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W.FUORIBINA
ALE DI STRADA N R
WW
AUTOGESTITO E AUTOFINANZIATO - N. 157 MAGGIO 2013 - OFFERTA LIBERA -
O.ORG - SPED. ABB. POSTALE ART. 2 COMMA 20/CL 662/96 - FIRENZE - GIO RI
Firenze città della paura ma solo per i più deboli I quotidiani e l’amministrazione comunale di Firenze hanno scatenato in questi giorni una campagna con articoli dove si esaltano interventi delle forze dell’ordine contro chi è costretto a dormire per strada, contro chi deve chiedere un aiuto per vivere e, in generale, contro chi si trova a dover abitare strade e piazze senza poter accedere ai diritti ed ai servizi fondamentali che una città deve garantire. Questa campagna mira invece ad assegnare l’intera responsabilità del degrado a queste persone che sono, sempre più numerose, ai margini della società e che, in nome dei soliti luoghi comuni sul decoro e sulla sicurezza, si vorrebbero invisibili. La crescente povertà che si diffonde ovunque, la mancanza di lavoro, la diffusa allarmante precarietà lavorativa e abitativa, determinano condizioni di emarginazione, che richiedono risposte sociali avvertibili di governo della città,
anziché retate e attività repressive. In prospettiva, chi non potrà pagare tutto quello che l’amministrazione sta cedendo ai privati (spazi
cittadini, acqua, edifici dismessi, servizi...) verrà estromesso da Firenze o, almeno, dai luoghi più appetibili per speculatori di ogni sorta.
Per costruire questa immagine patinata di città “pulita e sicura”, in realtà umanamente svuotata e inospitale, questa amministrazione non esita a sottomettersi ai poteri forti e a militarizzare strade e piazze organizzando raid e pattugliamenti che non hanno altro effetto che quello di aumentare paura e incertezza. Vogliamo una città aperta a tutte e tutti coloro che la vogliono abitare e pretendiamo da chi l’amministra di ottemperare ai doveri stabiliti dalla Costituzione e di garantire capacità vera di accoglienza e diritti fondamentali. Associazione Il Muretto, Cantieri Solidali - laboratorio politico Piagge, Comunità delle Piagge, Fuori Binario - giornale di strada, l’Altracittà - giornale della periferia, Palazzuolo Strada Aperta, perUnaltracittà - lista di cittadinanza, Rete Antirazzista Firenze, Spazi Liberati - Lotte locali e proposte dal basso.
Immagine di Anna Pes
Nelle pagine interne inserto: Produrre questo giornale costa al diffusore € 0,70 quello che date in più è il suo guadagno. Qualsiasi richiesta di soldi in favore dell’associazione, al di là dell’offerta libera per l’acquisto del giornale, non è autorizzata.
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PER NON PERDERSI CENTRI ASCOLTO INFORMAZIONI A.S.S.A. (Ass. Speranza Solidarietà AIDS): Via R. Giuliani, 443 Tel. 055 453580 C.I.A.O. (Centro Info Ascolto Orientamento) Via delle Ruote, 39 - orario 9,30-13,00 pomeriggio su appuntamento - Tel. 055 4630876, associazioneciao@gmail.com. CARITAS: Via Faentina, 34 - Tel. 055 46389273 lu. ore 14-17, mer. e ven. ore 9-12 per gli stranieri; tel. 055 4638 9274, mar. e gio. ore 9-12 per gli italiani.
Mosse, 29 - Tel. 055 330052 - dalle 16:30, 24 posti
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CASA ACCOGLIENZA "IL SAMARITANO": Per ex detenuti - Via Baracca 150E - Tel. 055 30609270 - fax 055 0609251 (riferiBAGNI COMUNALI: V. S. Agostino - Tel. 055 284482. mento: Suor Cristina, Suor Elisabetta). PARROCCHIA SANTA MARIA AL PIGNONE: P.zza S. M. al OASI: V. Accursio, 19 - Tel. 055 2320441 Pignone, 1 - mercoledì dalle 9 alle 11. Tel. 055 225643. PROGETTO ARCOBALENO: V. del Leone, 9 - Tel. 055 280052. AURORA ONLUS: Via dei Macci, 11 Tel. 055 2347593 Da mart. COMUNITÁ EMMAUS: Via S. Martino alla Palma - Tel. 768718. a sab. ore 9-12. Colazione. doccia, domicilio postale, telefono. C.E.I.S.: V. Pilastri - V. de' Pucci, 2 (Centro Accoglienza CENTRO DIURNO FIORETTA MAZZEI: Via del Leone, 35. Dal Tossicodipendenti senza tetto). lun. al ven. ore 15-18,30.
CENTRO ASCOLTO CARITAS: Via Romana, 55 - Lun, mer: ore 16-19; ven: ore 9-11. CENTRO ASCOLTO CARITAS: Via San Francesco, 24 Fiesole Tel. 055 599755 Lun. ven. 9 -11; mar. mer. 15 -17.
CENTRI ACCOGLIENZA FEMMINILI
PROGETTO ARCOBALENO: V. del Leone, 9 - Tel. 055 288150. SPORTELLO INFORMATIVO PER IMMIGRATI: c/o Circolo arci “il SUORE "MADRE TERESA DI CALCUTTA": ragazze madri Via A. Corelli 91- Tel. 055 4223727. Progresso” Via V. Emanuele 135, giovedì ore 16 - 18,30. CENTRO AIUTO: Solo donne in gravidanza e madri, P.zza S. CASA ACCOGLIENZA: SAN DONNINO (Caritas) - Via Trento, 187 - Tel. 055 899353 - 6 posti (3 riservati alle ex detenute) Lorenzo - Tel. 055 291516. + spuntino serale. colazione CENTRO ASCOLTO Caritas Parrocchiale: Via G. Bosco, 33 - Tel. PROGETTO S. AGOSTINO: S. LUCIA Via S. Agostino, 19 - Tel. 055 677154 - Lun-sab ore 9-12. ACISjF: Stazione S. Maria Novella - binario 1 - Tel. 055 294635 055 294093 - donne extracomunitarie. - ore 10 - 12:30 / 15:30 - 18:30. CENTRO ASCOLTO: Via Centostelle, 9 - Tel. 055 603340 - Mar. ore 10 -12. TELEFONO MONDO: Informazioni immigrati, da Lun a Ven 1518 allo 055 2344766.
MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA: Via Palmieri, 11r Tel./fax 2466833. SPAZIO INTERMEDIO: Via Palazzuolo, 12 Tel. 284823. Collegamento interventi prostituzione. CENAC: Centro di ascolto di Coverciano: Via E. Rubieri 5r Tel.fax 055/667604.
CENTRO AIUTO VITA: Ragazze madri in difficoltà - Chiesa di S. Lorenzo - Tel. 055 291516.
PORTE APERTE “ALDO TANAS”: Centro di accoglienza a bassa soglia - Via del Romito - tel. 055 683627- fax 055 6582000 - email: aperte@tin.it CENTRO AIUTO FRATERNO: centro d'ascolto, distribuzione di vestiario e generi alimentari a lunga conservazione, Piazza Santi Gervasio e Protasio, 8, lun.- ven. ore 16-18, chiuso in agosto, max 10 persone per giorno.
PROGETTO ARCOBALENO: V. del Leone, 9 Tel. 055 288150. GLI ANELLI MANCANTI: Via Palazzuolo, 8 Tel. 055 2399533. Corso di lingua italiana per stranieri.
DEPOSITO BAGAGLI ASSOCIAZIONE VOLONTARIATO CARITAS-ONLUS
MENSE - VITTO MENSA CARITAS: Via Santa Caterina d'Alessandria,11. MENSA S. FRANCESCO: (pranzo, più possibilità doccia) P.zza SS. Annunziata - Tel. 055 282263. ARCA DI SAN ZANOBI: (locali suore Carmelitane parrocchia Santa Maria) Via Roma, 117/A - Scandicci - cestino - Tel. 055 741383 - ore 18-20. MENSA CARITAS: Via Baracca, 150 (solo pranzo; ritirare buoni in Via dei Pucci, 2) MENSA ROVEZZANO: Via Aretina, 463.
CENTRO SOCIALE CONSULTORIO FAMILIARE: Via Villani 21a Tel. 055/2298922. ASS. NOSOTRAS: centro ascolto e informazione per donne straniere, Via del Leone, 35 - Tel. 055 2776326
CENTRO LA PIRA: Tel. 055 219749 (corsi di lingua italiana).
PROGETTO ARCOBALENO: V. del Leone, 9 - Tel. 055 280052.
PILD (Punto Info. Lavoro Detenuti): Borgo de’ Greci, 3. C.C.E. (Centro consulenza Extra-giudiziale): L’Altro Diritto; Centro doc. carcere, devianza, marginalità. Borgo de’ Greci, 3 Firenze. E-mail adir@tsd.unifi.it
CENTRO SOCIALE “G. BARBERI”: Borgo Pinti, 74 - Tel. 055 2480067 - (alfabetizzazione, recupero anni scolastici).
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GRUPPI VOLONTARIATO VINCENZIANO: Ascolto: Lun. Mer. Ven. ore 9,30-11,30. Indumenti: Mar. Giov. 9,30-11,30 V. S. Caterina d’Alessandria, 15a - Tel. 055 480491. L.I.L.A. Toscana O.N.L.U.S.: Via delle Casine, 13 Firenze. Tel./fax 055 2479013.
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ASSISTENZA MEDICA CENTRO STENONE: Via del Leone 35 - 055 214 994, lun.-ven. ore 15-19. AMBULATORIO: c/o Albergo Popolare - Via della Chiesa, 66 Ven. 8 - 10. PRONTO SALUTE: per informazioni sulle prestazioni erogate dalle AA.SS.LL. fiorentine tel. 055 287272 o al 167 - 864112, dalle 8 alle 18,30 nei giorni feriali e dalle 8 alle 14 il sabato.
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Pubblicazione periodica mensile Registrazione c/o Tribunale di Firenze n. 4393 del 23/06/94 Proprietà Associazione "Periferie al Centro" DIRETToRE RESPoNSABILE: Domenico Guarino CAPo REDATToRE: Roberto Pelozzi CooRDINAmENTo, RESPoNSAB. EDIToRIALE: Mariapia Passigli GRAFICA E ImPAGINAZIoNE: Sondra Latini REDAZIoNE: Gianna Innocenti, Luca Lovato, Felice Simeone, Francesco Cirigliano, Silvia Prelazzi, Michele Giardiello, Clara, Dimitri Di Bella, Rossella Gilietti, Franco Di Giuseppe, Sandra Abovich, Stefano Galdiero. CoLLABoRAToRI: Mariella Castronovo, Raffaele, Antonietta Di Pietro, Michele, Nanu, Jon, Luca, Marzio, Donella, Teodor, Anna Pes. STAmPA: Nuova Cesat - Firenze ------------Abbonamento annuale € 30; socio sostenitore € 50. Effettua il versamento a Banco Desio e della Brianza -V.le Mazzini 1 IBAN - IT37 O 03440 02809 000000 373 000, oppure c.c.p. n. 20267506 intestato a Associazione Periferie al Centro - Via del Leone 76, - causale “adesione all’Associazione”
CENTRI ACCOGLIENZA MASCHILI SAN PAOLINO: Via del Porcellana, 28 - Tel. 055 294707 (informazioni: CARITAS Tel. 4630465).
“Periferie al Centro onlus” Via del Leone, 76 - 50124 Firenze Tel/fax 055 2286348 Lunedì, mercoledì, venerdì 15 - 19.
VESTIARIO
CENTRO AIUTO FRATERNO: Vestiario adulti, Chiesa di San ALBERGO POPOLARE: Via della Chiesa, 66 - Tel. 211632 Gervasio. orari: invernale 6-0:30, estivo 6-1:30 - 25 posti pronta accoPARROCCHIA DI S.M. AL PIGNONE: Via della Fonderia 81 - Tel glienza. 055 229188 ascolto, lunedì pomeriggio, martedì e giovedì matSUORE "MADRE TERESA DI CALCUTTA": Via Ponte alle tina; vestiario e docce mercoledì mattina.
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LA BACHECA DI FUORI BINARIO
Quelle finestre accese nella notte I Corsi Serali Comunali hanno resistito 35 anni prima che il nostro sindaco Renzi li “rottamasse” costruendo un muro davanti al futuro di chi è stato escluso dalla scuola “tradizionale”. La Bacheca di Fuori Binario questo mese dedica il suo spazio a un articolo che introduce una rubrica mensile dedicata a storie di vita vissuta dietro quelle finestre accese nella notte. È esistito a Firenze un luogo di cui si è parlato poco ma in cui si è vissuto molto. Non conosceva o quasi pubblicità, solo il passaparola; negli anni ha subito varie trasformazioni seguendo i mutamenti sociali dei quali è sempre stato specchio fedele, nel male e nel bene. Nelle conseguenze del male sopratutto, cercando di sublimarle in bene, dando diversa direzione a forze altrimenti distruttive. Nell’arido panorama fiorentino di luoghi di incontro “laici” quelle “… finestre accese nella notte …” (come le definì il sindaco Renzi prima di spengerle) hanno fornito per 35 anni a migliaia di frequentanti (e loro indotto di amici e parenti), un’irripetibile opportunità non solo di riscatto scolastico, ma anche di incontro e di scambio. Una sorta di luogo franco, intergenerazionale prima, interetnico poi nel suo ultimo periodo quando concesse opportunità di studio integrazione e soggiorno agli immigrati che in sempre maggior numero vi si iscrivevano. Come tutti i corpi vivi era estremamente forte nella sua perfetta fragilità di fondo. Forte in quanto dotato di un’identità collettiva radicata nell’esclusione, quella scolastica, la matrice di tutte le esclusioni; sentimento quasi mai espresso chiaramente dai singoli, ma potente nella sua motivazione collettiva di fondo, muta, inespressa. I “frequentatori” di questo luogo non si sarebbero mai immaginati di dover dividere il loro tempo a stretto contatto con persone che normalmente non avrebbero mai scelto di frequentare nel loro quotidiano, men che mai si sarebbero immaginati di aver anche da
apprendere da questa frequentazione. La comprensione di questo fatto non è mai stata quasi mai immediata ma piuttosto nella lunga durata, nella sedimentazione di esperienze comuni, perché non c’è niente di più banalmente umano (ma anche di più raro) che l’agire insieme per uno scopo, condividere emozioni, esperienze, confronti spesso traumatici, qualche volta gratificanti, sempre utili. Scoprire il bisogno di apprendere come bisogno vitale e stupirsene. Chi torna a scuola da adulto non è
spesso sfuggivano ai funzionari addetti e della quale non veniva mai fatto cenno nei periodici incontri sull’Educazione degli Adulti, nelle Convention Didattiche o ultimamente nei Festival dei Saperi. I Corsi serali Comunali - … quasi un parente povero di cui doversi vergognare in una città come Firenze paladina di Arte e Cultura, città che invece nasconde sotto la facciata e nelle pieghe una diffusa realtà di emarginazione e di esclusione “… che non fanno immagine …” Perciò negli anni abbiamo assistito a ripetuti tentativi di razionalizzazione (chiusura) degli stessi da parte dell’amministrazione. Oggi si parla di un futuro bloccato per i giovani, privi di istituzioni scolastiche e culturali adeguate: siamo gli ultimi in Europa per gli
Grazia Di Pinto
un contenitore vuoto. È un carico di esperienze di vita vissuta, spesso con un senso di autostima vicino allo zero, ben radicato, quasi sempre generato da un’esperienza scolastica negativa che ha lasciato nel vissuto del singolo una dolente zona d’ombra. Ma se da una parte ho sottolineato la forza di questo luogo derivante dalla sua stessa vitalità, dall’altra esisteva la sua fragilità insita nell’essere espressione di un’istituzione che, sindaco dopo sindaco, assessore dopo assessore, prendeva atto con stupore dell’esistenza di questo non-luogo, di questa realtà istituzionale i cui connotati
investimenti in scuola e beni culturali, secondo l’ultimo rapporto Eurostat pubblicato il 6 aprile u.s. Nel 1992 (ventuno anni fa …) di fronte all’ennesimo tentativo di “razionalizzazione” i Corsi Serali Comunali lanciarono una vasta campagna di reazione, riassunta in uno slogan stampato su cartoline postali che a migliaia vennero inviate all’allora sindaco:
- NON COSTRUITE UN MURO DAVANTI AL NOSTRO FUTURO Così recitava la frase. La campagna fu ampliata da un documentario sui Corsi stessi girato con la regia di Sergio Staino. Tutte queste cose e tante altre sono state, ma nella velocità del cambiamento che caratterizza il nostro tempo e nella conseguente cancellazione della memoria, corrono il serio rischio di non essere mai state. Non si può ricostruire la storia di questa esperienza di vita affidandola come d’abitudine ai soli parametri statistico/quantitativi: tanti iscritti, tanti presentati, tanti promossi. Queste sono storie di numeri, non di persone. Oggi la tradizione orale è più che mai importante, e in storie come questa del tutto indispensabile alla memoria. Le vere storie che vorremmo narrare stanno nella somma delle emozioni che ognuno dei protagonisti di questa esperienza collettiva ha conservato dentro di sé: negli incontri, nei legami affettivi che inevitabilmente sono nati, nella gioia dell’apprendere come scoperta del tutto nuova, in modi spesso non convenzionali (Scusi Prof. … ma cosa c’entra questo con il programma?! …), nella crescita dell’autostima, nella nuova idea di futuro … Nel lungo percorso però ci sono stati anche quelli che non ce l’hanno fatta, forse perché “parlavano” troppo piano o forse perché non sapevamo ascoltarli … Avremmo avuto tutti bisogno di molto aiuto da parte del Comune, ma spesso, troppo spesso siamo stati lasciati soli col nostro dubbio di esistere.
Andrea Greco
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DENTRO LA GABBIA
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Lettera aperta di un uomo ombra a Papa Francesco Caro Papa Francesco, scusa il tu ma mi trovo meglio. Io sono ateo, ma la tua elezione, non so perché, mi ha entusiasmato e mi sei piaciuto subito. In questi giorni nei giornali ho letto tante cose su di te. E, Francesco, il marito della figlia adottiva del mio cuore, mi ha scritto: - Il nuovo Papa in più occasioni s’è schierato dalla parte dei poveri in modi chiari e non equivoci. Quand’era Cardinale rispondeva a tutti, personalmente. Sembra proprio il tipo che non rispetta i protocolli. Sono sicuro che se gli scriverai ti risponderà. E se lo inviterai, ti verrà a trovare. Non potrà rimanere indifferente all’ergastolo ostativo. La semplicità e la profondità nel suo parlare a braccio ha la forza di chi si schiera. È ormai noto che il suo essere ispirato da S. Francesco (Santo che fu pure carcerato). Da cardinale andava a trovare i detenuti nei carceri del suo paese. Papa Francesco, scusa se non mi sono
ancora presentato, lo faccio subito, mi chiamo Carmelo, sono nato colpevole. Poi, però, ci ho messo del mio a diventarlo. Sono un uomo ombra, così si chiamano fra loro gli ergastolani condannati alla “Pena di Morte Viva”, come chiamiamo la condanna all’ergastolo ostativo, che ti mura vivo senza la compassione di ucciderti. Là, fuori, nel mondo dei vivi, aldilà del muro di cinta, ho una compagna, due figli e due nipotini che senza nessuna speranza mi stanno aspettando da ventidue anni. Papa Francesco, prega Dio per noi di farci morire affinché la nostra sofferenza abbia finalmente una fine. Lo so, non lo puoi fare perché è peccato, ma lui non è cattivo come gli umani e capirà che per molti uomini ombra è molto meglio morire che vivere. Papa Francesco, il dolore di un uomo ombra, che per legge non tornerà mai libero, è come l’acqua di una fonte: non si arresta mai.
E molti di noi hanno perso persino il desiderio di pensare, altri anche di vivere una non-vita. Siamo stanchi che per noi non ci sia nessuna compassione, né speranza, forse neppure più nessun Dio. Per noi non c’è più niente, c’è solo sofferenza. Papa Francesco, con l’ergastolo la vita e la morte si confondono, perché gli uomini ombra non appartengono più a questo mondo, sono come fantasmi, non sono né morti, né vivi. Vieni a trovarci, siamo nella sezione AS1, Reparto 7, Lato A e sappi che su 31 detenuti siamo in 25 ergastolani che ininterrottamente hanno scontato decenni e decenni di carcere. Io non credo ai miracoli, per gli uomini ombra non ce ne sono, ma quello stupido del mio cuore ci spera che tu venga. Se pensi però di venirci a trovare, sbrigati e fallo prima del 16 settembre perché dopo quella data rischi di non trovarci più perché inizieremo
uno sciop e r o della fame ad oltranza per chiedere con la nostra vita l’abolizione in Italia della Pena di Morte Viva. Papa Francesco, hai chiesto di pregare per te, ma io non so pregare, ti posso mandare solo un sorriso fra le sbarre. Carmelo Musumeci Carcere di Padova aprile 2013 www.carmelomusumeci.com
Caro amico ti scrivo
Due ergastolani che scontano la loro pena senza possibilità di ottenere benefici penitenziari, e che quindi sono destinati ad un reale fine pena mai, si scambiano lettere da un carcere all’altro. Fino a qualche mese erano vicini di cella, uniti nonostante la grande diversità; ora uno di loro è stato trasferito, ma la vicinanza è sempre forte e sono le lettere a sopperire in qualche modo agli incontri e agli scambi d’opinione. Ecco un loro dialogo scritto:
Un uomo ombra italiano e uno albanese si scrivono Gerti Gjenerali carcere Spoleto, Carmelo Musumeci carcere Padova www.carmelomusumeci.com Caro fratello diavolo, spero che questa lettera ti trovi bene. Leggo con attenzione tutto ciò che scrivi, mi piace molto il tuo diario, sei grande! A casa come stanno, bene? Mi auguro di sì, tanti saluti alla tua famiglia. Abbiamo atteso tanto le votazioni, ma qui nessuno riesce a combinare nulla. Preghiamo l’universo e il cosmo che le cose cambino. Essere pessimista è facile e molto sicuro a volte, ma l’ottimismo è una virtù e la vita già di per se è una tragedia. Io sono sicuro che qualcosa cambierà, se vorrà cambiare. Se no, fratello diavolo, chi se ne frega? Peggio di cosi! Eppure chi ci tiene in questo stato non capisce che è un criminale con le belle maniere. È una lotta sporca la nostra contro l’ergastolo e, di solito, si è soli quando combatti contro un sistema politico che fa e vive sulla paura. Questa gente ha paura, quindi, sono insicuri e non coraggiosi. Qui mi hanno chiamato per la cella, perché le vogliono fare tutte a due. Io ho detto: -Lasciatemi finire la scuola se no io non accetto e mandatemi pure dove volete.- Queste non sono persone serie. Dopo 12 anni non è facile stare con qualcuno. Fratello, lo sai che non sono d’accordo sullo sciopero della fame, ma ti aiuterò lo stesso. Non so! Ho forti dubbi! È una protesta estrema e inutile in questo paese che è tutto parole ed ho paura che ti faranno morire di fame. Sei troppo ingenuo a non capire la mentalità del tuo popolo. Ascolta, questa storia della cella mi sta innervosendo, non ti lasciano neppure fare la galera in pace. Fratello, sei nel mio cuore e ti stimo tanto. Salutami tutta la tua famiglia, tante parole non servono fra noi, tu lo sai. Ti salutano tutti e tutti mi chiedono di te. Che la forza e l’amore sia sempre nel tuo cuore.
lo, lo diavo idera. l e t a r f Caro e des uo cuor pazienza, t l i e m bbi vi co a ti tro me animali, a studi. r e t t e l o co i gli uesta o che q ppo ci trattan ndo non finisc glio non crer u g u a mi me q ua rtro ella, pu iedi tempo fin no dei Sogni è c a l r e i P ss ch ini o l’Assa alma e gli uom i t t usa la c o, lo sai, dentr i nessuno. u t d st lia”, lo tivo di Per il re n avere fiducia ciopero collet rte Viva in Ita , né s o o ne dere e n all’idea dello lla “pena di M na compassio sofo de su solo Riguard r l’abolizione ni non c’è nes nte. C’è e i n e ’è a l p c miserin sto o ù i a n p g i r o ombra à e n r i ssere per no ldilà sa olo, per sai che . Fratello diav rse Dio nell’a ondannati a e rza c a Fo fo speranz er l’eternità. i hanno abbiamo una ne. c e h c i p , io in ferenza di questi uom ratello diavolo della disperaz no F a ia o . s z cordio ltri abb re sempre ero ha:, la for a r e é p h i c r v i i ri v pe ti a mo murati n altro prigion anno di fame a n i t s e od ir su n i ci che nes uni di noi mor na fine.. Siam via, forse alcu o. lc eu a lor Forse a con un inizio mo agli altri l o per i g g e i p a ia fare, no , sarà f o a n una pen , ma se mostr n n u a r i nt ut t re lo fa faremo metterà di ma . in carce o. E se non a d a v e s qu nn tà ano seguira iavolo, comun ulla e la socie cammin rie h c n i d t r o r Fratello o di vivere pe iaria) dei mo e possiamo m il m z h e c n r rà a e à a smett crisi fin o la possibilit i. E quando s e a a l ’è c ( dir iam omb t en er e olo, abb e non come z e Platone fa voi a v a i d o l h le c rire, mani Fratel ssere u serò alle paro dare, io a mo ranne il e e m o re c sa, t pen di an suna lo i, l’ora mento, s a o e m n m r , o e o t i , m sor nt a miglior : “È giu ore. Socrate di noi vada a l t u o cu i e h n C e . r e p r sem vive ore sia m ’a l . e ” o a Di forz , che la o l l e t a r F
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Chi Sono Io
1 Io amo il silenzio amo il sibilo del vento tra i rami La voce dell’acqua che scorre Il fuoco che racconta di sé Il sole sul viso. Io amo la vita e la luce, e non ho paura della notte nè della solitudine, ora finalmente sono un uomo in pace con tutto.
la Terra, il Sole, il Vento e la Pioggia, i Sassi, gli Alberi, fatto, m’illudo del bene e del male gli Animali, i Piccoli Insetti - sono miei parenti, voglio anche quando il bene ed il male non c’è. amarli ed imparare da loro; sono parte di me come io Così ho parlato, e finalmente ho detto ciò che io sono, sono parte di Tutto. infinitesima particella del tutto, In un modo sacro cerco di vedere, in un modo sacro che il tutto infinito comprende. voglio camminare, ma spesso la mente mi inganna, se il sentiero del cuore smarrisco.
Onoro ed accetto tutti gli insegnamenti e tutte le vie, Ho capito che tutto è illusione un sogno vestito di se son degne di essere tali. Il mio impegno reale lo offro a tutto ciò che cammifalsa realtà e da inconsapevole folle io danzo in questo Magico na sul sentiero del cuore. Mondo, dentro e fuori di me. Sono un Guerriero di Luce e combatto l’ignoranza e la paura, la superstizione e l’arroganza, che accecano la Onoro gli uomini e non giudico nessuno, Luce Interiore dell’Uomo. ognuno è perfetto come è. Rispetto la Vecchiaia e la Morte, premio finale di una Cerco negli occhi dei tristi il bambino nascosto, vita consapevole. e se alla fine giochiamo il mondo più buio non è. Ricerco Infinita Umiltà e Compassio-ne, doni essenIo sono un nativo del mondo, la mia tribù è chi ama ziali per alleviare il dolore di chi soffre. con me. 3 La mia tradizione è universale, più vera non c’è. Viene dalle mille credenze del mondo tutte filtrate Ma ho visto che tutto è pura illusione, più certo del dubbio non c’è. con cura da me. Tanto mi sfugge e il profondo non vedo, se cerco vere Le tradizioni che seguo, non più reali in un mondo risposte da chi risposte non ha. irreale, Ancora pretendo e non riesco a fermarmi, non so io intreccio formando, nel nuovo Millennio, accontentarmi di ciò che io ho. un’unica Via Universale dai mille colori. Sono pieno di dubbi e di false profezie non so più cosa c’è che va bene per me. 2 Voglio capire con il cuore il Sacro Mistero intorno a Io, unico, sono indiviso di mille aspetti contrari son me Presso: Ateneo Libertario Firenze
Lo sportello sos Considerando il diritto alla salute un diritto fondamentale e inalienabile dell’individuo e della collettività, ci proponiamo di offrire un servizio libero e gratuito di orientamento al Sistema Sanitario Nazionale per tutti i cittadini italiani e stranieri presenti sul territorio Attività • Orientamento alla salute e al SSN • Guida per i cittadini con difficoltà di accesso al SSN • Indicazioni per l’iscrizione permanente o transitoria al SSN e acquisizione del Medico di Base per gli immigrati • Spazio di discussione, di contro informazione e lotta per il diritto alla salute e alla cura personalizzata Dove Presso Ateneo Libertario Borgo Pinti 50r Firenze Accesso LIBERO ANONIMO E GRATUITO Quando Tutti i giovedì dalle 16 alle 19. Saranno sempre presenti un medico affiancato da un operatore La nostra non è e non vuole essere un’attività sostitutiva ai servizi offerti dal SSN e neppure un attività di generico volontariato, ma una forma di autorganizzazione sociale solidale e mutualistica, una battaglia per l’estensione dei diritti e delle garanzie di cittadinanza per tutti, un punto di informazione e discussione intorno al tema della salute e del diritto alla cura
Ascolta... Il rosso profondo che pulsa dal centro del sasso. Il suono dell’acqua in vapore sulle pietre roventi. Il buio assoluto. Rimbombo di eco lontane nel
Il sole si sta alzando in via Bronzino ognuno va al lavoro, da un’aiuola raccolgo tre fiorellini che regalerò a una ragazza che lavora anche lei. Va tutto abbastanza bene perché le nuvole se ne sono andate e non dovrebbe temporaleggiare come i giorni scorsi. Un discorso che dovrebbe tornare, tolte le parti negative che la vita comunque riserva, pensavo tra me, perché poi in fondo non sono chi può cambiare il mondo. Nel nostro piccolo si fa il possibile. Tra le tante cose, questa settimana, dedicata a tutti coloro
chiuso da dentro la Terra. Il ritmo del cuore che suona contento. L’Aria e l’Acqua, il Fuoco e la Terra, I canti e il silenzio, il cuore e lo spirito; ora si fondono insieme, in una preghiera di grazia e d’intento. / Seduto Nel Fuoco.
Zenio
che stimo, c’è anche un numero di persone colle quali viene divisa l’esistenza. Nel mio pensiero a volte il pensiero di mio padre Piero: era un pastore. A diciotto anni diede l’esame di diploma magistrale conseguendo la promozione. Dopo l’arruolamento nelle truppe aviotrasportate divenne generale di quel corpo; nell’anno 2002 morì. Emilio Ardu
LA MATTINA IN PIAZZA SANT’AMBROGIO Mi sveglio; mi sento molto bene. Le cinque del mattino. Sento cantare passeri, merli, cornacchie e gabbiani. L’aria è fredda, albeggia; ed è più calda l’aria. Nuvole in cielo, colori in cielo. Il cielo è azzurro. I furgoni del Quadrifogio e gli operatori ecologici al lavoro. Le luci pubbliche sono accese. Ed eccoci a vedere camion, furgoni, moto, scooter, biciclette e furgoncini che gravitano nel quartiere a scaricare merci varie e ad accompagnare categorie protette. Due non vedenti, a piedi, per entrare in uffici hanno bisogno di aiuto; noi, pratici del quartiere, gli diamo una mano. Loro ci ringraziano. E’ bello tutto questo; ed io ne sono felice e contento.
Enzo Casale
VOCI
Sergio Bertero - la caduta Sull’ultimo ramo dell’unico albero eravamo felici ma ci siamo divisi quando siamo caduti …………………… SIGNORE!! angelo ribella è caduto in materia …………………… Cademmo… in un d’immenso
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CASA
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Lo spazio di Via delnon Leone si tocca! Il 21 aprile scorso abbiamo occupato l’immobile di via del Leone 60/62, di proprietà del Comune di Firenze e abbandonato da anni, per restituirlo al quartiere, a noi. Stiamo costruendo una biblioteca, una ludoteca, uno spazio dove fare colazione o bere qualcosa di pomeriggio, un’aula studio, un piccolo orto, una stanza dove portare ciò che non si utilizza più e dove prendere ciò che ci serve, un archivio orale di memorie sul rione. Soprattutto, deve essere uno spazio
costruito e attraversato dal quartiere per il quartiere. I suoi protagonisti sono gli abitanti di San Frediano e chi vorrà condividere con noi questa esperienza collettiva di libertà e autogestione. Il 29 aprile il Comune ci ha consegnato un’ordinanza di sgombero, firmata da Renzi, a causa dell’inagibilità dello stabile. Noi, che teniamo agli spazi che viviamo, avevamo già coinvolto ingegneri e muratori per perizie aggiornate e per i lavori di ristrutturazione. Il Comune, al contrario, si è disinteressato completamente allo stato dell’immobile per quasi un decennio, lasciando sfitti appartamenti dedicati ad alloggi popolari, in anni in cui l’emergenza abitativa è diventata una realtà quotidiana per troppe famiglie. Matteo Renzi sta dunque ordinando
un’esecutiva di sgombero a causa di problemi che il Comune stesso ha creato con la sua «disattenzione» e che noi invece stiamo risolvendo con le nostre forze. Noi pensiamo che si stia mascherando con ragioni «tecniche» una scelta politica ormai ripetuta negli anni: la città deve essere sottratta a chi la abita e consegnata agli speculatori, lasciando scivolare nell’abbandono gli spazi pubblici per svenderli ai privati e ricavarne profitto, a danno della collettività. C’è un’evidente analogia tra il disinteresse per gli alloggi popolari di via del Leone, come del resto di tutta la città, e il progetto del parcheggio in piazza del Carmine e della ludoteca dei Nidiaci. Le scelte di Renzi sono funzionali al profitto dei suoi «amici» (Firenze Parcheggi, Casa Spa, Massoneria, palazzinari, Cassa di Risparmio) e vanno a danno di una
La rabbia in piazza Ma il segnale FORTE E CHIARO è stato dato a tutte le istituzioni. Basta pagare la crisi, equa redistribuzione della ricchezza e dei patrimoni.
Anche ieri pomeriggio oltre 500 donne e uomini hanno vivacemente manifestato nella zona nord della città, tra di loro occupanti degli stabili, sfrattati, richiedenti asilo e numerosi giovani. Un corteo rumoroso, allegro che ha attraversato le strade e comunicato con la popolazione residente. Negli interventi è stata ribadita la necessità di costruire antidoti e anticorpi alla drammatica e crescente emarginazione sociale. Negli interventi la voglia di costruire da subito necessarie forme di contropotere davanti alla assoluta mancanza di proposte istituzionali. Negli interventi la solidarietà contro l’inchiesta che vede coinvolti quasi 90 compagne e compagni dei movi-
VENERDI’ 10 MAGGIO ORE 10 TUTTE E TUTTI IN PREFETTURA, VIA CAVOUR, PER CHIEDERE IMMEDIATA MORATORIA DI SFRATTI E SGOMBERI.
menti fiorentini e in generale contro tutti i percorsi di criminalizzazione IL MOVIMENTO DI dei movimenti. LOTTA PER LA CASA Alla fine del corteo una palazzina abbandonata da quindici anni è stata assegnata a tre famiglie sfrattate e senza casa. La mossa a sorpresa ha scatenato l’ira funesta delle forze dell’ordine che hanno assediato la zona per alcune ore... La palazzina, durante la notte, è stata abbandonata per le condizioni strutturali pessime e per una assoluta inagibilità.
gran parte degli abitanti, specie dei meno abbienti. Difendere l’occupazione di via del Leone significa difendere la possibilità di vivere la città a misura dei suoi abitanti, con i ritmi e i bisogni del quartiere. Aprire uno spazio di socialità in San Frediano permette di rafforzare le reti di solidarietà e di mutuo soccorso che sono sempre più essenziali in un momento di crisi economica che colpisce tanto più un quartiere popolare come il nostro. Abbiamo un bisogno vitale di spazi che ci consentano di affrontare collettivamente problemi comuni. IL QUARTIERE È DI ChI LO VIVE E NON DI ChI CI SPECULA Le occupanti e gli occupanti di via del Leone 60/62
SFRATTI LO “TSUNAMI” FIORENTINO Anche questa mattina il picchetto della rete antisfratto ha impedito l’ennesima esecuzione di sfratto. Vittime dell’esecuzione forzata una famiglia con due minori, uno sfratto per morosità legato ad un incidente sul lavoro e alla conseguente perdita del lavoro stesso. La famiglia è in lista di preassegnazione di casa popolare (che di questi tempi non è poco...), ma i tempi dell’assegnazione sono lunghissimi... Domani saremo su un altro sfratto...il tempo della crisi si riversa ogni mattina su cinque o sei famiglie, su giovani coppie, su persone anziane e sole. Un rituale ossessivo, quasi una finzione che vede il totale vuoto delle istituzioni nella ricerca di soluzioni accettabili ed eque... Da tempo stiamo ricercando in forma autonoma gli anticorpi per non lasciare intere famiglie a guardare le stelle senza un tetto. Questo perchè riteniamo fondamentale il diritto alla legittima difesa... GLI SFRATTATI DEL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA
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Quale degrado? degrado? Quale
PREFETTo, INTERVENTI mIRATI CoNTRo DEGRADo Un piano di interventi mirati delle forze dell’ordine per combattere il degrado a Firenze: questo l’argomento al centro della riunione di oggi del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata presso la Prefettura del capoluogo toscano. ‘’Abbiamo cercato di fare il punto della situazione - ha spiegato il prefetto Luigi Varratta - e rimodulare qualche intervento su determinate aree o
piazze della città che in questi ultimi tempi hanno avuto qualche problema’’. Per zone di Firenze come piazza SS Annunziata, piazza Brunelleschi, piazza S. Croce, via Calzaiuoli e la stazione di Santa maria Novella l’ipotesi, ha detto Varratta ai cronisti al termine dell’incontro, è quella di potenziare il pattugliamento a piedi, quindi con una ‘’presenza congiunta e più continua’’
I Rom E L’INDIANo mentre le istituzioni avviano la gogna mediatica, gonfia di lotta al degrado, a tutta pagina sui giornali, nella nostra città si celebra la “differenza sociale”. È partita con la deturpazione di alcune pietre sotto il loggiato, il dito puntato su un gruppo di Rom rumeni che hanno trovato come unico riparo per stare insieme la notte, il loggiato degli Innocenti in P.zza S.S. Annunziata. Delle persone che usano e lasciano il luogo pulito, gente che emigra, anch’essi sono alla ricerca di un futuro migliore, persone a cui d’inverno una notte sì e l’altra pure, vengono tolte e gettate le coperte. Da quel loggiato alcuni degli ospiti si alza la mattina presto per distribuire a offerta libera Fuori Binario il giornale di strada, li avrete certo incontrati non ricordate? In redazione, sono puntuali. I competenti (?), parlano di incontri e proposte per dar loro una mano (prima accoglienza ma separati, mensa, qualche progetto di inserimento alla fine senza sbocco, dei soldi per andarsene), niente tetto. “Pochissimi di loro accettano” dichiarano. “E allora nemmeno vadano alla mensa in piazza!!” l’assessore Stefania Saccardi (subito smentita dal Presidente Caritas martini “non sono mai venuti”), che non ha carisma per questo lavoro, la socialità non può subire la ripicca. La gente va aiutata rispettandone cultura e costumi non cercando di cambiarli. In questa città si cacciano i più poveri, gli ultimi, i senza tetto con l’impiego delle forze dell’ordine, mentre si pubblicizza l’evento milionario. Parliamo degli sprechi perpetrati poco più in là, nella Firenze che conta e incassa, … Un sontuoso matrimonio, la sposa figlia di un grande magnate della plastica, polistirolo, etc. evviva! tutte cosine che inquinano! Alberghi e palazzi famosi affittati, piazza ognissanti chiusa per giorni a causa del montaggio e smontaggio di un gazebo che servirà qualche ora, auto di lusso, carrozze, taxi a disposizione, si parla di circa 10 milioni di euro spesi per l’evento, almeno 300.000 euro al comune, soldi che potrebbero servire a ristrutturare case chiuse e assegnarle alla gente. Certo, in città c’è stata per tanti la possibilità di lavorare, negli alberghi, sartorie, artigiani, pasticcerie, cuochi, autisti, cocchieri, etc, almeno. È questa la politica del bello, tutto può essere venduto, affittato, l’importante è che la città dia un immagine di sé ospitale e pulita, via l’immagine della povertà che ne soffoca il concetto. ma poi … un po’ di vergogna (?), ma come? tutto questo sfarzo in un momento sociale, dove la gente si impicca per la mancanza di lavoro, non mi sembra proprio delicato. Questo accostamento è l’esempio plateale della avvenuta distruzione sociale, solo poveri e ricchi, cittadini di serie B e A gli uni cacciati e gli altri venerati in una realtà che ciclicamente relega i primi ad un esistenza volutamente nascosta.
Roberto Pelozzi
delle forze dell’ordine che sia ‘’finalizzata alle prevenzione, a impedire che certi fenomeni si ripetano. Nel caso di piazza SS. Annunziata, ad esempio, dobbiamo evitare che il Rom vada sotto il porticato col materasso’’. Secondo il prefetto, c’è “una situazione di degrado’’ che “aumenta con l’approssimarsi della bella stagione’’, e il ripetersi di certi episodi” è intollerabile per la storia di questa
città, ma anche per la qualità della vita e la vivibilità del territorio’’. Al tavolo, a cui ha partecipato anche il sindaco di Firenze matteo Renzi che non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, si è discusso anche di ‘’movida, abuso di alcool - ha aggiunto Varratta - e quindi della necessità di reiterare l’ordinanza di divieto di vendita di bevande alcoliche’’. (ANSA)
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Basta degrado alla fi Basta degrado alla fine suona la sveglia Buona domenica di Luigi Caroppo (La Nazione) Buona domenica di Luigi Caroppo Firenze, 14 aprile 2013 – Azioni concrete. Di contrasto al degrado. Per far capire che il rispetto dei luoghi e delle persone è sacrosanto. Che se qualcuno vuole dettare legge e fare come gli pare è bene vada a casa sua (nel senso di dimora e non di patria, per carità). Dopo tante denunce (in primo luogo del nostro giornale che qualcuno anche nei palazzi della politica e dell’amministrazione bolla come megafono di allarmi, ma i fatti ci danno ancora una volta ragione) qualcosa si muove. Due segnali, con volontà annessa, di questura e Palazzo Vecchio. Da alcune settimane una pattuglia staziona in via Della Stufa dove i venditori abusivi del mercato di San Lorenzo organizzavano le vendite parallele. E qualche risultato si vede.
Firenze, 21 aprile 2013 - C’È ANCORA molto da fare, ma la controffensiva contro il degrado ha regalato luoghi più decorosi e accettabili se non proprio vivibili. Firenze e i fiorentini meritano che la città sia rispettata da tutti, lo ripetiamo e lo ripeteremo all’infinito. Una settimana di riflettori puntati de La Nazione ha dato frutti. Piazza Santissima Annunziata, con qualche difficoltà, ha ripreso un aspetto dignitoso. Niente più panni stesi alla fontana, niente dormitorio e nullafacenti a grattarsi la pancia. I lampeggianti di polizia, carabinieri, vigili urbani sono stati più accesi durante queste notti. Un deterrente già vedere quella luce blu per chi pensa di dettar legge e una rassicurazione per chi sente l’amore di casa sua in ogni angolo di Firenze.
In piazza Santissima Annunziata finalmente il comune ha deciso di passare alle maniere più decise davanti a un gruppo di nullafacenti che vivacchia tutto il giorno e la notte tra i portici e la basilica facendo i propri comodi. Non vogliono che niente o nessuno gli faccia cambiare idea. Di fatto un occupazione della piazza. Il simbolo del degrado. “Allora non mangiano nemmeno alla mensa della Caritas se se ne fregano di tutto e tutti” ha detto il vicesindaco Saccardi, proponendo, non si sa quanto provocatoriamente, di blindare il porticato con una cancellata. Segnali incoraggianti anti degrado.
Il prefetto, alcuni giorni fa, ha annunciato un piano che durerà, per dare risultati concreti e non occasionali, almeno un paio di mesi. Giusto. La pressione deve essere costante per non buttar via in un battibaleno quanto di buono raggiunto. Ci aspettiamo nei prossimi giorni che anche il lungarno del Tempio e i giardini intitolati al magistrato Antonino Caponnetto possano tornare ad una semplice normalità. Sarebbe un altro passo avanti.
Una settimana di pressione, andiamo avanti
Santa Croce è una macedonia di spintoni e di bestemmie, di ragazzine gonfie di alcol e dei `tampinatori’ che le inseguono ben carichi anche di bottiglie di birra che si spaccano a terra e di bocce di vino bianco. Con la
stagione del sole Santa Croce si trasforma in discarica abusiva: si parcheggia dove capita, si orina sui portoni dei palazzi, si tira coca sugli specchietti sollevati dei motorini. Via dei Benci è un’autostrada alcolica, via Verdi un moltiplicatore di birre, il sagrato un tappeto di carte di cibo, resti di spinelli fumati per far gruppo. Niente di nuovo , la scena la stessa cartolina che in pochi fa il giro del mondo. La zona non ne può più. Corso dei Tintori all’alba è quasi sempre un cimitero di motorini gettati a terra , di specchietti spaccati e di auto graffiate.
riparo quotidiano una decina di rom, quasi tutti provenienti dalla Romania. Tra di loro ci sono anche bambini. Accatastati uno sull‘altro, si intravedono materassi e coperte, cucce-cartone e scatole con dentro cibo, bottiglie e anche fornelli. I nomadi bivaccano nella zona soprattutto la sera e la notte, mentre durante il giorno fanno la spola tra i semafori dell’area in cerca di monete e di qualcuno a cui portare via il portafogli. Questo l’intervento in Consiglio comunale del vice capogruppo di Lista Galli Cittadini per Firenze Massimo Sabatini “Da settimane il quotidiano La S. Ambrogio l’unica è la cancellata le Nazione dedica opportunamente, e con seguito di telecamere non bastano lettori alle zone degradate della città. “Verso i permessi è quasi pronto il progetto che pre- Quel giornale fa il suo dovere: dà voce ai cittadini. Come con impegno fanno anche altri quotidiani senteremo alla soprintendenza». Finalmente negli ultimi giorni un assessore ha racInferriate chiuse verso l’ora di cena.
Per monitorare meglio il degrado, un mese fa sono colto il grido di allarme, ha riconosciuto l’ormai supestati installate quattro telecamere di videosorve- rato limite, si sono scosse le forze dell’ordine, si è glianza, costate settemila euro e acquistate attraver- visto apparire qualche lampeggiante blu dei vigili e so una colletta tra commercianti e residenti. Ma evi- qualche brutto ceffo si è levato dalle scatole. dentemente non sono bastate a fermare l’inciviltà. E Menomale! Dico. Così come lo dice ogni cittadino che adesso, supportata soprattutto da Alessandro si lamentava per ciò. Ma rifletto. E mi chiedo: Perché Soltani, titolare del caffè Sant’Ambrogio, torna a farsi solo adesso? Perché oggi sì e le altre volte no? Perché spazio l’idea di realizzare inferriate intorno al sagrato in quella piazza si interviene e nelle altre dieci si fa finta di nulla? Perché un problema fa scattare un della chiesa. intervento dei vigili, mentre un altro della stessa fatLungarno del Tempio, tura e intensità viene trascurato? Perché, insomma, i svolta antidegrado nostri agenti di Polizia Municipale non sono organizUna notizia accolta a braccia aperte dai residenti zati per dare immediato servizio ai cittadini? Perché della zona che giorno dopo giorno, inviano mail su l‘assessore preposto non lavora solo su questo? mail di protesta. Sotto l‘ex bocciofila, infatti, trovano Perché non c’ è un assessore ad hoc per questo?
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fine suona la sveglia Cari vigili, cari assessori, cari consiglieri non vi schioda dal torpore il fatto che un quotidiano abbia ottenuto più fiducia dai cittadini di quanta non ne abbiate ottenuta voi?”
tutti immigrati e vivono lì perché non si possono permettere nulla. Due donne raccontano di aver trovato lavoro, una come colf e l0altra come badante, ma con 300 euro oltre a quel che guadagnano i rispettivi compagni non c’è altro . I soldi vanno in parte a casa per i figli che sono rimasti, poi bisogna mangiare. Il mercato S. Lorenzo “LA LEGGE c’è” insiste Alessandro, proprietario di un locale è enorme, pochi metri in cui tutto si sovrappobanco “e va fatta rispettare, non è giusto che noi ne. Cumuli di scarpe accanto a uova marce. Un labipaghiamo tasse su tasse e gli altri godono dei nostri rinto di scale e stanze. Pentole sporche e stracci. stessi diritti senza sborsare un solo euro”. I furbetti che fanno arrabbiare gli ambulanti regolari sono Passeggiata di protesta nei punti più quelli che, approfittando delle numerose assenze ‘caldi’. domenicali, provano ad aprire i loro banchi al “golo- «DEGRADO, la situazione è sotto gli occhi di tutti ed i so” flusso turistico del mercato nel cuore del centro fiorentini non sopportano più di essere alla mercé di storico. “Se il mercato è controllato, a poco a poco gli accattoni, maleducati, venditori abusivi e bulli di abusivi smetteranno di venire!” quartiere che pensano di imporre la loro legge fatta di prepotenza ed arroganza. Che il sindaco e la sua
“Non daremo respiro a chi occupa le piazze” Ecco allora le priorità in calendario: Sotto i riflettori SS. Annunziata, piazza Brunelleschi, Santa Croce, via Calzaiuoli, S.M.Novella (stazione), Piazza Santissima Annunziata durante la notte si trasforma in un accampamento per un gruppo di 25 Rom. Il primo passo sarà impedire che la fontana si trasformi in un lavatoio per il bucato e i bivacchi sotto la Loggia degli Innocenti. Nessun presidio fisso, solo pattuglie di vigili, polizia e carabinieri che sorveglieranno la piazza. Lontana invece la possibilità di realizzare una cancellata, per difendere sia il loggiato di Santissima Annunziata sia la gradinata di Santa Croce: «Sarà l‘ultima ratio quando avremo provato tutte le altre
olmatello, benvenuti all’hotel dispera- giunta ne prendano atto con rinnovata lena solo oggi strade” spiega il prefetto “Per i prossimi due mesi zione 43 denunce per invasione (tra lo e solo perché alcuni quotidiani (La Nazione ndr) questa sarà la strategia, se non dovesse funzionare hanno deciso di riprendere la notizia e sbatterla per parlerò con l‘Istituto degli Innocenti e l’Opera di sporco) VIVONO, se è vita, in una cinquantina in quella che deve essere stata un’antica scuderia alle porte della città. Immigrati di ogni nazionalità: chi l’italiano lo mastica, chi meno. I più bravi fanno da interpreti per gli altri. Un carnevale di oggetti gettati. Di entrate ce n’è più di una, le famiglie si sono divise la proprietà senza referente. Divani, coperte calpestate, uova marce, tv al plasma. In cinque in due metri per due: manca l’aria. Il lungo lavoro della polizia dinanzi a tutti quei ‘fantasmi’ si chiude con 43 denunce per invasione di edificio. Sono
ne di andar lì coi materassi. Non bisogna dare loro respiro. In maniera preventiva” Dichiara il Prefetto Varrata. Niente cancellate, almeno per ora, in piazza Santissima Annunziata come aveva fatto balenare nei giorni scorso il vicesindaco Stefani Saccardi. Piuttosto, un pattugliamento a piedi di vigili urbani e forze dell’ordine congiunte, ripetuto e centrato nelle ore serali, quando i rom e i senza fissa dimora, che da anni vivono nella piazza, portano i materassi sotto il Loggiato del Brunelleschi per passarci la notte. Anche se nemmeno di giorno andrebbero persi di vista, dato l‘uso che fanno della piazza, stendendo i panni sulle fontane del Tacca e scambiando per wc gli spazi fra i cassonetti. Meglio, insomma, in prima istanza, potenziare il controllo preventivo, scoraggiare l‘arrivo, piuttosto che
convincere a sloggiare chi si è già sistemato senza poter usare la forza. E poi stare a vedere. «Se basterà, bene, altrimenti si penserà a qualcos’ altro» ha annunciato ieri il prefetto Luigi Varratta al termine del Comitato per l’ordine pubblico che si è riunito in Palazzo Medici Riccardi alla presenza anche del questore Francesco Zonno, dei vertici di Carabinieri e Guardia di Finanza e del sindaco Matteo Renzi, per parlare, appunto, di degrado.
più di un giorno sulle prime pagine mi rattrista assai» Santa Croce e prenderemo in considerazione anche sottolinea Alberto Locchi, consigliere comunale della altre soluzioni come il ricorso a vigilantes”. “Sarebbe una sconfitta per la città”, fanno sapere da Palazzo Lista Galli. Il 3 maggio riproporremo una “passeggiata nottur- Vecchio. na” denominata ‘Movida Intelligente’ (cui tutti sono Panni al vento e materassi sotto le logge in piazza invitati), partendo dal sagrato di Santa Croce alle 23 Santissima Annunziata: con tutta la tolleranza possiper toccare i punti più “ caldi “ di Firenze distribuen- bile, è un po’ troppo. Di fatto quelle diventano zone do ai giovani che incontreremo dei manifestini per ‘interdette’ agli altri cittadini. invitare ad un comportamento consono ed educato “Sì e vi dico: niente più materassi trasportati dai rom Articoli contro il “degrado” tratti dalla pur nel divertimento cui, giustamente, tutti dobbia- e messi sotto i porticati. Voglio far perdere il vizio a quelle venti-trenta perso- cronaca cittadina de “La Nazione” mo aspirare ».
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GENTILE REDAZIONE, SONO ANNA MARIA DE GUIDI GAMBASSI, INSEGNANTE IN PENSIONE. IN RIFERIMENTO ALLA CAMPAGNA CONTRO IL DEGRADO PROMOSSA DAL QUOTIDIANO “LA NAZIONE”, RITENGO CHE IN ESSA CI SIA UN GRAVISSIMO ERRORE DI FONDO. QUELLO CIOÈ DI VALUTARE IL PROBLEMA SU UN PUNTO DI VISTA ESTETICO E NON SU QUELLO MORALE E SOCIOPOLITICO. È BRUTTO VEDERE PERSONE CHE DORMONO SOTTO I PORTICI? OD È TERRIBILMENTE INGIUSTO CHE ESISTANO PERSONE CHE NON POSSIEDONO NEMMENO UN LETTO? UNA SOCIETà GIUSTA DEVE ALLONTANARE GLI EMARGINATI (SENZA DIMORA, MENDICANTI, ROM, SINTI ETC.) PERCHé NON FERISCANO IL NOSTRO SENSO ESTETICO, E VADANO A SOFFRIRE ALTROVE? O DEVE AIUTARLI MEDIANTE L’ISTRUZIONE E IL LAVORO AD INSERIRSI NEL NOSTRO CONTESTO? BASTEREBBE APPLICARE LA COSTITUZIONE (ART.3) E MAGARI PER CHI CI CREDE ANCHE IL VANGELO. GRAZIE PER L’OSPITALITà Via Palazzuolo: culture, relazioni e futuro Consideriamo necessaria una rettifica del modo in cui la situazione di Via Palazzuolo viene riportata dalla maggior parte della stampa cittadina, che preferisce narrazioni per stereotipi, descrizioni a tinte fosche ed amplifica episodi di colore. Ciò avviene, di recente, in contemporanea ad interventi delle forze dell’ordine con grandi dispiegamenti di forze, cani e addirittura l’elicottero, sproporzionati rispetto all’entità dei problemi e con risultati miserrimi, ma riportando nella via un clima minaccioso ed intimidatorio. La realtà invece è diversa perché c’è, ed è significativamente presente, anche l’altro aspetto, quello che cerca di guardare al futuro di tutti con una pluralità positiva. Siamo più gruppi che viviamo ed operiamo in Via Palazzuolo. Lavoriamo su tematiche e con attività diverse, ma tutte hanno con oggetto aspetti diversi della cultura e della conoscenza: distribuiamo un foglio mensile, realizziamo interviste, abbiamo costruito una la Bookbike (una biblioteca circolante multilingue), organizziamo cene, svolgiamo indagini conoscitive, insegniamo l’ italiano e altre lingue. Tutti questi aspetti non compaiono nei resoconti giornalistici, che solitamente sono orientati in tutt’altra direzione. I risultati delle nostre attività sono sotto gli occhi di tutti, tranne di coloro che non vogliono vedere: il clima è migliorato da qualche anno a questa parte, facendo un passo alla volta. Costituiamo forme organizzative diverse per attività e metodi ma tutte con lo stesso obiettivo guardare avanti, dare un futuro, una soluzione di convivenza. È già avvenuta un iniziativa su questi temi Sabato 20 Aprile in via Maso dalle 16 alle 19
Quando sento la parola “degrado” mi viene uno sturbo. Queste campagne stampa della Nazione e altri e gli assessori, spesso il Mattei… In via Palazzuolo un giovedì di fine marzo sono venuti in 40 poliziotti, cani, nas, giornalisti appostati negli angoli per fare lo scoop e udite udite un elicottero che ha girato per due ore sulla zona. Risultato: 5 grammi di marijuana e un lavoratore in nero. Non concepiscono che un luogo sia abitato, semplicemente stando sui gradini di una scalinata, a incontrarsi davanti a uno dei pochi bar, che si stia solamente in strada a incontrare amici. La Saccardi, non è meglio di Mattei che ha detto che in Borgo Ognissanti via Palazzuolo i negozianti potevano organizzare le ronde a patto che se le pagassero!
PALAZZUOLO STRADA APERTA - NUOVA PALAZZUOLO - ANELLI MANCANTI Dobbiamo muoverci, magari insieme ad altri; la crisi infuria, le attività commerciali chiudono, chiudono librerie e cinema, e si grida al degrado quando la gente cerca di guadagnarsi da vivere o, più semplicemente, “vive” la città: e diventa “degrado” sedersi sui gradini di una piazza. Il comune di Firenze ha varato alcuni anni fa un regolamento orribile, per colpire tutti coloro che nelle strade e nelle piazze “stanno”, cantano, ballano, vendono... La cosa preoccupante è che, nel generale disinteresse e silenziosamente, ora è la polizia che interviene, e noi cittadini lo accettiamo perchè presi da altro o distratti (o, a volte, purtroppo consezienti). Si rischia di ritrovarci in una città occupata dalle forze dell’ordine, ed è una città che muore. Parliamone quando ci vediamo, dobbiamo pensare ad una strategia per contrastare questa deriva, e ovviamente abbiamo forse bisogno di trovare alleati. Intanto già un’azione di informazione sarebbe utile.
La crisi è sempre più terribile e annuncia un prossimo futuro con tanta disperazione. saranno sempre di più i poveri assoluti, i senza lavoro, i senza casa che nessuno assisterà e che troveremo nelle nostre città in cerca di sopravvivenza. Gli incitamenti all’odio razziale nei confronti dei poveri e degli emarginati della destra proprietaria e dei suoi giornali rassomiglia terribilmente ad una specie di soluzione finale: nascondere da qualche parte i poveri, perché nessuno chieda conto della povertà a chi ha accumulato ed accumula ricchezze con lo sfruttamento, l’evasione fiscale, il riciclaggio del danaro sporco, la speculazione finanziaria ... Nei nostri limiti, dobbiamo mobilitarci contro l’indecenza morale e la politica che la supporta. Io penserei intanto ad una riunione urgente e fortemente sollecitata della rete antirazzista. Gianfranco Tomassini
Sandra Il clima politico si fa sempre più pesante. I poteri forti stanno approfittando di questa situazione di impasse politico e governativo per accentuare tutte le loro misure repressive, sia sul piano economico e sociale, sia sul contenimento delle libertà civili e della libera espressione, sia con operazioni di applicazione sistematica di provvedimenti di razzismo istituzionale. Quanto sta avvenendo in molti centri d’Italia a partire da Roma, dove, con Alemanno e il suo entourage fascista che preparano la loro campagna elettorale, si ripetono i pogrom nei campi e villaggi rom e gli sgomberi delle occupazioni dei senza casa, da il
Cristina
segno di un clima di incrudelimento volto a piegare i numerosi conflitti che questa restaurazione liberista sta provocando. Firenze non è da meno, dove questo sindaco, impaziente di primeggiare ovunque per convolare a nozze con il Pdl, sta sconvolgendo la città nelle sue espressioni culturali e di attività sociale e solidaristica non caritatevole, concedendosi ai più loschi affari sulle grandi opere quanto mai inutili e di enorme spreco di denaro pubblico. Credo che dovremo presto prendere provvedimenti molto seri di mobilitazione, per smascherare questo suo sporco gioco mediatico e devastante.
Dobbiamo restituire la città a suoi abitanti, tutte e tutti, alla loro piena libertà di espressione e sostenere ogni iniziativa che consenta di dare risposte, sia provvisorie che definitive al malessere sociale, alle tante precarietà lavorative, abitative e di accoglienza, di vita della città, riprendendo con forza un’offensiva di civiltà che la migliore storia della Repubblica ci ha consegnato con l’Antifascismo, la Resistenza, la Liberazione, la Costituzione. Non possiamo permettere che degli avventurieri della politica, di fatto reazionari e di bassa lega, sconfinino fino ad attribuire alle presenze più deboli ed esposte della città la responsabilità del degrado,
dell’inospitalità verso il turismo e altre menate che ormai conosciamo bene, che abbiamo già tristemente sperimentato. Voi, amministratori con i vostri comportamenti discriminanti, repressivi e incivili siete il degrado!! Bisogna rovesciare queste trappole, riaprire una stagione nuova, superando ogni atteggiamento autoreferenziale/autoconsolatorio. Abbiamo bisogno di tutte le energie spendibili per aprire questa nuova stagione di cambiamento nella nostra città. Riccardo Torregiani
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CITTÀ
Nuovo muro ai Nidiaci
mare edificio e giardino in una istitu- Nel marzo del 2013, gli abitanti del zione dedicata alla “educaOggi però i cittadini del zione popolare, con spequartiere hanno trovato ciale riguardo all’infanzia”. una nuova recinzione, Tramite dell’operazione fu questa volta non di legno, l’avvocato Umberto ma di ferro. Anche se Nidiaci, da cui il complesdipinta di un mimetico so oggi prende nome. color verde. La Ludoteca-giardino Una recinzione pronta per Nidiaci è da ben 90 anni respingere i bambini asse- l’unico spazio verde pubtati che vorranno bere blico di San Frediano all’unica fontanella del nell’Oltrarno fiorentino. loro giardino. È chiuso dall’autunno del Nuovo muro al Nidiaci! Ludoteca-giardino Nidiaci 2012, quando l’Amore & Psiche quartiere hanno costituito l’associaAlcuni mesi fa, l’Amore e Psiche Holding di Salvatore Leggiero si è zione Amici del Nidiaci in Holding di Salvatore Leggiero ha Palazzo Nidiaci fu costruito come stu- impossessata della Ludoteca e ha sucOltrarno per gestire volontariamenrecintato con un’alta palizzata di dio da uno dei più grandi scultori cessivamente recintato metà giardino te la parte pubblica del giardino, legno una buona parte del giardino dell’Ottocento, Emilio Santarelli, che con un “muro” di legno alto oltre due senza dimenticare il resto. del Nidiaci, da novant’anni l’unico nell’annesso giardino coltivava le metri, sequestrando anche i giochi dei camelie. spazio dei bambini di San Frediano. bambini. Holding ha tolto quasi metà del muro.
sabato 4 maggio 2013
Quando il quartiere è sceso in piaz- Nel 1920, la Croce Rosse america- I cittadini dell’Oltrarno si battono za per protestare, l’Amore e Psiche na rese disponibili i fondi per trasfor- uniti per riaprire il Nidiaci.
NON VOGLIAMO MURI IN SAN FREDIANO
Fermiamo l’inquinamento delle colline metallifere ACQUA - Il Forum risponde all’Autorità Idrica Toscana. Il Tar ci da’ ragione
No al ricatto di Mazzei sugli investimenti. Basta fare profitti con i soldi dei toscani La Regione Toscana deve fermare l’inquinamento delle Colline metallifere
Solo 5 cinque giorni dopo il referendum del 2011 Alessandro Mazzei, oggi direttore dell’Autorità Idrica Toscana e allora direttore dell’ATO 2, deliberò contro il voto popolare e decise che non avrebbe mai tolto la remunerazione del capitale investito cancellando così la volontà di 1,7 milioni di cittadini Toscani. Altre decisioni in tal senso furono prese in seguito lasciando nella tariffa la
garanzia del profitto per i soci delle ni. E appare davvero scandalosa la minaccia rivolta ai sindaci che a fine Spa. mese devono deliberare proprio sulle Il Forum Toscano dei Movimenti per tariffe. l’Acqua ha fatto ricorso contro queste ad esempio che decisioni prese da un ente pubblico Ricordiamo che avrebbe dovuto rappresentare e Publiacqua nel 2011 ha incassato 16 difendere i cittadini. E il Tar della milioni di euro dopo le tasse e ha disToscana queste decisioni illegittime tribuito dividendi per 11,5 milioni le ha cancellate con la sentenza del malgrado che l’AIT, tramite il suo pre21/3/2013 che ha ribadito quello già sidente, abbia chiesto di utilizzarli scritto nella sentenza della Corte per gli investimenti futuri. Vorremo costituzionale: “L’esito referendario è anche sapere per l’occasione quanto immediatamente applicativo essendo spende Publiacqua Spa per la sua comprese ancora nella tariffa sia i campagna pubblicitaria e se ai cittadicosti di gestioni, sia gli investimenti”. ni toscani che pagano bollette sempre più care sembra lecito spendere oltre Che oggi il dottor Mazzei continui a 3 milioni di euro di spese di rappresostenere questa posizione minac- sentanza previsti dal piano operativo ciando la sospensione degli investi- triennale considerato che si tratta di menti appare francamente troppo. un servizio svolto in regime di monoL’illegittimità è ormai chiara e palese: polio. il profitto per il privato va tolto dalla bolletta dell’acqua dei cittadini tosca- Quanto all’inquinamento delle Colline
Mercoledì 15 maggio 2013 ore 17 AULA 3
Le parole che non ti ho detto incontro/dibattito sul tema del linguaggio nella cultura antirazzista presentato dall’Associazione AzzeroKM Sappiamo bene come la lingua plasma il pensiero e quindi condiziona l’azione, ma non ci siamo mai soffermati a riflettere se il linguaggio utilizzato da chi si dichiara antirazzista esprima davvero concetti di condivisione e inclusione. Siamo proprio convinti che parole come “accoglienza” o “tolleranza” siano realmente positive o quantomeno neutre? Sono le stesse parole che useremmo per descrivere le relazioni con i nostri amici? Non sono forse tutte parole a senso unico, condizionate dal sentimento di superiorità di chi accoglie o tollera? Vogliamo incontrarci per discutere e interrogarci su questo tema, con l’aiuto di Giuseppe Faso, autore del libro “Lessico del razzismo democratico”, e di alcuni rappresentanti delle Comunità straniere residenti a Firenze. L’incontro sarà coordinato da Letizia Sgalambro. Ingresso gratuito.
metallifere piuttosto che agire alla fine della filiera facendo pagarne il costo agli utenti, sarebbe bene chiedere alla Regione Toscana di agire sulle fonti dell’inquinamento con interventi di bonifica dove necessario, ad esempio impedendo l’inquinamento in atto sul Monte Amiata da parte dell’ENEL con lo sfruttamento della geotermia. Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua
Grazie Auspicando che in piazza della Repubblica, dove aveva sede la Libreria Edison, possa al più presto rinascere un’attività libraria, gli ex dipendenti desiderano fare un grande saluto e un altrettanto grande ringraziamento. Vogliamo salutare e ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini nel corso della nostra vicenda, le 40.000 persone che hanno aderito alla petizione per la difesa del vincolo culturale (che dovrà essere rispettato da chiunque presenterà un progetto), tutti coloro che hanno contribuito ad informare riguardo una lotta che riguarda non solo un gruppo di lavoratori senza più occupazione, ma anche il destino della città stessa di Firenze, della qualità dei suoi spazi e della qualità della vita dei suoi cittadini e di tutti coloro che la vivono. E naturalmente ringraziamo anticipatamente tutti coloro che continueranno a seguirci in questa vicenda che non si è ancora conclusa.
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VOCI
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Comunicato stampa di Medicina Democratica Negli Stati Uniti è stato assegnato lo scorso 15 aprile, al nostro Rossano Ercolini, uno dei principali promotori della strategia Rifiuti Zero, il Goldman Environmental Prize, un vero e proprio oscar mondiale dell’ambientalismo, che ha premiato sei figure internazionali impegnate nella difesa dell’ambiente e della qualità della vita. In questo ATO CENTRO, invece si persevera nel portare avanti l’inceneritore di CASE PASSERINI, con un marketing accattivante! È una vecchia idea folle, non sostenibile, diseconomica, che contrasta con le direttive europee (Direttiva sui rifiuti 2008/98), che distrugge la materia, che aggiunge un inu-
tile carico alla salute e all’ambiente e che penalizza l’agricoltura, il turismo e l’occupazione. Ricordiamo che gli inceneritori, oltre a produrre tonnellate di scorie e ceneri da tumulare in idonee discariche, emettono tonnellate e tonnellate di fumi climalteranti contenenti, fra l’altro, PU (particolato ultrasottile) diossine, metalli pesanti, tutte sostanze cancerogene, mutagene, anche a dosi infinitesimali, che sono persistenti nell’ambiente, che si bioaccumulano nel corpo umano, che si biomagnificano nelle catene alimentari e che possono essere trasmesse anche alle future generazioni. Medicina Democratica indica
come soluzione immediata per la gestione dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi, la strategia Rifiuti Zero che non inquina, che risparmia la materia, che crea occupazione pulita, che riduce i costi di smaltimento, che rispetta le direttive europee e che riduce la nostra impronta ecologica sul pianeta.
MEDICINA DEMOCRATICA MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE Associazione onlus sede di Firenze, sez. Pietro Mirabelli Piazza Baldinucci 8r. 50129 Firenze. Coordinatore DR. Gian Luca Garetti, tel 3348668064
La Fame Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte. Israeliani: Sono Samer Issawi in sciopero della fame da otto mesi consecutivi, attualmente ricoverato in uno dei vostri ospedali chiamato Kaplan. La mia situazione è monitorata 24 ore su 24 grazie ad un dispositivo medico che è stato inserito sul mio corpo. I miei battiti cardiaci sono rallentati e il mio cuore può cessare di battere da un momento all’altro. Tutti - medici, funzionari e ufficiali dell’intelligence attendono la mia resa e la mia morte. Ho scelto di rivolgermi a voi intellettuali, scrittori, avvocati, giornalisti, associazioni e attivisti della società civile per invitarvi a farmi a visita, in modo tale che possiate vedere ciò che resta di me, uno scheletro legato ad un letto d’ospedale, circondato da tre carcerieri esausti che, a volte, consumano le loro vivande succulente, in mia presenza. I carcerieri osservano la mia sofferenza, la mia perdita di peso e il mio graduale annullamento. Spesso guardano i loro orologi e si chiedono a sorpresa: come fa questo corpo così martoriato a resistere dopo tutto questo tempo? Israeliani: Faccio finta di trovarmi innanzi ad un intellettuale o di parlare con lui davanti ad uno specchio. Vorrei che mi fissasse negli occhi e osservasse il mio stato comatoso, vorrei rimuovere la polvere da sparo dalla sua penna e il suono delle pallottole dalla sua mente, in modo tale che egli sia in grado di scorgere i miei lineamenti scolpiti in profondità nei suoi occhi.
Io vedo lui e lui vede me; io lo vedo nervoso per le incertezze future, e lui vede me, un fantasma che rimane con lui e non lo lascia. Potete ricevere istruzioni per scrivere una storia romantica su di me, e lo potreste fare facilmente. Dopo avermi spogliato della mia umanità, potrete descrivere una creatura che non possiede null’altro che una gabbia toracica, che respira e soffoca per la fame, perdendo di tanto in tanto coscienza. Ma, dopo il vostro freddo silenzio, il racconto che parla di me, non sarà null’altro che una storia letteraria o mediatica da aggiungere al vostro curriculum, e quando i vostri studenti diventeranno adulti crederanno che i Palestinesi si lasciano morire di fame davanti alla spada dell’israeliano Gilad e voi potrete rallegrarvi per questo rituale funebre e per la vostra superiorità culturale e morale. Israeliani: Io sono Samer Issawi il giovane “Araboush” come mi definisce il vostro gergo militare, l’Uomo di Gerusalemme che avete arrestato
senza accusa, colpevole solo di essersi spostato dal centro di Gerusalemme verso la sua periferia. Io sono stato processato due volte senza alcuna accusa perché nel vostro Paese sono le leggi militari a governa-
FATE DI CITTÀ
Sono ripiegato su me stesso re e i servizi segreti a decidere seduto su di una panchina al parco. mentre tutti gli altri componenti Gli uccelli accorrono speranzosi della società israeliana devono cinguettando e saltellando intorno a me limitarsi a trincerarsi e nasconin cerca di un po’ di cibo; dersi dietro quel forte che contiper loro, le briciole di pane nua ad essere chiamato purezza corrispondono a una massa informe e anonima di identità - per sfuggire all’e- che nasce spontanea sulle panchine arrugginite splosione delle mie ossa sospetdei parchi di città. te. Quest’essere vomita decine Non ho udito neanche uno di voi di briciole crepitanti, intervenire per tentare di porre e di solito non dà molto fastidio. fine allo squarciante gemito di Quest’essere potrebbe somigliare anche morte. È come se ognuno di voi all’ultimo dei barboni il giudice, lo scrittore, l’intelletquando, tuale, il giornalista, l’accademico, piegato in due su di una panchina, il mercante e il poeta - si fosse vomita tutta la sua anima inzuppata di alcool, trasformato in un affossatore e e il suo sguardo spento indossasse una divisa militare. si alza un attimo, E stento a credere che una sociequasi in cerca di conforto. tà intera sia diventata spettatriEd ecco apparire queste creature leggiadre ce della mia morte e della mia e schive, vita e protettrice dei coloni che che volano e cantano come fate, hanno distrutto i miei sogni e saltellano tutto intorno, insieme agli alberi della mia cancellando all’istante Terra. tutte le sue pene. Israeliani: Miky Giardiello Morirò soddisfatto e avendo soddisfatto gli altri. Non accetto di ni, ormai obsoleti perché lo sconfitto essere portato non rimarrà sconfitto in eterno così fuori dalla mia come il vincitore non resterà un vincipatria. Non accetto tore in eterno. La storia non si misui vostri tribunali e ra solo attraverso battaglie, massacri le vostre leggi arbi- e prigioni ma anche e soprattutto dal trarie. Dite di aver sentirsi in pace con gli Altri e con se calpestato e stessi. distrutto la mia Israeliani: Terra in nome di Ascoltate la mia voce, la voce dei una libertà che vi è nostri tempi, nonché la vostra voce! stata promessa dal Liberate voi stessi dell’eccesso avido vostro Dio, ma non di potere! Non rimanete prigionieri riuscirete a calpe- dei campi militari e delle sbarre di stare la mia nobile ferro che hanno serrato le vostre anima disobbe- menti! Io non sono in attesa di essere diente. La mia anima si è risanata, si è liberato da un carceriere ma sto liberata e ha celebrato il tempo che le aspettando che voi vi liberiate della avete tolto. Forse capite che la consa- mia memoria. pevolezza della libertà è più forte di Traduzione Invictapalestina quella della morte ... & Rossella Tisci Non date ascolto a quei luoghi comu-
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IMMIGRAZIONE
Razzisti tra virgolette
Pubblicato il 17/04/2013 da radiomugello “E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno. È un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali”. (M.L.King) “Posso fare un rilievo razzista, ma razzista tra virgolette? Ci sono etnie con una maggiore propensione al lavoro e altre che ne hanno meno. Ce ne sono che hanno una maggiore propensione a delinquere.” (Roberto Calderoli. Ministro della Repubblica) Da qualche settimana in molte cronache fiorentine ma in particolare sulla Nazione è iniziata una campagna di informazione tutta puntata sulla paura e il degrado della città che rischia di alimentare un clima di intolleranza molto pericoloso con risvolti di vero e proprio razzismo. Con un singolare articolo di fondo il direttore della Nazione Gabriele Canè annuncia che il suo giornale non darà tregua al degrado e visto i casi che cita è facile intuire che oggetto di tanta attenzione saranno soprattutto gli emarginati e gli immigrati. Passato l’inverno in cui “le magagne si coprono” scrive l’illustre giornalista, viene il sole e non “si può più bluffare”: “Con piazza SS annunziata e il suo bivacco rom sotto uno dei porticati più belli del mondo (…) con i sottopassi della Stazione chiusi per degrado, con i giardini del lungarno del Tempio, savana di erbacce, di casupole abbandonate, con i campi da bocce trasformati a loro volta in accampamento per nomadi (?)”. “È mai capitato di vedere “saccopelisti” rom?) o di ogni genere ai giardini del Prado o lungo gli Champs Elisèes? Passeggiando per Piccadilly si deve fare lo slalom tra i tappeti dei vu cumprà? Impensabile”. L’interrogativo è sempre il solito come fanno gli altri paesi? “Come ha fatto la compianta signora Thatcher con gli hooligans: dare immediati inequivocabili segnali politici. Bonificare le zone degradate in fretta e poi imporre divieti e farli rispettare”, mobilitare polizia, vigili urbani e chi non rispetta le regole “deve essere preso e allontanato” perché da oggi “La Nazione non darà più tregua al degrado e a chi lo permette. Perché è venuto il caldo e le magagne sono sotto gli occhi di tutti. Intollerabili”. Purtroppo la legalità c’entra poco, il razzismo molto. Gabriele Canè non è un semplice giornalista perché è stato candidato presidente della Regione Emilia Romagna nel 2000 per il Popolo della Libertà che ha introdotto nella legislazione italiana il reato di clandestinità (un’aberrazione giuridica a livello internazionale) che raffigura l’immigrato senza permesso di soggiorno come una sorta di criminale “alimentando la fiaccola psicologica della disgiunzione tra italiani e stranieri”. Anche la sinistra italiana ha contribuito ad alimentare questo “senso comune” con la stampa inondata di espressioni come “emergenza”, “zingari”, “clandestini”, “vu cumprà”. “Si assiste ad una sorta di sovra-rappresentazione degli episodi di criminalità commessi dagli stranieri”. “L’immigrazione, in Italia, viene trattata quasi sempre in termini di sicurezza: l’aspetto umanitario passa in secondo piano (…) il fenomeno migratorio viene rappresentato in termini di ordine pubblico” e l’immigrato viene percepito come insidia grazie al lavoro “degli imprenditori della paura, siano essi di destra o di sinistra” con in prima fila la Lega. In questo modo il razzismo diventa parte integrante della
“Le statistiche ci dicono che non esiste un aumento siamo noi- spesso – a guadagnare da loro”. Ci riemdel tasso di criminalità legato all’immigrazione. piamo spesso la bocca con espressioni che invitano Secondo il Ministero dell’Interno gli “immigrati” che alla solidarietà, alla fratellanza, all’uguaglianza ma delinquono sono circa il 4% del totale (e tra questi poi, per convenienza politica o personale, non si ha il vanno conteggiati gli “irregolari” e quindi quelli accu- coraggio di fare le scelte conseguenti o di dire semsati del reato (?) di immigrazione clandestina) ma la plicemente la verità, “manca il coraggio di equiparaquota di stranieri denunciati sul totale degli stranie- re (concretamente) italiani e africani, italiani e indiari regolari in Italia si ferma al di sotto del 2%”. Lo ni, italiani e musulmani, italiani e immigrati (italiani stesso discorso vale per minoranze e gruppi in fortunati e meno fortunati aggiungo io). Tutti. (…) Non possiamo permetterci di dare priorità ai nostri gran parte di nazionalità italiana. Tutto questo non ci deve far dimenticare problemi, seppur gravissimi, mettendo in secondo che esistono problemi veri di illegalità da piano la fame delle baraccopoli o la schiavitù di cancombattere, veri racket le cui prime vittime tieri e campagne. (…) Servirebbe meno ipocrisia. sono proprio migranti ed emarginati, ma per Tutto questo non significa essere buoni con tutti a affrontare seriamente i problemi ci vuole una stra- prescindere: servirebbero anche pene più efficaci per tegia dell’accoglienza e le risorse. Canè si chiedeva se gli immigrati che delinquono. Allo stesso tempo, in altre città europee ci sono situazioni di degrado però , ci vorrebbero maggiori attenzioni per l’esercito come quelle fiorentine, la risposta è sì, ma a diffe- degli emarginati. Ma soprattutto servirebbe il coragrenza che in Italia si investono risorse per l’integra- gio della conoscenza e non l’ovvietà del pregiudizio. I zione che sono 10 volte quelle italiane si cercano pregiudizi sono pericolosi. Producono stereotipi, rapspazi per svolgere attività commerciali regolari, si presentazioni generalizzate. “(J.Storni) Tutto questo investono risorse nel sociale per il diritto alla casa e non danneggia solo la convivenza ma incrina anche la democrazia. allo studio. La crisi ci rende più “cattivi” ed allora i luoghi comu- Le citazioni sono tratte da “Razzisti a parole” di F. ni, le leggende metropolitane si alimentano fino a Faloppa. La terza 2011 e da “Sparategli, nuovi schiadiventare ulteriore elemento di odio (basti pensare vi d’Italia“ di Jacopo Storni . Ed. Internazionali Riuniti all’accesso alle case popolari). Gli immigrati, per 2011. esempio, vengono visti come un costo, come concor- Sui problemi della sicurezza, politica e criminalità bili in quanto ricordano ai “piccoli bianchi” un passa- renti per il lavoro. Invece sono i primi ad essere espul- “Oltre la paura” di Ceretti e Cornelli, Feltrinelli 2013 to di precarietà, duro lavoro e sacrifici da dimentica- si in momenti di crisi (e dopo 6 mesi diventano clan- (PS) Proprio questa mattina sulla Nazione il direttore re”. In realtà la crisi economica degli ultimi anni ha destini!!!) mentre in questi anni hanno contribuito Canè rispondendo ad un lettore rispolvera alcune reso ancora più incandescente questa condizione all’11% del nostro PIL e i loro contributi versati affermazioni di Oriana Fallaci contro il degrado, criticome dimostra il caso della Grecia e l’affermazione di all’Inps pagano il 4% delle nostre pensioni (spesso cate ” dalla nostra intelligenza progressista”, in particolare per un sit-in di somali un movimento apertamente in una parte di p.za del neonazista coma Alba Duomo con una tenda “vedo Dorata. l’immagine per me simbolica Come dimostra l’articolo di (quindi infuriante) della gran Canè l’informazione “etniciztenda con cui un’estate fa i zata” prende di mira sopratmusulmani somali sfregiarotutto Rom, Zingari e Nomadi no e smerdarono e oltraggiaconsiderati un gruppo unico, rono per tre mesi piazza del sparando giudizi che in duomo a Firenze . La mia città modo grossolano assumono ”Per quella sua battaglia comportamenti singoli come chiosa l’intelligente ovviacaratteristica di un gruppo e mente non progressista Canè non conoscendo niente di – la Fallaci fu tacciata di razcoloro che accusano. zismo. E io – conclude Canè“Se così non fosse, saprebbesono “razzista” come lei.” (La ro che la maggior parte di Nazione 17.4.13) Invece quelessi (gli zingari) è ormai le della Fallaci erano davvero stanziale da tempo (e comunque occorrerebbe distinguere tra sinti, in non ricevendo niente in cambio in quanto non arri- semplificazioni razziste e a proposito di città eurominoranza, ancora parzialmente nomadi, e rom, veranno mai a prendere una pensione in Italia). “Uno pee citate a sproposito e sit-in il buon Canè è mai nella quasi totalità, prevalentemente stanziali. E studio della Banca d’Italia ha inoltre confermato che stato nella piazza tra la cattedrale di Westminster e il occorrerebbe distinguere anche tra gruppi diversi, agli immigrati viene destinato circa il 2,5% di tutte le Parlamento inglese a Londra? insediatisi in momenti diversi). Saprebbero che la spese per istruzione, pensione, sanità e prestazioni di Su Oriana Fallaci ”Cattiva Maestra” di Giancarlo metà di essi sono cittadini italiani (con buona pace di sostegno al reddito: un po’ più della metà di quanto Bosetti Marsilio 2006 chi vorrebbe gli zingari fuori dall’Italia). E che, gli stessi assicurano in termini di gettito. Semmai soprattutto, non sono “milioni” ma circa 160-170 mila ovvero lo 0,25% della popolazione la percentuale più bassa tra i paesi europei. E di questi nemmeno un terzo, poco più di 50.000, vive effettivaUccellino che vieni al mattino mi svegli col tuo dolce canto mente nei famigerati “campi”. La cattiva informazioA volte sono ottuso e non so capire che tu mi svegli perché mi vuoi bene ne crea cattiva opinione pubblica e gli esempi Vorresti aiutarmi? ad alzarmi ad un’ora buona, abbondano tutti i giorni. Reiterare la parola emerPer poter affrontare la giornata con più tranquillità genza sempre e comunque collegata a certi gruppi Farmi fare con calma le cose che voglio fare appena sveglio. di persone porta ad alimentare intolleranza e la sola Sai che in questi ultimi giorni non vorrei svegliarmi presenza di un gruppo di persone – per quanto poco Ma è un rifiuto della vita; non giusto, lo so, ci piacciano- diventa “situazione particolarmente criSai che quando mi sento solo ed incompreso sto molto male... constatazioni... tica, difficile o di pericolo grave e generalizzato”. Ci Adesso sta per tornare la primavera il risveglio della natura. siamo talmente assuefatti che prendiamo certe Enzo Casale espressioni per buone accettandole acriticamente.
società e può sfociare anche in aggressioni e intolleranze violente (delle quali stranamente si meravigliano i giornali che con il loro comportamento le alimentano) compiute da “coloro che, essendo in una posizione sociale critica, sfogano la propria frustrazione e rabbia verso quelli che occupano il gradino immediatamente inferiore al loro nella scala della condizione e dello status sociali: tanto più disprezza
UCCELLINO
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LA PAROLA ALLE DONNE
DICHIARAZIONE DELLA INIZIATIVA DONNE ALLA ASSEMBLEA DEI MOVIMENTI SOCIALI DEL FORUM SOCIALE MONDIALE SOCIAL MONDIAL Tunis, 30 MARZO 2013 Siamo molto contente della grande presenza di donne, di associazioni di Donne e femministe che hanno partecipato al Forum sociale mondiale a Tunisi nel marzo 2013, e affermato la loro solidarietà alle lotte delle donne nel mondo e più in particolare a quelle della regione araba. Le varie e diverse attività svoltesi nella settimana hanno messo in evidenza una analisi comune: • le politiche di austerità e la mondializzazione liberista toccano maggiomente le donne e colpiscono sempre più duramente le popolazioni; • le guerre fomentate nel mondo (Palestina, Siria, Libano, Mali, Congo...) utilizzano i corpi delle donne come arma di guerra e rafforzano lo sfruttamento sessuale (stupri, matrimoni precoci e forzati...) • l'accresciuto peso degli estremismi e dei poteri religiosi sulla politica, che si iscrive nel quadro di una ristrutturazione del mercato mondiale, costituisce una minaccia per l'emancipazione delle donne
dando al patriarcato una impronta di religiosità. Lo statuto delle donne diventa così una grande questione politica per le società e le istituzioni attraverso l'istaurazione di una violenza quotidiana per escludere le donne dallo spazio pubblico; queste politiche retrograde si collocano all'interno delle stesse politiche economiche liberiste che stanno instaurando l'austerità in tutto il mondo. Attualmente le donne sono le prime ad essere colpite dall'arretramento dei diritti economici e sociali e dalla precarietà generalizzata.
qualche giorno fa in reparto dove lavoro, una paziente ha lasciato scritto questo biglietto e lo ha attaccato alla parete della sala comune. La signora mi ha spiegato che si ricordava che quella frase l'aveva scritta Mia Martini quando venne ricoverata in psichiatria e che le ricordava lo stesso suo stato d'animo ... che ne pensi di pubblicarla su fuori binario? La frase, se non si legge bene, dice: HO PERSO IL BLU CHE TAGLIA IL CIELO A META'Un abbraccio. PATRIZIA
delle donne rifugiate nelle zone di con- • la messa in opera di una reale volonflitto vittime della tratta e dello sfrut- tà e di mezzi per permettere di promuovere una effettiva parità, sia nella tamento sessuale. composizione del Consiglio internaNoi donne chiediamo al Consiglio zionale che nell'organizzazione trasvesale dei dibattiti; che l'attribuziointernazionale del FSM: ne dei fondi di solidarietà tenga conto • includere l'assemblea delle donne della presenza delle donne; la effettiva realizzazione di una rete internanel programma ufficiale del FSM; zionale di solidarietà con le donne • rafforzare la presenza di associazio- tunisine in lotta per i loro diritti fonni femministe nella composizione del damentali. Consiglio internazionale diversifican- Contact Dynamique femmes FSM 2013: do la loro rappresentanza; ahlem.dynafemmes@gmail.com
Noi donne, di associazioni e femministe, dichiariamo: • il nostro forte attaccamento alla universalità dei diritti fondamentali delle donne; • la nostra volontà che la CEDAW (Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione delle donne), ratificata, sia la base della costituzionalizzazione dei diritti delle donne, in particolare nei paesi arabi • il nostro diritto a beneficiare delle ricchezze mondiali (come l'acqua, la proprietà della terra, le ricchezze minerarie...) • la nostra determinazione a lottare contro tutte le forme di violenza fatta alle donne (stupri, molestie sessuali)
Il loro obiettivo mira a instaurare una società post-rivoluzione basata su un nuovo potere teocratico attentando ai fondamenti dello stato di diritto e • esigiamo la protezione Ciao Mariapia,
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Un’esperienza esilarante Un’esperienza esilarante. Non ero preparata quando ebbi l’avventura, di presentare il mio libro, ‘Sisina allo specchio’. Le cose non erano andate molto bene, alla presentazione dell’otto marzo. Devo dire che non ho potuto, leggere bene i miei pezzi senza il microfono perchè non riesco a sentire anch’io le sfumature di quello che sto recitando. Però si era formato già a fuori binario un’atmosfera gioviale ed entusiasmante. Quando siamo stati invitati al melograno, ero un po’ titubante, anche perchè non c’era il microfono. Ma la cena delle donne al melograno, fu un fulmine a ciel sereno. Vi era una festa di donne, Donne femministe, e molto impegnate.
Persone di grande cultura e di grande spessore. Mentre dopo una bellissima cena, abbiamo tenuto una presentazione del mio libro, dove si riscontrava spiriti liberi e complimenti per me. Un trionfo. Spero. Comunque anche se senza microfono la serata è stata meravigliosa e le sensazioni di calore umano sono state fantastiche e genuine, quindi sono andata via anche se stanca, stupita e soddisfatta di come il pubblico femminile era affettuoso e simpatico. Vorrei allora dire grazie anch’io al melograno e senz’altro alla grande ‘capa’ Mariapia che ha permesso che tutto ciò accadesse. un’esperienza esilarante. Sisina
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LA PAROLA ALLE DONNE
Donne in rinascita Tante e tanti di voi conosceranno il famoso testo di Diego Cugia “Donne in rinascita”, è una sorta di inno alle donne capaci, anche nei momenti più difficili, di generare vita, vita per sé stesse e per gli altri. Il testo è lungo, e non possiamo proporvelo tutto, noi ve ne proponiamo qualche passaggio, che accompagni il vostro cammino di rinascita. Perché… Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta. Che uno dice: è finita. No, non è mai finita per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l’esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola. … Comunque sia andata, ora sei qui e so che c’è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine. Ed è stata crisi, e hai pianto. Dio quanto piangete! Avete una sorgente d’acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della
tiere è aperto, stiamo lavorando anche Non lo sapevi? È da quel grande fegato che ti ci vuole per voi. Ma soprattutto per noi stesse». per guardarti così, scomposta in mille Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia. Per coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comun- chi la incontra e per se stessa. È la prique, ha dentro un istinto che la trasci- mavera a novembre. Quando meno te l’aspetti… nerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te. Perché ti è Chiediamo che si reinserisca il Corso di toccato di conoscerti di Studi di Genere, con risorse adeguate, nuovo, di presentarti a te stessa. nell’offerta formativa dell’Ateneo. Non puoi più essere quella Il Corso di Studi di Genere dell’Università della Calabria, tenuto a di prima. Prima della Rende presso il Dipartimento di Sociologia da Laura Corradi, (ricerruspa. Non ti entusiasma? catrice docente) non esisterà più perché hanno deciso di chiuderlo. Ti avvincerà lentamente. A dispetto del successo dello scorso decennio, frequentato da centiInnamorarsi di nuovo di sé naia di studentesse, il Corso è stato via via rimpicciolito, nonostante stessi, o farlo per la prima la determinazione delle studentesse a seguirlo e della docente a volta, è come un diesel. tenerlo a titolo gratuito. Le studentesse denunciano che è stato piazParte piano, bisogna insizato alla stessa ora di altri appuntamenti importanti e obbligatori. stere. Ma quando va, va in Reso difficile da seguire si è ridotto quest’anno a 15 allieve. Tagliare corsa. via questo Corso come materia superflua è diventato così molto semÈ un’avventura, ricostruiplice. re sé stesse. La più granIl Corso è stato una importante palestra di empowerment per tantisde. sime ragazze, giovani femministe dottorande in cerca di audience, Non importa da dove ricercatrici migranti, precarie ‘cultrici della materia’, tante persone che cominci, se dalla casa, dal infatti non accettano passivamente questa decisione. Tra l’altro il colore delle tende o dal Corso nel contesto calabrese rappresenta una reale opportunità per taglio di capelli. donne e uomini che vogliono acquisire gli strumenti critici per leggeVi ho sempre adorato, re anche la propria realtà. donne in rinascita, per Questo Corso di Studi dovrebbe rimanere una opportunità per coloro questo meraviglioso che lo preferiscono, anzi crediamo che gli studi di genere dovrebbero modo di gridare al mondo essere valorizzati, l’Università potrebbe usarli come corsi base del “sono nuova” con una primo anno, come esempio di sapere teorico e pratico interdisciplinagonna a fiori o con un frere, come visione critica necessaria di una cultura che fissa i ruoli di tua storia, a due, a quattro mani, e sal- sco ricciolo biondo. genere, patologizza le differenze o le inferiorizza, impone etero-nortano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle Perché tutti devono capire matività. inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. e vedere: «Attenti: il can-
metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l’aria buia ti asciugasse le guance? E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze! Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. … E allora vai giù con la ruspa dentro alla
La ragazza del bar “Lei il viso che non scorderai L’orgoglio ed il coraggio lei Come un tesoro l’oro dentro gli occhi suoi Lei l’estate che ricanterai il giorno che ricorderai e mille cose che non sai che può insegnarti solo lei”. A questa canzone pensavo quando la vidi quella sera. L’avevo vista tante volte sempre al solito posto ma non l’avevo mai notata. Per caso, spesso, passavo davanti al suo bar e facevo un saluto a lei e agli altri. Quella sera ero uscita per andare al bar a cercare facce amiche. E ... come d’incanto, la ragazza che avevo sempre visto dietro ad un bancone o alla cassa divenne “Lei”. Era un luglio insolitamente freddo e piovoso. Non se ne vedeva uno così da cinquant’anni. Quell’estate avevo interrotto la mia storia d’amore con la mia storica fidanzata. Mi sentivo un’altra. Ero rinata letteralmente. Ero nel pieno delle mie energie e delle mie forze. Avrei potuto spaccare il mondo se solo avessi voluto. Ero tornata ai miei 24 anni ma con la maturità di una quasi trentenne. Ero una giornalista praticante in una scuola di giornalismo. Ero diventata davvero brava. Il mio sogno si stava per avverare di lì a un anno. Diventare una professionista. Superare l’esame di ammissione all’albo e finalmente scrivere per una testata importante. Questo volevo da sempre e ci stavo riuscendo. Tutto andava alla grande.
Ero single e non ero mai stata così felice di esserlo. Ma quella sera... quella sera provai una gelosia furiosa quando Lei mi fece vedere le foto della sua partner: una ragazza più giovane di me e mille volte più bella di me. Non avrei mai potuto competere con lei. Non avevo speranze di conquistarla. Lei amava follemente la sua ragazza e io potevo solo augurarle di essere felice con lei. Quella sera le sue amiche scherzavano con me. Avevano capito che mi piaceva e parlavano di una notte con lei. Io ero imbarazzata come non mai e anche se con le parole io ci lavoro, quella sera volevo dedicarle solo a Lei. Le più dolci, le più sexy... i versi divini che i grandi poeti e filosofi di tutti i tempi, avevano dedicato alle loro amate. Come Dante a Beatrice. Come Saffo nell’ode alla gelosia, ardevo di passione... le orecchie rombavano, la vista mi si annebbiava, le mani si gelavano al freddo di quella sera e di quella situazione scomoda per me. Lei era la Lesbia a cui Catullo dedicò i suoi uno, cento, mille baci e altri ancora... sempre saranno pochi per me come per il poeta latino. Volevo baciarla infinite volte per poi ricominciare. Volevo fare l’amore con lei tutta la notte e all’alba, addormentando abbracciata a Lei. Per poi destarmi e nel vederla, realizzare che non era stato solo il più bel sogno della mia vita... Lei esisteva ma non era mia. Ma forse mi sarebbe bastato solo sapere che era felice e appagata con chiunque altra. Io volevo solo saperla in buone mani.
Volevo vederla sempre con il sorriso stampato sul suo volto incantevole. Con i suoi occhi che brillano come lucciole in una sera d’estate. Con le sue labbra dove far adagiare le mie. Dopo un approccio impetuoso: la mia mano sulla sua nuca. Le mie dita che le tirano i capelli e la trascinano dolcemente ma anche violentemente dalla mia parte. La mia bocca che si schiude nella sua per baciarla con una passione di altri tempi come se non avessi mai baciato nessuno in tutta la mia vita. E i morsetti sulle sue labbra ed il collo... il resto lo lascio alla mia immaginazione non scritta. E avrei tanto voluto metterlo in atto quella sera ... una notte, una sola notte che non avrebbe mai dimenticato. Una notte che le avrebbe fatto dimenticare che fuori dalla nostra stanza c’era un mondo intero che gira. Una notte in cui lei avrebbe deciso che ero io e non lei, quella che l’avrebbe resa felice. Mi sarebbe bastata una sola notte. Sono sicura. Non mi avrebbe mai più lasciata andare. E non sarebbe stato solo sesso ma sarebbe stato l’idillio dei sensi e della mente. Un orgasmo fisico e cerebrale. Un’estasi, il Nirvana, il paradiso senza Dio né i santi ma solo abitato da noi due. E invece non è andata così. Lei è volata via a bordo di un aereo diretto dalla sua partner ... Ed io sono rimasta qui ... senza Lei. Lei doveva darmi una sola chance. Una sola notte. E sarebbe stata mia.
Ma le cose non vanno sempre come uno desidera... Adesso sono sempre single e non sono alla ricerca di un’altra Lei. Sto bene così. Non voglio nessuno accanto a me. Come non volevo nessuno prima di quella sera. Come prima e come ora l’unico mio desiderio è vivere bene in mezzo alla gente. È dare il massimo nel mio lavoro e divertirmi. Tutto qua. Mi basta poco per essere felice anche se ... Lei non la dimenticherò mai. E nessuno, nemmeno Dio mi toglie dalla testa l’idea che mi sarebbe bastata una notte per renderla felice. Una notte di amore, di sesso, di parole che escono dalla gola in fretta per essere sussurrate al suo orecchio. Per farla impazzire di piacere. Ma anche parole “forti”, pesate una ad una, poetiche e romantiche. Tenere e dolci. Frasi che sarebbero sgorgate dalle nostre bocche fino a comporre un unico grande discorso su di noi, sul mondo, sull’esistenza di un’altra vita. Sulla possibilità che esista un universo parallelo al nostro dove noi potevamo essere amiche, amanti, sorelle e spose... Una sola notte... un sogno che resterà tale ma che avrebbe potuto divenire realtà. Federica Massari 28 anni Via Giuseppe Capaldo 7, 80128 Napoli. fedez27@hotmail.com
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Rinnoversi in segni ... erranti
Nell’ambito dell’educazione interculturale, processi di integrazione e interazione, raccolta poetica con la prefazione di Raphael D’Abdon, in edizione bilingue, con traduzione inglese di Pina Piccolo “Rinnoversi in segni … erranti” è un percorso evolutivo del vissuto culturale e spirituale in cui l’autore ricongiunge – in maniera del tutto rinnovata – la visione del prima di: “quando ho intrapreso il cammino” e il seguito: “mentre camminavo ho guardato oltre…”. Rinnoversi è il dualismo poetico di Hamid Barole Abdu, che affonda i pensieri nelle antiche radici, e riemerge nel nuovo, in cui valorizza il percorso di ieri in rinnovati itinerari dell’anima. Come nella poesia “Rinnoversi di un percorso” “…il grazie immenso per la vita/a Te che mi
hai donato/come goccia nell’oceano/o granello nel deserto/frutto di un lungo percorso/di cui benedico i passi/in questi miei rinnovati versi/dettati da speranze erranti.” Il cui significato rende chiara la ricerca, che anche attraverso – disegni – schizzati a matita – l’autore esprime l’identità evocata nei versi, ancora liberi di cercare e trasmettere al lettore la sua impronta.
Vita e opere dell’autore Hamid Barole Abdu è nato ad Asmara, in Eritrea, nel 1953; dal 1974 vive in Italia. Ha pubblicato: “Eritrea: una cultura da salvare” (1988), “Akhria – io sradicato poeta per fame” (1996) che ha ricevuto unanimi consensi di critica tanto da aggiudicarsi nel ’96 la XIII edizione del Premio letterario “Satyagraha” a Riccione, “Sogni e
incubi di un clandestino” (2001), “Seppellite la mia pelle in Africa”, una raccolta di poesie e brevi racconti, tradotti in italiano ed in inglese (2006) che si è aggiudicato, collocandosi al primo posto, il Premio Multiculturalità ed Intercultura promosso dal Comune di Roma – Politiche della Multietnicità, Ministero della Solidarietà Sociale, Provincia di Roma, Regione Lazio, Camera di Commercio, Caritas, O.I.M. (Organizzazione Internazionale per le Migrazione), Archivio dell’Immigrazione. Collabora con alcuni giornali e riviste on-line.
No alla costosa parata militare del 2 giugno Mailbombing al Presidente Napolitano!
https://www.change.org/it/petizioni/ no-alla-costosa-parata-militare-del-2giugno LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO: NO ALLA COSTOSA PARATA DEL 2 GIUGNO! AZIONE DI MAILBOMBING! Barbera (Cipsi): “Diciamo NO alla costosa parata militare del 2 giugno, festa di una Repubblica che è nata dalla lotta popolare per la libertà. Possiamo risparmiare qualche milione, oggi molto utile, per dare al nostro Paese un volto più umano. L’Italia “ripudia la guerra”. Difendiamo questo articolo della nostra Costituzione. Eliminiamo il costoso programma per gli F35 che da solo vale intere manovre finanziarie che hanno svuotato le tasche degli italiani. La convivenza ed il benessere non si ottengono con le armi. INVITIAMO TUTTI A MANDARE UNA MAIL CON IL TESTO INDICATO AL PRESIDENTE NAPOLITANO!”.
aprile, subito dopo la sua rielezione, chiedendo di non celebrare con parate militari costose la festa della Repubblica del 2 giugno. Considerando l’alto numero di adesioni, rilanciamo questa iniziativa chiedendo a tutti un’azione di mailbombing, inviando per conoscenza anche al presidente della Camera Boldrini e del Senato Grasso. Invitiamo tutti coloro che sono d’accordo, cittadini, associazioni, uomini e donne, a inviare questo testo ai seguenti indirizzi mail: presidenza.repubblica@quirinale.it , pietro.grasso@senato.it, laura.boldrini@camera.it e direttamente dal sito http://presidente.camera.it/21: Ill.mo Presidente della Repubblica ON. GIORGIO NAPOLITANO c/o Quirinale c.c. Ill.mo Presidente del Senato Ill.mo Presidente della Camera Alle/ai Cittadine/i Italiane/i
Ill.mo Sig. Presidente Giorgio Napolitano, nessun Paese è grande per le sue forze armate ed il suo esercito, quanto piuttosto per la sua capaciRoma 24 aprile 2013 – Guido tà di garantire convivenza e benesBarbera, presidente di Solidarietà sere ai suoi cittadini. Le chiediamo e Cooperazione CIPSI – coordina- di dare subito a tutti noi un segno di mento di 40 associazioni di solidarie- ‘Speranza e di cambiamento’. tà internazionale – ha scritto una let- Il 2 giugno, festa di una Repubblica tera aperta al Presidente della che è nata dalla lotta popolare per Repubblica Napolitano la sera del 20 la libertà, smettiamola con le para-
te militari. Iniziamo con il 2 giugno a guardare in modo diverso alla nostra Italia, che non è quella rappresentata nelle sfilate armate ai Fori imperiali. Al di là di tutto, si tratterebbe solo di un po’ di buon gusto. Risparmiare qualche milione, oggi molto utile, per dare al nostro Paese un volto più umano. L’Italia “ripudia la guerra”. Difendiamo questo articolo della nostra costituzione. Eliminiamo il costoso programma per gli F35 che da solo vale intere manovre finanziarie che hanno svuotato le tasche degli italiani. La convivenza ed il benessere, non si ottengono con le armi. Se vogliamo veramente festeggiare la “Repubblica” e non le Forze Armate, il 2 giugno diamo spazio alla nostra Repubblica e ai suoi cittadini. All’Italia che resiste. Che cerca faticosamente di tener duro e di non mollare la speranza, anche in questa crisi tanto difficile. All’Italia che continua a fare solidarietà, pur essendo sempre più povera. All’Italia che compensa con il volontariato a tante carenze di uno Stato sempre meno presente. Stiamo soffrendo le convulsioni di una crisi senza precedenti con una disoccupazione crescente che colpisce soprattutto i giovani e le donne, togliendo loro la speranza nel futuro. Aumentano le file alle mense dei poveri, anche di intere famiglie. Aumentano i numeri della cassa integrazione, oramai svuotata, che spesso diventa la via per arrivare alla mobilità e, quindi, al licenziamento. Assistiamo quasi
quotidianamente ad una inquietante catena di suicidi da parte di piccoli imprenditori che non riescono più ad andare avanti. Il potere d’acquisto dei salari continua a diminuire. Non si può pensare di festeggiare la nostra Repubblica ignorando queste situazio-ni. Non si può pensare di ridurre la festa della Repubblica ad una parata militare inutile e costosa. Viviamo oggi in una cultura delle disuguaglianze diffusa in tutto il mondo, con politiche dei privilegi e discriminazioni a sfavore delle popolazioni disagiate. Ci sono vere e proprie “fabbriche” dell’impoverimento. Il lavoro è stato precarizzato, così come anche la stessa esistenza. In molti paesi, compresa l’Italia, la crisi ha prodotto lo smantellamento del Welfare soprattutto per alcuni settori essenziali alla vita come la salute, il lavoro, l’istruzione, le pensioni,… I “beni comuni” sono via via, mercificati e privatizzati. L’economia non produce più per il benessere comune, ma è gestita dal potere finanziario di pochi. Tutta la vita ed i diritti fondamentali di ogni essere umano sono monetarizzati e mercificati. La politica che dovrebbe organizzare le attività del mondo per la convivenza ed il benessere di tutte le persone, si è ridotta a centro di potere ad esclusiva tutela di interessi privati. Le leggi e norme amministrative, le istituzioni, le pratiche sociali e collettive sono oggi gli strumenti di una nuova schiavitù sociale. Signor Presidente, aspettiamo da Lei, segni concreti di Speranza politica nuova. Grazie!