portfolio
2
Giulia Di Martino
Ogni luogo è sacro perchè è unico in rapporto all’universo. YAGO BONET CORREA
portfolio
3
Giulia Di Martino Palermo, 02.06.1989 via Ragusa 22, 90141 Palermo via San Vitale 55, 40125 Bologna giuliadimartino@hotmail.com 3803497860 https://issuu.com/ggiddippi
ARCHITETTURA (2011-2016) pag. 6 ............................ Ristrutturazione di un edificio a Bologna pag. 10 ............................................. I punti focali del museo diffuso pag. 14 ...................................... Verso Edifici a Energia Netta Zero pag. 20 ....................................................................... Lab-City Palermo pag 24 ........................................................ Scuola di Circo a Lisbona pag 28 ........................................... Casa per tre bambini a Lisbona pag 32 .................................... Casa con Bed&Breakfast a Palermo pag 36 ..................................................... Scuola Materna a Palermo
GRAFICA (2014-2016) pag 41 ........................................ Impaginazione della rivista 10e25 pag 41 ...................................... Locandine e altro materiale grafico
4
Giulia Di Martino
architettura 20 11 - 20 16
portfolio
5
RISTRUTTURAZIONE DI UN EDIFICIO A BOLOGNA 01. 16 - 0 4. 1 6
Il tessuto che caratterizza i margini nordorientali del centro storico di Bologna, nei pressi di porta San Donato, è costituito da un’edificato poco compatto di abitazioni circondate da giardini. La palazzina in questione risale alla prima metà del Novecento, e comprende tre livelli di appartamenti, piano seminterrato e mansarda. L’iter prevedeva rilievo e restituzione grafica dell’esistente, ed elaborazione della proposta di progetto. Unitamente alla ristrutturazione delle già esistenti unità abitative, si prevede il recupero del sottotetto per uso abitativo e la rifunzionalizzazione del piano seminterrato per uffici. L’impianto tipologico viene lasciato sostanzialmente intatto: a partire dai due ingressi e dal corpo scala principale, che condizionano il sistema distributivo interno a ciascuna appartamento, in cui un corridoio centrale, lungo la dimensione maggiore dell’edificio, funge da asse di articolazione degli ambienti. Solo ad un livello si elabora una proposta distributiva che rimette in discussione tale assetto.
6
Giulia Di Martino
90 180
90 180
b. 96
b. 96
b. 96
90 180
90 180
pianta piano rialzato
b. 96 4
4,12 mq 5 6
camera 2 11,88 mq
7 8
b. 96
11 12
cucina 12,73 mq
90 180
camera 4 / studio 10,95 mq
13 14 15
b. 120
20 20
10
camera 3 11,69 mq 80 210
b. 96
9 90 180
16 80 210
bagno 2 4,66 mq 9
8
7
6
5
4
3
2
H=3,39M
1
disimpegno 14,30 mq
80 210
H=283 a=17,7 cm; p= 27 cm Na = 9
90 180
wc - lavand. 2,32 mq 2,36
80 210
bagno 1 3,60 mq
21
soggiorno / pranzo 29,56 mq
22
20
23
19
24
18
25
17
camera 1 15,25 mq
90 180
70 180
90 210
13 14
U. 2 121,7+17,26 mq
b. 96 90 180
90 268
70 180
12
1,17
b. 0,00
b. 96
11
15
1,34
b. 96
10
16
0.00 = 46,83 m s.l.m
portfolio
7
PROGETTO - SEZ B-B'
+ 8,69
+ 4,95
+ 1,36
+ 0,00
sez. A-A’
portfolio
8
+ 0,00
prospetto ovest
portfolio
9
I PUNTI FOCALI DEL MUSEO DIFFUSO
L’ex C hie s a d e l Mont e a C a st e l b uono (Palermo) | 0 4 .15
castello dei Ventimiglia
ex Chiesa del Monte
Partendo da una lettura del centro storico di Castelbuono come museo diffuso, viene individuato l’asse-Ypsigro (antico nome del borgo) attraverso il quale si articolano i principali monumenti del paese. L’ex- Chiesa del Monte è uno di questi punti focali. Le condizioni di abbandono, dopo crolli e rimaneggiamenti, ne impongono la restituzione alla città, in senso urbano e funzionale. Oltre al necessario progetto di restauro conservativo, l’intento è quello di riproporre in chiave contemporanea due importanti elementi dell’antica fabbrica, il campanile e l’abside, e di organizzare all’interno un sistema espositivo flessibile, tanto dal punto di vista dei materiali e della modularità, quanto da quello illuminotecnico.
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Giulia Di Martino
portfolio
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schemi evoluzione storica
perdite della fabbrica
rimozione parete in blocchi di cls e ricostruzione in muratura armata
parete verticale con struttura in profilati di alluminio e lamiera microforata Pavimentazione sopraelevata: - pedane in legno - pannelli in vetro rimovibili nuovo infisso d’ingresso
A
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Giulia Di Martino
A’
due possibili scenari di luce
studio illuminotecnico sezione A-A’
Posizionamento di lucernari apribili elettricamente sulla falda di copertura esistente in corripondenza della zona retrostante la parete in microforata
Apparecchi lineari Led a parete tipo Erco alloggiati al di sopra del cornicione
Struttura in profilati di alluminio curvi e lamiera microforata con sistema di aggancio alle travi lignee di copertura
Parete verticale con struttura in profilati di alluminio 50x50mm passo 80cm
Restauro conservativo delle superfici architettoniche
Binario elettrificato tipo Erco con proiettori Led
Pannelli verticali fissati alla struttura metallica principale in lamiera microforata sp.2mm finitura tipo "corten" con foratura variabile da 4mm a 10mm
Panca/Totem espositivo modulare componibile in quadrelli 5x5 cm in alluminio finitura tipo "corten"
Panca/Base espositiva modulare componibile in quadrelli 5x5 cm in alluminio finitura tipo "corten"
Pannello espositivo modulare componibile in quadrelli 5x5 cm in alluminio finitura tipo "corten"
portfolio
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VERSO EDIFICI AD ENERGIA NETTA ZERO Un a b ibl i ot e c a pub bl ic a a Pa l e rmo | 25.0 7.14
L’indagine svolta prende le mosse dalla duplice necessità di conoscere le nuove direzioni tracciate istituzionalmente in campo energetico per l’edilizia della Comunità Europea, e comprenderne le ricadute tecnologiche, formali, spaziali. A partire dalla definizione di Edificio ad Energia Netta Zero (N.Z.E.B.), inteso come edificio che raggiunge l’equilibrio fra consumi energetici interni e produzione da fonti rinnovabili e in loco, è stata progettata una biblioteca nel centro di Palermo, che adotta lo schema tipologico dell’edificio a corte insediato in un lotto quadrato. Il processo progettuale ragiona sull’involucro edilizio, sui materiali che in generale compongo gli elementi architettonici, e sulle tecnologie integrate in grado di produrre energia in loco. Viene offerta una doppia ordine di lettura, come una sorta di sovrapposizione tipologica: per un verso edificio a corte, per un altro giustapposizione di un volume lineare, ed un volume a C ad esso connesso in punti salienti, nella fattispecie laddove necessità di continuità della corte interna lo impongono. Quest’ultima è spazio pubblico urbano, ed è contornata al piano terra da un portico che racchiude le attività commerciali aperte unicamente verso la corte. Tutto l’edificio manifesta una forte chiusura verso l’esterno, e solo nella facciata principale, prospiciente la piazza, è resa permeabile alla vista, attraverso l’adozione di una facciata fotovoltaica semitrasparente.
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Giulia Di Martino
Schema assonometrico
modello di progetto | scala 1:200
portfolio
15
Ă
Sezione A-A’
16
Giulia Di Martino
via Mordini
1. Settore d’ingresso 2. Sala multim
5.
+6,00
+16,90
4.
6.
3.
+6,00
+13,30
+11,60
+9,65
A’
A
+7,83
+6,00
+9
+4,05
+6,00
1. +6,00
+3,95
+2,21
+1,08
+0,90
2.
+1,08 +0,00
-1,57
via Castriota
pianta a quota +6,00 m
pianta a quota +9,6
Pianta primo piano -3,40
+16,90
+0,82
+0,98
+1
+13,30
+13
+9,65
+9,
+6,00
+6
+1,08
+0,98
12.
via delle Croci
Università degli Studi di Palermo | Scuola Politecnica | Corso di Laurea Arch. LM 4 | A.A. 2013-2014 Esame di Laurea in Composizione architettonica e urbana | Fisica Tecnica Ambientale Docenti relatori: Prof. Gaetano Cuccia | Prof. Marco Beccali Correlatori: Arch. Alessandra Galatioto | Arch. Giuseppe Ferrarella | Arch. Marina Bonomolo All. Arch: Giulia Di Martino
portfolio
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APPARECCHI
20/21
simbolo
100
Sospensione LED lineare
100
Faretto LED da parete illum. indiretta
85
Sospensione LED cilindrica Faretto LED da incasso a parete
90
Faretto LED da incasso a soffitto
75 85
Proiettore flood LED
55
Riflettore industriale LED
65
PIANTA A QUOTA +
ESEMPI DI SOLIDI FOTOMETRICI
PIANTA A QUOTA +
(fonte: azienda Erco)
PIANTA A QUOTA +
ALTRI A
dio (fonte: azienda Castaldi)
AMBIENTI
21 SETTEMBRE
21 GIUGNO
ARZO
legenda con alcuni modelli di apparecchi luminosi studio illuminotecnico sulla sala di lettura
Uffici Sala studio Negozio
int [h]
Em [lx]
8-11
475
dimm [%] 55
int [h]
Em [lx]
8-11
471
int [h]
Em [lx]
dimm [%] 60
Negozio
ALI
ILLUMINAZIONE CORRIDOI +6,00
%
%
90
90
80
80
70
Em [lx] 70
int [h]
60 50
50
20
+9,65
om
50
20
apr
mag
10
18 Giulia Di Martino Feb-Mar-Apr Nov-Dic-Gen 0
mar
20
10
24
499 20
20
feb
dimm [%]
60
11-13
20
gen
+6,00
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
22
24
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
22
24
giu
lug
lun mar mer gio ven sab dom
11-13
466
dimm [%] 50
Settore d’ingresso
Led, attualmente fra le sorgenti luminose pi첫 efficienti.
mm [%]
int [h]
Em [lx]
65
16-18
499
dimm [%]
Em [lx]
int [h]
60
16-18
21 DICEMBRE
dimm [%]
453
60
21 MARZO
Set
mm [%]
int [h]
75
LUSSO NOSO [lm]
8-11
Em [lx] dimm [%] int [h] Em [lx] dimm [%] 456 65
18-20 467
int [h]
65
8-11
Em [lx] dimm [%] int [h] Em [lx] dimm [%] 18-20 493
435
int [h]
70
60
8-11
simulazioni con il programma dialux
SIMBOLO
1140
3182 88
8.120
io della simulazione [lx] [%] dimm [%] [h][lx] Emdimm int [h] intEm o medio sul piano di lavoro 20-21 430 70 55 426 io degli apparecchi della sala 11-13
int [h] 13-16
Em [lx] dimm [%] m [lx] int [h] int E[h] dimm [%] 11-13
Em [lx]
dimm [%]
int [h]
497
60
13-16
20-21469
Em [lx] 473
49150
80
SCH APP
E [lx] Lemperce
vengono 475 dules, o annuale Contemp zona del chi gene voluta. I come po recchi sc
Sta
int [h]
Em [lx] Sta
11-13
499Pu
vista del modello di studio illuminotecnico
int [h]
Em [lx]
13-16
497
int [h]
Em [lx]
16-18
499
dimm [%]
int [h]
Em [lx]
75
18-20
dimm [%] 55
3.
1.c
int [h]
Em [lx]
16-17
472
dimm [%]
int [h]
75
16-17
Em [lx] 452
dimm [%] 65
5.
2.
M 4 | A.A. 2013-2014 ientale
ina Bonomolo
int [h] 17-21
Em [lx] 491
ILLUMINAMENTO
dimm [%]
int [h]
80
17-21
TIPOLOGIE DI
Em [lx] 460
POTENZA [W]
FLUSSO
SIMBOLO
portfolio
456
19
LAB-CITY PALERMO-BARCELLONA Gree n C ity Pa l e rmo 2 01 9 | 1 5.07 . 1 3
43,9
Ospedale Civico
39,6
36,4
35,3
metro 33,4 34,1
25
33,2 32,00 30.1 28,5
33,4
30,3
29.5
28,1 28,4
28,8
Policlinico
0
20
100 m
L’obiettivo progettuale è duplice: ristabile in primo luogo una regola di definizione dell’area di pertinenza dei due complessi ospedalieri di Palermo, e ripensarne il rapporto attraverso il progetto della Promenade, che offre un trait d’union di questo brano di città. L’idea conduttrice è quella di disegnare il vuoto derivato dalla demolizione di vari padiglioni del Civico. Viene ristabilita la linea di confine fra interno ed esterno dell’ospedale. Dai punti di accesso, una rete di pensiline minime si dirama per i vari giardini interni. Le aree interne vengono quindi qualificate attraverso un “lavoro di suolo” e di vegetazione. Per Palermo Capitale 2019 della Cultura, si coglie l’occasione per progettare un polo culturale, arretrando l’edificato rispetto alla linea della metro. Si adotta una logica aggregativa che interpreta il sistema del foro romano (con le dovute variazioni), e contrappone edifici lineari che accompagnano i salti di quota fra le piazze che separano, e determinano una tensione centrale attorno alla cosiddetta Piazza del Foro.
20
Giulia Di Martino
modello di progetto | scala 1:200
portfolio
21
A
Pianta primo piano
Sezione A-A’
22
Giulia Di Martino
A’
portfolio
23
Scuola di circo dello Chapitô
L isbon a | 0 6 .1 2
fotomontaggio
L’anima dello Chapitô è caratterizzata da un’atmosfera di festa, e allo stesso tempo di intimità, per cui l’arte diventa autentico strumento di integrazione fra le persone. Il progetto vuole trovare un’equillibrio fra la dimensione pubblica e una più privata, del nucleo dell’associazione. Nel confrontarsi con il contesto emergono subito due importanti vincoli progettuali: la complessità del lotto, in quanto fianco della collina del castello S. Jorge, e la cortina di edifici antichi che racchiude il margine della collina stessa. In primo luogo si percepisce l’importanza della sala spettacoli: oltre ad una possibile interpretazione come “tenda”, la copertura plastica permette, dentro il volume regolare, la complementarità organica di ambienti per lo spettacolo e ambienti tecnici. La sala organizza una gerarchia, per cui intorno ad essa si dispiegano i numerosi ed essenziali magazzini, camerini, spazi tecnici, sostegno e corollario per il loro “centro creativo” Una volta assodato questo punto , l’organizzazione generale degli spazi segue una sequenza verticale. Partendo dall’invaso/entrata al di sotto del volume centrale, livello pubblico, le persone fanno un percorso in salita fino ai livelli del terreno più alti e inaccessibili, dove la biblioteca si configura come spazio di ricerca, di angoli calmi e nascosti.
24
Giulia Di Martino
modello di progetto | scala 1:100
portfolio
25
schizzo del principio insediativo
sala spettacolo locali di servizio allo spettacolo | camerini |distribuzione biblioteca
foto del modello | scala 1:100
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Giulia Di Martino
portfolio
27
57.6
pianta primo piano B'
56.2
+ 7,00
A’
A
C
+ 6,40
A'
A
C'
57.6
|
sez. A-A’
0
2
5m
CASA PER TRE BAMBINI L isbon a | 0 1 .1 2
Il lotto è intercluso fra preesistenze disposte a degradare lungo il fianco della collina del miradouro de Santa Caterina. L’accesso avviene unicamente dal un cosiddetto “beco”, un vicolo cieco, la cui quota è molto inferiore rispetto alla quota del lotto. Sorge quindi il problema I principali punti critici di questa analisi rimandano ad un disegno della frammentazione dell’intorno. Dare una forma alle parti più autonome di un sistema significa avere rispetto di ciò che già esiste, e in questo caso permettere anche la flessibilità di cui persone culturalmente aperte hanno bisogno. In generale l’abitazione si sviluppa ad L attorno ad una terrazza: se nel volume principale è concentrata la maggior parte degli spazi della casa, il volume proteso verso il panorama e il fiume è riservato ai tre figli dei committenti. Il nucleo familiare si caratterizza infatti per la presenza di tre bambini; nonostante essi vivano in una fase di gioco e leggerezza, la formazione all’interno della dimensione musicale, cinematografica e dell’arte in generale, riveste un ruolo primario. La sensibilità per le arti si traduce in un’atmosfera densa di possibilità spaziali. Gli spazi per i bambini sono unificati dentro un ambiente continuo a doppia altezza, diviso da elementi più “effimeri” di legno; arredo, pareti, giochi caratterizzano un braccio più autonomo della casa, e diventano catalizzatori della responsabilità e della sensibilità per lo spazio.
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Giulia Di Martino
modello di progetto | scala 1:100
portfolio
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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
5m d +7,85
5m
+8,00
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
0
ISCTE-IUL. Facultade de Arquitectura e Urbanismo. Ano Lectivo 2011-2012. Arquitectua III, 2° Ano, 1° semestre. Exercicio II:
CASA PARA TRES CRIANÇAS / ANTONIO, ROSA E SOFIA
0
Docentes: Helena Botelho / Mafalda Sampayo / Jorge Kol de Carvalho. Aluno Giulia Di Martino / ARB1 / 43239
sezione A-A’
ISCTE-IUL. Faculdade de Arquitectura e Urbanismo. Ano Lectivo 2011-2012. Arquitectura III, 2° Ano, 1° semestre. Exercicio II:
CASA PARA TRÊS CRIANÇAS / ANTONIO, ROSA E SOFIA Docentes: Helena Botelho / Mafalda Sampayo / Jorge Kol de Carvalho. Aluna Giulia Di Martino / ARB1 / 43239 +3,75 +6,85
a
A’
A
+7,00
b c
pianta del secondo livello
Giulia Di Martino
d'
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vista interna
a'
CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK
corte a-a'
b'
c'
31 portfolio
CASA CON BED&BREAKFAST Pal e r mo | 0 7.1 1
+260
+250
Il complesso si colloca sulle colline sopra Palermo, e comprende la casa dove la familia del committente abita, e tre mini appartamenti disponibili per un bed & breakfast. Oltre al programma di base, è stata data anche una descrizione dettagliata dei tratti della famiglia committente, la quale presenta delle esigenze particolari, legate agli interessi del padrone di casa, al suo lavoro e naturalmente al ruolo dei clienti nella fruizione globale della casa e del terreno. Le informazioni cosÏ raccolte sono state tradotte in una risposta spaziale dove l’arredo, le texture, le luci interne costruiscono gli ambienti.
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Giulia Di Martino
portfolio
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pianta del primo piano +2.85
+3.00
+0.50
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Giulia Di Martino
vista della soggiorno sala da pranzo
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Asilo nido e scuola materna Pal e r mo | 0 3 .1 1
L’intervento ha come obbiettivo l’organizzazione di un servizio pubblico all’interno di un quartiere di edilizia popolare degli anni ’50, a nord di Palermo, attraverso un’analisi del territorio a livello sociale, geografico, architettonico. Le abitazioni del complesso esistente sono nate nell’area storica della “Piana dei Colli”, caratterizzata dalla presenza di ville nobiliari settecentesche, di antichi borghi “fuori porta”, ed in generale da un contesto paesistico di grande rilievo. Questi fattori, strutturanti l’analisi e la comprensione del territorio, non sono riusciti ad non sono riusciti a imporsi nel recente sviluppo, accelerato e caotico, della città. Si indaga intorno ad un edificio che possa offrire ai bambini la possibilità di esplorarne l’interno, e allo stesso tempo proteggerli dai fatti esterni. La tipologia a corte é il punto di partenza. Due volumi una L e una C che si avvolgono attorno a questo centro cavo, rispondono al desiderio di introspezione, formando un sistema di rampe e passaggi secondari che ai giardini e alle terrazze attorno all’edificio. Senza smentire l’importanza dei colori e degli elementi appariscenti in questa fase della vita, la materialità viene concretizzata nel bianco dei panneli di cemento. Proprio grazie alla volontà di costruire spazi ricchi e punti di vista interessanti, si è cercato di tenere sempre presente un registro di “semplicità” delle forme, di scala più appropriata, per restituire una dimensione serena agli “abitanti dell’edificio.
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Giulia Di Martino
modello di progetto | scala 1:100
portfolio
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pianta del piano terra
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Giulia Di Martino
foto del modello | scala 1:100
portfolio
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Giulia Di Martino
grafica 20 14 - 20 16
portfolio
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IMPAGINAZIONE GIORNALISTICA Rivista DiecieVenticinque 2015 -2 0 1 6
editoriale 3
IL QUORUM DELL’INFORMAZIONE
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REFERENDUM 17 APRILE: ISTRUZIONI PER L’USO
Giulia Di Martino | Giovanni Modica Scala
Giulia Silvestri
6
ALLA RICERCA DEI QUESITI PERDUTI
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IL REGIME DELLE ROYALTIES
illustrazione tratta dalla campagna 17/04 - Vota SI
IL QUORUM DELL’INFORMAZIONE
Ilaria Bianco
Pietro Dommarco
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UNA POSSIBILE SVOLTA PER IL MODELLO ENERGETICO ITALIANO Intervista a Nicola Armaroli
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AMBIENTE E BIODIVERSITÀ: QUALI RISCHI CORRIAMO?
a cura di Milena Rettondini
Rossella Baldacconi
18
C’È CHI DICE NO. Intervista a Giannantonio Mingozzi a cura di Stefano Fornito
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NOT IN MY BACKYARD. Voci dai territori Basilicata Pietro Dommarco Abruzzo Alessio di Florio Puglia Francesco Caroli Sicilia Olga Nassis
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IO VOTO FUORI SEDE
2
sommario | editoriale
42
Giulia Di Martino
C
di Giulia Di Martino e Giovanni Modica Scala
on l’eventuale vittoria del sì al referendum del 17 aprile, non si porrà immediatamente fine a qualsiasi tipo di trivellazione. È fondamentale partire da questa consapevolezza. La campagna condotta fino a questo momento è stata avvolta da un alone di confusione diffusa, che ha visto il formarsi di due schieramenti categorici opposti, portavoci di due posizioni estremamente ridotte all’osso: trivelle sì, trivelle no. Complice sicuramente lo slogan che, in quanto tale, deve essere di impatto ed escludere tutto il resto al momento del primo approccio. Ben vengano gli slogan, e soprattutto ben venga che le persone parteggino e prendano una posizione, ma a patto che si superi la cortina superficiale delle parole di pancia e degli improvvisati pseudo-tecnicismi. Nonostante l’estrema complessità della materia, è assolutamente necessario stimolare l’attenzione della popolazione italiana su questo tema, se non altro per distoglierla dal gossip politico, dall’epocale scontro sulle unioni civili che tanto emoziona, per farla convergere invece su un argomento dal sapore vagamente noioso, altrimenti destinato a rimanere confinato nel dibattito di pochi ecologisti infervorati. Una certa resistenza ad abbordare l’argomento, da parte del cittadino medio, risede nella difficoltà di percepire i risvolti che una scelta legata all’ambiente e all’energia comporta: le connessioni fra il benessere socio-economico di un paese e un corretto e rispettoso approvvigionamento delle risorse ambientali non sono di immediata visibilità. E in Italia - si sa - ciò che non può attirare facilmente un giudizio di valore, e non crea fazioni e blocchi da stadio, non è degno di occupare lo spazio che merita nel dibattito civile. Ma davvero non merita il nostro interesse? Da dove viene l’energia che consumiamo? E poi, che tipo di energia? Elettricità? Prodotta come? Da combustibili fossili? Quanta importazione dall’estero? Quanta convenienza nel produrla a livello nazionale? Gli interrogativi si moltiplicano, e sono quasi tutti al di fuori dell’unico interrogativo sottoposto alla gente in questo referendum. E allora, che si fa? Si boicottano le urne, offesi da questa truffa colossale? Bisogna forse ripensare i termini di questa vittoria. Che finalmente le persone si informino, si pongano il sanissimo dubbio che forse le strategie di politica energetica non debbano essere accettate passivamente, ma essere messe invece in discussione da cittadini informati, che si esprimano su come utilizzare risorse che, in fondo, sono di tutti. Partendo da un approfondimento individuale scevro da qualsiasi sentimentalismo. Noi, nel nostro piccolo, proviamo a fornire con gli articoli che seguono una chiave di lettura che metta a fuoco i principali corollari dell’oggetto referendario. Con l’auspicio di risultare un attendibile ausilio informativo per chiunque voglia approfondire, senza nascondere la nostra incorruttibile natura partigiana.
n.30 |APRILE 2016
3
cederebbe alla perforazione dei pozzi e alla successiva costru-
di petrolio in mare, e vengono scaricate le acque di lavaggio e
del Messico. Lo sversamento di petrolio dalla piattaforma della
no impoveriti. La porzione del petrolio che raggiunge le aree
La perforazione prevede l’utilizzo di fanghi di perforazione tonite (un tipo di argilla) o da polimeri speciali la cui comtetta da segreto industriale. Durante la prima fase di perforazione (detta riserless) sia gono recuperati. Migliaia di metri cubi di fanghi e detriti biente marino. Questa enorme mole di materiale induce la dirina presente sul fondo, oltre all’aumento significativo della ne di alcuni inquinanti pericolosi come i metalli pesanti (tra ventano biodisponibili e vengono bioaccumulati dagli animali marini. Alla attività di trivellazione è legato anche l’aumento del rischio sismico. Evidenze scien-
Inoltre, per aumentare la produttività della roccia serbatoio
Horizon) durò 106 giorni consecutivi ed è stato quantificato
comportamento in relazione al tipo di costa: sulle coste roccio-
relazione esistente tra le trivellazioni e l’aumento dei sismi
uno strato catramoso mentre su quelle sabbiose impregna anni, gli ambienti invasi da una marea nera non tornano Gli effetti a breve termine di una marea nera sugli animali marini sono disastrosi. impedisce la respirazione, l’alimentazione e la termoregoinvertebrati ai pesci, dai rettili ai mammiferi marini e agli uc-
dola e iniettando soluzioni acide ad alta pressione. A questo
distribuite su un’area marina di 8000 miglia quadrate (l’a-
petrolifere sono soggette a incidenti disastrosi che prendoblowout e che consistono nella fuoriuscita incontrollata e prolungata di -
Molteplici sono anche gli impatti generati dal trasporto del petrolio in mare che avviene liere: dalla rottura di condotte
Gli animali che sopravvivono tendono ad assorbire e accu-
questo è tanto più grave se si considerano le caratteristiche si trova sulla linea di contatto tra le due placche del Meditere quella africana. Inoltre, sul versante calabrese sono preun gigantesco corpo franoso che si estende per oltre 1000 ne. Anche durante il normale esercizio di estrazione di una piattaforma petrolifera avvengo-
durante le operazioni di cari-
lio. L’incidente più grave che si sia mai registrato è stato quel-
sottomarine agli incidenti ridagli sversamenti accidentali
volontari durante le operazioni di lavaggio delle cisterne, venzione Marpol 73/78 ma purtroppo ancora effettuati in modo illecito. Una volta in mare il petrolio
produce impatti gravissimi su ecosistemi e organismi. de a precipitare sul fondale marino ricoprendo vegetali e tendono a scomparire e gli habitat più vulnerabili perdono -
tessuti e nei loro organi. Ciò induce effetti subletali che vali alle disfunzioni a livello endocrino, dalla depressione sorgenza di tumori. Gli effetti negativi sulla salute riguardano anche gli esseri umani che si alimentano di (molluschi, crostacei, echinodermi e pesci). Gli idrocarburi più IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) che tendono ad accumularsi nei tessuti adiposi. Gli animali sentano una predisposizione all’insorgenza di forme tumodimostra come ogni attività antropica legata al petrolio gebiente, agli animali e agli esseri umani.
n.30 |APRILE 2016
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aprile 2016
te sanguisughe), “velivoli sen- Autonomous Robotics ). “Se za pilota che saranno lanciati utilizzati, i LAR possono avere dall’operatore verso una fonte conseguenze di enorme portata sui valori della società, di energia…”. La iperdronizzazione delle soprattutto quelli riguardanti guerre future è perseguita an- la protezione della vita, e sulla che dalla Marina e dall’Aero- stabilità e la sicurezza internautica militare: quest’ultima, nazionale”, ha denunciato il in particolare, ha predisposto Consiglio per i Diritti Umani da anni un cronogramma che dell’Assemblea generale delle fissa il 2048 come l’anno in Nazioni Unite in un rapporto cui i conflitti saranno automa- speciale pubblicato il 9 aprile tizzati al 100% e gli ordini di 2013. “Essi non possono essere attacco giunprogramgeranno da Nonostante siano dotati di mati per rispettare un network di computer sofisticatissime tecnologie le leggi e sistemi di di telerilevamento, essi non u m a n i i n t e l l i g e n z a sono in grado di distinguere tarie internazioartificiale, satelliti, ter- i “combattenti” nemici dalla nali e gli popolazione inerme standard minali di telecomunicaziodi protene, velivoli senza pilota e armi zione della vita previsti dalle nucleari, assolutamente indi- norme sui diritti umani. La pendente dal controllo umano. loro installazione non comEntro i prossimi cinque anni, porta solo il potenziamento l’US Air Force diverrà già la più dei tipi di armi usate, ma angrande forza da combattimen- che un cambio nell’identità di to UAV (unmanned aerial vehi- quelli che li usano. Con i LAR, cle) del pianeta. Oltre tre mi- la distinzione tra armi e comliardi di dollari d’investimenti battenti rischia di divenire per dotarsi di ben 17 squadro- indistinto”, aggiunge il report ni di superdroni da dislocare Onu. “Raccomandiamo agli prevalentemente nella basi Stati membri di stabilire una aeree di Beale (California), Da- moratoria nazionale sulla spevis-Monthan (Arizona), Pearl rimentazione, produzione, asHarbor (Honolulu) e Langley semblaggio, trasferimento, acNewport (Virginia). quisizione, installazione e uso La progettazione e sperimen- dei Lethal Autonomous Robotazione di micidiali sistemi di tics, perlomeno sino a quando distruzione di massa e robot non venga concordato a livello killer procede inarrestabile in internazionale un quadro di tutto il mondo, mentre le dot- riferimento giuridico sul loro trine strategiche si uniforma- futuro”. Ovviamente l’appello no allo scopo di estromettere non è stato accolto da nessun prima possibile i militari in paese. carne ed ossa dalle catene de- I droni-killer protagonisti delle cisionali in tempo di guerra. Le sanguinose incursioni Usa nei armi letali del tutto automatiz- principali scacchieri di guerra zate sono definite in termine internazionali sono i “Predatecnico-militare “LAR” (Lethal tor”. Nonostante siano dotati
realtà pacifiste
per le guerre globali del XXI secolo
di Antonio Mazzeo
“Il campo di battaglia del futuro sarà popolato da un numero inferiore di esseri umani. Quelli sul campo di battaglia, però, avranno capacità fisiche e mentali superiori: avranno una migliore percezione dell’ambiente e saranno più forti, intelligenti e potenti. Combatteranno fianco a fianco ai Killer Cacciatori Automatizzati di vario genere”. 4
C
osì scrivono il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e l’US Army Research Lab, il laboratorio di ricerca scientifica dell’esercito Usa, nel report Visualizing the Tactical Ground Battlefield in the Year 2050 (pubblicato il 25 luglio 2015) che prefigura le modalità di conduzione della guerra terrestre entro la metà del XXI secolo. Battaglie che saranno combattute da robot assassini e Super-Umani, “macchine da guerra spaventose ed inarrestabili, corazzate e dotate di armi laser…”. Mostruosi non esseri viventi (o quasi) capaci però di distruggere ogni essere vivente, armati di leeches (letteralmen-
n.29 | GENNAIO 2016
di Luca Ercolini
infografica a cura di Giulia Di Martino
IPERDRONI, KILLER-ROBOT E SUPER UMANI
in italia
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febbraio 2016 n.29 | GENNAIO 2016
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portfolio
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IMPAGINAZIONE GIORNALISTICA
LA MISSIONE A PARTIRE DALLA CITTÀ Newsletter Laici Missionari Comboniani Palermo - 2014/2015
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Laici Missionari Comboniani - Palermo
newsletter n.
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MISSIONE
luglio 2015
MISSIONE
CITTÀ
Laici Missionari Comboniani Palermo
“Vi invito tutti a pregare perchè le persone e le istituzioni che respingono questi nostri fratelli chiedano perdono”.
newsletter
[...] e cosa più importante, questo è stato l’anno in cui, dappertutto nel mondo, una frase si è diffusa in risonanza, per cui: che per un pò rimaniamo sottoterra ma al momento giusto germiniamo ed esplodiamo con tutto il nostro potenziale. voglio farvi gli auguri per l’anno che viene, anno che è stato dichiarato Anno del Suolo, l’anno della nostra “terrosità”, del nostro radicamento; anno in cui i semi che piantiamo di speranza e amore, i semi dell’abbondanza e della creatività, sono tutti semi che moltiplicheranno e mostreranno la strada da seguire, non soltanto per ognuno di noi, ma per il mondo riluttante, che continua ad essere cieco. E nell’anno del suolo, celebriamo le connessioni fra noi e la Madre Terra!
17.06.2015
Laici Missionari Comboniani Palermo
Mi piace sviluppare la mia coscienza per capire perchè sono vivo, cos’è il mio corpo e cosa devo fare per cooperare con i disegni dell’universo. Ogni secondo di vita è un regalo sublime. Mi piace invecchiare, perchè il tempo dissolve il superfluo e conserva l’essenziale [...]. Non mi piace che la religione sia nelle mani di uomini che disprezzano le donne. Mi piace collaborare, e non competere. Mi piace scoprire in ogni essere quella gioia eterna che potremmo chiamare dio interiore. Non mi piace l’arte che serve solo a celebrare il suo esecutore. Mi piace l’arte perchè serve per guarire.
“Noi tutti siamo semi”
Papa Francesco
CITTÀ
2015 35 gennaio
newsletter
2014 34ottobre
22 ottobre
Alejandro Jodorowsky
Vandana Shiva
SOMMARIO Periferie Cuore della Missione pg 2 Festa Missionaria dei Popoli pg 5 Se solo mi guardassi pg 7
Periferie Cuore della Missione pg 2
Verde lettera ai concittadini pg 9
Festa Missionaria dei Popoli pg 5
Verde lettera ai concittadini pg 9 Info e contatti pg 11 SOMMARIO
26 ottobre
Info e contatti pg 11
Se solo mi guardassi pg 7
3 ottobre
Ph. Mauro Filippi
BORGO VECCHIO FACTORY www.laicicombonianipalermo.org
www.laicicombonianipalermo.org
vecchio formato COPERTINE
missione
missione
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Laici Missionari Comboniani - Palermo
Osservo gli ultimi movimenti che si delineano in questa parte di storia dove vivo; percepisco l’importanza di questo tempo, il peso che può gravare sulla vita di tante donne e uomini comuni, bagnati una o più volte in battesimi di sangue e fango, sabbia, roccia, sole e pioggia, per poter incontrare l’arte della vita e il diritto a plasmare il proprio destino. Antonietta Potente
missione
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36aprile 2015
Laici Missionari Comboniani - Palermo
newsletter n.
[...] Perchè la liberazione è un parto. Un parto doloroso. L’uomo che nasce da questo parto è un uomo nuovo, che diviene tale attraverso il superamento della contraddizione oppressorioppressi, che è poi l’umanizzazione di tutti. Paulo Freire
WORLD SOCIAL FORUM tunisi 2015
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marzo 2015
missione
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Laici Missionari Comboniani - Palermo
città
37maggio 2015
Laici Missionari Comboniani - Palermo
newsletter n.
Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell’isola e del mondo col tuo sale, sia benedetto il tuo fondale, accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde i pescatori usciti nella notte, le loro reti tra le tue creature, che tornano al mattino con la pesca dei naufraghi salvati. Mare nostro che non sei nei cieli, all’alba sei colore del frumento al tramonto dell’uva e di vendemmia. ti abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste. Mare Nostro che non sei nei cieli, tu sei più giusto della terraferma pure quando sollevi onde a muraglia poi le abbassi a tappeto. Custodisci le vite, le visite, come foglie sul viale, fai da autunno per loro, da carezza, abbraccio, bacio in fronte, madre, padre prima di partire Erri De Luca
giugno 382015
newsletter n.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto, mi ha dato il suono e l’abbecedario, con lui le parole che penso e dico, madre, amico, fratello luce illuminante, la strada dell’anima di chi sto amando.
Mercedes Sosa
Teatro Mediterraneo Occupato
nuovo formato
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Giulia Di Martino
voci dalla città
P
clandestino 6
GENUINO
di Giulia Di Martino
La missione a partire dalla città
voci dalla città
G
iorno 16 Maggio, presso il Teatro Mediterraneo Occupato (TMO) ha avuto luogo il mercato alimentare e artigianale Genuino Clandestino, Edizione Zero, con una serie di eventi che ne hanno accompagnato lo svolgimento durante la giornata. È stato infatti presentato l’omonimo libro, in un momento assembleare che ha visto il confronto dei partecipanti con l’autrice, Michela Potito. Non un mercato convenzionale quindi, ma un momento prezioso per conoscere la realtà del movimento Genuino Clandestino, che esiste da qualche anno in tutta Italia, e che per la sua portata ha attratto l’attenzione di alcune persone che qui in Sicilia da tempo si interrogano rispetto al contesto di accumulazione capitalistica in cui si trova la società attuale e sulle possibilità di conquistare spazi di liber-azione, rimettendo in discussione le modalità di produzione del cibo, e prospettando la possibilità di costruire di una economia ed una socialità diverse. Giugno 2015
Laici Missionari Comboniani Palermo
arlare con Michela è come intraprendere un doppio viaggio. Un viaggio con lei e con gli altri autori del libro per i luoghi meravigliosi che hanno visitato lungo tutta l’Italia e poi descritto nel libro. Fattorie, piccole imprese, famiglie, comunità agricole resilienti che hanno realizzato un ritorno alla terra consapevole, passano in rassegna sotto i loro (e i nostri) occhi desiderosi di cogliere la ricchezza umana e le energie buone che si stanno spendendo per una migliore qualità di vita, in cui biologico, piccola scala, biodiversità locale, pratiche artigianali, sono principi che rendono questa esperienza condivisibile, esportabile, e in grado di diventare una vera e propria forza alternativa. Ma anche il viaggio che permette di addentrarsi nei meandri della questione dell’autodeterminazione alimentare su tanti livelli, socio-economico, normativo, politico. Si parte da Bologna, anno 2009. Lei ci racconta che le origini di Genuino Clandestino risalgono a quel periodo, in un contesto urbano, in cui la presenza di mercati locali ecologici e piccoli produttori contadini (regolari o meno), è da tempo affermata e soprattutto richiesta dalla popolazione. Forti di queste consapovolezze, alcune associazioni e gruppi di agricoltori, fra cui l’associazione Campi Aperti, hanno cominciato a reagire criticamente a certe spinte regolarizzatrici dall’alto. Si può a questo punto continuare a produrre e vendere in maniera non regolare? Con questa domanda si rimanda ad un’altra questione, sulla natura delle norme igienico-sanitarie: te garantire la qualità del prodotto? La missione a partire dalla città
d’oggi, dà realmente garanzia della sua genuinità? Le prescrizioni in materia di produzione alimentare normano dimensioni, attrezzature, distribuzioni e materiali degli ambienti di lavoro e spesso metma i prodotti ad una scala diversa da quella del sistema industriale. Se volesse sottostare a questi paletbiologico (pagata a caro prezzo ad piccolo trasformatore di prodotti agricoli, spesso coincidente con il produttore stesso, non sarebbe in grado di
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mandare avanti la propria attività. stessa produzione agricola che adesso è additata come “illegale”, era l’unica modalità di sostentamento per le realtà locali, mandata avanti da sempre. Per delle leggi venute dopo, concepite spesso a tavolino in qualche palazzo di vetro di Bruxelles, la secolare economia agricola, le pratiche tradizionali, non vanno più bene. Giugno 2015
Laici Missionari Comboniani Palermo
pagine interne
portfolio
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Materiale infografico vario
Laici Missionari Comboniani Palermo e Bologna - 2015
RIE
PERIFERIE missione
sione
cuore della
PERIFERIE missione
tavola rotonda sulla COLOMBIA
cuore della
con P. Daniele Zarantonello 19.00 19.30 21.00
Proiezione video sulla Colombia Apericena P. Daniele racconta
giovedì 16 ottobre 2014
tavola rotonda sulla TRATTA delle DONNE
presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo
foto greenpeace italia
la Zattera
via Santangelo 17/B - San Lorenzo per info - Toni Scardamaglia: 338 72 83 758
con Isoke Aikpitanyi
PERIFERIE missione
in collaborazione con il coordinamento antitratta Favour e Loveth
cuore della
19.00 19.30 21.00
Proiezione video sulla tratta Apericena
ORGANIZZARE LA SPERANZA
Isoke racconta
mercoledì 22 ottobre 2014
presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo
la Zattera
via Santangelo 17/B - San Lorenzo per info - Toni Scardamaglia: 338 72 83 758
TRIVELLAZIONI PETROLIFERE
tavola rotonda sulle
TRIVELLAZIONI PETROLIFERE
con: Fabio Galluzzo
Presidente Regionale Sicilia MareVivo
Gaetano Calà
Presidente Provinciale Palermo MareVivo
Proiezione video Apericena Gaetano racconta presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo
19.00 Proiezione video sulle trivellazioni 19.30 Apericena 21.00 Fabio e Gaetano raccontano venerdi 13 marzo 2015
presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo
la Zattera
via Santangelo 17/B - San Lorenzo per info - Barbara Grimaudo: 328 25 36 223
locandine di promozione eventi
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Giulia Di Martino
info
chi siamo
Siamo un gruppo di persone, singoli, coppie e famiglie che si riuniscono all’interno della famiglia Comboniana per vivere il caris ma di s.Daniele Comboni e la dimensione missionaria della nostra fede nell’ambiente e nella società in cui viviamo o per periodi prolungati di servizio missionario fuori dall’Italia.
Coltiviamo la spiritualità comboniana e condividiamo con i Comboniani e le Comboniane scelte di vita in prospettiva missionaria. Seguendo il piano del Comboni di “Salvare l’Africa con l’Africa” alcuni di noi partono per esperienze di solidarietà’ in altri paesi del mondo, in particolare dal gruppo di Bologna e’ partita Emma che si è inserita in una comunita’ di laici missionari comboniani in Brasile e lavora attualmente a Nova Contagem, nella periferia di Belo Horizonte, impegnandosi nella Chiesa locale , in particolare nella pastorale carceraria.
Per noi S. Daniele Comboni missionario dell’Africa Centrale, grande promotore della giustizia e della dignità della persona, morto a Khartoum (Sudan) nel 1881, e’ una guida e uno stimolo all’impegno ovunque, anche qui nel posto dove viviamo. Confrontandoci con la realtà di ogni giorno cerchiamo alternative in un ottica di sobrietà ed eticità per un impegno di giustizia e pace.
locandina banner
È UNA PROPOSTA APERTA A
TUTTI
tutti gli incontri si terranno presso la Casa dei Missionari Comboniani via dello Scalo 10/5, Bologna
LAICI MISSIONARI COMBONIANI GRUPPO BOLOGNA
CAMMINO
LMC
laicicombonianibo@libero.it FACEBOOK Laici Missionari Comboniani Bologna 338 88 69 723 (Antonio) 349 49 31 504 (Eileen) 051 432013 (Casa dei Padri Comboniani)
2015-2016
essere missionario è...
CREATO e la VITA IMPOVERITI
custodire il degli
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brochure
portfolio
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