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ROLLERCOASTERS

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Green Pea is the new retail park opened in Turin by Oscar Farinetti last December. It focuses on sustainable and socially responsible shopping.

Si chiama Green Pea (Pisello verde), il nuovo centro commerciale aperto a Torino lo scorso dicembre da Oscar Farinetti. Promuove uno shopping sostenibile e socialmente responsabile.

Green Pea, the new retail park in Turin, is intended to change the relationship between consumers and their buys

SHOPPING BECOMES SUSTAINABLE

of scientists have no doubts. Global "9O% warming is an emergency, not a debate. Should we stop consuming? Or should we begin to consume with respect?” This realization and these questions were the seeds that gave rise to Green Pea, a shopping center that opened in Turin at the end of 2020. The initiative is a brain child of Oscar Farinetti, the brilliant businessman with a soft spot for Slow Food themes who has already brought to success the Italian food distribution and tasting chain Eataly and the FICO farming theme park in Bologna. Described as “the first Green Retail Park in the world,” Green Pea is a 5-story, 15,000sqm building in the center of Turin, “the Italian town that has always invented.” Inside, the company’s intention is to change the way that the goods that make up the most substantial part of consumer activities are sold: energy, movement, clothing, home and leisure. “We intend to demonstrate that it is possible, immediately, to buy products and services of great quality and beauty, built in harmony with Nature

Green Pea, il nuovo retail park a Torino, vuole cambiare il rapporto dei consumatori con gli acquisti

LO SHOPPING DIVENTA SOSTENIBILE

"Il 90% degli scienziati non ha dubbi. Il riscaldamento globale è un’emergenza, non un dibattito. Dobbiamo smettere di consumare? Oppure cominciare a consumare con rispetto?” Da questa constatazione e da questi interrogativi nasce Green Pea, il centro commerciale che ha aperto i battenti a Torino alla fine del 2020 su iniziativa di Oscar Farinetti, geniale imprenditore particolarmente sensibile ai temi dello Slow Food e che ha già all’attivo i successi di Eataly, la catena di distribuzione e degustazione alimentare “made in Italy”, e di FICO, il parco agroalimentare a Bologna. Definito “il primo Green Retail Park al mondo”, Green Pea è una struttura di 15 mila metriquadri distribuiti su cinque piani al Lingotto, nel centro di Torino, “la città italiana che inventa… da sempre”. Al suo interno si punta a rivoluzionare la vendita di quei beni che costituiscono la parte più corposa delle attività di consumo: l’energia, il movimento, l’abbigliamento, la casa e il tempo libero. “Intendiamo dimostrare che è possibile, da subito, acquistare prodotti e servizi di grande qualità e bellezza, costruiti in armonia con la Natura e funzionali a una forma di utilizzo responsabile”, si legge nel

Just like the items for sale in its shops, the Green Pea building is fully sustainable: made from recyclable materials and fitted with a green roof, energy efficient and saving solutions.

Come i prodotti in vendita nei suoi negozi, l’edificio di Green Pea è sostenibile dal punto di vista ambientale: fatto con materiali riciclabili, ha un tetto terrazzato con molto verde e soluzioni per il risparmio e l’efficienza energetica.

Green Pea covers some 15,000sq.m on 5 levels. Level 1 is dedicated to home products, level 2 focuses on fashion, while level 3 on Beauty. The green roof is home to an entertainment area with infinity pool, wellness center and spa, lounge bar and restaurant.

Il Green Pea si estende su 5 piani per un totale di circa 15.000mq. Il primo piano è dedicato ai prodotti Home, il secondo al Fashion, il terzo al Beauty. Il rooftop è dedicato all’ozio creativo: piscina panoramica, centro wellness, spa,lounge bar e ristorante.

Green Pea also includes the Discovery Museum: an interactive museum for everyone that leads to an in-depth hands-on study of topics such as geothermal and photovoltaic energy, remote heating and hydroelectric power plants.

Dentro al Green Pea, c’è anche Discovery Museum: un museo interattivo e hands-on che porta ad approfondire temi come il geotermico, il fotovoltaico, il teleriscaldamento e le centrali idroelettriche.

and functional to a form of responsible use,” reads the Manifesto. And the Green Pea Manifesto comes to life from the very building that was designed and built for it, with an investment of 50 million Euros. Based on the idea of a building that was as beautiful and as sustainable as possible, architects Cristiana Catino and Carlo Grometto have created a place with the characteristics of a natural organism, a building that is the first of its kind and that invites people to discover the world of sustainability while enjoying its beauty. Construction was done using exclusively recyclable materials (steel, iron, glass) and upcycled wood; similarly, the building deploys the most advanced solutions to generate and save energy: geothermal wells, photovoltaic and solar panels, wind power generators and systems to recapture kinetic energy. All these solutions are also channeled into a storytelling effort to raise awareness: this happens throughout the building and more specifically inside the Green Pea Discovery Museum, where guests are welcomed with visiting paths suitable for all ages and hands-on examples to discover how these technologies work. “Visiting Green Pea

manifesto. E il manifesto di Green Pea prende vita già nell’edificio progettato e costruito per ospitarlo, con un investimento di 50 milioni di euro. Partendo dall’idea di costruire l’edificio più sostenibile e più bello possibile, gli architetti Cristiana Catino e Carlo Grometto hanno dato vita a un luogo con le caratteristiche di un organismo naturale, come non ne esistono altri, un edificio che invita le persone alla scoperta del mondo della sostenibilità, dimostrandone la bellezza. Per la costruzione sono stati usati solo materiali riciclabili (acciaio, ferro, vetro) e legno di recupero; similmente, a livello energetico l’edificio impiega le soluzioni più avanzate per il risparmio e la conservazione dell’energia: pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica. Inoltre queste soluzioni energetiche diventano una narrazione che sensibilizza il pubblico in tutto l’edificio e in particolare nel Green Pea Discovery Museum, che accoglie i visitatori con percorsi adatti a tutte le età per scoprire il funzionamento di queste tecnologie attraverso esempi da toccare con mano.“Visitare Green Pea è un po’ come camminare nel nostro Manifesto, attorniati da più di 2.000 alberi, piante e arbusti”, spiega l’azienda. Sui cinque piani i visitatori troveranno prodotti selezionati con cura per poter garantire a ciascuno un marchio “Pea Dot”, che rappresenta il rispetto delle aziende produttrici verso il pia-

is like walking through our Manifesto, surrounded by 2.000 trees and plants,” explained the company. Across five floors, visitors will find products that have been selected with care so that each one of them can bear the “Pea Dot” approval stamp, which represents the producers’ respect for our planet. All products are made by companies (almost all of them Italian) that have placed green policies at the center of their activities for a long time, or that are rapidly moving towards sustainable production with excellent results. But at the same time the Pea Dot is also intended as an invitation for the customer to respect the environment and to tell the world about this commitment: “It is necessary to transfer the value of respect from the meaning of duty to the meaning of beauty. Together we will make the good behavior cool.” In conclusion, the goal of the whole project is to change the way we shop, completely. “90% of scientists tell us that our way of consuming has become incompatible with human life on Earth. When 90% of scientists say something, they are usually right. It is time to change the way we consume,” Oscar Farinetti wrote when launching his new project. “Green Pea is born for this. It aims to demonstrate that there is the possibility, immediately, of living in harmony with the planet without sacrificing beauty. Since we seem to have already achieved this goal with Eataly as regards food, therefore agriculture, now let’s try the other main consumer activities: moving, living, dressing and then staying clean, fit and wise.”n

neta. Sono tutti prodotti di aziende (per la quasi totalità italiane) che hanno da tempo messo al centro della propria attività le politiche Green, o che si stanno rapidamente muovendo verso una produzione sostenibile con ottimi risultati. Ma il Pea Dot vuole essere allo stesso tempo anche un invito al consumatore a rispettare l’ambiente e a divulgare questo suo impegno: “Occorre trasferire il valore del rispetto dal senso del dovere al senso del piacere. Insieme renderemo cool comportarsi bene”. Insomma, un progetto che vuole rivoluzionare l’idea stessa del modo in cui facciamo shopping. “Il 90% degli scienziati ci dice che il nostro modo di consumare è diventato incompatibile con la vita dell’uomo sulla Terra. Quando il 90% degli scienziati dice una cosa normalmente ci azzecca. È giunto il momento di modificare il nostro modo di consumare,” scrive Oscar Farinetti nel presentare il nuovo progetto. “Green Pea nasce per questo. Si pone l’obiettivo di dimostrare che vi è la possibilità, subito, di vivere in armonia con il pianeta senza rinunciare al bello. Poiché ci sembra di aver raggiunto questo scopo già con Eataly per quanto riguarda il cibo, dunque l’agricoltura, ora ci proviamo con le altre principali attività di consumo: muoversi, abitare, vestirsi e poi stare puliti, in forma e sapienti”.

Houba City, a new themed ‘Urban Experience Centre’ launched by BoldMove Nation

ATTRACT & ENGAGE

he many negative effects of the pandemic also include people’s

Ttendency to get lazier. Under the pressure of lockdowns, fear and less money to spend, they have become accustomed to staying at home, shopping online, watching movies via streaming and so on. Now that the most critical phase of the pandemic is over, it is essential for entertainment facilties, malls, parks and other leisure venues to find a way to tear families away from their home comforts and make them want to spend a few hours in their locations again. This is particularly true for shopping malls: globally, those that were already suffering before the pandemic due to competition from e-commerce now find themselves in many cases with vacant shops and therefore with urgent need for renewal, or risk closing definitively. Working in close cooperation with Mediatoon Licensing, Belgiumbased media-based attractions specialists BoldMove has a proposal that could be a solution worth evaluating: Houba City, a themed “urban entertainment center” attracting visitors, increasing footfall and retention with unique fun experiences for all ages. It’s a combination of 12 VR, AR, and mixed-reality attractions for families that can cover up to 1,200-1,500sq.m, but the project is fully scalable to fit smaller or larger spaces. Interestingly, attractions can have a pop-up format to permit operators such as shopping malls to spread them over different available or empty spaces and use them in an exciting competitive trail

Houba City by BoldMove Nation: a mix of VR, AR and mixed-reality family attractions set in an immersive themed environment. The typical installation is 1,2001,500sq.m in size, but the project is scalable and flexible in pop-up format.

Houba City di BoldMove Nation: un mix di attrazioni per famiglie di realtà virtuale, aumentata e mista presentate in un’ambientazione a tema immersiva. L’installazione tipica copre 1.200-1.500mq, ma il progetto è modulare e flessibile, con un formato pop-up. BoldMove Nation ha lanciato Houba City, un nuovo ‘Urban Experience Centre’ a tema

RICHIAMARE E COINVOLGERE

Fra i tanti effetti negativi della pandemia c’è anche quello di avere tendenzialmente reso le persone più pantofolaie. Sotto la spinta di lockdown, paure e tasche più vuote, si sono abituate a stare in casa, fare shopping online, guardare film via streaming e via dicendo. Ora che la fase pandemica più acuta è superata, per locali di svago, mall, parchi e altre realtà del leisure diventa fondamentale trovare il modo di strappare le famiglie ai comfort domestici e fargli tornare la voglia di passare qualche ora nelle loro location. Questo è particolarmente vero per i centri commerciali: a livello globale, quelli che già erano in sofferenza nel pre-pandemia per via della concorrenza da parte dell’e-commerce ora si ritrovano in molti casi con negozi sfitti e quindi nell’urgenza di rinnovarsi velocemente per non soccombere definitivamente. Collaborando con Mediatoon Licensing, la belga BoldMove, specializzata in attrazioni media-based, ha una proposta che potrebbe essere una soluzione da valutare: Houba City, un cosiddetto “urban entertainment center” tematico che promette di richiamare visitatori, aumentarne il numero e trattenerli nel tempo attraverso un’esperienza di divertimento unica e adatta a tutte le età. Mette assieme 12 attrazioni per famiglie basate su realtà virtuale, realtà aumentata e

game or move them from position to position over time. Attractions are themed around Marsupilami, a strong and universal IP with multi-faceted characters, and are designed to challenge guests in improving personal and creative skills. They include, among others, Piranhas VR Racing, where guests fish from a raft on a rapid VR-river in-between piranhas, a 4D theater, Sing Along where they can sing in karaoke style, and Houba Academy where participants can learn how to design comic strips or animated short movies, discover wildlife, take baking classes and much more. Lessons can be organized in weekly sessions so that repeat visits are encouraged. Benoit Cornet, CEO, BoldMove Nation comments: “With Houba City we offer the ideal mix of fun, action and personal growth. We re-activate people with new but proven technologies, challenging and stimulating them in the most engaging way.” n

realtà mista e va a coprire fino a 1.2001.500mq, anche se il progetto è completamente modulabile per adattarsi a spazi più piccoli o più grandi. La cosa interessante, poi, è che le attrazioni possono avere un formato pop-up – non essere fisse, insomma – il che permette ad operatori come i centri commerciali di distribuirle su più spazi (che hanno vuoti o a disposizione) e poi creare una sorta di percorso che potrebbe anche mettere in sfida tra loro gli ospiti, oppure spostarle nel tempo da una posizione all’altra. Dicevamo che Houba City è tematico e il tema è Marsupilami, un’IP forte e universale con molti personaggi dalle sfumature diverse. Le attrazioni, progettate per stimolare chi le prova a migliorare le proprie skill personali e creative, comprendono, per esempio, Piranhas VR Racing, in cui si pesca da un gommone su un fiume virtuale con acque impetuose popolate da piraña, un cinema 4D, Sing Along in cui si canta in stile karaoke, e Houba Academy che prevede corsi per imparare a disegnare fumetti o fare cartoni animati, corsi di scoperta della natura, corsi di pasticceria e altri ancora. Le lezioni possono anche essere organizzate in appuntamenti a cadenza settimanale così da incoraggiare il ritorno dei partecipanti. “In Houba City c’è il cocktail perfetto di divertimento, azione e crescita personale” commenta il Ceo di BoldMove Nation, Benoit Cornet. “Portiamo fuori di casa le persone e le rendiamo di nuovo attive con tecnologie nuove ma collaudate. Creiamo delle esperienze che sono sfide stimolanti e con tanta forza di coinvolgimento”.

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