Sintesi risultati turismo provincia

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PRESENTAZIONE DELLA PUBBLICAZIONE

TURISMO NELLA PROVINCIA DI LECCE: PROSPETTIVE ED OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO Lecce, 20 dicembre 2016

a cura del Gruppo di lavoro permanente in materia statistica presso la Prefettura di Lecce


La pubblicazione descrive la recente evoluzione del settore turistico nella provincia di Lecce e nasce con l’intento di offrire ad Istituzioni, operatori economici e cittadini una visione complessiva del fenomeno e degli spunti di riflessione sulle sue opportunità di sviluppo. Nella prima parte si analizza in maniera dettagliata la domanda e l’offerta turistica del territorio, dal 2009 al 2015. Successivamente, si esamina la struttura e l’evoluzione del sistema imprenditoriale legato al turismo e si approfondisce il suo impatto sul mercato del lavoro locale. Le caratteristiche e le prospettive di sviluppo del Distretto turistico del Salento sono illustrate, infine, nel capitolo conclusivo. L’analisi offre, altresì, un confronto del quadro locale, a livello provinciale e comunale, con quello regionale e nazionale. Il volume nasce su iniziativa del Gruppo di lavoro permanente in materia statistica coordinato dalla Prefettura di Lecce, che mette in rete le competenze degli Uffici di statistica della Prefettura, della Provincia, del Comune di Lecce e della Camera di commercio, con il supporto scientifico dell’Istat – Sede territoriale per la Puglia. Per la realizzazione del volume il Gruppo di Lavoro ha elaborato dati provenienti da molteplici fonti: Istat (Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi e Consistenza delle strutture ricettive), Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecce, INPS - Osservatorio sul lavoro dipendente, Centri per l’impiego della Provincia di Lecce. Il progetto si è consolidato anche a seguito della recente istituzione del Distretto turistico del Salento (D.M. MIBACT 8 marzo 2016, n. 130), nato con lo scopo di valorizzare e sostenere il sistema turistico salentino, migliorarne l’organizzazione e l’offerta di servizi, semplificare i rapporti con le pubbliche amministrazioni, tanto che lo stesso Distretto costituisce zona a burocrazia zero. Il progetto è stato diretto dal Viceprefetto aggiunto dott.ssa Emanuela Pellegrino – Prefettura di Lecce, con il coordinamento scientifico della dott.ssa Monica Carbonara – Ricercatrice Istat, e la partecipazione dei Funzionari Statistici: dott.ssa Grazia Brunetta - Provincia di Lecce, dott.ssa Eugenia Catanese - Comune di Lecce e Dott.ssa Antonella Pulimeno - Camera di Commercio.

Il volume sarà disponibile sulle pagine web del SISTAN e degli enti: Prefettura

www.prefettura.it/lecce

Provincia

www3.provincia.le.it/statistica/pubblicazioni.html

Città di Lecce

www.comune.lecce.it/settori/servizi-demografici-e-statistici/servizio-statistico

Camera di Commercio

www.le.camcom.gov.it/P42A0C161S69/Studi-e-pubblicazioni.htm


SINTESI DEI PRINCIPALI RISULTATI I flussi turistici Il 2015 ha segnato un nuovo ritorno alla crescita dei flussi turistici provinciali che, contando 915 mila arrivi e 4,3 milioni di presenze, sono aumentati, rispetto al 2014, del +6,0 per cento nel numero di turisti e del +1,3 per cento in termini di pernottamenti. Nel biennio precedente (2013 e 2014), invece, il trend di continua e consistente crescita che dall’inizio del millennio fino al 2012 aveva portato al raddoppio dei flussi turistici, ha manifestato una battuta d’arresto, dovuta soprattutto al minor numero di visitatori italiani. Diversamente, il numero di turisti stranieri non ha mai mostrato rallentamenti nella crescita. Basti pensare che nel 2015 gli stranieri che hanno scelto di visitare la provincia sono aumentati, rispetto al 2009, del +84,0 per cento. Il loro peso sul complesso dei visitatori, tuttavia, è ancora ridotto e pari a meno di un quinto del totale. I flussi turistici della provincia si caratterizzano per essere estremamente concentrati in un numero esiguo di comuni, oltre che in un ristretto periodo dell’anno. Nel 2015 i comuni di Lecce, Otranto, Gallipoli e Ugento hanno convogliato, da soli, il 62,4 per cento degli arrivi ed il 59,1 per cento delle presenze. Il capoluogo di provincia è la principale area di approdo con oltre 234 mila arrivi (25,6 per cento del totale), mentre il comune di Ugento registra la percentuale più alta di pernottamenti (18,7 per cento). I 72 comuni non litoranei della provincia hanno visto arrivare solo il 9,5 per cento dei turisti complessivi. Negli ultimi anni, inoltre, le aree dell’entroterra sono andate incontro ad una consistente riduzione dei flussi. Al contrario, il capoluogo ed i comuni litoranei hanno registrato gli incrementi maggiori. La stagionalità dei flussi è per la provincia decisamente marcata, più che nel resto di Puglia e Italia. Basti pensare che nel 2015 le presenze registrate ad agosto sono quasi 50 volte superiori a quelle registrate nel mese di minore afflusso, gennaio. I turisti, inoltre, permangono in media per periodi sempre più brevi, 5,1 giorni nel 2009 e 4,7 nel 2015, tuttavia la permanenza media nella provincia è superiore a quella pugliese e italiana. La ricettività del territorio Dal 2009 registrati, +24,3 per aumentati

al 2015 l’industria dell’ospitalità ha mostrato tassi di crescita superiori a quelli nello stesso periodo, dai flussi turistici. Gli esercizi ricettivi sono cresciuti del cento, risultando nel 2015 pari a 2.040 unità. I posti letto messi a disposizione sono del +20,6 per cento raggiungendo le 87.748 unità.

La capacità ricettiva complessiva si distribuisce per il 35,7 per cento dei posti letto negli esercizi alberghieri e per il 64,3 per cento negli extra-alberghieri. Tra gli alberghi prevale soprattutto l’offerta delle strutture di livello medio-alto (tre e quattro stelle) che concentrano il 96,0 per cento dei posti letto della categoria, mentre i posti disponibili in strutture lusso ed extra-lusso sono solo l’1,4 per cento del totale. Tra gli esercizi extra-alberghieri oltre metà dei posti letto è offerto da campeggi, anch’essi prevalentemente di livello medio-alto. I bed & breakfast della provincia, pure numerosissimi (1.161 strutture) offrono nel complesso solo il 16,3 per cento dei posti letto extra-alberghieri. Gli agriturismi offrono il 9,7 per cento dei posti letto extra-alberghieri e risultano la tipologia che dal 2009 al 2015 ha mostrato il maggiore tasso di crescita, avendo raddoppiato in sei anni il numero delle strutture e incrementato i posti letto del +60,4 per cento. Lecce è il comune della provincia con il maggior numero di esercizi ricettivi, contando 287 strutture tra cui 226 bed & breakfast. Il primato per il numero di posti letto, invece, spetta ad


Otranto con 16.220 unità. Otranto è anche il comune che, rispetto al 2009, ha registrato la maggiore crescita in termini di capacità ricettiva, con quasi 5 mila posti letto in più. Le imprese della filiera turistica Prendendo in considerazione non solo le strutture ricettive, ma anche le altre attività legate, direttamente o indirettamente all’industria turistica (ristorazione e intrattenimento di vario genere), alla data del 30 settembre 2016 si contano 6.254 imprese registrate, rappresentanti il 9 per cento del tessuto imprenditoriale salentino. Rispetto al 2009 esse sono cresciute, nel complesso, del +30 per cento. In particolare gli stabilimenti balneari sono aumentati di oltre il 51 per cento, passando da 91 nel 2009 a 138 imprese nel 2016. Sono aumentati sia i ristoranti con somministrazione cresciuti del 16 per cento passando da 1.416 a 1.641 attività, sia i ristoranti senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, cresciuti in misura ancora maggiore (53,4 per cento) passando da 371 nel 2009 ai 569 nel 2016. Le attività dello street food, il cibo da strada, registrano una vera e propria impennata (+224,4 per cento) passando da 41 attività a 133. Considerando i principali centri turistici della provincia, le imprese connesse con l’attività turistica sono cresciute soprattutto nel comune di Porto Cesareo, che nell’arco temporale considerato ha registrato un vero e proprio exploit con un incremento del 54,5 per cento. Anche Ugento ha registrato una crescita notevole (+38,7 per cento), mentre nel comune di Otranto l’incremento è stato più contenuto (+18,8 per cento). I lavoratori dipendenti Nel 2015 i servizi di alloggio e ristorazione della provincia di Lecce si sono avvalsi, nel complesso, della collaborazione di 20.387 lavoratori dipendenti, per un totale di 2.566 mila giornate retribuite. Ciascun lavoratore ha visto corrisposti in media 126 giorni di retribuzione, un numero relativamente basso se confrontato con la media pugliese e italiana, caratterizzandosi, la realtà locale, per la concentrazione delle attività legate al turismo in periodi dell’anno relativamente brevi. Per effetto della elevata stagionalità, il peso della componente legata alle strutture di alloggio e ristorazione, sul complesso dell’occupazione dipendente (esclusa agricoltura), varia sensibilmente nell’arco dell’anno, raggiungendo il valore massimo nel mese di agosto (16,3 per cento dei dipendenti), il valore minimo nel mese di febbraio (7,6 per cento) e risultando, in media d’anno, pari all’11,0 per cento. Dal 2010 al 2015 si è registrato un incremento del +12,7 per cento nel numero di dipendenti e del +17,3 per cento nelle giornate retribuite, in controtendenza con la sostanziale stabilità osservata per le attività non turistiche. Le variazioni positive riscontrate localmente, inoltre, risultano più accentuate di quelle registrate nello stesso periodo a livello regionale e nazionale. I servizi di alloggio e ristorazione della provincia si caratterizzano per la prevalenza di lavoro femminile. Nel 2015, infatti, il 51,7 per cento dei dipendenti del settore è donna. La partecipazione femminile risulta decisamente più elevata se confrontata con le restanti attività economiche della provincia, dove le donne costituiscono il 41,1 per cento dei dipendenti. Le attività turistiche della provincia, inoltre, contano su una forza lavoro sostanzialmente giovane. Il 41,2 per cento dei dipendenti del comparto ha meno di 30 anni ed il 65,6 meno di 40 anni. Nel 2015, infatti, considerando tutti i giovani fino a 29 anni di età che hanno sottoscritto un contratto di lavoro dipendente, si osserva che il 28,1 per cento di essi ha lavorato nel comparto turistico. La rilevanza del settore si riduce notevolmente per le classi di età più anziane.


I giovani e le donne, che, come si è visto, rappresentano le quote più consistenti di lavoratori in ambito turistico, sono anche le fasce di dipendenti con un numero medio di giornate retribuite per lavoratore più basso. La qualifica prevalente è quella di operaio (91,2 per cento dei dipendenti), mentre risulta esiguo il numero di impiegati (5,6 per cento) e di apprendisti (3,0 per cento). Quadri e dirigenti costituiscono un residuo 0,1 per cento. Le forme contrattuali a termine prevalgono rispetto ai rapporti più stabili. Nel 2015, infatti, esse hanno interessato, nel complesso, il 57,1 per cento dei dipendenti. In particolare il 39,8 per cento dei lavoratori ha stipulato un contratto a tempo determinato ed il 17,3 per cento un contratto a termine di tipo stagionale. I lavoratori con contratto a tempo indeterminato hanno rappresentato, invece, una quota inferiore, pari al 42,8 per cento dei dipendenti complessivi. Per contro, la maggior parte delle giornate di lavoro è stata retribuita nell’ambito di contratti a tempo indeterminato (61,3 per cento dei giorni totali), essendo tale tipologia caratterizzata da periodi lavorativi mediamente più lunghi. I lavoratori stagionali, sono la componente occupazionale cresciuta maggiormente dal 2010 al 2015, avendo triplicato il numero di lavoratori interessati e l’ammontare di giornate retribuite. Il Distretto turistico del Salento L’art. 3, comma 4, del decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, ha previsto la possibilità, con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di istituire i “Distretti turistici” nelle aree a vocazione turistica, con l’obiettivo di riqualificare e rilanciare il sistema turistico, accrescere lo sviluppo economico e l’efficienza del territorio, migliorare l’organizzazione e l’offerta dei servizi, assicurare alle imprese agevolazioni di natura amministrativa, fiscale e finanziaria nonché maggiori opportunità di investimento, di accesso al credito e di semplificazione nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. I Distretti in questione costituiscono “zone a burocrazia zero”, con conseguente applicazione a tutte le aree e gli immobili ricadenti nel loro ambito delle speciali misure di semplificazione e di agevolazione connesse al regime delle zone a burocrazia zero, con vantaggi per imprese e cittadini in termini di maggiori garanzie di semplificazione degli adempimenti burocratici. Il successo del Distretto dipende molto dalla capacità delle imprese del territorio di integrarsi e “fare sistema”. In tale ottica, la normativa sui Distretti turistici ha richiesto espressamente la “costituzione in rete” delle imprese ricadenti nell’ambito del Distretto, quale condizione necessaria per usufruire delle importanti agevolazioni amministrative, finanziarie, per la ricerca e lo sviluppo. L’8 marzo 2016, con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, è stato istituito il Distretto turistico del Salento al quale hanno scelto di aderire, con la sottoscrizione di un apposito Protocollo d’intesa, tutti i 97 Comuni della provincia oltre a soggetti pubblici e privati che operano nel settore. Promotrice del progetto è stata la Prefettura di Lecce che, con il coinvolgimento della Regione Puglia e delle competenti Istituzioni locali, ha illustrato al territorio i benefici conseguenti all’istituzione del Distretto. Al fine di garantire concreta operatività al citato Distretto turistico e armonizzare le iniziative e le procedure amministrative all’interno dello stesso, è prevista la sottoscrizione di un Accordo di programma, nel quale vengono, tra l’altro, contemplati un Protocollo di garanzia della legalità nelle attività produttive e un Protocollo volto all’istituzione della Consulta provinciale per l’attuazione della zona a burocrazia zero e della semplificazione. Saranno, inoltre, attivati tavoli tecnici tematici per esaminare le questioni concernenti: accesso al credito e agevolazioni finanziarie, semplificazione e attuazione della zona a burocrazia zero, contratti di rete e progetti pilota.


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