Boetti, Ontani, Salvo: tre artisti stilisticamente molto diversi fra loro, che tuttavia rivelano importanti tratti comuni.
Seppur portatori di un’estetica estremamente differenziata e caratteristica - a Boetti i quadrati, ad Ontani i tableaux vivants, a Salvo le lapidi - tutti e tre giocano con due elementi chiave: l’immagine e la parola. Immagine che gioca con (e sulla) parola. La frattura, l’attimo di straniamento che provoca quella scintilla che è poi il cuore e il senso dell’opera, avviene sul piano del significato, per contrapposizione di altri due piani di realtà differenti - immagine e parola.