Fuoribinario184 settembre2016

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*OFFERTA LIBERA*

SPED. ABB. POSTALE ART. 2 COMMA 20/CL 662/96

• GI O R N ALE D I S TR A DA DI F IRE NZE AUTOGE STITO E AUTOFIN A N Z I ATO •

FIRENZE

• N° 184 SETTEMBRE 2016 •

NUOVA PISTA AEROPORTO, BLOCCATA!

IL TAR DÀ RAGIONE AI COMITATI E' stato accolto il ricorso al Tar presentato dai Comitati No Aeroporto di Prato e Campi Bisenzio, le modifiche fatte al PIT (Piano di Indirizzo Territoriale) che inserivamo la pista al posto del Parco sono ILLEGITTIME, la valutazione di impatto sanitario e ambientale è carente. Altra meritata batosta per Renzi, Carrai, Rossi, Nardella e gli amici che vorrebbero avvelenare la Piana. I cittadini autorganizzati hanno le argomentazioni, sono dalla parte dell'interesse collettivo, la sentenza è un'altra conferma. Ma ricordiamoci che non basta una sentenza per fermare le grandi opere, la lotta contro Inceneritore e Aeroporto è ancora lunga e c'è bisogno della partecipazione in prima persona di tutti! Ogni diffusore di FUORI BINARIO deve avere ben visibile il cartellino dell’ AUTORIZZAZIONE come QUELLO QUI ACCANTO - IL GIORNALE HA IL COSTO, PER IL DIFFUSORE, DI 0.90 CENTESIMI con questi contribuisce alle spese di stampa e redazione.Viene venduto A OFFERTA LIBERA che (oltre il costo) è il guadagno del diffusore. Non sono autorizzate ulteriori richieste di denaro. pagina 1 - fuori binario n. 184 settembre 2016


=wM CENTRI ASCOLTO CARITAS: Via Romana, 55 – Lun, mer: ore 16-19; ven: ore 9-11. Firenze CENTRO ASCOLTO CARITAS: Via San Francesco, 24 Fiesole Tel. 599755 Lun. ven. 9 -11; mar. mer. 15 -17. PROGETTO ARCOBALENO: V. del Leone, 9 Tel. 055 288150. SPORTELLO INFORMATIVO PER IMMIGRATI: c/o Circolo arci IL Progresso Via V. Emanuele 135, giovedì ore 16 – 18,30. CENTRO AIUTO: Solo donne in gravidanza e madri, P.zza S.Lorenzo – Tel. 291516. CENTRO ASCOLTO CARITAS Parrocchiale: Via G. Bosco, 33 – Tel. 677154 – Lunsab ore 9-12. ACISJF: Stazione S. Maria Novella, binario 1 Tel. 055294635 – ore 10 12:30 / 15:30 – 18:30. CENTRO ASCOLTO: Via Centostelle, 9 – Tel. 603340 – Mar. ore 10 -12. TELEFONO MONDO: Informazioni immigrati, da Lun a Ven 15- 18 allo 0552344766. GRUPPI VOLONTARIATO VINCENZIANO: Ascolto: Lun. Mer. Ven. ore 9,30-11,30. Indumenti: Mar. Giov. 9,30-11,30 V. S. Caterina d’Alessandria, 15a – Tel. 055 480491. L.I.L.A. Toscana O.N.L.U.S.: Via delle Casine, 13 Firenze. Tel./ fax 2479013. PILD (Punto Info. Lavoro Detenuti): Borgo de’ Greci 3. C.C.E. (Centro consulenza Extra-giudiziale): L’Altro Diritto; Centro doc. carcere, devianza, marginalità. Borgo de’ Greci, 3 Firenze. E-mail adir@tsd. unifi.it MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA: Via L. Giordano, N4 Firenze, sportello casa Martedì dalle 16 alle 19 SPAZIO INTERMEDIO: per persone che si prostituiscono e donne in difficoltà. Via dell’Agnolo, 5. tel 055 284823 orari martedì 13.30-16.00; giovedì 14.30-17.00 CENAC: Centro di ascolto di Coverciano: Via E. Rubieri 5r Tel.fax 055/667604.

per non perdersi q CENTRO SOCIALE CONSULTORIO FAMILIARE: Via Villani 21a Tel. 055/2298922.

ASS. NOSOTRAS: centro ascolto e informazione per donne straniere,Via del Leone, 35 Tel. 055 2776326 PORTE APERTE “ALDO TANAS”: Centro di accoglienza a bassa soglia – Via del Romito – tel. 055 683627 fax 055 6582000 – email: aperte@tin.it CENTRI ACCOGLIENZA MASCHILI SAN PAOLINO: Via del Porcellana, 30 Tel. 055 2646182 (informazioni: CARITAS Tel. 055 463891) ALBERGO POPOLARE: Via della Chiesa, 66 – Tel. 211632 orari: invernale 6-0:30, estivo 6-1:30 – 25 posti pronta accoglienza. CASA ACCOGLIENZA “IL SAMARITANO”: Per ex detenuti – Via Baracca 150E – Tel. o55 30609270 fax055 30609251 (riferimento: Suor Cristina, Suor Elisabetta). OASI: V. Accursio, 19 Tel. 055 2320441 PROGETTO ARCOBALENO: Via del Leone, 9 – Tel. 055 280052. COMUNITÁ EMMAUS: Via S. Martino alla Palma – Tel. 055 768718. C.E.I.S.: V. Pilastri – V. de’ Pucci, 2 (Centro Accoglienza Tossicodipendenti senzatetto). CENTRI ACCOGLIENZA FEMMINILI SUORE “MADRE TERESA DI CALCUTTA”: ragazze madri parrocchia di Brozzi. PROGETTO S. AGOSTINO: S. LUCIA Via S. Agostino, 19 – Tel.055 294093 – donne extracomunitarie. S. FELICE: Via Romana, 2 Tel. 055 222455 – donne extracomunitarie con bambini. PROGETTO ARCOBALENO: Via del Leone, 9 – Tel.055 280052. CENTRO AIUTO VITA: Ragazze madri in difficoltà – Chiesa di S.Lorenzo – Tel.055 291516. Stazione di CAMPO DI MARTE LUNEDÌ ore20.30

MENSE - VITTO

CENE PER STRADA - Dove: Misericordia Lastra a Signa ore21.00 Ronda della Carità • MARTEDÌ ore21.00 Ronda della Carità ore21.30-22.30 Croce Rossa It • MERCOLEDÌ ore21.00 Gruppo della Carità Campi • GIOVEDÌ ore21.00 Ronda della Carità ore21.30-22.30 Croce Rossa It • VENERDÌ ore21.00 Parrocchia Prez.mo Sangue • SABATO ore19.30 Comunità di S. Egidio • DOMENICA ore21.30 Missionarie della Carità Ogni mercoledì, 10-11.30, distribuzione cibo alla Stazione di S.M.Novella da parte degli Angeli della Città MENSA S. FRANCESCO: (pranzo,) P.zza SS. Annunziata – Tel. 282263. MENSA CARITAS: Via Baracca, 150 (solo pranzo + doccia; ritirare buoni in Via dei Pucci, 2) ASSISTENZA MEDICA CENTRO STENONE: Via del Leone 34 – Tel. 280960. Orario: 15 - 18. AMBULATORIO: c/o Albergo Popolare Via della Chiesa, 66 Ven. 8-10. PRONTO SALUTE: per informazioni sulle prestazioni erogate dalle UU.SS.LL. fiorentine tel. 287272 o al 167- 864112, dalle 8alle 18,30 nei giorni feriali e dalle 8 alle 14 il sabato.

r K 2CENTRO DIURNO FIORETTA MAZZEI: Via del Leone, 35. Dal lun. al ven. ore 15-18,30. CORSi DI ALFABETIZZAZIONE

CENTRO SOCIALE “G. BARBERI”: Borgo Pinti, 74 – Tel. 055 2480067 – (alfabetizzazione, recupero anni scolastici). CENTRO LA PIRA: Tel.055 219749 (corsi di lingua italiana). PROGETTO ARCOBALENO: V. del Leone, 9 Tel. 055 288150. GLI ANELLI MANCANTI: Via Palazzuolo, 8 Tel. 2399533. Corso di lingua italiana per stranieri. DEPOSITO BAGAGLI ASS. VOLONTARIATO CARITAS ONLUS via G. Pietri n.1 ang. via Baracca 150/E, Tel. 055 301052 – deposito bagagli gratuito; tutti i giorni, orario consegna ritiro 10 – 14.30.

INFOSHOP Il CENTRO JAVA si trova a Firenze via Pietrapiana angolo via Fiesolana, zona S.Croce E’ aperto dal lunedì al venerdì 15:00/19:00 e nelle notti tra venerdì/sabato e sabato/domenica dalle 02.00/06.00 del mattino, in cui puoi trovare la chill out urbana di U.A.N.

VESTIARIO

Per il vestiario, ci sono tantissime parrocchie e l’elenco si trova alla pag www.caritasfirenze.it CENTRO AIUTO FRATERNO: centro d’ascolto, distribuzione di vestiario e generi alimentari a lunga conservazione. Piazza Santi Gervasio e Protasio, 8, lu. - ve. ore 16-18, CHIUSO IN AGOSTO, max 10 persone per giorno. PARROCCHIA DI S.M. AL PIGNONE: V. della Fonderia 81 Tel 055 229188 ascolto, Lunedì pomeriggio, Mart-Giov mattina; vestiario e docce Mercoledì mattina. BAGNI E DOCCE BAGNI COMUNALI: V. S. Agostino – Tel. 055 284482. PARROCCHI A SANTA MARIA AL PIGNONE: P.zza S. M. al Pignone, 1 mercoledì dalle 9 alle 11. Tel.055 225643.

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Pubblicazione periodica mensile Registrazione c/o Tribunale di Firenze n. 4393 del 23/ 06/94 Proprietà Associazione "Periferie al Centro" DIRETTORE RESPONSABILE: Dom enico Guarino CAPO REDATTORE: Roberto Pelo zzi COORDINAMENTO, RESPONSABILE EDITORIALE: Mariapia Passigli GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Son dra Latini Rossella Giglietti REDAZIONE: Gianna, Luca Lovato , Felice Simeone, Francesco Cirigliano, Clara, Franco, Sandra Abovic, Silvia Prelazzi, Enzo Casale, Don ella. COLLABORATORI: Mariella Castron ovo, Raffaele, Nanu, Jon, Teodor, Stanislava, Stefano Galdiero, Marcel, Cezar. STAMPA: Rotostampa s.r.l. - Fire nze Abbonamento annuale €30; socio sostenitore €50. Effettua il versamento a: Banca Popolare di Spoleto - V.le Ma zzini 1 - IBAN - IT89 U057 0402 8010 000 0 0373 000, oppure c.c.p. n. 20267506 intestat o a: Associazione Periferie al Centro - Via del Leone 76, - causale “adesione all’Associazione ” “Periferie al Centro onlus” Via del Leone, 76 - 50124 Firenze Tel/fax 055 2286348 Lunedì, mercoledì, venerdì 15-19. email: redazione@fuoribinario.o rg sito: www.fuoribinario.org skype: redazione.fuoribinario


la bacheca DI fuori binaRIO USURPARE Come può l’uomo; usurpare la propria terra? E’ come se usurpasse la propria mamma!!!

“PER RAGIONAR MEGLIO” Dopo una sbronza la cosa migliore PAURA è mangiare Paura della propria om e bere tanta bra. Nel gioco d acqua e non ei lampioni: un, due e tr fumare. e om La terza ti a bre. ppare come una p ersona che ti salta add osso. LE STELLE Le stelle sono belle in una “LA DIPARTITA” notte La morte s’avvicina: di non mi dispiace: lumi e che m’importa chiari tanto tutti là “VOLTI” dobbiamo andare. In pochi giorni:

IL SOLE Il sole: tramonta e poi si rialza e si sveglia per scaldar la nostra terra!

A VO LT E “PER Alla fi ALFONSO Io ti h ne del la ” o sem voro. pre Perse chiamato o. Ie Ho vis ri eri distr utt to ad un il tuo volt o. a facc ope Dissi c ia da sto nsai ha rid os’è che ti lto. da uo otto ‘a facc mo di ia st Così. rutto? For che ti se è la fati ca ha ri Sì dice dotto così? sti tu.

LA LUNA La luna: si mostra solo per l’uomo! Per “LA VISTA” illuminargli La vista s’abbassa. il sentiero! E’ l’età è peggiorata la vista. o il I tratti dei volti eran più chiari. diabete? Ora sono sfocati: da sembrar tanti mostri.

A vol te sem bra dif fic ile ess ere com pre si, asc oltati , intesi o cap iti.. Ovv io bas ta ann uire , ma nes sun o lo fa' veram ente. A vol te gua rdo i fio ri, e sca tto fot o, qua si ogn i gio rno , per riu sci re a ved ere le fas i sol ari del la nat ura , com e il ma re, com e il ven to. A vol te rea lizz o il fat to che anc he noi sia mo ess eri parago nat i a fio ri, sas si o alb eri . A vol te per o’ mi ren do con to che ris pet to ad ess i, noi sia mo i piu ' sen sib ili, e fra di noi , ma i vis ti dav ver o, ma i com pre si sul ser io, con un cuo re qua si del ete rio ....

(Enzo)

Dim itri Di Bel la

A FERRAGOSTO SOTTO I PLATANI Sono steso sotto i platani a Ferragosto, l’aria sottile, buona in questo luogo climatico di montagna i raggi del sole vibrano, giocano tra le foglie prima di posarsi sul mio viso mi fanno arrossire, mi fanno annerire non di vergogna, né di collera poiché è Lui che me l’invia il gran dio d’Olimpo, il delfico Apollo che tutti i poeti greci e latini lo pensano bisessuale, Lui bacia maschi e femmine senza distinzioni, Lui ama femmine e maschi per questo mi avvolge, mi bacia, affettuoso, amoroso il bellissimo dio d’Olimpo, il delfico Apollo. Francesco Cirigliano

Via Gioberti 5r (lato p.zza Alberti) orario 10.00 - 13.00 / 16.00 - 19.30 lunedi mattina chiuso LA BOTTEGA CERCA ARTIGIANI DEL RICICLO, VENITE A TROVARCI !

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*LAVORO*

BRIGATE DI SOLIDARIETÀ ATTIVA - TERREMOTO CENTRO ITALIA +++URGENTE PER LE CONSEGNE: Ribadiamo che ogni punto di raccolta deve scriverci alla mail magazzinibsa@gmail.com indicandoci un referente. Al referente verrà inviato il proforma di inventario da compilare. Chi non ci contatta non verrà attivato e non potrà arrivare ai magazzini. Finchè non ci arriva il proforma compilato non consideriamo attivabile quel punto raccolta per la consegna. Tutto questo in quanto la gestione é davvero molto complessa, dateci una mano! +++ ATTENZIONE INIZIATIVE DI RACCOLTE FONDI: preghiamo tutti coloro che stanno organizzando iniziative di raccolta fondi a nostro favore di inviarci il link dell’evento fb via mail a benefitbsa@gmail.com insieme ad un numero telefonico. Fatto questo pubblicheremo l’evento sulla nostra pagina. Sono UFFICIALI solo le iniziative concordate in questo modo e PUBBLICATE SULLA NOSTRA PAGINA, i soldi raccolti dovranno poi essere versati ESCLUSIVAMENTE sul nostro conto corrente. NESSUNO DELLE BSA È AUTORIZZATO A PRENDERE SOLDI IN CONTANTI DA NESSUNO PER NESSUN MOTIVO. Pertanto se ció dovesse accadere significa che c’è qualcuno che si spaccia per un nostro volontario, segnalatecelo immediatamente. Stiamo facendo il possibile per garantire la massima trasparenza per cui chiediamo agli organizzatori di attenersi scrupolosamente alle indicazioni richieste. Sarà tutto più semplice per tutti. DIFFONDETE GRAZIE! +++ http://www.facebook.com/terremotocentroitalia/

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*CASA*

Sfratti, sit in del Movimento alla struttura di via Slataper: "Non mettere famiglie in mezzo alla strada! "Picchetto" di protesta del Movimento di lotta per la casa, questa mattina, di fronte alla struttura di via Slataper, nei pressi di via del Romito, a due passi dalla ferrovia. "Siamo qui per opporci allo sfratto della famiglia di Florin", spiega Luca Toscano, del Movimento. La struttura di via Slataper, più volte occupata negli ultimi anni, adesso è gestita dalla cooperativa Il Cenacolo, che in collaborazione con il Comune di Firenze gestisce un sistema di accoglienza integrato. Gli ospiti sono circa un centinaio. A seconda del piano troviamo persone in difficoltà socio-economiche, famigie e singoli con figli minori in situazione di forte precarietà abitativa, richiedenti asilo. La struttura fu anche visitata il 1° luglio scorso dal sindaco Nardella. Florin, 32 anni, con compagna e figlio di 13 anni, è stato accolto circa un mese e mezzo fa, dopo essere stato sgomberato da un'occupazione di via Baracca. "Dall'assessorato del Comune ci era stato detto che potevamo restare qui. Adesso mi è stato intimato lo sfratto - spiega Florin -. Con il mio reddito non posso permettermi un alloggio a prezzo di mercato, nè, con un lavoro a chiamata, posso stipulare un contratto. Se usciamo di qua finiamo in mezzo ad una strada". "La famiglia in questione ha rifiutato la presa in carico dei servizi sociali. Come in altri casi, abbiamo fornito loro una sistemazione per affrontare l'emergenza, ma dopo devono essere seguite delle regole precise per l'assistenza ordinaria. Se queste non vengono seguite, non possiamo offrire loro alcuna soluzione", è la risposta dell'assessore comunale al welfare Sara Funaro, che pure ammette che, "temporaneamente", i nuclei familiari possono talvolta andare incontro ad una separazione tra l'uomo e il resto della famiglia. Il "picchetto" di solidarietà, ad ogni modo, tenterà di impedire lo sfratto, in programma per oggi. "In caso contrario, non resta che occupare. Spesso sono gli stessi assistenti sociali a dirci di farlo. Del resto, finendo in mezzo ad una strada, che alternative abbiamo?", proseguono dal canto loro Florin e Toscano, quest'ultimo denunciando nella sola Firenze una media di 4 sfratti al giorno. Sempre oggi è in programma lo sfratto di un'altra famiglia dalla struttura di via Giacomo Mazzoni. "Con due figli minori", sottolinea Toscano, assicurando che il Movimento tenterà di impedire anche quello sfratto.

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*IMMIGRAZIONE*

Progetti di accoglienza per migranti della Diaconia Valdese a Firenze e provincia Progetto “Corridoi Umanitari” Dal mese di febbraio la CSD (Commissione Sinodale per la Diaconia Valdese) - ospita a Casa Cares (centro per incontri, formazione e vacanza) nel comune di Reggello, nell’ambito dei cosiddetti “Corridoi Umanitari”, 11 persone richiedenti asilo principalmente di nazionalità siriana (singoli, coppie e nuclei familiari) provenienti dal Libano. Si tratta di un progetto ecumenico, tra cristiani cattolici e protestanti, ad alto profilo umanitario frutto di un protocollo sottoscritto dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese, d’intesa con il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell'Interno, che prevede l’arrivo in Italia, nell’arco di due anni di mille profughi dal Libano (per lo più siriani in fuga dalla guerra), dal Marocco (subsahariani interessati da guerre civili e violenza diffusa) e dall'Etiopia (eritrei, somali e sudanesi). Il progetto dei corridoi umanitari, totalmente autofinanziato dalle organizzazioni promotrici, non pesa in alcun modo sullo Stato: le risorse economiche per la sua realizzazione provengono principalmente dall'otto per mille della Chiesa Valdese, ma anche da altre fonti, come la Campagna di raccolta fondi promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e donazioni di parrocchie, comunità, associazioni e singole persone. L'azione umanitaria si rivolge a tutte le persone in condizioni di vulnerabilità, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa o etnica. Si tratta di un progetto-pilota, il primo di questo genere in Europa, che ha come principali obiettivi quelli di evitare i viaggi con i barconi della morte, contrastare il micidiale business degli scafisti e dei trafficanti di uomini e concedere a persone in "condizioni di vulnerabilità" (ad es. vittime di persecuzioni, torture e violenze, minori non accompagnati, famiglie con bambini, donne sole, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con un visto umanitario rilasciato dalle autorità italiane e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo. Le organizzazioni che hanno proposto il progetto allo Stato italiano si impegnano a fornire ai beneficiari assistenza legale nella presentazione della domanda di protezione internazionale, ospitalità ed accoglienza per un congruo periodo di tempo, sostegno economico per il trasferimento in Italia e sostegno nel percorso di integrazione nel nostro Paese. Ad oggi, l’iniziativa dei “corridoi umanitari” ha permesso a quasi 300 siriani ed iracheni (tra cui moltissimi bambini) muniti di visto umanitario di raggiungere in modo sicuro l'Italia attraverso regolari voli di linea da Beirut. Centri di accoglienza straordinaria - CAS Parallelamente all’esperienza di Reggello, la CSD - Diaconia Valdese, ospita nel territorio dei Comuni di Scandicci e Figline Valdarno, in Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) in convenzione con la Prefettura di Firenze, 20 ragazzi richiedenti asilo provenienti da paesi subsahariani fuggiti da realtà che facciamo fatica ad immaginare, affrontando viaggi disperati. Entrambi i nostri progetti, Corridoi Umanitari e CAS, si basano sul modello dell’accoglienza diffusa e garantiscono gli stessi “standard” di servizi. I beneficiari vengono accolti in appartamenti, in piccoli gruppi, per dar loro la possibilità di organizzarsi autonomamente nella gestione della casa e nella preparazione dei pasti, e rapportarsi fin da subito con vicini di casa e i negozianti di zona. Risorsa fondamentale nel progetto di inclusione sociale si sono rilevate le associazioni di volontariato, attraverso la distribuzione di vestiario, l’insegnamento della lingua italiana, il supporto di medici e dentisti con prestazione gratuite e la vicinanza di “semplici” persone nella quotidianità. Il percorso di ciascuno beneficiario è monitorato da operatori e mediatori culturali attraverso progetti individuali di inclusione sociale che prevedono la frequenza a corsi di lingua italiana, impegno nell’ambito del volontariato, attivazione di tirocini, inserimenti lavorativi e partecipazione ad attività sportive, ricreative e culturali proposte dal territorio. Progetto “Nautilus” per ragazze vittime di tratta La CSD - Diaconia Valdese gestisce un centro di accoglienza in ambito Sprar, unico in Toscana e fra i pochissimi in Italia, per ragazze minorenni quasi sempre vittime di tratta. Il progetto, in essere presso il centro di accoglienza in zona Santa Croce a Firenze, si chiama Nautilus e si occupa di 6 giovani ragazze adolescenti in questo momento provenienti dal Congo e dalla Nigeria. Le ragazze accolte sono arrivate dopo viaggi pericolosi e già con un bagaglio di esperienze denso di ferite e orrori visti e subiti, che spesso non vogliono e non possono raccontare. Le ragazze vengono avviate alla prostituzione da trafficanti che poi le perseguitano per riavere i soldi del viaggio. Vengono inserite in una rete mafiosa da cui rischiano di non uscire senza l’ intervento di figure professionali competenti che sappiano creare quella relazione di fiducia essenziale per un percorso d’ inclusione sociale e di elaborazione dei traumi lontano dalle maglie dei trafficanti. Dopo i primi mesi di avvio del progetto è diventata irrinunciabile la necessita di figure di riferimento 24 ore su 24 e ciò ha aumentato i costi di gestione; per questo motivo il progetto è al bando del Ministero dell’ Interno per il mantenimento del contributo economico senza il quale il progetto potrebbe terminare. Riteniamo che interrompere questo progetto adducendo la motivazione a mancanza di soldi sarebbe imperdonabile. Davide Arca della Diaconia Valdese Fiorentina ed Elisa Cesan della Chiesa Valdese di Firenze pagina 6 - fuori binario n. 184 settembre 2016


*DOnnE E NON SOLO*

Maria Montessori L’EDUCAZIONE è SCIENZA, L’EDUCAZIONE è PACE Il 31 agosto 1870 nasceva a Chiaravalle, in provincia di Ancona Figlia di Alessandro Montessorie di Renilde Stoppani, dopo un’infanzia caratterizzata da una salute cagionevole che le impedisce di frequentare la scuola in modo continuo, Maria sceglie una Scuola Tecnica a Roma, dove il padre è stato trasferito per un incarico presso il Ministero delle Finanze, dove si diploma a pieni voti nel 1890. Nel 1890 si iscrive all’Università di Roma in Fisica, Matematica e Scienze Naturali, perché le viene rifiutata l’ammissione alla facoltà di Medicina. Ammissione che le verrà concessa solo due anni dopo. Nel 1894 vince il premio che la Fondazione Rolli concede ogni anno ad uno studente di Medicina. Inizia l’esperienza pratica in diversi ospedali ed istituti medici, finché l’anno successivo inizia la pratica nella Clinica Psichiatrica di Roma dove si occupa dello studio scientifico dei bambini affetti da ritardo mentale al fine di individuare metodi educativi adeguati. Coglie l’importanza che l’educazione sensoriale e l’utilizzo di specifici materiali didattici hanno per favorire l’apprendimento nei bambini con difficoltà e lega per la prima volta la pedagogia alla medicina.

versata da venti di guerra, il suo messaggio di pace con una serie di conferenze (raccolte nel 1949 nel libro Educazione e pace). Nel 1935 la sede della Associazione Internazionale Montessori si sposta da Roma ad Amsterdam, dove tuttora risiede. Viaggia negli stati Uniti e in America Latina e infine, nel 1939, approda in India, dove si tratterrà insieme a suo figlio Mario per sei anni consecutivi fino alla fine della seconda guerra mondiale, ufficialmente come prigionieri degli inglesi a causa dell’alleanza tra Italia e Germania. Nella permanenza in India Maria si trova forzatamente isolata, ma si trasforma in un periodo di intensa ricerca. Dai suoi studi emerge il tema dell’educazione cosmica: secondo la scienziata ogni essere vivente è chiamato consciamente o inconsciamente a partecipare all’armonia universale, alla conservazione della vita, in un rapporto di interdipendenza con gli altri esseri viventi. L’ambiente in cui il bambino interagisce non è quindi costituito esclusivamente da scuola, famiglia e società, ma è il cosmo intero nel quale il bambino indaga la rete di relazioni e interdipendenze e a cui contribuisce facendone parte. Le materie di studio si integrano quindi l’un l’altra e la conoscenza nasce non più dalle sole nozioni, ma dalla capacità di cogliere nessi e relazioni.

Nel 1896 si laurea in medicina, con specializzazione in psichiatria e tiene un discorso al Congresso Internazionale sui Diritti Femminili a Berlino dove denuncia il sovralavoro cui le donne sono esposte; sostiene la parità salariale tra uomini e donne, la necessità di interventi legislativi per tutelare il lavoro femminile e il diritto all’istruzione femminile. All’inizio del 1900 sarà una grande sostenitrice del movimento per il diritto di voto delle donne.

Nel 1947, a guerra finita, ritorna in Italia invitata dal Governo a ristabilire l’Opera Montessori e a riorganizzare le scuole Montessori. Viene ricevuta in Parlamento dai rappresentanti della Costituente. A Perugia viene fondato il Centro Internazionale degli Studi Pedagogici presso l’Università per gli Stranieri, ma Maria continua a viaggiare e mantiene la sua residenza in Olanda.

Nel 1898 nasce il suo unico figlio Mario, figlio di Giuseppe Montesano, collega della Clinica Psichiatrica a Roma. I due non si sono mai sposati e passeranno circa 15 anni prima che Maria possa riconoscere suo figlio e tenerlo presso di sé. Nel frattempo, Maria ricopre diversi incarichi di docenza presso l’Università di Roma e nel 1906 fonda la prima Casa dei Bambini a San Lorenzo, dedicata ai bambini tra i 3 e i 7 anni. Il metodo di lavoro nelle Case dei Bambini consiste nell’osservazione documentata dei bambini, che liberamente scelgono le attività, in un ambiente che viene progressivamente organizzato in relazione ai loro bisogni. Da questa osservazione nasce il Metodo Montessori, che viene presentato nel 1909 nel libro Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini, che è divenuto un classico della pedagogia ed oggi è possibile trovare con il titolo La scoperta del bambino. Il libro viene rapidamente tradotto in molte lingue e Maria Montessori svolge corsi nazionali e internazionali per la formazione degli insegnanti, mentre prosegue i suoi studi dedicandosi anche ai bambini dai 6 agli 11 anni e nel 1916 pubblica il libro L’autoeducazione nelle scuole elementari, in cui presenta il metodo educativo con i bambini più grandi, che per la matematica e la geometria sarà poi approfondito nel 1934 nei testi Psicogeometria e Psicoaritmetica. Negli anni Trenta è la volta dell’adolescente per il quale realizza un nuovo programma di formazione, pubblicato nel 1939. Nel frattempo, nel 1919 viene fondata nei Paesi Bassi la Società Olandese per il Metodo Montessori e nel 1924 l’Opera Nazionale Montessori in Italia. In Olanda a partire dal 1920 le scuole Montessori ottengono il finanziamento statale che ne permette la diffusione su tutto il territorio, che arrivano a oltre 200 entro il 1930, per un totale di 6.000 alunni.

Nel 1949 presiede a Sanremo i lavori dell’VIII Congresso Internazionale Montessori sul tema La formazione dell’uomo nella ricostruzione mondiale, insistendo così nel suo impegno come pacifista e nell’affermare che la pace si costruisce attraverso l’educazione. Nello stesso anno è candidata al premio Nobel per la pace; così sarà anche per i due anni successivi, ma non le verrà attribuito. Morirà in Olanda nel 1952, il paese che l’ha ospitata fin dalla metà degli anni ’30 tra un viaggio e l’altro, a Noordwijk. E a Noordwijk sarà sepolta sulle dune che guardano il mare. L’epitaffio sulla sua lapide recita: “io prego i cari bambini che possono tutto di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo” A Maria Montessori dobbiamo l’idea che l’educazione dei bambini non è arte, ma scienza. Che ognuno abbia dentro di sé la capacità di autocostruirsi attraverso l’interazione con l’ambiente, a beneficio di un tutto al quale ognuno contribuisce. E che l’educazione, diritto di tutti, sia la strada per la pace e la serena convivenza dei popoli. Concetti che purtroppo, troppo spesso, tendiamo a dimenticare.

Purtroppo il grande entusiasmo internazionale non è accompagnato dallo stesso riconoscimento in Italia, dove le vengono rimproverati la formazione di stampo positivista, l’accento posto sul lavoro individuale del bambino e l’utilizzo di materiali strutturati. Il Regime le presta attenzione e cerca di fregiarsi del suo successo nominandola ispettrice delle scuole italiane a Metodo Montessori nel 1922, ma è un rapporto destinato a rompersi rapidamente perché Maria non è disposta a rinunciare alla sua autonomia di educazione e pensiero. Nel 1932 tiene una conferenza dal titolo La pace e l’educazione in cui afferma che l’educazione è lo strumento per formare mentalità di pace. Da qual momento in avanti è sorvegliata dalla polizia, nel 1933 si dimette da direttrice della Scuola Regia e chiede che venga tolto il suo nome alla scuola che “del mio metodo non ha più alcuna traccia”, finché nel 1934 lascia l’Italia, portando nell’Europa, già attrapagina 7 - fuori binario n. 184 settembre 2016

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*carcErE*

... dal cammino danzato al sé ritrovato spettacolo di danzamovimentoterapia Teatro di Sollicciano Lo spettacolo è frutto del Laboratorio di DANZAMOVIMENTOTERAPIA che nasce da un'idea di Manuela Giugni per il progetto Laboratori “al fresco” “ L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.” - Italo Calvino “La performance di danzamovimentoterapia del Progetto “ il Tempo Danzato” si è tenuto in 2 turni (ore 13/15, ore 21) presso il Teatro di sollicciano, il 16 GIUGNO 2016. Si tratta di un evento frutto del laboratorio di DMT, in collaborazione con PANTAGRUEL, vissuto con le donne detenute da gennaio a giugno di questo anno e condotto dalle Maestre danzaterapeute Manuela Giugni, Enrica ignesti, Maria Colangelo, con la partecipazione di Letizia Santoni. Lo spettacolo che cerca di rappresentare le difficili esperienze di vita delle nostre ragazze (punto di partenza/ viaggio/perdita/identità) si articola in 3 QUADRI danzati e recitati: “L'auspicio che ne traiamo è quello di lasciare nei corpi, nelle menti e nei cuori delle nostre giovani danzatrici la ricerca e la riflessione che le conducano ad un felice e positivo cambiamento nella loro vita” M.Giugni, E. Ignesti, M. Colangelo, L. Santoni Interpreti: Elena Cloputaru, Maria Colangelo, Manuela Giugni, July Guerra, Enrica Ignesti, Sheila Lebbiati, Shakira Mitoc, Lisa Niweijun, Letizia Santoni, Doina Seceleanu, Perla Ugolini Luci: Alessandro Lizzio Fonica: Enrica Ignesti Organizzazione: Rebecca Tommasi POESIE E AFORISMI: Olga Alchmatova, Pina Bausch, Italo Calvino, Isadora Duncan, Nazin Hikmet, Alda Merini, Mario Quintana, Lao Tze, Shomei Yo MUSICHE: Reggaetone, Ezio Bosso, Brian Eno, Lisa Gerrard, Abel Korzeniowski, Kronos Quartet, Wim Mertenz, Domenico Modugno, Lou Reed COS'E' LA DMT (danzamovimentoterapia)? La Danza MovimentoTerapia che affonda le sue radici nella psicoanalisi e nella danza contemporanea ripropone negli attuali contesti clinico-sociali le risorse del processo creativo, della danza e del movimento per promuovere l'integrazione psicofisica, relazionale e spirituale, il benessere e la qualità della vita della persona. PERCHE' la DMT in carcere? Perché nel luogo della negazione un'attività creativa permette di sentirsi parte dell'universo e diviene ponte per l'intelligenza emotiva della propria identità verso il valore della riscoperta e della resilienza. PERCHE' uno spettacolo? Il desiderio di uscire dall'isolamento è divenuto un atto creativo...Un atto d'amore... Dal cammino danzato al sé ritrovato

• Passato: il cammino elastico • Presente: il mondo interiore • Futuro: le ali della libertà

SI RINGRAZIANO per la loro preziosa collaborazione: Salvatore Tassinari, Presidente di PANTAGRUEL Eros Cruccolini, Garante Detenuti Gli Agenti di Polizia Penitenziaria, in particolare l'assistente Patrizia (attività educative) e l'assistente Antonio (rotonda- maschile) Il CENTRO DANZA e MOVIMENTO, nella persona di Enrica Ignesti per i costumi e gli scenari Alessandro Lizzio, attore prestato alle luci, per il suo apporto generoso e responsabile

Qualche commento... LOREDANA PORCO - “Era la prima volta che entravo a Sollicciano, ieri sera…tranquilli, ne sono uscita. Entravo per assistere ad uno spettacolo di danza movimento terapia, un evento frutto di un laboratorio vissuto con le donne detenute, condotto da Manuela Giugni, Enrica Ignesti, Maria Colangelo, con la partecipazione straordinaria di Letizia Santoni. Sono entrata guardandomi intorno con curiosità e circospezione e durante il cammino per arrivare alla sala adibita a teatro ho immaginato Manuela che da Gennaio a Giugno ha percorso quel cammino, per tenere il suo corso con alcune donne detenute, ho immaginato Manuela e già il cuore mi si scioglieva. Chi la conosce capisce quel che sto dicendo, per chi non la conosce… Manuela è bella. E potrebbe sembrare limitativo questo bella, ma diamine, non lo è, perché Manuela è bella di una sua bellezza rara direbbe Guccini, è bella di una sua bellezza piena dico io, piena del suo amore per gli altri, piena del suo sguardo che incontra il tuo e dura quanto deve durare con l’intensità che deve avere insomma io credo che Manuela sappia danzare anche con lo sguardo, leggero penetrante amorevole forte. Ora per esempio la immagino mentre mi sta leggendo e sorride e già pregusto il suo sguardo quando mi vedrà. Ma torniamo a ieri. Mentre il pubblico si era già accomodato arriva Manu, di bianco vestita e ci intrattiene un attimo raccontandoci dello spettacolo sperando che nel frattempo arrivasse il tecnico pagina 8 - fuori binario n. 184 settembre 2016

delle luci e i figli di alcune detenute. Aspettiamo e so per certo che la maggior parte del pubblico avrebbe atteso a lungo senza lamentarsi purch[ un figlio/a potesse vedere sua mamma su quel palco e una mamma potesse danzare il suo amore per il figlio/a. Inizia. Entrano le donne, si presentano, ognuna dice il suo nome e già nel loro modo di presentarsi ci dicono un po’ di se. Iniziano a danzare e danzano e danzano e danzano e noi siamo li ad applaudire a dire brave a sentirci felici per loro, ed in quel tempo senza tempo in cui condividiamo uno spazio chiuso mi si apre il cuore, vorrei abbracciarle tutte senza pensare alle loro storie, al motivo per cui sono lì, vorrei abbracciarle e basta. Alla fine su quei volti che all’inizio erano tesi e serrati ci sono sorrisi alla fine andiamo a ballare con loro e finalmente l’abbraccio una di loro e con lei le abbraccio tutte ed è bello. Poi non è facile salutarle, non è facile lasciarle lì e mandar giù la tristezza per quel figlio/a non arrivato, per quella mamma delusa, veder chiudersi dietro di loro una porta mentre per noi si apriva, andare verso un cielo non stellato ma che sempre cielo è, verso una casa, verso i figli che avrei potuto abbracciare, io avrei potuto e invece… A dominare le emozioni sono abbastanza brava, mi concentro nella manovra per uscire dal parcheggio e vado. E vado e torno a casa. Nell’ultimo pezzo di strada che percorro da sola mentre guido penso a quel microcosmo che è il carcere, gli agenti che ci hanno accolte e accompagnate, le detenute, la polizia, gli assistenti sociali, penso a quello che si potrebbe fare per far si che la detenzione abbia un senso se un senso può e deve avere. Domande difficili, risposte che sfuggono, ma intanto sono certa che ieri sera sarà stata anche una goccia in un mare ma mai una goccia mi è sembrata più importante, grazie Manuela per quel che hai fatto e grazie a tutte le persone che hanno contribuito al progetto. Grazie per le donne danzatrici e grazie per noi spettatrici e spettatori, averci fatto incontrare è stato un regalo prezioso.” continua ---->


*CARCERE* GIANLUCA GARETTI - “ cara Manuela, ieri sera è stato uno spettacolo nello spettacolo veramente particolare. A partire dal non luogo,con quei corridoi lunghi, con le piantine striminzite, che indicavano il percorso, poi soffermandoci un momento, abbiamo visto, quell’anfiteatro urlante di silenzio,l’inferno, sullo sfondo di una porta di una campo da calcio..e si entra in questo cinema di un non tempo. Trasandato, a pezzi ma non tanto, con quegli strani altoparlanti ai lati. Il senso di trovarsi in un luogo controllato, un campo di concentramento o qualcosa di simile, ma col cuore tranquillo, perchè non sei coinvolto. Te tutta vestita di bianco, in una versione più alta di sempre. Non eri la Manuela di sempre ma la Manuela Danzatrice. E poi le interpreti, quelle facce scolpite, maschere di una tragedia, che interpretavano se stesse. Quanta bellezza in quel filo che hai sciolto...l’interessere, l’interdipendenza di tutte le cose, l’interessere di tutte le nostre cellule di tutte le nostre storie,di tutte le emozioni. Hai messo in scena il tuo dolore,nel dolore. Quelle lucine, nel buio...il volo delle farfalle. E’ stata un’opera d’arte, la tragedia della vita e la resurrezione. La spiritualità. Mi sembravi non la solita Manuela, ma Isadora, avevo quasi soggezione ad abbracciarti. Grazie. ”

Ciao Sandro, “il più grande difensore dei diritti dei detenuti italiani” di Stefano Anastasia e Patrizio Gonnella (Associazione Antigone)

In nome dei diritti. È morto a 86 anni Sandro Margara, magistrato di sorveglianza, ispiratore della legge Gozzini, è stato “il più grande difensore dei diritti dei detenuti italiani”. Fu capo del Dap con l’allora ministro Flick, rimosso da Diliberto nel 1999. Lascia due figli, Niccolò e Francesco. Sandro Margara è stato il più grande difensore dei diritti che i detenuti italiani abbiano mai avuto, prima come magistrato e presidente dei tribunali di sorveglianza di Bologna e di Firenze, poi come Capo dell’amministrazione penitenziaria, infine come Garante dei detenuti per la Regione Toscana. Per decenni la migliore giurisprudenza sull’ordinamento penitenziario è venuta di là, dai suoi uffici e dalla sua penna. I detenuti facevano a gara per essere sottomessi al suo giudizio, certi che non sarebbero mai stati vittime di pre-giudizi. Quando fu maldestramente allontanato dal più “sinistro” ministro che abbia abitato le stanze di via Arenula (troppo attento ai diritti dei detenuti, il capo d’imputazione), su un giornale stampato a Rebibbia gli dedicarono una rubrica fissa, quella del Margara fans club. Margara non cambiava idea a seconda del luogo dove operava. Da giudice, Capo Dap e garante ha sempre contrastato le derive securitarie anche quando si trattava di mettere in discussione il “famigerato” articolo 41-bis. Fu lui da presidente del Tribunale di sorveglianza di Firenze a non voltare le spalle di fronte alle violenze e alle torture a Pianosa nei primi anni 90. Del resto, a Margara dobbiamo la benemerita legge Gozzini: non è un mistero per nessuno che il senatore fiorentino si fece guidare nel mondo penitenziario dal suo concittadino giudice di sorveglianza e dei diritti che nell’84 non ebbe timore di andare sul posto, a mediare faccia a faccia la soluzione dell’ultima rivolta nella casa di reclusione di Porto Azzurro, sull’isola d’Elba. E alla breve stagione in cui fu a capo dell’amministrazione penitenziaria dobbiamo l’implementazione della legge Simeone-Saraceni e le ultime assunzioni di assistenti sociali che il ministero della giustizia abbia conosciuto, oltre alla scelta di revisionare il regolamento penitenziario, arrivata a compimento nel 2000. Indimenticabile, nel 1996, a dieci anni dalla legge Gozzini, il pungente confronto con un altro grande maestro di recente scomparso, Massimo Pavarini: il disincanto dello scienziato, scettico degli effetti della premialità penitenziaria, contro la ferrea determinazione del suo miglior interprete. Polemizzarono aspramente, stando e restando - allora e per i decenni a venire - dalla stessa parte: dalla parte della riduzione della sofferenza penale e della marginalità sociale che ne è vittima privilegiata. Antigone gli deve quella prima, innovativa autorizzazione, che ci consentì, quasi vent’anni fa, di inaugurare l’”Osservatorio nazionale” sulle condizioni di detenzione che ancora oggi resta il principale strumento di informazione sul carcere in Italia, unico nel suo genere in Europa. E da Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e decano dei magistrati di sorveglianza, nel 1997 partecipò al convegno padovano in cui proponemmo, per la prima volta, l’istituzione di un difensore civico per le persone private della libertà, da cui derivarono le sperimentazioni locali, la rete dei garanti regionali e, infine, il Garante nazionale dei detenuti. Basta guardarsi indietro per ricordare quanto gli dobbiamo. Ci mancherà Sandro, la sua intelligenza, la sua bonomia e la sua arguzia. A chi resta, va la responsabilità di tenere vivo il suo insegnamento nell’impegno di ogni giorno. Lunedì 1 agosto i funerali. Il feretro di Margara sarà esposto sabato 30 luglio dalle 10.30 presso la Confraternita di Misericordia a Badia a Ripoli, via Chiantigiana 26. Lunedì 1 agosto alle 10 il rito funebre presso la Parrocchia di S. Piero in Palco, in Piazza Cardinale Elia dalla Costa. ------------------------------------------------Sandro Margara ci ha lasciato ieri notte. Di lui ricordano, tutti che lo hanno conosciuto, la grande umanità, la grande sapienza giuridica, l’appassionata attenzione alla condizione dei carcerati. Tanti di questi lo hanno stimato e gli hanno anche voluto bene. Un esempio per tutti noi che frequentiamo il carcere. Suggerisco di leggere, tra i tanti scritti preziosi, le pagine dedicate all’ergastolo, le argomentazioni sapienti sulla sua incostituzionalità. Ci eravamo conosciuti matricole all’università. Dopo essersi iscritto a Lettere, scelse presto, fortunatamente, la facoltà di giurisprudenza. Salvatore Tassinari pagina 9 - fuori binario n. 184 settembre 2016


*BREVI* Conferenza Regionale sulla Disabilità e Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità che si svolgeranno dal 15 al 17 settembre a Firenze presso la Fortezza da Basso.

Si parte giovedì 15 settembre con la II Conferenza Regionale sulla Disabilità, un appuntamento fondamentale per fare il punto sui diritti e sulle politiche per l'autonomia e l'accessibilità delle persone con disabilità nella nostra regione. Sette i temi su cui verterà la Conferenza e sui quali sono previsti dei tavoli di lavoro: progetto “adattamento domestico”; Risorse Fse e co-progettazione pubblico/privato; inserimento lavorativo; accessibilità; mobilità nel trasporto pubblico su ferro; progetto di vita, scuola inclusiva. Anche Cesvot parteciperà alla Conferenza regionale con un incontro, che si svolgerà giovedì 15 settembre alle ore 15.00, in cui verranno presentate le Linee Guida sul Trasporto Sociale. All'incontro parteciperanno Marco Brintazzoli (Regione Toscana), Sandra Capuzzi (Anci), Paolo Profeti (Iris) e Federico Gelli presidente di Cesvot. Venerdì 16 e sabato 17 settembre si terrà, invece, la V Conferenza Nazionale sulla Disabilità, organizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dal Comune di Firenze. Un grande evento nazionale che porterà al centro dell'attenzione i diritti delle persone con disabilità e le politiche per l'autonomia e la vita indipendente. Per tutta la durata della Conferenza saranno presenti gli stand delle regioni, di enti istituzionali e delle associazioni.

Farsa TAV: non solo non si chiudono i cantieri, ma addirittura se ne aprono altri Il Comitato No Tunnel TAV constata con sconcerto che, nonostante i proclami del sindaco Nardella, non solo i cantieri del sottoattraversamento non si fermano, ma se ne aprono addirittura altri; si tratterebbe di quelli per il consolidamento dei bastioni della Fortezza da Basso per i quali sono state autorizzate proroghe al superamento dei rumori. Una cosa del genere, in un paese normale, in qualunque altra città del mondo, non potrebbero accadere: se davvero il progetto sotterraneo è in fase di ripensamento, logica vorrebbe si sospendessero per lo meno i lavori in corso per evitare ulteriori spese inutili e danni alla città che dovranno poi essere riparati. Il Comitato richiama ancora una volta la politica delle istituzioni ad un po' di serietà; oltre alla sospensione immediata dei lavori si dovrebbe arrivare all'avvio veloce di un dibattito VERO sulle possibilità che offre il nodo ferroviario fiorentino, sia per i treni a lunga percorrenza che per quelli regionali. Perché di opportunità, il nodo fiorentino, ne offre molte, ben al di là della “liberazione dei binari di superficie”. Questa lenta agonia del progetto TAV (o il suo possibile rilancio) sono il chiaro sintomo di una politica senza idee e progetti, asservita solo agli interessi dei costruttori e tesa a trarre benefici per sé e per i propri accoliti; una politica culturalmente misera, lontano dagli interessi della collettività che dovrebbe rappresentare. Questa è forse la sciagura più grave che si nasconde dietro la farsa TAV di Firenze. Il Comitato ricorda anche tre aspetti tecnici che sono già stati denunciati, ma cui non si è mai voluto dare ascolto: • 1. la tecnica del “compensation grouting” consiste nell'immettere nel terreno lunghi coni di cemento con i quali si consolida il terreno sotto i bastioni della Fortezza, in vista dello scavo dei tunnel; questa tecnica è utile in terreni prevalentemente ghiaiosi perché il cemento iniettato va a occupare gli spazi tra i frammenti di ghiaia formando una base solida. Sotto i bastioni il terreno è soprattutto argilloso e il cemento iniettato, invece di distribuirsi omogeneamente nel terreno, tende a formare bolle irregolari, talvolta di grosse dimensioni; queste a loro volta provocano deformazioni del terreno che risultano essere innalzamenti irregolari della superficie. È esattamente quello che è accaduto attorno alla stazione di Bologna e alla scuola Rodari, dove l'innalzamento del terreno ha provocato danni agli edifici. Si corrono rischi analoghi sotto il monumento. • 2. L'operazione che si vuol fare necessita di due cantieri di discrete dimensioni: uno nel mezzo del parco della Vasca dei Cigni, uno nel viale Filippo Strozzi proprio davanti all'uscita del sottopasso proveniente dal viale Fratelli Rosselli. Con una mobilità caotica come è adesso per i cantieri delle tranvie e con i lavori rallentati che si hanno, è facile prevedere ulteriori problemi in una situazione già troppo compromessa. • 3. I cantieri che si intendono realizzare non sono così semplici: richiedono la realizzazione di un pozzo profondo oltre dieci metri e l'uso di macchinari specializzati. I costi non saranno lievi; si prosegue nel gettare al vento risorse economiche importanti che potrebbero essere impiegate molto meglio. Comitato No Tunnel TAV Firenze 338 3092948

Ancora morti per infortuni MA NON DIMENTICHIAMOCI MAI DEL TERREMOTO IN EMILIA CHE HA MESSO IN LUCE CHE LA MAGGIORANZA DEI CAPANNONI INDUSTRIALI SONO CASTELLI DI SABBIA, E NESSUNO FA NIENTE PER METTERLI IN SICUREZZA Ovviamente in quella zona li stanno ricostruendo con criteri antisismici. Ma gli altri costruiti con la stessa tipologia negli anni settanta-ottanta e novanta che sono la maggioranza in Italia? Non mi risulta nessun intervento. Se dovesse verificarsi un altro terremoto, anche più lieve di quello di pochi giorni fa a Amatrice nelle zone industriali del Paese ci sarebbe una catastrofe. Se poi il terremoto accade, e accadrà prima o poi, e non ci sarà di notte o nei giorni festivi come in Emilia, ma in giornate lavorative la strage sarebbe incalcolabile. Ma nessuno fa niente, nessuno se ne occupa, nessuno che prende a mano la situazione e li fa mettere in sicurezza. Tanto la vita di chi lavora. In questo periodo non conta niente e non ha rappresentanza parlamentare. Mi stupisce anche il silenzio dei sindacati su questo. Possibile che anche loro non ne parlino e non se ne occupino? Io comunque nella pagina d'introduzione da quel terremoto ho messo uno scritto a futura memoria. In centomila di migliaia l'hanno visto in questi anni, se capiterà qualcosa, e capiterà, lo dicono anche gli esperti, poi spero che i giudici indaghino e vadano a colpire chi avrebbe il dovere d'occuparsene e non lo fa. Se capiterà non si potrà parlare di fatalismo, ma di indifferenza criminale. Poi tremate quando andate a far la spesa in certi supermercati costruiti in quegli anni. Meglio che non guardiate in alto le travi in cemento armato solo appoggiate sulle colonne come i capannoni. Solo appoggiate? Tra l'atro con incentivi per la messa in sicurezza ripartirebbe anche l’economia italiana. Carlo Soricelli

Combattente italiano delle Ypg manda un messaggio all’Italia dal Rojava Un video - http://youtu.be/SNXjVXqQhzc - realizzato dalle Ypg in Rojava dove un compagno italiano si rivolge al nostro paese dal fronte di Raqqa spiegando l’attuale situazione nel nord della Siria e rivolgendo un appello alla solidarietà dopo l’invasione turca di Jarablus e i bombardamenti a Menbij. Il compagno si rivolge inoltre ad alcuni politici italiani (Matteo Renzi, presidente del consiglio, Federica Mogherini, commissario europeo agli affari esteri, Staffan de Mistura, negoziatore delle Nazioni Unite per la pace in Siria, e Matteo Salvini, segretario della Lega Nord) sottolineando la loro ipocrisia e le loro responsabilità rispetto all’attuale situazione del Rojava, della Siria, del Medio Oriente e alle politiche riguardanti i profughi. Nel video compaiono anche alcune/i combattenti delle Ypg e delle Ypj che si rivolgono al popolo italiano spronandone la solidarietà per la lotta curda e per la causa confederale in Siria. Il video si conclude con un saluto delle Ypg-Ypj in memoria di Valeria Soresin, la ragazza italiana uccisa dall’ISIS durante gli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre. Quı il testo integrale dell’appello contenuto nel video http://www.infoaut.org/index.php/blog... pagina 10 - fuori binario n. 184 settembre 2016


Ricordiamo insieme Riccardo Torregiani

*CITTA'*

GRAZIE Carissim*, grazie ancora per esservi dedicat* con tanto affetto e premurosa energia alla riuscita di un appuntamento importante e difficile per me. Ma anche per tutt* voi. Ed era tangibile il vostro amore, da come avete pensato, parlato, cantato, suonato, danzato...Da come avete preparato, faticato, cucinato. Avete sopportato le mie pignolerie un po'ansiose, affinché niente di quello che era stato proposto, andasse dimenticato o svilito. E siete arrivat* qua alle Piagge, in Piazza Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, in questa giornata di fine agosto, così torrida. Eppoi, tutto si è trasformato in un piacevole incontro, dove Riccardo si è palesato e ha parlato ai nostri cuori. - Manuela Giugni Torregiani LA POESIA di HIKMET che ho scelto NON HA TITOLO, la riporto di seguito - Luisa Petrucci: Le piante, da quelle di seta fino alle più arruffate gli animali, da quelli a pelo fino a quelli a scaglie le case, dalle tende di crine fino al cemento armato le macchine, dagli aeroplani al rasoio elettrico e poi gli oceani e poi l'acqua nel bicchiere e poi le stelle e poi il sonno delle montagne e poi dappertutto mescolate a tutto le persone

ossia il sudore della fronte ossia la luce nei libri ossia la verità e la menzogna ossia l'amico e il nemico / ossia la nostalgia la gioia il dolore sono passato attraverso la folla / insieme alla folla che passa. Nazim Hikmet (Salonicco 1902- Mosca 1963)

C'È UN ALBERO DENTRO DI ME C'è un albero dentro di me trapiantato dal sole le sue foglie oscillano come pesci di fuoco le sue foglie cantano come usignoli è un pezzo già che i viaggiatori sono discesi dai razzi sul pianeta ch'è in me parlano una lingua che ho udito in sogno non ordini non vanterie non preghiere in me c'è una strada bianca le formiche passano coi semi di grano i camion passano col chiasso delle feste ma il carro funebre – è proibito – non può passare in me il tempo rimane come una rosa rossa odorosa che oggi sia venerdì domani sabato che il più di me sia passato che resti il meno me ne infischio Chiara Giunti 1960

SABATO 17 SETTEMBRE

Domenica 18 Settembre

• 11,00 BELLEZZA CONTADINA “LIBERI CONTADINI IN LIBERA TERRA” INCONTRO CON URUPIA, MONDEGGI BENE COMUNE, LA GIUMELLA, CASALE DI VILLORE, IL PODERE DI LORENZO, GENUINO CLANDESTINO; SONO STATI INVITATI ANCHE VALLI UNITE, CAMPI APERTI, COLTIVARE CONDIVIDENDO, WWOOF ITALIA, FUNKY TOMATO. • 13,00 Pranzo Contadino Vegetariano con accompagnamento musicale • 14,30 presentazione delle mostre fotografiche “LA BELLEZZA DENTRO DONNE E MADRI NELLE CARCERI ITALIANE” di G. Corelli e “IL BELLO CHE CURA” di Emergency • 15,00 Laboratorio recupero rifiuti a cura delle MAMME NO INCENERITORE; Laboratorio di autoproduzione sapone, creme, oleolito, tisane, ecc..con Stefania • 16,00 presentazione del libro “PAROLE INCENERITE” con le MAMME NO INCENERITORE E ALCUNI AUTORI DEI RACCONTI CONTENUTI NEL LIBRO • 18,00 NISE NON COLLETTIVO INFRASUONI SABOTATORI ELETTROACUSTICI & CO in: “CERTO BISOGNA FARNE DI STRADA… CANZONIERE QUASI DIMENTICATO DI ANNI RUVIDI TRA IL BISMUTO E IL TALLIO” • 20,00 CENA DELLE MEMORIE • 21,30 BOBO RONDELLI in “CIAMPI VE LO FACCIO VEDERE IO ”informazioni /comunitadellepiagge - / altrofest.lepiagge

• 9,30 UNA BELLA COLAZIONE CON PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IL GALLO SIAMO NOI” DI VIVIANA CORREDDU CON LA PARTECIPAZIONE DI RAPPRESENTANTI DELLA COMUNITÀ DI SAN BENEDETTO AL PORTO E L’AUTRICE DEL LIBRO • 10,30 MESSA PER IL GALLO (DON) • 13,00 pranzo “IMPESTATO” con il Vero pesto direttamente da Genova • 14,00 musica e balli con i FLEBO FOLK • 16.00 premiazione del concorso “LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO” • 17,00 LA BELLEZZA DELL’ANARCHIA incontro e riflessioni con Maurizio Maggiani (scrittore), Paolo Finzi (RIVISTA ANARCHICA), Agostino Manni (COMUNE DI URUPIA), Alessandro Santoro (COMUNITÀ DELLE PIAGGE) • 17,30 Animazione e spettacolo di marionette con Tomas • 19.00 Teatro di strada: maschere, danza e fuoco con Serena • 20,00 Cena Libertaria • 21,30 DÈ SODA SISTERS IN CONCERTO CON IL LORO DISCO “AMORE RIBELLE TRA FICATTOLE E ZONZELLE” Centro Sociale il Pozzo - Piazza Ilaria Alpi e Miran Hrovatin 2 ilmuretto@libero.it - comunitadellepiagge@gmail.com segreteria del concorso: premiolabellezza2016@gmail.com - 055-373737

In occasione dell’Altrofest 2016 sarà promosso un concorso di poesia, narrativa e arti figurative sul tema “La bellezza salverà il mondo” - Durante i due giornisarà presente un mercato contadino, artigiano e di vendita libri nuovi e usati e verrà realizzato un Murale sulla parete del Centro Sociale Il Pozzo pagina 11 - fuori binario n. 184 settembre 2016


*VOCI IN CITTA'*

C’era due volte Marcovaldo di Massimo De Micco INVITO ALLA LETTURA Le pagine di questo volume contengono una raccolta di diciotto racconti brevi, aventi come protagonista sempre lo stesso personaggio, e come ambientazione la città – non sempre la stessa, e non necessariamente una città in particolare, benché alcuni dettagli o richiami espliciti permettano al lettore di riconoscere Firenze. Poiché l’autore ha scientemente ripreso da un altro libro sia il nome del personaggio che la forma della “favola moderna”, alcune informazioni potranno essere utili al lettore che voglia capire un po’ meglio le particolari idee e sensibilità da cui sono

scaturite alcuni motivi e immagini della raccolta. Nel 1963 esce per Einaudi Marcovaldo, o le stagioni in città di Italo Calvino: si tratta di una raccolta di racconti brevi, quasi delle “vignette”, come ci viene detto nella prefazione del ’66, scritte con lo stile “leggero” tipico dell’autore, e che permette di attirare un pubblico di giovanissimi e di adulti. Nonostante la facilità apparente di lettura, tra la scrittura dei primi racconti e la pubblicazione della raccolta passano circa dieci anni: Calvino ci lavora dal ’52 al ’63, testimoniando così degli anni difficili della ripresa dell’Italia dal Dopoguerra. Oltre all’impegno nel riflettere il quadro storico dell’epoca e alla trovata stilistica di raccontare la realtà di un operaio e della sua famiglia in uno stile fiabesco, nelle novelle di Calvino agiscono numerose suggestioni letterarie, percepibili soprattutto nella costituzione del personaggio principale: come il protagonista di Candide ou l’Optimisme di Voltaire (1759), il Marcovaldo di Calvino è innocente e fiducioso, benché esposto alla violenza del “mondo”; come i due amici in Bouvard et Pécuchet (1881), l’ultimo grande romanzo postumo di Gustave Flaubert, egli è guidato da curiosità e da buoni propositi, ma fallisce comicamente sia nell’uno che nell’altro senso, non arrivando mai a capire fino in fondo la realtà che lo circonda e ottenendo dalle proprie azioni risultati opposti rispetto a quelli sperati. Il nuovo Marcovaldo di cui il lettore si appresta a leggere appartiene ancora alla tradizione di cui si nutriva “ l’originale” di Calvino: per certi versi, egli è ancora più vicino ai due personaggi di Flaubert, visto che come loro Marcovaldo si è «nutrito di letture scolastiche e di libricini ottocenteschi» (Il vitalizio). Di Bouvard e Pécuchet Marcovaldo ricorda soprattutto la sfrenata e velleitaria volontà di sapere: per aderire allo «sciopero contro la guerra», Marcovaldo corre ad acquistare «Miles, una rivista di studi strategici, Macrobega, sui grandi problemi del secolo, e Pocus, un giornale di divulgazione scientifica dove si potevano ritagliare le foto delle bombe e dei carri armati» (Lo sciopero generalissimo). Ad essere ridicolizzate non sono però tanto, com’era piuttosto l’intenzione di Flaubert, le pretese del sapere positivo o delle scienze umane. Le armi della ragione e della cultura sono spuntate quando le forme più semplici delle relazioni umane falliscono: nel racconto I bambini ci guardano, la comunicazione diretta è complicata dagli algoritmi dei Social Network, dove gli enunciati sono a un tempo pubblici e personali, di tutti e di nessuno, mentre in La valle misteriosa sono i nomi dei luoghi e della storia ad

aver perso ogni significato per i cittadini del presente. Così, Poesie scritte da sé, forse il racconto più bello dell’intera raccolta, chiude il libro con una potente riflessione sul linguaggio: come nel Ritratto dell’artista da giovane (1916) di James Joyce, l’iniziazione del protagonista si completa col ritrovato legame tra la bellezza e il vissuto, tra le parole e le cose. Rispetto ai suoi predecessori, questo nuovo Marcovaldo è meno caratterizzato dalla naïveté fantasiosa, la semplicità di cuore con cui la letteratura ha cercato di fornire un punto di vista straniato o distaccato sulle idee e la ragione dominanti. Don Chisciotte inseguiva ciecamente i valori cavallereschi in una Mancha ormai disincantata e povera di vere avventure; Candide metteva «il migliore dei mondi possibili» alla prova di potenti corrotti e di subordinati superstiziosi. Similmente Calvino descriveva il suo Marcovaldo come qualcuno che «in mezzo alla città di cemento e asfalto, [...] va in cerca della Natura»; egli è in fondo, nonostante la sua integrazione ormai completa negli ingranaggi della moderna metropoli, un esempio di buon selvaggio, la cui ingenuità permette, come al principe Myškin nell’Idiota di Dostoevskij (1869), di non esser contaminato dal gioco delle parti e degli interessi privati. Il Marcovaldo dei nostri giorni ha invece affinato il suo senso critico, sentendosi direttamente “coinvolto” dalle grandi questioni e dalle battaglie del suo tempo: non gli sfugge «la puzza di fascismo» delle ordinanze comunali in Pulizia etnica ed è consapevole di abitare un mondo funestato da «guerre insensate» (La signora della notte), cedendo talvolta a paranoie complottiste, come accade in I poteri forti. Senza perdere la buona fede, Marcovaldo non ha più il candore che lo caratterizzava nel libro di Calvino e che lo spingeva “altrove”, in mondi diversi e incantati, lontani dal tempo. Viceversa Marcovaldo cerca adesso di ritrovarsi nel presente: più che i debiti e gli orari di lavoro, ad assediarlo è un senso di smarrimento e un’ansia quasi kafkiana di non potersi muovere liberamente (Spezzare le catene). Non vuol più evadere dalla città per rifugiarsi in una “Natura” ideale con tanto di maiuscola: ad essere cercata «nella nebbia che ci avvolge da svegli» (L’età della pietra) è la città stessa, non tanto percepita come molosso alienato ed inquietante, ma quale fonte inesauribile di occasioni, d’incontri casuali e di epifanie. È nella materia ruvida, spigolosa e imprevedibile dello spazio e del tempo reali, che si trova «quel che fa di un uomo qualcosa di meno dozzinale di un manichino verniciato» (Figurine). Raffaello Rossi

Riprende, il 21 settembre 2016, alle ore 18.

Vivere felici con rifiuti zero

Un percorso gratuito* e aperto a tutti, anche a chi è nuovo. Un cammino condiviso e orizzontale, nella parola e nel silenzio, per fare amicizia con tutto quello che c’è, inclusi i nostri stati interiori indesiderati e gli aspetti scomodi della vita. “Nel giardino della gentile sanità, possiate essere bombardati dalle noci di cocco del risveglio.” Chogyam Trungpa Rinpoche, ‘Timely Rain’ Per sentirsi in cammino con altri che sono anch’essi in cammino, senza essere imprigionati in ideologie o appartenenze, in un crocevia di cammini, che si apre all’ospitalità. Non possiamo scegliere come sentirsi, che pensieri avere e che emozioni provare. Ma si può imparare a vivere al centro della nostra vita, riconoscendoli, stando con la loro energia, senza farsi travolgere. Portando la mente meditativa nella vita di ogni giorno. Caminante no ay camino,/ se hace camino al andar, cioè il cammino diviene con noi, ci ricordano i notissimi versi di Antonio Machado. Tutti i mercoledi dalle 18 alle20, dal 21/09/2016, nella sede di Fuori binario, giornale di strada, in via del Leone 76,Firenze per cicli di 9 incontri che tendono a diventare un appuntamento fisso, se lo vogliamo. Per informazioni ed iscrizioni, tel. a Gian Luca, cell.327.9024428 oppure mail a : glucagaretti@gmail.com *per chi può per ogni ciclo si donano 50 euro a Fuori binario pagina 12 - fuori binario n. 184 settembre 2016


*VARIE*

Agosto è un mese vissuto molto diversamente fra i cittadini e i contadini In città l'agosto - con la chiusura delle scuole e le ferie per operai e impiegati - cambia puntualmente la vita di tutti i giorni. Si rompono gli schemi ordinari e generalmente si fanno cose molto diverse dal solito, o semplicemente si abbandona - con un certo gusto - la routine di tutti i giorni. In campagna questo non avviene, anzi: d'agosto il lavoro nei campi richiede molta attenzione e grande impegno se si vuole raccogliere qualcosa in seguito. Agosto è l'unico mese in cui contemporaneamente si prepara la terra , si semina, si trapianta, si raccoglie e si trasformano i prodotti per la conservazione (quest'ultima attività è resa quasi obbligatoria dalla cronica assenza dei consumatori più o meno consapevoli, tutti o quasi in ferie). Tradizionalmente, esiste anche un'altra categoria di "lavoratori" che nel mese di agosto continuano alacremente a svolgere le proprie funzioni. Si tratta dei pubblici amministratori (sia locali che nazionali) che - tra altre operosissime attività - utilizzano proprio il mese in cui i cittadini disertano in massa la città e scollegano il cervello e mettendolo in modalità vacanziera, per compiere le azioni e prendere i provvedimenti più "dolorosi", cioè quelli che non portano grande consenso o che potrebbero risultare impopolari e quindi addirittura dannosi alla loro immagine. É in questo clima (non solo torrido e arido) che si sta chiudendo a Mondeggi Bene Comune Fattoria senza padroni un'estate piuttosto difficile, scandita da eventi a dir poco "particolari". Si inizia il 12 luglio, quando scoppia un incendio all'interno dell'oliveta, che fortunatamente danneggerà solo poco più di un ettaro (ormai è certo che sia doloso). Intervengono i pompieri e i volontari antincendio della VAB a domare le fiamme: saranno poi loro a dirci che l'incendio era inequivocabilmente doloso in quanto hanno ritrovato sul posto materiale per l'innesco. A questo piccolo fatto di cronaca è stato dato un retrogusto un pò inquietante dalle dichiarazioni - poche a dire il vero - che lo hanno seguito, volte a screditare il lavoro di custodia del comitato Mondeggi Bene Comune ed anche a tirare fuori in modo stucchevole la solita retorica della legalità. Si arriva così al giorno 3 agosto, quando arrivano indiscrezioni su un possibile preparativo di sgombero di Mondeggi nei giorni seguenti: è ovviamente immediata la reazione del comitato che in assemblea decide la strategia di reazione ovviamente verbale, sul piano politico e non violenta. Il giorno dopo inizia presto a Mondeggi: all'alba si forma un presidio (numerosi, visto il periodo) di mondeggini residenti e non, con l'intento di vigilare sul paventato possibile intervento delle forze dell'ordine. Invece a Mondeggi non accade niente, regna per tutto il giorno la calma e il silenzio. Invece nel centro di Firenze, in Via Toselli, con grande mobilitazione delle forze dell'ordine, questa sì violenta , va in scena lo sgombero di un edificio occupato da un collettivo giovanile, che voleva solo recuperare mediante il suo utilizzo uno spazio urbano in stato di abbandono. Si trattava di una occupazione realizzata sia per esigenze abitative che per mettere a disposizione del quartiere questi spazi con finalità culturali e formative. "Volumi" sottratti alla speculazione e/o al degrado, che questi giovani gestivano come una vera e propria "Commons" ovvero una cellula di un mondo altro , di un nuovo modo di voler vivere e autodeterminare la propria vita . La parola d'ordine, come a Mondeggi ,è "autogestione" e le finalità e gli obbiettivi sono ben diversi da quelli resi obbligatori dal sistema dominante . Di fronte a tale azione Mondeggi non rimane indifferente: si continuano le discussioni e le assemblee e si partecipa attivamente alla mobilitazione in solidarietà dei 12 ragazzi processati per direttissima di Via Toselli il giorno sabato 6 agosto. Come se non bastasse, il giorno 16 agosto , una folta squadra di operai della ex provincia scortati da guardie forestali, polizia provinciale e alcuni funzionari dell'assessorato al patrimonio della città metropolitana, intervengono in una casa del comprensorio di Mondeggi denominata Pullicciano, murando con cemento e mattoni gli accessi ad una parte della suddetta casa sia al piano terra che al primo. Gli operai, diretti dalle forze dell'ordine sollecitate dagli amministratori che si credono legittimi proprietari del bene, completano l'opera smantellando una scala esterna in ferro che portava direttamente al piano primo. Il Comitato Mondeggi Bene Comune Fattoria senza padroni aveva iniziato da un paio di mesi dei lavori di ripristino e custodia intorno e dentro il fabbricato di Pullicciano, con l'intenzione di allargare il presidio contadino che da oltre due anni sta prendendosi cura dell'area e che - come abbiamo detto più volte in tutte le sedi possibili e immaginabili - ha come scopo impedire il degrado e la privatizzazione dell'area affinché possa definitivamente rimanere in usufrutto come bene comune alla cittadinanza. A casa Pulliciano sono stati eseguiti, con mezzi e lavoro del comitato, lavori di pulizia dell'area circostante, si è intervenuto sul tetto riparandolo in più punti e internamente con lavori di imbiancatura e pulizia Di fronte agli eventi raccontati, ribadiamo ancora una volta quanto segue. Contrariamente a come viene definita la nostra azione dai tanti detrattori, non stiamo effettuando una "occupazione illecita di bene pubblico". I nostri non sono "fini privati" mirati a risolvere la "nostra" situazione abitativa e lavorativa che - anche se pur lecitamente rivendicate in altre sedi e con altre modalità - non sono l'oggetto dell'azione di questo comitato. La nostra azione - come manifestato in più occasioni anche pubbliche - si pone in aperto contrasto con la "proprietà" che, continuando ad arrogarsi il diritto di gestire "privatamente" il bene in oggetto, continua imperterrita a non ascoltare la voce di una grossa porzione della cittadinanza che chiede per Mondeggi una soluzione diversa. In nome di una situazione debitoria non ben identificata (principalmente verso le banche) si persegue unicamente la miope strategia dell'alienazione del patrimonio immobiliare pubblico. Effetto immediato è far quadrare i bilanci mettendo all'attivo il piano delle alienazioni deliberato e in questo modo coprire da subito magagne che altrimenti risulterebbero di difficile "giustificazione" La strategia è quindi solo ottenere un minimo sollievo finanziario privando per sempre la collettività di una così grande e importante porzione di territorio: non pensando che privatizzare un terreno agricolo implica la rinuncia alla sovranità alimentare della popolazione locale, perdere "per sempre" la possibilità di utilizzare quella terra per il bene della collettività anziché per il profitto di qualcuno . Complimenti !!! Agosto sta per finire ..........tra pochissimo ci sarà la vendemmia, poi le olive e le semine dei cerali e dei prati pascoli, poi il bosco, la regimazione delle acque , la manutenzione a fabbricati e strade , gli animali e il ricco orto autunnale.......... Buona fine agosto a tutti e tutte

IL COMITATO MONDEGGI BENE COMUNE FATTORIA SENZA PADRONI pagina 13 - fuori binario n. 184 settembre 2016


*CITTA'*

Bando 2016 per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica il Comune di Firenze pubblicherà il bando per l’assegnazione degli alloggi popolari. Quest’anno ci saranno rilevanti novità e anche chi ha presentato in passato una domanda dovrà procedere nuovamente a presentare la domanda al Comune, che da quest’anno sarà possibile inviare SOLO tramite il computer (NON sarà possibile compilare i moduli cartacei, e consegnare la domanda a mano o inviarla per posta). Per chi volesse partecipare al bando e non possiede già le credenziali del Comune o un sistema di riconoscimento valido internet (come di seguito esplicitati) è necessario, il prima possibile e comunque prima di compilare i moduli per la richiesta, che la persona che presenterà la domanda di casa popolare (non un parente, non il coniuge o il figlio o la figlia) ottenga le credenziali d’accesso. 1) CREDENZIALI DI ACCESSO (username e password): si dovrà presentare la persona che intende essere identificata con un documento di riconoscimento e codice fiscale (non si può chiedere l’autenticazione per un’altra persona, non sono ammesse deleghe) presso: gli sportelli degli Uffici Relazioni con il Pubblico (URP) - U.R.P. PARTERRE, Piazza della Libertà 12 (Cubo 4) – sempre aperto, sabato compreso - U.R.P. VILLA VOGEL, Via delle Torri 23 – chiuso dal 1 agosto al 31 agosto - U.R.P. SORGANE, Via del Tagliamento 4 – chiuso dal 1 giugno al 31 agosto presso i Punti Anagrafici con pre-registrazione - PARTERRE (Cubo 1 Piazza della Libertà 12) da lunedì a venerdì 8.30-13.00 – martedì e giovedì 14,30-17,00 – sabato solo su prenotazione tel 055055 dalle 8.00 alle 20.00 eccetto festivi. - VILLA VOGEL (via delle Torri 23). CHIUSO DAL 18 AL 29 LUGLIO. Lun-mar-merc-ven 8.30-13.00 (giovedì chiuso) – martedì 14,30-17,00. - VILLA ARRIVABENE (Piazza Alberti 2/a). CHIUSO DAL 1 al 12 agosto. Martedì e giovedì 8.30-13.00 e 14,30-17,00. - BINI (Via Bini 7) CHIUSO DAL 16 al 31 agosto. Lun-merc-giov-ven (chiuso il martedi’) 8.30-13.00 e giovedì 14,30-17,00. - SOLO ED ESCLUSIVAMENTE per le famiglie straniere che ABBIANO DIFFICOLTÀ CON LA LINGUA ITALIANA, si potranno rivolgere a: Sportello Immigrazione, Via Baracca n. 150 p. E’ necessario prendere appuntamento contattando direttamente l’ufficio immigrazione, e-mail:immigr@comune.fi.it – telefono 055 2767078. – orari di apertura: Lunedì dalle 9.00 alle 12.15; Martedì dalle 9.00 alle 12.15 e dalle 14.00 alle 16.45; Mercoledì dalle 9.00 alle 12.45; Giovedì dalle 9.00 alle 12.15 e dalle 14.00 alle 16.45; Venerdì dalle 9.00 alle 12.15. E’ attivo inoltre, presso lo Sportello, un HELP DESK che fornisce informazioni per telefono (055/2767078), per e-mail (immigr@comune.fi.it) o via Skype (immigr.comunefirenze). presso i Comuni limitrofi: per orari e indirizzi : http://centroservizi.lineacomune.it/portal/page/portal/Registrazione/sportelli Le Credenziali saranno attive solo dopo aver risposto alla mail di conferma. Altri metodi di riconoscimento validi: 2) Tessera sanitaria regionale abilitata presso gli sportelli ASL della Regione Toscana. E’ necessario possedere un lettore smart card acquistabile presso le Aziende sanitarie e si potrà accedere al Servizio on line solo dal proprio PC. Seguire le istruzioni collegandosi al portale del Comune di Firenze (http://servizi.comune.fi.it/servizi) ATTENZIONE per i Servizi On line si prega di usare esclusivamente i browser Mozilla Firefox e Chrome 3) Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Per accedere con Carta CNS occorre attivare il lettore, inserire correttamente la carta, collegarsi alla pagina di registrazione. Nel caso di malfunzionamento o smarrimento della carta o delle istruzioni per il suo uso, occorre fare riferimento all’Ente che l’ha rilasciata. E’ possibile effettuare un test di funzionamento della carta per l’accesso ai servizi on line accedendo alla apposita pagina di test. ATTENZIONE per i Servizi On line si prega di usare esclusivamente i browser Mozilla Firefox e Chrome 4) SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale): SPID è il nuovo sistema di login che permette a cittadini e imprese di accedere con un’unica identità digitale a tutti i servizi online di pubbliche amministrazioni e imprese aderenti. L’identità SPID è rilasciata dai Gestori di Identità Digitale (Identity Provider), soggetti privati accreditati da AgID che, nel rispetto delle regole emesse dall’Agenzia, forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Per ottenere un’identità SPID l’utente deve farne richiesta al gestore, il quale, dopo aver verificato i dati del richiedente, emette l’identità digitale rilasciando le credenziali all’utente. Attualmente i gestori di Identità Digitale, soggetti privati accreditati da AgID che rilasciano Identità Digitali sono tre: 1) INFOCERT : https://identitadigitale.infocert.it/prodotti/ 2) POSTE: https://posteid.poste.it/ 3) TIM: https://www.nuvolastore.it/product/TIM-id Questa sarà la prima operazione che deve esser effettuata immediatamente insieme al reperimento dei documenti di cui è certo, fin da ora, la necessità per la compilazione della domanda di casa popolare.

pagina 14 - fuori binario n. 184 settembre 2016


*CITTA'*

- Stato di famiglia - Dichiarazione ISEE dell’ultimo anno dell’intero nucleo familiare che presenta la domanda Inoltre per i cittadini dell’Unione Europea (con esclusione dell’Italia) e i cittadini extracomunitari sono richieste anche i seguenti documenti da aggiungere ai precedenti: - dichiarazione delle autorità del paese di origine, oppure del consolato o ambasciata del paese di origine, in lingua italiana o tradotta in italiano nelle forme di legge, che attesta che tutti i componenti il nucleo familiare non possiedono alloggi nel loro paese, ovvero, in caso di proprietà pro-quota, l’indisponibilità del bene. - stato civile documentato; chi non fosse in tale condizione deve procedere presso il consolato o ambasciata del paese di origine a richiedere l’attestazione e poi all’ufficio comunale dello Stato Civile per la rettifica della scheda anagrafica. In mancanza, tali cittadini saranno ammessi con riserva. Per ulteriori chiarimenti potete chiamare me (3292250819) o l’ufficio del gruppo consiliare (0552616931 – 6932) oppure ovviamente l’ufficio comunale competente che trovate in fondo all’articolo. Se sei interessato o conosci qualcuno che potrebbe essere interessato inviaci la mail, così a settembre vi aggiorneremo quando saranno chiari tutti gli elementi necessari per la compilazione della domanda di alloggio popolare e quando sarà uscito il bando del Comune. Si riportano di seguito alcune ulteriori informazioni utili per comprendere meglio il funzionamento del bando e come presentare la domanda al Comune, ricordandosi che la prima e indispensabile cosa da fare è dotarsi il prima possibile delle credenziali, come spiegato all’inizio di questa mail. • SCADENZE TEMPORALI NOVITA’: IL BANDO SARA’ COMPLETAMENTE ONLINE. Le persone interessate a partecipare al Bando dovranno seguire la seguente procedure: 1. da LUGLIO fino alla conclusione del Bando: accreditarsi per i servizi online del Comune di Firenze seguendo le indicazioni sotto riportate; 2. uscita del Bando (presumibilmente nella seconda quindicina di settembre 2016): leggere bene il Bando, scegliere i documenti da allegare e scannerizzarli; 3. dalla pubblicazione del bando alla sua chiusura (dopo 60 gg): collegarsi ai servizi online del Comune di Firenze, seguire il percorso per il Bando ERP 2016, autenticarsi e compilare il bando seguendo le indicazioni sullo schermo. Allegare i documenti scannerizzati e procedere all’invio. 4. stampare la ricevuta dell’avvenuto invio al Servizio Casa del Comune di Firenze. • REQUISITI DEL RICHIEDENTE CHI PUO’ PRESENTARE LA DOMANDA AL BANDO ERP 2016 · I nuclei familiari composti da cittadini italiani, comunitari o extra comunitari che risiedano nel Comune di Firenze ovvero che vi svolgono stabilmente la propria attività lavorativa. Non possono essere presentate più domande in Comuni diversi a pena di esclusione · I soggetti richiedenti, cioè le persone che firmano la domanda a nome del nucleo familiare, devono risiedere stabilmente nella Regione Toscana da almeno 5 anni, ovvero prestare attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nell’ambito della Regione Toscana da almeno 5 anni. · Il nucleo familiare che abbia un Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), in corso di validità, non superiore a €. 16.500,00. Il nucleo familiare è quello che risulta da visura anagrafica. I coniugi (non legalmente separati) anche se non conviventi sono da considerarsi componenti del nucleo familiare · I cittadini italiani residenti all’estero, che sono interessati a rientrare in Italia, che siano registrati all’AIRE del Comune di Firenze · I cittadini extracomunitari che siano in possesso di carta di soggiorno o permesso di soggiorno almeno biennale (il permesso biennale deve essere posseduto da tutti i componenti del nucleo familiare) – Per biennale si intendono due anni solari e non obbligatoriamente 24 mesi – · I nuclei familiari i cui componenti non abbiano diritti di proprietà, abitazione, usufrutto o uso su immobili ad uso abitativo in Italia o all’estero. Eccezioni:documentata indisponibilità delle proprietà assegnate in sede di separazione giudiziale o delle proprietà pro-quota) – per “indisponibilità” si intende la impossibilità oggettiva di abitare l’alloggio o perché assegnato al coniuge in sede di separazione giudiziale o perché se ne ha solo una proprietà pro-quota e pertanto non se ne ha la piena fruibilità. • REQUISITI PRINCIPALI · NESSUN COMPONENTE DEL NUCLEO FAMILIARE deve essere titolare di beni mobili registrati (es. autoveicoli, motoveicoli, navi, aeromobili) il cui valore complessivo sia superiore ad euro 25.000,00, a meno che possa dimostrare che tale bene è utilizzato per l’attività lavorativa. · NESSUN COMPONENTE DEL NUCLEO FAMILIARE deve aver ottenuto precedentemente assegnazione in proprietà o con patto di futura vendita di alloggi realizzati con contributi pubblici o finanziamenti agevolati concessi per l’acquisto in qualunque forma dallo Stato, dalla Regione, dagli enti territoriali o da altri enti pubblici, con esclusione dei casi in cui l’alloggio sia inutilizzabile o perito senza dar luogo a risarcimento del danno · NESSUN COMPONENTE DEL NUCLEO FAMILIARE deve avere a suo carico dichiarazioni di annullamento dell’assegnazione o dichiarazioni di decadenza dall’assegnazione di un alloggio ERP per i casi previsti dall’articolo 35, comma 2, lettere b), c), d ed e) della Legge Regionale n. 96/1996 come modificata dalla Legge regionale n. 41/2015, salvo che il debito conseguente a morosità risulti già estinto; · NESSUN COMPONENTE DEL NUCLEO FAMILIARE negli ultimi cinque anni deve aver occupato abusivamente un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica senza le autorizzazioni previste dalle disposizioni vigenti. • DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE: ATTENZIONE! I cittadini di paesi aderenti all’Unione europea (con esclusione dell’Italia) e i cittadini extracomunitari dovranno allegare alla domanda una dichiarazione delle autorità del paese di origine, oppure del consolato o ambasciata del paese di origine, in lingua italiana o tradotta in italiano nelle forme di legge, che attesta che tutti i componenti il nucleo familiare non possiedono alloggi nel loro paese, ovvero, in caso di proprietà pro-quota, l’indisponibilità del bene. I cittadini di paesi aderenti all’Unione europea (con esclusione dell’Italia) e i cittadini extracomunitari dovranno altresì dimostrare lo stato civile documentato; chi non fosse in tale condizione deve procedere presso il consolato o ambasciata del paese di origine a richiedere l’attestazione e poi all’ufficio comunale dello Stato Civile per la rettifica della scheda anagrafica. In mancanza, tali cittadini saranno ammessi con riserva. Referenti del Comune per il bando 2016: Ufficio: Direzione Patrimonio – Servizio Casa – P.O. Sostegno all’Abitazione Indirizzo: via dell’Anguillara 21 Tel: 055/2769777 – 055/2769723 – 055/2769710 Fax: 055/2769625 E-mail: sostegnocasa@comune.fi.it; sito - http://servizi.comune.fi.it/servizi/scheda-servizio/bando-2016-per-lassegnazione-di-alloggi-di-edilizia-residenziale-pubblica pagina 15 - fuori binario n. 184 settembre 2016


manitese

Local Futures

VIII Conferenza e Raduno Internazionale 2 Ottobre 2016 - Firenze, Teatro Verdi 9.00 - 20.00

Quando capiamo il nesso tra crisi climatica, crisi economica e la nostra personale sofferenza, allora c’è davvero il potenziale per cambiare il mondo H. Norberg-Hodge

Local Futures – Economics of Happiness, organizzazione internazionale no-profit, e Mani Tese organizzano

8° edizione International Economics of Happiness Conference a Firenze L’evento consiste in una sessione plenaria di conferenze aperta al pubblico la domenica 2 Ottobre sul tema Economia della Felicità, già giornata internazionale della nonviolenza dedicata a Gandhi. Si prevedono oltre 1000 persone. Il giorno precedente si terrà un incontro informale tra esperti e rappresentanti di gruppi e organizzazioni sia italiana che internazionali, attivisti, pensatori, gruppi e organizzazioni dai più svariati ambiti per uno scambio inter-settoriale e internazionale. Lo scopo principe dell’evento è quello di ri-pensare l’economia, allontanandosi dal modello di crescita globale condotto dalle multinazionali, a favore di un nuovo modello economico in cui siano centrali la persona e l’ambiente. La conferenza fiorentina segue una serie di fortunate edizioni precedenti, svoltesi in Australia, USA, India e Korea, di enorme successo. http://www.economiadellafelicita.it/ pagina 16 - fuori binario n. 184 settembre 2016


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