Nost Munfrà
Nost Munfrà
agosto 2014
Nost Munfrà
Quando i gelati diventano un’arte
Gel Art Via Gaminella 20 Mombello cell. 348-5285340 Facebook: Gelart Gaminella
Il sito facebook Il profilo Facebook
Gabiano Edintorni verrà prossimamente chiuso al suo posto è già attivo il profilo
Nost Munfra al quale possono chiedere l’amicizia tutti coloro che condividono le nostre idee. E’ anche in preparazione il nuovo website
www.nostmunfra.it che sostituirà il vecchio www.gabianoedintorni.net
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Visto che è il primo anno che pubblichiamo il numero di agosto di Nost Munfrà che non chiude per ferie (segno dei tempi di crisi: gli anni scorsi si passava quasi tutto il mese in vacanza…), abbiamo deciso di aprire questa edizione con un articolo dedicato al principe degli alimenti estivi: il gelato. Freddo al punto giusto, gustoso, nutriente, sono ormai molti che non si fanno problemi a… pasteggiare con un gelato, ed anche se la pratica non è propriamente tipica della nostra tradizione, abbiamo voluto raccontare ai nostri affezionati lettori quanta storia, arte, capacità, cultura e… territorio ci può essere in un gelato. Tutto è nato dalle ripetute visite alla gelateria Gel Art di Gaminella, un piccolo laboratorio con annesso negozio. Qui la scelta del gelato deve esser ben ponderata, infatti non ci trovate solo i “soliti” gusti ma una serie continua di novità molto, ma molto, particolari. Per fortuna i titolari vi aiutano nella scelta, non solo raccontandovi come loro il gelato lo fanno, ma anche facendovelo assaggiare prima della scelta. Così abbiamo scoperto cose su questi deliziosi preparati che non potevamo fare a meno di far conoscere ai nostri lettori. Perché quello del gelato è un “universo” del gusto a parte. Non a caso mentre quasi tutti i cibi attraversano le diverse fasi e modalità della cottura, quindi incontrano il caldo
nella loro preparazione, i gelati se la debbono vedere con il… freddo. E si sa come le diverse quantità di calore, o di freddo, riescono a trasformare consistenze, gusti, colori di tutto ciò che scaldano o raffreddano. Igor, il mastro gelataio di Gel Art, con il suo fisico da cuoco, ma soprattutto con la passione di chi ama il suo lavoro, appena può passa il suo tempo a sperimentare nuove ricette di gelati dai gusti più sfiziosi, delicati, oserei dire appassionanti. Ne ha già realizzati oltre un centinaio gran parte dei quali legati proprio al nostro territorio. Ben 14 gusti hanno come base i nostri vini: gelato alla Bonarda, lavanda e limone, Grignolino al cioccolato, Barbera allo zenzero, Dolcetto al cioccolato extrafondente, Crema di passito di Moscato o anche un eccellente (lo abbiamo assaggiato) cioccolato alla grappa. Sia chiaro che i componenti non sono mai scelti a caso: tipologia, quantità, origine (rigorosamente tutto biologico), sono il risultato di prove e riprove; un po’ di più di questo, un po’ meno dell’altro, frullati insieme, o separatamente e poi uniti… tutto con la pazienza che solo un chimico ha acquisito. E Igor è un chimico, si è diplomato al Sobrero, e per anni ha lavorato in una azienda torinese la Ullrich (poi acquista dalla Bayer) specializzata in prodotti naturali fitoterapici che forniva alle farmacie anche i frigo per la miglior conservazione dei suoi prodotti. Avete quindi capito che il passo per diventare un vero e proprio Mastro
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gelataio, a questo punto è stato breve. Così Igor ci spiega che la sua non è solo una gelateria artigiana ma anche tradizionale. La differenza non è solo semantica. Infatti le gelaterie artigianali, secondo disciplinare, debbono sostanzialmente realizzare i gelati con il mantecatore, un aggeggio che mescola in continuazione a bassa temperatura i componenti. Ma i componenti come capita anche alle casalinghe possono essere acquistati più o meno pronti se non invece cercati uno a uno scegliendo sempre quelli migliori. Il latte può esser preso direttamente dai margari, la frutta dai contadini, si può usare lo zucchero d’uva (scommettiamo che pochi sanno che esiste anche questo tipo di zucchero) o succo d’uva che in quel di Cuneo, dove viene prodotto, certi medici lo prescrivono persino nelle loro ricette. Ma il mosto concentrato e rettificato rigorosamente bio è assai costoso e spesso lo si deve far venire addirittura dall’estero. Vi sono poi numerosi gusti legati ai prodotti della nostra terra a base di materie prime spesso difficili da trovare tanto che Igor ci propone di segnalarlo sul nostro periodico, sperando che qualche produttore lo contatti, difficili da trovare le Mele cotogne, anche i Ramasin , i nespoli locali, gli Alchecengi (chiamati da noi Cirese di rat) e in genere i piccoli frutti come more, lamponi, Gelsi, Ribes, Uva Spina. Ma vengono prodotti anche gelati “speciali” di vario genere: senza glutine, lattosio e saccarosio, a base di Latte di mandorle. Oppure il… gelato crudo, ossia di latte non pastoriz-
zato quindi usato così come viene fornito dal margaro, oppure gelati di… sola frutta fresca senza nemmeno, latte, panna o uovo. Gelati vegani che ovviamente non subiscono nemmeno la pastorizzazione che, ricordiamo è un particolare procedimento di riscaldamento seguito da una rapido raffreddamento che, diversamente dal processo di sterilizzazione, altera minimamente gusti, profumi e aspetti degli alimenti pur distruggendo i microorganismo patogeni sensibili al calore. Bisogna dire che anche qui la burocrazia si fa sentire, infatti per poter disporre anche di quantità non elevate di latte crudo bisogna fare una trafila burocratica legata alle famigerate “quote latte” di Comunitaria memoria. Fra i gusti più difficili da fare vi è certamente il gelato alla... noce. Quasi tutti i gusti alla noce sono realizzati con nocciole aromatizzate alla noce; per farlo realmente alla noce si dovrebbero spaccare le noci, estrarne il gheriglio e lavorate in giornata. Così come praticamente impossibili da fare (in maniera naturale ovviamente) i gelati all’anguria, la cui polpa una volta lavorata assume uno strano gusto di cetriolo. Se volete saperne di più sui gelati andate direttamente voi alla Gel art, se non trovare Igor ci troverete la madre altret-
Nelle foto Igor nel laboratorio e nel negozio
tanto disponibile ed anche lei dei “nostri” in quanto la famiglia è di Pozzengo di Mombello, e francamente fa piacere vedere quando si vedono famiglie locali che si danno da fare per valorizzare il territorio aprendo attività. Quindi diamoci fra tutti una mano e se qualche ristorante vuol fare un figurone proponendo un gelato speciale, parlatene con Igor vedrete che saprà cosa suggerirvi fra i numerosi gusti, anche originali, che prepara come ad esempio il gelato al Martini dry con lime e menta di Pancalieri che ha sempre un grande successo nelle fiere a cui la Gel Art partecipa: da quella di Casalborgone, Villadeati Coniolo fiori, Cereseto, sino a quella di Breme delle cipolle rosse che dura 10 giorni o la Sagra Lea di Rapallo. La gelateria è aperta tutto l’anno,
perché i gelati si possono gustare anche d’inverno, restano chiusi solo in occasione delle fiere, essendo una gestione famigliare diventa infatti difficile coniugare le due esigenze. Ma saranno presenti a Casale al salone del gusto (23-24-25 novembre).
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Lo stato dell’ambiente a Gabiano Molti lettori in passato ci avevano scritto chiedendo interventi su tanti aspetti poco edificanti del nostro territorio: frane, discariche abusive, rifiuti abbandonati, scarichi di fognature, ecc. Con la nuova veste assunta dal nostro mensile abbiamo deciso di aggiornare le tematiche di contenuto dando doveroso spazio a queste spiacevoli realtà. Ne scriveremo non certo per fare pubblicità negativa al nostro territorio, ma per stimolare le competenti autorità a intervenire per porvi rimedio. Da tempo infatti abbiamo scoperto che la valorizzazione delle nostre colline passa anche attraverso la difesa dell’ambiente e del territorio dall’inquinamento ma anche del paesaggio spesso sfregiato da brutti interventi edilizi e architettonici o da infrastrutture abbandonate fatiscenti o ridondanti, ci riferiamo ad esempio alle linee elettriche o telefoniche di cui, alle volte, sarebbe possibile fare a meno essendo duplicati di altre che svolgono le stesse funzioni, o ad impianti spesso, addirittura, abbandonate da anni. Fra le priorità delle amministrazioni prima dei vari interventi di abbellimento come quelli, ad esempio, relativi all’arredo urbano, si dovrebbe por mano a quegli impianti di depurazione delle acque di scarico civili e industriali che, o non ci sono, o se ci sono non funzionano e che spesso trasformano le belle strade di campagna, con relativi paesaggi, coltivi, natura, in sorte di percorsi
Nost Munfrà E’ registrato come Gabiano e dintorni con Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino; Direttore Responsabile Enzo GINO Sede: via S. Carpoforo 97 Fraz. Cantavenna 15020 Gabiano Associazione Piemonte Futuro: P. Iva 02321660066; Distribuzione gratuita; Per informazioni e pubblicità: cell. 335-7782879; fax 0142-271061 e-mail: nost_munfra@tiscali.it www.gabianoedintorni.net www.collinedelmonferrato.eu
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maleodoranti. Non è certo un buon viatico per chi vuole valorizzare il turismo, le camminate, i percorsi a cavallo o in mountain bike. C’è una istituzione che monitora in continuazione il territorio e interviene all’occorrenza, è l’ARPA Piemonte che ha sedi in tutte le province. Visto che ormai, fortunatamente, i dati ambientali grazie ad una legge della Comunità Europea devono esser pubblici per tutti, anche per coloro che non avrebbero un interesse diretto, in quanto, come giustamente si è preso atto, la salubrità dell’ambiente è un interesse generale che coinvolge tutti, abbiamo richiesto i dati del Comune Gabiano ad Arpa, che prontamente ce li ha forniti. (vedi cartografia alla pagina seguente). I dati che emergono sono scon-
fortanti, basti pensare che in questo paese vengono rilevati 5 depuratori per le acque di scarico civili in una realtà che conta 9 frazioni ed in cui sono stati contati 25 scarichi civili. In quanto alla rete fognaria parlare di carenza è un eufemismo, la sua estensione rispetto all’abitato è praticamente trascurabile (vedasi i tratti a puntini rossastri). Da qui l’invito alla amministrazione a porre mano quanto prima al problema che, ci pare, non sia fra i più secondari. Anche perché il problema non è propriamente recente, le leggi in materia risalgono a parecchie decine di anni fa ma a quanto pare poco o nulla è stato fatto con il rischio che un giorno o l’altro chi di dovere sia chiamato ad assumersi le sue responsabilità.
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fare depuratore... pagare moneta Molte centinaia di compaesani Monferrini non hanno richiesto il rimborso (che scade il 14 ottobre) delle spese di depurazione, non fatte, delle acque di fogna...
C.C.A.M. Consorzio Comuni Acquedotto Monferrato Numero Verde solo da rete fissa Orario dal Lunedì al Venerdì 8:30-12:00 e 13:30-16:00 TELEFONO 848.580.108 Numero da rete fissa e da rete cellulare; Orario dal Lunedì al Venerdì 8:30-12:00 e 13:30-16:00 TELEFONO 0141 / 91.11.11 Numero di fax Servizio Acquedotto FAX 0141 / 91.11.42 Indirizzo E-mail : info@ccam.it
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Volete recuperare qualche soldino? Alcuni dei nostri lettori lo possono fare richiedendo il rimborso della quota di depurazione delle acque di scarico non dovuta. E’ possibile grazie ad una, ormai vecchia, sentenza della Corte Costituzionale del 2008 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di alcuni articoli di legge nella parte in cui prevedono che “la quota di tariffa riferita
ai servizi di pubblica fognatura e di depurazione sono dovute dagli utenti anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi.” (Si tratta degli articoli 14, comma 1, della legge 5 gennaio 1994, n. 36 e 155, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152) Pertanto, la tariffa per la depurazione delle acque, che è pagata contemporaneamente con il canone acquedotto e fognatura, non è dovuta per gli utenti che non sono collegati ad impianti di depurazione attivi. Sull’argomento sono successivamente intervenuti altre leggi, che hanno ridotto i rimborsi (l’art. 8 sexies della L. n. 13/2009 ha stabilito che dalle somme da rimborsare dovranno essere dedotti eventuali oneri sostenuti per le spese che vanno dall’avvio della progettazione delle opere fino alla loro realizzazione relativamente al periodo oggetto del rimborso) e successivamente relativamente alla procedura di rimborso delle quote indebitamente pagate dagli utenti (il D.M. n. 102 del 30 settembre 2009). Ora tutti sappiamo i limiti dei servizi di conferimento e smaltimento delle acque di scarico nei nostri comuni che, ahinoi, essendo organizzati in numerose piccole frazioni su un territorio collinare sono particolarmente svantaggiati nella realizzazione di questi impianti. Risultato: spesso come a Gabiano sono in gran parte carenti. Il consorzio CCAM che gestisce il ciclo delle acque ha pubblicato, come imposto dalla legge, l’elenco delle utenze servite e non servite dagli impianti di raccolta e depurazione delle acque nere e ha anche
pubblicato le quote aggiornate al 2012 delle competenza per ciascun utente che non beneficia del trattamento della acque e che quindi può richiedere il rimborso. Si tratta spesso di pochi Euro ma in qualche caso di cifre anche consistenti. Segnaliamo che: - la restituzione della quota di versamenti fatti può essere conseguita solo su richiesta dell’utente, non è automatica. - Le richieste possono essere fatte solo fino al 14 ottobre 201; - l’elenco degli utenti per comune e per numero di utenza/contratto che possono richiedere il rimborso sono riportate sulle pagine seguenti di Nost Munfrà. - Attenzione: dal 1° gennaio 2014 i codici utenti indicati sulle bollette dell’acqua sono cambiati; per verificare se il vostro codice è nell’elenco dovete cercarlo su una bolletta del 2013 o precedente, oppure chiederla alla CCAM; - chi volesse presentare la domanda e ha qualche difficoltà a ricercare gli importi dovuti e compilare i relativi moduli può contattarci per farlo insieme. Suggeriamo comunque ai nostri lettori e utenti di fare una verifica sulla bolletta dell’acqua dove sono inserite le quote di fornitura acqua, depurazione e collegamento alla fognatura con relativi costi. Qualora voi non foste collegati ad un impianto di fognatura, o l’impianto di fognatura non fosse collegato al depuratore, le relative componenti non dovrebbero comparire e quindi non dovrebbero essere pagate. Se così non fosse telefonate alla CCAM per chiedere chiarimenti. Pubblichiamo nelle pagine successive gli elenchi di alcun comuni, con le utenze che possono richiedere il rimborso. A pagina 8 il modello da compilare per chiedere il rimborso. Tutti i dati possono essere visti anche sul sito della CCAM da cui sono stati estratti.
Nost Munfrà COMUNE ALFIANO NATTA
CODICE CLIENTE 4494101
CODICE CONTRATTO
MC ACQUA EROGATA
IMPORTO DEPURAZIONE
PERIODO INIZIALE
PERIODO FINALE
1956C4494101
327
€ 85,25
31/12/2002
06/05/2008
IMPORTO DEP SENTENZA 335 15/10/2003 15/10/2008 € 72,68
MC DEP SENTENZA 335 15/10/2003 15/10/2008 279
INTERESSI LEGALI DAL 15/10/2008 AL 31/12/2011 €4,46
ALFIANO NATTA
4495701
1973C4495701
253
€ 65,75
31/12/2002
06/05/2008
€ 56,05
216
€3,44
CERESETO
3034201
1989C3034201
175
€21,72
31/12/2002
27/03/2008
€ 18,45
149
€1,13
CERESETO
3034301
1989C3034301
543
€ 65,36
31/12/2002
27/03/2008
€ 55,52
461
€3,41
CERESETO
3034402
1995C3034402
565
€ 76,67
31/12/2002
27/03/2008
€65,13
480
€4,00
CERESETO
3034501
1990C3034501
563
€81,62
31/12/2002
27/03/2008
€ 69,33
478
€4,26
CERESETO
3035101
1977C3035101
246
€ 64,14
01/09/2005
29/03/2008
€ 64,14
246
€3,94
CERESETO
3036102
1998C3036102
1039
€119,79
31/12/2002
27/03/2008
€101,76
883
€6,25
CERESETO
3036802
2001C3036802
127
€ 33,05
31/12/2002
29/03/2008
€ 28,08
108
€1,72
CERESETO
3036901
1967C3036901
523
€135,63
31/12/2002
29/03/2008
€115,23
444
€7,08
CERESETO
3037203
2001C3037203
694
€131,16
31/12/2002
27/03/2008
€111,41
590
€6,84
CERESETO
3041101
1943C3041101
22
€5,69
31/12/2002
21/03/2007
€4,63
18
€0,28
CERESETO
3048301
1961C3048301
1100
€285,61
31/12/2002
27/03/2008
€ 242,61
934
€ 14,90
CERESETO
3048702
2002C3048702
1215
€137,24
31/12/2002
27/03/2008
€116,58
1032
€7,16
CERESETO
3048801
1980C3048801
777
€ 202,30
31/12/2002
27/03/2008
€171,84
660
€ 10,55
CERESETO
3048901
1967C3048901
739
€191,49
31/12/2002
27/03/2008
€162,66
628
€9,99
CERESETO
5634901
2001C5634901
1584
€412,56
31/12/2002
27/03/2008
€ 350,45
1346
€21,52
CERESETO
5736601
2002C5736601
27
€7,02
31/12/2002
27/03/2008
€5,96
23
€0,37
CERESETO
5736839
2003C14
247
€6,24
02/01/2003
27/03/2008
€5,31
210
€0,33 € 20,07
CERESETO
5738363
2003C1446
1355
€ 353,06
06/06/2003
29/03/2008
€ 326,75
1254
CERESETO
5739627
2004C479
82
€21,32
30/04/2004
27/03/2008
€21,32
82
€1,31
CERESETO
5741348
2004C2034
213
€ 47,50
25/10/2004
27/03/2008
€ 47,50
213
€2,92
CERESETO
5745619
2006C864
132
€ 34,32
13/06/2006
27/03/2008
€ 34,32
132
€2,11
CERESETO
5746471
2007C1328
29
€7,82
07/08/2007
27/03/2008
€7,82
29
€0,48
CERESETO
5748187
2007C267
39
€ 10,18
18/01/2007
27/03/2008
€ 10,18
39
€0,63
CERRINA
4409101
1983C4409101
290
€ 42,22
31/12/2002
19/05/2008
€ 36,04
248
€2,21
CERRINA
4409203
1997C4409203
513
€ 64,94
31/12/2002
19/05/2008
€ 55,43
438
€3,40
CERRINA
5687101
2002C5687101
793
€116,87
31/12/2002
19/05/2008
€ 99,75
677
€6,13
CERRINA
5750803
2008C148
36
€9,98
07/12/2007
19/05/2008
€9,98
36
€0,61
GABIANO
4307501
1953C4307501
1002
€130,53
31/12/2002
27/05/2008
€111,49
856
€6,85
GABIANO
4307601
1978C4307601
481
€125,64
31/12/2002
27/05/2008
€107,31
411
€6,59
GABIANO
4307701
1949C4307701
153
€ 18,92
31/12/2002
27/05/2008
€ 16,16
131
€0,99
GABIANO
4308401
1961C4308401
120
€ 10,68
31/12/2002
27/05/2008
€9,12
102
€0,56
GABIANO
4308902
2000C4308902
761
€112,77
31/12/2002
27/05/2008
€ 96,32
650
€5,91
GABIANO
4309302
1999C4309302
348
€ 67,08
31/12/2002
27/05/2008
€ 57,29
297
€3,52 €0,04
GABIANO
4309401
1992C4309401
16
€0,78
31/12/2002
27/05/2008
€0,67
14
GABIANO
4319402
200 1C431 9402
178
€ 46,50
31/12/2002
28/05/2008
€ 39,72
152
€2,44
GABIANO
4319701
1980C4319701
1659
€195,29
31/12/2002
28/05/2008
€166,81
1417
€ 10,24
GABIANO
4335801
1972C4335801
1211
€ 147,06
31/12/2002
22/05/2008
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1034
€7,71
GABIANO
4335901
1938C4335901
299
€ 38,54
31/12/2002
22/05/2008
€ 32,90
255
€2,02
GABIANO
4336101
1976C4336101
190
€ 27,98
31/12/2002
22/05/2008
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162
€1,47
GABIANO
4336202
2001C4336202
332
€ 85,93
31/12/2002
22/05/2008
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283
€4,51
GABIANO
4337701
1991C4337701
959
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31/12/2002
22/05/2008
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€ 13,07
GABIANO
4343101
1964C4343101
0
€0,00
31/12/2002
24/05/2005
€0,00
0
€0,00
GABIANO
4345701
1986C4345701
184
€ 47,87
31/12/2002
22/05/2008
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€2,51
GABIANO
4345902
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31/12/2002
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€5,33
GABIANO
4346001
1942C4346001
618
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31/12/2002
29/05/2008
€137,57
528
€8,45
GABIANO
4346702
1995C4346702
964
€251,08
31/12/2002
29/05/2008
€214,49
823
€ 13,17
GABIANO
4346801
1974C4346801
357
€ 92,58
31/12/2002
29/05/2008
€ 79,09
305
€4,86
GABIANO
4346901
1962C4346901
911
€237,31
31/12/2002
29/05/2008
€ 202,72
778
€ 12,45
GABIANO
4347001
1966C4347001
338
€ 87,56
31/12/2002
22/05/2008
€ 74,75
289
€4,59
GABIANO
4347701
1985C4347701
564
€ 146,62
31/12/2002
22/05/2008
€125,17
482
€7,69
GABIANO
4349802
2000C4349802
719
€113,70
31/12/2002
22/05/2008
€ 97,07
614
€5,96
GABIANO
4349901
1962C4349901
1460
€180,69
31/12/2002
22/05/2008
€154,26
1246
€9,47
GABIANO
4350101
1990C4350101
403
€ 40,33
31/12/2002
22/05/2008
€ 34,43
344
€2,11
GABIANO
4350301
1950C4350301
589
€ 80,46
31/12/2002
22/05/2008
€ 68,69
503
€4,22
GABIANO
4350501
1983C4350501
448
€51,03
31/12/2002
22/05/2008
€ 43,57
382
€2,68
GABIANO
4350601
1958C4350601
212
€ 38,62
31/12/2002
22/05/2008
€ 32,97
181
€2,02
7
Nost Munfrà
GABIANO
4357302
1996C4357302
452
€ 53,45
31/12/2002
28/05/2008
IMPORTO DEP SENTENZA 335 15/10/2003 15/10/2008 € 45,66
GABIANO
4357501
1948C4357501
734
€ 96,21
21/05/2003
28/05/2008
€ 88,50
675
€5,43
GABIANO
4357701
1962C4357701
901
€120,77
31/12/2002
28/05/2008
€103,16
770
€6,34
GABIANO
4357901
1979C4357901
291
€31,45
31/12/2002
28/05/2008
€ 26,86
249
€1,65
COMUNE
CODICE CLIENTE
CODICE CONTRATTO
MC ACQUA EROGATA
IMPORTO DEPURAZIONE
PERIODO INIZIALE
PERIODO FINALE
MC DEP SENTENZA 335 15/10/2003 15/10/2008 386
INTERESSI LEGALI DAL 15/10/2008 AL 31/12/2011 €2,80
GABIANO
4358201
1979C4358201
1054
€129,43
31/12/2002
28/05/2008
€110,56
900
€6,79
GASIAMO
4358301
1988C4358301
1135
€129,22
31/12/2002
28/05/2008
€110,38
969
€6,78
GABIANO
4359602
2001C4359602
684
€ 82,22
31/12/2002
21/05/2008
€70,19
584
€4,31
GABIANO
4366501
1949C4366501
36
€7,53
31/12/2002
20/05/2008
€6,43
31
€0,39
GABIANO
4366701
1969C4366701
5143
€ 620,48
31/12/2002
20/05/2008
€ 529,63
4390
€ 32,53
GABIANO
4367002
2001C4367002
237
€ 34,28
31/12/2002
20/05/2008
€ 29,26
202
€1,80
GABIANO
4367102
1994C4367102
571
€ 60,67
31/12/2002
20/05/2008
€51,79
487
€3,18
GABIANO
4367701
1961C4367701
4
€0,52
31/12/2002
20/05/2008
€0,44
3
€0,03
GABIANO
4368001
1973C4368001
174
€ 45,77
29/11/2005
20/05/2008
€ 45,77
174
€2,81
GABIANO
4368301
1966C4368301
403
€ 43,33
31/12/2002
20/05/2008
€ 36,99
344
€2,27
GABIANO
4368501
1989C4368501
775
€109,04
31/12/2002
20/05/2008
€ 93,07
662
€5,72
GABIANO
4373301
1954C4373301
864
€107,00
31/12/2002
20/05/2008
€91,33
737
€5,61
GABIANO
4373701
1963C4373701
155
€ 17,90
31/12/2002
20/05/2008
€ 15,28
132
€0,94
GABIANO
4373901
1941C4373901
722
€ 143,92
31/12/2002
20/05/2008
€122,85
616
€7,54
GABIANO
4374202
1997C4374202
837
€ 90,46
31/12/2002
20/05/2008
€ 77,22
714
€4,74
GABIANO
4375001
1943C4375001
1137
€164,67
31/12/2002
20/05/2008
€ 140,56
971
€8,63
GABIANO
4375101
1958C4375101
178
€ 23,54
31/12/2002
20/05/2008
€ 20,09
152
€1,23
GABIANO
4375201
1979C4375201
1196
€139,45
31/12/2002
20/05/2008
€119,03
1021
€7,31
GABIANO
4375701
1985C4375701
796
€ 92,92
31/12/2002
20/05/2008
€ 79,32
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€4,87
GABIANO
5440901
1998C5440901
224
€ 58,07
31/12/2002
22/05/2008
€ 49,58
191
€3,04
GABIANO
5469801
1998C5469801
921
€ 239,55
31/12/2002
22/05/2008
€ 204,51
786
€ 12,56
GABIANO
5509801
1999C5509801
578
€ 62,28
31/12/2002
28/05/2008
€ 53,20
494
€3,27
GABIANO
5588401
2000C5588401
899
€106,36
31/12/2002
28/05/2008
€ 90,85
768
€5,58
GABIANO
5629701
2001C5629701
808
€ 99,95
31/12/2002
28/05/2008
€ 85,38
690
€5,24
GABIANO
5709401
2002C5709401
143
€ 37,38
31/12/2002
27/05/2008
€31,93
122
€1,96
GABIANO
5730101
2001C5730101
1285
€192,58
31/12/2002 20/1 1/2007
€161,51
1078
€9,92
GABIANO
5741123
2004C1814
876
€ 228,43
23/09/2004
28/05/2008
€ 228,43
876
€ 14,03
GABIANO
5741402
2004C2078
1223
€192,35
28/05/2004
20/05/2008
€192,35
1223
€ 11,81
GABIANO
5742126
2004C2751
147
€ 27,74
25/11/2004
22/05/2008
€ 27,74
147
€1,70
GABIANO
5742438
2005C225
402
€0,00
25/01/2005
28/05/2008
€0,00
0
€0,00
GABIANO
5743274
2005C966
43
€ 11,17
09/05/2005
22/05/2008
€ 11,17
43
€0,69
GABIANO
5743824
2005C1429
549
€ 144,35
13/07/2005
21/05/2008
€ 144,35
549
€8,86
GABIANO
5744281
2005C1842
0
€0,00
20/05/2005
20/05/2008
€0,00
0
€0,00
GABIANO
5744912
2005C2416
307
€ 80,75
30/11/2005
20/05/2008
€ 80,75
307
€4,96
GABIANO
5744918
2005C2421
399
€104,87
24/11/2005
22/05/2008
€104,87
399
€6,44
GABIANO
5746424
2006C1053
517
€134,70
06/06/2006
22/05/2008
€134,70
517
€8,27
GABIANO
5747041
2006C1764
120
€ 32,02
29/12/2006
21/05/2008
€ 32,02
120
€1,97
GABIANO
5747266
2006C1786
29
€7,68
20/09/2006
22/05/2008
€7,68
29
€0,47
GABIANO
5748965
2007C937
115
€ 30,56
24/04/2007
27/05/2008
€ 30,56
115
€1,88
GABIANO
5749113
2007C1088
453
€119,06
10/05/2007
21/05/2008
€119,06
453
€7,31
GABIANO
5750092
2007C1938
25
€6,94
18/09/2007
22/05/2008
€6,94
25
€0,43
GABIANO
5750255
2007C2085
3
€0,82
12/10/2007
20/05/2008
€0,82
3
€0,05
2033
€ 262,44
31/12/2002
26/03/2008
€222,91
1727
€ 13,69
MOMBELLO M.TO
2892602 1995C2892602
MOMBELLO M.TO
5741300
2004C1988
117
€ 30,49
25/09/2004
26/03/2008
€ 30,49
117
€1,87
MOMBELLO M.TO
5744202
2005C1757
273
€71,25
02/09/2005
26/03/2008
€71,25
273
€4,38
5744286
2005C1847
22/09/2005
26/03/2008
MOMBELLO M.TO
278
€ 72,77
€ 72,77
278
€4,47
SERRALUNGA
2992502 2001C2992502
13
€0,00
31/12/2002 18/03/2008
€0,00
0
€0,00
SERRALUNGA
2992602 2000C2992602
830
€0,00
31/12/2002
€0,00
0
€0,00
19/03/2008
SERRALUNGA
2992701 1942C2992701
353
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31/12/2002
19/03/2008
€ 10,75
300
€0,66
SERRALUNGA
2992901 1942C2992901
342
€ 89,00
31/12/2002
19/03/2008
€ 75,54
290
€4,64
SERRALUNGA
3002302 1998C3002302
96
€ 24,83
31/12/2002
18/03/2008
€21,07
81
€1,29
SERRALUNGA
3002401 1990C3002401
1105
€287,01
31/12/2002
18/03/2008
€ 243,60
938
€ 14,96
8
A riprova delle cattive condizioni in cui versa l’ambiente a Gabiano, per quanto riguarda gli scarichi civili, pubblichiamo un estratto degli elenchi inseriti nell’allegato 1D pubblicati sul sito CCAM da cui risulta che ha il più elevato numero di utenti che possono richiedere il rimborso fra i 20 comuni in cui viene distribuito Nost Munfrà
CCAM Via Senatore Ferraris 3 14036 Moncalvo (AT)
Nost MunfrĂ
9
Nost Munfrà
Architettura monferrina Cominciamo con i portoni, ma vedremo finestre, balconi, tetti, comignoli, case...
10
Vogliamo partire da ciò che abbiamo scritto nelle edizioni passate di Nost Munfrà e sintetizzato in quello che era il nostro Programma Elettorale
La cultura comune: tradizioni, storia, economia, ambiente, collettività sono sempre state tipiche espressioni del territorio. Proprio per meglio relazionarsi con esso ogni civiltà ha sviluppato le proprie conoscenze, il proprio saper fare, il proprio genuis loci caratteristico e diverso da luogo a luogo. Ogni territorio con caratteristiche geologiche, climatiche, ambientali, topografiche simili, ha quindi inevita-
bilmente tratti culturali comuni, che si riflettono nella storia, nella vicende, nella tradizioni, abitudini, consuetudini, lingua, conoscenze, credenze, gusti. Così si sono formati nei secoli nuclei di comunità con tratti comuni: il Monferrato ed i Monferrini sono una di queste, una delle tante comunità d’Italia e del mondo, tutte fra loro distinte e tutte con pari dignità, tutte unite da un filo comune: la loro peculiarità. Da qui partiamo per indagare sui diversi aspetti delle nostre specificità, lo faremo attraverso più articoli nei quali affronteremo ogni volta un aspetto tipico per ciascuna delle numerose componenti che costituiscono quell’insieme complesso che chiamiamo territorio. La prima di queste componenti che affronteremo su queste pagine è l’architettura, in particolare i portoni ed i cancelli carrai tipici delle nostre colline. Ne esistono di infinite fogge ma molti di essi hanno tratti comuni: le dimensioni ad esempio, con rapporti fra altezza e larghezza pressoché costanti. E’ dovuto alle caratteristiche architettoniche dell’edificio, solitamente a due piani (quindi attorno ai 3 metri per piano), con sempre simili spessori dei muri e dei solai. Utilizzando infatti archi ribassati in mattoni (le cosiddette volte a pavaglione) o, successivamente, le volterrane costituite da putrelle (profilati a doppio T) d’acciaio che reggono archetti di mattoni, le luci dei portici d’accesso ai cortili interni sui quali venivano inseriti i portoni erano limitate. Né si sentiva l’esigenza di luci maggiori visto che attraverso esse il maggiore volume che doveva transitare era costituito dal fieno leggero e per questo voluminoso, trasportato su carri trainati da buoi e, solo successivamente, le macchine per “battere” il grano Le luci quindi risultavano pressoché quadrate con altezza la colmo dell’arco ribassato pari o poco inferiori alla larghezza. Trattandosi di chiusure su portici coperti il materiale tipico prevalente
Nost Munfrà e più economico era il legno. Il ferro veniva utilizzato per gli accessi lungo muri perimetrali delle aree di pertinenza recintate quindi non coperti ed esposti alle intemperie. Volendo utilizzare anche in questi casi il legno talvolta si realizzava un apposito tetto o arco a protezione del portone. La struttura era a due ante accompagnate da un portoncino indipendente, per l’accesso pedonale, di solito ricavato su un battente; più raramente su due: più costosi e che indeboliva la struttura del portone stesso richiedendo quindi più manutenzione con relativi costi. I portoni più comuni e poveri sono realizzati in assi verticali con traverse inchiodate con teste a vista senza trattamenti particolari del legno. Sono i più rari a trovarsi in quanto essendo più soggetti al degrado del tempo sono stati sostituiti da altri manufatti più moderni. Comunque si possono vedere ancora varianti con profili sagomati e ferramenta più curata, magari recante iniziali, date o nomi talvolta anche colorati. Erano indice di una maggior disponibilità economica. Infatti la ricchezza di materiali e la ricercatezza delle fogge, anche nei dettagli costruttivi, costituivano una chiara indicazione per i compaesani dello status nella gerarchia sociale in cui la famiglia si voleva collocare. Un’altra caratteristica costruttiva comune a quasi tutti i portoni carrai era una spessa e alta zoccolatura a protezione delle intemperie e dell’umidità oltre che degli inevitabili urti cui il portone era soggetto a livello della strada. Il materiale è solitamente il legno locale e anche qui i legni meno pregiati sono andati persi. I cancelli in ferro tradizionali sono realizzati in ferro battuto con parti chiodate. La saldatura “in cantiere” ossia non in officina è stata possibile solo con l’avvento della saldatura ossiacetilenica (1901). Prima di allora il fabbro poteva “saldare” parti in ferro solo mediante riscaldamento al calor giallo-bianco in forgia e successiva battitura. Cancelli, ringhiere, e manufatti complessi in ferro prima di quell’epoca potevano essere o chiodati o più raramente “legati” con “fazzoletti” di ferro scaldato e battuto in loco.
Il cancello più semplice era realizzato con semplici ritti verticali con barre orizzontali talvolta corredati nella parte inferiore da lamiere. I più elaborati possono diventare vere e proprie opere d’arte che rappresentano lo stile dell’epoca solitamente il Liberty (chiamato anche Art Nuveau o stile floreale) diffuso a cavallo fra ‘800 e ‘900. A questo punto non ci resta che guardarci qualche foto esplicativa di quanto abbiamo raccontato e d’ora
in poi quando vi capita di frequentare qualcuno dei nostri antichi borghi, osservate i portoni (ma non solo) vi racconteranno la loro storia più o meno lunga, naturalmente se sapete “ascoltarli” con i vostri sensi: gli occhi, le orecchie: gli scricchiolii ed il rumore che fanno quando li aprite, il tatto ed anche, qualche volta, l’odore che emanano. Quanto al gusto non occorre che li assaggiate di persona, spesso lo hanno già fatto altri per voi: tarme o
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Nost Munfrà roditori. Ma soprattutto se nella vostra vecchia casa ce n’è uno mal ridotto, prima di disfarvene come spazzatura, se potete, restauratelo altrimenti cercate di darlo a qualche estimatore del genere, salverete un frammento della nostra storia.
Nelle fotografie alcuni esempi di tipici portoni in legno o metallo delle nostre colline.
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Nost Munfrà
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Nost Munfrà
E dopo le case, i casot...
Mirabile sintesi di essenzialità stanno ormai scomparendo dalle nostre campagne
Sopra: a sinistra un truogolo a destra il pozzo tipici corredi dei casot
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Ormai nessuno ci fa più caso, la maggior parte sono ormai scomparsi diroccati o coperti dai rampicanti, eppure ogni appezzamento di terra, un tempo ne aveva uno suo: piccolo, ubicato su un fazzolettino di terra in modo che non potesse dar fastidio alle coltivazioni e vicino a lui il pozzo e il truogolo, o treu , come diciamo noi. Utile al contadino per metterci gli attrezzi o ripararsi in caso di pioggia o nella pausa pranzo quando si mangiava un po’ di pane con la frutta. Ma utile anche per passarci le notti estive e autunnali di plenilunio quando i raccolti di frutta e uva erano maturi, ma ancora sulle piante e qualche compaesano, furbacchione, che andava a piedi al mercato a vendere la frutta passando pei i campi, partiva da casa con la cavagna vuota che provvedeva a riempire cammin facendo. Talvolta erano persino improvvisate alcove dove con l’amata: moglie o amante poco importa, si passava qualche ora o qualche minuto, perché “iè semp da travaià”. E poteva persino capitare che diventasse una buona postazione per tendere un agguato a qualche leprotto o fagiano distratto che non si accorgeva della presenza del padrone fra quelle mura. Non li costruivano imprese e geometri che certamente non andavano in mezzo ai bric lungo sentieri che spesso si potevano percorrere solo a piedi, non avevano nessuna concessione, autorizzazione o altra diavoleria che la burocrazia poi si è inventata:
oggi sarebbero tutte costruzioni abusive. Spesso venivano costruiti direttamente dagli interessati portandosi da casa quel minimo di materiale necessario come i coppi per il tetto, i cantun magari erano quelli segati dai blocchi di arenaria estratti per fare il pozzo, ed il legno per il tetto veniva da qualche pianta segata nel bosco lì vicino. Opere semplicissime veri e propri monumenti dell’essenziale: pochi metri quadri: 9 - 16 al massimo, spesso solo con una porta, ma per chi voleva farsi notare, anche finestre e perfino un camino. Una stanza, un tetto a doppia falda, magari con la grondaia che scarica nel pozzo, perché l’acqua in Monferrato era preziosa “più del vino”; niente intonaci, spesso nemmeno serrature alle porte che di solito erano rivolte a sud per far entrare la luce, ma con davanti un pergolato di vite o qualche albero di frutta a ridosso per far ombra d’estate e fornire un po’ di frutta da mangiare. Ne restano pochi per lo più sperduti fra i campi abbandonati eppure testimoni di tanta vita e tante vite, ultime prove, in via di estinzione anche loro, di una cultura scomparsa, superata dalla tecnologia, dalle comodità, che ha perso per sempre il rapporto diretto, quasi materno, fra la vita e la terra. Se ci pensate bene quei casot con il pozzo trasformavano quelle giornate di terra coltivata, di vigna, in una
Nost Munfrà unità autonoma, autosufficiente, indipendente dal resto del mondo; lì c’era tutto per l’uomo, da mangiare, da bere, da dormire e lavorare, spesso persino l’immagine del Santo protettore dalla losna e dal tron, tutto ridotto all’essenziale: era la cellula vivente del territorio, una delle tante di cui deve esser composto un organismo vivente. Era l’antitesi del nostro mondo globalizzato dove per vivere ci serve il petrolio arabo, i minerali africani, la manodopera cinese, gli investimenti americani. Rappresentano ciò che resta di un mondo fatto dalle persone per le persone diverso da quello di oggi: un mondo fatto dalle multinazionali, per la finanza, in cui le persone sono accessori sostituibili e, temiamo, destinati a diventare inutili o come si dice oggi obsoleti, lo stesso destino che è capitato a loro, vecchi e cari casot… E se non sapete dove passare qualche domenica nella bella stagione provate a fare una bella grigliata in compagnia al casot… farà piacere oltre che a voi anche allo spirito di vecchio contadino che lì dentro e in quel che resta dei campi attorno ha trascorso un bel pezzo della sua vita. Chissà che non ci porti consiglio.
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Sono particolarmente lieto di segnalare che La nostra Associazione è stata selezionata dall'Associazione Culturale Italia Medievale tra quelle ammesse a partecipare al prestigioso © Premio Italia Medievale che assegna annualmente un riconoscimento a personalità, istituzioni e privati che si sono particolarmente distinti nella promozione e valorizzazione del patrimonio medievale del nostro paese. La nostra Associazione è stata inserita nella categoria E) Istituzioni (enti pubblici, università, musei, biblioteche). Le votazioni si tengono dal 1 febbraio al 31 agosto. Si vota inviando le proprie preferenze personali per e-mail: info@italiamedievale.org, per posta ordinaria: Italia Medievale, Via delle Forze Armate, 260 20152 Milano, Per SMS al 333 5818048, Per fax allo 02 99984796, oppure di persona in tutti gli eventi organizzati dall'associazione oppure utilizzando il coupon pubblicato sul mensile Medioevo. Ogni partecipante può esprimere un solo voto per ciascuna categoria. Ogni voto deve essere accompagnato da nome, cognome e residenza del votante, pena la non convalida del voto stesso. La cerimonia di consegna dei premi avrà sempre luogo l’ultimo sabato del mese di novembre. Vi chiedo quindi la cortesia di impegnare pochi minuti per esprimere il Vostro voto - dandone comunicazione alla nostra mail info@marchesimonferrato.com in favore della nostra Associazione; confido in un apprezzabile risultato che possa rendere l’anno del decennale della nostra fondazione ancora più positivo! Grazie. Roberto Maestri
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Nost Munfrà aderisce con piacere ed entusiasmo alla richiesta dell’associazione I Marchesi del Monferrato sostenendo la sua candidatura al Premio ed invitando tutti i suoi lettori e sostenitori a fare altrettanto. Crediamo infatti che questa iniziativa possa diventare un interessante banco di prova per vedere quanto è ancora viva la nostra Comunità Monferrina. Certamente ciò che differenzia un insieme di individui da in comunità è la capacità di riconoscere e attivarsi in favore di obiettivi comuni, utili a rafforzare il senso di appartenenza come, riteniamo, possa esser questa iniziativa. Le comunità non si inventano a tavolino ma nascono e si consolidano nei territori e nei secoli sulla base di attività, iniziative, azioni, sentimenti, sensibilità, comuni: è quella che chiamiamo co-evoluzione fra territorio e comunità che su esso si sviluppa. Per questo è importante sostenere quelle associazioni, quelle per-
sone che per sensibilità, cultura, amore della propria storia riescono a leggerla, non solo con gli occhi distaccati dello studioso, ma anche con il cuore e la passione di chi si sente parte di essa. I Marchesi del Monferrato, non fosse altro che per aver inserito nella loro denominazione il nome del territorio di riferimento, unica fra le 5 candidate del gruppo E, con le sue iniziative ha fatto qualcosa di più e di più importante che promuovere cultura, ha valorizzato una importante comunità, quella Monferrina, partendo dalle sue radici storiche. Come abbiamo già scritto sui nostro periodico, riprendendolo da altri: Chi non ha passato non ha futuro -, per questo crediamo che se oggi noi Monferrini siamo coscienti di avere avuto un passato comune, un grande passato è anche merito di chi lo ha cercato nella pieghe della storia. Sta a noi farne buon uso per riconoscerci e per darci un futuro comune.