una di queste. “Per un tocco di zenzero” è un’iniziativa dell’associazione “I Care”, il motto che don Lorenzo Milani aveva scritto sulla parete della sua piccola scuola di Barbiana, nel Mugello, già a metà anni Cinquanta. “I care”: due semplici parole inglesi per indicare che gli stava a cuore l’educazione di un gruppetto di ragazzi, i quali altrimenti non avrebbero avuto accesso a un’istruzione adeguata, lo stesso sentimento che rivediamo in questa iniziativa: dare la possibilità a nove donne, adesso senza un lavoro, di imparare come si crea un’impresa di ristorazione, dagli aspetti normativi fino alle ricette e a come si cucina in modo professionale e non davanti ai fornelli di casa propria. Sarà infatti un vero e proprio corso di formazione “Per un tocco di zenzero”, che durerà quindici mesi; durante questo periodo le nove donne selezionate affronteranno tutti i campi professionali che servono per aprire un’attività ristorativa, ma anche un corso che al tempo stesso ha permesso loro «di trovare qualcosa di più di una speranza», come commenta la loro tutor Monia Bruni. «In momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, l’opera di un’associazione di volontariato come “I Care” può e deve essere impiegata anche per reinventarsi e soprattutto per inventare qualcosa, crearsi un lavoro. E insieme a quello un futuro». È così che descrive questo progetto Pier Luigi Ricci, il responsabile dell’associazione, nata nel 1998 dal desiderio di realizzare qualcosa di concreto per i giovani e, assieme a loro, ideare e dare vita a nuove opportunità e a nuove strutture. “Per un tocco di zenzero” si rivecontinua a pag. 4
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la un’idea talmente interessante da aver suscitato l’interesse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al punto da volerlo finanziare: questa iniziativa è davvero importante perché si rivolge a donne in situazioni di disoccupazione e marginalità, e vuole agevolarne l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso azioni di formazione, qualificazione e riqualificazione, orientamento e accompagnamento, finalizzate proprio all’acquisire le competenze necessarie alla creazione di nuove imprese. “Per un tocco di zenzero” si svolgerà in tre fasi distinte: la prima parte del progetto si occuperà di creare le basi per un’autonomia personale e si concentrerà sulla formazione, gestione e organizzazione del proprio tempo, insieme alla gestione dei sistemi di relazione sia in un contesto professionale sia a livello personale. La seconda fase invece verterà su una formazione più tecnica, nello specifico sarà il momento in cui le nove donne acquisiranno le competenze tecnico-professionali necessarie per costruire e gestire
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un’impresa di ristorazione e catering, con particolare attenzione all’approvvigionamento, alla produzione e vendita (nel catering), alla sicurezza nei processi di produzione e trasformazione alimentare, e infine alla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’ultima fase dei quindici mesi di “Per un tocco di zenzero” sarà uno stage di ottanta ore in un’azienda, in questo caso la cooperativa sociale “I Care Ancora”, che si occupa di vari servizi, e che collabora con l’associazione “I Care” fin da quando è nata, nel 2007. Lo stage è la conclusione del percorso formativo, e sarà il momento in cui le nove donne metteranno a frutto la formazione ricevuta: per un mese saranno delle vere e proprie ristoratrici, con la speranza che lo stage non sia solo la conclusione di un percorso, ma l’inizio di una nuova vita.
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ICASTICA: NONOSTANTE POLEMICHE E STORTURE LA CITTÀ È PRONTA…
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apertura culturale di una città è cosa assai difficile da definire. Soprattutto quando un nuovo evento si sovrappone alla stratificazione storica dell’arte secolare, manifestazioni ed eventi. Quest’estate però Arezzo è illuminata da un appuntamento, almeno sotdi David to certi aspetti, degno davvero delle grandi capitali della cultura mondiale: Icastica. Mattesini Ciò non di meno la prima, epidermica reazione, almeno da parte di taluni settori della città, è di respingerne la sovrapposizione con l’esistente. Un errore “madornale”, seppur fatto nella più assoluta buona fede. Può la cultura e l’arte contemporanea coesistere con i segni e le testimonianze del passato? Certo che può, ed è questa coesistenza con l’esistente non per due giorni ma per tutta l’estate, a rendere davvero affascinante l’esperimento. Quindi non solo la Giostra non appare lesa dalla davvero bella esposizione di circa quaranta artiste tra le più interessanti del panorama internazionale, al contrario ne rimarrà alla fine esaltata, perché della luce riflessa dall’attenzione mediatica provocata da Icastica trarrà giovamento sia la città sia l’amatissimo Saracino. Quindi perché polemizzare sempre e comunque davanti al nuovo e alle contaminazioni? È qui che si riconosce una provincia che tale non vuol rimanere in eterno: dal suo grado di apertura e curiosità, anche verso ciò che sciocca, che spiazza, che non si comprende subito, ma che al pari comunica tutta la complessità dell’animo umano e della sua storia, declinata nelle più variegate sfaccettature. Ciò non toglie però che alcune pecche sono da rilevare. Su tutte, il non aver reso chiaro a ciascuno il complesso di ciò che si stava facendo. Ci sono poi alcune macchioline “minori”. La prima è non aver reso comprensibile ai più le opere a cielo aperto, di grande suggestione, comparse qua e là per la città. La seconda, non aver istallato un vero percorso segnaletico per i turisti, soprattutto quelli “casuali”, in grado di guidarli naturalmente senza dover metter mano a cartine scarsamente trovabili, alla scoperta dei gioielli racchiusi nelle mostre in esposizione. La terza, è stata l’infelicissima scelta della Cadorna come sede del dj set di Skin, proposto a un prezzo esorbitante dato il target a cui era riferito, salvo poi aprire gratuitamente gli ingressi. Infine due dettagli, davvero poco comprensibili: ma perché nello stesso biglietto non sono incluse le visite al Museo Archeologico, alla Casa Museo “Ivan Bruschi” e soprattutto a Casa Vasari? Ancora, perché quest’ultima, come l’esposizione della straordinaria Marina Abramovic che qui è ospitata, è chiusa proprio la domenica pomeriggio, quando potrebbe accogliere il maggio numero di visitatori? Le solite incongruenze all’italiana, come la biglietteria che magari chiude un’ora prima del previsto, e porta i visitatori a vedersi respingere l’ingresso alla suggestiva e visionaria mostra di Yoko Ono alla Sala “Sant’Ignazio”.
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“ENTRARE IN AZIONE” PER IL TERRITORIO ra da novembre 2012 che i soci di Banca Etruria, durante un’assemblea straordinaria, avevano dato mandato al Consiglio di agire nel momento più opportuno per rafforzare l’istituto. Da qui la decisione dell’aumento di capitale, che avrà inizio il 10 giugno e terminerà il 5 luglio, per quanto riguarda l’esercizio dei diritti di opzione, mentre la negoziazione in borsa avverrà tra il 10 e il 28 giugno. L’offerta è riservata ai soci, che possono acquistare 17 nuove azioni ogni 5 azioni possedute: il numero massimo previsto di nuove azioni è 166.666.657, per un controvalore complessivo di quasi 100 milioni di euro. «Dal punto di vista della banca – spiega Luca Bronchi, direttore generale di Banca Etruria, – cen-
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«INVESTIRE
to milioni in più significano acquisire una grande capacità di intervento sul territorio e una maggior forza nel guardare al futuro, oltre a creare equilibri tecnici per poter di Francesco Ciabatti poi essere in regola». L’aumento di capitale si pone infatti in un percorso di graduale e progressivo rafforzamento dell’istituto, in modo da avvicinarsi ai parametri fissati dagli accordi internazionali “Basilea 3”. «I requisiti richiesti sono dinamici, infatti sono aumentati col peggiorare della situazione economica internazionale, secondo il principio per cui in periodi di difficoltà economica servono banche più solide – continua Bronchi. – Il nostro sistema economico locale ha bisogno di una banca solida, patrimonializzata, che possa sostenere gli imprenditori che hanno progetti e la possibilità di farcela, per uscire tutti insieme da questo periodo recessivo». Come possiamo definire questa operazione? «Importante, visto il contesto in cui viene proposta: un contesto recessivo, come tutti sappiamo fin troppo bene. Molte aziende e famiglie hanno bisogno di un sostegno ri-
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levante. Stare vicino all’economia reale in difficoltà richiede capitale, più capitale rispetto ai momenti di economia crescente». Come pensate sarà accolto l’aumento di capitale? «Siamo convinti che verrà accolto bene dai nostri soci, in quanto rafforza la loro banca, che in questi anni ha svolto un ruolo importantissimo a livello locale. Banca Etruria ha infatti fatto la sua parte nel sostenere l’economia aretina, da un lato c’è stato un significativo accantonamento di sofferenze su crediti, dall’altro abbiamo avuto la grande responsabilità di ristrutturare il credito a 1100 imprese [attraverso il Progetto “Shuttle”, ndr], che altrimenti avrebbero avuto un futuro molto più difficile. Il ruolo della banca poi non è stato solo di natura economica e finanziaria, ma pure di sostegno al sistema locale, nelle sue iniziative culturali». Perché un socio dovrebbe partecipare all’aumento di capitale? «Anzitutto perché si presenta molto conveniente. In questo momento infatti i titoli bancari sono sottostimati in Borsa in maniera importante, a causa di un outlook negativo delle banche, dipendente da un non risolto problema del debito sovrano, e per quanto riguarda l’Italia dall’essere nel settimo trimestre consecutivo di recessione. I nostri soci, entrati in passato nel capitale a valori superiori, possono mediare i valori di carico e gestire in futuro con maggior soddisfazione gli investimenti in Banca Etruria. C’è poi uno sconto a loro riservato, di circa il 30%, fatto non sul corso attuale dell’azione ma sul TERP [Theoretical Ex Right Price, ndr], valore teorico del titolo determinato su quello che potrà essere il corso del titolo stesso dopo l’aumento di capitale. Questo calcolo è un modo per tutelare chi investe. Le azioni acquistate in questa operazione sono soggette a una rivalutazione maggiore in caso di aumento del valore in Borsa: in prospettiva futura è in buon investimento. C’è poi l’importanza di avere una banca del territorio forte, che sostiene le imprese e fa la sua parte assieme agli altri, in un gioco di squadra dove nessuno cerca un ruolo prioritario. Sappiamo di avere una responsabilità, come banca, per le prospettive sociali generali del nostro territorio e le iniziative culturali».
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MARCO GALLORINI, LA CITTÀ INVISIBILE E L’ESTATE ARETINA 2013 di Lucio Massai
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d Arezzo fra i nomi più importanti del movimento culturale in genere, e in particolare musicale, c’è un trentenne, avvocato mancato, formatosi alla corte del patron Valenti di Arezzo e Radio Wave, che da anni è assoluto protagonista nella promozione artistica del territorio e non solo. Polmoni pieni di narrativa e autori, pasionario della dialettica, fine interlocutore, Marco Gallorini, il “Gallo”, è nel cuore di molti di noi, per le sue capacità di confrontarsi con gli altri, la sua visione del fare, del discutere liberamente su idee e progetti, la sua esperienza che mette a disposizione per la crescita professionale e artistica dei giovani. Marco, ma non dovevi fare l’avvocato? «Ahimé, nel 2005 inizio a Radio Wave con il programma “Fiesta” in cui parlavo di letteratura, di autori emergenti, narrativa, di storia recente d’Italia e delle licenze Creative Commons (creativecommons.it). Subito dopo mi sono occupato dell’ufficio stampa web di Radio Wave ed ero fra i curatori di Cult
Wave, l’altro oltre la musica: letteratura, teatro, cinema… Ho lavorato con Mauro Valenti fino ad Italia Wave a Livorno nel 2010. Nel 2007 mi appassiona il progetto CopyLeft Festival e i suoi aspetti giuridici: ci sono beni comuni che non possono essere economie di profitto come l’acqua, i semi e le sementi… Ne abbiamo fatto tre edizioni, eravamo in sei e tutti come volontariato. Ora è in sonno». È vero che è stato il primo in Europa? «Sembrerebbe di sì, e forse oltre. Lo stesso gruppo fondò nel 2008 il Karemaski, un contenitore di arti multimediali, dove sono stato per diversi anni presidente. Con zero finanziamenti pubblici abbiamo creato uno spazio autogestito, con la voglia di creare
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un punto di ritrovo dove portare istanze culturali e proposte musicali. Un approccio sul territorio aperto e orizzontale, progettando e dialogando con tutti. Nel 2009 insieme a Marco Picinotti (“Circù”) Federico Batini (“Nausika”) e noi (Karemaski) demmo vita al progetto di coordinamento di associazioni formale NEO-ON: cantiere comune di progettazione, un mettersi insieme al tavolino e parlarsi delle possibilità, costruire un progetto culturale comune che partisse dalle associazioni del territorio, dal basso, una proposta per dialogare con noi e costruire un percorso. Una massa critica, laboratorio aperto alle discussioni e ai progetti, corsi di formazione, nuove professionalità…». I l Karemaski, apprezzato in tutta Italia. E poi Woodworm. «Al K. ho conosciuto Andrea Marmorini come fonico e futuro socio fondatore, insieme a Iacopo Gradassi ed Elena Bertolin, di Woodworm. Woodworm – siamo rimasti io e Andrea – è nata dai continui feedback positivi da parte delle band che hanno suonato da noi, gratificazioni che ci hanno portato a creare una etichetta discografica, a organizzare eventi, a produzioni come con Benvegnù, l’ex Moltheni Umberto Maria Giardini, Julie’s Haircut, i F.A. and S.K.… Abbiamo collaborato fra l’altro con il Mengo Fest e organizzato il Casentino Love Affaire, giunto alla terza edizione, un progetto di volontariato insieme
a Francesco Tinti. Da pochi che eravamo, a oggi ci sono 60-70 volontari… Mi piace che attraverso la cultura ci sia un confronto, una crescita personale dei giovani, far partire un motore di produzioni culturali del territorio. L’idea che le persone si mettano in relazione e si confrontino, che i ragazzi si assumano le responsabilità di crescere nel fare le cose con professionalità e partendo dal basso, certo ci si fa il culo, ma creiamo entusiasmo e coinvolgimento». Ora sei coinvolto nel progetto “La Città Invisibile”. «A giugno all’Anfiteatro Romano, 40 serate organizzate da Karemaski con la collaborazione di circa trenta realtà associative locali: letteratura, cinema, teatro, dj set, dibattiti, aperitivi by Olga e Albano, biliardini e molto altro...». arezzonroll@gmail.com
La mia attività professionale prevede: Dietoterapia per la cura del soprappeso e obesità; Dieta personalizzata per diabete, ipertensione e altre patologie nutrizionali; Indicazioni dietetiche per soggetti sani; Indicazioni dietetiche per donne in gravidanza e allattamento; Analisi della composizione con tecnica impedenziometrica; Educazione alimentare; Dietoterapia DOTT.SSA e educazione alimentare in età pediatrica; Dietoterapia GIULIA ROGHI secondo regime Axodiet DIETISTA 349/0842310 14 GIUGNO 2013
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LA RIFORMA DEL
ntrerà finalmente in vigore il 18 giugno prossimo la Legge n. 220 dell’11 dicembre 2012, recante “Modifica alla disciplina del condominio negli edifici”, che rivede integralmente, dopo circa 70 anni, l’istituto del condominio. La norma è costituita da 32 articoli che coprono le tematiche essenziali della vita condominiale e rileggono gli articoli del Codice Civile riservati al condominio negli edifici (articoli 1117 e seguenti C.C.). Le novità più importanti della riforma riguardano: • l’AMMINISTRATORE: deve avere conseguito il diploma di scuola media superiore di secondo grado, avere seguito un corso di formazione certificato, seguire corsi di aggiornamento professionale e non avere riportato condanne contro la Pubblica Amministrazione. L’incarico ha la durata di due anni e si intende tacitamente rinnovato per ulteriori due anni, salvo revoca che può essere deliberata dall’assemblea in qualsiasi momento dell’anno. Su richiesta e a spese dell’assemblea, dovrà stipulare una speciale polizza assicurativa a tutela dai rischi derivanti dalla professione svolta. L’amministratore, al momento dell’accettazione della nomina, deve indicare specificatamente l’importo del suo stipendio, senza avere diritto a ulteriori compensi, a meno che non vengano deliberati dall’assemblea. Diventa più facile revocare l’amministratore, anche su istanza del singolo condomino, in caso di gravi irregolarità tassativamente indicate dal nuovo articolo 1129 C.C. • l’ASSEMBLEA: il Legislatore, preso atto che risulta sempre difficile avere il quorum nelle assemblee condominiali, ha statuito un abbassamento dello stesso. In particolare, il nuovo articolo 1136 C.C. prevede che l’assemblea in prima convocazione sia regolarmente costituita con l’intervento dei tanti condomini che rappresentino i 2/3 del valore dell’intero edificio e la maggioranza dei partecipanti al condominio. Le deliberazioni sono approvate con un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell’edificio. L’assemblea
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EL CONDOMINIO
in seconda convocazione è, invece, regolarmente costituita con l’intervento di tanti condomini che rappresentino almeno 1/3 del valore dell’intero edificio e 1/3 dei partecipanti al condominio. La deliberazione è valida se approvata dalla maggioa cura dell’ ranza degli intervenuti con un numero di voti che avv. Giacomo Chiuchini rappresenti almeno 1/3 del valore dell’edificio. • SITO INTERNET: su richiesta e a spese dei condomini, è possibile attivare un sito internet del condominio, ad accesso protetto da password segreta, per consultare i rendiconti mensili e gli altri documenti dell’assemblea, oltre che verificare tutte le notizie utili. • ANIMALI DOMESTICI: i regolamenti condominiali non potranno più vietare di possedere gli animali cosiddetti di “compagnia”, ovverosia tutti quelli domestici, quali cani, gatti, criceti, conigli… • RISCALDAMENTO: una delle novità più importanti della riforma riguarda il riscaldamento, che prevede che ogni condomino può liberamente distaccarsi dall’impianto condominiale senza dover più ottenere l’approvazione assembleare. Il distacco non è però consentito qualora lo stesso possa causare squilibri tali da compromettere la normale erogazione di calore agli altri condomini o aggravi di spese. Il distacco dall’impianto centralizzato non esornerà, tuttavia, il condomino dall’obbligo di contribuire, per la propria parte in base ai millesimi di proprietà, alle spese di manutenzione straordinaria dell’impianto stesso. • ENERGIA RINNOVABILE: è adesso consentita l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (eolica, solare..) destinata al servizio di tutto il condominio o anche di singole unità condominiali. Gli impianti potranno essere realizzati sul lastrico solare, su ogni altra idonea superficie comune er porre domande inerenti all’inserto odiero sulle parti di proprietà individuale dell’interessato. no scrivete all’indirizzo di posta elettronica avv.chiuchinigiacomo@gmail.com Avv. Giacomo Chiuchini
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in copertina
Volley 88
a pallavolo non è mai stata tanto bella. Al termine di questa stagione sportiva, la Volley 88 Chimera è la dimostrazione di come anche un’annata senza particolari vittorie possa regalare grandi soddisfazioni, sia alla società sia alle sue atlete. L’unico successo stagionale è arrivato nel campionato provinciale Primavera Under 16 ma, nonostante questo, il presidente Massimo Gialli e tutto il suo staff tecnico possono sorridere, perché nel corso dell’anno la Volley 88 è riuscita a creare l’ambiente adatto a far crescere le proprie pallavoliste e farle appassionare allo sport. Di tutto questo ne parliamo con l’allenatore Stefano Gialli, dalle cui parole ripercorriamo i risultati raggiunti negli ultimi mesi. Partiamo dalla prima squadra: come è andato il campionato di Serie D?
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di Marco Cavini
La società traccia il bilancio di una positiva stagione conclusa con la vittoria del campionato Under 16
Volley 88, la pallavolo che fa innamorare [segue da pag. 13]
«Molto bene. A inizio stagione abbiamo inserito in prima squadra tutte le ragazze dell’Under18 e abbiamo dato vita alla più giovane formazione del campionato. Avevamo in rosa solo due giocatrici esperte, Sara Gialli e Cristina Malatesti, accanto a cui si sono alternate tutte ragazze del 1992, 1993 e 1994, fino agli esordi di Margherita Lachi del 1998 e di Chiara Sussi del 1997. Con tali premesse, questa stagione ci è servita esclusivamente per far maturare esperienza alle nostre atlete e gettare solide basi per il futuro, dunque possiamo ritenerci soddisfatti del sesto posto finale». I migliori risultati sono arrivati con l’Under16. «Le ragazze di questa squadra sono da elogial’Under 16 del Volley 88 re per un doppio traguardo: la salvezza in Prima Divisione e la vittoria del campionato provinciale Primavera. In Prima Divisione abbiamo giocato con una squadra giovanissima e con tutte ragazze alla loro prima esperienza tra le “grandi” ma, nonostante questo, siamo riusciti nell’impresa di guadagnare la permanenza in categoria. L’esperienza acquisita è stata importante per la successiva vittoria del campionato Under 16, una competizione in cui abbiamo dominato tutte le partite per 3-0, piegando in finale la Savinese per 3-1». Questo successo vi ha aperto le porte per i Campionati Italiani Uisp. «A luglio andremo a Rimini con l’obiettivo di vincere. Nel 2011 abbiamo conquistato due titoli italiani Under 14 e Under 18, mentre lo scorso anno le ragazze dell’attuale Under 16 si sono imposte nella Coppa Italia Under 14: continueremo ad allenarci per dar seguito a questa scia di successi». Infine c’è un settore giovanile quanto mai florido. «Il nostro futuro è nel vivaio: quest’anno abbiamo fatto giocare due squadre nell’Under 16, due nell’Under 13 e due nell’Under 12, a cui si aggiungono oltre 70 bambine dei corsi di avviamento alla pallavolo. Possiamo vantare un settore giovanile da fare invidia a società di ben altre categorie». Insomma, è possibile far festa anche senza vincere? «La filosofia della società non è indirizzata al risultato ma alla crescita delle ragazze. Siamo entusiasti perché abbiamo costruito un ambiente a misura di singola giocatrice, con le atlete che si stanno appassionando alla pallavolo, vengono volentieri, crescono e difficilmente lasciano questo sport. Per la nostra società questa è la vittoria più grande».
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L’adrenalina non conosce dimensioni
iccoli-grandi prodigi di meccanica e ingegneria che sfrecciano a più di cento chilometri orari. Ma è l’adrenalina pura il cibo quotidiano degli adepti di questo particolare motor sport: l’automodellismo. Siamo andati a scovare la tana dei nostri appassionati di motori in scala. Adiacente al campo da calcio “Le Caselle”, sulla destra, sorge inaspettatamente il mini-autodromo di Giacomo di Arezzo. Basta varcare il cancello per avere acBelli cesso a un piccolo universo tutto suo che mai ci si aspetterebbe di trovare nella nostra città. «Il circuito esiste da quasi vent’anni – è Giorgio Lockmer, giovane appassionato di automodellismo, a introdurci a questo sport così peculiare. – Da gennaio c’è stato un avvicendamento nella dirigenza dell’A.S.D. Model Drivers di Arezzo, e tra i primi obiettivi, nonostante la scarsità di fondi, c’è rendere l’ambiente più accogliente». Non solo la creazione di un bar, ma l’ingrandimento della zona ritrovo e, in prospettiva, alcune migliorie per la pista e iniziative per promuovere il movimento. Il circuito è davvero suggestivo: «Il mini-autodromo è uno dei tracciati più avvincenti e sicuri: ricco di saliscendi, curve sopraelevate, le emozioni non mancano mai. E, cosa fondamentale, non c’è rischio di rompere il proprio mezzo», ci assicura Lockmer. Ma cerchiamo di capire che razza di bolidi si trovano a dover gestire questi ragazzi: «Se hai passione per la velocità, i motori, l’adrenalina, non può non piacerti questo sport. Tutto nasce da qui. Si procede poi all’acquisto di un kit base da cui prenderanno vita tutti gli sviluppi tecnici successivi – ma rendersi competitivi non è mai semplice, ci spiega Enrico Gallorini, un simbolo di dedizione e autentica passione del Model Drivers di Arezzo. – Una parte fondamentale è la carrozzeria, che si dovrà plasmare alle caratteristiche del corpo macchina. Tali mezzi sono caratterizzati da quattro ruote motrici e un cambio a due marce. Tre centimetri cubici che erogano due cavalli e mezzo circa a 40 mila giri. La miscela è composta da alcool, nitrometano e olio. Schemi sospensivi da corsa, come nella Formula, Abs, controllo di trazione, freni a disco. E molta elettronica». Mezzi altamente sofisticati che raggiungono picchi di velocità anche di più di 120 chilometri orari, con accelerazioni mozzafiato. Macchine controllate a distanza da radiocomandi in cui scegliere il miglior settaggio e micro-gestire tutti i particolari (sensibilità di frenata e accelerazione, ad esempio) del proprio mezzo. Ancora: «Fondamentale la tornitura delle ruote per raggiungere la misura ideale e dare maggiore grip». Questo sport non è però riservato solo a esperti del settore: tutti, bambini e adulti si cimentano nella costruttiva creazione del mezzo per poi mettersi alla prova in sane competizioni. «Durante le gare bisogna essere in due, pilota e meccanico. È uno sport che ti prende, un po’ costoso ma ne vale la pena. Il divertimento e le emozioni che regala sono impagabili». Provare per credere.
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ora dei festeggiamenti sul fronte dell’hockey aretino. Una doppia vittoria sudata e meritata per i giovani Leoni dell’Under 13, che hanno finalmente raccolto i risultati di una stagione di duro lavoro. Dopo aver conquistato il titolo regionale ed essere rientrati nella rosa dei migliori sei a livello italiano, la squadra Under 13 dei Lions è partita, alla fine di maggio, alla volta delle finali nazionali di Asiago. Dopo aver affrontato pure questa ennesima sfida a testa alta, le giovanissime atlete aretine possono vantare un quinto posto nazionale. Gli incontri non sono stati sicuramente dei più semplici e la sorte,
Le Leoncine dell’U13 sul palcoscenico dell’hockey italiano Un’eccezionale quinta posizione per i Lions Arezzo alle finali nazionali di Asiago questa volta, sembra non aver giocato a loro favore. Ma nonostante tutti gli inconvenienti del caso, i leoni aretini hanno comunque fatto sentire il loro ruggito, giocando più agguerrite che mai e non lasciandosi intimorire nemmeno da avversari molto più esperti. «Sebbene ad Asiago la sorte non sia stata dalla nostra, abbiamo raggiunto un ottimo risultato – spiega Paola Salvi, presidentessa dei Lions Arezzo. – Le squadre sono state divise in due gironi di qualificazione e di Elettra le ragazze si sono trovate ad affrontare prima il Vicenza e in seguito un inavvicinabile Trieste». Fiorini Le nostre Leoncine non si sono però perse d’animo. Per la squadra aretina, composta interamente da ragazze, mettersi in gioco contro una compagine di atleti maschi provenienti dall’hockey sul ghiaccio, è già una sfida vinta a priori. «Giunte a disputare la finale per il 5° e 6° posto, le ragazze hanno infatti giocato più inferocite che mai, sbaragliando con un secco 4-1 l’Empoli, un avversario già battuto in campionato – racconta Paola Salvi. – La quinta posizione è comunque un risultato eccelso ed eccezionale, perché ci siamo accorti di quanto si sia appiattito il dislivello che, fino all’anno scorso, si mostrava in tutta la sua evidenza tra i Lions e le altre squadre. Inoltre, grazie alla scelta coraggiosa del nostro allenatore di non lasciare nessuno in panchina, tutte le nostre atlete hanno avuto la possibilità di farsi conoscere sul palcoscenico italiano». Vedendo queste piccole Leonesse dell’U13 sempre più grintose e determinate, è normale che anche le aspettative crescano. «In questa stagione abbiamo avuto grandi soddisfazioni sia sul versante degli U13 sia su quello degli U15. Entrambe le squadre migliorano a vista d’occhio ogni anno che passa. Essendo i nostri atleti tutti molto giovani, ogni stagione li attende un lavoro sempre più duro, volto a sopperire a quella mancanza di esperienza tipica della loro età. Ma di certo, ciò che non manca è la motivazione». Fino a fine giugno, i nostri Leoni saranno infatti ancora impegnati con gli allenamenti per poterci regalare, dopo l’estate, una nuova stagione ricca di emozioni.
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Arci Pesca Fisa, i pescatori di Arezzo e Siena si sfidano sull’Arno Domenica 16 giugno prende il via al campo di gara di Laterina il campionato di pesca interprovinciale
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pescatori di Arezzo e di Siena incrociano le lenze nella prima giornata del campionato interprovinciale organizzato dall’Arci Pesca Fisa. L’appuntamento è in programma domenica 16 giugno al campo di gara di Laterina, con 50 pesca-sportivi delle due provincie che si sfideranno sulle sponde del fiume Arno, per assestarsi fin da subito in cima alle classifiche della manifestazione. Il campionato interprovinciale si svilupperà su quattro prove, due a Laterina (il 16 e il 23 giugno) e due sull’Arbia (a cavallo tra settembre e ottobre), che permetteranno di stilare una graduatoria tra tutti i partecipanti che assegnerà la possibilità di rappresentare la Toscana al Meeting delle Regioni, la più importante gara dell’Arci Pesca Fisa nazionale. «Siamo orgogliosi – spiega Alfredo Rondoni, presidente dell’Arci Pesca Fisa di Arezzo – di riproporre per il secondo anno consecutivo un campionato che nella prima edizione si è rivelato bello e combattuto. Questo gemellaggio tra l’Arci Pesca Fisa di Arezzo e quella di Siena ha un forte valore simbolico, perché nonostante la pesca agonistica stia attraversando un momento di grave difficoltà economica i due comitati hanno deciso di unire le forze, per abbattere le spese e continuare a proporre gare interessanti e di buon livello». L’inizio della gara è fissato per le 8.30, con i pesca-sportivi che avranno tempo fino alle 11.30 per riuscire a far abboccare il maggior numero possibile di pesci. I favoriti per la vittoria finale sono due senesi, Fabio Turbanti (presidente dell’Arci Pesca Fisa di Siena) e Marco Marzucchi (presidente della Lenza Senese Merse Sport), mentre Arezzo farà affidamento principalmente sui pescatori dell’Nsps Terranuovese. «Al di là del lato sportivo – conclude Rondoni, – questo appuntamento ci permetterà di stare insieme e passare una bella giornata di sport e amicizia. Il campionato interprovinciale sarà inoltre una preziosa occasione per valorizzare il campo di gara provinciale di Laterina, portando sull’Arno sia gli appassionati di Arezzo sia quelli delle province limitrofe».
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Il tricolore si tinge di amaranto La rappresentativa Uisp di calcio a cinque aretina dopo il titolo regionale ha conquistato il tricolore a Pescara: è doppietta stata una primavera piena di grandi soddisfazioni per la rappresentativa femminile aretina Uisp di calcio a cinque, iniziata ad aprile con la vittoria del titolo regionale e culminata con la conquista del titolo italiano, avvenuta a fine maggio a Pescara. Due vittorie frutto di un livello alto di concentrazione unito a una grande convinzione nei mezzi di squadra, come possiamo capire dalle parole di Andrea Cappini, allenatore della rappresentativa amaranto: «Siamo arrivati all’inizio di entrambi i tornei con grandi aspettative. Avevamo puntato in alto sin da subito perché la squadra era convinta di possedere un tasso tecnico di livello maggiore rispetto alle altre rappresentative. Eravamo partite per vincere». Le aspettative erano alte, di quelle che ti fanno sentire la pressione addosso caricandoti al massimo, il tutto mentre il livello della sfida si alza. È qui che il tasso tecnico, seppur di alto livello, da solo non basta, bensì va accompagnato dall’unità del gruppo, quell’ingrediente decisivo nel rendere entusiasmante (e in alcuni casi irresistibile) la cavalcata di una squadra: «Sicuramente avevamo una preparazione tecnica in grado di portarci in alto, ma nell’arrivare in fondo, decisiva è stata l’unità del gruppo». Un gruppo solido e vincente, che dopo aver conquistato il torneo regionale (tra l’altro tenutosi ad Arezzo), ha trovato la convinzione giusta per affrontare e dominare i Nazionali, dove le amaranto hanno battuto in finale la rappresentativa di Firenze per 1-0, un risultato che testimonia l’efficacia e la solidità della squadra. Infatti la rappresentativa amaranto, prima di eliminare il Pisa in semifinale, ha passeggiato durante la fase a gironi, concludendola con 16 gol fatti e appena 5 subiti, a dimostrazione della concretezza che ha contraddistinto la selezione aretina. Selezione che si è fatta trovare pronta al momento giusto, arrivando ai più importanti appuntamenti stagionali con quella fame capace di dare alla squadra stessa quell’energia in più in grado di fare la differenza. Perché se con il tasso tecnico si arriva in alto, è con la fame che si vince.
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di Omero Ortaggi
I Memorial “Bruno Beatrice”
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ra chiamato “il mastino”, poiché in mezzo al campo era sempre pronto ad aiutare i compagni, a mordere le caviglie degli avversari e per la sua caratteristica di essere sempre aggressivo. Era un mediano d’interdizione dal fisico prestante, tutto cuore e polmoni, che non mollava mai, anche fuori dal campo. Uno che, come si è soliti dire, le prendeva e le dava senza lamentarsi. Tutto questo era Bruno Beatrice, centrocampista ex Arezzo e Fiorentina, che nel 1987 è morto a causa di una leucemia linfoblastica acuta a meno di 39 anni. Una storia troppo spesso taciuta, celata ai media, che non ne hanno mai parlato. Beatrice è stato il primo di una serie impressionante di calciatori morti per malattie ricondi Alessio ducibili all’uso di sostanze proibite o comunque non corrette, che facevano recuperare prima dagli infortuni, e può essere ricondotto agli anni in cui giocava nella Fiorentina (dal Segantini 1973 al 1976). I sospetti sono aumentati quando sono deceduti alcuni suoi compagni di squadra nella Fiorentina, e altri hanno avuto gravi problemi di salute. Sospetti però che sono rimasti tali, poiché il caso è caduto in prescrizione nel 2009. Proprio per ricordare la figura di Beatrice, l’asd “L’Indiano”, presieduta da Alessandro Beatrice, figlio di Bruno, e la Uisp Arezzo hanno organizzato questo memorial che si terrà ad Arezzo il 15 e 16 giugno, allo stadio comunale “Città di Arezzo”. «È un evento che abbiamo fortemente voluto – ci spiega Antonio Leti, presidente dell’ Uisp Arezzo, – non solo per ricordare la memoria di un grande atleta e grande uomo, ma anche per lanciare un monito a giovani e genitori. Appena ci è stata proposta l’idea, ci siamo mobilitati per organizzare un torneo con le nostre squadre e chiedere un aiuto dalle autorità, venuteci subito incontro». Al torneo, a ingresso libero, saranno presenti sei squadre: due di Arezzo e quattro dalle vallate della nostra provincia, che si sfideranno in due triangolari sabato pomeriggio, mentre domenica ci saranno le finali. Leti passa poi a spiegare il programma degli eventi extra-gioco legati alla manifestazione. «La presentazione del memorial avverrà giovedì 13 in Comune, alla presenza del sindaco Fanfani e di Giancarlo Antognoni. Domenica mattina, poi, allo stadio, c’è la cosa più importante del memorial: una tavola rotonda su doping e sport dal titolo Osare per essere usati, alla presenza di ex compagni di squadre e altre personalità di spicco, calcistiche LARGO e non. Tutto questo per lanciare un moXVI LUGLIO 61/63 nito ai giovani e ai genitori sul doping, e per ricordare Beatrice: un uomo che ZONA BELVEDERE non mollava mai».
Il torneo organizzato dalla Uisp è dedicato all’ex amaranto
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PRESSO
CENTRO SPORT CHIMERA
Al Centro Sport Chimera il nuoto estivo diventa gratuito on l’arrivo dell’estate, il nuoto può essere una valida scelta per rinfrescarsi e per prepararsi alle ormai prossime vacanze. In quest’ottica il Centro Sport Chimera ha deciso di continuare la propria Il Palazzetto del Nuoto areattività fino a fine luglio, proponendo numerose promoziotino promuove una serie di ni estive dedicate a chi resta in città e a chi attende di parofferte legate al nuoto libero tire. Le principali iniziative sono rivolte al nuoto libero, un’opportunità per tutti coloro che, sapendo già nuotare, sono intenzionati a cogliere i benefici dell’acqua allenandosi da soli o in compagnia, senza istruttori e senza orari prestabiliti. «Si può accedere alla piscina con un singolo biglietto o con un abbonamento – spiega Marco Magara, direttore tecnico del Palazzetto del Nuoto di Arezzo. – Il nuoto libero è la miglior disciplina per chi vuole svolgere un’attività che lo aiuti a star bene, a dimagrire e mantenere la forma; inoltre, prima di partire per le vacanze, è consigliabile riavvicinarsi all’attività natatoria per riprendere confidenza con l’ambiente acquatico e ritrovare la giusta sicurezza in acqua». Tra le iniziative estive del Palazzetto del Nuoto aretino ce n’è una dedicata a tutta la famiglia, che permetterà a genitori e figli di utilizzare insieme la piscina. Presentandosi in famiglia al Centro Sport Chimera, pagheranno il biglietto soltanto i genitori mentre, i bambini sotto i 10 anni potranno nuotare gratuitamente. La seconda promozione, denominata Settimana in piscina, permetterà invece di nuotare tutta la settimana a un costo estremamente favorevole: sarà possibile acquistare sei biglietti, dal lunedì al sabato, pagandone solo due e usufruendo così di ben quattro ingressi gratuiti. Per chi invece si iscriverà a un vero e proprio corso estivo di nuoto o di ginnastica in acqua sarà possibile entrare in piscina con il 50% di sconto sul biglietto del giorno. Completamente gratuito sarà invece l’ingresso alle vasche di domenica per gli iscritti ai corsi del Centro Sport Chimera, mentre per chi non è iscritto è previsto un biglietto ridotto: una bella occasione per tutti coloro che nei prossimi fine settimana saranno costretti a rimanere in città.
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er iscrizioni e informazioni è possibile contattare la segreteria del Centro Sport Chimera allo 0575/35.33.15, inviare un sms al 347/42.49.641 o scrivere una mail a info@ chimeranuoto.it
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AREZZO
BELLE ARTI
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UN’ADORABILE BUGIA STORIA DI DONNE E PITTURA NELLA PERSONALE DI GIOVANNI MARANGHI
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foto di Tommaso Maranghi
n’adorabile bugia è un titolo splendidamente interpretabile per una personale d’arte. Giovanni Maranghi, pittore fiorentino noto e versatile, ha voluto produrre in questo più che un’allusione. La mostra, che è sbarcata ad Arezzo lo scorso 7 giugno, esplora infatti la figura femminile soprattutto nella sua cromaticità. L’accostamento tra forma e colore delinea un tratto stilistico che è una scelta sintomatica: l’arte serve la donna come a una soave madre delle cose, di Valentina Tramutola che Maranghi disegna con deferenza e padronanza insieme. La familiarità del pittore con il suo soggetto emerge dalla linea, dalla vividezza, dalle scelte e dai racconti della tela. L’amore, qui, è un passaggio obbligato verso l’arte, la risoluzione di una dissonanza tra reale e immaginario che trascina in una passeggiata ricca di materie e di azzardi. Perché la personale, arricchita pure di un video creato per la sua mostra intitolata Casta Diva a Pontassieve (Fi), è anche un’antologia di mestieri tesi a esplorare, mitizzare, scoprire la figura femminile. Stoffe, plexiglass, carta, collage: tutto in Maranghi è presente e narrante, accanto alle tecniche classiche di pittura, encausto e incisione che si alternano nello spazio delle quattordici opere in esposizione. Non sfugge neanche una rossa “toscanità” della visione, passionale per natura, ricca e verace, che restituisce il curriculum dell’artista, amante allo stesso tempo del figurativo e dell’astratto, dell’eleganza e della verità. La ricerca tecnica di cui ogni opera è testimone produce il doppio servigio di assumere un valore estetico, ma anche di eternare un soggetto intramontabile quale la femminilità. Le figurazioni classiche, i passaggi duecenteschi, la poetica romantica e la rivoluzione novecentesca sono tutte varianti presenti nel volto delle donne maranghiane, nei loro colori, abiti, oggetti, occhi. La storia è leggibile, gli stati d’animo sono aperti, verdi come prati senza cancelli. La ricerca instancabile di Maranghi sembra non avere una pace interiore, ma ancora un’adolescenza pittorica curiosa e vivace, che tutto usa e tutto ama, pur nell’armonia del talento. La mostra, curata da Danielle Villicana D’Annibale, è visitabile fino a mercoledì 19 giugno presso la Villicana D’Annibale Galleria d’Arte di via Cavour 57. Ingresso gratuito. www.villicanadannibale.com
GALLERIA ESPOSITIVA CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA via Oberdan 30 – 347 8717183 www.rielaborandoarte.it
UNA STILISTA ECC KARENZA PER BARBIE K DOSTO
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arte salverà il mondo? In questi anni di buio pesto in tanti ce lo stiamo domandando. Di sicuro ha salvato Debora Gemma, alias Karenza K Dostoevskij, ventiquattrenne autrice aretina. Nell’arte, in tutte le sue declinazioni, questa poliedrica figura ha infatti trovato la forza per affrontare gli ostacoli della quotidianità, le inquietudini connaturali e quelle procurate. L’arte come sostegno, dunque, ma anche oasi di pace dove progettare un futuro ancora tutto da scrivere. Debora non pone limiti alla propria creatività, il suo desiderio di sperimentare la conduce a sconfinare ora nel disegno, ora nella scultura e persino nella poesia. È nella fotografia e nella sartoria artistica che tuttavia raggiunge gli esiti più convincenti. Due strade portate avanti in parallelo che la stanno facendo conoscere e apprezzare. «L’arte è sempre stata il fulcro della mia vita – ci racconta. – Già a quattro anni ho iniziato a prendere lezioni di pianoforte e ad amare in maniera viscerale la musica. Il Liceo Musicale è stato un indirizzo naturale da intraprendere». Il 2005. L’incontro con uno scultore e una nuova scuola. «Dopo due anni di liceo, avvertivo l’esigenza di cambiare e abbracciare l’arte in altre forme. Nel frattempo avevo imparato dallo scultore Sandro Ricci a modellare l’argilla. Mi iscrissi così all’Istituto d’Arte di Arezzo, sezione Moda e Costume». La fotografia, un amore di lunga data. «È una passione che coltivo fin dall’adolescenza. Negli anni sono riuscita a elaborare un mio linguaggio e affrontare varie tematiche. L’ultimo progetto, che ho portato di recente in mostra ad Arezzo nell’ambito di Save the Date allo Spazio Libero, era incentrato sulla “maschera”. Tutti noi siamo costretti ogni giorno a cambiare faccia a seconda della persona con cui ci confrontiamo. È un’autodifesa, un modo per non svelarci completamente, ma per la sottoscritta è anche un filtro che devo frapporre tra me e tutti quelli che non mi accettano per ciò che sono».
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CCENTRICA
NZA TOEVSKIJ
di Marco Botti
La sartoria artistica. Una recente riscoperta. «Nel 2008 avevo già frequentato uno stage in una casa di moda. Da circa un anno, invece, avevo cominciato a fare vestiti da sposa per Barbie. Da lì è venuta l’idea di realizzare abiti più eccentrici, che alla fine rispecchiano il mio modo di essere. Questa attività ha destato negli ultimi mesi l’interesse di un negozio di bambole artistiche di via Cavour, così è nata una cooperazione che porterà anche alla creazione di vestiti unici ispirati alle dive del passato, come Marilyn Monroe, Audrey Hepburn e Vivien Leigh».
ARTE SEMPRE Un progetto tra A.S.P. Fossombroni e Liceo Artistico “Piero della Francesca”
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n percorso artistico che unisce più generazioni e che partirà da settembre, con l’inizio dell’anno scolastico 2013-2014, unirà gli studenti del Liceo Artistico “Piero della Francesca” e gli anziani dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Vittorio Fossombroni”, con il progetto Arte Sempre. Laboratori pittorici e di lavorazione dell’argilla che daranno vita a oggetti d’arte, con l’obiettivo di favorire lo scambio e la conoscenza reciproca, lasciando ai partecipanti un grande valore educativo e sociale. Uno scambio generazionale che vuole stimolare e far crescere i partecipanti attraverso l’arte. I lavori realizzati resteranno nella Residenza dell’A.S.P. “Fossombroni” come ricordo di un lavoro fatto insieme, basato sul dialogo e il confronto intergenerazionale, in una reciproca conoscenza e condivisione di obiettivi comuni. L’arte dunque come linguaggio che unisce e lega perfino generazioni così lontane. Chiara Savarino
Una vocazione che sta alimentando più di un’opportunità. «Il 18 giugno sarò a Firenze, in contemporanea con Pitti Immagine Uomo. Nel capoluogo toscano porterò un’installazione dal titolo Karenza per Nessuno in collaborazione con il debuttante brand Nessuno Stile. Saremo in via Santa Elisabetta per una fashion night a invito. Ad agosto, invece, sono già stata contattata per un evento che si svolgerà a Villa Severi, dove proporrò una nuova idea artistica legata a Barbie. Come si dice in questi casi: stay tuned!».
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AREZZO VETRINA D’ARTE CONTEMPORANEA AL FEMMI
INAUGURATA LA PRIM EDIZIONE DI ICASTIC a preso il via venerdì 7 giugno Icastica, rassegna di cultura estetica internazionale alla sua prima edizione, ospitata nelle piazze, le chiese e i palazzi storici della nostra città sino al 1° settembre 2013. Ricoprendo un percorso di quattro chilometri distribuito in oltre venti luoghi, la manifestazione s’incentra sull’arte contemporanea e nasce dal rifiuto di una visione esclusivamente storicistica della cultura, per considerare città d’arte quelle che nel tempo riuniscono gli artisti e danno loro la possibilità di produrre opere. Promossa da Comune, Fondazione “Guido d’Arezzo” e Camera di Commercio, in collaborazione con la Soprintendenza BAPSAE di Arezzo, Icastica si svolge sotto la direzione artistica di Fabio Migliorati e vede come protagonista l’arte al femminile. Quaranta donne come soggetto creatore d’arte e non più solo oggetto riprodotto nell’opera: su questo tema hanno aderito al progetto alcune delle più grandi interpreti del panorama mondiale, da Yoko Ono a Mona Hatoum, da Heike Weber a Carole A. Feuerman, da Kaarina Kaikkonen a Marina Abramovic, che ha preferito Arezzo all’Expo di Milano. Altro tema sviluppato è il colloquio tra stili e tempi lontani: i monumenti storici cittadini, celebrati e noti, fanno da scenario e sono messi a confronto con le nuove opere, in un costruttivo dialogo con la contemporaneità che permette di aprire la mente a linguaggi innovativi, differenti modi di fare arte, che superano la conoscenza acquisita e forniscono un’originale visione. L’offerta di esporre dentro Casa Vasari, San Francesco o sotto il crocifisso di Cimabue ha costituito un fattore di richiamo per i maggiori artisti in cartellone. A corredo alle tredici sedi indoor, le istallazioni all’aperto sotto le Logge Vasari, piazza Guido Monaco, Corso Italia, i portici di via Roma e piazza della Libertà rendono ancor più colorate e vissute le vie cittadine. Grandi personalità previste anche nel programma degli eventi: Monica Guerritore, Luciana Savignano, Emma
foto di Laura Occhini
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EMMINILE
di Enrico Badii
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Dante, Salvatore Natoli, Roy Assaf e Noa Shadur, Anat Cohen, Maya Beisa, presenti in piazza San Domenico per spettacoli di danza, teatro, musicali. Gli incontri con i protagonisti del mondo dell’estetica, a cura di Istituzione Biblioteca “Città di Arezzo” e Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze, si terranno nei giardini della città alta. Sponsor principale della manifestazione è Banca Etruria, che ha sposato il progetto etico e sociale mettendo a disposizione per la mostra la Casa Museo “Ivan Bruschi”. Resa documento con pubblicazione Maretti Editore, Icastica è un’occasione unica di valorizzazione della città nella sua capacità espressiva di contenitore culturale, come sottolineato anche dall’assessore alla Cultura Pasquale Macrì. www.icastica.it
SPAZIO SEME Campo d’arte per i più piccoli
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al 17 giugno al 20 luglio, con orario 7.30-13.30, Spazio Seme in via del Pantano 36 darà vita a un percorso estivo dedicato ai bambini. Un vero e proprio Campo d’Arte, che offre ai piccoli fra i 5 e i 12 anni la possibilità di sperimentare, divertirsi, giocare e lavorare insieme. Ogni giorno si effettueranno lezioni di teatro, capoeira, lettura di libri, disegno creativo, canto, danza, tutte attività basate sulla libertà di espressione. È un modo divertente ma allo stesso tempo educativo per trascorrere un’estate in compagnia. Un’occasione di crescita per ogni partecipante e una maniera per poter valorizzare le proprie doti nascoste, attraverso il caleidoscopico mondo dell’arte. L’iscrizione ha un costo di 10 euro una tantum, ai quali si aggiungono 70 euro settimanali. Verranno applicati sconti speciali per le famiglie che iscrivono più di un fratellino. www.spazioseme.com Valeria Gudini
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QUANDO IL TRUCCO È ARTE
di Chiara Marcelli
A COLLOQUIO CON SARA CIANGOLA
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l make-up è una vera e propria arte. Democratica, alla portata di tutti, può essere utilizzata in modo minimalista nella quotidianità, ma può anche diventare un capolavoro, specie nell’incontro con moda, teatro e cinema. Abbiamo incontrato Sara Ciangola, makeup artist in erba, per sapere come da una passione di bambina può nascere una professione entusiasmante. Fin da piccola Sara cura i mascheramenti per se stessa e per le compagne di scuola. Ma la sua passione per pizzi e lustrini trabocca a partire dal febbraio 2011, con l’uscita del video di Born This Way della cantante Lady Gaga, musa del make-up estremo e regina dei travestimenti. Si diverte così tanto a emularne gli stili da credere di poter fare di questa passione un lavoro. Così si iscrive all’International Making Beauty Academy a Milano, dove l’approccio al trucco è rivolto sia alla formazione tecnica sia allo sviluppo delle capacità artistiche innate. I corsi vertono su make-up beauty, fashion, sposa, fotografico, cinematografico/teatrale, effetti speciali e body painting, acconciature, cosmetologia e consulenza d’immagine. Uno dei preferiti di Sara è il trucco teatrale, «perché con pochi tratti e ombreggiature si hanno lineamenti completamente nuovi e realistici; è grossolano in quanto il personaggio è visto a distanza, perciò è facile, ad esempio, invecchiare un giovane con rughe e barbe posticce». Fin da subito, Sara è coinvolta in esperienze professionali: lavora come stagista al Teatro Sociale di Brescia per lo spettacolo Fuga verso l’infinito; partecipa al cortometraggio Cristina, a cura di Antonio Castaldo, con la partecipazione di Ernesto Mahieux (David di Donatello nel 2003); per L’uomo nudo con le mani in tasca, uno short film sulla Seconda Guerra Mondiale diretto dalla Colibrì Productions, simula ferite da armi da fuoco e mutilazioni sui corpi degli attori; effettua trucco e parrucco in eventi e feste a tema. Per Sara truccarsi non è semplice vanità, è un mezzo per far sì che una donna si senta più sicura e uno strumento di comunicazione efficace per esprimere appieno il proprio Io. L’ha capito bene Lady Gaga, beniamina della make-up artist aretina, che con la sua varietà infinita di make-up fantasmagorici modifica continuamente i propri connotati e di fatto la propria personalità.
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i sono dei piatti che nascono prima nella testa che nella realtà: questo dolce è uno di quelli. L’abbinamento del cioccolato col caramello salato è per noi una vera libidine per il palato. Volevamo che avesse però una base neutra e croccante, che non togliesse niente a questi due sapori molto corposi, abbiamo messo così una brisè con pochissimo zucchero, molto friabile. Infine le albicocche, che con la loro nota asprigna stemperano il gusto a volte troppo pieno del cioccolato. Partendo da queste riflessioni domenicali, è nata una tarte che all’apparenza può sembrare complicata ma in realtà ha solo più passaggi, molto semplici. Cari lettori de “Il Settimanale di Arezzo”, fateci sapere se la provate e se vi è piaciuta, noi vi aspettiamo fra due settimane qui o sul nostro blog www.lepellegrineartusi.com.
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TARTE AL CARAMELLO SALATO E CIOCCOLATO FONDENTE CON ALBICOCCHE
Per la base di brisè • 150 grammi di farina 00 • 100 grammi di burro • 1 cucchiaio di acqua • 30 grammi di zucchero di canna • 1 pizzico di sale In una impastatrice o in un mixer mettete tutti gli ingredienti e lavorateli sino a che non si formerà una pallina d’impasto. Avvolgete nella pellicola e fate riposare in frigo per un’ora. Accendete il forno a 170 gradi, statico. Stendete la pasta alta circa mezzo centimetro, ponetela in una tortiera imburrata e infarinata. Mettete sopra un foglio di carta da forno con dei pesi (sfere in ceramica o fagioli). Infornate per 20 minuti Per il caramello salato • 100 grammi di zucchero semolato • 2 cucchiai di miele di arancia (o comunque un miele dal sapore delicato) • 50 millilitri di acqua • 200 millilitri di panna fresca • un pizzico di fleur de sal In una padella antiaderente mettete lo zucchero, il miele e l’acqua, e fate caramellare il tutto senza rimestare eccessivamente. Quando il composto avrà raggiunto un color miele, toglietelo dal
fuoco e aggiungere la panna a filo precedentemente scaldata. Se si dovessero formare grumi non vi preoccupate, rimettete tutto sul fuoco per qualche attimo e si scioglieranno. Aggiungete il fleur de sal e ponete il tutto a raffreddare.
Per la ganache al cioccolato fondente • 200 grammi di cioccolato fondente di ottima qualità • 200 millilitri di panna fresca per dolci Sciogliete a bagnomaria o nel microonde il cioccolato con la panna, mescolando bene. Fate raffreddare il composto. Mettetelo in una saccapoche. Per le albicocche • 3 albicocche mature • 30 grammi di burro • 50 grammi di zucchero Lavate, denocciolate e affettate le albicocche. In un padellino mettere lo zucchero e il burro, non appena saranno sciolti passatevi per un minuto le vostre albicocche. Devono rimanere piuttosto compatte. Assemblaggio del dolce Sulla vostra base di brisè spalmate il caramello salato freddo. Decorate con la ganache di cioccolato fondente e disponete sopra le albicocche.
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BILANCIO CONSUNTIVO ANCHE QUESTO PUÒ INFLUIRE NELL’ATTRARRE I FUTURI STUDENTI di Luca Piervenanzi
iugno, tempo di esami di maturità. Ragazzi e ragazze che tra poco si troveranno a decidere cosa voler fare da grandi. Una scelta non così scontata, dati i numeri scoraggianti che riguardano le iscrizioni universitarie degli ultimi anni. Immatricolazioni in calo, e anche per questo motivo il Ministero ha deciso di posticipare a settembre le prove di ammissioni ai corsi a numero programmato. Le date delle prove saranno quasi sicuramente il 3 settembre per i corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla
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formazione di Architetto; il 4 settembre per i corsi di laurea delle professioni sanitarie; il 9 settembre per i corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria; il 10 settembre per il corso di laurea magistrale in Medicina Veterinaria. Saranno inoltre i primi test d’ammissione per corsi a numero chiuso che terranno conto anche del famoso bonus Maturità. Questo bonus, previsto per legge dal 2007 ma finora mai applicato, dovrebbe servire a valorizzare i risultati scolastici delle scuole superiori, sommandosi così al punteggio dei test d’ingresso universitari. Potranno beneficiare di questo ulteriore punteggio gli studenti che ai prossimi esami di Maturità otterranno un voto superiore a 80/100. La legge prevede inoltre che il bonus possa dare fino a 10 punti sui 100 totali (di modo che ben 90 dipenderanno comunque dalle risposte date nei test). Tale sistema ha però una criticità, ancora al vaglio del Ministero, cioè il rischio di favorire non gli studenti meritevoli bensì quelli che provengono da una scuola “generosa” dal punto di vista valutativo. Certo il rischio di sfalsare le classifiche dei test con valutazioni soggettive dovute alle singole commissioni d’esame in cui lo studente ha conseguito la maturità è presente. Il Ministero sta cercando comunque di ridurre al minimo
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VO 2012 E RISANAMENTO
E tale rischio, creando ulteriori strumenti e accorgimenti come il sistema dei “percentili”, che attribuisce 10 punti solo al 5% migliore dell’istituto superiore di provenienza. Con queste novità ci si appresta a iniziare la conta dei nuovi scritti, di tutti coloro ciò che il prossimo anno sceglieranno Siena (o Grosseto o Arezzo) per studiare. Uno dei modi più sicuri per attrarre interesse è quello di mostrare e diffondere i risultati positivi raggiunti dall’Università anche nel campo gestionale ed economico. In uno dei periodi più difficili per la città del Palio è stato infatti approvato dal Cda il conto consuntivo 2012 dell’Università di Siena. Il documento, presentato nella seduta del 30 maggio, ha evidenziato un miglioramento del disavanzo di competenza, che al netto delle componenti straordinarie si attesta sui 7,32 milioni di euro. Un leggero miglioramento, che comunque rimane il più basso (rispetto al disavanzo dell’anno precedente) mai registrato da quando è partito il piano di risanamento dell’università. Basti pensare infatti al valore registrato nel 2011 quando il disavanzo si at-
testava sui 8,14 milioni di euro, per capire che in un anno per miglioramento intendiamo circa 800.000 euro. Decisamente una riduzione effimera rispetto al 2010 quando il disavanzo era di 18,2 milioni di euro e nel 2009 di ben 51,5 milioni di euro. Tra le cause di questo miglioramento così ridotto c’è sicuramente il taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario, e la scomparsa delle risorse versate direttamente dalla Fondazione Monte dei Paschi. Alla luce di ciò emerge comunque la volontà dell’ateneo di continuare la strada del risanamento, che nonostante qualche rallentamento e molti tagli, sembra essere raggiungibile.
ACCONCIATURE DA CERIMONIA E DA SPOSA 14 GIUGNO 2013
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il sonetto
ch’a trovàlli un lo so com’hàno fatto: calzoni e giacche, infilate pi’ bracci!» «Un me pare ch’han tróvo ’l posto adatto!» «È arte moderna, dìcon… che vù fàcci, ’gna pigliare la moda come viéne» «Ma ’n protesta nissùno?» «Certamente!» «Scommetto, qui’ che fàno pranzi e cene lì sotto?» «Macché! Sono i quarchjèristi, che pènseno a la faccia de la gente al Saracino… e a quéla de’ turisti!»
chilometro zero
di Leonardo Zanelli
Provvedere al fabbisogno stagionale di fragole è semplice e vantaggioso, se provate a prendere in considerazione balconi ben esposti alla luce del sole. Le piantine già da un po’ stanno dando i loro frutti, saporiti a tal punto da stupirci quando le confrontiamo con quelle comprate. E comprare quelle giuste non è semplice, bisogna avere un ortolano di fiducia, sempre più raro di questi tempi. Quindi due-tre vasi di fragole abbastanza grandi possono essere sufficienti. È consigliabile la varietà “Roxana”, che ha un’ottima produzione e una maturazione mediotardiva, verso fine primavera. Non servono spinte di nessun tipo ma solo di Fabio Mugelli poche zolle di terra sana, acqua e sole.
La grande bellezza di Paolo Sorrentino **½ Al compimento dei 65 anni Jep Gambardella rimira distaccato la sua vita, da ex scrittore prodigio idealista a re dei viveur romani: un campionario di nuovi mostri immerso nello splendore di una città proibita agli occhi comuni. Sorrentino mostra i difetti della sua recente filmografia – il barocchismo eccessivo, l’inconcludenza della scrittura, i personaggi macchiettistici – lasciando emergere il ritratto di ciò che siamo e non volevamo diventare: un Paese che balla la macarena mentre fuori c’è la morte. Il confronto con Fellini va inevitabilmente a sfavore del regista partenopeo, ma Servillo è immenso nel sostenere un film a tratti noioso, sgradevole nei contenuti, troppo lungo e per questo perfetto per rappresentarci. Enrico Badii enrico.badii@gmail.com
cinema
«Sotto le Logge, Beppe, sé ch’han fatto?» «No, Tónio!» «Si te càpeta d’andàcci, vedrè che qualcuno ha dato de matto!» «Perché?» «Ci’han misso atàcco certi stracci,
Domenica 16 giugno ultimo appuntamento della stagione 2012-13 di “Tanti passi per star bene”, le camminate della salute promosse da Unicoop Firenze, sezione Soci Arezzo con il patrocinio del Comune di Arezzo. Il percorso finale, dal titolo “Alla scoperta dei tesori di Castelsecco”, porterà gli intervenuti a respirare la magia dell’area archeologico-naturalistica sulla sommità del colle di San Cornelio. La partecipazione è gratuita, con ritrovo sul piazzale dello stadio di Arezzo alle ore 9.30: da lì salita verso Castelsecco attraverso un suggestivo sentiero, con ritorno previsto per le di Giacomo Manneschi ore 12 circa.
dove andare
L’ICÀSTECA… UN SE MÀSTECA!
e ti accompagnano in città (e a ballare!)
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di Gigi Paggetti
la vignetta
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