Bruno Tognolini Ufficio Poetico Tuttestorie con i bambini, gli insegnanti e tutti i collaboratori del Festival Tuttestorie di Cagliari disegni di Ignazio Fulghesu ISBN 978-88-6145-898-7 Prima edizione italiana ottobre 2015 ristampa 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2019 2018 2017 2016 2015 © 2015 Carlo Gallucci editore srl - Roma © 2015 Bruno Tognolini All’interno i codici QR per ascoltare cinque canzoni del libro
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Bruno Tognolini
Ufficio Poetico Tuttestorie Rime, storie, testi teatrali, spunti, raccolte di pensieri dei bambini: da un festival speciale, la mappa per esplorare dieci reami del mondo
disegni di
Ignazio Fulghesu
1. IL TEMA Gianni Rodari, in una delle due Filastrocche in cielo e in terra, ci aveva regalato il TITOLO del festival: Un tale mi venne a domandare: quante fragole crescono in mare? Io gli rispondo di mia testa: quante sardine nella foresta Il festival aveva deciso di scegliere e raccontare per ogni anno un TEMA: un argomento che fosse importante e attraente per i bambini e i loro grandi. Il tema di quel primo anno era scritto nelle filastrocche di Rodari: le DOMANDE DEI BAMBINI.
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2. L’UFFICIO POETICO Il mio lavoro di “scrittore nel festival” era: curare testi e comunicati in prosa e in versi, per il pubblico e per la stampa; inventare e scrivere piccoli eventi teatrali di informazione, riflessione sul tema, intrattenimento; condurre i miei incontri come gli altri autori ospiti. A questi tre compiti già da quel primo anno ne aggiunsi un quarto, importantissimo: dare al tema corpo e vita, visibile e leggibile. E farlo con l’aiuto dei bambini. Nacque l’UFFICIO POETICO, che camminava su due piedi: un’idea e una prassi. L’idea è questa: un festival letterario che si chiama Tuttestorie è il luogo in cui si incontrano, intorno a un tema, le storie dei libri e le storie dei lettori. La prassi è questa: chiediamo ai bambini le loro storie sul tema, le raccogliamo, le stampiamo, ne inghirlandiamo il Festival. Chiediamo questi contributi mesi prima, scrivendo lettere alle classi che verranno al festival; e li chiediamo durante il festival, ai bambini che vengono con scuole e famiglie. Raccogliamo storie e pensieri nel gazebo dell’Ufficio Poetico; li digitiamo al computer; scegliamo i più belli, buffi, curiosi, poetici, commoventi; li stampiamo su fogli A3; tiriamo spaghi in giro per tutto il piazzale dell’Exmà di Cagliari, dove da dieci anni il Festival ha casa; appendiamo queste centinaia di piccole frasi e pensieri con le pinzette; gli spettatori del Festival si fermano e leggono. Questo è l’Ufficio Poetico. Un piccolo sistema operativo che per dieci anni, con l’aiuto di Andrea Serra, Francesca Amat, Roberta Fara e Barbara Careddu, è diventato una pompa di senso del festival.
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Un cuore pulsante che risucchia dalla periferia, da mesi e da posti lontani, il sangue di storie e pensieri dei lettori bambini sul tema dell’anno, lo purifica e lo rende scintillante, e lo rilancia a irrorare il festival in forme vivaci.
3. LA LETTERA ALLE SCUOLE Il festival dunque, abbiamo detto, è il luogo in cui si incontrano, intorno a un tema, le storie dei libri e le storie dei lettori: nel nostro caso, i bambini delle scuole. Per chiedere ai bambini i loro contributi sul tema delle DOMANDE, scrissi in quel primo anno una lettera alle maestre. Che ripetei il secondo anno, e il terzo, che da lÏ in poi le maestre si aspettavano, e che divenne una tradizione per tutti i dieci anni.
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Ecco la prima lettera, riportata, per questa prima volta, quasi per intero.
Bologna, 19 settembre 2006 Cari bambini e ragazzi che verrete al festival “QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE?” a Cagliari, il 13, 14 e 15 ottobre 2006 Vi scrive Bruno Tognolini, scrittore per bambini, sardo di Cagliari che però vive a Bologna. Forse mi conoscete, forse no. Beh, qui non è il posto giusto per presentarmi bene: se volete sapere un po’ di più, scoprire quali libri scrivo per voi (e tv e teatro e altro), andate a fare un giro, magari con le insegnanti, nel mio sito, che è questo qui: www.tognolini.com Qui vi scrivo invece per un’altra cosa. Probabilmente sapete già che a Cagliari, il 13, 14 e 15 ottobre, ci sarà un festival di letteratura per ragazzi intitolato “QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE?” E saprete anche cosa accadrà in questo festival: gli incontri con gli scrittori, le mostre degli illustratori, i laboratori, gli spettacoli e tutto il resto. Quindi io passo a chiedervi ciò che sta a cuore a me. Questo festival ha un tema: le Domande. LE DOMANDE Quelle domande facili e difficili, serie o sceme, proibite o scontate, che ognuno pone a se
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stesso nell’aula delle domande in fondo al cuore; o pone agli altri dovunque li trovi, a quelli che crede possano avere delle risposte. Quelle domande che servono ai bambini per imparare come funziona il mondo in cui son capitati, e ai grandi per la stessa identica cosa. Bene, per fare un festival sulle domande serve soprattutto una cosa: le domande. E io vi scrivo per chiedervi se ci regalate un po’ di vostre domande. Una bella vendemmia di fresche e fruscianti DOMANDE DI BAMBINI. Dalle vostre domande nascerà una parte molto importante del nostro festival. Ora vi spiego come. LE VOSTRE DOMANDE Se voi, da soli o aiutati dalle insegnanti, o in tutti e due i modi, vi ricordate qualche domanda importante, o semplice, o stupida o furba, che volevate fare e non avete fatto mai; o che avete fatto e a cui non vi hanno dato risposta; o a cui vi hanno dato una risposta che non vi bastava; o che vi bastava e vi piaceva, ma volete sentirne anche un’altra. Se avete qualche curiosità che vi pare così pericolosa da avere paura di chiedere, o così banale da vergognarvi di chiedere, o così strana da non sapere a chi chiedere… Allora da soli, o aiutati dalle insegnanti, o in tutti e due i modi, scrivete queste domande su un foglietto. Su striscioline di carta, una domanda ogni strisciolina, sarebbe anche meglio. Scrivetene una, o due, o dieci, o cento: quante volete voi.
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Certe striscioline di domande potete scriverle con le insegnanti, e altre – che non volete che le insegnanti leggano – potete prepararle voi per conto vostro, a casa, senza metterci nessun nome sotto; e anzi magari camuffando la scrittura così che la maestra, anche se le vede, non vi riconosca. Insomma, tirate fuori più domande che potete. Scrivetele su più striscioline che potete. Poi, con queste striscioline in tasca – quelle “pubbliche” scritte insieme e quelle segrete scritte da soli – venite al nostro festival di Domande. E lì cosa accadrà? LA VENDEMMIA DELLE DOMANDE Lì accadrà che le striscioline di domande saranno raccolte, in molti modi diversi. Uno potrebbe essere per esempio (ma speriamo di no) il solito “Mettete le striscioline nello scatolone che trovate entrando!” Un altro potrebbe essere che due personaggi strani, due signorine ficcanaso di mestiere, Gina Pregunta e Giusi Resposta, girano per il festival con un retino per farfalle e vi chiedono, vi rubano, vi sfilano di tasca le domande; o magari voi le appallottolate e gliele lanciate per vedere se le prendono. Un altro modo può essere che voi stessi consegniate le vostre striscioline di domande allo scrittore o all’illustratore che vi è piaciuto di più. Insomma, in molti modi in quei giorni al festival raccoglieremo le vostre domande. E poi cosa ne faremo?
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LE RISpOSTE Cercheremo di farle arrivare a chi potrebbe avere qualche risposta. Anche questo lo faremo in molti modi. Uno sarà l’UFFICIO POETICO DELLE RISPOSTE, dove scrittori di ogni tipo, per bambini e per grandi, sardi e continentali, famosi e misteriosi, faranno il turno per rispondere alle vostre domande. Ogni tanto le due ficcanaso Gina Pregunta e Giusi Resposta andranno all’Ufficio Poetico, preleveranno le risposte pronte (che saranno risposte da scrittori, naturalmente: serie, profonde, poetiche o fatate) e le affiggeranno al muro scritte in grande, oppure le leggeranno ad altissima voce perché le sentano gli interessati e tutti gli altri. Un altro modo sarà quello di affiggere le vostre domande in giro per tutto il festival, con un foglio a righe e una penna legata sotto, per vedere se a qualcuno che passa di lì, chiunque sia, gli viene da scrivere qualche risposta. Un altro modo ancora sarà legare alcune fra le vostre striscioline – quelle con le domande più belle, più buffe, più utili per tutti – al filo di un palloncino. Anzi di molti palloncini: quasi cento. E di liberare poi questi palloncini nel cielo durante lo spettacolo di saluto alla fine del festival, domenica sera, affidandole al Vento, dove soffiano le risposte, come cantava un Grande Menestrello. Sperando che il vento le lasci cadere un giorno in una terra lontana, dove qualcuno forse le troverà, e forse (scriveremo sotto le domande un indirizzo e-mail), se lo vorrà, risponderà.
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BASTA Ecco, questo è ciò che avevo da chiedervi e dirvi. Lo date questo aiuto a un festival di libri per bambini e ragazzi? E a me che sono un raccontatore di storie, e quindi anche un collezionista di domande, e a volte ho bisogno di fare un po’ di rifornimento? Forza, spremetevi l’arancia della testa, con l’aiuto delle insegnanti che per mestiere sanno spremerla bene. E se voi e le insegnanti siete in difficoltà, scrivetemi. Vi saluto, bambini e ragazzi di tutta la Sardegna che verrete al nostro festival. E mi raccomando: io aspetto…
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