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Paolo Poli
di Brabante musiche di Erik Satie testo di Lord Cheminot traduzione e adattamento di Ornella Volta ombre di Corallina De Maria
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Atto primo La Folla: Noi siamo quel coro compatto che si mette sempre al primo atto per dare all’occhio la sua parte, sì, l’occhio vuol la sua parte! Anche se in cartone noi siam in coro tutti noi cantiam la storia della nostra buona ma soprattutto bella regina.
Narratore: Sifredo, il giovin duca di Brabante, ha in Genoveffa una sposa amante. Con dolcezza della giovane moglie ogni notte il bel fiore egli coglie. Ma Golo, il suo faccendiere, desideroso d’amore e potere, trovare vuole al più presto un infame e vile pretesto per prendere ad ogni costo al Duca il prezioso suo posto e per Genoveffa l’amore gli fa battere denti e cuore.
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È così che sul più bello Golo tende il suo tranello: spinge il Duca ad andare a caccia ignaro di quel che minaccia. Persuaso che senza pena porterà una cerva per cena, Sifredo si avventura nel bosco seguendo il piano assai losco di Golo che ha confuso le piste, ahimè Sifredo, assai triste, perde di casa la strada e si inoltra in estranea contrada.
Sicuro che il Duca non torna, Golo l’attenzione storna dell’ingenua Duchessa mandandola a sentire la messa. Poi conclude la lugubre beffa annunciando a Genoveffa che il suo amato Duca è caduto in una buca: «Di sorprese la caccia è piena» le dice «frena dunque la tua pena: in una buca profonda caduto tuo marito purtroppo è perduto!
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