I ribelli della musica classica. Una playlist rivoluzionaria a cura di James Rhodes

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I RIBELLI DELLA MUSICA CLASSICA UNA PLAYLIST RIVOLUZIONARIA James Rhodes disegni di Martin O’Neill



I RIBELLI DELLA MUSICA CLASSICA

SOMMARIO Introduzione 5 La mia playlist 6 Bach: il Padrino 8 Mozart: l’Uomo Magico 16 L’orchestra 24 Beethoven: la vera rockstar 26 Chopin: l’Uomo Notturno 34 La musica classica nei secoli 42 Schubert: il piccolo fungo 44 Rachmaninov: un metro e ottanta di cipiglio 52 Ravel: colpisci e semina il panico 60 Glossario della musica 68 Indice analitico 70



I RIBELLI DELLA MUSICA CLASSICA

INTRODUZIONE Musica. Chiudi gli occhi per un istante e prova a immaginare un mondo senza musica. Ti viene in mente qualcosa di più noioso, deprimente o inutile? Sarebbe come vivere in un universo in bianco e nero. La musica dà sapore e colore al mondo in cui viviamo. Ci ispira, ci unisce e può persino renderci persone migliori. Qualunque sia il genere che preferisci, affonderà in qualche modo le proprie radici nella musica classica. Perché la musica di oggi, per quanto nuova di zecca, è in realtà nata molte centinaia di anni fa. È cresciuta, lentamente ma inesorabilmente, si è adattata ed evoluta fino a diventare quella che ora senti ai concerti negli stadi o su Spotify. Sarò onesto con te: la musica classica di solito non è considerata un argomento appassionante al punto da farci su un libro. Lo so. E lo sai anche tu. La si considera perlopiù noiosa, inutile, roba che forse interessa a qualcun altro (di solito vecchio) e appassionante quanto l’algebra. Io però devo confidarti una cosa: la musica classica mi ha salvato la vita quando ero piccolo. E persino oggi, molti anni dopo, ogni volta che la ascolto mi fa sentire alla grande. La musica classica ha una cattiva reputazione che secondo me non merita. I compositori con le parrucche bianche e ricciolute, tipo Bach e Mozart, che adesso possono sembrarci molto all’antica, un tempo sono stati invece vere e proprie rockstar. Hanno cambiato la storia e ispirato milioni di persone e tuttora sono ascoltati e venerati in giro per il mondo. Quindi spero che tu possa lasciarti alle spalle i pregiudizi: anche se pensi di odiarla, concedi alla musica classica un paio d’ore del tuo tempo, poi deciderai. C’è anche da dire che ci sono TANTISSIMI compositori di musica classica, e può essere difficile capire da dove cominciare. Ecco perché ne ho scelti sette dai quali prendere le mosse. Per ciascuno di loro ho selezionato due brani da ascoltare e discutere. Ti racconterò anche qualcosa della loro vita (alcuni degli aneddoti che li riguardano sono davvero incredibili. Lo sapevi, per esempio, che Beethoven faceva pipì in un vaso da notte che teneva sotto il piano, o

che Bach aveva venti figli?) Ho scelto Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Schubert, Rachmaninov e Ravel: l’introduzione perfetta alla musica classica.

Noterai subito che fisicamente si assomigliano molto tra loro. La musica classica, ahimè, è ed è sempre stata quasi esclusivamente riservata agli uomini bianchi. Al tempo in cui vissero questi compositori, per i maschi era molto, molto più facile lavorare, e infatti era considerato scandaloso che le donne facessero carriera. Quindi, anche se c’erano talentuosissime compositrici donne, non ricevettero mai il sostegno economico né il riconoscimento popolare di cui avevano bisogno per diventare famose, né ebbero grosse opportunità per mettersi alla prova. Lo stesso vale per i compositori di colore: nonostante l’indiscussa bravura, in pochissimi riuscirono a ottenere qualcosa di simile al successo dei colleghi bianchi. Se vuoi ascoltare un po’ di bella musica che non sia quella dei “grandi classici”, prova con Chevalier de Saint-George, per esempio, famoso come le Mozart noir, il Mozart nero. Era nato a Guadalupe, sua madre era una schiava e il padre il proprietario della piantagione. Si trasferì a Parigi e qui si rivelò un abile schermidore e un virtuoso del violino. De Saint-George compose quattordici concerti per violino, sei opere e dozzine di brani per musica da camera. E fu persino insegnante di violino di Maria Antonietta! Oppure cerca online Fanny Mendelssohn, che è cresciuta all’ombra del famoso fratello Felix, il quale pubblicò addirittura alcune delle opere della sorella a nome proprio. E poi c’era Samuel Coleridge-Taylor, che crebbe a Croydon, studiò al Royal College of Music e fu sostenuto da Edward Elgar. La prima compositrice nera la cui opera sia stata eseguita da un’orchestra importante (la Chicago Symphony Orchestra la suonò nel 1933) è Florence Price. Scrisse trecento opere, molte delle quali attingono alle sue radici sudamericane. Eppure tutta la fama e il successo sono toccati ai maschi bianchi (che gran sorpresa, eh?) Il mondo

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della musica classica oggi è un po’ diverso. Ma la triste verità è che qualsiasi lista dei più importanti compositori della storia sarà piena di uomini bianchi, perché solo loro avevano i mezzi e l’opportunità di comporre e, almeno qualche volta, di ottenere un riconoscimento. Tra un altro centinaio d’anni la lista in questione sarà decisamente più inclusiva. Ma l’attesa sarà stata molto lunga, ed è una vergogna per tutti noi.

La musica classica può risultare scoraggiante, se non si conosce il significato di termini quali “sinfonia” o “studio”, quindi ho inserito nel libro tre brevi capitoli esplicativi: uno in cui si spiega la terminologia musicale (la definizione delle parole sottolineate si trova in fondo al volume, nel glossario Il linguaggio della musica), uno su come funziona un’orchestra e uno su quali sono i più importanti stili di musica classica. Alla fine della lettura, avrai gli strumenti per scoprire da solo brani ancor più incredibili. Se qualcosa non ti è chiaro, sarà senza dubbio colpa mia. Ma online si può reperire una gran mole di informazioni: internet è il posto perfetto per aiutarti a scovare più chiarimenti. Oppure, se preferisci, chiedi a un adulto di mandarmi un tweet con le tue domande. Insomma, ti chiedo solo una cosa: dai alla musica un’opportunità. Leggi il libro, ascolta i pezzi nella playlist che ho creato per te (gira pagina!) e poi, se vuoi, potrai decidere di non ascoltarli MAI più, consapevole del fatto di averci provato e di averli odiati. Ma forse, chissà, ti lascerò a bocca aperta, migliorerò un po’ la tua vita, e magari vorrai persino mandarmi una scatola di biscotti per ringraziarmi (non sto scherzando, mandami pure tutti i biscotti che vuoi). Divertiti. Prenditela con calma. Da’ a te stesso l’occasione di sperimentare qualcosa di magico.


LA MIA PLAYLIST Prima di cominciare, cerca su Spotify la playlist che ho creato per te (oppure, se non sei abbastanza grande per avere un account su Spotify, chiedi a qualcuno che ce l’ha di darti una mano). Perché è ASSOLUTAMENTE INUTILE limitarsi a leggere un libro sulla musica classica: la musica è fatta per essere ascoltata. Insieme esploreremo questi incredibili brani e ammireremo i compositori che li hanno scritti, per non parlare dei musicisti dal talento pazzesco che li hanno eseguiti.

Per accedere alla playlist basta andare con qualsiasi browser al seguente indirizzo:

tinyurl.com/jamesrhodesplaylist Oppure cercare “James Rhodes Playlist” su Spotify.

TITOLO

COMPOSITORE

INTERPRETE

Suite n. 1 per violoncello, Preludio

Johann Sebastian Bach

Pablo Casals

Variazioni Goldberg, Aria

Johann Sebastian Bach

Glenn Gould

Requiem, Dies irae Wolfgang Amadeus Mozart

MusicAeterna, Teodor Currentzis, The New Siberian Singers

Teodor Currentzis, MusicAeterna

Le nozze di Figaro, Ouverture

Wolfgang Amadeus Mozart

Concerto “Imperatore”, Secondo movimento Ludwig van Beethoven

Hélène Grimaud, Staatskapelle Dresden, Vladimir Jurovskij

Sinfonia “Eroica”, Primo movimento

Ludwig van Beethoven

Jordi Savall, Le Concert des Nations

Studio opera 10 n. 1

Frédéric Chopin

Zlata Chochieva

Notturno opera 9 n. 2

Frédéric Chopin

Fazıl Say

“Ave Maria” Franz Schubert

Rosmarie Kälin, Alexandra Berving-Wassen, Stella Chamber Choir, Solvieg Ågren

Trio per pianoforte n. 2, Finale Franz Schubert

Renaud Capuçon, Frank Braley, Gautier Capuçon

Concerto per pianoforte e orchestra n. 2, Finale Sergej Rachmaninov

Valentina Lisitsa, London Symphony Orchestra, Michael Francis

Xiayin Wang

Preludio in Sol minore

Sergej Rachmaninov

Bolero Maurice Ravel

Boston Symphony Orchestra, Seiji Ozawa

James Rhodes

Le tombeau de Couperin, Toccata

Maurice Ravel

Trovata? Forza, allora, tuffiamoci nella musica. 6



IL PADRINO



BACH

LA SUA STORIA NOME COMPLETO

QUESTIONI DI FAMIGLIA

Bach veniva da una famiglia in cui c’erano già tanti musicisti: lo erano anche il nonno, il bisnonno, gli zii, i cugini, i nipoti e lo diventarono più tardi anche i suoi figli. Purtroppo il mondo del piccolo Johann fu funestato dalla morte e dall’infelicità. Prima di compiere dieci anni aveva già perso il padre, la madre e due fratelli. Da adulto, Bach ebbe venti figli (e tu che credi che avere uno o due fratelli sia una rogna…), ma dieci di loro morirono alla nascita, oppure da piccolissimi. Morì anche la prima moglie, il grande amore della sua vita: una morte improvvisa, mentre lui era in viaggio per lavoro con il capo. Insomma, Bach non ha avuto una vita molto felice, non trovi?

Johann Sebastian Bach

DATA E LUOGO DI NASCITA

21 marzo 1685, Eisenach, Germania

DATA E LUOGO DI MORTE

28 luglio 1750, Lipsia, Germania

CAUSA DELLA MORTE

Infarto a seguito di un intervento all’occhio

PRODUZIONE MUSICALE

Bach ha creato più di un migliaio di composizioni, giunte fino a noi. Ne aveva scritte anche di più, ma sono andate perdute. La sua produzione musicale è stata molto vasta, equivalente a circa 142 album. Giusto per darti un metro di paragone, è più o meno sette volte la produzione musicale (finora) di Justin Bieber, Kanye West e Rihanna messi insieme.

Hanno detto di lui:

“IO VOTO PER BACH, TUTTO BACH, DA TRASMETTERE NELLO SPAZIO, A RIPETIZIONE. OVVIAMENTE SAREBBE UN MODO PER DARCI DELLE ARIE”

TRACCE

I Beatles (All You Need is Love), Eminem (Brainless), i Led Zeppelin (Heartbreaker), David Bowie (See Emily Play, cover dei Pink Floyd), Lady Gaga (Bad Romance) e Clean Bandit (A + E) hanno tutti citato o campionato la musica di Bach.

SULLO SCHERMO

La musica di Bach è stata utilizzata come colonna sonora per alcuni episodi di Doctor Who, I Griffin, Stranger Things, American Horror Story, Downton Abbey, Breaking Bad, Skins, e per film come LEGO Batman, Die Hard, Il silenzio degli innocenti, Trainspotting… e molti altri ancora.

Lewis Thomas, scrittore e medico, rispondendo alla domanda su quale messaggio sarebbe stato meglio mandare a una civiltà extraterrestre

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I RIBELLI DELLA MUSICA CLASSICA

A piedi. Per 320 chilometri. A 14 anni! Niente Uber, niente metropolitana, solo (forse) un paio di scarpe mezze sfondate.

JOHANN SEBASTIAN BACH HA CREATO ALCUNI TRA I BRANI MUSICALI PIÙ BELLI E TRAVOLGENTI CHE IL MONDO ABBIA MAI ASCOLTATO E DA SOLO HA CAMBIATO IL CORSO DELLA STORIA DELLA MUSICA.

Cominciò a frequentare questa scuola a 15 anni. Era almeno un paio d’anni più piccolo della maggior parte degli altri alunni, ma la sua voce e il suo talento musicale (specialmente con gli strumenti a tastiera) erano così incredibili che ben presto si guadagnò la reputazione di studente prodigio. Uno che aveva una specie di X factor barocco.

Pensaci per un attimo. E poi chiediti che cosa hai fatto tu oggi…

Ecco che tipo era Johann Sebastian Bach. Un uomo che trascorse un mese in prigione per aver lasciato un lavoro che non gli concedeva la libertà musicale di cui aveva bisogno. Un uomo che compose più opere dei piatti di minestra che hai mangiato finora per cena, che si immischiava nelle risse, che beveva troppo e che in generale era totalmente ossessionato dall’idea di dover fare ciò che amava e ciò in cui credeva, senza tener conto di quanto in questo modo avrebbe sofferto. Riversava quotidianamente nella musica i suoi sentimenti: rabbia, dolore, tradimento, amore, disperazione, sofferenza, resa e, incredibile a dirsi, speranza.

Rilassati. Sto scherzando. Non importa cosa hai fatto oggi. È solo che a volte la musica classica è considerata antica e senza importanza, e invece Bach dimostra che non è vero. Vorrei che leggessi e ascoltassi questa roba, così potrai decidere tu stesso se è spazzatura oppure no. Nonostante le enormi perdite che subì, Bach era determinato a fare qualcosa di speciale nella vita e così dedicò tutta la sua esistenza a Dio e alla musica. Era super religioso e scriveva “J.J.” (l’abbreviazione di Jesu juva, che vuol dire “Gesù mi aiuti”) all’inizio di ogni manoscritto, oppure “Soli Deo gloria” (“Gloria solo a Dio”), alla fine. “È Dio a creare la musica”, era solito dichiarare (un po’ troppo spesso, a mio parere).

Bach ricorda a noi tutti qual è la cosa più importante nella vita: trovare una passione, qualcosa che ci fa impazzire del tutto, e darle tutto quel che si ha. Ronaldo e Neymar lo hanno fatto con il calcio. Jay-Z e Beyoncé con il rap e l’R&B. Banksy e Van Gogh con l’arte. Jane Austen e J.K. Rowling con la scrittura. E Bach l’ha fatto con la musica classica. E così ha cambiato per sempre il mondo e ha aperto le porte a un futuro musicale che avrebbe condotto al grime, al rap, all’hiphop, al rock… in effetti, a qualsiasi genere ti venga in mente. Credo che sia corretto affermare che, se non ci fosse stato Bach, la musica per come la conosciamo non sarebbe esistita. Lui ne è stato a tutti gli effetti il padrino.

Bach fu un uomo ispirato, ma anche molto triste. Non c’è dubbio che fosse una persona complessa, segnata dalla delusione e dal dolore sin dalla tenera età. Non solo sperimentò tutti quei lutti: il suo percorso formativo fu anche pieno di interruzioni. Nei primi tre anni perse ben 258 giorni di scuola a causa degli episodi di bullismo che dovette sopportare da parte di insegnanti e altri bambini. E ancora non c’erano il cyberbullismo né i troll di Twitter. Alla morte dei genitori, fu imbarcato su una nave e spedito a vivere con il fratello maggiore Johann Christoph. La situazione divenne presto insostenibile: c’erano pochi soldi, spazio insufficiente e possibilità limitate. Per fortuna, il maestro del coro si accorse del talento del suo giovane alunno e gli fece avere una borsa di studio in una buona scuola, molto più accreditata per l’insegnamento della musica. Purtroppo però, questa meravigliosa scuola si trovava in una cittadina di nome Lüneburg, a quasi 320 chilometri di distanza, e Bach non aveva i soldi necessari per andarci. Così (almeno secondo alcuni storici) fece tutta la strada a piedi e, una volta giunto a destinazione, si tuffò a capofitto nello studio.

“DOPO AVER CAPITO LA MUSICA DI BACH, HO DECISO DI FARE LA PIANISTA. BACH MI HA SPINTO A DEDICARE LA MIA VITA ALLA MUSICA” Nina Simone, una delle più grandi cantanti jazz di tutti i tempi

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BACH. MOZART. BEETHOVEN. Sono loro le prime rockstar della storia. E questo libro ti spiega perché. Nella sua sfolgorante introduzione alla musica classica, il pianista James Rhodes presenta i geni ribelli che hanno creato i più grandi capolavori e svela come ogni brano presente oggi sul tuo smartphone sia in fin dei conti merito loro. Lasciati trasportare dall’ascolto della playlist (gratuita) online. Scoprirai che la musica ha un potere straordinario: può cambiare l’umore… e anche la mente!

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