Fotovoltaico tra sfide e opportunità

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Giorgio Tomassetti

Fotovoltaico tra sfide e opportunitĂ

INDICE Introduzione..........................................................................................................................2 Global Warming....................................................................................................................2 Il funzionamento dei pannelli fotovoltaici..............................................................................3 Componenti fondamentali di un impianto fotovoltaico..........................................................4 Sistemi isolati o collegati alla rete.........................................................................................7 Costi......................................................................................................................................8 Conto Energia.......................................................................................................................9 Valutazioni sul ritorno dell'investimento..............................................................................12 Facciamo un esempio........................................................................................................14 Applicazioni.........................................................................................................................15 Prospettive Future..............................................................................................................16

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Introduzione L'Italia sta accumulando un debito di oltre 4 milioni di euro al giorno (47,6 € al secondo) per il mancato raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, che diventeranno quasi 1,5 miliardi di euro a fine 2008. Questa è un'emergenza pesante in termini economici, di immagine e di mancate opportunità. E' per questo importante riflettere, e soprattutto agire, sulle problematiche energetiche del nostro paese.

Global Warming Soprattutto negli ultimi anni la temperatura media terrestre è aumentata notevolmente. C'è chi attribuisce il riscaldamento globale all'aumento esponenziale di CO2 nell'atmosfera e chi crede che questo fenomeno faccia parte dei normali “cicli” terrestri, che nella storia si sono susseguiti facendo variare notevolmente le temperature. Entrambe le tesi, anche se forniscono molte argomentazioni a loro favore, non riescono però a spiegare completamente questo fenomeno. E' stato infatti recentemente registrato un aumento di temperatura anche sugli altri pianeti del sistema solare e questo farebbe pensare ad una causa diversa dall'inquinamento, legata forse ai cicli solari. Ma è anche vero che l'andamento dei livelli di anidride carbonica seguono direttamente quelli della temperatura. La verità è che ancora non conosciamo la risposta a questo problema.

Quello che però conosciamo è il modo in cui possiamo, e dobbiamo, procedere in materia energetica. La sostenibilità, l'efficienza e l'indipendenza energetica sono degli obbiettivi che soprattuto l'Italia deve cercare di perseguire non solo a causa del presunto “global warming”, ma anche per cercare di ridurre l'attuale dipendenza dal petrolio che influisce negativamente sulla nostra economia e sulla nostra politica. “Né il petrolio né il carbone, ma solo il sole sarà l'energia del futuro” secondo Carlo Rubbia, premio nobel per la fisica. “Sia il petrolio che l'uranio stanno infatti finendo e dobbiamo quindi sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette a nostra disposizione da sempre, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra”. Inoltre la costruzione di una centrale nucleare richiede circa dieci anni, e quando sarà terminata, l’uranio in natura sarà quasi finito dato che, secondo le previsioni di molti scienziati, questo metallo sarà esaurito tra 35-40 anni. L’unica alternativa resta quindi il solare e più in generale tutte le energie rinnovabili. Per produrre l’energia che 2


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producono 15 centrali nucleari, circa un terzo del fabbisogno energetico italiano, basterebbe installare pannelli per un’area equivalente al raccordo di Roma. L’unico problema è a livello economico. Attualmente, infatti, il costo dei pannelli fotovoltaici, nonostante i numerosi incentivi di cui parlerò in seguito, è molto elevato.

Il funzionamento dei pannelli fotovoltaici Un sistema fotovoltaico è in grado di trasformare, direttamente e istantaneamente, l’energia solare in energia elettrica. Esso sfrutta il cosiddetto effetto fotovoltaico, cioè la capacità che hanno alcuni materiali semiconduttori opportunamente trattati, fra cui il silicio, che sono in grado di generare elettricità una volta colpiti dalla radiazione solare. Gli impianti per la produzione di energia elettrica mediante tecnologia fotovoltaica presentano diversi vantaggi, tra i quali i più significativi sono: ● assenza di qualsiasi tipo di emissioni inquinanti; ● risparmio dei combustibili fossili; ● estrema affidabilità poiché non esistono parti in movimento (vita utile superiore a 25 anni); ● costi di manutenzione ridotti al minimo; ● modularità del sistema (per aumentare la taglia basta aumentare il numero dei moduli). ●

La conversione di energia avviene in un dispositivo chiamato cella fotovoltaica, all'interno della quale si crea un campo elettrico dando così origine ad un flusso di corrente elettrica.

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Il primo strato, che si indica con “n”, è drogato con il fosforo ed è a carica negativa. L'altro strato invece, che si indica con “p”, è drogato con il boro ed è a carica positiva. La zona di separazione è detta giunzione p-n. In entrambi i casi il materiale risulta elettricamente neutro; tuttavia, ponendo a contatto i due tipi di strutture, tra i due strati si attiva un flusso elettronico dalla zona n alla zona p. Di tutta l'energia che investe la cella solare sotto forma di radiazione luminosa, solo una parte viene convertita in energia elettrica disponibile ai suoi morsetti. L'efficienza di conversione per celle commerciali al silicio è in genere compresa tra il 13 % e il 17%, mentre realizzazioni speciali di laboratorio hanno raggiunto valori del 32,5%. Tenendo presente la diversa struttura, il silicio si può suddividere in tre diversi tipi: ● Monocristallino ● Policristallino ● Amorfo Attualmente il materiale più usato è il silicio cristallino che ha rendimenti del 15-17%, ma esiste anche il cosiddetto silicio policristallino, caratterizzato da un minor costo di produzione e minore rendimenti (circa 12-14%) dovuti al maggior grado di impurità. Il silicio amorfo è invece il semiconduttore più economico, ma anche il più scadente.

Componenti fondamentali di un impianto fotovoltaico I componenti fondamentali di un impianto fotovoltaico sono i moduli fotovoltaici, l'inverter, i quadri elettrici, i cavi di collegamento e le strutture di sostegno dei moduli. I moduli sono costituiti dalle celle, le quali vengono assemblate insieme fra uno strato superiore di vetro e uno strato inferiore di materiale plastico (Tedlar) e racchiuse da una cornice di alluminio in modo da costruire un'unica struttura. Il modulo fotovoltaico è in genere costituito da 36-72 unità collegate in serie e in parallelo. Il numero varia a seconda della tensione richiesta dalle utenze. Più moduli assemblati insieme costituiscono un pannello e più pannelli uniti fra loro formano una stringa.

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Le condizioni ottimali per l'esposizione di un impianto fotovoltaico in Italia sono l'orientamento a sud e un'inclinazione sull'orizzonte compresa tra 20° e 40°. Deve essere evitata, invece, la presenza di ostacoli che possano causare ombre rilevanti. Se si utilizzano i comuni modulari in silicio cristallino, un impianto fotovoltaico necessita di una superficie compresa tra 7 e 10 m2 per ogni kW di picco che si vuole installare. E' necessario precisare che il Kw di picco (kWp) è la potenza elettrica che l'impianto produce in presenza di una forte insolazione e quando si trova a una temperatura di 25°C. In condizioni standard un cella eroga circa 1,5 Watt di potenza. Il massimo rendimento teorico della conversione fotoelettrica di una cella di silicio è circa il 28%, a causa delle perdite dovute al calore, alla riflessione e ai fotoni che non vengono assorbiti dal semiconduttore. La durata di vita di un pannello fotovoltaico è di almeno 25 anni. I moduli, infatti, sono commercializzati con garanzie di 20 o 25 anni ed esistono ormai numerose conferme date da impianti che funzionano con ottime prestazioni da più di 30 anni.

L’energia prodotta dal generatore fotovoltaico è sotto forma di corrente continua e la maggior parte degli apparecchi elettrici funzionano a corrente alternata. E' quindi necessario introdurre nel sistema fotovoltaico un dispositivo che provveda a trasformare l’energia elettrica continua in alternata (CC in AC), questo dispositivo è l’inverter. L'inverter permette di estrarre dai moduli la massima potenza disponibile al momento. Questa funzione prende il nome di MPPT, un acronimo di origine Inglese che sta per Maximum Power Point Tracker. I moduli fotovoltaici infatti, hanno una curva caratteristica V/I tale che esiste un punto di lavoro ottimale, detto appunto Maximum Power Point, dove è possibile estrarre tutta la potenza disponibile. Questo punto della caratteristica varia continuamente in funzione del livello di radiazione solare che colpisce la superficie delle celle e in funzione di altri parametri, tra cui la temperatura. L’inverter può anche non esserci se il sistema è isolato e tutte le apparecchiature funzionano in corrente continua. Nei sistemi collegati alla rete, invece, l’inverter è sempre presente ma non è previsto il sistema di accumulo, in quanto l’energia prodotta durante le ore di insolazione viene immessa direttamente in rete; viceversa, nelle ore notturne, il carico locale viene alimentato dalla rete. Un meter provvede a scalare la differenza dal contatore. 5


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Il meter è quindi un contatore elettrico che misura l’energia elettrica e viene usato per misurare la corrente elettrica che un impianto collegato alla rete immette in rete poiché prodotta in eccesso. Il valore di questa energia viene detratta dalle future bollette dell’utente. Per controllare questo sistema collegato alla rete abbiamo bisogno di un quadro di controllo: tra i morsetti del generatore e la linea ci sono dispositivi che, controllando il funzionamento della centrale, la proteggono, la mettono in parallelo con la rete o la staccano dalla stessa in caso di guasto. Tale controllo si realizza mediante la misura della tensione, l’intensità e la frequenza della corrente. La tensione e l’intensità di corrente si regolano mediante i trasformatori. Il trasformatore è quell’elemento che si interpone tra la centrale e la rete elettrica e ha la funzione di portare la corrente dalla tensione di uscita del generatore a quella della linea elettrica. Gli inverter con trasformatore sono stati i primi ad essere sviluppati ed effettuano la separazione tra il circuito in corrente continua e quello in corrente alternata, il che consente di diminuire il rischio di shock elettrico sul generatore fotovoltaico ma determina rendimenti più bassi e costi più elevati. Gli inverter senza trasformatore sono invece più compatti, hanno un rendimento più elevato, ma per ottenere le stesse prestazioni in termini di sicurezza, devono essere dotati di una protezione differenziale sulla parte in corrente continua.

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Sistemi isolati o collegati alla rete Gli impianti fotovoltaici possono funzionare in parallelo alla rete elettrica (impianti “gridconnected”) o in modo autonomo (impianti “stand- alone”). Stand-Alone Gli impianti stand-alone alimentano utenze in zone isolate, cioè lontane dalla rete elettrica, come ad esempio rifugi di montagna, centraline meteorologiche, ecc. L'eventuale eccesso di energia elettrica prodotta rispetto alla domanda si accumula nelle batterie, per essere poi utilizzate nei momenti di scarsa insolazione o durante la notte.

Grind-Connected Gli impianti più comuni, però, sono quelli grid-connected, impiegati per alimentare utenze domestiche, industriali, agricole, ecc. In questi impianti le apparecchiature sono alimentate dal sistema fotovoltaico, attraverso l'inverter, se c'è disponibilità di energia solare o, in alternativa, dalla rete elettrica. E' garantita, perciò, in maniera del tutto automatica, la fornitura continua di energia all'utente. Inoltre, per non sprecare l'energia solare, l'eccesso di energia elettrica prodotta dal fotovoltaico nei momenti di pieno sole effettua il percorso inverso, venendo immessa nella rete elettrica e venduta oppure scalata dalla bolletta.

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Costi Uno dei limiti principali legati allo sviluppo degli impianti fotovoltaici è l'alto costo degli impianti stessi e di conseguenza dell'energia prodotta. Secondo l'Earth Policy Institute, l'istituto di ricerca sui problemi del pianeta, nell'arco di una quindicina d'anni si è giunti a un dimezzamento del prezzo del modulo fotovoltaico e per questo motivo i più autorevoli analisti del settore ritengono che il costo dell'energia prodotta dal sole potrà raggiungere, verosimilmente, la parità con quella tradizionale già entro il 2012. Il costo dell'impianto “chiavi in mano” oscilla tra i 5000 e i 7000 Euro per ogni kWp, mentre il costo annuo di manutenzione è piuttosto contenuto, circa l'1-1,5% del nostro impianto. Facendo riferimento a un esempio di utenza domestica, al fine di coprire totalmente il suo consumo elettrico medio annuale, una famiglia avrebbe bisogno di un impianto fotovoltaico di potenza compresa tra i 2 e i 3 kWp, che occupa una superficie tra i 15 e i 30 m2 e ha un costo complessivo tra i 14.000 e i 20.000€.

Moduli Sviluppo Progetto Montaggio Inverter Struttura

Suddivisione dei costi per impianto “chiavi in mano”

Per far fronte ai prezzi ancora non del tutto competitivi, lo stato mette a disposizione degli incentivi sull'energia prodotta con i pannelli fotovoltaici che premiano l'uso di queste tecnologie e rendono più conveniente per l'utente finale l'installazione di pannelli.

La curva dell'esperienza Man mano che aumenta l'esperienza nella fabbricazione di un prodotto, diminuisce il suo costo di produzione: lo sviluppo del fotovoltaico è un ottimo esempio di questo concetto: nel 1980 un Watt di potenza fotovoltaica valeva $20. Nel 2001 sono stati prodotti 400 MW di pannelli a un prezzo che oscilla tra $3,5 e $4/Wp, a seconda delle tipologie, dieci volte meno del prezzo rivalutato del 1980. Man mano che aumenta l'esperienza del prodotto e la maturità del mercato, il costo del prodotto si avvicina al costo delle materie prime. Questo concetto prende il nome di “curva dell'esperienza”. Se questa teoria si rivelerà vera, l'energia fotovoltaica sarà presto molto più conveniente e competitiva.

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Conto Energia Che cos’è? Il Conto Energia è il sistema di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici. Gli incentivi vengono erogati sulla base dell’energia elettrica prodotta e venduta a tariffa agevolata al gestore nazionale. Attraverso il “conto energia” la produzione di elettricità di un impianto fotovoltaico è remunerata per 20 anni. Chi può utilizzarlo? Possono utilizzare il Conto Energia : ● le persone fisiche ● le persone giuridiche ● i soggetti pubblici ● i condomini di unità abitative e/o di edifici che siano soggetti responsabili di impianti fotovoltaici realizzati in conformità ai requisiti del DM 19 febbraio 2007. I requisiti di base previsti da Decreto per gli impianti solari fotovoltaici sono : ● potenza nominale non inferiore a 1 kW ● essere collegati alla rete elettrica ● essere realizzati con componenti di nuova costruzione o comunque non già impiegati in altri impianti ● non beneficiare o non aver beneficiato delle tariffe incentivanti introdotte dai decreti interministeriali 28 luglio 2005 e 6 febbraio 2006. Nel decreto vengono definite 3 tipologie di impianto a seconda del grado di integrazione architettonica o funzionale in strutture edilizie o elementi di arredo urbano : ● ● ●

Impianti fotovoltaici “con integrazione architettonica” Impianti fotovoltaici “parzialmente integrati” Impianti fotovoltaici “non integrati”

Come funziona? L’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici ha diritto ad una tariffa incentivante , diversa in relazione alla tipologia e potenza nominale dell’impianto. La tariffa incentivante è riconosciuta per un periodo di 20 anni e rimane costante per tutto il periodo.

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Per impianti fino a 20 kW di potenza sono possibili due opzioni: 1) La cessione in rete Questa opzione prevede la vendita dell’energia prodotta e non immediatamente utilizzata. In questo caso si ha: ● un ricavo derivante dalla remunerazione dell’energia totale prodotta, fino a 0,46 €/ kWh ● un risparmio pari al valore dell’energia elettrica autoconsumata ( circa 0,18 €/kWh) ● un ricavo derivante dalla vendita dell’energia elettrica prodotta e non autoconsumata 2) Lo scambio sul posto o net metering. Questa opzione prevede che l’impianto operi in regime di interscambio con la rete elettrica. Sostanzialmente durante le ore diurne l’utenza consuma l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico ed inietta in rete il surplus di produzione, mentre di notte o con luce insufficiente è la rete elettrica a fornire energia all’utenza. In questo caso si ha: ● un ricavo derivante dalla remunerazione dell’energia totale prodotta, fino a 0,46 €/kWh ● un risparmio pari al valore dell’energia elettrica autoconsumata ( circa 0,18 €/kWh) ● un credito valido entro 3 anni derivante dalla quantità di energia elettrica immessa in rete (differenza tra prodotta e autoconsumata)

Altro fattore importante è che in questo caso alla scadenza dei 20 anni cessa la tariffa incentivante ma rimangono per tutta la vita dell’impianto i vantaggi dello “scambio sul posto”.

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Le tariffe incentivanti del Nuovo Conto Energia L'energia elettrica prodotta dagli impianti fotovoltaici ha infatti diritto ad una tariffa incentivante descritta nella seguente tabella. Le tariffe maggiori sono riconosciute ai piccoli impianti domestici, inferiori a 3kW, che risultano integrati. Le tariffe più basse sono invece riconosciute ai grandi impianti non integrati. Le tariffe sono erogate per un periodo di venti anni e rimangono costanti per l'intero periodo. Potenza nominale dell'impianto

Tariffe dell’incentivo in base alla tipologia di installazione Non integrato

Parzialmente integrato

Integrato

da 1 a 3 kWp

0,40 €/kWh

0,44 €/kWh

0,49 €/kWh

oltre 3, fino a 20 kWp

0,38 €/kWh

0,42 €/kWh

0,46 €/kWh

oltre 20 kWp

0,36 €/kWh

0,40 €/kWh

0,44 €/kWh

L’incentivo è incrementato del 5% nei seguenti casi: ●

impianti a terra di potenza superiore a 3 kWp se, nell’arco dell’anno, almeno il 70% dell’energia prodotta viene autoconsumata;

impianti a servizio di scuole pubbliche o parificate;

impianti a servizio di strutture sanitarie pubbliche;

impianti con integrazione architettonica che vadano a sostituire coperture in eternit o comunque contenenti amianto;

impianti a servizio di enti locali con popolazione residente inferiore a 5000 abitanti.

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Valutazioni sul ritorno dell'investimento Applicando i costi correnti (vedi Costo), un impianto fotovoltaico di 3 kWp richiede un investimento iniziale di 19.500 euro chiavi in mano, più il 10% di iva. Si calcolano per i costi di manutenzione 100 euro all'anno, per i costi di esercizio 55 euro all'anno.Si devono considerare quindi, in detrazione: ● ●

i risparmi, pari a 0,18 euro per kWh prodotto per tutta la durata utile dell'impianto (è il meccanismo del 'net metering', vedi Vantaggi); i ricavi da incentivo, pari a 0,44 euro per kW prodotto per 20 anni.

L'investimento, comprensivo dei costi correnti, rientra in un tempo variabile a seconda della posizione geografica, essendo ovviamente più avvantaggiato l'impianto installato più a sud.

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Il grafico rappresenta il periodo necessario per il recupero del capitale investito nella realizzazione di un impianto fotovoltaico di media grandezza in presenza di una tariffa incentivante.

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Facciamo un esempio Prendiamo in considerazione una famiglia di 4 persone che vive nell’Italia centrale. Il consumo elettrico medio annuo è di circa 2.500kWh. Per far fronte a tale domanda di energia si può utilizzare un impianto fotovoltaico con moduli in silicio policristallino che sono i più economici. Che dimensioni dovrà avere l’impianto? Tenendo conto che, come si può notare dalla tabella precedente, un metro quadrato di moduli in silicio policristallino installato in Italia centrale produce 160kWh all’anno, bisognerà installare una superficie di 16 metri quadrati di moduli. Considerando che ogni modulo occupa 0,5 m², saranno dunque necessari 32 moduli. Ai costi di mercato attuali, il costo di questo impianto può essere stimato in circa 15.000€, IVA esclusa. Quanto costa il chilowattora? Per questo impianto il costo del chilowattora è di circa 0,34€, IVA esclusa. Questo valore è calcolato tenendo conto del costo dell’investimento, del costo di manutenzione annuo dell’impianto, del numero di chilowattora prodotti in un anno e della durata dell’impianto, di solito considerata superiore ai 30 anni. Il costo di produzione dell’energia elettrica prodotta con un impianto fotovoltaico è quindi ancora troppo elevato per competere con quello da fonti fossili, che è di circa 0,18€ a kWh. Però, installare un impianto fotovoltaico diventa economicamente conveniente quando intervengono forme di incentivazione finanziaria da parte dello Stato. Per riassumere possiamo dire che l’energia fotovoltaica richiede un forte impegno di capitale iniziale e basse spese di mantenimento: si può dire che “è come se si comprasse in anticipo l’energia che verrà consumata nei prossimi anni”. Una volta il recuperato l’investimento, per il resto della vita utile dell’impianto si dispone di energia praticamente a costo zero”. Quindi, dotare la propria casa, azienda, ufficio od altro di un impianto di questo genere, usufruendo dei contributi pubblici, può rivelarsi un buon investimento.

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Principali applicazioni Il fotovoltaico viene spesso utilizzato in quelle zone in cui l’approvvigionamento di energia elettrica è reso molto complicato dalla conformazione terrestre o in particolari ambiti dove altre fonti di energia non sono utilizzabili. Il più grande sostenitore della causa fotovoltaica fu Hans Ziegler, il quale negli anni cinquanta riuscì a far installare sul satellite Vanguard un sistema energetico a due sorgenti, batterie chimiche e celle solari al silicio; le batterie si esaurirono dopo una settimana circa mentre le celle solari funzionarono per anni. Altre installazioni di impianti fotovoltaici furono fatte laddove non era possibile o era troppo costoso portare energia elettrica tramite reti elettriche. Tra le prime installazioni che si possono prendere in esame ci sono quelle australiane, le quali venivano usate per alimentare i ripetitori a basso consumo, inventati nel 1974 e installati per propagare il segnale radiotelevisivo; nel giro di pochi anni il segnale raggiunse tutte le case, anche le più isolate. Altre installazioni sempre della metà degli anni settanta, le quali hanno avuto un ruolo fondamentale per far aumentare l’interesse per la tecnologia, sono state quelle che alimentavano i motori dei passaggi a livello statunitensi. Un altro importante ambito di utilizzo sono le piattaforme petrolifere poste negli oceani le quali ormai traggono tutta l’energia di cui hanno bisogno da pannelli installati sulle piattaforme stesse, eliminando così i costi di trasporto delle batterie che erano usate in precedenza. Un’altra zona in cui l’energia solare è stata usata è l’Africa, in questo caso i pannelli solari sono serviti per fornire energia elettrica alle pompe usate nei pozzi per estrarre l’acqua da sorgenti a profondità non normalmente raggiungibili. Oggi vediamo sempre più il fotovoltaico usato in svariati campi per compiere svariate operazioni. Negli ultimi anni sono state progettate anche barche, aerei e auto elettriche funzionanti con la luce del sole, ma ovviamente queste tecnologie non sono ancora del tutto mature.

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Prospettive future In questi ultimi anni, in seguito al miglioramento delle tecnologie, alla riduzione dei costi di produzione ed al contemporaneo aumento del costo del petrolio, l’opinione pubblica ha preso coscienza delle possibilità offerte dalle fonti rinnovabili, ed in particolare dell’energia solare. Esistono due linee di pensiero nella ricerca sulle tecnologie fotovoltaiche, la prima, ormai quasi abbandonata, si muove nella direzione di incrementare il rendimento dei pannelli anche a patto di aumentare il costo di produzione; la seconda invece punta sul ridurre drasticamente il costo di produzione e installazione. Seguendo la seconda linea di pensiero nei prossimi anni si cercherà di portare a commercializzazione un nuovo tipo di pannello solare costruito con materiali organici, il quale eliminerebbe vari problemi dei pannelli al silicio. Questa nuova tecnologia rende possibile la fabbricazione di panelli con un rendimento sicuramente inferiore di quelli al silicio policristallino o al silicio amorfo, ma pressoché a costo zero. Inoltre questi pannelli, formati da un sottilissimo strato plastico su cui viene depositato il materiale fotoelettrico, risulterebbero flessibili e quindi più facili da installare ed adattare alle costruzioni su cui verranno montati. Non è remota la possibilità di creare dei pannelli portatili da utilizzare per esempio per alimentare notebook o ricaricare le batterie dei cellulari. Soprattutto negli ultimi anni il fotovoltaico ha conosciuto una crescita esponenziale perché molte aziende, pubbliche e private, hanno deciso di investire in questa tecnologia favorendo così lo sviluppo della stessa. Basti pensare, per esempio, alle americane Google e Wal-Mart che hanno deciso di investire molto nel fotovoltaico perché credono fermamente in questa tecnologia e sono sicuri che i loro consumatori riconosceranno come un valore aggiunto l'uso delle energie rinnovabili. L'ecocompatibilità e la quantità di CO2 prodotta sembrano quindi essere informazioni destinate ad entrare nei bilanci aziendali e ad influire direttamente sul successo di un'azienda. Molte speranze si possono riporre nel fotovoltaico, se integrato con altri sistemi di energia rinnovabile, nella sostituzione graduale delle energie fossili in via di esaurimento. Secondo uno studio della Photon Consulting, entro la fine del decennio l'Italia, con 1500 MW di capacità installata, diventerà il sesto mercato fotovoltaico al mondo, il terzo se restringiamo il campo alla sola Europa. La classifica completa vede nelle prime cinque posizioni: la Germania in testa con 6508 MW, seguita da California con 3062 MW, Nord America 1780 MW, Spagna 2400 MW e Giappone 1600 Mw.

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