STRASBURGO - Il Consiglio d’Europa stila una classifica sui problemi che preoccupano i penitenziari degli stati membri. Dopo la Serbia e la Grecia, l'Italia è il paese con il maggior sovraffollamento nei penitenziari, dove per ogni 100 posti ci sono 147 detenuti. L'Italia è anche al terzo posto per numero assoluto di detenuti in attesa di giudizio, dopo Ucraina e Turchia. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto del Consiglio d'Europa sulla popolazione carceraria nei 47 Stati membri, fotografata al settembre 2011. 1. Il Sovraffollamento. Colpisce 19 paesi e solo 5 superano la soglia dei 130 detenuti per 100 posti disponibili. La prima è Cipro, l’Italia sta al terzo posto dopo l’Ungheria, al quarto posto c’è la Grecia, seguita dalla Serbia. 2. Attesa di un primo giudizio. La peggiore è risultata l’Ucraina, seguita dalla Turchia, dall’Italia con 14.140 su un totale di 67.104 detenuti e dalla Francia. 3. Condannati per reati connessi alla droga. Al primo posto c’è la Spagna mentre l’Italia si aggiudica il secondo posto con 14.868 condanne su 37.622. 4. Rapporto tra poliziotti penitenziari e reclusi. In Italia, al
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La questione delle carceri toscane è stata ampiamente dibattuta oggi in sede di consiglio regionale. Un progetto specifico sulla sanità carceraria, una sezione di custodia
mese di settembre 2011, c'erano 35.458 poliziotti penitenziari per 67.104 detenuti, ossia un poliziotto per ogni 1,9 detenuti. Un dato positivo rispetto al dato che si registrava in quel momento in Francia, Germania, Inghilterra e Galles, dove per ogni agente c'erano tra i 2,6 e i 2,8 detenuti, anche se questi Paesi non soffrono del fenomeno del sovraffollamento carcerario come l'Italia.
attenuata per donne con bambini fino a tre anni, e una piena attuazione del piano straordinario di edilizia penitenziaria sono i provvedimenti approvati a maggioranza.
5. I costi. L’Italia nel 2010 ha stanziato, escludendo le spese mediche, € 116,68 al giorno per ogni detenuto. Allo stesso tempo cugini d’Oltralpe e tedeschi, che prendono in considerazione anche le cure sanitarie, raggiungono rispettivamente € 96,12 e € 109,38. ***** Toscana - Consiglio Regionale: per le carceri criticità su affollamento, sanità e reinserimento. L'Italia è il primo paese in Europa per numero di detenuti in attesa di giudizio. Diversi i nodi da sciogliere per quanto riguarda il sovraffollamento degli istituti penitenziari. Anche la Toscana sta vivendo una vera e propria emergenza sul fronte carcerario: basti dire che nei 18 penitenziari della nostra regione, a fronte di una capienza di 3.261 detenuti, si registra un sovraffollamento del 127,2 per cento.
L'aula ha invece respinto la proposta di risoluzione, in parte collegata a quella della maggioranza, presentata dai consiglieri del Pdl, di FdI e Udc, giudicando che gli "obiettivi enunciati dal Consiglio non possono prescindere da una organica riforma del sistema giudiziario"; la risoluzione impegnava la Giunta a sostenere, presso il Governo e il Parlamento, "il processo riformatore, come condizione imprescindibile per superare l'odierna inaccettabile vergognosa situazione carceraria anche in Toscana". "Occorre urgentemente affrontare la questione ragionando su una valida riforma della giustizia e della carcerazione preventiva", ha affermato il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Giuseppe Del Carlo. "Senza dimenticare continua l'esponente centrista - le forze dell'ordine, che quotidianamente svolgono un lavoro difficile e pericoloso senza i dovuti mezzi; l'eliminazione dei conflitti sociali, che spesso sfociano in aggressioni e proteste; un sistema giudiziario che dovrebbe essere più snello e meno farraginoso; e il diritto sacrosanto alla salute per i detenuti". Secondo Giuseppe Del Carlo, "c'è bisogno di un forte impegno della Regione per
Ai sensi dell'articolo 7, comma 3, del decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70, inform@sippe è una pagina web che non costituisce un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e non si avvale delle provvidenze previste dalla legge 7 marzo 2001, n. 62.
migliorare le condizioni di vita all'interno degli istituti carcerari. Ma l'Amministrazione penitenziaria deve, in modo tassativo, provvedere a quel gap organizzativo a causa del quale oggi siamo nella black list dell'Europa che ha concesso un anno all'Italia per risolvere queste problematiche". Ricordando che l'Italia, ormai da molti anni, "è sempre sotto sentenza del tribunale europeo per quel che riguarda la condizione carceraria", Rosanna Pugnalini (Pd) ha affermato che "è necessario dare risposte ad alcune priorità". E a questo proposito ha ricordato l'esigenza di dare attuazione "ad un programma di edilizia carceraria fattibile", di garantire "gli interventi di sanità carceraria", di lavorare "per ampliare il ricorso alle misure di detenzione alternative" e fare "un minor ricorso all'uso della custodia cautelare in carcere" attraverso "lo snellimento dei processi". Le pene, ha ricordato Pugnalini, "devono essere severe e certe per tutti" ma devono essere scontate "garantendo il rispetto della dignità delle persone e il recupero e reinserimento dei detenuti nella società". Donzelli (FdI) ha sottolineato la necessità di accordi per "far scontare la pena agli stranieri nel loro paese d'origine, visto che in Toscana quasi il 54% dei detenuti è straniero" e per i reati di droga ha sollecitato "che si ricorra alle misure alternative nelle comunità di recupero". Infine, ha respinto l'idea di amnistia o indulto. Marco Ruggeri (Pd) ha sottolineato che "quando si entra in carcere ci si rende conto che il sistema della giustizia dimostra il suo fallimento, perché non recuperiamo nessun detenuto per il reinserimento nella società. Chi esce dal carcere, addirittura, torna a commettere lo
stesso reato". Ruggeri ha dichiarato che "il sovraffollamento e l'ozio totale, certamente, non aiutano al recupero e al reinserimento" e ha definito "un abuso" il ricorso alla carcerazione preventiva. Rispetto all'amnistia ha detto "che si può affrontare la questione solo se muta il sistema giudiziario". Infine, sul capitolo della sanità carceraria, ha detto che per evitare tagli ingiustificati "sarebbe utile togliere ai direttori generali delle Asl le competenze sulle carceri per affidarle a una struttura autonoma". Marina Staccioli (Misto), ricordando lo stato di fatiscenza di molte strutture, ha sottolineato che "in carcere sono in aumento problemi di ordine sanitario" e ha criticato "il taglio delle ore delle attività lavorative e di studio" e degli organici del personale dell'amministrazione penitenziaria. Secondo l'assessore alla Sanità Luigi Marroni, "la Regione e le Asl sopperiscono, con risorse proprie, ai tagli statali" e ha ricordato che il personale sanitario, così come le ore di lavoro di esso, sono aumentati del 28%. Marroni ha ricordato anche che "si sta attuando il percorso di attuazione di misure alternative per alcune tipologie di detenuti, come ad esempio i tossicodipendenti". Rispetto all'Opg di Montelupo, l'assessore ha detto che la Regione ha presentato il progetto per il suo superamento. Il Pd in Regione chiede provvedimenti urgenti Istituire un progetto specifico sulla sanità carceraria in vista dell'approvazione del Piano sanitario e sociale integrato regionale 2012-2015, realizzare una struttura a custodia attenuata per donne con bambini fino a tre anni
presso l'immobile della Madonnina del Grappa di Firenze, attivarsi presso il Parlamento e il Governo per dare concreta attuazione al "Piano straordinario di edilizia penitenziaria" , per rivedere la normativa nazionale relativa alla detenzione in strutture alternative al carcere e favorire concretamente il reinserimento nella società dei detenuti, fornendogli anche più possibilità di lavoro. Sono i provvedimenti urgenti richiesti alla Giunta regionale da una proposta di risoluzione promossa dai consiglieri Pd Marco Ruggeri e Enzo Brogi, condivisa dall'intera maggioranza e approvata nella seduta odierna del Consiglio regionale, riunitosi in seduta straordinaria proprio su richiesta del gruppo Pd per discutere dell'emergenza carceraria in Toscana. Anche oggi il garante Margara ci ha presentato in maniera esauriente dati drammatici: i detenuti stanno in strutture al limite della vivibilità, la riduzione degli organici comporta sempre meno operatori, costretti a lavorare con sempre maggiori difficoltà. - fa presente Ruggeri Inoltre le condizioni sanitarie destano preoccupazione: si nota che anche alcune patologie, scomparse, stanno emergendo in modo pericoloso. Per non sottovalutare questo problema, sulla questione sanitaria è opportuno creare un dipartimento apposito che si occupi delle carceri. Vorrei sottolineare inoltre la questione della reiterazione dei reati, chi esce dal carcere spesso è fuori dalla società e quindi è portato a delinquere nuovamente: qui sta il fallimento del sistema carcerario che così com'è non è rieducativo. Creare le condizioni per cui chi ha commesso reati non li ripeta, grazie ad appositi percorsi di reinserimento lavorativo, permette di rendere più sicuro il paese".
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"Celerità e certezza della pena devono essere accompagnate da un trattamento adeguato, che consenta anche un percorso di rieducazione per i detenuti, in strutture vivibili non certo come quelle attuali in cui in pochi metri convivono troppe persone che spesso neppure parlano la stessa lingua - spiega Brogi - La Toscana nel solco della sua tradizione di civiltà e le istituzioni tutte devono continuare a porre il tema del sovraffollamento degli istituti penitenziari tra le sue priorità e individuare soluzioni per far fronte a quest'emergenza, sollecitando l'utilizzo di misure alternative al carcere quando necessario". Donzelli: (FdI) far scontare agli stranieri la pena nel paese di origine "La Toscana è l'unica regione d'Italia in cui oltre la metà della popolazione carceraria è straniera. 2.246 detenuti su 4.163 non sono cittadini italiani. Per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri potrebbe essere sufficiente far scontare a questi le pene nei paesi di origine." Ha dichiarato ieri Giovanni Donzelli, Presidente del gruppo Fratelli d'Italia in Toscana durante il dibattito in aula sull'emergenza carceraria "La nostra solidarietà -aggiunge Donzelli- prima di andare ai detenuti va agli agenti di custodia, fortemente sotto dimensionati rispetto alle stesse previsioni del Ministero. Solo a Sollicciano la presenza reale di organico è inferiore del 40% rispetto alle piante governative". Giovanni Donzelli ha presentato in Aula una risoluzione firmata anche da Marina Staccioli, la portavoce dell'opposizione Stefania Fuscagni e ad altri consiglieri di centrodestra in
cui si ribadisce la "contrarietà a qualsiasi amnistia e/o indulto come strumento di alleggerimento della popolazione carceraria", "La centralità del principio di certezza della pena al pari del principio dello scopo riabilitativo della pena da scontare". Nella risoluzione presentata dal capogruppo di Fratelli d'Italia si impegna anche la Giunta ad attivarsi presso il Parlamento ed il Governo per "colmare le carenze di organico, realizzare accordi internazionali al fine di far scontare la pena nei paesi di origine per i condannati stranieri" e in ultimo di verificare la quantità e la qualità di lavoro di giudici e magistrati al fine di velocizzare i processi e diminuire così la quantità di detenuti in attesa di giudizio. ***** 23ª edizione del giro dell’Elba.
La terza giornata della maratona Elbana, ha visto impegnati circa 370 atleti provenienti da varie regioni. Dopo Capoliveri, è stata la volta di Porto Azzurro, dove, il percorso di 11 chilometri, ha interessato anche la seicentesca fortezza Spagnola di Forte San Giacomo, che dal 1870 è un Istituto Penitenziario. Tra gli atleti e accompagnatori era palese un certa meraviglia nel poter accedere in uno dei luoghi che di certo non è aperto a visitatori. Questo passaggio dentro le mura della fortezza, grazie all’impegno e professionalità dimostrati dal personale di Polizia Penitenziaria, ha dato pregio e risalto all’immagine del Corpo, spesso poco conosciuta e a volte derisa.
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