TRA SENSI TRANSUMANTI
RASSEGNA EVENTI SULLA CULTURA DELLA LANA
TERZA EDIZIONE Lanificio Paoletti Maggio 2015
PERCORSI
TRA SENSI TRANSUMANTI
Rassegna eventi organizzata da Lanificio Paoletti, Danilo Gasparini, Proloco di Follina Coordinatori Andrea Paoletti, Paolo Paoletti, Danilo Gasparini, Alice Scandiuzzi, Martina Bernardi, Elisa Zanin, Annaclara Zambon, Francesca Ceron, Giovanni Scapol, Cristina Munno, Matteo Toffolatti, Alberto Gugel, Tommaso Cuzzolin, Francesco Spagnol, Gaspare Paoletti Relatori Claudio Gramaglia, Stefano Micelli, Chiara Paone, Marta Sambin, Francesca Sardi, Laura Stefanetto, Mario Tasca, Alessandra Vaccari, Alice Scandiuzzi, Stefano Pillon, Francesca Piovan, Adriana Gandolfi, Erika d’Arcangelo, Gianpaolo Cagnin, Walter Panciera, Nadia Piazza, Cristina Munno, Luisa Cigagna, Miro Marchi, Alessandra Spina, Sara Poser, Andrea Paoletti, Maria Gioconda Frassinelli, Rosanna Mutton Progetti di Anna Cinelli, Annaclara Zambon, Annamaria Redolfi, Annalisa Cescon, Anthony Knight, Aurora e Alice, Elena Silvia Sperandio, Elisa Zanin, Francesca Paolin, Gaetano Di Gregorio, Giani Sartor, Giorgio Tollot, Maurizio Armellin, Nico Covre, Raffaella Brunzin, Silvia Bellè, Stefano Pillon, Davide Brugiolo, Vilma Tonon, Ylenia Deriu, Alfa Perro In collaborazione con Comune di Follina, Università Iuav di Venezia, Trento Film Festival, Parco Archeologico Didattico del Livelet, Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” di Vittorio Veneto, Museo delle Genti d’Abruzzo, Società Operaia di Mutuo Soccorso Follina Con il patrocinio di Provincia di Treviso Con il supporto di Banca Prealpi Partner Cooperativa Fardjma, Osteria dai Mazzeri, Azienda Agricola Marotta e Figli, Re-born Ringraziamenti The Atom Tanks, La Vecchia Mitraglia, Banda di Follina
Organizzatori
Con il patrocinio di
Con il supporto di
In collaborazione con
Partner
INDICE
INTRO LA VIA DELLA LANA TRA SENSI TRANSUMANTI
PROGRAMMA NOVITÀ EVENTI MAPPA
FOCUS
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TEMPORARY SHOP FIBER ART ARCHIVIO WORK IN PROGRESS PERCORSI SENSORIALI CINEMA IN LANIFICIO INCONTRI
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BIOGRAFIE ARTISTI E DESIGNER
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INTRO
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LA VIA DELLA LANA TRA SENSI TRANSUMANTI Al terzo anno dall’edizione zero, La Via Della Lana mantiene il suo carattere sperimentale nella valorizzazione di una pratica antica, che attraverso il mormorare delicato del fiume Follina continua a tramandare il suo racconto, dai pascoli alla fervente comunità artigiana. Proponendo una serie di nuove iniziative collaterali, la rassegna è ritmata in due momenti, ospitati come ormai da tradizione dal Lanificio Paoletti nei due fine settimana che precedono la Pentecoste. Agli eventi che mettono in dialogo la manifattura tessile laniera e i linguaggi del design, dell’architettura e delle arti, segue un viaggio all’origine della materia prima attraverso la transumanza delle greggi, completando il percorso all’interno della filiera industriale, quest’anno dedicato agli aspetti sensoriali che la lana coinvolge.
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PROGRAMMA
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NOVITÀ Dall’edizione 2015 un innovativo Temporary Shop ospita oggetti di moda e per gli interni in lana, realizzati a mano da designer emergenti del territorio. La parte architettonica più antica del lanificio raccoglie in una sezione visitabile per la prima volta la mostra Archivio work in progress, con i materiali inediti appartenenti all’archivio storico aziendale, soggetti ai lavori in corso di restauro e catalogazione, commentati da un’installazione audiovisiva. Domenica 17 e 24 maggio dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00, in collaborazione con l’associazione Mutuo Soccorso di Follina sono organizzate visite guidate ai Percorsi Sensoriali. Il tema del Souvenir si sviluppa nell’installazione fotografica di Nico Covre, tra tessuto e vissuto. Occupano due aree, Spazio 1- K e Spazio 2- Tessere e Ritessere, le esperienze curriculari degli alunni della sezione Design Moda e Tessuti della 4^A e della 4^B del Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” di Vittorio Veneto. Infine apre in lanificio un angolo enogastronomico con degustazione di formaggio pecorino della Garfagnana, nell’Osteria del Tessitore.
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EVENTI SABATO 16 MAGGIO 15.00 - Inaugurazione 15.30 - Prospettive: innovare la manifattura tessile per la moda
Conferenza a cura di Paolo Paoletti sui linguaggi della ricerca in lanificio Intervengono sui temi della didattica, della progettazione di moda e architettura, della materia archivistica e dello sviluppo sostenibile Claudio Gramaglia, Stefano Micelli, Chiara Paone, Marta Sambin, Francesca Sardi, Laura Stefanetto, Mario Tasca e Alessandra Vaccari
18.00 - Fiber Art: la lana nell’arte
Presentazione a cura di Alice Scandiuzzi e Stefano Pillon Segue visita guidata ai percorsi sensoriali
19.00 - Buffet musicale in lanificio offerto da Osteria dai Mazzeri The Atom Tanks
DOMENICA 17 MAGGIO Alle 10.00 e alle 15.00 - Momenti bucolici in lanificio Tosatura delle pecore dell’Alpago
11.00 - Simbologia dei colori nella moda dal Medioevo all’Ottocento Presentazione a cura di Francesca Piovan Introduce Danilo Gasparini
12.00 - Inaugurazione Osteria del Tessitore
Degustazione guidata del Prosecco Superiore Re-Born a cura di Francesca Ceron
17.00 - Cinema in lanificio. “La strada di Denis. Una vita tra le pecore”
Proiezione del documentario diretto da Andrea Guarnieri, ospiti in sala i protagonisti Denis e Cheyenne Presenta Danilo Gasparini
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SABATO 23 MAGGIO 16.00 - TessArt’è incontra Follina
Conferenza a cura di Danilo Gasparini sulle transumanze di ieri e di oggi a cura di Adriana Gandolfi, con il progetto Tess’Artè presentato da Erika d’Arcangelo Segue visita guidata ai percorsi sensoriali
19.00 - Buffet musicale in lanificio
offerto da cantina Marotta di Col San Martino, Lanificio Paoletti e Proloco di Follina La Vecchia Mitraglia
DOMENICA 24 MAGGIO 12.00 - Il prosecco incontra la Garfagnana
Degustazione dei prodotti ovini presso l’Osteria del Tessitore
16.00 - Un filo lungo 220 anni
Tavola rotonda sulle storie della lana a Follina Partecipano al dibattito Danilo Gasparini, Gianpaolo Cagnin, Walter Panciera, Nadia Piazza, Cristina Munno, Luisa Cigagna, Miro Marchi, Alessandra Spina e Sara Poser Introduce Andrea Paoletti
18.00 - L’istruzione nel comune di Follina a fine ‘800. Storie di fanciulli e fanciulle tra telai e armenti Presentazione del libro di Maria Gioconda Frassinelli e Rosanna Mutton Introduce Walter Panciera
19.00 - La banda in lanificio Concerto della Banda di Follina
LUNEDÌ 25 MAGGIO Laboratori per i bambini dagli 8 ai 12 anni
In collaborazione con il Parco Archeologico didattico del Livelet 14.30 - La lana al microscopio Dall’Alpagota alla Merinos: le varietà di lana e i microrganismi che la abitano 15.30 - La tessitura della lana Il telaio
16.30 - Vesti la tua Barbie®!
Laboratorio di sartoria per bambini dai 5 ai 12 anni a cura di Elisa Zanin
18.00 - La banda in lanificio
Esibizione dei bambini e ragazzi della Banda di Follina
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SPAZI APERTI AL PUBBLICO
MAPPA
AREE PRODUTTIVE VISITABILI ESCLUSIVAMENTE ACCOMPAGNATI DAL PERSONALE ADDETTO AI PERCORSI SENSORIALI VISITE GUIDATE AI PERCORSI SENSORIALI
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ORE
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INFO POINT
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SPAZIO 1- K e SPAZIO 2- TESSERE E RITESSERE
A TEMPORARY SHOP
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SOUVENIR - PROGETTO FOTOGRAFICO DI NICO COVRE
B ARCHIVIO WORK IN PROGRES
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OSTERIA DEL TESSITORE
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AREA POLIVALENTE “MARCITA”
INCONTRI e CINEMA IN LANIFICIO
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via Cartiera
TEMPORARY SHOP:
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ALFA PERRO - Alfa Perro PANNO CARTA #1 - Annalisa Cescon GUARDA CHE LANA - Aurora e Alice CUT INTO STRIPS - Elisa Zanin PYJAMA MUGS - Raffaella Brunzin e Gaetano Di gregorio CAN YOU SEE ME - Anthony Knight BUONGIORNO PIEDI - Elena Silvia Sperandio RICICLO CREATIVO - Vilma Tonon OXILLÒN - Ylenia Deriu FIBER ART:
WC
1 BELLEZZA RISPECCHIATA 2 3
INGRESSO
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fiume Follina
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Annamaria Redolfi FACES IN WOOL Maurizio Armellin TRALLALLANA Davide Brugiolo C(I)ELARE Annalisa Cescon e Silvia Bellè FORMA COLORE Francesca Paolin IL SENSO NASCOSTO Giani Sartor VIRGIN WOOL Anna Cinelli NELLA MIA PELLE Stefano Pillon MARMELLANE Giorgio Tollot Ylenia Deriu GUARDARE E NON Annaclara Zambon
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FOCUS
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TEMPORARY SHOP Non è solo il termine ma è l’idea stessa di negozio temporaneo, che da questa edizione de “La Via Della Lana” importiamo a Follina dai paesi di area anglofona. È una tendenza nata in tempi recentissimi, una risposta alternativa agli attuali canoni di mercato, che favorisce la produzione artigianale in edizione limitata, permettendo a designer emergenti di autoprodurre i loro progetti, abbattendo i costi fissi ed eliminando i passaggi intermedi rispetto al consumatore. Sensibilizzare al consumo responsabile, dando rilievo a valori che vanno invece a perdersi con l’attuale produzione di massa accelerata e globalizzata, è un chiaro segnale di rinnovata attenzione all’identità locale e individuale, ma soprattutto al progetto e a una decrescita sostenibile nei riguardi del tempo che esso richiede. Molti i collettivi che aderiscono all’iniziativa, in forte controtendenza rispetto a un’ormai superata idea di autorialità che infonde valore al lavoro. Alla “Via Della Lana” il progetto si sviluppa a partire dalla qualità della materia e da mani giovani, che portano in sé una sorta di memoria genetica dei “lavori d’ago”, legati alle generazioni precedenti. Il progetto è spesso un mezzo per raccontare la vita di uno scarto industriale, per mettere in comunicazione linguaggi e materiali che appartengono a tecniche e discipline differenti. Gli oggetti per la casa e per la moda messi in vendita sono frutto di questo spirito di collaborazione, che fa crescere i designer emergenti ospiti di questa edizione in competenze ed entusiasmo, oltre che nel loro attaccamento a un territorio e alla sua sapiente tradizione manifatturiera. Un progetto importante, sintomo di ritrovata fiducia nelle nuove generazioni, nel lavoro e nelle proprie località d’origine, apparentemente periferiche rispetto alle grandi metropoli da cui l’iniziativa prende spunto, ma capaci di creare e condividere valori autentici attraverso la manifattura di filati e tessuti di lana e la loro declinazione in maglieria, sartoria, accessori di abbigliamento e per la casa, contraddistinti dalla cura artigianale nel design che li rende di fatto pezzi unici.
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FIBER ART La Via Della Lana nasce e si sviluppa come rassegna per comprendere ed indagare l’universo che gravita attorno al mondo laniero. Non tutti sanno, però, che la lana può essere anche uno straordinario strumento artistico. Quando l’arte incontra la lana nasce la Fiber Art: confine labile tra oggetto artistico e moda; convivenza di due mondi, quello tessile e quello dell’arte. Liberiamoci solo per un istante dal concetto tradizionale ed accademico di arte. Allontaniamoci dalle cornici barocche che circoscrivono perfette nature morte e da quelle sculture del ben fatto. Distanziamoci da questo, non per ripudiarlo, ma unicamente per allargare la nostra visuale sull’orizzonte dell’arte. Sarà possibile comprendere che c’è tanto altro. L’arte contemporanea è un campo che, purtroppo, ancor oggi viene poco capito. Davanti ad essa esce spontanea la frase “avrei potuto farlo anch’io”, senza sapere, invece, che dietro ad un’opera si celano preparazione, studi profondi e soprattutto riflessioni. L’arte si fa pensiero. L’opera ora è il concetto. L’arte diventa concettuale. L’artista parte dall’idea e dal messaggio che vuole trasmettere al pubblico. Solo in secondo momento lo veicola attraverso l’oggetto. Il materiale usato per ospitare l’opera non sarà necessariamente la tela o il marmo prezioso da scalfire per far uscire il soggetto. Il mezzo attraverso cui trasmettere il messaggio potrà provenire dal mondo del quotidiano. Potrà per esempio essere la LANA. Nella lana convivono passato e presente. La nonna lavorava a maglia con i suoi ferri e ne uscivano oggetti preziosi, unici. La lana, come nella tradizione può essere tessuta, filata. Ma la lana permette anche la sperimentazione perché è materia viva. Materia che si può lavorare, modificare, colorare. Le opere della Fiber Art riassumono tutto questo e molto altro. Ora spetta a noi leggerle e comprendere l’universo che celano in sé.
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ARCHIVIO WORK IN PROGRESS A partire da questa edizione de “La Via Della Lana” la parte architettonica più antica del lanificio raccoglie, in una sezione visitabile per la prima volta, i materiali inediti appartenenti all’archivio storico aziendale, soggetti ai lavori in corso di restauro e catalogazione, commentati da un’installazione audiovisiva. Un archivio in embrione, dove il processo di ordinamento sistematico del complesso documentario è in fase di allestimento aperto al pubblico in questa occasione speciale, con la possibilità di richiedere in visione documenti e campioni inediti da studiare in sede. Con questa nuova iniziativa il lanificio vuole rendere trasparente il proprio rinnovato impegno nella tutela e nella valorizzazione della memoria dei suoi manufatti, mettendo a punto le condizioni per un momento di partecipazione collettiva nei confronti di un obiettivo per il quale si stanno muovendo i primi passi importanti. L’archivio aziendale è stato quest’anno oggetto di studio nell’ambito del progetto di ricerca Iuav condotto da Martina Bernardi “L’archivio come fonte di sviluppo del potenziale creativo ed economico nelle lavorazioni del tessile laniero”, che grazie alla collaborazione dell’archivista Francesca Sardi ha prodotto una mappa topografica concettuale di identificazione dei locali in cui sono presenti le consistenze dell’archivio, verificandone lo stato di conservazione e individuando i materiali da spostare nell’area adibita, previa pulizia per arrestarne il processo di deterioramento. È in fase di avvio un censimento dei documenti, per il quale è stato considerato in dettaglio un deposito campione, dove sono state passate in rassegna tutte le diverse tipologie documentarie, individuando le principali serie, riconoscendone le peculiarità e soffermandosi sulle finalità di ciascuna. In questa fase intermedia, le aree interessate da un deposito archivistico sono segnalate all’interno degli spazi del lanificio, in funzione della rac-
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colta di questi frammenti nello spazio dell’archivio, rendendo possibile la loro fruizione. È in progettazione un database digitale, per il quale con la collaborazione della disegnatrice tessile Marta Sambin è stato strutturato un thesaurus, lavorando sulle diverse terminologie utilizzate da tecnici e clienti, avvicinandoci a un glossario inteso come strumento di consultazione e ricerca capace di mettere in comunicazione la manifattura tessile per la moda, la didattica e il design. Alla progettazione dello spazio atto a ospitare l’archivio ha collaborato l’architetto Sara Marini con un rilievo degli spazi interessati e il progetto di recupero delle strutture dismesse presenti in azienda e adatte a conservare i materiali storici e a disporre le postazioni per il loro studio. A introduzione e commento del lavoro svolto fino a questo momento sull’archivio, un’installazione audiovisiva che si compone di un leggio, il quale regge un campionario storico, aperto su una doppia pagina rimasta da compilare, utilizzata come superficie di proiezione per il video, intitolato Bon Voyage. Il lanificio è descritto come luogo di passaggio: delle materie prime e dei tessuti finiti, ma anche di personaggi e di stili capaci di caratterizzare un’epoca. Il montaggio si compone di una serie di visioni oniriche che trasfigurano i materiali dell’archivio tessile del Lanificio Paoletti per raccontare l’esperienza emotiva della riscoperta di un luogo e dei momenti storici che lo hanno visto protagonista. I campioni di tessuto che hanno costruito l’identità aziendale negli scorsi due secoli vengono riletti poeticamente attraverso un immaginario naïf, in cui elementi di nature apparentemente discordanti vengono assemblati in composizioni animate utilizzando la tecnica dello stop motion. Un collage in movimento che lega immagini appartenenti a contesti ed epoche eterogenee, un montaggio di atmosfere a partire dalle suggestioni evocate da un frammento di lana tessuto quasi cento anni fa, o forse ieri. I corsi d’acqua che hanno dato vita all’industria tessile a Follina diventano rotte di navigazione di un racconto tramandato all’infinito.
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PERCORSI SENSORIALI Per il terzo anno il pubblico de La Via Della Lana viene guidato attraverso i corridoi del lanificio: le voci di Andrea e Paolo Paoletti e del Professore Danilo Gasparini, negli anni passati, ci hanno parlato della storia della fabbrica e del suo processo di produzione. In questa edizione le visite si arricchiscono: i cinque sensi verranno stimolati lungo il percorso attraverso impulsi sensoriali. Sarà infatti possibile toccare le lane di diverse razze ovine, dall’alpagota alla neozelandese. Durante i distinti passaggi della filiera si potrà annusare l’evoluzione dei profumi della materia laniera. E ancora, si potranno ascoltare i suoni dei telai che, lasciati in funzione, comporranno melodie distinte in base alle trame del tessuto prodotto. I reparti del lanificio, inoltre, ospiteranno anche le installazioni della Fiber Art, location perfette per quei lavori d’arte che vedono l’interno della fabbrica la loro fase embrionale. I fruitori verranno chiamati a toccare, usare, vivere le opere esposte perché solo in questo modo saranno realmente completate. Durante la guida alle installazioni, dunque, si potranno scoprire nuove ricerche ed orizzonti artistici. L’ultima tappa del percorso sensoriale darà spazio al gusto: all’interno della vecchia turbina della fabbrica, in via Cartera, verrà allestita “L’Osteria del Tessitore”, uno spazio antico dove poter assaporare il pecorino della Garfagnana e degustare un bicchiere di Prosecco. La lana è il materiale perfetto per sviluppare i nostri sensi. E allora tocchiamola e percepiamone la leggerezza. Annusiamola e sentiremo il profumo della memoria. Osserviamone la fattura perché comprenderemo la cura di chi si dedica alla sua creazione.
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CINEMA IN LANIFICIO La strada di Denis. Una vita tra le pecore. Il professor Danilo Gasparini presenta la proiezione del documentario diretto da Andrea Guarnieri, che si configura come racconto di formazione o improbabile manuale di zoologia, nel contempo storia d’amore o metafora delle difficoltà esistenziali di ogni coppia. Il film ha per protagonista un giovane pastore trentino sospeso tra la millenaria tradizione della transumanza e l’attualità di un mestiere che è tornato a essere redditizio. Il lavoro del pastore è infatti uno dei più antichi del mondo, tutto ha inizio dai segni color ocra che i pastori disegnavano anticamente sulle rocce per mandarsi messaggi o per lasciar un segno del loro passaggio. Non si tratta solo di un ricordo lontano, nelle valli alpine oggi sono tante le persone tornate a vivere grazie e insieme alle pecore: “La strada di Denis” presenta uno di questi casi. Seguiti per tre anni nella loro attività, i protagonisti Denis e Cheyenne, vedranno le loro greggi unirsi salendo e scendendo lungo i corsi dei fiumi, tra pianura e montagna. Andrea Guarnieri è un documentarista impegnato dal 1989 nell’esplorazione del paesaggio italiano, nei suoi film la natura gioca un ruolo da protagonista assieme ai personaggi che la vivono.
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INCONTRI Prospettive: innovare la manifattura tessile per la moda La conferenza nasce in seguito all’avvio delle collaborazioni interdisciplinari che il lanificio ha intrapreso già da diversi anni con i settori della didattica e della progettazione di moda e architettura, oltre al più recente confronto con la materia archivistica e con lo sviluppo sostenibile. L’obiettivo è quello di mettere in dialogo le diverse esperienze che che coinvolgono il presente del lanificio, proponendo spunti di riflessione e ragionamenti sulle modalità di innovazione di una realtà manifatturiera dalle origini antiche, interrogando i relatori sul ruolo e sul valore aggiunto di un pensiero progettuale in questi termini. Gli interventi dei professionisti e docenti nelle materie con cui il lanificio si sta confrontando, analizzano con punto di vista sia teorico che tecnico una fase di transizione che interessa ad ampio raggio l’industria, chiamata oggi a fornire al cliente un discorso insieme al proprio prodotto. Sono molte le dicotomie che convivono nell’universo della manifattura italiana, in questa occasione prese in analisi con l’intento di rendere più sottili alcuni confini precostituiti, attraverso una serie di osservazioni puntuali e approfondite che riguardano le tendenze future del settore. Gli stereotipi che spesso rendono difficile la comunicazione tra università e azienda, vengono messi in discussione dalla docente Iuav Alessandra Vaccari, responsabile scientifico del progetto di ricerca che ha coinvolto il Lanificio Paoletti come partner operativo, e che illustrerà le ricadute positive sulla didattica della collaborazione con le imprese. In una concezione di industria ancora legata all’idea di progresso, può apparire anacronistico parlare di artigianato, vediamo invece come si coniugano queste due dimensioni a vantaggio competitivo delle piccole e medie imprese italiane, all’insegna del design e della creatività. Interviene sul tema Stefano Micelli,
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docente di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Ca’ Foscari, autore del libro “Futuro artigiano”. A parlare del legame tra impresa e territorio nella creazione di un bene comune è il presidente dell’Associazione Rete Veneto Responsabile Claudio Gramaglia, attraverso la sua analisi dei comportamenti sostenibili in grado di cambiare il sistema industriale e di apportare valore condiviso. Seguono gli interventi sulla valorizzazione del patrimonio archivistico ed architettonico d’impresa, con l’analisi del caso del Lanificio Paoletti ad opera dell’archivista Francesca Sardi e di Chiara Paone, collaboratrice alla didattica dell’architetto Sara Marini dell’Università Iuav, con gli esiti delle attività di action research che hanno coinvolto il lanificio e con le prospettive di progetto per il domani. L’ultimo intervento mette a confronto due generazioni e due formazioni differenti per la figura del disegnatore tessile, portando l’esperienza degli impiegati del lanificio Mario Tasca e Laura Stefanetto, che riflettono su condizionamenti e subordinazioni del settore tessile rispetto al settore moda, e su eventuali sbilanciamenti di equilibrio tra le parti, dagli anni Sessanta ad oggi. Concludono la conferenza Paolo Paoletti in conversazione con Marta Sambin, disegnatrice tessile e docente universitaria, tirando le fila su quanto detto per identificare il ruolo del lanificio nel contesto contemporaneo e il suo sguardo all’avvenire. Simbologia dei colori nella moda dal medioevo all’Ottocento Il professor Danilo Gasparini invita Francesca Piovan a presentare un excursus su significato e simbologia dei colori nell’abbigliamento in un arco di tempo in cui vigevano ferrei codici dell’apparire cui contribuivano anche i colori, legati a una cultura e pratica artigianale, che richiedeva grande competenza tecnica e costi elevati per ottenere tinte brillanti, sature e resistenti. Francesca Piovan è laureata in Conservazione dei Beni Culturali a Udine con la tesi Le tipologie tessili nei paramenti sacri nella Diocesi di Ceneda nei secoli XVII e XVIII, ha
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poi conseguito il Dottorato di Ricerca con la tesi Il sistema dell’apparire a Treviso nei secoli XVI-XVII. Forme e semantica dell’abbigliamento cittadino. TessArt’è incontra Follina TessArt’è è un progetto di recupero, valorizzazione, trasmissione e innovazione della tradizione tessile artistica abruzzese, tra gli otto progetti italiani vincitori del bando “Beni Invisibili - luoghi e maestria delle tradizioni artigianali” della Fondazione Telecom Italia. Il nome scelto TessArt’è vuole riportare l’attenzione sulla tessitura come importante espressione d’arte dalle potenzialità creative innumerevoli: Arte è Tessere e Tessere è Arte. Il progetto, fortemente appoggiato dalla partnership istituzionale, si pone come primo intervento organico in questo specifico campo nell’arco degli ultimi cinquanta anni. Si articola infatti in quattro piani di intervento: ricerca scientifica, formazione di maestranze specializzate, divulgazione e promozione attraverso l’attivo coinvolgimento delle specifiche realtà economico-produttive locali. La Fondazione Genti d’Abruzzo, promotore del progetto TessArt’è in partenariato con la Fondazione Arte della Seta Lisio, ospita presso la sua sede il Museo delle Genti d’Abruzzo con alcune sale interamente dedicate alla cultura della lana. Attraverso la ricerca etno-antropologica di Adriana Gandolfi, la quale ha partecipato attivamente alla realizzazione del museo, viene ripercorsa in occasione della Via della Lana, la tradizione della migrazione stagionale delle greggi dai monti abruzzesi e molisani ai ricchi pascoli del Tavoliere e del Gargano. Un filo lungo 220 anni. Tanti sono gli anni che datano dalla prima fondazione documentata dell’azienda Paoletti: 1795. Da lì a due anni la Serenissima avrebbe chiuso la sua millenaria storia . Ma se quella è la data ufficiale, sappiamo bene
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che i Paoletti erano attivi sul fronte della lana già a partire da metà ‘600. Generazione dopo generazione questo lungo filo non ha interrotto il suo cammino e di volta in volta ha raccolto le sfide della società che cambiava …e la lana restava. Ora per celebrare questo caso unico in Italia abbiamo raccolto attorno ad un tavolo chi da alcuni decenni si è occupato in qualche modo di questa storia da diverse angolazioni: storici, demografi, antropologi. Ognuno di loro racconterà la propria ricerca, gli esiti, anche le novità. Nel corso degli anni è stato messo a disposizione anche il grande archivio aziendale che è stato inventariato e condizionato. Via via che le ricerche proseguono quel lungo filo di lana costruisce nuove trame, nuovi orditi …e la storia si fa sempre più bella, le generazioni ci raccontano e si raccontano. Sarà un modo speciale di celebrare questo compleanno e far capire che la storia, il passato è un valore aggiunto forte che viaggia con i prodotti, con le pezze di lana per conquistare nuovi mercati …perché la storia, in fondo in fondo, anche in una pezza di lana, siamo noi.
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BIOGRAFIE ARTISTI E DESIGNER
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ANNA CINELLI
Anna Cinelli, nata a San Vito al Tagliamento, laureata in Architettura presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Dal 1983 partecipa a concorsi work-shop,mostre di architettura e arte: “Biennale di Venezia”1991; Concorso internazionale per il nuovo centro di Varsavia 1992; nasce Alessandra 1992; “Mondo Nuovo. Arte, architettura, design”, Sacile 1993;”XIX Triennale di Milano,1995; VI e VII “International Biennale of Architecture”, Cracovia,1996,1998; “Encuentros en torno a la joven arquitectura europea”, Siviglia-Granada-Oporto 1996/1997; “Hicetnunc rassegna di Arte Contemporanea” 2000.
VIRGIN WOOL
Il senso del tatto Guanti di lana, scuri di legno verniciato,chiodi. La mano è l’estensione più comune del senso del tatto, i guanti proteggono e scaldano le mani; lo scuro di una finestra aperta riutilizzato come una tavola dove applicare (inchiodare) una serie di guanti di lana per mani di bambini.
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ANNACLARA ZAMBON
Annaclara Zambon compie studi artistici e frequenta corsi di tessitura a Siena e a Firenze. Dal 1983 al 2000 apre un laboratorio dove progetta e produce con telai manuali tessuti per abbigliamento e arredamento. Dal 1985 insegna Arte della Tessitura e Moda e Costume al Liceo Artistico “Bruno Munari” di Vittorio Veneto, dove divulga e promuove la Fiber Art. Dal 1987 partecipa a diversi eventi espositivi in Italia e all’estero. Negli ultimi tre anni si dedica alla ricerca e costruzione di superfici tessili manipolando e trasformando tessuti industriali.
GUARDARE E NON Mautis mutandis, la lana è luogo del desiderio, erotismo per gioco. Si mostra, ma non si concede. Contemplarla in silenzio, attizza il desiderio. Rinvia e sublima il piacere.
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ANNAMARIA REDOLFI
Le composizioni materiche di Annamaria Redolfi sviluppano una ricerca iniziata nel mondo botanico per approdare all’antropologia del lavoro femminile, rappresentata, negli ultimi tempi, dalla studio della rete.
BELLEZZA RISPECCHIATA Bellezza rispecchiata, Maria, Mirella, Vittorina, Laura, Miriam, Ismini, Anna, Maria, Shirin, Urania.
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ANNALISA CESCON
PANNO CARTA # 1
Annalisa Cescon è nata a Vittorio Veneto (TV) il 28 Agosto 1990. Si è laureata in Fashion Design allo IUAV di Venezia. Forte predisposizione ad operazioni quali: cercare, progettare, costruire e comunicare. Annalisa è interessata a lavorare su forme e su superfici. Per lei è importante anche creare un immagine fotografica di moda e la pratica dello styling. Da 2012 appartiene al collettivo AnnaC&C, un gruppo di designers, artisti, fotografici che lavora con la Fiber Art.
Ma qual è la maniera giusta di costruire un abito? Ho inteso il tessuto come un foglio. Un foglio, un piano bidimensionale di lana. Lana compatta e follata. Dalla seconda dimensione alla terza. Ho tracciato linee seguendo le forme dei cartamodelli, piegato e cucito delle nervature per fermare le pieghe. Ci sono solo delle nervature. Sul quel panno di lana liscio, unico componente. Ho lavorato sul piano di lana come fosse un origami, un pezzo di carta piegato e trasformato . Dal foglio al corpo, dalla lana all’ indumento. Allo stesso tempo è un foglio piegato ed è anche un abito. C’è una forte interazione tra abito e chi lo indossa perché il modello è incompleto finché non viene indossato. Azioni semplici, movimenti fluidi. Così è la mia costruzione. Gentile e schietta.
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ANTHONY KNIGHT
Nato in Inghilterra da genitori giamaicani, ha studiato modellistica e confezione per uomo e donna a Londra. Docente di modellistica presso l’universita IUAV claDEM di Treviso continua parallelamente anche con il suo lavoro di modellista freelance.
CAN YOU SEE ME Filati, trame, colore sono gli ingredienti che ci consentono di realizzare un tessuto. Tessuto rigido e grezzo che ho deciso di proteggere e di preservare nella sua integrità utilizzando l’organza, che con la sua trasparenza gli permette di mantenere tutto il rigore conferendo però una piacevole sensazione a contatto con la pelle e garantendo a chi lo indossa di gustarlo in tutta la sua bellezza.
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AURORA E ALICE
Alice è un ottico con la passione per i prodotti fuori dal comune: nel suo studio CONTRASTO OCCHIALI propone occhiali personalizzati lontani dai marchi di larga diffusione che rendono davvero unico chi li indossa. Aurora è una creativa che trasforma idee e intuizioni in realtà con l’abilità delle sue mani. Realizza le sue creazioni in modo artigianale scegliendo personalmente tessuti di provata qualità. Aurora e Alice credono nei sogni e soprattutto nell’impegno per realizzarli: nascono così gli astucci CABARET realizzati per il confezionamento degli occhiali, come cover per smartphone, come custodia per gioielli...: “in ogni cabaret c’è la nostra storia e lo spazio per contenere la vostra”.
GUARDA CHE LANA Per capire le cose a volte è necessario cambiare il modo di guardare: il mondo visto dalla lana.
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ELENA SILVIA SPERANDIO
ElenaSilvia Sperandio nasce a Vittorio Veneto nel Dicembre 1983. Frequenta l’Istituto Statale D’Arte di Vittorio Veneto e il corso di laurea in Arti Visive e dello Spettacolo presso la Facoltà di Design e Arti (IUAV) di Venezia, laureandosi nel gennaio 2006. All’interno della carriera universitaria sviluppa un percorso artistico utilizzando il linguaggio, ricco di memoria e significato, della lavorazione a maglia. Dal 2004 partecipa a diverse mostre personali e collettive in diverse città italiane, inserendosi sulla scena nazionale della fiber art. Dal 2012, parallelamente al percorso artistico, produce oggetti d’artigianato, per la casa e per la persona.
BUONGIORNO PIEDI SCENDILETTO SENSORIALI Divertenti scendiletto sensoriali che stimolano corpo e mente: i morbidi rilievi attivano le piante dei piedi, i frizzanti colori rivitalizzano lo spirito. La lana norvegese, grezza e compatta, incontra forme organiche, curve e irregolari. Piccoli tagli, studiati ad hoc, scoprono colori forti, che risaltano sulla maglia dei colori della terra.
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ELISA ZANIN
Elisa Zanin nasce a Valdobbiadene il 6 ottobre del 1987. Designer di moda, laurea in fashion design allo IUAV ClaDEM di Venezia. Da tre anni titolare presso il suo Atelier (L’Atelier di Elisa, Farra di Soligo, TV) in cui realizza capi da donna su misura. “Il mio lavoro consiste nel conoscere la cliente e capire di cos’ha bisogno realizzando per lei un capo che la rappresenti e soddisfi le sue esigenze ma che allo stesso tempo rappresenti anche me stessa. Per ciò che faccio sono importantissime le sensazioni, le vibrazioni e le intuizioni che la materia, le persone e il mondo mi trasmettono. I colori ad esempio, sono fondamentali poiché ognuno ha un significato diverso e mi permettono di dare un’identità a chi ho di fronte. Il risultato di tutto ciò è l’armonia”.
CUT INTO STRIPS Dalla collezione “Cut into strips”. Il progetto è un insieme di complessità ed essenzialità: semplici strisce di tessuto sbieco cucite insieme in modo da creare delle texture complesse. Questa tecnica ha contribuito a far rivivere tessuti vintage dal sapore hippy, ritrovati nel baule della nonna, regalando ad ogni creazione un’anima propria, inedita e variopinta.
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FRANCESCA PAOLIN
Francesca Paolin cresce tra la moda degli eccessi anni ‘80 e il reattivo minimalismo degli anni ‘90, circondata da pizzi ricami fatti a mano, e il mondo contadino. I sui lavori riflettono i viaggi, sogni, esperienze gioiose e reminiscenze dei suoi ricordi di famiglia, dove le forme giocano con colori, periodi storici, stili, materiali e nuove contaminazioni culturali si creano. Nel 2014 inizia a lavorare al suo marchio”Paolin” dove coniuga tecnologia 3D con l’arte del fare a mano. Tra i vari riconoscimenti e premi di fama internazionale ricordiamo: Premio Valcellina Maniago (Pordenone) International Award for Young Textile Artist (2001 e 2005), Museo del Tessile e della Tradizione Industriale Esposizione di Finer Art Busto Arsizio (Varese, 2006), Primo Premio “Levi’s® Womenswear Award at Mittelmoda” (Gorizia, 2011), Secondo premio Designer Generation2.0 (Milano, 2012).
FORMA COLORE “Cerco qualcosa che sia plasmato dal colore, un filtro che lascia passare, reinterpreti la realtà, che protegga senza isolare”.
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GAETANO DI GREGORIO
Gaetano Di Gregorio vive e lavora a Venezia coniugando il lavoro di architetto con quello di ceramista e Designer. Nel 2003 è tra i fondatori di Spiazzi, un’associazione culturale indipendente che lavora nel campo delle arti visive e del design. Intorno a quest’ultimo tema è nata Manos, una rassegna di design autoprodotto che dal 2006 viene proposta in città o in altri contesti, che ospita designer che autoproducono e direttamente mettono in vendita il proprio lavoro. Dopo una residenza per artisti in Cina, nel 2006, la sua produzione di ceramica si indirizza verso il design seriale e in edizione limitata, realizzato presso le manifatture di Nove, Vicenza. I suoi lavori, presentati al Salone Satellite e di seguito in altre fiere internazionali a Francoforte, Istanbul e San Paolo, sono stati acquisiti in collezioni private e pubbliche, tra cui anche l’Art Institute of Chicago. Dal 2014 è coordinatore del Corso di Interior Design di IED Venezia, dove insegna. TEAPOTS Nasce dall’accostamento di due materiali dalle caratteristiche diverse, affrontando il tema della presa, della protezione dal caldo e dell’aspetto estetico. Morbido e duro, caldo e fresco, liscio e ruvido: lana e ceramica dialogano e si integrano in termini funzionali, rinnovando un rapporto antico ma con esiti estetici nuovi e inediti.
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GIANI SARTOR
Giani Sartor nato a Conegliano nel 1946, consegue la maturità artistica a Venezia e l’abilitazione all’insegnamento a Perugia. Prima mostra personale a Pordenone presso la Casa dello Studente nel 1972. 57° e 64° Bevilacqua La Masa, Venezia. Come installazioni partecipa a “Portici inattuali”, Sitran di Puos d’Alpago e in varie località: Topolò, Osoppo, Romans d’Isonzo, Sacile, Vittorio Veneto. Collabora con il “Convito Musicale” e a varie edizioni di “Libri in cantina” a Susegana. Partecipa a diverse mostre presso il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto. Mostre recenti: “Emergenze del sentire”, Solighetto. “Come un porto per gli occhi”, Galleria Talenti, Portobuffolé, 2012. “Libri aperti”, San Vendemiano, 2013. “Libri scomposti e figure”, Feltre. “Manifesti di lana” Follina, 2014. “Presepi”, Vittorio Veneto, 2015.
IL SENSO NASCOSTO Paravento, con tavolo, campioni di tessuti, recipienti, testi e sedie come in una locanda. “È ritrovata. Che cosa?” Le misure precise sono nella tua attenzione disarmante.
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GIORGIO TOLLOT
Giorgio Tollot, 27 anni, designer-sarto-danzatore freelance. Laurea in Design della moda IUAV, Venezia. Fiber-artist, parte del collettivo Anna C&C. Ama usare la cucitura, la materia tessile ed il proprio corpo come veicoli di comunicazione, territori aperti alla contaminazione.
ORO trasmuta e fermenta nell’oro stilla e distilla scintilla sul fiore dell’onda superficialmente profonda
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MAURIZIO ARMELLIN
È nato nel 1960 a Vittorio Veneto (Tv), dove vive e lavora. Ha studiato grafica e scenografia a Venezia. Dal 1986 insegna all’Istituto Statale d’Arte oggi Liceo Artistico “Bruno Munari” di Vittorio Veneto. Dal 1979 ad oggi ha esposto in gallerie d’arte, fondazioni e musei in Italia ed in Europa. Ha disegnato multipli, creato installazioni e progetti per il mondo del vino e del cibo, curato conferenze e convegni sulla grafica e comunicazione visiva. Attualmente collabora con lo chef pluristellato Pino Cuttaia del Ristorante La Madia di Licata per il quale ha curato la realizzazione dei menù del ristorante e la comunicazione visiva della sua bottegadispensa food uovodiseppia e l’immagine grafica dei prodotti.
FACES IN WOOL Legno, acrilico, neon, lana, acciaio.
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NICO COVRE
Nico Covre (Conegliano, 1983). Unisce i puntini, cerca collegamenti, rincorre significati, racconta storie con le immagini. Quando non fotografa si occupa di comunicazione e produzione in ambito artistico, culturale, aziendale, informatico e cinematografico.
“SOUVENIR - TRA TESSUTO E VISSUTO� Cercare, scovare, raccogliere, avvicinare, mettere insieme, e infine scoprire. Un progetto fotografico che invita a partecipare ad una caccia al tesoro, a buttare lo sguardo tra le trame del tessuto, i fili tesi fra le macchine, i morbidi mucchi colorati del Lanificio Paoletti. Alla ricerca di tracce intime e silenziose, che giocano a nascondino tra il tessuto e il vissuto, raccontando la storia di chi quotidianamente guarda, tocca, annusa, assaggia e ascolta la lana.
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RAFFAELLA BRUNZIN
Raffaella Brunzin nasce a Venezia, dove si laurea in Architettura. Coniuga l’attività didattica a quella di designer indipendente. Ha collaborato diversi anni con il Corso di Laurea in Design della Moda dell’Università IUAV di Venezia insegnando Tecnologie del Tessuto. La sua passione per la materia e la profonda conoscenza delle tecniche tessili si esprimono nella creazione di oggetti lineari ed essenziali. Nel 2006 ha co-fondato Manos, una rassegna temporanea e indipendente ideata per presentare e vendere oggetti di design autoprodotto, rassegna che ha all’attivo quindici edizioni in Italia e all’estero. Nel 2012 ha ideato e tenuto dei workshop in Finlandia nell’ambito di Helsinki World Design Capital. Recentemente ha preso parte al progetto Open Design Italia Factory in collaborazione con CNA Vicenza. Attualmente lavora come designer indipendente e collabora con IED Venezia. STRIPES FELTWOOL BASKET Nasce da una forma semplice che prende volume con pochi gesti. Questo progetto esalta le caratteristiche plastiche del feltro e la sua attitudine a mantenere una forma tridimensionale anche senza l’ausilio di tagli e cuciture.
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SILVIA BELLÈ
Silvia Bellé nasce nel luglio 1990 a Conegliano. Frequenta l’Istituto d’Arte Bruno Munari e successivamente continua ad approfondire l’indirizzo di Fashion Design allo IUAV di Treviso. Partecipa il 16 Aprile 2011 alla performance di Nico Vascellari “Lago Morto goes to Camogli”, alla Fondazione Remotti Camogli (GE); e il 5 Novembre 2010 alla Fondazione Claudio Buziol hosts Festival TINA B, in Venice, partecipa alla performance FRAGILE di Jenny Marketou. Espone i propri elaborati nel 2011 presso la sede del corso di laurea a Treviso, nella mostra a cura di Judith Clark, “In the Making”. Dall’ottobre 2011 al marzo 2012 svolge uno stage presso lo Studio Paolo Bazzani a Milano, grazie al quale riesce a collaborare alla realizzazione del Fashion Show di Antonio Marras per la stagione A\W 2012-2013. Continua la sua personale analisi nel Fashion Design privilegiando le immagini e la grafica di moda. Fiber artist del gruppo Anna C&C. MIRABILIA Questa è la storia di una donna e di un uomo che si amarono in pienezza, evitando così un’esistenza banale. L’ho serbata nella memoria affinché il tempo non la sciupasse ed è solo ora, nelle notti silenziose di questo luogo, che posso infine raccontarla. I.A.
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STEFANO PILLON
Nato a Mirano nel 1962, Stefano Pillon vive a Conegliano. Si avvicina allo studio dell’arte contemporanea in seguito all’incontro con Giuseppe Mazzariol, con cui si laurea - a Venezia - nel 1989. Alterna l’esperienza divulgativa e didattica, con l’attività di critico d’arte: ha collaborato con riviste del settore e con gallerie sperimentali, effettuando interventi critici e curatoriali. Dal 1995 coltiva una sua più segreta ricerca creativa i cui esiti comincia ad esporre pubblicamente dal 2008; partecipa ad eventi installativi e performativi nel solco della Fiber Art.
NELLA MIA PELLE Sotto il lembo tagliato e scoperto di un panno di lana la calza si tende strinata a far intravvedere la parte di un corpo registrato allo scanner. Oltre la feritoia, tra i fori e le smagliature, sbucano fuori i sensi: occhieggiare annusare boccheggiare tastare… e senza più protezioni, senza più santi e madonne a fare da controfigura. Orrore o stupore, dolore, pudore, oscenità, voluttà, non so, in questo mio esposto nascosto venire alla luce.
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DAVIDE BRUGIOLO
Davide Brugiolo, studia presso l’Istituto d’Arte Bruno Munari di Vittorio Veneto nella sezione Moda e Costume. Manipolare le immagini, le superfici e gli oggetti per dare altre sensazioni lo ha sempre coinvolto. Vedere con “occhi diversi” la stessa cosa alimenta le sue sperimentazioni. Dal 2013 la sua ricerca si sposta verso la tessitura manuale, si presenta a Milano con il progetto Ri-mossa nel 2014, ora collabora con il Lanificio Paoletti recuperando e ritessendo tessuti e scarti di lavorazione.
TRALLALLANA /tral-lal-lana/ 1 Trasformazione del proprio essere in ordito attraversato dalla trama, elemento di coesione delle fibre tessili. 2 Attraversare - sostandovi brevemente - il cuore pettinato, cardato, di una falda di lana. 3 Assunzione sensoriale, facoltà gioiosa di percepire stimoli provenienti dall’esterno.
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VILMA TONON
Tonon Vilma da sempre coltiva la passione per il tessuto. Dopo aver lavorato per molti anni in un azienda tessile l’esperienza aquisita la porta a nuove espressioni personali. “La lana?!...gioiello prezioso...”
RICICLO CREATIVO Il mio gioco è...scopri che animale sei!!
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YLENIA DERIU
Ylenia Deriu, 26 anni, designer d’accessori freelance. Laurea in Fashion Design presso IUAV ClaDEM, Venezia. Particolare inclinazione per pelle, ottone, tessuto e per qualsiasi materiale possa essere modellato, tagliato, cucito o saldato. Amante della Fiber-Art e parte del collettivo artistico Anna C&C. “Fili, fili e ancora fili, morbidi cumuli di fili. Prendere gli scarti abbandonati per cucirli e intrecciarli, creando nuovi legami tra filo e filo, così come la lana stessa ama fare”.
OXILLÓN Oxillón è un papillon in pelle fatto interamente a mano. La stampa è ottenuta attraverso l’interazione della pelle con il metallo, che rende ogni Oxillòn un pezzo unico dalla texture imprevedibile.
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ALFA PERRO
Alfa Perro lavora sull’idea di “variazione sul tema” declinando i tessuti del Lanificio Paoletti in una piccola serie di soprabiti e cappotti femminili riconducibili agli archetipi del capospalla maschile: soprabito a sacco, paltò, mantello. Per enfatizzare la natura dei materiali selezionati l’intervento sui modelli di riferimento è stato attuato senza clamore, con un lavoro preciso di alterazione o esasperazione di proporzioni e dettagli: una ripresa aperta, un punto vita leggermente alzato o abbassato, tasche e aperture mimetizzate nelle fodere o nei tagli.
ALFA PERRO Utilizzando un linguaggio sottotono tipico della tradizione vestimentaria maschile, Alfa Perro definisce un sistema che declina alcuni riferimenti di base in una serie di capi femminili dove il tessuto si manifesta come protagonista.
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ANNALISA CESCON SILVIA BELLÈ
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GAETANO DI GREGORIO RAFFAELLA BRUNZIN
Raffaella Brunzin e Gaetano Di Gregorio collaborano da anni nella promozione del design e dei designer indipendenti attraverso la piattaforma Manos, una rassegna di autoproduzione che da Venezia si é ramificata in alcune città italiane ed europee. Insieme progettano e realizzano oggetti che vedono interagire i due materiali che rispettivamente costituiscono lo specifico delle proprie produzioni: i tessuti e la ceramica.
PYJAMA MUGS Nasce dall’accostamento di due materiali dalle caratteristiche diverse, affrontando il tema della presa, della protezione dal caldo e dell’aspetto estetico. Morbido e duro, caldo e fresco, liscio e ruvido: lana e ceramica dialogano e si integrano in termini funzionali, rinnovando un rapporto antico ma con esiti estetici nuovi e inediti.
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GIORGIO TOLLOT YLENIA DERIU
Allineati dal 2002. Vicini di banco. Amici, in arte complici.
MARMELLANE Tosata, pettinata, colorata, filata, tessuta, Materia prima da mangiare con gli occhi. Meticoloso inventario di composte tessili, Conserve conservate cromaticamente catalogate. Frutto di memorie visive. Passato di memorie gustative. Marmellane.
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Ritratti in prima persona
“Ho poggiato i piedi e le mani, i cavalletti e le luci, le idee, su un cemento rugoso, come un volto solcato dal tempo, dal caldo, dalla polvere. Ho cominciato a ri-trarmi (perché ogni ritratto è un autoritratto) da lì, negli sguardi conosciuti e poi in quelli ancora da conoscere, da immaginare, di chi, da lì, nei mesi, negli anni e nei secoli era passato, poggiando i filati e i tessuti, le casse di legno, i pensieri, su quello stesso pavimento. Ho cercato gesti e segni nei corpi e nei visi degli artisti e dei designer in questa prospettiva”. Francesco de Luca / Commesso fotografo
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Paolo, Andrea e Marco Paoletti
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A cura di Paolo Paoletti, Martina Bernardi, Alice Scandiuzzi Testi di Danilo Gasparini, Martina Bernardi, Alice Scandiuzzi Ritratti di Francesco de Luca e Laura Bolzan / Commesso fotografo Grafica Blend
Š2015 La Via Della Lana c/o Lanificio Paoletti Via Cartiera, 2 31051 Follina (TV) Senza regolare autorizzazione è vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, di immagini, testi o contenuti. Il copyright dei ritratti appartinene a Francesco de Luca / Commesso fotografo. Il copyright delle foto presenti appartiene ai rispettivi autori.