GEnNaRoCARdillo
Tutto quello che dovreste sapere sull’ intrigante saga illustrata del bardo di northampton e che nessuno si e’ mai sognato di Dirvi.
Roma 2014 Ideato e scritto da Gennaro Cardillo http://fumettopenia.blogspot.it/ © Tutte le immagini presenti in questo speciale sono di proprietà dei loro Autori © Art: Kevin O’Neill
A mamma e papà , e pure a mia moglie, tutta gente amorevole che sopporta da anni, e con incrollabile pazienza questa piaga sociale che è l’amore per il fumetto.
prEFazione
Carissimo lettore benvenuto. La materia che si andrà affrontare in questo primo numero, è nientemeno che l’avvincente saga di Alan Moore & Kevin O’Neill, nota ai più, con l’altisonante e ben poco villico nome di Lega degli Straordinari Gentlemen. Per la precisione, dei primi due capitoli. In questa modesta sede cercheremo di fornire una guida di lettura dell’opera dell’autore inglese, che vi renda partecipi delle innumerevoli citazioni letterarie (e non solo), di cui la stessa è satura. E’ d’uopo, prima di cominciare, fare una doverosa premessa, ossia che secondo il sottoscritto, questo fumetto è uno dei lavori più appetibili ed originali degli anni 2000. Probabilmente, messa insieme all’ Authority di Ellis & Hitch, rappresentano il meglio, che il fumetto di nicchia possa offrivi in questo primo decennio del nuovo millennio, tormentato da reboot incasinati e mega-eventi scadenti. E se nel tentativo di farvi appassionare a questo fumetto prenderò qualche strafalcione, sono sicuro che mi perdonerete, d’altronde quello che mi spinge in questo mastodontico lavoro, è soprattutto una genuina ed incontrollabile passione verso la Nona Arte, nonché un malcelato amore verso i due già citati britannici individui. .
Quindi mettetevi comodi, sulla vostra poltrona preferita e buona lettura di quella che è sicuramente l’ennesima testimonianza del fatto che il signor Alan Moore è il Dio del fumetto.
John Bull John Bull è il personaggio che ho scelto come esempio per darvi un’ idea di cosa vi aspetta in questo speciale. John Bull è la personificazione nazionale del Regno di Gran Bretagna creata nel 1712 da John Arbuthnot. Cos’ è una personificazione nazionale? Avete presente Uncle Sam? Ecco, J. Bull è la stessa cosa. E’ l’avatar di una nazione utilizzato in quelle stampe che potremmo considerare le antenati delle moderne vignette satiriche. Cosa c’entra con la Lega di Alan Moore? Semplice, compare sulla scatola di cerini di Campion Bond, nella prima pagina, in una sequenza che ricorda terribilmente
la scena cinematografica che introduce al pubblico il personaggio di James Bond, in 007 Licenza di uccidere, del 1962, di T. Young. Sequenza in cui, il personaggio è intento ad accendersi una sigaretta ma di cui il volto compare solo alla fine. E non è un caso che Campion Bond sia introdotto ai lettori in questo modo, dato che, si scoprirà in corso di lettura, che l’agente della regina di queste prime avventure della Lega è effettivamente un antenato del James Bond, creato da Ian Fleming nel 1953. Come verrà rivelato nel Black Dossier.
Il serraglio di campion BOND Nella prima incarnazione della Lega degli straordinari Gentlemen ritroviamo il meglio della letteratura tardo ottocentesca. Nell’immagine a lato, da sinistra verso destra vi presentiamo i membri, di quello che Campion definisce il Serraglio a difesa di sua Maestà ed i suoi sudditi:
Allan Quatermain E’
l’avventuriero cacciatore anticolonialista creato da H. Rider Haggard nel 1885, protagonista di una serie di fortunati romanzi d’avventura ambientati in Africa, come Le Miniere del Re Salomone.
Wilhelmina "Mina" Murray
E’ la moglie Jonathan Harker, ed arriva dalle pagine del romanzo di Bram Stoker, Dracula del 1897.
Dottor Henry Jekill
(Alle spalle della sig.na Murray) E’ lo studioso che riuscì a sintetizzare una pozione in grado di scindere il lato malvagio dell’animo umano da quello buono, creato da R. L. Stevenson nel 1886 nel romanzo Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde. La personalità dell’uomo venne
così scissa in due metà opposte che si manifestavano sia a livello psichico che fisico, a seconda di quando Jekyll bevesse la pozione, o l’antidoto. (Come per il resto dei personaggi più avanti parleremo delle licenze adottate da Moore per rendere la sua sceneggiatura più appetibile)
Capitano Nemo
Nel 1870 il visionario Jules Verne scrisse il romanzo di 20.000 leghe sotto i mari, che narrava le gesta di un vendicativo principe indiano datosi alla pirateria per combattere le ingiustizie e difendere gli oppressi a bordo del suo sottomarino elettrico chiamato Nautilus, ma più che altro era dedito ad affondare le navi della marina britannica per tutti e sette i mari. Il Capitano Nemo, dal latino nessuno, in realtà è il Principe Dakkar,
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scienziato ed esploratore che compare in due romanzi di Jules Verne: 20.000 Leghe sotto i mari appunto, e L’isola misteriosa.
L’Uomo Invisibile
H. G. Wells nel 1881 scrisse un romanzo di fantascienza, The invisibile man, in cui un geniale scienziato riuscì a sviluppare un audace processo capace di rendere invisibili cose e persone, che testò su se stesso, spinto dall’ ambizione di imporre la sua superiorità sul prossimo, e sulla comunità scientifica che lo ignorava. Hawley Griffin diventa così il primo uomo invisibile del mondo, una condizione che non fa che amplificare la sua asocialità, la sua megalomania e la sua volontà di soggiogare il prossimo.
Il Capitano Nemo. A lato in alto: H. R. Haggard, H. G. Wells ed R. L. Stevenson. Sotto Claude Rains nei panni di Griffin, nel film The Invisibile Man del 1933
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Cose da nerd: Le teorie di Capitan Valor Ovvero, tutte le licenze adottate da Alan Moore nella caratterizzazione dei personaggi principali. “Ovviamente c’è stato un travaso dal mio universo all’inconscio collettivo del tuo mondo, quindi ciò che nel mio mondo era reale, qui si manifesta attraverso degli albi a fumetti, ecco perché mentre nel mio mondo sono diventato colui che salvaguardia le vite di milioni e milioni di persone, in questa realtà sono solo un personaggio dei fumetti” Captain Valor in Hero Squared #01 di Giffen , De Matteis e Abraham. Immaginiamo la Lega degli straordinari Gentlemen come ad un supergruppo di una terra parallela, una terra in cui i più famosi eroi della letteratura
ottocentesca, anzi i personaggi di gran parte della letteratura, non solo esistono davvero, ma interagiscono tra loro, creando nuove ed inedite avventure, le cui memorie sono arrivate a noi attraverso quel famoso travaso nell’inconscio nei più famosi scrittori dello scorso secolo, che le hanno raccontate poi, permettendosi qualche licenza, per i costumi dell’epoca. Potremo così spiegare le piccole differenze tra i personaggi della Lega e le loro controparti letterarie: Miss Murray per esempio, alla fine del romanzo di Stoker, dopo la morte del vampiro, torna ad essere umana, e ricongiuntasi al suo amato Jonathan Harker, vivrà il resto dei suoi giorni nutrendosi di quel matrimonio felice a cui entrambi anelavano, come si deduce dalle epistole che l’uomo le mandava dal suolo Transilvano (1897).
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Nella Lega (1898) invece ritroviamo una donna risoluta, dura, cinica che si è separata da suo marito, appena un anno dopo la conclusione degli eventi del romanzo. D’altronde è lo stesso Bond che nelle prime pagine pontifica sulla inusuale volontà della donna di tornare al suo cognome da nubile, dopo il divorzio. Una soluzione, ancora poco diffusa a fine ‘800, le prime considerevoli riforme in materia furono fatte solo nel 1884, e l’applicazione di tale norma, era inutile ricordarlo appannaggio nelle cause di divorzio di coppie borghesi. Lo stesso si dica per gli altri membri: il dottor Henry Jekyll, alla fine del romanzo di Stevenson, sceglie di togliersi la vita avvelenandosi con dell’acido prussico, nel 1898 invece apprendiamo che in realtà ha scelto di lasciare Londra e rifugiarsi a Parigi dove vive nell’anonimato e dove nel frattempo ha sviluppato la capacità di trasformarsi nella sua
controparte maligna senza assumere alcuna pozione, ma semplicemente in base ai suoi cambi d’umore. Il Capitano Nemo, morto secondo Jules Verne nell’esplosione dell’isola di Lincoln, alla fine de L’isola Misteriosa, ha scelto di ritirarsi a bordo del Nautilus, e vivere la sua vita tra gli abissi e l’isola di Lincoln.
Hawley Griffin che H.G. Wells aveva fatto morire linciato dalla folla inferocita nelle campagne del West Essex, è in realtà
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sopravvissuto, e rifugiatosi nella accademia di Rosa Coote, ha suscitato le attenzioni dei servizi segreti inglesi per via degli stupri che ha perpetrato sulle povere vergini del collegio. Griffin nel mondo di Moore, aveva dato in pasto alle folle inferocite del West Essex, un demente che lui stesso aveva reso invisibile nelle prime sperimentazioni del processo sugli umani, il fatto che anche il malcapitato fosse un albino non fa che rafforzare l’ipotesi che Griffin, ha sempre considerato di usarlo per uscire di scena e fingersi morto, soluzione perfettamente compatibile con la psicologia del personaggio del romanzo.
Allan ed il velo lacerato
Un discorso a parte merita il personaggio di H. R. Haggard, che muore secondo l’autore inglese, nel 1885 in seguito a ferite subite in battaglia, e che invece va incontro ad un destino molto differente.
Allan e il velo lacerato, è pubblicato coda alla prima miniserie, in sei episodi, come i classici Romanzi d’appendice, molto in voga nella seconda metà dell’ottocento e nei primi del novecento, noti anche con il nome di feuilleton. Ma il velo lacerato non è solo un’avventura onirica dell’ anticolonialista Quatermain, è una vera e propria operazione di retcon che chiarisce ai lettori i motivi che hanno ridotto l’eroe d’Africa, ad un vecchio oppiomane, prima che fosse arruolato da Miss Murray al Cairo per conto di Mr Bond. Un’avvincente racconto, che non solo, per la sua impostazione, si inserisce perfettamente nello stile vittoriano dell’opera, ma fornisce ai lettori importanti indizi sul futuro della stessa. Fintosi morto, Allan ritorna in Inghilterra da Lady Ragnall,
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spinto dalla sua dipendenza verso una droga psicotropa nota come il Taduki, di cui aveva già saggiato gli effetti nelle avventure passate. La Lady Ragnall citata nel racconto, compare in The Ivory Child (1916), una novella che rientra nel ciclo di racconti delle avventure di Quatermain.
Allan ed il velo lacerato è perfetta sia per i contenuti che nella forma. Come detto il racconto ad episodi non è solo una retcon che rivela ai lettori perché Quatermain si riduce a vivere di stenti in una fumeria d’oppio egiziana, ma fornisce indizi sui progetti futuri dell’autore sulla Lega, ed introduce nuovi personaggi
che non è escluso torneranno a deliziare le nostre letture future.
Il viaggiatore del tempo è il protagonista di The Time Machine, un romanzo scritto da H.G.Wells nel 1895, in cui per la prima volta si affronta la tematica del viaggio temporale a bordo di un macchinario costruito dall’uomo. Il veterano della guerra civile è John Carter nato dalla penna di E. R. Burroughs, protagonista del suo famoso ciclo di storie
ambientate sul pianeta Marte, che incontreremo nelle prime pagine del secondo tomo.
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Il John Carter di Alan Moore non ha ancora incontrato il suo destino di guerriero sul pianeta rosso. Randolph Carter (nipote di John) è un personaggio di H. P. Lovecraft, protagonista del cosiddetto Ciclo dei sogni o Opere oniriche, una serie di avventure horror/fantasy ambientate nel mondo dei sogni. L’intento del cosmonauta, nato dalla fantasia di H.G. Wells è quello di mettere in guardia i tre avventurieri da una minaccia proveniente da un'altra dimensione, da identificare nel bestiario di H. P. Lovecraft. Una nemesi, che tornerà spesso a minacciare gli avventurieri della deliziosa saga di Moore.
WHo’swho In the league of extraordinary Gentlemen
Entriamo da adesso nel vivo della guida alla lettura della Lega degli Straordinari Gentlemen. Qui di seguito troverete i riferimenti letterari di gran parte dei personaggi e luoghi che Moore adopera per la creazione di questo incredibile mondo. La storia del primo tomo attinge principalmente dalla letteratura gialla di Sir Arthur Conan Doyle tuttavia, come detto. al suo interno troviamo una moltitudine di citazioni, la cui ricerca rende
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ancora più appetibile la lettura di questo romanzo illustrato. Campion Bond Non ci sono riferimenti letterari nella letteratura tardo ottocentesca per questo corpulento omaccione, ma visto il cognome, ed il fatto che si dichiari un funzionario dei servizi segreti britannici, come già accennato nelle pagine precedenti, sappiamo che il signor Bond è un antenato del più famoso James Bond, l’ agente segreto al servizio di sua Maestà creato da Ian Fleming e divenuto poi, grazie al viso di Sean Connery, la spia più famosa della cinematografia. August Dupin – L’agente di collegamento a Parigi, che indirizza la Murray e Quatermain verso il quarto membro da arruolare per la Lega, è nato dalla penna di Edgar Allan Poe, nel 1841 nel racconto che apre il genere poliziesco: I delitti della Rue Morgue. Il cavaliere Auguste Dupin è considerato il capostipite
di una schiera di detective della letteratura e della cinematografia, tra i quali possiamo elencare anche Sherlock Holmes e Hercule Poirot. Come la sua controparte letteraria, il Dupin del fumetto di Moore è un arguto osservatore, dotato di un ingegno analitico e matematico che lo portano ad intuizioni risolutive nei casi che affronta. Con “Sono ricominciati gli omicidi” Auguste Dupin si riferisce al caso del racconto I delitti della Rue Morgue, che lui stesso risolse circa 50 anni prima, il caso del duplice omicidio di Madame L’Espanaye e sua figlia uccise da un orango del Borneo sfuggito al suo proprietario, un Marinaio. Anna Coupeau, in arte Nanà, una delle vittime del dottore, è una creatura di Emile Zola, protagonista del romanzo
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L’Assomoir, in Italia Lo Scannatoio, (1880), il settimo dei venti del ciclo de I RougonMacquart, che narra di una donna che fugge dal disastro economico della sua famiglia e si rifugia nei teatri di Parigi dove si esibisce come ballerina e cantante, e finirà per prostituirsi dopo aver sistematicamente dilapidato i patrimoni di tutti i suoi amanti. Tra gli amanti della sventurata donna, Moore ipotizza ci sia anche il cavaliere Dupin, è una delle tante licenze che l’autore inglese adotta per dare corposità alla sceneggiatura, sulle quali torneremo più avanti. L’ispettore Donovan che prende in consegna i Gentlemen è il protagonista di una serie di racconti polizieschi scritti da Joyce Emmerson Preston Muddock, raccolti poi tra il 1888 ed il 1899 in 15 libri, la risoluzione del caso dell’omicidio di Hetty Duncan, è una citazione, si tratta di un breve racconto del 1890
“Who poisoned Hetty Duncan?”.
“Viviamo in tempi difficili e sulla fronte dell’imperosi posano sogni tormentati”
E tra questi vale la pena ricordare: Robur il signore dell’aria – E’ un personaggio di Jules Verne, nel romanzo Robur il conquistatore del 1886, Robur è un ingegnere che disegna e costruisce l’Albatross, un elicottero con 37 eliche, e rapisce Phil Evans ed Uncle Prudent, presidente del Weldon Institute di Philadelphia e li costringe ad un viaggio intorno al mondo a bordo della sua macchina volante, per affermarne la superiorità rispetto alle mongolfiere, unici veicoli a quei
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tempi capaci di i solcare i cieli. Il primo ministro che nomina Bond, che a suo dire dovrà rispondere in parlamento per le minacce del signore dell’aria, tal Plantagenet Palliser, è il protagonista di una storia del 1864 di Anthony Trollope, uno dei più celebri scrittori inglesi dell’età vittoriana. L’astronomo Lavell, che dichiara di aver avvistato dall’Osservatorio di Ottershaw delle strani esplosioni sulla superficie del pianeta Marte, è l’ identità del protagonista del
romanzo di H.G. Wells, La guerra dei mondi, del 1897. Ed è il primo indizio che Moore fornisce ai lettori, su quale sarà la minaccia che i Gentlemen dovranno affrontare nel secondo volume.Durante la visita dell’accademia, Miss Murray si imbatte anche in Miss Katy Karr, nata dalla penna di Susan Coolidge nel 1872, nel romanzo per bambini
What Katy did, protagonista è una bambina di 12 anni con l’indole del maschiaccio che vive con la famiglia nella cittadina immaginaria di Burnet sul lago dell’Ohio, incapace di comportarsi come si compete alle donne, fino a quando, in seguito ad un terribile incidente che la obbligherà a 4 anni di infermità, ritroverà la maturità necessaria per imparar ele buone maniere. Non è un caso se la dodicenne nel 1872, la ritroviamo nel 1898, già adulta nella scuola di Rosa Coote a fustigare col frustino gentildonne capricciose come Olive Canchellor la femminista americana creata da Henry James in The Bostonians del1886. Secondo alcuni critici, lesbica.
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Dio e’ nei dettagli
Come ribadito più volte, la grandezza di questa opera è data anche dall’ attenzione dell’autore, ai dettagli. Moore inglese non si limita ad appropriarsi dei nomi della letteratura vittoriana, e riproporli in una nuova avventura inedita (questo non è lo SHIELD di J. Hickman, tanto per essere chiari). A parte le licenze, di cui vi ho già accennato nelle pagine precedenti, gli adattamenti di Moore rispettano non solo la caratterizzazione originale dei personaggi, ma addirittura, la cronologia delle pubblicazioni. L’ Auguste Dupin di queste pagine, è un anziano richiamato dal pensionamento per le analogie dei delitti che si stanno verificando, è il 1898 l’anno in cui la Murray e Quatermain si recano a Parigi, alla ricerca
del Dr Henry Jekyll, più o meno 50 anni dopo i Delitti della Rue Morgue, pubblicato guarda caso nel 1841. Rosa Coote dell’ Accademia correttiva di Miss Rosa Coote per gentildonne capricciose, afferma di essere la succeditrice di una certa Miss Flaybum, ed effettivamente in una storia della serie di racconti erotici pubblicati sul The Pearl (18791880), con il nome di Miss Coote‘s confession, viene menzionata la Flaybum Academy, dove Rosa ad un certo punto è obbligata ad andare per completare la sua educazione. Le pagine che precedono il reclutamento coatto di Jekyll sono un omaggio alla letteratura poliziesca e non solo, il fatto che le nuove vittime siano tutte prostitute, fa pensare erroneamente
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letteratura erotica che l’assassino potrebbe essere lo stesso dei delitti del mostro di Whitechapel nella Londra di 10 anni prima (1888!), noto come Jack lo squartatore (su cui Moore ha scritto un altro piccolo gioiello, From Hell disegnato da Eddie Campbell). Di cui se ne raccomanda caldamente la lettura.
Chiusa questa piccola parentesi, volta a farvi notare il lavoro certosino di Moore, nella genesi di questo appetibile nuovo universo narrativo, continuiamo con le citazioni nascoste. La Rebecca Randall (Becky), violentata da Griffin, è la protagonista di un romanzo per bambini del 1903, Rebecca of Sunnybrook Farm di Kate Douglas Wiggins, dalla quale fu anche ricavata una sceneggiatura
per il film omonimo interpretato da Shirley Temple.
L’ultima vittima della libido di Griffin è nientemeno che Polly Whittier, meglio conosciuta come Pollyanna, l’eroina dell’omonimo romanzo di Eleonor H. Porter del 1913, che fedele al proprio personaggio ottimista, dichiarerà a Miss Murray dopo essere stata posseduta da Griffin: “Sto bene Madame, per quanto sia stata maltrattata da un demonio, sono decisa a restare ottimista a qualunque costo”
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letteratura erotica Rosa Coote è una peccaminosa ereditiera, protagonista della rappresentazione ed inoltre compare in una serie di racconti erotici pubblicati sul The Pearl
Il reverendo Septimus Harding che si pronuncia sulle immacolate concezioni alla Rosa Coote's Correctional Academy for Wayward Gentlewomen è frutto della fantasia di Anthony Trollope (The Warden del1855). L’accademia correttiva di Miss Rosa Coote per gentildonne capricciose, dove trova segretamente riparo Hawley Griffin, è una citazione ad un’opera teatrale erotica dell’era vittoriana, The Yellow Room, A lato Miss R. Coote
tra il 1879 e il 1880. Ultimo particolare, Miss Flaybum, di cui vi ho parlato poco fa, appare per la prima volta in un racconto del XVIII secolo Sublime of Flagellation.
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La Cavorite è una sostanza in grado di schermare la gravità inventata dal professor Selwyn Cavor, entrambi, sostanza e scienziato provengono dal romanzo di H.G.Wells, I primi uomini sulla luna del 1901. La Cavorite sottratta al professore S. Cavor negli anni in cui è ambientato il fumetto, era destinata la progetto di spedizione inglese sulla luna, programmato per il 1900 (un anno prima della prima edizione del romanzo di H. G. Wells). Ancora una volta Alan Moore gioca con la cronologia delle edizioni del materiale letterario da cui attinge, sceneggiando un professor Cavor visibilmente in ansia per il fatto che se non fosse recuperata la sostanza antigravitazionale, il lancio sulla Luna non potrebbe essere eseguito.
Uno dei primi sospettati del furto della cavorite è l’ avversario Germanico, nella persona del Capitano Mors, il personaggio del Der Luftpirat und Sein Lenkbares Luftschiff,. Mors è un pirata dell’aria, protagonista di una serie di storie note anche con il titolo di Kapitan Mors der Luftpirat, (Capitano Mors il pirata dell’aria) pubblicato in Germania alla fine del 1800, di cui è sconosciuto l’autore.
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Il dottor Fu Manchu e la chinatown londinese E’ con un spoiler grosso così nel titolo che introduciamo il cattivo
letterario designato dal bardo, che dovrà dare del filo da torcere alla lega nel finale di questa avvincente saga. Il Dottor Fu Manchu è un autentico genio del male creato da Sax Rohmer ai primi del ‘900, la cui massima aspirazione è la distruzione della civiltà occidentale, rappresenta la più famosa interpretazione del famoso pericolo giallo, vale a
dire quella paura che assalì gli occidentali alla fine del XIX secolo secondo la quale, un non ben definito giorno, gli orientali, e quindi anche i cinesi, avrebbero superato, conquistato e sottomesso le popolazioni d’Europa. Le sue malefatte furono raccolte per la prima volta in un unico volume nel 1913 con il titolo Mistery of Dr. Fu Manchu. Secondo molti, Fu Manchu è il primo supercriminale della storia della letteratura, e la sua caratterizzazione è stata poi fonte d’ispirazione di numerosi altri villain, dalla carta stampata al cinema. Non è un caso che il suo perfido viso troneggi nella copertina del secondo numero di Detective Comics del 1937, nè che Alan Moore lo scelga come antagonista al professor James Moriarty (il secondo
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supercriminale della storia della carta stampata) nella battaglia finale per il dominio della malavita di Londra. Ci sono diverse testimonianze che si aggiungono ai romanzi di Rohmer e che sottolineano il fatto che in epoca vittoriana, quel quartiere della parte est della città fosse abitato per lo più da cinesi, come anche fosse il punto di locazione di molte fumerie d’oppio ( tra queste ricordiamo Charles Dickens ed Oscar Wilde). Il venditore di Tè Quong Lee ed il cinese Ho Ling, sono entrambe creature dello scrittore inglese Thomas Burke, riprese dal suo ciclo di storie chiamato Limehouse Nights (1916). La guerra tra la macchina volante di Moriarty e gli aquiloni degli uomini di Fu Manchu è da considerare essere stata ispirata dal romanzo di H.G. Wells del
1908 The War in the Air. Durante il folle bombardamento dell’East End da parte di Moriarty, Moore ci fa velocemente vedere un vecchio ladro che suggerisci a dei ragazzini di trasferirsi nel sottosuolo è Artful Dodger, un personaggio del romanzo Oliver Twist di Charles Dickens. I ragazzini Mitchell e Watts invece provengono dalla soap opera inglese The Eastenders della BBC trasmessa negli anni ‘80. Il pallone che usano Nemo e gli altri gentlemen per raggiungere la macchina di Moriarty, è tratto dal romanzo di Jules Verne Cinq semaines en ballon del 1863, in
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in cui il dottor Samuel Fergusson insieme ad altre persone decidono di esplorare il continente africano a bordo un una mongolfiera. Pontificazioni Di un nerd La distruzione di Londra attraverso un bombardamento dal cielo, quando questo elemento non era ancora stato del tutto conquistato, - il primo volo in mongolfiera risaliva al 1783, ed il primo volo con un mezzo più pesante dell’aria sarebbe stato fatto solo dopo, nel 1903 – è il sublime espediente che Moore utilizza nella sceneggiatura per sviluppare la storia senza snaturare i characters presi in prestito, l’idea di utilizzare delle macchine volanti sospinte in cielo dalla Cavorite, è il tocco di classe dell’ autore che con questa soluzione alimenta il mito del supercriminale che circonda le figure le machiavelliche figure di Fu Manchu e Moriarty.
Svizzera 1891 Tutto quello che c’è da sapere su quella strana parentesi che apre il quinto capitolo della Lega degli straordinari Gentlemen che ha spiazzato non pochi lettori.
Il misterioso Signor M che Moore introduce nelle pagine finali del quarto capitolo e che si presenta ai lettori con il nome di James, svela la sua identità in quelle prime pagine introduttive del quinto capitolo, e si rivela essere addirittura il signor James Moriarty, meglio noto come il Napoleone del Crimine, acerrima nemesi di Sherlock Holmes. E’ il caso di ricordare, a chi è rimasto interdetto da quelle pagine che
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tutta la parentesi in cui Moore ed O’Neill raccontano di quel tragico incontro sulle rocce delle cascate di Reichenbach, è una enorme citazione alla letteratura di Sir Arthur Conan Doyle. Insieme alle sequenze che vedremo più avanti, inerenti l’invasione aliena della campagna inglese, rappresentano gli omaggi più fedeli ed attenti di tutta la serie. Quell’incontro infatti, è tratto da The Final Problem, il racconto che doveva essere l’epilogo della saga del detective di Baker Street. Anche in queste pagine si ribadisce con i fatti, che Moore sia un autore preciso, e profondo conoscitore della letteratura da cui attinge per la sua Lega degli
Straordinari Gentlemen. Insieme ad O’Neill, il Bardo fornisce al lettore, nel giro di poche pagine, una valida retcon, con la quale posiziona il più pericoloso criminale della storia del crimine ottocentesco, ai vertici del servizio
spionistico britannico. Come in Watchmen, Moore gioca con i ruoli dei suoi personaggi sovvertendone continuamente la moralità, l’eticità nonché la funzione, fino al presunto finale che di riflesso, si sposta sempre più in là nell’albo pagina dopo pagina. Come per la sig.na Murray, o il sig. Griffin anche nel caso di Moriarty, Moore si concede delle licenze per rendere la sua sceneggiatura indiscutibilmente appetibile.
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Pressato dai fan, che non volevano la morte del loro beniamino, nel 1903, lo scrittore A. Conan Doyle fece ritornare il detective più famoso della storia della letteratura, dalla terra dei morti, rivedendo il finale del The Final Problem, che originariamente si concludeva con la caduta e verosimilmente la morte di Holmes e della sua nemesi Moriarty. Tuttavia nel 1903, Sherlock Holmes ritornò nelle sale di lettura con un nuovo racconto, The Adventure of the Empity House, nelle prime pagine del quale l’autore spiega come in realtà Holmes sopravviva alla lotta con il suo nemico naturale. Durante il combattimento sul ciglio del precipizio, l’audace detective di Baker Street, grazie anche alle sue conoscenze del Baritsu, riesce ad evitare la presa di Moriarty, che sul baratro è incapace di recuperare l’equilibrio e precipita tra le rocce e muore. Holmes per inscenare la sua morte,ed evitare le ritorsioni dei seguaci di Moriarty, decide di
scalare le rocce e far perdere le proprie tracce al mondo intero. Nella miniserie di Alan Moore: Moriarty riesce miracolosamente a scampare alla morte, mentre Holmes è ucciso (?) dal colonnello Moran che gli lancia i sassi dalla cima della parete che il detective sta scalando. Riportato in patria Moriarty diviene il responsabile del dipartimento a cui fanno capo anche Campion Bond e la Lega, che userà per porre fine all’egemonia criminale di Fu Manchu su Limehouse e diventare così l’unico signore indiscusso della malavita londinese. Quindi perfettamente coerente con il personaggio, e con la linea stilistica della Lega degli straordinari Gentlemen, il geniale signore del male, il James Moriarty sceneggiato dal bardo, programmerà la caduta del signore di Limehouse, usando la Lega per sottrarre la preziosa Cavorite al rivale cinese, ed usarla per sconfiggerlo.
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Pontificazioni Di un nerd
Il prequel Da un dipinto appeso alla parete degli alloggi della Lega al British Museum si evince che Quatermann e gli altri non sono stati i primi individui speciali ad essere stati arruolati dal servizio segreto britannico. Nel 1780 vi era una diversa formazione e comprendeva: Lemuel Gulliver, il viaggiatore creato da Jonathan Swift nel 1726, nel celebre romanzo I viaggi di Gulliver. Sir Percy Blakeney e consorte, creati dalla baronessa ungherese Emma Orczy nel 1905, nel romanzo La Primula Rossa, un romanzo spionistico con protagonista un nobiluomo inglese che si assunse il compito di contrastare le ingiustizie e le barbarie che dilagavano durante il periodo del terrore seguente alla rivoluzione francese (1789- 1799), adottando come simbolo della sua lotta una Primula Rossa
The Reverend Dr.Christopher Syn – E’ l’eroe contrabbandiere di una serie di romanzi ambientati in Inghilterra nel XVIII secolo ai tempi in cui Brandy e Tabacco erano importati clandestinamente dalla Francia per evitare le imposte della corona, scritti da Arthur Russel Thorndike a partire dal 1915. Mistress Hill – O Fanny Hill è l’eroina di quello che è il titolo più bandito della letteratura, Memorie di una donna di piacere, scritto da John Cleland nel 1748, che narra in forma epistolare le avventure o le
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atlante letterario del pianeta rosso
disavventure sessuali di una giovane donna di un villaggio nei pressi di Liverpool, iniziata ai piaceri del sesso ed alla professione della prostituzione dai vari personaggi che si avvicenderanno nella sua vita. Il motivo per il quale Moore l’abbia arruolata in una ipotetica versione più vecchia della Lega sembra legato, oltre che alla indiscutibile notorietà del romanzo, al fatto che sembra che i servizi segreti inglesi si siano sempre serviti delle doti persuasive delle prostitute. Nathaniel Bumppo (Natty) – Proviene dai Racconti di calza di cuoio di James Cooper, tra i quali il più famoso è L’ultimo dei Mohicani.
E' quasi offensivo per la vostra conoscenza dei pilastri della nona arte dirvi che la prima pagina del secondo tomo, è un chiaro omaggio alle tavole di apertura di Gibbons e Moore su Watchmen. L’uomo che vedete volare sul tappeto è Gallivar Jones apparso sul Lieut. Gallivar Jones: His vacation di Edward Lester Arnold (1905) che fondeva elementi di fantascienza e fantasy. Entrato in possesso di uno strano tappeto, Gallivar Jones si trova
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lande rosse del pianeta Marte a fare la conoscenza di un popolo arrendevole che ricorda molto gli Eloi di H. G. Wells, del romanzo La macchina del tempo. Ben presto la sua tempra ed il suo carisma lo porteranno a prendere le redini della situazione di stallo dei locali, apatici ed arrendevoli persino quando i loro selvaggi persecutori esigeranno sia consegnata loro la bella principessa Hera come tributo, di cui si innamorerà.
Nel fumetto Gallivar Jones, che indossa un affascinante outfit che ricorda Lawrence D'Arabia, stringe la mano all’altro umano trasportato sul pianeta Marte,
John Carter dello scrittore americano Edgar Rice Burroughs, protagonista del romanzo A Princess of Mars del 1917, e di una serie di storie che vanno a comporre il famoso Ciclo marziano. Anche in questo caso un militare, stavolta un confederato della guerra civile americana si trova trasportato sul suolo marziano, la gravità meno pesante rispetto a quella terrestre lo porta ad essere superiore agli autoctoni. L’altro presunto umano trasportato su Marte che viene menzionato è lo scomparso Micheal Kane della Dinastia Kane , fondatori della città verde di Varnal, e provenie dalla fantasia di Micheal Moorcock, precisamente dalla serie Kane of old Mars. Come la Terra della Lega degli Straordinari Gentlemen, anche il pianeta Marte ha una sua geografia letteraria, il pianeta rosso
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di Alan Moore attinge fondamentalmente da almeno quattro universi narrativi: quello di Burroughs, quello di Arnold, quello di Wells e quello di C. S. Lewis. A quest’ultimo si deve attribuire la paternità dei Sorn, che rappresentano la carta vincente nella guerra contro i cosiddetti molluschi (identificabili a loro volta come gli alieni de La guerra dei Mondi di H.G. Wells), che si combatte nelle prime pagine del fumetto, sono una delle tre specie aliene native di Malacandra (nome indigeno di Marte che gli amanti di J’onn J’ozz avranno sicuramente già sentito), tratte dal romanzo di fantascienza Lontano dal Pianeta silenzioso del 1938.
Perfettamente fedeli alla loro controparte letteraria i Sorn sono esseri umanoidi alti almeno 4,5 metri, gambe sottili e petto prominente e dotati di una tecnologia molto avanzata. Gli alieni con quattro braccia provengono dal ciclo marziano di Burroughs, ed in particolare quello che accompagna Gallivar da Carter è plausibile sia Tars Tarkas, il primo marziano che John Carter incontra al suo arrivo su Marte nel primo romanzo, con il quale nascerà un rapporto di reciproco rispetto, ammirazione e profonda amicizia.
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Nell’opera di Moore quindi la guerra che si muove in queste prime pagina fa da causa scatenante l’invasione aliena della Terra su War of the worlds. A pagina 14 abbiamo il nostro primo incontro ravvicinato con un Tripode, il favoloso veicolo dei nemici dei terrestri nella Guerra dei Mondi, nonché del famoso fumo nero usato sulla Terra per spazzare via un gran numero di esseri umani. L’uovo di vetro con dentro le immagini in movimento, arriva da un racconto di H.G.Wells, The Crystal egg, del 1897 – Mr Cave un antiquario inglese viene in possesso di uno strano uovo di vetro dentro il quale riesce a ricevere immagini dal pianeta Marte. Per molti questo racconto fa da precursore a La Guerra dei mondi pubblicato un anno dopo. Nel romanzo Wells racconta che in realtà, l’uovo è uno strumento degli alieni per spiare il nostro pianeta e quindi è lecito pensare che l’immagine riflessa nell’uovo ritrovato da Gallivar all’interno
delle mura della città dei molluschi, ritragga proprio il negozio di antiquario dell’inglese Mr Cave spiegando in maniera plausibile per quale motivo i molluschi designino la Terra come loro nuovo obbiettivo e Londra come testa di ponte. Il capitolo II del tomo II, è una rivisitazione delle prime pagine del romanzo di H.G. Wells, The War of Worlds del 1898. Nella landa di Horsell precipita un misterioso proiettile gigante che attira l’attenzione degli abitanti del luogo che accorrono a vedere cosa sia. Tra questi il dott. Stent dell’Osservatorio Reale, che guida le operazione di scavi intorno al meteorite artificiale. Una volta che si è palesata la forma di vita aliena tra i membri della prima delegazione umana che scende nel cratere per dare il benvenuto c’è il Reverendo Septimus Harding (vedi pagina 14) che troverà la morte insieme a tutti
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Buon dio che bruti! Che orribili bruti!
gli altri, inceneriti dal raggio di calore degli alieni. La casa Desolata, la locanda in cui trova alloggio il gruppo di Miss Murray, è anche il titolo di un romanzo di C.Dickens del 1852. Il primo battaglione che arriva ad Horsell è guidato dal maggiore Henry Blimp ispirato al protagonista della striscia a fumetti di David Low pubblicato sul London Evening Standard negli anni ‘30. Ovviamente lo ritroviamo nell’opera di Moore, quasi trent’anni prima, ancora con il grado di Maggiore.
Quindi il capitolo secondo è in pratica un fedelissimo adattamento a fumetti del romanzo di Wells. Moore e O'Neill riscrivono il tutto restando deliziosamente fedeli agli eventi descritti nei primi capitoli del libro con l’unica licenza di inserire nella scena del primo contatto con gli spietati invasori, anche la loro Lega ed il loro pavido supervisore Campion Bond. Nel libro sono descritti: i primi avventori nel cratere, armati di pale e picconi, l'apertura del cilindro e la caduta degli alieni nel fondo del fosso. Gli autori riportano minuziosamente anche l'episodio che rappresenta il klimax del capitolo 4 del romanzo, con la prima vittima dell'invasione, e l’inevitabile
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l'orrore di realizzare che gli esseri
i suoi, si trovino non molto distante dall'io narrante del romanzo.
che sono precipitati nella campagna di Londra non sono né umani né docili. O'Neill disegna chiaramente l'uomo che caduto nel fosso, tenta disperatamente riguadagnare la cima arrampicandosi lungo la parete, ma viene trascinato giù di nuovo, dai temibili tentacoli dei molluschi. Questi accadimenti sono descritti nel capitolo IV del libro di Wells. L'esclamazione "Buon Dio che bruti! Che orribili bruti! " è detta da uno degli osservatori della scena dal ciglio del cratere. Il fatto che questo individuo sia presente anche nel fumetto, fa pensare che secondo il Bardo, Quatermain ed
E’ innegabile che nel secondo tomo uno dei personaggi più carismatici sia il vetturino, Mr William Samson Senior, che tiene testa verbalmente persino al terribile Mr Hyde. Come Campion Bond, Samson non ha controparti letterarie ma si ispira ad un personaggio di un fumetto inglese apparso per la prima volta nel 1922 su The Wizard, dell'autore D. C. Thompson, Bill Samson un agente dei servizi segreti britannici operativo nel nord ovest dell'India. Secondo Moore il Samson che fa da vetturino alla lega durante la crisi è il padre del protagonista del fumetto che si è distinto nelle campagne militari inglesi in India
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Benvenuti al british Museum!
nella seconda metà del 1800. Tipico dello stile di O'Neill di arricchire le tavole di innumerevoli particolari. A pagina 6 del terzo capitolo del secondo tomo, la sala del British Museum dove si svolge la riunione con il nuovo Mr M, Mycroft Holmes, è ricca di interessanti citazioni. Lo scheletro del pesce gigante proviene probabilmente dalle Avventure
del Barone Munchausen un romanzo del 1785 scritto da Rudolph Erich Raspe. Lo scrittore si ispiró al Barone Karl Hyeronimus Von Munchausen, un aristocratico famoso per i suoi inverosimili aneddoti che amava raccontare ai suoi amici. Il busto a destra del pesce infatti raffigura proprio il barone, ed é una citazione di O'Neill di una illustrazione di Gustave Dorè. Il pesce gigante probabilmente è lo stesso che ingoia il barone in una delle sue avventure. La scena fa anche da incipit all'adattamento cinematografico omonimo del visionario regista Terry Gillian. Josè Da Silvestra è un personaggio di H.R.H Haggard, ed è l'uomo che nel 1590 scoprì le miniere del Re Salomone.
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Lo scheletro umanoide dalle lunghe gambe proviene da una filastrocca tratta da Book of nonsense di Edward Lear (1862). The old man of Coblenz. A destra parzialmente ricoperta da un telo c'è il quadro maledetto che ritrae Dorian Gray, dal romanzo di Oscar Wilde del 1891.
A ridosso della parete del ritratto, alle spalle dello scheletro c'è una statua raffigurante il Reverendo Dr Syn di cui abbiamo già parlato a pagina 22 e di cui parleremo nell' inserto dedicato all' Almanacco del viaggiatore. Lo scarafaggio gigante nella teca di vetro è frutto della fantasia di Richard Marsh, in un romanzo horror del 1897 .
Una principessa mutaforma egiziana in grado di assumere anche le sembianze di un malefico scarafaggio gigante, muove la sua vendetta verso un membro del parlamento inglese. The beetle, questo è il nome del romanzo fu fatto un adattamento cinematografico nel 1919.
Il ragazzino scampato al disastro ferroviario provocato dall'attacco del Tripode è Jimmy Grey,
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dai suoi apprezzamenti sul Nautilus e dalla sua manifesta ambizione nel voler costruire qualcosa di altrettanto maestoso, si deduce sia la versione bambina del Prof. Grey, il costruttore del pesce di ferro. The Iron Fish è una sorta di sommergibile volante pilotato dal piccolo Danny Gray ( il figlio del professore) protagonista del fumetto in prosa ed immagini chiamato Deep Sea Danny, pubblicato sul The Beano, una rivista a fumetti per bambini, negli anni '30 '40.
Terry Prendick, il folle che Miss Murray e Quatermain incontrano ai margini del bosco, mentre sono in missione alla ricerca del misterioso dottore in possesso dell'arma che metterà fine alla crisi aliena , è un personaggio del romanzo di H. G. Wells del 1896, L'isola del dottor Moreau. Edward T. Prendick, l'unico sopravvissuto di una sciagura navale al largo del Pacifico, viene tratto in salvo da due misteriosi individui che lo porteranno su un isola dove un amorale scienziato sottopone cavie animali ad una serie di terribili esperimenti nel tentativo di umanizzarli. Il povero Prendick risulterà alla fine del romanzo, l'unico sopravvissuto anche dell'isola, sulla quale esploderà una rivolta degli animali che resi folli dalle torture eseguite riacquisteranno il loro selvaggio istinto e si accaniranno sui loro carnefici. Raggiunta Londra con mezzi di fortuna sarà da tutti
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L'elefante e la Tigre che incontrano Mina ed Allan nel bosco, sono rispettivamente: Jumbo L'elefante e Tiger Tim, creati dall’inglese Julius Stafford Baker, apparsi per la prima volta sul Daily Mirror nel 1904, anche se una prima edizione risale al 1889 sul supplemento di The World and his Wife, una rivista indirizzata a maggiordomi, domestici e tate, e successivamente su The Rainbow, una rivista per bambini.Il Tasso che completa il terzetto che sbuca dagli alberi, probabilmente è il
Sig. Tasso, uno dei protagonisti dè Il vento tra i salici, di Kenneth Grahame, un romanzo per ragazzi del 1908, e dallo stesso romanzo probabilmente proviene anche il rospo alla guida dell’automobile, che mi mangio il cappello è il ricchissimo ed eccentrico Sig. Rospo di Villa Rospi. (in alto a sinistra potete vedere Tiger Tim visto da K. O’Neill) Quindi Dottor Moreau di Alan Moore che vediamo qui sotto, ovviamente si rivela essere il famoso dottore di cui sono alla ricerca la Murray e Quatermain. Nel mondo della Lega, Moreau, non è mai morto sbranato dal
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In questa pagina riporto un immagine dell’edizione italiana di alcuni dei personaggi che compongono il bestiario del Dott. Moreau di Alan Moore
dello stesso autore, Cecchino, era dal Puma sull’isola misteriosa, visto che ha sempre collaborato con il governo inglese, dopo gli eventi del romanzo, fu trasferito nei boschi del Southdowns, dove avrebbe continuato con i suoi esperimenti, come la creazione di armi batteriologice per l’esercito, che si rivela poi essere il vero motivo per cui la Corona tollerava le stranezze del dottore
il suo nome nell’edizione italiana (vedi pagina precedente). Il maiale in tuta, probabilmente è uno dei rivoluzionari suini creati da come quella di voler rendere gli George Orwell per il racconto La animali simili agli esseri umani. fattoria degli animali (1945). Nell’illustrazione a pagina 32, Nelle prime pagine dell’ultimo dominata dal Dottor Moreau capitolo, quando Moreau, Miss riconosciamo altri animali Murray e Quatermain aspettano il antropomorfi famosi della fine treno che li riporterà a Londra per dell’ottocento: la giraffa è Lina Collolungo, dallo stesso autore di consegnare a Bond il misterioso ibrido H-142, potete notare delle Tiger Tim e Jumbo, Julius volpi che stanno divorando un Stafford Baker, anche la coniglio vestito, con un giacchino scimmia, è frutto della fantasia pAG. 34
azzurro, ebbene quest’ennesimo esperimento del folle dottore stavolta è frutto della penna della scrittrice-illustratrice inglese Beatrix Potter, Peter Rabbit, (The Tale of Peter Rabbit 1902). Nel 2006 è stato realizzato un film dedicato a questa autrice, Miss Potter, con Renè Zellweger, di cui vi consiglio la visione. La misteriosa Gramigna Rossa che avviluppa il Nautilus, prosciugando il Tamigi, proviene come quasi tutto il resto dal romanzi di Wells, la Guerra dei Mondi. Wells descrive il fenomeno come una rampicante che è stata portata dai Marziani sul Pianeta ( volontariamente o accidentalmente), che ben presto di è diffusa esponenzialmente, concorrendo con le altre forme vegetali ed animali terrestri, prosperando con sorprendente rigoglio lungo i corsi d’acqua.
Qui sotto potete osservare due interpretazioni diverse della gramigna: la prima tratta dal film di Spielberg La guerra dei mondi con Tom Cruise, in cui la pianta infestante sembra sia un composto il cui ingrediente principale sono resti umani.
La seconda invece, è tratta dal secondo tomo della Lega degli straordinari Gentlemen come nell’ opera originale, si descrive il fenomeno, come una radice particolarmente invasiva.
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You should see me dance the polka “So come sono fatti i bambini, Nemo. Spesso me li sono raschiati via da sotto le suole”
Mr Hyde è il vero protagonista di quest’avventura degli Straordinari Gentlemen, Alan Moore sottolinea più volte nel corso della storia una simpatia per il personaggio di Stevenson. Hyde è colui che tortura ed uccide Hawley Griffin, non tanto per il tradimento, quanto per aver causato dolore all’ unica donna che l’alter ego del mite Dottor Jekyll, è incapace di odiare,
come rivela lui stesso nel primo capitolo di questo incomparabile romanzo illustrato. Moore dimostra di come la sua prosa, ed il suo genio, guidi il lettore a provare una forte attrazione verso il meno Gentlemen del quintetto originale. Mr Hyde, secondo Stevenson è un essere diabolico, che suscita ribrezzo, paura ed addirittura odio, in chiunque raggiunga ill suo sguardo, o posi gli occhi sulla sua deforme figura. Il riferimento ai bambini nel titolo è una chiara citazione al romanzo. Infatti in Lo Strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde, la prima apparizione del diabolico signore, lo vede protagonista proprio di un increscioso incidente in cui, con indifferenza, passeggiando una notte in una via di Londra, calpesta una bambina che ha la sfortuna di incrociare il suo cammino, lasciandola, in lacrime
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e dolorante sul marciapiede. Le due morti eccellenti di questo volume: Griffin e Mr Hyde sono solo l’ennesimo esempio della narrativa illustrata, di Alan Moore, autore che per quanto possa risultare burbero, snob, vanaglorioso e sfuggente, è uno degli unici se non l’unico, le cui opere sono sempre destinate a diventare pagine importanti della storia del fumetto. L’ultimo ed orgoglioso baluardo del buon gusto e del gagliardo storytelling che difende la reputazione del nostro amatissimo media, nonostante i continui barbari e biechi tentativi dei molti mercenari dell'ultima generazione, bifolchi commercianti come Bendis, Millar e la loro ciurma di scribacchini elevati ad architetti da manovre di mercato, che bisogna dirlo, ce la mettono, davvero tutta a volte , per tirare giù il nostro amato fumetto dalla nona colonna delle arti, e ridurlo unicamente a mezzo di profitto.
Anzi per chiudere la parentesi vagamente idolatrante (è presente participio di idolatrare!) direi che se in un improbabile futuro , ci fosse una caccia alle streghe che metterebbe al rogo tutti gli autori di fumetti, Moore, dovrebbe essere l'unico uomo che noi lettori, riuniti in una segreta e rivoluzionaria carboneria, dovremmo preoccuparci di preservare e proteggere. Tornando a Mr Hyde, che in questo volume sostituisce del tutto il Dr. Jekyll, porta sulle sue possenti spalle in maniera decorosa tutta la godibilità ed il pathos della seconda avventura dei Gentlemen. Hyde è violenza, vendetta e sacrificio, misturate in un unico, carismatico
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personaggio, che nelle mani di Moore pur restando fedele alla sua originaria natura letteraria, di avatar del male che risiede nell’animo umano, si arricchisce di una caratterizzazione senza eguali, come del resto gli altri personaggi, si veda la tormentata Miss Murray, o ancora il Capitano Nemo o l’uomo invisibile. In un contesto come il fumetto supereroistico, Hyde potrebbe essere visto semplicemente come il forzuto del gruppo di eroi. Ma è fin troppo chiaro che la caratterizzazione del Bardo, lo rende un personaggio tutt’altro che così limitato, ma assolutamente reale e concreto.
You Should see me dance Polka, è una composizione dell’ inglese Gorge Grossmith, suonata nell’adattamento cinematografico del 1941 del romanzo di Stevenson, del regista Victor Fleming ed interpretato da Spencer Tracy ed Ingrid Bergman. Come per l’altro anti-eroe del suo impareggiabile Olimpo di personaggi, Rorschach, anche Hyde si congeda dal suo estasiato pubblico (voi) in maniera sublime. Londra è quasi persa, ed il suo sacrificio, permette ai militari di armare il cannone per diffondere il letale battere con cui uccidere gli alieni, ed anche
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ahimè, una discreta fetta della popolazione inglese non evacuata. Le pagine della dipartita di Mr Hyde sono l’apice in termini di appetibilità, di una pubblicazione già di suo assolutamente sublime. E trovo inevitabile chiudere il primo speciale di Fumettopenia dedicato alla Lega degli straordinari Gentlemen, con le immagini che avete visto nella pagina precedente.
Saluti e ringraziamenti ed anticipazioni Il primo degli speciali sulla Lega degli straordinari Gentlemen di Alan Moore si chiude qui, prossimamente, verrà impostato e realizzato il secondo speciale che conterrà una guida alla lettura del famigerato Almanacco, la lettura d’appendice inserita alla fine del secondo volume, che illustra la geografia letteraria in cui si svolgono le vicende dei personaggi che Moore prende a prestito dalla letteratura mondiale. Seguiranno, prometto, altri speciali che sveleranno i segreti dei capitoli successivi. I ringraziamenti invece sono per tutti quelli che si sono avventurati nella lettura di queste 40 pagine, spero che questo speciale vi abbia divertito, e che durante la lettura non abbiate fatto altro che esclamare: “Nooo! Ma dai! E’ vero diamine! Che geniaccio questo Moore!”. Insomma nel mio piccolo, spero
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di aver restituito al lettore quel “sense of wonder”, quel piacere di stupirsi, che tra l’altro Moore ha tentato di resuscitare con la creazione della famosa linea ABC, alla fine degli anni ‘90. Spero quanto prima di preparare per la stampa lo speciale dedicato all’Almanacco del viaggiatore del nuovo mondo, che come già anticipato, sviscera l’inserto pubblicato in appendice al secondo tomo, che fornisce una geografia letteraria del pianeta Terra in cui vive ed opera la Lega degli straordinari Gentlemen. Un vero e proprio patchwork, fidatevi in cui coesistono l’isola di King Kong con il metafisico mondo fiammeggiante. Ma per questo dovrete aspettare ancora un po’. Bibliografia: Google e il sito inglese di Wikipedia, mi hanno aiutato, nella stesura dello speciale, nonché una serie di pagine scoperte navigando in rete in cui un esercito di letterati ed appassionati, hanno passato l’opera di Moore al setaccio,
e dai quali ho qualche volta attinto gli spunti per poi approfondire. Rileggere Moore con il preciso intento di regalarvi questa guida mi ha divertito tantissimo, e se nel leggerla ve la spasserete la metà di come me la sono spassata io nell’atto di scriverla con il mio limitatissimo Publisher XP vecchio di almeno 10 anni, allora ho centrato il bersaglio. Ho incrementato la lista delle cose da leggere di almeno una quindicina di romanzi e racconti brevi, e spero ardentemente che anche in voi si accenda questa passione per la letteratura vittoriana, quindi senza tediarvi oltre, grazie! Grazie dell’attenzione che riservate al blog, grazie a quelli tra voi che partecipano alle discussioni sulla pagina facebook, rendendo la bacheca, un buon salotto dove confrontarsi e condividere, opinioni e conoscenze, grazie ai follower su twitter ed a quelli su Issuu. Direi che ho detto tutto. Ah no: Baci ai pupi.
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parla come mangi! Confessate, credevate che mi fossi dimenticato delle famose pagine non tradotte, che abbondano nella inimitabile saga del Bardo. A dire il vero, si, me n’ero completamente scordato, ma non per chissà quale motivo, ma perché non aggiungono molto alla storia, poi ho pensato che tra voi ci fosse qualcuno ansioso di conoscere anche questi dettagli e quindi in post produzione ho aggiunto queste pagine EXTRA, come dice lo strillone vintage in alto a destra. Ora nella prima indimenticabile dispensa, quando Mina è in missione per arruolare Allan, si imbatte in un tentativo di stupro da parte di due persone che parlano arabo. Ecco quel che
dicono: La guida chiede a Miss Murray chi sta cercando, i due dicono quello che direbbero due stupratori nient’altro. “Sii carina con noi” “Questo ti piacerà, noi siamo dei suoi cari amici” “Giuro su Dio!” Finchè non interviene il catatonico Quatermain: “Adesso basta! Lasciatela in pace o vi apro la testa.” La minaccia però non sortisce alcun effetto infatti i due arabi commentano: “Sta esagerando, basta guardarlo, è drogato.” “Vive come un morto tra i moscerini”. Allan passa quindi dalle parole ai
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fatti, solleva il suo LeMat e fa fuoco sugli assalitori della Murray. Il LeMat era un revolver ideato da Jean Alexandre Le Mat di New Orleans nel 1861. Utilizzato dai Confederati durante la Guerra Civile Americana. Il motivo per il quale Allan possieda un LeMat, è stato oggetto di alcune discussioni, c’è chi sostiene sia citato ne Le Montagne del Re Salomone, durante un inventario, e chi sostiene provenga dal John Carter pre-ciclo Marziano, incontrato dallo stesso Allan nel feiulleton Il velo Lacerato. D’altronde come già detto all’interno di questo speciale, prima di andare su Marte, Carter era un Confederato, coinvolto nella guerra civile.
Una volta esploso il colpo, il tizio grasso inveisce contro Allan: “Figlio di puttana! Hai ucciso mio fratello, ti strapperò il cuore per questo, lo farò a pezzi!” “Dannato inglese! Fratelli, acorrete, ci hanno sparato non lasciateli scappare!” Un'altra cosa che mi è sfuggita, nella pila di materiale accumulato nella stesura di questo appetibile speciale, è l’identità di un personaggio che diventerà molto importante nel futuro di questa avvincente saga:
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Broad Arrow Jack, il membro dell’ equipaggio di Nemo con la freccia tatuata sulla schiena, è il protagonista di una serie di racconti a basso costo, noti in Inghilterra con il nome di Penny Dreadfull, che potrebbero anche essere associati ai feuilleton francesi, romanzi d’appendice a basso costo, gli antenati dei Pulps statunitensi. Broad Arrow Jack nasce dalla penna di E. Harcourt Burrage (1866). E’ la storia di John Ashleigh, soprannominato Broad Arrow Jack per via di una freccia tatuata sulla sua schiena datosi alla pirateria dopo essere caduto in disgrazia nella Australia coloniale. Un altro personaggio di cui abbiamo parlato più volte citato senza però fornire importanti approfondimenti è il capitano Robert Grandebito, occasionale partner del Duca Prospero. Ebbene il capitano Grandebito o meglio Robert Owemuch è il personaggio principale del romanzo L’isola galleggiante di Richard Head (1673), un
racconto di fantasia che non si esclude possa aver ispirato Swift per i suoi viaggi di Gulliver. L’isola Galleggiante è la storia scritta in forma di diario della scoperta di questa atipica isola da parte del Capitano Grandebito che egli stesso battezza Scotia Moria, della quale, parleremo nel paragrafo inerente le Americhe, nel prossimo speciale, quello dedicato all’Almanacco del Nuovo Viaggiatore. Baci ai pupi. Cardillo Gennaro
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Stampato in Italia ad un formato assolutamente incompatibile con le macchine tipografiche italiane. Tanto è vero che la realizzazione di questo volume ha comportato un imbarazzante spreco di carta.
I segreti sul Mondo Fiammeggiante e su M. Cavendish vi verranno rivelati nel prossimo numero.
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