Marilena Menicucci
Senza punto Poesie 2000-2016
L’anima ripete un verso, lo contiene e il ritmo della vita m’appartiene Sono nelle note vellutate: l’unica cometa che vedo il solo vestito che voglio semplice ritornello quotidiano Come sperare Per sempre
Capricci
Marilena Menicucci
Senza punto Poesie 2000-2016
Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore. Daniele, 3, 24
Raggio di sole
Raggio di sole è la poesia nella ferita dell’anima Scopre la sorgente del dolore Riduce la morte in miele Incorona d’oro l’innocente Racconta la storia con l’inchiostro della verità Batte i piedi nel cuore fermo E il corpo danza musiche dell’universo Canta le parole del desiderio sognate la notte mute di giorno Maschera il buio della solitudine con la luce Nell’apparenza nell’attimo. Per sempre
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Mi riconosco foglia
Mi riconosco foglia la più piccola dell’azalea la lunga della clivia la palmata della vite l’argentea dell’ulivo la dentata dell’olmo l’esile del gelsomino la tondeggiante dell’ampelopsis Sono tante diverse mutevoli alla loro natura ubbidienti Milioni di voci in dialogo col silenzio Quaggiù stelle vegetali Sollievo dei sensi Immagine della tenerezza del creatore e della creatura
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Tace il mare
Tace il mare al primo sole: gode dell’odore di basilico mentre sfioro con le mani le cime Tace il minuscolo uccello Emerge dalle canne e canta solo all’alba e al tramonto Tace la bimba sul balcone assonnata seduta sognante accanto alla mamma tondeggiante Tace Alfio, cane di razza mista E col naso apre sul basilico una pista
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È più forte il verde
È più forte il verde del campo di grano al limitare del bosco umbro di Montali Un’onda sicura di steli morbidi sodi come corpi infantili consola i vecchi rami spogli stanchi senza neve soli È il primo giorno di primavera Le gemme pulsano dentro l’invisibile Antichi alberi solitari in mezzo alle zolle ostentano fronde fiorite come gli anziani la canizie: soffrono già l’addio dei petali e manca nell’apparenza lo sperare i frutti Commuove il sorriso dei cespugli di biancospino ostinati a fiorire su fossi abbandonati corona su un corpo di spini dono della natura ai figli sgraziati E io a Roma?
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Indice Primavera Raggio di sole Mi riconosco foglia Tace il mare È più forte il verde Il terrazzo è più bello Sono il sogno Piangere Quando la paura L’infinito sfiora la mente Ramo spoglio Per fortuna il profumo Nel vento trovo il suono Ho incontrato un volto Ho visto la neve rosa Schiacci il fango Noi balliamo la vita Nelle lacrime Promessa d’amore Per festeggiare la tua nascita Alla luna si parla d’amore Questa notte bianca e rosa Le rondini annunciano Il dialogo tra terra e mare Fossi vecchia come il mare Il verso dei papaveri Isola di Sant’Andrea-Rovinj Da una finestra I petali di cicoria Clivia coetanea Sei qui a modo tuo
7 9 10 11 12 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 26 27 28 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 42
Estate
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Somiglia al Paradiso Abbiamo il tempo di un ballo Ecco il sole Il sole ha vinto Stamattina il mare Il sole non s’impone Come è perfetta la natura Il continuo sciacquio Una luna pienissima Improvvisa memoria Il sole al tramonto Grotta sospesa Quanto ti costa Basta un seme di cielo Canto il primo raggio Continua il dialogo Grazie Bayahiba Ho risposto all’invito Come si fa a non amare Cambia la mano Faraglioni di notte Amica mia Sei un canto pieno La grata di Edith Solo i gabbiani sanno La paura Gigli bianchi Il profumo fresco di dalia Calmo il mare Infinite inafferrabili Natura estiva Vivi la vacanza In dialogo con il silenzio
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Autunno
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Le foglie cambiano colore Tuona a Camogli il mare Gocce di pioggia Un segno colorato Nella pioggia la tua voce Helsinki Come da bimba La gemma di gelsomino Inatteso un sorriso Marina Tana del sole Non è scontato Tallinn Le mie marmellate Il tempo dell’odio Il cielo libera I’ t’vurria fa gl’auguri Occorre nascere nel tempo Un dentista in Paradiso Ragazzo
93 94 95 96 97 98 101 102 103 104 105 106 107 108 110 112 114 117 118 120
Inverno
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L’inverno a Cuba Cucino, non spiego Sono nati petali bianchi I ceppi raccontano Nudi i rami La mia casa d’inverno Al mio paese Un trillo tra le bacche La pioggia benedetta Rosso l’addio Se a mezzogiorno è notte
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Ascolto un canto Basta guardare i platani Amore Spinaio roveto pruneto Incanto di un’ora Come le più piccole stelle Ho chiesto Appesa alle pareti La nebbia I fiori di Mammola La zia Cecilia Sei Sei tu colui che deve venire…? Scende la neve Mangio semi Nasci tra noi Ma première soirée d’hiver L’albero fulminato
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Fioretti a Maria (in ospedale)
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Nota dell’autrice
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Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Print on Web a Isola del Liri (Fr) nel mese di ottobre 2016
Marilena Menicucci è nata e ha studiato a Perugia, dove è stata allieva di Aldo Capitini. Trasferitasi a Padova e poi a Roma, ha abbandonato l’iniziale attività di insegnante per dedicarsi esclusivamente al giornalismo e alla scrittura. Suoi articoli sono usciti sul “Corriere della Sera”, “Il Messaggero”, “Paese Sera”. Ha scritto poesie, saggi e raccolte di testimonianze, con una particolare attenzione all’universo femminile. Tra i suoi libri: Kalè Kalè. Storia di un’adozione (2002), Il rosario delle nonne (2003), La maestra e lo scolaro (2007), usciti con Editori Riuniti. Con Gallucci ha pubblicato il manuale di stile Presi per i capelli e la raccolta di racconti La domenica delle donne (in versione ePub).