Portfolio di Architettura / Gabriele Carboni

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GABRIELE CARBONI

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F

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T

O R



CONTENUTI

vitae C urriculum Contatti, formazione, competenze

5

Martirano Lombardo A bitare Tesi di laurea in Urbanistica e Restauro

6

2020

d’Eau C hateau Progetto di una struttura temporanea

18

2018

trama di culture C ittà Nuova costruzione in un vuoto urbano

22

2015

limonaia L aProgetto di consolidamento

28

2017

torre a Marghera U na Nuova costruzione in un’ex area industriale

36

2017

fotografica dell’Architettura E sperienza 2016 a oggi

44



CURRICULUM VITAE

Gabriele Carboni

I nformazioni e Contatti

F

Nato a Il

Cagliari 07.05.1994

Telefono Mail Instagram

+39 3488153579 gabrielecarboni75@gmail.com gabricarbs

ormazione IUAV Laurea magistrale “Architettura per il Nuovo e l’Antico” Voto finale 110/110 Venezia 2017-2020 Tirocinio curriculare presso il Commissario Delegato per l’emergenza Acqua Alta di Venezia 250 ore Attività istruttoria domande per la concessione di contributi di cittadini e attività produttive 2020 Università degli Studi di Cagliari Laurea in “Scienze dell’Architettura” Voto finale 110/110 con lode Cagliari 2013-2017 Politechnika Wrocławska Erasmus Wrocław, Polonia 2015-2016 Liceo Classico G. Siotto Pintor Voto finale 88/100 Cagliari 2006-2012

L ingua

C ompetenze informatiche Office

Word, Excel, Power Point

Adobe

InDesign, Illustrator, Photoshop

Disegno

AutoCad, Archicad

Rilievo

Agisoft Photoscan, Autodesk ReCap

S u di me Alla conclusione del mio percorso Universitario Magistrale allo IUAV, questo portfolio ripercorre alcuni momenti di una carriera universitaria legata specialmente ai temi della progettazione in contesti storici, della rigenerazione urbana e del restauro più puro. Negli anni ho sviluppato un particolare interesse per i temi della partecipazione, dell’architettura d’emergenza e della sociologia, scaturiti in un primo momento durante l’esperienza Erasmus presso la Politechnika Wrocławska in Polonia. Tali interessi sono stati quindi approfonditi con una tesi bibliografica per la triennale intitolata “La Partecipazione in Architettura” e poi applicati indirettamente nel mio progetto di tesi Magistrale, il cui obbiettivo è stato ragionare su nuove strategie di trasformazione per il borgo di Martirano Lombardo mettendo insieme esigenze di tutela e coservazione del patrimonio moderno e le esigenze dell’abitare contemporaneo in un contesto ad alto rischio sismico. Confido nella positiva ricezione del mio Portolio e rimango a disposizione per qualsiasi informazione. Ringraziandovi per l’attenzione, vi porgo i miei più cordiali saluti. Gabriele Carboni

Inglese Intermedio B2 Anglo American Centre 2011

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6

Martirano Lombardo A bitare Dal progetto all’appropriazione e viceversa Università: Anno: Relatore: Correlatore: Programma: Tipo:

IUAV 2020 Stefano Munarin Paolo Faccio Analisi impianto urbano e delle sue evoluzioni + Nuove possibilità abitative Tesi di laurea in Urbanistica e Restauro Martirano Lombardo, paese di circa mille abitanti della valle del Savuto in provincia di Catanzaro, sorge in seguito al sisma del settembre 1905 che distrusse quasi integralmente l’antico paese di Martirano. Fu progettato dagli ingegneri Mario Fiazza, Cesare Nava e Augusto Broggi con l’impostazione di una griglia ortogonale nella quale furono inserite tre diverse tipologie abitative, tutte caratterizzate da un efficiente sistema anti-sismico con un doppio telaio in legno radicato nella cultura costruttiva borbonica settecentesca. Il lavoro di tesi consiste in un percorso di conoscenza dalla scala urbanistica a quella architettonico-costruttiva del borgo, con l’obbiettivo di ragionare su nuove strategie di trasformazione che possano mettere insieme le esigenze di tutela e coservazione del patrimonio moderno e le esigenze dell’abitare contemporaneo in un contesto ad alto rischio sismico. Il progetto di tesi parte dalle basi di studio consolidate insieme ai colleghi Alberto Gava e Eugenio Ronzani durante il Laboratorio di Progettazione III seguito dai professori Pierluigi Grandinetti, Anna Saetta, Paolo Faccio, Antonella Faggiani e dal laboratorio di Urbanistica del Prof. Stefano Munarin.

Collage pp. 7 Marianne Sin-Pfältzer Elina Brotherus Raf Simons


MARTIRANO LOMBARDO Martirano Lombardo, Calabria

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8

Analisi morfologica centro di prima fondazione

1906

1950

Oggi

Sopraelevazione di un piano

Corpi laterali

Balconi e ballatoi

Svuotamento basamentale

Corpi con affaccio strada inferiore

Corpi con affaccio strada superiore

Corpi su fronte principale

Corpi indipendenti nel retro

Attraverso l’analisi dei disegni di progetto, della cartografia storica e delle immagini satellitari è stato possibile ricostruire le principali fasi evolutive della cellula base del borgo distinte in: stato di progetto con casa isolata che poggia su terrazzamento artificiale rivolta verso le scalinate di accesso; prima progetto di “ammodernamento” degli anni ‘50 costituito, come era d’uso all’epoca, da una nuova copertura che poggia su una gabbia di cemento armato addossata alla muratura storica; infine gli interventi di appropriazione spaziale che esplodono negli anni ‘90 caratterizzando il volto attuale del borgo e risultando in un’alterazione sostanziale dei rapporti urbani e della risposta sismica degli edifici. Le trasformazioni volumetriche sono state catalogate in 8 casi tipici che si distinguono per il modo in cui si inseriscono all’interno del lotto e per il rapporto che instaurano con l’edificio.


Martirano Lombardo

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Analisi strutturale e scenari di vulnerabilità

Collage pp. 11 Cristian Chironi Le Corbusier

Le fonti scritte e grafiche hanno permesso di ricostruire, in assenza di un rilievo diretto dei manufatti, lo stato della struttura intelaiata originale ed il rapporto con gli interventi di innovazione effettuati negli anni ‘50. Infine è stato effettuato uno studio speditivo sulla vulnerabilità delle case tipo in presenza dei nuovi corpi di fabbrica precedentemente analizzati, mettendo in evidenza alcuni dei meccanismi più probabili nell’eventualità di azioni sismiche sottoforma di modelli predittivi. Le ipotesi riguardano principalmente gli irrigidimenti causati dai nuovi corpi di fabbrica che, saturando i vuoti tra le case tipo, non ne garantiscono più la libera oscillazione.


Martirano Lombardo

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12

Metodi e strategia Tipo 2b

Obbiettivi Conservazione impianto originario case tipo Combattere spopolamento Aumentare attrattivitĂ turistica

Tipo 1 a

Tipo 1b Limiti Rispettare le diverse fasi costruttive Risolvere vulnerabilitĂ sismica Rispondere ai bisogni degli abitanti

Tipo 2a

Azioni progettuali Pp 12 Thomas Strut Nigel Henderson Collage pp. 13 Joakim Sederholm Guerriero A, Riace

Azioni immateriali di divulgazione e sensibilizzazione della popolazione Elaborazione di diversi livelli di intervento da combinare in base alle necessitĂ e allo stato di fatto degli aggregati


Martirano Lombardo

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Nuovi scenari di trasformazione

Piano terra

Piano primo

+488,39 +484,53 +480,58 +471,1


Interventi

1

Consolidamento copertura

Per rispondere alle ipotesi di ribaltamento dei timpani e di slittamento delle travi dell’orditura principale, è stato proporto un intervento composto da angolari e piastre di collegamento dell’orditura principale ai timpani, dei timpani al telaio in calcestruzzo e del telaio alla muratura. Inoltre per controventare sono previste croci di sant’andrea in cavi d’acciaio.

Sistema di risalita Tipo 1

3

Ripensato un sistema di risalita più confortevole e che non gravi sulla muratura, costituito da pannelli xlam da 6cm su cui si incastrano tre travi rampanti in compensato multistrato da 2,5cm.

2

3

Cerchiatura aperture

Dopo un’operazione di cuci e scuci per l’apertura, quattro pannelli di xlam da 6cm saranno tra di loro connessi tramite 4 piastre angolari e poi ammorsati alla muratura tramite due piastre superiori.

Le nuove pareti sono realizzate con un telaio in legno rivestito da pannelli di compensato. Il telaio sarà ancorato tramite chiodatura e un nastro metallico che sostituisce la colla e garantisce un’ottima aderenza e stabilità.

2

Ampliamento

5

Un telaio in xlam con pilatri da 15x15cm, declinato nella forma di casa sul retro e casa sul fianco a uno o due piani, permette di non gravare sulla muratura baraccata e potenzialmente rinnovare l’apprezzamento verso il legno.

Partizioni

Chiusura

Il trattamento di aperture da chiudere sarà legato a delle indagini più approfondite per accertarsi dell’assenza di architravi che possano indebolire ulteriormente la muratura per l’eccessiva rigidità.

Martirano Lombardo

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Sezione costruttiva progetto di ampliamento

1

5

3

+480,5


+488,68

+486,7

+484 +483,7

+480,8

Martirano Lombardo

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W orkshop “Le Corbusier a Podensac. Analisi, reastauro e nuove funzioni” Università: Anno: Professori: Tutor: Collaboratori: Programma: Tipo:

IUAV + Fondation Le Corbusier 2018 Bénédicte Gandini e Paolo Faccio Paola Scaramuzza Enrica Daniele e Francesca Fornasiero Nuove funzioni del parco e della torre piezometrica di Le Corbusier Progetto di una struttura temporanea Il Workshop “Le Corbusier a Podensac. Analisi, restauro e nuove funzioni” è stato l’occasione per ripensare e dare nuovo valore a quello che viene considerato il primo progetto fuori dalla Svizzera del maestro del modernismo. Il progetto è una struttura temporanea ispirata dalle foto storiche dell’originaria impalcatura della torre: una possibilità di offire al visitatore una percezione nuova del sito (dall’esterno verso l’interno) ed inusuale (in contemporanea con eventuali lavori di restauro). La volontà originale del progettista di realizzare una torre pizometrica che non si limiti al suo soddisfacimento funzionale, con il belvedere dell’ultimo piano, viene rievocata con un belvedere che si articola su un anello ottogonale dando la possibilità anche di superare completamente in altezza la torre. La percezione della preesistenza evolve e varia con la risalita grazie ad avvicinamenti ed allontanamenti.

Collage pp. 19 Fondation Le Corbusier


CHATEAU D’EAU

Podensac, Nouvelle-Aquitaine, France

19


20

Planimetrie

+23,8m

+14m

+5,6m

0,00m


Sezione prospettica trasversale

Chateau d’Eau

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L aboratorio integrato di Progettazione 2 Università: Anno: Professori: Collaboratori: Programma: Tipo:

Università degli Studi di Cagliari 2015 Marco Lecis e Emanuele Mura Camilla Cardia, Cinzia della Croce e Massimiliano Gallus Aula civica + Accesso scavi archeologici Nuova costruzione in un vuoto urbano Un progetto, dai tratti brutalisti, della mia prima formazione Universitaria sul tema dei vuoti urbani, ferite lasciate nella centro storico di Cagliari dai pesanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo era quello di realizzare un’aula civica e un nuovo ingresso per gli scavi romani sotterranei della Chiesa di Sant’Eulalia, senza però definire ogni spazio univocamente, in modo che i cittadini potessero usare in maniera organica i suoi livelli, come ci si appropria del resto della città. Visto il denso tessuto urbano l’aula è stata elevata a 12m di altezza per creare una piazza sottostante, ed è stata poi collegata da un ponte ad un blocco funzionale alla cui base si diparte anche il nuovo accesso agli scavi. L’aula è pura nella sua pianta e presenta in facciata un sistema di pannelli roto-traslanti che permettono di filtrare o meno la luce, realizzando una sorta di piazza coperta. Il sistema di setti in calcestruzzo armato che compongono questo edificio prevede sfalsamenti studiati per creare i percorsi di accesso e risalita, una scenografia urbana per la piazza e per far coincidere il più possibile il centro delle rigidezze con il baricentro del complesso.


CITTÀ TRAMA DI CULTURE

Quartiere Marina, Cagliari, Sardegna

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Inquadramento planivolumetrico ed esploso


Planimetrie e vista prospettica

+13,5

0,00

+0,5

+0,75

CittĂ trama di culture

25


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Sezione costruttiva

+20

+13,5

+1,5


+20

+18

+13,5

+9,75

+6,75

+3,75

+0,75

+1,1

+0,75

CittĂ trama di culture

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C onsolidamento degli Edifici Università: Anno: Professori: Collaboratori: Programma: Tipo:

IUAV 2017 Sara di Resta Giulia Santin Analisi e descrizione delle caratteristiche costruttive, delle fasi evolutive e dei meccanismi di dissesto di un edificio storico per giungere ad un progetto di consolidamento parziale Progetto di Consolidamento Un progetto di consolidamento fondato su una ricerca storiografica delle fasi evolutive del complesso ideato da Girolamo Costantini che fu poi affiancato dall’architetto Negrin a partire dal 1870. Le ipotesi di intervento sviluppate si sono concentrate sui paramenti aggettanti esterni, nonchè sul primo piano voltato per il quale è stato ipotizzata un’operazione di de-restauro attraverso la rimozione di pesanti interventi pregressi. L’obiettivo è stato quello di recuperare la spazialità di questo piccolo oggetto architettonico in vista di futuri progetti di riuso, tenendo a mente i concetti di compatibilità materica e di minimo intervento.


LA LIMONAIA DI VILLA COSTANTINI MOROSINI PAPADOPOLI

Quartiere di Ceneda, Vittorio Veneto, Veneto

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Rilievo geometrico e fotogrammetrico

Dalle analisi storiche, il rilievo geometrico e fotogrammetrico, l’analisi dei materiali e delle techiche costruttive, è stato possibile fare delle ipotesi sulla stratigrafia degli elementi originari della limonaia, nonchè degli invasivi interventi di irrigidimento, effettuati tra gli anni ‘80 e ‘90, che hanno trasformato considerevolmente la limonaia. Gli interventi consistono in intonaco armato con spessori di 10-15cm e iniezioni a pressione di cemento nei muri di contenimento.

RILIEVO GEOMETRICO E ANALISI MACROSTRATIG +4,92

II

1852-1869 1869-1917 1917-1988 1988-2000 2000-oggi B’

B’

A

A A’

A’

B

B

0,00

Pianta piano terra scala 1:200

sezione A-A’ scala 1:100

Pianta primo piano scala 1:200

+1,76


Analisi delle tecniche costruttive e del degrado Muratura listata in pietra sedimentaria con corsi di ripianamento in mattoni non regolari. La muratura M1B ha subito un intervento con cemento spruzzato e rete elettrosaldata.

2A

5

4A

1A

4B

2B

1B

2B

Muratura omogenea in pietra sedimentaria con conci irregolari, frutto di un intervento con cemento spruzzato

Muratura mista in laterizio con diatoni in pietra distribuiti disomogeneamente. La Muratura M4B ha subito un intervento con cemento spruzzato.

Muratura a un filare in mattoni forati.

La Limonaia

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Meccanismi di collasso

Sulla base dell’analisi del quadro fessurativo sviluppata sulla facciata principale della limonaia e sulle sue due ali laterali sono state fatte delle rappresentazioni grafiche ed esemplificative dei meccanismi di ribaltamento possibili, legati principalmente alla presenza di lesioni passanti o degli interventi di consolidamento particolarmente invasivi.


Analisi quadro fessurativo

La Limonaia

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Proposte di progetto di miglioramento e consolidamento

1

2

3

5

Analizzando gli interventi pregressi con intonaco armato è stato constatato un eccessivo irrigidimento delle colonne, mentre le iniezioni a pressione risultavano realizzate secondo la regola d’arte e sono state validate dall’analisi del quadro fessurativo; entrambi risultano incoerenti nella finitura a cemento spruzzato. Per entrambi i casi è stato previsto un procedimento di de-restauro attraverso rimozione meccanica (1) per martellinatura e scalpellinatura, seguita da un lavaggio (2) a spazzolatura metallica o idrosabbiatura. Rivelando lo stato di conservazione della muratura e dei gunti si potrĂ procedere: in caso di buono stato con ristilatura dei giunti (3) per le colonne ed eventuali iniezioni (4) ulteriori per il muro controterra. In caso di cattivo stato sono stati valutati interventi di repointing (5) con corda in fibra di basalto per le colonne e una rete di rinforzo strutturale in GFRP (6) per il muro controterra.

1

2

4

6 GFRP


Un’altra problematica, emersa studiando i meccanismi e il quadro fessurativo, riguardava la fragilità del sistema fondazionale e del terreno e per questi motivi sono stati previsti interventi di consolidamento fondazionali e del terreno oltre che il trattamento di alcune gravi lesioni passanti con opere localizzate di cuci e scuci come qui rappresentato. Il consolidamento del terreno sarebbe preceduto da una puntellatura dei paramenti in questione e estrazione di saggi verticali necessari per le indagini geotechiche e geofisiche del terreno oltre che la consistenza delle fondazioni. Verranno poi realizzati dei pali armati che garantiranno nuova rigidità .

La Limonaia

35


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L aboratorio integrato di Progettazione 1 Università: Anno: Professori: Programma: Tipo:

IUAV 2017 Giovanni Marras e Thomas Reynolds Masterplan per l’area Pili e studio di torri residenziali costruite in legno Nuova costruzione in un’ex area industriale Alle porte di terra ferma della città lagunare di Venezia si trova uno dei principali porti industriali d’Italia, Porto Marghera: il progetto si inserisce in decenni di rahionamenti sulla possibile bonifica di alcune sue aree per consentire un’espansione della città di Mestre sempre più a contatto con la dimensione della laguna. Tra queste l’area Pili, che ospita diverse raffinerie in via di abbandono, occupa una delle posizioni più strategiche in quanto punto di partenza del viale della libertà. L’area vive in una condizione a metà strada tra la periferia urbana di Mestre e l’isola lagunare e per questo motivo il masterplan è stato pensato come una fascia abitata autosufficiente che si relaziona ad alcune preesistenze industriali lasciando lo spazio ad eventuali espansioni future. I volumi si alternano, si stirano e si accorciano creando degli spazi semi-privati che ricordano i campi veneziani; al piano terra, trasparenti, sono ospitate le funzioni pubbliche e, come delle palafitte, i piani superiori, opachi, sono occupati dalle funzioni private. Le torri sono dei veri e propri campanili sociali, ospitando al piano terra funzioni pubbliche sempre diverse come un’area co-working e una grante terrazza panoramica al decimo piano, insieme a ristoranti e appartamenti-atelier per artisti. La tecnica costruttiva è sempre quella del telaio xlam con un core in calcestruzzo posizionato asimmetricamente rispetto alla pianta quadrata ed articolato in modo da ospitare contemporaneamente i sistemi di risaliti pubblici e privati. La distrubuzione interna è elementare e sfrutta la presenza omogeneamente distribuita del sistema strutturale per articolare lo spazio interno.

Collage pp 37 Canaletto Roni Horn Giorgio De Chirico William Turner


UNA TORRE A MARGHERA Marghera, Venezia, Veneto

37


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Masterplan


Planimetrie

Livello 0

Livello 1

Livello 2,5,6,9

Livello 3,4,7,8

+0,5

Livello 10

Livello 12,13

Una torre a Marghera

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Esploso assonometrico e dettaglio architettonico


Sezione prospettica

Una torre a Marghera

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Una torre a Marghera

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F otografia per l’Architettura Università: Anno: Professori: Programma: Tipo:

Univestità degli studi di Cagliari 2016 Arch. Giaime Meloni Restituire la propria riflessione sui luoghi e sugli ambienti che fanno parte del quotidiano Fotografia Fotografia Una produzione ossessiva di fotografie della città, sotto il tema della catalogazione. Come percepisce la città un architetto? Con questo quesito ho iniziato un percorso di rappresentazione dei luoghi della mia quotidianità, che conosco alla perfezione, astraendoli fino a rassomigliare la drammacità delle scenografie teatrali. Sfruttando la luce e la composizione fotografica ho cercato quindi di realizzare delle immagini che potessero mettere in discussione la realtà di questi scorci urbani.

Foto personali Anno:

2016 - oggi


L’ESPERIENZA FOTOGRAFICA DELL’ARCHITETTURA Cagliari, Venezia, Stoccolma, Oslo

45


46

Serie n.1


Serie n.2

L’Esperienza fotografica dell’Architettura

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48

Venezia 2016


Foto personali

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50

Stoccolma e Oslo 2017


Foto personali

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52

Venezia 2018


Foto personali

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GRAZIE


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