Anno 2 numero 44 • venerdì 14 gennaio 2011 • COPIA GRATUITA foto di copertina di Andrea Bardelli – elaborazione di Francesco Ciabatti
Arezzo il settimanale di
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Il giornale dei cittadini, delle imprese e delle famiglie aretine gratis in edicola dal venerdì
loc. Montecchio Vesponi, Castiglion Fiorentino (Arezzo) 0575/1786102 - info@strasicura.eu
Verso il 2011 sarà un buon anno? Dipende anche da noi
Facebook: conseguenze derivanti da un utilizzo scorretto a pag. 6
La Banca del Tempo anche ad Arezzo a pag. 7
hai trovato la tua foto nell'annuario dello sport aretino 2010? sbrigati a farlo
in questo numero pagina 3
pagina 8
BUON
pagina 9
ANNO
(?)…
DIPENDE ANCHE DA NOI
di Fabrizio Piervenanzi
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OCCASIONI
DI CRESCITA. AL VIA I NUOVI PROGETTI DI ARCI SERVIZIO CIVILE
di Ilaria Gradassi
pagina 5
2011,
ANNO DELLA RISCOSSA O DELLE RISCOSSIONI IN CONTANTI?
di Claudia Failli
pagina 6 pagina 11
FACEBOOK:
CONSEGUENZE DERIVANTI DA UN UTILIZZO SCORRETTO
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a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini pagina 7
LA BANCA
DEL
TEMPO
ANCHE AD
AREZZO
di Luciana Pastorelli
pagina 8
CENTO ANNI DI SETTIMANE SOCIALI DEI CATTOLICI ITALIANI. AD AREZZO IL NUOVO LIBRO DI ERNESTO PREZIOSI
di Valeria Gudini
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è una testata edita da Edizioni Giorgio Vasari s.r.l.
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Anno II numero 44 – venerdì 14 gennaio 2011 Direttore Responsabile: Francesco Ciabatti, email f.ciabatti@fastwebnet.it Vicedirettore: Marco Botti Redazione: Enrico Badii, Andrea Bardelli, Monia Barelli, Marco Beoni, Serena Capponi, Fernanda Caprilli, Marco Cavini, Giacomo Chiuchini, Dory d’Anzeo, Jacopo Fabbroni, Claudia Failli, Sara Gnassi, Giulia Grilli, Ilaria Gradassi, Valeria Gudini, Giacomo Manneschi, Chiara Marcelli, David Mattesini, Paco Mengozzi, Fabio Mugelli, Riccardo Niccolini, Roberto Parnetti, Luciana Pastorelli, Fabrizio Piervenanzi, Luca Piervenanzi, Luca Stanganini, Valentina Tramutola Foto: Andrea Bardelli, Roberto Parnetti, Felice Rogialli Amministrazione: Edizioni Giorgio Vasari s.r.l., via Montefalco 50, 52100 Arezzo (AR), tel. 328/9518221, fax 0575/409175, email edizionivasari@aruba.it Per le vostre pubblicità chiamate il 328/9518221 o scrivete a ilsettimanalediarezzo@gmail.com Stampa: La Zecca srl, via Umberto Terracini 25/27, 52025 fraz. Levane – Bucine (AR), tel. 055/9180101, fax 055/9180412, email info@tipografialazecca.it Autorizzazione Tribunale di Arezzo 02/2010 del 10 febbraio 2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione al n. 19155 È vietata, senza formale autorizzazione, la riproduzione totale o parziale di testi, disegni, foto e pubblicità riprodotti su questo numero
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SUCCESSO PER
“LA
BOHÈME”!
di Marco Botti
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ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI: “SE LA CASA VUOTA”, RACCONTI DI ABBANDONO E DI VITA
È
di Valentina Tramutola
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È
INIZIATO L’ANNO GIOSTRESCO
2011
di Roberto Parnetti
pagina 12 La Fondazione Monnalisa onlus, il “Settimanale di Arezzo” e le Edizioni Giorgio Vasari sono partner nel promuovere la crescita della comunità di Arezzo e il benessere delle persone che vi abitano
GRANDE
IDEA. 2
pagina 9
GRANDE
IL BOCCALONE, LA RECENSIONE E CHILOMETRO ZERO
di Riccardo Niccolini, Jacopo Fabbroni e Fabio Mugelli
AREZZO SPORT
• LUNA PARK ATLETICO AREZZO • MINI-BASKET, HOCKEY E NUOTO • IL CIRCOLO SCHERMISTICO ARETINO SUCCESSI UNO DOPO L’ALTRO
LA
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Buon anno (?)… dipende anche da noi riflessioni
di Fabrizio Piervenanzi
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ccoci di nuovo. Dopo la pausa natalizia che avevamo preannunciato ai nostri lettori, nell’ultimo numero del “Settimanale” uscito il 24 dicembre scorso. Alberi di Natale, presepi, regali, dolci e tutto quanto caratterizza il periodo sono ormai archiviati. I ragazzi hanno ripreso l’attività scolastica e tutti gli altri le normali abitudini. Ciò, a pochi giorni dall’inizio del 2011, non ci impedisce di augurare a chiunque un anno possibilmente portatore di novità, almeno più positive di quelle che hanno segnato l’anno che ci siamo lasciati alle spalle. Ne abbiamo tutti un gran bisogno e bello sarebbe potersene occupare. Anche per chi si interessa di informazione. Chi la scrive e chi la legge. Potremmo così non ritrovarci a dedicare tempo e spazio a cose già dette. E affrontare con più entusiasmo e positività, cambiamenti, speranze, inversioni di tendenze. Il clima primaverile di questi giorni, la sensazione che in qualche caso si stia muovendo qualcosa in grado di produrre segnali di ripresa, anche se tenui, ci aiuta nel tentativo di non lasciarci dominare da cattivi pensieri e scenari sempre più preoccupanti. Dobbiamo agire, e quindi reagire. A questo proposito, proprio durante le festività appena concluse, riflettevamo, soprattutto come genitori, sul fatto che agire e reagire dovremmo a maggior ragione sentirlo come un obbligo. Non solo per noi stessi ma soprattutto nei confronti dei giovani, che com’è giusto che sia, a noi guardano. Per trovare un appiglio, una speranza e crediamo, sopra ogni cosa, un esempio. In città, come nel Paese, non è difficile riscontrare tra noi un senso di impotenza e di distacco, nei confronti di ciò che non rende serena la nostra quotidianità. Non facciamo l’elenco perché sarebbe lungo. Ma tutti sappiamo benissimo cosa ci manca. In termini materiali certo, ma in misura ugualmente importante pure – se non soprattutto – in termini umani. Il turbamento interiore, l’insicurezza su chi e su cosa possiamo contare, la mancanza di una visione comune e d’insieme sulle cose da fare per tornare a essere quello che in altri momenti difficili siamo stati non ci aiutano. Anzi, spesso ci isolano. Portando chi può a sfogare diversamente il bisogno di appartenere a una comunità, e quello di ricercare a tutti i costi una gratificazione. Attraverso gli acquisti, per esempio. E chi non può, a tenersi ai margini, concentrando l’attenzione su come sopravvivere, condividendo con i primi la sensazione che nulla può cambiare. Se non in peggio. Nel frattempo, come dicevamo, i giovani ci guardano. E qual è l’idea di futuro che trasmettiamo loro, se non usciamo da questa trappola del vivere isolatamente pensando che nulla cambia o cambierà? La risposta riteniamo sia facile e poco edificante per tutti. Certamente, come sempre purtroppo (e vorremmo dire “per fortuna”), molto dipende dalla politica. Dalla sua capacità di abbandonare vecchi schemi, superficiali e interessate interpretazioni dei problemi. Quando non addirittura la completa inconsapevolezza delle necessità, materiali e umane, della gente. Cioè di tutti. Nessuno ha la bacchetta magica. Neanche noi. Ma pensiamo che ciò a cui stiamo assistendo in campo nazionale (uno stallo che riguarda chi governa e chi no) debba preoccupare ogni persona onesta, qualsiasi sia il suo orientamento politico. Abbiamo volutamente scritto onesta, perché chi non lo è sa comunque cosa fare. Certo è che ognuno di noi dovrebbe dare il suo contributo per modificare la situazione. Soprattutto per non convincere i giovani che quella della resa sia una strada percorribile. Nella nostra città quest’anno voteremo, e nel frattempo seguiremo l’attività delle varie forze politiche. Auguriamo a tutte loro di saper fare sfoggio di
buone idee e di persone brave, competenti e appassionate. A tutti gli altri, di non vivere passivamente questo appuntamento, ma di apportare nei limiti del possibile il proprio contributo. Estendendo ai giovani l’invito a far sentire la propria voce. Il tutto ovviamente nel quadro di un confronto civile e democratico. Come dovrebbe essere la nostra vita quotidiana. Auguri a noi, alla nostra città, al nostro Paese. ■ fabrizio.piervenanzi@gmail.com
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GRANDE Io sono la comunicazione su carta. Non esiste un altro mezzo di comunicazione così: da toccare, sfogliare, riguardare, conservare e rileggere. Ecco perché con la forza concreta ma emozionale della pubblicità stampata, puoi rendere le tue campagne ancora più forti. Scopri come e i punti di forza del “Settimanale di Arezzo“ chiamando il 328/9518221
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Occasioni di crescita L al via i nuovi progetti di Arci Servizio Civile
unedì 10 gennaio sono partiti i nuovi progetti elaborati e coordinati da Arci Servizio Civile, associazione ormai radicata nel territorio. Ne abbiamo parlato con Laura Vichi, entusiasta responsabile dell’associazione a livello locale. LA LUNGA STORIA DELL’ASSOCIAZIONE
«Arci Servizio Civile – racconta Laura Vichi – nasce a metà degli anni Ottanta. Soci fondatori furono Arci, Uisp, Legambiente e ArciRagazzi, che dal 1978 si occupavano, tra altre attività specifiche, anche di obiezione di coscienza e servizio civile sostitutivo alla leva. ASC unificò, valorizzandole, le esperienze delle singole realtà nel settore del servizio civile alternativo, maturando un’esperienza di formazione, progettazione, promozione sociale e culturale sulla non violenza, la difesa non armata della patria, la partecipazione e la cittadinanza attiva. Il 2001, con la Legge 64/01, è l’anno di istituzione del Servizio Civile Volontario: una scelta non più legata all’alternativa al servizio militare e basata sul fondamento etico del rifiuto delle armi, ma completamente volontaria e orientata a svolgere attività di di Ilaria Gradassi formazione e crescita personale e professionale. Fino al 2005 la possibilità di candidarsi era offerta solo alle ragazze, poi, con la sospensione della leva obbligatoria, i bandi sono stati accessibili anche ai ragazzi».
vita della città
LE QUALITÀ DI ARCI SERVIZIO CIVILE
I NUOVI PROGETTI
«In dieci anni l’esperienza innovativa e sperimentale del servizio civile volontario si è consolidata e rafforzata nella qualità della progettazione, della formazione offerta ai giovani e delle attività realizzate. Ad Arezzo ASC è l’associazione più importante del settore, in termini di giovani avviati al servizio, progettualità realizzate ed entità della rete: risultati ottenuti grazie a una mission chiara e invariata nel tempo, che mette al centro i giovani e la loro crescita come cittadini attivi. Il nostro più importante obiettivo è infatti la promozione del servizio civile come occasione di arricchimento per i ragazzi e per la comunità».
«Hanno preso servizio 51 ragazzi e ragazze selezionati su 5 diversi progetti. Più di 30 si metteranno alla prova nel settore dell’assistenza ad anziani, disabili e minori, in strutture della Cooperativa Koinè, per un’esperienza emotivamente importante e altamente qualificante. Con un progetto di Legambiente e Centro Redi, 6 giovani saranno impegnati nell’educazione ecologica e alla salute, e altrettanti lavoreranno con Arci nella promozione della cultura della legalità e dei diritti. Un altro gruppo, con la Fondazione Arezzo Wave Italia, conoscerà il settore dell’organizzazione di eventi e della promozione delle attività artistiche giovanili». POSSIBILI ULTERIORI SVILUPPI
Sempre lunedì 10 gennaio, ASC ha organizzato un’interessante iniziativa nella Sala dei Grandi della Provincia, coordinata dal presidente dell’associazione, Michele Vignali. «Abbiamo messo a tema – riferisce Laura Vichi – un aspetto non marginale ma non sempre valorizzato, legato al servizio civile volontario: l’acquisizione da parte dei giovani di Resoconto dal Capodanno aretino competenze e conoscener la prima volta, senza iniziative di rilievo in piazza, il Capodanno aretino ha vissuto il suo ze specifiche, notevoli e centro nevralgico all’interno di Arezzo Fiere e Congressi, con importanti premesse di spendibili nel mondo del affluenza, grazie anche al battage pubblicitario iniziato già da fine novembre. Due le opzioni per lavoro, che purtroppo il cenone, uno servito e l’altro a buffet, per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza, abbinato alla non vengono attualmenreticolare struttura dei 4 padiglioni divisi per genere musicale (Zoo di 105, electro-rock, house te riconosciute da enti e e latino). Queste le offerte economiche: 65 euro per la cena servita, 50 euro per quella a buffet e istituzioni. Ne abbiamo 30 euro per l’ingresso senza cena, ma entro la prima settimana di dicembre vi erano prevendite parlato con l’assessore scontate di 10 euro circa. Carla Borghesi, il presiQuello che pareva presagire una festa curata nei minimi particolari, di fatto si è rivelato un dente nazionale di ASC evento goffo e disordinato per molti aspetti. A partire dalla cena, dove si è registrata una qualità Licio Palazzini e il presidel cibo in qualche portata scadente, e il disorientamento degli addetti al servizio presenti in dente della Conferenza maniera insufficiente, tanto che i secondi piatti sono stati serviti in concomitanza con lo spuRegionale degli Enti mante, intorno allo scoccare della mezzanotte, mentre del dessert non c’è stata neppure la minima traccia. di Servizio Civile Luca A seguire, con l’avvento dello “Zoo di 105”, l’atmosfera è diventata più festaiola ma decisamente volgare (dopotutto chi ben Orsoni, riuscendo a metconosce la trasmissione radiofonica sapeva esattamente cosa aspettarsi), abbinata al disagio degli accecanti neon bianchi in funzione tere in agenda la necessità fino alle due circa, presumibilmente per liberare la sala dai tavoli della cena. Gli altri padiglioni hanno offerto una discreta versatilità di un’intesa formale che musicale (ma senza ospiti di rilievo) grazie alle collaborazioni di varie realtà locali: Milk!, Mengo Fest, PressLab Records e Social regoli i riconoscimenti Kids. e la certificazione delle Da sottolineare, tra le note positive, l’efficienza del servizio di sicurezza, la buona gestione del guardaroba – considerando la notecompetenze acquisite dai vole mole di utenza – e il professionale service musicale (ovvero palchi e sound system da 50.000 watt). ■ (nostro servizio) giovani civilisti». ■
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e ti accompagnano in ci città citt itt ittà (e a ballare!)
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nno nuovo vita nuova. Forse. O forse anche no. Quello che per adesso c’è di nuovo nel 2011 sono le tasse che aumentano, il prezzo della benzina che ha raggiunto 1,50 euro al litro, le autostrade che costano un 2% in più rispetto al 2010 e il tasso di disoccupazione giovanile che, stando ai dati ormai ben tristemente noti, si aggira intorno al 30%. Con un inizio così non c’è stato niente di meglio da fare per noi, che chiedere in giro agli aretini come e cosa si aspettano da questo nuovo scintillante 2011. «Che mi aspetto? Un miracolo! – dice Andrea M., 30 anni, operario. – Con i prezzi alle stelle e gli stipendi alle stalle, cosa possiamo mai aspettarci da questo nuovo anno? Per noi giovani fortunati, che abbiamo un lavoro stabile, è diventato un problema gestire tutte le spese di vita quotidiana, se la situazione non cambia arriveremo al collasso». di Claudia Failli «Sinceramente la domanda mi sembra un po’ sarcastica – Francesco I., 35 anni, padre e marito full time; – cosa dobbiamo aspettarci da un anno che inizia con queste premesse?
voci della città
2011, anno della riscossa o delle riscossioni in contanti? da sinistra, Adele F. e Alvaro S.
L’ottica iniziale non credo che sia delle più confortanti, quindi il 2011 lo vedo anche un pelino più grigio del 2010». «2011 anno di scioperi e manifestazioni – dice Adele F., 19 anni, studentessa di quinta Liceo: – non penso ancora agli esami di maturità, penso invece che il 23 dicembre scorso abbiamo ricevuto come regalo pre-natalizio una “bella” riforma scolastica, che sicuramente aiuterà a far sprofondare il nostro futuro anche dal punto di vista culturale. Quindi il 2011 sicuramente non lo vedo roseo». «Speriamo bene – dice Alvaro S., 70 anni, pensionato, – non tanto per me quanto per i miei figli e nipoti. Speriamo sul serio che il nuovo anno porti a tutti un po’ più di benessere e serenità, e perché no?, anche impieVerso le Comunali di primavera ghi stabili per i giovani. anfani, dai più recenti sondaggi svolti dal “Sole 24 Ore”, è ormai noto, sembrerebbe anAndare avanti così sarà dare dritto dritto verso la riconferma per il secondo mandato consecutivo come sindaco. alquanto dura». Nel sondaggio di gradimento, svolto da settembre a dicembre, infatti, si attesterebbe al 58% di Scetticismo e scarsa figradimento. Un dato che sicuramente fa riflettere in prospettiva elettorale. ducia in un futuro miglioUn’indicazione di consenso, comunque da non prendere alla lettera, perché svolta da Ipr re la fanno da padroni, Marketing su un campione di 600 elettori da un lato, perché ancora a discreta distanza dal voto, dunque. e soprattutto perché l’eventuale corsa a tre candidati al primo turno farebbe ipotizzare Non sono molti coun quasi inevitabile ballottaggio. loro che hanno accolto Già, perché al primo turno conta, ancor più che al ballottaggio, il peso dei partiti sul risultato la nostra domanda con elettorale. Al contrario, se invece si verificasse un secco confronto Fanfani contro Sestini, leggerezza, anche se tutti la musica potrebbe davvero cambiare. Perché se una certezza è estrapolabile da questo sonhanno risposto con sorrisi daggio, nonostante le velate critiche di immobilismo, che possono essere ventilate qua e là dai amari stirati tra le labbra, detrattori della Giunta, in buona parte dovute alla sfavorevolissima contingenza economica, agli e ci hanno congedato diaretini Fanfani piace. cendo “speriamo bene”. Un valore aggiunto dato dall’appeal del Sindaco, che potrebbe essere consolidato da una lista Speriamo bene sul secivica a sostegno in modo diretto alle elezioni. In quella che apparirebbe rio, rispondiamo; anche come una bella bordata in termini di consensi al nascente Terzo Polo aretino, qualora alla fine decidesse di se come dice il proverbio: andare fino in fondo da solo. Terzo Polo che non ha ancora palesato ufficialmente le proprie intenzioni, con le “Chi visse sperando…”. ■ voci che si rincorrono, per adesso smentite, di un possibile sostegno dell’Udc al candidato di centrodestra. E Grazia Sestini? Il peso della candidatura c’è tutto, ma alla fine molto dipenderà dalle alleanze… ■
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Facebook: conseguenze derivanti da un utilizzo scorretto l’Esperto risponde
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a cura dell’avv. Giacomo Chiuchini
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acebook è un sito web di social network (rete sociale), formato da gruppi di persone unite tra loro da diversi legami sociali, quali le relazioni di amicizia, di parentela, di lavoro o la semplice conoscenza causale. Ogni utente crea un profilo personale, costituito dalle proprie generalità, fotografie, filmati, musica e interessi personali, a mezzo del quale interagisce con gli altri utenti per lo scambio di informazioni e dati di ogni genere. Chi si inserisce in Facebook ha la possibilità di scrivere e rispondere a messaggi privati, scrivere sulla bacheca pubblica degli utenti, comunicare in chat, caricare dati da condividere con gli altri amici. Facebook è senz’altro il mezzo di comunicazione più utilizzato, poiché economico, efficace e veloce, ma richiede comunque un uso corretto e che rispetti le norme del nostro ordinamento giuridico. Un utilizzo improprio e illegittimo può portare alla contestazione di reati quali: 1) la sostituzione di persona, delitto previsto dall’art. 494 del Codice Penale, il cosiddetto furto di identità, consistente nell’attribuzione di un nome di una persona specifica, al fine di creare danni o turbare quella persona, punito con la reclusione fino a un anno. Ad esempio c’è chi ha iscritto su Facebook il professore a sua insaputa, attribuendogli perversioni disdicevoli, oppure chi crea profili utilizzando, a loro insaputa, il nome di personaggi famosi. 2) la diffamazione, delitto previsto dall’art. 595 C.P.: ogni volta che si offende, anche a mezzo internet, l’altrui reputazione si rischia la reclusione fino a un anno o la multa fino a 1032 euro, sanzione che viene raddoppiata nel caso in cui l’offesa consista nell’attribuzione di un fatto determinato. Può integrare gli estremi del reato di diffamazione, ad esempio, la pubblicazione, anche per scherzo, di una foto “particolare” di un conoscente, di una frase troppo colorita o imbarazzante, oppure creare il gruppo “quelli che odiano il proprio capo bastardo”. È quindi sempre necessario un limite alla volgarità.
Per quanto riguarda le fotografie è bene sottolineare che avere il consenso di chi vuole farsi scattare una fotografia non equivale al consenso di pubblicare la foto stessa. La Cassazione ha infatti precisato che il consenso a essere ritratti non comporta il consenso a utilizzare le foto. 3) il trattamento illecito di dati, ai sensi dell’art. 167 Codice della Privacy, secondo il quale “chiunque, al fine di trarne per sé o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione della normativa è punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da sei mesi a tre anni”. Basti pensare ad esempio al coniuge “taggato”, a sua insaputa, insieme all’amante; o al fidanzato, ritratto in occasione del suo addio al celibato festeggiato in un night club, all’insaputa della fidanzata. La Cassazione ha precisato che, ai fini della sussistenza di tale reato, la violazione deve comunque comportare un danno patrimoniale apprezzabile. 4) lo stalking, delitto previsto dall’art. 612 bis C.P., che prevede la condanna da sei mesi a quattro anni per colui che minaccia o molestia reiteratamente una persona, in modo da cagionare nella stessa uno stato d’ansia, di timore o di paura per la propria o altrui incolumità. Di recente la Cassazione ha condannato per stalking un uomo che aveva molestato ripetutamente l’ex fidanzata, alla quale, a mezzo Facebook, inviava video, messaggi e foto erotiche. Accanto alla condanna penale, in caso di commissione di uno dei sopraindicati reati, potrà conseguire anche una condanna monetaria, volta a risarcire la vittima del danno all’immagine, alla reputazione o alla sfera privata illegittimamente lesa. La quantificazione del danno spetterà al giudice caso per caso. Da ultimo, è bene ricordare a tutti i lavoratori che un utilizzo consistente di Facebook durante l’orario di lavoro potrebbe comportare sanzioni disciplinari, dal richiamo verbale fino addirittura al licenziamento, in base alla gravità della vicenda. dott. Giacomo Chiuchini [Avvocato del Foro di Arezzo]
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La Banca del Tempo ad Arezzo belle storie
di Luciana Pastorelli
L
a Banca del Tempo è un istituto di credito davvero particolare: presso i suoi sportelli non si deposita denaro bensì la propria disponibilità a scambiare prestazioni con gli altri aderenti, usando il tempo come unità di misura degli scambi. L’adesione è volontaria e l’unico obbligo che ne deriva è quello di rendere il tempo ricevuto. La Banca del Tempo è la sede dove possono essere valorizzate le capacità, le conoscenze, i saperi degli individui ed è regolata dal principio dello scambio: scambio del tempo, scambio delle prestazioni. L’elemento innovativo sta nel fatto che il tempo, offerto e richiesto, ha lo stesso valore indipendentemente dalla condizione sociale, economica, professionale di donne e uomini che aderiscono. È una esperienza che può migliorare la qualità della vita delle persone, e rispondere al bisogno sempre più diffuso di ribadire un senso di appartenenza alla comunità.
Dallo scorso anno è presente una Banca del Tempo del Comune di Arezzo, sostenuta dall’Assessorato alle Politiche per l’Integrazione e le Pari Opportunità, Ufficio Partecipazione e Decentramento (tel. 0575/377170; email integrazione@comune.arezzo.it), gestita dall’associazione “Famiglie Insieme”. La finalità del progetto è quella di sostenere le famiglie, le donne e gli uomi-
ni mediante interventi concreti legati alle necessità quotidiane:
aderirvi significa mettere a disposizione degli altri le proprie competenze e conoscenze per ottenere servizi di uguale natura, usando il “solo” tempo come unità di
misura degli scambi. Lo scambio, il valore della prestazione in tempo, indipendentemente dal servizio scambiato, la parità fra i soggetti sono gli elementi caratterizzanti questa esperienza. Il tempo, risorsa preziosa, viene valorizzato attraverso nuove modalità: obiettivo della Banca del Tempo di Arezzo è quello di creare sinergie tra le associazioni del territorio, le associazioni di categoria, i cittadini, ispirandosi ai concetti di economia solidale e sostenibile. Le attività della Banca del Tempo possono essere molto diverse: lezioni di cucina, manutenzioni casalinghe, accompagnamenti e ospitalità, babysitteraggio, ripetizioni scolastiche… ma alla base di tutto c’è l’idea che uno scambio paritario, fondato sul fatto che gli individui sono portatori di bisogni ma anche di risorse, è possibile. I bisogni e i piaceri depositati nella Banca del Tempo appartengono alla sfera delle relazioni, della quotidianità, sono azioni semplici di solidarietà tra individui, tra diverse generazioni che favoriscono la
trasmissione di esperienze e saperi tra gli aderenti alla banca. La Banca del Tempo di Arezzo ha attivato uno sportello settimanale, aperto il giovedì mattina dalle 9.30 alle 12.30 presso il Servizio Integrazione e Pari Opportunità dell’Ufficio Partecipazione e Decentramento, in piazza A. Fanfani (accanto ai locali dello Sportello Unico). Per iscriversi e avere informazioni,
bancadeltempo.arezzo@gmail. com oppure telefonare al numero 366/3649818. lu.pastorelli@libero.it
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Cento anni di Settimane Sociali dei cattolici italiani Ad Arezzo il nuovo libro di Ernesto Preziosi
cultura / 1
di Valeria Gudini
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nel 1991, l’iniziativa si è ripetuta fino a oggi, rappresentando una modalità del rapporto tra Chiesa italiana e questioni sociali. Le Settimane Sociali hanno un elemento di attualità, chiedono al laicato cristiano di individuare, in un quadro mutato, percorsi e strumenti utili a tradurre nella presente stagione il messaggio della Chiesa». Di cosa parla il libro? «Il volume fa riferimento ad argomenti sociali, evidenzia varie questioni affrontate nel corso del tempo e le raffronta con i temi attuali. Gli argomenti maggiormente trattati riguardano il mondo del lavoro, del volontariato, il diritto di sciopero, la famiglia e il rapporto con la società. Dal libro si possono ricavare molti spunti e sollecitazioni, non solo per una visione storica delle Settimane Sociali, ma anche e soprattutto in prospettiva presente e futura». Qual è il motivo di questo incontro? «Ad Arezzo si sta affermando la dottrina sociale sulla Chiesa grazie a monsignor Riccardo Fontana, grande studioso di temi sociali. Il nostro Arcivescovo ha promosso una serie di eventi-convegni dedicati a questi argomenti. Tutte queste iniziative sono state appoggiate dalle Acli». Quali sono i vostri progetti futuri? «Le Acli continueranno a parlare, riflettere, a elaborare iniziative su temi La fierezza della diversità (L’Angiolina) sociali in genere. Il 29 gennaio abbiamo il ngiolina Cipollini, meglio nota come La Sputaci, è la clochard aretina più famosa del consiglio provinciale, Novecento. Lara Pasquini rievoca la sua vicenda nella nuova edizione di un libro già pubblidove si svilupperà il cato da Helicon, questa volta arricchito da foto di Pietro Simoncini e da un ritratto dell’Ancalendario delle nostre giolina di Gastone Torini. iniziative. Parleremo Nonostante sia venuta a mancare nel 1970, la burbera vecchietta ancora oggi è nel ricordo di molti, della difesa della assurta a personaggio, se pur particolare, della città di Arezzo. Le sue fotografie – che la ritraggono Costituzione italiana, quando anziana e disincantata ripuliva le cicche – sono sparse ovunque, e la sua maschera in calco il rilancio della cultue pitturata è esposta assieme a quelle di aretini non “diversi”, ma importanti, presso un noto bistrot. ra e della formazione, Inoltre, lungo il Sentiero della Bonifica della Chiana, in località Ponte alla e cercheremo la colNave, le è stata dedicata una statua a 40 anni dalla sua morte, su iniziativa laborazione con altre di Piero Iacomoni e Barbara Bertocci, fondatori della Monnalisa spa e della associazioni per portaFondazione Monnalisa onlus. Appare evidente l’intento di tramandare la storia re avanti i nostri prodi una donna che ha scelto di vivere una vita povera ma dignitosa, la cui forza grammi». ■ Chiara Marcelli ha sfondato il muro del tempo che passa. ■
enerdì 14 gennaio, alle ore 17, presso la Curia vescovile di Arezzo sarà presentato il libro Tra storia e futuro – Cento anni di settimane sociali dei cattolici italiani (Editrice Ave) di Ernesto Preziosi. I promotori di questa iniziativa sono Azione Cattolica Italiana e Acli, con la collaborazione di Mcl e Caritas. L’autore del libro, professore all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, è una delle più importanti personalità del cattolicesimo democratico e un pensatore del mondo cattolico italiano. Alla serata parteciperà per un saluto iniziale Riccardo Fontana, arcivescovo di Arezzo. La presentazione del libro sarà curata da Andrea Olivero, presidente nazionale Acli, e Paolo Trionfini, vicepresidente nazionale di Azione Cattolica Italiana. A coordinare l’incontro è stato chiamato il professor Paolo Nepi. Enrico Fiori, presidente provinciale Acli [nella foto a sinistra], ci parla dell’evento. Che cosa sono le Settimane Sociali? «Nel settembre 1907 si è tenuta a Pistoia la prima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Da allora, con un’interruzione nel 1970 e una ripresa
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diventa AMICO del settimanale su
Grande successo per “La bohème” Premiati i vincitori del I Concorso “Carlo Meliciani” per Giovani Voci Liriche
cultura / 2 di Marco Botti
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i è concluso trionfalmente lo scorso 7 gennaio il 1° concorso “Carlo Meliciani” Città di Arezzo per Giovani Voci Liriche, patrocinato dal-
uno i vincitori dell’audizione, alla presenza del vicesindaco di Arezzo Stefano Gasperini e dell’onorevole Donella Mattesini, la quale ha ribadito il ruolo fon-
la Regione Toscana, dalla Provincia di Arezzo e dal Comune di Arezzo. L’iniziativa, prodotta assieme alla Circoscrizione 2 Fiorentina, dal Circolo Acli “Igino Ralli” di San Leo e dalle Edizioni Giorgio Vasari (coproduzione di cui la nostra casa editrice è molto orgogliosa, e che getta le basi per future collaborazioni) ha riportato dopo anni l’opera lirica in un teatro cittadino, il “Pietro Aretino” di via Bicchieraia. Sotto la direzione artistica di Claudio Santori e la regia di Fabrizio Corucci è stata messa in scena La bohème di Puccini, secondo la partitura originale scritta per solo pianoforte. Il cast, selezionato lo scorso novembre attraverso un’audizione internazionale alla quale hanno preso parte una quarantina di giovani cantanti, era composto dal tenore Vincenzo Maria Sarinelli (Rodolfo), i soprani Renata Campanella e Giselle Baulch (Mimì), i soprani Cinzia Centonza e Cristina Alunno (Musetta), i baritoni Hiroshi Hoshikawa (Marcello), Ferruccio Finetti (Schaunard) e Andrea Polucci (Benoit, Alcindoro) e il basso Diego Colli (Colline). La Serata di Gala – inizialmente prevista per il 18 dicembre e poi rimandata a causa del maltempo al 7 gennaio, – e le due repliche del 23 dicembre e del 6 gennaio, hanno segnato il tutto esaurito. Chi ha avuto il privilegio di assistere a una delle tre serate serberà nel cuore un ricordo indelebile. Una scenografia essenziale ma deliziosa curata da Sara Nocciolini e uno scintillante pianoforte sotto il palco, abilmente suonato dal maestro concertatore Leonardo Andreotti, hanno ingioiellato uno spettacolo di grande impatto emotivo che ha commosso e colpito gli spettatori dall’inizio alla fine. Il successo ha confermato che la strada intrapresa dagli organizzatori è quella giusta e che ad Arezzo, nonostante la chiusura da anni del Teatro “Petrarca”, c’è ancora una forte attrazione e sensibilità verso il mondo teatrale – anche da parte dei giovani – che ha solo bisogno di essere incoraggiata. Il 7 gennaio si è svolta altresì la premiazione degli interpreti dell’opera pucciniana. Il presidente del circolo di San Leo Fabio Ralli ha chiamato uno a
damentale della cultura, anche sotto l’aspetto economico, per uscire fuori dalla crisi. Uno dei momenti più intensi della serata è stato quando è salito sul palco il grande baritono aretino Carlo Meliciani, per molti il più grande Rigoletto di tutti i tempi, che complimentandosi per la straordinaria riuscita della rassegna a lui dedicata ha voluto riaffermare l’importanza del melodramma e della lirica italiana, che il mondo intero continua a invidiarci.
RENDERÒ
ORA
IÙ
in alto a sinistra, la soprano Renata Campanella, Carlo Meliciani e Donella Mattesini
Il premio speciale messo a disposizione dalla Presidenza della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana è stato assegnato all’incantevole voce di Renata Campanella. Ma come è stato ripetutamente detto, dall’even-
to sono usciti fuori tanti vincenti, dai talentuosi cantanti agli organizzatori, che non hanno chiesto impegni finanziari agli enti pubblici, dagli sponsor che hanno creduto nel progetto a tutti quei volontari che, investendo il proprio tempo libero, hanno offerto agli aretini l’opportunità di riprendere un cammino culturale da troppo tempo abbandonato. Nel salutare il pubblico presente e nel lanciare l’audizione del 2011, che proseguendo sulla falsariga della precedente punterà a formare un cast per mettere in scena La Traviata di Verdi, Ralli e Santori hanno rinnovato l’appello alle istituzioni locali affinché si impegnino a costituire una scuola in città per giovani voci liriche – idea peraltro già appoggiata dal sindaco Fanfani nel 2008, – che sotto l’egida di Meliciani permetterebbe ad Arezzo di ritagliarsi un ruolo nel panorama lirico nazionale. ■ immagini di questa pagina di Fotolaboratorio Sgrevi
GRANDE Io sono la comunicazione su carta. Non esiste un altro mezzo di comunicazione così: da toccare, sfogliare, riguardare, conservare e rileggere. Ecco perché con la forza concreta ma emozionale della pubblicità stampata, puoi rendere le tue campagne ancora più forti. Scopri come e i punti di forza del “Settimanale di Arezzo“ chiamando il 328/9518221
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Isabella Bossi Fedrigotti “Se la casa è vuota”: racconti di abbandono e di vita cultura / 3
di Valentina Tramutola
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on è un atto di giustifica e neanche una rivisitazione critica la nuova prova d’autore di Isabella Bossi Fedrigotti. In Se la casa è vuota, edito da Longanesi, la scrittrice trentina utilizza il racconto come metamorfosi, come passaggio di consegne. Il racconto di bambini e famiglie è dunque al centro della narrazione, così come racconterà la stessa Fedrigotti nella cornice dell’auditorium del Museo d’Arte Medievale e Moderna di Arezzo, nell’ambito del “Giardino delle Idee Winter Edition”, ricca e generosa iniziativa della Fabbrica delle Idee, che ha già regalato alla città preziosi momenti d’incontro con i nomi più autorevoli della letteratura e del giornalismo nazionale. Con il patrocinio della Provincia e della Camera di Commercio di Arezzo, l’appuntamento con Isabella Bossi Fedrigotti è previsto per sabato 15 gennaio a partire dalle ore 17. Giornalista sensibile e scrittrice di talento, la Fedrigotti legge in controluce la società, trasponendo nei propri personaggi caratteristiche pregnanti, con-
temporanee, facilmente corrispondibili. Il gioco delle responsabilità per cui si snoda il filo narrativo è capace di mettere in luce una rilettura inconfondibile. Così nascono quei personaggi bambini che a molti sembrerà di conoscere e che molti ancora saranno curiosi di incontrare: piccoli che si lasciano guidare nel percorso tracciato per loro dai genitori, con la capacità di affidarsi che i bimbi conservano intatta fino a una certa età o fino a una prematura rottura. A partire da questo paesaggio sereno, l’autrice dipana poi storie familiari unite e disunite, mascherando con la scrittura la possibilità affatto remota che si tratti di vita vissuta. D’altra parte, la scrittura della Fedrigotti è vocata al racconto familiare da tempo. Come un tornasole, la scrittrice ha indagato negli anni l’incanto del rapporto filiale, analizzando cosa lo spezza – dentro e fuori le mura domestiche, – cosa concorre a rinfocolare la fiducia e cosa allontana. Sensibile alla tematica, l’autrice prende questa volta gli occhi dei figli e si specchia nel titolo provocatorio, che è già un biglietto da visita. Il tema della casa vuota è infatti un sottofondo comune, una scatola di echi entro cui risuonano una serie di infanzie tutte per certi versi caratterizzate dall’abbandono, siano esse figlie della post-modernità o dell’arretratezza culturale e sociale. A fare da contrappunto, una serie di ritratti adulti in cui si cercano ancora – forse – i bambini di un tempo. ■
Un luogo ritrovato A un anno dal crollo riaperta la chiesa di San Benedetto
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o scorso 5 gennaio, presso la Casa di Riposo “Vittorio Fossombroni”, alla presenza dell’arcivescovo di Arezzo Riccardo Fontana, del sindaco Giuseppe Fanfani e della vicepresidente della Provincia Mirella Ricci, è stata riaperta la chiesa di San Benedetto, dopo dieci anni di chiusura e a un anno esatto dal crollo parziale del tetto e delle volte, che per tutto il 2010 sono stati sottoposti a un complesso restauro. La ristrutturazione è stata fortemente voluta dal consiglio di amministrazione dell’A.S.P. Fossombroni, che è riuscito a raccogliere i fondi necessari a mettere in sicurezza l’edificio e recuperarlo, rendendo così un bene prezioso alla città. L’intervento è stato svolto con moderne tecniche dall’impresa Zanni 3, che ha saputo rispettare e conservare l’aspetto architettonico della struttura, restituendo alla chiesa la sua autentica bellezza. Durante la ricca giornata inaugurale è stata allestita una mostra fotografica che documenta le varie fasi del recupero, sono stati raccolti fondi per lo sviluppo dei servizi di assistenza e l’Orchestra Giovanile di Arezzo, diretta da Roberto Pasquini con Giorgio Albiani alla chitarra, ha suonato musiche di Vivaldi. Per far sì che la chiesa di San Benedetto non venga nuovamente dimenticata e lasciata a se stessa, ogni domenica, alle 9.15, lo storico cappellano della ex Casa Pia don Silvano vi celebrerà la messa. ■ Serena Capponi
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È iniziato l’anno giostresco 2011 si corre giostra! di Roberto Parnetti
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on la cerimonia della Donazione dei Ceri al beato Gregorio X, che si è svolta sabato scorso, è iniziato l’anno giostresco 2011. Prima di relazionare sulla cerimonia, dobbiamo purtroppo segnalare la notizia piombata come un macigno sulla “Giostra del Saracino”, con l’annuncio del taglio del contributo di 20.000 euro da parte della Provincia di Arezzo. È stato il presidente Roberto Vasai a comunicare con rammarico al sindaco Fanfani (presidente dell’Istituzione Giostra) tale decisione. Tutto ciò a causa del fatto che, per la prima volta, non è stato approvato il bilancio di fine anno dell’Ente, con la conseguente sospensione dei contributi da erogare. Il presidente Vasai, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, ha comunque ribadito che saranno fatte verifiche, una volta approvato il bilancio, anche in base alle risorse finanziarie che saranno messe a disposizione dalla Regione Toscana, e dunque la decisione potrebbe essere rivista. La notizia, ovviamente, è stata una vera e propria doccia fredda anche per i Rettori dei Quartieri, unanimi nel ritenere che un ente quale la Provincia non può esimersi dal contribuire all’organizzazione della Giostra, patrimonio culturale non solo della città. Sembra quasi un beffa che il Saracino debba iniziare l’anno dell’ottantesimo compleanno dalla ripresa con questo handicap non di poco conto, visto che tutti gli anni l’Istituzione è costretta a fare salti mortali per trovare finanziamenti, per una manifestazione che è non solo fiore all’occhiello di Arezzo ma pure tra le massime rievocazioni storiche nazionali, candidata a entrare a far parte della lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’Unesco (l’iter si concluderà entro il 31 marzo). Nella speranza che il presidente Vasai e la Giunta provinciale riescano a reperire tali fondi, torniamo sulla cerimonia dell’Offerta dei Ceri al beato Gregorio X. La manifestazione, che è stata introdotta nel programma delle collaterali alla Giostra nel 1997, è di antiche origini e se ne trova menzione nello Statuto della città del 1327, quando fu deciso che ogni anno si dovesse solennizzare l’anniversario della morte di Tedaldo Visconti (eletto al soglio pontificio nel 1271) con una imponente cerimonia in Duomo e con l’offerta di 100 libbre di cera. La cerimonia ha visto sfilare, come consuetudine, le rappresentanze in costume dei Quartieri oltre al Gruppo Musici, agli Sbandieratori e ai Fanti e Valletti del Comune. In cattedrale i Rettori hanno poi consegnato al parroco don Alvaro Bardelli i ceri decorati, che come ogni anno sono dipinti dalla senese Rita Rossella Ciani, e una donazione in denaro che sarà devoluta ai bambini di Betlemme. ■
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ANNI DI
GIOSTRA
“Il Settimanale di Arezzo”, in occasione dell’ottantesimo anno dalla ripresa della Giostra del Saracino, vuole omaggiare la rievocazione riservando uno spazio nel quale saranno pubblicate notizie, cronache di edizioni, personaggi o episodi della storia della manifestazione. Tale rubrica sarà ospitata nei numeri che usciranno nel 2011 e che prevedono la pagina sul Saracino
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enerdì 7 agosto 1931 è la data della ripresa della Giostra del Saracino, voluta dal regime fascista, che perseguiva la ricostruzione storica del Paese, riesumando le manifestazioni folcloristiche nell’ottica di esaltare le “italiche virtù guerriere”. La prima edizione si svolse in maniera anomala rispetto a come accade oggi: innanzitutto furono cinque i rioni che si battereno per conquistare la bandiera di raso color amaranto, la medaglia d’oro e la targa di bronzo (la Lancia d’Oro sarà infatti introdotta dal 1932). I cavalieri, due per rione, corsero rispettivamente quattro carriere sulla lizza – sistemata in via di Seteria – e a vincere fu il rione di Porta Burgi con Giovan Battista Casucci e Duilio Gabrielli. Questi i risultati della prima edizione: Rione Porta Fori: 2 - 2 - 1 - 2 (totale 7 punti); Rione Porta Burgi: 1 - 3 - 2 - 3 (9 punti, ridotti poi a 8 per una penalizzazione); Rione di Saione: 1 - 3 - 0 - 2 (6); Rione Colcitrone: 0 - 3 - 0 - 2 (5); Rione di Santo Spirito: 3 - 0 - 0 - 0 (3) ■
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Relax! il boccalone
di Riccardo Niccolini UPO CIPOLLA, UNO CHE ALLA FINE È TUTTI: A segno l’operazione “tombola free” l nuovo anno si apre all’insegna della giustizia, in seguito all’arresto di un’organizzazione criminale che, durante le festività appena trascorse, mirava ad aggiudicarsi i premi delle tombole. La strategia si fondava sull’infiltrazione, già dalla primavera 2010, di alcuni elementi del gruppo all’interno dei principali circoli Arci della città. Una volta inseriti e riconosciuti, questi si proponevano come banditori ufficiali o pescatori di numeri. Poi il gioco era semplice, in quanto tra il pubblico si nascondevano dei complici, che con segni e messaggi cifrati comunicavano i numeri da estrarre. L’abilità del lettore si concentrava nello sbirciare i numeri dal bussolotto, proprio nel più losco e classico dei modi. Così facendo, dal giorno della vigilia alla passata Befana, i mascalzoni si sono aggiudicati un paio di ambi, una sola terna per non dare troppo nell’occhio, tre quaterne, quattro cinquine e ben sei tombole. A insospettirsi del banditore è stato un attento giocatore, il signor Upo Cipolla, il quale, ben conoscendo i numeri della Smorfia, cinema: Tron Legacy aveva notato più di un errore nelle citazioni. Dopo avere chiamato un amico poliziotto, sono partite le in989: il presidente della società informatica Encom e creatodagini e la conseguente scoperta di un garage nel quale venivano re del famoso videogioco Tron, Kevin Flynn (Jeff Bridges), ammucchiate le vittorie. La refurtiva comprende: torrone, vodka, scompare nel nulla. Vent’anni dopo suo figlio Sam (Garrett pandori, panettoni, prosciutti, salami, spumanti, confezioni di Hedlund) viene avvisato dall’ex socio del padre, Alan Bradley zampone, biscotti, limoncello e una targhetta di riconoscimento (Bruce Boxleitner), di una strana telefonata giunta dal vecchio del circolo Ghiaione. ■ ufficio di Kevin. Recatosi a controllare, Sam si ritrova catapultato in una realtà virtuale dominata da Clu, un programma dall’aspetto identico a quello del Kevin di vent’anni prima. n occasione del nostro primo appuntamento del 2011, voSalvato da Quorra (Olivia Wild), Sam si ritrova faccia a faccia col gliamo ribadire il concetto del Chilometro Zero, non una padre, imprigionato nella rete da lui stesso creata. Riabbracciatisi, ma ben due volte! Per farlo rammenteremo la Ribollita, stopadre e figlio cercano di fermare Clu e di tornare nel mondo rica pietanza aretina. Questo piatto racchiude in sé il vero sireale. Nel 1982 la Disney porta sul grande schermo Tron, stupendo il mondo con i gnificato del prezioso concetto. Il significato culturale e quello suoi effetti visivi e con l’intrigante e avveniristica storia dell’uomo che entra nella rete, ambientale – inteso come capacità di relazionarsi all’ambiente abbattendo ogni barriera tra il nostro mondo e quello della realtà virtuale, tra gli umani che ci circonda. Ribollita, per gli aretini, vuol dire anche e i programmi. identità e vanto per la buona tavola. È un occasione per riA distanza di 28 anni Jeff Bridges e Bruce Boxleitner riprendono rispettivamente appropriarci di gusti e usi culinari che gettano lo sguardo poco i ruoli di Kevin Flynn/Clu e Alan Bradley/Tron nel seguito Tron Legacy. Il sequel di al di là dell’uscio, nell’orto. Quelli di voi che ce l’hanno posKosinski si mostra ossequioso nei confronti dell’originale, in tutto e per tutto, e da quesono davvero comprendere il significato e il gusto di prodursi sto punto di vista l’operazione ha i suoi bei motivi di interesse. Tralasciando le citazioni e quei pochi ortaggi, in gran parte invernali, che compongono la i rimandi letterali, che pure abbondano (vedi ad esempio la sequenza dell’apertura della ribollita. Per farvi una buona ribollita a chilometri zero, tranporta blindatissima), il tentativo di Legacy è più nobile e, se vogliamo, ambizioso: riprone un po’ di pane raffermo, vi servono durre Tron a livello strutturale, concettuale e fruitivo. Cameo dei infatti: pomodori, fagioli secchi, cavolo Daft Punk con una colonna sonora particolarmente interessante: il nero, cavolo verza, cipolla, porro, sedano, duo francese alterna partiture orchestrali, intermezzi semi-ambient carote, aglio, pepolino o timo, olio extrae tipici retrofuturismi à la Daft Punk, con risultati complessivavergine. Buon Anno e buon appetito. ■ mente ottimi. ■
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chilometro zero
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Jacopo Fabbroni
Fabio Mugelli
Arezzo
APPUNTAMENTO AL 21 GENNAIO gratis nelle seguenti edicole: EDICOLA “SAN MICHELE”, piazza San Michele – “TIRA E MOLLA”, via Romana 98/A – EDICOLA PANCI SARA, piazza Saione – EDICOLA “CAMPO DI MARTE”, via Vittorio Veneto 55 – EDICOLA CITTI & CO., piazza della Repubblica, Stazione FS – EDICOLA FAFFINI LORETTA, via F. Redi angolo via Cocci – EDICOLA AMARANTO, via Fiorentina – EDICOLA MARTINI, via di San Leo 5 – NEWS EDICOLA, via Monte Falco 11 – “IL FUMETTO”, loc. Quarata – EDICOLA FABIANELLI MONIA, via Erbosa – “PAPER & CO.”, viale Amendola 15, negozio n. 5, Centro Commerciale “Setteponti” – EDICOLA FAGIOLI GABRIELE, via Vittorio Veneto, Belvedere – EDICOLA STADIO PERLINI FRANCESCO, via Giotto angolo via Tiziano – EDICOLA DELL’OSPEDALE, Ospedale “San Donato” – EDICOLA KENNEDY, via Kennedy 1 – EDICOLA “I GIRASOLI“, via Benedetto Croce 115 – EDICOLA SCOSCINI CLAUDIO, via Alfieri – SCARTONI LAURA & C., piazza San Giusto 11 – EDICOLA GIOTTO, piazza Giotto 19 – PAPERSERA, corso Italia 192 – EDICOLA SECCIANI VERUSKA, Rigutino S.S. 71 – EDICOLA CARTOLERIA “MARTINA”, loc. Battifolle – LA BOTTEGA DI GIACCO, loc. San Giuliano 32 – “LO STRILLONE”, via Guadagnoli – EDICOLA SCARTONI PIERO, piazza San Jacopo – EDICOLA TABACCHERIA N. 1, via Cavour – EDICOLA AMIDELLI EDDA, via Porta Buia – EDICOLA FONTEROSA, via Pacioli – EDICOLA “DA TONI”, viale Mecenate – EDICOLA CARTOLERIA “C’ERA 2 VOLTE”, via Tarlati – “LA TUA EDICOLA”, via Fiorentina 171
il settimanale di
Il giornale dei cittadini, delle imprese e delle famiglie aretine gratis in edicola dal venerdì
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Arezzo sport
LUNA PARK AREZZO
di Luca Stanganini
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una Park Arezzo, continua a lavorare a pieno ritmo, nonostante siano cambiate alcune delle attrazioni (Iacona, Del Grande), nell’attesa che arrivi il nullaosta per vedere all’opera le nuove (Bucci), confidando che vengano riparate le migliori appena comperate (Bacis, Pecorari).
Insomma, un tagadà che ruota e balla, con la conseguenza di vedere all’opera la solita squadra volenterosa ma senza la continuità e la qualità necessaria per garantirsi il traguardo minimo dell’annata, ovvero la salvezza diretta, ben poca cosa per un (poco) Atletico Arezzo, nome fasullo, ma blasone d.o.c. Domenica scorsa, l’Arezzo è riuscito a non cadere dentro al pozzo di San Patrizio di Orvieto, ma solo per pura casualità, o quasi. Un rigore fallito dai locali, i quali hanno finito la gara con due uomini in meno, rischiando comunque di pareggiare; un gol, quello di Recchi, segnato di testa da fuori area, cosa che si vede solo in queste categorie. Va bene, non facciamo tanto gli schizzinosi, in fondo erano più importanti i tre punti, per giunta contro un’avversaria diretta nella lotta di cui sopra. Però l’andazzo non sembra essere dei migliori, considerando s siderando anche la gara dell’antiBefana, con gli amaranto usciti a capo chino dall’altroo scontro diretto, contro la Sestese, per giunta dopo essere passati ben due volte in vantaggio. v n tanaa dell’OrCosì, l’Arezzo se stese con la Sestese, andando a vincere poi nella vietana. g ginare Ma sì, giochiamo con le parole! Allora, proviamo a immaginare che, dopo Pecorari, l’Arezzo potrebbe riportare in amaranto per esempioo Terra. Coppola avrebbe Raso e Terra, proprio come Oronzo Canà aveva Sella e Cavallo.
Perdonate, ma negli spalti si sente di peggio. Per esempio, Raso che fa la barba al palo, Ascenzi che sale come un ascensore, il Rubechino Recoba, i rinterzi di Terzi, persino gli aLancini di Montalbano, per citare un famoso episodio della saga del commissario interpretato da Luca Zingaretti, neo-dirigente amaranto. Qualcuno dice anche che siamo brutti come il Fei, niente contro il buon Giacomo, attaccante di belle speranze. Insomma, nel tagadà amaranto vince l’ironia, nell’attesa della prossima partita, sperando sia una vittoria anziché la scivolata su una Bucci di banana. L’ennesima sCoppola potrebbe dimostrarsi fatale. Ma noi, poveri tifosi disillusi del Luna Park Arezzo, la prendiamo con il sorriso, stavolta. Peggio di così, si può solo migliorare. ●
La SBA guarda al futuro e investe sul Mini-Basket
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li investimenti della società, un incessante lavoro nelle scuole e la professionalità di tanti tecnici hanno permesso alla ere Scuola Basket Arezzo di diffondere sempre di più la pallacanestro anche tra i più piccoli e, di conseguenza, di far crescere il proprio settore di mini-basket. tare su Attualmente il mini-basket della SBA, la più grande società ad azionariato popolare dell’intera provincia aretina, può contare enti, tre oltre 120 bambini, nati tra il 1999 e il 2006 e divisi, tra Arezzo e Castiglion Fiorentino, in otto gruppi: un gruppo di Esordienti, di Aquilotti, due di Scoiattoli e due di Pulcini. n Le modalità di lavoro e di allenamento cambiano da un gruppo all’altro: solamente gli Esordienti del 1999 disputano un campionato e iniziano a ricevere i primi rudimenti di pallacanestro, mentre per i bambini più piccoli non si tratta di vero e proprio basket, ma di un’attività motoria con la palla e senza agonismo, volta a stimolare la crescita e i movimenti del corpo. allacaneQuesto movimento è in costante crescita e, anno dopo anno, sono sempre più i bambini che stanno iniziando a giocare a pallacanederito al stro: il boom di iscrizioni si lega soprattutto al lavoro svolto dalla società in molte scuole della provincia. La SBA ha infatti aderito esto proprogetto federale “Easy Basket”, che vuole portare la pallacanestro nelle scuole coinvolgendo bambini e maestri. Tramite questo tto ogni anno con getto, la società aretina entra in contatto oltre 22 mila bambini e riesce a raggiungere zone dove il basket non ha una grande tradizione: il lavoro maggiore è portato avanti in Val di Chiana, dove la SBA spera di riuscire a creare futuri centri di mini-basket. «Possiamo ritenerci soddisfatti – commenta il segretario della SBA Federico Fracassi, – il mini-basket è in crescita e riusciamo a far giocare sempre più bambini. Di questo va reso merito a tutti quei tecnici che, coordinati da Paolo Bruschi, la mattina portano avanti i progetti nelle scuole e la sera sono in palestra ad insegnare: è un sacrificio grande ma che facciamo con grande piacere perché facciamo divertire tanti bambini e ci permette di arrivare in zone, come la Val di Chiana, dove la pallacanestro non ha mai avuto una grande tradizione». ●
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La Scuola Nuoto per adulti: rimettersi si in forma dopo le vacanze natalizie
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opo gli eccessi e il riposo delle festività natalizie, il nuoto è l’attività migliore per smaltire i chili hili e riattivare il fisico. Proprio per rispondere a queste due esigenze stanno per prendere il via, a, organizzati dalla Chimera Nuoto presso il Centro Sport Chimera, i corsi della Scuola Nuoto o per Adulti. Il nuoto è uno sport non traumatico che permette, in maniera graduale, senza stress né fretta ma con risultati tangibili, di riprendere l’attività motoria: con questi corsi, la Chimera Nuoto permette agli adulti di perseguire tutti i vantaggi legati alla pratica sportiva e di ritrovare la forma migliore. «Una delle principali finalità della Scuola Nuoto - spiega Marco Magara, direttore tecnico della Chimera Nuoto, - è di permettere a tutti di svolgere un’attività fisica tonificante e dimagrante che, associata a uno stile di vita adeguato e al giusto movimento, permetta di recuperare in breve tempo la forma migliore e di stare bene». Oltre agli obiettivi specificatamente legati al periodo post-natalizio, nella Scuola Nuoto per Adulti è possibile ritrovare tutti i vantaggi di un’attività motoria svolta in piscina, dunque legati alla sicurezza e alla formazione nelle acque: imparare a nuotare, perfezionare la propria tecnica, integrare un’altra attività sportiva…
La Scuola Nuoto, attraverso due allenamenti settimanali, permette di svolgere un’attività motoria con regolarità e continuità: i corsi sono strutturati per fornire un percorso didattico progressivo che porta a migliorare gradualmente la condizione psico-fisica e ad aumentare le capacità tecniche di nuoto. «I giorni di allenamento sono fissi - continua Magara, - ma la Chimera Nuoto si
rende disponibile ad organizzare corsi ad hoc per venire incontro alle esigenze di ognuno. Una delle novità della nostra Scuola Nuoto sta nella metodologia di
insegnamento, definita “attiva”. Perdiamo poco tempo in spiegazioni teoriche, perché privilegiamo le azioni: diamo un obiettivo e gli atleti imparano a raggiungerlo tramite la pratica. Inoltre le lezioni di gruppo permettono di fare conoscenza e di socializzare, altro fattore che facilita l’insegnamento: il singolo vede gli altri e riceve da loro gli stimoli per imparare e per fare sempre meglio». I corsi prenderanno il via a partire da lunedì 31 gennaio 2011, ma le iscrizioni sono aperte da lunedì 17 gennaio. Per avere ulteriori informazioni è possi-
bile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera, chiamare Marco Magara al 347/42.49.641 o scrivere a info@chimeranuoto.it. ●
LIONS HOCKEY AREZZO
Serie A1
Non inizia bene il 2011 dei Lions di Serie A1, che devono inchinarsi a sette secondi dalla fine dell’incontro, quando l’attaccante estense Sommadossi trova lo spiraglio giusto per portare sul 6 a 5 a proprio favore le sorti dell’incontro. E pensare che Arezzo aveva già compiuto un mezzo miracolo, riuscendo a passare da un passivo di 5 reti a 2 a un insperato pareggio a sei minuti dal termine della gara. La partita è stata veramente strana: per prima cosa si è di nuovo dovuta disputare a Empoli per l’ennesima indisponibilità delle Caselle; nel primo tempo è filata via liscia e praticamente senza penalità; nel secondo tempo la coppia arbitrale è salita in cattedra, evidenziando un’insana voglia di protagonismo e comminando alle due formazioni ben 72 minuti di penalità, di cui 16 ad Andrea Montanari e 18 a Massimo Stevanoni. Nelle fila dei Lions ancora una nota di merito a Rok Nahtigal il quale, seppur febbricitante, ha preso per mano la squadra nei momenti peggiori, innescando il processo di rimonta nel secondo tempo; tra gli estensi ottima prestazione dello statunitense Youmans, autore di ben quattro reti, ma anche di una serie di falli “tattici” e “provocatori”, che ce lo fanno sicuramente apprezzare dal punto di vista tecnico, ma non certo dal punto di vista umano. Per i Lions due reti di Di Fabio, una di Rok Nahtigal, una di Stevanoni e una di Luca Montanari.
Rok Nahtigal, protagonista di giornata
Serie B
Esordio con successo per 13 reti a 4 della terza formazione dei Lions, impegnata nella prima giornata del campionato di Serie B contro la formazione laziale di Ariccia. La giornata è stata sicuramente di piena soddisfazione per tutti, perché questa squadra costituisce una piccola scommessa della società, che l’ha creata soltanto per dar modo di giocare a discreto livello a tutti coloro che si sono avvicinati da poco al movimento, e non trovano chiaramente spazio nelle serie superiori. Erano infatti cinque gli esordienti assoluti con la maglia giallonera nel “loro” campionato, ed è stato molto bello vedere l’integrazione che si è creata tra loro e gli “esperti” (un ’94, un ’92 e due ’90), chiamati a sostenerli in questa esperienza. Ben nove giocatori sono andati a segno, con Schiti che ha fatto la parte del leone con quattro realizzazioni, Caruso (esordiente) con due e una ciascuno di Tognozzi, Cuseri, Patriarchi, Graverini (esordiente), Tamiazzo, Gallorini e Valdambrini. Impegni da catena di montaggio per i Lions nel prossimo weekend, con ben cinque partite che si disputeranno tra le mura amiche delle Caselle. Si inizierà alle 18.30 di sabato con la Serie A2, impegnata contro i Draghi di Torino, e si continuerà alle 21 con l’impegno di Serie A1 contro la formazione piemontese di Monleale. Domenica triplice sfida Arezzo-Latina: alle 11 l’Under 13, alle 14 l’Under 20 e alle 16 la Serie B. ●
sport 14
Arezzo
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Arezzo sport
Miete successi uno dopo l’altro il Circolo Schermistico Aretino in quest’inizio stagione
E
miete successi la giovane (e predestinata?) campioncina dell’associazione sportiva di piazza San Giusto, Camilla Rossi. «Camilla ha undici anni, e sono quattro quelli da cui pratica l’attività – ci racconta Alessandro Nespoli, giovane e titolato maestro del circolo. – È assolutamente innamorata della scherma, ma sono i risultati a dimostrarlo prima di tutto, senza tale passione sarebbero impossibili da raggiungere. Essendo così giovane in realtà è entrata solo quest’anno nella categoria Bambine, la prima di quelle interne alla Federazione, e si è dunque trovata a disputare le sue prime vere gare ufficiali; nessun problema, dico solo che le ha vinte tutte». Davvero impressionante. Un exploit inatteso o previsto? «Sapevamo che aveva una marcia in più, anche la scorsa stagione aveva vinto ogni gara a cui aveva partecipato, ma non ci aspettavamo una superiorità così schiacciante. Ogni incontro dimostra non solo una superiorità tecnica, ma soprattutto una maturità a livello mentale impressionante: più l’avversaria è forte, più Camilla scherma bene». Prima è arrivato il successo alla prima prova interregionale, poi, a Ravenna, quello alla prima prova nazionale; se continua così si giocherà certamente il titolo italiano. «Durante la gara di Ravenna non ha lasciato nulla alle sue avversarie, subendo soltanto 7 stoccate, a fronte di quasi 90 messe a segno, soprattutto nelle fasi finali, quando il valore delle schermitrici che si trova di fronte inizia a essere più elevato. Ne sono testimonianza la semifinale, vinta contro Rebecca Ravagli (Sporting Center Prato) con il punteggio di 10 a 2, e la finale contro Costanza Pagnin (D.L.F. Venezia), che Camilla si aggiudica con un perentorio 10 a 0. Ovviamente nessuno vuole metterle assolutamente pressione, è davvero solo una bambina, e finché si diverte così è una gioia per tutti». Non c’è stata solo Camilla. «In effetti consideravamo quasi impossibile replicare le due ultime stupende stagioni, eppure l’inizio di questa è, se possibile, anche meglio. Marco Vannucci e Gaia Pieri stanno ottenendo ottimi risultati, ma è il movimento in generale che sta crescendo». E lei è stato nominato miglior Maestro della passata stagione… «Eh sì, è arrivato anche questo riconoscimento. Lo scorso settembre a Pistoia, alla I Festa Regionale della Scherma, mi hanno premiato per la stagione scorsa come miglior Maestro; il merito non è certo solo mio, ma degli ottimi risultati dei ragazzi, e va diviso con i miei ottimi collaboratori». ● Marco Beoni
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