Francesco LUCIANETTI Lorenzo BRUNAZZO Paolo DONÀ
CON I PATROCINI DI
Comando Forze Operative Nord Comune di Padova
Francesco LUCIANETTI - Lorenzo BRUNAZZO - Paolo DONÀ
Francesco LUCIANETTI - Lorenzo BRUNAZZO - Paolo DONÀ
AUTORI E COLLABORATORI per la realizzazione dell’opera Francesco Lucianetti soggetto, disegni, colori Lorenzo Brunazzo testo e ricerche storiche Paolo Donà coordinamento generale Fratelli Zampieron direzione lavori fotocomposizione e impaginazione stampa Morena Nalesso esecutrice grafica Tutti i diritti di traduzione e riproduzione del testo e delle immagini, eseguiti con qualsiasi mezzo, sono riservati in tutti i Paesi.
PADOVA da Gorizia a Villa Giusti è stampato su copertina patinata opaca da 350 grammi con plastificazione opaca lato esterno interni Coral Book usomano da 120 grammi il formato chiuso è 21x29,7 centimetri aperto 42x29,7 centimetri la confezione si sviluppa in cucitura a filo refe
testi realizzati con nella parte fumetto introduzione storica FUTURA MEDIUM OBLIQUE nella parte fumetto parte storica-romanzata COMIC SANS REGULAR COMIC SANS BOLD nella parte introduttiva e nei glossari HELVETICA NEUE MEDIUM HELVETICA NEUE BOLD
Copyright 2018: Francesco Lucianetti, Lorenzo Brunazzo e Paolo Donà
IL
CENACOLO
AUTORI E COLLABORATORI per la realizzazione dell’opera Francesco Lucianetti soggetto, disegni, colori Lorenzo Brunazzo testo e ricerche storiche Paolo Donà coordinamento generale Fratelli Zampieron direzione lavori fotocomposizione e impaginazione stampa Morena Nalesso esecutrice grafica Tutti i diritti di traduzione e riproduzione del testo e delle immagini, eseguiti con qualsiasi mezzo, sono riservati in tutti i Paesi.
PADOVA da Gorizia a Villa Giusti è stampato su copertina patinata opaca da 350 grammi con plastificazione opaca lato esterno interni Coral Book usomano da 120 grammi il formato chiuso è 21x29,7 centimetri aperto 42x29,7 centimetri la confezione si sviluppa in cucitura a filo refe
testi realizzati con nella parte fumetto introduzione storica FUTURA MEDIUM OBLIQUE nella parte fumetto parte storica-romanzata COMIC SANS REGULAR COMIC SANS BOLD nella parte introduttiva e nei glossari HELVETICA NEUE MEDIUM HELVETICA NEUE BOLD
Copyright 2018: Francesco Lucianetti, Lorenzo Brunazzo e Paolo Donà
IL
CENACOLO
GRANDE GUERRA ULTIMO ATTO di Giovanni Lugaresi, giornalista
L
né una sconfitta, ma una delle imprese più audaci della guerra. Si trattò di un’incursione della Marina italiana in quel porto (oggi in Croazia) vicino a Fiume dove erano ancorate unità della marina austroungarica. Il commando italiano era costituito da tre Mas, motoscafi armati siluranti che potevano muoversi agilmente. Partiti dal porto di Ancona a rimorchio di tre torpediniere, intorno alle 10 di sera del 10 febbraio, erano al comando del capitano di fregata Costanzo Ciano, accanto al quale erano il tenente di vascello Luigi Rizzo e il poeta soldato Gabriele D’Annunzio. I Mas riuscirono a entrare nella base nemica e lanciarono i siluri, che però si impigliarono nelle reti messe a protezione delle navi austro-ungariche. I motoscafi della Regia Marina uscirono poi dalla base e raggiunsero le torpediniere facendo ritorno in patria. Nessun danno era stato arrecato alle navi nemiche, però il porto di Buccari era stato… forzato e prima di andarsene, D’Annunzio aveva avuto modo di gettare in acqua alcune bottiglie con nastro tricolore
’ultimo atto della Grande Guerra in Italia si riferisce a quel “dopo Caporetto” che, in un riorganizzato esercito, in una (ri)trovata unità nazionale, determinò, nella Battaglia del Piave (15-23 giugno 1918), la vera vittoria italiana. Vera vittoria, almeno secondo quanto scritto da uno dei protagonisti dell’Intervento e della guerra, Giuseppe Prezzolini, per il quale, quello di Vittorio Veneto rappresentò il colpo di grazia inferto a un esercito austroungarico malridotto, ormai esausto. Ultimo atto della Grande Guerra, dunque, legato alla Battaglia del Piave con i suoi numerosi episodi di sacrificio, di sofferenza, di valore, di eroismo, con gli Arditi, con i Ragazzi del ’99, ai quali vanno aggiunti - per restare sempre all’ultimo atto - le imprese della Beffa di Buccari e del Volo su Vienna, recanti la firma - per così dire - di Gabriele D’Annunzio. Il “dopo Caporetto” è rappresentato in primis dalla resistenza sul Piave e sul Grappa, una linea oltre la quale lo straniero non passò, dove il Monte Grappa divenne “la mia Patria”, con fanti e alpini forti e valorosi! Ma vediamo i fatti secondo il loro svolgimento. La rotta di Caporetto (novembre 1917) era da poco avvenuta, quando il 10 febbraio 1918 Gabriele D’Annunzio, Luigi Rizzo e Costanzo Ciano compirono un’operazione che, se non portò risultati materiali, reali, contribuì a sollevare il morale, lo spirito dei combattenti e della nazione: la cosiddetta “Beffa di Buccari”. Secondo gli storici, non fu né una vittoria VI
recanti all’interno un messaggio: “In onta alla cautissima Flotta austriaca occupata a covare senza fine dentro i porti sicuri la gloriuzza di Lissa, sono venuti col ferro e col fuoco a scuotere la prudenza nel suo più comodo rifugio i marinai d’Italia, che si ridono d’ogni sorta di reti e di sbarre, pronti sempre ad osare l’inosabile. E un buon compagno, ben noto, il nemico capitale, fra tutti i nemici il nemicissimo, quello di Pola e di Cattaro, è venuto con loro a beffarsi della taglia 10-11 febbraio 1918 Gabriele d’Annunzio”. Ma, se non aveva sortito risultati materiali, pratici, la “beffa” aveva messo in evidenza (anche) “le facili smagliature e il mancato coordinamento del sistema di vigilanza costiero austriaco”. Con questa esperienza alle spalle, successivamente, alcune operazioni guidate da Luigi Rizzo portarono all’affondamento di due corazzate austriache… per poi giungere alla famosa Battaglia del Piave, dannunzianamente denominata “Battaglia del Solstizio”, perché si svolse dal 15 al 23 giugno 1918, periodo del solstizio d’estate. Seguendo la narrazione dello storico Tullio Vidulich, generale degli alpini, facciamo un passo indietro. Nella primavera di quell’anno, l’Austria, allettata dai successi tedeschi raccolti sul fronte francoinglese (nelle Fiandre, nella Somme e a Reims) preparò una potentissima offensiva per conseguire la completa disfatta dell’Italia. Sul nostro scacchiere, le forze austroungariche agli ordini del generale Arz, erano suddivise in due gruppi di armate: il Gruppo del Tirolo comandato dal maresciallo Conrad sul fronte trentino e il Gruppo di armate del Piave (dal Monfenera al mare) comandate dal generale Boroevic con la Sesta Armata, e l’Isonzo Armée con limite di settore il Ponte della Priula, sul Piave. Obiettivo di Conrad era accerchiare gli italiani schierati dietro il fiume, scendendo dall’Altopiano di Asiago, mentre Boroevic aveva il compito di colpire Treviso e Mestre, per poi raggiungere Padova. Le truppe italiane contrapposte erano costituite da: Sesta Armata comandata dal generale Luca Montuori (dalla Val d’Astico alla Valle del Brenta), la Quarta Armata comandata dal generale Gaetano Giardino
dalla Valle del Brenta a Pederobba, con complessive venti divisioni. La sistemazione italiana sul Grappa era molto critica perché le truppe erano aggrappate alle ultime propaggini montane verso la pianura, tanto che Conrad definì questa situazione “quella di un naufrago aggrappato a una tavola di salvataggio, per cui sarebbe bastato mozzargli le dita per vederlo annegare” - e mai paragone si sarebbe dimostrato fuori luogo. Di fronte alle armate del generale Boroevic erano schierate l’Ottava Armata (generale Giuseppe Pennella) da Pederobba a Palazzon, forte di sette divisioni, e infine la Terza Armata (principe Emanuele Filiberto di Savoia), da Palazzon al mare con nove divisioni. Facevano parte della Sesta Armata schierata sull’Altopiano di Asiago tre divisioni inglesi e due francesi. L’offensiva non colse di sorpresa i nostri soldati, perché i comandi avevano avuto molteplici segnali, prendendo le opportune contromisure. La poderosa offensiva si inizò alle ore 3 del 15 giugno con un breve ma fortissimo bombardamento di artiglieria. Ma quella italiana prontamente rispose al fuoco provocando sensibili perdite al nemico, il cui morale risultò scosso in maniera tangibile. Sull’Altopiano e sul Grappa, dopo durissimi combattimenti, le truppe di Conrad vennero bloccate. In pianura, gli austriaci riuscirono a costituire una robusta testa di ponte lungo il Piave. Facendo ampio uso di artiglieria e cortine nebbiogene, due divisioni di assalto guidate dal generale Goiginger superarono il VII
GRANDE GUERRA ULTIMO ATTO di Giovanni Lugaresi, giornalista
L
né una sconfitta, ma una delle imprese più audaci della guerra. Si trattò di un’incursione della Marina italiana in quel porto (oggi in Croazia) vicino a Fiume dove erano ancorate unità della marina austroungarica. Il commando italiano era costituito da tre Mas, motoscafi armati siluranti che potevano muoversi agilmente. Partiti dal porto di Ancona a rimorchio di tre torpediniere, intorno alle 10 di sera del 10 febbraio, erano al comando del capitano di fregata Costanzo Ciano, accanto al quale erano il tenente di vascello Luigi Rizzo e il poeta soldato Gabriele D’Annunzio. I Mas riuscirono a entrare nella base nemica e lanciarono i siluri, che però si impigliarono nelle reti messe a protezione delle navi austro-ungariche. I motoscafi della Regia Marina uscirono poi dalla base e raggiunsero le torpediniere facendo ritorno in patria. Nessun danno era stato arrecato alle navi nemiche, però il porto di Buccari era stato… forzato e prima di andarsene, D’Annunzio aveva avuto modo di gettare in acqua alcune bottiglie con nastro tricolore
’ultimo atto della Grande Guerra in Italia si riferisce a quel “dopo Caporetto” che, in un riorganizzato esercito, in una (ri)trovata unità nazionale, determinò, nella Battaglia del Piave (15-23 giugno 1918), la vera vittoria italiana. Vera vittoria, almeno secondo quanto scritto da uno dei protagonisti dell’Intervento e della guerra, Giuseppe Prezzolini, per il quale, quello di Vittorio Veneto rappresentò il colpo di grazia inferto a un esercito austroungarico malridotto, ormai esausto. Ultimo atto della Grande Guerra, dunque, legato alla Battaglia del Piave con i suoi numerosi episodi di sacrificio, di sofferenza, di valore, di eroismo, con gli Arditi, con i Ragazzi del ’99, ai quali vanno aggiunti - per restare sempre all’ultimo atto - le imprese della Beffa di Buccari e del Volo su Vienna, recanti la firma - per così dire - di Gabriele D’Annunzio. Il “dopo Caporetto” è rappresentato in primis dalla resistenza sul Piave e sul Grappa, una linea oltre la quale lo straniero non passò, dove il Monte Grappa divenne “la mia Patria”, con fanti e alpini forti e valorosi! Ma vediamo i fatti secondo il loro svolgimento. La rotta di Caporetto (novembre 1917) era da poco avvenuta, quando il 10 febbraio 1918 Gabriele D’Annunzio, Luigi Rizzo e Costanzo Ciano compirono un’operazione che, se non portò risultati materiali, reali, contribuì a sollevare il morale, lo spirito dei combattenti e della nazione: la cosiddetta “Beffa di Buccari”. Secondo gli storici, non fu né una vittoria VI
recanti all’interno un messaggio: “In onta alla cautissima Flotta austriaca occupata a covare senza fine dentro i porti sicuri la gloriuzza di Lissa, sono venuti col ferro e col fuoco a scuotere la prudenza nel suo più comodo rifugio i marinai d’Italia, che si ridono d’ogni sorta di reti e di sbarre, pronti sempre ad osare l’inosabile. E un buon compagno, ben noto, il nemico capitale, fra tutti i nemici il nemicissimo, quello di Pola e di Cattaro, è venuto con loro a beffarsi della taglia 10-11 febbraio 1918 Gabriele d’Annunzio”. Ma, se non aveva sortito risultati materiali, pratici, la “beffa” aveva messo in evidenza (anche) “le facili smagliature e il mancato coordinamento del sistema di vigilanza costiero austriaco”. Con questa esperienza alle spalle, successivamente, alcune operazioni guidate da Luigi Rizzo portarono all’affondamento di due corazzate austriache… per poi giungere alla famosa Battaglia del Piave, dannunzianamente denominata “Battaglia del Solstizio”, perché si svolse dal 15 al 23 giugno 1918, periodo del solstizio d’estate. Seguendo la narrazione dello storico Tullio Vidulich, generale degli alpini, facciamo un passo indietro. Nella primavera di quell’anno, l’Austria, allettata dai successi tedeschi raccolti sul fronte francoinglese (nelle Fiandre, nella Somme e a Reims) preparò una potentissima offensiva per conseguire la completa disfatta dell’Italia. Sul nostro scacchiere, le forze austroungariche agli ordini del generale Arz, erano suddivise in due gruppi di armate: il Gruppo del Tirolo comandato dal maresciallo Conrad sul fronte trentino e il Gruppo di armate del Piave (dal Monfenera al mare) comandate dal generale Boroevic con la Sesta Armata, e l’Isonzo Armée con limite di settore il Ponte della Priula, sul Piave. Obiettivo di Conrad era accerchiare gli italiani schierati dietro il fiume, scendendo dall’Altopiano di Asiago, mentre Boroevic aveva il compito di colpire Treviso e Mestre, per poi raggiungere Padova. Le truppe italiane contrapposte erano costituite da: Sesta Armata comandata dal generale Luca Montuori (dalla Val d’Astico alla Valle del Brenta), la Quarta Armata comandata dal generale Gaetano Giardino
dalla Valle del Brenta a Pederobba, con complessive venti divisioni. La sistemazione italiana sul Grappa era molto critica perché le truppe erano aggrappate alle ultime propaggini montane verso la pianura, tanto che Conrad definì questa situazione “quella di un naufrago aggrappato a una tavola di salvataggio, per cui sarebbe bastato mozzargli le dita per vederlo annegare” - e mai paragone si sarebbe dimostrato fuori luogo. Di fronte alle armate del generale Boroevic erano schierate l’Ottava Armata (generale Giuseppe Pennella) da Pederobba a Palazzon, forte di sette divisioni, e infine la Terza Armata (principe Emanuele Filiberto di Savoia), da Palazzon al mare con nove divisioni. Facevano parte della Sesta Armata schierata sull’Altopiano di Asiago tre divisioni inglesi e due francesi. L’offensiva non colse di sorpresa i nostri soldati, perché i comandi avevano avuto molteplici segnali, prendendo le opportune contromisure. La poderosa offensiva si inizò alle ore 3 del 15 giugno con un breve ma fortissimo bombardamento di artiglieria. Ma quella italiana prontamente rispose al fuoco provocando sensibili perdite al nemico, il cui morale risultò scosso in maniera tangibile. Sull’Altopiano e sul Grappa, dopo durissimi combattimenti, le truppe di Conrad vennero bloccate. In pianura, gli austriaci riuscirono a costituire una robusta testa di ponte lungo il Piave. Facendo ampio uso di artiglieria e cortine nebbiogene, due divisioni di assalto guidate dal generale Goiginger superarono il VII
I PERSONAGGI LA GRANDE GUERRA IL PRIMO CONFLITTO “TOTALE” MODERNO.
LO SPIRITO DI PADOVA MENTORE, COSCIENZA, RICETTACOLO DELL’IMMANE TRAGEDIA DELLA GUERRA, PADOVA INCARNA LO SPIRITO PAGANO DEI SUOI CITTADINI DAI TEMPI DEL SUO FONDATORE ANTENORE, VIVENDO IN PRIMA PERSONA IL CONFLITTO MONDIALE INERENTE AI SUOI CITTADINI, E ACCOLLANDOSI UNA MIRIADE DI PESANTI DOLORI E LUTTUOSE STORIE. PADOVA INTERVIENE PER SFOGARE LA SUA PROFONDA TRISTEZZA DI FRONTE ALLE INTERMINABILI VICENDE BELLICHE: SEMBRA LA DEA DELL’AMORE CHE CANTA CONTRO L’ODIO.
AGATA MARCHESI INTERPRETE PERFETTA DEL RUOLO DI DICIOTTENNE DI BUONA FAMIGLIA, AGATA SI RENDE PROTAGONISTA DI UN POTENTE “COUP DE FOUDRE”. GIOVANE PARMENSE SI PRESENTA PIENA DI ENTUSIASMO AGLI ANNI CHE CONTANO DELLA VITA, MODERATAMENTE INCURANTE DELLE INEVITABILI PREOCCUPAZIONI DI PADRE E MADRE, DI FRONTE A UN FOTOGRAFO DI GUERRA FRANCESE, CHE HA DA POCO SUPERATO I 25 ANNI. PUR APPARENDO COME LA CLASSICA RAGAZZA ACQUA E SAPONE DELLA PORTA ACCANTO, RICEVE DAL PADRE UN’EDUCAZIONE QUASI MILITARESCA, INSEGNANDOLE SPECIALITÀ COME LA VOGA ALLA VENETA, L’EQUITAZIONE E IL TIRO CON LA PISTOLA. NON VI SVELIAMO IL FINALE DELL’APPASSIONANTE STORIA D’AMORE, UN PÒ DI PATHOS NON GUASTA MAI.
PAUL CONSAPEVOLE DELLA SUA BRAVURA PROFESSIONALE DI FOTOGRAFO, MA SOPRATTUTTO DELLA SUA INNATA QUALITÀ DI CONQUISTATORE DEL MONDO FEMMINILE, IL GIOVANE FRANCESE DELL’ALSAZIA NON SEMBRA TUTTAVIA UN MERO “TOMBEUR DE FEMME”. CON POCHE E APPROPRIATE ESPRESSIONI CONQUISTA IN MANIERA IRREVERSIBILE LA SUA BELLA, ACCENDENDO IN LEI L’INTRIGANTE PASSIONE NELLA PIONIERISTICA SFERA DELLA FOTOGRAFIA DI GUERRA. PAUL APPARE SEMPRE SICURO DI SÈ, ASSOMIGLIA VAGAMENTE NEL VOLTO A CLARKE GABLE O OMAR SHARIF, MA IN FONDO È SOLTANTO SÈ STESSO, PERSONAGGIO SUI GENERIS.
GENERALE BRUNO MARCHESI CONTESSA RINA MARCHESI GLI STEREOTIPI UNIVERSALI DI PADRE (GENERALE DI DIVISIONE) E MADRE (CONTESSA) INGIGANTITI DALLE VICENDE BELLICHE: COME SARÀ NELLA REALTÀ QUESTO PAUL, GIOVANE POCO PIÙ CHE VENTICINQUENNE, CON UNA DICHIARATA ESPERIENZA DI VITA A 360 GRADI? “CORRE” IN CAMPO AMOROSO CON LA LORO FIGLIA AGATA PER CODIFICATE ABITUDINI DAVANTI A QUALSIASI DONNA, O REALMENTE NUTRE SENTIMENTI MAI PROVATI PRIMA?
UNA CITTÀ PUÒ RACCONTARSI? FORSE NEI POEMI EPICI, MA IN UNA FAVOLA “STORICA”, O QUASI? IN OGNI CASO, AVRÒ PUR DIRITTO DI DARE VOCE AI MIEI CITTADINI! PERCHÉ IO SONO PADOVA. DA QUANDO IL MITICO ANTENORE MI HA FONDATA, NE HO PASSATE TANTE! PRIMA I GALLI, POI GLI SPARTANI E VIA VIA FINO A NAPOLEONE E OLTRE… MA UN’ECATOMBE COSÌ NON L’AVEVO VISTA MAI: DA QUANDO È INIZIATA QUESTA GUERRA È STATA UNA CARNEFICINA. E NON È FINITA!
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I PERSONAGGI LA GRANDE GUERRA IL PRIMO CONFLITTO “TOTALE” MODERNO.
LO SPIRITO DI PADOVA MENTORE, COSCIENZA, RICETTACOLO DELL’IMMANE TRAGEDIA DELLA GUERRA, PADOVA INCARNA LO SPIRITO PAGANO DEI SUOI CITTADINI DAI TEMPI DEL SUO FONDATORE ANTENORE, VIVENDO IN PRIMA PERSONA IL CONFLITTO MONDIALE INERENTE AI SUOI CITTADINI, E ACCOLLANDOSI UNA MIRIADE DI PESANTI DOLORI E LUTTUOSE STORIE. PADOVA INTERVIENE PER SFOGARE LA SUA PROFONDA TRISTEZZA DI FRONTE ALLE INTERMINABILI VICENDE BELLICHE: SEMBRA LA DEA DELL’AMORE CHE CANTA CONTRO L’ODIO.
AGATA MARCHESI INTERPRETE PERFETTA DEL RUOLO DI DICIOTTENNE DI BUONA FAMIGLIA, AGATA SI RENDE PROTAGONISTA DI UN POTENTE “COUP DE FOUDRE”. GIOVANE PARMENSE SI PRESENTA PIENA DI ENTUSIASMO AGLI ANNI CHE CONTANO DELLA VITA, MODERATAMENTE INCURANTE DELLE INEVITABILI PREOCCUPAZIONI DI PADRE E MADRE, DI FRONTE A UN FOTOGRAFO DI GUERRA FRANCESE, CHE HA DA POCO SUPERATO I 25 ANNI. PUR APPARENDO COME LA CLASSICA RAGAZZA ACQUA E SAPONE DELLA PORTA ACCANTO, RICEVE DAL PADRE UN’EDUCAZIONE QUASI MILITARESCA, INSEGNANDOLE SPECIALITÀ COME LA VOGA ALLA VENETA, L’EQUITAZIONE E IL TIRO CON LA PISTOLA. NON VI SVELIAMO IL FINALE DELL’APPASSIONANTE STORIA D’AMORE, UN PÒ DI PATHOS NON GUASTA MAI.
PAUL CONSAPEVOLE DELLA SUA BRAVURA PROFESSIONALE DI FOTOGRAFO, MA SOPRATTUTTO DELLA SUA INNATA QUALITÀ DI CONQUISTATORE DEL MONDO FEMMINILE, IL GIOVANE FRANCESE DELL’ALSAZIA NON SEMBRA TUTTAVIA UN MERO “TOMBEUR DE FEMME”. CON POCHE E APPROPRIATE ESPRESSIONI CONQUISTA IN MANIERA IRREVERSIBILE LA SUA BELLA, ACCENDENDO IN LEI L’INTRIGANTE PASSIONE NELLA PIONIERISTICA SFERA DELLA FOTOGRAFIA DI GUERRA. PAUL APPARE SEMPRE SICURO DI SÈ, ASSOMIGLIA VAGAMENTE NEL VOLTO A CLARKE GABLE O OMAR SHARIF, MA IN FONDO È SOLTANTO SÈ STESSO, PERSONAGGIO SUI GENERIS.
GENERALE BRUNO MARCHESI CONTESSA RINA MARCHESI GLI STEREOTIPI UNIVERSALI DI PADRE (GENERALE DI DIVISIONE) E MADRE (CONTESSA) INGIGANTITI DALLE VICENDE BELLICHE: COME SARÀ NELLA REALTÀ QUESTO PAUL, GIOVANE POCO PIÙ CHE VENTICINQUENNE, CON UNA DICHIARATA ESPERIENZA DI VITA A 360 GRADI? “CORRE” IN CAMPO AMOROSO CON LA LORO FIGLIA AGATA PER CODIFICATE ABITUDINI DAVANTI A QUALSIASI DONNA, O REALMENTE NUTRE SENTIMENTI MAI PROVATI PRIMA?
UNA CITTÀ PUÒ RACCONTARSI? FORSE NEI POEMI EPICI, MA IN UNA FAVOLA “STORICA”, O QUASI? IN OGNI CASO, AVRÒ PUR DIRITTO DI DARE VOCE AI MIEI CITTADINI! PERCHÉ IO SONO PADOVA. DA QUANDO IL MITICO ANTENORE MI HA FONDATA, NE HO PASSATE TANTE! PRIMA I GALLI, POI GLI SPARTANI E VIA VIA FINO A NAPOLEONE E OLTRE… MA UN’ECATOMBE COSÌ NON L’AVEVO VISTA MAI: DA QUANDO È INIZIATA QUESTA GUERRA È STATA UNA CARNEFICINA. E NON È FINITA!
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RICORDIAMO ANCHE TUTTI I CADUTI CHE NE HANNO RESA POSSIBILE LA CONQUISTA. COME ENRICO TOTI, VOLONTARIO CIVILE, DI FATTO BERSAGLIERE CICLISTA, MORTO EROICAMENTE A MONFALCONE: PUR SENZA UNA GAMBA, VA ALL’ATTACCO DELLE TRINCEE AUSTRIACHE E CADE CRIVELLATO DI COLPI. QUI NOI LA GUERRA L’ABBIAMO VISTA SOLO DA LONTANO, MA NE ABBIAMO MISURATO LA DUREZZA PERCHÉ NEI NUMEROSI OSPEDALI MILITARI INSEDIATI NE ABBIAMO CURATO, SPESSO INVANO, LE SUE DEVASTANTI FERITE. LA MIA GLORIOSA UNIVERSITÀ, VECCHIA DI SETTE SECOLI, HA RISPOSTO ALLE NUOVE ESIGENZE DELLA SANITÀ AL FRONTE CREANDO LA FACOLTÀ DI MEDICINA CASTRENSE PER PREPARARE I DOTTORI IN GRIGIOVERDE.
29 APRILE 1917 QUESTA DOMENICA SIAMO IN FESTA: PERCHÉ È FINALMENTE FINITO L’INVERNO PIÙ FREDDO DEL SECOLO E INSIEME, PERCHÉ VOGLIAMO RICORDARE I SUCCESSI DELL’ANNO TRASCORSO. DOPO LA “SPEDIZIONE PUNITIVA” SULL’ALTOPIANO D’ASIAGO,
QUANDO GLI AUSTRIACI SPERAVANO DI SCENDERE FIN GIÙ IN PIANURA. LA VIGOROSA REAZIONE ITALIANA HA PORTATO ALLA PRESA DI GORIZIA: LA PRIMA VERA VITTORIA, NON SOLO DEL NOSTRO FRONTE, MA DI TUTTI I PAESI DELL’INTESA.
MA SOPRATTUTTO ANCHE SOLO DA QUI ABBIAMO CAPITO, SULLA NOSTRA PELLE, CHE QUESTA GUERRA SI COMBATTE IN MODO NUOVO: NON SI VINCE SOLO SUL CAMPO DI BATTAGLIA, MOBILITA L’INTERO PAESE; NON PIÙ CAMPAGNE STAGIONALI, NESSUNA SOSTA; PER LA PRIMA VOLTA NON SI ASSEDIANO SOLO FORTEZZE E CITTÀ, MA INTERE NAZIONI E IL CONFLITTO NON POTRÀ CESSARE SE NON QUANDO UNA DELLE PARTI IN LOTTA SARÀ ESAUSTA.
L’INTESA BLOCCA LE IMPORTAZIONI AGLI IMPERI CENTRALI; GERMANIA E AUSTRIA-UNGHERIA AFFONDANO I MERCANTILI DIRETTI IN FRANCIA, IN INGHILTERRA, IN ITALIA. LA NOSTRA GENTE FA LA FILA DAVANTI AI NEGOZI PER ACQUISTARE, A PREZZO CALMIERATO, IL “PANE DI GUERRA”, SCURO, MAL LIEVITATO E MAL COTTO; SCARSEGGIANO E RINCARANO ZUCCHERO, LATTE, CARNE, OLIO, MA ANCHE CARBONE E LEGNA.
ONORIAMO QUINDI I SOLDATI D’ITALIA, I LIBERATORI DI GORIZIA. IL PENSIERO CORRE AD AURELIO BARUZZI, CHE HA ISSATO IL PRIMO TRICOLORE SULLA STAZIONE DELLA CITTÀ LIBERATA. PERCIÒ GLI ITALIANI SPERANO PERFINO CHE, DOPO TANTE SANGUINOSE SPALLATE SULL’ISONZO, L’IMPERO AUSTRO-UNGARICO ABBIA IL FIATO CORTO. MA…
HO VISTO NASCERE NUOVE ARMI, IMPREVEDIBILI E LETALI, SIA IN TERRA SIA IN MARE; LA GUERRA HA CONQUISTATO UNA NUOVA DIMENSIONE… L’ARIA. ORMAI SI COMBATTE PERFINO NEI CIELI.
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RICORDIAMO ANCHE TUTTI I CADUTI CHE NE HANNO RESA POSSIBILE LA CONQUISTA. COME ENRICO TOTI, VOLONTARIO CIVILE, DI FATTO BERSAGLIERE CICLISTA, MORTO EROICAMENTE A MONFALCONE: PUR SENZA UNA GAMBA, VA ALL’ATTACCO DELLE TRINCEE AUSTRIACHE E CADE CRIVELLATO DI COLPI. QUI NOI LA GUERRA L’ABBIAMO VISTA SOLO DA LONTANO, MA NE ABBIAMO MISURATO LA DUREZZA PERCHÉ NEI NUMEROSI OSPEDALI MILITARI INSEDIATI NE ABBIAMO CURATO, SPESSO INVANO, LE SUE DEVASTANTI FERITE. LA MIA GLORIOSA UNIVERSITÀ, VECCHIA DI SETTE SECOLI, HA RISPOSTO ALLE NUOVE ESIGENZE DELLA SANITÀ AL FRONTE CREANDO LA FACOLTÀ DI MEDICINA CASTRENSE PER PREPARARE I DOTTORI IN GRIGIOVERDE.
29 APRILE 1917 QUESTA DOMENICA SIAMO IN FESTA: PERCHÉ È FINALMENTE FINITO L’INVERNO PIÙ FREDDO DEL SECOLO E INSIEME, PERCHÉ VOGLIAMO RICORDARE I SUCCESSI DELL’ANNO TRASCORSO. DOPO LA “SPEDIZIONE PUNITIVA” SULL’ALTOPIANO D’ASIAGO,
QUANDO GLI AUSTRIACI SPERAVANO DI SCENDERE FIN GIÙ IN PIANURA. LA VIGOROSA REAZIONE ITALIANA HA PORTATO ALLA PRESA DI GORIZIA: LA PRIMA VERA VITTORIA, NON SOLO DEL NOSTRO FRONTE, MA DI TUTTI I PAESI DELL’INTESA.
MA SOPRATTUTTO ANCHE SOLO DA QUI ABBIAMO CAPITO, SULLA NOSTRA PELLE, CHE QUESTA GUERRA SI COMBATTE IN MODO NUOVO: NON SI VINCE SOLO SUL CAMPO DI BATTAGLIA, MOBILITA L’INTERO PAESE; NON PIÙ CAMPAGNE STAGIONALI, NESSUNA SOSTA; PER LA PRIMA VOLTA NON SI ASSEDIANO SOLO FORTEZZE E CITTÀ, MA INTERE NAZIONI E IL CONFLITTO NON POTRÀ CESSARE SE NON QUANDO UNA DELLE PARTI IN LOTTA SARÀ ESAUSTA.
L’INTESA BLOCCA LE IMPORTAZIONI AGLI IMPERI CENTRALI; GERMANIA E AUSTRIA-UNGHERIA AFFONDANO I MERCANTILI DIRETTI IN FRANCIA, IN INGHILTERRA, IN ITALIA. LA NOSTRA GENTE FA LA FILA DAVANTI AI NEGOZI PER ACQUISTARE, A PREZZO CALMIERATO, IL “PANE DI GUERRA”, SCURO, MAL LIEVITATO E MAL COTTO; SCARSEGGIANO E RINCARANO ZUCCHERO, LATTE, CARNE, OLIO, MA ANCHE CARBONE E LEGNA.
ONORIAMO QUINDI I SOLDATI D’ITALIA, I LIBERATORI DI GORIZIA. IL PENSIERO CORRE AD AURELIO BARUZZI, CHE HA ISSATO IL PRIMO TRICOLORE SULLA STAZIONE DELLA CITTÀ LIBERATA. PERCIÒ GLI ITALIANI SPERANO PERFINO CHE, DOPO TANTE SANGUINOSE SPALLATE SULL’ISONZO, L’IMPERO AUSTRO-UNGARICO ABBIA IL FIATO CORTO. MA…
HO VISTO NASCERE NUOVE ARMI, IMPREVEDIBILI E LETALI, SIA IN TERRA SIA IN MARE; LA GUERRA HA CONQUISTATO UNA NUOVA DIMENSIONE… L’ARIA. ORMAI SI COMBATTE PERFINO NEI CIELI.
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COME HA CONQUISTATO IL CIELO, LA GUERRA È PENETRATA ANCHE SOTT’ACQUA. È NATO IL SOMMERGIBILE, ARMATO DI SILURI: UNA COMBINAZIONE D’ARMI NUOVA E MICIDIALE CHE HA TRAVOLTO CONSOLIDATE STRATEGIE E TATTICHE COLLAUDATE. LE GRANDI NAVI DA BATTAGLIA, LE “REGINE DEI MARI”, LE CORAZZATE, SONO IN PERICOLO.
QUEI PRIMI AEROSTATI CHE S’INNALZAVANO DA PRATO DELLA VALLE, QUEI PRIMI FRAGILI AEROPLANI CHE ABBIAMO VISTO SOLLEVARSI A CAMPO DI MARTE O A BOVOLENTA, SUI CAMPI DI LEONINO DA ZARA, CHE HANNO COMBATTUTO PER LA PRIMA VOLTA CON I NOSTRI COLORI NEI CIELI DI LIBIA, HANNO LASCIATO IL POSTO A ROBUSTI RICOGNITORI E PESANTI BOMBARDIERI CHE COLPISCONO DALL’ALTO LA PRIMA LINEA, LE RETROVIE, LE COMUNICAZIONI, I RIFORNIMENTI, I COMANDI; AGILI CACCIA INGAGGIANO VERTIGINOSI DUELLI CON GLI AVVERSARI PER CONQUISTARE IL DOMINIO DEL CIELO.
MA NASCE ANCHE IL SUO NEMICO, IL MAS, UN MOTOSCAFO D’ALTURA, VELOCISSIMO, CHE USA LA SUA STESSA ARMA, IL SILURO. QUESTI MEZZI D’ASSALTO STANNO IN AGGUATO, LANCIANO I LORO ORDIGNI, AFFONDANO E SI DILEGUANO.
E DALL’ARIA SI SPIA TUTTO… NON C’È MODO DI CELARE I MOVIMENTI NELLE RETROVIE. TRENI, CARRI, CONVOGLI DI TRUPPA E D’ARTIGLIERIA… TUTTO È VISIBILE AL NEMICO. APPARE SEMPRE PIÙ VITALE CONOSCERNE LE INTENZIONI. GLI AEROPLANI, OLTRE A ESSERE GLI OCCHI CHE SCRUTANO IL FRONTE, DIVENTANO NUOVI STRUMENTI PER INFILTRARE GLI AGENTI INFORMATORI IN TERRENO NEMICO, FACENDOLI ATTERRARE DI NOTTE O LANCIANDOLI CON IL PARACADUTE - ALTRA NOVITÀ - DIETRO LE LINEE. INOLTRE LA GUERRA DAL CIELO NON DISTINGUE TRA MILITARI E CIVILI. PROPRIO IO - PADOVA - HO PAGATO IL PREZZO PIÙ ALTO; DOPO PIÙ DI UN ANNO DI GUERRA, LA NOTTE DELL’11 NOVEMBRE LA BOMBA SGANCIATA DA UN IDROVOLANTE COLPISCE L’INGRESSO DEL RIFUGIO ALLESTITO NEL BASTIONE DELLA GATTA. L’INTERNO ERA ALLAGATO PER LE PIOGGE INTENSE! LA GENTE SI ERA ACCALCATA DAVANTI ALL’INGRESSO, LO SCOPPIO COLPISCE PROPRIO LÌ: MOLTI NE UCCIDE, ALTRI, FERITI O SVENUTI, NE SCAGLIA NELL’ACQUA; IN UN COLPO SOLO MUOIONO, COLPITI O ANNEGATI, 93 PADOVANI.
È TOTALE ANCHE L’USO DELLE MINE SUBACQUEE: ANCORATE AL FONDO, RICAMANO IL MARE DI RAGNATELE MORTALI, SOPRATTUTTO VICINO ALLE COSTE E NEGLI STRETTI.
SONO OVUNQUE, SIA AMICHE DI DIFESA, SIA NEMICHE DI INTERDIZIONE. 5
COME HA CONQUISTATO IL CIELO, LA GUERRA È PENETRATA ANCHE SOTT’ACQUA. È NATO IL SOMMERGIBILE, ARMATO DI SILURI: UNA COMBINAZIONE D’ARMI NUOVA E MICIDIALE CHE HA TRAVOLTO CONSOLIDATE STRATEGIE E TATTICHE COLLAUDATE. LE GRANDI NAVI DA BATTAGLIA, LE “REGINE DEI MARI”, LE CORAZZATE, SONO IN PERICOLO.
QUEI PRIMI AEROSTATI CHE S’INNALZAVANO DA PRATO DELLA VALLE, QUEI PRIMI FRAGILI AEROPLANI CHE ABBIAMO VISTO SOLLEVARSI A CAMPO DI MARTE O A BOVOLENTA, SUI CAMPI DI LEONINO DA ZARA, CHE HANNO COMBATTUTO PER LA PRIMA VOLTA CON I NOSTRI COLORI NEI CIELI DI LIBIA, HANNO LASCIATO IL POSTO A ROBUSTI RICOGNITORI E PESANTI BOMBARDIERI CHE COLPISCONO DALL’ALTO LA PRIMA LINEA, LE RETROVIE, LE COMUNICAZIONI, I RIFORNIMENTI, I COMANDI; AGILI CACCIA INGAGGIANO VERTIGINOSI DUELLI CON GLI AVVERSARI PER CONQUISTARE IL DOMINIO DEL CIELO.
MA NASCE ANCHE IL SUO NEMICO, IL MAS, UN MOTOSCAFO D’ALTURA, VELOCISSIMO, CHE USA LA SUA STESSA ARMA, IL SILURO. QUESTI MEZZI D’ASSALTO STANNO IN AGGUATO, LANCIANO I LORO ORDIGNI, AFFONDANO E SI DILEGUANO.
E DALL’ARIA SI SPIA TUTTO… NON C’È MODO DI CELARE I MOVIMENTI NELLE RETROVIE. TRENI, CARRI, CONVOGLI DI TRUPPA E D’ARTIGLIERIA… TUTTO È VISIBILE AL NEMICO. APPARE SEMPRE PIÙ VITALE CONOSCERNE LE INTENZIONI. GLI AEROPLANI, OLTRE A ESSERE GLI OCCHI CHE SCRUTANO IL FRONTE, DIVENTANO NUOVI STRUMENTI PER INFILTRARE GLI AGENTI INFORMATORI IN TERRENO NEMICO, FACENDOLI ATTERRARE DI NOTTE O LANCIANDOLI CON IL PARACADUTE - ALTRA NOVITÀ - DIETRO LE LINEE. INOLTRE LA GUERRA DAL CIELO NON DISTINGUE TRA MILITARI E CIVILI. PROPRIO IO - PADOVA - HO PAGATO IL PREZZO PIÙ ALTO; DOPO PIÙ DI UN ANNO DI GUERRA, LA NOTTE DELL’11 NOVEMBRE LA BOMBA SGANCIATA DA UN IDROVOLANTE COLPISCE L’INGRESSO DEL RIFUGIO ALLESTITO NEL BASTIONE DELLA GATTA. L’INTERNO ERA ALLAGATO PER LE PIOGGE INTENSE! LA GENTE SI ERA ACCALCATA DAVANTI ALL’INGRESSO, LO SCOPPIO COLPISCE PROPRIO LÌ: MOLTI NE UCCIDE, ALTRI, FERITI O SVENUTI, NE SCAGLIA NELL’ACQUA; IN UN COLPO SOLO MUOIONO, COLPITI O ANNEGATI, 93 PADOVANI.
È TOTALE ANCHE L’USO DELLE MINE SUBACQUEE: ANCORATE AL FONDO, RICAMANO IL MARE DI RAGNATELE MORTALI, SOPRATTUTTO VICINO ALLE COSTE E NEGLI STRETTI.
SONO OVUNQUE, SIA AMICHE DI DIFESA, SIA NEMICHE DI INTERDIZIONE. 5
SUI CAMPI DI BATTAGLIA TERRESTRI SI ABBATTE ANCHE UNA NUOVA FORMA DI LOTTA: LA GUERRA CHIMICA. VENGONO MESSI A PUNTO GAS ASFISSIANTI DI CRESCENTE EFFICACIA, PRIMA PORTATI DAL VENTO E POI LANCIATI CON SPECIALI PROIETTILI D’ARTIGLIERIA, E NASCE ANCHE IL LANCIAFIAMME.
GIORNO DOPO GIORNO SCOPRIAMO CHE LA GUERRA TOTALE NON COINVOLGE SOLO I SOLDATI IN PRIMA LINEA. TUTTI I MIEI CITTADINI SONO MOBILITATI PER PRODURRE QUANTO È NECESSARIO PER COMBATTERE E SOPRAVVIVERE. PENSATE: IN DIVERSI PALAZZI VENGONO ORGANIZZATI LABORATORI DOVE SI CONFEZIONANO INDUMENTI DI LANA PER I MILITARI E BENDE PER I FERITI. PARTICOLARMENTE ATTIVO QUELLO DELLA CONTESSA MARIA PAPAFAVA DEI CARRARESI BRACCESCHI.
SPESSO GIUNGE FIN QUI IL ROMBO DELLE ARTIGLIERIE: CANNONI DI DEVASTANTE POTENZA HANNO AVUTO RAPIDAMENTE LA MEGLIO SULLE FORTEZZE IN CEMENTO ARMATO. EPPURE LA GUERRA MANOVRATA HA DOVUTO PRESTO CEDERE A QUELLA DI POSIZIONE. GLI ESERCITI SONO AFFONDATI NELLE TRINCEE, PROTETTE DA DUE NUOVE ARMI: LA MITRAGLIATRICE, CON LA SUA CADENZA DI TIRO INFERNALE, E IL FILO SPINATO, NATO IN AMERICA PER IL CONTROLLO DEL BESTIAME. GLI ASSALTI FRONTALI DELLA FANTERIA SONO BLOCCATI INESORABILMENTE CON MIGLIAIA DI MORTI. CONTRO I RETICOLATI, DOPO AVERE PROVATO PINZE TAGLIAFILI E TUBI ESPLOSIVI, L’UNICA ARMA DI UNA QUALCHE EFFICACIA È LA BOMBARDA!
ORMAI TUTTI COMBATTONO: MENTRE GLI UOMINI MUOIONO AL FRONTE, A CASA LE DONNE LI SOSTITUISCONO IN TUTTO: SUI CAMPI, NELLE FABBRICHE, NEGLI UFFICI E NEI NEGOZI, PERFINO NELLA GUIDA DEI TRAM. NASCE IN LORO LA CONSAPEVOLEZZA DI POTER SVOLGERE BENE ANCHE QUESTE MANSIONI. COSÌ IL COSTUME E LA MODA CAMBIANO: NON PIÙ FRONZOLI, GONNE GONFIE, STECCHE DI BALENA E BUSTINI, MA ABITI PRATICI E FACILI DA INDOSSARE, VELOCI DA LAVARE. ALLA FINE DELLA GUERRA RESTERÒ SEGNATA DA QUESTI CAMBIAMENTI SOCIALI. LE DONNE ABBANDONERANNO ALCUNE DELLE ATTIVITÀ APPRESE, MA RIMARRANNO STABILMENTE IN ALTRE: TELEFONISTE, DATTILOGRAFE, SEGRETARIE, COMMESSE, INFERMIERE E OPERAIE.
I SOLDATI INVIATI AL FRONTE, PER LA MAGGIOR PARTE POPOLANI, TORNATI, SAPRANNO FARE I MECCANICI, GLI ELETTRICISTI, GLI ARMIERI. METTERANNO A FRUTTO LA LORO ESPERIENZA DANDO VITA ALLA FITTA RETE DEL PICCOLO ARTIGIANATO CHE NEL PRIMO DOPOGUERRA TRASFORMERÀ LA MIA STRUTTURA PRODUTTIVA.
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ANCHE LA BICICLETTA, DA LUSSO PER POCHI, DIVERRÀ IL MEZZO DI TRASPORTO PIÙ POPOLARE E SEGNERÀ DI FATTO L’ANDAMENTO DELLE MIE STRADE, RIMANENDO FONDAMENTALE FINO ALL’AVVENTO DELL’AUTOMOBILE.
SUI CAMPI DI BATTAGLIA TERRESTRI SI ABBATTE ANCHE UNA NUOVA FORMA DI LOTTA: LA GUERRA CHIMICA. VENGONO MESSI A PUNTO GAS ASFISSIANTI DI CRESCENTE EFFICACIA, PRIMA PORTATI DAL VENTO E POI LANCIATI CON SPECIALI PROIETTILI D’ARTIGLIERIA, E NASCE ANCHE IL LANCIAFIAMME.
GIORNO DOPO GIORNO SCOPRIAMO CHE LA GUERRA TOTALE NON COINVOLGE SOLO I SOLDATI IN PRIMA LINEA. TUTTI I MIEI CITTADINI SONO MOBILITATI PER PRODURRE QUANTO È NECESSARIO PER COMBATTERE E SOPRAVVIVERE. PENSATE: IN DIVERSI PALAZZI VENGONO ORGANIZZATI LABORATORI DOVE SI CONFEZIONANO INDUMENTI DI LANA PER I MILITARI E BENDE PER I FERITI. PARTICOLARMENTE ATTIVO QUELLO DELLA CONTESSA MARIA PAPAFAVA DEI CARRARESI BRACCESCHI.
SPESSO GIUNGE FIN QUI IL ROMBO DELLE ARTIGLIERIE: CANNONI DI DEVASTANTE POTENZA HANNO AVUTO RAPIDAMENTE LA MEGLIO SULLE FORTEZZE IN CEMENTO ARMATO. EPPURE LA GUERRA MANOVRATA HA DOVUTO PRESTO CEDERE A QUELLA DI POSIZIONE. GLI ESERCITI SONO AFFONDATI NELLE TRINCEE, PROTETTE DA DUE NUOVE ARMI: LA MITRAGLIATRICE, CON LA SUA CADENZA DI TIRO INFERNALE, E IL FILO SPINATO, NATO IN AMERICA PER IL CONTROLLO DEL BESTIAME. GLI ASSALTI FRONTALI DELLA FANTERIA SONO BLOCCATI INESORABILMENTE CON MIGLIAIA DI MORTI. CONTRO I RETICOLATI, DOPO AVERE PROVATO PINZE TAGLIAFILI E TUBI ESPLOSIVI, L’UNICA ARMA DI UNA QUALCHE EFFICACIA È LA BOMBARDA!
ORMAI TUTTI COMBATTONO: MENTRE GLI UOMINI MUOIONO AL FRONTE, A CASA LE DONNE LI SOSTITUISCONO IN TUTTO: SUI CAMPI, NELLE FABBRICHE, NEGLI UFFICI E NEI NEGOZI, PERFINO NELLA GUIDA DEI TRAM. NASCE IN LORO LA CONSAPEVOLEZZA DI POTER SVOLGERE BENE ANCHE QUESTE MANSIONI. COSÌ IL COSTUME E LA MODA CAMBIANO: NON PIÙ FRONZOLI, GONNE GONFIE, STECCHE DI BALENA E BUSTINI, MA ABITI PRATICI E FACILI DA INDOSSARE, VELOCI DA LAVARE. ALLA FINE DELLA GUERRA RESTERÒ SEGNATA DA QUESTI CAMBIAMENTI SOCIALI. LE DONNE ABBANDONERANNO ALCUNE DELLE ATTIVITÀ APPRESE, MA RIMARRANNO STABILMENTE IN ALTRE: TELEFONISTE, DATTILOGRAFE, SEGRETARIE, COMMESSE, INFERMIERE E OPERAIE.
I SOLDATI INVIATI AL FRONTE, PER LA MAGGIOR PARTE POPOLANI, TORNATI, SAPRANNO FARE I MECCANICI, GLI ELETTRICISTI, GLI ARMIERI. METTERANNO A FRUTTO LA LORO ESPERIENZA DANDO VITA ALLA FITTA RETE DEL PICCOLO ARTIGIANATO CHE NEL PRIMO DOPOGUERRA TRASFORMERÀ LA MIA STRUTTURA PRODUTTIVA.
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ANCHE LA BICICLETTA, DA LUSSO PER POCHI, DIVERRÀ IL MEZZO DI TRASPORTO PIÙ POPOLARE E SEGNERÀ DI FATTO L’ANDAMENTO DELLE MIE STRADE, RIMANENDO FONDAMENTALE FINO ALL’AVVENTO DELL’AUTOMOBILE.
CLUB IGNORANTI PADOVA
CROCE ROSSA PADOVA
UNIVERSITÀ DI PADOVA
AEROCLUB DI PADOVA
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
OGGI VOGLIO CELEBRARE GLI ULTIMI SUCCESSI MILITARI CON UNA MANIFESTAZIONE IN PRATO DELLA VALLE CHE È IL MIO SALOTTO BUONO. SI REPLICA QUELLA GIÀ ORGANIZZATA DAL CLUB IGNORANTI L’ANNO SCORSO AL PALAZZO DELLA RAGIONE. VOGLIO RACCOGLIERE FONDI IN FAVORE DELLO SFORZO BELLICO, SULLA SCIA DI QUELLA CHIAMATA A “FORNIRE ALI ALL’ITALIA”, PROMOSSA PROPRIO DAL MIO CITTADINO LEONINO DA ZARA, E VOGLIO MOSTRARE AI MIEI CONCITTADINI I “PORTENTI” CHE LA TECNOLOGIA HA MESSO IN GIOCO NELL’IMMANE SFIDA TRA LE NAZIONI.
PIA OPERA CROCE VERDE
CIVICI POMPIERI PADOVA
8
SFILERANNO LE AUTORITÀ MILITARI E POLITICHE E LE ASSOCIAZIONI CITTADINE COINVOLTE NELLA MOBILITAZIONE GENERALE DELLE ENERGIE PER SOSTENERE I COMBATTENTI.
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CLUB IGNORANTI PADOVA
CROCE ROSSA PADOVA
UNIVERSITÀ DI PADOVA
AEROCLUB DI PADOVA
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
OGGI VOGLIO CELEBRARE GLI ULTIMI SUCCESSI MILITARI CON UNA MANIFESTAZIONE IN PRATO DELLA VALLE CHE È IL MIO SALOTTO BUONO. SI REPLICA QUELLA GIÀ ORGANIZZATA DAL CLUB IGNORANTI L’ANNO SCORSO AL PALAZZO DELLA RAGIONE. VOGLIO RACCOGLIERE FONDI IN FAVORE DELLO SFORZO BELLICO, SULLA SCIA DI QUELLA CHIAMATA A “FORNIRE ALI ALL’ITALIA”, PROMOSSA PROPRIO DAL MIO CITTADINO LEONINO DA ZARA, E VOGLIO MOSTRARE AI MIEI CONCITTADINI I “PORTENTI” CHE LA TECNOLOGIA HA MESSO IN GIOCO NELL’IMMANE SFIDA TRA LE NAZIONI.
PIA OPERA CROCE VERDE
CIVICI POMPIERI PADOVA
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SFILERANNO LE AUTORITÀ MILITARI E POLITICHE E LE ASSOCIAZIONI CITTADINE COINVOLTE NELLA MOBILITAZIONE GENERALE DELLE ENERGIE PER SOSTENERE I COMBATTENTI.
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DAI SUOI PORTONI VERDI, ESCONO A ROMPICOLLO I MEZZI ANTINCENDIO.
IN TESTA A TUTTI, LA BANDA DEL 58. REGGIMENTO FANTERIA DELLA BRIGATA ABRUZZI, CHE HA SEDE NELLA CASERMA INTITOLATA IN FUTURO A ORESTE SALOMONE, PARTE DEL MONASTERO DI SANTA GIUSTINA.
È UN‛ESIBIZIONE DI SOCCORSO CON IL CARRO-POMPA E IL CARRO-SCALA TIRATI DA PARIGLIE DI CAVALLI: COSÌ VOGLIO TRANQUILLIZZARE LA POPOLAZIONE MOSTRANDO QUANTO STIAMO FACENDO PER PROTEGGERLA DAGLI AEREI.
LA LOGGIA AMULEA DOMINA LA GRANDE PIAZZA CON IL SUO SPLENDIDO COLONNATO NEOGOTICO. DIVENTERÀ IN SEGUITO LA SEDE DELLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI. SONO INOLTRE ESPOSTI GLI AUDIOFONI, APPARECCHI PER CAPTARE E AMPLIFICARE IL RUMORE DEGLI AEREI IN AVVICINAMENTO, E CANNONI IN POSTAZIONE ANTIAEREA, SIA DA CAMPO SIA DA BATTERIA.
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DAI SUOI PORTONI VERDI, ESCONO A ROMPICOLLO I MEZZI ANTINCENDIO.
IN TESTA A TUTTI, LA BANDA DEL 58. REGGIMENTO FANTERIA DELLA BRIGATA ABRUZZI, CHE HA SEDE NELLA CASERMA INTITOLATA IN FUTURO A ORESTE SALOMONE, PARTE DEL MONASTERO DI SANTA GIUSTINA.
È UN‛ESIBIZIONE DI SOCCORSO CON IL CARRO-POMPA E IL CARRO-SCALA TIRATI DA PARIGLIE DI CAVALLI: COSÌ VOGLIO TRANQUILLIZZARE LA POPOLAZIONE MOSTRANDO QUANTO STIAMO FACENDO PER PROTEGGERLA DAGLI AEREI.
LA LOGGIA AMULEA DOMINA LA GRANDE PIAZZA CON IL SUO SPLENDIDO COLONNATO NEOGOTICO. DIVENTERÀ IN SEGUITO LA SEDE DELLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI. SONO INOLTRE ESPOSTI GLI AUDIOFONI, APPARECCHI PER CAPTARE E AMPLIFICARE IL RUMORE DEGLI AEREI IN AVVICINAMENTO, E CANNONI IN POSTAZIONE ANTIAEREA, SIA DA CAMPO SIA DA BATTERIA.
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UN BRINDISI PER FESTEGGIARE I
I N AN www.birraantoniana.it @birra_antoniana @BirraAntoniana
€ 22,00
8 054701 774465