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Parla Paul Gallagher: ‘Liam e Noel sorprenderanno tutti’ Il maggiore dei Gallagher ripercorre la carriera dei fratelli Dicembre 2009 - by Crash Bang Pow
traduzione di frjdoasis2 – http://www.youtube.com/frjdoasis2 © www.oasisnotizie.blogspot.com - Riproduzione riservata Dei tre fratelli è stato lui il primo ad
avere una chitarra, che ben presto cominciò a impolverarsi. Fu allora che il fratellino Noel, otto anni, decise di imbracciarla e prese a strimpellarla per ore interminabili, chiuso nella sua cameretta. Almeno Paul ha potuto risparmiarsi quei concertini incessanti del fratello minore: «Io non ho mai diviso la stanza con Noel, ma Liam sì». Se non altro, i fan degli Oasis devono ringraziare lui, Paul Gallagher, per aver avviato Noel all’apprendimento dello strumento che avrebbe poi usato per forgiare canzoni di grande risonanza come Live Forever e Wonderwall. Paul si accorse subito che non poteva competere con il talento di Noel, così mise da parte il proprio interesse per l’apprendimento dello strumento da autodidatta, decidendo di «lasciare la chitarra alla gente che sa quello che sta facendo». Quando gli si chiede se il successo che Noel e Liam hanno avuto da allora lo abbia mai indotto nella tentazione di riprendere la chitarra, Paul ammette senza rimpianti: «No, non risalgo mai sull’autobus». Noel, d’altro canto, non è mai sceso dall’autobus e ha continuato ad esercitarsi e a migliorare la propria abilità chitarristica e di paroliere, fino a raggiungere un livello tale da offuscare facilmente la precoce carriera di violinista di Liam. Quando Paul trovò a Noel un impiego alla Kennedy’s Civil Engineering, Noel era già un suonatore talentuoso, che ebbe l’opportunità di svolgere lavori meno faticosi dopo che una pesante conduttura del gas gli cadde sul piede, mettendo all’opera la sua chitarra acustica. Fu in questo periodo, tra una consegna di noccioline e bulloni ai lavoratori e l’altra, che Noel Gallagher compose quattro delle canzoni che poi comparvero nell’album di debutto degli Oasis nel 1994. Paul era consapevole, già allora, di quanto fossero speciali le prime canzoni di Noel? «Certo. Sai qual è una bella canzone quando la senti, poi spetta agli altri innescare la reazione a catena … e vuuum!»
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Nonostante Noel avesse già scritto un buon numero di autentici classici, ci sarebbe voluto ancora un po’ di tempo prima che qualcun altro avesse l’occasione di ascoltarli. Negli anni Ottanta suonò per un breve periodo con Paul Bardsley in un gruppo di cinque elementi chiamato Fantasy Chicken and the Amateurs, prima di fare un provino per il ruolo di frontman degli Inspiral Carpets nel 1988, ad appena 21 anni. Anche se il provino di Noel, insieme a quello di Tim Burgess, andò male (il posto fu conquistato da Tom Hingley) gli Inspirals gli offrirono un lavoro come roadie e tecnico della strumentazione. Fu questa la svista più clamorosa, persino più clamorosa di quella che vide protagonista Ronaldinho, proposto a 21 anni al Saint Mirren FC che lo rifiutò? «Non sono sicuro che avremmo visto gli Oasis se Noel fosse stato il frontman degli Inspirals. Stai attento a cosa ti auguri …». Quando Noel lasciò gli Inspirals nel 1991 si accorse che il fratello minore, Liam, aveva cominciato a mostrare un certo interesse per la guitar music, lasciandosi dietro i trascorsi da fan dell’elettronica e dell’hip hop per diventare a tutti gli effetti un membro della società degli estimatori degli Stone Roses: «Penso a Liam che vede i Roses a Spike Island. Ian Brown per lui era solo una persona comune, gli fece credere che anche lui poteva ottenere la stessa cosa e anche di più».
Lo stesso Paul aveva saggiato le cose migliori di Manchester e si era incollato alle sigarette e all’alcol, quando tutti gli altri sembravano provare l’edonismo pieno di ecstasy della scena Madchester nel 1989 e nel 1990. «Ho visto i Roses al Manchester International 2, alla Blackpool Empress Ballroom e a Spike Island. Giorni gloriosi». Non passò molto prima che Liam trovasse una sua band, dove riempì il vuoto lasciato da Chris Hutton unendosi a Paul Arthurs, Tony McCarroll e Paul McGuigan nei Rain: «Liam non formò i Rain, c’era già una band che si chiamava così. Entrò e cambiò il nome del gruppo in OASIS. Poi si unì Noel e il resto … be’ il resto lo conoscete».
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Gli Oasis fecero il loro primo concerto, ancora senza Noel, nell’agosto 1991 al Boardwalk di Manchester e Paul era lì dall’inizio a offrire il primo sostegno alla carriera musicale del suo fratello più piccolo: «Ho visto la maggior parte dei loro concerti nel Regno Unito dal 1991». Essendo una delle quasi 50 persone testimoni di una performance così importante, Paul vide anche un potenziale creativo nelle prime composizioni di Liam Gallagher, ad esempio Take Me, Alice o Reminisce? «Liam? No. Però adesso sta facendo cose sue. Ha sempre voluto fare il frontman e lasciare agli altri la scrittura delle canzoni. Però ora ha i mezzi per fare entrambe le cose». In tre anni Noel si era aggregato agli Oasis e ne aveva assunto a tempo pieno il ruolo di paroliere. La prima parte dell’avventura dei mancuniani culminò con la pubblicazione di Definitely Maybe, l’album d’esordio capace di vendere più copie nel minor tempo quando fu lanciato nel Regno Unito. L’album vide la luce in un periodo di opportunità perse per le altre band di Manchester. Gli Stone Roses, infatti, erano rimasti invischiati in mercanteggi legali sia con la loro casa discografica sia con il loro vecchio manager, mentre gli Happy Mondays non sarebbero stati più gli stessi. «(Il successo degli) Oasis non ebbe mai niente a che fare con il declino degli Stone Roses. E il decollo da Definitely Maybe in poi? Era un rullo compressore. Niente poteva fermarlo». E infatti il rullo degli Oasis ha continuato a imperversare nel mondo musicale per altri 15 anni, con la musica e i tabloid britannici a seguire ogni scoppio di rabbia e ogni trionfo della band passo dopo passo. Uno dei momenti più memorabili è sicuramente “la Battaglia del Britpop” con i Blur per il primato nelle classifiche musicali, che ebbe l’apice nell’agosto 1995. Paul, quanto pensi che ci sia di creato ad arte dall’NME e da Damon Albarn in quella lotta? «Era l’epoca in cui ci trovavamo … Il business musicale aveva bisogno di una battaglia nord/sud. Non sono mai stato un fan dei Blur e non lo sono ora. Non mi dicono niente musicalmente». L’influenza dei Roses sui Gallagher innegabile. Noel stesso dice che Spike Island è il suo «modello». «Gli Stone Roses hanno aperto a calci la porta e noi l’abbiamo inchiodata al muro» disse Noel. Pual, credi che Noel e Liam lavoreranno ancora con Ian Brown e John Squire, come hanno fatto in passato? «Noel? Forse. Liam? Chissà». E dei componenti della storica formazione degli Oasis, Tony McCarroll (sostituoti nel 1995 da Alan White) alla batteria, Bonehead alla chitarra ritmica e Guigsy al basso, Paul vede ancora qualcuno? “No. Non vedo Bonehead da alcuni anni. E Guigsy? Non ci siamo mai visti né sentiti da quando ha lasciato la band. Tony? No, nada…” E Peter Sifter, il mitico venditore di dischi di seconda mano a Burnage, citato in
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Shakermaker, secondo singolo degli Oasis? «Penso sia ancora lì, non lo so. Mr Sifter era tifoso dello United, l’ho scoperto dopo ….» Ora che la band si è ufficialmente divisa dopo una storia così ricca, qual è l’eredità che lasciano gli Oasis? «Vari concerti: Old Trout, Windsor, 1994; The Point, Dublin, 1995; Madison Square Gardens, New York, 2005; City of Manchester Stadium, 2005». Paul non riesce ad esprimere preferenze. «Dischi? Tutti. Formazioni? Tutte». Gli Oasis sono gli Oasis. La gente avrà sempre le sue cose preferite. La vedo per come è: Una grande band … l’ultima grande band. Vale la pena, secondo te, pubblicare un profluvio di registrazioni andate perse, sessioni buttate via e recuperate e roba rara? I fan degli Oasis potranno finalmente ascoltare le famigerate registrazioni di Richard Fearless dei Death in Vegas? «Ognuno ha le sue opinioni sulle diverse registrazioni che non hanno mai visto la luce. I Death in Vegas? Be’ dai, per quanto possa amare la band, se erano davvero così buone quelle registrazioni non le avrebbero buttate via».
Dopo quindici anni alla grande era davvero il momento di scrivere la parola fine sugli Oasis? «Non si dovrebbero mai lasciare cose che ci rendono felici per far piacere agli altri, bisogna sempre far felici se stessi. Nel dire questo, sì, penso che a tutti servisse una pausa. È finita per sempre? Chi lo sa … la vita è lunga». Ora Liam Gallagher, Gem Archer, Andy Bell, Chris Sharrock e forse Jay Darlington sono ancora gli ‘Oasis’, ma Liam dovrebbe davvero voltare pagina e cominciare con una nuova identità, ora che dei membri originari rimane solo lui? «Liam dovrebbe dare alla band il nome che si sente di dare. Se vuole continuare come Oasis allora lasciateglielo fare. Dopo tutto la band l’ha fatta partire lui». «D’altronde si può anche dire che gli Oasis si sono sciolti … Noel ha lasciato. Non lo so … a un certo punto sarà rivelato tutto. Fate come me, dobbiamo solo aspettare». Voci parlano di una pubblicazione all’inizio dell’estate e che sono già pronte le demo di dodici canzoni. Paul non ha suggerimenti da dare per il nuovo nome della band, ma può confermare che gli amici stanno lavorando alla creazione di nuovo materiale: «Ho sentito alcune demo». Quanto a Noel, ha accatastato un bel po’ di canzoni sue durante il periodo degli Oasis? «Sono sicuro che Noel ne ha a centinaia». Insomma, sembra prospettarsi un 2010 avvincente per i fan degli Oasis, che attendono album da solista sia da Liam che da Noel Gallagher. Un po’ di anni fa una persona ragionevole avrebbe puntato su una brillante carriera di Noel senza il fratello. Paul come vede le fortune dei due consanguinei su strade separate, l’uno senza l’altro? «Credo che entrambi sorprenderanno tutti». © www.oasisnotizie.blogspot.com - Riproduzione riservata