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Una brillante operazione grazie alla conoscenza delle moderne tecnologie

Il 6 gennaio una donna ha chiamato il centralino della Zona 8 denunciando la presenza del proprio telefonino di un famoso marchio americano, nei dintorni del Comando. Questo costoso apparecchio le era stato sottratto il giorno precedente in una via del centro di Bergamo. Grazie ad un minimo di conoscenza tecnologica e del fatto che un componente della pattuglia avesse un telefono personale dello stesso marchio, iniziava una ricerca del segnale, nelle vie della zona, fino ad arrivare in via Pedroni. In questi casi la traccia che lascia il telefono ti porta nelle immediate vicinanze, ma ad un range di distanza dall’apparecchio di diverse decine di metri. Anche grazie alla giornata festiva nella quale le vie periferiche erano semideserte, dopo una lunga attesa gli agenti hanno notato un cittadino straniero uscire da un edificio e contemporaneamente il segnale del telefono iniziare a muoversi. Fermato per l’identificazione, dopo alcune risposte evasive, la persona si dava alla fuga, tentando di liberarsi alla meno peggio del telefono rubato alla signora di Bergamo. Inseguito e bloccato dopo un breve inseguimento, l’uomo veniva identificato, risultando privo di permesso di soggiorno e quindi denunciato per ricettazione e resistenza. In una fase successiva veniva effettuata una perquisizione nell’alloggio nel quale viveva. Sotto al letto erano rinvenuti 23 telefoni, 7000 euro circa in tagli da 50 e 20 euro, subito sequestrati. A quel punto iniziava l’ultima fase che è ancora in corso, per identificare tutti i proprietari degli smartphone. Operazione complessa perché parrebbe che alcuni di questi telefoni siano intestati e provengano da paesi esteri.

Nel video la testimonianza del Commissario Cerri

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