Claire Falkenstein

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Claire Falkenstein VENEZIA HA DETTATO COSÌ UNDICI SERIGRAFIE EDIZIONI PLURIMA - PORTOGRUARO

Galleria Schubert



Claire Falkenstein VENEZIA HA DETTATO COSÌ UNDICI SERIGRAFIE EDIZIONI PLURIMA - PORTOGRUARO

Galleria

Schubert 2020



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Le opere


Claire Falkenstein nasce a Coos Bay, nell’Oregon (USA) il 22 luglio 1908. Studia arte all’Università della California a Berkeley, dove frequenta anche corsi di filosofia e antropologia. Prima di laurearsi nel 1930 tiene la sua prima personale alla East-West Gallery di San Francisco. Negli anni trenta, mentre insegna per mantenersi, si dedica alla scultura realizzando opere in ceramica che sono tra i primi esempi di scultura non oggettiva negli Stati Uniti. Alla prima metà degli anni trenta risale la serie di sculture in legno denominate Exploded Volumes, composte di parti mobili che possono essere disposte in nuove combinazioni dall'osservatore. Nel 1948 comincia a insegnare alla California School of Fine Arts, dove conosce Clyfford Still, Richard Diebenkorn e altri espressionisti astratti. Trasferitasi a Parigi nel 1950, vi incontra Jean (Hans) Arp e Alberto Giacometti e si unisce a un gruppo di artisti americani, tra i quali Sam Francis e Paul Jenkins, le cui idee e opere sono promosse dall’intellettuale e critico d’arte Michel Tapié. Con loro discute delle relazioni tra la nuova arte informale e le teorie fisico-matematiche di Einstein, sviluppando una forma di espressione artistica chiamata Topology e basata sulla relazione tra la materia e lo spazio. Dalle prime sculture, realizzate saldando materiale di recupero, Falkenstein arriva, verso la metà degli anni cinquanta, alle ariose strutture in metallo costruite in forme e dimensioni sempre maggiori. Nel 1954 la Galleria Montenapoleone di Milano organizza un’importante personale dell'opera di Falkenstein, che quattro anni più tardi è invitata a realizzare il para16



petto della scala della Galleria Spazio di Roma, sperimentando l’inserimento di pezzi di vetro colorato in una struttura reticolare di metallo saldato. Con una tecnica simile, nel 1961 realizza anche i cancelli d’ingresso del palazzo-museo di Peggy Guggenheim, nei quali ripete un medesimo modulo in tutte le direzioni, dando forma a una struttura che sembra continuare all’infinito. Nel 1962 ritorna negli Stati Uniti a Venice, in California, e da allora numerose commissioni pubbliche, come la fontana per il San Diego Art Museum o le vetrate per la St. Basil’s Cathedral di Los Angeles. L’artista, che negli ultimi anni era tornata a dipingere, muore il 23 ottobre 1997

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