P. Quadrini è lettrice di italiano al Nazareth College, nello Stato di New York (USA), dove si occupa di glottodi dattica dell'italiano e dell'insegnamento della lingua italiana attraverso il cinema e la letteratura. Ha insegnato alla Johns Hopkins University di Baltimora e alla In diana University Bloomington (USA). Ha conseguito la Laurea in Lingue e letterature straniere presso l'Università degli Studi di Pisa; il Master in Didattica e promozione della lin gua e cultura italiane a stranieri all'Università Ca' Foscari di Venezia; e il Master in ltalian Language and Literature alla Indiana University Bloomington. Attualmente consegue il Dottorato in Modern Languages al Middlebury College (USA). A. Zannirato è Associate Teaching Professor e direttore del programma di lingua italiana alla Johns Hopkins University di Baltimora. Ha conseguito il Diploma d'Interprete e Traduttore alla SSIT del Comune di Milano; la Laurea in Lingue e Letterature Straniere - Indirizzo Interpretazione di Conferenza alla Libera Università degli Studi S. Pio V di Roma; il Diplome d'Université de Traducteur all'Università di Strasburgo; e il Dottorato di ricerca con specializzazione in glottodidattica all'Università di Città del Capo. È autore di pubblicazioni accademiche in tre campi di ricerca: le teorie e i processi di valutazione dei programmi di lingua; l'utilizzo delle tecniche di fo rmazione degli interpreti come strumenti glottodidattici; e le strategie di elaborazione affettiva nell'insegnamento della lingua straniera. Dopo una formazione ulteriore in psicologia generale, consegue attualmente una laurea magistrale presso la University of Maryland, Baltimore, specializzandosi in psicoterapia.
Ai miei genitori , Maria Luisa e Pasquale e alle mie sorelle, Diana e Luciana. P. Quadrini
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act!onaid Grazie all'adozione dei nostri libri, Edilingua adotta a distanza dei bambini che vivono in Asia, in Africa e in Sud America. Perché insieme possiamo fare molto! Ulteriori informazioni sul nostro sito.
Stampato su carta priva di acidi, proveniente da foreste controllate.
Gli autori apprezzerebbero, da parte dei colleghi, eventuali suggerimenti, segnalazioni e commenti sull'opera (da inviare a redazione@edilingua.it).
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L'editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire; porrà inoltre rimedio, in caso di cortese segnalazione, ad eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
Premessa
Il nostro libro è il risultato di un corso bi-semestrale di livello avanzato che abbiamo tenuto alla Johns Hopkins University di Baltimora. Esso nasce dall'esigenza di proporre un materia le didattico di italiano a stranieri innovativo, seguendo un approccio glottodidattico comunicativo, centrato sullo studente. A tale scopo abbiamo scelto il tema delle emozioni, che comprendono da un lato i sentimenti universali degli esseri umani, dall'altro un modo di sentire caratteristico della società italiana. Così facendo, abbiamo cercato di collegare la lingua alla cultura per la loro inestricabile correlazione. Infatti, il filo rosso delle otto emozioni presentate - paura, stupore, vergogna, amore, odio, piacere, rabbia e ilarità - si intesse con una molteplicità di spunti di riflessione sulla lingua, la storia, la letteratura, l'attualità, l'arte e altri aspetti culturali del nostro paese. Uno degli obiettivi, di cui abbiamo tenuto conto nella realizzazione del testo, è stato quello di offrire materiale autentico, affinché gli studenti fossero esposti non solo alle strutture, ma anche agli usi dell'italiano. Le attività didattiche presentate nel libro sono state dapprima assegnate in classe e il feedback ricevuto dagli studenti ci ha aiutato a migliorarle. Esse mirano allo sviluppo sistematico delle quattro abilità comunicative, all'acquisizione e all'elaborazione dei contenuti, allo sviluppo del pensiero critico, al confronto interculturale, al ripasso e all'approfondimento di strutture linguistiche avanzate, necessarie per la produzione orale e scritta al livello C1C2. li libro si propone, inoltre, di incoraggiare lo studente (e l'insegnante) a compiere un'esplorazione personale, riflettendo su lle idee e sulle sensazioni suscitate dai temi proposti. Attraverso la cond ivisione di tali esperienze in classe, gli studenti possono collaborare nella costruzione di significati diventando, così, protagonisti del loro apprendimento. Ogni unità corrisponde a un'emozione ed è stata concepita come un modulo indipendente della durata di circa otto, dieci ore. La struttura modulare rende il volume uno strumento flessibile, da uti lizzarsi sia come manua le principale, sia come testo integrativo. Inoltre l'ordine delle unità può essere modificato dall'insegnante a seconda delle necessità o degli interessi della classe. Le unità si articolano in una struttura costituita da cinque parti. 1) Gli Obiettivi dell'unità introducono le abilità, le aree concettuali, le riflessioni persona li e le strutture linguistiche che gli studenti saranno in grado di padroneggiare alla fine dell'unità. Ta li obiettivi verranno poi ripresentati al termine dell'unità in un esercizio di autova lutazione. Lo scopo di queste attività è quello di rendere lo studente consapevole del proprio percorso formativo e di misurare il livello di acquisizione. 2) La sezione del brainstorming costituisce un'introduzione generale all'emozione, che funge da macro-tema dell'unità. In questa fase collaborativa si intende richiamare alla memoria la conoscenza pregressa degli apprendenti. Essi sono perciò invitati a formulare idee, a evocare esperienze e a identificare possibili temi di approfondimento da sviluppare nelle altre attività. 3) Nelle sezioni centrali dell'unità è presentato l'input, costituito da letture o da ascolti, che introducono i temi culturali, le strutture grammaticali e quelle lessicali, a cui seguono attività di comprensione scritta e orale. Successivamente vengono proposte diverse attività di produzione, per stimolare l'uso delle strutture lingu istiche introdotte precedentemente, la riflessione personale, il dialogo, il confronto intercultura le e la negoziazione di significato. Alcune attività comprendono domande a cui gl i studenti possono risponde re liberamente, esplorando idee ed esperienze significative e interessanti senza preoccupa rsi di dover identificare una risposta corretta. 4) Nella parte dedicata alla Riflessione Linguistica vengono proposte le strutture linguistiche selezionate ed evidenziate nell'input, su lle quali gli studenti sono invitati a riflettere, formu landone e sistematizzandone le regole d'uso. Ciò permette agli studenti di acquisire la grammatica induttivamente. 5) Le attività di autovalutazione offrono la possibilità di verificare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. Ci auguriamo che questo testo sia un valido strumento di studio per gli apprendenti e un'utile risorsa di materiale per gli insegnanti. Buon lavoro! Gli autori Co lori d' Ita lia
3
Aspetti culturali
Genere testuale
Aspetti linguistici
Pagina
Rapporto tra paura e terrorismo Gli Anni di piombo
Il reportage giornalistico
Congiuntivo presente e passato
7
Terrorismo La strage di Bologna Thaumazein e il valore filosofico dello stupore
Lo stupore nell'arte, nella scienza e nella vita quotidiana
Verbi causativi Il testo filosofico
La vergogna sociale Lettere private La malattia mentale
Le percezioni interculturali del piacere
Manifestazion i di odio sociale
4
edizioni Edilingua
Il congiuntivo imperfetto e trapassato
19
33
11verbo piacere Il testo informativo
Espressioni con il verbo piacere
Il testo propagand istico
Il modo indefinito: infin ito, gerundio
Il movimento dello s/owfood
Leggi razziali du rante il fascismo
Sintagmi verbali per esprimere lo stupore
49
63
• Aspetti culturali
Genere testuale
INDICE
Aspetti linguistici
Pagina
Esempi di come è percepito l'amore nella letteratura
Poesia e canzone
Aggettivi in posizione pre e post nominale
79
La mafia siciliana: Cosa nostra
Il testo storico
Il passivo
95
L'umorismo come un modo per analizzare le ingiustizie
Film e sketch comici
Alcune varietĂ dell'ita liano
109
125 129 Fonti
135
Indice CD audio
136
Legenda Blog: colori -ditalia.blogspot.co m Li bri e recensioni
Trailer film
Link
Colori d'Italia
5
Unità
e
LA PAURA
..
'i
Luigi Brunei la, La paura
Leggete gli obiettivi dell'unità e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unità sarete in grado di:
Obiettivo
Co!f!~.QJ"!99l~ntoll'obietti~
Formulare una vostra definizione personale del sentimento della paura, partendo dagli esempi proposti e dalla vostra esperienza personale. Identificare e descrivere, con l'aiuto dello schema a pagina 13, gli eventi più importanti che hanno ca ratterizzato l'Italia degli Anni di Piombo. Identificare e descrivere, con l'aiuto dello schema a pagina 13, gli eventi internazionali più importanti co llegati agli Anni di Piombo. Utilizzare correttamente le espressioni presentate nell'unità che introducono il congiuntivo presente. Riconoscere la differenza di significato espressa dai verbi all'indicativo e al congiuntivo utilizzati nelle stesse frasi e presentati nella riflessione linguistica. Colori d'Italia
7
2 Scoperta - Brainstorming 1)
Discutete liberamente su che cosa vi viene in mente pensando alla paura. Cercate di scrivere quante più idee possibili e spiegate perché associate quelle idee all'emozione della paura. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
.. ···
Il terrorismo
____
························· ····· --..-
___
.,.
····· ················ ·· ...
l -----2) Interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee.
3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
Il Il Il Il Il
..
,_..._) ':;
···· ..... ··· .... \
•
LA PAURA
3 Esplorazione personale 1) Osservate questo quadro. Quali sensazioni vi comunica? Perché? Provate a descriverne i dettagli, usando anche queste espressioni:
cred o che, penso che, direi che, imm agino che, suppo ngo che, ritengo che, mi pare che, mi sembra che, è possibile che, è pro babile che
2) Adesso raccontate la storia di quest'uomo. Perché pensate che stia urlando? Cosa credete che sia successo? Fate delle supposizioni.
3) A casa, scrivete la storia che avete inventato concentrandovi sulle sensazioni che avete provato.
Edward Munch, Urlo, 1893
> Discussione Qual è stato il momento in cui avete provato più paura? E nel vostro paese c'è stato un momento di forte paura collettiva? Parlatene a piccoli gruppi.
4 Lettura Dino Buzzati - Qualcosa era successo Leggete il seguente racconto e poi, in piccoli gruppi, cercate di interpretarlo, prendendo spunto dalle seguenti domande:
a) Che cosa pensate sia successo? b) Di che cosa si ha paura nel racconto? Come esprimono la paura i diversi personaggi? d) Vengono comunicate altre emozioni? Quale ritenete sia il messaggio di fondo del racconto?
Qualcosa era successo di Dino Buzzati 1 treno aveva percorso solo pochi chilometri (e la
1strada era lunga, ci saremmo fermati soltanto alla
lontanissima stazione d'arrivo, così correndo per dieci ore filate) quando a un passaggio a livello vidi dal finestrino una giovane donna. Fu un caso, potevo guardare tante altre cose invece lo sguardo cadde su di lei che non era bella né di sagoma piacente, non aveva proprio niente di straordinario, chissà perché mi capitava di guardarla. Si era evidentemente appoggiata alla sbarra per godersi la vista del nostro treno, superdirettissimo, espresso del nord, simbolo, per quelle popolazioni incolte, di miliardi, vita facile, avventurieri, splendide valige di cuoio, celebrità, dive cinematografiche, una volta al giorno questo meraviglioso spettacolo, e assolutamente gratuito per giunta. Ma come il treno le passò davanti lei non guardò dalla nostra parte (eppure era là ad aspettare forse da un'ora) bensì teneva la testa voltata indietro badando a un uomo che arrivava di corsa dal fondo delI, ' la via e urlava qualcosa che noi naturalmente non potemmo udire: come se accorresse a precipizio per avvertire la donna di un pericolo. Ma fu un attimo: la scena volò via, ed ecco io mi chiedevo quale affanno potesse essere giunto, per mezzo di quell'uomo, alla ragazza venuta a contemplarci. E stavo per addormentarmi al ritmico dondolio della vettura quando per caso - certamente si trattava di una pura e semplice combinazione - notai un contadino in piedi su un muretto che chiamava chiamava verso la campagna facendosi delle mani portavoce. Fu anche questa volta un attimo perché il direttissimo filava eppure feci in tempo a vedere sei sette persone che accorrevano attraverso i prati, le coltivazioni, l'erba medica, non importa se la calpestavano, doveva essere una cosa assai importante. Venivano da diverse direzioni: chi da una casa, chi dal buco di una siepe, chi da un filare di viti o che so io, diretti tutti al muricciolo con sopra il giovane chiamante. Correvano, accidenti se correvano, si sarebbero detti spaventati da qualche avvertimento repentino che li incuriosiva terribilmente, togliendo loro la pace del la vita. Ma fu un
edizioni Edilingua
attimo, ripeto, un baleno, non ci fu tempo per altre osservazioni. Che strano, pensai, in pochi chilometri già due casi di gente che riceve una improvvisa notizia, così almeno presumevo. Ora, vagamente suggestionato, scrutavo la campagna, le strade, i paeselli, le fattorie, con presentimenti ed inquietudini. Forse dipendeva da questo speciale stato d'animo, ma più osservavo la gente, contadini, carradori, eccetera, più mi sembrava che ci fosse dappertutto una inconsueta animazione. Ma sì, perché quell'andirivieni nei cortili, quelle donne affannate, quei carri, quel bestiame? Dovunque era lo stesso. A motivo della velocità era impossibile distinguere bene eppure avrei giurato che fosse la medesima causa dovunque. Forse che nella zona si celebravan sagre? Che gli uomini si disponessero a raggiungere il mercato? Ma il treno andava e le campagne erano tutte in fermento, a giudicare dalla confusione. E allora misi in rapporto la donna del passaggio a livello, il giovane su l muretto, il viavai dei contadini: qualche cosa era successo e noi sul treno non ne sapevamo niente. Guardai i compagni di viaggio, quelli dello scompartimento, que lli in piedi nel corridoio. Essi non si erano accorti. Sembravano tranquilli e una signora di fronte a me sui sessant'anni stava per prender sonno. O invece sospettavano? Sì, sì, anche loro erano inquieti, uno per uno, e non osavano parlare. Più di una volta li sorpresi, volgendo gli occhi repentini, guardare fuori. Specialmente la signora sonnolenta, proprio lei, sbirciava tra le palpebre e poi subito mi controllava se mai l'avessi smascherata. Ma di che avevano paura? Napoli. Qui di solito il treno si ferma. Non oggi il direttissimo. Sfilarono rasente a noi le vecchie case e nei cortili oscuri vedemmo finestre illuminate e in quelle stanze - fu un attimo - uomini e donne chini a fare involti e chiudere valige, così pareva. Oppure mi in-
• gannavo ed erano tutte fantasie? Si preparavano a partire. Per dove? Non una notizia fausta dunque elettrizzava città e campagne. Una minaccia, un pericolo, un avvertimento di malora . Poi mi dicevo: ma se ci fosse un grosso guaio, avrebbero pure fatto fermare il treno; e il treno invece trovava tutto in ordine, sempre segnali di via libera, scambi perfetti, come per un viaggio inaugurale. Un giovane al mio fianco, con l'aria di sgranchirsi, si era alzato in piedi. In realtà voleva vedere meg lio e si curvava sopra di me per essere più vicino al vetro. Fuori, le campagne, il sole, le strade bianche e sul le strade carriaggi, camion, gruppi di gente a piedi, lunghe carovane come quelle che traggono ai santuari nel giorno del patrono. Ma erano tant i, sempre più folti man mano che il treno si avvicinava al nord. E tutti avevano la stessa direzione, scendevano verso mezzogiorno, fuggivano il pericolo mentre noi gli si andava direttamente incontro, a velocità pazza ci pre cipitavamo verso la guerra, la rivoluzione, I.a pestilenza, il fuoco, che cosa poteva esserci mai? Non lo avremmo saputo che fra cinque ore, al momento dell'arrivo, e forse sarebbe stato troppo tardi. Nessuno diceva niente. Nessuno voleva essere il primo a cedere. Ciascuno forse dubitava di sé, come facevo io, nell'incertezza se tutto quell'allarme fosse reale o semplicemente un'idea pazza, allucinazione, uno di quei pensieri assurdi che infatti nascono in treno quando si è un poco stanchi. La signora di fronte trasse un sospiro, simulando di essersi svegliata, e come chi uscendo dal sonno leva gli sguardi meccanicamente, così lei alzo le pupille fissandole, quasi per caso, alla maniglia del segnale d'allarme. E anche noi tutti guardammo l'ordigno, con l'identico pensiero. Ma nessuno parlò o ebbe l'audacia di rompere il silenzio o semplicemente osò chiedere agli altri se avessero notato, fuori, qualche cosa di allarmante. Ora le strade formicolavano di veicoli e gente, tutti in cammino verso il sud. Rigurgitanti i treni che ci venivano incontro. Pieni di stupore gli sguardi di co loro che da terra ci vedevano passare, volando con tanta fretta al settentrione. E zeppe le stazioni. Qualcuno ci faceva cenno, altri ci urlavano delle frasi di cui si percepivano soltanto le vocali come echi di montagna. La signora di fronte prese a fissarmi. Con le mani
LA PAURA
piene di gioielli cincischiava nervosamente un fazzo letto e intanto i suoi sguardi supplicavano: parlassi, finalmente, li sollevassi da quel silenzio, pronunciassi la domanda che tutti si aspettavano come una grazia e nessuno per primo osava fare. Ecco un'altra città. Come il treno, entrando nella sta zione, rallentò un poco, due tre si alzarono non resi stendo alla speranza che il macchinista fermasse. Invece si passò, fragoroso turbine, lungo le banchine dove una folla inquieta si accalcava anelando a un convoglio che partisse, tra caoti ci mucchi di bagagli. Un ragazzino tentò di rincorrerci con un pacco di giornali e ne svento lava uno che aveva un grande titolo nero in prima pagina. Allora con un gesto repentino, la signora di fronte a me si sporse in fuori, riuscì ad abbrancare il foglio ma il vento della corsa glielo strappò via. Tra le dita restò un brandello. Mi accorsi che le sue mani tremavano nell'atto di spiegarlo. Era un pezzetto triangolare. Si leggeva la testata e del gran titolo solo quattro lettere. IONE, si leggeva. Nient'altro. Sul verso, indifferenti notizie di cronaca. Senza parole, la signora alzò un poco il frammento affinché tutti lo potessero vedere. Ma tutti avevamo già guardato. E si finse di non farc i caso. Crescendo la paura, più forte in ciascuno si faceva quel ritegno. Verso una cosa che finisce in IONE noi correvamo come pazzi, e doveva essere spaventosa se, alla notizia, popolazioni intere si erano date a immediata fuga. Un fatto nuovo e potentissimo aveva rotto la vita del Paese, uomini e donne pensavano solo a salvarsi, abbandonando case, lavoro, affari, tutto, ma il nostro treno no, il maledetto treno marciava con la regolarità di un orologio, al modo del soldato onesto che risale le turbe dell'esercito in disfatta per raggiungere la sua trincea dove il nemico già sta bivaccando. E per decenza, per un rispetto umano miserabile, nessuno di noi aveva il coraggio di reagire . Oh i treni come assomigliano alla vita. Mancavano due ore. Tra due ore, all'arrivo, avremmo saputo la comune sorte. Due ore, un'ora e mezzo, un'ora, già scendeva il buio. Vedemmo di lontano i lumi della sospirata nostra città e il loro immobile splendore riverberante un giallo alone in cielo ci ri diede un fiato di coraggio. La locomotiva emise un fischio, le ruote strepitarono sul labirinto degli scambi. La stazione, la curva nera delle tettoie, le lampade, i cartelli, tutto era a posto come al solito.
Colori d'Italia
11
Ma, orrore!, il direttissimo ancora andava e vidi che la stazione era deserta, vuote e nude le banchine, non una figura umana per quanto si cercasse. Il treno si fermava finalmente. Corremmo giù per i marciapiedi, verso l'uscita, alla caccia di qualche nostro simile. Mi parve di intravedere, nell'angolo a destra in fondo, un po' in penombra, un ferroviere col suo berrettuccio che si eclissava da una porta, come terrorizzato. Che cosa era successo? In città non avremmo più trovato un'anima? Finché la voce di una donna, altissima e violenta come uno sparo, ci diede un brivido. "Aiuto! Aiuto!" urlava e il grido si ripercosse sotto le vitree volte con la vacua sonorità dei luoghi per sem pre abbandonati. Dino Buzzati, Piazza del Duomo di Milano, 1958
5 Analisi Gli anni di piombo Leggete il seguente testo e, con l'aiuto della foto, delle parole date nel riquadro e dello schema riportato a pagina 13, identificate cinque fatti salienti che hanno caratterizzato questo periodo.
S
Consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 18) per approfondire, anche a casa, le varie tematiche trattate in questa sezione. In questa attività concentremo la nostra attenzione su un periodo storico ancora vivo nella memoria degli italiani: gli Anni di Piombo. Osservando la foto e le prime caselle dello schema, possiamo vedere che, dopo la Seconda guerra mondiale, i paesi protagonisti del conflitto mondiale continuano a restare distanti dando vita a due
-NATO Varsavia
..
assi contrapposti: da una parte i paesi raccolti intorno al Patto di Varsavia (blocco est), dall'altra i paesi del Patto Atlantico (blocco ovest). Una contrapposizione durata per decenni, che ha dato vita alla cosiddetta Guerra fredda, finita nel 1989 con la caduta del muro di Berlino .
..
. ,
mm 11111
mg
Movimenti studenteschi • Prima Linea • Brigate Rosse • P2 (Propaganda 2) • Gladio • strategia della tensione strage di Via Fani • strage di Bologna • strage di Piazza Fontana • strage di Piazza della Loggia • stragi smo Enrico Berlinguer • autunno caldo • stragismo di Stato • Nuclei Armati Proletari • Ordine Nuovo • legge Cossiga maccartismo • Golpe Borghese • Stay behind • servizi segreti • massoneria • Luigi Calabresi 12
edizioni Edilingua
• >
La guerra fredda
Discussione
(1945-1989)
Da quello che avete letto, che ruolo pensate abbia avuto la paura durante gli Anni di Piombo, sia a livello individuale sia a livello politico?
=
LA PAURA
=
Blocco Ovest
Blocco Est
Maggioranza di governo
fartiti di
Movimenti extraparlamentari
Democrazia Cristiana
Movimenti di sinistra
Movimenti di destra
Compromesso storico
6 Ascolto - Approfondimento La strage di Bologna
1) Leggete le seguenti parole ed espressioni e associatele alle immagini qui di seguito. a)
Un'esplosione si è verificata oggi a Milano
b) li bilancio c)
Una bombola d'ossigeno
d) La sala d'aspetto della stazione e) Un locale affo llato f)
C'è stato un fuggi fuggi generale
g) L'azienda tranviaria h) L'attentato
i)
I vigili del fuoco
I)
La polvere da sparo
m) Gli inquirenti n) Lo scavo Colori d'Italia 13
-~-
2) Inventate una storia che includa alcune di queste espressioni e successivamente scrivetela a casa.
fì'il 3) Ascoltate, quante volte necessario, una cronaca su lla strage di Bologna del 1980, un evento importante l>d degli Anni di Piombo, e rispondete alle domande. 1. Quando, a che ora e dove si è verifi cata l'esplosione di Bologna?
5. Che cosa sono i NAR? 6. Qua li supposizion i si fanno inizialmente su lla tragedia? 7. Che appello si fa dall'ospedale Sa nt 'Orso la? 8. Alla fine, quale elemento fa cap ire che si tratta di un attentato?
~4)Ascoltate nuovamente e correggete i verbi evidenziati, dove necessario.
Giornalista 7: Alla stazione ferroviaria di Bo logna si è verificata ...................... ........... (1), un'ora e mezza fa esattamente, una violentissi ma esplosione. Purtroppo il bilancio appa ia ......... ..... .............. ..... (2) catastrofico!
Voce 7: Una bombola d'ossigeno, una bombola di ossigeno urgente, una bombola d'ossigeno! Voce 2: Stiate .. ......................... .. .... (3) indietro, su forza! Voce 3: Andiamo un attimo a vede re... là, andiamo ............................. .. ..(4) a vedere, 'na donna con un bambino in braccio. Si vedon so l le ga mbe e basta. Giornalista 7: Pare accertato che il centro dell'esplosione sia st at a ........................... ......(5) la sa la d'aspetto di seconda classe attigua a quella di prima classe e al bar ristorante, quindi tutti e tre i loca li affo llatissi mi.
Voce 3: Ho sentito un gran busso, ho vist o ............................ .... .(6) un fuggi fuggi da sotto i polveroni, c'era un mucchio di gente che veniva fuori a... gridando e inciampa ndo. Giornalista 7: Gli ospeda li di Bologna facciano ........... ........... .. ...... ... (7) appell o a tutti i medici di accorrere all'ospeda le, all'ospeda le Sant'Orsola di Bologna.[ ...] Le decine di ambu lanze fatte affluire sul luogo del disastro non bastino .. ... ............ ................ (8), non bast ano ........ ...... .. .................(9) neppure gli aiuti delle macchine private.
Voce 4: Una persona che non abbia .................................(1 O) la testa, l'uni ca cosa ... poi non ho più visto niente. Giornalista 7: Ora si stanno volgendo .............................. .(11) scene di panico che mettono .................................(12) a dura prova anche la polizia. Fam iliari che cerchino ................................ .(13) bambini, altri familiari scompa rsi. Dall'ospeda le Maggiore al Be ll ari a non possono .. .... .. ........... .. ............ (14) più essere ri coverati i feriti perché gli ospedali rig urgit ino ......... .......... .......... ....(1 5). Vengo no trasportati ... ... ....... .... .. ..............(16) ora negli ospedali, anche negli ospeda li della provincia. 14 edizioni Edilingua
•
LA PAURA
Voce 5: Sono entrato ....... .. ... .. ..................... (17) dalla parte interna, c'era ................ ... .. ........................... (18)
già la squadra dei vigili del distaccamento che operava[ .. .].
. i ii
Giornalista 7: Al centralino della sede di un quotidiano romano ... l'attentato è
stat o rivendicat o .. ................... . ........... (19) dai NAR, i Nuclei Armati Rivoluzionari, una delle formazioni del terrorismo di destra.[ ... ] Voce 6: Da questo momento si ha ................................. (20) notizia di circa sessanta,
ma temiamo che il numero pu ò ............. .... ..... ..... ......(21 ) ancora salire, perché i vigili del fuoco stanno ancora lavorando ........ ........ .. ...............(22) e dovranno lavorare tutta la notte e tutto domani per rimuovere le macerie di questa esplosione terribi le. Giornalista 7: La supposizione dell'attentato si fa ........ ..... ..... ........... ... (23) sempre
,
più avanti anche se qui ... eh ... ci sia ............ ..... ................ (24) un rifiuto psicologico a Bologna, eh, da parte dei bolognesi anche ..., di accettare l'idea dell'attentato. [...]
Giornalista 2: ... saputo dall 'ospedale Sant'Orsola che occorra .............................. ... (25) sangue del gruppo RH
negativo, occo rre ........................... .. .. .. (26) sangue del gruppo RH negativo. [...]
Giornalista 3: ... si cominci ........... .. ... ........... ......(27) a pa rl are di ottanta morti. lo non so se questa sia una cifra
attendibi le, ma purtroppo non dovrebbe essere lontana dal vero se si pensi .................................(28) che il bilancio ufficiale di questo pomeriggio che era di cinquantacinque è aggiornato a settanta corpi [... ].
Z Consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 18) per approfondire, anche a casa, la tematica trattata in questa sezione.
1) Catalogate le espressioni contenute nella casella, che spesso richiedono il congiuntivo, secondo le categorie elencate nella tabella qui sotto. Alcune espressioni possono essere inserite in più categorie.
Raura che • SQero che • È
che • eenso che • Mi
Espressioni
~
1) Emozione/sentimento
Ho paura che,
~ 2) Opinione personale ~ 3) Dubbio/i ncertezza
:==z :::=::::11 ::::=::Il
4) Comando/ desiderio
~
6) Ipotesi
= 5) Aspettativa/ speranza/ desideri o :==z
=::::x
~ 7)
~
'
E [aggettivo] che
8) Necessità Colori d'Italia
15
2) Scrivete otto frasi complete corrispondenti alle otto categorie della tabella precedente. 1 2 3 4
s 6
7 8 g.;;J:f-. - -
3) Rifletterete ora su tre altri usi del congiuntivo. Leggete le frasi e rispondete alle domande.
a) Tutti i medici di Bologna accorrano negli ospeda li per
prestare soccorso. b) Tutti i medici di Bologna accorrono negli ospedali per
prestare soccorso.
a) Le forze dell'ordine chiedono alle persone che hanno
informazioni su lla strage di contattare la Questura. b) Le forze dell 'ord ine chiedono alle persone che abbiano
informazioni su lla strage di contattare la Questura.
a) Gli ospeda li hanno aumentato i posti letto perché siano
più efficienti. b) Gli ospeda li han no aumentato i posti letto perché sono
più efficienti.
In quali delle frasi qui sopra si esprime o si formula:
• un'esortazione? .. .. ... .. ...... ..... ........ .......... .................... .. ......... .......... .. ... • un'eventualità? .......... .. .. ......... ....... ......... .... ...... .... .................... ............ , • una causa o una finalità? .......................... .. ......... .... ........ .. .... ... .. ...... .
16
edizioni Edil ingua
In quale delle due situazion i i medici stanno andando all'ospeda le? Frase a
Frase b
In quale delle due situazioni alcuni hanno notizie utili sulla strage? Frase a
Frase b
In quale delle due situazioni è necessario migliorare l'efficienza degli ospedali? Frase a
Frase b
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LA PAURA
4)Scrivete, su ll'esempio dell e fras i proposte nell'attività precedente, altrettante frasi con la stessa struttura. 1) .. ..... ..... .. .. ........ ............. ... .. ........ .. ......... ................. ... .. . .. . ........ .. .. .... . ...... ..... ....... ... ... . .. .. .. ....... . .. .. . 2) . .. .. .... . ... . .. .. .... .. ....... ..... .. . ..... ... ... .... ... .. . . .. ... ... .. .. .. .. . .... .. .. . ... . .... ... . . ... . .. ... .. .... ...... . .. .. .. .. .... .... ... .. .. .. . 3) . .. .. . .... ...... .. ... . .. ..... .. .. .. . ... .. .. .... .. . ...... .. .. ... .. .. .. .... . .. .. ..... .......... .. ... . .. . .. .... . ... . .. .. .... . .... . ..... .. . ... . .. ...... . 4) ··· ·· ·· · ·· ·· ·· ·· ·· ······· ··· ·· ····· · ·· · ···· · ··· · ·· ·· ·· ·· · · ··· ··· · · ··· · · ·· ···· · ·· ···· ·· · ·· ·· ···· · · ·· ·· · ··· ··· · ··· ·· ·· · ·· · · ·· ·· ·· ··· ·· ······· ·· ··· · ···
5) .. .. . .. .. .. . .. .. ... . .. . .. . .. .... . . ...... .. .. .... . .. . .. ... .. ....... .. .. .. ... ........ .. .. . . .. .. . .... ... .. .. .. . .. .. ... ........ . ... .... ... .. . .. . ... .... . 6) ··· ·· ··· ··· · · ·· ·· ····· ·· ·· ·· · ·· ·· · ·· ·· · ·· ·· ··· ·· · ······ ·· ·· ·· ··· ·· · ···· · ·· · · ··· ·· ······· ········ ·· ··· ··· ········ ·· ······· ···· ·· ········ ·· · ······ ·· ··
8 Facciamo il punto In piccoli gruppi, su lla base della tabella che avrete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo poi riferirà al resto della classe e all'insegnante. Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 1? 1. Formulare una definizione personale del sentimento dell a paura, partendo dag li esempi proposti e dalla mia esperienza persona le. 2. Identificare e descrivere, con l'aiuto delle informazioni date alle pagine 12 e 13, gli eventi più importanti che hanno caratterizzato l'Italia deg li Anni di Piombo. 3. Identificare e descrivere, con l'aiuto delle informazion i date alle pagine 12 e 13, gli eventi internazionali più importanti collegati ag li Anni di Piombo. 4. Utilizzare correttamente le espressioni presentate nell 'unità che introducono il congiuntivo presente. 5. Riconoscere la differenza di significato espressa dai verbi al l'indicativo e al con giuntivo utilizzati nelle stesse frasi e presentati nella riflessione lingu istica.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specifica re qua li sono le difficoltà) ** sì, ma con qualche difficoltà (specificare quali sono le difficoltà) *** penso di aver raggiunto l'obiettivo a) Quali sono stati gli aspetti più diffici li dell'unità?
b) Perché erano così difficili? Qua li strateg ie hai uti lizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagn i hanno utilizzato strateg ie diverse? c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità? d) Che cosa non ti è piaciuto? e) Che cosa cambieresti? f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità? Colori d' Ita lia j 17
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Materiali e attività supP.leme~ntari
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colori-ditalia.blogspot.com
Anni di Piombo Giorgio Bocca, Gli anni del Terrorismo. Storia della violenza politica in Italia dal '70 ad oggi, Roma, A. Cu rcio, 1988. Mario Calabresi, Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorrismo, Milano, Mondadori, 2007.
Un sito, Anni oscuri, per scoprire la storia degli anni recenti e oscuri della Repubblica Italiana, dalle bombe del 1969 al sequestro Moro. Un sito nato per discutere e analizzare tutti gli episodi che ancora non sono stati chiariti, nella speranza che tutte le ombre e i dubbi vengano dissipati e che i cittad ini italiani acquisiscano consapevolezza su una parte così difficile della loro storia. Siti dell'Enciclopedia Treccani, per approfondire i temi relativi alla Seconda guerra mondiale, alla Resistenza e alla nascita dei partiti politici e alla Guerra fredda.
Un breve video sulla Guerra fredda per capire la contrapposizione creatasi dopo la Seconda guerra mondiale tra il blocco
Ovest e il blocco Est. Contrappos izione che ha superato i meri confini militari per invadere altri campi, come quello ideologico, tecnologico, sportivo e così via. Programma televisivo La storia siamo noi - Morire di politica. Un video di circa un'ora e mezzo per ripercorrere gli anni in cu i diversi giovani fanno una scelta politica violenta. Programma televisivo Blu notte - Misteri italiani, condotto dal giornalista e scrittore Carlo Lucarelli. Due video, prima e seconda parte, sulla storia delle Brigate Rosse, il gruppo armato di sinistra che all'epoca ebbe il maggior seguito. Spettacolo teatrale di Dario Fo, Morte accidentale di un anarchico. Una commedia rappre sentata per la prima volta nel dicembre del 1970, ma ancora in scena dopo tanti anni in Italia e all'estero.
Buongiorno, notte di Marco Bellocchio. li regista basandosi sull'opera autobiografica (Il prigioniero) di Anna Laura Braghetti, la giovane brigatista che partecipò al sequestro di Aldo Moro rinchiudendolo nell'appartamento di Via Montalcini a lei intestato, cerca di dare una lettura degli Anni di Piombo non storico-biografica, ma più personale in cui la protagonista, Chiara, deve fare i conti nella quotidianità con la propria coscienza e i primi dubbi ideologici. È un film drammatico, premiato con il Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia. La mia generazione di Wilma Labate. La storia si svolge nell'arco di una giornata. Braccio, detenuto politico recluso in un carcere speciale in Sicilia nel 1983, viene fatto salire su un furgone per essere trasferito a Milano, dove potrà parlare con l'exfidanzata, Giulia. Si tratta di un piano messo in atto per costringere Braccio a parlare, ma il detenuto capisce che l'unica sce lta è di continuare a tacere. Il filo della memoria di Daniele Biacchessi. Biacchessi è giornalista e autore di molti libri. Nel 200 1 realizza il docufilm // filo della memoria sui familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo: un cortometraggio per non dimenticare la verità e tramandare con coragg io la memoria storica alle nuove generazioni.
Strage di Bologna Il sito del Corriere della Sera Cinquantamila giorni, la storia ra ccontata da Giorgio Dell'Arti. Sono riportati cronologi camente tutti gli avvenimenti su lla strage di Bologna, dal giorno dell'attentato fino agli ultimi processi trent'anni dopo. Associazione familiari vittime strage di Bologna è il sito dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Un sito per non dimenticare gli 85 morti e i 200 feriti del vile attentato e in cui è possibile trovare tutte le informazioni necessarie sulla strage e sulla vicenda politico-giudiziaria che ne è seguita.
Programma televisivo Blu notte -Misteri italiani. Un video sulla strage di Bologna.
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edizioni Edilingua
Unità
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LO STUPORE
Gian Lorenzo Bernini, L'estasi di Santa Teresa d'Avila, 1647-1653
Obiettivi dell'unità Leggete gli obiettivi dell'unità e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unità sarete in grado di:
Obiettivo Formu lare una definizione personale del sentimento dell'od io. Esprimere il vostro punto di vi sta sui possibili nessi tra stupore e sapere e stupore e arte, presentando esempi specifici e motivando il vostro punto di vi sta con un'argomentazione logica. Descrivere, anche alla luce delle informazioni culturali che avrete imparato, un'esperi enza personal e di stu pore. Utilizza re correttam ente i verbi che consentono di esprim ere diversi stati emotivi presentati in questa unità. Colori d'Italia 19
2 Scoperta - Brainstorming 1) A coppie, discutete liberamente su che cosa vi viene in mente pensando allo stupore. Cercate di scrivere quante più idee possibile. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
Una scoperta scientifica
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STUPORE
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2) Interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee. 3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
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edizioni Edilingua
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4)Secondo voi, che differenza c'è tra questi due concetti?
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Discussione
Qual è stato il momento in cui vi siete stupiti di più? Parlatene con un compagno. Ecco alcune espressioni che potreste trovare utili: Il momento in cui mi sono stupito/ a di più è stato ... Ho provato un grande stupore quando ... Mi sono sorpreso/a quando...
3 Esplorazione personale 1) Disegnate individualmente una persona stupita. Che espressione ha? Non vi preoccupate se non sapete disegnare, divertitevi! ~
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2) Confrontate i vostri disegni in piccoli gruppi, identificandone tutte le caratteristiche possibili. 3) Trovate una persona che sappia disegnare e realizzate un unico disegno che includa la maggior parte delle caratteristiche dei singoli disegni. Colori d'Italia 21
•@. 4) Con l'aiuto dell'insegnante provate a spiegare le seguenti espressioni. Successivamente, a coppie, completate l'esercizio, inserendo l'espressione più adatta. In qualche contesto può essere inserita più di un'espressione. Nel testo sono evidenziate delle costruzioni verbali che servono per esprimere emozioni, costruzioni verbali che saranno riprese nella riflessione linguistica. rimanere attoniti • rimanere di stucco • riman ere a bocca aperta • aggrottare la fronte • stupi rsi rimanere meravigliati • rimane re sbigottiti • sg ranare gli occhi • rim anere senza parole rimanere allibiti • riman ere sba lord iti
a) Sono tornata questa notte dal conce rto di Andea Boce ll i. Che meraviglia. Il solo pensiero mi fa emozionare. È stato davvero un evento indimenticabile. Sono partita nel pomeriggio e dopo un lungo viagg io, finalmente sono arrivata nell'entroterra toscano ........ .......................... ..... ............ ............... (1): tutt'intorno a me c'erano le co lline, i vigneti, i campi di girasoli, di cui And rea aveva molto spesso parlato, ma fino a ieri non potevo immaginare quanto fossero belli quei luoghi. b) Qualche settimana fa sono andato in libreria co n la mia bambina. Volevo trasmetterle l'amore per i libri. Ind icandogliene alcuni, le ho detto: «Vedi quei libri? I libri sono magici. Ogn i libro contiene una st ori a, sai? Ogn i libro è un piccolo mondo. Questa cosa è importante, t e la devi ri cordare». Lei ........ ........ .. .. .. ...... ...... .......... .. ...... .. .. .. .... .. . (2) e ha annuito. c) L'altro giorno .................. ........... ......... ......... ......... .... .. ... (3) quando ho vi st o la tariffa oraria che mi ch iedeva la società di software per l'apprendista che viene a fare manutenzione ai computer in ufficio. Siamo su i cinq uantacinque euro l'ora! d) Che divertimento ieri sera al la festa ! Ad un certo punto Alessio prende un biscotto, chiud e gli occhi e se lo porta alla bocca, ne morde del icatamente un pezzo e lo mast ica . ................................................................. (4), poi spa lanca gli occhi e si volta per sputacchiare, esclamando: «P--sput-sp ut! Perbacco! Ma ... ma... che è? Avete messo l'aceto al posto del latte?». Ci ha fatto ridere da morire! e) Il momento più affascinante mentre ero in vacanza è stato quando mi so no messo in sella alla mia nuova bicicletta. Mi ha fatto tornare indietro con la memoria, come quando da bambin o scorrazzavo con i miei am ici per le strade di Fiesole. Mi sono fatto tutte le discese più lunghe e ripide. Sembrava di volare, c'erano alcune tipe che mi guardavano e .......... .. .. .. .... .......... ..... ............................ .. (5) mentre correvo ad altissim a velocità in bici. Mi sono divertito tantissimo. f) Ho alloggiato una settimana al Dune Agriturismo e ........ .... ...... .. ........... .......... ..... .. ................. (6) dalla struttura sa-
pientemente ristrutturata e organ izzata . Be ll issime ca mere co nfortevoli e una co lazione abbondante e gustosa che diffici lmente potrò scordare! Consig lio vivamente a tutti quel li che arrivano da qu este parti di pernottare qui. Non ve ne pentirete! 9) A Creta tutto era stupefacente: le case, i portoni, le fontane, le anziane signore che cantavano la ninna nanna ai bambini. Mentre raccontavo sottovoce queste e tante altre cose che avevo visto anche a Cipro, Costantino ascoltava .... ............ ... .. .......... ..... .................... .. .. ..... (7) dalla meravig lia, la bocca semiaperta e il cuore in tumulto. h) Marco, grazie molte dei tuoi compl imenti. .. sa i, ......... ... ............ ....... . ............ ........ ............(8) per più di mezz'ora ad ammirare questo tramonto di fuoco, era in credibil e. Ho scattato molte foto, fino ad esa urire la memoria. i) Anche io .. .... ........ ..... ... .. .......... ...... .... ... .. ................ (9) dal la notizia dell'icebe rg che si è staccato l'altro giorno. È una cosa che fa venire la pelle d'oca . Ieri mi sono rivi sto Una verità scomoda di Al Gore. Lo consig lio vivamente a tutti perché alla fine ti fa venire vog lia di attivarti! Adattato da Internet
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5) Usando le espressioni dell'esercizio precedente, raccontate la storia della persona che avete disegnato. Perché è stupita? Che cosa è successo? Successivamente, scrivete la storia qui di seguito. Usate un altro foglio se necessario.
IOfi Lettura >
Lo stupore Il concetto dello stupore è stato anche ana lizzato da molti filosofi sin dai tempi antichi . Iniziamo qui un viaggio che vi porterà forse a scoprire qualcosa di nuovo su questo sentimento. La parola greca che Aristotele usa per identificare lo stupore è thaumazein. Aristotele ritiene che lo stupore abbia una funzione molto importante per gli esseri umani. Cerchiamo di scopri re quale.
1) Fate una ricerca in Internet, o in biblioteca, e trovate al massimo cinque informazioni che vi sembrano interessanti su questo concetto. Poi scrivetele nella seguente tabella .
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2) In classe, a piccoli gruppi, condividete le informazioni che avete trovato, e identificate, tra tutti, i due concetti a vostro giudizio più interessanti.
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...
3) Ora leggeremo un piccolo estratto dalla Metafisica di Aristotele, in cui si parla dell'importanza dello stupore. Leggete il testo e sottolineate i concetti che si riferiscono allo stupore.
i è detto, dunque, quale sia la natura della scienza ricercata e quale sia lo scopo che la nostra ricerca deve raggiungere. Da tutto ciò che si è detto, dunque, risulta che la filosofia si riferisce ad un'unica e medesima scienza: essa deve speculare intorno ai principi primi e alle cause: infatti, anche il bene e il fine delle cose sono una causa.
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Essa non tende a realizzare qualcosa e questo risulta chiaramente anche dalle affermazioni di coloro che per primi hanno coltivato la filosofia. Infatti, gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre all'inizio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in segu ito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli astri o i problemi riguardanti la nascita dell'intero universo. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia. Cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall'ignoranza, è evidente che ricercarono il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando già c'era quasi tutto ciò che era necessario
alla vita e anche al benessere, allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. È evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per un vantaggio che sia estraneo alla conoscenza; e, anzi, è evidente che, come definiamo libero un uomo che non è schiavo di altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa.
D'altra parte, il possesso di questa scienza deve porci in uno stato contrario a quello in cui eravamo all'inizio delle ricerche. Infatti, come abbiamo detto, tutti cominciano dal meravigliarsi che le cose stiano in un determinato modo: ad esempio, di fronte alle marionette che si muovono da sé nelle rappresentazioni o di fronte alle rivoluzioni del sole o all'incommensurabilità della diagonale al lato : infatti, a tutti coloro che non hanno ancora conosciuto la causa, fa meraviglia che fra l'una e l'altro non vi sia un'unità minima che sia misura comune. Invece, bisogna pervenire allo stato d'animo contrario, il quale è anche il migliore, secondo quanto dice il proverbio. E così avviene, appunto, per restare agli esempi fatti, una volta che si sia imparato: di nulla un geometra si meraviglierebbe di più che se la diagonale fosse commensurabile al lato. Adattato da Aristotele, Metafisica, I
Raffaello, Scuola di Atene, 1509-1511
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4) Dopo aver letto il testo, interagite con i vostri compagni e rispondete alle domande.
1. Inizialmente, gli uomini hanno cominciato a porsi delle domande perché: a) hanno coltivato le arti.
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b) non sapevano come sopravvivere.
_J
c) erano interessati alla scienza.
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d) credevano in Dio.
2. Dopo aver risolto i problemi più semplici della vita, gli uomini hanno iniziato a porsi domande su: a) altri problemi della vita di ogni giorno.
_J
b) aspetti molto pratici della vita.
_J _J
c) fenomeni che li incuriosivano. d) gli schiavi.
3. Secondo Aristotele, la persona che si stupisce: a) non è molto intelligente. b) ama le marionette. c) cerca dei vantaggi personali.
_J _J _J
d) riconosce che deve imparare ancora tante cose.
4. Uno degli effetti dello stupore è che: a) spinge la persona che si stupisce a cambiare. b) fa descrivere il mondo in termini geometrici. c) produce delle rivoluzioni del sole. d) fa ridere le persone.
_J _J _J _J
5. Aristotele sostiene che lo stupore sia una condizione necessaria: a) per capire i miti del passato. b) per aumentare la propria conoscenza.
_J
e) per andare d'accordo con le altre persone.
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d) per usare i proverbi.
5) In non più di 30 parole, scrivete quello che pensate di aver imparato sullo stupore fino a questo momento. Poi discutetene con i vostri compagni.
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Lo stupore e la scienza 1) In base a quanto discusso fino ad ora, pensate ci possa essere un rapporto tra stupore e scienza? Provate a discuterne in piccoli gruppi, appuntando liberamente le idee che vi vengono in mente.
2) Diversi scienziati hanno discusso del rapporto tra stupore e scoperte scientifiche. Leggete le seguenti citazioni.
TlA. tto__ lo__ scienz.o__
ho__ iniz.io con lo__ rv1erw.1~lio__: lo__ ricerco__ scienti+ico__1 in+o__tti1 prende o__vvio do__ problerv1i pro__tici e teorici1 cioè do__ o__spetto__z.ioni deltA.se1 do__ scoppi di rv1ero__v~lio__. (Owio Antiseri) Lo__ più.. bello__ e pro+ondo__ erv1oz.ione che possiQYY1o provwe è il senso del rv1istero. Sto__ 9tA.i il serv1e di 03ni wte e di 03ni vero__ scienz.o__. C. .. J Chi non è più.. in 3rQdo di provwe né sttA.pore né sorpreso__ è per così dire rv1orto 1 i SlA.oi occhi sono spenti. (Albert Einstein)
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3) A coppie, commentate le citazioni. Se volete, aiutatevi con i seguenti spunti. a) Condividete queste idee? b) Potete citare degli esempi pratici di come lo stupore possa portare a una scoperta? c) Se potete, parlate con un/una vostro/ a insegnante di materie scientifiche, e chiedetegli/l e quale pensa sia il ruolo dello stupore nel suo lavoro di ricerca o di divulgazione scientifica.
Lo stupore e l'arte 4) L'arte può generare stupore? Se sì, perché stupisce? Discutetene a piccoli gruppi, poi confrontatevi con gli altri compagni.
Claude Monet, Ninfee, 1916
Antonio Canova, Amore e Psiche, 1793
Duomo di Milano
5) Vi proponiamo ora due brevi poesie di Giovanni Pascoli che trattano di due fenomeni molto comuni, il tuono e il lampo. Leggete, con l'aiuto dell'insegnante, le due poesie, e cercate di scoprire come l'occhio del poeta riesca a stupirsi davanti a dei fenomeni apparentemente così ovvi.
Il Consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 32) per approfondire, anche a casa, la tematica trattata in questa sezione. r -1 I I I
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Il tuono
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E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor d'arduo
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che frana, il tuono rimbombò di schianto 2 : rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò 3 rinfranto, 4
e poi vanì. Soave allora un canto s'udì di madre, e il moto di una culla.
1. luogo scosceso e roccioso 2. all'improvviso 3. ondeggiò 4. che produce una sensazione piacevole
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li lampo
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E cielo e terra si mostrò qual era: la terra
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in sussulto; il cielo
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apparì sparì d'un tratto; come un occhio, che, largo, esterrefatto , s'aprì si chiuse, nella notte nera.
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5. con affanno 6. di colore grigio piombo 7. molto nuvoloso 8. stupito, sbalordito
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a) Quali sensazioni vi trasmettono queste due poesie? b) Quali immagini vi evocano? c) Siete mai stati stupiti da altre forme artistiche (pittura, scultura, cinema, ecc.)?
Lo stupore dell'ovvio 6) A piccoli gruppi leggete il seguente paragrafo. Di che cosa si stupisce l'autrice? E perché? Discutetene fra di voi e poi confrontatevi con gli altri compagni. «Passeggiando all'ombra di quegli alberi secolari, fui colpita da un viavai di formiche. Erano tante, tantissime e molto piccole. Si muovevano a raggiera, formando una serie di percorsi dal centro verso l'esterno. Mi fermai ad osservarle. Fui presa da stupore nel confrontare le viuzze formate da quelle formichine alle vie consolari costruite duemila anni prima dagli antichi romani. Come erano riuscite in una tale impresa? Quanta forza e intelligenza si nascondevano in quei minuscoli corpi!» Paola Quadrini
7) E voi, vi siete mai stupiti di una cosa ovvia? Parlatene a piccoli gruppi per qualche minuto. Osservate le foto dei fiori presentate qui di seguito, che sono parte della mostra Il sesso dei fiori di Grazia Semeraro. Che cosa rappresentano? Che emozioni vi trasmettono? Ne siete stupiti? Perché? Discutetene a piccoli gruppi e successivamente con gli altri compagni della classe.
cavità
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visione
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6 Produzione Ora tocca a voi guardarvi attorno e trovare un aspetto del vostro quotidiano che potrebbe stupirvi o stupire. Alla luce di tutto quello che avete imparato sullo stupore, pensate alla vostra realtà quotidiana e cercate di meravigliarvi di qualcosa. Poi presentate il risultato della vostra indagine ai compagni. Siate creativi! Usate materiale audiovisivo se lo ritenete opportuno.
7 Riflessione linguistica 1) Come si esprimono le emozioni dal punto di vista linguistico? Ecco alcuni suggerimenti. a) Ricomponete le seguenti frasi (alcune delle quali le avete già trovate nell'attività 4 di Esplorazione personale). Attenzione: alcuni abbinamenti sono validi per più frasi!
Q Lo consiglio vivamente a tutti perché alla fine ti fa A Sembrava di volare, c'erano alcune tipe che mi V guardavano e sono rimaste Sono partita nel pomeriggio e dopo un lungo
O viaggio, finalmente sono arrivata nell'entroterra
O emozionare. C,
sbigottito quando ho visto la tariffa oraria che mi chiedeva la società di software per l'apprendista.
G venire voglia di attivarti!
toscano. Sono rimasta
O L'altro giorno son rimasto
A attonita: tutt'intorno a me c'eran o le colline, i viV gneti, i campi di girasole.
Q Il solo pensiero mi fa
O rid ere da morire! di stucco mentre correvo ad altissima velocità O in bici. Mi sono divertito tantissimo.
C,rutti i miei amici si sono
Q Una volta varcate le mura, è rimasta Q ci ha fatto 1
A sorpresi alla notizia che avrei lasciato Roma, saV pendo quanto io la amassi.
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meravigliata dal sil enzio della città deserta. 5
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'f). b) Ricomponete le seguenti frasi e cercate di motivare le vostre scelte. Attenzione: alcuni abbinamenti sono validi per più frasi!
O Ascoltare questa canzone dopo tanti anni O Nel leggere quella notizia ho provato
e
Mi ha stupito
O Mi sono sorpreso O Mi lascia allibita O Sono rimasta stupita 1
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O la sua reazione così razionale. O la bassa qualità dei programmi televisivi. G mi ha fatto emozionare moltissimo. A alla notizia che sia stato nominato direttore V generale.
O rabbia e sconcerto. O della bellezza di questa statua. 3
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2) Leggete le frasi qui di seguito e, con
l'aiuto dell'insegnante, cercate di identificare il significato che assumono i verbi nei diversi contesti e provate a scrivere voi delle frasi utilizzando gli stessi verbi.
1. Ascoltare questa canzone dopo così tanti anni ci ha fa tt o so rri dere. Mi fa ceva innervosire ricevere telefonate anonime nel cuore della notte.
2. Nel leggere questa notizia provai disgust o. Non si può che provare rabbi a dinanzi a un tale scempio.
3. Perché ti ha sorpreso che Giovanni fosse in orario al l'appuntamento? Mi meravigli a come lui sia riuscito a risolvere il problema così velocemente.
4. Non mi sorprenderei se, arrivando in spiaggia, non trovassimo posto. Tutti gli studenti si stupiron o che non fossero ancora stati resi noti i risultati degli esami.
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3) Cerchiamo ora di spiegare come funzionano le tre strutture che abbiamo visto in questa sezione. A coppie, rispondete alle seguenti domande. Poi parlatene con gli altri compagni e l'insegnante.
1. Come funziona il verbo fare quando si esprime uno stato emotivo? Da che cosa è seguito?
2. Come funziona il verbo provare quando si esprime uno stato emotivo? Da che cosa è seguito?
3. Alcuni verbi che esprimono stupore, meraviglia e sorpresa sono transitivi, intransitivi o intransitivi pronominali (per esempio, meravigliare/meravigliarsi, stupire/stupirsi, sorprendere/sorprendersi) . Potete spiegare alcune differenze d'uso tra questi?
In piccoli gruppi, sulla base della tabella che avrete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo riferirà poi al resto della classe e all'insegnante. Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 2? 1. Formulare una mia definizione personale del sentimento dello stupore, partendo dagli esempi proposti e dalla mia esperienza. 2. Esprimere il mio punto di vista sui possibili nessi tra stupore e sapere e stupore e arte, presentando esempi specifici e motivando il vostro punto di vista con un'argomentazione logica. 3. Descrivere, anche alla luce delle informazioni culturali che ho imparato, un'esperienza personale di stupore. 4. Utilizzare correttamente i verbi che consentono di esprimere diversi stati emotivi presentati in questa unità.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specificare quali sono le difficoltà) ** sì, ma con qualche difficoltà (specificare quali sono le difficoltà) *** penso di aver raggiunto l'obiettivo Colori d'Italia
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a) Quali sono stati gli aspetti più difficili dell'unità?
b) Perché erano così difficili? Quali strategie hai utilizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagni hanno utilizzato strategie diverse? c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità?
d) Che cosa non ti è piaciuto?
e) Che cosa cambieresti?
f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità?
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Materiali e attività supRlenientari
@ colori-ditalia.blogspot.com
Un paio di siti con le informazioni più importanti riguardanti la vita e le opere di Giovanni Pascoli: la morte del padre e le disastrose conseguenze sulla famiglia, la formazione letteraria, la poetica e il contesto storico, sociale e letterario all'interno del quale vive e scrive il poeta. Il sito della Fondazione Giovanni Pascoli. Documentario curato da Marcy Monetti, che racconta la vita di Giovanni Pascoli e i luoghi in cui ha vissuto, attraverso interviste e filmati.
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Unità
Masaccio, Cacciata dei progenitori dall'Eden, 1424-1425
1 Obiettivi dell'unità
Leggete gli obiettivi dell'unità e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unità sarete in grado di:
Obiettivo
Data
Come ho raggiunto l'obiettivo
Identificare le differenze tra imbarazzo e vergogna. Formu lare una definizione personale del sentimento della vergogna. Definire, sulla base degli esempi presentati e della vostra esperi enza, la funzione della vergogna tanto a livello individuale quanto a livello socia le. Identificare delle possibili connession i tra la vergogna e la malattia mentale. Utilizzare correttamente le frasi con se+ congiuntivo imperfetto (per esempio: se avessi) e se + congiuntivo trapassato (per esempio: se avessi avuto) e riconoscere il valore del congiuntivo nelle proposizioni subordi nate presentate in questa unità.
Colori d'Italia
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2 Scoperta - Brainstorming 1) A coppie, discutete liberamente su che cosa vi viene in mente pensando alla vergogna. Cercate di scrivere quante più idee possibili. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
Uno scandalo politico
···· .,~_)
.. .. .. ······ ·········· ········
VERGOGNA
.... ················· ., ·····... ··· ..... .
Una gaffe
)
··· ...
2) Con l'aiuto dell'insegnante, interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee.
3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
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LA VERGOGNA
4)Secondo voi, che differenza c'è tra questi due concetti? Pensate agli esempi che avete identificato nel brainstorming e provate a classificarli nell'una o nell'altra categoria. Poi provate a formulare delle ipotesi.
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Discussione
Raccontate una situazione caratterizzata dal sentimento della vergogna. Ecco alcune espressioni che potrebbero esservi utili:
•• che brutta figura
è vergognoso
• che imbarazzo
è indicibile
che figura
è uno schifo
che figuraccia
è una porcheria
è una vergogna
è ripugnante
• • volevo sprofondare •• volevo sparir~ • volevo scavarmi la fossa
.
• • volevo sotterrarmi
è un'oscenità è scanda loso che faccia tosta che sfacciataggine
•••• volevo morire 3 Lettura 1) A coppie o a piccoli gruppi leggete le domande (pagina 36) relative all'articolo di Cinzia Sabbatini Peverieri. In base alle domande, fate delle ipotesi sul contenuto dell'articolo. Secondo voi, quali argomenti verranno trattati? Quali potrebbero essere le idee principali?
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1. Secondo l'autrice del testo, quando la vergogna è basata su principi religiosi: a) assume una valenza negativa. b) è un'emozione da ignorare. c) affascina il lettore. d) non è dolorosa.
_J
2. Nel testo, la parola papera sign ifica: a) un anima le domestico da cortile. b) un fatto successo molto tempo fa. c) una situazione imbarazzante. d) un errore commesso nel parlare.
_J _J _J _J
3 . Perché, secondo l'autrice, la vergogna può ai utarci a conoscerci meglio?
4 . Il regime nazista richied eva che le 55: a) dimostrassero il più grande senso di odio verso gli ebrei.
_J
b) uccidessero quanti più prig ionieri possibili. c) ri spettassero acritica mente la legge.
_J _J
d) nascondessero le loro biografie.
_J
5. Secondo l'autrice, che rapporto esiste tra vergogna e libertà?
6. Secondo l'autrice, se la vergogna fosse considerata un sentimento positivo, il mondo potrebbe essere diverso? Spiegate.
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2) Adesso leggete l'articolo e rispondete alle domande.
a vergogna segna nell'uomo il confine intimo (( del peccato. Lì dove eg li arrossisce, inizia il suo essere più nobile» (C.F. Hebbel). Indubbiam ente questa frase, che svela la profondità di un'emozione spesso ignorata (perché il provarla testimonia la propria debolezza) e temuta (perché è giudicata a partire da una tradizione prevalentemente legata alla morale cristiana), affascina il lettore perché individu a nella vergogna l'opportunità, seppur dolorosa, di mettere l'io di fronte a se stesso e di riscoprirsi nella propria intimità più vera.
L
Ciò che sorprende di più è che tutt'oggi quest'emozione sia vista come una so rta di sconfitta, e non come l'opportunità di conoscere se stessi. In altre pa role, le persone comprendono questa emozione come la fine di un successo, e l'ini zio di qualcosa di spiacevole; al contrario questa emozione si rivela non la fine di una spe ranza o la caduta delle proprie attese, o almeno non so lo questo, ma l'ini zio di una profonda conoscenza di sé a partire da questa stessa dis illu sione. Per compre ndere come uno sbag lio po ssa farsi occasione di co nosce re più in profondità se stessi, immaginiamo cosa succederebbe se un uomo molto importante, un dirigente che deve parlare davanti a cent in aia di persone del suo nuovo progetto, si trovasse in quel giorno in uno stato di grande agitazione. Supponiamo che entrasse in sa la, cercando di nascondere l'ansia di parlare a persone che sono pronte a giudicarlo, e, dopo aver iniziato a parlare, prendesse una grossa papera proprio su l punto chiave della sua esposizion e. Molti l'osserve rebbero con so rri so di sc herno ed egl i si accorgerebbe di far sorridere la sa la . Immed iatam ente su di lui calerebbe la maschera della vergogna tinta di rosso porpora. La vergogna si farebbe così «impertinente» da renderlo incapace di qualsiasi movimento, an che quello più banale di ch iedere scusa al suo pubbli co. L'uomo sarebbe pietrificato, immobile davanti agli altri ma anche di fronte a se stesso. Ora come può la vergogna essere qui vista come la possibilità di conoscere se stess i? Cerc hiam o di capire. La vergogna non nasce dalla papera, che rimane causa oggettiva, ma la sua improvvisa manifestazione è data dalla delusione interna che il conferenziere prova dentro di sé. Quello che è successo non deve essere ana li zzato dal di fuori, ma a partire dall'interiorità dello stesso co nferenziere. Quando la papera fa il suo ingresso e l'uomo non si accorge dello sba-
glio, la sua attenzione è focalizzata nel viso attento dello spettatore ed è qui che lui si accorge della sua brutta figura, attraverso lo sguardo divertito o severo dell'altro. In altre parole è il giudizio dell'altro, considerato importante ai fini della riuscita del progetto e quindi necessario, che mette il conferenziere di fronte alla papera. È come se la papera si fosse messa su di un piano di possibile rilevanza solo a partire dallo sguardo di un altro. Appare chiaro che la vergogna è il ri sultato di uno sguardo esterno interiorizzato e posto come giudice. Tuttavia, proprio per la sua diffici le descrizione e comprensione, la vergogna non è solo questa interiorizzazione dell'altro. Il primo «effetto» della vergogna è quello dell'immobilità, ci si trova so li con la propria coscienza che rimprovera di
non essere stati all'altezza delle proprie e altrui aspettative, come se ci fosse, dentro di sé, una voce ostile che ci giudicasse severamente senza appello. Questo raccoglimento si potrebbe rappresentare come un'aula di tribuna le dove il giudice è la propria co scienza e l'imputato è l'io co lpevole che umilmente ascolta il verdetto de lla corte; sullo sfondo di questa immagine si presenta un sé estraneo che con un dito accusatore costringe l'io a riconoscere la sua responsabilità . L'altro sfuma nello sfondo che da presenza fisica si fa presenza interiorizzata. Similmente, è interessante notare come la vergo-
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gna - e quindi la sua assenza - sia strettamente legata al senso di libertà individuale. L'assenza del sentimento della vergogna è ben esemplificata dalla lettura di testi autobiografici degli uomini fedeli al credo nazista. È importante tenere presente la personalità di questi individui privi di sentimenti di odio, di amore o di passione per le azioni da loro eseguite. I sadici, le SS che si divertivano a martoriare gratuitamente i prigionieri, ossia quell'eccesso di violenza personale, non erano ben visti dai loro superiori perché le loro azion i dovevano essere completamente
Otto Adolf Eichmann, comandante delle 55, processato e condannato a morte per crimini contro l'umanità nel maggio del 1962 in Israele.
neutre e la presenza di un solo sentimento avrebbe potuto disturbare il precario equilibrio. Consideriamo il caso del persecuto re degli ebrei Adolf Eichmann. Una nota biografica all'inizio di un libro su di lui mostra come la mancanza di odio per ciò che Eichmann eseguiva gli permetteva di essere un lavoratore modello. In Adolf Eichmann non esisteva distinzione fra bene e male, e ciò che eseguiva lo svolgeva con la massima scrupolosità. L'autrice del libro nota che nessuno della corte del tribunale di Gerusalemme comprese che la normalità del Terzo Reich era la caratteristica primaria per la sua esistenza e lo stesso vale nel proporre uomini privi di coscienza. In lui non c'era odio atavico contro la popolazione ebraica. L'uccisione del popolo nemico non era dettata dal sem plice odio che Hitler provava, ma era la legge. Questo permetteva la legittimazione di uccidere. La propaganda nazista aveva sostituito la moralità con la legge. L'alternativa, o la discussione, significava mantenere quel grado di ambiguità tale da non permettere una esecuzione precisa e scrupolosa, ma presupponeva la possibilità di essere coscienti a se stessi, in altre parole di vergognarsi delle proprie azioni. I depositari della legge non dovevano porsi domande sulla legittimità e fondatezza morale ed etica delle azioni compiute in nome di una morale nazista .
Può sorprendere parlare di morale nazista, ma è proprio questo il punto: l'odio sostituito con la giuridicità della violenza. Eichmann era un uomo privo di sentimenti, a lui non importava chi uccidere - se uomini, donne o bambini-, era unicamente importante eseguire gli ordini. Il suo modo di essere e di apparire non ha nulla a che vedere con una figura che impersona il terrore, era talmente privo di originalità che non aveva un segno di distinzione, era un uomo comune: Vidi per la prima volta Adolf Eichmann in una aula di tribunale di Gerusalemme nel giorno in cui cominciò il suo processo. Per circa sedici anni non avevo fatto che pensare a lui ogni giorno e notte. Nella mia mente mi ero costruito l'immagine di un diabolico superuomo. E invece, nella gabbia di vetro, fra due poliziotti israeliani, vidi solo un ometto anonimo, squallido.
Simon Wiesenthal, soprawissuto alla Shoah, dedicò il
resto della sua vita a raccogliere informazioni sui criminali nazisti.
Era stata questa la delusione di Simon Wiesenthal, persecutore dell'Organizzazione Odessa, nel vedere Eichmann. Se si fosse tentato di descrivere un individuo simile prima di leggere la sua biografia, probabilmente molti lo avrebbero descritto come un essere forte, spavaldo, arrogante. Ma non era così. La sua statura, la sua immagine invece presentava solo un uomo privo di qualsiasi fascino, era un anonimo. Erano questi i legislatori della morte durante il regime nazista. Più erano anonimi più erano in grado di svolgere il loro dovere perfettamente. In tal modo l'emozione della vergogna, vitale per una sempre viva
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ambiguità della persona, era fuori da ogni causa oggettiva . La libertà non era posta nella legge nazista e questo portava ad un annichilimento della capacità dell'uomo di porsi e di darsi a se stesso. Questo comportava che l'uomo aderiva obliando la propria personalità, fino a ritrovare se stesso privo di qualsiasi attributo umano.
fica recuperare se stessi, quella parte nobile che si era alienata per compre nd ere ciò che nella ragione umana non trovava giustificazione. La mancanza dell'emozione della vergogna in questi uomini appare come un sortilegio magico che priva della possibilità di riconoscere la realtà, di giudicarla, di realizzare con obiettività critica propria.
Provare vergogna presuppone la li bertà di agire se condo i propri desideri o ideali: anche se l'azione, nell'atto ste sso di metterla in pratica, si rivelasse uno sbaglio, questa sarebbe post a in essere e det ermin ata dallo stesso individuo che ha deciso liberamente di attuarla; gli esecutori nazisti non erano invece neanche liberi di riconoscere la stessa legge come qual cosa al di fuori di loro. Pon iam o invece il caso de l dovere: l'azione ordinata viene esegu ita este riormente senza alcun problema, se questa non scon volge i principi morali ed etici dell'esecutore. In caso di un errore, la vergogna sa rebbe ca usat a solo se eg li non portasse a termine adeguatamente l'ordine rice vuto. Ma se questo ordine si scontrasse con i p rin cipi morali dell 'esecutore, la vergogna sa rebbe ca usa t a dallo stesso ordine e non dall'azione pratica di questa. Ricordiamo che una delle ca ratteristiche di questa emozione è la sua presenza astratta; in altre parole, la vergogna può presentarsi anche in assenza di una circostanza pratica .
Bisogna rivalutare questa emozione evitando di cadere in lu oghi comuni e in giudizi negativi che la riconoscono come debolezza o sconfitta . Capire come la sua manifestazione, invece, sia il momento più alto della conoscenza dell'uomo, il momento più drammatico ma più vero dove la persona raccoglie la sua esistenza per conosce rla da vicino, per scrutare le falsità al le quali ha prestato fede. La drammaticità di questa emozione è nell'impossibilità di sottrarsi alla responsabi lità della presenza di se stessi che rivendica una giustificazione. Le azion i compiute per un ordine dato non sono valutate separatamente dal l'esecutore, la responsabilità richiama questi davanti alla sua cosc ienza che chiede perché. Se la vergogna avesse avuto l'opportunità di presentarsi, forse molte persone accusate degli orrend i crimini del nazismo avrebbero anche in piccola parte ri co nosci uto gli orrori commessi come propria espressione. Far tacere quella voce che avrebbe dato inizio ad una vergogna senza fine era inevitabile per sopravvivere, per esercita re senza tregua l'imperatività del comando nazista. Se è vero che la vergogna è l'emozione che più di tutte ci rappresenta come esseri umani, allo ra la sua esperienza diventa di vitale importanza al fine di ri conoscere il limite de lla nostra libertà. Rimane vero che questa emozione è alcune volte senza via d'uscita, ma è altrettanto importante ri va lutarla e non utilizzarla più come sinonimo di co lpa o di pudore.
A noi tutti è comune un'esperienza dove l'emozione della vergogna è stata, per qualche minuto, compagna del la nostra esistenza, e conosciamo come questa ci costringe ad ammettere il nostro sbaglio davanti a noi stessi e alla nostra coscienza. La vergogna va compresa non come un'emozione negativa, che inibisce l'individuo ad essere all'altezza delle sue aspettative, ma necessaria affinché queste stesse aspettative non siano il risultato di qualcosa che la società ha voluto ordinare. Dall'analisi fino a qui condotta si comprende che la vergogna può assume re il «ruol o» di argine ad un utilizzo improprio della razionalità. Legata alla memoria (la vergogna è presente anche nel momento in cui ricordiamo eventi vissuti nel passato), permette all'uomo di non dimenticare l'orrore che si è compiuto con l'esercizio della propria razionalità .
Adattato da Cinzia Sabbatini Peverieri, La necessità ontologica della vergogna
Vergognarsi di ciò che si è fatto vuol dire staccarsi da quelle regole che hanno fatto di milioni di uomini semplici macchine al servizio di un so lo uomo; sign i-
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Discussione dopo la lettura
1) A piccoli gruppi, riassumete oralmente il testo, cercando di riportare quante piĂš idee possibili. 2) Riassumete individualmente il testo usando massimo 50 parole.
3) Siete d'accordo con quanto dice l'autrice su lla vergogna? PerchĂŠ?
4 Lettura 1) Inizieremo ad affrontare ora il tema della vergogna legata alla malattia mentale. Prima di continuare a leggere, provate a pensare brevemente a quali possibili connessioni ci potrebbero essere tra questi due temi.
Z Consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 48) per approfondire, anche a casa, le varie tematiche trattate in questa sezione. 2) 11 testo che segue è un riassunto di alcuni articoli di una legge approvata in Italia nel 1904 che istituiva i manicomi. Leggete il testo e rispondete alle domande.
Legislazione psichiatrica nazionale Legge 14 febbraio 1904, 36 (GUF 22 febbraio, n.43) el 1904 venne varata la legge che istituiva i manicomi in Italia.
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Secondo l'articolo 1, dovevano essere custodite e cu rate nei manicomi le persone affette, per qualunqu e
• causa, da alienazione mentale, che fossero pericolose per sé o per gli altri, che fossero di pubblico scandalo e non fossero o non potessero essere conveniente mente custodite né curate, fuorché nei manicomi. Sotto questa denominazione erano compresi tutti quegli istituti nei quali venivano ricoverati alienati di qualunque genere. Il direttore di un manicomio poteva - sotto la sua responsabilità - autorizzare la cura di un alienato in una casa privata. In base all'articolo 2, l'ammissione degli alienati nei manicomi doveva essere chiesta dai parenti, tutori, protutori o da chiunque altro operasse nell'interesse degli infermi e della società. In via provvisoria, essa era autorizzata dal pretore, su presentazione di un certificato medico e di un atto di notorietà. In via definitiva, l'autorizzazione veniva concessa dal tribunale, su istanza del pubblico ministe ro, in base alla re lazione del direttore del manicomio e dopo un periodo di osservazione non superiore a un mese. Ogni manicomio doveva avere un locale distinto e separato per accogl iere i ricoverat i in via provvisoria. Tanto il pretore quanto l'autorità locale di pubblica sicurezza dovevano provvedere alla custodia provvisoria dei beni dell'alienato.
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Secondo l'articolo 6, la spesa del trasporto dei malati poveri al manicomio era a carico dei comuni nei quali si trovavano i malati nel momento in cui venivano diagnosticati tali. li trasporto per ricondurli alle famiglie spettava alle province, come pure il tra sporto da un manicomio a un altro era a carico della provincia che ne avesse ordinato il trasferimento. Secondo l'articolo 7, le controversie relative alle spese per gli alienati che interessassero lo Stato, o le province, i comuni o le istituzioni di pubblica benefi cenza obbligati a mantenere gli alienati erano di competenza della IV sezione del Consiglio di Stato. Tutte le altre controversie spettavano alla giunta provinciale amministrativa. Secondo l'articolo 9, nel caso in cu i ci fossero state gravi trasgressioni della legge e del regolamento sui manicomi, il prefetto avrebbe potuto sospendere o revocare l'autorizzazione ad aprire e a esercitare i manicomi privati .
Secondo l'articolo 3, gli alienati guariti potevano essere dimessi dal manicomio con decreto del presidente del tribunale, in seguito alla richiesta del direttore del manicomio. Nel caso in cui la richiesta fosse stata presentata dalle persone menzionate nell'articolo 2 o dall'organo col legiale provincia le, sarebbe stato necessario il parere del direttore. Qualora gli interessati avessero reclamato, il presidente del tribunale avrebbe potuto ordinare una perizia. In ogni caso, contro il decreto del presidente era ammesso il reclamo in tribunale. In via di prova, il direttore poteva ordinare la dimissione dell'alienato che avesse raggiunto un notevole grado di miglioramento. Tuttavia, avrebbe dovuto comunicarlo immediatamente al procuratore del Re e all'autorità di pubblica sicurezza. Secondo l'articolo 5, era obbligatorio ch e i regolamenti speciali di ciascun manicomio contenessero disposizioni sanitarie e amministrative, come ad esempio le nomine del personale, il numero degli infermieri, gli orari e i provvedimenti disciplinari.
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Che cos'è la legge del 1904?
b) Chi doveva essere internato?
c) Chi doveva fare ri chiesta di ammissione nei manicomi?
d) Riflettete sul contenuto della legge. C'è qualcosa che vi ha sorpresi o che vi ha incuriositi? Qual era il ruolo del paziente nel processo decisionale? Parlatene con un vostro compagno. Se volete, prendete qualche appunto qui sotto.
5 Ascolto
fì\ 1) Ascoltate un'introduzione tratta da un documentario, che il cantante Simone Cristicchi ha realizzato sul ett manicomio s. Girolamo di Volterra, e rispondete alle seguenti domande. a) Cosa succedeva all e lettere che scrivevano gli internati? b) Quale norma dovevano rispettare gli infermieri? c) Oltre ai cosiddetti matti, ch i altro veniva internato?
Prima lettera
f3\ 2) Simone Cristicchi ha fatto anche una ricerca su lle condizioni di vita degli internati del manicomio S.
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Girolamo di Volterra. Qui di seguito vi proponiamo una lettera, scritta dal manicomio da un padre nel 1914, che non è mai stata recapitata. Quali richieste fa il padre al figlio? Elencatele qui di seguito.
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~ 3) Riascoltate la lettera e identificate i sentimenti che secondo voi prova il padre. Poi confrontatevi a t,(t coppie o a piccoli gruppi.
4)A coppie o a piccoli gruppi, discutete delle ragioni per cui, secondo voi, agli internati era vietato ogni contatto con l'esterno, perché i familiari non vanno a trovare il padre e se può esserci una relazione fra la solitudine dell'uomo rinchiuso nel manicomio, il suo allontanamento da parte dei parenti e il senso di vergogna che si prova per la schizofrenia. Confrontatevi poi con gli altri compagni.
> Discussione 5) Aiutandovi con le seguenti domande, identificate le possibili relazioni fra l'emozione della vergogna e la malattia mentale. a) Che tipo di re lazione esiste fra la vergogna e la malattia mentale? b) La malattia può essere vissuta come colpa da parte del paziente? c) Che ruolo svolge il pregiudizio della gente? d) La schizofrenia può essere considerata un tipo di vergogna sociale?
Seconda lettera 6) Pre-ascolto. State per ascoltare una pagina del diario di un'internata. Per quali ragioni a volte le donne venivano internate? Succede anche oggi? ~ 7) Ascoltate una pagina del diario di Carmela e, a
W
coppie, rispondete alle seguenti domande. a) Secondo voi, di che cosa si ammala Carmela? b) Quale pensate possa essere la ragione per cui Carmela viene internata?
(i\ 8) Riascoltate la lettera di Carmela ed esprimete
W
le emozioni che vi trasmette.
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> Discussione 9) Discuteremo ora del rapporto tra la vergogna e i manicomi. Rispondete a piccoli gruppi a queste domande e, in seguito, discutetene con il resto della classe. a) Da tutte le informazioni apprese, quale idea vi siete fatti sul ruolo della vergogna nella vita degli internati?
b) Perché, secondo voi, gli internati dovevano essere completamente isolati dal resto della società?
c) Quale funzione "sociale" ricoprivano i manicomi?
d) Perché il trattamento a cui venivano sottoposti gli internati oggi non sarebbe accettabile?
e) Quali differenze ci sono tra le funzioni e i ruoli che ricoprono gli istituti psichiatrici oggi e in passato?
f) Dopo aver ascoltato le tracce e guardato il video sul manicomio di Volterra, direste che il modo in cui venivano trattati gli internati fosse "vergognoso"? Perché?
10) Ora riassumete quello che pensate di aver imparato sulla vergogna fino a questo momento. Scrivete i quattro concetti a vostro giudizio più interessanti.
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11) Partendo dall'attività 9, pensate ad esempi passati o attuali nel vostro paese di situazioni che definireste vergognose. Lavorate prima in piccoli gruppi e poi confrontatevi con il resto della classe. In particolare, definite: a) che cosa è successo; b) quali ne sono state le cause; c) quali ne sono state le conseguenze; d) perché, a vostro giudizio, si tratta di un fatto vergognoso; e) qual è stata la reazione della società.
6 Riflessione linguistica 1) Osservate le seguenti frasi tratte dall'articolo (pagine 37-39) che avete letto e provate a schematizzarle secondo due categorie diverse. Come si usano queste strutture? Cosa esprimono?
Se+ __________________, ____________________
Se+ __________________, ____________________
1) Anche se l'azione, nell'atto stesso di metterla in pratica, si rivelasse uno sbaglio, questa sarebbe post a in essere e det ermi nat a dallo stesso individuo che ha deciso liberamente di attuarla. 2) Se si fosse tentato di descrivere un individuo simile prima di leggere la sua biografia, probabilmente molti lo avrebbero descritto come un essere forte, spavaldo, arrogante. 3) Ma se questo ordine si scontrasse con i principi morali dell'esecutore, la vergogna sa rebbe ca usata dallo stesso ordine e non dall'azione pratica di questa. 4) Se la vergogna avesse avuto l'opportunità di presentarsi, forse molte persone accusate degli orrendi crimini del nazismo avrebbero anche in piccola parte riconosciuto gli orrori commessi come propria espressione. 5) La vergogna sarebbe cau sata solo se egli non portasse a termine adeguatamente l'ordine ricevuto.
2) Adesso osservate le ipotesi relative alle frasi che avete appena letto e cercate di valutarne il grado di possibilità, dividendo le frasi in due gruppi. Sono tutte possibili e realizzabili? Confrontatevi con gli altri compagni. J _ M - COETZEE
V E R G O G NA
3) Seguendo la struttura che avete identificato, scrivete 3 frasi per ognuna delle due categorie. Idee possibili, che si potrebbero realizzare.
1. .... .. .. .. ..... ...... .. ............ .. ... .. ........... ... ..... ....... .. .... .. ..... .... ... ... .... .... .... .... ........ ........... ........ ... ... .. .. .. .
2. ······ ····· ·· ············ ·· ······· ··· ···· ······ ···· ··· ·· ···· ······ ·· ········· ····· ····· ···· ···· ········· ··· ······ ····· ··· ··· ····· ·· ··· ····· ··· ···· ·
3 . ........ .... ...... .... ..... ... ... .... ... ......... ..... ...... ..... ........ ....... ..... ..... ......... .... ... .. ... .. .. .......... ..... .. .... ........ .. .
Idee impossibili, che non si possono (più) realizzare.
1. ........ .... ... ...... ....... .. ..... .. ... ... .... .... .... ........ ..... .... ......... ..... ... .. .. ... .......... .......... ....... ..... ... ..... .... ...... .
2. ····· ····· ···· ·········· ·· ···· ······ ···· ·· ··· ·· ······ ··········· ···· ···· ···· ······ ················ ······ ·· ······· ······ ·· ··· ···· ···· ··· ·· ········· ·
3. ··· ·· ·· ···· ········· ····· ········ ······ ····· ······ ··········· ·· ········ ·· ········· ········ ············· ······ ········· ·· ·········· ···· ···· ······ ···
4) A piccoli gruppi, rispondendo alle seguenti domande, provate a scrivere la regola del periodo ipotetico. a) Che cosa esprime? b) Di quante parti è costitu ito? c) Quali modi e tempi verbali vengono usati? d) Da che cosa è introdotta l'ipotesi?
5) Ecco altre frasi che avete incontrato nelle due letture di questa unità. Secondo voi, che cosa indica il congiuntivo in queste frasi? Quali espressioni lo introducono? Discutete a piccoli gruppi.
a) Nel caso in cui ci fossero state gravi trasgressioni della legge e del regolamento sui manicomi, il prefetto avrebbe potuto sospendere o revocare l'autorizzazione ad aprire e ad esercitare i manicomi privati. b) È come se la papera si fosse messa su di un piano di possibile rilevanza solo a partire dallo sguardo di un altro. c) Era obbligatorio che i regolamenti speciali di ciascun manicomio contenessero disposizioni sanitarie e amministrative.
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6) Ci sono congiunzioni/locuzioni che generalmente richiedono l'uso del congiuntivo. Eccone alcune:
prima che • affinché • malgrado • purché • a meno che • non perché • senza che • in modo che qualora • come se • benché • sebbene • ammesso che • sempreché • per quanto • mettiamo che Fate una ricerca, anche in Internet, e trovate esempi di frasi che contengano alcune di queste congiunzioni/locuzioni + un congiuntivo e scegliete le frasi a vostro giudizio più interessanti. 1.
. ... .. ... ....... ....... ... .... ........ ....... . .... .. ............... ... ... ... ... ................. .. .... ..... ..... .. ... .. .. ... .. ..... .... ...... .. .
2.
···· ··· ··· ···· ······ ······· ··· ·· ··· ······ ···· ·· ······· ···· ·· ······· ···· ······ ····· ·· ······ ············· ····· ·· ··· ··· ···· ···· ·········· ······ ··· ·
3.
···· ···· ···· ···· · ··· ····· ·················· ··· ······ ···· ············ ················· ······ ····· ·· ·············· ·· ····· ·· ·· ·· ······ ··· ·· ··· ·····
4. ··· ···· ·· ····· ··· ·· ·· · ··· ·· ············· ·· ··· · ···· ················· ········· ··· ····················· ··· ····· ····· ··· ···· ··· ··· ······· ·· ··· ···· ·· 5. 6.
··· ······ ·· ·· ·· ·· ····· ···· ·················· ············· ·· ··· ····· ·· ············ · ······ ·· ····· ···· ····· ··· ···· ·· ······ ······· ····· ···· ········· . ... ..... ...... ... ... ..... .... .. .... .. ... .... ... ... ..... ............... ..... ... ... .. .. ..... ... ... .... ...... ..... .. ... ... ....... ......... .... .. . .
7.
...... ....... ... .. .... .. ... .. ...... ................... ...... .. ................................. . .. ..... .. ...... ... ........ ..... .... .. ... .... ... .
Completate le seguenti frasi.
1. Benché la legge de l 1904 ... ....... ......... .. .... ..... .. ... .. .. .... .. .. .. .. .. ..... .. .... ...... ..... .. ..... ..... ..... ............ .... .. 2. Nonostante le donne 3. Sebbene la vergogna 4. Ammesso che ..... ... ............. ... .... ..... ... .... .. ........... ....... ... ....... ....... .. .... .. .... ............ ...... .............. .. . 5. A patto che loro .................. .. ..... .... ... ... ... ............ ........ .. ... .............. ... .. ....... ...... .. ..... .. .. .... ........ ... . 6. Per quanto la canzone di Cristicch i ... .... ....... .... .... ... ..... ... .. ..... .. .. ... .... .... ...... ... ... .. ...... ... .... ..... ... .. ... .
7 Facciamo il punto In piccoli gruppi, su lla base della tabella che avete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo poi riferirà al resto della classe e all'insegnante. Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 3?
1. Identificare le differenze t ra imbarazzo e ver o na. 2. Formulare una defi nizione ersona le del sentimento della ver9.29""'n..;;;. ac. - - -3. Defini re, sulla base degli esempi presentati e della mia esperi enza, la funzione della vergogna tanto a livello individuale quanto a livello sociale. 4. Identificare delle ossibili connession i tra la ver 1.Q9na e la ma lattia mentale. 5. Utilizzare co rrettamente le frasi con se+ congiuntivo imperfetto (per esempio: se avessi) e se + congiuntivo trapassato (per esempio: se avessi avuto) e riconoscere il valore del cong iuntivo nelle proposizioni subordinate presentate in questa unità.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specifica re quali sono le difficoltà) ** sì, ma con qualche difficoltà (specifica re quali sono le difficoltà) *** penso di aver raggiunto l'obiettivo Colori d'Italia
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a) Quali sono stati gli aspetti più difficili dell'unità?
b) Perché erano così difficili? Quali strategie hai utilizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagni hanno utilizzato strategi e diverse?
c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità?
d) Che cosa non ti è piaciuto?
e) Che cosa cambieresti?
f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità?
:@ colori-ditalia.blogspot.com Un sito, Forum salute mentale, che vuole essere una piazza in cui dar voce a tante persone interessate alla tematica della salute mentale. Infatti, è possibile trovare utilissime informazioni e interessanti articoli. Psichiatria Democratica, il sito dell'associazione che ha visto tra i suoi fondatori Franco Basaglia, l'ispiratore della famosa Legge 180. Psichiatria Democratica si pone l'obiettivo di mantenere vivo l'impegno etico-politico contro l'emarginazione, l'esclusione, la segregazione dei pazienti con problemi psichiatrici.
li sito del Ministero della Sanità dedicato alla salute mentale con tante informazioni sul Sistema Informativo per il monitoraggio e la tutela della Salute Mentale (SISM). Il sito della Commissione Europea sulla salute mentale in cui si può trovare il Libro Verde, un quadro di riferimento sulla salute mentale per l'Unione europea. Video Ti regalerò una rosa di Simone Cristicchi.
1) Guardate il video senza audio della canzone e cercate di concentrarvi sui seguenti aspetti, che poi discuterete con i vostri compagni. 1) Quali immagini vi colpiscono? 2) Dove si trova questo luogo? 3) In che periodo siamo? 4) Ci sono dei simbolismi? 5) Che storia/e si racconta/no nella canzone? Fate delle ipotesi.
2) Ascoltate la canzone e verificate le vostre ipotesi sulla storia, rispondendo alle seguenti domande. 1) Chi è Antonio? 2) Perché è stato rinchiuso in un manicomio? 3) Che cosa e a chi scrive? 4) Secondo voi, di che cosa ha paura Antonio?
UnitĂ
Francesco Hayez, Il bacio, 1858
1 Obiettivi dell'unitĂ Leggete gli obiettivi dell'unitĂ e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unitĂ sarete in grado di: Obiettivo
Data
Come ho raggiunto l'obiettivo
Leggere e comprendere, con l'aiuto di un dizionario e di testi di supporto (per esempio: risorse in Internet, libri in biblioteca, ecc.), i testi oetici roposti. Identificare le immagini contenute nei testi poetici e descriverle facendo riferimento al contesto in cui sono presentate. Dai testi proposti, evidenziare alcune differenze tra un testo in prosa e un testo poetico. Riconoscere le differenze di sign ificato tra gli aggettivi qualificativi (per esempio: alto, bello, grande, divertente, giallo, difficile, ecc.) e determinativi (per esempio: mio, questo, altro, ecc.) messi prima o dopo un nome (per esempio: una campagna verde I una verde campagna, il mio amore I l'amore mio). Scrivere un testo in forma poetica utilizzando correttamente gli aggettivi in posizione prenominale e postnominale. Colori d' Italia
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• 2 Scoperta - Brainstorming 1) A coppie, discutete liberamente su che cosa vi viene in mente pensando all'amore. Cercate di scrivere quante più idee possibile. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
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Una passione li primo bacio
'
2) Con l'aiuto dell'insegnante, interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee.
3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
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edizioni Edilingua
•
L'AMORE
4) Leggete le seguenti parole, e cercate di associarle con alcune delle idee emerse durante il brainstorming. In che modo ci potrebbe essere una relazione?
* Che è tipico del sogno o che ricorda un sogno.
5) A coppie, discutete del l'innamoramento: Che cos'è? Quali sentimenti si provano? Qual è il momento in cui vi siete innamorati? Perché ci innamoriamo? Poi confrontatevi con gli altri compagni.
3 La lettura del testo poetico 1) Dante Alighieri e la Divina Commedia. Con l'insegnante, verificate le informazioni delle seguenti tabelle che avete completato a casa.
Dante Alighieri a) Luogo e data di nascita b) Luogo e data di morte
La Divina Commedia
a) Quando è stata scritta?
b) Di quali parti è costituita?
e) Che cos'è?
d) Che cosa racconta?
e) Com'è strutturato l'Inferno?
f) Nel V Canto qual è il peccato e come viene pu nito?
Colori d'Italia
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Secondo Dante, chi finisce all'Inferno? Guardate il seguente schema. GERUSALEMME
IGNAVI
NON BATIEZZATI LUSSURIOSI GOLOSI AVARI E PRODIGHI IRACONDI E ACCIDIOSI ERETI CI 1° GIRONE:OMI CIDI, PREDONI 2° GIRONE: SUICIDI E SCIALACQUATORI VIOLENTI VII CERCHIO 3° GIRONE: BESTEMMIATORI, SODOMITI, USURAI BURRATO 1' BOLGIA: RUFFIANI E SEDUTIORI 2' BOLGIA: ADULATORI 3' BOLGIA: SIMONIACI 4' BOLGIA: INDOVINI 5' BOLGIA: BARATIIERI 6' BOLGIA: IPOCRITI 7' BOLGIA: LADRI 8' BOLGIA: CONSIGLIERI FRAUDOLENTI 9' BOLGIA: SEMINATORI DI DISCORDIE
10' BOLG IA: FALSARI
CENTRO DELLA TERRA
2)Vi proponiamo una versione in prosa della seconda parte del V Canto dell'Inferno in cui Dante e Virgilio incontrano Paolo e Francesca. Leggete e rispondete alle domande. more, che rapidamente fa presa su un cuore no(( bile, si impadronì di Paolo per la mia bellezza fi sica, bellezza che mi f u to lta quando venni uccisa; e il modo in cui fui uccisa ancora oggi mi offende. Amore, che non permette che ch i è amato non ami a sua volta, mi fece innamorare della bellezza di Paolo, che, come ben puoi vedere, ancora mi lega a lui. L'amore ci portò a morire insieme: co lui che ci ha tolto la vita è atteso nella Ca ina)). Queste parole ci vennero dette da loro. Udite quelle an im e travagliate, abbassa i lo sg uardo, e lo tenn i abbassato tanto a lungo, che all a fin e Virgilio mi chiese: «A cosa pensi?)). Risposi: «Ohimè, quanti pensieri amoros i, quanto desiderio co ndusse loro a peccare!». Poi, rivolto a loro, parlai, e dissi: «Francesca, le tue sofferenze mi rendono triste e pietoso. Però dimmi: al tempo dei dolci sospiri, perché e come l'amo re consentì che la passione si rivelasse?». E
A
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edizioni Edilingua
Francesca rispose: «Nulla mi addolora magg iormente che ri pensare ai momenti di gioia quando si è nel dolore; e di ciò è co nsapevole il tuo maestro, ma se sei così cu ri oso, te lo dirò piangendo. Noi leggevamo un giorno, per svago, la storia di Lanci llotto e dell'amore che s'imp ad ronì di lui : eravamo soli e non avevamo null a da temere. Più volte quell a lettura fece incontrare i nostri sguardi, e ci fece impallidire; ma fu solo un passo ad avere la meglio sul la nostra resistenza. Quando leggemmo come la bocca desiderata di Ginevra fu baciata da un così nobile innamorato, Paolo, che mai sarà sepa rato da me, mi baciò, trepidante, la bocca. Ga leotto fu il libro e ch i lo scrisse: quel giorno non proseguimmo oltre nella sua lettura». Mentre una delle due anime diceva queste cose, l'altra piangeva, così che per la compassione perdetti i sensi e cadd i a terra come cade un co rpo morto.
1. Perché l'amore si impadronì di Paolo?
2. Perché Francesca si innamora di Paolo?
3. A che cosa pensa Dante?
4. Come si rivelò l'amore fra Paolo e Francesca?
5. Che significa "Galeotto fu il libro e chi lo scrisse"?
6. Perché Dante cade a terra come un corpo morto?
3) Leggete ora una parte del testo originale con l'aiuto dell'insegnante e cercate di a~prezzarne la bellezza. Nella colonna a destra potete leggere la parafrasi di ogni terzina.
Terzine
o
Parafrasi
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'I modo ancor m'offende.
l'amore, che subito accende i cuori gentili, fece innamorare quest'ottima persona, che mi fu tolta in un modo che ancora mi offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sf forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.
l'amore, che non consente a nessuno che sia amato di non ricambiare, mi prese per la bellezza di costui con tale forza che, come vedi, non mi abbandona neppure adesso. «l'amore ci condusse alla stessa morte: Caina attende colui che ci uccise». Ecco le parole che loro ci dissero.
o
«Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense». Queste parole da lor ci fuor porte.
o
Quand'io intesi quell'anime offense, china' il viso, e tanto il tenni basso, fin che'! poeta mi disse: «Che pense?».
Quando io senti i quelle anime travagliate, ch inai lo sguardo e lo tenni basso così a lungo che alla fine Virgilio mi disse: «A che pensi?».
Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo!».
Quando ri sposi, dissi: «Ahimè, quanti dolci pensieri, quanto desiderio condusse costoro al tragico destino!»
o
Poi mi rivolsi a loro e parla' io, e cominciai: «Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio.
Poi mi rivol si a loro e parlai dicendo: «Francesca, le tue pene mi rend ono triste e mi spingono a piangere.
o
Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi disiri?».
Ma dimmi: al tempo della vostra rela zione, in che modo e in quali ci rcostanze Amore vi concesse di conoscere i dubbiosi desideri (che il desiderio era reciproco)?»
o
E quella a me: «Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria; e ciò sa 'I tuo dottore.
E lei mi disse: «Non c'è nessun dolore più grande che ricordare il tempo felice nella disgrazia; e questo lo sa bene il tuo maestro.
o
Ma s'a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, dirò come colui che piange e dice.
Ma se tanto ti preme conoscere l'origine del nostro amore, allora farò come colui che piange e parla al tempo stesso.
Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancia lotto come amor lo strinse; soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Un giorno noi leggevamo per diletto il libro che narra di Lancillotto e di come amò Ginevra; eravamo soli e non sospettavamo quel che sarebbe successo.
Per piu frate li occh i ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Più volte quella lettu ra ci spinse a cercarci con gli occhi e ci fece impallidire; ma fu solo un punto a sopraffarci.
Quando leggemmo il dis·1ato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso,
Quando leggemmo che la bocca desiderata di Ginevra fu baciata da un simile amante, costui, che mai sarà da me diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'I libro e chi lo scrisse: quel giorno piu non vi leggemmo avante». Mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro p"i"angea; si che di pietade io venni men cosi com'io morisse. E caddi come corpo morto cade. 54
edizion i Edilingua
mi baciò la bocca tutto tremante. Galeotto (traditore) fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno non leggemmo più altre pagine». Mentre uno spirito diceva questo, l'altro piangeva, così che io venni meno a causa del turbamento, proprio come se morissi. e cadd i come co rpo privo di vita cade.
•
L'AMORE
4)Consultate, anche a casa, la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 62) e ascoltate la recitazione del V Canto dell'Inferno. Quali emozioni vi trasmette? Trovate differenze tra le due recitazioni? Perché? Roberto Benigni
Vittorio Gassman
• 4 Analisi Le immagini
Il
1) Leggete in due minuti il testo della canzone proposta qui di seguito. In alternativa, cercate in Internet il testo di una canzone italiana o chiedete suggerimenti al vostro insegnante. Secondo voi, di che canzone si tratta? È triste o allegra? Perché? Per ascoltare la canzone, consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 62 ).
La costruzio'1e di un anore di •vano Fossati La costruzione di un amore spezza le vene dell e mani mescola il sangue col sudore se te ne rimane
E intanto gua rd o questo amore che si fa piu vicino al cie lo come se dopo tanto amore bastasse ancora il cielo
La costruzione di un amore non ripaga del dolore è come un altare di sabbia in riva al mare
Sono io, sono qui e mi meraviglia io qui stretto fra le mie braccia, e no, son proprio io, lo specchio ha la mia faccia
La costruzione del mio amore mi piace guardarla salire come un grattacielo di cento piani o come un giraso le Ed io ci metto l'esperienza come su un albero di Natale come un regalo ad una sposa un qualcosa che sta lf e che non fa male E ad ogni piano c'è un sorriso per ogni inverno da passare ad ogni piano un Paradiso da consumare Dietro una porta un po' d'amore per quando non ci sarà tempo di fare l'amore per quando vorrai buttare via la mia sola fotografia
E la fortuna di un amore come lo so che può cambiare dopo si dice l'ho fatto per fare ma era per non morire Si dice che bello tornare all a vita che mi era sembrata finita che bello tornare a vedere e quel che è peggio è che è tutto vero perché La costruzione di un amore spezza le vene delle mani mescola il sangue col sudore se te ne rimane La costruzione di un amore non ripaga del dolore è come un'alta re di sabbia in riva al mare
E intanto guardo questo amore che si fa piu vicino al cielo come se dopo tanto amore bastasse ancora il cielo Sono io, sono qui e mi meravig lia io qui stretto fra le mie braccia, e no, son proprio io, lo specchio ha la mia faccia Sono io che guardo questo amore che si fa grande fino al cie lo come se dopo tanto amore bastasse e ci fosse ancora il cie lo E tutto ci6 mi meraviglia tanto che se finisse adesso lo so io chiederei che mi crollasse addosso
Sì. Colod d'ltaHa
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2) Ora rileggete o riascoltate la canzone, quante volte necessario, e verificate le vostre ipotesi. Provate a discutere su alcuni di questi punti.
• Era corretta la vostra ipotesi? • Che tipo di ritmo ha questa canzone? Come si crea il ritm o? • Che tipo di parole si usano? • La canzone racconta una storia? Riuscite a riassumerla? Pensate che sia difficile, perché?
3) Riportate cinque immagini, che vi piacciono particolarmente, contenute nella canzone. Scrivete poi tre parole chiave ( un nome, un aggettivo, un avverbio) per esprimere ciascuna immagine.
Parole chiave
Immagine
1 ..
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2
:·: .. ... .... .. .. ....................... ..... ..... .... .. .. .... ... ..... .
3 : : .. ... ... .. .......................... ..... ........ . ................ . 4
.. : ! . . . . . . .• . . . . . . . . . . . . . . . • .... . .... . .... . .. . .. . . . . . . . . . .. ... . . . . . . . . .
5
.. : : ·· ····· ····· · ··· ·· ···················· · ··· ············ ··· ···· · ··· ·
La metrica* Torniamo ora al V Canto dell'Inferno. Anche nella poesia è ovviamente importante il ritmo, che è strettamente collegato con la metrica. Dante usa uno dei versi più classici della poesia italiana, l'endecasillabo.
1) Guardate come vengono divise in sillabe le seguenti terzine. A/mor,/ ch'al/ cori gen/til/ rat/to/ s'ap/ pren/ de,
(A)
pre/se/ co/stui/ de/la/ bel/la/ per/so/n a
(8)
che/ mi/ fu/ tol/ ta;/ e 'I/ mo/do an/ cor/ m'of/fen/ de.
(A)
A/mor,/ ch'a/ nul/lo a/m alto a/m ar/ per/ do/ na,
(8)
mi/ pre/se/ del/ co/stui/ pia/ceri sf/ fo r/te,
(C)
che,/ colm e/ ve/di, an/ cor/ non/ m'ab/ban/ do/na.
(8)
A/mori con/dus/ se/ noi/ ad/ ulna/ morite.
(C)
Ca/i/na at/ten/d e/ chi a/ vi/ta/ ci/ spen/ se».
(D)
Que/ste/ pa/ro/le/ da/ lor/ ci/ fuor/ por/te.
(C)
Gustav Klimt, Il bacio, 1908
56 edizioni Edilingua
* La tecnica della versificazione, cioè il complesso delle legg i che regolano la composizione dei versi e delle strofe; lo studio delle forme attraverso cui si stabilisce e si evolve la tecnica della poesia.
•
L'AMORE
2) In base all'esempio riportato sopra, sapreste dire quali sono alcune regole di sillabazione di una poesia in italiano?
3) Quante sillabe ci sono in ciascun verso? Otto
Dieci
Almeno undici
Sedici
4)Guardate le sillabe evidenziate in rosso all'interno del verso, di che sillaba si tratta? La prima
L'ultima
La quinta
La decima
5) Pensate ora alla parola in cui è contenuta la sillaba rossa. Cosa succede all'accento tonico*? Cade sempre sulla sillaba rossa Non cade mai sulla sillaba rossa Non c'è in quella parola
* Per esempio, l'accento tonico nella parola ad oleSCENte cade sulla quarta sillaba (-SCEN-). Nella parola BRACcia cade su lla prima (BRAC-).
Si sposta sull'ultima sillaba
6) Per riassumere: L'endecasillabo è un verso di almeno .. .. ........ ... ... ..... sillabe, e sulla .... .... ........ .. .... .. si llaba di ogni verso cade il secondo accento tonico.
7) Pensate ora alla rima. Quale schema segue?
AAB.BBC.CCD ABA.BCB.CDC ABA.ABA.BAB ABC.BCA.BAC
..L4
5 Riflessione linguistica Vi presentiamo ora una poesia di Vincenzo Cardarelli, L'adolescente. Si tratta di una poesia contemporanea con altre caratteristiche metriche, sulle quali però qui non ci soffermeremo.
1) Associate le descrizioni alle spiegazioni. 1. una vergine adolescente
a) lontananza solenne, maestosa
2. un'attenta veste
b) una volontà timida, non sicura
3. un'ombra sacra
c) una divinità famosa per essere protettiva, esigente
4. la chioma sciolta
d) contentezza segreta, nascosta
5. regale distanza
e) l'oscurità prodotta, per esempio, da un oggetto religioso
6. l'oscuro gaudio
f) capelli lunghi che non sono raccolti
7. il geloso lddio
g) una persona giovane che ha poca esperienza
8. il cauto volere
h) abbigliamento curato, minuzioso
2) Secondo voi, qual è il tema di questa poesia?
3) Ora che avete fatto delle ipotesi, create 5 immagini che vorreste utilizzare se doveste scrivere questa poesia.
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L'AMORE
4) Che titolo scegliereste per questa poesia? Discutetene con un compagno.
5) Con l'aiuto dell'insegnante, ora leggete la poesia e scrivete se vi è piaciuta e perché.
Adolescente Su te, verg ine adolescente, sta come un'o mbra sacra. Nulla è più misterioso e adorabile e proprio della tua carne spogliata. Ma ti recludi nell'attenta veste e abiti lontano con la tua grazia dove non sai chi ti raggiungerà. Certo non io. Se ti veggo passare a tanta regale dist anza, con la chioma sciolta e tutta la persona astata, la vertigine mi si porta via. Sei l'imporosa e liscia creatura cui preme nel suo respiro l'oscuro gaudio della carne che appena sopporta la sua pienezza. Nel sangue, che ha diffusioni di fiamma sulla tua faccia, il cosmo fa le sue risa come nell'occhio nero della rondine. La tua pupilla è bruciata dal sole che dentro vi sta. La tua bocca è serrata. Non sanno le mani tue bianche il sudore umiliante dei contatti. E penso come il tuo corpo difficoltoso e vago fa disperare l'amore nel cuor dell'uomo! Pure qualcuno ti disfiorerà, bocca di sorgiva. Qualcuno che non lo saprà, un pescatore di spugne, avrà questa perla rara.
William Adolphe Bouguereau, Work lnterrupted, 1891
Gli sarà grazia e fortuna il non averti cercata e non sapere chi sei e non poterti godere con la sottile coscienza che offende il geloso lddio. Oh sì, l'animale sarà abbastanza ignaro per non morire prima di toccarti. E tutto è così. Tu anche non sai chi sei. E prendere ti lascerai, ma per vedere come il gioco è fatto, per ridere un poco insieme. Come fiamma si perde nella luce, al tocco della realtà i misteri che tu prometti si disciolgono in nulla. lnconsumata passerà tanta gioia! Tu ti darai, tu ti perderai, per il capriccio che non indovina mai, col primo che ti piacerà. Ama il tempo lo scherzo che lo seconda, non il cauto volere che indugia. Così la fanciullezza fa ruzzolare il mondo e il saggio non è che un fanciullo che si duole di essere cresciuto.
Colori d'Italia
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6) Rileggete la poesia a pagina 59 e guardate le espressioni evidenziate. Hanno qualcosa di particolare? 7) Concentratevi su alcune di queste espressioni. Osservate le descrizioni nelle due colonne e trovate delle differenze di significato.
una vergine adolescente
un'adolescente vergine
una sacra ombra
un'ombra sacra
una regale distanza
una distanza regale
un oscuro gaudio
un gaudio oscuro
il geloso dio
il dio geloso
le mani tue
le tue mani
8)Considerate le seguenti coppie di binomi e dite se esiste una differenza di significato fra loro.
un dirigente alto
un alto dirigente
2
un vecchio amico
un amico vecchio
3
una nuova auto
un'auto nuova
4
un buon insegnante
un insegnante buono
5
un pover'uomo
un uomo povero
9) Considerate adesso queste due categorie di espressioni NON corrette. Che cosa esprimono? PerchÊ in questi casi non è possibile che l'aggettivo preceda il nome?
r a)
l'alpino sci la cognitiva psicologia il generale direttore un generazionale conflitto un italiano ragazzo
b)
la cranica scatola la spaziale nave le mobili sabbie gli animati cartoni gli olimpici giochi
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edizioni Edilingua
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L'AMORE
10) Alla luce di quanto visto finora, potete dedurre quali sono le regole per decidere la posizione dell'aggettivo?
6 Facciamo il punto 1) Adesso tocca a voi. Sulla base di quanto imparato in questa unità, provate a scrivere una poesia d'amore in endecasillabi. Se volete, divertitevi anche a creare delle rime. Non vi preoccupate: non dev'essere perfetta!
2) In piccoli gruppi, sulla base della tabella che avete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo poi riferirà al resto della classe e all'insegnante. Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 4?
1. Leggere un testo poetico con l'aiuto del dizionario.
*
** ***
2. Individuare le immagini in una poesia. 3. Raccontare la storia in una poesia. 4. Distinguere alcune differenze fra un testo poetico e uno in prosa. 5. Distinguere la differenza tra gli aggettivi qualificativi e quelli determinativi. 6. Distinguere il significato di alcuni aggettivi quando sono prima o dopo il nome. 7. Scrivere una poesia semplice, usando correttamente gli aggettivi nelle posizioni prima o dopo il nome.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specificare quali sono le difficoltà) ** sì, ma con qualche difficoltà (specificare quali sono le difficoltà) *** penso di aver raggiunto l'obiettivo Colori d'Italia
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a) Quali sono stati gli aspetti più difficili dell 'unità?
b) Perché erano così difficili? Quali strategie hai utilizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagni hanno utilizzato strategie diverse?
c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità?
d) Che cosa non ti è piaciuto?
e) Che cosa cambieresti?
f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità?
Materiali e attività supHlementari
Divina Commedia di Dante Alighieri Del video di Vittorio Gassman ascoltiamo soltanto le terzine riportate nell'attività 4, la seconda parte del V Canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Del video di Roberto Benigni ascoltiamo l'intero V Canto dell'inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
La costruzione di un amore di Ivano Fossati Video del la canzone La costruzione di un amore d i Ivano Fossati.
Unità
David Olère, Unable to Work, 1945
1 Obiettivi dell'unità Leggete gli obiettivi dell'unità e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unità sarete in grado di: Obiettivo
Data
Formulare una definizione personale del sentimento dell'odio. Definire che cos'è l'odio sociale, da dove nasce e come può manifestarsi. Identificare e usare alcune tecniche di propaganda utilizzate per diffondere il sentimento dell'odio. Comporre un manifesto nel quale si utilizzino queste tecniche di propaganda. Identificare alcune differenze d'uso tra l'infinito e il gerundio e scegliere la definizione appropriata che si dà dei due modi verbali. Colori d'Italia
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2 Scoperta - Brainstorming 1) A coppie, discutete liberamente su che cosa vi viene in mente pensando all'odio. Cercate di scrivere quante più idee possibili. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
I conflitti etnici
······ ·········· ·····················
········· :::::.·.·················
L'intolleranza
·· ..
······· ...
] -----
·· ...
2) Con l'aiuto dell'insegnante, interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee. 3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
•
L'ODIO
4) Odio e amore: vedete una relazione tra i due sentimenti?
5) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
Roberta Recanatesi, Amore e odio, 201 O
6)L'odio è un sentimento sempre negativo? Provate a parlarne con un compagno e poi condividete le vostre idee con il resto della classe.
3 Lettura
Il Conoscete lo scrittore italiano Primo Levi? Consultate, anche a casa, la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 78) o fate una ricerca in Internet. 1) Cerchiamo di definire con maggiore precisione cos'è l'odio e come si manifesta. Leggete uno stralcio della discussione tra il professore e psichiatra Vittorino Andreoli e gli studenti del Liceo Scientifico Isacco Newton di Roma. Primo Levi (Torino, 1919-1987)
Studente - Buongiorno, professore. Primo Levi ha avuto un'esperienza altamente drammatica durante la prigionia nei campi di concentramento e ha sempre dovuto vivere con il ricordo di questa prova. Sappiamo, però, che si è suicidato proprio perché non ha potuto reggere il ricordo di un'esperienza così traumatica. Secondo Lei, si è ucciso perché la ragione non è comunque riuscita a lasciar vivere l'uomo, oppure per paura di un ritorno del fascismo e del nazismo, magari sotto una forma diversa e più pericolosa? Andreoli - Trovare le motivazioni di un suicidio non è affatto facile. Credo però che l'esperienza vissuta da un uomo della sensibilità di Levi trovi il suo culmine nella sua fine, perché in essa l'odio si è fuso con la morte: ha dapprima segregato e poi distrutto. Ritengo che anche un razionalista come Levi, un uomo che continuava a dire: «La ragione riuscirà a dominare l'odio» abbia sentito questo limite: sicuramente egli non ha più avuto la sfortuna di rivedere i campi di concentramento, ma quanto odio ha potuto osservare nella nostra società, sebbene non così estremo? Guardiamola anche noi. In questa società l'odio, anche se mascherato, è molto forte: detestiamo la persona che ci vive vicino, detestiamo chi ci è antipatico o ciò che non conosciamo, non sopportiamo una pelle di colore diverso ... In fondo credo che, dopo averne parlato per tanti anni, Levi si sia ritrovato di fronte ad una società non più così estrema, ma neanche così mutata. Certo, non ci sono più i forni crematori - ovvero l'elimina-
zione fisica - ma rimane la violenza psicologica, che uccide la nostra personalità anche se il nostro corpo resta vegeto. In queste condizioni, ci si potrebbe chiedere, perché vivere? In questo momento storico ritengo che la solitudine sia proprio il racconto di soggetti ben vestiti e con un corpo funzionante, ma psicologicamente morti: vivono isolar,dosi, non dialogando con chi sta loro attorno. Credo che la morte di Primo Levi ci lasci il senso del dolore e la consapevolezza dell'esistenza di una società intrisa di odio; in questa società Levi ha passato molti anni della sua vita e ha potuto constatare che il dolore e l'odio, nonostante la Shoah e i campi di concentramento, non erano scomparsi. Studentessa - Tutti sappiamo che l'odio può nascere dai pregiudizi: mi chiedo se sia però possibile che quest'odio, d 1do la gente di continuo interagire con persone diverse da essa, possa affievolirsi o anche scomparire. Andreoli - lo sono del parere che l'odio sia essenzialmente un sentimento attraverso il quale il soggetto si accorge di avvertire una repulsione per l'uno o per l'altro individuo. Pur esse do un sentimento spontaneo e naturale, sono convinto che quest'odio possa sempre essere mitigato attraverso la conoscenza e la ragione, o anche essendo consapevoli delle pene che verranno inflitte a chi non rispetta le persone. Oltre a questo sussiste un elemento di immediatezza come per la simpatia o l'antipatia. Pensiamo al primo giorno di scuola.
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Nel vedere i propri compagni o i propri alunni, tutti si dicono tra sé e sé: «Quello mi è simpatico, quello mi è antipatico». In qualche modo essi avvertono che nei confronti dello studente al primo banco - ad esempio - nutrono una sorta di fiducia, mentre verso lo studente dell'ultimo sentono un po' di sfiducia. Certo l'insegnante in questione dovrà cercare di mitigare le sue sensazioni per far sì che la simpatia non lo porti a commettere qualche ingiustizia, ma questo sentimento rimarrà. La stessa cosa può succedere allo studente nei confronti dell'insegnante. Oggi a questi fatti diamo delle spiegazioni. Gli esseri umani hanno una memoria visiva dei volti, benché parte della stessa memoria sia di tipo genetico come per tanti altri animali: se un'antilope non avesse nella memoria l'immagine del muso di un leone, non potrebbe imparare per esperienza che il leone è cattivo, perché verrebbe soppressa prima. Geneticamente abbiamo acquisito una serie di immagini di fronte alle quali, per difenderci, reagiamo con la fuga. Possiamo quindi dire che alla base dell'odio c'è anche la paura di essere trattati male, o addirittura di essere uccisi. Studente - Volevo chiederle: è possibile e, soprattutto, è giusto non odiare? Il non odiare non potrebbe essere una mancanza nei nostri confronti? Non ci potrebbe rendere indifesi verso agli altri? Andreoli - Se tu mi chiedessi se è possibile non odiare, ti risponderei di no, perché il sentimento dell'odio non dipende da noi. Una volta che si prova l'odio lo si può dominare e razionalizzare, si può anche pensare che non sia giusto odiare. Il problema è di riuscire a far sì che l'odio - ovvero un sentimento - non si trasformi in azione, perché potrebbe sfociare nell'omicidio, nell'eliminazione. Ma la nostra grandezza sta proprio nello scegliere di non dare seguito all'odio; non si può dire: «C'è una generazione di uomini che ha odiato e c'è una generazione di uomini che non ha odiato», si può semmai affermare che c'è stata una generazione di uomini che ha odiato e che ha creato i campi di concentramento e c'è stata - e c'è tuttora - una generazione di uomini che ha odiato, sì, ma non solo non ha creato i campi di concentramento: ha anche cercato di stabilire amicizia, solidarietà e cooperazione. Essere in grado di trasformare l'odio e di non applicarlo alla brutalità è alla portata di ogni società. Studentessa - Le volevo chiedere: quali sono i motivi, oltre all'invidia o a/l'ignoranza, che possono far nascere l'odio?
Andreoli - Bisogna operare una distinzione tra l'odio individuale quello provato da una persona che detesta un'altra persona - e l'odio sociale, presente tra i gruppi di una società. Per quanto ri- . .. ....__ guarda il primo tipo, ci sono molte ragioni che possono far insorgere questo sentimento e sono legate, essenzialmente, alla propria esperienza e ai propri pregiudizi: la radice dell'odio individuale varicercata nella storia delle singole persone. Quando, invece, andiamo ad analizzare gli odi sociali, razziali o, genericamente, tra i gruppi, abbiamo bisogno di confrontarci con la storia, ossia con una cultura che è stata imposta storicamente e che ha lasciato delle grosse ferite portatrici di odio. L'odio tra nazioni - che le generazioni non più giovani hanno sentito e che spero voi sentiate molto di meno - ha una motivazione storica: avendo vissuto in prima persona l'esperienza della guerra, so che è inevitabile portarsi dietro dei ricordi che fomentano i pregiudizi. Per questo si parla di "cultura" del nemico: se in una società domina l'idea che chiunque non faccia parte del nostro clan è un potenziale nemico, ciò porterà a un atteggiamento non solo di sfiducia, ma addirittura di odio. L'odio sociale si vince cambiando la cultura di una società. Studentessa - Vorrei sapere che relazione ce tra un odio di tipo "istituzionale" e l'odio privato delle singole persone, e se il primo possa in qualche modo sfruttare il secondo. Andreoli - L'odio dell'individuo e l'odio della società. Hai ragione: il singolo risente della cultura del gruppo. Pensa ad uno stadio di domenica e agli ultrà che lo popolano. Se ci mettessimo a parlare col singolo individuo che fa parte della Curva Sud, egli affermerebbe di non odiare nessuno, ma se lo stesso individuo si ritrovasse nel bel mezzo di un forte scontro che coinvolge il suo gruppo, per lui tutto diventerebbe accettabile o giustificabile. Il singolo, all'interno di un gruppo è in possesso di un odio che risente di quello degli altri, come se questo sentimento fosse endemico. Ecco perché è necessario che ciascuno di voi stia molto. attento a far sì che il proprio modo di sentire non venga scambiato con quello che è il modo di sentire del gruppo.
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,. I tuoi appunti
Informazioni da cercare nel testo
a) Idee su ll 'odio che trovo interessanti e che capisco completamente.
b) Id ee sull'odio che trovo interessanti ma che dovrei approfondire.
c) Idee su ll'odio che non capisco.
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d) Id ee su ll'odio che capisco ma non cond ivido.
• • •
2) A piccoli gruppi, provate a riassumere oralmente il contenuto della discussione che avete fatto. 3) In base alle informazioni del colloquio che avete appena letto, riuscireste a dare una definizione dell'odio? Provate a discuterne a piccoli gruppi. Poi scrivetela qui di seguito.
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3 Esplorazione personale L' d10 soc1a e Ci concentreremo ora su un tipo di odio particolare: l'odio politico e sociale e la sua diffusione. Una delle tecniche di diffusione dell'odio è la propaganda. Leggete il seguente articolo, che riassume alcune delle tecniche di propaganda più note e completate a piccoli gruppi la tabella. Riassumete in poche parole ogni tecnica nella seconda colonna e scrivete uno o più esempi pratici nella terza colonna. Poi confrontatevi con i vostri compagni. Breve definizione
Stereoti pizzazione
Banalità scintillanti (o specchi per le allodole)
Eufemismo
Transfer
Testimonianza
Effetto gregge
Paura
Logica imperfetta
Demonizzazione
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Le tecniche della propaganda Stereotipizzazione Significa dare un'etichettatura negativa a un'idea o a una persona, facendo insorgere pregiudizi nella gente. Infatti il propagandista, usando questa tecnica, spera che il suo pubblico respinga quella persona o quelle idee, attribuendo loro un simbolo negativo e non considerandole invece in modo obiettivo. Esempi di stereotipizzazione sono parole con forte carica negativa, come: nemico, terrorista, comunista, illiberale, criminale in contesti che non richiederebbero tale connotazione. Banalità scintillanti (o specchi per le allodole) L'obiettivo delle banalità scintillanti (o specchi per le allodole) è suscitare forti emozioni attraverso le parole, associandole a idee e a concetti fortemente radicati nella coscienza sociale. Così facendo, la propaganda cerca di far approvare e accettare qualcosa a priori, senza supportarla con il ragionamento. Esempi di tali parole sono civiltà, cristianità, bene, giustizia, diritto, democrazia, patriottismo, scienza, gloria, libertà, pace, onore, medicina, salute, amore, ecc. Esprimendo concetti differenti a seconda delle persone, sebbene queste parole siano vaghe, richiamano tuttavia un'idea virtuosa, per cui il messaggio del propagandista alla fine sarà sempre recepito favorevolmente. Eufemismi Usare gli specchi per le allodole vuol dire evocare nel pubblico del propagandista parole vivide, emozionalmente suggestive. Tuttavia in certe situazioni, i propagandisti tentano di imbonire la gente, rendendo più gradevole una realtà spiacevole e utilizzando, a tal fine, parole blande ed eufemismi. Per esempio negli anni'40 l'America cambiò il nome del Dipartimento della Guerra in Dipartimento della Difesa. Ai nostri tempi le vittime civili provocate dagli atti bellici vengono chiamati danni collaterali, mentre la parola neutralizzazione viene usata come sinonimo di omicidio. In Italia gli inceneritori dei rifiuti vengono fatti passare per termovalorizzatori. Transfer Nel trasferire una qualità positiva o negativa da un soggetto (sia esso una persona, un'organizzazione, un'autorità, un gruppo ecc.) a un altro, il propagandista si prefigge l'obiettivo di proiettare prestigio o disprezzo su quest'ultimo. Per esempio, in molti paesi la chiesa o lo Stato sono concetti fortemente sentiti. Perciò, il propagandista, riuscendo a trasmettere l'idea che il suo concetto è sostenuto dalla chiesa o dallo Stato, trasferisce autorità e prestigio al suo programma. Di conseguenza, il pubblico sarà più propenso ad accettarlo.
Testimonianza Citando e sfruttando la testimonianza di un noto personaggio o di una figura pubblica di spicco, la propaganda riesce a persuadere il pubblico ad accettare favorevolmente i suoi proclami, le sue convinzioni, le sue idee e alla fine il suo programma. Effetto gregge Un'altra tecnica propagandistica è quella di persuadere il pubblico ad aggregarsi alla massa, a seguire il gregge, appellandosi al naturale desiderio della maggior parte della gente di unirsi alla folla, seguendola. A ta le scopo, dirige il suo appello a gruppi già uniti da legami comuni, come la nazionalità, la religione, una determinata categoria di lavoratori, la razza, il sesso ecc. La logica sottesa è che se tutti si uniscono, vuol dire che è conveniente unirsi per coloro che ancora non lo hanno fatto. Mentre coloro che ne fanno già parte possono sentirsi rassicurati e restarci.
Paura Instillare paura nella gente ha come ritorno il sostegno dell'idea propagandistica. Infatti, giocando con le paure fortemente radicate nella gente, questa tecnica mira a spostare l'attenzione dai meriti di una particolare proposta alle azioni che possono essere intraprese per ridurre la paura. Essa può risultare molto efficace in regimi totalitari. Solitamente però viene usata in modi meno drammatici, per esempio nel pubblicizzare una società assicurativa, mostrando immagini di case distrutte da inondazioni (la sollecitazione della paura) e presentando successivamente i dettagli della polizza assicurativa per i possessori di una casa (il comportamento che riduce la paura).
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Logica imperfetta Sfru tta ndo la logica im perfett a, vale a dire manipolando deliberatamente la logica, il propaga ndista cerca di promuovere la sua ca usa. Per esempio: Premessa 1: Tut t i i cristiani credono in Dio. Tutti i m usulmani credono in Dio. Premessa 2: Concl usione: Tutti i cristiani sono musulmani. Demonizzazione Ri co rrend o alla demonizzazione, il propaga ndista
sfrut ta le emozion i della gente con lo scopo di giustifica re un'azione alt ri menti ri pudiata. Questa tecnica viene usata, per esempio. per giustificare la scelta di entra re in guerra. Harold Dwight Lasswell ha scritto che «le resistenze psicolog iche alla guerra sono così grandi nell e nazioni moderne, che ogn i guerra deve appa rire co me una guerra di difesa nei confronti di un aggressore b ruta le e m inaccioso. Non ci deve essere ambigu ità su ch i la gente debba odiare».
5 Ascolto Presentiamo ora due documenti storici (il Manifesto della razza e l'estratto di un discorso pronunciato da Be nito Mussolini) che dimostrano la pe ricolosità de lla propaganda e degli effetti devastant i dell'antisemitismo e dell'odio sociale.
S
Potete confrontare la sezione Mat eriali e attività supplem entari (pagina 78).
Anno 63 . N. 268 • Italia Impero Colonie cent. 30
Milano -
Venffdi, 11 Novembre 1938 -
Anno XVII
EDIZION E DEL PO MERIGGIO
COBBIEBE DELLA SEBA
Le leggi per lo difeso dello rozzo approvale dal Consiglio dei. minislri I matrimoni misti sono proibiti - La definizione di «ebreo», le discriminazioni e l'annotazione allo Stato Civile - L'esclusione dagli impieghi statali, parastatali e di interesse pubblico - Le norme concernenti le scuole elementari e medie e gli insegnanti
1) Un esempio storico di odio sociale è rappresentato dall'antisemitism o in Ita lia. A casa, cercat e informazioni in Internet riguardanti le leggi razziali in Italia. Per m eglio dirigere la ricerca, rispondete alle seguenti domande. Poi in cl asse, anche con l'aiuto dell'insegnante, confrontate le vostre informazioni, cercando di riassumerne i punti principali. a) Che cosa si intende per legg i razziali?
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li
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b) In che anno sono state emanate?
c) Perché sono state emanate?
d) Che cos'è il Manifesto della razza?
e) Da chi è stato emanato?
f) In che data è stato pubblicato?
2) Ascoltate ora un estratto da un discorso pronunciato da Benito Mussolini il 19 settembre 1938. Ascoltate una volta e cercate di riassumerne il contenuto in una frase.
3) Riascoltate il testo e rispondete alle seguenti domande, cercando di identificare la logica perversa della propaganda fascista. a) Qual è, secondo Mussolini, la causa del problema razziale?
b) Che cosa comporta il prestigio?
c) È chiaro quale sarà la sorte degli ebrei italiani? Perché?
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4)0ra leggete la trascrizione del discorso di Mussolini appena ascoltato. Vengono usate alcune delle tecniche propagandistiche identificate nella sezione precedente? Se sì, identificatele nel testo e poi confrontatevi a piccoli gruppi.
Nei riguardi della politica interna il problema di scottante attualità è quello razziale. È in relazione con la conquista dell'Impero, poiché la storia ci insegna che gli Imperi si conquistano con le armi, ma si tengono col prestigio. E per il prestigio occorre una chiara, severa coscienza razziale, che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime. L'ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del Fascismo. Tuttavia gli ebrei di cittadinanza italiana, i quali abbiano indiscutibili meriti militari o civili, nei confronti dell'Italia e del Regime, troveranno comprensione e giustizia. Quanto agli altri si seguirà nei loro confronti una politica di separazione. Alla fine, il mondo dovrà forse stupirsi più della nostra generosità che del nostro rigore, a meno che ... a meno che, i semiti di oltre frontiera e quelli dell'interno, e soprattutto i loro improvvisati e inattesi amici, che da troppe cattedre li difendono, non ci costringono a mutare radicalmente cammino.
6 Lettura
m/1
Potete confrontare la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 78).
1) Il regime aveva pubblicato pochi mesi prima del discorso di Mussolini che avete ascoltato un Manifesto della Razza, con il quale si tentava di giustificare con ragionamenti scientifici il razzismo nei confronti degli ebrei. Leggetelo e identificate le tecniche propagandistiche utilizzate, completando la tabella.
...] li "Manifesto degli scienziati razzisti" o "Manifesto [ della razza" fu pubblicato in forma anonima sul Giornale d'Italia il 15 luglio 1938. Il ministro Segretario del Partito ha ricevuto un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle Università italiane, che hanno sotto l'egida del Ministero della Cultura popolare redatto o aderito alle proposizioni che fissano la base del razzismo fascista[ ...].
1. Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono eredi tati e che continuano ad ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.
2. Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, i di narici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di
caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.
3. li concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risul tino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.
4. La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che co-
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stituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa.
di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.
5. È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l'invasione dei Longobardi
8. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra. Sono perciò da con-
non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razzia le della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'ltalian i di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.
6. Esiste ormai una pura "razza italiana'~ Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela d i sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Ita lia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana. 7. È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è
siderarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.
9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimi lazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
1O. I caratteri fisici e psicologici puramente europei
degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle
stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai con cetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente bio logico, senza intenzioni filosofiche o relig iose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo te desco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa . Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extraeu ropee, questo vuol dire elevare l'Italiano ad un ideale
razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono ugual i per moltissimi altri. li carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.
Tecnica utilizzata
Esempio nel testo
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2) Gli effetti di questo discorso sono stati devastanti per la popolazione ebraica italiana. Leggete la seguente poesia di Primo Levi e parlate con un compagno delle emozioni che vi evoca.
Il Consultate il libro Se questo è un uomo e provate a ricostruirne la trama. Aiutatevi anche consultando la sezione
Materiali e attività supplementari (pagina 78), una biblioteca o Internet.
Shemà Primo Levi
Se questo è un uomo
J ~} >
Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case Voi che trovate tornando a casa Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi. 1O gennaio 1946
Discussione
1) Esistono ancora manifestazioni di odio attualmente? E nel vostro Paese?
2) È possibile contrastare l'odio? Ci sono campagne sociali nel vostro Paese che mirano ad eliminare fenomeni di odio sociale? 3) Le tecniche di propaganda non vengono utilizzate solamente per promuovere l'odio, ma più in generale per convincere la gente di qualcosa. Provate a giocare con alcune di queste tecniche. Preparate un manifesto di propaganda su qualcosa di assurdo, usando alcune delle tecniche di propaganda studiate in questa unità. Ecco alcuni suggerimenti: la messa al bando dei jeans, l'obbligo di mangiare pasta il giovedì, il divieto di portare lo zaino su una spalla sola, ecc. Usate la fantasia! Poi presentate il vostro manifesto alla classe.
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7 Riflessione linguistica 1) Catalogate le espressioni contenute nella casella, che spesso richiedono il congiuntivo, secondo le categorie elencate nella tabella qui sotto. Alcune espressioni possono essere inserite in più categorie. Esempio
Definizione 1.
Questa tecnica viene usata per giustificare la scelta di entrare in guerra.
Questo infinito diventa un sostantivo ed è sempre preceduto da un arti co lo o da una preposizione arti colata.
2.
Questo infinito è sempre soggetto della frase.
b)
3.
Altri usi dell'infin ito.
c)
4.
Si usa questo infinito quando si vuole esprimere un obiettivo, uno scopo o un fine.
d)
Si prefigge l'obiettivo di proiettare prestigio o disprezzo. Bisogna operare una distinzione tra l'odio individuale e l'odio sociale.
li non odiare non potrebbe essere una mancanza nei nostri confronti? Essere in grado di trasformare l'odio è alla portata di ogni società.
2) Aiutandovi con gli stessi esempi, cercate tutti gli altri esempi evidenziati nei due testi. t:.iiiiiiiiiiii
Il non odiare non potrebbe essere una mancanza nei nostri confronti?
Il non odiare non potrebbe essere una mancanza nei nostri confronti? Essere in grado di trasformare l'odio è alla portata di ogni società.
Bisogna operare una distinzione tra l'odio individuale e l'odio sociale. Essere in grado di trasformare l'odio è alla portata di ogni società.
Questa tecnica viene usata per giustificare la scelta di entrare in guerra. Si prefigge l'obiettivo di proiettare prestigio o disprezzo.
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3) Tenendo presente la classificazione, create altrettanti mini contesti che contengano almeno due esempi per ogni tipo.
1. a) b) .. ..... ... .... ... ......... ... .. ....... ....... .... .... .. ........ ... ... .. .. ... .. ... ............... . ..
2. a) b) ..... ... .. ... ... ... .... ....... .... .. .... ... .... .. ...... ..... .. .. .... ...... ..... ....... .. ...... ... .... .. ....... ...... ....... .... .... .. ...... ..... .
3. a) b) ..... .... .... .. ....... .... ..... ...... .... ............. ...... ... .. .. .. .... ....... ......... ... .. .. ........ ..... .. .......... ........ ... ......... ... .
4. a) b) ..... .. ...... ...... .. ..... ... .... .. ..... ....... ........... ...... ............ .... ...... ... ..... .. .. .... .. ... ... ... .... .. .. .. .......... ... ..... .. . .
4) Ora, associate le definizioni sull'uso del gerundio proposte nella tabella agli esempi. Definizione
1.
Questo gerundio sostituisce anche se.
2.
Si usa questo gerundio quando si vuole esprimere il modo in cui si fa qualche cosa.
3.
Questo gerundio sostituisce visto che, poichĂŠ e siccome.
lisem1io a)
b)
e)
Vivono isolandosi. Pur essendo un sentimento spontaneo e naturale, sono convinto che ... Mi chiedo se sia possibile che quest'odio, dovendo la gente interagire di continuo con persone diverse da essa ...
5) Aiutandovi con gli stessi esempi, cercate tutti gli altri esempi evidenziati nei due testi. Pur essendo un sentimento spontaneo e naturale, sono convinto che ...
Vivono isolandosi.
Mi chiedo se sia possibile che quest'odio, dovendo la gente interagire di continuo con persone diverse da essa ...
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6) Create due esempi per ogni tipo di gerundio classificato precedentemente.
1. a) b) ....... ... .... ... .... ... ....... ..... .... ... ... .. .. ... ...... .. .... .... .. ....... ... ... .. ... .... ... ..... ..... .. ..... ... ... ...... .... ... ...... ...... .
2. a) b) .......... ... . .. .. .. .. .... . ..... ...... .... .... .... .... .... .... ..... .. .... ... .. . ...... .... ... ... .. ... ..... ..... ..... ..... .... ... .... ... ........ .. .
3. a) b) ·· ·· ······ ·········· ·· ········ ········· ··· ····· ·· ····· ··· ·· ··· ······ ····· ·· ········· ········ ··· ··· ·· ··· ········ ···· ·· ·· ··· ···· ····· ········ ··· ···
8 Facciamo il punto In piccoli gruppi, sulla base della tabella che avrete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo poi riferirà al resto della classe e all'insegnante. Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 5? 1. Formulare una definizione l)ersonale del sentimento dell'odio.
*
** ***
2. Definire che cos'è l'odio sociale, da dove nasce e come può manifestarsi. 3. Identificare alcune tecniche di propaganda utilizzate per diffondere il sentimento dell'odio. 4. Produrre un manifesto nel quale si utilizzino queste tecniche di i:>ropaganda. 5. Identificare alcune differenze d'uso tra l'infinito e il gerundio.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specifica re qua li sono le difficoltà) ** sì, ma con qualche difficoltà (specificare quali sono le difficoltà) *** penso di aver raggiunto l'obiettivo a) Quali sono stati gli aspetti più difficili dell'unità?
b) Perché erano così difficili? Qua li strategie hai utilizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagni hanno utilizzato strategie diverse?
c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità?
d) Che cosa non ti è piaciuto?
e) Che cosa cambieresti?
f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità?
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Materiai i e attività supP-lementari
4)@ colori-ditalia.blogspot.com
Primo Levi Sito del Centro internazionale di studi Primo Levi. Raccoglie quanto pubblicato da e sull'autore, in Italia e all'estero. Inoltre, nel sito è possibile trovare non solo i materiali prodotti dallo stesso centro studi, ma tantissimi altri materiali cartacei e audiovisivi attinenti allo scrittore e alla sua esperienza nel campo di concentramento di Auschwitz. Sito dell'Enciclopedia Treccani, in cui oltre a una breve biografia dello scrittore troviamo i link che ci rimandano a dei video con interviste a Primo Levi.
Nel primo video abbiamo un'intervista a Primo Levi, in cui l'a utore riflette sulle sue due prime pubblicazioni: Se questo è un uomo e quind ici anni più tardi La tregua.
Video in cu i lo scrittore Primo Levi parla di Auschwitz, dei campi di concentramento, delle responsabilità del Nazismo, del Fascismo italiano e di quei regimi fascisti ancora esistenti nel mondo. Programma televisivo ResTore, prima parte, Rifarsi una vita. Intervistato da Lucia Borgia nel 1984, Primo Levi racconta di Auschwitz, dei ricordi ancora vivi e dell a sua attività di scrittore e poeta, attraverso la quale è riuscito a superare l'esperienza di internato nel campo di concentramento. Programma televisivo ResTore, seconda parte, Rifarsi una vita. Intervistato da Lucia Borgia nel 1984, Primo Levi parla delle sue opere: La tregua, nella quale narra il viaggio di ritorno da Auschwitz in Italia; Se questo è un uomo, memoriale sull'internamento ad Auschwitz e la distruzione dell'umanità, tanto negli aguzzini, quanto nelle vittime, da parte del sistema nazista e fascista. li libro si apre con la poesia Shemà.
Discorso di Mussolini del 1938 Pdf con il testo integrale del discorso di Benito Mussolini del 19 settembre 1938.
Video con il discorso integrale che Benito Mussolini tiene a Trieste il 19 settembre 1938 e durante il quale annuncia pubblicamente le leggi razziali che entreranno in vigore a tutti gli effetti in Italia.
Manifesto della razza Pdf con il testo comp leto del Manifesto della razza. A fronte troviamo il Manifesto antirazzista (o Manifesto degli scienziati antirazzisti) redatto e sottoscritto da numerosi docenti universitari in occasione del 70° anniversario della promulgazione delle leggi razziali.
Sito dell'Enciclopedia Treccani, in cui si spiega in modo chiaro che cosa fosse il Manifesto degli scienziati razzisti o Manifesto della razza.
Sito della Fondazione memoria della deportazione e dell'ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati Politici nei campi nazisti). Un sito che offre informazioni sul le attività dell'associazione, notizie di attualità, tanti dati sui campi di concentramento, sui libri pubblicati e sui film prodotti sulla storia della deportazione nei Lager nazisti, una cronologia del nazismo dal 1918 al 1932 e altro ancora.
78 edizioni Edilingua
Unità
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IL PIACERE
Jacob Jordaens, Le bevute del re, 1640 circa
Obiettivi dell'unità Leggete gli obiettivi dell'unità e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unità sarete in grado di:
Obiettivo
Data
Come ho raggiunto l'obiettivo
Definire che cos'è il piacere. Esprimere il vostro punto di vista sui possibili nessi tra il piacere e altri elementi, per esempio il cibo, l'arte, la salute ecc. Esprim ere e identificare possibili soluzioni per riscoprire il piacere e il benessere derivati dal cibo e formulare ipotesi su lla relazione fra il cibo e la prevenzione di alcune malattie. Formu lare e applicare le regole d'uso del verbo piacere e usare i verbi pronominali che consentono di espri mere il piacere e il godimento presentati in questa unità.
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2 Scoperta - Brainstorming 1) A coppie, discutete liberamente su che cosa vi viene in mente, pensando al piacere. Cercate di scrivere quante più idee possibili. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
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1 . . . . . . . . . . .: : :,
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PIACERE
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Una serata in compagnia
Una passeggiata in campagna
2) Con l'aiuto dell'insegnante, interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee.
3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
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IL PIACERE
> Discussione 1) 11 piacere è spesso visto come un sentimento che dipende dalla cultura locale. Quali sono le attività , gli oggetti o gli stili di vita che normalmente sono associati con il piacere nel vostro Paese?
2) Da quello che avete studiato fino ad ora della cultura italiana, secondo voi quali temi sono associati all'idea del piacere in Italia?
> Discussione 2 A coppie, scegliete due delle seguenti foto e descrivetele. Poi riflettete sui binomi indicati sotto le foto e provate a riflettere liberamente su possibili nessi tra i due elementi.
Piacere e area geografica
Piacere e salute
Piacere e cibo
!slam
Taoismo
Ebraismo
Jainismo
Piacere e arte
Piacere e corpo
Piacere e religione
Piacere e dolore
Piace re e filosofia
Piacere e cinema Colori d'Italia
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3 Ascolto - Approfondimento ~ 1) Senza leggere il testo, ascoltate tre brevi dialoghi e riassumete in una frase il contenuto e la connota-
W
zione emotiva delle tre conversazioni. Contenuto del dialogo
Connotazione emotiva
1)
2) 3)
~ 2) Ascoltate nuovamente le tre conversazioni e completate gli spazi con le parole mancant i (max. 5 parole). dialogo 1. • L'hai finito poi il CV? • Sì, ma questi adesso lo vogliono in fo rmato europeo, ci ho messo una vita a ca mbiarl o. • Eh, che ci vu oi fa re, orm ai lo vog liono quasi tutti così. • Sì, ma... non lo ca pisco ... tutte 'ste info rm azioni agg iu ntive in utili...
e Tipo? • Cioè, per ese mpio ti chiedono g li hobby. lo dico: «Che cavo lo vuoi che importi a un dat ore di lavoro se (1) ... ..... .... ..... ..... ...... .... ..... ........................ , che so, ballare, (2)... .... .. ... ........ ....... ........ ...... ...... ... ......... .. !». • Eh no ca ro, invece io le leggerei qu ell e cose. (3) ...... ... ......... ... ............. ..... ..... .... ...... ...... ., che so, (4 ) .. ..... .... .. . .. ............................................. alligalli, vu ol dire che sei un a perso na socievole e (5) .. ..... ... ... ... ... .... .... ...... .. ..... . . .. ................... a contatto con la gente. • Sì, vabbe; ma ci sa ranno certo cose più important i d i queste, no? dialogo 2. • All ora, vi ene Giovanni a fa re i compiti ogg i pomeriggio? • Se ri esce a trovare un passagg io, sì. • All ora faccio un sa lto al supermercato e vi compro una bust a per fare il budino. • Guard a che (1 )............... ...... ... ....... ... ............ .. ........... .. la va ni glia. (2) ... ........ ..... ........ .... . ............. ...... ........ ..... la vanig lia, ma porca miseri a, sono 1O an ni che va i a scuola, quando imparerai a parl are italiano una volta per t utte? • Senti ma; "(3).......................... .... ....... ..... ...... .. ... ... .... " rend e più l'i dea e lo d ico no t utti, va bene? • Sì, ma è sbagliato, si dice "(4) ... .. ... .......... ............ ...... ... ...................... " le fragole o "(5)........... .......... ....... .... ............. .. ... .........." le frago le, lo dovresti sa pere, no? • Dai, ma; non ro mpere almeno tu ... dialogo 3. • Ma non ti metterai mica quell a palandrana per uscire? • No, intanto palandrana lo dici a qualcun altro. È un vestito da sera un po' originale, t utto qui. • Un po' ori ginale? 8 2 edizioni Edilingua
• • Senti,
IL PIACERE
(1) .... ..... ....... ...... ..... ........ ... .................. .... . !
• (2) .... ...... .... ....... .. ........ ... ...... ....... .. ..... ... ..
pure, senti a me sembra ridicolo e io devo uscire con te.
' m,o . e ripeto, . " (3) .. .......... ... ...... ...... ... .. ..... ...... ...... ............ " e d eque ' I c he conta. • Ma ·1 I ves t't I o e • Beh, allora ci vai da sola alla festa, va bene? • Ah, "ci vado da sola alla festa"? Ma cos'è tutta 'sta polemica per un vestito, (4) .... .... .... ... ............. .. .... ..... ...... ......... ... .... , è questa la verità, eh? È tutto per colpa di quella lì, vero? • No, ma dai! Lo sai che come un mulo.
(5) .......... ... ..... ....... .................. .. .. .... .....
ma a volte sei proprio testarda
3) Scegliete uno dei tre dialoghi che avete appena ascoltato e a piccoli gruppi immaginate cosa è successo prima e dopo quella situazione.
Piacere e cibo 1) Quali espressioni usereste in italiano per esprimere il piacere culinario? A piccoli gruppi fate delle ipotesi e poi confrontatevi con gli altri compagni.
6'
N
6' N
2) Ascoltate un dialogo fra due amici e dite seri-
conoscete alcune delle espressioni utilizzate per esprimere il piacere del cibo. Confrontatele con le vostre precedenti ipotesi. 3) Ascoltate nuovamente il dialogo e rispondete alle seguenti domande. Poi confrontate le vostre risposte con quelle di un compagno. 1. Lo scorso fine settimana Paola si è fatta
3. Per riposarsi si sono a) bevuti una pennica.
b) una mangiata da nababbo.
_J _J
e) da nababbo.
_J
e) pennicati.
a) mangiare da nababbi.
2. Si sono a) tracannati dei tortellini. b) fatte dei tortellini. c) strafogati di tortellini.
b) fatti una pennica.
_J _J _J
4. Insomma, Paola e i suoi amici
_J
a) se la sono proprio goduta.
J
b) se la sono proprio goduto.
_J
e) si sono proprio goduti.
_J _J _J
4) La nostra vita moderna ci costringe a dei ritmi molto serrati, per cui spesso siamo costretti a mangiar male e di fretta, con conseguenze dannose per la nostra salute. Secondo voi, come si può riscoprire il piacere e il benessere derivati dal cibo? A piccoli gruppi, proponete delle idee, poi confrontatevi con gli altri compagni. Colori d'Italia
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0 s) Qui di seguito vi proponiamo una possibile soluzione: lo Slow Food. Leggete il testo e rispondete alle domande.
Lo Slow Food e il piacere del cibo La filosofia di Slow Food parte dalla riscoperta del piacere attraverso la cu ltura materiale. Il piacere è quello alimentare, dotto, sensibi le, cond ivi so e responsabile. Per avvicinarsi a questa conquista, che deve essere di tutti, bisogna innanzi tutto riflettere su lla lentezza, re cuperare ritmi esistenzia li compatibili con una qualità della vita che deve essere totale. Non è un'eresia dire che il piacere alim entare va democraticamente perseguito per tutti nel mondo, né è un'eresia lavorare perché anche i più poveri ne possano godere. Slow Food è un'associazione nata a Bra (Cu neo) e fondata da Ca rlo Petrini nel 1986.11 nome indica la necessità di dare la giusta importanza al piacere legato al cibo. Esso opera per la sa lvagua rdi a delle cucine loca li, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e anim ali a risch io di estinzione; sostiene un nuovo modello di agricoltura, meno intensivo e più pulito. Inoltre, afferma la necessità dell'educazione del gusto, per imparare a godere della diversità delle ricette e dei sapo ri, a rico noscere la varietà dei luog hi di produzione e degli artefici, a rispettare i ritmi delle stagioni e del convivi o. L'educazio ne al gusto rappresenta la migliore difesa contro la cattiva qualità e le frod i e come strada maestra co ntro l'omologazione dei nostri pasti.
Dire piacere alim entare significa ri cerca re le produzioni lente, ricche di tradizione e in armonia con gli ecosistem i, nel pieno rispetto del pianeta in cui viviamo; significa difendere i sape ri lenti, che scompaio no in sieme alle cult ure del cibo; significa lavorare per la sostenibilità delle produzioni alim enta ri e quindi per la sa lute della Terra e la felicità. Lentamente, Slow Food lavora per avere più bellezza, più piacere, più diversità nel
mondo. La sua missione è dunque la tutela e il diritto al piacere del cibo. Lo Slow Food si è sempre prodigato a ri affermare il principio del piacere, senza ambiguità e sottintesi psicanalitici, considerando la sua reintegrazione a tavola un elemento di civiltà. Di fronte a un militantismo che lo ha sempre ri tenuto un ced imento ai peggiori vizi borghesi, di fronte a una critica gastronomica che descrive i cibi come oggetti, e non coinvolge chi li degusta, la sua presenza nei discorsi a tavola suona come un richiamo alla concretezza. La serietà a tavola rende cred ibil e il giudizio a chi ignora le regole, le ri cette, i trucchi del mestiere; appare invece una commedia triste a ch i sa che la valutazione sensoriale senza comu nicare e senza condivid ere è una mania, un'ossessione. li piacere espresso, dunque, il piacere contagioso, restituisce al corpo che siede a tavo la tutta la sua vitalità, stimola l'intelligenza ad andare oltre le regole del codice gastronomico, è una sfida a tutte quelle discipline, come la dietetica, che sembrano farne a meno, e senza di esso non avrebbero ragion d'essere. Slow Food lavora da sempre perché sia ga rantito a tutti il diritto al piacere del cibo, dai bambini agl i anziani, in qualsivoglia situazione, dalle tavo le di casa all e mense di scuola e d'ospedale. Anche le tematiche più recenti del movimento, quelle della salvagua rdia, della responsabi lità, dell'educazione del gusto non sono mai disgiunte dalla ricerca del piacere, la so la molla capace di dare senso al quotidiano operare del gastronomo. Nello studio d i una ricetta come nel lavoro per sa lvare un formaggio a rischio di scomparsa il principio del piacere diventa una filosofia di vita, un edon ismo consapevole e finalizzato, mai fine a se stesso. Il piacere, però, si co nqu ista con il recupero della lentezza. «La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda all o stesso virus: la Fast Life, che sconvolg e le nostre abitudini, ci assa le fin nelle nostre case, ci rinchiude a nutrirci nei Fast Food» Queste parole cont enute nel Manifesto Slow Food la dicono lunga su l fatto che il movimento non è nato semplicemente per propagandare pasti dai ritmi tranqu illi. Altri e più ambiziosi sono da sempre i suoi obiettivi: «l'uomo sapiens deve recupe rare la sua saggezza e liberarsi dalla velocità che pu ò ridurlo a una specie in via d'estinzione contro la follia universa le della Fast Life, bisogna sceg liere la difesa del tranquillo piacere materiale. Contro coloro, e sono i più, che co nfondono l'efficienza con la frenesia, propo-
• niamo il vaccino di un'adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento)). Non era così scontato, all a fine del 1987, riflettere sui guasti della velocità, invitare a un diverso uso del tempo, distinguere fra efficienza e frenesia. Invitando a ral lentare, Slow Food invita a guardarsi intorno con più interesse, ad ascoltare le voci degli uomini e delle cose, a cogliere i dettagli: in una parola, a pre-
IL PIACERE
sta re più attenzione al mondo, ad apprezzarne i sapori. Perché, a ben vedere, la contrapposizione non è tanto fra slow e fast, ma piuttosto fra attenzione e distrazione; e la lentezza, più che con la durata, ha a che fare con la capacità di distinguere e di valutare, con l'acquisizione di uno spirito critico, con la propensione a co ltivare il piacere attraverso il gusto. Adattato da http://associazione.slowfood.it
Che cos'è lo Slow Food?
Qua li sono i concetti al la base della sua filosofia?
b
Che cosa si prefigge di raggiungere?
Che valore dà al cibo?
Che significato assume il piacere?
Come si può recuperare la lentezza?
f
Come si può riassumere la sua filosofia?
6) Discutete ora dello Slow Food e della sua filosofia. Utilizzando le risposte date, confrontatevi con il resto della classe e dite se condividete la filosofia dello Slow Food, motivando le vostre opinioni.
Colori d'Italia
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!I 7) A piccoli gruppi, fate delle ipotesi sulla relazione fra il cibo e la prevenzione di alcune malattie, poi confrontatevi con gli altri compagni. Consultate, anche a casa, la sezione Materiali e attività
supplementari (pagina 94) o fate una ricerca in Internet.
5 Lettura 1) Leggerete ora un articolo tratto da Adnkronos Salute, che riporta una ricerca italiana svolta dal nutrizionista Francesco Sofi e dalla sua équipe. Dopo averlo letto, rispondete alle seguenti domande. a) Su che cosa si basa la ricerca svolta dall'Università di Firenze?
b) Che cosa si intende per dieta mediterranea?
c) Contro quali malattie ci protegge la dieta mediterranea?
d) Che cosa rivela la ricerca svolta dall'Università di Firenze?
e) Che cosa propone di fare il nutrizionista Francesco Sofi?
Dieta mediterranea scudo contro Alzheimer, Parkinson e tumore L'Università di Firenze, analizzando 12 studi internazionali, ha rilevato che fra i più rigorosi "fedeli" a un regime povero di carne, formaggi e latticini si registra un calo del 9% della mortalità generale. Roma, 12 set. - (Adnkronos Salute) - È nella dieta mediterranea il segreto della longevità . Il menù tipico delle popolazioni che si affacciano sul "Mare Nostrum" si rivela anche uno scudo contro malattie come il Parkinson, l'Alzheimer e i tumori. La buona notizia per i golosi di pasta, pizza, pesce, frutta e verdure arriva da una meta-analisi tutta italiana, condotta analizzando 12 studi internazionali su circa 1 milione e mezzo di
persone per 18 anni. li lavoro, firmato dal team di Francesco Sofi, nutrizionista dell'Università di Firenze, è pubblicato su Bmj. «Si tratta del primo studio condotto analizzando osservazioni su un così largo numero di persone. Da tempo - spiega Sofi all'Adnkronos salute si parla dei benefici della dieta mediterranea, ma noi volevamo cercare di quantificarli». Un conto è dire di mangiare mediterraneo, un altro è seguire un'alimentazione rigorosa e "a prova" di nutrizionista. «Ebbene, sembra proprio che una regolare adesione ai dettami della dieta mediterranea, ricca di olio d'oliva, carboidrati, frutta, verdura e pesce e con
• un moderato consumo di vino rosso ai pasti, protegga contro una serie di malattie croniche, dalle cardiopatie ai tumori, ma anche dai "mali" tipici della vecchiaia come Parkinson e Alzheimer», prosegue il nutrizionista. «Un punteggio basato sul rispetto del menù mediterraneo DOC potrebbe essere usato come efficace misura preventiva per ridurre il rischio di morte prematura», aggiunge. I ricercatori dell'Università di Firenze hanno realizzato una tabella per quantificare il grado di adesione al regime alimentare di tipo mediterraneo. Poi hanno preso in mano 12 ricerche internazionali per analizzare l'effetto di una dieta mediterranea DOC. Un lavoro che ha portato a una conferma dei benefici indicati da medici e nutrizionisti, poiché ha rilevato che aumentando l'aderenza a questo regime alimentare («che deve essere povero di carne, formaggi e latticini», raccomanda Sofi), si accrescono i vantaggi per la salute.
IL PIACERE
della mortalità generale, del 9% di quella legata a cause cardiovasco lari, una riduzione del 13% dell'incidenza di Parkinson e Alzheimer e del 6% per i tumori», prosegue il ricercatore. Dunque l'analisi promuove ancora una volta la dieta mediterranea, evidenziando ulteriori interessanti vantaggi. «Piuttosto che limitarsi a dare vaghi consigli ai pazienti conclude Sofi - sarebbe utile stilare una lista precisa di quella che si è rivelata una dieta alleata della longevità. A questo punto pensiamo di continuare a lavorare su questo tema, per mettere a punto raccomandazioni più dettagliate e utili a medici e pazienti».
«Abbiamo scoperto che fra i più rigorosi "fedeli" della dieta mediterranea si registrava un calo del 9%
m2)
Conoscete altre ricerche che dimostrino come il cibo possa prevenire l'insorgenza di altre malattie? Discutetene insieme. Consultate, anche a casa, la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 94) o fate una ricerca in Internet.
6 Riflessione linguistica 1) Catalogate le espressioni contenute nella casella, che spesso richiedono il congiuntivo, secondo le categorie elencate nella tabella qui sotto. Alcune espressioni possono essere inserite in più categorie.
leggere • piaci • ti • a te • era piaciuto • i gialli di Agatha Christie • molte persone • sua madre • piacerebbe Lucia • è piaciuta • Valeria • questa proposta di lavoro • piace • una gita in campagna • Franco ci • piacciono • piacerà • visitare nuove città • piaceva • le • il mio ragazzo • piaccio • vi • gli le moto veloci • fossero piaciuti • piaccia • a lui • viaggiare • a lei • il mio insegnante di yoga • a noi suonare il piano • Palazzo Pitti • la cucina mediterranea • piacevano • la visita al museo pronome sintagma nominale riferito personale indiretto atono a persona sua madre
ci
pronome personale indiretto tonico
piacere
sintagma verbale
a te
piaci
viaggiare
verbo
sintagma nominale singolare
sintagma nominale plurale
questa proposta i gialli di Agatha di lavoro Christie
Colori d'Italia
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2) Riferendovi alla tabella appena completata, scrivete un esempio per ognuna delle seguenti strutture, completando le frasi. Attenzione: usate una sola volta tutte le forme del verbo piacere! 1 a.
A+ SN riferito a persona+ (non)+ piacere+ SN singolare A Lucia non è piaciuta questa proposta di lavoro.
1b.
SN singolare+ (non)+ piacere+ a+ SN riferito a persona Questa proposta di lavoro non è piaciuta a Lucia.
2a.
A+ SN riferito a persona+ (non)+ piacere+ SN plurale ........ mio ragazzo .. ... ... ...................... .... .. i gialli di Agatha Christie.
2b.
SN plurale +piacere+ a+ SN riferito a persona I gialli di Agatha Christie ....... ........... ... ...... .. .
3.
(Non)+ Pronome personale indiretto atono+ piacere+ SN singolare ...... Vi .... ... ....
4a.
.... una gita in campagna?
Pronome personale indiretto tonico+ (non)+ piacere+ SN singolare Se non sbagl io, a te .. .
4b.
..... Palazzo Pitti.
SN singolare+ (non)+ piacere+ pronome personale indiretto tonico
Se non sbaglio, Palazzo Pitti ......... ................. .
Sa.
A+ SN riferito a persona+ (non)+ piacere+ SV molto viaggiare.
Credo che .... ..... sua madre ..... .
Sb.
SV +(non)+ piacere+ a+ SN riferito a persona
. molto ........ sua madre.
Credo che ..... ... ............. .... ...... ..... .... ... .. .. ........ .
6a.
(Non)+ Pronome personale indiretto atono+ piacere+ SV + SV + SV Mi ricordo che ..
6b.
..... leggere, .
Pronome personale indiretto tonico+ (non) + piacere+ SV + SV + SV Mi ricordo che .................. .... ... ........ ......... .. .... .
6c.
SV + SV + SV +(non)+ piacere+ pronome personale indiretto tonico
Mi ricordo che leggere,
7a.
(Non)+ Pronome personale indiretto atono+ piacere+ SN singolare+ SN singolare+ SN singolare Pensavo che ..
7b.
.... . molto ....
... ...... .... , ......... .. .. ... ..
A+ SN riferito a persona+ (non)+ piacere+ SN riferito a persona .. mio insegnante di yoga ...
SN riferito a persona+ (non)+ piacere+ a+ SN riferito a persona .... mio insegnante di yoga.
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.......... e ... .
SN singolare+ SN singolare+ SN singolare+ (non)+ piacere+ pronome personale indiretto tonico
Pensavo che Palazzo Pitti, ............ .. ....................... e ........... ............ ..........
Sb.
.... e ..
Pronome personale indiretto tonico+ (non) +piacere+ SN singolare+ SN singolare+ SN singolare Pensavo che .....
7c.
..... molto Palazzo Pitti, .....
edizioni Edilingua
..... molto .
• 9a.
IL PIACERE
A+ SN riferito a persona+ (non)+ piacere+ SN plurale . ... .. ... Franco ......... .. .... .. .... ..
9b.
SN plurale+ (non)+ piacere+ a+ SN riferito a persona .. .. ...... .. ....... a
(Non)+ Pronome riflessivo+ piacere Vedrai che ....... . (Non)+ Piacere+ a+ SN ... . molte persone.
A+ SN +(non)+ piacere
A .. ............ .. (Non)+ Pronome personale indiretto atono+ piacere Secondo me .. .. ..... piaccio. 12b.
pron. pers. indiretto tonico+ (non)+ piacere Secondo me ................................. .. (Non)+ Piacere+ pron. pers. indiretto tonico Secondo me ....
........ a lui.
SN = Sintagma nominale SV = Sintagma verbale
3) Sulla base di questi esempi, riuscite a scrivere le regole d'uso del verbo piacere?
4)0sservate gli esempi che avete scritto nella tabella dell'attivitĂ 2. A gruppi riflettete su lla posizione del complemento indiretto e del verbo piacere all'interno della frase. Notate differenze di significato nel messaggio trasmesso? Alla fine della discussione, confrontatevi con il resto della classe.
5) Usate gli e lementi degli esercizi precedenti e raccontate una storia al passato usando il verbo piacere. Come funziona questo verbo nei tempi passati composti? Colori d'Italia
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6) Nel dialogo fra Paola e José abbiamo incontrato dei verbi usati per esprimere il piacere e il godimento. Ve li riproponiamo qui di seguito. Provate a spiegarne il significato. Successivamente, completate l'esercizio, inserendo il verbo più adatto. In qualche contesto può essere inserito più di un verbo.
abbuffarsi • mangiarsi • godersela • spassarsela • tracannarsi • strafogarsi rimpinza rsi • godersi • divertirsi • godersela
a) • Perché la mia amica non ............ .... ...... ...................... ... ............... (1) più la vita? Ha solo 20 anni e ha deciso di sposarsi. Il problema è che da quando si è sposata sembra aver deciso di vivere come una casalinga di 90 anni invecchiata male! Praticamente non fa niente senza il marito. • Ma secondo me loro stanno bene così. Non a tutti piace uscire. La tua amica evidentemente la vita ........ .. .................................................. (2) in casa con il marito!
b) • ... .... .. .................... . mai .... ................... .......... (3) una intera scatola di ventiquattro Ferrero Rocher in mezz'ora? No? Be; io l'ho appena fatto e non contenta ho aggiunto anche un pacchetto di cracker e sei Baci perugina! E non mi sento nemmeno scoppiare, questo è il bello! Potrei andare avanti! • Una volta mi è capitato insieme ad una mia amica. Eravamo in pasticceria e ................................................... .. ... ......... (4) di bignè. È stato fantastico!
c) Ragazzi, perbacco quanto avete bevuto! Ma non vi faranno sudare tutte quelle birre che .. .. ................... . .. .. .. ........... .... ...... ........ ... (5)7
d) La prima estate dopo il primo anno di università, .............. ................ proprio ................... ....... ....... (6)! Non ho pensato a niente, solo a .. .............................. ... ...... .......... ........... (?)! La mattina mi sedevo davanti a MTV, facevo colazione alle 10.00 e il pomeriggio ................................................. ............ (8) un mondo a non far niente sulla spiaggia.
e) Un po' di pane e Nutella? Che vuoi che sia? Anch'io ieri .......... ............. .......... .. ..................... ..... (9) di schifezze che danno con i drink, ma sono convinta che quando ci si concentra solo su un alimento non sia poi tanto un'abbuffata . Abbuffata è quando inizi con sei fette di pane e Nutella, continui con le patatine, sfondi la scatola di gelato, ............... .. ............. .. .. ............. ............... (1 O) con la pasta avanzata a mezzogiorno e ti fai due crèpe, ma cosa vuoi che sia? Niente! Adattato da Internet
•
IL PIACERE
7) Osservate i seguenti contesti. Secondo voi il messaggio comunicato è lo stesso nei contesti delle due colonne o pensate che ci sia una differenza? Se sì, quale? Discutetene a piccoli gruppi. 1. Ah, che fame che ho. Mangerei una pizza!
Ah, che fame che ho. Mi mangerei una bella pizza!
2. Faceva un caldo da morire. Fortunatamente abbiamo trovato un locale aperto e abbiamo bevuto una birra fresca .
Faceva un caldo da morire. Fortunatamente abbiamo trovato un locale aperto e ci siamo bevuti una bella birra fresca. ,,- - - -- - -- - - - - .
3. Ieri io e Luisa siamo andati a trovare la nonna e abbiamo fatto una passegg iata in campagna.
Ieri io e Luisa siamo andati a trovare la nonna e ci siamo fatti una passeggiata in cam pagna .
8)0ra provate a creare dei contesti, utilizzando i verbi dell'esercizio 6. 1 . ..... .. ... .. .... ..... ... . .. .......................... . .... ......... ....... ......................... ... ... .............. .... ... ................. ... .
2 . ....... .. .. ... .. .... ....... .......... ..... ... ......... ......... ........ ..... ....... ...... .... ...... .. ... ..... .. .... .. ........ .... .. .. ..... ........ .
3 . ........ .... .......... .. .... .... .... .. ..... ..... ..... ....... .. .. ............. .. .... ....... .. .......... ... .... .... ..... .... ... ..... ... ....... ...... .
4 . ... ..... ..... ... ....... .... ....... ....... ......... ....... .. ..... ........... ... .... ........ ... ..... .... ... ... ......... ... .... . ....... ...... .. ..... . .
s. ··· ·········· ··········· ····· ······ ·· ········ ········ ·· ··········· ··· ······· ···· ······· ········ ··· ····· ·········· ··· ····· ········· ······· ········· ·
6 . ......... .. .... .... .. .. ....... ..... .... ........ .... ....... ... .... ... ... .......... ..... ...... ........ ... .... ..... .... .... ... ... ......... .. .. ... .. .. .
Colori d' Italia
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9)Come nell'esercizio precedente, vi proponiamo altri verbi uniti a delle particelle pronominali. Provate a spiegarne il significato. Poi completate l'esercizio, utilizzando i verbi nel riquadro. In un solo caso è possibile usare un verbo più di una volta.
cavarsela
prendersela
entra rci
andarsene
farcela
starci
a) • Ma che .... ........... ................................... .. ..... ........ (1) la vita privata di un politico con la sua funzione pubblica? • E no, invece ........ .................... ..... ................................ (2), proprio perché è un uomo pubblico! b) • Che ne dite di rileggere i classici per ragazzi? Mi è venuto in mente, perché oltre ad averli dimenticati o a non averli letti, vorrei fare un ripasso per consigliarli al mio bambino. • Ma che bel l'idea! e
lo .. ........ ......................................... .. .... .. .. .... (3) assolutamente!
c) • Ma che fine hai fatto poi ieri sera? All'improvviso non ti ho più visto. • Ma senti, mi stavo annoiando da morire e .. ... .......... ................. .... .. ......................... (4) . d) • Ehi, non ti sarai mica offeso? • Be: credo che certe cose non si dicano! • Ma dai, non ..................... ...... .......... .... ............... ........ (5), stavo solo scherzando! e) • Com'è andato l'esame? • ... ... ...... ..... ... ... ......... ... ............. .. ............... (6)
per un pelo! Fortun atamente mi ha fatto so lo domande che sapevo!
f) • Scusami, ma proprio non ... .................. .... ... ........ .... ..... ................... (7) a venire stasera. Ti dispiace se ci vediamo un'altra volta?
Date ora una definizione dei verbi. Che cosa significano? In che contesti si usano?
Cavarsela
Prendersela
Entrarci
Farcela
Andarsene
~-----,...--~-~":lll-la::l_____ Starci
iii'.:litgr.ll!----.,,,,
lil'!ll1. ._ _ _
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edizioni Edilingua
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IL PIACERE
• 8 Facciamo il punto In piccoli gruppi, sulla base della tabella che avrete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo poi riferirà al resto della classe e all'insegnante. Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 6? 1. Definire che cos'è il piacere.
*
** ***
2. Esprimere il mio punto di vista sui possibili nessi tra il piacere e altri elementi, per esempio il cibo, l'arte, la salute ecc. 3. Identificare il tipo di connotazione emotiva di una breve conversazione orale. 4. Esprimere e identificare possibili soluzioni per riscoprire il piacere e il benessere derivati dal cibo e formulare ipotesi sulla relazione fra il cibo e la prevenzione di alcune malattie. 5. Formulare e applicare le regole d'uso del verbo piacere e usate i verbi pronominali che consentono di esprimere il piacere e il godimento.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specificare quali sono le difficoltà) ** sì, ma con qualche difficoltà (specificare quali sono le difficoltà) *** penso di aver raggiunto l'obiettivo a) Quali sono stati gli aspetti più difficili dell'unità?
b) Perché erano così difficili? Quali strategie hai utilizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagni hanno utilizzato strategie diverse?
=
················································································· ·······································································
::xi
=
c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità?
:a: ::g ::X
d) Che cosa non ti è piaciuto?
::i:
::::s :::1i
e) Che cosa cambieresti?
f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità?
Colori d'Italia
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~-
Materiali e attivitĂ lSUJ?Rlementari
-
f:j colori-ditalia.blogspot.com 1
Il sito dell 'associazione no-profit Slow Food, fondata da Carlo Petrini, si pone l'obiettivo di promuovere nel mondo il cibo buono, pul ito e giusto. Il sito di Dieta Mediteranea Italia, un prezioso spazio d i informazione non solo sugli alimenti per la dieta mediterranea, ma su tutto quanto vi ruoti attorno: politiche stata li ed europee, eventi, studi, ricerche, ecc. I siti dell 'Enciclopedia Treccani su ll'uso del dativo-etico e della struttura tematica nella lingua italiana.
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edizioni Edilingua
Unità
e
LA RABBIA
Mauro Gobbo, La rabbia
Leggete gli obiettivi dell'unità e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unità sarete in grado di:
Obiettivo
Data
Come ho raggiunto l'obiettivo
Formulare una definizione personale dell'emozione della rabbia. Identificare e riassumere in punti principali la storia della mafia siciliana e della lotta alla mafia. Esprimere e identificare possibili soluzioni per rendere utile e costruttiva l'emozione della rabbia, al fine di costruire una società migliore. Preparare e presentare una lezione sulla lotta alla mafia e/o sulla legalità in una scuola. Formulare e applicare le regole d'uso di alcune costruzioni passive. Colori d'Italia 95
2 Scoperta - Brainstorming 1) A coppie, discutete liberamente su che cosa vi viene in mente pensando alla rabbia. Cercate di scrivere quante più idee possibili. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
Un'ingiustizia
······
....
······
'·------·) · · · · · · · · ·
RABBIA
············ ...
....
... ···
······················· ..
....
--)
___...,
)
.,
·· ...
···· ... ·· .. Il divario tra il Nord e il Sud del mondo
2) Con l'aiuto dell'insegnante, interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee.
3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
1 2 3 4 5
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LA RABBIA
> Discussione Da cosa viene provocato il sentimento della rabbia? Provate a fare esempi specifici di situazioni che hanno scatenato una reazione di rabbia. Confrontatevi con un compagno, prendendo spunto dai seguenti suggerimenti. 1. Pensate a un evento del passato, vissuto da voi in prima persona o da qualcuno che conoscete. 2. Pensate a un fatto di cronaca. 3. Pensate a un grande evento nazionale o internaziona le. 4. Pensate a uno dei grandi problemi che l'uomo non è ancora stato in grado di risolvere. Nei casi a cui avete pensato il sentimento della rabbia ha prodotto effetti positivi o negativi? Era giustificato? A livello sociale ha comportato cambiamenti rilevanti?
La mafia o le mafie? 1. Avete mai sentito parlare della mafia? Che cosa associate a questa parola? Conoscete lo scrittore Roberto Saviano? Avete mai visto il film Gomorra? La mafia è una singola organizzazione o ci sono varie organ izzazioni criminali mafiose? 2. Avete mai sentito parlare delle seguenti organizzazioni criminali?
S.~!_,
Cosa Nostra
GMNO PIUX
Sacra Corona Unita
Camorra
'Ndrangheta
m
Conoscete la storia di Cosa Nostra? Consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 108) o fate una ricerca in Internet. Ora ci concentreremo su lla storia della mafia siciliana. Che cosa si intende per Cosa Nostra? Ne avete mai sentito parlare? Discutetene a piccoli gruppi, poi confrontatevi con il resto della classe. Cerchiamo di ricostrui re le tappe principali della storia del la mafia siciliana. Qui di seguito vi proponiamo delle schede suddivise in quattro periodi. Formate dei piccoli gruppi e sceg liete una scheda. Successivamente, a casa, fate una ricerca in Internet, rispondendo alle domande della scheda. In classe, poi, ogni gruppo riferirà i risultati della propria ricerca, ce rca ndo così di ricostruire la storia di Cosa Nostra . Nella sezione Materiali e attività supplementari e su l nostro blog abbiamo segnalato link, titoli di film e riferimenti bibliografici per aiutarvi nella ricerca, o per approfondire le varie tematiche trattate in questa sezione. Colori d'Italia
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"·
:
410@Ei,i,ilifiBl,1,t·il•·iAl@dfHiHf ~ a) Quando nasce Cosa Nostra? ..... ... ..... ... ....... ......... ... .... ... .... ...... .. ... ..... .. .
b) Da q uale categoria sociale e dove nasce? .... ... ... .. ..... ..... ... .. ............ ... ... .
e) Durante la Grande Guerra perché mo lti te rreni vengono ad ibit i al pascolo?
d) A chi si rivo lgo no i gra ndi pro priet ari t erri eri che hann o subit o furti di bestiame e perché? ... ...... .. .... .... .... .. .
e) Perché il prefetto Cesa re Mo ri viene inviat o in Sicil ia da Mussolini e quando? .. ...... .. .... .... .... .... ............ .... .. .
f) Per quale m otivo viene m esso a riposo nel 1929? ...... ..... ....... ... ... ... .. ... .......... ... ... .... .... ........ ... ..... .... ... ... .
g) In che m odo mo lt i verti ci di Cosa Nostra cerca no di mettersi in sa lvo durante l'azione di Mori? ......... ..... ..... . .
8§31Mlii·li,,hi,fNMi#PiiiPff:@i~ a) Che cosa si intende per g uerre di mafi a? ... ... ... ............... .. ...... ... .. .. ... ..... ... ...... .... ..... ..... ................ ...... .. .
b) Chi so no i nemici? .. ... ........ .......... ... ... ......... ......... ..... ... .... ..... ... ..... ... ... ... .. .... ....... ....... ........ ... ... ...... .... .
e) Attorn o a che cosa si sviluppa la prim a guerra di mafi a? ......... ... ... ...... .... .... ... ........... .. .... .... ..... ..... ... .... ... .
d) Com e t ermin ano i processi co ntro la m afi a celebrati in quel peri odo? ... .. ............ ...... .. ... ... ................. ..... .. .
e) Tra chi si co mbatte la seconda guerra di mafi a e perché? .... ..... ........... .... ... .. .... .... .. ... ...... .. .. .... ... ..... ... ........ .
f) In generale chi ne sono le vittime? .. .............. ... ............ .. .. ... .. .. .............. .... ...... .... ... .... ...... .... ..... .......... ... .
g) Chi è il Generale Da lla Chiesa? .. .... ... .. ................... ...... .......... .. ..... ........ ..................... .... ...... ....... ...... .. .
::
@ii+Mfi,Ol,,H&IIOOWt·l,ti·ffl•,,fiHMk!Ma: a) Chi pensa di istituire un poo l di magistrati antimafi a a Palerm o, quando e perché? ....... ............ .... ..... ... ... .
b) Da chi è costitu it o il pool? ......... .... ..... ..... ....... .............. .. .. . .. ....... ..... .. ......... ..... .. ...... ...... ..... .......... .... .
e) Che ru o lo gioca no i pentiti di mafi a? ... .... .. ... .. ..... .. .... ........... .... ............ .... ...... ....... ....... ...... ......... .... .. . .
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LA RABBIA
d) Quando inizia il processo di primo grado istruito da l pool antimafia? .... ... ...... ...... .... .. ...... ..... .. ............. .... .
e) Che cos'è il maxiprocesso? ... ......... ..... .. .... ........................... .. ... ... ....... ... ... ........ .. .. ... ...... .... .. ... ... .... .. ..... .
f) Sulle rivelazioni di chi viene istru ito il maxip rocesso? .. .. ....... ....... .. .. .. .. ...... ... .... ...... .... ... ...... ......... ...... ... .
g) Che cosa stabilisce la sentenza della Corte di Cassazione e quando viene emessa? ................................ .. .
h) Che cosa rappresenta questa sentenza per Cosa Nostra? ...... .. ... .................... ..... .. .... ... .. ..... ...... .............. .
CNEIIH·i·Ht!ii·Ml~@!Eii11tik!MMl,,H,1@$11iffiNlij\it·htt a) Come reagisce la Mafia? .... .. ....... ..... .... .. .... ...... .... ..... .. .. ... ... ...... ..... .... .. .
b) Che cos'è la Strage di Capaci e quando avviene? .... ...... .. ..... ....... .. ... ...... .
e) Che cos'è la Strage di Via D'Amelio e quando avviene? ..... ...... ..... ....... .... .
d) Che misure vengono adottate dallo Stato ita liano dopo queste stragi? ... .... ....... ..... ..... .... .... .. ..... ...... ..... .
e) Quando vengono catturati Totò Riina e Bernardo Provenza no? ... .......... ...... ... ...... .... ...... .. ........ .. ...... ... .. .
1) Vi proponiamo ora una breve biografia di Giovanni Falcone. Leggete il testo e completate la tabella, scrivendo in ognuna delle caselle una breve descrizione dei fatti principa li occorsi in quel determinato anno. (10-15 parole al massimo per casella).
Giovanni Falcone 1939-1992 Giovanni Falcone è stato uno dei magistrati ita lian i padri della lotta alla mafia ed è considerato un eroe italiano. Nacque a Palermo il 18 maggio 1939. Frequentato il liceo classico "Umberto" e dopo una breve esperienza all'Accademia Navale di Livorno, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, laureandosi nel 1961. Nel 1964 fu nominato giudice. Successivamente divenne procuratore distrettuale, approdando
infine nella sezione pena le del tribunale di Palermo. Subito dopo l'assassinio del giudice Cesare Terranova, Falcone in iziò a lavorare nel ramo investigativo dell'Ufficio istruzione di Palermo. Nel magg io del 1980 gli fu assegnata l'inchiesta sul grande t raffico di eroina che dalla Sici lia veniva contrabbandata a New York.
Colori d' Italia
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Nel 1983 Antonino Capon netto successe al capo dell'Ufficio istruzione di Palermo Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia. Questi concepì la creazione di un pool di pochi magistrati che, così come era stato sperimentato nel contesto della lotta al terrorismo, potessero occuparsi dei processi di mafia, esclusivamente e a tempo pieno, col vantaggio di favorire la condivisione delle informazioni tra tutti i componenti, minimizza ndone i rischi personali, e di garantire una visione più ampia ed esaustiva di tutte le componenti del fenomeno mafioso. Falcone venne così scelto da Caponnetto come uno dei magistrati del pool antimafia, insieme ai suoi colleghi Paolo Borsellino, Giuseppe di Lello e Leonardo Guarnotta. La validità del nuovo sistema investigativo si dimostrò da subito indiscutibile, divenendo fondamentale per ogni successiva indagine, negli anni a venire. Va tuttavia sottolineato che una vera e propria svolta epocale alla lotta alla mafia sarebbe stata impressa dalle rivelazioni di Tommaso Buscetta, il quale, dopo essere stato arrestato il 24 ottobre in Brasile, venne estradato in Italia, cominciando a collaborare con Falcone alla ricostruzione giudiziaria dell'organizzazione e della struttura di Cosa Nostra.
Il 30 luglio Falcone ri ch iese di essere destinato a un altro ufficio, ma Meli, ormai in aperto contrasto con il magistrato, sciolse ufficialmente il pool. Un mese dopo Falcone ebbe l'ulteriore amarezza di vedersi preferito Domenico Sica alla guida dell'Alto Com mi ssa riato per la lotta alla Mafia. Nonostante gli avvenimenti, tuttavia, Falcone proseguì ancora una volta il suo straordinari o lavoro, rea lizza ndo un'importante operazione antidroga in collaborazione con Rudolph Giuliani, allora procuratore distrettuale di New York.
Le inchieste del pool portarono così a costituire il primo grande processo contro la mafia, che reagì bru ciando il terreno attorno ai giudici: dopo l'omicidio di due stretti collaboratori di Falcone e Borsellino, nel 1985, questi furono prelevati nel mezzo della notte e insieme con le loro famiglie furono trasferiti nel ca rcere di massima sicurezza dell'Asinara, dove gettarono le basi dell'istruttoria.
Giovanni Falcone ven- i;:a--=.·~ - -~ -rs:;,ne ucciso da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 sull'autostrada per Palermo, all'altezza dello ~SlaN svincolo di Capaci. Stava tornando da Roma. li jet di servizio era atterrato pochi minuti prima. Alle ore 17:58 una carica di ~ - cinque quintali di tritolo -~~~. posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale venne azionata da Giovanni Brusca, il sicario di Totò Riina, uccidendo Falcone, sua moglie e gli agenti della scorta.
Nel dice mbre 1986 Borsellino venne nominato Procuratore della Repubblica di Marsala, lasciando il pool, mentre Caponnetto si apprestava a lasciare l'incarico per ragioni di salute e raggiunti limiti di età. Alla sua sostituzione vennero candidati Falcone ed Antonino Meli. Nel settembre 1987 fu nominato Meli, la cui scelta fu motivata in base alla mera anzianità di servizio, piuttosto che alla maggiore competenza effettivamente maturata da Falcone. Ciò innescò amare polemiche e venne interpretato come una possibile rottura dell'azione investigativa. Insediatosi nel 1988, Meli finì con lo smantellare il metodo di lavoro intrapreso dal pool, riportandolo indietro di un dece nnio. Da qui in poi Falcone e i suoi dovettero fronteggiare un numero sempre crescente di ostacoli alla loro attività. Persino la Cassazione sconfessò l'unitarietà delle indagini in fatto di mafia affermata da Falcone.
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edizioni Ed ilingua
Il 21 giugno 1989 Falcone divenne obiettivo di un at tentato presso la sua villa al mare all'Addaura, fortunatamente fallito, la cui dinamica esatta è rimasta da accertare. Ma intanto al Palazzo di Giustizia di Palermo aveva preso corpo la nota vicenda del "corvo": una serie di lettere anonime diffamatorie verso Falcone e i suoi colleghi. Una settimana dopo l'attentato Falcone fu nominato procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica e nel gennaio del 1990 coordinò un'altra importante inchiesta sul traffico di droga tra la Colombia e la Sicilia. In seg uito gli fu proposta la direzione della Sezione Affari Penali del Ministero di Giustizia, che accettò.
Va infine ricordato che a Falcone, in Sicilia e nel resto d'Italia sono state dedicate molte scuole e strad e, nonché una piazza nel centro di Palermo. A Falcone e al suo co llega Borsellino è stato dedicato anche l'Aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Un albero situato di fronte l'ingresso del suo appartamento, in via Emanuele Notarbartolo a Palermo, raccoglie messagg i, rega li e fiori dedicati al giudice: è l'albero Falcone.
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LA RABBIA
1939
1961
1964
1980
1983
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1992
2) Scegliete l'opzione corretta in base al testo che avete appena letto. Attenzione: alcune delle opzioni presentate sono grammaticalmente inesatte! Dopo aver risposto alle domande, sottolineatele e provate a spiegare qual è l'errore. Nel 1980 ) a) Falcone ebbe assegnat o un'importante inchiesta internaziona le. b) Falcone decise di partire per g li Stati Uniti. c) Falcone fu assegnato a gestire un traffico di eroina. d) a Falcone fu assegnata un'importante inch iesta internazionale. e) nessuna di queste risposte. ~=c...__N_e_l _ 19_8_3_F _a_lc_o_ m_e_, e:) a) venne invitato a partecipare ai lavori del pool antimafia. b) venne rapito e rilasciato dopo diversi mesi. c) venne successo al capo dell'Ufficio istruzione di Palermo. d) creò un pool antimafia. e) nessuna di queste risposte. Le dinamiche dell'attentato del 1989 al l'Addaura ) a) furono accertate. b) sono ancora da accertare. c) hanno da accertare. d) vengono accertate. e) nessuna di queste risposte.
Q
Nel 1990 a Falcone ) a) venne uccisa la sorella. b) fu chiesto se avrebbe voluto dirigere la Sezione Affari Pena li del Ministero di Giustizia. c) fu proposto come Ministro della Giustizia. d) fu proposto la direzione della Sezione Affari Pena li del Ministero di Giustizia. e) nessuna di queste risposte. Colori d' Italia
101
t3,
Secondo l'ultimo paragrafo del testo, Falcone ) a) va a ricordare come una figura eroica della storia italiana. b) viene a ricordare come una figura eroica della storia italiana. c) va ricordato come una figura eroica della storia italiana. d) resta da ricordato come una figura eroica della storia italiana. e) nessuna di queste risposte.
5 Ascolto
>
Discussione
1) Secondo voi la rabbia è sempre distruttiva? Può essere convertita in una forma di lotta utile e costruttiva? Se sì, in che modo? Provate a parlarne con un compagno e poi confrontate le vostre idee con il resto della classe. Vi proponiamo ora un ascolto in cui Sonia Alfano, Rosanna Scopelliti e Salvatore Borsellino, tutti familiari di vittime di mafia, parlano a degli studenti in una scuola calabrese.
Z Consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 108) per vedere sul nostro blog il video dell'incontro.
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W
2) Ascoltate una prima volta e focalizzate la vostra attenzione anche sul tono di voce di chi parla, provando a descrivere in che modo cambia. Poi confrontatevi con gli altri compagni.
Per chi guarda il video, quali gesti del corpo ed espressioni del volto dei protagonisti a vostro parere esprimono la rabbia?
fà\
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3) Ascoltate di nuovo, o guardate di nuovo il video, e rispondete alle seguenti domande. Poi confrontatevi con il resto della classe. a) Che cosa vog liono suscitare nel pubblico i protagonisti?
b) In che modo trasformano la loro rabbia?
c) Raccontando degli eventi drammatici che hanno riguardato i propri familiari, i protagonisti non si commuovono, non piangono. Mostrano quasi distacco. Perché?
102
edizioni Edilingua
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LA RABBIA
d) Sonia si commuove mentre chiede di non rassegnarsi, non mentre racconta di come sia stato trucidato suo padre. Perché?
e) Perché hanno scelto un pubblico molto giovane?
www.Antimafia.Tv
[Cagliari - Sardegna]
Ci sono esempi nel nostro paese di movimenti o associazioni che trasformano o hanno trasformato la rabbia in forma di lotta, per costruire una società migliore. A piccoli gruppi fate una ricerca in Internet su una delle associazioni qui suggerite. Parlatene e poi confrontatevi con gli altri gruppi. Imuremrnort vtttJme Innocenti della mafia
6 Output - Produzione orale
m In questa unità avete imparato alcuni concetti in merito ai temi delle mafie e della legalità nel contesto culturale italiano. Ora preparatevi a condividere quanto appreso! Potete consultate la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 108) per aiutarvi nella creazione dell'attività.
1) Immaginate di essere stati invitati da una scuola a presentare qualche informazione sul tema della mafia e/o della legalità a una classe. Preparatevi a questo incontro lavorando a piccoli gruppi. Scegliete il vostro pubblico. È una classe di scuola elementare, media o superiore? Di che tipo di istituzione si tratta: università, centro culturale, scuola professionale o circolo ricreativo? Attenzione: la scelta del vostro pubblico determinerà i materiali e le modalità di svolgimento della vostra lezione. In una frase al massimo, descrivete in modo generale il vostro pubblico.
Colori d'Italia
103
o.
2) Ora che avete identificato il vostro pubblico, provate a formulare due obiettivi generali per la lezione. Utilizzate il modello seguente, usando verbi come quelli suggeriti nel riquadro.
applicare • utilizzare • valutare • riconoscere • spiegare • cambiare • scegliere • mettere in relazione formu lare • identificare • illustrare • classificare • interpretare • criticare • definire • specificare • progettare stimare • discutere • organizzare • mettere in discussione • elencare • differenziare • riassumere
Entro la fine della lezione, gli studenti dovranno essere in grado di:
,
• .... .... .... ............. .. .. ... ... .. .... ... ... ... ..... ............... ............ .. ... .. ............ ... ..... ... .. ....... . ..... . ........ .. ... ... ......
2. ···· ···· ·········· ··· ··· ······· ····· ·· ·· ···· ····· ··············· ······ ···· ······ ····· ···· ··· ··········· ·· ··· ··· ···· ···· ··· ··· ············· ······· ···
3) Pensate ai materiali che potreste usare per raggiungere questi obiettivi: articoli di giornale, film, documentari, siti Internet, musica, vostri materiali. Scegliete il materiale e descrivetelo in modo specifico nello spazio qui sotto (per esempio, se scegliete di usare un film, specificate quale film userete, quali scene di quel film e l'obiettivo da raggiungere). Giustificate le vostre scelte.
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LA RABBIA
4) Avendo identificato il vostro pubblico, gli obiettivi e i materiali, pianificate la vostra lezione, completando la tabella qui sotto. Pensate a tre o quattro attività al massimo (guardare un video, leggere un testo, ascoltare un'intervista, ricercare delle informazioni in un sito, ecc.). Descrivete nel dettaglio quello che succederà in ogni fase della lezione, facendo riferimento a tutte le informazioni che avete identificato in precedenza. Non dimenticate che la lezione durerà 50 minuti. Durata in minuti
Descrizione dell'attività
5) Presentate il vostro progetto al resto della classe. Se volete, provate a usare la forma passiva. Qual è il tema generale della vostra lezione? Come sono stati selezionati gli obiettivi? Come e da chi sono stati immaginati i vari studenti? Avevate idee all'inizio che, vi siete resi conto, andavano modificate? Con quali attività vengono sviluppati i vari obiettivi? Mentre presentate, i vostri compagni prenderanno appunti: a) Che cosa vi piace del progetto presentato? Che cosa non vi piace? Perché? b) A vostro giudizio, c'è qualcosa da cambiare? c) Gli obiettivi sono adatti al pubblico o sono troppo ambiziosi/ semplici? d) Le attività rispecchiano gli obiettivi? Sono interessanti, varie e adatte al pubblico? Vanno modificate alcune attività? Italia
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Nord
Sud
antimafia politicizzata
si combatte con la cultura
la mafia è uno schifo
prossimità con la politica
i movimenti possono combatterla
antimafia a parole non è efficace
Colori d'Italia
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•o. 1) Rileggete il testo su Falcone e classificate tutti i verbi in rosso in quattro categorie, completando la tabella come negli esempi. _ _ _ + participio
_ _ _ + participio
passato (es. visto)
passato (es. visto)
è considerato
veniva contrabbandata
Andare+ _ __
_ _ _ +da + infinito (es. vedere)
Va sottolineato
2) Leggete le seguenti frasi e decidete se sono grammaticalmente corrette o non corrette e perché. a) Giovanni Falcone venne ucciso per la mafia nel 1992.
Perché .. ... ........ .... .... .. .... ..... ... .... .. ..... .... .. ............. ..... ..... ....... ... .. ... ............ .
corretta non corretta
b) L'idea di usare un poo l di magistrati era stato sperimentato
nel contesto della lotta al terrorismo. Perché ... .. ....... . .. ... ... .. ... .. .. .... .. ....... ... .. ... .. .. ...... .... ....... ....... .... .. .... ... ...... .... .
corretta non corretta
c) Nel dicembre 1986 Borsellino venne nominato Procuratore
della Repubblica di Marsala. Perché .... .... ..... .... ... ..... .......... ...... .... .......... ... ............ ............. .. ....... ...... .... .
corretta non corretta
d) Giovanni Falcone era ucciso da Cosa Nostra il 23 maggio 1992
sull'autostrada per Palermo. Perché ... .... .... ... .. .... .. .... ... ...... .... ............... ..... ... .. .... ...... ........ ......... .
corretta non corretta
e) A Falcone e al suo collega Borsellino è stato dedicato
l'Aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Perché .. .. ............... ............ ... .... ............. .... .... ... ....... ...... .... ... ..... ... .. .. ........ .
f) Va da dire che il maxiprocesso infligge un duro colpo alle organizzazioni mafiose. Perché .... ... ...... ... ..... .... .... .. ......... .. .... ...... ........ ............ . .... ... ... .... ..... ..... ... . . 106
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corretta non corretta
corretta non corretta
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LA RABBIA
3) Sulla base degli esempi che avete identificato, provate a formulare alcune regole d'uso della forma passiva. a) ....... .......... .. ... .. ... .... ..... .. .. ........ ....... .. .... ... ........ .......... .. ... .. ...... ... ... .... .... ......... ........ ... ......... ... ... .. .. .
b) .......... ...... ........... ..... ....... ... ...... ... . ..... ... ........ ... .. ... ..... ...................... .... ...................... .... ........... .... .
c) ......... .. .... . .. ... .. ...... .. .... . . . .. ... .. . ... . ... .. ......... .. .. .. . .. .. ... ......... ... ... ....... ..... ............... ... . .. .. .. .. .... ............ .
d) ·········· ···· ··· ····· ··· ·· ·· ····· ····· ···· ·· ····· ···· ···· ·· ·· ······ ········· ··· ·· ······· ······ ··· ·· ········ ····· ···· ····· ···· ····· ············· ··· ··
4) Provate ora a scrivere a piccoli gruppi la biografia di una persona famosa che conoscete utilizzando tutte le forme passive che avete visto in questa unità.
In piccoli gruppi, sulla base della tabella che avrete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo riferirà poi al resto della classe e all'insegnante. Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 7? 1. Formulare una definizione Rersonale dell'emozione della rabbia.
*
** **
2. Identificare e riassumere in punti principali la storia del la mafia siciliana e della lotta alla mafia. 3. Esprimere e identificare possibili soluzion i per rendere utile e costruttiva l'emozione della rabbia, al fine di costruire una società mig liore. 4. Preparare e presentare una lezione sulla lotta alla mafia e/ o sulla legalità in una scuola. 5. Formulare e applicare le regole d'uso di alcune costruzioni passive.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specificare quali sono le difficoltà)
**
sì, ma con qualche difficoltà (specificare quali sono le difficoltà)
*** penso di aver raggiunto l'obiettivo a) Quali sono stati gli aspetti più difficili dell'unità? b) Perché erano così difficili? Quali strategie hai utilizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagni hanno utilizzato strategie diverse?
Colori d'Italia 107
c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità?
d) Che cosa non ti è piaciuto?
e) Che cosa cambieresti?
f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità?
Materiali é':c!ttività supP.lementari
,4@ colori-ditalia.blogspot.com
Storia di Cosa Nostra Per svolgere una ricerca sulla mafia siciliana, ma non solo, che abbracci un amp io periodo storico sino ai nostri giorni, potete consultare il sito Antimafia, sempre aggiornato e che offre tantissime Informazioni su Cosa Nostra e organizzazioni criminali connesse. Inoltre, sono utili per la ricerca le pagine di lnStoria - rivista online di storia & informazione, sulle origini del fenomeno mafioso, e del sito del Corriere della Sera, Cinquantamila giorni su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Video C'era in Sicilia un magistrato che ... 1983- 1992. Immagini, interviste e interventi di Giovanni Falcone, a cura di Marianna Bartoccelli, Claudia Mirto, Anna Pomar. Video di Marco Turco, In un altro Paese... su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Programma televisivo Blu notte - Misteri italiani di Carlo Lucarelli. Un video su Mafia e Politica. Programma televisivo Blu notte - Misteri italiani. Un video su // caso Paolo Borsellino.
Video della traccia 8 Video di Sonia Alfano, Rosanna Scopell iti e Salvatore Borsellino, tutti familiari di vittime di mafia, che parlano a degli studenti in una scuola calabrese.
Mafia e legalità Gomorra di Roberto Savia no, Milano, Mondadori, 201 O. Un viaggio nel mondo della camorra e dei luoghi in cui questa vive e prospera. Cose di Cosa Nostra di Giovanni Falcone (in collaborazione con Marcelle Padovani), Milano, BUR Biblioteca Universale Rizzoli, 2004. Un'intervista a Giovanni Falcone a cura della giornalista francese Marcelle Padovani. La mafia spiegata ai ragazzi di Antonio Nicaso, Milano, Mondadori, 201 O. Una storia della criminalità organizzata.
Diversi siti, tutti molto interessanti, sulla cu ltura della legalità. Pe r citarne solo alcuni: Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Associazione Libera e Libera Terra Mediterraneo, Fondazione Progetto Legalità e Associazione Casa della legalità.
Video della canzone Pensa di Fabrizio Moro.
La piovra di Damiano Damiani. Si tratta della prima puntata della prima serie, a cui ne sono seguite nel corso degli anni altre nove. Il titolo dell'opera è emblematico, rappresenta proprio la mafia: una struttura piramidale che con i suoi tentacoli si insunua dappertutto e strangola la vita economica, politica, culturale del territorio circostante.
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Unità
e
Yue Minjun, Untit/ed, 1994
1 Obiettivi dell'unità Leggete gli obiettivi dell'unità e scrivete la data in cui pensate di averli raggiunti. Alla fine dell'unità sarete in grado di:
Obiettivo
Data
Come ho raggiunto l'obiettivo
Formulare una definizione personale dell'emozione dell'ilarità. Identificare l'area geografica in cui si parlano alcuni dialetti italiani. Identificare un parlante del Nord, del Centro e del Sud Italia. Identificare i contesti socio-culturali in cui è prevalente l'uso del dialetto o dell'italiano. Identificare possibili re lazioni tra l'ilarità e i dialetti italiani. Formulare e applicare le regole d'uso del discorso indiretto. Colori d'Italia
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2 Scoperta - Brainstorming 1) A coppie, discutete liberamente su che cosa vi viene in mente pensando all'ilarità. Cercate di scrivere quante più idee possibile. Attenzione: l'obiettivo è la quantità!
Un gioco di parole Una faccia buffa
.... ····· .... ··
)
,~-----~
. .·················
······ ······
.
.....
... .. ...
..,
)
2) Con l'aiuto dell'insegnante, interagite con i vostri compagni e scrivete alla lavagna le vostre idee. 3) Adesso, identificate i cinque concetti a vostro avviso più interessanti.
1 2 3 4
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L'ILARITA
3 I dialetti in Italia 1) Uno degli elementi importanti che servono per capire la comicità italiana è l'uso dei dialetti. Che cosa sapete dei dialetti italiani? Quanti sono? Quando si usano? Se siete stati in Italia, siete entrati in contatto con italiani che usavano il dialetto? Discutetene a coppie.
f9' l)e
2)Ascoltate ora dei proverbi recitati in dialetto da un parlante lombardo, veneto, toscano, romano, napoletano, siciliano e sardo, cercando di fare attenzione alla provenienza geografica dei vari parlanti (l'accento, il modo di pronunciare le vocali e le consonanti, l'intonazione, ecc.). Sono molto diversi tra di loro? In che cosa si distinguono? Provate a fare delle ipotesi.
D Lombardo La rabia de la matina sàlvela per la sira; la rabia de la sira sàlvela per la matina. (La rabbia della mattina conserva/a per la sera; la rabbia della sera conservala per la mattina.)
IJ Veneto El pezo el gà la gamba lunga. (Il peggio ha la gamba lunga.)
R roscano O Tito, tu t'ha ritinto 'I tetto ma tu 'n t'intendi 'n tetti ritinti. (Tito, hai ridipinto il tetto, ma non t'intendi di tetti ridipinti.)
Il Romano
CHI PO NON VO,
Chi c'ha er pane, nun c'ha li denti. (Chi ha il pane non ha i denti.)
n campano 'E vruoccole so' bbuone dinte 6 lietto. (/ broccoli sono buoni nel letto.)
Il Siciliano Sita' mbriacari mbriacati di vinu bono. (Se devi ubriacarti fallo col vino buono.)
fJ Sardo Fora dae coru, fora dae pensamentu. (Lontano dal cuore, lontano dal pensiero.)
CHI VO NON PQ CHI SA Notf FA CHI FA NON SA
l COSI'" IL MONDO MAL VA
f,ò\ 3) Adesso riascoltate i proverbi in dialetto, ma in ordine sparso. A piccoli gruppi, provate a identificare la
W
provenienza dei parlanti. Proverbi
Lombardia
Veneto
Toscana
Roma
Campania
Sicilia
Sardegna
,. 2. 3. 4.
5. 6.
7. Colori d'Italia
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L'italiano parlato è influenzato dal dialetto delle varie aree geografiche. È per questo che in Italia esistono i cosiddetti italiani regionali.
lombardo lombardo occidentale
tedesco
ladino friulano
franco provenzale
. croato
• olisano
gallurese
foggiano (dauno garganico)
sassarese
algherese
logudurese ca labrese
•
campidanese
I
grecìa salentina
greco calabro
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edizioni Edilingua
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L' I LARITA
t,'ì\ 4) State per ascoltare delle barzellette. Indicate nella griglia se sono lette da un parlante del Nord, del
l>8
Centro o del Sud Italia. Nord
ARRESTATO FIORITO, DETTO "ER BATMAN"
Centro
"h~~,. .v, Ri,iero.Ote
Barzelletta 1
Av/i.--rf. séAGtL.ftifo~O '"NON 50NO /(K)JJ,,, ~-...,,,...--.
Barzelletta 2 Barzelletta 3 Barzelletta 4 Barzelletta 5 Barzelletta 6 Barzelletta 7 Barzelletta 8
t,"ì\ 5) Ascoltate nuovamente le barzellette cercando di identificare qualche aspetto fonetico particolare. l)(t Segnate nella griglia i suoni che, secondo voi, si distinguono dall'italiano standard. Discutetene a piccoli gruppi, poi confrontatevi con il resto della classe. Per aiutarvi, abbiamo evidenziato i suoni sui quali potete concentrarvi. non si pronuncia la doppia consonante
invece di invece di
invece di invece di
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Barzelletta 1 Barzelletta 2 Barzelletta 3 Barzelletta 4 Barzelletta 5 Barzelletta 6 Barzelletta 7 Barzelletta 8 Barzelletta 9
6) Ora, dalle informazioni ottenute dalle griglie 1 e 2, provate a dedurre le maggiori caratteristiche della pronuncia delle varietà dell'italiano del Nord, del Centro e del Sud. Varietà del Nord
Varietà del Centro .. ... ..... ...... .. .... .. ....... .. ...... ....... .. ........ ............ ... ... ... .. ... ........ .. ... .. .. ... ....... .. ... ........... .
Varietà del Sud
Colori d'Italia
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4 La commedia all'italiana 1) Il testo che segue in questa sezione tratta di un genere cinematografico italiano che si sviluppa dopo la Seconda guerra mondiale: la Commedia all'italiana. Fate una breve ricerca in Internet, completando la seguente tabella.
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Consultate anche la sezione Materiali e attività supplementari (pagina 123).
,.. Tematiche principali
Film più importanti
Attori più importanti
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2) Cercate in Internet qualche spezzone di alcuni dei film che avete identificato nella tabella. Ci sono elementi comici? Vi fanno ridere? Perché/perché no? Provate ad analizzare gli elementi linguistici (il modo di parlare, l'accento, la scelta delle parole, ecc.) ed extra linguistici (i vestiti, il contesto, il rapporto tra i personaggi, la situazione specifica, ecc.). Prendete appunti qui sotto e presentate il risultato delle vostre ricerche ai vostri compagni.
3) Leggete il seguente testo sulla Commedia all'italiana e rispondete alle domande. Commedia a/l'italiana è il termine con il quale viene indicato un filone cinematografico sorto in Italia nella seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento e sviluppatosi nei successivi anni Sessanta e Settanta. La commedia all'italiana presentava caratteristiche del tutto inedite nel panorama della cinematografia italiana, se non addirittura in quella mondiale. Tra queste, di grande rilievo era la propensione all'analisi tempestiva di abitudini, tic, comportamenti e nuovi riti, moderni e pagani, degli italiani alle prese con un paese che si andava trasformando. La commedia all'italiana voleva insomma essere una sorta di ritratto in perenne ag114 edizioni Edilingua
giornamento dei costumi, dei valori e soprattutto dei difetti nazionali, dei quali tracciava una satira ora allegra ora cupa, ma sempre inesorabilmente feroce. Il genere della commedia all'italiana si basa su una scrittura più vigorosamente aderente alla realtà; pertanto, accanto alle situazioni comiche e agli intrecci tipici della commedia tradizionale, affianca sempre, con ironia, una pungente e talvolta amara satira di costume, che riflette l'evoluzione della società italiana di quegli anni. I numerosi argomenti che la commedia all'italiana affrontò erano tutti legati allo sviluppo della società del
• benessere e ai mutamenti apportati ai costumi dell'lta/ietta dell'epoca. I temi erano la famiglia - con un completo catalogo di scapoli, vedovi, adulteri, bigami, divorziati e divorziandi - e la provincia - i suoi pregiudizi, i suoi riti e la sua sonnolenta perfidia. Temi di grande importanza e di inedita attualità furono anche la politica - con i suoi intrallazzi, le carriere improvvisate e quelle costruite grazie alle raccomandazioni - e l'analisi spesso lucida e acuta del rapporto tra l'uomo della strada e i grandi eventi della storia. Si rideva della borghesia, piccola e grande, ma anche del proletariato e delle bidonville, dei politici e perfino della curia; anche se alla fine si badava sempre a salvare le apparenze e i teppisti di borgata tornavano ad essere dei bravi ragazzi, le spregiudicate avventuriere buone mogli. Se nessuna società moderna si presta meglio di quella italiana alla satira (per il malcostume politico, le tradizioni popolari e il carattere stesso della gente), è altresì vero che la censura italiana fu per trent'anni una delle più severe del mondo e che fino agli anni Settanta la televisione di Stato doveva coprire le gambe delle soubrette e bandire artisti di sinistra come Dario Fo. Contro l'ideologia culturale dominante (che aveva dimostrato il proprio fallimento proprio nel contatto con il popolo), la commedia all'italiana lanciò un cinema a canovaccio, simile per concezione e obiettivi alla rinascimentale Commedia dell'Arte, che la pose su un piano totalmente diverso da quello dei generi affini europei o americani, più vicino semmai alle comiche del muto, ma con la costante dell'ambientazione (neo)realista. La commedia populista del dopoguerra ripropone un cinema dei"buoni sentimenti'; ma traslato in un contesto neorealista: case popolari, dialetto, povertà, disoccupazione, sporcizia. L'istituto del matrimonio viene attaccato dalle bellezze prorompenti delle dive popolane, ma conserva il proprio ruolo. I temi più sfruttati sono la guerra, l'arte di arrangiarsi, la vita di paese. Capolavoro della commedia all'italiana furono le straordinarie gallerie di personaggi allestite da Alberto Sordi e Totò, opere monumentali di artisti popolari che trascendevano l'occasione macchiettistica e restituivano un'immagine poetica e anche sociologica di quel perenne medioevo anarchico che è la società italiana. La commedia italiana non fu un genere programmatico: nacque dalla dissoluzione di altri generi e dalla ristrutturazione del mondo dello spettacolo. Come tale si sviluppò caoticamente, in modo irregolare, conservando poche costanti: l'ironia e il patetismo, l'una intesa non come successione di gag ma come disegno di un personaggio simpatico estratto dalla vita di tutti i giorni, l'altro inteso non come scene melodrammati-
L'ILARITA
che, enfasi emotiva, disperazione, ma come disegno di una vita afflitta dai piccoli fatti di tutti i giorni. Hollywood viene rinnegata anche nel concetto di divo: l'attore deve somigliare al pubblico, rappresentarne la realtà, non la fantasia (senza arrivare all'eccesso neorealista, che preferiva anche l'attore non professionista).
Il progressivo incattivirsi dello scontro sociale e politico in Italia negli anni Settanta, con l'irruzione del terrorismo, della crisi economica, e di un diffuso senso di insicurezza, finì infatti per spegnere quella spinta al sorriso ironico che era stata la caratteristica dominante della Commedia all'italiana negli anni migliori, sostituita poco alla volta da una visione sempre più cruda e drammatica della realtà . A tale proposito va messo in evidenza che, fra il 1977 e il 1980, alcuni dei migliori film del periodo, come Un borghese piccolo piccolo o La terrazza, sono da taluni critici considerati fra gli ultimi ascrivibili a pieno titolo nel genere della Commedia all'italiana, segnando una inversione piuttosto decisa dal comico al drammatico nel primo caso, e dal comico ad un'amara riflessione storico-culturale nel secondo. Parallelamente, nel corso degli anni Settanta, ebbe luogo un progressivo scivolamento della commedia cinematografica italiana verso un genere più disimpegnato, di pura farsa, la cosiddetta commedia sexy, di facile presa sul pubblico, grazie anche alle frequenti scene scollacciate, ma quasi sempre considerata di un livello estetico e contenutistico inferiore, e dove la critica alla società del tempo è molto più sfumata, o talvolta totalmente assente. Tale valorizzazione ha posto in luce come, dietro l'evidente trivialità delle situazioni proposte, sia presente non più una critica alla società ma una sua "messa in scena'; mediante una cruda registrazione di vizi e difetti della borghesia italiana, dove la volontà di denuncia è rimasta soffocata dal malcostume e dall'edonismo in maggior voga: non a caso tali film hanno avuto il loro momento di maggior successo tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta.
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a) Quali sono alcune caratteristiche della Commedia all'italiana innovative rispetto al passato?
b) Quali realtĂ sociali affronta la Commedia all'italiana e come rispecchiano il periodo storico in cui si sviluppa?
c) Che influenza ha avuto il Neorealismo sulla Commedia all'italiana?
d) Qua li sono, secondo l'articolo, le cause della fine della Commedia all'italiana?
e) Che differenze ci sono tra la Commedia all'italiana e le nuove forme di commedia cinematografica che si sviluppano dalla fine degli anni Settanta in poi in Italia?
5 Il dialetto nelle situazioni comiche Lavorate a coppie. Guardate le scene tratte da film comici, in cui viene usato il dialetto, scelti dal/dalla vostro/a insegnante e rispondete alle seguenti domande. Poi confrontatevi con il resto della classe.
Il Consultate la sezione Materiali e attivitĂ supplementari (pagina 123) per vedere sul nostro blog due nostre proposte.
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L' I LARITA
1. In quali contesti viene usato il dialetto in questa scena? Qual è il livello sociale del personaggio o dei personaggi che usano il dialetto? La situazione è formale o informale?
2. I personaggi passano dal dialetto all'italiano o viceversa? Se sì, sapreste spiegare qual è la funzione di questa alternanza?
3. Che cosa implicherebbe l'uso dell'altra lingua (del dialetto nel caso di una scena in italiano o viceversa) in una particolare situazione?
4.11 dialetto contribuisce a creare una situazione comica? Se sì, perché?
6 Perché ridiamo 1) Lo studioso inglese Alastair Clarke sostiene che l'ilarità risponda a meccanismi evolutivi precisi che prescindono dal contesto culturale e storico. Leggete il seguente articolo e identificate gli otto meccanismi da lui descritti, pensando a possibili esempi tratti da film o inventati da voi.
Otto e sempre uguali i motivi per i quali si ride Non importa da quale parte del mondo provieni né qual è il tuo grado di sensibilità. Si ride e si sorride sempre per i soliti otto motivi, da Nord a Sud del pianeta. Questo il risultato di una ricerca di Alastair Clarke, un teorico evoluzionista inglese che ha identificato gli otto schemi dell'ilarità. Clarke è giunto a questa conclusione dopo aver studiato oltre 20mila situazioni comiche nel corso della Storia, dalle barzellette che si raccontavano nel XIV secolo fino agli sketch della moderna televisione. La sua ricerca ha preso in esame le fonti suddividendole in due grosse categorie: la prima comprendente TV, radio, libri, giornali, musica, insomma tutto ciò che può essere prodotto
per scatenare ilarità; la seconda le normali interazioni tra esseri umani (che spesso sono più divertenti di un film comico). Ne è risultato che le tipologie del sense of humour calzano entro otto precise categorie, che niente hanno a che vedere con il grado di civilizzazione o culturale né con il nostro gusto personale. «Per quanto a molti possa sembrare assurdo - spiega lo studioso - questi pochi schemi sono l'unico vero stimolo che sta dietro le nostre risate. Poco importa, in realtà, il contenuto della sitcom che stiamo guardando o la storiella divertente che ci hanno raccontato. L'importante è che si presenti al meno uno di questi otto schemi mentali».
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Le conclusioni del suo lavoro verranno presto pubblicate nel libro The Eight Patterns of Humour (Gli otto modelli dell'umorismo). Secondo Clarke il cervello umano inconsciamente va a scovare questi schemi e quando li trova si auto-ricompensa dello sforzo con una bella risata. «A volte un singolo schema è la causa, ma può trattarsi anche della combinazione fra due o tre, riconosciuti simultaneamente. Teoricamente non c'è limite alle possibili combinazioni ed è per questo che ciascuno ride in modi e momenti diversi». Ma vediamo esattamente di cosa si tratta. La maggior parte degli schemi indicati dallo scienziato inglese sono molto semplici e di comprensione immediata. Il primo della lista è quello della ripetizione positiva, ovvero quella ripetizione continua di una frase, un gesto o un'intera scena che ritroviamo nel cabaret e che appartiene allo spettacolo fin dalle origini della commedia. In una parola, un tormentone.
C'è poi il meccanismo della qualificazione, meno intuitivo del precedente, dove una parola familiare è detta in modo non altrettanto familiare (un esempio per tutti l'accento dell'ispettore Clouseau nel film La pantera rosa). Il terzo schema è quello della ricontestualizzazione qualitativa, che si presenta quando qualcosa che conosci bene viene stravolto o ridico lizzato. In questo caso può trattarsi anche di una situazione scollegata dal mondo dello spettacolo, di vita quotidiana, come ad esempio il nuovo taglio di capelli di un amico che di colpo somiglia a un carciofo. Lo schema dell'applicazione è quello del doppio senso, vale a dire quando parole o intere frasi hanno un significato ambiva lente. Ci sono poi gli schemi della fine, quando cioè è il pub-
•• •• •• ••
Meccanismo
blico a dover completare con la propria immaginazione il senso di una frase o di uno scenario, della divisione, che si ha quando una situazione viene interrotta e ripresa da più persone, e dell'opposizione, che include tutto ciò che è riconducibile all'ironia e al sarcasmo. Allo schema dell'opposizione è ad esempio riconducibile anche la distorsione che uno specchio dà delle immagini, proprio perché in questo caso si ha il riflesso di un'immagine che si "oppone" a se stessa in modo simmetrico ma per noi estraniante. Infine, Clarke segnala lo schema della scala che si incontra quando prendiamo qualcosa e lo riproponiamo in dimensioni totalmente diverse. L'oggetto rimane lo stesso ma è appunto la scala dimensionale a cambiare, creando un disorientamento che stimola il nostro cervello. Secondo gli studiosi questi schemi potrebbero aiutare sceneggiatori e cabarettisti a migliorare la qualità di film, spettacoli teatrali e sketch di improvvisazione. E magari anche la nostra vita privata, evitandoci l'imbarazzo di raccontare una barzelletta che, non rientrando in nessuno degli otto modelli, non farebbe ridere nessuno.
Adattato da www.repubblica.it
Esempio
2) Siete d'accordo con Clarke? L'ilarità dipende unicamente da meccanismi evolutivi? Discutetene a piccoli gruppi.
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L' ILARITA
3) Di che cosa si ride nella vostra cultura? A piccoli gruppi, pensate ai film umoristici o comici più famosi nel vostro Paese. Selezionate la scena a vostro giudizio più divertente. È possibile spiegare perché quella scena vi fa ridere rifacendovi a uno degli otto meccanismi descritti sopra? 4) Ripensate alla scena e a tutti i personaggi principali, completando le seguenti tabelle.
Personaggio
Descrizione
Informazioni
Possibile
Modo di
Azioni del
fisica
sul carattere
status sociale
parlare
personaggio
Interazioni con gli altri personaggi
I
s) Concentratevi adesso su altri aspetti della scena che potrebbero suscitare ilarità. Prendete appunti sui seguenti aspetti. Nella scena, c'erano ...
,.. situazioni paradossali? situazioni fuori dalla norma?
.i
situazioni imbarazzanti? giochi di parole? riferimenti culturali? !
.....
riferimenti sessuali o fisiologici? ;g;;sg.....,,_
6) Sulla base delle vostre riflessioni e del materiale che avete analizzato in questa unità, gli italiani secondo voi ridono in modo diverso rispetto a voi? Ci sono somiglianze e/o differenze? Confrontatevi a piccoli gruppi. Colori d'Italia
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7 Riflessione linguistica 1) Leggete la seguente intervista ad Alberto Sordi riportata nella colonna di sinistra e osservate le frasi evidenziate. Notate come vengono riportate le frasi nella colonna di destra soffermandovi sulle varie forme verbali. Intervistatrice: È con noi Alberto Sordi, cqlui che ha rappresentato e interpretato i valori e i costumi della società italiana. Quale pensa sia il personaggio a cui è più legato? Alberto Sordi: Eh beh, è una domanda che mi fanno sempre e io sono in imbarazzo a dirlo perché in ogni film io ho dato il massimo delle mie possibilità, per cui solo il pubblico può dire: «Mi è piaciuto di più questo e non quest'altro».
L'intervistatrice ha chiesto quale fosse il personaggio a cui era più legato. Alberto Sordi ha risposto che era una domanda che gli facevano sempre e che era in imbarazzo a dirlo perché in ogni film aveva dato il massimo delle sue possibilità.
Intervistatrice: Ecco, adesso ci sarà un'iniziativa che raccog lie tutti i personaggi, sessanta puntate per la televisione che saranno poi distribuite anche nelle scuole. Alberto Sordi: Questo è un programma che negl i anni Settanta la RAI ha già trasmesso, e che io feci proprio in quegli anni lì, e capii che essendo andato al passo con il costume potevo raccontare la storia dell'Italia.
Alberto Sordi ha replicato che quello era un programma che aveva fatto in quegli anni e che aveva capito che, essendo andato al passo con il costume, poteva raccontare la storia dell'Italia.
Intervistatrice: Ecco, parliamo del passato. A parte il cinema, nella sua vita c'è stata anche la radio. Quanto è stata importante?
L'intervistatrice ha chiesto che parlassero del passato.
Alberto Sordi: Penso che la radio sia stato il mio primo amore, quello che mi ha dato il mezzo di farmi conoscere in brevissimo tempo perché era l'unico mezzo di divulgazione e di diffusione che c'era, perché, mancando la televisione, la gente si sedeva davanti alla radio e mi ascoltava . E questo mi ha dato la possibilità di fare il mio primo film di costume.
Sordi ha risposto che pensava che la radio fosse stato il suo primo amore e ha aggiunto che, mancando la televisione, la gente si sedeva davanti alla radio e lo ascoltava.
Intervistatrice: Parliamo di Incontri Proibiti con Va leria Marini. Come è nata questa idea? Alberto Sordi: Racconta la storia di uno soddisfatto della sua esistenza, ma siccome la vita è fatta di momenti e non si può mai sapere quello che ci riserva, incontra questa giovane donna, che a un certo momento sta per rovinargli la vita. E lui si comporterà in un certo modo che è la linea di condotta che suggerisco a coloro che hanno l'età del personaggio, di stare attenti.
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L'intervistatrice ha chiesto di parlare di Incontri Proibiti.
Sordi ha detto che l'uomo si sarebbe comportato in un certo modo.
Intervistatrice: Ecco Lei è stato sempre marito nei film e mai nella realtà. Perché?
L'intervistatrice ha chiesto perché fosse stato sempre marito nei film e mai nella realtà .
Alberto Sordi: Perché non ho avuto il tempo di fare più cose. lo ho fatto di questo lavoro una ragione di vita e ho vissuto sempre lavorando. Per cui se fossi diventato marito e padre, non avrei avuto il tempo di coltivare questa grande azione che si fa nella vita .
Sordi ha aggiunto che se fosse diventato marito e padre, non avrebbe avuto il tempo di coltivare quella grande azione che si fa nella vita.
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L' ILARITA
2) Sulla base del testo che avete letto, completate la tabella e dite con quali tempi e modi si può riportare un discorso diretto.
Discorso diretto
Discorso indiretto
Presente indicativo
Passato prossimo indicativo
Imperfetto indicativo
Futuro indicativo
Passato remoto indicativo
Presente congiuntivo
Passato cong iuntivo
Trapassato cong iuntivo
Condizionale passato
Imperativo (Parliamo del passato ... )
Imperativo (Parliamo di Incontri proibiti... )
3) Come funziona il discorso indiretto? Formulate delle regole.
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4)0ra considerate questi altri casi. Discorso diretto
Paola: «Mi piacerebbe vedere l'ultimo film di Crialese». Giacomo: «Lo danno domani al cinema».
Giulio: «Pensavo che ci fosse il mercato in centro e
quindi ho lasciato la macchina a casa». Maria: «No, l'hanno sospeso dalla settimana scorsa fino
a tutto il mese prossimo».
Marco: «Ho visto Lucia ieri e mi è sembrata un po'
stanca».
Lucia: «Andrei volentieri a farmi una passegg iata al . ·7 mare, vieni.». Francesco: «Mi dispiace, ma ora proprio non posso».
Vittorio: «Oggi si tiene la presentazione di Gian Antonio
Stella. Ci vai anche tu?». Eleonora: «Sì, volentieri».
Discorso indiretto Paola ha detto che le sarebbe piaciuto vedere l'ultimo film di Crialese. Giacomo le ha risposto che lo avrebbero dato il giorno dopo al cinema.
Giulio ha detto che pensava che ci fosse il mercato in centro e che per questo aveva lasciato la macchina a casa. Maria gli ha risposto che l'avevano sospeso dalla settimana precedente fino a tutto il mese successivo.
Marco ha detto di avere visto Lucia il giorno prima e che gli era sembrata stanca.
Lucia ha detto che sarebbe andata volentieri a fare una passeggiata al mare e ha chiesto a Francesco di andare con lei. Francesco ha risposto che gli dispiaceva ma che in quel momento non poteva.
Vittorio ha detto che quel giorno si sarebbe tenuta la presentazione del libro di Gian Antonio Stella e ha chiesto a Eleonora se ci sarebbe andata pure lei. Eleonora ha risposto di sì.
5) Come funziona il discorso indiretto con: a) l'imperfetto congiuntivo? ... ........ ..... .. ..... ........ ... ... .... ........ ........ ...... .... ..... .. ........ ..... ... ......... ...... .. ... . .
b)il condizionale presente? .. ....... ...... ... ... ..... ....... ... ... ..... .... ...... ... ..... ..... .. ........ .... .... ........ ....... ...... ..... .
c) ora? ........ .... .. ....... ......... ... .. ..... .......... ... ... ............ ......... ....... .... ..... ..... ....... ... ..... ..... ............. ...... .. ·.
d) oggi? ...... .. ..... ... ..... ..... ... ... ....... ..... .. ..... .... ... ... ......... ... .. ...... ... .. ....... ..... .... ... ..... .......... ... .... ..... ..... . . e) domani? ......... ................ ..................... ........ ... .... ...... ... .... .......... ............. ...... ... .... ..... .... .. ...... .... ... . f) il mese (o la settimana) scorso/ a? .... ........ ....... .......... .. ...... .. .. .. ..... .. ...... .... ....... ... .... .. ....... .. .... ...... ... .. .
g) il mese (o la settimana) prossimo/ a? ...... ... .... ....... ..... .... ....... .. ..... .... ..... .... ... .. ... ........................ ...... .. .
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L'ILARITA
8 Facciamo il punto In piccoli gruppi, sulla base della tabella che avrete completato a casa, discutete delle eventuali difficoltà che avete incontrato nel corso dell'unità. Quali obiettivi sono stati raggiunti dal gruppo? Quali sono invece le difficoltà comuni? Un portavoce del gruppo poi riferirà al resto della classe e all'insegnante.
*
Che cosa riesco a fare alla fine dell'unità 8?
** **
1. Formulare una definizione personale dell'emozione dell'ilarità. 2. Identificare l'area geografica in cui si parlano alcuni dialetti italiani. 3. Identificare un parlante del Nord, del Centro e del Sud Italia. 4. Identificare i contesti socio-culturali in cui è prevalente l'uso del dialetto o dell'italiano. 5. Identificare possibili relazioni tra l'ilarità e i dialetti italiani. Formulare e applicare alcune delle regole d'uso del discorso indiretto.
* devo ancora lavorare su questo obiettivo (specificare quali sono le difficoltà) ** sì, ma con qualche difficoltà (specificare quali sono le difficoltà) *** penso di aver raggiunto l'obiettivo a) Quali sono stati gli aspetti più difficili dell'unità?
b) Perché erano così difficili? Quali strategie hai utilizzato per affrontare queste difficoltà? I tuoi compagni hanno utilizzato strategie diverse?
c) Che cosa ti è piaciuto di questa unità?
d) Che cosa non ti è piaciuto?
e) Che cosa cambieresti?
f) Che cosa suggeriresti a uno studente che si appresta a iniziare questa unità?
; • • colori-ditalia.blogspot.com
Il dialetto nelle situazioni comiche Un sito con le informazioni più importanti sulla Commedia a/l'italiana. Video di una scena tratta dal film Acqua e sapone di Carlo Verdone in cui il giovane Rolando Ferrazza istruisce la nonna a rispondere in italiano al telefono. Video di una scena (Dove vai in vacanza?) tratta dal film Le vacanze intelligenti di Mauro Bolognini, Luciano Sa Ice, Alberto Sordi in cui una coppia di fruttivendoli romani, interpretata da Alberto Sordi e Anna Longhi, va alla Biennale di Venezia.
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TRASCRIZIONE BRANI AUDIO
Traccia 1 (Cronaca sulla strage di Bologna) Giornalista 7: Alla stazione ferroviaria di Bologna si è verificata, un'ora e mezza fa esattamente, una violentissima esplosione. Purtroppo il bilancio appare catastrofico! Voce 7: Una bombola d'ossigeno, una bombola di ossigeno urgente, una bombola d'ossigeno! Voce 2: State indietro, su forza! Voce 3: Andiamo un attimo a vedere ... là, andiamo a vedere, 'na donna con un bambino in braccio. Si vedon sol le gambe e basta. Giornalista 7: Pare accertato che il centro dell'esplosione sia stata la sala d'aspetto di seconda classe attigua a quella di prima classe e al bar ristorante, quindi tutti e tre i locali affollatissimi. Voce 3: Ho sentito un gran busso, ho visto un fuggi fuggi da sotto i polveroni, c'era un mucchio di gente che veniva fuori a... gridando e inciampando. Giornalista 7: Gli ospedali di Bologna fanno appello a tutti i medici di accorrere all'ospedale, all'ospedale Sant'Orsola di Bologna.[ ...] Le decine di ambulanze fatte affluire sul luogo del disastro non bastano, non bastano neppure gli aiuti delle macchine private. Voce 4: Una persona che non aveva la testa, l'unica cosa ... poi non ho più visto niente. Giornalista 7: Ora si stanno svolgendo scene di panico che mettono a dura prova anche la polizia. Familiari che cercano bambini, altri familiari scomparsi. Dall'ospedale Maggiore al Bellaria non possono più essere ricoverati i feriti perché gli ospedali rigurgitano. Vengono trasportati ora negli ospedali, anche negli ospedali della provincia. Voce 5: Sono entrato dalla parte interna, c'era già la squadra dei vigili del distaccamento che operava [... ]. Giornalista 7: Al centralino della sede di un quotidiano romano ... l'attentato è stato rivendicato dai NAR, i Nuclei Armati Rivoluzionari, una delle formazioni del terrorismo di destra. [...] Voce 6: Da questo momento si ha notizia di circa sessanta, ma temiamo che il numero pòssa ancora salire, perché i vigili del fuoco stanno ancora lavorando e dovranno lavorare tutta la notte e tutto domani per rimuovere le macerie di questa esplosione terribile. Giornalista 7: La supposizione dell'attentato si fa sempre più avanti anche se qui ... eh ... c'è un rifiuto psicologico a Bologna, eh, da parte dei bolognesi anche ... , di accettare l'idea dell'attentato. [...]
Giornalista 2: ... saputo dall'ospedale Sant'Orsola che occorre sangue del gruppo RH negativo, occorre sangue del gruppo RH negativo. [...] Giornalista 3: ... si comincia a parlare di ottanta morti. lo non so se questa sia una cifra attendibile, ma purtroppo non dovrebbe essere lontana dal vero se si pensa che il bilancio ufficiale di questo pomeriggio che era di cinquantacinque è aggiornato a settanta corpi [.. .].
Traccia 2 (Manicomio San Girolamo di Volterra) Nel 1981 negli archivi del manicomio S. Girolamo di Volterra un gruppo di medici rinvenne insieme a migliaia di cartelle cliniche dei fogli manoscritti, delle cartoline, alcune risalenti ai primi del Novecento. Erano lettere, lettere scritte dai ricoverati, lettere che forse non dovevano trovarsi lì, ma a destinazione. Queste lettere non sono mai state spedite, non sono mai arrivate a destinazione. Venivano prese e allegate alla cartella clinica dell'ammalato. Queste lettere sono state occu ltate, nascoste, dimenticate. In una parola, queste lettere sono state censurate. Oggi, l'unico modo per rendere giustizia a queste persone, che come tutti avevano bisogno di un contatto con gli altri, dicomunicare con il mondo, è restituire una voce a queste parole e rendere vivi questi messaggi d'amore, di delirio, di assoluta lucidità, di speranza e disperazione. Norme di regolamento in un ospedale psichiatrico. "Gli infermieri non devono tenere relazioni con le famiglie degli ammalati, darne notizia, portar fuori senz'ordine lettere, oggetti, ambasciate, sa luti, né possono recare ag li ammalati alcuna notizia dal di fuori, né oggetti né stampe né scritti. In manicomio non ci finivano soltanto i cosiddetti matti. Per le donne un tempo le principali cause d'internamento erano: eredità, stravizi e abuso di liquori, conseguenze di parto, prostituzione, disturbi della mestruazione, gelosia e amore contrariato, esaltazione religiosa.
Traccia 3 (Lettera dal manicomio, del padre al figlio) Carissimo figlio, sono con la presente a farti sapere l'ottimo stato di mia salute, così voglio sperare sarà di te e di tutta la famiglia . lo non so proprio cosa pensare di questo tuo ritardo nello scrivermi, che a momenti è un anno che non ricevo più notizie di voi altri e credi che sto molto in pensiero. E mi meraviglio, perché per il passato mi avete sempre scritto e mi avete sempre mandato qualche cosa. Ora io non so se vi siete dimenticati di vostro padre. Che per il passato mi avete sempre voluto bene e credo di essermelo meritato. Mi farai sapere di Cecchino se si è ingaggiato un'altra volta, perché ancora da lui non ho ricevuto nessuna notizia. Sì che per prima mi ha sempre corrisposto. Mi raccomando dunque a te che tu mi faccia tanto la carità di rispondermi, perché credi che senza vostre notizie sto molto, ma molto male e spero che mi farai contento. Sai bene che fumo e stare sempre a chiedere a quello o a quell 'altro mi vergogno e poi sai ti possono dare una fumata una volta, poi non te la danno più. Dunque mi raccomando a te, se tu mi puoi assistere col mandarmi qualche cosa. Pensa che sono tuo padre, senti magari ancora Cecchino e fra tutti e due guarda se mi potete contentare. Poi credi che quaggiù vengono a trovare gli ammalati di tanto lontano. lo proprio non so come mai voi non vi rimava mai la coscienza di venirmi a fare una visita, che credi bramerei tanto di rivedervi. Una volta ero vostro padre. Ora si vede forse che non lo sarò più. Riceverai intanto tanti saluti e baci, ne ripasserai ai bimbi, a Vincenzo, a Cecchino, a Sandrino e a tutti di casa. Tanti saluti a tutti gli amici e chi dimanda di me. Mi dico tuo affezionatissimo padre Riccardo B.
Traccia 4 (Pagina del diario di Carmela) Da giovane non ho mai sofferto, solo il dispiacere della mamma quando morì. Anche ora nel rammentarla, mi viene da piangere. Sono andata a scuola, ma per pochi mesi, perché ... mi ammalai. Dopo guarita, il babbo mi mandò a imparare a cucire, ma pure qui imparai poco. Allora il babbo mi prese a casa e andavo a lavorare alla campagna. Poi gli uomini mi davano sempre noia e il babbo mi picchiava perché ero cattiva. Allora il babbo mi disse: "ti mando per qualche mese al manicomio''. Di lavorare non mi garba, sto volentieri in sala. Sono cristiana e mi piace andare in chiesa, alla messa. Qui non ci sono andata, perché non mi hanno mandata.
Traccia 5 (Discorso di Benito Mussolini del 19 settembre 1938) Nei riguardi della politica interna il problema di scottante attualità è quello razzia le. È in relazione con la conquista dell'Impero, poiché la
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storia ci insegna che gli Imperi si conquistano con le armi, ma si tengono col prestigio. E per il prestigio occorre una chiara, severa coscienza razziale, che stabilisca non soltanto delle differenze, ma delle superiorità nettissime. L'ebraismo mondiale è stato, durante sedici anni, malgrado la nostra politica, un nemico irreconciliabile del Fascismo. Tuttavia gli ebrei di cittadinanza italiana, i quali abbiano indiscutibili meriti militari o civi li, nei confronti dell'Italia e del Regime, troveranno comprensione e giustizia. Quanto agli altri si seguirà nei loro confronti una politica di separazione. Alla fine, il mondo dovrà forse stupirsi più della nostra generosità che del nostro rigore, a meno che, i semiti di oltre frontiera e quelli dell'interno, e soprattutto i loro improvvisati e inattesi amici, che da troppe cattedre li difendono, non ci costringano a mutare radicalmente cammino.
Traccia 6 (Il piacere) Dialogo 1 • L'hai finito poi il CV? • Sì, ma questi adesso lo vogliono in formato europeo, ci ho messo una vita a cambiarlo. • Eh, che ci vuoi fare, ormai lo vogliono quasi tutti così. • Sì, ma ... ma non lo capisco tutte 'ste informazioni aggiunti ve inutili. .. • Tipo? • Cioè, per esempio ti chiedono gli hobby. lo dico, che cavolo vuoi che importi a un datore di lavoro se mi piace, che so, ballare, cantare o andare a pesca. • Eh no caro! Invece io le leggerei quelle cose! Cioè se ti piacciono, che so, il tennis, la pallacanestro e l'halli galli... vuol dire che sei una persona socievole e ti piace stare a contatto con la gente. • Sì, vabbe; ma ci saranno certo cose più importanti di quest e, no? Dialogo 2 • Allora, viene Giovanni a fare i compiti oggi pomeriggio? • Se riesce a trovare un passaggio, sì. • Allora faccio un salto al supermercato e vi compro una busta per fare il budino. • Guarda che a Giovanni non gli piace la vanig lia. • A Giovanni non piace la vaniglia, ma porca miseria, sono 1O anni che vai a scuola, quando imparerai a parlare italiano una volta per tutte? • Senti ma; "a me mi piace" rende più l'idea e lo dicono tutti, va bene? • Sì, ma è sbagliato, si dice "a me piacciono" le fragole o "mi piacciono" le fragole, lo dovresti sapere, no? • Dai, ma; non rompere almeno tu ... Dialogo 3 • Ma non ti metterai mica quella palandrana per uscire? • No, intanto palandrana lo dici a qualcun altro. È un vestito da sera un po' originale, tutto qui! • Un po' originale? • Senti, a me piace! • Ti piacerà pure, ma ... senti... a me sembra ridicolo e io devo uscire con te. •Mail vestito è mio e ripeto "a me piace" ed è quel che conta. • Beh, allora ci vai da sola alla festa, va bene? • Ah, "ci vado da sola alla festa"? Ma cos'è tutta 'sta polemica per un vestito, non ti piaccio più, è questa la verità, eh? È tutto per colpa di quella lì, vero? • Ma dai! Lo sai che mi piaci ancora, ma a volte sei prop rio testarda come un mu lo.
Traccia 7 (Dialogo tra Paola e José) • Ciao José, come va? • Paola ciao! Bene, bene. E tu come stai? • Benissimo, grazie! • E il fine settimana ... com'è andato? Mi hai detto che andavi a Verona, no? • Oh, sì, sì. È andata alla grande. Siamo stati in un agriturismo in provincia di Verona, in un paesino che si chiama Valeggio sul Mincio. Non so se ne hai mai sentito parlare. • N-No, mi pare di no. • La specialità del posto sono i tortelli. Poi, in quell 'agriturismo fanno tutto in casa: dagli antipasti ai vini. Ci siamo fatti una di quelle mangiate da nababbi. Pensa che ci siamo messi a tavola a mezzogiorno e ce ne siamo andati verso le cinque che rotolavamo. • Ma ... ma voi italiani pensate sempre a mangiare, eh !? • Eh, José caro ... dovevi vedere che roba che c'era. Ci siamo strafogati di tortellini alla zucca, dopodiché ci siamo fatti una grigliata mista da paura e che vino ci siamo bevuti. • Ah ... meno male che non bevi tu! • Infatti, non bevo mai ... da sola. Dopo pranzo ci siamo messi poi a fare quattro chiacchiere sotto le frasche e lì ci siamo tracannati un bel paio di quartini in allegria. Alla fine eravamo così brilli che ci siamo fatti una bella pennica all'ombra. Insomma, ce la siamo proprio goduta. • Cela siamo che? • Goduta! "Godersela''. Vuol dire: gustarsi la vita ... in ogni suo aspetto. • Ah ... ecco, ecco. Avevo sentito dire: "me la sono spassata'; ma mai quest'altra. Eh sì! Anch'io avrei bisogno di un fine settimana così per godermela, sono così stanco! • Eh sì... Certo che hai ragione, gli italiani provano davvero piacere sia nel mangiare che nel parlare di cibo.
Traccia 8 (Sonia Alfano, Rosanna Scopelliti e Salvatore Borsellino parlano con gli studenti in una scuola calabrese) Sonia Alfano: Quando abbiamo saputo della revocazione dell 'indagine a De Magistris e ci siamo organizzati immediatamente. Salvatore ha
prenotato il primo volo per Lamezia, io ho lasciato i miei tre figli a casa, ho preso dei giorni di ferie e sono venuta qua ieri pomeriggio. Rosanna ha fatto la stessa cosa da Roma. Studentessa: È davvero reale che la legge è uguale per tutti ed è vero che la legge può essere applicata in maniera uguale per tutti quanti? E ai magistrati è permesso di indagare con serenità ... sia per il ladro di polli magari che per il politico o per il massone di turno?
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TRASCRIZIONE BRANI AUDIO
Salvatore Borsellino: ...li sottrae un'inchiesta ad un giudice nel momento in cui il giudice sta indagando proprio sul personaggio della nostra politica ... e questa è una cosa assolutamente abnorme. Sonia Alfano: Qua stanno cercando di far sì che le indagini vengano insabbiate. E perché le vogliono insabbiare? Perché dietro non c'è soltanto la 'Ndrangheta o la Mafia, dietro c'è la Massoneria. In questo momento qualcuno vuole far passare quello che sta accadendo come un litigio, o comunque una situazione tra magistrati, tra il pm De Magistris e il suo procuratore capo, che è il procuratore vigente, o addirittura una cosa tra politici. In questo momento ci sta anche una sorta di botta e risposta tra Mantella e Di Pietro. Non è una situazione che riguarda loro o solo loro, riguarda tutti noi, riguarda il nostro futuro, ma riguarda più che altro il vostro futuro. lo ho tre figli, non voglio assolutamente neanche lontanamente immaginare che i miei figli debbano essere costretti al più presto ad andare fuori per cercare il loro futuro. lo non lo posso accettare da mamma, non lo voglio accettare e non lo dovete fare neanche voi. Voi dovete capire che il vostro futuro è nella vostra terra, vi dovete battere per questo. I vostri genitori fanno sacrifici per mandarvi a scuola e molti vostri e nostri politici non sanno nemmeno cosa significa vivere con milleduecento, milletrecento euro al mese perché tanto loro hanno le tasche ben piene non solo degli stipendi e dei vitalizi parlamentari, ma hanno anche le tasche ben piene per le tangenti che hanno preso e che stanno prendendo per i soldi che sono arrivati in Calabria. Salvatore Borsellino: Sono venuto qui anche perché sento delle forti analogie con quello che è successo nel 1992, con le stragi in cui morirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Con una differenza: che allora fu necessario mettere delle bombe per mettere a tacere ... , fu necessario mettere, far saltare in aria un' autostrada, fu necessario sconvolgere un intero quartiere come se fosse un terremoto, adesso siamo in uno stato ancora peggiore di quello di quei giorni perché si sta compiendo la stessa cosa. Si sta mettendo a tacere un gi udice, il giudice dovrebbe chiedere .. . , che indaga sulle malefatte dei politici e adesso non c'è più bisogno di ucciderlo, adesso basta utilizzare le leggi che sono state fatte. Sonia Alfano: Mio padre è stato ucciso quasi sotto casa, è stato trucidato con tre colpi di pistola, l'ultimo glielo hanno sparato in bocca, proprio per fargli capire, per far capire a chi c'era, a chi rimaneva che lui non era un esempio da seguire, che la bocca doveva ... avrebbe dovuto tenerla chiusa. Studentessa: lo mi sento emozionata e vi ringrazio per essere qui. Ringrazio tutti voi per la testimonianza che ci state dando, perché noi giovani abbiamo bisogno di voi, vi ringraziamo. Vi ringraziamo soprattutto perché non avete avut .. . , avete avuto il coraggio di non chiudervi nel vostro dolore, nel vostro dolore sicuramente grande, immenso. lo quello che vi voglio chiedere è questo: io ho appena ... ho compiuto diciotto ann i da poco e ... e come molti molti ragazzi in questa sala tra poco voterò, mi dovrò fissare a votare per il mio bene, ma a chi devo votare, non mi si può dare un nome?, .. . a chi devo dare il mio voto? lo da chi mi devo .. . la nostra politica dove non mi rappresenta nessuno, dove ci sono persone corrotte, dove ci sono persone che hanno come interesse i soldi ... lo cosa devo fare? Noi giovani chi dobbiamo votare qui? Da chi ci ... ? Salvatore Borsellino: .. . non c'è bisogno di lacrime, non c'è bisogno di rabbia. lo adesso ho sentito, ... ho sentito Rossana che diceva la commozione di. . . di. .. di. .. di Salvatore Borsellino, ecco allora v uol, dire che io non sono riuscito a far capire niente. Vuol dire che se ... se . .. se io quello che dico, faccio sentire la commozione, io è meglio che mi alzo e me ne vado perché io voglio far sentire la mia rabbia, non voglio far sentire la mia commozione ... lo non, non c'è, io non ... non è più tempo di piangere, non è più tempo di piangere, non tempo di commemorazioni, non è tempo di lacrime. lo quando vedo i politici che vengono sul. .. sul. .. dove è morto Paolo . .. a portare le corone, della gente ipocrita che viene lì a far finta di piangere a chi hanno contribuito ad ammazzare .. . La deve smettere, la deve smettere di venire, di venire a far finta di piangere. Quindi non dobbiamo piangere, dobbiamo solo lottare; è questo che vi stiamo chiedendo, è questo che vi sto chiedendo io, che vi sta chiedendo Sonia, che vi sta chiedendo Rossana .. . c'è solo bisogno di lottare e tu che mi dici chi dobbiamo votare ... aspetta, prima dobbiamo spazzare via questa classe politica, dobbiamo spazzarla v ia ...
Traccia 9 (Proverbi in dialetto) 1. Lombardo: La rabia de la matina sàlvela per la sira; la rab ia de la sira sàl vela per la matina. 2. Veneto: El pezo el gà la gamba lunga . 3. Toscano: O Tito, tu t'ha ritinto 'I tetto ma tu 'n t'intendi 'n tetti ritinti. 4. Romano: Chi c'ha er pane, nun c'ha li denti. 5. Campano:'E vruoccole so' bbuone dinte 6 lietto. 6. Siciliano: Sita' mbriacari mbriacati di vinu bono. 7. Sardo: Fora dae coru, fora dae pensamentu.
Traccia 1O (Proverbi in dialetto) 1. Sita' mbriacari mbriacati di vinu bono. 2. O Tito, tu t'ha ritinto 'I tetto ma tu 'n t'intendi 'n tetti ritinti. 3. El pezo el gà la gamba lunga. 4. Fora dae coru, fora dae pensamentu.
5. La rabia de la matina sàlvela per la sira; la rabia de la sira sàlvela per la matina. 6. Chi c'ha er pane, nun c'ha li denti. 7. 'E vruoccole so' bbuone dinte 6 li etto.
Traccia 11 (Barzellette) Barzelletta 1 Due carabinieri davanti allo specchio: - Guarda ... due colleghi! Andiamo a salutarli. L'altro: - Fermo ... non vedi che stanno venendo loro? (sett entrionale veneta: t ono inte rrogativo)
Barzelletta 2 Un carabiniere va alla biglietteria dei treni: - Un biglietto per Reggio, per piacere! - Reggio Emilia o Reggio Calabria? Lui ci pensa un po' e poi fa: - Mah, è lo stesso. Tanto mi vengono a prendere alla stazione! (m eridi onale)
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Barzelletta 3 Incrocio della Ba/duina: Una Fiat Tipo è ferma al semaforo, dietro c'è una Fiat Uno Fire con la musica a palla. Scatta il verde e la Tipo non parte... Il semaforo ritorna rosso. Riscatta il verde e la Tipo non parte. Allora il conducente della Uno abbassa la musica, scende e dice al conducente della Tipo: «Ahò, quanno esce er colore che te piace se n'annamo!?» (rom anesco) Barzelletta 4 - Quanto costa una poltrona? - Ci vogliono trenta euro per la platea, venti per il pa lco e... un euro per il programma! - Mi dia il programma, mi siederò su quello! (meridionale) Barzelletta 5 Lui: «Un giorno mi sposerai?» Lei: «Credo proprio di no. Nella mia famiglia c'è l'abitudine di sposarci fra noi: mia zia ha sposato mio zio; mia nonna ha sposato mio nonno; mia mamma ha sposato mio padre ...» (t oscana) Barzelletta 6 Un facchino ad un altro: - Che avaro quel tizio! Pensa che gli ho portato tutte le borse sino a casa e come ricompensa ha messo la mano in tasca e ha detto: "Tenga buon uomo, per il caffè!''. - E cosa ti ha dato? - Una zolletta di zucchero ... (meridi onale) Barzelletta 7 Un genovese passeggia con la moglie per le strade del centro durante i saldi. Ad un certo punto la donna si ferma incantata di fronte alla vetrina di un negozio di abbigliamento. li marito, in tono cond iscendente, le fa: - Ti deve piacere proprio molto quel vestito, vero? La moglie speranzosa, sbattendo gli occhi: - Sì. Tantissimo! - Bene. Allora domani torniamo a guardarlo! (settentrion ale) Barzelletta 8 Un tale ha la spiacevole sorpresa di t rovare la propria auto, pa rcheggiata sotto casa, con una vistosa ammaccatura. Nel vedere un biglietto infilato sotto il tergicristallo si rincuora, poi lo legge. C'è scritto: «Gentile signore, purtroppo nell'uscire dal parcheggio, ho urtato la sua macchina danneggiandola. La gente che mi osserva pensa che ora io stia scrivendo le mie generalità, cosa che si dovrebbe fare in questi casi. Ma non mi sogno nemmeno di farlo. Buona giornata!». (meridional e estremo) Barzelletta 9 «Henry, come sei cambiato! Eri tanto alto, e adesso sei così basso! Eri così robusto, e ora sei magrissimo! Eri tanto biondo, e ora sei castano. Cosa ti è successo Henry?» !..'.altro risponde: «Veramente non sono Henry, sono John ... » «Oh, hai cambiato anche nome!!!» (merid ional e)
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• Unità..
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Sezione 3. Esplorazione personale Attività 1 - 2 Risposta libera Sezione 4. Lettura Risposta libera Sezione 5. Analisi Risposta libera Sezione 6. Ascolto - Approfondimento Attività 1 1. g, 2. \, 3. e, 4. a, 5. b, 6. i, 7. f, 8. n, 9. c, 1O. d, 11. h, 12. m Attività 3 Risposte suggerite: 1. Il 2 agosto 1980, alle ore 10.25.; 2. Di accorrere all'ospedale Sant'Orsola di Bologna.; 3. Mancanza di posti letto, a causa dei troppi feriti, e mancanza di medici.; 4. L'attentato è statorivend icato dai Nar con una telefonata ad un quotidiano romano.; 5. Nuclei Armati Rivoluzionari, un'organizzazione del terrorismo di destra.; 6. All'inizio si credeva si trattasse di un'esplosione causata dal gas o dalla centrale termica situata proprio sotto il luogo dell'esplosione.; 7. L'ospedale ha bisogno di sangue Rh -.; 8. L'elemento che fa pensare a un attentato terroristico è la buca scoperta durante lo scavo, una buca che assomiglia a quelle causate proprio dallo scoppio di una bomba . Attività 4 1. si è verifi cata, 2. appare, 3. State, 4. andiamo, 5. sia stata, 6. ho visto, 7. fanno, 8. bastano, 9. bastano, 1O. aveva, 11. si stanno svolgendo, 12. mettono, 13. cercano, 14. possono, 15. rigurgitano, 16. Vengono tra sportati, 17. Sono entrato, 18. c'era, 19. è stato rivendicato, 20. si ha, 21. possa, 22. stanno ancora lavorando, 23. si fa, 24. c'è, 25. occorre, 26. occorre, 27. si comincia, 28. si pensa Sezione 7. Riflessione linguistica - Sintesi Attività 1 1 (emozione/sentimento): Ho paura che, Immagino che, Mi rincresce che, Sono felice che, (Mi) fa piacere che, Mi dispiace che; 2 (opinione personale) : Credo che, Direi che, Ritengo che, (Mi) pare che, (Mi) sembra che, Penso che; 3 (dubbio/incertezza): Non sono certo che, Suppongo che, Non sono sicuro che; 4 (comando/incertezza): Voglio che, Desidero che, f; 5 (aspettativa/speranza/desiderio): Spero che, Preferisco che, È opportuno che, Mi auguro che; 6 (ipotesi): È ipotizzabile che, È supponibile che, È probabile che, Si suppone; 7 (è+aggettivo+che) : È facile che, È plausibile che, È opportuno che, È possibile ch e, È ipotizzabile che, È attendibile che; 8 (necessità): Bisogna che, È necessario che Attività 2 Risposta libera Attività 3 1. frase b, 2. frase a, 3. frase a; esortazione: frase 1. a, eventualità: fra se 2. b, causa o finalità: frase 1. b, 3. a Attività 4 Risposta libera
Unità 2 {Lo stupore) Sezione 3. Esplorazione personale Attività 1 - 3 Risposta libera Attività 4 1. Sono rimasta a bocca aperta - Sono rimasta senza parole - Sono rimasta di stucco - Sono rimasta attonita; 2. ha aggrottato la fronte; 3. sono rimasto/a attonito/ a - sono rimasto/ a di stucco - sono ri ma sto/a a bocca aperta - mi sono stupito/ a - sono rimasto/ a sbigottito/a - ho sgranato gli occhi - sono rimasto/ a senza parole sono rimasto/ a allibito/ a; 4. Aggrotta la fronte; 5. sono rimaste di stucco - sono rimaste meravigliate; 6. sono rimasto/a sbalordito/a; 7. sgranando gli occhi - rimanendo senza parole; 8. sono rimasto a bocca aperta - sono rimasto senza parole; 9. sono rimasto sbigottito - sono rimasto allibito - sono rimasto sbalordito Attività 5 Risposta libera
CHIAVI
Sezione 4. Lettura Attività 1 - 2 Risposta libera Attività 3 Infatti, gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia: mentre all'inizio restavano meravigliati di fronte alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco, giunsero a porsi problemi sempre maggiori:[ ...]. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia.[...] Infatti, come abbiamo detto, tutti cominciano dal meravigliarsi che le cose stiano in un determinato modo: ad esempio, [...]. Attività 4 1.a,2.c,3.d,4. a,5.b Attività 5 Risposta libera Sezione 7. Riflessione linguistica Attività la 1.c,2.t3.d/h,4.b,5.a/ e,6.g, 7. h,8.e/ a Attività 1b 1.c,2.e,3.a/b,4.t5.b/a,6.d/f Attività 2 Risposta libera Attività 3 Risposte suggerite: 1. Quando si esprime uno stato emotivo abbiamo l'uso di fare come causativo, nella costruzione fare + infinito (ad esempio: Ricevere quella telefonata mi ha fatto arrabbiare/ridere/ sorprendere).; 2. li verbo provare si può usare per esprimere la maggior parte degli stati emotivi, nella costruzione provare+ sostantivo (ad esempio: Nel leggere la notizia ho provato rabbia/ paura/ stupore/sorpresa/ sollievo/ ecc.).; 3. I verbi riflessivi apparenti (detti anche riflessivi indiretti o transitivi pronominali, cfr. L. Serianni, Italiano, Milano, Garzanti, p. 273) sono quei verbi che hanno forma di riflessivo, ma che in realtà sono verbi transitivi con complemento oggetto e com plemento di termine espresso dal pronome (cfr. Riflessivo, Enciclopedia Treccani, www.treccani.it/encic/opedia!riflessivo), ad esempio: domandarsi, lavarsi le mani, tagliarsi le unghie. Invece i verbi stupirsi e meravigliarsi sono intransitivi pronominali, mentre stupire e meravigliare sono tanto transitivi, quanto intransitivi. li verbo sorprendere è invece soltanto transitivo. Sorprendersi è riflessivo nel significato di "prendere consapevolezza di ciò che si sta facendo''. mentre è intransitivo pronominale nel significato di "provare sorpresa" (cfr. Sorprendere, Vocabolario della lingua italiana, Treccani, www.treccani .it/vocabolario/ sorprendere).
Unità 3 (La vergogna) Sezione 3. Lettura Attività 1 1. a; 2. d; 3. (Risposta possibile): La vergogna può aiutarci a conoscerci meglio perché mette l'io dinanzi alla propria coscienza, la quale diviene giudice delle azioni commesse dall'io.; 4. c; 5. (Rispo sta possibile) : La vergogna o la sua assenza permette all'individuo di non provare né bene né male, ma solo di mantenere un sentimento neutro nei confronti delle azioni eseguite o da eseguire. L'individuo sceglie liberamente di attuare le proprie azioni in base ai suoi ideali e desideri.; 6. (Risposta possibile): Sì, perché la vergogna è un'emozione necessaria ad arginare un uso improprio della razionalità. Grazie ad essa le aspettative degli uomini non sono il risultato di un ordine esterno imposto dalla società, ma di scelte della coscien za individuale. Sezione 4. Lettura Attività 2 a. (Risposta possibile): È la legge che istituiva i manicomi in Italia.; b. (Risposta possibile): Tutti gli alienati mentali, tutti coloro che fossero pericolosi per sé e per gli altri, quelli che destavano pubblico scandalo e non potevano essere custoditi né curati in nessun altro luogo se non nei manicomi.; c. (Risposta possibile): I parenti, i tutori, i pro-
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tutori o coloro che operassero nell'interesse dei malati e della società.; d. Risposta libera
Sezione 5. Ascolto Attività 1 a. Non venivano inoltrate ai destinatari, non venivano mai spedite. Venivano semplicemente allegate alla cartella clinica del paziente.; b. Gli infermieri non potevano portare notizie per conto dei pazienti nel mondo esterno e, viceversa, non potevano neppure portarne all'interno dell'ospedale psichiatrico.; c. Spesso venivano internate donne che affrontavano dei disagi oppure avevano dei disturbi. Attività 2 li padre chiede al figlio di rispondergli alla lettera, di andarlo a trovare e di portagli alcune cose di cui ha bisogno, tra cui le sigarette. Attività 3 - 4 - 5 - 6 Risposte libere Attività 7 Risposte possibili: a} Probabilmente Carmela cade in una forte depressione in seguito alla morte della madre.; b} Carmela viene internata perché il padre non è in grado di seguirla e curarla. Attività 8 - 9 - 1O - 11 Risposte libere Sezione 6. Riflessione linguistica Attività 1 idee realizzabili: Se + congiuntivo imperfetto - condizionale pre sente; idee che non si posssono realizzare: Se + congiuntivo trapassato - condizionale passato Attività 2 idee realizzabili: 1, 3, 5; idee che non si possono realizzare: 2, 4 Attività 3 Risposta libera Attività 4 Risposte suggerite: c Sezione Materia li e attività supplementari Attività 2 1. Antonio è un internato; 2. Perché Antonio credeva di parlare con il demonio; 3. Scrive una lettera a Margherita; 4. Risposta libera
a t;' a Sezione 3. La lettura del testo poetico Attività 1 Dante Alighieri: a. Firenze, 1265; b. Ravenna, 1321; La Divina Commedia: a. Non si ha una data certa di inizio. Si presume che Dante abbia cominciato a scrivere la prima cantica, l'Inferno, tra il 1304 e il 1307. Non si sa con precisione neanche quando sia stata terminata l'opera. È probabile che Dante abbia concluso il Paradiso negli ultimi anni della sua vita.; b. L'opera è costituita di tre parti, chiamate cantiche: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Ogni cantica raccoglie 33 canti, ad eccezione dell'Inferno che ne contiene 34, in quanto il primo funge da prologo all'intera opera. li numero totale dei canti è 100.; c. È un poema allegorico.; d. Racconta del viaggio di Dante nell'aldilà iniziato la notte del venerdì santo, 1'8 aprile del 1300, e lungo circa una settimana. Passando attrave rso i regni dell'Inferno, del Purgatorio e del Pa radiso, il poeta acquista la conoscenza della struttura dell'universo, delle condizioni delle anime dopo la morte e ha la visione di Dio. Nei primi due regni egli è accompagnato da Virgilio, nel terzo da Beatrice, che lo guida per i nove cieli, e infine da San Bernardo, che lo conduce fino all'Empireo.; e. L'Inferno è una voragine a forma di imbuto, che si apre presso la città di Gerusalemme e giunge al centro della terra, dove si trova Lucifero. È costituito da cerchi concentrici, all'interno di alcuni dei quali ci sono gironi, bolge o zone.; f. La colpa è quella della passione carnale. Infatti, le anime punite sono quelle dei lussuriosi . Per la legge del contrappasso, essi sono spinti da una bufera infernale, proprio come in vita furono in balia della passione. Attività 2 1. Perché l'amore attecchisce all'animo nobile.; 2. Perché L'amore non permette alla persona amata di non amare a sua volta.; 3. Dante pensa ai dolci pensieri e al desiderio che condussero Paolo e Francesca a peccare.; 4.11 sentimento, inizialmente privo di ogni sospetto 130
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d'amore, si rivelò un giorno mentre leggevano la storia di Lancillotto vinto dall'amore per la regina Ginevra e in particolare, il passo in cui egli la bacia.; 5. Significa intermed iario amoroso. Poiché nella storia tra Lancillotto e Ginevra, il siniscalco Galehot aveva indotto Ginevra a baciare Lancilotto, per Francesca il libro e il suo autore rappresentano l'origine della colpa di lei e di Paolo.; 6. Mentre Francesca parlava, Paolo piangeva. Per la compassione Dante cadde a terra privo di sensi.
Attività 4 Risposta libera Sezione 4. Analisi Le immagini Attività 1 Risposta libera Attività 3 Risposta libera La metrica Attività 2 Risposta libera: li verso viene suddiviso in sillabe. Quando però due vocali o dittonghi si trovano in due sillabe atone, una alla fine di una parola e l'altra all'inizio della parola successiva, allora si ha la sinalefe, ossia le due sillabe vengono contate come una sola, per esempio le due sillabe "do an" nel verso "che! mii fu/tol/ta;! e 'Il mo/do on/cori m'of!fen/de''. Ciò è necessario per costruire il tipo di verso che il poeta decide di usare. L'endecasillabo può avere dieci, undici o dodici sillabe e si chiama rispettivamente endecasillabo tronco, piano o sdrucciolo. Contiene due accenti tonici: il primo sulla sesta o quarta sillaba e il secondo sulla decima, poiché si compone di due emistichi: un quinario e un settenario o un settenario e un quinario. Per esempio il verso" che! mii fui tòl/ta;! e 'Il mo/do on/cori m'of!fèn!de" è costituito da un quinario seguito da un settenario. Per identificare il numero delle sillabe è necessario anche considerare la cesura, ossia una pausa tra due parole di uno stesso verso. In questo caso la sillaba precedente la cesura e quella seguente, anche se entrambe atone, non vengono mai contate come una sola, bensì restano separate. Per esempio nel verso"che,/ colme/ve/di, on/cori noni m'ab!ban!do!na" le due sillabe"di, an" sono separate da una cesura costituita da una virgola. Attività 3 Almeno undici Attività 4 La decima Attività 5 Cade sempre sulla sillaba rossa Attività 6 L'endecasillabo è un verso di almeno dieci sillabe, e sulla decima sillaba di ogni verso cade il secondo accento tonico. Attività 7 ABA, BCB, CDC Sezione 5. Riflessione linguistica Attività 1 1. g, 2. h, 3. e, 4. f, 5. a, 6. d, 7. c, 8. b Attività 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 Risposte libere Attività 9 1. un dirigente alto è una persona alta di statura, un alto dirigente è una persona che riveste un ruolo dirigenziale importante all'interno di un'organizzazione.; 2. un vecchio amico è una persona che si conosce da molto tempo a prescindere dalla sua età, un amico vecchio è un amico di età avanzata.; 3. una nuova auto è nuova per la persona che la possiede a prescindere dall'anno di produzione, un'auto nuova è un'auto che è appena stata prodotta.; 4. un buon insegnante è un insegnante competente, che sa insegna re, un insegnante buono è gentile, accondiscendente, poco severo.; 5. un pover'uomo è una persona per cui il parlante prova pietà, compatimento o disprezzo, un uomo povero è una persona indigente. Attività 10 Non è possibile modificare la posizione dell'aggettivo: a} con aggettivi che esprimono una caratteristica oggettiva e non interpretabile (per esempio, o una persona è di nazionalità italiana o non lo è);
• b) in frasi o espressioni fatte/ idiomatiche (per esempio "a bocca asciutta"). Per approfondire, consultare il sito www.accademiadeflacrusca.it/it/lingua -italiana/consulenza-linguistica!domande-risposte!posizione-dellaggettivo-qualificativo-italia.
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Sezione 3. Lettura Attività 1 - 2 - 3 Risposte libere Sezione 4. Esplorazione personale Stereotipizzazione: etichettare un'id ea o una persona in modo da far insorgere dei pregiudizi e discriminazioni nei confronti di una o di un'altra categoria di persone [esempio: Gli italiani sono mafiosi].; Banalità scintillanti (o specchi per le allodole): associare parole a concetti radicati nella coscienza sociale, in modo da suscitare forti emozioni [esempio: Il crimine dev'essere combattuto; Chi in questo periodo di crisi fa opposizione politica non ama né la democrazia né il suo paese].; Eufemismo: utilizzare sinonimi o ridefinire concetti per celare il significato poco gradevole di un messaggio che si vuole trasmettere [esempio: Non è più tra noi per dire che è morto; Vedere il sole a scacchi per dire che è in prigione; Missione di pace o Intervento umanitario per dire guerra] .; Transfer: trasferimento di una qualità o di un difetto da un soggetto a un altro con l'obiettivo di far apprezzare o di screditare quest'ultimo [esempio: Associare tutti i comunisti a Stalin, li rende meno accettabili; Un politico che associa il proprio credo politico ai valori europeisti si attira le simpatie di tutti coloro che credono nell'Unione Europea].; Testimonianza: associazione di un personaggio noto o autorevol e a un'idea, a un concetto o a un programma [esempio: Affidare il compito di comunicare una decisione non popolare ad una figura politica molto apprezzata, affinché il popolo la accetti senza spirito critico].; Effetto gregge: convincere l'opinione pubblica della necessità e della giustezza di seguire la massa [esempio: Aggregarsi all'idea che gli immigrati rubino il lavoro].; Paura: infondere paura per offuscare la razionalità, in modo da far accettare al popolo determinate scelte politiche o al pubblico un certo prodotto pubblicitario [esempio: Il pericolo dei bolscevichi; Case inondate da un'a lluvione].; Logica imperfetta: costruire un ragionamento logico consapevolmente sbagliato per convincere la massa della validità di quanto si propaganda [esempio: La vecchia classe politica è corrotta; L'onorevole Bianchi è un vecchio politico; L'onorevole Bianchi è corrotto].; Demonizzazione: sfruttare le emozio ni della popolazione per convincerla dell'utilità di una determinata azione [esempio: si convince la popolazione che un paese sovrano possiede armi di distruzione di massa per attaccarlo]. Sezione 5. Ascolto Attività 1 Risposte suggerite: a. Le leggi razziali aveva no la pretesa di dare un fondamento teorico e scientifico (biologico) alla razza ita liana, dalla quale era esclusa quella ebraica.; b. Furono emanate nel 1938.; c. Vennero emanate in Italia in seguito all'alleanza con la Germania nazista. Le leggi avevano come scopo la difesa della razza italiana e la discriminazione di diversi gruppi etnici, considerati inferiori. Esse colpirono soprattutto la popolazione di origine ebraica italiana che perse ogni diritto.; d. È un manifesto in cui vengono posti i principi "scientifici" del razzismo fascista. Su di esso verranno basate le leggi razziali.; e. li Manifesto della razza fu emanato dal regime fascista e sottoscritto da molti intellettuali; f. li Manifesto della razza fu pubblicato il 14 luglio del 1938. Attività 2 Risposta libera Attività 3 Risposte possibili: a. Secondo Mussolini, la causa del problema razziale è la conquista dell'impero, che una volta conquistato con le armi, va mantenuto con il prestigio.; b. li prestigio implica una "coscienza razzial e''. affinché si possano stabilire differenze e superiorità di razza.; c. Poiché il Fascismo vede nell'Ebraismo il proprio nemico, Mussolini annuncia la separazione nei riguardi degli ebrei, fatta eccezione per quelli di cittadinanza italiana che mostrino "m eriti militari o civili".
CHIAVI
Attività 4 Risposta libera
Sezione 6. Lettura Attività 1 Risposte possibili: a. testimonianza - "... un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle università italiane, che hanno, ... , redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista:'; b. eufemismo - "Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti"; c. logica imperfetta -"Esistono grandi razze e piccole razze. Gli italiani sono una grande razza. Gli ebrei non sono di razza italiana. Gli ebrei sono una piccola razza .. :'; d. ricorso alla paura - "Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili''. Attività 2 - 3 Risposta libera Sezione 7. Riflessione linguistica Attività 1 1. c, 2. c/d, 3. d/b, 4. a/b (viene dato anche il primo periodo del l'esempio b, in quanto l'infinito è preceduto dalla locuzione "si prefigge l'obiettivo di"). Attività 2 Risposta libera Attività 3 Risposta libera Attività 4 1. b, 2. a, 3. c Attività 5 Categoria 1: ... o anche essendo consapevoli delle pene; Categoria 2 : ... non dialogando con chi sta loro attorno; ...associandole a idee e a concetti fortemente radicati nella coscienza sociale; Così facendo, la propaganda cerca; ...rendendo più gradevole una realtà spiacevole; ... utilizzando, a tal fine, parole blande ed eufemismi; Citando e; ...sfruttando la testimonianza di un noto personaggio o di una figura pubblica di spicco; ... appellandosi al naturale desiderio della maggior parte della gente; .. .seguendo/a; ...giocando con le paure; ...mostrando immagini di case distrutte da inondazioni; ...presentando successivamente i dettagli della polizza assicurativa; ... manipolando deliberatamente la logica; ...Ricorrendo alla demonizzazione; Categoria 3 : ... avendo vissuto in prima persona l'esperienza della guerra; ... esprimendo concetti differenti a seconda delle persone; ... riuscendo a tra smettere Attività 6 Risposta libera
Unità 6 (Il piacere) Sezione 3. Ascolto Attività 1 Risposte possibili: Contenuto del dialogo: 1. Si discute del CV europeo e della necessità di scrivere tutte le informazioni aggiuntive ora richieste.; 2. Conversa zione tra madre e figlio sul parlare corretta mente la lingua italiana.; 3. Conversazione tra un uomo e una donna sul l'ad eguatezza di indossare un certo abito.; Connotazione emotiva: 1. L'uomo è stufo delle continue novità da aggiungere nel CV e non ne vede l'utilità, la donna è più razionale.; 2. La mamma ha un tono di rimprovero, riprende il figlio che non parla correttamente in italiano, il figlio ha un atteggiamento di indifferenza.; 3. Lui e lei litigano, lui polemico, lei s'i mpunta. Attività 2 1) 1. mi piace, 2. cantare o andare a pesca, 3. Cioè, se ti piacciono, 4. il tennis, la pa llacanestro e, 5. ti piace stare; 2) 1. a Giovanni non gli piace, 2. A Giova nni non piace, 3. a me mi piace, 4. a me piacciono, 5. mi piacciono; 3) 1. a me piace, 2. Ti piacerà, 3. a me piace, 4. non ti piaccio più, 5. mi pia ci ancora Attività 3 Risposta libera
Colori d'Italia
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Sezione 4. Analisi Attività 1 - 2
Attività 6 - 7
Risposte libere
Sezione 5. Lettura Attività 1 a. La ricerca condotta dal team dell'Università di Firenze, guidata dal nutrizionista, Prof. Francesco Sofi, consiste in una meta-analisi condotta su 12 studi internazionali che hanno monitorato circa un milione e mezzo di persone per un massimo di 18 anni.; b. Per dieta mediterranea s'intende un'alimentazione rigorosa ricca di olio d'oliva, carboidrati, frutta, verdura, pesce e un moderato consumo di vino rosso ai pasti.; c. La dieta mediterranea protegge contro una serie di malattie croniche, dalle cardiopatie ai tumori, ma anche dal Parkinson e dall 'Alzheimer.; d. La ricerca svolta dall'Università di Firenze rivela che tra coloro che seguono la dieta mediterranea si registra un calo del 9% della mortalità generale, del 9% di quella legata a cause cardiovascolari, una riduzione del 13% dell'incidenza di Parki nson e Alzheimer e del 6% per i tumori.; e. Francesco Sofi propone di stilare una lista precisa di quella che si è rivelata una dieta alleata della longevità e mettere a punto raccomandazioni dettagliate e utili a medici e pazienti. Attività 2
Risposte libere
Attività 3 1. b, 2. c, 3. b, 4. a Attività 4 Risposta libera
Attività 5
a. Lo Slow Food è un'associazione nata nel 1986 per recuperare il piacere legato al cibo.; b. La filosofia dello Slow Food è quella di riscoprire il piacere alimentare, dotto, sensibile, condiviso e responsabile. I suoi concetti si fondano sulla salvaguardia delle cucine locali e delle produzioni tradizionali, su un nuovo modello di agricoltura meno intensivo e più pulito e sull'educazione al gusto.; c. Lo Slow Food ha come obiettivo la tutela e il diritto per tutti al piacere del cibo.; d. Un valore importante perché attraverso i cibi, che non sono semplicemente oggetti, lo Slow Food lavora per avere più bellezza, più piacere, più diversità nel mondo.; e. Il piacere, una volta che ci si è liberati della velocità, diventa una filosofia di vita, un edonismo consapevole e finalizzato, mai fine a se stesso; f. La lentezza si può recuperare rompendo l'equazione efficacia-frenesia, prestando così più attenzione al mondo circostante, agli uomini e, naturalmente, ai sapori.; g. Contro la follia universale della Fast Life, è necessario opporsi e difendere il tranquillo piacere materiale. sintagma nominale riferito a persona sua madre
pronome personale indiretto atono ci
Lucia
le
pronome personale indiretto tonico
Risposta libera
Sezione 6. Riflessione linguistica Attività 1
verbo piacere
sintagma verbale
sintagma nominale singolare
sintagma nominale plurale
a te
piaci
a lui
era piaciuto
viaggiare suonare il piano
questa proposta di lavoro
i gialli di Agatha Christie
la gita in campagna Palazzo Pitti
le moto veloci
il mio ragazzo
vi
a lei
piacerebbe
visita re nuove città
Franco
gli
a noi
è piaciuta
leggere
il mio insegnante di yoga
ti
molte persone Valeria
piace piacciono
la cucina mediterranea
piacerà fossero piaciuti piaccia piaccio piaceva piacevano
Attività 2 Risposte possibili: 1 a. A Lucia (non ) è piaciuta questa proposta di lavoro.; 1 b. Questa proposta di lavoro (non) è piaciuta a Lucia.; 2a. Al mio ragazzo (non ) piacevano i gialli di Agatha Christie.; 2b. J giall i di Agatha Christie (n on) piacevano al mio ragazzo.; 3. (Non) Vi piacerebbe una gita in campagna?; 4a. Se non sbaglio a te (non) era piaciuto Palazzo Pitti.; 4b. Se non sbaglio Palazzo Pitti (non) era piaciuto a te.; Sa. Credo che a sua madre (non) piaccia molto viaggiare.; Sb. Credo che viaggiare (n on ) piaccia molto a sua madre.; 6a. Mi ricordo che (non) ci piaceva leggere, suonare il piano, visitare nuove città.; 6b. Mi ricordo che a noi (non) piaceva leggere, suonare il piano, vi sitare nuove città.; 6c. Mi ricordo che leggere, suonare il piano, vi sitare nuove città (n on ) piaceva a noi.; 7a . Pensavo che (non) le fossero piaciuti molto Palazzo Pitti, la visita al museo e la cucina mediterranea.; 7b. Pensavo che a lei (non ) fossero piaciuti molto Palazzo Pitti, la vi sita al museo e la cucina mediterranea.; 7c. Pensavo che Palazzo Pitti, la visita al museo e la cucina mediterranea (non) fossero piaciuti molto a lei.; Sa. Al mio insegna nte di yoga (non) piace Valeria .; Sb. Valeria (non) piace al mio insegnante di yoga.; 9a. A Franco (non) piacciono le moto veloci.; 9b. Le moto veloci (non) piacciono a Franco.; 1 O. Vedrai che (non ) ti piacerà!; 11 a . (Non) Piaci a molte persone.; 11 b. A molte persone (non ) piaci.; 12a. Secondo me (non) gli piaccio.; 12b. Secondo me a lui (non) piaccio.; 12c. Secondo me (non) piaccio a lui.
Attività 3 Risposta suggerita: a) Nella forma più comune, il verbo piacere segue questa struttura concettuale: X piace/piacciono a Y = X è/sono di
1321ed;,;on; Ed;l;ngua
1
gradimento a Y. Per esempio: Questo libro piace a Luciana, I film spagnoli piacciono agli studenti del corso; b) L:oggetto indiretto può precedere il soggetto della frase. Si potrà quindi dire: A Luciana piace questo libro, Agli studenti del corso piacciono i film spagnoli; c) L:oggetto indiretto può essere espresso da un pronome atono (Le piace questo libro, I film spagnoli gli piacciono I piacciono loro) o tonico (A lei piace questo libro, A loro piacciono i film spagnoli); d) Ovviamente, il verbo conco rda in genere e numero con il soggetto della frase, non con l'oggetto: Gli piacciono le fragole (le fragole sono il soggetto della frase), A Luca e Maria piace il ballo (il ballo è il soggetto della frase), Ti è piaciuta la pasta?, Vi sono piaciuti i regali?; e) Piacere si coniugherà alla terza persona singolare quando il soggetto è un verbo o una serie di verbi (per esempio: A Francesco piace cantare, Mi piace leggere, correre e andare a cavallo) e alla terza persona plurale quando il soggetto è una serie di sostantivi (p er esempio: A Giovanna piacciono quel libro, quel catalogo a colori e quel calendario); f) Oltre alla terza singolare e plurale, le altre persone della coniugazione possono essere utilizzate per esprimere il gradimento di una persona per le ca ratteristiche fisiche e/ o caratteriali di un'altra persona. La struttura concettuale è la medesima: X è/ sono di gradimento a Y (per esempio: lo piaccio a Luca, Tu gli piaci, Noi piacciamo al direttore).
Attività 4 La posizione a destra del complemento indiretto o del verbo piacere ha a che fare con l'informazione aggiuntiva, comment, che il parlante vuol e dare a proposito del topic della frase, ovvero dell'oggetto di cui si parla. Osserviamo ad esempio le seguenti frasi : 9a. A Franco piacciono le moto veloci.
• 9b. Le moto veloci piacciono a Franco. In 9a. il topic è costituito da a Franco, che costituisce il referente testuale (vuol dire che si sta parlando di Franco). Il sintagma verbale, piacciono le moto veloci, costituisce un'informazione aggiuntiva ri guardante Franco. L'agente della frase (vale a dire il parlante che esprime la frase) vuole veicolare una certa interpretazione della stessa frase. In altre parole, vuole che l'interlocutore (il quale probabilmente conosce Franco) sappia che Franco è un appassionato di moto veloci. In 9b. il topic è invece rappresentato da le moto veloci e l'informazione aggiuntiva dal fatto che piacciono a Franco. Quindi la scelta di 9a. o di 9b. dipende dal messaggio che vuole trasmettere chi parla. In 12a. il topic è rappresentato dal pronome personale indiretto atono gli mentre il verbo piaccio costituisce la parte della frase che dà informazioni relative al topic. Per la sua natura, il pronome atono non può essere dislocato a destra dopo il verbo. Perciò, non sarebbe grammaticalmente accettabile la frase *piaccio gli. Anche in 12b. il topic è rappresentato dal pronome personale indiretto tonico a lui e l'informazione aggiuntiva da piaccio; mentre in 12c. il topic equivale a piaccio e l'informazione ad esso relativa corrisponde al pronome personale indiretto a lui, che essendo tonico, può essere spostato a destra dopo il verbo. 12a. Secondo me gli piaccio. 12b. Secondo me a lui piaccio. 12c. Secondo me piaccio a lui. Dunque le frasi 9a. e 9b. da un lato e 12a., 12b. e 12c. dall'altro, veicolano obiettivi comunicativi diversi fra loro, che sceglie il parlante. A tal fine è altrettanto importante la prosodia e l'intonazione impiegate nella trasmissione orale delle frasi (per approfondire l'argomento, consultare Angela Ferrari, Struttura tematica, in Enciclopedia dell'italiano, Roma, 2011 - sito www.treccani.it/enciclopedia/strutturatematica_(Enciclopedia_dell'ltaliano)I). Attività 5 Risposta libera Attività 6 1) si gode, 2) se la gode, 3) Ti sei mai mangiato/ a, 4) ci siamo strafogati/e, 5) vi siete tracannati, 6) me la sono proprio goduta/ me la sono proprio spassata, 7) divertirmi, 8) me la spassavo/ me la godevo, 9) mi sono abbuffata, 1O) ti rimpinzi Attività 7 Risposta suggerita: Nella seconda colonna i verbi sono accompagnati da un pronome indiretto con valore affettivo-intensivo, che esprime una sentita partecipazione del soggetto all'azione (in questi esempi, si sottolinea il fatto che mangiare e bere sono azioni piacevoli e/ o che danno sollievo). Tale uso è affine a quello del dativo etico (per approfondire l'argomento, consultare Luca Cignetti, Dativo etico, in Enciclopedia de/l'Italiano, Roma, 201 O - sito www.treccani.it/enciclo pedia/dativo-etico_(Enciclopedia_de/l'ltaliano)I). Attività 8 Risposta libera Attività 9 1. c'entra, 2. c'entra, 3. ci sto, 4. me ne sono andato, 5. prendertela, 6. Me la sono cavata, 7. ce la faccio
Unità 7 (La rabbia} Sezione 3. Analisi 1. a. Cosa Nostra nasce nei primi anni del XIX secolo, anche se era presente nelle istituzioni di potere di Palermo e Agrigento già dall'unità d'Italia; b. Nasce in Sicilia dalla categoria degli intermediari tra i latifondisti e i braccianti: massari, fattori e gabellotti. Essi si occupavano della gestione e/ o dell'amministrazione delle terre della nobiltà siciliana; c. Perché c'è carenza di braccia, di lavoratori e perché serve più carne da inviare al fronte; d. Si rivolgono ai mafiosi che mediano tra i banditi, spesso disertori, e coloro che avevano subito il furto; e. Il prefetto Mori, detto anche il Prefetto di Ferro, viene inviato in Sicilia nel 1925 per estirpare la mafia; f. Viene messo a riposo nel 1929 perché una volta sconfitto il braccio militare della mafia, ri volge l'attenzione ai rapporti tra mafia e politica; g. Emigrando in America oppure mettendosi a riposo, interrompendo qualsiasi atti-
CHIAVI
vità illegale; 2. a. Si intendono le lotte per appropriarsi dei facili guadagni, derivati da attività illegali e dal controllo del territorio; b. Nelle guerre di mafia i nemici sono le altre famiglie mafiose; c. La prima guerra di mafia nasce intorno allo sviluppo residenziale di Palermo; d. Nel processi di Bari e Catanzaro, i mafiosi imputati vengono quasi tutti assolti per insufficienza di prove; e. Tra i Corleonesi e le altre fa miglie mafiose; f. Le vittime sono gli altri mafiosi ma anche personalità delle istituzioni; g. Un generale inviato in Sicilia dopo l'assassinio di Pio La Torre per contrastare il crescente fenomeno mafioso; 3. a. Antonio Caponnetto, nel novembre del 1983, in seguito all'assassinio di tutti i magistrati che si occupavano di mafia; b. Da Giovanni Falcone, Giuseppe Di Lello, Paolo Borsellino e Leonardo Guarnotta; c. Un ruolo importante perché oltre a fornire le prove per poter condannare alcuni mafiosi arrestati, danno una nuova chiave di lettura e una maggiore consapevolezza del funzionamento della mafia; d. Nel 1986.; e. Un processo a circa 500 imputati accusati di appartenere alla criminalità organizzata di stampo mafioso; f. Del pentito Tommaso Buscetta; g. La sentenza della Corte di Cassazione emessa il 30 gennaio del 1992 conferma la condanna all'ergastolo pertanti boss mafiosi; h. La sentenza rappresenta il primo successo giudiziario su vasta scala dello stato italiano su Cosa Nostra; 4. a. La reazione di Cosa Nostra è violenta: negli anni successivi ha luogo, durante il cosiddetto periodo delle Bombe del 1992-1993, una serie di attentati contro politici, magistrati, giornalisti e il patrimonio artistico dello Stato italiano; b. È l'assassinio del magistrato Giovanni Falcone e degli uomini della sua scorta da parte della mafia, avvenuto il 23 maggio 1992; c. È l'assassinio del magistrato Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta da parte della mafia, avvenuto il 19 luglio 1992; d. Non è ancora stato possibile giungere a una verità storica. Un'ipotesi è che ci sia stata una trattativa tra Cosa Nostra e alcuni esponenti politici nel tentativo di porre fine agli attentati terroristici del 1992-1993. L'ipotesi rimane da verificare; e. Totò Riina viene catturato il 13 gennaio 1993, 1'11 aprile 2006 viene catturato Bernardo Provenza no. Sezione 4. Lettura Attività 1 Risposte suggerite: 1939: nasce a Palermo; 1961: consegue la laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Palermo; 1964: viene nominato giudice; 1980: gli viene assegnata la prima grande inchiesta; 1983: viene scelto come uno dei magistrati del pool antimafia; 1985: si trasferisce all'Asinara; 1986: l'amico Borsellino lascia il pool perché nominato procuratore a Marsala; 1987: come successore di Caponnetto a capo del pool viene nominato Meli; 1988: Meli smantella il metodo di lavoro del pool antimafia; 1989: fallito attentato contro di lui nella villa al mare dell'Addaura; 1990: accetta di dirigere la sezione Affari Penali del Ministero di Giustizia; 1992: viene ucciso insieme alla sua scorta in un attentato mafioso Attività 2 1.d,2.a,3.b,4.b,5.c Sezione 5. Ascolto Attività 3 Risposte libere Sezione 6. Output - produzione orale Attività 1 - 2 - 3 - 4 - 5 Risposte libere Sezione 7. Riflessione linguistica Attività 1 colonna 1 (essere + participio passato): è considerato, fu nominato, fu assegnata, era stato sperimentato, sarebbe stata impressa, furono prelevati, furono trasferiti, fu nominato, fu motivata, fu nominato, fu proposta, sono dedicate, è stato ... dedicato; colonna 2 (venire+ participio passato): veniva contrabbandata, venne ... scelto, venne estradato, venne nominato, vennero candidati, venne interpretato, venne ucciso, venne azionata; colonna 3 (andare+ participio passato): Va ... sottolineato, Va ... ricordato; colonna 4 (essere+ da+ infinito): è da accertare Attività 2 frasi corrette: c, e; frasi non corrette: a, b, d, f Attività 3 Risposte possibili: a. Essere+ participio passato è la forma passiva più Colori d'Italia
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comune. L'agent e della forma passi va è introdotto dalla preposizi one da; b. Essere p uò essere so stitutito da venire nei tempi semplici. In alcuni casi, la differenza di sign ificato è min ima. In altri, l'uso di ven ire caratterizza l'azione come più dinamica; c. Andare+ participio passato esprime un obbligo o una necessità; d. Di significato simil e a c. è la co stru zi one X essere da+ infinito Attività 4 Risp osta libera
Unità 8 (L'ilarità) Sezione 3. I dialetti in Italia Attività 1 Risposta libera Attività 3 1. Si cilia, 2. Toscana, 3. Veneto, 4 . Sardegna, 5 . Lombardia, 6. Roma, 7. Campania Attività 4 Nord: 1, 7; Centro: 3, 5; Sud : 2, 4, 6, 8, 9. Attività 5
non si pronuneia la doppia
1 2 3
sce/sci in-
rn
vece
conso-
di ce/ci
nante
ltD
vece di p [p]
z [dz]
in-
vece d [di invece di t [tl
di s [si
gg [d3:] invece di g [d3]
bb [b:] invece di b [b]
ò aperta [o] invece di é chiusa [o]
é chiu sa [o] invece di ò aperta [o]
è aperta [E] invece di é chiu sa [e]
é chiusa [e] invece di è aperta [,]
t/ t/ t/
t/ t/
4 5
b [b] in-
t/
6
t/
v t/ t/
7 8 9
t/ t/
t/
Attività 6 Risposte suggerite: Vari età del Nord: spesso la è [E] aperta si pronuncia é [e] chiusa, ment re la 6 chiusa [o] si pronuncia aperta ò [J]. Varietà del Centro: alla affricata palatale sorda ce/ci [tD si sostitu isce la fricativa palatale sorda sce/ sci [D. Inoltre, in alcuni casi, la fricativa alveolare sorda s [s] viene sostituita con l'affricata al veolare sonora, z [dz]. Varietà del Sud: si tende a sonorizzare i suoni occlusi vi, per esempio le consonanti occlusive sorde p [p] (bilabiale) et [t] (dentale) vengono rese rispetti vamente con le sonore b [b] ed [d]. Inoltre le occl usive scempie (ovvero semplici) vengono geminate, cioè rad doppiate, per esempio b [b] si pronuncia bb [b:]. Inoltre in alcuni casi, come nel suffisso avverbiale -mente, la è [E] si pronu ncia aperta anziché chiusa é [e]. In altri casi la 6 [o] è chiusa invece che aperta, ò [J]. Sezione 4. La Commedia all'italiana Attività 1 Risposta libera Attività 2 Risposta libera Attività 3 Risposte possibili: a. La Commedia al l'italiana si caratt erizza per un'analisi che essa offre del la società italiana in trasformazione, osservandone le abitud ini e i comportamenti e descrivendone t anto i va lori qua nto i difetti, attraverso una critica e una satira pungenti.; b. La Commed ia all'ita liana affronta temi legati allo svil uppo del la societ à del benessere e ai cambiamenti sociali di quell 'epoca . I temi era no la provincia, la politica e i suoi intral lazzi, la stratificazione sociale e le diseguaglianze, la famiglia, il divorzio e il tradimento (adatt ati da www.venus.unive.it/ itals/ masterviii! files/a ttachments! 62200_
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edizioni Edilingua
tesi_ bilicbrandi.pdf) .; c. Il contesto della Commedia all'italiana è di matrice neo realista in quanto si ritraggono temi e contesti come le case popolari, la povertà, la disoccupazione, la sporcizia, la guerra, l'arte dell 'arrangiarsi, la vita di paese. Inoltre, si ricorre spesso all'uso del dialetto (adattato da www.scaruffi.com/ director/ q 7O.htmn .; d. 11 progressivo incattivirsi dello scontro sociale e politico in Italia negli ann i Settanta, il terrorismo, la crisi economica, e un diffuso senso di insicurezza finiscono per spegnere quel la spinta al sorriso ironico che era st ata la caratteristica dominante della Commedia all'ital iana. Questa viene sostitu ita da una visione sempre più cruda e drammatica della realtà.; e. Le nuove forme di commedia che si sviluppano alla fin e deg li anni Settant a sono un gen ere più disimpegnato, di livello estetico e conten ut istico inferiore, in cui i vizi della società si descrivono ma non si critica no (adattati da http://it.wikipedia.org/ wiki! Commedia_ all'italiana).
Sezione 5. 11 dialetto nelle situazioni comiche Risposte libere
Sezione 6. Perché ridiamo? Attività 1 Risposte libere Attività 2 - 3 - 4 - 5 - 6 Risposta libera Sezione 7. Rifl essione linguistica Attività 2 Discorso diretto
Discorso indi retto
Presente ind icat ivo
Imperfetto ind icativo
Passato prossimo indicativo
Trapassato prossimo
Imperfetto ind icativo
Imperfetto indicativo
Futuro indicativo
Condiziona le passato
Passato remoto indicativo
Trapassato prossimo
Present e congi untivo
Imperfetto congiuntivo
Passato cong iuntivo
Trapassato congiuntivo
Trapassato congiuntivo
Trapassato congiuntivo
Condizionale passato
Condizionale passato
Imperat ivo (Parliamo del passato...)
Imperfetto congiuntivo
Imperativo (Parliamo di Incontri proibiti...)
di+ infinito
Attività 3 Per approfondire l'argomento, consultare Luca Serianni, Grammatica italiana, Torin o, UTET, 1991, pagg. 629-631. Attività 5 a. l'imperfetto congiuntivo non cambia, resta uguale; b. il condizionale presente diventa condizionale composto; c. ora si trasforma in quel momento; d. oggi si trasforma in quel giorno; e. domani si tra forma in il giorno dopo; f. la settimana scorsa I il mese scorso diventa la settim ana precedente I il mese precedente; g. la settimana prossima I il mese prossimo diventa la settimana successiva I il mese successivo
• Foto Copertina www.letteratu.itwp-contentuploads20l 303paolo-e-francesca, www.n3wgeneration.comcatalogimagesN EW%20G EN ERATIONPOSTERtoto%20malafemmina%2024xl 8, shutterstock-127460453 (foto in alto); post-it_httppescaraslowfood.files.wordpress.com200901 post-it,http://cdn.slowfood.it/wp-content/uploads/2014/09/01-chiocciola-slow.jpg,www. teladoiofirenze.it w p-contentuploads201305Roberto_Benigni_legge_Dante, 3.bp.blogspot.com_2-agosto-l 980 (foto centrai,) ; www.comune.cinisello-balsamo.mi.itpietrelMGj pgfa Icone_ borselli no 1-2, www.flickr.com, www.moto-ontheroad.itcmswpcontentu pio a ds201009Partiti_per_l_ arte_Carnia_Sutrio_Magia-del-legnol (foto in basso)
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FONTI
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meglio.itimginutella, http://bricioleincucina .fi les.wordpress.com, http://l .bp.blogspot. com, shutterstock-72191320 (foto in basso); pag.97 : shutterstock-70881169; pag. 92: httpacerra.olx.it
Unità 7 (La rabbia} pag. 95: http:// bcarenin i.files.wordpress.com/ 2013/04/ rabbia.jpg; pag. 97: www.triestecittadellascienza.it/u pload/ image/ Rabbia_Passioni_SISSA.jpg (foto in alto a destra), www.vendingnews.it/wp-content/uploads/2013/09/gomorra-locandina.jpg (locandina Gomorra), http://laregled ujeu.org/files/ 2010/07/ saviano.jpg (Roberto Saviano), http://4.bp.blogspot.
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Unità 2 (Lo stupore}
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pag. 79: http://media-cache-ecO.pinimg.com /; pag. 2 7: shutterstock-111131858; pag. 22: shutterstock- 106472447 (foto a sinistra), shutterstock- 137824595 (foto in centro), shutterstock-95211598 (foto a destra); pag. 24: http://pensarti.blogspot.gr/ 201 3/ 06/ raffaello-e-ladecora-zione-delle-stanze.html; pag. 25: shutterstock-131973335; pag. 26: shutterstock885 15781 (foto a sinistra), shutterstock-1 36404662 (foto a destra ), www.laboiteverte.fr/ l 6portraits-dalbert-einstein/ (foto in basso); pag. 27: www.w ikiart.org/ en/ claude -monet/ water-lilies-40 (foto a sinistra), shutterstock-1905472 (foto in centro), http://viaggiodistratto. blogspot.gr/ 2011 _03_01 _archive.html (foto a destra); pag. 28: www.mi rapa.com/201 l / 10/12/ thunderbolts-kills- l l members-i n-ap/ (foto in alto a destra ), http://anforah.altervista .org/sex/l O.htm (sogno), http://anforah.altervista.org/sex/ 20.htm (cavità), http://anforah.altervista.org/s ex/l 5.htm (mater), http://anforah.altervist a.org/ sex/l l .htm (visione)
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Unità 5 (L'odio} pag. 63: http://iamachi ld.files.wordpress.com/ 2013/02/ the -holocau st-unable-to-work. jpg?w=500; pag. 65: www.premioceleste.it/indi/_pics/ 3/ l / 2010-43732-62201 33 189 l l 453_t.jpg?m=1281092714 (fo to in alto a sinistra), http://www.jillianedelstein.co.-;;k/blog/ w p-content/up loads/ 2013/ 05 / JE_Primolevi2-853xl 024.jpg (foto Primo lev0; pag. 66:
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http://2.bp.blogspot.com/ _Nm 7Yd DMIRRY/TCj E21 YcXil / AAAAAAAAB2o/x5JDTvK3ZGcs 1600/ logo.j pg (foto in basso a sinistra), www.segnalidifumo.it/vig nette/ public/ 4 l 50vign. jpg (foto in basso a destra); pag. 105: http://voicesfromtheblogs.files.wordpress.com/ 2012/ 05/ mafia-002.jpg (foto a sinistra), http:// voicesfromtheblogs.files.wordpress.com/ 2012/05/ mafia-003.jpg (foto a destra)
Unità 8 (L'il arità}
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Unità 5 (L'od io} pagg. 65-66: adattato da www.istitutoreferendario.it/?location=FILOSOF IA_ l &item= 523; pagg. 69-70: adattato da http:// cross.mason.i nfogami.com/propaganda, http://it.wikipe-
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Unità 6 (Il piacere}
-
-
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Unità 6 (Il piacere}
Unità 7 (La rabbia}
pag. 79: www.settemuse.it/ pittori_opere_J/jordaens_jacob/jordaens_j acob_509_the_ king_drinks.jpg; pag. 81: www.ban koboev.ruimages (Piacere e area geografica), www.recipes4us.co.uk/images/ Hazelnut%20Asparagus%20Pa-sta%202Best%20500dpiJ PG (Piacere e cibo), http://pixabay.com/ static/uploads/ photo/ 2014/03/ 25/ 16/54/ cu re29755 7 640. png (Piacere e salute), http://m edia-cacheecO.pinimg.com/736x/5e/45/96/ 5e45968b85b 793aac7033084dal 7877c.jpg (Piacere e arte), http://lanuova estetica.it/w p-content/uploads/ 2013/04/8671 _benessere_donna_345566.jpg (Piacere e corpo), shutterstock-20 74716 58.jpg (Piacere e religione), www.chimiascolta.itcounsel or_ftleride_piange.jpg (Piacere e
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Colori d' Italia
135
Unità 1 (La paura)
DJ
Cronaca sulla strage di Bologna - Sezione 6, attività 3
[3'16"]
Unità 3 (La vergogna)
W
Manicomio San Girolamo di Volterra - Sezione 5, attività 1
[1 '59"]
[I]
Lettera dal manicomio, del padre al figlio - Sezione 5, attività 2
[2'26"]
W
Pagina del diario di Carmela - Sezione 5, attività 7
[O' 57"]
Unità 5 (L'odio) [3J Discorso di Benito Mussolini del 19 settembre 1938 - Sezione 5, attività 2
[3'15"]
Unità 6 (// piacere) []]
Dialogo 1, 2, 3 - Sezione 3, attività 1
[2'25"]
[I]
Dialogo tra Paola e José - Sezione 4, attività 2
[2' 06"]
Unità 7 (La rabbia) []]
S. Alfano, R. Scopelliti e S. Borsellino parlano a degli studenti - Sezione 5, attività 2
[7'26"]
Unità 8 (L'ilarità)
136
W
Proverbi in dialetto - Sezione 3, attività 2
[1 '12"]
[Q]
Proverbi in dialetto - Sezione 3, attività 3
[0'53"]
IITI
Barzellette - Sezione 3, attività 4
[ 4'04"]
edizioni Ed ilingu a