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COME CI SI TELEFONAVA UNA VOLTA?

Oggi si può telefonare ovunque.

La maggior parte delle persone ha un cellulare e chiamare qualcuno è un gioco da ragazzi: bastano pochi secondi, si fa scorrere il dito sullo schermo touch del proprio smartphone, si individua il numero della persona prescelta e si preme un tasto. Ma prima?

Quando i tuoi genitori avevano la tua età, telefonare era un’operazione decisamente più complicata.

Tanto per dirne una, i telefoni erano fissi, cioè attaccati con una presa al muro.

In quasi tutte le case c’era un angolino, spesso in corridoio, dove si teneva tutto l’occorrente per fare o ricevere telefonate, ovvero il telefono, una rubrica che conteneva i numeri importanti di tutta la famiglia, carta e penna per scrivere messaggi, nomi, orari degli appuntamenti: insomma, tutto ciò che poteva essere importante annotare durante una telefonata. Da quelle par- ti, a portata di mano, si teneva anche l’elenco del telefono, che poi prese il nome di “Pagine Bianche”. Si trattava di uno o più volumi che raccoglievano i numeri di telefono di tutti gli abitanti di una città e della relativa provincia, con i rispettivi indirizzi di casa. Se invece volevi telefonare a un negozio, o sapere dove si trovava, c’erano le Pagine Gialle, in cui le attività commerciali erano elencate per tipologia. Per esempio se cercavi un negozio di ferramenta dovevi andare alla lettera “F” e poi scorrere gli indirizzi indicati fino a trovarne uno vicino a casa. Prima dell’avvento di Internet, le Pagine Gialle e l’elenco del telefono erano degli strumenti utilissimi, e infatti tutti ricevevano a casa ogni anno l’edizione aggiornata.

Visto che la presa del telefono era attaccata al muro, durante le telefonate non potevi spostarti e quindi le conversazioni non erano molto private, tutti i familiari potevano ascoltare quello che dicevi. L’unica alternativa, quando possibile, era chiudere la porta della stanza con il telefono e dire a tutti di non entrare, ma in quel caso diventava subito chiaro che si trattava di una conversazione segreta!

In una stessa casa potevano esserci più apparecchi telefonici, ma la linea era una sola. Questo significava che alzando la cornetta del secondo telefono di casa potevi origliare di nascosto la conversazione che avveniva su quello principale. Non era un comportamento molto corretto ovviamente, e in più c’era un altissimo rischio di essere scoperti, perché dall’altro telefono si potevano sentire fruscii o rumori.

Visto che la linea telefonica era una sola, i numeri di telefono non erano associati a una singola persona, come avviene oggi con i cellulari. Tutti gli abitanti di una casa condividevano lo stesso numero, perciò, per esempio, quando chiamavi un amico a volte non rispondeva lui, ma la sua mamma, il suo papà, o un altro membro della famiglia.

In questo caso bisognava presentarsi con educazione, perché si stava parlando con un adulto spesso sconosciuto.

Queste brevi conversazioni potevano mette- re molto in imbarazzo, soprattutto se era la prima volta che si telefonava a casa di qualcuno!

Se la questione era urgente, si poteva chiedere un altro numero di telefono a cui raggiungere la persona che si stava cercando, oppure lasciare un messaggio e sperare che chi aveva risposto si ricordasse di riferirlo al destinatario.

All’epoca le chiamate non erano rintracciabili, cioè non potevi mai sapere di chi era il numero che ti aveva chiamato e non potevi sapere se, in tua assenza, il telefono aveva squillato a vuoto (insomma, le “chiamate perse” dei cellulari di oggi non esistevano). Per questo prendere appunti era importante! Nessuno avrebbe voluto perdersi l’invito a una festa solo perché un messaggio non era stato riferito!

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