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Muladhara CENTRO NATUROPATICO-OLISTICO MULADHARA SHOP

Naturopatia


PREFAZIONE

“A mille ce n'è nel mio cuore di favole da narrar venite con me nel mio mondo fatato per sognar non serve l'ombrello il cappottino rosso o la borsetta bella per venire con me Basta un pò di fantasia e di bontà.”

Con questa piccola introduzione abbiamo voluto iniziare questo piccolo libricino che ha la scopo di far conoscere e comprendere la Naturopatia e gli strumenti che essa utilizza (oligoelementi, gemmoderivati, tinture madri, fiori di Bach, oli essenziali, ecc.), che fondono le loro origini in tempi molto, molto remoti.

Auguro a tutti buona lettura!

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COS'E' LA NATUROPATIA? La Naturopatia è una disciplina bio-naturale che, attraverso metodi e trattamenti non invasivi, a carattere non sanitario, si propone di migliorare lo stato di benessere dell'individuo. Alla radice del pensiero naturopatico vi è l'idea di un essere umano come unità formata da corpo, mente ed emozioni, componenti in armonia tra loro e con il mondo esterno. Il corpo umano è dotato, per natura, di una forza che gli consente di autoregolare l'organismo e di conservare l'equilibrio di tali componenti, da cui dipende il suo benessere. A volte l'individuo non è in grado di azionare la propria forza vitale; alcuni fattori ambientali, quali stress, cattive abitudini di vita, smog, ne mettono in crisi l'originario equilibrio. Da ciò derivano squilibri energetici, che la naturopatia chiama “alterazioni del terreno individuali”: essi sfuggono all'interesse della scienza medica, poiché non consistono in disfunzioni del corpo o della mente (malattia). Il terreno individuale è il termine tecnico con cui la Naturopatia si riferisce ad un insieme di segni e di manifestazioni costituzionali, caratterizzanti le potenzialità della persona umana in senso energetico-funzionale, soggetti alle sollecitazioni ed agli stimoli fisici, emozionali ed ambientali. La Naturopatia si occupa di queste alterazioni, ne individua l'origine e i metodi per eliminarli e stimola la capacità innata del soggetto a recuperare il proprio stato di benessere 2


CHI E'IL NATUROPATA? Il Naturopata è un professionista connotato da competenza e correttezza. · La prima qualità discende dalla frequenza di un iter formativo pluriennale, nel corso del quale egli apprende le discipline e le tecniche naturopatiche; · La seconda qualità deriva dal rispetto di regole deontologiche raccolte in un codice di categoria, la cui violazione è punita con severe sanzioni. Il Naturopata non svolge alcuna attività riservata alle categorie sanitarie (quali anamnesi, diagnosi, prognosi): egli non può sostituirsi al medico. Non possono sorgere “conflitti di interesse” tra il Medico e il Naturopata; essi hanno differenti oggetti di studio, il primo si occupa di malattie, il secondo di alterazioni bio-energetiche, che non hanno rilievo clinico. Nell'eventualità in cui l'individuo stia seguendo terapie sanitarie, il Naturopata invita sempre a non interromperle; egli può soltanto collaborare con il medico, integrando la sua attività, poiché ritiene che il vero benessere non sia soltanto l'assenza di malattia, bensì l'equilibrio dell'uomo tra le sue componenti e con il mondo esterno. 3


DI QUALI STRUMENTI SI SERVE IL NATUROPATA? Per accertare le ragioni delle alterazioni bio-energetiche, il Naturopata analizza “il terreno� globale dell'individuo, servendosi di metodi e strumenti non clinici. 1) Il colloquio naturapatico con cui il consulente, usando particolari tecniche di ascolto, entra in stretto contatto con l'interlocutore, scoprendone le abitudini. 2) L'esame iridologico, condotto con una potente lente (iridoscopio), che ricerca nell'iride squilibri e alterazioni energetiche. 3) I test bio-energetici, che consentono di valutare la risonanza energetica degli alimenti e di individuare le alterazioni da questi causate. 4) L'analisi riflessologica e le tecniche corporee, che permettono le rilevazioni dei punti di debolezza energetica del soggetto.

E' importante ribadire che nessuno di tali metodi serve per svolgere attivitĂ di anamnesi, diagnosi o prognosi.

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QUALI CONSIGLI PUÒ DARE IL NATUROPATA e QUALI PRODOTTI PUÒ INDICARE IL NATUROPATA? Una volta individuate le ragioni degli squilibri energetici dell'individuo, il consulente formula suggerimenti diretti a migliorarne lo stato di benessere; in sostanza il Naturopata è un educatore del corretto stile di vita, alla luce delle caratteristiche energetiche di ciascun soggetto: 1) interviene a modificare le cattive abitudini che alterano l'equilibrio individuale; 2) fornisce i consigli per eliminare lo stress e le altre ragioni di disturbo; 3) invita alla consumazione di cibi sani ed adeguati alle caratteristiche del terreno della persona. L'obiettivo naturopatico è quello di riequilibrare il soggetto, intervenendo semplicemente a correggere il suo stile di vita. In caso di necessità, e senza alcuna finalità terapeutica, il consulente suggerisce l'uso di sostanze naturali, che integrano la normale alimentazione della persona. Egli non può indicare farmaci di alcun tipo, i quali possono essere prescritti solo dal medico. 5


OLIGOELEMENTI CATALIZZATORI DELLA NOSTRA SALUTE Il termine oligoelementi deriva dal greco antico oligos = poco. Sono elementi chimici presenti in piccolissime tracce nell'organismo umano e più generalmente nella materia vivente. Da un punto di vista quantitativo è valida la definizione data da Forsenn negli anni 70: gli oligoelementi sono tutti quegli elementi chimici presenti in concentrazione uguale o inferiore allo 0,01% del peso del corpo umano. La vita dell'uomo e il suo metabolismo si basano su un complesso e armonico sistema di numerosissime reazioni biochimiche: le nostre cellule sono un vero vortice di tale reazioni. La velocità di queste reazioni biochimiche può essere compatibile con i rapidissimi tempi della vita, solo se catalizzata dagli enzimi. Gli enzimi sono dei veri propri sistemi biocatalizzatori formati da una grossa parte proteica e da cofattori che possono essere oligoelementi (ioni metallici o metalloidici). Molti enzimi contengono nella loro molecola un oligoelemento o funzionano solo in presenza di un oligoelemento. Gli studi nutrizionali hanno stabilito che almeno 10 oligoelementi sono essenziali e che questa loro indispensabilità è molto simile a quella delle vitamine. Vi è comunque una differenza fondamentale ed è che mentre gli oligoelementi fanno parte dell'organismo umano, le vitamine sono esterne. 6


DIATESI O TERRENO, OVVERO FOTOGRAFIA DELLE CARATTERISTICHE PSICOFISICHE E DELLE SUE PREDISPOSIZIONI AGLI SQUILIBRI ENERGETICI DI OGNUNO La scienza della nutrizione umana, a metà del secolo scorso, trattando la definizione dei fabbisogni giornalieri dei vari nutrienti, mise in luce l'importanza di alcuni elementi chimici, raccomandando l'integrazione alimentare in caso di carenze. Questa metodica è stata denominata “oligoterapia nutrizionale”, sebbene sia un intervento alimentare integrativo, più che una terapia in senso stretto; i prodotti che si somministrano sono per lo più in forme solide e in quantità dell'ordine di milligrammi o frazione di milligrammi. Diversa la metodica chiamata “oligoterapia catalitica”, anch'essa ha le caratteristiche di intervento integrativo più che di trattamento terapeutico e agisce beneficamente su una serie di disturbi funzionali. Nasce per la geniale intuizione del medico Jaques Mènètrier, verso la prima metà del 1900, avvalendosi delle ricerche preliminari di Gabriel Bertrand, e di un altro medico francese, J.U.Sutter. I prodotti che vengono impiegati sono soluzioni diluitissime di sali di oligoelementi altamente ionizzati, seguendo una teoria da lui messa a punto, che si basa sul concetto di diatesi o terreno. Le quantità degli oligoelementi impiegate sono dell'ordine di milionesimi di grammo e la via di somministrazione ottimale è quella sublinguale, che consente allo ione metallico di entrare subito nel torrente circolatorio e quindi di divenire biodisponibile, incorporandosi nell'enzima che ne era carente. 7


Il trattamento salutistico si fonda sull'individuazione della diatesi o terreno della persona. La base del ragionamento di Mènètrier è che l'azione catalica degli enzimi regola e controlla i meccanismi del metabolismo umano. La nostra vita e il nostro benessere sono condizionati dall'attività armonica e ordinata di questi complessi sistemi regolatori. Qualunque disordine o blocco di una delle vie metaboliche porta inevitabilmente a blocchi a catena delle vie collaterali. Le conseguenze si manifestano attraverso vari disturbi che si possono inquadrare in 4 gruppi, detti diatesi, tendenze morbose generali che coinvolgono gli aspetti caratteriali, psicologici, fisici, con predisposizioni a contrarre determinati disturbi. Ogni soggetto appartiene a una di queste diatesi e per ognuna di esse Mènètrier trovò un oligoelemento o un associazione di oligoelementi in grado di agire come regolatori della diatesi stessa. Questi metalli incorporati nel loro enzima agiscono come biocatalizzatori, facendo ritornare il soggetto allo stato iniziale di salute. Attraverso il colloquio naturopatico, il soggetto verrà inquadrato nella sua diatesi di appartenenza e, per ripristinare l'equilibrio, verrà dato l'oligoelemento appropriato, associato eventualmente a quelli complementari, per ottenere un trattamento efficace. Agli oligoelementi si può abbinare un gemmoderivato o un fitoderivato, fiori di Bach, ecc. Gli oligoelementi essenziali sono: Ferro, Rame, Zinco, Manganese, Molibdeno, Jodio, Fluoro, Cromo, Selenio, Cobalto. Gli oligoelementi complementari sono: Alluminio, Bismuto, Magnesio, Litio, Fosforo, Potassio, Zolfo.

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Le Diatesi sono quattro, più una denominata “la sindrome di disadattamento”, che non è una diatesi, bensì una condizione in cui nell'organismo si determina una difficoltà di adattamento di alcune ghiandole endocrine agli stimoli dell'ipofisi;tale situazione può verificarsi a carico di una qualsiasi delle 4 diatesi. Più precisamente il disadattamento può verificarsi sia quando le ghiandole genitali trovano difficoltà nel rispondere agli stimoli della parte anteriore dell'ipofisi (asse-ipofisi-genitale), sia quando ciò accade al Pancreas (asse Ipofisi-pancreatico). Non esistono diatesi pure, esistono 2 diatesi di nascita chiamate: -1 diatesi allergica, -2 diatesi ipostenica che si possono intrecciare; tuttavia ci si riconosce, in maniera predominante, in una o nell'altra. Le altre diatesi sono di passaggio e prendono il nome di regressioni diatesiche. LE 4 DIATESI: LE LORO CARATTERISTICHE PRINCIPALI E L'OLIGOELEMENTO CONSIGLIATO 1) Allergica-Iperattività-Manganese 2) Ipostenica-Ipoattività-Manganese-Rame 3) Distonica- Distonia neuro-vegetativa-Manganese-Cobalto 4) Anergica- Carenze di autodifese- Rame- Oro –Argento Asse ipofisi-genitale-Zinco-Rame Asse Ipofisi pancreatico- Zinco-Nichel-Cobalto

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L'impiego catalitico degli oligoelementi è efficace e può rappresentare, a livello salutistico, un intervento casuale che non si limita a trattare i sintomi di un disturbo: è in grado di agire sul terreno organico, trasformandolo e mutandone la tendenza morbosa generale. Essi agiscono sulle diatesi, trasformandole in positivo e consentendo al soggetto di orientarsi verso uno stato di salute migliore. L'utilizzo di oligoelementi non ha controindicazioni, anche se non si parla di controindicazioni ma di non indicazioni quali: negli stati lesionali gravi, nelle insufficienze d'organo conclamate. In caso di errore di valutazione l'oligoelemento risulta inutile.

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VITAMINE: LE PIETRE MILIARI DEL NOSTRO BENESSERE La scoperta delle vitamine non può essere attribuita a un unico ricercatore. Numerosi, infatti, sono gli scienziati, di nazionalità diverse, che, lavorando indipendentemente, hanno portato contributi importanti per la loro identificazione. Nel 1912, Casimir Funk, un biochimico polacco che lavorava a Londra, coniò il termine vitamine per le importanti sostanze che egli, e altri in precedenza, avevano isolato dagli alimenti. Il nome alludeva al fatto che quelle sostanze fossero essenziali per la vita e chimicamente fossero amine, cioè composti azotati. Funk, analizzando il principio antiberiberico (l'attuale tiamina), aveva constatato che doveva trattarsi di una amina e pensò che tutti i bioregolatori alimentari appartenessero a quel gruppo di composti chimici. Anche se in seguito venne dimostrato che ciò non era vero, il nome aveva conquistato l'opinione pubblica e tale rimase. Le vitamine sono state una delle principali scoperte del XX secolo e negli ultimi anni la loro aggiunta agli alimenti, ad alcuni preparati farmaceutici ed erboristici, sta avendo un notevole sviluppo. Sebbene da oltre 3 secoli fosse stata osservata una correlazione tra un'inadeguata assunzione di alimenti e alcuni disturbi, oggi riconosciute come avitaminosi, solo nel Novecento si è riusciti a isolare e identificare i singoli principi vitaminici. 11


Per esempio, l'uso di limoni e limette per combattere lo scorbuto durante i viaggi in mare, venne proposto per la prima volta nel 1753 dal medico scozzese James Lind; negli anni successivi questa scoperta rivoluzionò le teorie nutrizionali e alimentari che erano fondati sul concetto che la base di alimentazione fossero le sostanze proteiche, tuttavia solo nel 1926 gli studiosi riuscirono a isolare la vitamina C. A mano a mano che la conoscenza e la comprensione scientifica si approfondivano e aumentava il numero delle vitamine scoperte, divenne evidente che esse erano composti organici che, a differenza di grassi, carboidrati e di alcune proteine, non venivano metabolizzate per fornire energia. Si scoprÏ anche che le vitamine non potevano essere prodotte dall'organismo e che provenivano esclusivamente dagli alimenti; in seguito la scienza ha potuto accertare che le vitamine sono indispensabili in piccole quantità e che ognuna svolge diverse funzioni specifiche e sono quindi necessarie per evitare disturbi da carenza. Le vitamine si classificano in: vitamine idrosolubili (che si sciolgono in acqua) e liposolubili (che si sciolgono nei grassi). Le vitamine liposolubili sono: A-D-E K, il cui eccesso non viene generalmente eliminato con l'urina, ma immagazzinato nei tessuti; un'assunzione elevata quindi, potrebbe costruire un rischio per la salute; le vitamine del gruppo B e la vitamina C sono idrosolubili ad eccezione della vitamina B12 e sono immagazzinate dall'organismo in minima parte. 12


Le vitamine liposolubili sono: Vitamina A o Retinolo Vitamina D o Calciferolo (detta raggio di sole) Vitamine E o Tocoferolo (esistono 7 tipi: alfa-beta-deltaipsilon-eta-gamma-zeta - la piÚ potente è alfa-tocoferolo) Vitamina K o Melanione (esistono tre tipi di vitamina: K1 fitomenadione, K2 naftochione, K3 menadione, che è idrosolubile ed è sintetica). Le vitamine idrosolubili: Vitamina B1 (Tiamina) Vitamina B2 (riboflavina) Vitamina B3 (niacina o pp) Vitamina B5 (acido pantotenico) Vitamina B6 (piridossina) Vitamina B8 (biotina) Vitamina B9 (acido folico) Vitamina B 10 (acido-para-aminobenzoico) Vitamina B7 (colina) Vitamina B12 (cianocobalamina) Vitamina C (acido ascorbico)

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TINTURE MADRI E GEMMODERIVATI L'esperienza degli ultimi decenni ha confermato la validità di una metodica salutistica: il trattamento associato degli oligoelementi diatesici con alcune forme di prodotti naturali, ( i Gemmoderivati, oleoliti, olii essenziali, infusi, essenze floreali, creme, tinture madri. ecc.). TINTURE MADRI Negli ultimi anni si sono affermate le tinture madri, abbreviazione T.M., il cui nome deriva dal fatto che sono la base dei prodotti omeopatici, anche se non sono preparazioni omeopatiche, in quanto i principi attivi contenuti sono in quantità ponderali e quindi vanno considerati prodotti naturali. Le T.M sono delle soluzioni alcoliche di piante fresche, si differenziano dalle normali Tinture alcoliche, U, alcune delle quali sono anche descritte nelle Farmacopee Ufficiali dei vari Paesi. Tali soluzioni derivano da piante essicate, le differenze fra T.M e fitoterapici sono: · · · · ·

l'estrazione della T.M avviene attraverso la pianta fresca, il grado alcolico è più basso, il tempo di estrazione in alcool è molto più lungo (21 giorni) rispetto ai normali 2-8 delle altre), la data di scadenza è più lunga.

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Questi importanti e moderni prodotti vegetali possono essere consigliati e utilizzati in Naturopatia, in quanto non sono farmaci ma integratori alimentari. La tintura madre ci parla delle qualità ponderali, rintracciabili attraverso i principi attivi. L'estratto idroalcolico o tintura madre è il modo più antico e conosciuto di conservare e utilizzare le proprietà delle piante; l'estratto idroalcolico ha principalmente un effetto sintomatico forte e veloce, il suo utilizzo è consigliato nei disturbi acuti, in caso di disturbi cronici è meglio orientarsi sui gemmoderivati. GEMMODERIVATI Scoperti dal medico belga Pol Henry negli anni 50 del secolo scorso, sono entrati ormai nella valigetta degli esperti della salute. Derivano per lo più dalle gemme o da giovani getti (gemme appena schiuse) delle piante. Lo scopritore partì dalla considerazione che i tessuti vegetali freschi, allo stato embrionale, contengono principi attivi che scompaiono o si trovano solo in tracce nelle piante adulte. La tecnica di preparazione consiste nel lasciare macerare il gemmoderivato in una miscela di alcol, acqua e glicerina per 21 giorni. I gemmoderivati agiscono stimolando i sistemi difensivi dell'organismo, hanno azione drenante, ecc

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OLI ESSENZIALI: MESSAGGI PROFUMATI DELLA NATURA Gli oli essenziali sono sostanze profumate che le piante immagazzinano sotto forma di piccolissime gocce oleose nei fiori, nelle foglie, nei fusti e nelle radici; ciò avviene in particolari contenitori, le cellule oleifere, o, a seconda dei casi, nei canali resiniferi o nei bulbi oleiferi. Le piante necessitano di queste sostanze odorose per richiamare gli insetti e per difendersi dai microrganismi in grado di provocare malattie come funghi e batteri. Inoltre le piante utilizzano gli oli essenziali per il loro ricambio, per facilitare o inibire gli scambi biochimici e anche come trasmettitori di informazione verso l'esterno e per comunicare con l'ambiente. Queste funzioni rendono gli oli essenziali delle piante paragonabili agli ormoni umani. I profumi risvegliano i ricordi, trasportandoci nel mondo della nostra infanzia e anche più indietro, alla nascita della cultura umana. Fin dai primordi, i profumi hanno stimolato la nostra fantasia insieme ai colori e ai suoni; fanno parte di quei fenomeni naturali dai quali è nata la cultura umana. I profumi ci aiutano a decifrare quello che razionalmente è difficile da definire e a parole difficile da esprimere: ci aiutano a comunicare i nostri sentimenti, così attraverso dei doni profumati, i fiori, un profumo o una bottiglietta di oli essenziali, esprimiamo i nostri sentimenti per un'altra persona. I profumi parlano il loro speciale linguaggio, trasmettono messaggi in un modo sottile e ci insegnano a diventare sensibili e attenti all'ambiente che ci circonda. 17


Oggi gli oli essenziali stimolano il nostro olfatto, e li utilizziamo per piacere e anche, senza saperlo, per la nostra salute. Ora dobbiamo imparare a capirli e ad utilizzarli al meglio, per farne un uso migliore. Gli oli essenziali si trovano in diverse parti delle pianta. Nelle radici: angelica, zenzero, vetiver Nel legno: canfora, sandalo, cedro Nella corteccia: cannella Nel muschio: muschio di quercia Nella resina: mirra, incenso, benzoino Nella foglia: basilico, cajeput, menta, salvia, rosmarino Nei fiori: rosa, ylang-ylang, lavanda Nelle scorze dei frutti: agrumi Nei semi: anice, coriandolo Nei baccelli: vaniglia. Gli oli essenziali si utilizzano per profumare l'ambiente, nel gioco, nel divertimento, nella pulizia della casa, nei bagni aromatici, nel trattamento aromatico (l'utilizzo degli oli essenziali abbinato alle tecniche dolci come: riflessologia della mano e del piede, ecc.). 18


LA VITA E L'OPERA DI EDWARD BACH Primo di tre figli, Edward Bach nasce a Moseley, in Inghilterra, il 24 settembre 1886 da una famiglia di origini gallesi. Di costituzione delicata, mostra subito un grande amore per la natura e compassione per la sofferenza di qualsiasi creatura, tanto che da bambino decide di diventare medico. A 17 anni interrompe temporaneamente gli studi per impiegarsi nella fabbrica di ottone del padre, dove ha modo di conoscere da vicino i problemi di salute degli operai che non possono permettersi costose cure mediche. Si rende conto che personalità, psicologia e malattia sono strettamente legate,e, senza più indugiare, riprende gli studi e si iscrive alla facoltà di medicina della vicina Birmingham. Dal 1906 al 1913 studia prima a Birmingham e poi a Londra, conseguendo l'abilitazione alla professione medica e inizia l'attività professionale come responsabile del pronto soccorso dell'ospedale universitario. Ricerche di immunologia e batteriologia lo portano a collegare l'azione di alcuni batteri intestinali con determinate malattie croniche; da questi ceppi batterici ricaverà successivamente dei vaccini, sperimentati con successo. Allo scoppio della grande guerra, Bach vorrebbe prestare servizio nell'esercito, ma viene riformato a causa della sua salute malferma; nel giugno del 1917, infatti, una grave emorragia lo costringe a sospendere il suo incessante lavoro. Viene operato d'urgenza secondo alcune fonti per un tumore maligno alla milza, e la prognosi è tre mesi di vita; ma Bach smentisce le pessimistiche previsioni dei medici e, sostenuto dalla passione per la ricerca che lo aiuta a recuperare miracolosamente la salute, nel marzo 1919 entra come batteriologo e patologo all'ospedale Omeopatico di Londra. 19


In questo periodo comincia a interessarsi ai metodi di cura diffusi circa un secolo prima da Samuel Hahnemann, padre dell'omeopatia. Leggendo il suo testo base, L'Organon, Bach incomincia a sviluppare una propria teoria, ipotizzando un collegamento fra le idee di Hahnemann,e la tossiemia intestinale da lui studiata. Seguendo il metodo omeopatico, prepara alcuni vaccini che in un primo tempo inietta ai pazienti e, in seguito, trasforma in soluzioni da assumere per bocca. Tali vaccini, chiamati nosodi, vengono classificati in sette gruppi secondo la loro azione fermentativa sullo zucchero e grazie ad essi Bach riesce a trattare con successo centinaia di casi cronici. Allo stesso tempo inizia a studiare la psicologia dei suoi pazienti, rendendosi progressivamente conto che la comprensione profonda della psicologia del paziente può fornire informazioni utili e preziose per impostare una terapia centrata sulla personalità del soggetto da curare. Per continuare le sue ricerche personali, nel 1922 lascia il posto all'ospedale omeopatico e si trasferisce in un grande laboratorio in Parch Crescent, pur continuando a lavorare nel suo studio di Harley Street e gestendo gratuitamente un consultorio in Nottingham Place. Nell'ottobre 1924 pubblica una relazione dal titolo “LA TOSSEMIA INTESTINALE NELLA SUA RELAZIONE CON IL CANCRO”; cui seguiranno negli anni successivi altri scritti. Nonostante il successo dei suoi sette nosodi, Bach è scontento dei risultati ottenuti, in quanto il suo metodo non può curare tutte le patologie; inoltre molti suoi pazienti cronici si mostrano restii a usare medicamenti ottenuti da sostanze prodotte dalla malattia stessa. Si dedica quindi alla ricerca di rimedi universali studiando il mondo vegetale, riuscendo ad individuare alcune piante con proprietà molto simili a quelle dei nosodi. E' nel 1928 che si colloca un episodio importantissimo nello sviluppo dei rimedi di Bach. 20


Una sera, durante una festa alla quale partecipa controvoglia, comincia a osservare le personalità dei partecipanti e si accorge dell'esistenza di veri e propri gruppi psicologici che possono reagire alla malattia in maniera molto simile. Da quella sera in poi i pazienti verranno attentamente studiati e catalogati secondo il temperamento e i rimedi prescritti in base a tali osservazioni. Nel settembre 1928 si reca in Galles, dove scopre i primi tre rimedi floreali; Impatiens, Mimulus, Clematis. I rimedi vengono prescritti in base alla personalità del soggetto, con risultati notevoli e immediati, è in questi anni che Bach si accorge di aver sviluppato doti di pranoterapeuta, in certi casi è capace di guarire con l'imposizione delle mani, senza tuttavia poter prevedere in quali momenti. Nel febbraio 1930 pubblica “ALCUNI NUOVI USI E RIMEDI”, e sentendosi prossimo a realizzare una forma di terapia, decide di abbandonare il suo vecchio lavoro, sebbene lo studio di Harley Street gli renda 5.000 sterline all'anno, la produzione di vaccini da inviare in tutto il mondo sia un'occupazione a tempo pieno, e venga ormai da tutti considerato un genio nel campo dell'immunologia. Nella primavera del 1930, all'apice della carriera, Bach abbandona Londra per la campagna gallese. Passeggiando da solo in mezzo alla natura comincia a percepire con il tatto le vibrazioni delle piante e riesce così ad aggiungere ai primi tre fiori anche: Agrimony, Chicory, Vervain, Centaury, Cerato, Scleranthus, arrivando al totale di nove rimedi. Il sistema di preparazione però non è più quello omeopatico, Bach si avvale della forza del sole per trasferire la vibrazione del fiore nell'acqua in cui sono poste le corolle. Nell'estate del 1930 redige la prima stesura di “Guarisci Te Stesso”, testo introduttivo alla nuova medicina, pubblicato nel febbraio 1931 e nello stesso anno scopre gli ultimi tre rimedi della serie i 12 guaritori: Water Wiolet, Gentian, Rock Rose. 21


Interrompe i suoi incessanti viaggi in Galles in Inghilterra, soggiornando per alcuni mesi all'anno, nel Norfolk. Qui, durante l'inverno, cura gratuitamente numerosi pazienti con i suoi fiori, raggiungendo una convinzione fondamentale: la stessa patologia, in pazienti di carattere diverso, deve essere affrontata ricorrendo a rimedi diversi; importante non è più il disturbo in sé, ma il temperamento della persona che lo ha sviluppato, e quello deve essere trattato per ritrovare l'armonia. Bach quindi pubblica numerosi articoli dove descrive dettagliatamente i rimedi floreali e il nuovo sistema di diagnosi e terapia da lui ideato e, in armonia con il suo carattere, rende immediatamente nota ogni sua scoperta che possa essere di beneficio per gli altri. Nel 1932 l'ordine dei medici minaccia Bach di radiazione dall'albo nel caso si ostini a pubblicare articoli per la diffusione delle sue scoperte, un comportamento considerato come una ricerca di pubblicità in contrasto con l'etica professionale; in più Bach consente a persone non laureate in medicina di usare i suoi rimedi e gli insegna come usarli e come praticarli. Bach ribatte che a lui interessa solo diffondere le sue scoperte e permettere così alla gente di alleviare i propri problemi, dichiarandosi disponibile a rinunciare al titolo di medico per fregiarsi piuttosto di quello di erborista. L'anno successivo trova altri quattro rimedi di aiuto: Gorse, Oak, Heathher, Rock Water. E' allora che invia gratuitamente due serie complete dei rimedi scoperti alle due principali farmacie, con la preghiera di venderli al prezzo più basso possibile. Tra una scoperta e l'altra, Bach continua a curare gratuitamente moltissimi pazienti, ricevendo continue conferme del valore dei suoi rimedi, tanto che nell'autunno 1933 pubblica “I 12 guaritori e i 4 aiuti”. 22


Proseguendo nelle sue escursioni solitarie scopre tre nuovi aiuti: Wild Oat, Olive e Vine; prepara anche una miscela di pronto soccorso composta da tre fiori: Clematis, Impatiens, Rock Rose che porterà sempre con battezzandola Rescue Rimedy. In seguito lo stesso Bach aggiungerà Cherry Plum e Star of Bethelem. Nell'aprile 1934 si trasferisce a Sotwell, nell'Oxfordshire, dove scrive e pubblica “I 12 guaritori e i sette aiuti”. A questo punto della sua vita, la sua sensitività è talmente progredita che Bach riesce a percepire il malessere che può essere curato dal fiore che sta esaminando, prima ancora di aver preparato il rimedio. Nei due anni successivi scopre altri diciannove rimedi e sperimenta un nuovo metodo di preparazione; la bollitura. Con l'aiuto di alcuni assistenti, tra cui la fedele Nora Weeks, mette a punto le ultime essenze floreali e finalmente può ritenere il suo sistema completo e il suo lavoro finito. Nel 1936 si dedica alla scrittura e a dare lezioni a quanti si avvicinano al suo metodo. Bach si occupa di istruire il suo gruppo di assistenti con molta attenzione, così da lasciare tutte le informazioni a disposizione delle future generazioni e decide di tenere anche una serie di conferenze. Il 27 novembre 1936 all'età di 50 anni Bach muore nel sonno, secondo alcuni fonti per un attacco di cuore.

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Conclusione Finisce così, questo racconto breve se ne va, ma …. se ancora avete voglia di sapere venite a conoscermi e altre storie vi racconterò! Presso il Muladhara si organizzano: · · · · · · ·

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… e troverete anche un piccolo punto vendita di prodotti naturali

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