Giulia Di Martino architetto - 2016

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Giulia Di Martino


Ogni luogo è sacro perchè è unico in rapporto all’universo. YAGO BONET CORREA

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Giulia Di Martino Palermo, 02.06.1989 via Ragusa 22, 90141 Palermo via San Vitale 55, 40125 Bologna giuliadimartino@hotmail.com 3803497860 https://issuu.com/ggiddippi

ARCHITETTURA (2011-2016) pag. 6 ............................ Ristrutturazione di un edificio a Bologna pag. 10 ............................................. I punti focali del museo diffuso pag. 14 ...................................... Verso Edifici a Energia Netta Zero pag. 20 ....................................................................... Lab-City Palermo pag 24 ........................................................ Scuola di Circo a Lisbona pag 28 ........................................... Casa per tre bambini a Lisbona pag 32 .................................... Casa con Bed&Breakfast a Palermo pag 36 ..................................................... Scuola Materna a Palermo

GRAFICA (2014-2016) pag 41 ........................................ Impaginazione della rivista 10e25 pag 41 ...................................... Locandine e altro materiale grafico

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Giulia Di Martino


architettura 20 11 - 20 16

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RISTRUTTURAZIONE DI UN EDIFICIO A BOLOGNA 01. 16 - 0 4. 1 6

Il tessuto che caratterizza i margini nordorientali del centro storico di Bologna, nei pressi di porta San Donato, è costituito da un’edificato poco compatto di abitazioni circondate da giardini. La palazzina in questione risale alla prima metà del Novecento, e comprende tre livelli di appartamenti, piano seminterrato e mansarda. L’iter prevedeva rilievo e restituzione grafica dell’esistente, ed elaborazione della proposta di progetto. Unitamente alla ristrutturazione delle già esistenti unità abitative, si prevede il recupero del sottotetto per uso abitativo e la rifunzionalizzazione del piano seminterrato per uffici. L’impianto tipologico viene lasciato sostanzialmente intatto: a partire dai due ingressi e dal corpo scala principale, che condizionano il sistema distributivo interno a ciascuna appartamento, in cui un corridoio centrale, lungo la dimensione maggiore dell’edificio, funge da asse di articolazione degli ambienti. Solo ad un livello si elabora una proposta distributiva che rimette in discussione tale assetto.

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Giulia Di Martino


90 180

90 180

b. 96

b. 96

b. 96

90 180

90 180

pianta piano rialzato

b. 96 4

4,12 mq 5 6

camera 2 11,88 mq

7 8

b. 96

11 12

cucina 12,73 mq

90 180

camera 4 / studio 10,95 mq

13 14 15

b. 120

20 20

10

camera 3 11,69 mq 80 210

b. 96

9 90 180

16 80 210

bagno 2 4,66 mq 9

8

7

6

5

4

3

2

H=3,39M

1

disimpegno 14,30 mq

80 210

H=283 a=17,7 cm; p= 27 cm Na = 9

90 180

wc - lavand. 2,32 mq 2,36

80 210

bagno 1 3,60 mq

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soggiorno / pranzo 29,56 mq

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20

23

19

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18

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17

camera 1 15,25 mq

90 180

70 180

90 210

13 14

U. 2 121,7+17,26 mq

b. 96 90 180

90 268

70 180

12

1,17

b. 0,00

b. 96

11

15

1,34

b. 96

10

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0.00 = 46,83 m s.l.m

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PROGETTO - SEZ B-B'

+ 8,69

+ 4,95

+ 1,36

+ 0,00

sez. A-A’

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+ 0,00

prospetto ovest

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I PUNTI FOCALI DEL MUSEO DIFFUSO

L’ex C hie s a d e l Mont e a C a st e l b uono (Palermo) | 0 4 .15

castello dei Ventimiglia

ex Chiesa del Monte

Partendo da una lettura del centro storico di Castelbuono come museo diffuso, viene individuato l’asse-Ypsigro (antico nome del borgo) attraverso il quale si articolano i principali monumenti del paese. L’ex- Chiesa del Monte è uno di questi punti focali. Le condizioni di abbandono, dopo crolli e rimaneggiamenti, ne impongono la restituzione alla città, in senso urbano e funzionale. Oltre al necessario progetto di restauro conservativo, l’intento è quello di riproporre in chiave contemporanea due importanti elementi dell’antica fabbrica, il campanile e l’abside, e di organizzare all’interno un sistema espositivo flessibile, tanto dal punto di vista dei materiali e della modularità, quanto da quello illuminotecnico.

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Giulia Di Martino


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schemi evoluzione storica

perdite della fabbrica

rimozione parete in blocchi di cls e ricostruzione in muratura armata

parete verticale con struttura in profilati di alluminio e lamiera microforata Pavimentazione sopraelevata: - pedane in legno - pannelli in vetro rimovibili nuovo infisso d’ingresso

A

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Giulia Di Martino

A’


due possibili scenari di luce

studio illuminotecnico sezione A-A’

Posizionamento di lucernari apribili elettricamente sulla falda di copertura esistente in corripondenza della zona retrostante la parete in microforata

Apparecchi lineari Led a parete tipo Erco alloggiati al di sopra del cornicione

Struttura in profilati di alluminio curvi e lamiera microforata con sistema di aggancio alle travi lignee di copertura

Parete verticale con struttura in profilati di alluminio 50x50mm passo 80cm

Restauro conservativo delle superfici architettoniche

Binario elettrificato tipo Erco con proiettori Led

Pannelli verticali fissati alla struttura metallica principale in lamiera microforata sp.2mm finitura tipo "corten" con foratura variabile da 4mm a 10mm

Panca/Totem espositivo modulare componibile in quadrelli 5x5 cm in alluminio finitura tipo "corten"

Panca/Base espositiva modulare componibile in quadrelli 5x5 cm in alluminio finitura tipo "corten"

Pannello espositivo modulare componibile in quadrelli 5x5 cm in alluminio finitura tipo "corten"

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VERSO EDIFICI AD ENERGIA NETTA ZERO Un a b ibl i ot e c a pub bl ic a a Pa l e rmo | 25.0 7.14

L’indagine svolta prende le mosse dalla duplice necessità di conoscere le nuove direzioni tracciate istituzionalmente in campo energetico per l’edilizia della Comunità Europea, e comprenderne le ricadute tecnologiche, formali, spaziali. A partire dalla definizione di Edificio ad Energia Netta Zero (N.Z.E.B.), inteso come edificio che raggiunge l’equilibrio fra consumi energetici interni e produzione da fonti rinnovabili e in loco, è stata progettata una biblioteca nel centro di Palermo, che adotta lo schema tipologico dell’edificio a corte insediato in un lotto quadrato. Il processo progettuale ragiona sull’involucro edilizio, sui materiali che in generale compongo gli elementi architettonici, e sulle tecnologie integrate in grado di produrre energia in loco. Viene offerta una doppia ordine di lettura, come una sorta di sovrapposizione tipologica: per un verso edificio a corte, per un altro giustapposizione di un volume lineare, ed un volume a C ad esso connesso in punti salienti, nella fattispecie laddove necessità di continuità della corte interna lo impongono. Quest’ultima è spazio pubblico urbano, ed è contornata al piano terra da un portico che racchiude le attività commerciali aperte unicamente verso la corte. Tutto l’edificio manifesta una forte chiusura verso l’esterno, e solo nella facciata principale, prospiciente la piazza, è resa permeabile alla vista, attraverso l’adozione di una facciata fotovoltaica semitrasparente.

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Giulia Di Martino

Schema assonometrico

modello di progetto | scala 1:200


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Ă

Sezione A-A’

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Giulia Di Martino

via Mordini


1. Settore d’ingresso 2. Sala multim

5.

+6,00

+16,90

4.

6.

3.

+6,00

+13,30

+11,60

+9,65

A’

A

+7,83

+6,00

+9

+4,05

+6,00

1. +6,00

+3,95

+2,21

+1,08

+0,90

2.

+1,08 +0,00

-1,57

via Castriota

pianta a quota +6,00 m

pianta a quota +9,6

Pianta primo piano -3,40

+16,90

+0,82

+0,98

+1

+13,30

+13

+9,65

+9,

+6,00

+6

+1,08

+0,98

12.

via delle Croci

Università degli Studi di Palermo | Scuola Politecnica | Corso di Laurea Arch. LM 4 | A.A. 2013-2014 Esame di Laurea in Composizione architettonica e urbana | Fisica Tecnica Ambientale Docenti relatori: Prof. Gaetano Cuccia | Prof. Marco Beccali Correlatori: Arch. Alessandra Galatioto | Arch. Giuseppe Ferrarella | Arch. Marina Bonomolo All. Arch: Giulia Di Martino

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APPARECCHI

20/21

simbolo

100

Sospensione LED lineare

100

Faretto LED da parete illum. indiretta

85

Sospensione LED cilindrica Faretto LED da incasso a parete

90

Faretto LED da incasso a soffitto

75 85

Proiettore flood LED

55

Riflettore industriale LED

65

PIANTA A QUOTA +

ESEMPI DI SOLIDI FOTOMETRICI

PIANTA A QUOTA +

(fonte: azienda Erco)

PIANTA A QUOTA +

ALTRI A

dio (fonte: azienda Castaldi)

AMBIENTI

21 SETTEMBRE

21 GIUGNO

ARZO

legenda con alcuni modelli di apparecchi luminosi studio illuminotecnico sulla sala di lettura

Uffici Sala studio Negozio

int [h]

Em [lx]

8-11

475

dimm [%] 55

int [h]

Em [lx]

8-11

471

int [h]

Em [lx]

dimm [%] 60

Negozio

ALI

ILLUMINAZIONE CORRIDOI +6,00

%

%

90

90

80

80

70

Em [lx] 70

int [h]

60 50

50

20

+9,65

om

50

20

apr

mag

10

18 Giulia Di Martino Feb-Mar-Apr Nov-Dic-Gen 0

mar

20

10

24

499 20

20

feb

dimm [%]

60

11-13

20

gen

+6,00

2

4

6

8

10

12

14

16

18

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22

24

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

24

giu

lug

lun mar mer gio ven sab dom

11-13

466

dimm [%] 50

Settore d’ingresso


Led, attualmente fra le sorgenti luminose pi첫 efficienti.

mm [%]

int [h]

Em [lx]

65

16-18

499

dimm [%]

Em [lx]

int [h]

60

16-18

21 DICEMBRE

dimm [%]

453

60

21 MARZO

Set

mm [%]

int [h]

75

LUSSO NOSO [lm]

8-11

Em [lx] dimm [%] int [h] Em [lx] dimm [%] 456 65

18-20 467

int [h]

65

8-11

Em [lx] dimm [%] int [h] Em [lx] dimm [%] 18-20 493

435

int [h]

70

60

8-11

simulazioni con il programma dialux

SIMBOLO

1140

3182 88

8.120

io della simulazione [lx] [%] dimm [%] [h][lx] Emdimm int [h] intEm o medio sul piano di lavoro 20-21 430 70 55 426 io degli apparecchi della sala 11-13

int [h] 13-16

Em [lx] dimm [%] m [lx] int [h] int E[h] dimm [%] 11-13

Em [lx]

dimm [%]

int [h]

497

60

13-16

20-21469

Em [lx] 473

49150

80

SCH APP

E [lx] Lemperce

vengono 475 dules, o annuale Contemp zona del chi gene voluta. I come po recchi sc

Sta

int [h]

Em [lx] Sta

11-13

499Pu

vista del modello di studio illuminotecnico

int [h]

Em [lx]

13-16

497

int [h]

Em [lx]

16-18

499

dimm [%]

int [h]

Em [lx]

75

18-20

dimm [%] 55

3.

1.c

int [h]

Em [lx]

16-17

472

dimm [%]

int [h]

75

16-17

Em [lx] 452

dimm [%] 65

5.

2.

M 4 | A.A. 2013-2014 ientale

ina Bonomolo

int [h] 17-21

Em [lx] 491

ILLUMINAMENTO

dimm [%]

int [h]

80

17-21

TIPOLOGIE DI

Em [lx] 460

POTENZA [W]

FLUSSO

SIMBOLO

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456

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LAB-CITY PALERMO-BARCELLONA Gree n C ity Pa l e rmo 2 01 9 | 1 5.07 . 1 3

43,9

Ospedale Civico

39,6

36,4

35,3

metro 33,4 34,1

25

33,2 32,00 30.1 28,5

33,4

30,3

29.5

28,1 28,4

28,8

Policlinico

0

20

100 m

L’obiettivo progettuale è duplice: ristabile in primo luogo una regola di definizione dell’area di pertinenza dei due complessi ospedalieri di Palermo, e ripensarne il rapporto attraverso il progetto della Promenade, che offre un trait d’union di questo brano di città. L’idea conduttrice è quella di disegnare il vuoto derivato dalla demolizione di vari padiglioni del Civico. Viene ristabilita la linea di confine fra interno ed esterno dell’ospedale. Dai punti di accesso, una rete di pensiline minime si dirama per i vari giardini interni. Le aree interne vengono quindi qualificate attraverso un “lavoro di suolo” e di vegetazione. Per Palermo Capitale 2019 della Cultura, si coglie l’occasione per progettare un polo culturale, arretrando l’edificato rispetto alla linea della metro. Si adotta una logica aggregativa che interpreta il sistema del foro romano (con le dovute variazioni), e contrappone edifici lineari che accompagnano i salti di quota fra le piazze che separano, e determinano una tensione centrale attorno alla cosiddetta Piazza del Foro.

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Giulia Di Martino

modello di progetto | scala 1:200


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A

Pianta primo piano

Sezione A-A’

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Giulia Di Martino


A’

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Scuola di circo dello Chapitô

L isbon a | 0 6 .1 2

fotomontaggio

L’anima dello Chapitô è caratterizzata da un’atmosfera di festa, e allo stesso tempo di intimità, per cui l’arte diventa autentico strumento di integrazione fra le persone. Il progetto vuole trovare un’equillibrio fra la dimensione pubblica e una più privata, del nucleo dell’associazione. Nel confrontarsi con il contesto emergono subito due importanti vincoli progettuali: la complessità del lotto, in quanto fianco della collina del castello S. Jorge, e la cortina di edifici antichi che racchiude il margine della collina stessa. In primo luogo si percepisce l’importanza della sala spettacoli: oltre ad una possibile interpretazione come “tenda”, la copertura plastica permette, dentro il volume regolare, la complementarità organica di ambienti per lo spettacolo e ambienti tecnici. La sala organizza una gerarchia, per cui intorno ad essa si dispiegano i numerosi ed essenziali magazzini, camerini, spazi tecnici, sostegno e corollario per il loro “centro creativo” Una volta assodato questo punto , l’organizzazione generale degli spazi segue una sequenza verticale. Partendo dall’invaso/entrata al di sotto del volume centrale, livello pubblico, le persone fanno un percorso in salita fino ai livelli del terreno più alti e inaccessibili, dove la biblioteca si configura come spazio di ricerca, di angoli calmi e nascosti.

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Giulia Di Martino


modello di progetto | scala 1:100

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schizzo del principio insediativo

sala spettacolo locali di servizio allo spettacolo | camerini |distribuzione biblioteca

foto del modello | scala 1:100

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Giulia Di Martino


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57.6

pianta primo piano B'

56.2

+ 7,00

A’

A

C

+ 6,40

A'

A

C'

57.6

   

|

sez. A-A’

  

0

2

5m


CASA PER TRE BAMBINI L isbon a | 0 1 .1 2

Il lotto è intercluso fra preesistenze disposte a degradare lungo il fianco della collina del miradouro de Santa Caterina. L’accesso avviene unicamente dal un cosiddetto “beco”, un vicolo cieco, la cui quota è molto inferiore rispetto alla quota del lotto. Sorge quindi il problema I principali punti critici di questa analisi rimandano ad un disegno della frammentazione dell’intorno. Dare una forma alle parti più autonome di un sistema significa avere rispetto di ciò che già esiste, e in questo caso permettere anche la flessibilità di cui persone culturalmente aperte hanno bisogno. In generale l’abitazione si sviluppa ad L attorno ad una terrazza: se nel volume principale è concentrata la maggior parte degli spazi della casa, il volume proteso verso il panorama e il fiume è riservato ai tre figli dei committenti. Il nucleo familiare si caratterizza infatti per la presenza di tre bambini; nonostante essi vivano in una fase di gioco e leggerezza, la formazione all’interno della dimensione musicale, cinematografica e dell’arte in generale, riveste un ruolo primario. La sensibilità per le arti si traduce in un’atmosfera densa di possibilità spaziali. Gli spazi per i bambini sono unificati dentro un ambiente continuo a doppia altezza, diviso da elementi più “effimeri” di legno; arredo, pareti, giochi caratterizzano un braccio più autonomo della casa, e diventano catalizzatori della responsabilità e della sensibilità per lo spazio.

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Giulia Di Martino


modello di progetto | scala 1:100

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CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

5m d +7,85

5m

+8,00

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

0

ISCTE-IUL. Facultade de Arquitectura e Urbanismo. Ano Lectivo 2011-2012. Arquitectua III, 2° Ano, 1° semestre. Exercicio II:

CASA PARA TRES CRIANÇAS / ANTONIO, ROSA E SOFIA

0

Docentes: Helena Botelho / Mafalda Sampayo / Jorge Kol de Carvalho. Aluno Giulia Di Martino / ARB1 / 43239

sezione A-A’

ISCTE-IUL. Faculdade de Arquitectura e Urbanismo. Ano Lectivo 2011-2012. Arquitectura III, 2° Ano, 1° semestre. Exercicio II:

CASA PARA TRÊS CRIANÇAS / ANTONIO, ROSA E SOFIA Docentes: Helena Botelho / Mafalda Sampayo / Jorge Kol de Carvalho. Aluna Giulia Di Martino / ARB1 / 43239 +3,75 +6,85

a

A’

A

+7,00

b c

pianta del secondo livello

Giulia Di Martino

d'

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vista interna

a'

CREATO CON LA VERSIONE DIDATTICA DI UN PRODOTTO AUTODESK

corte a-a'

b'

c'

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CASA CON BED&BREAKFAST Pal e r mo | 0 7.1 1

+260

+250

Il complesso si colloca sulle colline sopra Palermo, e comprende la casa dove la familia del committente abita, e tre mini appartamenti disponibili per un bed & breakfast. Oltre al programma di base, è stata data anche una descrizione dettagliata dei tratti della famiglia committente, la quale presenta delle esigenze particolari, legate agli interessi del padrone di casa, al suo lavoro e naturalmente al ruolo dei clienti nella fruizione globale della casa e del terreno. Le informazioni cosĂŹ raccolte sono state tradotte in una risposta spaziale dove l’arredo, le texture, le luci interne costruiscono gli ambienti.

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Giulia Di Martino


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pianta del primo piano +2.85

+3.00

+0.50

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Giulia Di Martino


vista della soggiorno sala da pranzo

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Asilo nido e scuola materna Pal e r mo | 0 3 .1 1

L’intervento ha come obbiettivo l’organizzazione di un servizio pubblico all’interno di un quartiere di edilizia popolare degli anni ’50, a nord di Palermo, attraverso un’analisi del territorio a livello sociale, geografico, architettonico. Le abitazioni del complesso esistente sono nate nell’area storica della “Piana dei Colli”, caratterizzata dalla presenza di ville nobiliari settecentesche, di antichi borghi “fuori porta”, ed in generale da un contesto paesistico di grande rilievo. Questi fattori, strutturanti l’analisi e la comprensione del territorio, non sono riusciti ad non sono riusciti a imporsi nel recente sviluppo, accelerato e caotico, della città. Si indaga intorno ad un edificio che possa offrire ai bambini la possibilità di esplorarne l’interno, e allo stesso tempo proteggerli dai fatti esterni. La tipologia a corte é il punto di partenza. Due volumi una L e una C che si avvolgono attorno a questo centro cavo, rispondono al desiderio di introspezione, formando un sistema di rampe e passaggi secondari che ai giardini e alle terrazze attorno all’edificio. Senza smentire l’importanza dei colori e degli elementi appariscenti in questa fase della vita, la materialità viene concretizzata nel bianco dei panneli di cemento. Proprio grazie alla volontà di costruire spazi ricchi e punti di vista interessanti, si è cercato di tenere sempre presente un registro di “semplicità” delle forme, di scala più appropriata, per restituire una dimensione serena agli “abitanti dell’edificio.

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Giulia Di Martino

modello di progetto | scala 1:100


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pianta del piano terra

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Giulia Di Martino


foto del modello | scala 1:100

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Giulia Di Martino


grafica 20 14 - 20 16

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IMPAGINAZIONE GIORNALISTICA Rivista DiecieVenticinque 2015 -2 0 1 6

editoriale 3

IL QUORUM DELL’INFORMAZIONE

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REFERENDUM 17 APRILE: ISTRUZIONI PER L’USO

Giulia Di Martino | Giovanni Modica Scala

Giulia Silvestri

6

ALLA RICERCA DEI QUESITI PERDUTI

9

IL REGIME DELLE ROYALTIES

illustrazione tratta dalla campagna 17/04 - Vota SI

IL QUORUM DELL’INFORMAZIONE

Ilaria Bianco

Pietro Dommarco

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UNA POSSIBILE SVOLTA PER IL MODELLO ENERGETICO ITALIANO Intervista a Nicola Armaroli

15

AMBIENTE E BIODIVERSITÀ: QUALI RISCHI CORRIAMO?

a cura di Milena Rettondini

Rossella Baldacconi

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C’È CHI DICE NO. Intervista a Giannantonio Mingozzi a cura di Stefano Fornito

20

NOT IN MY BACKYARD. Voci dai territori Basilicata Pietro Dommarco Abruzzo Alessio di Florio Puglia Francesco Caroli Sicilia Olga Nassis

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IO VOTO FUORI SEDE

2

sommario | editoriale

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Giulia Di Martino

C

di Giulia Di Martino e Giovanni Modica Scala

on l’eventuale vittoria del sì al referendum del 17 aprile, non si porrà immediatamente fine a qualsiasi tipo di trivellazione. È fondamentale partire da questa consapevolezza. La campagna condotta fino a questo momento è stata avvolta da un alone di confusione diffusa, che ha visto il formarsi di due schieramenti categorici opposti, portavoci di due posizioni estremamente ridotte all’osso: trivelle sì, trivelle no. Complice sicuramente lo slogan che, in quanto tale, deve essere di impatto ed escludere tutto il resto al momento del primo approccio. Ben vengano gli slogan, e soprattutto ben venga che le persone parteggino e prendano una posizione, ma a patto che si superi la cortina superficiale delle parole di pancia e degli improvvisati pseudo-tecnicismi. Nonostante l’estrema complessità della materia, è assolutamente necessario stimolare l’attenzione della popolazione italiana su questo tema, se non altro per distoglierla dal gossip politico, dall’epocale scontro sulle unioni civili che tanto emoziona, per farla convergere invece su un argomento dal sapore vagamente noioso, altrimenti destinato a rimanere confinato nel dibattito di pochi ecologisti infervorati. Una certa resistenza ad abbordare l’argomento, da parte del cittadino medio, risede nella difficoltà di percepire i risvolti che una scelta legata all’ambiente e all’energia comporta: le connessioni fra il benessere socio-economico di un paese e un corretto e rispettoso approvvigionamento delle risorse ambientali non sono di immediata visibilità. E in Italia - si sa - ciò che non può attirare facilmente un giudizio di valore, e non crea fazioni e blocchi da stadio, non è degno di occupare lo spazio che merita nel dibattito civile. Ma davvero non merita il nostro interesse? Da dove viene l’energia che consumiamo? E poi, che tipo di energia? Elettricità? Prodotta come? Da combustibili fossili? Quanta importazione dall’estero? Quanta convenienza nel produrla a livello nazionale? Gli interrogativi si moltiplicano, e sono quasi tutti al di fuori dell’unico interrogativo sottoposto alla gente in questo referendum. E allora, che si fa? Si boicottano le urne, offesi da questa truffa colossale? Bisogna forse ripensare i termini di questa vittoria. Che finalmente le persone si informino, si pongano il sanissimo dubbio che forse le strategie di politica energetica non debbano essere accettate passivamente, ma essere messe invece in discussione da cittadini informati, che si esprimano su come utilizzare risorse che, in fondo, sono di tutti. Partendo da un approfondimento individuale scevro da qualsiasi sentimentalismo. Noi, nel nostro piccolo, proviamo a fornire con gli articoli che seguono una chiave di lettura che metta a fuoco i principali corollari dell’oggetto referendario. Con l’auspicio di risultare un attendibile ausilio informativo per chiunque voglia approfondire, senza nascondere la nostra incorruttibile natura partigiana.

n.30 |APRILE 2016

3


cederebbe alla perforazione dei pozzi e alla successiva costru-

di petrolio in mare, e vengono scaricate le acque di lavaggio e

del Messico. Lo sversamento di petrolio dalla piattaforma della

no impoveriti. La porzione del petrolio che raggiunge le aree

La perforazione prevede l’utilizzo di fanghi di perforazione tonite (un tipo di argilla) o da polimeri speciali la cui comtetta da segreto industriale. Durante la prima fase di perforazione (detta riserless) sia gono recuperati. Migliaia di metri cubi di fanghi e detriti biente marino. Questa enorme mole di materiale induce la dirina presente sul fondo, oltre all’aumento significativo della ne di alcuni inquinanti pericolosi come i metalli pesanti (tra ventano biodisponibili e vengono bioaccumulati dagli animali marini. Alla attività di trivellazione è legato anche l’aumento del rischio sismico. Evidenze scien-

Inoltre, per aumentare la produttività della roccia serbatoio

Horizon) durò 106 giorni consecutivi ed è stato quantificato

comportamento in relazione al tipo di costa: sulle coste roccio-

relazione esistente tra le trivellazioni e l’aumento dei sismi

uno strato catramoso mentre su quelle sabbiose impregna anni, gli ambienti invasi da una marea nera non tornano Gli effetti a breve termine di una marea nera sugli animali marini sono disastrosi. impedisce la respirazione, l’alimentazione e la termoregoinvertebrati ai pesci, dai rettili ai mammiferi marini e agli uc-

dola e iniettando soluzioni acide ad alta pressione. A questo

distribuite su un’area marina di 8000 miglia quadrate (l’a-

petrolifere sono soggette a incidenti disastrosi che prendoblowout e che consistono nella fuoriuscita incontrollata e prolungata di -

Molteplici sono anche gli impatti generati dal trasporto del petrolio in mare che avviene liere: dalla rottura di condotte

Gli animali che sopravvivono tendono ad assorbire e accu-

questo è tanto più grave se si considerano le caratteristiche si trova sulla linea di contatto tra le due placche del Meditere quella africana. Inoltre, sul versante calabrese sono preun gigantesco corpo franoso che si estende per oltre 1000 ne. Anche durante il normale esercizio di estrazione di una piattaforma petrolifera avvengo-

durante le operazioni di cari-

lio. L’incidente più grave che si sia mai registrato è stato quel-

sottomarine agli incidenti ridagli sversamenti accidentali

volontari durante le operazioni di lavaggio delle cisterne, venzione Marpol 73/78 ma purtroppo ancora effettuati in modo illecito. Una volta in mare il petrolio

produce impatti gravissimi su ecosistemi e organismi. de a precipitare sul fondale marino ricoprendo vegetali e tendono a scomparire e gli habitat più vulnerabili perdono -

tessuti e nei loro organi. Ciò induce effetti subletali che vali alle disfunzioni a livello endocrino, dalla depressione sorgenza di tumori. Gli effetti negativi sulla salute riguardano anche gli esseri umani che si alimentano di (molluschi, crostacei, echinodermi e pesci). Gli idrocarburi più IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) che tendono ad accumularsi nei tessuti adiposi. Gli animali sentano una predisposizione all’insorgenza di forme tumodimostra come ogni attività antropica legata al petrolio gebiente, agli animali e agli esseri umani.

n.30 |APRILE 2016

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aprile 2016

te sanguisughe), “velivoli sen- Autonomous Robotics ). “Se za pilota che saranno lanciati utilizzati, i LAR possono avere dall’operatore verso una fonte conseguenze di enorme portata sui valori della società, di energia…”. La iperdronizzazione delle soprattutto quelli riguardanti guerre future è perseguita an- la protezione della vita, e sulla che dalla Marina e dall’Aero- stabilità e la sicurezza internautica militare: quest’ultima, nazionale”, ha denunciato il in particolare, ha predisposto Consiglio per i Diritti Umani da anni un cronogramma che dell’Assemblea generale delle fissa il 2048 come l’anno in Nazioni Unite in un rapporto cui i conflitti saranno automa- speciale pubblicato il 9 aprile tizzati al 100% e gli ordini di 2013. “Essi non possono essere attacco giunprogramgeranno da Nonostante siano dotati di mati per rispettare un network di computer sofisticatissime tecnologie le leggi e sistemi di di telerilevamento, essi non u m a n i i n t e l l i g e n z a sono in grado di distinguere tarie internazioartificiale, satelliti, ter- i “combattenti” nemici dalla nali e gli popolazione inerme standard minali di telecomunicaziodi protene, velivoli senza pilota e armi zione della vita previsti dalle nucleari, assolutamente indi- norme sui diritti umani. La pendente dal controllo umano. loro installazione non comEntro i prossimi cinque anni, porta solo il potenziamento l’US Air Force diverrà già la più dei tipi di armi usate, ma angrande forza da combattimen- che un cambio nell’identità di to UAV (unmanned aerial vehi- quelli che li usano. Con i LAR, cle) del pianeta. Oltre tre mi- la distinzione tra armi e comliardi di dollari d’investimenti battenti rischia di divenire per dotarsi di ben 17 squadro- indistinto”, aggiunge il report ni di superdroni da dislocare Onu. “Raccomandiamo agli prevalentemente nella basi Stati membri di stabilire una aeree di Beale (California), Da- moratoria nazionale sulla spevis-Monthan (Arizona), Pearl rimentazione, produzione, asHarbor (Honolulu) e Langley semblaggio, trasferimento, acNewport (Virginia). quisizione, installazione e uso La progettazione e sperimen- dei Lethal Autonomous Robotazione di micidiali sistemi di tics, perlomeno sino a quando distruzione di massa e robot non venga concordato a livello killer procede inarrestabile in internazionale un quadro di tutto il mondo, mentre le dot- riferimento giuridico sul loro trine strategiche si uniforma- futuro”. Ovviamente l’appello no allo scopo di estromettere non è stato accolto da nessun prima possibile i militari in paese. carne ed ossa dalle catene de- I droni-killer protagonisti delle cisionali in tempo di guerra. Le sanguinose incursioni Usa nei armi letali del tutto automatiz- principali scacchieri di guerra zate sono definite in termine internazionali sono i “Predatecnico-militare “LAR” (Lethal tor”. Nonostante siano dotati

realtà pacifiste

per le guerre globali del XXI secolo

di Antonio Mazzeo

“Il campo di battaglia del futuro sarà popolato da un numero inferiore di esseri umani. Quelli sul campo di battaglia, però, avranno capacità fisiche e mentali superiori: avranno una migliore percezione dell’ambiente e saranno più forti, intelligenti e potenti. Combatteranno fianco a fianco ai Killer Cacciatori Automatizzati di vario genere”. 4

C

osì scrivono il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e l’US Army Research Lab, il laboratorio di ricerca scientifica dell’esercito Usa, nel report Visualizing the Tactical Ground Battlefield in the Year 2050 (pubblicato il 25 luglio 2015) che prefigura le modalità di conduzione della guerra terrestre entro la metà del XXI secolo. Battaglie che saranno combattute da robot assassini e Super-Umani, “macchine da guerra spaventose ed inarrestabili, corazzate e dotate di armi laser…”. Mostruosi non esseri viventi (o quasi) capaci però di distruggere ogni essere vivente, armati di leeches (letteralmen-

n.29 | GENNAIO 2016

di Luca Ercolini

infografica a cura di Giulia Di Martino

IPERDRONI, KILLER-ROBOT E SUPER UMANI

in italia

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febbraio 2016 n.29 | GENNAIO 2016

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portfolio

43


IMPAGINAZIONE GIORNALISTICA

LA MISSIONE A PARTIRE DALLA CITTÀ Newsletter Laici Missionari Comboniani Palermo - 2014/2015

missione la

a partire dalla

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Laici Missionari Comboniani - Palermo

newsletter n.

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a partire dalla

MISSIONE

luglio 2015

MISSIONE

CITTÀ

Laici Missionari Comboniani Palermo

“Vi invito tutti a pregare perchè le persone e le istituzioni che respingono questi nostri fratelli chiedano perdono”.

newsletter

[...] e cosa più importante, questo è stato l’anno in cui, dappertutto nel mondo, una frase si è diffusa in risonanza, per cui: che per un pò rimaniamo sottoterra ma al momento giusto germiniamo ed esplodiamo con tutto il nostro potenziale. voglio farvi gli auguri per l’anno che viene, anno che è stato dichiarato Anno del Suolo, l’anno della nostra “terrosità”, del nostro radicamento; anno in cui i semi che piantiamo di speranza e amore, i semi dell’abbondanza e della creatività, sono tutti semi che moltiplicheranno e mostreranno la strada da seguire, non soltanto per ognuno di noi, ma per il mondo riluttante, che continua ad essere cieco. E nell’anno del suolo, celebriamo le connessioni fra noi e la Madre Terra!

17.06.2015

Laici Missionari Comboniani Palermo

Mi piace sviluppare la mia coscienza per capire perchè sono vivo, cos’è il mio corpo e cosa devo fare per cooperare con i disegni dell’universo. Ogni secondo di vita è un regalo sublime. Mi piace invecchiare, perchè il tempo dissolve il superfluo e conserva l’essenziale [...]. Non mi piace che la religione sia nelle mani di uomini che disprezzano le donne. Mi piace collaborare, e non competere. Mi piace scoprire in ogni essere quella gioia eterna che potremmo chiamare dio interiore. Non mi piace l’arte che serve solo a celebrare il suo esecutore. Mi piace l’arte perchè serve per guarire.

“Noi tutti siamo semi”

Papa Francesco

CITTÀ

2015 35 gennaio

newsletter

2014 34ottobre

22 ottobre

Alejandro Jodorowsky

Vandana Shiva

SOMMARIO Periferie Cuore della Missione pg 2 Festa Missionaria dei Popoli pg 5 Se solo mi guardassi pg 7

Periferie Cuore della Missione pg 2

Verde lettera ai concittadini pg 9

Festa Missionaria dei Popoli pg 5

Verde lettera ai concittadini pg 9 Info e contatti pg 11 SOMMARIO

26 ottobre

Info e contatti pg 11

Se solo mi guardassi pg 7

3 ottobre

Ph. Mauro Filippi

BORGO VECCHIO FACTORY www.laicicombonianipalermo.org

www.laicicombonianipalermo.org

vecchio formato COPERTINE

missione

missione

la

città

Laici Missionari Comboniani - Palermo

Osservo gli ultimi movimenti che si delineano in questa parte di storia dove vivo; percepisco l’importanza di questo tempo, il peso che può gravare sulla vita di tante donne e uomini comuni, bagnati una o più volte in battesimi di sangue e fango, sabbia, roccia, sole e pioggia, per poter incontrare l’arte della vita e il diritto a plasmare il proprio destino. Antonietta Potente

missione

la

a partire dalla

newsletter

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36aprile 2015

Laici Missionari Comboniani - Palermo

newsletter n.

[...] Perchè la liberazione è un parto. Un parto doloroso. L’uomo che nasce da questo parto è un uomo nuovo, che diviene tale attraverso il superamento della contraddizione oppressorioppressi, che è poi l’umanizzazione di tutti. Paulo Freire

WORLD SOCIAL FORUM tunisi 2015

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città

marzo 2015

missione

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a partire dalla

città

Laici Missionari Comboniani - Palermo

città

37maggio 2015

Laici Missionari Comboniani - Palermo

newsletter n.

Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell’isola e del mondo col tuo sale, sia benedetto il tuo fondale, accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde i pescatori usciti nella notte, le loro reti tra le tue creature, che tornano al mattino con la pesca dei naufraghi salvati. Mare nostro che non sei nei cieli, all’alba sei colore del frumento al tramonto dell’uva e di vendemmia. ti abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste. Mare Nostro che non sei nei cieli, tu sei più giusto della terraferma pure quando sollevi onde a muraglia poi le abbassi a tappeto. Custodisci le vite, le visite, come foglie sul viale, fai da autunno per loro, da carezza, abbraccio, bacio in fronte, madre, padre prima di partire Erri De Luca

giugno 382015

newsletter n.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto, mi ha dato il suono e l’abbecedario, con lui le parole che penso e dico, madre, amico, fratello luce illuminante, la strada dell’anima di chi sto amando.

Mercedes Sosa

Teatro Mediterraneo Occupato

nuovo formato

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Giulia Di Martino


voci dalla città

P

clandestino 6

GENUINO

di Giulia Di Martino

La missione a partire dalla città

voci dalla città

G

iorno 16 Maggio, presso il Teatro Mediterraneo Occupato (TMO) ha avuto luogo il mercato alimentare e artigianale Genuino Clandestino, Edizione Zero, con una serie di eventi che ne hanno accompagnato lo svolgimento durante la giornata. È stato infatti presentato l’omonimo libro, in un momento assembleare che ha visto il confronto dei partecipanti con l’autrice, Michela Potito. Non un mercato convenzionale quindi, ma un momento prezioso per conoscere la realtà del movimento Genuino Clandestino, che esiste da qualche anno in tutta Italia, e che per la sua portata ha attratto l’attenzione di alcune persone che qui in Sicilia da tempo si interrogano rispetto al contesto di accumulazione capitalistica in cui si trova la società attuale e sulle possibilità di conquistare spazi di liber-azione, rimettendo in discussione le modalità di produzione del cibo, e prospettando la possibilità di costruire di una economia ed una socialità diverse. Giugno 2015

Laici Missionari Comboniani Palermo

arlare con Michela è come intraprendere un doppio viaggio. Un viaggio con lei e con gli altri autori del libro per i luoghi meravigliosi che hanno visitato lungo tutta l’Italia e poi descritto nel libro. Fattorie, piccole imprese, famiglie, comunità agricole resilienti che hanno realizzato un ritorno alla terra consapevole, passano in rassegna sotto i loro (e i nostri) occhi desiderosi di cogliere la ricchezza umana e le energie buone che si stanno spendendo per una migliore qualità di vita, in cui biologico, piccola scala, biodiversità locale, pratiche artigianali, sono principi che rendono questa esperienza condivisibile, esportabile, e in grado di diventare una vera e propria forza alternativa. Ma anche il viaggio che permette di addentrarsi nei meandri della questione dell’autodeterminazione alimentare su tanti livelli, socio-economico, normativo, politico. Si parte da Bologna, anno 2009. Lei ci racconta che le origini di Genuino Clandestino risalgono a quel periodo, in un contesto urbano, in cui la presenza di mercati locali ecologici e piccoli produttori contadini (regolari o meno), è da tempo affermata e soprattutto richiesta dalla popolazione. Forti di queste consapovolezze, alcune associazioni e gruppi di agricoltori, fra cui l’associazione Campi Aperti, hanno cominciato a reagire criticamente a certe spinte regolarizzatrici dall’alto. Si può a questo punto continuare a produrre e vendere in maniera non regolare? Con questa domanda si rimanda ad un’altra questione, sulla natura delle norme igienico-sanitarie: te garantire la qualità del prodotto? La missione a partire dalla città

d’oggi, dà realmente garanzia della sua genuinità? Le prescrizioni in materia di produzione alimentare normano dimensioni, attrezzature, distribuzioni e materiali degli ambienti di lavoro e spesso metma i prodotti ad una scala diversa da quella del sistema industriale. Se volesse sottostare a questi paletbiologico (pagata a caro prezzo ad piccolo trasformatore di prodotti agricoli, spesso coincidente con il produttore stesso, non sarebbe in grado di

7

mandare avanti la propria attività. stessa produzione agricola che adesso è additata come “illegale”, era l’unica modalità di sostentamento per le realtà locali, mandata avanti da sempre. Per delle leggi venute dopo, concepite spesso a tavolino in qualche palazzo di vetro di Bruxelles, la secolare economia agricola, le pratiche tradizionali, non vanno più bene. Giugno 2015

Laici Missionari Comboniani Palermo

pagine interne

portfolio

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Materiale infografico vario

Laici Missionari Comboniani Palermo e Bologna - 2015

RIE

PERIFERIE missione

sione

cuore della

PERIFERIE missione

tavola rotonda sulla COLOMBIA

cuore della

con P. Daniele Zarantonello 19.00 19.30 21.00

Proiezione video sulla Colombia Apericena P. Daniele racconta

giovedì 16 ottobre 2014

tavola rotonda sulla TRATTA delle DONNE

presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo

foto greenpeace italia

la Zattera

via Santangelo 17/B - San Lorenzo per info - Toni Scardamaglia: 338 72 83 758

con Isoke Aikpitanyi

PERIFERIE missione

in collaborazione con il coordinamento antitratta Favour e Loveth

cuore della

19.00 19.30 21.00

Proiezione video sulla tratta Apericena

ORGANIZZARE LA SPERANZA

Isoke racconta

mercoledì 22 ottobre 2014

presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo

la Zattera

via Santangelo 17/B - San Lorenzo per info - Toni Scardamaglia: 338 72 83 758

TRIVELLAZIONI PETROLIFERE

tavola rotonda sulle

TRIVELLAZIONI PETROLIFERE

con: Fabio Galluzzo

Presidente Regionale Sicilia MareVivo

Gaetano Calà

Presidente Provinciale Palermo MareVivo

Proiezione video Apericena Gaetano racconta presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo

19.00 Proiezione video sulle trivellazioni 19.30 Apericena 21.00 Fabio e Gaetano raccontano venerdi 13 marzo 2015

presso la Comunità dei Laici Missionari Comboniani di Palermo

la Zattera

via Santangelo 17/B - San Lorenzo per info - Barbara Grimaudo: 328 25 36 223

locandine di promozione eventi

46

Giulia Di Martino


info

chi siamo

Siamo un gruppo di persone, singoli, coppie e famiglie che si riuniscono all’interno della famiglia Comboniana per vivere il caris ma di s.Daniele Comboni e la dimensione missionaria della nostra fede nell’ambiente e nella società in cui viviamo o per periodi prolungati di servizio missionario fuori dall’Italia.

Coltiviamo la spiritualità comboniana e condividiamo con i Comboniani e le Comboniane scelte di vita in prospettiva missionaria. Seguendo il piano del Comboni di “Salvare l’Africa con l’Africa” alcuni di noi partono per esperienze di solidarietà’ in altri paesi del mondo, in particolare dal gruppo di Bologna e’ partita Emma che si è inserita in una comunita’ di laici missionari comboniani in Brasile e lavora attualmente a Nova Contagem, nella periferia di Belo Horizonte, impegnandosi nella Chiesa locale , in particolare nella pastorale carceraria.

Per noi S. Daniele Comboni missionario dell’Africa Centrale, grande promotore della giustizia e della dignità della persona, morto a Khartoum (Sudan) nel 1881, e’ una guida e uno stimolo all’impegno ovunque, anche qui nel posto dove viviamo. Confrontandoci con la realtà di ogni giorno cerchiamo alternative in un ottica di sobrietà ed eticità per un impegno di giustizia e pace.

locandina banner

È UNA PROPOSTA APERTA A

TUTTI

tutti gli incontri si terranno presso la Casa dei Missionari Comboniani via dello Scalo 10/5, Bologna

LAICI MISSIONARI COMBONIANI GRUPPO BOLOGNA

CAMMINO

LMC

laicicombonianibo@libero.it FACEBOOK Laici Missionari Comboniani Bologna 338 88 69 723 (Antonio) 349 49 31 504 (Eileen) 051 432013 (Casa dei Padri Comboniani)

2015-2016

essere missionario è...

CREATO e la VITA IMPOVERITI

custodire il degli

www.laicicomboniani.it www.comboni.org www.comboniani.org http://apiedinudi7.blogspot.it/

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