Il Settimanale di Arezzo 46

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Anno 2 numero 46 • venerdì 28 gennaio 2011 • COPIA GRATUITA foto di copertina di Andrea Bardelli

Arezzo il settimanale di

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Il giornale dei cittadini, delle imprese e delle famiglie aretine gratis in edicola dal venerdì

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in questo numero pagina 6

pagina 3

pagina 7

POLITICA E IMPRENDITORIA,DIAMOCI (NEL SENSO BUONO)

UNA MANO

di Fabrizio Piervenanzi

pagina 4

UFFICIO

DEL TURISMO: I DUBBI SUL NUOVO BANDO SECONDO LA SOCIETÀ TITOLARE DEL SERVIZIO FINO ALLO SCORSO ANNO

nostro servizio

pagina 5

UN

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CANDIDATO PER IL

TERZO POLO

di Ilaria Gradassi

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“IL MELOGRANO”: PER UNA NUOVA CULTURA DELLA MATERNITÀ

di Luciana Pastorelli

pagina 7

GENNAIO

E FEBBRAIO: MESI DI RECUPERO E OCCASIONI DI BENESSERE

a cura della dott.ssa Barbara Lapini

pagina 8

DERIVA

E RINASCITA: LORENZO CONTA UNA PARABOLA DI VITA

Arezzo il settimanale di

è una testata edita da Edizioni Giorgio Vasari s.r.l.

Il giornale dei cittadini, delle imprese e delle famiglie aretine gratis in edicola dal venerdì

Anno II numero 46 – venerdì 28 gennaio 2011 Direttore Responsabile: Francesco Ciabatti, email f.ciabatti@fastwebnet.it Vicedirettore: Marco Botti Redazione: Enrico Badii, Andrea Bardelli, Monia Barelli, Marco Beoni, Serena Capponi, Fernanda Caprilli, Marco Cavini, Giacomo Chiuchini, Dory d’Anzeo, Jacopo Fabbroni, Claudia Failli, Sara Gnassi, Giulia Grilli, Ilaria Gradassi, Valeria Gudini, Giacomo Manneschi, Chiara Marcelli, David Mattesini, Paco Mengozzi, Fabio Mugelli, Riccardo Niccolini, Roberto Parnetti, Luciana Pastorelli, Fabrizio Piervenanzi, Luca Piervenanzi, Luca Stanganini, Valentina Tramutola Foto: Andrea Bardelli, Roberto Parnetti, Felice Rogialli Amministrazione: Edizioni Giorgio Vasari s.r.l., via Montefalco 50, 52100 Arezzo (AR), tel. 328/9518221, fax 0575/409175, email edizionivasari@aruba.it Per le vostre pubblicità chiamate il 328/9518221 o scrivete a ilsettimanalediarezzo@gmail.com Stampa: La Zecca srl, via Umberto Terracini 25/27, 52025 fraz. Levane – Bucine (AR), tel. 055/9180101, fax 055/9180412, email info@tipografialazecca.it Autorizzazione Tribunale di Arezzo 02/2010 del 10 febbraio 2010 Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione al n. 19155 È vietata, senza formale autorizzazione, la riproduzione totale o parziale di testi, disegni, foto e pubblicità riprodotti su questo numero

EG V

AMEDEI

di Valentina Tramutola

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SELENE LUNGARELLA: «CANTO PER VOLARE SUI MIEI SOGNI»

di Marco Botti

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MEDICI E TARLATI

SI INCONTRANO A TAVOLA

di Giulia Grilli

pagina 11

GIOSTRA La Fondazione Monnalisa onlus, il “Settimanale di Arezzo” e le Edizioni Giorgio Vasari sono partner nel promuovere la crescita della comunità di Arezzo e il benessere delle persone che vi abitano

PATRIMONIO DELL’UNESCO?

di Roberto Parnetti

AREZZO SPORT pagina 13 PODISTICA AMATORI, IN CORSA

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DI CORRERE

pagina 15 LA

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di Gigi Paggetti

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RAC-

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Politica e imprenditoria, diamoci una mano (nel senso buono) riflessioni

di Fabrizio Piervenanzi Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi Luigi Einaudi (presidente della Repubblica Italiana 1948-1955; nella foto in alto a destra)

A

bbiamo scelto questa citazione per aprire le nostre settimanali riflessioni, perché ci è sembrata – purtroppo – particolarmente attuale e in grado di farci affrontare almeno due dei maggiori problemi del momento: la crisi economica e lo stallo istituzionale. Ma è pure in grado di estendere, dal Paese alla città, dei suggerimenti, dei consigli e volendo delle norme di comportamento, presso chi di politica si occupa. Di maggioranza o opposizione che sia. Parlando di aziende, il pensiero non deve andare ovviamente solo ed esclusivamente alle grandi, nazionali o multina az multinazionali.

Vogliamo g invece so soprattutto p intendere tutte quelle tenute in piedi da poche persone, a volte anche una o due, alzan la serranda di un laboratorio, di un negozio, di un ufficio. Quelle cioè, che stanno tenendo che tutte le mattine alzano in piedi il Paese. E che meritano di essere incoraggiate a continuare su questa strada.

Abbiamo trovato le parole di Luigi Einaudi, in più di un’occasione, sulle pareti di una ditta artigiana o di un pubblico esercizio. Bisognerebbe forse che anche la politica incorniciasse quelle parole e le mettesse in bella vista negli uffici dei suoi rappresentanti. Suggerendo loro di leggerle tutte le mattine. Per verificare se quanto stanno facendo supporta, aiuta e incoraggia quanti ad esempio si sono fatti ipotecare una casa per aprire un attività. O se invece li stanno “molestando, inceppando e scoraggiando” come disse Einaudi. Questo nel Paese come nella città. Continuiamo a convivere con una burocrazia troppo spesso asfissiante, che assorbe tempo e denaro a chi vorrebbe occupare la maggior parte della sua giornata lavorativa magari per aggiornarsi, perfezionando o inventando nuovi prodotti o servizi, da offrire ai suoi clienti. A volte, titoli particolarmente minacciosi (Pugno di ferro contro…) campeggiano su alcuni giornali come solenni e gravi avvertimenti, nei confronti di chi normalmente, tutte le mattine, va semplicemente a fare i suo lavoro e cerca di farlo nel miglior modo possibile. In un momento molto triste, in generale per tutte le attività. Naturalmente a quelli che vengono presentati come avvertimenti, si associano poi le relative e immancabili sanzioni pecuniarie. Intendiamoci, siamo per le

regole. Ma spesso notiamo che si potrebbe arrivare a migliorare il lavoro di tutti, semplicemente costruendole insieme a chi deve rispettarle. In un clima di collaborazione e interesse reciproco. E non sempre accade. E chi opera con impegno e dedizione (la maggior parte nel nostro Paese) è portato a

pensare amaramente che in Italia se viene “sorpreso a lavorare” dovrà prepararsi a dare tutte le giustificazioni del caso. A prescindere dai problemi nazionali, riteniamo che sulle realtà locali si possa fare molto per condividere percorsi, dar vita e sostenere progetti comuni. Materie che attengono alle associazioni di categoria, ai vari Enti preposti. E in particolar modo alle Amministrazioni locali. Abbiamo sentito con piacere qualche voce della politica cittadina, che intende avvalersi per le prossime elezioni e non solo, del contributo di persone provenienti dal mondo imprenditoriale. Lo faccia. Entrambi gli schieramenti non avranno difficoltà a trovare (se vogliono) figure oneste, pragmatiche e abituate a risolvere problemi. Roberto Gervaso dice: “L’Italia sta in piedi perché non sa da che parte cadere”. E anche perché “migliaia, milioni di individui, lavorano, producono, risparmiano”, come disse Luigi Einaudi. ■ fabrizio.piervenanzi@gmail.com

e ti accompagnano in ci città citt itt ittà (e a ballare!)

per segnalazioni, richieste, domande scrivete a ilsettimanalediarezzo@gmail.com il

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Ufficio del Turismo: i dubbi sul nuovo bando secondo la società titolare del servizio fino allo scorso anno

“B

envenuti ad Arezzo” è il nome del punto di accoglienza e informazioni turistiche del Comune di Arezzo. Lo scorso anno a vincere il bando per l’affidamento del servizio è stata la Ideazione srl, società di Alba, che ha cercato e assunto competenze

in loco per svolgere il lavoro richiesto, nella specie guide patentate delle province di Arezzo e Firenze e personale con competenze e qualifica professionale, aventi alle spalle studi in Storia dell’Arte, Beni Culturali o Lingue Straniere. Passato un anno, il bando viene ripetuto con alcuni significativi cambiamenti: questa volta si tratta di una selezione riservata alle associazioni di volontariato e promozione sociale regolarmente iscritte all’albo regionale e sezione provinciale. Una dicitura che, di fatto, esclude Ideazione Srl, che invece è una società a responsabilità limitata. Nadia nostro servizio Farchetto, socia e dirigente del settore Gestioni Esterne di Ideazione, non ci sta e annuncia ricorso al Tar: «Mi sembra abbastanza singolare che una società che gestisce un servizio non sia messa nelle condizioni di partecipare al bando per l’anno successivo. Dico partecipare, mica vincere. L’Amministrazione comunale ha giustificato le scelte effettuate adducendo motivi economici, inoltre chiamare le associazioni di volontariato e promozione sociale è una prassi che il Comune di Arezzo ha adottato anche per servizi socio-assistenziali. Dal nostro punto di vista, ci sono cose che non quadrano. Intanto, società come la nostra hanno, è vero, un costo maggiore ma ciò è dovuto al fatto che noi paghiamo le tasse e l’iva, non mi sembra corretto essere discriminati per questo. Poi l’Amministrazione comunale avrebbe potuto redigere un bando diminuendo il monte ore e la base d’asta, e lasciare a quel punto la scelta alle società se partecipare oppure no. Invece ha blindato il bando in modo che potessero partecipare solo certi tipi di associazioni. Infine, è strano che per un servizio identico l’Amministrazione decida un anno di utilizzare una procedura aperta mentre quest’anno, pur richiedendo gli stessi requisiti, la stessa esperienza professionale, anche se per un numero di ore leggermente inferiore, il servizio non viene considerato tra le attività soggette alla Legge 163/2006, il cosiddetto “Codice degli Appalti”.

vita della città

Tra l’altro, il punto “Benvenuti ad Arezzo” è un ufficio turistico a tutti gli effetti, frequentato per l’80 per cento da stranieri. Nell’avviso di selezione viene definito “centro accoglienza e

informazioni”, in modo da aggirare le disposizioni della Legge regionale 42/2000 sull’accoglienza turistica». C’è un altro punto che la Farchetto intende sottolineare: «Se si fosse trattato di una normale procedura aperta, le persone impiegate nell’ufficio avrebbero avuto garanzia di essere assorbite dalla ditta subentrante. In questo caso non c’è purtroppo nessuna garanzia, e dal 16 febbraio quelle persone saranno a spasso».

A onore del vero, Nadia Farchetto ha chiesto delucidazioni al Comune, che sono arrivate per iscritto dalla dirigente del settore, dottoressa Chianucci, ma le spiegazioni non hanno convinto gli amministratori di Ideazione srl che si prepara, come detto, a ricorrere al Tar.

Infine, la Farchetto si lascia andare a un’ultima considerazione: «Ad Arezzo è stata chiusa l’Agenzia di Promozione Turistica, adesso il servizio di accoglienza viene affidato a volontari. Eppure la realtà turistica in Toscana è più importante che altrove, e mai come adesso ci sarebbe bisogno di professionalità. Nel mese di agosto il punto “Benvenuti ad Arezzo” ha contato 13.000 passaggi. Non sarebbe più sensato affidare un tale servizio a professionisti?». N.B. Nel momento in cui l’articolo è stato scritto, le buste relative all’avviso di selezione pubblica non sono state ancora aperte, ma è ragionevole presumere che lo saranno nel momento in cui il giornale sarà in distribuzione.

“IL SETTIMANALE DI AREZZO”, COME SEMPRE, È DISPONIBILE AD ACCOGLIERE CHIARIMENTI E PRECISAZIONI CHE PROVENGANO DALLE PARTI INTERESSATE. ■

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L

a prossima sfida per chi occuperà la poltrona di sindaco di Arezzo ha già due protagonisti certi: Giuseppe Fanfani per il Pd e Grazia Sestini per il PdL. Ancora nessu-

na notizia, invece, dal cosiddetto Terzo Polo, l’asse che a livello nazionale vede alleati Fini, Casini e Rutelli, e che anche a livello locale sembra assumere una sua consistenza. È ragionevole presumere che il Terzo Polo presenterà un suo candidato, ma sul nome ancora niente di certo. Non è da scartare l’ipotesi di un candidato “esterno”, vale a dire un personaggio non ancora inserito dentro Udc, Fli o Api, ma che accetterebbe di candidarsi a guidare il neonato schieramento. Nell’ipotesi di candidatura interna, uno dei nomi più ricorrenti è quello di Simone Palazzo, astro nascente del partito guidato da Casini. Trentasei anni – sarebbe dunque il candidato a Sindaco più giovane che Arezzo ricordi, – di Ilaria Gradassi Palazzo si è distinto negli ultimi tempi in Consiglio provinciale per la sua battaglia – vinta – a favore del quoziente familiare e degli studi di settore riferiti alle aziende. A lui abbiamo chiesto quanto c’è di vero nelle voci che lo vogliono candidato sindaco.

le voci

Un candidato per il Terzo Polo. Quale alternativa per il governo della città?

SCELTE DA CONDIVIDERE

«L’Udc – ci risponde – non ha deciso nulla. Io mi ritengo un uomo di partito: quando c’è stato bisogno di me, ci sono stato. E così sarà in futuro. Mi fa piacere riscontrare stima e appoggio tra i miei compagni e se realmente ci fosse una richiesta, non potrei che essere disponibile. Ma quello che è rilevante non è la mia eventuale candidatura, bensì il mio sostegno alla costruzione del Terzo Polo ad Arezzo: questo è il lavoro che sto portando avanti, la politica che sto conducendo in Consiglio provinciale». Palazzo, insomma, non scioglie i dubbi: si sente innanzitutto legato al partito e alle sue scelte, e con umiltà ci rimanda alla necessità di accordo tra gli elementi del Terzo Polo, che insieme dovranno individuare un candidato unitario, in grado di soddisfare tutti. GIOVANE, ATTIVO E MODERATO

Nel 2006, alla sua prima candidatura, Palazzo ottenne 260 preferenze, poco meno dei Pd e Sel interrogano se stessi, suoi allora compagni di partito, poi passati al PdL. Oggi lui è ancora nell’Udc, impegnatra sondaggi e open space to in interrogazioni, ordini del giorno e azioni politiche lungimiranti. l passaggio è politicamente delicato, le elezioni incombono. Allora quelli che si profilano come i due magSe il bisogno di affidabilità e la negiori partiti del centrosinistra in termini di consenso potenziale, anche ad Arezzo, si aprono al confronto con gli cessità di essere gradito a tutte le comelettori. Sono Sel e Pd, ovviamente. ponenti del Terzo Polo sono le caratteInsieme, un modo forse per rompere con un certo vecchio stile di far politica, solo ed esclusivamente nelle segreristiche da individuare nel futuro canterie di partito. didato, Palazzo sembrerebbe poterlo Da un lato il Partito Democratico di Meacci commissiona alla Ipsos di Nando Pagnoncelli un sondaggio, che in davvero incarnare. sintesi riconfermerebbe l’exploit di consensi di Fanfani – al 56.8%, contro il 43,8% della Sestini, – confermando (e Zirri, il coordinatore regionale del non è certo una sorpresa) che la prima preoccupazione egli aretini resta il lavoro, e tagliando le gambe alle opposiziosuo partito, aveva visto già in Giuseppe ni interne alla ricandidatura dell’attuale Sindaco. Fanfani e Grazia Sestini, provenienti Dall’altro, Sinistra Ecologia e Libertà si apre al suo elettorato, non solo agli iscritti, non solo per avere un giudizio entrambi dalla tradizione democristiasu quanto fatto sino a oggi, ma per capire cosa dovrà fare domani. na, la risposta di chi sa che per governaIn altre parole: se è giusto che il movimento di Vendola continui ad appoggiare Fanfani, se si dovrà presentare da re la città ci vogliono scelte moderate: solo o con la Federazione della Sinistra, le priorità dei cittadini in termini di priorità amministrative e selezione delle Palazzo sarebbe dunque una controcandidature, ecc. proposta equilibrata a questo ragionaUna scommessa a tutti gli effetti, insomma, che verrà realizzata a partire dall’Open Space del 29 gennaio a Palazzo mento. Cavallo, in cui i cittadini potranno contribuire a identificare i quesiti che poi verranno inseriti Inoltre, l’essere una giovane leva è un in un questionario diffuso ovunque in città, oltre che negli appuntamenti e gazebi predisposti elemento che potrebbe essere gradito da Sel. Un percorso che si chiuderà a metà febbraio e servirà per capire ancora meglio con che ai molti i quali contestano una politica compagine il centrosinistra si presenterà all’appuntamento delle Comunali. fatta da dinosauri che non mollano il Di certo un qualcosa di inusuale e democratico: in perfetto stile vendoliano. Le ripercussioposto. ■ ni? Le più imprevedibili, sostengono i promotori. ■ David Mattesini

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“Il Melograno”: per una nuova cultura della maternità società

di Luciana Pastorelli

L’

associazione “Il Melograno – Centro Informazione Maternità e Nascita” che

dal 1981 si occupa di maternità, prima infanzia e adolescenza su tutto il territorio nazionale, ha inaugrato una nuova sede, la prima in Toscana, nella città di Arezzo in via Roma 7, tel. 0575/08.12.81.

nitori, in particolar modo alle mamme. Ai nostri giorni sono sempre di più le donne che desiderano vivere la maternità e il parto da protagoniste, nel rispetto ella delle proprie scelte, della propria individualità e della pro propria cultura; a tal fine è auspicabile la promozione di una “cultura” della nascita, rispettosa dei ritmi fisiologici del parto, dell’intimità, delle emozioni e dei bisogni affettivi della coppia e del bambino. Il centro “Il Melograno” è sorto proprio per sostenere una nuova cultura della maternità, che ne riconosca il valore sociale e promuova il diritto alla

Numerosi professionisti aretini collaboreranno per offrire ai cittadini servizi riguardanti la maternità, la nascita, la prima infanzia e l’adolescenza.

Grande attenzione sarà rivolta alle fasi più critiche che precedono e seguono la gravidanza, cercando di dare risposte concrete ai ge-

salute e all’uguaglianza di dignità delle donne e dei bambini, il rispetto dei bisogni dei protagonisti della nascita, secondo le indicazioni dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Proprio per garantire questi valori e diritti “Il Melograno” offrirà l’assistenza, 24 ore su 24, da parte di ostetriche, pediatri e psicologi; organizzerà corsi di formazione e preparazione rivolti a tutte le fasi della genitorialità, compresi gli aspetti relativi alla mediazione familiare, alla consulenza psicologica e legale. La presidente dell’associazione Debora Cattaruzzi e tutti i soci fondatori si propongono di far diventare la sede aretina del “Melograno” un punto di riferimento per tutti, dotandola di spazi specifici destinati all’igiene e all’allattamento del bambino, al gioco e alla consultazione di testi per i genitori. Tra le varie attività sono previsti appunta-

menti per la lettura di fiabe ad alta voce. in collaborazione con il Circolo LaAV dell’Associazione Nausika (www.narrazioni.it; volontari@narrazioni.it).

E come avviene nei diversi centri presenti nel resto del Paese, saranno le socie stesse che contribuiranno a organizzare le molteplici attività e servizi, dando voce, accogliendo e

condividendo con chi ne senta il bisogno tutti i diversi aspetti dell’esperienza di mettere al mondo un figlio, offrendo ascolto, attenzione, contatto, vicinanza, comprensione, sostegno, aiuto pratico alle madri (e ai padri) che lo richiederanno. Da sottolineare la rilevanza del lavoro svolto da “Il Melograno” anche per la collaborazione con i servizi pubblici, sociali, sanitari ed educativi, presenti sul territorio, un contributo notevole nel dare concretezza ai principi costituzionali e alla Legge 8 marzo 2000 n. 53, Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi della città.

Chi desidera conoscere in modo più approfondito l’Associazione “Il Melograno” può partecipare al convegno di presentazione previsto sabato 5 febbraio alle ore 17 presso la Borsa Merci (info: ilmelogranoarezzo@gmail.com; www.ilmelogranoarezzo.org). ■ lu.pastorelli@libero.it

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Gennaio e febbraio: mesi di recupero e occasioni di benessere l’Esperto risponde

E

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calorico – 34 kcal in 100 grammi, – ricco di vitamina C, ma contiene anche la A, B1 e B2. È composto all’87% di acqua e presenta molti sali minerali, antiossidanti e pochi zuccheri. Il mandarino è molto simile alle arance, con la differenza che l’alta presenza di zuccheri rende il frutto molto calorico, circa 72 kcal in 100 grammi. Anche la presenza di vitamina C risulta inferiore rispetto all’arancia, e la quantità di acqua presente è pari all’81%. Il mandarancio nasce dall’ibridazione di mandarino e arancio, presenta un alto contenuto calorico pari a 53 kcal ogni 100 grammi di prodotto. Il kiwi è ipocalorico, con 44 kcal in 100 grammi, presenta più vitamina C rispetto all’arancia, e grazie alle fibre in esso presenti, risulta essere un ottimo lassativo. Le bietole contengono sodio e garantiscono un buon apporto di vitamine A e C. Le calorie sono pari a 17 kcal in 100 grammi. I broccoli risultano ricchi di potassio e vitamina C, e una volta Ma quali sono i tipi di frutta e verdura di gennaio e di febbraio? lessati le calorie sono pari a 35 kcal in 100 grammi. I cavoli con la loro vasta Arance, mandaranci, mandarini, mela, pere, ananas, banane, kiwi, pomvarietà di specie – ben 12 – sono ricchi di fosforo, rame, iodio, calcio, arsepelmo, avocado, mango, broccoli, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, radicchio, nico e zolfo, e presentano un alto contenuto di vitamina B1. Il cavolfiore sedano rapa, cime di rapa, funghi, cardo, indivia, spinaci, scorzonera, sedano, ha 40 kcal in 100 grammi, è un’ottima fonte di potassio, vitamina C, ferro, songino, topinambur. Parliamo anche delle loro preziose proprietà: ad esemfosforo, fibre, calcio e acido folico. Il finocchio è l’alimento invernale meno pio l’arancia è calorico, con appena 9 kcal in 100 grammi, mentre se viene cotto, le calorie a un frutto ipoparità di peso diventano 25; gli oli essenziali presenti nell’ortaggio lo rendono digestivo e diuretico. E ha un contenuto in acqua pari al nche questo mese sono arrivate moltissime mail dai lettori di questa rubrica, che ringrazio 93%. La cicoria, ricca di fibre, acqua (93%), vitamine A e C, per l’interesse, e rinnovo la mia disponibilità a rispondere agli amici di “Il Settimanale di risulta essere anche poco calorica una volta cotta, 10 kcal in 100 grammi. I cardi contengono molta acqua (94%), sono Arezzo”. Ecco le domande di questa settimana. ipocalorici (14 kcal ogni 100 grammi), e sono ricchi di sali Sono Dario, un ragazzo di 19 anni, non mi piacciono le verdure, non ne ho mai minerali come calcio, magnesio e potassio. Le cime di rapa mangiate, dove posso trovare quei nutrienti contenuti nei vegetali in altri alimenti? vengono consigliate alle donne in gravidanza per la presenza Caro Dario, inutile dirlo… quei nutrienti contenuti in frutta e verdura fresche di stagione dell’acido folico, contengono anche le vitamine A, B2 e C e li puoi trovare solo in frutta e verdura di stagione. Quindi, so che sarebbe più facile evitare sono ricche di sali minerali. Hanno solo 27 kcal in 100 gramdi fare sforzi e andare a cercare la “pillola magica” che contiene tutto quello di cui abbiamo mi di prodotto. Il radicchio, con le sue tre qualità – rossa, bisogno, ma è anche vero che i nutrienti, come sono biodisponibili negli alimenti naturali bianca e variegata che presentano lo stesso apporto calorico, non lo sono in nessun altra forma. Il mio consiglio è dunque quello di provare a sforzarti a pari a 13 kcal, –contengono acqua al 94%. Le spinaci sono introdurre nella tua alimentazione piccole quantità di frutta e verdura, magari cominciando molto basse in calorie, circa 63 kcal in 100 grammi da bollite; da quella che pensi sia la meno “peggio” a livello di tuo gusto. Potresti pure farti aiutare a sono un ottimo alimento, ricco di ferro, vitamina C, luteina, trovare modi di preparazione che possano aiutarti a introdurla, come ad esempio unirli ad clorofilla, acido folico e carotenoidi. Infine la zucca gialla, alimenti che ti piacciono. Avvicinati a questi nuovi sapori gradatamente e magari, come spesche ha un’altissima concentrazione di acqua, quasi il 94%, so accade, potresti rimanere sorpreso, visto che anche tu hai ammesso il preconcetto che non mentre il suo contenuto calorico è molto basso, pari a 18 kcal le hai mai assaggiate e che quindi non ti piacciono. Aspetta di dirlo dopo che hai provato. ■ ogni 100 grammi, ed è particolarmente ricca di vitamina A. ■

d eccoci dopo le fatidiche feste natalizie con corpo e coscienza più pesanti, e tutto a un tratto quelli che sembravano piaceri – come quel panettone tanto goduto e quel pandoro così gustoso al momento di mangiarli, – sono diventati schiaccianti sensi di colpa, che per essere allontanati strappano a centinaia di penitenti giuramenti di rigide rinunce estese a ogni forma di concessione, almeno fino alla prossima estate… momento della prova costume. Cosa consigliare a costoro, che stanno premeditando astinenze “fantozziane”, destinate a fallire dopo poche settimane, con scarsi risultati e abbondanti delusioni? Come al solito un’alimentazione a base di prodotti ricche di fibre e meglio se di stagione, vista la loro grande capacità saziante, le elevate proprietà nutrizionali, che si trovano anche a prezzi bassi rispetto agli altri prodotti e incentivano l’agricoltura locale, e con i quali poter creare piatti robusti, caldi e nutrienti.

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le vostre domande

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Deriva e rinascita: Lorenzo Amedei racconta una parabola di vita cultura / 1

di Valentina Tramutola

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on è facile iniziare una scrittura con un “se”, ma questa è esattamente la prova cui Lorenzo Amedei sottopone il suo lettore, sia esso destinatario in una cerchia scelta, sia esso lettore occasionale,

quasi distratto. Per parte sua, Amedei è un giovane autore aretino che non ha paura dell’universo narrativo contenuto nei “se”, e su questa forza ha costituito un romanzo. 30.000 Euro. Cacciatore di protagonisti, edito da Zona, oltre a essere un esordio è soprattutto un atto di metamorfosi, quando – a partire dalle considerazioni iniziali – lo scrittore misura pagina dopo pagina l’attrito che fa il sogno quando interseca la vita reale.

Al centro c’è un mondo convulso, disegnato sul fondo delle grandi metropoli che sembrano tenere in mano l’intero pianeta. In quest’ambito si muove la moderna ambizione, il riscatto sociale, la paranoia e la

convulsione: il male di gomma che il sistema socio-economico infligge di generazione in generazione. Fino a quando al carattere magmatico – che è quasi un’eco pirandelliana – si sovrappone il bisogno di umanità. Allora, il valore della persona e della sua interezza si sostituisce all’individualismo; l’esito della ricerca è una metamorfosi non sempre a lieto fine, come mostra il romanzo di Amedei. Fin dal titolo, si rintraccia una scrittura amara, ferrosa, che racconta la gestazione di un personaggio negativo perché l’ha voluto il caso, con un trauma irrisolto a fare da trampolino, e lo sviluppo di una nuova vita il cui filo conduttore è una nefasta immaginazione.

Vittorio Gazerro: uno sguardo verso una scuola interculturale

Acutamente, improvvisamente, l’autore somministra al lettore un carattere con cui fare i conti, una personalità da sopportare, un filo degli eventi da seguire quasi con appren-

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iovedì 20 gennaio, presso la Biblioteca “Città di Arezzo”, si è tenuto l’incontro Sfida alla scuola italiana e alla cultura delle autonomie, organizzato dal Centro Unesco di Arezzo in collaborazione con la Facoltà di Lettere

e Filosofia di Arezzo, Provincia e Comune di Arezzo e la stessa Biblioteca. La conferenza si è svolta in occasione della pubblicazione del libro del professor Vittorio Gazerro dal titolo Dirigenza scolastica: comunicazione, responsabilità e autonomia. Sfide per le istituzioni scolastiche italiane, pubblicato da Guerra Edizioni per la collana “I sensi della lingua”. Durante l’incontro sono intervenuti Alessandro Artini del Consorzio Abaco “Arezzo Formazione”, l’assessore a Istruzione e Cultura della Provincia di Arezzo Rita Mezzetti Panozzi, l’assessore alle Politiche dell’Educazione del Comune di Arezzo Lucia De Robertis, il professor Sergio Angori della Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo e Omar Gianora, della Direzione Scuole Secondarie Svizzere. Un momento costruttivo e altamente istruttivo attraverso il quale si sono analizzate le condizioni in cui versano oggi in Italia le classi multilingue e multietniche. Il volume presentato è di carattere pedagogico e ha lo scopo di trovare una risposta

sione. Il risultato è un volume votato a narrare l’attualità nuda, concedendo poco spazio a virtuosismi e ancora meno a soluzioni prevedibili. ■

esauriente al funzionamento dell’istituzione scolastica in un determinato territorio, e di affrontare le problematiche relative agli interventi operativi.

Gazerro si concentra principalmente sul concetto di scuola come “sistema”, e analizza i cambiamenti e le innovazioni adottate negli ultimi anni in questo contesto. Un libro importante e formativo, che pone uno sguardo analitico su ciò che sta anche “al di fuori” del mondo scolastico, alle realtà che lo circondano e alle molteplici etnie che ne fanno sempre più parte. Un testo che si interroga sui mezzi e le procedure da adottare per avere un miglior funzionamento all’interno dell’istituzione scuola, con l’obiettivo non solo di educare i giovani all’interculturalità, ma anche di creare nuovi strumenti per la risoluzione dei conflitti internazionali. ■ Serena Capponi

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Selene Lungarella: «Canto per volare sui miei sogni» cultura / 2 di Marco Botti

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elene Lungarella è una giovane cantante italo-svizzera che si sta facendo fino alla canzone italiana d’autore». Con Arezzo hai un rapporto privilegiato. apprezzare nel panorama nazionale per le qualità vocali e interpretative. «Desideravo fare l’università a Siena. Poi ho optato per iscrivermi alla facoltà A settembre 2010 è uscito il suo primo album, Selene con la E (Top Records), che include il singolo Dall’alto, scritto da Alberto Fortis. Lo stesso aretina di Lettere e Filosofia, indirizzo Musica e Spettacolo, e ho scoperto una cantautore duetta con la Lungarella nella canzone. città meravigliosa. Tante cose mi legano a essa, gli amici, i professori e, perché Il 1° febbraio sarà estratto dal disco il secondo singolo – Come la rugiada, – no, lo shopping: le vetrine del Corso non hanno nulla da invidiare a quelle un raffinato e accattivante omaggio alla “voce”, il cui videoclip è stato sponso- delle grandi città! Adesso vivo a Modena, ma ad Arezzo coglienza che ho rizzato dalla Bosj, azienda leader nel campo della nail art. torno sempre volentieri. L’accoglienza uando h o In questi giorni abbiamo contattato la vocalist, di ritorno dal “Midem” di ricevuto lo scorso dicembre, quando mbito del Cannes, per parlare di lei e del suo rapporto speciale con Arezzo. presentato il mio album nell’ambito n riSelene e la musica. Amore a prima vista? “Giardino delle Idee”, rimarrà un «Fin da quando ero piccola, in casa si respiravano vari generi. Nel 1993 tornai cordo indelebile». in Italia con la famiglia e ci trasferimmo a Bettolle. Da allora la musica divenne Dove sarai prossimamente? ola sempre più parte di me. Nel 1997 entrai nella Compagnia Teatro Giovani di «Il 4 febbraio sarò alla Scuola Torrita. Due anni dopo partecipai con successo, nel ruolo di santa Chiara, al primaria ”San Giovanni Bosco” musical Forza, venite gente. Quindi iniziai a fare serate di piano bar, che per di Sassuolo, ospite dell’evenanni sono state la mia vera scuola». to Incontro con l’artista. Il 18 Poi c’è stata la svolta. febbraio, nella settimana del «Nel 2006 una conoscente mi parlò di un concorso, il “Solarolo Song Festival, sarò invece alla liFestival”, che si svolge nel paese nativo di Laura Pausini. Mi iscrissi e sfiorai le breria Feltrinelli di Sanremo semifinali. Fu in quell’occasione che conobbi il produttore Riccardo Benini. a promuovere il mio disco». ■ www.selenelungarella.com L’anno successivo incisi il primo inedito Accoglimi, e così cominciò la mia avventura». Scorrendo il tuo percorso artistico si scoprono anni di gavetta, passati Sos Arezzo Cabaret: Massimiliano tra sagre e matrimoni. È la prova che si può ancora emergere, senza partecipare a un talent show? Galligani al “Pietro Aretino” «Oggi molti pensano che i reality siano l’unica maniera per arrivare al successo, ma secondo me iovedì 3 febbraio, alle 21.15, il duo Noidellescarpediverse presenta al teatro Pietro Aretino di via creano solo false illusioni nei giovani. Io ho preBicchieraia Malincomico, lo spettacolo di e con Massimiliano Galligani, cabarettista vincitore lo ferito prendere un’altra strada – forse più difficolscorso agosto della IV edizione del concorso nazionale Sos Arezzo Cabaret. Una serata ricca di sorprese, tosa, – ma sono contenta della scelta e mi ritengo che vedrà come mattatore il comico pratese accompagnato da tre musicisti in scena, che suonefortunata ad avere intorno persone che condiviranno chitarra/ukulele, percussioni e corno francese. Uno spettacolo che lo stesdono questo cammino. Devo dire grazie a Benini, so Galligani definisce “musi-comico, ma anche poetico in agrodolce”, tra sketch, batche senza snaturarmi ha lasciato che venisse fuori tute fulminanti e tantissime risate. Appuntamento imperdibile con un cabarettista che la mia personalità». dopo aver lavorato con registi del calibro di Leone Pompucci, Paolo Virzì e Roberto Quali sono le tue influenze musicali? Benigni, e dopo aver fatto molti film e tanta televisione, torna al suo primo e vero «Adoro Celine Dion, che è la mia musa ispiraamore: il teatro comico. www.sosarezzocabaret.blogspot.com ■ Paco Mengozzi trice, ma ascolto di tutto, da Bocelli a James Taylor

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RENDERÒ

ORA

GRANDE Io sono la comunicazione su carta. Non esiste un altro mezzo di comunicazione così: da toccare, sfogliare, riguardare, conservare e rileggere. Ecco perché con la forza concreta ma emozionale della pubblicità stampata, puoi rendere le tue campagne ancora più forti. Scopri come e i punti di forza del “Settimanale di Arezzo“ chiamando il 328/9518221

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Medici e Tarlati si incontrano a tavola il XVII Premio Enogastronomico Internazionale “Caterina de’ Medici” fa tappa ad Arezzo

iniziative

di Giulia Grilli

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omenica 30 e lunedì 31 gennaio saranno giornate importanti per chef e cuochi dell’Aretino (senza dimenticare tutti gli amanti

della cucina e buongustai della zona!). Per la prima volta, infatti, la nostra città avrà l’onore di ospitare il rinomato Premio Enogastronomico Internazionale “Caterina de’ Medici”, in concomitanza con la ricorrenza annuale del nostrano concorso “Guido Tarlati”, arrivato ormai alla sua ventunesima edizione.

Per i non addetti ai lavori, diamo qualche nozione in più su questi due importanti riconoscimenti, entrambi – lasciatecelo dire – da leccarsi i baffi: il “Guido Tarlati” è stato istituito nel 1991,

ispirato all’omonimo vescovo vissuto ai primi del 1300 che lasciò in eredità ai cuochi aretini numerose ricette, fra cui la famosa “zuppa di pollo del Tarlati”, diventata un must dei nostri migliori ristoranti.

Questa ricetta è oggi contesa tra aretini e francesi, poiché sembra aver dato origine alla “zuppa di pollo francese”, rinomata in tutto il

mondo. Lo scopo del Premio è quello di rendere omaggio a personaggi del mondo dell’enogastrontmia locale che abbiano contribuito a promuovere la cucina tipica della nostra terra, in Italia e nel mondo. Siano essi giornalisti, scrittori, conduttori televisivi, personaggi politici e delle istituzioni o cuochi: l’importante è che i loro meriti siano riconoscibili.

Da molti anni, la consegna del premio è considerato il momento più solenne per l’Associazione Cuochi Arezzo, che unisce tutte le “berrette

bianche” e porta nella nostra città i vertici della federazione nazionale. Il 2011 segna la sua XVII edizione. Accanto all’annuale ricorrenza di fine gennaio di tale evento, quest’anno (anche in memoria del signor Drago del ristorante il Torrino, venuto a mancare quest’estate) l’Associazione Cuochi Arezzo è riuscita ad affiancare, come abbiamo detto, il “Caterina de’ Medici”. Un premio enogastronomico dedicato a una donna, cosa piuttosto rara benché siamo abituati a ve-

dere mamme e nonne tra i fornelli. Il maggior numero di chef professionisti, infatti, è di sesso maschile. Caterina, in più, non è una donna qualsiasi: fu colei che esportò da Firenze la cucina toscana.

Non possiamo che dirci onorati, dunque, di ospitare questo evento, visto anche il fatto che la consegna del Premio “Caterina de’ Medici” da parte del Consiglio Direttivo dell’Unione Regionale Cuochi Toscani e dalla Commissione Permanente come Premio per l’attività svolta, è segno tangibile del livello di qualità raggiunto dagli esperti che operano in questo settore.

Il 30 e 31 di gennaio Arezzo sarà invasa da chef di fama internazionale, primo tra tutti il presidente mondiale dei Cuochi Gissur Gudmundsson, che verrà premiato nella sezione “Valorizzazione dei cuochi nel mondo”. Parteciperanno poi Filippo La Mantia, chef siciliano molto conosciuto e oggi a capo del ristorante del rinomato Hotel Majestic di Roma; Sandro Fioriti, di New York, per la divulgazione dei prodotti italiani nel mondo; Fabio Tacchella, general manager della N.I.C., la Squadra Nazionale della Federazione Italiana Cuochi; Paolo Caldana, presidente della Federazione Italiana Cuochi; Gastone Pegoraro di Pistoia per la sezione “Pasticcerie e Panificazione”; Mario Neri di Siena come Maestro di Cucina Regionale; Nebout Pascal come Maestro di Cucina Francese, e tanti altri ancora.

Ad Arezzo, durante la serata conclusiva dell’evento, organizzata presso il ristorante “La Doccia” di Rondine, saranno anche premiati alcuni chef locali.

Si tratta di: Domenico Gregori del ristorante “Sottobosco”, Massimo Rossi del ristorante “Belvedere”, Piero Lapini e Franca Senesi. Per saperne di più riguardo alla due giorni culinaria che si svolgerà in città basta visitare il sito dell’Associazione Cuochi Arezzo. L’importante è che non siate a dieta! ■

giovedì 3 febbraio 2010, ore 22 presso il Circolo “Aurora” di piazza Sant’Agostino, incontro sul tema

Il territorio in primo piano: il ruolo dell’informazione locale presenta Mirco Sassoli, modera Marco Botti, giornalista interverranno: Marco Cavini, giornalista, curatore dell’ANNUARIO DELLO SPORT ARETINO, Francesco Ciabatti, direttore responsabile del “Settimanale di Arezzo”, atleti, presidenti e dirigenti di società sportive del comune di Arezzo Nell’occasione verrà presentato l’ANNUARIO DELLO SPORT ARETINO LA CITTADINANZA È INVITATA A PARTECIPARE E INTERVENIRE

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1931-2011: 80 anni di Giostra del Saracino

Giostra patrimonio dell’Unesco? si corre giostra!

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di Roberto Parnetti

a Giostra del Saracino quale bene immateriale dell’umanità dell’Unesco? Sarebbe un regalo degno dell’ottantesimo compleanno

della storica manifestazione che, perlomeno in questa prima fase, deve però essere sostenuto da tutti gli aretini attraverso la compilazione di un semplice modulo. «Si intendono per “patrimonio culturale immateriale” pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e i saperi – così come gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati a essi – che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro patrimonio culturale. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi interessati in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità, promuovendo così il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana». Questa la definizione riportata nell’articolo 2 della convenzione approntata a Parigi dalla Conferenza generale dell’Unesco nel 2003. Nell’elenco attuale troviamo 50 voci, di cui due italiane: il Teatro delle Marionette Siciliane - Opera dei Pupi (iscritto il 18 maggio 2001) e il Canto a Tenore dei pastori sardi della Barbagia (iscritto il 25 novembre 2005). L’iter

Per questo, già da alcuni mesi, è partito il progetto Anche io partecipo alla candidatura Unesco che vede, come già riportato, la raccolta di adesioni attraverso moduli cartacei, in distribuzioni presso le sedi dei quattro Quartieri e delle Circoscrizioni. Anche il “Settimanale di Arezzo” partecipa a tale iniziativa: fin dal numero 45, e per tutte le uscite fino al mese di marzo, sarà pubblicato il coupon per votare.

L’occasione che abbiamo è senza dubbio storica e non dovremo lasciarcela sfuggire: riuscire a far iscrivere il nome della Giostra nella lista dell’Unesco darebbe ulteriore prestigio al torneo e gli conferirebbe una sorta di “marchio di tutela” che potrebbe pure avere ulteriori sviluppi futuri. Il successo dell’iniziativa è legato al numero delle preferenze, pertanto invi-

tiamo tutti i lettori a dare il proprio sostegno alla nostra Giostra attraverso il coupon del “Settimanale di Arezzo”. ■

per portare la candidatura della Giostra è partito a giugno con la delibera della Giunta comunale, e si concluderà entro il 31 marzo con la presentazione della domanda all’Unesco.

Uno dei punti determinante per il risultato positivo è la presentazione di liste contenenti il maggior numero di sottoscrizioni, per testimoniare l’interesse e il sostegno che la manifestazione ha nel contesto non solo della città.

80

ANNI DI

GIOSTRA

“Il Settimanale di Arezzo”, in occasione dell’ottantesimo anno dalla ripresa della Giostra del Saracino, vuole omaggiare la rievocazione riservando uno spazio nel quale saranno pubblicate notizie, cronache di edizioni, personaggi o episodi della storia della manifestazione. Tale rubrica sarà ospitata nei numeri che usciranno nel 2011 e che prevedono la pagina sul Saracino

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e la prima edizione della Giostra del 1931 aveva fatto riaffiorire la passione degli aretini per il Saracino, in vista dell’edizione del 1932 il Comitato organizzatore apporterà sostanziali modifiche sia per il luogo deputato al torneo, ovvero Piazza Grande, sia per l’aspetto prettamente giostresco. In Piazza viene tolto il monumento a Ferdinando III (che sarà sistemato all’inizio di Piaggia del Murello), sostituito dalla “Colonna Infame”. La lizza, che nella prima edizione correva lungo via Seteria, viene posta diagonalmente alla Piazza stessa e, alla linea di partenza della carriere, costruito il pozzo. I cinque rioni, che parteciparono alla giostra del 1931, vengono ridotti a quattro, con la soppressione del rione vincitore della prima edizione, ovvero Porta Burgi. Nasce Porta Sant’Andrea, contraddistinta da quei colori bianco e verde, che l’anno precedente erano stati utilizzati dal Rione di Colcitrone. I giostratori correranno una sola carriera ordinaria ciascuno (nel ’31 ne avevano corse due), per un totale di otto rispetto alle venti dell’anno precedente. Viene introdotta la cerimonia della benedizione dei Quartieri presso le rispettive chiese, composto l’inno (con parole di Alberto Severi e musica di Giuseppe Pietri), e l’usanza di annunciare le varie fasi del torneo attraverso lo sparo di colpi di mortaio dalla Fortezza. Le due edizione del 1932 furono vinte da Porta Santo Spirito (7 agosto) e Porta Crucifera (18 settembre). ■

Anch'io sostengo la candidatura Unesco✃ della Giostra del Saracino! Io sottoscritto/a nato/a a

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il

residente a in via sostengo la Giostra del Saracino nella candidatura alla lista Unesco del Patrimonio Immateriale dell’Umanità autorizzo ai sensi del Decreto Legislativo n. 196/2003 al trattamento dei miei dati, svolto per le modalità e le finalità sopra indicate, e in conformità alle norme legislative e regolamenti vigenti e applicabili

consegna il tagliando presso lo Sportello Unico del Comune, le sedi delle Circoscrizioni o dei Quartieri!


A REZZO, CHE FIACCA L’

di Luca Stanganini Arezzo, versione dormiglione, continua ua a perdere tempo, mentre le lancette dell’orologio continuano a scorrere. Chi C di noi non ha puntato

la sveglia la mattina presto, salvo poi rigirarsi dall’altra parte, convinto di sentirla di nuovo suonare dopo qualche minuto e arrivare lo stesso in tempo in ufficio? Solo che ogni tanto ci si riaddormenta, e a ognuno di noi sarà capitato poi di arrivare tardi al lavoro. Pigrizia, scarsa reattività, il non aver saputo gestire la sera precedente, quando c’era da andare a letto presto. Tutto ciò, lasciando la metafora, appartiene al presente dell’Arezzo che, sarà anche “Atletico” a leggere il nome, eppure continua a battere la fiacca, perdendo per strada punti preziosi i quali, alla fine, potrebbero risultare decisivi.

Persino il derelitto Aquilotto di Montevarchi, spiumato dei suoi elementi migliori e rinforzato con gli scarti altrui, compresi i nostri – vedasi Pacciarini estremo baluardo difensivo – è riuscito a portare a casa un punticino con il minimo sforzo.

Anzi, alla fine, ci stava pure che a rimetterci le penne fosse proprio la squadra di mister Coppola, il quale, con la coppola sì ma senza la lupara, non è riuscito a impallinare quel gran furbone del mister rossoblù, che non a caso di nome fa Volpi. Allora, siamo alle solite, alle prese con una squadra affatto “cattiva”, nel senso sportivo del termine, che ha diviso la posta contro un rivale che – potete scommetterci – da domenica prossima continuerà a ricevere bastonate a destra e a manca.

Dicevano i nostri nonni, ai tempi dei derby del Valdarno, quelli veri: “E l’aquila tornò di dove venne, ma questa volta senza le sue penne”.

Massì! Qui le penne finirà per rimettercele il Cavallino, tutto meno che alato, però. Non è un caso che nell’ambiente si avverta già una sorta di ineluttabilità, per un evento dichiarato impossibile, ma sicuramente probabile, visti anche i risultati degli altri “campetti”: retrocessione. Lo stesso presidente Severini parla apertamente di possibili “ripescaggi”, nel malaugurato caso. Ma che si vuol ripescare, l’Arezzo non è né una carpa né vorrà fare la figura del ghiozzo!

Ci vuole coraggio, quel coraggio e quella cattiveria agonistica che, non ci stancheremo mai di sottolinearlo, in queste categorie fa la differenza, visto che il blasone e le grazie ricevute non fanno punti neppure con il Monteriggioni.

Quindi, fuori gli attributi. Che il portiere pari, che la difesa difenda, che il centrocampo costruisca e che gli attaccanti la mettano dentro. Altrimenti, quando la sveglia suonerà per l’ultima volta utile ad alzarsi, l’Arezzo si girerà di nuovo sul fianco. E sarà troppo tardi. Speriamo sia soltanto un incubo, una realtà migliore ci aspetta (?). ●

Elettra, squadra ed esperienza di sport vincente, in tutti i sensi

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i sono casi in cui il significato sociale trascende e oscura il risultato sportivo. Casi in cui il significato della parola sport si realizza appieno, e oggi possiamo fortunatamente parlare di uno di questi casi con Giulio Antonini, allenatore della squadra Elettra e operatore dell’associazione omonima, che opera in collaborazione con la Cooperativa Koinè nell’assistenza a persone con varie disabilità. «Il progetto di inserire in una squadra di calcio a cinque ragazzi disabili che giocassero con ragazzi normodotati è nato più di due anni fa. Quando io sono arrivato qua stavo studiando Scienze Motorie, e i ragazzi erano appassionatissimi di calcio, era uno degli argomenti preferiti e più pressanti. Purtroppo però non esistono ancora campionati particolari per disabili, e così abbiamo decisiodi provare questa nuova esperienza. Abbiamo iniziato ad allenarci insieme una volta a settimana, e quest’anno abbiamo formato una squadra da iscrivere al campionato Uisp». I ragazzi che dicono? Si divertono? «Sono entusiasti. Giocano con sempre maggior frequenza, qualcuno è anche entrato in classifica marcatori. Ma possiamo dire che il vero obiettivo è già raggiunto: vedere giocare assieme noi e loro, perfettamente inseriti e felici, è una vittoria più grande di qualsiasi possibile sul campo di gioco. L’integrazione e il sentirsi veramente accettati, sono questi i bisogni impliciti di cui non solo i nostri ragazzi, ma tutte le persone con disabilità soffrono. Credo che questa sia un’esperienza vincente, per tutti, per lo sport».

C’è poco da aggiungere, cari lettori, perché quando la solidarietà si fonde per davvero con lo sport c’è solo da ammirare. E imparare. ●

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Arezzo PODISTICA AMATORI, IN CORSA PER IL GUSTO DI CORRERE ccorrono tenacia, voglia di sacrificarsi e tanta, tanta passione. Sono queste le armi che domenica mattina tanti appassionati di corsa di Marco Beoni – ma anche di natura – hanno imbracciato per correre tra il vento gelido e le temperature vicine agli zero gradi la sesta edizione della corsa Su e giù per la Torre di Gnicche. Poche ore più tardi incontriamo Claudio Viti, storico dirigente della Podistica Amatori che organizza la corsa. È entusiasta. «Nel 2004 avevamo organizzato l’edizione zero, praticamente dal niente, e alla partenza una bella nevicata aveva accolto gli 83 temerari che si erano presentati, richiamati dal tam-tam di messaggi sui telefonini. Ieri ci sono stati più di 500 partecipanti, con molte squadre da fuori. Proprio per il fatto che in questo periodo ci sono poche altre manifestazioni è diventata presto un punto di incontro fisso per la nostra città, oltre che per l’associazione, con personaggi della tradizione popolare come il bandito Gnicche. Inoltre sono luoghi di una suggestione davvero intensa, e i partecipanti al termine erano entusiasti». Per la cronaca ha vinto in splendida solitudine Filippo Occhiolini dell’U.P. Policiano, con un tempo di poco sopra i 42 minuti, seguito dal compagno di squadra Alessandro Annetti, dal Gisp Chianciano Giacomo Valentini, dal triatleta Fabio Guidelli e da Alessio Lachi, del gruppo senese Gregge Ribelle. In campo femminile netto successo della perugina Paola Garinei davanti a Lucia Boncompagni e a Lucia Tiberi. Tra i veterani successo dell’atleta Giuseppe Taras, mentre in campo femminile vince la veterana senese Antonella Sassi. Infine tra gli argento primo posto di Angelo Caruso. L’associazione è ormai una delle società storiche dell’Aretino… Come va in questi tempi non propriamente floridi? «L’associazione è nata nel 1984 con lo scopo di promuovere manifestazioni sportive, e fin dal primo anno venne così creata la Corsa del Saracino. Mi piace considerarmi il trait d’union tra i fondatori della società – che anche per motivi anagrafici non sono più alla guida – e la nuova generazione. Iniziamo la stagione con la Corsa di Gnicche, poi ad aprile c’è la classica Corsa del Saracino e a giugno la Cronoscalata di Lignano. Poi a luglio, in notturna, facciamo la Cocomerata, una corsa nella città vecchia. Anche il podismo risente, come tutti, della crisi, e di sponsor non ce ne sono. Allora abbiamo deciso di fare questa corsa gratuita al cui termine distribuiamo il cocomero a tutti i partecipanti. Siamo alla terza edizione, ed è pure questo un evento che sta riscuotendo successi, anche perché sta cambiando la natura dei podisti; prima erano atleti vincolati alla sola prestazione, adesso ci sono persone che corrono per il solo gusto di farlo, e a cui l’aspetto agonistico interessa relativamente, e credo che in un periodo di crisi come questo possa essere una risorsa fondamentale da sfruttare per sopravvivere. A settembre c’è l’ultima nata, la Corsa degli Etruschi e la staffetta… Podismo in tutte le salse dunque, e per tutto l’anno. Adesso abbiamo anche un preparatore atletico, che per due volte alla settimana viene al campo scuola e segue gli allenamenti dei tesserati; inoltre abbiamo attivato un funzionale e completo sito internet (www.corsadelsaracino.it). Attualmente abbiamo una novantina di iscritti, ma è soprattutto negli ultimi anni che abbiamo registrato un vero e proprio boom. Che si vedono persone correre sono anni, è un movimento nato negli anni Settanta. Però almeno ad Arezzo non c’era stato un movimento così, che non metta al primo posto sempre l’aspetto agonistico. Un altro fattore di successo è sicuramente il tipo di vita che conduciamo oggi; dopo una giornata di lavoro non è certo conveniente mettersi alla tv, sul divano, e questo contatto con la natura e con la pace riesce meglio ad assorbire le fatiche della giornata. La terza ragione secondo me risiede nella natura stessa di questo sport: condividere la fatica della corsa fa nascere rapporti sensazionali. Credo poi che quando e se le persone si rendono conto di quanto sia bella la natura che li circonda, siano anche più portati a difenderla, questa natura. Domenica qualcuno mentre correva si fermava a contemplare il paesaggio, che per me è un grande successo; non vogliamo certo sminuire l’aspetto sportivo, per noi motore e motivazione, ma vogliamo anche avere una consapevolezza diversa». Andiamo verso la primavera e si avvicina anche quello che per voi è l’appuntamento più importante della stagione; cosa vi aspettate? «Il 18 aprile si correrà la ventisettesima Corsa del Saracino – IX Memorial “Piero Livi”. È il nostro fiore all’occhiello, è la corsa che ci ha portato a farci conoscere nel panorama nazionale, ed è ovvio che le aspettative siano alte. Comincia sempre più a essere un prodotto interno, e la partecipazione dei concittadini è sempre più numerosa e fondamentale; certo con le difficoltà economiche di cui dicevamo è sempre più difficile ma ci rimboccheremo le maniche, come sempre». ●

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Imparare a nuotare e a stare in acqua fin dai primi mesi di vita: partono i corsi di Nuoto Baby della Chimera Nuoto A

lcuni studi scientifici hanno dimostrato come, fin dai primi mesi di vita, il nuoto aiuti il bambino a sviluppare armoniosamente il proprio corpo. La Scuola Nuoto Neonatale per bambini da 0 a 3 anni trova le proprie radici proprio in questi studi: con questi corsi la Chimera Nuoto offre ai bambini di pochi mesi la possibilità di fare un’attività fisica priva di controindicazioni e di sviluppare al meglio le proprie capacità psico-motorie, in un ambiente diverso e più stimolante di quello terrestre. Organizzata presso il Centro Sport Chimera, l’attività di Nuoto Baby ha come principale obiettivo la sicurezza in acqua, oltre che lo sviluppo della personalità del bambino in tutte le sue componenti. Per raggiungere questi scopi, la Chimera Nuoto utilizza il Metodo Giletto, il metodo italiano di nuoto infantile che consente di apprendere a nuotare in età precoce, permettendo lo sviluppo affettivo, cognitivo, linguistico e motorio del bambino. Le lezioni di Nuoto Baby si svolgono, insieme al genitore, in vasca piccola o

in vasca media, con una temperatura dell’acqua che varia tra i 29 e i 31 gradi; i gruppi di bambini seguono un percorso codificato per livello e fasce di età (0-12 mesi, 12-24 mesi e 24-36 mesi).

Gli istruttori propongono attività semplici e divertenti, che coinvolgono i bambini in un’esperienza sensoriale unica: il corpo viene tonificato, il sistema nervoso stimolato e la relazione con il genitore rafforzata e vivificata. L’acqua, infine, oltre a creare un benessere positivo aiuta a prevenire piccole disabilità psicomotorie causate dai traumi del parto.

«Nella nostra Scuola Nuoto – spiega il direttore tecnico Marco Magara [nella foto qui a destra] – abbiamo bambini di appena un anno che sono in grado di tuffarsi, risalire in superficie e nuotare per cinque-sei metri.

La nostra società è stata la prima nella provincia di Arezzo a introdurre e organizzare, oltre 12 anni fa, corsi di questo tipo. L’alto standard qualitativo della nostra offerta è dimostrato dall’affiliazione della nostra società alla Scuola Nazionale di Educazione Acquatica Infantile. Il corso si può praticare dai primi mesi di vita, è consigliato a tutti e inoltre è scientificamente dimostrato che consente un precoce sviluppo del linguaggio e della deambulazione, e una regolarizzazione dei cicli del sonno». I corsi, in programma il sabato e la domenica mattina tra le 9.30 e le 12.30, prenderanno il via a partire da lunedì 31 gennaio 2011, ma le iscrizioni sono già aperte. Per avere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro Sport Chimera, chiamare Marco Magara al 347/42.49.641 o scrivere a info@chimeranuoto.it. ●

LIONS HOCKEY AREZZO O

ttimo pareggio (4-4) dell’Hockey Clubb Arezzo nella difficile partita esterna sul campo del Milano Quanta, seconda forza del campionato di holckey in linea di Serie A1. La formazione giallonera ha tenuto testa ai blasonati avversari con una condotta di gara che l’ha vista sempre in partita, e a tratti addirittura con la sensazione di poter ripetere l’impresa compiuta in casa (per la verità l’incontro venne disputato a Empoli), quando i Lions si imposero nettamente sui meneghini, i quali pur partivano con il ruolo di favoriti. Nella sostanza il pareggio di Milano è sostanzialmente giusto, ma la squadra di Luca Mafucci e Igor Hribersek, con un pizzico di fortuna in più, avrebbe addirittura potuto sperare in qualche cosa di meglio. La formazione aretina, in questaa

moccasione, ha potuto verificare quasi completamente le proprie potenzialità in vista dei play-off, per il raggiungimento dei quali comunque la strada è ancora lunga, visto che siamo appena arrivati alla seconda giornata del girone di ritorno.

La nota positiva è inoltre quella che fa pensare come a pieno organico i gialloneri siano altamente competitivi e in grado di contrastare qualsiasi avversario. Il

campionato è ancora lungo e quindi ci sono altre importanti verifiche in vista, ma questa squadra può regalare grandi soddisfazioni nel momento cruciale della stagione. Per quanto riguarda la Serie B, invece, giornata negativa: la partita a Forte dei Marmi contro la squadra di casa è stata persa 10 a 5. Match nervoso, sotto tono, senza nulla da recriminare per i Leoncini, andati a segno due volte con Schiti e tre con Gallorini. ●

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Rel

ax!

la vignetta

di Gigi Paggetti

chilometro zero

cinema: La versione di Barney ■ ■ ■ ■ ■

T

rionfi, cadute, alti e bassi, mogli e amici di Barney Panofsky. Come per tutti i film tratti da opere letterarie molto amate, la riduzione cinematografica di Barney’s Version di Mordecai Richler sconta l’inevitabile confronto con un testo noto a molti (lettori e non) per essere divenuto un romanzo di culto. Togliamoci subito il dente: l’adattamento ci appare sostanzialmente corretto, cercando da un lato di mantenere il tono brillante della scrittura dell’autore, e dall’altro non edulcorando il lato più drammatico delle vicende di un protagonista,

Barney Panofsky, complesso, sfaccettato, difficile da restituire a tutto tondo sullo schermo. Il film, come il romanzo, è tutto imperniato sulla sua figura, su una vita piena di gioie, dolori, frustrazioni, trionfi e fallimenti, e non si piega a esserne la piatta trasposizione, anzi testimonia di un lavoro di scrittura molto studiato e che tenta, riuscendovi in buona parte, di non perdere l’equilibrio, rischio tangibile alle prese con una novella dalla narrazione così intensa e Jacopo Fabbroni impetuosa. ■

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cenci sono dei rettangolini di pasta dolce fritta. Il nome di

questo dolce deriva dalla particolare forma che assume una volta cotto. Hanno colore dorato, consistenza croccante; sono in genere cosparsi di zucchero a velo. Il prodotto deve le sue

caratteristiche tradizionali alla particolare combinazione degli ingredienti, al sistema di lavorazione che è rimasto invariato nel tempo, e alla particolare forma che lo caratterizza. Ancora oggi questo alimento gode di una produzione

prettamente casalinga: infatti è legato alla tradizione contadina che ne faceva uso soprattutto nel periodo di carnevale. Come

ogni preparazione casalinga che si rispetti, oltre alle materie prime possibilmente locali, manca di conservanti e stabilizzanti chimici, per cui deve essere consumato entro po-

chi giorni dalla produzione. Fa parte delle nostre usanze da almeno cinquanta anni, a partire dal periodo post-natalizio fino a febbraio, insieme ad altri dolci tipici del periodo, come frittelle di riso, frati e miFabio Mugelli gliacci. ■

APPUNTAMENTO AL 4 FEBBRAIO gratis presso: EDICOLA “SAN MICHELE”, piazza San Michele – “TIRA E MOLLA”, via Romana 98/A – EDICOLA PANCI SARA, piazza Saione – EDICOLA “CAMPO DI MARTE”, via Vittorio Veneto 55 – EDICOLA CITTI & CO., piazza della Repubblica, Stazione FS – EDICOLA FAFFINI LORETTA, via F. Redi angolo via Cocci – EDICOLA AMARANTO, via Fiorentina – EDICOLA MARTINI, via di San Leo 5 – NEWS EDICOLA, via Monte Falco 11 – “IL FUMETTO”, loc. Quarata – EDICOLA FABIANELLI MONIA, via Erbosa – “PAPER & CO.”, viale Amendola 15, negozio n. 5, Centro Commerciale “Setteponti” – EDICOLA FAGIOLI GABRIELE, via Vittorio Veneto, Belvedere – EDICOLA STADIO PERLINI FRANCESCO, via Giotto angolo via Tiziano – EDICOLA DELL’OSPEDALE, Ospedale “San Donato” – EDICOLA KENNEDY, via Kennedy 1 – EDICOLA “I GIRASOLI“, via Benedetto Croce 115 – EDICOLA SCOSCINI CLAUDIO, via Alfieri – SCARTONI LAURA & C., piazza San Giusto 11 – EDICOLA GIOTTO, piazza Giotto 19 – PAPERSERA, corso Italia 192 – EDICOLA SECCIANI VERUSKA, Rigutino S.S. 71 – EDICOLA CARTOLERIA “MARTINA”, loc. Battifolle – LA BOTTEGA DI GIACCO, loc. San Giuliano 32 – “LO STRILLONE”, via Guadagnoli – EDICOLA SCARTONI PIERO, piazza San Jacopo – EDICOLA TABACCHERIA N. 1, via Cavour – EDICOLA AMIDELLI EDDA, via Porta Buia – EDICOLA FONTEROSA, via Pacioli – EDICOLA “DA TONI”, viale Mecenate – EDICOLA CARTOLERIA “C’ERA 2 VOLTE”, via Tarlati – “LA TUA EDICOLA”, via Fiorentina 171 – LIBRERIA “EDISON“, Piazza Risorgimento

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